VIAGGI E VIAGGIATORI ARABI

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UNIVERSITÀ CA’ FOSCARI DI VENEZIA FACOLTÀ DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE Corso di Laurea Magistrale in ASIA MERIDIONALE E OCCIDENTALE: LINGUE, CULTURE E ISTITUZIONI PROVA FINALE DI LAUREA VIAGGI E VIAGGIATORI ARABI Relatore: Ch.ma Prof.ssa Antonella Ghersetti Laureando: KAMAL JABER Matricola: 811584 ANNO ACCADEMICO 2012 2013

Transcript of VIAGGI E VIAGGIATORI ARABI

UNIVERSITÀ CA’ FOSCARI DI VENEZIA

FACOLTÀ DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

Corso di Laurea Magistrale in

ASIA MERIDIONALE E OCCIDENTALE: LINGUE, CULTURE E ISTITUZIONI

PROVA FINALE DI LAUREA

VIAGGI E VIAGGIATORI ARABI

Relatore: Ch.ma Prof.ssa Antonella Ghersetti

Laureando: KAMAL JABER

Matricola: 811584

ANNO ACCADEMICO 2012 – 2013

2

Indice dei contenuti

دمةمق 04

Introduzione 07

1. Premessa 10

1.1. Identità dei viaggiatori 10

1.2. Viaggiatori e 11

1.3. I viaggi e la letteratura geografica 11

2. Una storia di viaggi 13

2.1. D g n ’ vv nt ’ s m 13

2.2. Medioevo islamico 15

2.3. Scopi dei viaggi 16

2.4. Viaggi e viaggiatori arabi in Estremo Oriente 17

2.5. Viaggi e viaggiatori arabi nel Vicino Oriente 20

2.6. V gg v gg t b n ’Eu p ’ st 21

2.7. Viaggi e viaggiatori arabi nel Mediterraneo 24

2.8. Il viaggiatore arabo per eccellenza 27

2.9. Un viaggiatore mercenario 28

3. Manoscritti arabi 30

4. Letteratura odeporica araba 32

4.1. Prima prosa letteraria 32

4.2. I Kāt b tt tu ’ b 32

4.3. Storiografia 33

4.4. Geografia 34

3

4.5. 35

4.6. n p m t 36

5. I primi viaggi a Costantinopoli 38

6. Il viaggio a Costantinopoli durante l’impero ottomano 43

7. Tabella dei visitatori di Costantinopoli r- a ia) 56

8. Al-maṭ li‘ al-badriyya fī-l-man zil ar-rūmiyya

(Al-Ghazzī) 60

8.1. t b g su ’ ut 61

8.2. Studi e opere 63

8.3. s nt n 64

8.4. Lo scopo del viaggio 67

8.5. Copie impiegate nella verifica 68

8.6. Immagini del primo foglio delle tre copie 70

8.7. Metodo della verifica 75

8.8. nt s 76

Conclusione 92

Bibliografia 95

4

مقدمة

ستاذة أامنا بهذا الموضوع عند ما البروفسورة ماريا بيا بداني ينبع إهتم

عثماني في هذه ال لتاريخمادة ا تاريخ الشرق الاوسط والمتخصصة في

ا هعرضت علينا نسخة مصورة لنقوم بتحقيق. الجامعة الموقرة

الة محب الدين الحموي السادس عشر للرحمخطوطة في القرن

(2451-2061 .)

