VILLONE, GIURISTA come il curriculum EQU I L I B R I...

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Giovedì 5 luglio 2018 – Anno 10 – n° 183 e 1,50 – Arretrati: e 3,00 Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 y(7HC0D7*KSTKKQ( +{!z!/!"!, a 1,50 -Arretrati: a 3,00 - a 12,00 con “Matteo Salvini il ministro della paura” » MASSIMO FINI A desso abbia- mo una nuo- va categoria di fa- natici: gli “speci- sti”. Sono un’ulte- riore e più oltranzista specificazione, pardon corrente, dei vegani. L’i- deologo, anzi l’ideologa, de- gli “specisti” è la psicologa americana Melanie Joy che nel suo M ani fes to per gli animali so- stiene che “tutte le forme di vita di- ventano tutte di nuovo importanti allo stesso modo”. Chi non si adegua, e mangia poniamo una bi- stecca, è bollato come un “carnista” da eliminare nel più breve tempo possibile. SEGUE A PAGINA 13 Renzi lo voleva al Consiglio di Stato: ora l’ex giudice Mineo è in arresto con l’accusa di aver pilotato sentenze. Il tocco magico del Giglio magico q SANSA E VECCHI A PAG. 6 UNA MODESTA PROPOSTA Informiamo i migranti a casa loro sui pericoli che corrono se partono q ANTONIO PADELLARO A PAG. 4 LA SENTENZA Una toga, anche in aspettativa, non può stare dentro un partito La Consulta boccia i magistrati in politica. Anzi, solo Emiliano p Il verdetto sul governato- re dem apre una via al Guardasigilli Bonafede che sta lavorando su giudici e pubblici ministeri rientrati nei ranghi della giustizia alla scadenza del mandato q MASCALI A PAG. 8 La cattiveria Verdini condannato a 6 anni e 10 mesi per bancarotta. Cazzo se funziona ’sto Decreto Dignità! WWW.FORUM.SPINOZA.IT I REGOLARI DANNO RICCHEZZA Ecco i costi e i benefici degli stranieri in Italia q DANIELA RANIERI A PAG. 13 I NOSTRI RITRATTI Vita del Tentenna “Zinga” che (forse) vuole scalare il Pd q CORRIAS A PAG. 11 I FONDI RUBATI Anche la “nuova” Lega rischia confische fino a 49 milioni di euro Salvini al Colle per i soldi Il Carroccio chiede udienza a Mattarella contro l’ordinanza di Cassazione p Intanto il Csm e l’Anm si schierano in difesa del Quirinale e della Procura di Genova: “Sono toni inaccettabili”. E gli stessi dirigenti leghisti ammetto- no: “Non ci aspettiamo molto, ma intanto voleva- mo smuovere le acque” q MARONI A PAG. 2 - 3 FRANCESCO MENDITTO “Se il pm non può appellare, il danno è per le vittime” q A PAG. 8 Bergamo, mattoni e aerei decollano su chiese e banche q GIAMBARTOLOMEI A PAG. 15 - 16 - 17 E 18 QUATTRO TRIBUNALI Il Ruby-Ter e il giro d’Italia del processo per i testi corrotti q BARBACETTO A PAG. 14 Camicie rosso-nere » MARCO TRAVAGLIO C ome direbbe il nostro guru preferito, Quelo, c’è grossa crisi nel Gior- nale Unico dell’Apocalisse. Un mese fa, le mejo penne del bi- goncio ci avevano raccontato che stava nascendo un “gover- no di destra” con “programma di destra”, “atteggiamenti di d e st r a ”, “natura dichiarata- mente di destra”, “laboratorio pratico della nuova destra so- vranista e antieuropea” (Clau- dio Tito, Repubblica), “un’ideo- logia sottile di destra” (Massi- miliano Panarari, l’Espresso ). “Un lepenismo corretto da as- sistenzialismo al Sud spacciato per facsimile di reddito di cit- tadinanza... una ‘destra realiz- zata’... La ‘destra reale’ euro- pea”, cocktail mortale di “ribel- lismo, velleitarismo, ideologi- smo, dilettantismo”, in una pa- rola “a v v en t u r is m o ” ( Ez i o Mauro, Rep ubblic a). Punto, punto e virgola, due punti: mas- sì, abbondiamo, abbondantis abbondandum. E i nuovi fasci mica si sarebbero accontentati di marciare in orbace, radunar- si in piazza Venezia sotto il bal- cone del Duce Conte, saltare nel cerchio di fuoco e invadere l’Etiopia, eh no. Le loro mire e- rano ben più ambiziose: “Sotto- mettere la Costituzione” (La Stampa), “l’uscita dall’euro o l’arrivo della troika... Un suici- dio” (Aldo Cazzullo, Corriere), “tagliarci le pensioni”, “l’aboli- zione del governo”, “uccidere il Sud”, “piazzare ‘Rousseau’ nel- la Pa” (il Giornale), “far saltare l’Italia”, “la catastrofe” per i “consigli di Bisignani e Menta- na” (Giuliano Ferrara, il Fo- glio), “radere al suolo la demo- c r a z ia ” (Piero Sansonetti, Il Dubbio). Cose così. Ora il governo di Benito Con- te e dei duumviri Galeazzo Di Maio e Romano Salvini parto- risce il suo primo decreto che taglia le unghie al precariato e vieta gli spot delle bische. E, sorpresa! Lo elogiano il mani- festo, Cgil, Cisl, LeU, Landini, Cofferati, Fassina e altre note camicie nere. Il che fa sospet- tare che sia un decreto, parlan- do con pardon, “di sinistra”. Che fare? Il Giornale Unico dell’Apocalisse si disunisce un pochino: l’ala berlusco- nian-confindustriale urla e strepita contro il ritorno dei co- munisti travestiti da grillini, mentre quella confindu- strial-pidina dice che le misure di sinistra che piacciono alla si- nistra non sono di sinistra. Li- bero: “Di Maio piace ai compa- gni perché è un comunistello. Sindacati e vecchi arnesi rossi entusiasti del decreto dignità di Giggino, che invece terrorizza gli imprenditori”. Il Giornale: “Senza dignità. Mazzata all’e- conomia”, “Salvini fermi i nuo- vi comunisti”, “Di Maio fa sal- tare 100 mila posti di lavoro. Ri- volta degli artigiani”, “Sinistra sotto mentite spoglie”. SEGUE A PAGINA 24 VEGANI AL CUBO Gli “specisti” sono tra noi Libertà, ma senza pollo LA LEADER NASRIN q ZUNINI A PAG. 20 “Erdogan vuole sostituire i curdi con gli arabi” SCOPERTE q PACCHIANO A PAG. 22 I grandi poeti che cantarono la Prima guerra COSÌ RENZI RIGIRA LA FRITTATA D E L L’A E RO P L A N I N O GIOCATTOLO INTERVISTA La sindaca Virginia Raggi “Così supero i campi rom E Zingaretti gioca su Roma” q DE CAROLIS A PAG. 5

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Giovedì 5 luglio 2 01 8 – Anno 10 – n° 183 e 1,50 – Arretrati: e 3 ,0 0Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

y(7HC0D7*KSTKKQ( +{!z!/!"!,

a 1,50 -Arretrati: a 3,00 - a 12,00 con “Matteo Salvini il ministro della paura”

» MASSIMO FINI

Adesso abbia-mo una nuo-

va categoria di fa-natici: gli “s p e c i-s t i”. Sono un’ul t e-riore e più oltranzistaspecificazione, pardoncorrente, dei vegani. L’i-deologo, anzi l’ideologa, de-gli “specisti” è la psicologaamericana Melanie Joy che

nel suo M ani fes toper gli animali s o-stiene che “tutte leforme di vita di-ventano tutte dinuovo importanti

allo stesso modo”.Chi non si adegua, e

mangia poniamo una bi-stecca, è bollato come un“carnista” da eliminare nelpiù breve tempo possibile.

SEGUE A PAGINA 13

Renzi lo voleva al Consiglio di Stato: ora l’ex giudice Mineo è in arrestocon l’accusa di aver pilotato sentenze. Il tocco magico del Giglio magico

q SANSA E VECCHI A PAG. 6

UNA MODESTA PROPOSTA

Informiamo i migrantia casa loro sui pericoliche corrono se partono

q ANTONIO PADELLARO A PAG. 4

LA SENTENZA Una toga, anche in aspettativa, non può stare dentro un partito

La Consulta boccia i magistratiin politica. Anzi, solo Emilianop Il verdetto sul governato-re dem apre una via alGuardasigilli Bonafede chesta lavorando su giudici epubblici ministeri rientratinei ranghi della giustiziaalla scadenza del mandato

q MASCALI A PAG. 8

La cattiveriaVerdini condannatoa 6 anni e 10 mesiper bancarotta.Cazzo se funziona’sto Decreto Dignità!

WWW.FORUM.SPINOZA.IT

I REGOLARI DANNO RICCHEZZA

Ecco i costi e i beneficidegli stranieri in Italia

q DANIELA RANIERI A PAG. 13

I NOSTRI RITRATTI

Vita del Tentenna“Z i n g a” che (forse)vuole scalare il Pd

q CORRIAS A PAG. 11

I FONDI RUBATI Anche la “n u o va ” Lega rischia confische fino a 49 milioni di euro

Salvini al Colle per i soldiIl Carroccio chiede udienza a Mattarella contro l’ordinanza di Cassazione

p Intanto il Csm e l’Anmsi schierano in difesa delQuirinale e della Procuradi Genova: “Sono toniinaccett abili”. E gli stessidirigenti leghisti ammetto-no: “Non ci aspettiamomolto, ma intanto voleva-mo smuovere le acque”

q MARONIA PAG. 2 - 3

FRANCESCO MENDITTO

“Se il pm non puòappellare, il dannoè per le vittime”

q A PAG. 8

Bergamo, mattonie aerei decollanosu chiese e banche

q GIAMBARTOLOMEIA PAG. 15 - 16 - 17 E 18

QUATTRO TRIBUNALI

Il Ruby-Ter e il girod’Italia del processoper i testi corrotti

q BARBACETTOA PAG. 14

Camicie rosso-nere

» MARCO TRAVAGLIO

C ome direbbe il nostroguru preferito, Quelo,c’è grossa crisi nel Gior-

nale Unico dell’Apocalisse. Unmese fa, le mejo penne del bi-goncio ci avevano raccontatoche stava nascendo un “g o v e r-no di destra” con “programmadi destra”, “atteggiamenti did e st r a ”, “natura dichiarata-mente di destra”, “laboratoriopratico della nuova destra so-vranista e antieuropea” ( C l a u-dio Tito, Repubblica), “un’i d e o-logia sottile di destra” ( M a s s i-miliano Panarari, l’E s pr e s s o ).“Un lepenismo corretto da as-sistenzialismo al Sud spacciatoper facsimile di reddito di cit-tadinanza... una ‘destra realiz-z at a ’... La ‘destra reale’ e ur o-pea”, cocktail mortale di “r i b e l-lismo, velleitarismo, ideologi-smo, dilettantismo”, in una pa-rola “a v v en t u r is m o ” ( Ez i oMauro, Rep ubblic a). Punto,punto e virgola, due punti: mas-sì, abbondiamo, a b b o n d an t i sabb onda ndum. E i nuovi fascimica si sarebbero accontentatidi marciare in orbace, radunar-si in piazza Venezia sotto il bal-cone del Duce Conte, saltarenel cerchio di fuoco e invaderel’Etiopia, eh no. Le loro mire e-rano ben più ambiziose: “S o t t o-mettere la Costituzione” (LaS ta mp a), “l’uscita dall’euro ol’arrivo della troika... Un suici-dio” (Aldo Cazzullo, Corriere),“tagliarci le pensioni”, “l’a b o l i-zione del governo”,“uccidere ilSud”,“piazzare ‘Rousseau’n e l-la Pa” (il Giornale), “far saltarel’It alia”, “la catastrofe” per i“consigli di Bisignani e Menta-na” (Giuliano Ferrara, il Fo-glio), “radere al suolo la demo-c r a z ia ” (Piero Sansonetti, IlDubbio). Cose così.

Ora il governo di Benito Con-te e dei duumviri Galeazzo DiMaio e Romano Salvini parto-risce il suo primo decreto chetaglia le unghie al precariato evieta gli spot delle bische. E,sorpresa! Lo elogiano il mani-festo, Cgil, Cisl, LeU, Landini,Cofferati, Fassina e altre notecamicie nere. Il che fa sospet-tare che sia un decreto, parlan-do con pardon, “di sinistra”.Che fare? Il Giornale Unicodell’Apocalisse si disunisce unp o c h i n o : l ’ a l a b e r l u s c o-nian-confindustriale urla estrepita contro il ritorno dei co-munisti travestiti da grillini,m e n t r e q u e l l a c o n f i n d u-strial-pidina dice che le misuredi sinistra che piacciono alla si-nistra non sono di sinistra. L i-bero: “Di Maio piace ai compa-gni perché è un comunistello.Sindacati e vecchi arnesi rossientusiasti del decreto dignità diGiggino, che invece terrorizzagli imprenditori”. Il Giornale:“Senza dignità. Mazzata all’e-conomia”, “Salvini fermi i nuo-vi comunisti”, “Di Maio fa sal-tare 100 mila posti di lavoro. Ri-volta degli artigiani”, “Sinistrasotto mentite spoglie”.

SEGUE A PAGINA 24

VEGANI AL CUBO Gli “sp e c i st i” sono tra noi

Libertà, ma senza polloLA LEADER NASRIN

q ZUNINI A PAG. 20

“Erdogan vuolesostituire i curdicon gli arabi”

S C O P E RT E

q PACCHIANO A PAG. 22

I grandi poetiche cantaronola Prima guerra

COSÌ RENZI RIGIRALA FRITTATAD E L L’A E RO P L A N I N OGIOCAT TOLO

I N T E RV I S TA La sindaca Virginia Raggi

“Così supero i campi romE Zingaretti gioca su Roma”

q DE CAROLIS A PAG. 5

2 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 5 Luglio 2018

Mattarella riapre i confini:“Irresponsabile chiuderli”Discorso sull’Europa del presidente della Repubblica in viaggio sul Balticomentre l’Austria minaccia di sigillare le frontiere per gli extracomunitari

In cifre Dal conto della gestione migranti alla spesa per i reclusiIL DOSSIER

Ecco costi e benefici:bilancio degli stranieriche vivono in Italia

C’è voglia di chiusura di frontierein Europa, ma il presidenteSergio Mattarella, in visita uf-ficiale sul Baltico, ricorda l’im -

portanza della libera circolazione di cit-tadini e merci nel conti-nente. E lo ricorda in undiscorso tenuto al fiancodel presidente estoneKersti Kaljulaid: “Vi so-no molte cose che con-trassegnano l’Unioneeuropea ma, a mio avvi-so, ce ne sono due che neesprimono appieno l’a-nima: Erasmus e Schen-gen. Ormai i nostri giovani si sentono eu-ropei e il poter viaggiare liberamente inEuropa è per loro un dato irrinunciabile.Metterlo a rischio è poco responsabile.Parlare di chiusura dei confini, in un mo-mento in cui tutto dovrebbe indurre a una

maggiore razionalità nell’analizzare e diconseguenza governare il fenomeno mi-gratorio, è da evitare”. Poi il presidentedella Repubblica ha parlato dei flussi mi-gratori dall’Africa: “Dalla metà del 2017

alla metà del 2018, gli ar-rivi in Italia attraverso ilMediterraneo sono di-minuiti dell ’85%. Lapressione si è abbassata equesto dovrebbe con-sentire a tutti i governi diaffrontare il nodo dellemigrazioni con raziona-lità e senza cedere all’e-motività. Parlare di con-

fini da chiudere non è razionale, ma ri-sponde all’emotività subita o suscitata. Laresponsabilità politica richiede invecerazionalità e governo comune del feno-meno. Una cosa possibile che abbiamo ildovere di fare.” L’esito dell’ultimo Con-

siglio europeo, ha aggiunto Mattarella, “èincoraggiante perché ha assunto la con-sapevolezza che la responsabilità” sul fe-nomeno dei migranti “è comune non deisingoli Paesi.”

Sui 26 Paesi che fanno parte dell’areaSchengen, sono attualmente sei ad averreintrodotto i controlli alle frontiere: Da-nimarca, Francia, Germania, Austria,Norvegia e Svezia. Parigi lo ha fatto a se-guito degli attacchi terroristici, gli altricinque per far fronte al flusso eccezionaledi migranti. Il codice Schengen prevede lapossibilità di reintrodurre controlli tem-poranei nel caso di minaccia seria o timoriper la sicurezza interna. Ora l’Austria delgiovane Kurz intende ripristinare i con-fini e dunque anche al Brennero con l’I-talia. Il ministro dei Trasporti di Viennadice che “sarebbe un disastro”.

MARCO FRANCHI© RIPRODUZIONE RISERVATA

» MARCO MARONI

Per il ministero dell’E-conomia nel 2018 la ge-stione dei migranti cicosterà 4,6 miliardi,

l’Europa ne mette 80 milioni,ma ci “permette” di non con-tabilizzare le cifre nel deficit.Servono per i soccorsi in mare,accoglienza (compresi i 35 eu-ro al giorno per i profughi), sa-nità, istruzione. Gli immigratisono però anche una risorsa,lavorano, contribuiscono alreddito nazionale, pagano tas-se e contributi. Se il saldo eco-nomico sia o no positivo, se i 5,5milioni di stranieri faccianocrescere l’economia o sottrag-gano lavoro agli italiani è il te-ma al centro del dibattito.

VALORE AGGIUNTO. Dai circa2,4 milioni di occupati stranie-ri, la fondazione Leone Mo-ressa stima un apporto al Pilnel 2015 (ultimi dati disponi-bili) di 130 miliardi, quasi il 9%;per Confindustria sono 120.Mentre 5,5 miliardi sono le ri-messe che mandano in con-tanti nei paesi d’origine, dena-ro quindi non speso in Italia.Oltre ai salariati ci sono gli im-prenditori. Secondo Unionca-mere sono 600 mila e rappre-sentano il 42% dell’a u m en t odelle imprese registrato in Ita-lia nel 2017. Immigrati regola-ri, che pagano contributi e tas-se: 7,2 miliardi solo di Irpef nel2016. Gli irregolari, circa 500mila (ammesso che non abbia-no varcato le frontiere), sonoper lo più un costo. Unico ri-cavo per lo Stato: le imposte in-

dirette sui consumi.

SALARI E LAVORO. Tre quartidi colf e badanti nelle case i-taliane sono stranieri: filippi-ni, ucraini, peruviani. Per lopiù regolari grazie alle sanato-rie del 2008 e 2012. Non hannoportato via lavoro agli italiani,perché nonostante l’11% di di-soccupazione (il 33% tra i gio-vani) sono posizioni poco ri-chieste. Come non lo portanovia gli stagionali semi-schiavi,in gran parte africani irregola-ri, che raccol-gono pomo-dori nel Salen-to o nella Pia-n a d i G i o i aTauro, dove ladisoccupazio -ne giovanilesupera il 50%.Che gli immi-grati facciano“lavori che gli italiani non vo-gliono più fare”, o meglio chenessuno dovrebbe fare inquelle condizioni, è una realtà.“In Italia c’è il maggior nume-ro di giovani Europei che nonstudia né lavora –spiega FeliceRoberto Pizzuti, ordinario diEconomia alla Sapienza – Ilnostro sistema produttivo hapoca necessità di persone qua-

lificate e così molti disoccupa-ti, non trovando un lavoroa ll ’altezza delle aspettative,non lo cercano più. Così abbia-mo un tasso di attività di 10punti più basso rispetto aiprincipali Paesi Ue. Con l’in -vecchiamento della popola-zione gli immigrati sono ne-cessari, ma causano un cal-mieramento dei salari, che èl’altra faccia della globalizza-zione”.

P E N S I ON I . Ad avvertire chenei prossimianni si avran-no livelli piùalti di spesap en s io n is t ic asul Pil, causatidai previst iminori flussimigratori, èstato l’U ff i ci opa rlam enta re

di bilancio, confermandoquello che all’Inps dicono datempo. Gli immigrati versano8 miliardi di contributi annui ene ricevono 3 in prestazioni:un saldo positivo di 5 miliardi.Per compensare il calo dellenascite, “la minaccia più graveal nostro sistema pensionisti-co”, per Inps servono i contri-buti di 140 mila immigrati in

più ogni anno. O dovrebbero e-migrare meno gli italiani: nel2016 se ne sono andati in 115mila. Il problema è che gli ar-rivi di stranieri sono in fortecalo: 16 mila sbarcati nel primosemestre 2018, contro i 76 miladel primo semestre 2017, men-tre il trend di emigrazione ita-liana non diminuisce. Se do-vessero azzerarsi gli arrivid al l’estero, l’Inps calcola chenei prossimi 22 anni tra i 73 mi-liardi in meno di entrate e i 35in meno di prestazioni, man-cherebbero 38 miliardi. Coltempo i vantaggi tendono adannullarsi: chi versa contribu-ti oggi maturerà il diritto allapensione, in buona parte dal2060. E molti immigrati la-

sciano il Paese senza averlomaturato, regalando all’I np s300 milioni all’anno.

C A RC E R I . Per il ministro Salvi-ni ha poco senso “tenerli qua,pagandoli 300 euro al giorno”;propone di far scontare loro lapena nei Paesi d’origine. Al31/05/2018, secondo il mini-stero della Giustizia, nelle car-ceri italiane ci sono 19.929stranieri, il 34% dei detenuti.L’Associazione Antigone cal-cola un costo giornaliero di 137euro pro capite, un miliardol’anno, ma la spesa per l’80% èdestinata ai costi del persona-le. Secondo il ministero (datidel 2013) lo Stato spende 9,26euro al giorno per il manteni-

Porte mezze serrateSui 26 Paesi dell’a re aSchengen, sono seiad aver reintrodottoi controlli all’i n g re s s o

Le mansionipiù umiliGli stranieriche lavoranoin Italia sono2,4 milioni,producono il9% del Pil Ansa

Con l’i n vec -ch i a m e n t odel l ap o p ol a z i o n egli immi-grati sononecessari ,ma causanounc al m i e ra -mento deisalari, che èl’al t rafaccia dellagl ob al i z-za z i o n e

FELICERO B E RTO

PIZZUTI

I numeri

4 ,6M i l i a rd i :il costo dellage s t i o n em i g ra n t i .Mentre glis t ra n i e r iin carcereco s t a n oun miliardo

130M i l i a rd i :l’apporto al Pildei 2,4 milionidi stranieriche lavorano

Portano ricchezzaIl saldo contabileè in pareggio, mail 9% del Pil è prodottodagli immigrati

Lo sberleffo

UN PALLOTTOLIERECHIAMATO GENTILONI» FQ

, PAOLO GENTILONI ha deciso disfilarsi i guanti e non mandarle a dire.

Anzi, ci informava ieri La Stampa in una lungaintervista all’ex premier, è “tagliente comemai prima d’o ra ”. E che sarà mai successo?In sintesi, si è messo a far di conto. Da “un piccolo uf-ficio, tre metri per quattro ricavati dentro un ex con-vento di suore, a due passi da Montecitorio”, insommaun “austero contesto”, ha preso la calcolatrice è si è

infuriato. Ha scoperto che “questo governo èp e r i co l o s o” per l’economia perché sta “incri -nando gli sforzi fatti da Monti in poi” e provo-cando danni “che si possono stimare in miliar-di”. Dice infatti Gentiloni che lo spread è pas-

sato da 120-130 del 2017 a 230-240 di ora, “q u e s tosignifica l’1% in più rispetto allo stock dei titoli di Statoche dobbiamo vendere quest’a n n o”, un “costo di circa5 miliardi e mezzo in più”. Sorvoliamo sul fatto che l’1%

è il rendimento in più da offrire e non lo stock da col-locare o che in primavera ed estate 2017 lo spread erasalito oltre i 200 punti senza che il nostro si allarmasse.Quel che stupisce è la cifra finale. Secondo l’Ufficioparlamentare di Bilancio, un aumento di 100 punti del-lo spread (come successo ora) vale – se perdura a lun-go – 1,8 miliardi di maggiore spesa nel 2018 (4,5 mi-liardi nel 2019, se si mantiene il t re n d ). Non proprio “ipiù di 5 miliardi che ci sono già costati”.

Giovedì 5 Luglio 2018 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 3

» LUCIANO CERASA

Lo scontro tra immigrazionepercepita e quella reale sisposta sulla testa del presi-dente dell’Inps, Tito Boeri.

