VIENI SANTO SPIRITO, VIENI PER MARIA · “ VIENI SANTO SPIRITO, VIENI PER MARIA “ ... Quando gli...
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N. 2 Aprile - Maggio 2017
www.parrocchiaveduggio.it Radio S. Martino
Prefestiva: ore 18,00 Festive: ore 7,30 - 10,00 - 11,30 - 18,00 Feriali: ore 8,45 - 17,45; il Mercoledì la S. Messa delle ore 17,45 è celebrata a Bruscò
ORARI SANTE MESSE
“ VIENI SANTO SPIRITO, VIENI PER MARIA “
Carissimi parrocchiani
in questo mese di maggio stiamo vivendo la devozione a Maria, la madre del Signore, con la recita comunita-
ria e quotidiana del Santo Rosario. Lei, che ha vissuto per prima i misteri di Cristo, illuminata dallo Spirito
Santo ci aiuta a comprendere la “storia della salvezza” di cui la Chiesa fa parte. Il radunarci quotidiano tra
fratelli che invocano grazie per sé e per gli altri ci permette di sperimentare il grande cuore che, anche Lei, ha
imparato ad avere dal Figlio Gesù. La Madonna ha avuto il coraggio di apparire a dei bambini e a proporre
loro la recita dell’intero santo rosario senza pensare che potesse essere noioso, ripetitivo e stancante; a Lei è
interessato volgere il suo sguardo materno e affettuoso sui figli di Dio stanchi, accecati dall’errore, ricercatori
di speranza e verità, desiderosi di ricevere amore, misericordia e compagnia divina. E, allora, proponiamo a
tutti i nostri ragazzi di unirsi alla comunità cristiana nel pregare la madre del Signore per il bene spirituale e
materiale di tutti.
Sempre in questo mese festeggeremo, assieme a don Naborre Nava, il suo sessantesimo anniversario di
ordinazione sacerdotale. Riconosciamo la sua devozione mariana attraverso la quale ha indicato a molti il
volto del Signore Gesù. Per ringraziarlo ed esprimere il nostro affetto vi chiedo di partecipare ai momenti che
il comitato ha organizzato e che troverete riportati più avanti.
Il vostro parroco
don Antonio
“ Regina dei cieli, rallegrati, alleluia:
Cristo , che hai portato nel grembo, alleluia,
è risorto, come aveva promesso, alleluia.
Prega il Signore per noi, alleluia. “
25 Marzo 2017 incontro dei Cresimandi con Papa Francesco allo stadio S. Siro.
E’ stata una grande Grazia poter incontrare con i nostri ragazzi Papa Francesco allo stadio S. Siro. La sua presenza dirompente ma anche dolce e affettuosa ci ha permesso di sentirci abbracciati dalla S. Madre Chiesa. Il grido di gioia esploso al suo arrivo è stata la dimostrazione di come ognuno di noi abbia bisogno di sentirsi accolto, pensa-to e amato da Dio… Le sue parole paterne, allo stesso tempo umane e immerse nella nostra quotidianità, ci fanno credere che le situazioni che viviamo come degli ostacoli possono essere superate se ancorati alla Parola di Dio. Lui è la pace e la speranza per un futuro migliore, Colui che dà senso alla vita e la rende bella.
Di seguito riportiamo alcune riflessioni fatte dai ragazzi\e che il prossimo 4 Giugno riceveranno la S. Cresima.
+ Quando il Papa è entrato nello stadio mi sono molto emozionata. Ho ascoltato con molta attenzione le sue paro-le perché infondono speranza e pace nel cuore. Con le mie “urla” ho voluto trasmettergli il bene che gli voglio.
+ Questa “avventura” mi è piaciuta, è stato bello stare con tanti ragazzi come me. In particolare mi ha colpito il fatto che il Papa abbia detto di ascoltare i consigli dei familiari, di difendere i più deboli senza farsi intimorire dai più forti e soprattutto parlare con chi ci può aiutare.
