vicenza dic15 da pubblicare - Associazione Italiana Dislessia · • curve acute di collegamento...
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Dalle neuroscienze all’apprendimento
Luisa Lopez Centro di Riabilitazione Villaggio
Eugenio Li>a Gro>aferrata
apprendimento
• Acquisizione di una o più cognizioni; • part., in psicopedagogia, processo di acquisizione delle nozioni necessarie ad un individuo per conseguire o migliorare l'ada>amento all'ambiente.
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Kandel e l’Aplysia – Premio Nobel 2000
Kandel e l’Aplysia – Premio Nobel 2000
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Disturbi specifici dell’apprendimento
• disturbi nell'apprendimento di alcune abilità specifiche che non perme>ono una completa autosufficienza nell'apprendimento poiché le difficoltà si sviluppano sulle a1vità che servono per la trasmissione della cultura, come, ad esempio, la le6ura, la scri6ura e/o il far di conto. I disturbi specifici di apprendimento si verificano in soggeV che hanno intelligenza almeno nella norma, con cara>erisWche fisiche e mentali nella norma, e la capacità di imparare.
Definizioni- Le nostre fonti • Organizzazione Mondiale della sanità -‐ ICD10 (1990) • Consensus Conference su Disturbi specifici dell’apprendimento SNLG, 2010
• LEGGE 8 o>obre 2010 , n. 170. Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolasWco
• Linee guida per il diri>o allo studio degli alunni e degli studenW con Disturbi Specifici di Apprendimento, allegate al DM 12 luglio 2011
• DSM 5 -‐ Manuale diagnosWco e staWsWco dei disturbi mentali (2013 – 2014 in Italia)
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Definizione Consensus 2010 Si tra>a di disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando inta>o il funzionamento intelleVvo generale. Essi infaV interessano le competenze strumentali degli apprendimenW scolasWci. Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente disWnte le seguenW condizioni cliniche: • dislessia, cioè disturbo nella le>ura (intesa come abilità di decodifica del testo) • disortografia, cioè disturbo nella scri>ura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica) • disgrafia, cioè disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-‐motoria) • discalculia, cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri).
La Legge 170 Art. 1.
(Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) 1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali
disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.
2. Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.
3. Ai fini della presente legge, si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica.
4. Ai fini della presente legge, si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.
5. Ai fini della presente legge, si intende per discalculia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri.
6. La dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia possono sussistere separatamente o insieme.
7. Nell’interpretazione delle definizioni di cui ai commi da 2 a 5, si tiene conto dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche in materia.
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Novità introdo>e dal DSM 5
• Annullamento della differenziazione tra i disturbi – dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia – sosWtuiW da una categoria unica, “Disturbo specifico dell’apprendimento”.
• Tu>avia, alla definizione unica sono staW affiancaW degli “specificatori” e per ciascuno di essi sono menzionate le capacità deficitarie con riferimento alla le>ura, al calcolo e al linguaggio scri>o.
Il DSM 5: verso un migliore approccio dimensionale alla diagnosi
• Per far fronte alla condizione di
“eterogeneità” dei sintomi contemporanei e al conseguente alto livello di comorbidità diagnostica il DSM 5 pone molta attenzione alla valutazione dimensionale del sintomo
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Approccio lifespan
• A chi effettua la diagnosi si richiede di indicare anche la gravità della disabilità, che il DSM 5 specifica in lieve, moderata e severa.
• specificare la gravità attuale: • il livello di gravità si basa sulla interferenza del
disturbo sulle abilità scolastiche e il successo formativo e professionale
Cosa è cambiato per la scuola? Pra$camente nulla
• Come già de>o dalle linee guida si descrivono I profili SPECIFICATI – Dislessia, disorWgrafia, disgrafia, discalculia
• e l’interferenza con la funzione – Profilo funzionale
• Le modalità di diagnosi includono, oltre ai test specifici, dei test di funzionamento adaVvo
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DSA
• Disordine del neurosviluppo • Presente in tu>e le culture,
– lievi differenze di prevalenza – Somiglianze neurobiologiche e neurocogniWve
• Dal punto di vista neuropsicologico – base fonologica
• Dal punto di vista neurobiologico – Alterazioni della sostanza bianca – Presenza di geni candidaW
Deficit rappresentazione
fonologica
Disturbo di lettura
Disfunzione Magnocellulare
Disfunzione Perisilviana emisfero sinistro
Disfunzione cerebellare
impairment uditivo
impairment motorio
impairment visivo
Disabilità fonologica
Disabilità uditiva
Disabilità visiva
Disabilità motoria
Mapping fonema- grafema
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Le>ura
Memoria
Attenzione
Competenze metacognitive
Competenze cognitive
Competenze metalinguistiche
Competenze linguistiche
Competenze semantiche
Coordinazione occhio/mano
Processamento visivo
Processamento fonologico
Lettura scrittura
Competenze di basso livello
(inconsapevoli e/o automatizzate)
Competenze di alto livello (consapevoli e/o non
automatizzate)
Funzioni e competenze coinvolte
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Lapido munato bacuto miotra notole ecchiu
lapiroquodre amizio gamapi falaso Wgomo nivaba
barloma giagna dagumi buglia strova defito
fromopu irrole
scorpi pilcone Wfola beniro enchea vosWa fucido
avelli vicepo chiore digato
Via Fonologica
Socdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie l’oidrne dlele lertete all’iternno di una praloa non ha imprtzaona a ptato che la pimra e l’ulimta saino nllea gusita psoizoine. Anhce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa può leggere l’inetra fasre sneza poblremi. Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege ongi sigonla leterta ma tiene in cosinaderzione la prolaa nel suo inesime.