O meglio sulla sua poltrona, riven-dicata dal segretario della Lega.L’attacco di Matteo Salvini era ar-rivato martedì, con un video su Fa-cebook durante la visita a un’azien -da confiscata alla mafia: “C’è ancoraqualche fenomeno, penso anche alpresidente dell’Inps, che dice chesenza immigrati è un disastro, ma cisarà tanto da cambiare anche inquesti apparati pubblici”. E la rispo-sta del “fenomeno” non si è fatta at-tendere. “I dati sono la risposta mi-gliore, non c’è modo di intimidirli”,ha rintuzzato ieri Boeri, a marginedella presentazione della relazioneannuale dell’Istituto, dove ha riba-dito le sue ragioni.

“GLI ITALIANIsottostimano la quotadi popolazione sopra i 65 anni e so-vrastimano quella di immigrati epersone sotto i 14 anni, la deviazionefra percezione e realtà è molto piùaccentuata che altrove, si tratta divera e propria disinformazione”, di-ce Boeri, per il quale la strettasull’immigrazione, con decreti flus-si “del tutto irrealistici” a li m e nt aquella clandestina “di chi arriva inaereo o in macchina, non coi barco-ni”. L’invecchiamento della popola-zione, il declino demografico e la fu-ga dei giovani all’estero può esserecompensato solo dagli immigrati, ri-badisce il presidente dell’Inps: “Sedimezziamo i flussi migratori in 5anni perderemmo una popolazioneequivalente a quella di Torino” e az-zerandoli “perderemmo 700 milapersone con meno di 34 anni”. In-somma, conclude Boeri rientrandoper un attimo nei ranghi della ma-teria di competenza, “il sistema pen-sionistico non regge senza nuovi in-gressi”. “Dove vive Boeri, su Marte?– ribatte Salvini a stretto giro – Ser -vono più immigrati per pagare lepensioni, cancellare la Fornero co-sta troppo, servono più immigratiper fare i lavori che gli italiani nonvogliono più fare... il presidentedell’Inps continua a fare politica i-gnorando la voglia di lavorare (e farefigli) di tantissimi italiani”. Ma pro-prio quando la poltrona di Boerisembrava traballante arriva la difesainaspettata dell’altro vicepremier.“Boeri resta in carica fino al 2019 e,per quanto mi riguarda, è il mio in-terlocutore per l’Inps” scandisce aicronisti alla Camera, Luigi Di Maio.“Sulla collaborazione istituzionaleper vitalizi e pensioni d’oro – a g-giunge ringraziando Boeri – stiamoandando bene, su altro non siamod’accor do”. Per quanto riguardal’ordine pubblico “il fenomeno nelle

periferie e i problemi di sicurezzanon sono solo connessi all’immigra -zione” minimizza il leader M5S.

BOERI nella sua relazione non avevarisparmiato critiche neppure al“Decreto dignità” voluto dal grilli-no, dove però scorge anche “diversecose positive”. Bene la riduzionedella durata e l’au -mento dei costi perscoraggiare il ri-corso ai contratti atermine, male larein troduz ioned e l l e c a u s a l i :“Comportano unappesan timentoburocratico, sco-raggiando la crea-zione di lavoro”, così come l’aumen -to degli indennizzi per i licenzia-menti ingiusti. Non mancano le so-lite osservazioni al governo control’eliminazione della legge Fornero.Per Boeri “i costi della ‘quota 100’(tra contributi ed età anagrafica perl’uscita, ndr) possono arrivare a 20

mi li ard i” avverte, ma “p oss ia mopermetterci più flessibilità con latransizione al contributivo”.

Si vedrà se la Lega andrà fino infondo per sostituire Boeri. Il gri-maldello per rimuoverlo anticipa-tamente passa per la proposta di ri-formare la g ov e r na n ce d el l ’I n ps ,reintroducendo il Cda, peraltro già

chiesta nella scorsalegislatura dal Pd,dove l’anima ren-ziana e quella ex C-gil di Cesare Da-miano erano con-cordi nel rimuo-verlo. Ieri Cgil eForza Italia lo han-no attaccato accu-sandolo di “pro ta-

gonismo”. “Se l’Inps fa l’Inps non cisaranno problemi...”, ha avvertitoDi Maio. Nel frattempo la polemicasui migranti oscura i pessimi datidell’Istituto. Il risultato economico2017 è negativo per 6,9 miliardi,peggiore dei 6,2 del 2016.

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In rottaTito Boerie MatteoS a lv i n iA n s a / La Pre ss e

Poche spondeIl Pd tace, la Cgil criticail suo “p ro t a g o n i s m o ”Nel 2017 il passivodell’Istituto è salito

In Italia lap e rce z i o n edel temam i g ra n t iè frutto did i s i nfo r m a -zione. I datisono lar i s p os t am i gl i o re ,non c’èmodo dii n t i m i d i rl i

TITO BOERI

Boeri vivesu Marte,co n t i n u aa farep ol i t i c ai g n o ra n d ola vogliadi lavorare(e fare figli)di tantii t al i a n i

M AT T EOSA LV I N I

mento in senso stretto di ognidetenuto: fa 67,5 milioni l’an -no per gli stranieri.

SA N I T À . È la voce che fa la dif-ferenza. Uno studio di Itinera-ri Previdenziali la stima in 11miliardi l’anno, cifra che da so-la farebbe virare i conti al pas-sivo. È ottenuta ripartendo ilcosto della sanità pubblica, 112miliardi annui, su una quotastimata in 6 milioni di stranie-ri. Stime più accurate, com-prese quelle dell’Istituto su-periore di Sanità, dicono peròche la percentuale di ricoveri ecure tra gli stranieri è circa lametà rispetto agli italiani. Da-to confermato dal centro studiEupolis della Regione Lom-

bardia, che ha il maggior nu-mero di immigrati. “A fronte diuna spesa sanitaria regionalepro capite pari a 1.807 eurol’anno, quella per gli immigratirisulta essere quasi la metà”.

A conti fatti, il saldo mera-mente economico dell’immi -grazione può considerarsi inpareggio, compresi i costid el l ’emergenza, a patto cheimmigrati continuino ad arri-varne. Quello che la contabi-lità fa più fatica a stimare èl’apporto in termini di forze dilavoro, la nuova imprendito-rialità, valore aggiunto, senzala quale l’economia italianasarebbe in una situazionepeggiore.

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Scintille L’economista difende la linea sui migrantiE bacchetta: “La legge Fornero non va eliminata ”

Salvini contro BoeriDi Maio lo difende,ma Mr. Inps è isolato

LA POLEMICA

POLTRONE I dem vogliono i servizi segreti. No dei leghisti

qANCORA TEMPO per le nomine. Soltanto mer-coledì prossimo si saprà chi guiderà le cosiddette

commissioni parlamentari di garanzia, la Vigilanza Raie il Copasir (servizi segreti). Il rinvio sulle commissionifa scivolare l’elezione in Parlamento dei quattro con-siglieri Rai al 18 luglio. Il Partito democratico, la forza diopposizione più solida, rivendica il Copasir, ma a quelpunto andrebbe a Forza Italia –al partito di Berlusconi, ilproprietario di Mediaset– la Vigilanza della Rai. AllaLega questo schema non piace perché conviene lascia-re l’importante Copasir agli alleati saltuari di Forza Italia e non ai nemici delNazareno. Berlusconi, però, non vuole perdere pedine in Viale Mazzini e,dunque, in cambio avrebbe almeno un consigliere di amministrazione. Seinvece il Copasir dovesse andare ai Dem, per la Vigilanza il favorito sarebbeil senatore Alberto Barachini.

Copasir e Rai, slittano tutte le nomine:i giallo-verdi vogliono allearsi con B.

ST R A SBU RG O

Direttiva copyright,oggi va al voto:Parlamento diviso

qSI VOTA OGGI al Parlamento eu-ropeo il nuovo regolamento sul di-

ritto d’autore online che darebbe il via al-le trattative negoziali: il voto è in bilico,non c’è una chiara maggioranza. Se do-vesse prevalere il sì, si darebbe il via li-bera ai negoziati con il Consiglio Ue cheha comunque una posizione abbastanzasimile a quella del Parlamento e quindi

dovrebbero procedere, in quel caso, inmodo spedito. Se dovesse prevalere il no,sostenuto dal Movimento 5 Stelle e – daieri – anche da due eurodeputati del Pd,tutto slitterebbe alla plenaria di settem-bre e si potrebbero effettuare emenda-menti al testo altrimenti difficilmentemodificabile in futuro. L’incognita di uneventuale slittamento a settembre sa-

rebbe inoltre l’imminente fine della legi-slatura che potrebbe far arenare l’i n te ranorma. E c’è chi sostiene che questa siauna delle strategie appoggiate da chi au-spica la bocciatura. Tra questi, i big deldigitale stavolta in linea in modo quasiinedito, con chi di solito li osteggia, daisostenitori di Internet libera ai piccolip rov i d e r.

4 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 5 Luglio 2018

S i c u re z z a Al via la sperimentazione della pistola elettrica in 11 città. Poi propaganda sulle spiagge

Adesso Salvini si butta su “vu cumprà” e taserIL VIMINALE

» ALESSANDRO MANTOVANIE WANDA MARRA

Taser, lotta agli ambulantisulle spiagge e legittima

difesa: Matteo Salvini accele-ra. Ieri ha firmato il decretoche avvia la sperimentazionedella pistola elettrica che abreve sarà a disposizione del-le forze dell’ordine. E intantopassa al secondo atto dellacampagna anti-migranti. AlViminale stanno lavorando auna direttiva del ministrod el l ’Interno ai Prefetti. Lachiamano “spiagge sicure”. Illeader della Lega sta ancoramettendo a punto il provvedi-mento e lo presenterà in unaconferenza stampa in pompamagna domani. Lo staff di Sal-vini ci lavora ormai da giorni.L’idea è quella di replicare il“modello Cervia”: controllirafforzati ed estesi ai magaz-zini, le multe anche a chi ac-quista la merce e il rafforza-mento della collaborazione

più stranieri. Dopo aver alza-to i toni sui barconi, adessopassa a occuparsi delle spiag-ge. D’altra parte, in estate, è lìche si attira l ’attenzionedell’opinione pubblica.

Peraltro, nei giorni scorsi siera parlato di un decreto si-curezza più ampio: per ades-

so, al Viminalenon se ne parla.

Ieri poi Salviniha firmato il de-creto che avvia l’inserimento deltaser, la pistola e-lettrica, nell’a r-senale a disposi-zione delle forzed el l ’ordine. Sip a r t e i n i z i a l-mente in 11 città:Milano, Napoli,Torino, Bologna,Firenze, Paler-

mo, Catania, Padova, Caserta,Reggio Emilia e Brindisi.

La sperimentazione coin-volgerà polizia, carabinieri e

Finanza. Trenta i dispositivida acquistare, per ora.

Le linee guida emanate dalDipartimento della Pubblicasicurezza definiscono il Ta-ser “un’arma propria”, che fauso di impulsi elettrici per i-nibire i movimenti del sog-getto colpito.

LA DISTANZA CONSIGLIABILEper un tiro efficace è dai 3 ai 7metri. Il Taser “va mostratosenza esser impugnato per far

desistere il soggetto dalla con-dotta in atto”. Se il tentativofallisce si spara il colpo, ma oc-corre “considerare per quan-to possibile il contesto dell’in -tervento ed i rischi associaticon la caduta della personadopo che la stessa è stata at-ti nt a”. Bisogna inoltre tenerconto della “visibile condizio-ne di vulnerabilità” del sog-getto (ad esempio una donnaincinta) e fare attenzioneall’ambiente circostante per il

rischio di incendi, esplosioni,scosse elettriche. Salvini hasottolineato che “il Taser èun ’arma di dissuasione nonletale ed il suo utilizzo è un im-portante deterrente soprat-tutto per gli operatori della si-curezza che pattugliano lestrade e possono trovarsi in si-tuazioni border line lad do veuna misura di deterrenza puòrisultare più efficace e soprat-tutto può ridurre i rischi perl’incolumità personale degliagenti”.

Ma la pistola elettrica, ben-ché utilizzata in molti Paesi, èpiuttosto controversa. Amne-sty International documentada anni centinaia di vittime. Inparticolare può essere moltopericoloso con soggetti affettida patologie cardiache o por-tatori di pacemaker.

E poi c’è il capitolo legitti-ma difesa: l’idea del ministrodell’Interno è portarla in aulaprima della pausa estiva.

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Tolleranza zero Sicurezza rafforzata sulle spiagge A n s a / La Pre ss e

tra forze dell'ordine e le po-lizie locali delle zone balnea-ri. Inoltre, si parte dalla guer-ra alla merce contraffatta, se-questrandola dove arriva onei laboratori. Zone da atten-zionare: Napoli e Prato. L’i-dea è di aumentare risorse epersonale sul territorio. E poirecuperare soldiper intensificaredavvero i con-trolli. Al Vimina-le hanno indivi-duato un fondoda cui attingere.Tra le ipotesi al-lo studio anchecome ricompen-sare dal punto divista economicoi Comuni che de-vono partecipa-re alla battaglia.

Q u e l c h e ècerto è che Salvini punta an-cora una volta sulla forza pro-pagandistica della crociatacontro gli ambulanti, per lo

» ANTONIO PADELLARO

“Rompiamo il silen-zio sull’Af r i c a”: èl’appello che pa-dre Alex Zanotelli

ha rivolto al “coraggio” di gior-nali e giornalisti. Troppo spes-so –ammonisce –sordi, ciechi emuti dinanzi allo scempio uma-nitario che dal Sud Sudan allaSomalia, all’Eritrea, ai Paesi delSahel, al Congo, alla Libia èall’origine dell’esodo biblico dimigranti “che rischiano la pro-pria vita per arrivare da noi”.Fuga che alimenta quella “pa-ranoia dell’invasione” cavalca-ta dai partiti xenofobi. Giusto,ma chiedo a padre Zanotelli:non ritiene che questa offensivabenefica dell’informazione do-vrebbe essere reciproca? Diffu-sa a casa nostra, ma anche e so-prattutto a casa loro affinchésappiano con certezza a cosavanno incontro? È la stessa do-manda che rivolgo a MarcoMinniti, l’ex ministro degli In-terni che, lunedì, sul Foglio haspiegato, sulla base di cono-scenza ed esperienza e non diproclami, perché l’immigrazio-ne non è una “emergenza” (co-me vorrebbero farci crederel’attuale ministro Matteo ‘s el-fie’ Salvini e soci) bensì un fe-nomeno “epocale”, oltreché u-na “grande questione struttu-rale e dunque complessa”. Giu-

sto, ma può dirci Minniti cosa èstato fatto di “strutturale” e di“complesso” per informare, sulluogo, quelle masse in fuga ri-guardo alle altissime probabili-tà di andare incontro all’infer-no in terra e in mare? Proprioieri, nell’articolo di FedericoFubini sul Corriere della Seraabbiamo letto (fonte Ispi,Oim-migrazioni, Unhcr) che –

con la percentuale record del9% nell’ultimo mese – “per chis’imbarca in cerca di un futuroin Europa, non era mai statotanto probabile morire in maredurante la traversata dalla Li-bia”. Qualche cinico sovranistapotrebbe pensare che, dati allamano, gli “invasori” hanno pursempre nove probabilità su die-ci di giungere vivi sulle nostre

coste, e non è un piccolo proble-ma. Si rassicurino costoro poi-ché in questo atroce giocodell’oca si può non arrivare maia imbarcarsi e anche ritornareal via. A scelta, i partenti potran-no morire nel deserto o finire ipropri giorni torturati e stupra-ti nelle gabbie degli aguzzini li-bici (che l’Italia sponsorizzacon motovedette e pingui fi-nanziamenti). Oppure possonodiventare loro schiavi in cam-bio della vita. Ipiù “fortunati”saranno rispe-diti nei luoghid’origine, a ve-getare per il re-sto dei proprigiorni dopo es-sersi svenati i-n u t i l m e n t e ,preda dei cre-ditori. Poi ci sa-ranno i vincito-ri della premia-ta crociera Sal-vini -Tonin elliche, raccolti da qualche loscanave Ong potranno vagare per ilMediterraneo senza meta, fin-ché l’Europa dei popoli (armatie barricati in casa) si dimenti-cherà anche di essi. Ripeto ladomanda: questa umanità va-gante che cognizione ha di tuttociò? Chi glielo ha spiegato? Chili ha informati? Quale massicciacampagna di comunicazione è

stata intrapresa da chi si riem-pie la bocca col mantra ipocrita:aiutiamoli a casa loro? Sul Fat-to, Andrea Valdambrini ci haraccontato di come per convin-cere i più disperati a indebitarsi(un viaggio può costare dagli 8mila ai 15 mila euro o più) bastala trappola di una promessa dilavoro assicurato. Oppure si a-gisce attraverso “una ben con-solidata narrativa del migranteche ce l’ha fatta, e che inviaselfie

agli amici – ma-gari vicino a unmonumento diuna città euro-pea o a una mac-china di lussoche finge sia lasua”–postando-li sui social”. Ec-co, onorevoleMinniti, qualec o n t r o - i n f o r-mazione è statamessa in campodall’Europa del-la ragione, con-

trapposta a quella della paura?Ecco, padre Zanotelli, è veroche noi giornalisti (e per primochi scrive) dovremmo reagirealla pigrizia del cuore e a quelladell’intelletto. Ma di fronte allastrage senza fine cosa è diven-tato più giusto? Fermare chiparte? O piangere chi muore?Aiutateci a capire.

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Caccia ai fondiMulte ancheai clienti e aiutiai Comuni chep a r te c ip e ra n noalla campagnaa nt i -a m bu l a nt i

Ora l’Europa della Ragionedeve informarli a casa loro

F I R E NZ E

Sgomberi, ancheNardella (Pd) si mettea guidare la ruspa

qLO AVEVA ANNUNCIATO a metà

giugno e così è stato. Lunedì, tramiteun video su Facebook, Dario Nardella ha resopubblico lo smantellamento del campo romdel Poderaccio che ospitava tra le trenta e lequaranta persone. E per farlo ha scomodatonientemeno che la ruspa, proprio quella caraa Matteo Salvini. Il primo cittadino fiorenti-no ha informato che la distruzione del cam-

po è stata fatta dopo aver allontanato gli or-mai ex residenti del campo e che l’area saràora messa in sicurezza dal legittimo proprie-tario. Il sindaco Pd aveva promesso di por-tare a termine la chiusura dell’a cc a m p a -mento abusivo entro 18 mesi dopo il folle in-seguimento fra auto avvenuto nella città to-scana che aveva causato la morte del 29en-ne Duccio Dini. Alla guida di una delle vet-

ture che avevano causato la morte del gio-vane vi era infatti un residente del campo. Ilparallelo fra le ruspe pidine e quelle leghisteè stato notato dallo stesso Nardella, che harivendicato il passaggio di testimone: “Hovisto che hanno smesso di mettere le ruspesulle magliette. Perché le ruspe le usiamosolo noi, come abbiamo fatto ieri per sgom-berare il campo abusivo del Poderaccio”.

Può dirci Minniti cosasi è fatto per informare,sul luogo, quelle massein fuga delle altissimeprobabilità di andareincontro all’i nfe r n o?

DIARIO DEL SALVIMAIO

Mi rivolgoaig i o r n al i s t i :ro m p i a m oil silenzios ul l ’Af r i c a

ALEXZ A N OT E L L I

A n s a / La Pre ss e

Giovedì 5 Luglio 2018 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 5

L’I N T E RV I STA

“Superiamo i campi rom. Zingarettiscala il Pd sulla pelle dei romani”

Virginia Raggi La sindaca di Roma: “Presto vedrò il ministro Salvini,abbiamo lo stesso obiettivo. Ma non posso chiuderli all’improv viso”

A» LUCA DE CAROLIS

ssicura che sui rom lei e Sal-vini hanno lo stesso obiettivo:“Vogliamo entrambi il supe-ramento dei campi nomadi”.Approva la linea del governosui migranti: “Finalmente l’I-talia conta in Europa”. E mor-de il governatore del LazioNicola Zingaretti: “Scala il Pdsulla pelle dei romani”. Pen-sieri e parole di Virginia Rag-gi, la sindaca di Roma.

Salvini vuole ispezionare icampi rom di Roma. E lei hagià risposto positivamente.Quando si farà?

Appena possibile: le nostresegreterie sono in contatto.

Cosa gli farete vedere?Il nostro modello per supera-re i campi, che unisce fermez-za e inclusione. Un percorsoper arrivare alla chiusura del-le strutture, dando a questepersone diritti e doveri.

Un anno fa avete varato unpiano con aiuti economici al-le famiglie rom per trasferir-si in affitto in vere case. Manon li ha usati quasi nessu-no, anche perché i locatarinon affittano ai nomadi.Tanto che le associazioniparlano di piano fallimenta-re. E anche Salvini è “s ce t-t i co” sui fondi ai rom.

Il piano lo abbiamo attivatoper due campi, a La Barbu-ta e Monachina. A feb-braio abbiamo aggiudica-to il bando per il primocampo, mentre per Mo-nachina è stato assegna-to poche settimane fa. Ecosì è partito un percor-so che durerà tre anni.

In un altro campo, ilCamping River, è caos.I residenti sono senzaluce e i bambini nonvanno più a scuola.

Un anno fa l’au to ri tàgiudiziaria ha detto im-provvisamente che chigestiva il campo non po-teva più farlo. E noi ab-biamo dovuto applicarequelle misure in un arcotemporale ristretto a fami-glie che non pensavano pernulla ad adeguarsi, ancheperché si aspettavano l’e n n e-sima proroga. Intanto abbia-mo stanato tutti i nuclei conpatrimoni elevati, comprese

ville e case nei Paesi di origi-ne. E comunque, i campi nonsi possono chiudere all’i m-provviso: si formerebbero so-lo nuovi insediamenti.

Avete stanziato anche fondiper i rimpatri, ma nessuno sene vuole andare.

Proprio oggi 15 persone han-no accettato il rimpatrio inRomania, tramite bus.

E dalle associazioni? Avetetrovato resistenze?

Ci aspettavamo maggiore col-laborazione.

Ma del censimento propostoda Salvini che ne pensa? Lui-gi Di Maio lo ha definito in-costituzionale. E molti lo ac-cusano di razzismo.

Noi un censimento socio-sa-nitario lo abbiamo fatto, per

capire come sono composterealmente le famiglie.

Si parla moltissimo dei mi-granti. Ma c'è un’e m e r ge n z asul tema a Roma?

C’è una situazione molto im-pattante.

O ss i a?Scontiamo una politica mi-gratoria che per anni ha vistol’Italia come unico soggetto afarsi carico dell’a ccoglie nza.Ma ora, grazie al governo

Conte, anche la Merkel hadovuto ammettere chesiamo stati lasciati soli:un risultato storico.

E Roma?Chiunque arrivi in Ita-lia cerca fortuna nellaCapitale. Ma gli irre-golari vivono di espe-dienti o di attività il-lecite. Abbiamo uncorpo di poliziacon meno di 6milaunità, da soli nonce la facciamo:quindi chiediamoaiuto al governo.

Roberto Fico hadetto che lui iporti non li chiu-

derebbe. E lei?È una legittima opinio-

ne del presidente della Ca-mera. Io sono molto con-tenta perché il governo si fasentire in Europa, e ciòconsentirà una gestionepiù equa dei flussi.

Lei chiede un tavolo connuovi fondi per Roma, e ilgoverno pare d’a cco rd o.Che tempi vi siete dati?

Stiamo incrociando le a-gende con il ministro delloSviluppo economico DiMaio. L’importante è la-sciar perdere gli slogan lan-ciati dal precedente mini-stro (Carlo Calenda, ndr).

Dove bisogna intervenirein via prioritaria?

Su trasporti e infrastrutture.E poi rilanciare le imprese.

Molte scappano da Roma. Èl’effetto Raggi?

L’esodo di Sky a Milano eraprogrammato da tempo, e leaziende tornano a investire:Aruba spenderà 300 milioniper una sede a Roma.

Quanti soldi vi servono?Solo per risistemare le stradeservirebbe oltre un miliardoin 5 anni. Il punto però non è

solo la quantità, ma la capacitàdi spesa. Servono regole piùsnelle per gli appalti: per al-cune gare ora servono anni.

Un altro nodo enorme sono irifiuti, soprattutto d’e st a te .State lavorando con la Re-gione per risolverlo?

Noi le discariche non le vo-gliamo. Ho letto sul Corrieredella Sera che l’a ss es so reall’Ambiente regionale Vale-riani chiede una discarica diservizio. Eppure nel 2013 èstato il Pd a chiudere quella diMalagrotta, e per anni la Re-gione non è stata capace ditrovare alternative.