+ L’incontro con Papa Francesco a S. Siro è stato davvero emozionante. Lo abbiamo accolto con un enorme urlo di gioia. Delle tante cose che ha detto mi è rimasto impresso quando ha detto che noi ragazzi per crescere bene dobbiamo parlare con i nonni, giocare con i genitori e con gli amici e frequentare l’oratorio. Credo che Papa Francesco risvegli in noi l’entusiasmo di seguire Gesù e i suoi insegnamenti.
+ L’incontro con Papa Francesco a S. Siro è stata un’esperienza indimenticabile. E’ stato un pomeriggio divertente e gioioso, vissuto insieme ai miei amici e a tanti altri ragazzi. Papa Francesco con le sue semplici parole è riuscito a farmi capire quanto è importante ascoltare e apprezzare gli altri.
+ Alcune parole del Papa mi hanno riportata bambina. Un’emozione fortissima. Ho rivisto mia nonna materna che sgranava il Rosario e l’altra intenta ad indossare un velo di pizzo per andare a Messa. Gesti accurati, lenti, meto-dici … mentre il Papa ci ricorda: “E’ questa vita che ci toglie l’umanità!” Siamo finiti in una spirale vorticosa. Non siamo capaci di uscirne…. Per farlo dovremmo saper gestire con più consapevolezza la nostra quotidianità e cor-rere alla ricerca dell’Amore perfetto che è Dio nostro Padre. (una mamma)
+ Che dire dell’arrivo di Papa Francesco allo stadio! E’ stato un pomeriggio che resterà per sempre nei nostri ricor-di, meglio ancora nei nostri cuori. Questo grande e santo uomo è venuto in mezzo a noi dandoci una grandissima lezione di vita, di spirito ma soprattutto di fede. (una mamma)
Le catechiste di I media
Parole belle… A cura di Giampietro Corbetta
«Sentiamo il peso della montagna che schiaccia l’anima di un bambino,
nelle famiglie in cui ci si tratta male e ci si fa del male,
fino a spezzare il legame della fedeltà coniugale?
Quale peso ha nelle nostre scelte
l’anima dei bambini?
Quando gli adulti perdono la testa,
quando ognuno pensa a sé stesso
solamente, quando papà e mamma
si fanno del male, l’anima dei bambini
soffre molto, prova un senso di
disperazione.
E sono ferite che lasciano il segno
per tutta la vita.
Quanto più si cerca di compensare
con regali e merendine,
tanto più si perde il senso delle ferite – più dolorose e profonde – della loro anima».
Papa Francesco
Prima S. Comunione Noi catechiste di IV elementare abbiamo avuto la fortuna e la grazia di accompagnare que-
ste ragazze e ragazzi al primo incontro con Gesù.
La loro partecipazione alla Catechesi è sempre stata costante ed entusiasta e in parecchie
occasioni ci hanno commosso per le loro domande spontanee ed originale che dimostravano
il loro interesse per Gesù. Anche le loro mamme hanno collaborato molto attivamente nelle
iniziative da noi proposte.
E’ da loro che è partita una iniziativa straordinaria e commovente. Nell’incontro di prepara-
zione alla celebrazione hanno proposto di portare aiuto ai ragazzi di una Parrocchia terre-
motata e così educare i ragazzi a regali utili agli altri.
E’ iniziata la ricerca di una Parrocchia piccola e non ancora raggiunta da nessuna comunità.