Icnrebidile he?
Via lessicale
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Abilità di lettura
Competenza di lettura
Strategia di lettura
Competenze NP di base
Competenze NP specifiche
Competenze Linguistiche
Competenze cognitive
Competenze Meta-cognitive
Motivazione, interesse …
….
♦ Impegna poche risorse cognitive nelle componenti di basso livello (decifrazione)
♦ Attiva le conoscenze pregresse ed è in grado di colmare le lacune che il testo contiene
♦ Compie previsioni sul contenuto del testo
♦ Differenzia le strategie di lettura in funzione della tipologia del testo e dello scopo
Allievo competente
♦ Impegna molte risorse cognitive nelle componenti di basso livello (decifrazione)
♦ Applica sempre le medesime modalità di lettura (ad es. legge tutte le righe)
♦ Non è in grado di utilizzare tecniche di lettura funzionali allo scopo
Allievo con DSA
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Scri>ura
ABILITA’ DI SCRITTURA
COMP.
VISUO-
PERCETTIVE
COMP.
ESECUTIVO-
MOTORIE
COMP. LINGUISTICHE
• Analisi fonologica
• Codifica fonologica
• Codifica ortografica e
meta-linguistica
• Program. motoria
• Tracciatura
• Monitoraggio cinestetico
• Analisi VISIVA
• Organizz. percettiva
• Rappresentazione
Visi
va /
Cin
este
tica
• Monitoraggio visuo-percettivo
MEM
OR
IA
ATTE
NZI
ON
E
• Rappresentazione
COPIATO
DETTATO
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Dove inizia la brutta calligrafia e quando possiamo parlare di disgrafia?
PARAMETRI • Lettere o parole mal allineate
• spazio insufficiente tra le parole
• curve acute di collegamento
• irregolarità nei collegamenti (pause)
• assenza di collegamenti
• collisione di lettere • forma e dimensione delle lettere variabile
• deformazioni di lettere
• ripassature e correzioni
Giovanna Rossini
PIANIFICAZIONE
ORGANIZZAZIONE
DEFINIZIONE OBIETTIVI
GEN
ERA
ZIO
NE
TRADUZIONE
Pianificazione in linea
Revisione in linea
1. generazione del testo a. livello parola b. livello frase c. livello discorso
2. trascrizione
REVISIONE
VALUTAZIONE
CORREZIONE a. livello parola b. livello frase c. livello discorso
PROCESSI DI SCRITTURA
AFFETTI MOTIVAZIONE CONTESTO SOCIALE
Met
a co
gniz
ione
(dic
hiar
ativ
a e
proc
edur
ale)
MEMORIA A LUNGO TERMINE
Conoscenza argomento, pubblico,
progetto testo
MEMORIA DI LAVORO
Contiene la conoscenza recuperata dalla MLT
durante la pianificazione, la traduzione e la revisione
(Hayes & Flowers, 1980, modificato da Berninger et al., 1995)
Abilità linguistiche Abilità fonologiche ed ortografiche
Abilità prassiche Coordinazione occhio-amno
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calcolo
Modello del Triplo Codice (Dehaene 1992; Cohen, Dehaene e Verstichel 1994)
Confronto Codice Grandezza Calcolo approssimato
Codice Arabo
Codice Verbale
Operazioni su Operandi di più
cifre
Conteggio Tabelle di
addizione e moltiplicazione
Lettura di un numero in notazione araba
Scrittura di un numero in notazione araba
Input scritto/orale
Output scritto/orale
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Il codice grandezza
Secondo il modello del triplo codice il “codice grandezza” è:
Ø simile a una rappresentazione interna astratta che permette di determinare le caratteristiche degli stimoli trattati
Ø un passaggio obbligato per compiti numerici e
aritmetici come stima e calcolo approssimato Ø ma non è indispensabile per altre attività come
i fatti aritmetici e il calcolo scritto
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Componenti nell’elaborazione numerica e nel calcolo strutturali/evolutive Strutturali
• Sistema dei numeri lessico, sintassi
• Sistema del calcolo procedure, fatti aritmetici, elaborazione dei segni
• Determinanti cognitive memoria dichiarativa, procedurale, memoria breve termine, attenzione
• Fattori linguistici e culturali
Evolutive • Modalità e contesti di
apprendimento naturale, culturale, formale
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Sistema Quantità Aspetti elab. verbale Aspetti Attentivi
Disturbo Specifico di Calcolo la cognizione numerica
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Diagnosi e intervento
3 momenti evolutivi
• 3 anni – indicatori DSL
• 5 anni - segnali di rischio apprendimento scolastico
• 6 anni – individuazione precoce difficoltà apprendimento
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Precursori della dislessia (Gaab lab)
Studio BOLD (Boston Longitudinal Dyslexia Study • Pre-‐le>ori (4-‐5 anni) con e senza rischio di dislessia (un fratello o un genitore con diagnosi di dislessia)
• MisuraW nel tempo per seguire lo sviluppo – Valutazione neuropsicologica – RM cerebrale
• IdenWficazione precoce = intervento mirato Studio READ (Research on the Early A>ributes of Dyslexia)
Il fascicolo arcuato dei bambini a rischio
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Se è determinato …
• Non è tu>o perduto • Il tra>amento può cambiare le cose
Differenze pre e post intervento
Keller and Just Neuron. 2009 Dec 10; 64(5): 624–631.