Le esigenze cambiano.Noi un piano rifiuti lo abbia-mo fatto, e all’inizio di marzoabbiamo chiesto l’a u t o r i z z a-zione per due impianti dicompostaggio. Ma non abbia-mo mai ricevuto risposta.

La giunta Zingaretti si reggecon l’astensione del M5S.

I nostri fanno le loro battaglie.Ma Zingaretti sta scalando ilPd sulla pelle dei romani. E laRegione non affronta il pro-blema dei rifiuti dal 2013, mal-grado due sentenze del Tarche la giudicano inadempien-te fino a minacciarne il com-

missariamento. Idem per i180 milioni non investiti sullaRoma-Lido.

Intanto il 14 luglio arriverà losciopero dell’Ama, la muni-cipalizzata dei rifiuti.

Nasce dall’abrogazione di u-na norma che non permette difar entrare nelle partecipatenuovi dirigenti e dipendenti.Ma abbiamo già trovato unasoluzione.

Lei elenca errori altrui e dif-ficoltà, ma i cittadini vi boc-ciano. Nelle elezioni munici-pali il M5S non è arrivatoneppure ai ballottaggi.

Ci hanno votato per avere uncambio di passo. E ogni giornodobbiamo scegliere tra la viasemplice, la mano di bianco, equella difficile, che chiude lecrepe ma porta meno consen-so. Insisteremo sulla seconda.E i conti si fanno alla fine.

Non ritiene di aver commes-so errori su Luca Lanzalone?Di averne valutato con leg-gerezza l’a ss u n z i o n e?

Lui è stato una grande delu-sione per tutto il M5S.

Ma c’è il tema della classe di-rigente a 5Stelle, no?

Le responsabilità sono perso-nali.

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SUIMIGRANTI

Grazie al governoConte anche Merkel hariconosciuto che l’It al i aè stata lasciata da solaFico non chiuderebbei porti? Finalmentecontiamo in Europa

CO N T ROI DEM

La Regione chiedeuna nuova discarica,ma è dal 2013 chenon si occupa di rifiutiIl governatore del Laziousa la Capitale perprendersi il partito

TAVOLO PER LA CAPITALE

Ci stiamo organizzandocon Luigi Di Maio, ora bastacon gli slogan di CalendaSi deve partire dai trasporti

LA SCONFITTA NEI MUNICIPI

Ci hanno votato per avereun cambio di passo e noiinsistiamo sulla via difficile,quella per chiudere le crepe

Chi èVi r g i n i aRaggi,40 anniil prossimo18 luglio,è sindaca diRoma dal 22giugno del2016, dopoaver vinto ilballottaggioco n t roRober toGiachettidel Pd conil 67,15per centodei voti. Giàco n s i g l i e raco m u n a l enellap re ce d e n tel e g i s l a t u ra ,ha iniziato afare politicacon ilM ov i m e n to5 Stellenel 2011.Av vo c a to,ha un figlioe vive nellab o r ga t aOttavia, nelq u a d ra n teN o rd - O ve stdi Roma

S orridentia l leat iI vice premierLuigi Di Maioe MatteoS a lv i n iLa Pre ss e

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6 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 5 Luglio 2018

» FERRUCCIO SANSAE DAVIDE VECCHI

Non è visionario quan-to invocare la seces-sione di bossiana me-moria, ma è decisa-

mente azzardato: Matteo Sal-vini ha dato incarico al sotto-segretario Giancarlo Giorget-ti di coinvolgere direttamenteil presidente della Repubbli-ca, Sergio Mattarella, per ten-tare di limitare i danni dellacaccia dei magistrati genovesiai 49 milioni che la Lega deverestituire alle casse dello Sta-to. L’incarico è arrivato mar-tedì, il fido e mite ambasciato-re s’è subito messo al lavoroper capire come intervenire.Ieri, dopo un consulto con gliavvocati del Carroccio, Gio-vanni Ponti e Roberto Zingari,c'è stata un’accelerazione: itempi sono strettissimi. CosìGiorgetti oggi salirà al Colleper invocare un incontro giàper domani al capo dello Statoal suo rientro dalla Lituania.In mattinata Salvini volevaannunciare l'idea, ma Gior-getti lo ha convinto a desisterericordandogli che indossa gliabiti da ministro dell'Interno.Così la dichiarazione è statadiffusa in maniera anonima,attribuita genericamente alpartito: “Si tratta di un gravis-simo attacco alla democraziaper mettere fuori gioco per viagiudiziaria il primo partito i-taliano”. Immediata la levatadi scudi: tentare di coinvolge-re il capo dello Stato in un pro-cedimento giudiziario è “gra -ve ”, “in aud it o”, desta “en or-me preoccupazione”, hannosventagliato le opposizioni.S'è espresso anche il Csm che,seppur informalmente, ha re-so nota la “seria preoccupa-zione”generata da parole e to-ni leghisti ritenuti “non accet-tabili”. Mentre Francesco Mi-nisci, presidente dell’Anm, hadovuto ricordare “che i magi-strati non adottano provvedi-menti che costituiscono attac-co alla democrazia o alla Co-stituzione, né perseguono finipolitici, ma emettono senten-ze in nome del popolo italia-no”. Reazioni che hanno sug-gerito ulteriore cautela al giàcauto Giorgetti.

PER GLI UFFICI leghisti ieri so-no circolate alcune bozze dilettere e ipotesi per non pro-vocare troppi scossoni ma nes-suna marcia indietro. La lineaè la seguente: Mattarella è ga-rante della Costituzione, laCostituzione tutela la formarepubblicana parlamentare,permettere di sequestrarci ifondi equivale a cancellarcidal Parlamento, quindi è inco-stituzionale. La richiesta,spiegano i pretoriani salvinia-ni, sarà ovviamente espressain forma istituzionale rivol-gendo al capo dello Stato lapreghiera di leggere le senten-

Incubi A Roma la sinistra-sinistra riflette sui giallo-verdi. Ma la risposta non si trova

“FLE SSIBILITÀ” CONTRO IL “REGIME”IL COMMENTO

» FABRIZIO D’E S P OS I TO

I l fascismo eterno e quindi ir-reversibile. Sostiene con vi-gore marxista il costituzio-

nalista Mario Dogliani: “È co-me nel 1912 quando Giolitti ri-compattò un Paese frantumatoattorno alla guerra colonialistain Libia”. Ieri Tripoli oggi Bru-xelles. Non solo: “Nel 1922, Ei-naudi, Croce e Salvatorelli era-no tutti favorevoli all’a vv en todel fascismo”. Ieri Mussolini,oggi Salvini nuovo duce.

Poi però la spietata analisidi Dogliani - rinforzata da unaveemente critica alla prosadannunziana del povero M a-ni fes to , il quotidiano - vieneinterrotta da un grottescoduetto con un altro relatore in-tervenuto e seduto in platea,Giuseppe De Marzo di Libera.Dogliani: “Tu hai usato un voiuniversale che non mi piace, ionon mi riconosco nella sinistrad i g o v e r n o d e g l i u l t i m ivent’anni”. De Marzo: “Vieni a

spiegarlo con menelle periferie,vieni a dire aipoveri che cisono differen-ze tra Berti-notti e Renzi”.E così via peralmeno tre mi-nuti. In realtà,Dogliani e De Mar-zo hanno entrambi ra-gione. Il primo perché fa partedella sinistra del Brancaccioche poi si è dispersa tra Liberi eUguali e Potere al popolo. Il se-condo per altre ragioni ogget-tive: tra il tavolo della presi-denza e le prime file ci sono pez-zi della classe dirigente che hafatto morire la sinistra: Vin-cenzo Vita, Cesare Salvi, fi-nanche il bertinottiano Alfon-so Gianni.

Roma pomeriggio, vicino alSenato. La saletta della fonda-zione Lelio Basso (socialista,non comunista) è angusta.Manca l’aria condizionata e ci

sono problemi con imicrofoni. Il di-

battito, anzi ilseminario con-vocato con ur-genza nella ca-luta africanadella Capitale

n o n a m m e t t erinvii: “Il governo

gialloverde è un in-cubo o un regime?”.

L’invito promette la parte-cipazione di Cuperlo, Fra-toianni e Anna Falcone, ma itre non si vedono. In compensoc’è Arturo Scotto di LeU. Ilquale Scotto vuole sì adeguarsial clima partigiano e semi-clandestino della riunione,“opposizione chiara e netta”alnuovo regime, ma al tempostesso insinua il veleno dellaflessibilità per “allargare lecontraddizioni della maggio-ranza”. Ma allora è una mag-gioranza o un regime? In ognicaso l’opposizione flessibile èd’uopo con tutto quello che ri-

guarda il M5S, a partire dal de-creto dignità.

Sia chiaro, in nessun inter-vento emerge che il 45 per cen-to dell’elettorato grillino vienedall’area un tempo comunista.La sinistra minoritaria, di-ventata ultraminoritaria allePolitiche del 4 marzo, preferi-sce attorcigliarsi sui soliti ticantichi e parlarsi addosso. Perore. Nella saletta ci sono trentapersone e sono quasi tutti re-latori, nonostante l’ap er tu raal pubblico del seminario. Inordine sparso: Aldo Tortorel-la, Massimo Villone, Felice Be-sostri, Walter Tocci, MaurizioAcerbo.

Ovviamente il che fare leni-niano deve poggiare le radici inuna solida teoria e così la densaintroduzione è di Luigi Ferra-joli, filosofo del diritto. Ferra-joli parte benissimo, puntel-lando accademicamente la cri-si del principio di uguaglianzain Italia e in Europa (la crimi-nale omissione di soccorso dei

migranti sull’Aquarius), mapoi si arena sul movimento o-peraio e la coscienza di classe,come se bastassero a spiegare imilioni di voti (ceto medio, nonsolo proletari) persi dalla sini-stra in questi due decenni.

Che fare, quindi? Opposi-zione in piazza; fronte unitarioma non repubblicano alla Ca-lenda; opposizione dura maanche flessibile? Insomma,proposte stantie o senza sboc-co, visto l’esito elettorale deiraduni del Brancaccio.

Tra soggettività alternati-ve, agire politico e lotta di clas-se, l’unico concreto con le ideechiare è Massimo Torelli da Fi-renze: “Oggi c’è una passioneper l’odio. I compagni nelle Ca-se del popolo dicono che i ‘n e-gri’devono andare via”. Alle 19e 30, il cronista si arrende dopo150 minuti di dibattito e va via.Le conclusioni di Tortorellasono pervenute a notte fonda,probabilmente.

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ze solo a titolo informativo. Èevidente, a Giorgetti in primis,che dal Colle non potrà arriva-re alcuna reazione. Ma “eranecessario tentare di muoverequalcosa”, commenta un par-lamentare. Perché ora devepronunciarsi il Riesame. Il

procuratore di Genova, Fran-co Cozzi, appare giustamentesorpreso dalle polemiche.“Noi eravamo obbligati ad an-dare in Cassazione. Era dove-roso. Anche perché fosserochiarite le precedenti pronun-ce e fosse chiarito inoltre se

quanto stabilito nei confrontidi una società valeva per un'as-sociazione. Tra l'altro ricor-diamoci che la parte civile è ilParlamento italiano”. Tuttoparte da qui: il Tribunale delRiesame genovese aveva re-spinto la richiesta della Procu-ra di seguire il denaro della Le-ga senza limiti di tempo. Fino aoggi. Contro questa decisione ipm hanno chiesto alla Cassa-zione di pronunciarsi, perchéla SupremaCorte in pas-sato ha stabi-lito due volteche non vi siau n l i m i t et e m p o r a l eper seguire ildenaro da se-q u e s t r a r e .L'indirizzo sibasava su un ragionamento: incaso di reati dell'amministra-tore di una società non ha sen-so sequestrare solo il denarodell'imputato che magari è u-na semplice testa di legno nul-latenente. I benefici del reatosono in capo alla società.

La Procura ha semplice-mente chiesto alla Cassazionese questo principio vada appli-cato alle associazioni. Ancheper non essere tacciata di fa-voritismi nei confronti di unaparte politica: perché nel caso

di una società non ci sono li-miti di tempo, mentre per unpartito sì? Ora, dopo la decisio-ne della Cassazione, la pallapassa di nuovo al Riesame chedovrebbe applicare il criteriosancito dalla Suprema Corte.E secondo un indirizzo giuri-sprudenziale la nuova decisio-ne del Riesame potrebbe esse-re subito eseguibile. Quindi sipotrebbe andare a prendere ildenaro alla Lega. Ovunque es-

so sia. La tesidifensiva chei l e g a l i d e lC a r r o c c i ostanno pre-parando pro-prio in vistadel Riesame èsemplice: vie-ne disposta lar e s t i tu z i o n e

di quasi 49 milioni perché ri-tenuti oggetto di reato, eppu-re al processo che ha condan-nato Bossi e Belsito agli impu-tati sono stati contestati solodue milioni; dei 49 dal 2010 al2016 circa 20 sono stati spesiper campagne elettorali e 24per risorse umane, quindi at-tività politica. In attesa delRiesame gli ex padani salgonoal Colle. Senza speranze, co-me cantava Jannacci, “per ve-dere l’effetto che fa”.

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“Toni inaccettabili”Il Csm e l’Anmin difesa del Quirinalee della Procuradi Genova

A r b it roIn alto a de-stra, il presi-dente Matta-re l l a Ansa

L’I NC H I E STA

“Attacco alla democrazia”La Lega tira in mezzo il Colle

I 49 milioni Panico per il verdetto dei magistrati: Salvini incaricaGiorgetti di scrivere una lettera per essere ricevuto al Quirinale

VERSO L’A S SE M B L E A

Nel Pd si litigaancora sulla datadel congresso

qILREGGENTE Maurizio Martina saba-to sarà eletto segretario del Pd dall’As -

semblea. Ma sulla data del congresso nel par-tito ancora si litiga. Ieri c’è stata una riunionedella maggioranza, convocata da LorenzoGuerini, ma l’accordo non c’è. I renziani docvorrebbero bloccare tutto. Gli altri sono divisi eincerti: perché Martina segretario significa so-stanzialmente una gestione collettiva, portata

avanti da un caminetto di big.Martina, intanto, ha preannunciato la convo-cazione per ottobre di un forum nazionale, a-perto anche alle realtà civiche ed esterne, perdefinire la nuova Carta costituente del Pd. Pri-ma della riunione dei parlamentari, si sono vi-sti i due capigruppo Andrea Marcucci e Gra-ziano Delrio, con Lorenzo Guerini e Luca Lotti:se i fedelissimi dell’ex segretario, Marcucci e

Lotti preferiscono un congresso dopo le re-gionali dell’Emilia Romagna (autunno 2019),Delrio è favorevole a tenere l’assise primadelle Europee. D’accordo Gentiloni, Orlandoe Zingaretti. Dario Franceschini riflette: la suaposizione potrebbe essere determinante. In-tanto, per l’Assemblea c’è anche l’allarme nu-mero legale: per eleggere il segretario serve lamaggioranza assoluta, 501 voti.

Fatto a mano

Si vuolm e tte refuori giocoper viagiudiziariail primopartitoi t al i a n o .C h i ed i a m oun incontroal capodello Stato

LA LEGA

8 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 5 Luglio 2018

» ANTONELLA MASCALI

Il Parlamento non ha più alibi e il ministro Al-fonso Bonafede riceve un aiuto per passare

dalle parole ai fatti: promuovere una legge suipaletti, rigidi, per il rientro inmagistratura delle toghe chescendono in politica. Da anniun testo è impantanato percolpa dell’eterno rimpallo traCamera e Senato.

La Corte costituzionale hastabilito ieri che è legittimol’illecito disciplinare (ordina-mento giudiziario 2006) pre-visto per chi, magistrato, siapure in aspettativa, si iscrive a un partito o par-tecipi in maniera sistematica e attiva alla vita diun partito. Investita del caso di Michele Emi-liano (presidente della Regione Puglia, ex sin-daco di Bari, ex segretario regionale del Pd ma-gistrato in aspettativa da oltre 13 anni), la Corte

tecnicamente ha dichiarato “non fondate lequestioni di legittimità costituzionale riguar-danti” le questioni appena spiegate.

Alla Consulta si era rivolta la sezione disci-plinare del Csm che aveva accolto la richiesta

del procuratore di Torino, Ar-mando Spataro, in qualità didifensore di Emiliano che è fi-nito sotto procedimento di-sciplinare durante la sua corsaalle primarie per la leadershipdel Pd. La difesa puntava alprincipio, nella sostanza, cheun magistrato in aspettativa èun cittadino come gli altri chepuò non solo candidarsi al

Parlamento o a cariche amministrative, mapuò partecipare anche alla vita di un partito.

Non per la Corte costituzionale, evidente-mente, che ha confermato la legittimità dell’i l-lecito disciplinare. Le motivazioni della sen-tenza chiariranno meglio il pensiero della

Consulta, già comunque com-prensibile dalla sola decisio-ne. Ma secondo i legali di E-miliano, Aldo e Isabella Loio-dice e Vincenzo Tondi, solo inpresenza di un comunicato“non è possibile dedurre con-tenuti e conseguenze proces-suali e sostanziali della sen-tenza”. Verdetto prevedibile,in verità, dato che la Corte si era pronunciataallo stesso modo nel 2009, su Luigi Bobbio cheaveva accettato, da toga fuori ruolo, la presi-denza provinciale di An a Napoli.

PROPRIO quella pronuncia chiarì quel limiteper i magistrati in politica, previsto dall’ordi -namento e il giorno stesso Gianrico Carofiglio,allora magistrato in aspettativa e senatore delPd, senza pubblicizzare la decisione, restituì latessera del partito, mai più ripresa, neppure a-desso che è scrittore a tempo pieno.

Nel suo primo discorso al Csm, il ministroBonafede ha parlato proprio di normativa suimagistrati in politica. Vuole “impedire, per leg-ge, che un magistrato che abbia svolto incarichipolitici ed elettivi possa tornare a svolgere ilruolo di magistrato requirente o giudicante... Èevidente che l’assunzione di un ruolo politicocompromette irrimediabilmente la sua imma-gine di giudice terzo”.

Già il Csm, nel 2016, aveva approvato una ri-soluzione in questo senso.

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L’anti RenziL’ex pm ed ex sindacodi Bari è sottopostoa procedimentodiscipinare al Csm

In aspettativa Michele Emiliano, ex sindaco Pd di Bari Ansa

Consulta, Emiliano bocciato“I giudici fuori dai partiti”La sentenza sul presidente pugliese, già candidato alle primarie Pd, aprela strada a Bonafede che non vuole il ritorno in toga di chi ha fatto politica

L’UFFICIALE DEL CASO CONSIP

Renzi attaccail quasi assessoreScafarto (ex Noe)

qPER LA VERITÀ, il probabile inca-rico di assessore a Castellammare di

Stabia (Napoli) per il maggiore dei carabi-nieri ex Noe Gianpaolo Scafarto è una no-tizia di domenica scorsa del Fatto Quotidia-n o, ma l’ex premier Pd Matteo Renzi pareessersene accorto solo ieri. “Oggi (ieri perchi legge, ndr) è sui giornali che il principaleaccusato di aver fabbricato prove false con-

tro di me, contro la mia famiglia principale,un servitore dello Stato, un uomo che lavoracon i carabinieri, ha ricevuto un’offerta po-litica per diventare assessore in una giuntaguidata da Forza Italia in Campania. A pen-sar male si fa peccato, lo diceva un vecchios e n a to re ”. Renzi ha parlato ‘a n d re o t t i a n a -m e n te ’ durante una diretta Facebook, fa-cendo riferimento alla vicenda Consip. E,

senza farne il nome, a Scafarto, l’i nve s t i ga -tore di punta del Noe. Il neo sindaco di Ca-stellammare, Gaetano Cimmino, lo ha rice-vuto alle 20 di sabato in Municipio per pro-porgli l’assessorato alla Sicurezza. L’ufficia-le avrebbe accettato e sarebbe pronto a im-pegnarsi in politica. “All’80% sarò in giun-ta” ha dichiarato al sito s ty l o 24 . i t .

VIN. IUR.

“Il divieto d’appello del pmpunisce le vittime dei reati”Il procuratore Menditto “La riforma prevede che in caso di condannal’accusa non possa ricorrere. Così si impedisce un riesame complessivo”

L’I N T E RV I STA

C’è una riforma, en-trata in vigore il 6marzo 2018, chepiace moltissimo

agli avvocati ma che sta fa-cendo infuriare le Procured’Italia. Riguarda il divietoper i pubblici ministeri diproporre appello, per otte-nere una pena più severa, seun imputato viene condan-nato in primo grado. Divietoche vale anche se c’è un’im-pugnazione del verdetto daparte dell’imputato, che cosìnon rischia proprio nulla arivolgersi alla Corte d’appel-lo, anzi: male che vada la pe-na resta identica, bene chevada ottiene uno sconto op-pure riesce a guadagnare(spesso) la salvifica prescri-zione.

L’Anm, insieme alla rifor-ma della prescrizione e delleintercettazioni, l’ha messanel “paniere” delle richiestedi modifica quando il presi-dente Francesco Minisci haincontrato ufficialmente ilministro della Giustizia, Al-fonso Bonafede.

Ha colpito un comunicatostampa recente del procura-tore di Tivoli (Roma) Fran-cesco Menditto, che rendel’idea di come questa riformapenda a favore unicamentedella difesa, senza, per esem-pio, pensare alle vittime.

L’11 giugno, Menditto fa-ceva sapere che la Cassazio-ne, tre giorni prima, aveva di-chiarato inammissibile il ri-corso proposto da due impu-tati che erano stati condan-nati all’ergastolo dalla Corted’appello di Roma per l’omi-cidio del dottor Lucio Giaco-

d a n n a to …Le garanzie sono un beneprimario che appartengonoa tutti e vanno rispettate e in-crementate se necessario,ma non si può guardare soloalle garanzie dell’imputato,hanno pari dignità quelledelle persone offese, di cuinon si parla molto, e occorreun’effettiva parità delle arminel processo. Si deve consen-tire al pm di svolgere fino infondo il proprio ruolo.

In che senso?L’appello del pm, come avve-niva prima della riforma,consentiva semplicemente ilriesame integrale del casoinnanzi a un altro giudice, laCorte d’appello, che stabili-va, nel caso di condanna, lapena giusta. Ci tengo a direche non è in discussione ilprincipio costituzionale del-la funzione rieducativa dellapena, ma questo viene dopola condanna. Prima bisognastabilire quale sia la penagiusta, nel caso di una con-danna, ma questa riformacrea degli ostacoli che primanon c’erano.

Incentiva ancora di più gliappelli pretestuosi, soloper arrivare alla prescrizio-n e?

Non mi piace parlare di ap-pelli pretestuosi, ma certa-mente uno dei punti di sof-ferenza più profondi del pro-cesso penale è la prescrizio-ne che interrompe il proces-so evitando una decisionesulla colpevolezza o l’i nn o-cenza dell’imputato. Unasentenza nel merito è un va-lore per uno stato di dirittoperché un giudice decidesenza ambiguità se l'imputa-to deve essere condannato oassolto.

A.MASC .© RIPRODUZIONE RISERVATA

mini, nel 2015, ed era stata ri-conosciuta l’aggravante del-la crudeltà, così come chie-sto dalla Procura di Tivoli. Inprimo grado, erano stati in-flitti 30 e 25 anni di pena.

Un comunicato per evi-denziare implicitamenteche se la sentenza di condan-na di primo grado fosse in-tervenuta dopo la riformaOrlando non sarebbe stataconsentita l’i m p u g n a zi o n edella procura e la sentenza diprimo grado non sarebbestata modificabile per leg-ge.

Il procuratore Mendittoda pm pone l’accento sulleconseguenze di questa rifor-ma: “La riforma delle impu-gnazioni spunta le armi alpubblico ministero. Mi spie-go: se il tribunale condannaun imputato, il pm non puòpiù appellare la sentenza,neanche se ritiene la penatroppo bassa o se sono stateconcesse attenuanti che fan-no ridurre considerevol-mente la pena; l’appello èconsentito in casi residuali.La nostra esperienza, e quel-la di tante procure, dimostrache l’appello del pm consen-te di ottenere una pena mag-giore di quella inflitta nelprocesso di primo grado,perciò considerata dai giudi-

ci d’appello giusta. Ancora,se l’imputato è condannatoma il Tribunale non confiscai beni, magari del valore dimilioni di euro, il pm non puòappellare, e sappiamo chespesso la confisca è più te-muta della condanna”.