مدمو جة تكرارا بأبيات شعرية تقسم إلى هذه الرحلة المخطوطة نثريا

يار المصرية حادي الأظعان النجدية إلى الد قسمين الاول بعنوان

العربية، قام بتحقيقها يضجزت في الأرانأبقسم الرحلة التي قةالمتعل

بروفسور اللغة العربية في الجامعة الأردنية الدكتور محمد عدنان بخيت

. 2991وتم نشرها في عام

قة ة في الديار الرومية والمتعل القسم الثاني بعنوان بوادي الدموع العندمي

زة في الاراضي العثمانية حتى مدينة القسطنطينية، لم الرحلة المنجب

قيقها ونشرها إلى هذا الوقت، وبالرغم عن أصلنا العربي لم يكن يتيم تح

بهذا الموضوع مدفوعين بمقدورنا القيام بهذا العمل مع إعجابنا

تلك الصفحات، إتصلنا هاتفي هومتشوقين لمعرفة ما تحتوي تور مع الدك ا

، بذلك إن كان القسم الثاني تحت التحقيق أو النشر إستفسرناالبخيت و

ث سنوات وإن مدة ثلا أنه إستغرق في تحقيق القسم الاول عرفنا على

ردني مميز في أبحاث غالبا قد حقق من قبل شاب باحث أالقسم الثاني

في الرحلات إلى مدينة الرحلات والرحالة العرب وخصوصا

متخرج من الجامعة الأردنية في القسطنطينية المهدي عيد الرواضية

سلامي بدرجة ومتخصص في التاريخ الإ .2991الأثار الأدبية في سنة

ماجستير من نفس الجامعة وحاصل على الدكتورا في فلسفة التاريخ

5

بموسسة ، باحث ومساعد المدير العام 1621من نفس الجامعة في عام

دكتور قمنا بالإتصال بال. للفكر الإسلامي ية الأردنيةآل البيت الملك

أكثر من خمسة عشر بأنه قضىالرواضية وقمنا بزيارته وعلمنا منه

عاما في بحث ودراسة المخطوطات والمجلدات إستخلص منها ما تعلق

وقد قام بتأليف كتبا ،إلى هذا الوقت 1661ها من عام بالرحلات وادب

جغرافية على وجه الخصوص تعديدة كثير منها تناول قام .مواضيعا

لكن لا يوجد ات كثيرة في الرحلات وونشر مخطوطالدكتور بتحقيق

مع ذلك حصلنا من مجهوده على معلومات قيمة . ضمنها رحلة الحموي

تشوقنا للموضوع كثيرا . قسم الأكبر من هذه البحوثالتي يتكون منها ال

لكي فاقاحل التاريخية العربية في ضرب الآمن أجل إستعراض المر

. نستطيع الحصول على نظرة كاملة لهذا النوع من التعبير الأدبي

ن أصحاب الرحلات، والأسباب والدوافع بعد مقدمة قصيرة للتوضيح ع

وتأثيرها على الصورة الأدبية لتلك الفترة، بعدها قمنا التي دفعتهم للقيام

بذكر أسماء أصحاب الرحلات المذكورين في كتب تاريخ الأدب مع

لناهم حسب الرقعة المقصودة، الرحلات المذكورة في ص رحلاتهم، وف

موطن الرحالين البحث توضح خط السير بدأ من شبه الجزيرة العربية

الاوائل وبعدها البلاد العربية الأخرى وصولا إلى جميع أقطار

بعضهم تخطى تلك الأراضي مكتشفا الفتوحات الإسلامية العثمانية، بل

بعرض أدب الرحلة، وتوقفنا بصورة ثم مشينا . العالم الغامض قدما

اصة في رحلات القسطنطينية، وأخيرا أخذنا بعين الأعتبار الرحلات خ

م تحقيقها حتى وقت قصير مبتدئين برحلة بدر الدين الغزي التي لم يق

.التي حققها الرواضية وتم نشرها

6

برييلي الذي عنوان هذا البحث يحمل إسم كتاب للمؤلف فرنشيسكو ج

لهذا ألف كثيرة في هذا المجال والتي قسم منها أخذناه مرجعا كتبا

.العمل

7

INTRODUZIONE (in lingua italiana)

Il nostro interesse per questo argomento nacque quando la

professoressa Maria Pia Pedani, docente di Storia del Vicino e

Medio Oriente e in particolare di Storia Ottomana presso questa

benemerita università, sottopose alla nostra attenzione una

riproduzione fotocopiata di un manoscritto del XVI secolo,

A -Dīn A -Ḥ m wī (2451-1608).

Questo resoconto di viaggio, stilato in prosa intercalata da

frequenti versi poetici, si divide in due parti: la prima, intitolata

Ḥā ī - ‘ān an-naǧ ā - ā -m (Il cammelliere

N j s ’E ) e riguardante la parte di viaggio

compiuta nei territori arabi, è stata analizzata da mm

‘A nān B khī , p f ss ’Un s à G n n Amm n,

e pubblicata nel 1993; la seconda, intitolata B wā ī - umū‘ -

‘ n m b -wā ī - ā - ūm (Deserti di lacrime di

sangue nella valle delle terre bizantine) e riguardante il viaggio in

territorio ottomano fino a Costantinopoli, deve ancora essere

analizzata e pubblicata. Nonostante le origini arabe, non ci

n mm ’ zz compito, ma, affascinati

’ m n n nché sp n s c n sc

contenuto di quelle pagine, contattammo telefonicamente il

p f ss B khī p s p s ss n c n p c zione

della seconda parte. Apprendemmo così che la prima parte

’ p lo impegnò per ben tre anni e che la seconda parte

forse era già oggetto di analisi da parte di un giovane studioso

giordano che si era distinto nella ricerca su viaggi e viaggiatori

arabi ed in particolare sui viaggi a Costantinopoli: Al- h ī ‘Iy

8

A -R wā , laureato in Antichità Letterarie nel 1993 e

specializzato in Storia Islamica nel 2008 p ss ’Un s à

Giordania ad Amman, dottore in Storia della Filosofia presso la

stessa università dal 2012, ricercatore e assistente del direttore

generale della Fondazione Ãl al-bayt al-malakiyya li-l-fikr al-

s āmī ad Amman. Contattammo e successivamente s mm

A -R wā : egli trascorse più di quindici anni nella ricerca

e nello studio di volumi e indici, estraendo da essi tutto quello

che riguardava la letteratura geografica e i libri di viaggi. Dal 2002

a questa parte ha scritto numerosi libri, molti dei quali ad

argomento geografico, ed in particolare ha trascritto e pubblicato

molti resoconti di viaggio, ma non quello di Al-Ḥ m wī.

Comunque acquisimmo dal suo lavoro molte informazioni

preziose che costituiscono gran parte delle fonti di questa tesi e ci

pp ss n mm ’ m n n p c ere le

tappe storiche delle peregrinazioni arabe per avere un quadro il

più completo possibile di questo genere di espressione letteraria.

Dopo una breve premessa sulla definizione dei protagonisti dei

viaggi, degli autori delle relazioni, delle motivazioni che hanno

indotto i viaggi e della loro incidenza sul panorama letterario

’ p c , s p ss n p xc s s

viaggiatori arabi da tempo riportati nei testi di storia della

letteratura araba. I viaggi citati coprono praticamente tutte le

rotte possibili partendo dalla penisola araba, terra dei primi

viaggiatori, e successivamente dagli altri paesi arabi, fino ad

arrivare a tutte le terre occupate dalla conquista islamica e dagli

imperatori ottomani, oltrepassando in taluni casi le barriere del

m n c n sc sc p ’ n .