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Differenze pre e post intervento
Keller and Just Neuron. 2009 Dec 10; 64(5): 624–631.
Progetto ReMus-Grant Fondazione Mariani
Daniele Schön
Mariateresa Palermo
Chiara Terribili
Luisa Lopez Elena Flaugnacco
Stefania Zoia
Denise Bonetti
Marcella Canelles
Sara Tilli
Sonia Buda
Marcella Montico, Luca Ronfani, , Giorgio Tamburlini, Aldo Skabar
Debora Renzini
Angela Roa
Alessandra Sila
Villaggio Eugenio Litta Struttura Complessa di Neuropsichiatria Infantile
BURLOStruttura Complessa di Neuropsichiatria Infantile
BURLOBURLO
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t2 Dicembre 2012
Follow up
Pausa
t1 Giugno 2012
Re test
Test t0 Settembre 2011
Sperimentale o Controllo:
Musica o Pittura
Riabilitazione
7 mesi
Standard per tutti: schede riabilitative Colloqui con
insegnati e didattica personalizzata
Trial clinico randomizzato 48 bambini, età tra 8 e 11 anni,
Riproduzione ritmica r= 0.442 p<0.01
Tapping Variability r = -‐0.527 p<0.01
Flaugnacco, Lopez, Terribili, Zoia,Tilli, Buda, Monasta, Mon9co, Ronfani, Sila, Schon. Front. Neurosci. (2014) 8, 392, 1:14
Corr
ette
zza
Fus
ione
fon
emic
a
Corr
ette
zza
Fus
ione
fon
emic
a
Correlazione tra fusione fonemica, tapping e riproduzione ritmica
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Gruppo Musica Gruppo Pittura
Dopo il training Prima del training
Fusione Fonemica
p=0,004
Flaugnacco E., Lopez L., Terribili C., Mon9co M, Zoia S, Schön D. PLoS ONE 10(9): e0138715
p=0,0018
Dopo il training Prima del training
Gruppo Pittura Gruppo Musica
Riproduzione ritmica
z sc
ores
Flaugnacco E., Lopez L., Terribili C., Mon9co M, Zoia S, Schön D. PLoS ONE 10(9): e0138715
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Percentuale miglioramento al ReTest nella correttezza di lettura delle Non Parole.
p=0,016
Flaugnacco E., Lopez L., Terribili C., Mon9co M, Zoia S, Schön D. PLoS ONE 10(9): e0138715
Ma perchè ci interessano le-‐non parole?
• L’abilità di leggere non-‐parole è il miglior predi>ore dell’abilità di imparare materiale nuovo
• Nei dislessici la le>ura di non-‐parole è l’abilità che tende a rimanere alterata anche dopo compensazione delle altre abilità
• La le>ura di non-‐parole è la più difficile da riabilitare
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Perché dislessia e musica a scuola? Servizi: Meno riabilitatori Liste d’attesa più lunghe Criteri d’accesso restrittivi per DSA Scuole: Meno insegnanti di sostegno (spesso insegnanti di musica!) Nessuno per i DSA Definizione di BES Famiglia Ricerca di terapie e educatori/tutor Un training musicale può avere effetti
benefici, in aggiunta al trattamento standard!
4
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Ma allo stesso modo…
• Lasciarli senza tra>amento o senza intervento educaWvo può peggiorare il quadro
Ma>hew Effect • Perchè a chiunque ha verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha verrà tolto anche quello che ha. Mt 25:29
• “nel tempo i buoni le>ori migliorano e i caVvi le>ori peggiorano” (Bast & Reitsma, 1998)
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Meno parole si ascoltano, meno parole si
sanno Le disuguaglianze nello sviluppo del linguaggio si stabiliscono
precocemente e contribuiscono alle
perduranW diseguaglianze sociali
L’importanza dell’ambiente familiare rispe>o al patrimonio geneWco: un ambiente sWmolante “pesa” di
più delle capacità innate
CogniEve score. PercenEle posiEon at each age
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Le radici precoci della diseguaglianza nello sviluppo del bambino
(Walker et al. Lancet, (2011
Quali sono quindi le sfide?
• IdenWficazione precoce • Intervento precoce
– Sui processi di base – Sui processi elevaW
• Compensazione efficace con priorità alle competenze prognosWcamente rilevanW per fasce di età
• Contesto preparato