E’ stato il Parroco di Tolentino, Don Andrea, ad indicarci una delle sue Parrocchie, la più
piccola. Abbiamo così raggiunto la catechista, Loredana, che ci ha informato che la Parroc-
chia è piccolissima, tanto che i ragazzi della Prima Comunione sono solo cinque. Abbiamo
detto a lei di chiedere a questi ragazzi cosa avevano bisogno perché ci avrebbero pensato i
nostri ragazzi ed i loro genitori a soddisfare i loro giusti desideri. La risposta dei ragazzi è
stata commovente: per loro non vogliono niente. Se vogliamo fare qualcosa di utile è di dare
un aiuto, anche piccolo, per iniziare a sistemare la loro bella Chiesetta che è stata lesionata
dal terremoto. Loro infatti a Messa andavano inizialmente in un grande garage, la Prima
S. Comunione l’hanno ricevuta in un capannone il 07 Maggio.
I nostri si sono subito dati da fare: i genitori coi lor ragazzi hanno offerto 2.200,00 euro da
destinare ai ragazzi; per la Chiesetta hanno provveduto alcune persone che venute a sapere
del caso hanno offerto 6.000,00 euro.
Ma dobbiamo dire che la preparazione dei nostri ragazzi è stata straordinaria. Hanno voluto
innanzitutto partecipare alla Via Crucis del Venerdì Santo. I loro interventi sono stati molto
belli e significativi tanto da commuovere le persone che partecipavano: parecchie di loro si
sono complimentate con noi Catechiste che giustamente abbiamo passato i complimenti ai
ragazzi ed ai loro genitori.
La S. Messa di Prima
Comunione è stata bel-
lissima. Siamo sicure
che Gesù in quel giorno
si è sentito molto amato
dai nostri ragazzi e cer-
tamente li ha riempiti
coi loro Genitori di tante
grazie.
Noi li ringraziamo tanto.
Hanno aiutato anche la
nostra fede.
Le Catechiste
I ragazzi mentre mostrano il braccialetto proveniente dalle zone terremotate
Notizie Varie M olto ben vissuta è stata anche quest’anno l’iniziativa del Sabato Santo che ha rievocato le donne che
al mattino di Pasqua si sono recate alla tomba di Gesù e l’hanno trovata vuota.. hanno così sentito dall’An-
gelo la grande notizia: “Non è qui, è risorto”. Hanno partecipato oltre cento donne che, partite dal cimitero
hanno percorso il cammino verso la Chiesa in preghiera e meditazione; il tema era: “ ALBERI di VITA sulla
via della CROCE: Al termine hanno ricevuto come ricordo una bella immagine che rappresentava un albero
fiorito con tanti cuori ed una bella frase di Santa Madre Teresa di Calcutta: “Non lasciate che nessuno ven-
ga a voi e se ne vada senza essere più felice”. Inoltre hanno ricevuto
anche una bella croce fatta manualmente e artisticamente da alcune
persone volontarie. La soddisfazione è stata generale.
L a sera del primo di Maggio a Sulbiate nell’oratorio c’è stata la bene-
dizione di una stele a ricordo del venerabile DON MARIO CICERI. Ha
partecipato anche un bel gruppo di Veduggesi in quanto Don Mario è
nativo di Veduggio.
La celebrazione è iniziata in Chiesa ed è stata guidata da uno dei Ve-
scovi Ausiliari di Milano, Sua Eccellenza Mons Luigi Stucchi, nativo di
Sulbiate. Nell’omelia ci ha confidato che suo papà ha conosciuto perso-
nalmente Don Mario e ne parlava sempre con tanto entusiasmo e vene-
razione. Dopo il S. Rosario ci siamo tutti recati in oratorio dove è stata
benedetta la bella stele.
I n 250 circa hanno vissuto l’incontro con Papa Francesco a Monza. È
stata una giornata indimenticabile carica di emozioni, ma soprattutto una
festa, una gioia il sentirsi parte di un grande popolo, dai più piccoli ai più grandi, tutti riuniti per accogliere
ed ascoltare gli insegnamenti del Papa. Tutto è stato bello: l’attesa in quello splendido scenario del Parco
di Monza; lo stare insieme; il tempo sole e cielo limpido per tutta la giornata; urlare gli slogano e sventolare
le nostre sciarpe al passaggio del Santo Padre; la S. Messa. Il Papa non lo si vedeva da vicino se non sul
maxi schermo, ma non ci importava perché noi eravamo lì a ricevere l’abbraccio di Francesco e a fargli
sentire tutto il nostro affetto.