Ma anche prima, senza il co-siddetto appello incidenta-le del pm, c’era il divieto diaumentare la pena in appel-lo (divieto di reformatio inp e i u s), che non c’è in altriPa e s i …

È vero, ma personalmenteper me può anche tornare invigore il divieto di reformatioin peius nei termini descritti,ma solo se il pm può presen-

tare il ricorso incidentale.In caso di condanna in primogrado ora cosa può fare ilp m?

Con la riforma, ormai, in casodi condanna può appellaresolo l’imputato, che conse-guentemente, può ottenereesclusivamente uno scontodi pena. Il pm può presentarericorso per Cassazione permotivi limitati (violazione dilegge, difetto di motivazio-ne), ma è impedito un riesa-me complessivo del caso.

Qualcuno può obiettare cheè una riforma giustamentegarantista. In fondo si trat-ta di un divieto per il pm masolo se l’imputato è con-

Poniamoche nonve nga n oco nf i s c a t ii beni:non si puòfare nullaSpesso èla confiscala sanzionepiù temuta

Non si puòg u a rd a resolo allega ra n z i edel l ’impu-tato, hannoparidignitàa n ch equelle dellep e rs o n eo ffe s e

La scheda

n LAR I FO R M AVoluta dall’exministro dellaGiustiziaA n d re aO r l a n d o,esclude cheil pubblicom i n i s te rop o ss ap ro p o r reappello, perottenere unapena piùsevera ol’applicazionedi sanzionia cce ss o r i e ,quandol’i m p u t a toè statocondannato inprimo grado.Il divieto valeanche quandoil verdetto ègià impugnatodall’i m p u t a tos te ss o

Giovedì 5 Luglio 2018 | IL FATTO QUOTIDIANO | CRONACA » 9

La scheda

n GIUSEPPEM I N EOG i u d i ceal Consigliodi Giustiziaa m m i n i s t ra t i vasiciliano. Nel2016 era statoindicato daMatteo Renziper ilCo n s i g l i odi Staton o n o s t a n tefosse statos a n z i o n a toper il ritardonel depositodelle sentenzee non avessel’età minimaper l’i n c a r i co.La nominafu bloccata.È statoa r re s t a toieri perco r r u z i o n edai magistratidi Messina

LA PROPOSTA DEL MINISTERO

Vaccini, a settembretutti a scuola: bastal’autocertificazione

qTUTTI I BAMBINI in classe asettembre, senza distinzioni. È

l’obiettivo più volte ribadito dal governoe per questo si procederà a una sempli-ficazione delle norme vigenti sull'obbli-go vaccinale per l’iscrizione a scuola: po-trebbe infatti bastare la semplice auto-certificazione di avvenuta vaccinazioneda parte dei genitori, invece della pre-

sentazione della documentazione uffi-ciale entro il 10 luglio come previsto dal-la legge. Sarebbe questa la svolta indi-cata in un provvedimento amministra-tivo dei ministeri della Salute e dell’I-struzione, che sarà presentato domanidai ministri Grillo e Bussetti. A indicarela linea, parlando di necessaria “sempli -ficazione” della norma, è stata la stessa

Grillo, rispondendo al Question Time allaCamera. Resta comunque, ha detto laGrillo, la volontà di modificare la legge.Ieri Ivan Zaytsev, 29enne schiacciatoredel Modena Volley e della Nazionale i-taliana, è stato insultato dopo averscritto su Facebook di aver vaccinato lafiglia piccola: decine di messaggi offen-sivi, insulti oltre il limite della minaccia.

» GIUSEPPE LO BIANCOE VALERIA PACELLI

Due anni fa, MatteoRenzi lo voleva al Con-siglio di Stato, ma l’etàinsufficiente (56 anni)

e il ritardo con cui depositava lesentenze impedirono la nomi-na di Giuseppe Mineo, docenteuniversitario assai noto a Cata-nia, allievo del giurista PietroBarcellona e nominato dallaRegione Siciliana giudice alConsiglio di Giustizia ammini-strativa (Cga).

Ieri il professore, che un me-se fa si è candidato alle Comu-nali di Catania con la lista diMatteo Salvini, è stato arrestatosu ordine della Procura di Mes-sina con l’accusa di corruzionein atti giudiziari e rivelazionedel segreto d’ufficio. Un’in d a-gine questa che arriva a un pun-to di svolta con le rivelazionidell’avvocato Piero Amara, fac-cendiere siracusano, ora penti-to, tra Eni e palazzi di Giustizia– al centro delle inchieste di treProcure (Milano, Roma e Mes-sina) – il quale accusa Mineo diavere preso una busta con 115mila euro per curare l'amico exgovernatore della Sicilia mala-to in cambio di una sentenza“sovvertita”, che doveva esserefavorevole a due aziende sira-cusane, Open Land Srl e AmGroup Srl, nel contenzioso conil Comune e la Sovrintedenza.

NON SOLO. Secondo alcune in-discrezioni, davanti ai magi-strati romani e siciliani, Amaraavrebbe anche detto di aver par-lato della nomina di Mineo alConsiglio di Stato, poi sfumata,con l’ex senatore di Ala DenisVerdini (completamente estra-neo alle indagini).

Con l’accusa di corruzione inatti giudiziari ieri è finito invece

agli arresti domiciliari con il“braccialetto elettronico” l’av -vocato Alessandro Ferraro, giàarrestato a febbraio nell’ambitodell’inchiesta Eni e indicato co-me complice nell’attività di cor-ruzione del giudice.

Ma la sentenza che interessa-

va Amara alla fine non venne al-terata, scrive il gip Maria Mili-tello, grazie alla memoria delPresidente del collegio che no-nostante il ritardo nel deposito,si era accorto della difformità ri-spetto alle decisioni adottate incamera di consiglio. È il 3 feb-

braio 2016, ricostruiscono i giu-dici, quando il Cga boccia le ri-chieste “sovrastimate” di risar-cimento delle due società, di-chiarandole “improcedibili”.

Subito dopo, su un conto mal-tese di Ferraro arrivano otto bo-nifici trovati dalla Guardia di Fi-nanza (un “anomala emorragiadi denaro”, la definisce il gip) perun ammontare complessivo del-la somma indicata da Amara, e u-tilizzata dal giudice, secondol’accusa, per “curare” in Malesial’ex governatore della Sicilia edex sottosegretario agli EsteriGiuseppe Drago, Udc, morto poinel 2016, già condannato in viadefinitiva a tre anni per essersiimpossessato dei fondi riservatidi Palazzo d’Orleans. Stessa sortesubita dal suo predecessore, Giu-seppe Provenzano, Forza Italia.

A denunciare la sparizionedelle somme fu, in quell’occa -sione, il governatore eletto nel1998, Angelo Capodicasa, chedisse di non aver trovato in cassaneanche i soldi per comprare lelenzuola del suo alloggio in Pre-sidenza.

Ma questa è un’altra (e ormaimolto datata) storia. Per quantoriguarda Mineo, secondo il gip,“ha strumentalizzato la funzio-ne pubblica ricoperta, qualemembro laico del Cga, asseren-dola agli interessi particolari”,arrivando addirittura a “s o v-vertire il contenuto della deci-sione deliberata in camera diconsiglio, ritenendo, verosimil-mente, di poter ingannare lamemoria del presidente, stanteil ritardo del deposito”.

L’INCHIESTA che ha condotto incarcere Mineo nasce dalle in-dagini sulla rete di rapporticorruttivi di Amara, e del suocollega Giuseppe Calafiore, neipalazzi di Giustizia per “a m-mo rbi dir e” pm e giudici e o-rientare le inchieste e i processicivili a favore di aziende “a m i-che” come emerso nel febbraioscorso con l’arresto del pm si-racusano Giancarlo Longo, be-neficiato dalla cricca, secondol’accusa, di oltre 80 mila euro eun viaggio a Dubai: “Chiari –scrive il gip – sono anche i rap-porti di Amara e Calafiore conLongo: per Amara Longo eradisponibile a gettone, in base asingole elargizioni, mentre eratotalmente asservito a Calafio-re nell’ottica di una funzioneormai comprata”.

Questa seconda inchiesta èin corso a Messina nella fasedel l’incidente probatorio nelquale si è concluso l’i n t e r r o g a-torio di Amara e iniziato quel-lo del suo collega Calafiore, lacui conclusione è prevista il 13luglio.

Oggi, infine, davanti allaquinta sezione della Cassazio-ne, è previsto l’esame dei ricorsidi tutti i protagonisti del pre-sunto “sistema Siracusa” coin -volti nella prima inchiesta.

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» VINCENZO IURILLO

Napoli

“Con il vice premier LuigiDi Maio e il sottosegre-

tario Giorgetti a Palazzo Chi-gi. Un grande passo in avantiper le Universiadi 2019”, scri-ve il governatore Pd dellaCampania Vincenzo De Lucasulla sua pagina ufficiale Fa-cebook. C’è la foto, bruttina,mezza sfocata, pare scattatadi nascosto con un cellularemediocre. I due, Di Maio e DeLuca, sono uno di fronte all’al -tro con le mani sui fianchi. Co-me due cow boy pronti ad af-ferrare la pistola.

La postura dice più delleparole di circostanza. Ora so-no obbligati a dialogare. Innome delle istituzioni cher a p p r e s e n t a n o . Q u e l l odell’altroieri sulle traballanti

Universiadi a Napoli è stato illoro primo incontro in pub-blico. Ma quelle mani nervosee quei sorrisi forzati sono laspia del quintale di insulti cheDe Luca e Di Maio si sonoscambiati negli ultimi anni. Eche nessuno ha dimenticato.“Luigino Di Maio”, lo chiamail governatore dal pulpito deimonologhi del venerdì su Li-ra Tv. Luigino. Piccolo e biri-chino. E sfaccendato. “L u i g i-no mi ha disturbato la cena,mi è entrato in casa tramite latelevisione parlando come sefosse un premio Nobel, comefa uno che prende 13 mila euronetti al mese senza né arte néparte a permettersi di parlare

in quel modo”? (Lira Tv, 31 lu-glio 2017). “I gruppi dirigentidei Cinque Stelle sono acquafresca e truffatori, a comin-ciare da Luigino Di Maio. Ilcandidato premier che fa nel-la vita? Il politicante. E parlacontro la Casta. Cose da paz-zi ” (Lira Tv, 13 novembre2017). “Luigino è un sogget-tino, un chierichetto miraco-lato che a 29 anni fa il vicepre-sidente della Camera a 13.500euro al mese, neppure un car-diochiururgo o un ingegnerenucleare guadagna quantoquesto webmaster” (Lira Tv,3 novembre 2017). “Nei 5 Stel-le è emerso un trio: Di Batti-sta, Di Maio e Fico. Luigino il

chierichetto, Fico il moscio, el’emergente Dibba, il gallo ce-drone. E l’Italia dovrebbe es-sere diretta da questi tre gio-vanotti? Sono tre mezze pip-pe, quando si sono candidaticon la loro faccia sono statibocciati tutti quanti… V’a m-mazzassero tutti”(Lira Tv, 10settembre 2016).

LA STIMA di De Luca verso DiMaio tracima anche fuori iconfini della televisione ami-ca. Il 29 novembre 2016, du-rante un incontro a Scampiaper promuovere il Sì al refe-rendum, il governatore ap-pellò così il futuro vicepre-mier: “È un noto sfaccendato,

uno che chiedeva al papà i sol-di per la pizza e la birra”. Equando Di Maio ha ricambia-to, l’ha toccata piano. Il 17 feb-braio, due settimane primadelle elezioni, ha indicato sul

maxischermo di una iniziati-va elettorale un passaggiodella videoinchiesta di F an-page sulla Terra dei Fuochi.“Voglio farvi vedere il voltodegli assassini politici dellamia gente”. Il volto indicatoera quello di Roberto De Lu-ca, assessore al Bilancio (poidimessosi) a Salerno. Il figliodi Vincenzo De Luca. Il go-vernatore ha querelato DiMaio. Quattro volte.

“Vincenzo De Luca mi que-reli pure, io non smentisco chesono assassini della nostragente. Questi signori ricevonoi camorristi nei loro uffici, a uncamorrista non devi nemme-no aprire la porta”. L’altroieriVincenzo e Luigino si sonoguardati negli occhi. Con losguardo di Gary Cooper inMezzogiorno di fuoco.

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L’inchiesta Giudice in cella, l’ex premier lo voleva al Consiglio di StatoLo accusa Amara, già avvocato dell’Eni: “Parlai di lui con Verdini”

Sentenze pilotate:arrestato Mineo,ex pupillo di Renzi

M E S SI NA

115mila eD e n a ro Lo avrebbe presoper aggiustare decisione,ma l’operazione fallì

De Luca e Di Maio. C’eravamo tanto insultatiUniversiadi 2019 a Napoli Luigino “mezza pippa” e Vincenzo“l’assassino” costretti a parlarsi per la candidatura della città

La sfida La foto postata su Fb

Palazzo Spada Il Consiglio di Stato dove Renzi avrebbe voluto Mineo La Pre ss e

Giovedì 5 Luglio 2018 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 11

L » PINO CORRIAS

a prima riga di tutte le sue bio-grafie contiene il suo destino:“È il fratello minore di Luca,l’a t t or e ”. Volendo NicolaZingaretti, detto Zinga, exmolte cose, ma sempre in pro-cinto (forse) di farne altret-tante, compresa la più ri-schiosa nei panni (forse) delfuturo segretario del Partitodemocratico, è anche il fratel-lo minore di Walter Veltroni,il cugino giovane di France-sco Rutelli, il nipotino predi-letto di Goffredo Bettini,mangiafuoco di Botteghe O-scure che da mezzo secolofabbrica dirigenti, usando lemacerie dell’antica roccafor-te rossa.

Per la seconda (o terza)volta, forse farà il grande saltoe si candida. Anzi lo annunciaal Corriere della Sera: “Io cisono”. Che sembra un indica-tivo perentorio, salvo l’i m m e-diato slittamento al condizio-nale: “Anche se sono il primoa dire che il problema fonda-mentale non è il segretario”.Ah, no? Niente male per unpartito rimasto senza né te-sta, né coda, imballato tra lecorrenti dei capicorrente chesi fanno la guerra dei dispettie quelle del Mediterraneo chela guerra, con morti e profu-ghi, ce la portano in casa. Nelfrattempo, dice che la prioritàè “la sfida collettiva”. L’i m p e-rativo è quello di “r i a g g r e g a-re ”. La strategia: “Sos tit ui rela rabbia con la passione”.L’obiettivo: “Saper include-re, valorizzare”. Il tutto per“Immaginare l ’Italia del2050”. Bene, benissimo. Die-ci e lode in orale, avrebbe det-to il grande Dino Risi, salu-tando.

L’ULTIMA VOLTA che l’ho in-contrato, nel retro di uno stu-dio televisivo, eravamo alla vi-gilia delle elezioni politichedel 4 marzo e della sua corsaalla presidenza della RegioneLazio. Gentilissimo, sorriden-te, mi prospettò catastrofi:“Non lo so, io forse ce la farò,

lavoriamo pancia a terra, maper il partito alle elezioni po-litiche sarà un bagno di san-gue. Un bagno di sangue!”.Quando si accesero le luci del-lo studio, e andammo a seder-ci, non cambiò faccia, noncambiò sorriso, ma annunciòserenamente il contrario:“Andrà tutto bene. Alle Poli-

tiche resteremo il primo par-tito. E alle Regionali io sarò e-letto”. Mentendo tre volte, neaveva imbroccato una giusta.

Del resto Nicola Zingaretti,anno 1965, mastica le mezzeverità e le doppie bugie dellapolitica da quando aveva i ca-pelli lunghi e i calzoni corti.Viene da una famiglia di buo-na borghesia romana comuni-sta, padre direttore di banca,madre impiegata che se lo por-tava alle rassegne estive diMassenzio quelle ideate dalgrande chef sociale, RenatoNicolini, e sulla spiaggia di Ca-stelporziano, quando andaro-no in scena i poeti, la luna el’anno 1979.

La sua prima manifestazio-ne studentesca, Piazza del Po-polo, 13 maggio 1981, si scio-glie all’improvviso perché inSan Pietro un tale Alì Agca haappena sparato a papa Wo-jtyla. E sciogliendosi, tra lebandiere e le merende, metteuno accanto all’altra Nicola eCristina, liceali, amici da quelgiorno, poi fidanzati, poi ma-rito e moglie, fino a oggi,trent’anni e due figlie dopo,proprio come in una canzonedi Baglioni.

A differenza di quasi tutti ititolari della nuova politica,

Zinga non viene dalle chiac-chiere dei bar, né dalla lotteriadella Rete. Ha fatto lunga epensosa gavetta da Prima Re-pubblica. Partendo dal Pci diEnrico Berlinguer, passandoper Occhetto, il Muro di Ber-lino e perfino D’Alema, non s’èfatto mancare niente: Pds, Ds,Ulivo, fino alla cagnara psi-chiatrica del Partito democra-tico, nato con in tasca il Paesee demolitosi in proprio, unpezzetto alla volta.

DA RAGAZZO è stato nel diret-tivo della Sinistra giovanile, e-rano i tempi remoti di PietroFolena, il segretario eleganto-ne. Poi il consigliere comunalein Campidoglio, ma già con at-titudine spiccatamente glo-cal, locale e globale. E dunquescrivania da funzionario alBottegone con il suo amico Ni-chi Vendola. Ma anche in Bo-snia a portare aiuti umanitari,dopo i bombardamenti. In I-sraele con i pacifisti, sui con-fini di guerra. In Birmania conVeltroni a rendere omaggio aAung San Suu Kyi, sacerdo-tessa di (quasi) tutti i diritti u-mani. E poi con il Dalai Lama,esule dal Tibet, personaggioultra pop, guida spirituale delmondo in generale e di Ri-

chard Gere in particolare.Il salto nel 2004, eurodepu-

tato a 38 anni, dunque Bruxel-les, dove si specializza in re-golamenti su diritti e legalità,lavora sul serio, senza alzaretroppa polvere, senza inven-tarsi baruffe o polemiche. As-secondando la sua migliore at-titudine, quella di essere unarisorsa. E il suo migliore difet-to, quello di rallentare il tem-po davanti al bivio delle deci-sioni.

Per esempio quando glichiedono di battersi controRenata Polverini per la poltro-na di governatore del Lazio. Èil 2008, destra imperante. Luidice sì, poi ni. Alla fine si sfila.Sceglie e vince la Provincia.Da Firenze si fa vivo un gio-vane sindaco, Matteo Renzi,che gli rimprovera di non ave-re avuto abbastanza coraggio.Zingaretti stringe gli occhi el’eloquio: “Non mi interessaridurre la politica al carrieri-smo”. Prima avvisaglia di unarotta di collisione mai disinne-scata negli anni a venire. Unotormentato dall’impazienza,l’altro dal dubbio.

Nel 2012 annuncia chevuole sfidare il nero Aleman-no, candidato sindaco di Ro-ma fatale. Ma poi cambia idea.

E quando la stella della Pol-verini – nata in uno studio te-levisivo, bruciata dagli scan-dali di camerati & Batman – siinabissa con dimissioni, Zin-garetti si alza addirittura inpiedi: “C’è una emergenzademocratica. Sarebbe un cri-mine sottovalutarla”.

Batte l’ex finiano France-sco Storace, che ormai ha l’e-loquio politico di un refuso,incassando 1,3 milioni di voti.Governa senza sgovernare.Raddrizza i bilanci. Mette leruote al trasporto regionale.Investe in cultura. Resta fuoridal fango di Mafia Capitale. Epure da quello del dopo refe-rendum del 4 dicembre 2016,dove ha votato sì, ma senzafarne una bandiera. Né unfurbo piagnisteo anti-Renzisubito dopo: “Non mi interes-sa la retorica dei capri espia-tori” . E nemmeno quella“contro i gufi”. Non gli piac-ciono i proclami. Tantomenoi comizi. E d’abitudine non vain televisione.

IN COMPENSO va al supermer-cato con le figlie a fare la spesa.Cucina. Elogia il calore dellafamiglia. Non frequenta ter-razze, salotti, feste private,convegni col buffet, piacendopersino a chi non fa molto al-tro, da Luca Cordero di Mon-tezemolo a Pier FerdinandoCasini, passando per il sommocardinale Tarcisio Bertone.

Da governatore vuole “ra -gionare, non strillare”. Essere,non esibirsi. E ogni tanto glipiace parlare ispirato: “Per in-dicare una via al tuo popolo,devi essere parte di quel popo-lo”.

Lo scorso 4 marzo è stataper l’appunto l’incoronazionedel suo basso profilo altamen-te consapevole. Mentre il par-tito dei fuochi d’artificio crol-lava sotto il 19 per cento, lui sel ’ è c a v a t a , r i m o n t a n d onell’ombra un voto alla volta:“La scommessa è ricostruirela speranza”. Quindi segreta-rio sì o no? Vedremo.

A chi lo chiama Tentenna fasapere che “siamo di nuovo inemergenza democratica”. Luinon si è defilato, ma lavora nel-la trincea dell’amministrazio -ne. Parla con il segretario protempore Maurizio Martinaper rammendare il partito econ Beppe Sala, il sindaco del-la trionfante Milano per tro-vare “nuovi stimoli”. Studiadossier con Paolo Gentiloni, ilmigliore antibiotico a MatteoRenzi. E con Marco Minniti,l’alternativa al Salvini dei nau-fragi, il Salvini “della Lega au-toritaria, razzista, xenofoba”.Non pensa che i 5Stelle “sianoun movimento di destra”. Pre-vede turbolenze nel governo eforse scissioni. Per questo siprepara a ragionare, quandosarà, con il loro cuore demo-cratico.

Nel frattempo chiede ilcongresso del partito “p ri m adelle prossime Europee”, amarzo. Chiede “r ic u c it u re ,non lacerazioni”. Consapevo-le che potrebbe tutto sfaldarsiin una mediocre guerriglia dinarcisismi, ma senza più ac-qua in cui specchiarsi. Agli in-timi dice di essere pronto allabattaglia. A tutti gli altri, perprudenza, dice “Forse”.

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NON SOLO PARENTE DI “M O N TA L BA N O ”

Fratello di Veltroni, cuginodi Rutelli, nipotino di Bettini,quello che fabbrica dirigenticon le macerie del Pci

ROMA, 13 MAGGIO 1981

La sua prima manifestazionestudentesca si scioglie perchéAlì Agca ha sparato al Papa,ma in piazza trova “m ogli e”

P residentedel LazioNicola Zinga-retti è stato rie-letto il 4 mar-zo scorso allaguida dellaReg ione Ansa

Il passo assai prudentedi “Z i n g a” che vuole(forse) la segreteria Pd

B iog ra f i aP O L I T I CODI SINISTRAfa tuttala classicatrafila dallaS i n i s t raGiovanile alpartito (Pds,Ds, Pd).Ro m a n o,f ra te l l odell’a t to reLuca (ilMontalbanodella tv),classe 1965.Co n s i g l i e recomunale inC a m p i d o g l i o,poil’avventura inEuropa coni Socialisti.È statop re s i d e n tedellaProvincia diRoma, poigove r n a to redel Lazio.Oggi è al suos e co n d omandato edè pronto allasfida per lasegreteria Pd

RITRATTI Nicola Zingaretti

12 » | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 5 Luglio 2018P randeGiazzaInviate le vostre lettere (massimo 1.200 caratteri) a: il Fatto Quotidiano

00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 - [email protected]

Il premier Conte si ricordidi modificare la Buona ScuolaPremesso che non ho nessun pre-giudizio negativo nei confronti delgoverno Lega-5 Stelle, mi augurocome ex dirigente scolastico di unliceo sardo e soprattutto come cit-tadino interessato ai problemi le-gati all’educazione, che si mettamano alla cosiddetta legge sulla“Buona Scuola”.Per migliorarla in tanti aspetti e perdare dignità a chi vi lavora (docentie non), correggendo, tra l’al tr o,l’impostazione dell’a l t e rn a n z ascuola-lavoro che spesso umilia glistessi studenti. Mi auguro che il“governo del cambiamento” lavori,in termini di scuola e di educazio-ne, nella prospettiva di una vera co-munità educativa, dando alle scuo-le le risorse necessarie per l’aggior-namento dei docenti e la formazio-ne dei genitori con appositi corsiqualificati. In questo modo aiute-remo i ragazzi a crescere in unascuola più attenta, capace di ascol-tare i ragazzi e di dare loro adegua-te conoscenze e competenze. Co-me cittadino, con lunga esperienzadi docente e di dirigente scolastico,ho molta fiducia nel presidente delConsiglio Giuseppe Conte e nellasua volontà, espressa nell’aula delSenato in occasione del voto di fi-ducia, di impegnarsi per il miglio-ramento della nostra Scuola.