9

Si prosegue con la presentazione della letteratura odeporica,

inserendola nel più ampio alveo della letteratura classica e ci si

sofferma su quella che ha come meta finale Costantinopoli,

prendendo da ultimo in considerazione il recente lavoro di

interpretazione e trascrizione di alcuni manoscritti arabi rimasti

fino a pochissimi anni fa inediti, primo fra tutti la di Badr Ad-

Dīn A -Gh zzī p c A -R wā .

Il titolo di questa tesi ricalca volutamente il titolo di uno dei

numerosi libri che Francesco Gabrieli ci ha regalato e che

costituisce una delle maggiori fonti di questo lavoro.

10

1. PREMESSA

1.1. Identità dei viaggiatori

Non sempre si tratta di viaggiatori di pura etnia araba, anzi,

s p n ’Alto Medioevo, troviamo spesso viaggiatori di

diversa origine ma pienamente assimilati a quelli arabi da lingua e

cultura comuni.

Per arabi insomma si intendono dapprima i semiti della penisola

araba e poi tutti coloro, semiti e non semiti, che da essi

conquistati ne accolsero la religione e la lingua e insieme ad essi

formarono la cultura e la civiltà araba musulmana (Gabrieli,

1975).

Anche quando il dominio arabo si limitò a primato religioso e

culturale, la lingua araba rimase lo strumento espressivo delle

esperienze comuni di vita. Pertanto nel panorama dei viaggi e

delle memorie di viaggio relative al mondo arabo-islamico non

rientrerà, ad esempio, il Sefer-name di Nasir-i-Khusrev, persiano

del secolo XI che scrisse le sue memorie di viaggio in persiano, né

i viaggi compiuti in età più recente da viaggiatori turchi. L’

rimase a lungo la lingua dominante nella vita culturale del

giovane impero ottomano, oltre ad essere quella esclusiva della

pratica religiosa: essa diede infatti un apporto molto ricco al

lessico ottomano alla cui configurazione contribuì, se pure in

minor misura, anche la lingua persiana. P ù , c n ’ ff m s

nel Mediterraneo della potenza ottomana e la conseguente

formazione di una classe marinara e viaggiatrice turca, si avranno

opere descrittive e cartografiche in turco, quali il Gihan-numa di

Evliya Celebi e la Bahriyye di Piri Reis.

11

I viaggiatori arabi di cui conosciamo nomi, vicende personali,

motivi e interessi di viaggio sono soltanto un piccolo gruppo di

una infinita schiera anonima e oscura di viaggiatori, esploratori e

avventurieri. I loro profili sono vari: dal prigioniero di guerra al

mercante, dal pellegrino al dotto itinerante e al diplomatico, fino

m n sp n ’ m p ’ n

professione.

1.2. V gg t

Per quanto riguarda il rapporto tra i viaggi e la loro fissazione per

iscritto, n c n c s ’ p è giatore stesso,

come per Al- s‘ū ī, I n Ḥawqal, Al- q sī e Ibn Ba ū ;

più spesso, invece, viaggiatore e redattore non coincidono e

’ p ò ss n sc nz , n f pp n

viaggiatore egli stesso che incluse nella sua esposizione relazioni

di viaggi altrui, talvolta mai pubblicate in forma autonoma ma

solo passate di mano in mano tra diversi compilatori ed

elaboratori.

1.3. I viaggi e la letteratura geografica

Il riflesso letterario e scientifico delle esperienze di viaggio di

questi viaggiatori costituisce gran parte della letteratura

geografica in lingua araba giunta fino a noi. Accanto alla

trattazione teorica di derivazione quasi totalmente greca, la

geografia araba consta di una larga parte descrittiva che risulta

certo da una tradizione culturale anche in parte straniera, ma

12

soprattutto dalla diretta esperienza di viaggiatori ed esploratori

’O n ’Occ n , n n , m s m n nf .

13

2. UNA STORIA DI VIAGGI

2.1. Dalle origini ’ vv nt ’ s m

I beduini della penisola arabica erano in origine tribù nomadi

avvezze al continuo peregrinare, che costituiva la peculiarità del

s s m s c n n ’ pp n m n c

alla difesa del gruppo.

N ’A preislamica esistevano già due o tre centri sedentari

al nord e al centro della penisola e una progredita società agricola

e commerciale al sud, suddivisa in una serie di stati monarchici. E

da questi regni sud-arabici partivano carovane di cammellieri e di

mercanti per il commercio di spezie e aromi, dirette a nord fino ai

mercati della Siria.

Lo stesso Muhammad da giovane aveva viaggiato con le carovane

cc f n c nf n ’A .

“C c sc nz , f ss’ nch n C n ” recita un celebre īt

del Profeta Muhammad, che gli arabi non mancarono di onorare

(Salvioli, 2011). Il viaggio ha una funzione centrale nella nuova

religione da ss c : ’ f n ’Is m è al‑ ǧ ,

’ m z n Medina del Profeta e dei suoi seguaci, che

costituisce il viaggio esemplare a cui si appellerà la futura

propaganda islamica. Il Profeta compì anche due viaggi mistici: il

mi‘ āǧ, ’ sc ns ne notturna al cielo durante la quale avrebbe

incontrato i profeti che l’ n p c , e ’ s ā’, n c

mm f sp n c s n s n

“T mp S n ” cc ( K ‘ ) “T mp U m ” n

Spianata di Gerusalemme, dove appunto fu c s m sch

A -Aq ā; questo viaggio, considera ’ s ām realmente

14

accaduto, sarebbe avvenuto a cavallo di una creatura alata dalle

lunghe orecchie, il lungo dorso e il volto di donna.