“…ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scrit-to tutto al suo conto… Un abbraccio, vostro Lorenzo….” Sono queste le parole di Don Lorenzo ai suoi ragazzi, prima di morire. Era il 26 giugno 1967. 50anni fa. Ave-va dato precise istruzioni che nella bara fosse vestito con i paramenti sacri e gli scarponi di montagna. Viene sep-pellito a Barbiana, dove riposa nel piccolo cimitero, ac-canto alla canonica, meta continua di pellegrini che della vita e degli scritti di don Milani ricevono, ancora oggi, il senso profondo della loro esistenza e del loro impegno religioso e sociale. Don Lorenzo Milani fu una figura controversa della Chiesa cattolica negli anni cinquanta e sessanta. Da tem-po però è considerata una figura di riferimento per il cattolicesimo moderno.
“Mi piacerebbe che lo ricordassimo soprattutto come credente, - dice Papa Francesco in un straordinario vi-deo messaggio inviato domenica 20 aprile al salone edi-toriale “Tempi di Libri” dove veniva presentata l’edi-zione completa di “Tutte le Opere” di don Lorenzo cu-rata dallo storico Alberto Melloni - un credente innamo-rato della Chiesa anche se ferito, ed educatore appassio-nato con una visione della scuola che mi sembra risposta alla esigenza del cuore e dell’intelligenza dei nostri ra-gazzi e dei giovani.”
Raccontare la vita di don Milani non è un’impresa facile per la straordinaria dimensione del personaggio, per la quantità e qualità dei suoi scritti, per l’enorme bibliogra-fia che lo racconta. Non è difficile però, per chi fosse interessato alla sua conoscenza, trovare libri e docu-menti che possono soddisfare ogni esigenza. Con questo breve scritto possiamo solo raccontare qual-che momento della sua vita.
Don Lorenzo Milani nasce a Firenze il 27 maggio 1923 da una famiglia benestante. I genitori si dichiaravano agnostici e anticlericali. Lorenzo scopre un forte l’inte-resse per la pittura sacra e questo lo porta alla conoscen-za del Vangelo. Il 4 giugno 1943 si converte al cristia-nesimo e nel novembre dello stesso anno entra in Semi-nario a Firenze. Il 13 luglio 1947 viene ordinato prete. Da prete vive un periodo turbolento caratterizzato da nu-merosi screzi con la curia di Firenze. Il 14 novembre 1954 viene nominato priore di Barbiana, una piccola parrocchia sperduta sui monti del Mugello, dove ha ini-zio il primo tentativo di scuola a tempo pieno. Per i giovani della nuova parrocchia dà vita ad una scuola basata soprattutto sulla partecipazione diretta degli stu-denti alle materie studiate.
Maggio 1958, esce il libro “Esperienze pastorali”. Nel dicembre dello stesso anno il libro fu ritirato dal commercio per disposizione del Sant’Uffi-zio, perché ritenuta la lettura “inopportuna”.
Nel dicembre del 1960 fu colpito dai primi sintomi del male che sette anni dopo lo portò alla morte, Nel 1965 esce un’altro testo che farà molto discutere, “Lettere ai giudici”. Autodifesa di Don Milani dopo una denuncia per apologia di reato. Al processo, che si svolse a Roma, non poté essere presente a causa della sua grave malattia. Il 15 febbraio 1966, si concluse con l’assoluzione il processo in prima istanza. Nel luglio 1966 insieme ai ragazzi della scuola di Barbia-na iniziò la stesura di “Lettera a una professoressa”. L’opera riflette l’esperienza sociale e didattica di Don Milani nell’organizzazione di una scuola popolare. Fino all’ultimo respiro don Lorenzo non venne mai meno alla sua missione di prete e di maestro.