LUIGI ROSELLI

Perché critichiamo Visegradse la Francia fa lo stesso?Mi chiedo perché, quando si parlamale dei Paesi che non rispettanole quote di immigrati da prendersi,tutti i politici se la prendano conPolonia, Ungheria, Repubblica Ce-ca e Slovacchia (facenti parte delcosiddetto “Gruppo di Visegrad”)enessuno se la prenda invece con al-tri paesi, ben più ricchi e “capienti”dal punto di vista economico. comead esempio la Danimarca, l’Olanda,la Norvegia, la Finlandia, la Fran-cia, la Spagna e la stessa Germania(che inizialmente si è presa i sirianie poi ha chiuso ermeticamente leporte a tutti gli altri), i quali allostesso identico modo, e senza averfatto patti “segreti”, ugualmente si

guardano bene dall’accollarsi lequote che pure pare siano stateconcordate nelle sedi europee? C’èuna ragione? O forse è più facileprendersela con paesi che credia-mo contino meno di noi italiani sul-la scena europea?

CESARE DI PALMA

Il Pd per paura di cambiareha consegnato il M5S alla LegaPrendendo spunto dall’e d it o r ia l edel 26 giugno di Travaglio, una ni-tida e perfetta istantanea della sto-

ria del Pd recente, vorrei aggiunge-re alcune considerazioni sulle ori-gini di tutto ciò.Il Pd, come il resto delle forze po-litiche ” tradizionali” non avrebbemai potuto concedere nessun tipodi credito a chi come i 5stelle vuolefinanche cambiare il paradigmastesso grazie al quale il “sist emapo li tic o” nella sue peggiore acce-zione, esiste.Sistema che mette davanti ad ognicosa arricchimenti e privilegi per-sonali, intrighi e scambi di favori,

lobby di interessi, nepotismo,clientelismo e corruzione. Tantoper fare solo alcuni esempi. Poi, al-la fine, se avanza qualcosa, magarisi può fare anche un pensierino di-stratto ai bisogni del paese. Masempre solo e rigorosamenten el l’imminenza elettorale. In na-tura, quando si nasce, lupi, non èpossibile scendere a patti con nes-sun pastore che voglia far cessarescorrerie.Per questo penso che per il M5S, ilpartito di Salvini, per quanto stra-

no, sia l’unico sbocco naturale.La Lega è il solo partito il cui orga-nismo possa ospitare un corpo e-straneo. Altrove e in generale,qualsiasi idea di trapianto giallo,provoca una naturale e darwiniana“crisi di rigetto” scatenata da anti-chi e radicati anticorpi, evolutisinel corso degli anni, in un olimporepubblicano di semidei politici.

GIOVANNI MARINI

DIRITTO DI REPLICA

Egregio Direttoreil dossier su Pubblicità Progressopubblicato il 1° luglio, è stato lan-ciato in prima pagina con il Titolo:“Pubblicità Progresso: Soldi e gaffeomofobe”.Passi per una gaffe che può capita-re a tutti, ma non può passare lagrave allusione a “s ol d i” a b bi n at aalla definizione della Fondazionecome “carrozzone”, il che di questitempi fa pensare a chissà quali mal-versazioni.Ritengo opportuno segnalare ailettori che i 340.000 euro del bilan-cio annuo, vengo spesi con molta o-culatezza per: costi del personalelordi, oneri vari, ecc (due persone +stagista,). Costi generali per loca-zione uffici, viaggi per seminari econferenze, gestione network A-thena (100 docenti di 85 Facoltà in45 Atenei), organizzazione e ge-stione concorsi per studenti, ricer-che sociali, gestione editoriale col-lana e-book gratuiti, gestione sitointernet e social network, ammini-strazione e relativa consulenza, co-sti ufficio stampa esterno, costi perla campagna annuale.Costi organizzativi per iniziativespecifiche come il Festival annualedella Comunicazione sociale in piùcittà, Eventi come #Ilsocialeco-munica, Mostre itineranti, semina-ri di formazione per le Onlus, ge-stione quotidiana della Mediatecaon-line). Pur avendone diritto perStatuto, in 18 anni non ho mai per-cepito alcun emolumento. Più cheun carrozzone mi pare quindi uncarrozzino, ma davvero molto effi-ciente. Grazie per l’attenzione.

ALBERTO CONTRIPRESIDENTE FONDAZIONE

PUBBLICITÀ PROGRESSO

LO DICO AL FATTO

Riforma del copyright Prima di votarlabisognerebbe discuterne più a fondo

SONO MOLTO ALLARMATO da quello che leggo sulla riforma Uedel diritto d'autore su Internet, dalle vibranti proteste e peti-zioni che sta suscitando. Qual è la posta in palio per la demo-crazia e la libertà? Quali rischi corre una comunità come quelladel Fatto Quotidiano, che con la Rete ha un rapporto strettis-simo? Condividete la mobilitazione contro le norme che stan-no per essere discusse?

ANTONIO MALDERA

GENTILE ANTONIO,il regolamento sul diritto d’autore indiscussione oggi a Strasburgo ha un doppio volto: da unlato cerca di tutelare i produttori di contenuti, siano essisingoli creativi o realtà editoriali come lo stesso “FattoQuotidiano”, dall’altro rischia –nonostante le intenzioni– di creare i presupposti per abusi e censure. Al di là dellatassa sui link, motivata dal fatto che i lettori e chi navigasui social raramente legge i contenuti a cui i link riman-dano e si limita a titolo ed estratto (il che automatica-mente trasforma questi elementi nell’unico prodotto mo-netizzabile per un giornale online), c’è il grande problemadell’obbligo per tutte le piattaforme di dotarsi di softwareche siano in grado di riconoscere prima della pubblica-zione se quel contenuto sia protetto o meno da dirittod’autore. Oggi si fa al contrario (salvo per i big, come You-tube&C. che hanno già inventato i propri “filtri”) si se-taccia il web alla ricerca di violazioni su cui poi rifarsi.Una gran fatica per le piccole realtà. Vorrei poter dire chec’è del bianco e del nero in questa vicenda, ma come sem-pre nulla è così netto. Cosa accadrebbe se qualcuno de-cidesse di limitare la diffusione libera (quindi non a scopodi lucro) di un contenuto importante, magari motivatodal diritto di cronaca, con la scusa del diritto d’autore?Come sarebbe tutelata la speciale forma di satira che spo-

pola online –come i meme –e che ricorre, per forza di cose,a foto di altri reperite sempre sul web? D’altro canto, co-me potrebbe un piccolo creativo indipendente evitare chei suoi contenuti siano rubati e riutilizzati senza un cor-rispettivo economico? Come potrebbe accorgersene? Ecome potrebbero sopravvivere la testata online che vedel’informazione spostarsi sui social e che da quei social nonriesce neanche più a far arrivare pubblico che alimenti inumeri del sito? Sono domande legittime, alla base dellepolemiche (di chi crede in una Rete completamente libe-ra) e delle difese (di chi con Internet ci lavora) su un testoche sarebbe bene fosse ancora discusso a lungo e con at-tenzione. E può succedere solo se si voterà contro.

VIRGINIA DELLA SALA

La protesta Wikipedia ha oscurato le proprie pagine Ansa

PRO GR A M M I TV

10:00 Tg110:05 Quelle brave ragazze...11:30 Tg111:35 Don Matteo 613:30 Tg114:00 Un tavolo per due15:25 La vita in diretta Estate18:45 Reazione a catena20:00 Tg120:30 Techetechetè21:25 Don Matteo 1023:39 Tg1 60 Secondi23:40 Cose Nostre - Lamezia

brucia Rocco si ribella00:45 Tg1 NOTTE01:20 Sottovoce01:50 Nel suo mondo02:05 Un giorno devi andare03:46 Una Notte con il Cinema

Italiano03:50 DA DA DA04:20 Il deserto di Atacama

07:30 Il nostro amico Charly08:55 Summer Voyager09:45 Tg2 Lavori in corso10:30 Tg2 Flash10:35 Un ciclone in convento11:20 La Nave dei Sogni13:00 Tg2 GIORNO13:30 Tg2 Tutto il bello che c'è13:50 Tg2 Medicina 3314:00 Omicidi nell'Alta Società15:40 Marie Brand17:15 Castle18:15 Tg218:30 TG Sport18:50 N.C.I.S.20:30 Tg2 20.3021:05 LOL ;-)21:20 Maze Runner - La fuga23:40 Crazy Ex-Girlfriend00:25 Mia madre, la madre di

Greg e il balletto di Josh!01:05 Coriolanus

08:00 Agorà estate10:00 Tutta Salute A gentile ri-

chiesta11:10 Le ragazze del 6812:00 Tg312:15 Quante storie13:15 Passato e Presente14:20 Tg315:00 La signora del West15:45 The Rocketeer17:30 Geo Magazine19:00 Tg320:00 Blob20:20 Voxpopuli20:45 Un posto al sole21:15 Under the Radar23:00 Premio Strega 201800:20 Tg3 Linea notte estate00:55 Parlamento Telegiornale01:05 Speciali Rai Scuola - Fra

innovazione e tradizione,la forza del design

07:30 Close To Home09:40 Carabinieri10:40 Ricette all'italiana11:30 Tg412:00 Detective in Corsia13:00 La Signora in Giallo14:00 Lo Sportello di Forum15:30 Flikken - Coppia in Giallo16:50 Posta grossa a Dodge Ci-

ty18:55 Tg419:30 Donnavventura - Gran

Raid dei Caraibi19:50 Tempesta D'amore20:30 Stasera Italia21:27 Quarto Grado21:30 L' Amore Sbagliato23:47 I Bellissimi di R4 - The

American02:01 Tg4 - Night News02:22 Media Shopping02:37 La Romana

07:59 Tg508:46 Segreti Artici09:47 Tutti insieme all'improv-

viso11:00 Forum13:00 Tg513:41 Beautiful14:10 Una Vita15:30 Il Segreto16:31 Inga Lindstrom19:05 Mondiali di Calcio Rus-

sia20:00 Tg520:40 Paperissima Sprint

- Estate21:25 Wind Summer Festival00:30 Tg501:06 Paperissima Sprint

- Estate01:32 Il Bello delle Donne05:00 Media Shopping05:15 Tg5

06:50 Cartoni animati09:10 The Flash11:10 Mondiali Casa Russia12:25 Studio Aperto13:05 Sport Mediaset14:05 I Simpson14:54 I Griffin15:20 Pitch Perfect 217:45 Teste di Casting17:55 Friends18:25 #estatepiuvicini18:30 Studio Aperto19:25 Law & Order21:15 Into The Storm23:05 Independence Daysaster

- La Nuova Minaccia00:53 Dexter02:48 Studio Aperto

- La Giornata03:03 Sport Mediaset Mondiale03:50 Media Shopping

07:00 Omnibus News07:30 Tg La707:55 Omnibus - Meteo08:00 Omnibus09:40 Coffee Break11:00 L'Aria Che Tira Estate13:30 Tg La714:20 Fracchia contro Dracula16:30 Il Commissario Cordier18:15 Josephine, Ange Gardien19:55 Il meteo della sera20:00 Tg La720:35 In Onda21:10 The women23:15 Propaganda Doc00:20 Tg La7 Notte00:30 Star Trek02:25 L'Aria che tira Estate (R)04:45 Coffee Break (R)

19:05 The Circle21:00 Cinepop21:15 Lo Hobbit - Un viaggio

inaspettato00:05 Fottute!01:40 Song to Song03:50 Super Cast04:05 C'era una volta in Ameri-

ca (Ext. Vers.)

13:00 The Affair15:00 Merlin15:50 The Generi16:40 The Fall - Caccia al Serial

Killer18:35 Gomorra - La serie20:15 Il Trono di Spade23:15 Oz01:15 Gomorra - La serie

Giovedì 5 Luglio 2018 | IL FATTO QUOTIDIANO | PIAZZA GRANDE » 13

MAFIA E PRESCRIZIONEOLTRE LA PROPAGANDA

» ANTONIO ESPOSITO

L’OCCIDENTEÈ LIBERO

MA NIENTE POLLO» MASSIMO FINI

Il neo ministro di GiustiziaAlfonso Bonafede ha prean-nunciato che la sua priorità èla lotta alla mafia (e alla cor-ruzione); poi, qualche gior-

no dopo, ha dichiarato che “la ri-forma della prescrizione è unapriorità”. Quanto alla prima delle“priorità”, ben pochi sono i poteriin merito assegnati al Guardasi-gilli rispetto a quelli che compe-tono al ministro degli Interniche, però, ha tra le sue prioritàquella di convincere i cittadini –in una permanente campagna e-lettorale imperniata sullo slogan“Prima gli italiani” – che la lorosicurezza è posta in pericolo piùdagli immigrati che non dalla (i-taliana) criminalità organizzatache ha occupato, oramai, quasil’intero territorio italiano.

REGIONI COME LA SICILIA, la Pu-glia, la Calabria, la Campania so-no state, e sono tuttora, “devasta -te”dalle organizzazioni crimina-li e, cioè, “mafia”, “sa -cra corona unita”, “’n-drangheta” e “camor -ra”che, da anni, hannosistematicamente as-soggettato le popola-zioni a estorsioni, inti-midazioni, violenza,omicidi nel contestoanche del traffico didroga (apportatrice dimorte). In particolarela “’ndrangheta” si è e-stesa in tutta Italia oc-cupando l’intero terri-torio lombardo e infil-trandosi pericolosa-mente nel basso Lazio,in Emilia, nel Veneto ein Piemonte. Quantoalla “camo rra”, essa,

attraverso decine di “clan”crimi -nali, ha occupato, capillarmente,i territori della provincia di Na-poli e Caserta, inquinando anchegravemente la politica.

Qui la situazione è aggravatadalla micro-criminalità che, at-traverso “clan” di giovanissimi,tiene giornalmente la città di Na-poli sotto scacco, con scippi, ra-pine e furti. Ora, se questo feno-meno criminale si è esteso, è evi-dente che nessun governo, a par-tire dal Dopoguerra, ha mai fattoseriamente la guerra al crimineorganizzato e vi è stata, anzi, spes-so connivenza e collusione tra po-litici, anche di alto livello gover-nativo, e i sodalizi criminali. E, al-lora, un “cambiamento epocale”evocato dal “premier” Conte, de-ve necessariamente passare perdue strade: la prima è una più in-cisiva azione repressiva con l’in -

vio e la permanenza (non di brevedurata, ma per anni) di un mas-siccio numero di appartenenti al-le forze dell’ordine e di militari inquelle zone ad altissima densitàcriminale (si pensi alle provincedi Reggio Calabria, Napoli, Ca-serta, al Lametino) per “riconqui -stare” il territorio oggi occupatodalla criminalità e per presidiareaziende e imprese i cui titolari so-no sottoposti a sistematiche e-storsioni o, in caso di rifiuto, a gra-vi rappresaglie, anche a rischiodella vita. La presenza di tali forzedà tranquillità e sicurezza ai cit-tadini e infonde fiducia verso le i-stituzioni negli imprenditori mo-tivandoli – sentendosi protetti –alla denuncia e alla collaborazio-ne con le forze dell’ordine e con imagistrati. La loro presenza co-stante determina una diminuzio-ne, addirittura del 50%, dei reati

sicché essa, rendendodifficoltose operazio-ni di traffico di droga el ’ i m p o s i z i o n e d e l“pizzo”, fa venir menoil flusso di denaro chealimenta la vita dei so-dalizi mafiosi.

La seconda strada èquella che, conte-stualmente, bisogna,una volta per tutte, af-frontare con determi-nazione, anche sotto ilprofilo sociale, cultu-rale ed economico e insinergia con le regionie gli enti locali , la“questione meridio-nal e” ove si radica lacultura del favoriti-

smo e del clientelismo ove, in de-finitiva, il fenomeno mafioso siintreccia con la corruzione. Biso-gna, in altri termini, liberare lenuove generazioni dal ricatto delbisogno nelle vaste zone ove la di-spersione scolastica è record a li-vello nazionale, ove i giovani vi-vono la strada e qui entrano incontatto con realtà criminali di o-gni genere e ove le organizzazionitramandano l’arte del crimine dipadre in figlio.

PER QUANTOriguarda la prescri-zione, sembrava che, durante lacampagna elettorale del M5S,fosse prevalsa l’intenzione di nonfarla più decorrere dalla richiestadi rinvio a giudizio. Oggi, il mini-stro annuncia “stop alla prescri-zione dopo la sentenza di I gra-do”. Si tratta di una errata inizia-tiva per due ordini di motivi: ilprimo è che, come dimostra l’e-sperienza, la lungaggine (oltreche delle indagini preliminari)del dibattimento, che dura me-diamente 3-4 anni e oltre per iprocedimenti più complessi, haportato all’estinzione di migliaiadi processi anche di grande rile-vanza. Il secondo è che la prescri-zione costituisce una ipotesi di ri-nunzia dello Stato alla pretesapunitiva che attiene all’eserciziod el l ’azione penale. Pertanto, ènel momento in cui il titolaredell’azione penale e, cioè, il pm sirivolge al giudice per ottenere u-na decisione sulla realizzabilitàdella pretesa punitiva dello Statoin ordine a un fatto-reato, che laprescrizione non ha più ragionedi essere ed è privo di significatogiuridico collegare tale evenien-za alla sentenza di I grado.

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SEGUE DALLA PRIMA

L’animalismo è la malat-tia infantile dell’ecolo -gismo. Nello “s p e c i-smo”prende le forme diun moralismo grotte-

sco e contronatura. Il leone si me-raviglierebbe molto che qualcunoandasse a dirgli che non può sbra-nare l’antilope e, già che c’è, sbra-nerebbe anche il coglione. Tutta lastoria del mondo animale, di cuinoi facciamo parte, è una strugglefor life e per la sopravvivenza fraspecie diverse e, nel caso degli es-seri umani, anche intraspecifica,cioè all’interno della stessa specie.In origine quando le popolazionierano ancora nomadi se lo spaziovitale era diventato insufficiente, oper mancanza di cibo o per sovrap-popolazione, l’alternativa era: ag-gredire o perire. Il falco zompa suvolatili più deboli, il passerotto sinutre anche di zanzare, ogni voltache respiriamo uccidiamo milionidi batteri che sono vita anch’essi.Tutte le volte che ci caliamo unoZimox, o qualsiasi altro antibioti-co, uccidiamo dei microbi che ap-partengono pur essi al ciclo dellavita. Dovremmo rinunciare a cu-rarci in nome dello “specismo” se -condo il quale tutte le forme di vitasono ugualmente importanti? Contutta evidenza non è così. Chi difronte alla scelta se salvare unbambino o un gatto privilegerebbeil gatto? L’uomo ha diritto di essereantropocentrico come il leone è

leonecentrico, il gatto gattocentri-co e non si farebbe certo moltiscrupoli nell’azzannare un topo.La Natura non è né morale né im-morale, è semplicemente amorale.Ma lo “specismo” al di là dei suoiaspetti grotteschi denuncia un vi-zio assai più grave e ben più estesod el l ’era contemporanea: il totali-tarismo ideologico. Non c’è quasicorrente di pensiero che, sia incampo laico che religioso, non sicreda e non si proclami come l’u-nica possibile. Questo totalitari-

smo è particolarmente presente,in modo quasi sempre inconsape-vole, cosa che lo rende ancor piùgrave e pericoloso, nell’Occidentemoderno e modernissimo (è quel-lo che ho chiamato, in un libro cheha avuto parecchia fortuna, Il viziooscuro dell’Occi dente). Solo negliultimi vent’anni abbiamo inanel-lato, in nome della “cultura supe-riore”, una serie di guerre contropopoli che avevano, e cercano diconservare, idee e stili di vita di-versi dai nostri. Insomma non so-

no “democratici”. Come siamo an-dati lontani dalla sapienza greca elatina. Erodoto descrive i Persianicome barbari, feroci, crudeli, manon si azzarderebbe mai ad ap-pioppar loro i costumi greci. I Gre-ci sono greci, i Persiani persiani. IRomani hanno conquistato tutto ilmondo a noi allora conosciuto mahanno sempre lasciato che i popolida loro sottomessi conservasserole proprie culture e i propri costu-mi. Ma torniamo alla più modestaquestione degli “specisti”. In unalettera aperta al ministro dell’In -terno francese i macellai, molti deiquali sono stati vittime di violenzeda parte degli “specisti” o veganiche dir si voglia, hanno scritto fral’altro: “Siamo profondamentescioccati che una parte della popo-lazione voglia imporre all’immen -sa maggioranza il suo stile di vita,per non dire la sua ideologia”.

N E L L’OCCIDENTE viviamo nell’e-poca della massima libertà indivi-duale. Ma è solo apparenza perchéquesta libertà è continuamente in-sidiata o compressa da miriadi diminoranze, ma anche da maggio-ranze, di fanatici per cui non do-vremmo più fumare, non dovrem-mo più bere, non dovremmo piùcorteggiare senza permesso scrit-to, non dovremmo fare atti contra-ri a quella che altri considerano lanostra salute (il terrorismo dia-gnostico). E adesso non dovrem-mo nemmeno più addentare unasacrosanta coscia di pollo.

IL COMMENTO

L’aereo giocattolodi Renzi, senatoree rigira-frittate» DANIELA RANIERI

N oi siamo tra quelli che sperano di ri-vedere presto in pista il senatoreMatteo Renzi, gagliardo come lo co-

nosciamo, ancorché obbligato dalla nota so-brietà a non mostrarsi troppo in giro dopo ilsinistro. Per fortuna ieri, resti-tuito alla Nazione dai forumasiatici dove team di espertiinternazionali ne hannostudiato il caso, è tornato aparlare, offrendoci il me-tadone di una diretta Face-book di 10 minuti (i medici glihanno sconsigliato un # Ma t-teorispondeper non stancarsi) nella quale c’èparso di rivedere il ghepardo di una volta.L’eloquio sapido, la pacata eleganza e la mi-sura che da sempre lo contraddistinguonohanno ridato lustro alla stanza senatoriale diPalazzo Giustiniani invaso dai barbari (or-mai Renzi parla solo al chiuso e senza pub-blico; è il Glenn Gould della politica). Da capodell’opposizione “per volontà popolare”, de-nuncia subito la tendenza di Salvini e Di Maioa parlare per slogan, pratica come si sa a luisconosciuta (sul Fatto abbiamo raccolto al-meno tre pagine, una per ogni anno in cui èstato capo del governo, fitte di slogan, ha -sh ta g, c al emb our prodotti dalla infernalemacchina renziana) e il vizio di fare annuncinon seguìti dai fatti (sì, proprio lui, l’imbo -nitore di “una riforma al mese”che ha indottola Treccani a dedicargli la voce “annuncite”).Poi si dedica alle fake news, la piaga che è mol-to determinato a combattere da quando nonne detiene più il monopolio, accostando lanotizia, palesemente falsa, diffusa in rete cir-ca un suo fratello portaborse di nome Gianniche guadagna 53 mila euro al mese e quella,vera, che riguarda l’acquisto da parte sua diuna villa a Firenze da 1,3 milioni di euro. Deveessersi reso conto che la sdegnata smentitaseguita da una conferma sgangherata non hafunzionato granché (anche se, di norma,quando lui conferma qualcosa è il momentodi dubitarne).

QUANDO L’UTENTE medio si sta chiedendoche urgenza avesse di fare una diretta (nonnoi: ai nostri occhi innamorati non è parsomanco imbolsito), Renzi si produce in uncolpo di scena. Con studiata noncuranza, sipiega e da sotto il tavolo, lo spazio da semprepreferito dai bari, tira fuori un modellino diaereo. L’aereo-giocattolo, materializzatosial fine di deridere l’aereo reale voluto dalRenzi statista, sta lì a significare che tuttoquel che si dice sul suo conto è calunnia,illazione, e smontarlo è un gioco da ragazzi.Che colpo da maestro. Chissà se l’ha com-prato apposta per il siparietto o lo tiene in unarmadio per giocarci tra una votazione el’altra. Il senatore stracotto, che per arro-tondare si offre a nolo come conferenzieree magari un domani anche come intratte-nitore ai matrimoni, ha l’asso nella manica(almeno ha avuto il buon gusto di non por-tare il plastico tipo Porta a Porta della villadi Firenze); eppure non ci sono dubbi cheabbia preso in leasing un aereo coi soldi de-gli italiani (ne ha scritto ieri sul Fatto Da -niele Martini). Renzi è un uomo semplice:quello che nega è quel che più gli brucia, eanche se sembra voglia parlare dei 49 mi-lioni che la Lega deve restituire, la sua lin-gua batte dove il dente duole, cioè sull’in -chiesta Consip, che per la verità storica ri-guarda il presunto traffico di influenze dibabbo Tiziano e le soffiate dell’amico Lottiai vertici Consip intercettati, e non, comevorrebbe far credere Renzi in un guizzodella sua rinomata carriera di rivoltatore difrittate, i destini professionali del carabi-niere Scafarto, a quanto pare in odore dichiamata come assessore con Forza Italia.Così il sagace senatore part time lascia in-tendere che il Pd ha perso 6 milioni di e-lettori perché il partito con cui ha fatto pattisegreti, legge elettorale e riforma della Co-stituzione in realtà voleva fregare lui e la suafamiglia facendoli passare agli occhi degliitaliani come dei mascalzoni (cosa che pe-raltro, a quanto ci risulta, per quelli di FI èun titolo di merito).