Inoltre n c nq p s ’Is m è al‑ ǧǧ, il

pellegrinaggio a cc . È q s ’ m ch à cc s n ai

geografi e viaggiatori medievali di descrivere le terre e i climi che

attraversano per giungere nella città santa.

A m n n cc n n n s c’ n

Ghassanidi e i Lakhmidi, entrambi arabi cristiani : i primi erano

emigrati nel 250 dallo Yemen ad una regione della Siria

meridionale e i secondi vivevano dal 266 nella Mesopotamia

meridionale, con capitale Al-Hira.

In seguito diventarono rivali in quanto vassalli rispettivamente

’ mp bizantino e di quello persiano: i sovrani bizantini

n m n m c S s n ch ’ p evano

il regno lakhmide, principale centro della setta cristiana

nestoriana, ’ pp s ss z n n . Verso i due

suddetti imperi che nei secoli futuri saranno profondamente

arabizzati, si dirigeva appunto tra il IV e il VI secolo un flusso

alterno di nomadi, tra i quali si distinsero i poeti che andavano e

venivano dai due stati-cuscinetto, ne celebravano i re e vi

attingevano nuove esperienze per il loro rozzo bagaglio culturale

e spirituale, sc n c sì ’ n n m s gli altri

viaggiatori d ’ p c .

Oltre al regolare flusso commerciale vi fu per secoli un

ininterrotto filtrare di arabi che, partendo dal deserto,

oltrepassavano i loro confini e si avvicinavano ai margini della

società sedentaria e colta o vi si addentravano spinti da scopi

15

commerciali, politici, per vicende personali o per desiderio di

avventura (alcuni di loro arrivarono fino a Costantinopoli).

Poco dopo la morte del Profeta gli arabi iniziarono i viaggi di

invasione e di conquista nei territori limitrofi, espandendosi

sempre di più fino a costituire in meno di un secolo uno stato

s m c ch s s n ’As c n ’A n c ,

’A m n ’ E .

2.2. Medioevo islamico

Il mezzo di trasporto nei viaggi della società medievale islamica,

di tipo prevalentemente urbano, continuava ad essere il

cammello, quasi sempre nella consueta carovana che partiva da

una città e lungo il percorso si arricchiva o impoveriva di

partecipanti. Il viaggio generalmente di notte si interrompeva,

uomini e animali si riposavano nei k ān, rudimentali ospizi o

locande. I viaggiatori isolati potevano trovare ricovero anche

nelle moschee e nelle loro dipendenze oppure nelle bāṭ,

associazioni o posti di guardia e devozione che sorgevano in zone

originariamente di frontiera e venivano usate come basi

’ nc s n n ā - b. In epoca più tarda fungevano da

ricovero per viandanti le madrasa, scuole superiori di scienze

religiose, e le āw , conventi di confraternite.

16

2.3. Scopi dei viaggi

Tra i motivi e gli impulsi che spinsero ai viaggi gli uomini della

società arabo- s m c p m ’ p n

Mecca per ogni credente che ne abbia la possibilità fisica ed

economica. Per molti di essi la meta dei luoghi santi fu

’ cc s n sp nz , c n sc nz f ch ,

etnografiche e sociali di vario tipo.

I s p n sc nz s ’umma viaggiarono alla ricerca di

s m n nz , c n sc nz ’ ns n m n

celebrati maestri soprattutto in relazione agli īt del Profeta

che rimasero a lungo patrimonio culturale e religioso trasmesso

oralmente attraverso una catena di garanti, silsila.

Un’ cc s n c nn ss c n c s

della civiltà arabo-islamica fu la propaganda, ‘wa, in favore di

movimenti politici ed eretici le cui dottrine necessitavano di

diffusione tramite ’ p p catori e propagandisti

viaggianti, ā‘iyy. Infatti talune dottrine ebbero affermazione

pratica in regioni ben lontane dal loro luogo di origine, come la

s ī‘a c , ’ s f m ’ sm sm : la s ī‘a alidica fu la

prima grande dissidenza ’ ss s m c ch s è ff s

ovunque siano i musulmani1; gli eretici fatimidi provenivano dalla

Siria e si affermarono in Africa settentrionale e in Egitto;

’ sm sm s n I q ss n n f m n E .

1 Diffusione dello sciismo: oltre che in Iran dove ha la maggioranza assoluta, è maggioritario in Azerbaijan, Iraq e Bahrain; alte percentuali di sciiti si trovano in Libano, nello Yemen (zayditi) e in Kuwait; forti minoranze sono presenti anche in Arabia Saudita e Siria (alawiti) e, fuori dal mondo arabo, in Turchia (aleviti), Afghanistan, Pakistan e India.

17

Un altro potentissimo stimolo ’ à c mm c

ch p ò n p s m c n cc ’Hijaz ad

mp ’ z n s ’As cc n

’Af c s n n .

T ’ mp -islamico in via di prodigiosa espansione era

un mercato aperto ai traffici mercantili, alla fede e alla lingua dei

dominatori. La ā - s ām era in continua crescita territoriale e

’ mp s m c n s c non si arrestò ai suoi confini ma li

oltrepassò, entrando nella ā - b e divenendo il motore

delle nuove esperienze e conoscenze geografiche degli arabi.

Infatti i viaggiatori arabi erano animati anche da spirito

’ n s c n sc nz , n n m nc n n ss ,

contempo, un pio desiderio di propagare la fede islamica.

Altri motivi di viaggio erano le missioni politiche e diplomatiche

affidate a singoli individui dai loro sovrani, il puro impulso

economico e talvolta forzate trasferte in prigionia.