“Come educatore ed insegnante egli ha indubbiamente praticato percorsi originali, talvolta, forse, troppo avan-zati e, quindi, difficili da comprendere e da accogliere nell’immediato…” - continua il video messaggio di Papa Francesco - “…la sua inquietudine, però, non era frutto di ribellione ma di amore e di tenerezza per i suoi ragaz-zi, per quello che era il suo gregge, per il quale soffriva e combatteva, per donargli la dignità che, talvolta, veniva negata. Molto bella è anche la testimonianza di Don Luigi Ciot-ti, il fondatore del gruppo Abele, scritta nella prefazione di uno dei tanti libri dedicati alla figura del priore di Bar-biana: “ Di certi posti aspri e selvatici si usa dire che sono “abbandonati da Dio”, Ma invece proprio a Bar-biana Dio aveva trovato in Don Milani un testimone straordinario, capace di saldare il Cielo e la Terra, il Vangelo e la giustizia sociale, l’essere cristiani e l’essere cittadini in questo mondo e per questo mondo.
Chiudiamo questo piccolo racconto della vita di Don Mi-lani ancora con le parole di Papa Francesco nella conclu-sione del video messaggio: “Lascio la conclusione anco-ra a don Lorenzo, riportando le parole scritte ad uno dei suoi ragazzi, a Pipetta, il giovane comunista che gli dice-va “se tutti i preti fossero come Lei, allora …”, Don Mi-lani rispondeva: “il giorno che avremo sfondato insieme la cancellata di qualche parco, istallato la casa dei poveri nella reggia del ricco, ricordati Pipetta, quel gi-orno ti tradirò, quel giorno finalmente potrò cantare l’unico grido di vittoria degno di un sacerdote di Cristo, beati i poveri perché il regno dei cieli è loro. Quel giorno io non resterò con te, io tornerò nella tua
casuccia piovosa e puzzolente a pregare per te davanti al mio Signore crocifisso” (Lettera a Pipetta, 1950)”
Così lo ricordiamo nel 50°anniversario della sua scompar-sa. Don Milani è e sarà sempre un forte punto di riferimento per tutti coloro che hanno fatto della loro vita un impegno di pace e di giustizia.
Don Lorenzo Milani
Profeta del Vangelo di Giampietro Corbetta
IL MODELLO CATECUMENALE PER L’INIZIAZIONE CRISTIANA DEI RAGAZZI
Il 26 febbraio 2017 durante la messa delle 11,30 i bambini di terza elementare hanno ricevuto dalla comunità il “Padre
Nostro”: si tratta di una delle “celebrazioni nuove” che si inseriscono nel rinnovato cammino di Iniziazione Cristiana
proposto dalla nostra diocesi e che affiancano e preparano alle celebrazioni sacramentali.
Nella nostra comunità di Renate Veduggio a partire dall’an-
no 2015-2016 è stato introdotto questo nuovo modello ca-
tecumenale che vuole rispondere alla scristianizzazione
sempre più diffusa ponendo maggiore attenzione alle esigen-
ze e ai ritmi delle persone che scelgono di mettersi in cam-
mino. Sono quindi attualmente due i gruppi che si prepara-
no ai sacramenti secondo questa nuova impostazione: la se-
conda elementare (bambini nati nel 2009) e la terza elemen-
tare (nati del 2008). I bambini di seconda elementare hanno
ricevuto il “Vangelo” dalle mani del parroco domenica 7
maggio durante la celebrazione eucaristica delle 11.30.
E’ importante che questi riti si celebrino alla presenza della
comunità che deve sentirsi coinvolta e parte attiva nel cam-
mino di questi ragazzi perché l’educazione dei piccoli è re-
sponsabilità di tutti. In quest’ottica di riconoscerci tutti nel-
la comunità educante è auspicabile che un numero sempre
maggiore di adulti e di giovani si rendano disponibili come
catechisti e collaboratori.