Vega n iLa campagnadi Hong KongAnsa

14 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 5 Luglio 2018

» GIANNI BARBACETTO

Milano

Se volete capire il pro-cesso Ruby 3, dovetearmarvi di santa pa-zienza e di una cartina

d’Italia (va bene anche Goo-gle Maps). Lunedì 2 luglio so-no stati riunificati i due filoniche si stanno celebrando aMilano, ma ce ne sono altriancora in giro per l’Italia: aTorino, a Siena, a Roma. Altrice n’erano a Pescara, Treviso,Monza. Tutti con la stessa ac-cusa e lo stesso protagonista:Silvio Berlusconi, che avreb-be pagato decine di testimoniper addomesticare le loro de-posizioni davanti ai giudicidei processi Ruby 1 (imputatoBerlusconi di concussione eprostituzione minorile) e Ru-by 2 (imputati Emilio Fede,Lele Mora e Nicole Minetti difavoreggiamento e sfrutta-mento della prostituzione).

Sono i processi del bun-ga-bunga, sulle feste hard del2010 ad Arcore. “Cene ele-ganti”, secondo Berlusconi emolti dei suoi testimoni. “Unputtanaio”, secondo invecel’accusa e alcune ragazze chehanno rotto il fronte dell’o-mertà (Imane Fadil, AmbraBattilana, Chiara Danese).

I DUE PROCESSI si sono con-clusi con l’assoluzione di Ber-lusconi e le condanne di Fe-de-Mora-Minetti. Ma gli stes-si giudici che hanno scritto lesentenze hanno ritenuto chemolti testimoni abbiano dettoil falso. Così hanno mandatoun lungo elenco di (presunti)falsi testi alla Procura di Mi-lano, che ha fatto le indagini eha contestato non solo la falsatestimonianza, ma anche lacorruzione in atti giudiziari: aBerlusconi (che ha pagato unmucchio di soldi e altre utili-

tà) e a trenta testi (che li hannoricevuti).

N el l ’aprile 2016 arriva lasvolta. Il giudice dell’udienzapreliminare Laura Mar-chiondelli ha deciso che sì, leaccuse sono credibili e il pro-cesso va fatto. Ma, accoglien-do almeno in parte le richiestedelle difese, lo ha “spacchet -tato”, diviso in sette procedi-menti, mandando le carte, percompetenza territoriale, asette diversi Tribunali, nellesette città dove si sarebberoconsumati i reati contestati(cioè i pagamenti di Silvio aitestimoni): Torino, Pescara,

Treviso, Roma, Monza e Sie-na. Oltre Milano, natural-mente, dove restano imputate16 persone di concorso in cor-ruzione, con altre sette a cui ècontestata solo la falsa testi-monianza.

Traslocano così a Torino ilprocesso a Roberta Bonasia,una delle ragazze partecipan-ti alle feste; a Roma quello aMariano Apicella, il cantanteche allietava le cene eleganti(e che ha ricevuto 313 mila eu-ro da Berlusconi, asserita-mente per l’acquisto della suacasetta di Albano Laziale chevale ben di meno); e a Sienaquello a Danilo Mariani, il fe-dele e silenzioso pianista delleserate (anche alui il generoso expresidente delC o n s i g l i o h acomprato a caroprezzo un suopiccolo apparta-mento nella pro-vincia senese).Trasferiti anche idibattimenti diElisa Toti e ArisEspinosa, a Mon-za; Miriam Lod-do, a Pescara ;Giovanna Rigato,a Treviso. Per seguire il bun-g a - b u n g a c i v u o l e i ltom-tom.

Poi è successo che la Pro-cura di Milano, con quei duepm – Tiziana Siciliano e LucaGaglio –che non mollano l’os -so, ha scoperto che ad alcuneragazze, Elisa Toti, Aris Espi-nosa, Miriam Loddo, Giovan-na Rigato, i pagamenti (oltre400 mila euro) sono conti-

nuati fino al novembre 2016. Apagare, a Milano, l’inappun -tabile ragionier Giuseppe Spi-nelli, il portafoglio vivente diBerlusconi, il bancomat uma-no delle sue ragazze. Così so-no tornati a Milano i processidi Pescara, Treviso e Monza.Mentre restano a Torino, Ro-ma e Siena i dibattimenti perBonasia, Apicella e Mariani.

A MILANO I PM hanno intantounificato il processo già aper-to a Berlusconi e 23 testimoni– tra cui Ruby in persona, ov-vero Karima El Mahroug –con i processi a Toti, Espino-sa, Loddo e Rigato tornati sot-to la Madonnina da altre città.

Prossima udien-za: 24 settem-bre.

A Torino inve-ce, sotto la Mole,qualche compli-cazione in più:un ’altra giudiced e l l ’ u d i e n z ap r e l i m i n a r e ,Francesca Chri-stillin, ha decisodi rinviare gli attialla locale Pro-cura, perché siariformulato il ca-

po di imputazione. Tutta col-pa di un appartamento al ven-tiduesimo piano della TorreVelasca, a Milano, dove Bona-sia ha abitato gratis dal 2008 al2016. Attenzione: fino al 2016.Se nel capo d’imputazione en-trerà anche questo apparta-mento, come chiede la gup,pure questo processo dovràtraslocare a Milano.

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Cene moltoelega nt iIn alto,Ka r i m aEl Mahroug,25 anni. A la-to, Silvio Ber-lusconi, 83A n s a / La Pre ss e

IL DOSSIER

Ruby Ter, ci vuole il tom-tomper seguire il bunga-bunga

Corruzione dei testimoni Spacchettato in 7 città, il processo è statoriunito in parte a Milano ma prosegue anche a Roma, Siena e Torino

I PROTAGONISTI

IRENEBERARDIÈ una delleragazze delb u n ga - b u n gaimputate conB e r l u s co n ia Milano

IMANEFA D I LÈ una delletre ragazzeche si sonoco s t i t u i teparte civilenel processo

SPEDALI CIVILI DI BRESCIA

Assolto Muneretto,il cardiochirurgoaccusato di omicidio

qPROSCIOLTO da ogni accusa. IlGup del Tribunale di Brescia ha pro-

nunciato una sentenza di non luogo a pro-cedere nei confronti del professor ClaudioMuneretto, ex direttore della cardiochirur-gia universitaria degli Spedali civili di Bre-scia, che era stato accusato di omicidio vo-lontario dalla Procura – contestazione poiderubricata a omicidio colposo nel corso

dell’udienza preliminare –per la morte della57enne Angiola Maestrello, operata per undifetto del setto interatriale nel febbraio2017. A scagionare il medico una perizia, fir-mata dal primario della cardiochirurgiadell’Ospedale San Raffaele di Milano, Ot-tavio Alfieri, e dal dottor Luca Lorini, diret-tore dell’unità di anestesia e rianimazionedell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo,

secondo la quale nulla avrebbe potuto sal-vare la donna. Lo stesso pm, su questa base,ha chiesto il proscioglimento. Nell’a m b i todello stesso processo Muneretto è statoprosciolto anche dall’accusa di falso in attopubblico in relazione alla sua presenza insala operatoria annotata sul diario opera-torio e sulla cartella anestesiologica.

A. TORN.

Le accuseSoldi in cambiodi bugie: alcuneragazze hannodeciso di rompereil frontede l l’ome r t à

Giovedì 5 Luglio 2018 | IL FATTO QUOTIDIANO | » 15

A Casa Vo s t r aI NUMERI

100 passeggeri per abitanteLa politica guardava solo a Malpensa,ma i bergamaschi hanno puntato su low cost,outlet e turisti. Così un aeroporto ha cambiatouna città di banche e chiese

Air BergamoPiste & affari

q BARBACETTO A PAG. 18

Ubi Banca, alla sbarrai vertici dell’i st it utoe Giovanni Bazoli

“Quelle nottiin biciclettaper scoprireil silenzio”

q SANSA A PAG. 17

IN PILLOLE

BRUNO BOZZETTOIl re dei disegni animati

LO SCANDALOTremano i potenti

Fonti: Comune di Bergamo, Istat, Mef, Il Sole 24 Ore, Eco di Berga-

q GIAMBARTOLOMEI A PAG. 16 - 17

16 » A CASA VOSTRA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 5 Luglio 2018

P B e rga m o

» ANDREA GIAMBARTOLOMEI

rendi un volo low cost per Mi-lano e, dopo aver sorvolatocampi e capannoni, atterri adue passi da Bergamo Alta,città antica racchiusa nellemura venete diventate patri-monio Unesco un anno fa. Seichilometri separano la cittàd al l’aeroporto “il Caravag-gio”di Orio al Serio, terzo sca-lo milanese che ha superatoLinate e incalza Malpensasenza neanche avere avuto ilsostegno politico della Lega

di Umberto Bossi e RobertoMaroni. Nel 2017 sono atter-rati 12.336.137 passeggeri(+10,54%), sedicesimo annodi crescita consecutivo. Cifrestraordinarie per una città di120 mila abitanti. Così, da ter-zo scalo milanese, Orio al Se-rio è diventato il terzo aero-porto italiano per passeggeridietro Fiumicino (40 milioni)e Malpensa (22) e davanti aVenezia (10).

E DIRE CHE A BERGAMO l’ae -roporto, voluto negli anni 70da alcuni imprenditori locali,serviva soprattutto per i cor-rieri. La svolta è arrivata nel2002 con Ryanair che ha sceltoOrio come hub dell’Europa delSud. Il fiuto degli affari dei ber-gamaschi ha fatto il resto: ap-pena fuori dall’aeroporto sor-ge l’Oriocenter, enorme cen-tro commerciale realizzatonel 1998 da Antonio Percassi,imprenditore e presidentedella “Dea”, cioè l’A t a la n t a .Nei paraggi, alcuni proprietaridi capannoni hanno trasfor-mato le strutture in parcheggiin cui lasciare l’auto prima dipartire. In città, dove si ferma-no almeno per una notte 400mila dei passeggeri atterrati a

Orio, sono aumentate le strut-ture ricettive, soprattutto aBergamo Alta, dove prolifera-no i venditori di cibo d’aspor -to: dalle pizze al trancio allapolenta take away del Polen-tone, un franchising che rilan-cia il piatto locale.

MOLTI PENSANOche qualcosastia cambiando dentro le muradella cittadella antica. L’i m-pressione è di un borgo per ric-chi (abitano da queste partiTomaso Trussardi e MichelleHunziker, l’ex vicepresidentedi Confindustria e presidentedella Brembo Alberto Bom-bassei e il sindaco Giorgio Gori

con la moglie Cristina Parodi)assaltato dai visitatori e dove ilceto medio rimane con diffi-coltà. Da alcuni anni l’Associa -zione per Città Alta e i colli de-nuncia “il preoccupante pro-cesso di trasformazione in attoin Città Alta a tutto vantaggiodi un turismo sempre più in-vasivo ”. Conferma l’i m p r e s-sione Aldo Ghilardi, presiden-te della Cooperativa Città Altache dal 1981 gestisce il “Circo -lino”, ritrovo per anziani e stu-denti: “È in atto un processo dispopolamento perché i priva-ti, anziché affittare, creano bedand breakfast”. Dal 1971, la po-polazione è dimezzata, ora siaggira sui 2.700 abitanti, ma lepercentuali degli abitanti per

fasce d’età è affine a quella dialtri quartieri, con una grandepresenza di anziani.

Una delle soluzioni su cuipunta l’amministrazione Goriper tenere in vita Città Alta è lacreazione di alloggi per stu-denti dell’Università di Berga-mo. Nell’anno accademico2015-16 l’ateneo aveva 17 milaiscritti dei quali il 39% prove-niente da altre province e il 5,7d al l ’estero. “L’università in-tende arrivare ad avere 20 milastudenti entro il 2020. Sta as-sumendo un ruolo importan-te”, evidenzia l’a s s e ss o r eall’Urbanistica, Francesco Va-lesini.

COSÌ IL COMUNEe la Cassa De-positi e Prestiti hanno destina-to parte della ex caserma“Mont elungo”, a BergamoBassa, a residenza: “Ci saran-no 300 appartamenti e anchealcune attività del Cus”. È sol-tanto una delle tante opere diriqualificazione avviate. Unaltro grande progetto pubbli-co trasformerà gli ex Ospedaliuniti, sempre di Cdp, nella se-de unica della scuola allievi uf-ficiali della Guardia di Finan-za. Molte altre aree abbando-nate dalla chiusura di aziendemanifatturiere saranno ricon-vertite dai costruttori privati,la forza trainante di questa sta-gione dopo la crisi manifattu-riera. “Una volta eravamo fa-

mosi per la laboriosità e la coc-ciutaggine”, ricorda Paolo A-gnelli, imprenditore nel setto-re dell’alluminio e fondatoredi Confimi Industria, organiz-zazione alternativa a Confin-dustria. Operosa Bergamo lo èrimasta, è uno dei principalipoli produttivi del Nord, conun tasso di disoccupazionemolto basso, anche tra i giova-ni. Tuttavia la manifattura haperso terreno, mentre resistelo stereotipo del bergamascoin canottiera, cappellino dicarta e cazzuola in mano. ABergamo i muratori avrannoancora molto da lavorare concentinaia di milioni che ver-ranno investiti.

Nella zona della stazione,

dove si concentra lo spaccio e ilconsumo di eroina, sono pre-visti molti interventi di riqua-lificazione. Il più grande èquello di “Porta Sud”, 450 milametri quadrati nell’ex scalomerci dismesso dalla Ferro-vie, dove la Vitali Spa prevedeopere con costi stimati intornoal miliardo di euro. È già avvia-to uno dei progetti più ambi-ziosi e costosi (120 milioni), ilprogetto “Chorus Life” sull’a-rea dell’ex Officine Trasfor-matori Elettrici. Lo costruiràl’Immobiliare Percassi (finoad alcuni anni fa guidata daAntonio Percassi e ora dal ni-pote Francesco) per conto del-la Grupedil del cavaliere Do-menico Bosatelli, proprietario

RinascerRinascere con una pie con una piststaae 12 milioni di passee 12 milioni di passeggggererii

BerBerggamamo vo voolala

AEROPORTO RECORD TERZO IN ITALIA

TEMPO LIBERO

LAPA ROL A

Pot aL’esclamazionesimbolo inb e rga m a s co(ma anche aBrescia). Unte r m i n evolgare chesta a indicarel’o rga n os e ss u a l efemminile, maè diventatouna sempliceesclamazionedai millesignificati

B E RGA MO » A CURA DI FERRUCCIO SANSARICERCA DATI DI PATRIZIA DE RUBERTIS

I simboliQui sopra,il Duomodi Bergamo.A sinistra,l’aeroporto diOrio al Serio,che ha ridatoslancio allac it t à La Pre ss e

Giovedì 5 Luglio 2018 | IL FATTO QUOTIDIANO | A CASA VOSTRA » 17

CAPITALE LOW COSTHa battuto città 10 voltepiù grandi. Ora piovonomilioni e progetti: outlet,stadio e musei. Ma ilcentro è solo per ricchi

della Gewiss. Su un’area di 150mila metri quadrati, in granparte da bonificare, sorgeran-no residenze, un albergo e ilnuovo palazzetto dello Sport.Il vecchio palasport diventeràla nuova sede della Galleria

d’arte moderna e contempo-ranea, la quale a sua volta la-scerà gli spazi alla PinacotecaCarrara. A poche centinaia dimetri c’è uno dei progetti piùattesi: il restauro dello stadio“Atleti azzurri d’Italia”, che il

patron dell’Atalanta Percassiha rilevato dal Comune per 8,6milioni (ma ne recupererà2,26 per i lavori di manuten-zione già svolti). “L’Atalantavoleva costruire lo stadio nuo-vo in un parco agricolo – spie -

ga l’assessore Valesini –. Do-veva estendersi su un’area di250 mila metri quadri e avere180 mila metri di superficieco mmer cia le”. Un’eno rmit à.Poi le cose sono cambiate: “Lanostra amministrazione hadeciso di alienare lo stadio,che aveva bisogno di manu-tenzioni e adeguamenti con-tinui”, continua. Il Comune faun bando e arrivano due bu-ste: una è quella di Percassi,l’altra è quella di GianfrancoAndreolett i , presidentedell’Albinoleffe, che viene e-sclusa. Così l’8 agosto 2017 lostadio è passato all’A talan ta,che però anche nella prossi-ma stagione dovrà disputarele partite di Europa League intrasferta al Mapei Stadium diReggio Emilia perché l’i m-pianto orobico non rispondeai requisiti della Uefa. I lavori(per 35 milioni) dovrebberocominciare al termine dellaprossima stagione e potreb-bero durare tre anni.

NON È L’UNICO PROGETTO diriqualificazione portato a-vanti da Percassi. Nel 2014,dopo un investimento di 25milioni, ha riportato le termedi San Pellegrino, dove pro-getta di aprire outlet. Nel2013, invece, aveva rilevato aCrespi d’Adda (frazione diCapriate San Gervasio) il vil-laggio operaio patrimonio U-nesco dove trasferire gli ufficidelle sue tante attività, unprogetto rallentato dall’examministrazione locale.Chissà che prima o poi non re-cuperi Zingonia, dove l’A ta-lanta ha il suo centro sportivo:sorto negli anni 60 come pro-getto di “edilizia totale”de ll’imprenditore RenatoZingone, il quartiere utopisti-co è diventato un ghetto da in-cubo e centrale di spaccio.

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» FERRUCCIO SANSA

“P rendo la bici e vado a scoprire Bergamo.Anche di notte. Faccio foto, guardo.Non avete idea di quanto siano belli

certi vicoli, certi angoli quando non c’è nessuno.Ho sempre esplorato la mia città: in moto e inbicicletta. E adesso che ho compiuto ottant’a n-ni... con la bici elettrica”.

Bruno Bozzetto è tra i padri del disegno a-nimato. Non soltanto in Italia. Nella sua cas-setta della posta arrivano da mezza Europa(soprattutto dalla Germania) lettere per il si-gnor Rossi che inventò negli anni 60. Da pochigiorni è stata pubblicata la sua ultima fatica:MiniVip & SuperVip, il mistero del viavai ( E-dizioni Bao).

Bozzetto, quali sono i tesori di Bergamo?I luoghi più belli per ciascuno di noi non sonoquelli sulle guide, ma quelli che amiamo. Cer-to, c’è la Città Alta, un gioiello perfetto. Poi SanVigilio. Ma io amo soprattutto il silenzio. Sepenso a Bergamo la associo all’idea di natura,non a quella di città.

E i bergamaschi?Amo questa gente perché ha una faccia sola: èschietta, rude, aperta, semplice anche. Ovvio,poi hanno anche difetti: urlano sempre, par-lano tutti insieme.

Il suo signor Rossi è nato a Bergamo...Sì. Avevo presentato un film al festival citta-dino. Non fu ammesso. Davvero non era gran-ché. Ma allora decisi di raccontare una secon-

da storia: quella di un uomo che per fare un filmdiventa quasi matto. Quel film viene respinto,allora lui in segno di protesta stracciona la pel-licola e lo rimanda al festival che stavolta, però,glielo prende. Un po’ come accadde a me. Ilsignor Rossi era la caricatura del direttore delfestival.

Rossi è un bergamasco doc?No, è l’uomo qualunque. Non è di Bergamo o diRoma, non è italiano o francese.

E lei, perché ama tanto Bergamo?Io sono nato a Milano, poi sono venuto qui.Questa è la città dove ho passato l’infanzia. Da-gli otto ai dieci anni, non c’è un tempo ugualenella vita. È la stagione dei ricordi indelebili edella meraviglia.

La città è uguale ad allora?No, è diversa. Molto. Non posso dire che siapeggiorata, ma è cambiata molto. Sono diversii colori, le luci e i silenzi. E anche la gente: unavolta uscivi e andavi a casa dei tuoi amici. Così.Oggi devi telefonare prima per avvertire. Ma ibergamaschi restano un po’ come la gente dimontagna, persone vere.

L’utop i aZ i ngon i a ,quartiere pi-lota diventatoun ghetto

Paese operaioCrespi d’Adda, il paese-fabbrica

voluto da Cristoforo Crespinel 1877. Oggi è sito Unesco

Quotidiani e periodiciL’Eco di Bergamo, di proprietàdella Sesaab (società dellaCuria di Bergamo) è il principalequotidiano della città. È statofondato nel 1880. Il Corrieredella Sera ha un’edizionededicata a Bergamo.Esiste poi un settimanale,BergamoPost, versione cartaceadel sito di informazione.Nel settore economico c’è ilmensile Bergamo Economia,della famiglia bergamascaAgnelli.

Siti e blogOltre a BergamoPost, vasegnalato Bergamonews. Esistepoi un sito di informazioneindipendente e critica,BgRepor t.

Tv e radioTra le tv e le radio, spiccanoBergamoTv e Radio Alta,sempre della Sesaab come l’Ecodi Bergamo.

Bruno Bozzetto:“I bergamaschi,gente schietta conuna sola faccia”

IL SIGNOR ROSSIE SUO PAPÀ

Fonte: Istat, Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Direzione centrale servizi Antidroga, ministero della Salute, Open Polis, Comuni Ricicloni

B e rga m a s co Bruno Bozzetto, re dell’a n i m a z ione

LE VOCIDALLA CITTÀ

18 » A CASA VOSTRA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 5 Luglio 2018

CHI CONTAIN CITTÀ

GIORGIO GORISINDACO (PD)Un passato nelle tv (Magnolia eMediaset). Sindaco dal 2014,ha perso alle Regionali (2018)

ANTONIO PERCASSII M P R E N D I TO R EEx calciatore, oggi guidal’Odissea Srl a cui fanno capodiverse società tra cui l’At a l a n t a

PAOLO AGNELLII M P R E N D I TO R ERe dell’alluminio e delle pentole.Ha fondato Confimi Industria,alternativa a Confindustria

IL CASO

Ubi, che scandalo. Il processofa tremare gli dei della finanza

In aula In passato le inchieste hanno interessato questorie forze dell’ordine. Ma ora tocca ai big della banca e a Bazoli

C» GIANNI BARBACETTO

ittà di soldi, banche e chiese,Bergamo. Gli scandali, quan-do emergono, sono ovattati, icircoli dei potenti difendonobene la loro reputazione. O-gni tanto scoppia il caso, comequello della “Panda nera”: ungruppo di carabinieri e vigiliurbani giravano per la Bassabergamasca, nel fine settima-na, picchiando e derubandospacciatori extracomunitari.Qualche volta a restare impi-gliato nelle reti della giustiziaè un pesce grosso. Tipo il que-store della città, Dino Finolli,condannato in primo gradoper storie di corruzione: ac-compagnava un imprendito-re, Giovanni Cottone, ex ma-rito di Valeria Marini e in pas-sato in affari con la famigliaBerlusconi, a chiedere favoriche non si devono chiedere.Anche il predecessore di Fi-nolli, il questore VincenzoRicciardi, è stato indagato, maper storie che vengono da lon-tano: la Procura di Caltanis-setta lo ha tirato dentro l’i n-chiesta sul depistaggio dellastrage di via D’Amelio (masenza alcun risultato).

C’ERANO un vescovo e tre ma-gistrati di Bergamo, invece, atavola, in una bella festa orga-nizzata in provincia, a Bonate.Peccato che i padroni di casa,secondo quegli impiccioni de-gli investigatori, fossero i figlidel boss Pasquale Locatelli,n a rc o s alla bergamasca, peranni latitante in Costa Azzurrae in Spagna, ricercato per i suoifiorenti commerci di cocainacon i cartelli colombiani. Sto-rie vecchie, dimenticate infretta. Oggi però un processosta per portare alla sbarra lacrema della città, i più eccel-

lenti banchieri bergamaschi,convocati in aula insieme con iloro colleghi-alleati-avversaridi Brescia. Prima udienza, 25luglio. Trenta imputati, tra cuil’amministratore delegato diUbi Banca Victor Massiah, ilpresidente Andrea Moltrasio,i vicepresidenti Mario Cera,Flavio Pizzini e Armando San-tus, oltre al presidente emeritodi Intesa Giovanni Bazoli e asua figlia Francesca.