2.4. Viaggi e viaggiatori arabi in Estremo Oriente

Già nel secolo VIII pare esistesse una colonia di mercanti e

marinai arabo-persiani a Canton, il grande porto ed emporio della

Cina meridionale.

Tra VIII e X secolo navi di mercanti e avventurieri partivano dai

porti del Golfo Persico e, attraverso scali sulle coste occidentali

’In , n n alle Isole della Sonda, Sumatra e Giava, a

Ch mp n ’ V n m c n -meridionale e a Canton. La

più antica e più importante relazione di viaggio in questa

direzione è quella del mercante SULAY ĀN che nella prima metà

18

del IX secolo partì più volte dal porto di Siraf nel Golfo Persico e

s cò ’Oc n In n sp n n s f n ’In n s C n .

Un manoscritto conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi,

s n ’ nn 142 e intitolato k bā -Ṣīn w -l-Hind

(N z C n ’In ), cita come principale informatore

q s m c n S ymān ch pp m n n

n m n ’ , mentre in realtà il manoscritto consiste in

un insieme di notizie provenienti da molteplici fonti. Il mercante

S ymān è c nch f I n A -F qīh (s c IX-X) in

quanto esperto di itinerari marittimi e di paesi del Medio ed

Estremo Oriente. I suoi viaggi arrivarono fino a Canton, a quattro

m s sc s c s ’Om n ’ mp tanza

della sua testimonianza sul traffico arabo-islamico con la Cina è

cc sc f ch n n ’ nn 171 c n

musulmana di Canton andò distrutta e la navigazione araba verso

l’Es m O n s s ò p n s cca in

Malesia, riprendendo solo nella seconda metà del XIII secolo.

Il primo viaggiatore arabo spinto da pura curiosità scientifica e

culturale e al tempo stesso scrittore non occasionale di cui

abbiamo notizia fu AL- AS‘ŪDĪ, nato a Baghdad alla fine del IX

secolo e morto a Fustat nel 956. Fece molti viaggi, in Persia, in

In , C y n, n ’Oc n In n s C n c s

’Af c , n c sp c , n P s n n Siria. La sua opera

maggiore k bā - mān (Notizie del tempo) in trenta volumi

andò perduta, di essa ci rimane un compendio fatto dallo stesso

autore dal titolo Mu ūǧ -dhahab wa-m ‘ādin al-ǧ wā r

(Praterie ’ m n mm ). Q s ’ p pp s n

una miniera di dati storici, geografici e culturali distribuiti in una

19

descrizione del mondo fino ad allora conosciuto, una storia

ebraico-araba della creazione, elementi di cosmografia e

talassografia, una rassegna dei vari climi, notizie etnografiche e

storiche dei rispettivi popoli e infine una storia abbastanza

sistematica degli arabi, del Califfato e della società arabo-islamica

fino ai suoi tempi.

L n z n n ’Oc n In n n X s c s

spingeva ad est in Estremo Oriente e a sud sulle coste orientali

’Af c f n Z nz r e al Mozambico meridionale,

p p n ’ n ns s m zz z n q s che

si compirà solo nel tardo Medioevo (si pensi, ad esempio,

al ’In n s ch è p s p ù ns p p z n

musulmana della terra).

Contemporaneamente p c c nq s ’ s m zz z n

’In p s , p m s nz m n n s c VIII

sp z n mū Gh znavide del secolo XI che calando

’ Af h n s n c nq s ò Panjab e devastò il Gujarat.

Nei due secoli successivi i Ghuridi, dinastia musulmana che prese

il nome dalla regione di Ghur presso Ghazni dove erano migrati

’I n n , dopo un periodo di vassallaggio ai Ghaznavidi,

li sconfissero e regnarono su parte degli odierni Afghanistan,

Pakistan e India nordoccidentale(Treccani.it, Dizionario di storia,

2010).

N s ss p “ sch ”, n s m s m n di ex

schiavi turchi prima alle dipendenze dei Ghuridi, fondarono e

governarono il sultanato di Delhi che ebbe fine nel XVI secolo

quando Babur, discendente di Tamerlano, conquistò Delhi e

20

f n ò ’Impero moghul. L’In ch s ò I n B ū a nel XIV

secolo era già in larga parte islamizzata.

2.5. Viaggi e viaggiatori arabi nel Vicino Oriente

N ’As c n , n ’H malaya e ad est del Turkestan,

’ s ām non arrivò mai a impiantarsi saldamente: queste terre

abitate da popolazioni turche, mongoliche e cinesi furono solo

occasionalmente percorse da singoli mercanti e viaggiatori.

L’As n , c nq s s m zz solo a partire dal secolo

XI, fu a lungo ma fuggevolmente percorsa dagli arabi in alterne

vicende di guerra, quella arabo-bizantina di frontiera. La stessa

Costantinopoli, più volte assediata dagli arabi ma conquistata

molto più tardi da un altro popolo musulmano, gli ottomani, fu

visitata per tutto il Medioevo da mercanti, ambasciatori o

prigionieri di guerra, n q f HĀRŪN IBN YAḤYA del

secolo IX. Questi fu il primo visitatore arabo di Costantinopoli e

R m n ’ à s ch c n sc m p nome. Il racconto

delle sue peripezie ci è stato conservato dal geografo del X secolo

Ibn Rusta e viene comunemente riferito agli anni 880-890 circa.