Ma in sostanza cosa cambia nel catechismo?
Il titolo “Con te!” dell’itinerario di Iniziazione Cristiana della diocesi di Milano indica la volontà di introdurre e accom-
pagnare i ragazzi – dai sette agli undici anni – all’incontro personale con Gesù nella comunità cristiana proponendo un
cammino per diventare cristiani in una società che cristiana non lo è più. Non si deve più pensare ad un modello
”scolastico” ma un percorso educativo graduale e progressivo che non dovrà più dare nulla per scontato perché diverso è
l’obiettivo principale: da preparazione a un sacramento a preparazione alla vita cristiana anche attraverso i sacramenti.
Una sorta di apprendistato di vita cristiana …
I ragazzi si scopriranno: figli, discepoli, amici e cristiani. Si tratta di una proposta integrata, ricca di esperienze e attivi-
tà, in cui è possibile sperimentare quattro dimensioni fondamentali: il vissuto dei ragazzi, la Parola di Dio, la Liturgia e
la preghiera, l’esperienza di Chiesa nella comunità e nella famiglia.
Il ruolo dei genitori nel percorso di Iniziazione Cristiana è fondamentale: essi vanno condotti insieme ai loro figli a cele-
brare i Sacramenti in tutta la loro verità, nel quadro più generale dell’esperienza cristiana. Alla celebrazione dei Sacra-
menti si giunge attraverso l’introduzione progressiva al senso del celebrare cristiano. Il cammino prevede perciò, come
accennato, delle celebrazioni non sacra-
mentali che entreranno a far parte delle
nostre liturgie domenicali, le più impor-
tanti delle quali sono: Consegna dei Van-
geli, Consegna del Padre Nostro, Memoria
del Battesimo, Consegna della Legge
dell’Amore.
Questa dunque, in sintesi, la nuova scan-
sione temporale:
Primo anno (seconda elementare) conse-
gna del Vangelo
Secondo anno (terza elementare) consegna
del Padre Nostro
Terzo anno (quarta elementare) memoria
del battesimo, sacramento della Riconcilia-
zione, Prima Comunione
Quarto anno (quinta elementare) consegna
della legge dell’Amore, Cresima.
Tonino Bello
Maria, donna dei nostri giorni
Edizione San Paolo
Pag. 160 - € 8,90
(Edito 2015)
La sintesi più fervida e accorata del pensiero ma-riano di don Tonino Bello: un pensiero che riassu-me la sua visione della fede, della Chiesa, del mondo; un pensiero non sistematico, ma intriso di passione, partecipazione, tenerezza, lucidità. Ricco di immagini splendide, che nel testo si ac-compagnano ad ampi squarci di catechesi, mai asciutti o schematici, sempre fervidi di idee e lampi di luce. Diviso in trentuno brevi capitoli, ognuno dedicato a un diverso titolo di Maria, questo volume è un canto, un colloquio tenero e appassionato, dolce ma anche coraggioso e anticonformista, che sa farsi preghiera, che unisce il "parlato alto", pro-prio dei poeti, al "dire quotidiano" dell'uomo del-la strada. È un libro che contiene alcune ipotesi ardite: come quella secondo cui Maria avrebbe tentato in ogni modo di distogliere Giuda dalla tentazione del suicidio. Immagini, che nel testo si accompagnano ad ampi squarci di catechesi, mai asciutti o schematici, sempre fervidi di idee e lampi di luce. Ottima lettura per il mese di maggio.
Tonino Bello Nasce a Lecce nel 1935, è ordinato sacerdote nel 1957, consacrato vescovo di Molfetta, in Puglia nel 1982, Colpito da un male inguaribile, la mor-te lo colse il 20 aprile del 1993 a 58 anni, in fama di santità. Ci ha lasciato pagine squisite so-prattutto nelle sue opere di devozione mariana. Il 27 novembre 2007 la Congregazione per le Cause dei Santi ha avviato il processo di beatifi-cazione.