Sono stati quei guastafestedi Fabio Pelosi, pubblico mini-stero a Bergamo, e del suo ca-po, il procuratore Walter Ma-pelli, a guastare il clima serenoche si respira in città. Hannomandato a processo i verticidella banca, accusati di ostaco-lo agli organismi di vigilanza edi indebite influenze sulla for-mazione dell’assemblea. Saràil primo processo che si cele-bra in Italia non a ex banchieriormai caduti in disgrazia, maall’intero gruppo dirigente incarica della terza banca italia-na. Tutto iniziò proprio qui, aBergamo, nel 2007, quando sicelebrano le nozze tra l’istitu -

to di credito locale, la BancaPopolare di Bergamo, e la bre-sciana Banca Lombarda. È co-sì che nasce Ubi Banca, sotto losguardo attento dei due gruppifondatori: i bergamaschi di E-milio Zanetti e i bresciani diBazoli. Il matrimonio s’avevada fare, per non cadere predadegli stranieri. Ma s’avevanoda conservare anche gli equi-libri tra le due “famiglie”, ge-lose dei loro campanili, ma so-prattutto del loro potere. Eccoallora che Zanetti e Bazoli co-struiscono una macchina per-fetta per controllare nel tempola banca, stipulano un pattoraffinatissimo che permette aidue gruppi fondatori di deci-dere tutte le cariche sociali e dispartirsele, alternandosi al co-

mando e tenendo fuori gli altriazionisti. A decidere i vertici,secondo l’accusa, non sono gliorgani sociali dell’istituto e ilcomitato nomine, ma la geo-metrica e simmetrica potenzadelle due associazioni di azio-nisti che riuniscono i soci fon-datori: i bergamaschi “Ami cidi Ubi” guidati da Zanetti; e ibresciani dell’“ As soc iaz io neBanca lombarda e piemonte-se” presieduta da Bazoli.

“Abbiamo fatto tutto per ilbene della banca”, ripetono gliimputati. E il patto funzionasenza intoppi fino al 2013,quando all’assemblea dei socisi presentano due liste alterna-tive, quella di Andrea Resti equella di Giorgio Jannone, exparlamentare di Forza Italia.Di fronte al pericolo, il pattostretto da Bazoli e Zanetti met-te il turbo e fa scattare un pianod’emergenza per vincere a tut-ti i costi l’assemblea – sostienel’accusa – con presentazionedi firme false, deleghe in bian-co, voti raccolti impiegandomilitarmente i dipendenti e leagenzie, oltre alla potentissi-ma Compagnia delle Opere diBergamo e all’a s so c i az i on edegli artigiani Confiab.

GLI “E ST R A N E I ”sono respinti,ma scattano le proteste dell’A-dusbef, le denunce di Janno-ne. Alla fine, Pelosi ritiene diaver trovato le prove del pattoocculto, nascosto al mercato, aBankitalia e alla Consob, permantenere il controllo di Ubied escludere “dalla gestionedella banca soggetti estraneialle due associazioni”.

I giudici decideranno se glieccellentissimi imputati sonocolpevoli. Certo che un pro-cesso così a Bergamo non si eramai visto.

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B E RGA MO

C arri armati e aerei daguerra. Nessuno batte lacoreografia dell’At a-

lanta. Ormai è una tradizione:alla presentazione della squa-dra ecco un tank che sfila eschiaccia un’auto. Ma le crona-che ricordano che nel 2014 ilpresidente Antonio Percassisfilò a bordo di un Mig sovieti-co: “Bombardiamo la Serie A”,era lo slogan per la Festa dellaDea. Cioè l’Atalanta. Uno squa-drone: quest’anno ha centratoancora l’Europa League. Ma ibergamaschi sono famosi an-che per la tifoseria. E non sem-pre in positivo. Ultras finitispesso sulle prime pagine. Co-me il ‘Bocia’, al secolo ClaudioGalimberti, ultrà “vecchio sti-le” e leader della Curva Nordche in città è famoso più del sin-

daco: nel 2016 i tifosi hannocancellato la festa della squa-dra perché il Bocia non potevaesserci. Per lui pochi giorni fa sisono mobilitati in centinaia,hanno sfilato davanti alla Que-stura dietro a uno striscione:“Siamo tutti con Claudio”. Ilmotivo? Il nuovo Daspo notifi-cato al Bocia. Galimberti già a-veva un divieto di presenziare amanifestazioni sportive fino al2020. A provocare la sanzioneera stata quella che a Bergamochiamano la storia della ‘testadi porchetta’ che il Bocia e altritifosi avrebbero consegnatoanni fa alle forze dell’ordine. Cisono state anche inchieste perassociazione a delinquere lega-ta al tifo nelle quali il Bocia è sta-to assolto. Ma oggi arriva un’al -tra stangata: divieto prolunga-

to al 2022. Al capo ultras ven-gono contestati tre episodi: “Lapartecipazione alla trasferta diDortmund al seguito dell’Ata -lanta nonostante il Daspo; lasua presenza per la partita diCoppa Italia della Primaveracontro il Milan dello scorso

febbraio e presunte minacce ri-volte a un agente in borgheseper strada”, ha raccontato An-drea Pezzotta, il suo avvocato.

Bergamo si mobilita per ilBocia. Segno di una tifoseriaforte che conta anche alle ele-zioni. Prendete Daniele Belot-ti, leghista e ultrà. Popolaris-simo. Due inchieste – con dueassoluzioni – per rimborsi e-lettorali e per associazione adelinquere legata al tifo nonhanno lasciato segni: alle ele-zioni ha preso 105 mila prefe-renze, record italiano.

Intanto sulla t i foseriadell’Atalanta resta cucita unafama non proprio buona: “ADortmund non è successoniente, anche la polizia tede-sca ci ha fatto i complimenti”,giurano i tifosi. Problemi di or-

dine pubblico? “Da due anninon succede”, diceva PercassiaRepubblica, definendo gli ul-tras “bravi ragazzi, gran lavo-ratori, vanno in trasferta, an-che all’estero, e la mattina do-po sono nei cantieri”. Al di làdei tanti episodi del passato,restano quelli recenti: gli inci-denti alle partite contro il Lio-ne o il Borussia. Ma anche i co-ri contro il giocatore di coloredel Napoli Kalidou Koulibalyche costarono alla curva unagiornata di squalifica con lacondizionale. Oppure l’espo -sizione, sempre contro il Na-poli, di un’immagine di CesareLombroso (il teorico della“criminalità per nascita”). Gliultras giurano: “Nessun razzi-smo, solo campanilismo”.

F.SA .

T i fo & p o l i t i c a Famosi per gli eccessi, dalla coreografia agli scontri. E l’ultra va in Parlamento

Tank e porchetta, la curva acchiappa-votiQUI ATALANTA

La festaQui sopra, iltank alla pre-s entazionedella squadra

Te rz ain Italia Lasede di Ubi aBergamo. Asinistra, Gio-vanni Bazoli

S candaliova t t a t iI potentidifendonobene laloro repu-tazioneMa ognitantoscoppiaun casoche non sipuò tacere

L’ac cusadei pmSi parla diostacoloagli orga-nismi divigilanzae indebiteinfluenzesulla for-mazionedell’as-semblea

Il corteoCentinaiadi tifosihannoprotesta-to davantiallaQuesturacontro ilDaspo peril Bocia,capostoricodellac u r va

Trenta imputatitra cui l’ad dell’istitutoVictor Massiah,il presidente AndreaMoltrasio e due vice

20 » ESTERI | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 5 Luglio 2018

Patricia Gualinga La leader indigena in Italia per denunciare lo sfruttamento, anche da parte dell’EniIL COLLOQUIO

» MARIA CRISTINA FRADDOSIO

“Eni ha sfruttato per 28 an-ni il petrolio in Amazzo-

nia. È arrivato il momento dilasciarci in pace”, dichiaracon fermezza Patricia Gua-linga Montalvo, leader indi-gena del popolo kichwa di Sa-rayaku, comunità dell’Amaz -zonia ecuadoriana, arrivata inItalia per la conferenza inter-nazionale che si terrà in Va-ticano oggi e domani S av in gour common home and the fu-ture of life on earth. Nel 2010 ilgoverno ecuadoriano ha rine-goziato il contratto con Eniper lo sfruttamento petrolife-ro del blocco 10 nella forestaamazzonica. Anche in questocaso, denuncia l’attivista, nonè stato rispettato il consensoprevio, libero e informato sta-bilito dalla Convenzione Ilo169 sui diritti dei popoli indi-geni e tribali, adottata dall’Or -ganizzazione Internazionaledel Lavoro delle Nazioni Uni-te e sancita dalla Costituzioneecuadoriana. “Eni ha decisodi allargare il suo dominio e selo farà coinvolgerà 5 naziona-lità indigene. L’impatto saràt er r i bi l e ”, denuncia Patricia

quel tempo a minacciare il fra-gile ecosistema amazzonicoera la Compagnia Generale diCombustibili argentina (Cgc),in affari con due società statu-nitensi e una francese. Dopo lasentenza, il governo si è scu-sato pubblicamente e si è im-pegnato a deto-n a r e u n o d e ipozzi ancora at-tivo nella forestaprimaria. Restavivo il ricordodella militariz-zazione del ter-ritorio con con-seguenti scon-tri, in cui molti e-sponenti dellacomunità rima-sero feriti.

Con la riperi-metrazione delblocco 10 di Eni e di altri bloc-chi dell’Amazzonia si riac-cende la battaglia dei popoliindigeni contro le multinazio-nali, che dalla loro rivendica-no accordi con il governo. Nonmancano minacce di morteper gli attivisti. Patricia Gua-linga le ha ricevute a inizio an-no. Stessa sorte per Salomè A-randa, leader della comunità

di Moretecocha ubicata doveopera Eni.

L’azienda, interpellata dalFatto, ha scelto di non rilascia-re dichiarazioni in merito. Aseguito di questi episodi diviolenza e delle denunce di a-busi sessuali che le donne a-

vrebbero su-bito da parted e i d i p e n-d e n t i d e l l ec o m p a g n i ep et r o li f e re ,l’o rg a ni zz a-zione non go-vernativa A-mazon Watchha lanciato u-na petizione;le comunitài n d i g e n ed el l ’Am a zz o-nia ecuado-

riana hanno redatto una riso-luzione che la onlus A Sud,presieduta dall’italiana LauraGreco, ha provveduto a invia-re a Eni, senza però ricevererisposta. A marzo le donne in-digene hanno marciato versola capitale Quito per conse-gnare al presidente LeninMoreno un documento in cuichiariscono la loro volontà.

Per il 26 luglio è fissato il lan-cio da parte delle comunità in-digene della proposta globale

“Selva viviente”, per la preser-vazione dell’Amazzonia.

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Minacciata Patricia Gualinga

Gualinga proveniente dal pic-colo villaggio di 1350 abitantidi Sarayaku.

GIÀ NEL 2012 IL SUO POPOLOrichiamò l’attenzione inter-nazionale perché vinse unprocesso durato dieci annicontro lo stato dell’Ecuador.Quella sentenza della CorteInteramericana per i DirittiUmani fece giurisprudenza:uno Stato veniva condannatoper aver dato concessioni allecompagnie petrolifere senzaaver consultato le comunità. A

» ROBERTA ZUNINI

Quando fu ricevuta all’Eli -seo dall’allora presidenteHollande tre anni fa, dopoche i guerriglieri curdi a-

vevano sconfitto l’Isis a Kobane,Nasrin Abdullah si presentò conla mimetica per sottolineare il suoruolo di comandante delle unitàcurde femminili di protezione delpopolo (Ypj) del Rojava. Per la suavisita agli esponenti del nuovoParlamento italiano, la guerri-gliera curda ha scelto invece divestire abiti civili. Ma non signi-fica che il suo ruolo sia diventatomeno importante.

Signora Abdullah, dopo che l'e-sercito turco ha sconfitto la suaunità e quella maschile dell’Yp gnel cantone di Afrin e vi ha im-posto di lasciare la zona di Man-bij, non vi sentite sconfitti?

Non ci sentiamo né scoraggiati nésconfitti. Siamo ben consci delfatto che avremmo dovuto con-tinuare a combattere perché nonci siamo mai illusi che il presiden-te turco Erdogan avrebbe per-messo al nostro partito di gover-nare il Rojava. Prima ha tentato diannichilirci attraverso il suo ap-poggio sotto banco all'Isis e all'exal Nusra, ora lo sta facendo diret-tamente con le sue truppe.

Il presidente Erdogan ritiene ilpartito Pyd, di cui voi siete ilbraccio armato, l'estensione inSiria di quella che considera u-n'organizzazione terroristica

alla stregua dell'Isis, il Pkk. Los i e te?

Ritengo che non sia così.Qual è la vostra idea di Stato?

Premesso che non vogliamo se-pararci dalla Siria, auspichiamoche, quando la guerra finirà, il

Paese diventi una federazione diStati, tra cui il Rojava. Se accadrà,noi curdi del Pyd vogliamo in-staurare una democrazia che tu-teli anche la popolazione arabaminoritaria.

La Turchia non vuole uno Stato

curdo ai suoi confini perché te-me l’emulazione del Kurdistant u rco?

La Turchia di Erdogan vuole sov-vertire l'ordine demografico delRojava a maggioranza curda e fa-re diventare gli arabi etnia pre-dominante. Comese lui fosse il pa-drone della Siria.

Numerosi osser-vatori sostengo-no che il suo par-tito ad Afrin eManbij ha arre-stato molti resi-denti arabi, con-fiscato le case,attività e terreni,e che, in genera-le, governiateanche i curdi chenon sostengonoil Pyd, in modo autoritario. Cosar i s p o n d e?

Che non è vero. Che tutti i gior-nalisti finora venuti hanno potu-to intervistare chiunque, arabi ecurdi, fare loro qualsiasi tipo didomanda e muoversi senza lanostra presenza durante gli in-contri.

Che rapporti avete con il regimedi Assad?

Abbiamo contatti, ma combattia-mo autonomamente la nostrabattaglia.

Siete la spina dorsale del SyrianDemocratic Forces ( Sdf), lamilizia sostenuta finora dagli U-sa, che ha sconfitto l'Isis a Raq-

qa. Sia il regimesiriano sia la Tur-chia hanno cerca-to di impedirvi dicombattere lì pertimore che voicurdi vi allarga-ste a una zonacruciale a mag-gioranza araba.Siete ancora lì ?

L ' a mm i n i s t ra z i o-ne della città è ge-stita dai rappre-sentanti delle variec o m u n i t à . P e r

quanto riguarda la difesa militaredella città, questa è sotto il con-trollo dell'Sdf di cui facciamoparte.

L'Isis è stata sconfitta definiti-va m e n te?

Nel Rojava sì, nelle altre zone alconfine con l'Iraq vi sono ancorafocolai. Noi continueremo a cer-care di spegnerli.

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Via i jihadisti Miliziane curde a Kobane dopo la riconquista (2015) Ansa

“Lotto per liberare l’Amazzonia dal petrolio”

L’azienda pensadi allargareil suo dominioin Ecuador: cosìcoinvolgerà cinquenazionalità indigene

FRANCIA LADRUNCOLO UCCISO DA AGENTIAboubakar aveva 22 anni, precedenti per furto;quando la polizia lo ha fermato a Nantes, secondouna versione, ha reagito rischiando di investire deipassanti e un agente gli ha sparato. Una storia con-testata da alcuni testimoni. La morte di Aboubakarha scatenato la guerriglia urbana e le critiche alcomportamento della polizia. Violenze sono esplo-se nelle cité di Malakoff e alle Dervallieres. Ansa

U SA ”NIENTE OSPIZIO”: E SPARA AL FIGLIOUna donna di 92 ha ucciso il figlio di 72 che volevamandarla in una casa di riposo, sparandogli con u-na pistola che aveva nascosto nelle tasche della suavestaglia. È successo in Arizona: lo sceriffo ha arre-stato Mae Blessing per omicidio premeditato. Almomento della sparatoria era presente la compa-gna del figlio; ha rischiato anche lei perché l’anzia -na era armata con due pistole e l’ha presa di mira.

L’I N T E RV I STA

“Altro che Isis, per Erdoganil vero nemico sono i curdi”

Nasrin Abdullah Il comandante delle Unità femminili del Rojava: “Nellaregione la Turchia vuole una maggioranza araba, per questo ci combatte”

A guerra finitaper la Siriasogniamo unaco nfede ra z i o n edi Stati che tutelianche le minoranze

Chi è

NasrinAbdullahè unaco m a n d a n tedell’Y PJ( Ku rd i s hWo m e n ’sPro te c t i o nU n i t s)

La carrieraLa sua unitàsi è distintanellabattagliadi Kobane,c a cc i a n d ol’Isis dallacittà siriananel gennaiodel 2015

Giovedì 5 Luglio 2018 | IL FATTO QUOTIDIANO | ESTERI » 21

Non solo spie:avvelenata coppiainsosp ettabile

» VALERIO CATTANO

Un grande club. Un cam-pione malato e a rischio

di morte se non viene opera-to. Un fegato che non si trovae il presidente della societàche le tenta tutte, persino ditrovare l’organo da trapian-tare al mercato nero.

Sono queste le premesseper un caso eclatante, comeha raccontato il portale spa-gnolo El Confidencial: il clubè il Barcellona, il campione sichiama Eric Abidal, il fegatoche sei anni fa gli salvò la vita– secondo il sito – era statocomprato in modo illegaledall'ex presidente SandroRosell. C'è un ‘però’. Il tribu-nale di Barcellona ha indaga-to per un anno su un possibilereato di traffico di organi pri-ma di archiviare il caso permancanza di prove.

“NESSUN INDIZIO, per soste-nere l’accusa contro chiun-que, è stata trovata”, ha di-chiarato un portavoce. Nonsolo: l’organizzazione spa-gnola per la donazione di or-gani (ONT) ha divulgato unanota nella quale sostiene che

Tuttavia la ONT ha fattosapere che aprirà una indagi-ne dopo le rivelazioni dell'ar-ticolo di El Confidencial.

Le tribolazioni per il cal-ciatore, terzino della Nazio-nale francese, iniziarono nel2011: cancro al fegato. La sto-ria commuove il mondosportivo e non solo. Un annodopo il trapianto. Nella rico-struzione del sito spagnolol'organo vitale non arriva dalcugino di Abidal, Gerard –come era stato sostenuto –ma per vie poco chiare e citaquattro intercettazioni tele-foniche registrate dallaGuardia Civil e dalla poliziasu utenze riconducibili alpresidente. In alcune di que-

ste, un collaboratore identi-ficato come Juanio parla conil dirigente e si riferisce al-l'acquisto del fegato per Abi-dal, a cui poi riserva epitetipoco felici, accusandolo diingratitudine verso il Barcel-lona per una questione di rin-novo del contratto.

“ABBIAMO COMPRATO unfegato illegale e lo abbiamospacciato per quello del cu-gino... del cugino! Lo abbia-mo pagato i due anni di con-tratto che restavano ad Abi-dal”. L'ex presidente SandroRosell era stato arrestato inSpagna nel maggio 2017 per-ché coinvolto in una inchie-sta di riciclaggio di denaro,

C olon n aAbidal, ex na-zionale france-se al Barcello-na dal 2007 al2013 e il presi-dente RosellLa Pre ss e /A n s a

“il processo di donazione etrapianto di Eric Abidal era inlinea con la legislazione in vi-gore e i consueti protocollimedici” e anche il Clinic Ho-spital di Barcellona ha assi-curato di aver rispettato le re-gole per il trapianto.

» SABRINA PROVENZANI

Lo n d ra

Un nuovo presuntoavvelenamento, unacoppia di quaran-tenni in condizioni

critiche, epicentro Salisbury.Il Regno Unito è di nuovo sot-to una cappa di sospetti e pau-ra per la sicurezza nazionale,e ci sono analogie con il casoSkripal, tanto che alle indagi-ni collabora l'Antiterrorismo.È sabato mattina quando Da-wn Sturgess si sente male nel-la sua abitazione di Muggle-ston Road, a Amesbury, citta-dina a 13 chilometri da Sali-sbury, e viene portata all’o-spedale distrettuale.

Alcune ore dopo viene ri-coverato il compagno CharlieRowley, con sintomi simili: iparamedici che lo soccorro-no e lo caricano sull’am bu-lanza indossano già tute pro-tettive.

A L L’INIZIO i sanitari pensanoa una overdose di crack. Manelle prime ore di ieri la po-lizia comincia a parlare di “so -stanza sconosciuta”, le condi-zioni della coppia vengonodefinite “critiche” e gli agentitransennano l’abitazione e iluoghi frequentati dalla cop-pia nelle ore precedenti al ri-covero. Intanto tracce della“sostanza” vengono inviate a

Porton Down, il laboratoriodel governo specializzato inarmi chimiche non lontano daSalisbury, e si diffonde il timo-re che a colpire sia stato, an-cora, un agente nervino.

Un nuovo caso Skripal? Leautorità sono caute, ma lecoincidenze sono evidenti.Solo quattro mesi fa, l’ex co-

lonnello del servizio segretomilitare russo passato agli in-glesi era stato trovato, con lafiglia Yulia, riverso su unapanchina in un centro com-merciale di Salisbury. Avvele-nati dall'agente nervino Novi-chok. Allora, il governo ingle-se aveva accusato direttamen-te la Russia di Putin di tentato

omicidio. Il movente? La ven-detta: in patria, il doppio giocodi Skripal era stato scoperto,lui processato e condannato alcarcere nel 2006. Graziato dalpresidente russo Medvedev,aveva poi trovato protezionenel Regno Unito grazie a unoscambio di spiecon l’Oc c id e n te ,ma Putin avevapromesso pub-blicamente che i“traditori dellaRussia” sarebbe -ro stati raggiuntie puniti. A questeaccuse, semprerespinte dallaRussia, era se-guita una crisi in-t e r n a z i o n a l e ,con diversi statioccidentali cheavevano espulso i diplomaticidella Federazione, e la ritor-sione di Mosca. Padre e figliasi sono poi ripresi, sono statidimessi dall'ospedale e si tro-vano ora in località protetta

mentre l’inchiesta su circo-stanze, mandanti ed esecutoridel tentato omicidio prose-gue. Secondo le informazionidisponibili, Sturgess e Rowleysarebbero due tranquilli citta-dini britannici senza alcunruolo internazionale, a Ame-sbury da pochi mesi.

AVREBBERO PERÒ trascorsola serata di venerdì in luoghivicini a quelli dell’a vvel ena-mento degli Skripal. Fra que-sti, secondo la testimonianzadi un amico che era con loro, iQueen Elizabeth Garden sullariva del fiume, dove hanno be-vuto e preso il sole, e una serie

di negozi, dovehanno compratotintura per capel-li, alcool, cibo e u-n a c o p e r t a d apic-nic. Se i so-spett i fosseroconfermati , s itratterebbe delsecondo attaccocon un agentenervino in quat-tro mesi. “È un e-pisodio che stia-mo trattando conla massima serie-

tà”, ha dichiarato un portavo-ce di Theresa May: il premierha convocato il comitato Co-bra che gestisce le emergenzedi sicurezza nazionale.

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Alta tensioneIl centro batti-sta di Ame-sbury presi-diato dalla po-lizia La Pre ss e

associazione a delinquere eappropriazione indebita; 15milioni di euro sottratti a unfondo appartenente alla Fe-dercalcio brasiliana. A finegiugno è stato rinviato a giu-dizio con la moglie Marta Pi-neda e altre quattro perso-ne.

Ora il giudice Carmen La-rena dell’Audiencia Nacio-nal di Madrid, che ne segue ilprocedimento, avrebbe giàacquisito le intercettazioni:difficile che Rosell possa tor-nare ai domiciliari come isuoi legali avevano chiesto.Per i magistrati è concreto ilpericolo di una sua fuga al-l'estero.

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Agente nervinoDawn Sturgesse il compagnoerano stati suiluoghi doveaveva colpitoil Novichok

Il caso Abidal El Confidencial rivela: per il trapianto l’ex presidente Rosell si avvalse di canali illegali

Il campione, il Barcellona e il traffico di organiLA STORIA

S a n d ro ,questa cosava controdi noi:abb i a m oco m p ra t oun fegatoillegale e loabb i a m os p a cc i a t oper quellodel cugino!