D Hā ūn n n s s n : si è supposto che fosse un arabo

cristiano di Siria, anche se in realtà non esistono nella sua

relazione accenni alla sua fede. Iniziò i suoi viaggi ad Ascalona in

Palestina dopo esser stato catturato e condotto prigioniero a

Costantinopoli, dove presto recuperò la libertà. Da lì attraverso la

penisola balcanica e il Veneto giunse a Roma, ma non sappiamo

con che qualifica e con chi viaggiò.

21

Dopo Roma si trovano accenni alla Francia meridionale e alla

Britannia che certamente non corrispondono a una diretta

esperienza di quei luoghi, mentre il contatto diretto di Hā ūn c n

R m è s m n ’ cc nn sc p n

musulmani2 p n n p m ’Af c e dalla Spagna cui la

c à sp s ’ cc nn ’ s R m n

radersi la barba e il capo.

La maggior importanza storica, topografica e di costume spetta

n m n s p n s c p z n n : Hā ūn

sc c n m p c p , ’ pp m ,

palazzo imperiale e la relativa chiesa, la colonna di Giustiniano e

’ cq V n ; c s nn ’ mp

palazzo a Santa Sofia, la cerimonia della presentazione dei

p n m s m n ’ mp n nch ss

ff c n c nc ’ n .

2.6. V gg v gg t b n ’Eu p ’ st

Il con c s m c c n ’E p

sudorientale n ’ è testimoniato dalla relazione di

AḤMAD IBN FAḌLĀN s s p p s V ’ n z

del secolo X che rappresenta il più importante riflesso letterario a

noi giunto di quella corrente di traffico3 diretta dai paesi del

C ff s ’E p n s n n , m n n

costituiscono il maggior documento archeologico i tesori di

2 La scorreria p ù f m s f q ’ nn 150 con il saccheggio delle basiliche degli Apostoli. 3 Il traffico era costituito principalmente ’ sp z n sch , p cc ambra.

22

monete musulmane4 rinvenute in gran quantità in Ucraina,

Polonia, nei paesi baltici e scandinavi.

I n F ān, di origini persiane, s n’ m sc

musulmana che partì da Baghdad nel giugno del 921, per ordine

del califfo abbaside Al-Muqtadir, diretta al sovrano dei Bulghar

del Volga: questi, già c n ’ s ām, aveva sollecitato una

missione per istruire alla nuova fede il suo popolo e per essere

aiutato a costruire una fortezza contro i nemici Khazari.

Rientrato a Baghdad compilò un rapporto completo sul suo

viaggio che però non ci è pervenuto in forma originale e

completa: se ne conoscevano alcuni stralci conservati dal

geografo Yāqūt Al-Ḥ m wī del XIII secolo, finché nel 1923 fu

scoperta in Persia una s s m n c ’ p

I n F ān. L’ m sc , attraverso la Persia e il Khorasan,

raggiunse la città di Bukhara, allora capitale dei Samanidi, poi

arrivò per via fluviale alle zone del Khuwarizm, quindi alle terre

dei turchi e infine a quelle dei Bulghar il cui accampamento,

situato alla confluenza della Kama con il Volga, fu raggiunto nel

maggio del 922. I fondi richiesti non arrivarono a destinazione per

gli intrighi di alcuni funzionari, m ’ m sc f cc

ugualmente in modo onorevole e, dopo aver orientato quelle

genti su diverse questioni religiose, fecero ritorno a Baghdad non

si sa per quale itinerario in quanto ne manca la parte relativa.

Il racconto di I n F ān, sebbene incompleto, è comunque

prezioso per le numerose notizie pittoresche sulle popolazioni

incontrate durante tutto il viaggio: i Bulghar, popolazione unno-

4 D h m ’ n , q s s c IX-XI.

23

turca stanziata dopo il VII secolo sul Volga e minacciata dal

popolo turco dei Khazari, di religione giudaica; i popoli turchi

degli Oghuz, tra il Casp ’A , c n P c n h ; infine i ūs che

scendevano lungo il Volga a commerciare con quei popoli turchi e

che erano considerati da alcuni dotti arabi slavi e da altri

scandinavi.

Due secoli dopo, nel 1130, ABŪ ḤĀ ID AL-GHARNĀTĪ, nato a

Granata nel 1080 e trasferitosi a Baghdad, intraprese un gran

viaggio verso quelle regioni del Caspio e della Russia meridionale

già p c s ’ m sc I n F ān. Giunto via mare alle

foci del Volga, trascorse vari anni nella città turco-khazara di

Sagsin, poi risalì il Volga fino a Bulghar che intanto era diventata

una città stabile. Qui pare sia tornato più volte e vi perse pure un

figlio; nel 1150 da Bulghar partì alla volta del principato di Kiev e

p ’Un h , ò s ì p cc c n

musulmani e lasciò un altro suo figlio ad abitarvi.

Nel 1153 tornò nella ā - s ām e andò a fare il pellegrinaggio

alla Mecca. Infine tornò a Baghdad e scrisse la relazione del suo

viaggio per il visir abbaside; morì vari anni dopo a Damasco. Le

sue esperienze di viaggio sono racchiuse in due diverse opere

geografiche, giunte a noi in forma incompleta e sintetica; le sue

pregevoli notizie, sebbene affiancate da numerose leggende e

fantasie, h nn f q s ’ m m c

intellettuale uno dei più importanti trasmettitori medievali di dati

geografici ed etnografici sui pop ’E p n

settentrionale.

24

2.7. Viaggi e viaggiatori arabi nel Mediterraneo

Il Mediterraneo a partire dal secolo VIII sembrava un lago arabo

solcato in lungo e in largo da imbarcazioni arabe, anche se le

coste non furono mai interamente in possesso degli arabi (lo

n s ’Af c N Sp n ).