Don Lorenzo Milani L’esilio di barbiana
di Michele Gesualdi
Edizioni San Paolo
Pag. 256- € 16,00
(Edito 2016)
Su don Lorenzo Milani è stato scritto molto. La sua figura, infatti, ha scosso in profondità le coscienze e diviso gli animi. Ma chi è stato davvero don Milani? A tale interrogativo vuole rispondere questo libro di Mi-chele Gesualdi, uno dei primi sei “ragazzi” di Barbia-na. Dando voce alle vive testimonianze di quanti lo hanno conosciuto direttamente, basandosi anche sul-le sue lettere, alcune delle quali inedite, Gesualdi rico-struisce il percorso che ha portato don Milani all’“esilio” di Barbiana. La sua narrazione prende il via dagli anni del Seminario, ma si sofferma diffusamente e opportunamente sul periodo in cui don Lorenzo è stato cappellano a San Donato di Calenzano, perché se Barbiana è stato il “capolavoro” di don Milani, Ca-lenzano ne è stata l’officina. È però nel niente di Bar-biana, di cui don Lorenzo diviene Priore nel 1954, che si compie il “miracolo” quel niente che egli ha fatto fiorire e fruttificare, prendendosi cura degli esclusi e degli emarginati. Un libro straordinario e commoven-te in cui Gesualdi, che ha vissuto in casa con don Lo-renzo tutto il periodo di Barbiana, apre il suo cuore e ci svela il vero volto di don Milani: un prete, un mae-stro, un uomo, un “padre” che ha fatto del suo sacer-dozio un dono ai poveri più poveri.
Michele Gesualdi Fu uno dei primi sei allievi di Don Lorenzo, e fu egli stesso assistente della scuola di Barbiana, dal 1966 al 1967. Trasferitosi per lavoro e studio in Germania, rientrò in Italia dedicandosi all'impegno sindacale. Esponente di spicco della CISL fiorentina, si ritirò dall'incarico nel 1995.
INV ITO A LLA LET TURA a cura di Giampietro Corbetta
PROGRAMMA FESTEGGIAMENTI
60° SACERDOZIO DI DON NABORRE
VENERDI' 26 MAGGIO
Ore 20,30:
Fiaccolata con partenza dalla cappella di Maria Regina di Via Marconi e dalla cappella della Sacra
Famiglia di Via della Valletta.
Da Maria Regina il corteo seguirà via Marconi, Magenta, Piave, corso Milano, via Vittorio Veneto.
Dalla Sacra Famiglia per via Libertà, Verdi, Vittorio Veneto.
I due cortei si riuniranno all’inizio di Viale Segantini per concludere con un momento di preghiera alla
grotta.
SABATO 27 MAGGIO
Ore 18,00:
S. Messa prefestiva in ricordo del venerabile Don Mario Ciceri.
DOMENICA 28 MAGGIO
Ore 9,00: ritrovo in piazza Italia
Ore 9,30: partenza della Processione che percorrerà Via
V. Veneto e Viale Segantini
Ore 10,00: S. Messa solenne
Al termine della Santa Messa presso l’Orato-
rio verrà offerto alla comunità parrocchiale
un aperitivo con l’intrattenimento del Corpo
Musicale.
Ore 12,30: Pranzo comunitario. Prezzo € 20. Iscrizioni
presso il bar dell’oratorio. Le iscrizioni sono
aperte fino ad esaurimento dei posti disponi-
bili.
Ore 20,15: S. Rosario alla grotta
Ore 21,00: “Storia di una vocazione”, voci, immagini e
musica per ricordare il 60° di sacerdozio di
Don Naborre. Presso il teatro Martino Ci-
ceri.