La scheda

n IL 4M A R ZO S e rge jSkripal, excolonnello delGru, è coltoda maloreassieme allafiglia aS a l i s b u r y.Yulia eraarrivata dallaRussia peruna visita

n S K R I PA Le la figlia sonostati inpericolo divita, Londraha accusatoMoscadi averliavvelenati conil Novichok,un agentenervino

ISRAELE SCONTRI ALLA SCUOLA DI GOMMELa “Scuola di Gomme”, di Khan Al Ahmar in Ci-sgiordania per Tel Aviv è illegale come tutto l’inse-diamento beduino e deve essere demolita; ieri in-cidenti con 11 arresti e 35 feriti tra i manifestanti. Igiudici hanno rigettato i ricorsi: il villaggio è statocostruito dai beduini tra Gerusalemme e Gerico,area sotto controllo amministrativo e militare i-sraeliano, secondo gli accordi di Oslo. La Pre ss e

SIRIA AMAQ: MORTO IL FIGLIO DEL CALIFFOL’Isis ha affermato che il figlio del suo leader, AbuBakr al-Baghdadi – ancora ricercato –, è stato uc-ciso in combattimento dalle truppe di Damasco.L’annuncio è dell'agenzia Amaq dello Stato islami-co, che mostra una foto del giovane con in mano unfucile, e lo identifica come Huthaifa al-Badri. Dallafine degli anni 90 al 2014 Baghdadi ha sposato al-meno quattro donne, avendo numerosi figli. Ansa

Le analogie Come l’ex colonnello russo Skripal e la figlia Yulia:le vittime in condizioni critiche per una “sostanza sconosciuta”

GRAN BRETAGNA

22 » | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 5 Luglio 2018

Cultura | Spettacoli | Società | Sport

Secondo Te m p o

N» GIOVANNI PACCHIANO

on si spaventi il lettore difronte alla mole (790 pp.) di Lenotti chiare erano tutte un’a l-ba. Antologia dei poeti italianinella Prima guerra mondialecurata con passione e scrupo-lo erudito da Andrea Cortel-lessa. Non si spaventi davve-ro, perché ha di fronte duestrade. La prima, che richiedepazienza, ma che procedendonella lettura coinvolge sem-pre più, è quella di un interes-se storico. Attento al portatodei documenti poetici per illoro valore di testimonianze,di prese di posizione all’iniziodel conflitto (tutti, o quasi, in-terventisti, i poeti, chi perconvinzione, chi per rasse-gnazione e chi, per contro permaniacale esaltazione o per e-sibizionismo), e per il radica-le rovesciamento di molte o-pinioni (il dolore della guer-ra, lo schifo, l’obbrobrio, lamorte e la tragica vanità dellastessa) mentre il conflittoproseguiva. In questo senso èindispensabile l’ausilio datodal curatore nelle sue 87 pa-gine di introduzione, e neilunghi cappelli alle singolesezioni (l’antologia è struttu-rata per temi), che occorrequi dettagliare nei titoli: “A n-tefat to”, “La guerra-festa”,“La guerra-cerimonia”, “Lag u er r a -c o m un i o ne ” , “Laguerra-percezione” , “Laguerra-rif l essione” , “Laguerra lontana”, “La guer-ra -fo ll ia”, “La guerra-trage-di a”, “La guerra-lutto”, “Laguerra ricordata”, “La guerrapostuma”.

LA GUERRA, insomma, seguitapasso dopo passo analizzandoil punto di vista, i pensieri, leemozioni, di chi, poeta o aspi-rante tale, andato in guerra, hasentito il bisogno di mettere inversi un vissuto in cui si riflet-tono le diverse posizioni, ideo-logiche o morali, o semplice-mente epidermiche ma diffu-se, sul genere viva la guerra,d el l ’epoca. Non bastasse, ag-giungono documentazione adocumentazione una postfa-zione: “Il senno di poi”, e le 76pagine finali intitolate “Fogliomatricolare. Schede biblio-grafiche e indice per autore”,preziose per capire meglio glislittamenti fisici e mentali deidiversi poeti negli anni delconflitto. La seconda strada,più breve, è quella della sem-plice lettura dei testi secondoun criterio di carattere esteti-co: ci sono poesie belle e desti-nate a restare, e poesie brutte,devastate dall’esaltazione, checompaiono qui per il loro pesodi testimonianza, come l’o r-renda Canzone d’oltremare did’Annunzio, di cui regalo treversi: “Odo nel grido della pro-cellaria/l’aquila marzia, e fiu-to il Mare Nostro/nel ventodella landa solitaria”. Ma sipuò? Torniamo però al discor-so principale. “In molti sensi laGrande Guerra fu un’e pi de-mia di schizofrenia di massa”,

R ACCOLTA Il Primo conflitto mondiale nei versi di chi c’e ra

tura fra due mondi, la stagionedel poetare, come in Spr olo-quio d’estate di Camillo Sbar-baro (“ormai, davvero dimen-ticatissimo”, commenta conrammarico Cortellessa). Ma,non potendo render ragione inpoche righe di 67 autori e più di130 poesie occorrerà adesso li-mitarsi a segnalare il meglio,oltre ai già citati. Rimandandoil lettore a quella che è “di granlunga la maggior testimonian-za poetica” (così Cortellessa)

spiega il curatore. Dove i testiche hanno resistito al tempo“sono testi di denuncia, più omeno intenzionale, degli orro-ri, dei disastri della guerra”.“Sono testi che intendono re-stituire la sostanza traumaticadella guerra al lettore che nonsa, che non ha visto”. E in que-sto senso, ma anche nella loroaccezione estetica, il meglioarriva dalla “stagione all’infer -no”(così Cortellessa) di un Re-bora che dapprima si cala in unviolento espressionismo visi-vo – e si veda Notte a bando-liera – (ma del resto la mesci-dazione futurismo-espressio-nismo, l’allineamento di im-magini su immagini, la pre-gnanza dei vocaboli in utilizzocostituiscono, nel bene e nelmale, una delle caratteristichesalienti dell’Antologia), perpassare poi al rigetto delle pa-role quasi viscere e sangue diViat ico (una delle sue lirichepiù sconvolgenti) e alla de-nuncia (“Colpevoli fummoper non sapere”, in Coro a boc-ca chiusa). O l’atonia di chi èsconvolto, avendo compresoche è finita per lui, col terminedella guerra, a segnare la rot-

“sulla disfatta di Caporetto: la“Sonada quasi ona fantasia”che è il poemetto C a p o re t t o1917, dell’immenso poeta dia-lettale milanese Delio Tessa.Rimandandolo altresì alla ma-gnifica lirica di Montale che dàil titolo all’Antologia, ai versi diDino Campana, di Gadda, diSolmi (e peccato che Palazze-schi sia antologizzato con unsolo testo). Mentre il primoUngaretti ci appare qui, oggi,così scopertamente teatrale! A

chiudere, mi piace aggiungereuna lirica di Annunzio Cervi,non compresa nell’Antologia,ma fulminante nella dolce edolorosa lievità di una fantasiadi morte: “In un mattino/set-tembrino/un po’ ve lat o,/ ticomprerai/ una splendida a-gonia/vellutata/come una cu-stodia di violini/ e vi coriche-rai/ la tua anima bambina”.Morì sul Grappa il 28 ottobre1918, a pochi giorni dall’armi -stizio. Aveva solo 26 anni.

L’A ntolog i atra i 67 poeti,da sinistra insenso orario,Euge n ioMont a le,Aldo Palazze-schi, DelioTessa e CarloEmilio GaddaA n s a / La Pre ss e

Erano giovani,erano poetie “cantarono”la Guerra

DOPO IL CAMPIELLO Testimonial delle major pompano soliti nomi, o nuovi su cui hanno puntato

» VERONICA TOMASSINI

Ci voleva Lorenzo Toma-sin, giurato del Campiel-

lo, a ufficializzare l’affonda -mento della feluca chiamatanarrativa italiana. “Sbrocca -me nto” che è diventato unaspecie di ouverture al presti-gioso riconoscimento ospitedel Teatro La Fenice. O la la-pide su un tempo morto e e-pocale che pretende il cam-biamento, non solo in politicaevidentemente. E non lo diceil catastrofista della prima o-ra, no, lo dicono finanche al-cuni scrittori stranieri finali-sti al Premio Strega Europeo2018, o lo lasciano intendere.Nessuno di loro – pensiamo aFernando Aramburu o Oli-vier Guez –ci è parso di capireavesse una qualche idea di co-

Nessuna ricerca, nessuno stile: comela narrativa italiana sta per affondare

P illola

n GIBELLI-NA, AL VIAO R E ST I A D IA 50 annidal terremotodel Belice,il festival cheaiutò la zonaa riprendersiprepara dal 7luglio all’11a go s toun’edizionespeciale perl’a n n i ve rs a r i odella tragediadislocandogli eventi intutto lo spa-zio delle Ore-stiadi. Tra gliospiti, Ales-sandro Ha-ber, StefanoAccorsi, LeoGullotta edEmilio Isgrò

Il libro

l Le nottich i a reerano tutteu n’al baA curadi AndreaCo rtell es s aPagine: 800Prezzo: 22eE ditore:B ompiani

sa sia la letteratura italianacoeva. Citavano a caso nomidel neorealismo: Pavese.Qualcuno citava Italo Svevo.Elsa Morante. Moravia. Lanarrativa italiana di questigiorni? Non pervenuta. Vo-gliamo sorprenderci? Qual-che settimana fa, sulle paginedel Il Fatto, Helena Janeczekreplicava all’accusa di Toma-sin tutto sommato non repli-cando, dunque salvo non in-dicare alcun nome, ne avreb-be così sconfessato l’assunto.Il filologo Tomasin – lo ricor-diamo –sui romanzi propostial Premio Campiello chiosa-va irrevocabilmente: nessuncapolavoro, qualità dei testi

dubbia; stile mediocre, as-senza di una lingua lettera-ria, in luogo di una editoriale;nessuna ricerca, nessuno sti-le. Ovazione liberatoria. Nonci pronunciamo in merito airomanzi del Campiello. Ingenerale però e (avventata-mente?) aggiungeremmosulla lingua: normalizzata,confusa, anonima. Ci hannovoluto così, dovrebbe con-cionare orgogliosamente o a-maramente la categoria. Cihanno voluto così: e questo cimeritiamo.

Testimonial delle majorpompano per peso i soliti no-mi, o nomi nuovi su cui hannopuntato, cavalcano il medesi-

mo cavallo (che non diven-tasse mai un ronzino), un belpuledro esordiente da mette-re su in classifica. La lingualetteraria è diventata un’ana-tema. “Il linguaggio il lin-gu agg io”, tuonano preoccu-pati gli editor professionistinella normalizzazione. Il lin-guaggio deve essere medio,medio basso. Utile per chi?L’editor pensa con la testa diun pasdaran della lettura: u-tile perché lo legga la signoradel piano di sopra. Metaforadisonesta e classista per ren-dere l’eccezionalità un far-dello se non ricollocata den-tro un ’ordinarietà su cuicampare, spacciarla per

L’ed i t o rpensa conla testa dap a s d a ra ndel l ale tt u ra :utile perchélo leggala signoradel pianodi sopra

Giovedì 5 Luglio 2018 | IL FATTO QUOTIDIANO | SECONDO TEMPO » 23

» CAMILLA TAGLIABUE

Malumori fuoris c e n a : c o s abolle in pen-tola a Torino,n e l l ’ O r c h e-

stra sinfonica nazionale dellaRai, che ha appena cambiatoSovrintendente, dopo nem-meno due anni, e che vive“momenti delicati”? Davverosi profila il rischio di chiusu-ra? Lo abbiamo chiesto sia agliartisti sia ai dirigenti, e tuttismentiscono, ricordando cheil peggio è passato, ovvero “itempi di Mauro Masi”(Dg Raidal 2009 al 2011), quando l’e-sistenza dell’Osn era in di-scussione. Cosa non funzionaallora?

Programmi déjà-vu. D e l-la ripetitività si lamentano inprimis i musicisti: “Nella sta-gione 18/19 ricompaiono bra-ni vecchi: quattro sono stati e-seguiti già l’anno scorso e bendieci risalgono al cartellone16/17”, puntualizza, tra i sin-dacalisti, Mauro Monguzzi.“Spesso, poi, si prediligonogiovani direttori non sempreall’altezza”. Tra i meno amatic ’è Min Chung, figlio di-Myung-whun: “Mai letto unariga contro di lui”, ribatte Er-nesto Schiavi, direttore arti-stico dell’Osn. “In stagione,invece, avremo maestri comeLuisi e Petrenko”.

Concorsi fermi. Altro mu-sicista del sindacato è Erman-no Franco: “Alla parola ‘m a-lumori’ preferisco ‘p r e o c c u-paz ione’, su tre fattori: il ri-

cambio generazionale; la pro-grammazione; le risorse. Senon ci sono finanziamenti a-deguati è impossibile parlared’altro. Al momento, su 115 e-lementi, il 10% rischia di an-darsene, tra pensioni, pre-pensioni, incentivi. Siamo insofferenza, anche in ruoli ne-

vralgici, eppure i concorsi re-stano bloccati”. L’ultimo, in-detto qualche mese fa, riguar-dava il primo contrabbasso,ma l’azienda l’ha subito stop-pato, non appena si è accortache partecipava anche il figliodi Schiavi; quanto ai nuovibandi, il Sovrintendente Pa-squale D’Alessandro garanti-sce che “saranno indetti dopol’estate: per contrabbasso eviolini c’è già l’ok dai vertici.Abbiamo chiesto poi che a e-sodo corrisponda integrazio-ne, e c’è l’impegno da partedell’azienda”.

Conflitto d’in t er e ss i . Intanti hanno storto il naso per ildoppio incarico di Schiavi inRai e in Scala, per cui è statodirettore artistico di entram-bi gli ensemble da novembre2016 a giugno 2017 (data in cui

è entrato nel Cda scaligero).Non le sembra un conflittod’interessi? “Mi viene da sor-rid ere”, replica Schiavi. “Selei confronta i programmi diVienna, Praga, Berlino, saquante cose in conflitto d’i n-teressi leggerà? Le musichespesso si sovrappongono e iprogrammi si fanno con largoanticipo: quando sono uscitodalla Filarmonica avevo già i-niziato a lavorare alla stagio-ne 19/20. Inoltre, la mia storiacon Milano ha fatto sì che in40 anni io abbia stretto ami-cizia con Chung, Harding,Luisi, e grazie a questo legamesono venuti poi a Torino”.

M in i - to u r . “La program-mazione deve essere all’a l-tezza di un’orchestra nazio-nale: deve avere la missione diservizio pubblico e garantire

la copertura del territorio,anche all’estero. Invece le u-scite sono limitate”, spiegaFranco, cui risponde Schiavi:“Alcune date della tournéenon le abbiamo annunciate inconferenza stampa perchénon è simpatico anticiparechi ci ospita”.

Fuori onda. Altra nota do-lente è la scarsa visibilitàd el l’Orchestra Rai propriosulla Rai: “Perché l’aziendanon ci riserva lo stesso spaziodella Scala e Santa Cecilia?”,chiede Monguzzi. “Q u an t icontribuenti sanno che esi-stiamo? A volte viene il so-spetto che alla Rai interessisolo Sanremo”. Non è d’a c-cordo D’Alessandro: “L’o r-chestra di un’azienda pubbli-ca non è paragonabile ad al-tre, il cui core business è solola musica. In Rai l’orchestra èun fiore all’occhiello, ma nonl’unico. Da tre anni, l’Osn di-pende da Rai Cultura e i suoiconcerti vanno su Rai5 e Ra-dio3, oltre a documentari eservizi che finiscono sulle retigeneraliste”.

Restauri. “L’Auditorium èobsoleto: l’acustica medio-cre, la visuale pessima, l’i m-pianto di condizionamento i-nefficiente e via così”, conclu-de Monguzzi. A quando l’i n i-zio dei lavori? Sulla carta al-meno “la ristrutturazione èav vi ata ”, rassicura D’Al es-sandro. “I bozzetti dell’interoprogetto ci sono già, con tantodi indicazioni sui colori deicamerini”.

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A r t i st ie dirigentiUno dei con-certi dell’Or-chestra sinfo-nica naziona-le della Rainel 2011Ansa

La premiazione La giuria del Campiello 2018

DIETRO LA TV Concorsi fermi, ripetitività della programmazione musicale e scarsavisibilità sulle stesse reti della televisione di Stato. E c’è chi teme la prossima chiusura

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LA RISPOSTA Il ministro Bonisoli aveva criticato i premi letterari

» GIOVANNI SOLIMINE*

“A ncorati a Stregae Campiello cisiamo persi i più

gi ov ani ”. Così dichiara ilneo-ministro ai Beni Cul-turali Alberto Bonisoli sulquotidiano Il Fatto il 26giugno 2018.

“DA SEMPRE il PremioStrega affianca la competi-zione letteraria alla pro-mozione della lettura nellescuole, con decine di ini-ziative e incontri con gliautori, consapevoli dellaimportanza che i lettoripiù giovani rivestono per

l’industria editoriale: le ra-gazze e i ragazzi infatti,leggono più degli adulti epiù dei coetanei delle ge-nerazioni precedenti”, ri-sponde il Presidente dellaFondazione Maria e Gof-fredo Bellonci, GiovanniSolimine.

“Ogni anno –aggiunge –cinquecento studenti del-le scuole secondarie supe-riori votano per i concor-renti del Premio, dopo a-ver letto e discusso i libri ingara.

Si tratta di un pubblicocon gusti e interessi propriche trova ogni anno unasintonia importante con itemi, le storie, i personaggidei libri proposti, alcunidei quali nel tempo sonoentrati stabilmente fra leletture scolastiche”.

*Presidente dellaFondazione Mariae Goffredo Bellonci

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“La Fondazione dello Stregapromuove la lettura a scuola”

Al momento, su 115elementi, il 10 per centorischia di andarsene,tra pensioni,prepensioni, incentivi:siamo in sofferenza

qualcos’altro, premiarla, far-la diventare norma. Ci sonomolti se e molti ma che hannoingenerato la letteratura al li-vello dei barboncini. Un labi-rinto di stradine uguali e ano-nime che non indicano la via,solo una trama, ingannevole,anonima, uguale.

Gli scrittori non racconta-no più il loro tempo, devonopubblicare. Se vuoi pubblica-re, segui il pasdaran. I lettori

hanno di fatto abiurato tesicuriose e previdenti. L’arte èla non risposta alla domanda:ma cos’è questa roba? E men-tre ce lo si chiede, l’arte o iltalento dovrebbe procurareperlomeno un brivido, unterrore, uno stupore da fartremare i polsi. Non la rivo-luzione letteraria, piuttostol’involuzione ha partorito a-borti che, se erano pargoli, a-desso non vogliamo nemme-

no riconoscere. Il talento è a-narchia. E la letteratura non èdemocratica. La nostra ha dafarsi perdonare questa fola,usata e accettata come unaregola. La regola è un crimineapplicato alla letteratura. O-ra Lorenzo Tomasin l’ha det-to e pubblicamente: quel chein molti pensiamo e che perragioni di convenienza pre-feriamo tacere.

La letteratura non è un af-fare di piccole selezionatecongreghe. Di salotti e scam-bi vicendevoli. Di classificheda scalare, del forte coi debo-li, di una grossa menzognache è diventato sistema, op-portunità. Che ha reso ro-manzoni temini scolastici alseguito dell’una o dell’altramoda. Persino la letteraturapuò diventare una questionemorale. Forse è arrivato iltempo.

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24 » ULTIMA PAGINA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 5 Luglio 2018

Dalla Prima

» MARCO TRAVAGLIO

Il Foglio(rag. Cerasa): “Salvarele imprese dalla gogna popu-

lista. Mobilitarsi” (milioni dilettori del Foglio sono subitoscesi in piazza al grido di “A Ce-ra’, mo’ me lo segno”). M e s s a g-gero: “Colpo al mercato del la-voro, senza le contromisure”,“Lite sul decreto: contratti a ri-schio. Scommesse, Lega Calciocontro lo stop agli spot”, “Quelflirt M5S-Cigl”. Corriere dellaSera: “Contratti e fisco, salgonole proteste”. La Stampa: “Lavo -ro, imprese all’attacco”. R e p u b-blica, fu giornale della sinistra,fa storia a sé. Dice l’unica cosache può dire per non contrad-dire i vaticinii sull’invasione de-gli ultrafasci grillini: “Il decretodignità cambierà poco il merca-to del lavoro” (resta da spiegareperché gli industriali e i biscaz-zieri strillino come ossessi). Ètutta una “maschera”per “striz -zare l’occhio alla sinistra”. Manon quella vera, quella Doc, ehno: quella è una specialità dellacasa, ben custodita sotto chiavenella banca del seme di LargoFochetti, anche se nelle urnenessuno l’ha notato. Questa a5Stelle è una “sinistra qualun-quista” che si alterna nel “giocodelle parti”con la “destra popu-lista”(Claudio Tito). Cioè con laLega, a cui peraltro Repubblicasi affida speranzosa perché fac-cia a pezzi il decreto Dignità:“Lega all’attacco: ‘Pronti a cam-bi in Parlamento’”. E che il de-creto non sia di sinistra lo dimo-stra un dettaglio decisivo, subi-to sgamato dall’acuto Tito: “DiMaio dimentica di dire che ilsuo testo non ripristina le ga-ranzie sui licenziamenti fissatedall’articolo 18”. In effetti, sic-come nessuno aveva mai an-nunciato il ripristino dell’art. 18nel decreto Dignità, Di Maionon aveva precisato di non a-verlo ripristinato. Ma Tito sel’aspettava, dunque andava av-vertito per tempo. Ora, già chec’è, Di Maio dovrebbe pure av-visarlo di non aver riaperto lecase chiuse e di non aver rein-trodotto il delitto d’onore. Sen-nò poi non si aspetti la clemenzadi Tito, che è merce rara.

Quando Renzi l’articolo 18 loabolì, diversamente da quandovoleva farlo B., Re p u b b li c ascrisse che era cosa buona e giu-sta e moderna, come tutto ciòche faceva Renzi, mentre l’a r-ticolo 18 era cattivo e ingiusto ereazionario. Ora che, in ben 30giorni di governo, Di Maio nonl’ha ancora ripristinato, l’ar ti-colo 18 torna a essere buono egiusto e moderno, per un mo-tivo semplice e anche coerente:Di Maio è cattivo e ingiusto ereazionario a prescindere, an-che quando indossa la “m a-schera” della sinistra (quella“qualunquista”). Ma alla fine ilGiornale Unico dell’Apocalisseritrova la sua rocciosa coesioneesaltando, compatto come fa-lange macedone, il ministrodell’Economia Giovanni Tria.Il quale è sempre dipinto comeun saggio d’altri tempi, una per-soncina ammodo, prudente,competente, attenta ai conti eall’Europa. Come se non fossel’elemento più importante delgoverno dopo Conte, Di Maio eSalvini. E quasi che fosse il capodell’opposizione e non un mi-nistro scelto da Salvini per lesue critiche all’euro, suggeritodal putribondo Savona dopo ilgran rifiuto di Mattarella.Qualcuno, pensando di fargliun gran complimento, s’è addi-rittura spinto ad accostarlo aquel genio di Padoan. Roba daquerela.

eIL COMITATO DI PRESIDENZA delCsm dispone l’apertura di una pratica

presso la Prima Commissione, competentesulle situazioni di incompatibilità, dopo ildeposito della sentenza della Corte d’assise diCaltanissetta nel processo Borsellino quater.La Commissione dovrà svolgere “gliaccertamenti necessari”, “valutando lemotivazioni della sentenza” di Caltanissetta e“procedendo all’i s t r u t to r i a ”. L’organismo divertice del Csm ha inoltre disposto latrasmissione della propria delibera alprocuratore generale della Cassazione, titolaredell’azione disciplinare.

eUNA COPPIA DI DONNE, lesbiche,residenti in provincia di Pordenone, ha

presentato ricorso contro la locale Aziendasanitaria che ha applicato il divieto all’a cce ss oalla procreazione medicalmente assistita neiconfronti di persone dello stesso sesso, comedisposto dalle legge 40 del 2004. Ma ilTribunale di Pordenone ha deciso che sarà laConsulta ad affrontare, per la prima volta, laquestione della fecondazione assistita allecoppie omosessuali. “Siamo fiduciosi. Negarequesta procedura alle coppie omosessuali èuna discriminazione inaccettabile”, ilcommento della loro legale Maria Antonia Pili.

B OR SE L L I NO

Dopo le richiestedi Fiammetta,il Csm decidedi aprire la pratica

ET E ROLO GA

Alla Consultail primo ricorsodi una coppiaomosessuale