Poi gli arabi occuparono durevolmente la Sicilia (secolo IX-XI), per

tempi più brevi la Sardegna e singoli punti di Puglia e Campania e

imperversarono in quei tre secoli con devastanti scorrerie per

tutto il nostro Mezzogiorno.

Tra i viaggiatori arabi che hanno avuto diretta esperienza dei

n s h n ’ e c s n n

z n , à c Hā ūn I n Y y , c’è s

IBN ḤAWQAL che nel secolo X visitò di persona la Sicilia e pare

anche Napoli con parte della Campania. Grande viaggiatore e

geografo mesopotamico, crebbe forse a Baghdad da dove iniziò

nel 943 i suoi viaggi che lo portarono in tante regioni del mondo

islamic , P s ’Af c s n n Sp n , spinto

soprattutto dal desiderio di arricchire le proprie conoscenze:

infatti fin da giovane amava le opere geografiche dei suoi

predecessori I n Kh ā h h e Q ām h. Comunque motivo dei

suoi viaggi furono certamente anche gli interessi commerciali e

forse pure quelli politico-religiosi.

Verso il 951 incontrò il geografo e cartografo Al-Istakhrī che

’ p ’ n f c A -

Balkhī e che lo invitò a rivedere, correggere e completare la

propria opera. Nel 973 visitò la Sicilia. Ritornato a Baghdad nel

976, raccolse le sue impressioni di viaggio nell'opera K tāb -

25

m sā k w -l-m mā k (Libro delle vie e dei regni). L’ p A -

B khī in originale è andata perduta e, da quanto si è conservato

, s c p sc ch n ’ p I n Ḥ wq è

f ’ pp A - Is kh ī s p p n n

del mondo musulmano, mentre il suo contributo personale

’Occ n s m c , ’Af c N Sp n ch

egli visitò negli anni più brillanti del Califfato di Cordova. Bella e

particolare è la sua descrizione della Palermo araba che lui visitò

nei più bei giorni della dinastia Kalbita.

C n mp n I n Ḥ wq f AL- UQADDASĪ, cosiddetto

perché nativo di Gerusalemme (nel 947).

C m I n Ḥ wq p ss q ch simpatia per i Fatimidi, la

n s c ’E n n q s c , ed inoltre come lui

m ò s ’ s ām, di cui solamente

non visitò di persona la Spagna. I suoi lunghi viaggi ebbero come

unico scopo il desiderio di conoscere, indirizzato agli uomini più

che ai luoghi: infatti la sua relazione di viaggio del 985, s n t-

t q sīm fī m ‘rifat al- q īm (La migliore divisione per la

conoscenza delle regioni) è il più ricco trattato di geografia

antropica che noi possediamo per il Medioevo islamico. Ebbe uno

speciale interesse per le popolazioni, gli usi e costumi, il

commercio, la moneta, i monumenti, le credenze e le lingue.

IBN ǦUBAYR è stato un viaggiatore e un poeta arabo andaluso

del XII secolo che sò n c p ’ n

in pellegrinaggio alla santa Ka‘ba. La sua relazione di viaggio,

, è composta in una forma letteraria di squisita eleganza

secondo il gusto del tempo. Dotto di scienze religiose, è

26

considerato il principe dei viaggiatori arabi letterati; nacque a

V nz n 2254 m ì A ss n ’E n 2127, m

sua residenza preferita in patria fu Granada.

Compì tre viaggi in Oriente, sempre avendo come meta il

pellegrinaggio alla Mecca; è la relazione del primo viaggio

svoltosi nel 1183-85. Partito da Granada raggiunse Ceuta nel

Marocco e di qui Alessandria; s ’E s m cò

Aidhab sulla costa del Mar Rosso e sbarcò a Jeddah. Dopo il

pellegrinaggio rimase sette mesi alla Mecca, poi attraverso il

s ’A andò in Iraq e Siria; si imbarcò per il ritorno dalla

Palestina, raggiunse lo stretto di Messina dove ebbe un naufragio

ch f c n S c . A s s s ’ s , s

imbarcò a Trapani e rientrò in Andalusia.

I n Ǧ y n n s n ò c m

ā - s ām, ma il suo giornale di viaggio è fondamentale per la

conoscenza del mondo islamico mediterraneo alla fine del secolo

XII in quanto egli descrive con coscienziosa p c s n ’ sp

dei paesi e delle città attraversate, dei monumenti, il tipo e il

carattere degli abitanti, gli usi e costumi locali, il regime politico, i

mezzi e modi di viaggio, il tutto fissato in una prosa semplice ed

elegante allo stesso tempo. Valore unico, poi, hanno le pagine

finali della , c n ’ ff sc n n sc z n S c -

normanna: I n Ǧ y s cò ss n s mp s

nel dicembre 1184, sotto gli occhi di re Guglielmo il Buono, che

confermò la sua fama di umanità soccorrendo generosamente i

naufraghi. Fino alla sua partenza da Trapani nel marzo 1185, egli

s ’ s ām s c n s ’ m n nz

normanna; pertanto le sue pagine registrano la grata meraviglia

27

’ p tolleranza del re cristiano e la descrizione di

costumi e riti della fede islamica ancora osservati semi-

clandestinamente alla sua corte.

2.8. Il viaggiatore arabo per eccellenza

Tutti i viaggiatori arabi furono superati per quantità e durata dei

viaggi da IBN BAṬṬŪṬA, maghrebino di Tangeri dove era nato nel

1304. A ventuno anni lasciò la patria e vi fece ritorno solo dopo

ventiquattro anni di viaggi: il pretesto primo era stato il

p n , m à ’E , n n sc n

n ’H j z p Mar Rosso, salì a visitare la Palestina e la Siria, poi

p p n p ì p ’I q, scese di nuovo alla Mecca

e quindi andò a visitare lo Yemen, la Somalia e Zanzibar.

In un viaggio successivo, nel 1332, sò ’An ò

p N n C m , p s ò n’ m sc

C s n n p . D ’Af h n s n s ff cc ò m n n n

dove rimase per anni. D ’In s 2154 p ssò n In n s

poi in Cina fino a Pechino, tornando in patria nel 1349. Due anni

dopo visitò i resti della Spagna musulmana e più tardi ancora fece

il suo ultimo viaggio in cui attraversò il deserto del Sahara fino a

Mali sul Niger, poi rientrò in Marocco dove dettò a un segretario

andaluso il racconto dei suoi viaggi, la ; morì nel 1368-69.

Talora appena fuori dalla civiltà musulmana, egli sente e confessa

il suo disagio, e riferisce le cose in modo sommario e confuso

tanto da far dubitare della verità del suo racconto. Tuttavia la

sua relazione è preziosa per le sue descrizioni di luoghi, uomini e

c s m s c , f n’ ss z n c s m s nc

28

onesta. Inoltre fu il primo, e a lungo il solo, a lasciare notizie

scritte su alcuni popoli del ceppo turco-mongolo, ’India

musulmana e indù e dei territori transahariani sul Niger.

2.9. Un viaggiatore mercenario

Infine un esempio di viaggiatore per professione: AḤ AD IBN

ĀǦID, n e cartografo nato nel 1421 a Julphar

s c s ’Om n da una famiglia di piloti e capitani di mare.

P s cò ’Oc n In n , dalla costa orientale

’Af c ’In n s , procurandosi una vasta esperienza

grazie alla quale produsse un gran numero di carte di istruzione

nautica, trattati e manuali per la navigazione costiera e portuale

che costituiscono una miniera di n z s ’ s n m n c

degli arabi alla fine del Medioevo, sulla loro tecnica di

navigazione, sulle correnti e i venti, sulle coste e i porti del Mar

R ss ’Oceano Indiano. Molti di questi scritti sono in versi

didascalici, s c n ’ s m e.

I n āǧ fu il pilota arabo n ’Oc n In n del grande

navigatore portoghese Vasco da Gama che per primo in Europa

doppiò il Capo di Buona Speranza e c s n ’Af c ,

n (q s n c A m c m p ),

navigò direttamente fino a Kalikut sulla costa sudoccidentale

’India (1498).

I n āǧ , ch p s m m n ss f n p m nn XVI

secolo, fu il primo spettatore e commentatore di quella prima

fase della colonizzazione europea in India, come dimostrano i

s s : “I t g s s s s gn tutt qu st t …

29

corruppe il Samiri5, pp ss … n n s s à p

me, tra loro g In n , p tt st …”.

L f ’ p I n āǧ chiudono degnamente la serie

dei grandi viaggiatori ed esploratori arabi nel periodo classico

della loro civiltà.

5 Sovrano indigeno.

30

3. MANOSCRITTI ARABI

Come è noto, durante il Medioevo il mondo musulmano compì

incredibili progressi in campo scientifico: gli studiosi di Baghdad, Il

Cairo, Damasco e Cordoba partiron ’ à culturale lasciata

dagli eruditi di Egitto, Mesopotamia, Persia, Grecia, India, Cina e

la svilupparono ottenendo progressi in medicina, astronomia,

ingegneria e c ’ m n sc p n c m

algebra, trigonometria e chimica. Inoltre i testi arabi

rimpiazzarono quelli greci come fonti di saggezza.

Dal VII al XIX secolo i manoscritti in caratteri arabi hanno diffuso il

sapere in lingue e culture diverse – ’A n c

Cina, da Zanzibar alle rive del Volga – con straordinaria efficacia e

continuità: una sterminata produzione di cui finora solo una

piccola parte è emersa, studiata, catalogata e a cui ha contribuito

in larga parte la numerosa schiera di viaggiatori arabi con la sua

produzione letteraria, diffondendo insieme ad essa anche il

proprio sapere e la propria cultura.

Alla scoperta di tali manoscritti hanno contribuito molti studiosi

arabi e tanti orientalisti occidentali e per orientalisti non

intendiamo quelli descritti da Edward Said che verosimilmente

hanno avuto ben altri interessi, s ’ m n m

sapere, ma ci riferiamo a quelli che, fortunatamente numerosi,

dai secoli XVIII e XIX e soprattutto dal secondo dopoguerra ad

h nn sc p ’ s s nz m n sc , n h nn

c ’ n p z n , ’ z n s mp m nch

traduzione in altre lingue. Facciamo riferimento a questi

orientalisti, c ’Enc c p T cc n sc n

31

atteggiamento caratterizzato da spiccato interesse e forte

ammirazione per ciò che è orientale, per la civiltà e la cultura

’O n .

32

4. LETTERATURA ODEPORICA ARABA

4.1. Prima prosa letteraria

Si inserisce nel più ampio panorama della prosa letteraria araba.

Dopo quella preislamica (discorsi oratori, prediche, biografie dei

poeti, proverbi, responsi di indovini e stregoni pagani), non del

tutto autentica poiché la trasmissione orale di materiale non

vincolato da metro e rima lo ha certamente esposto ad

alterazioni e contraffazioni, la prosa araba certa comincia con la

C c m n à m n s ’ nn 2 h e si sviluppa poi con

i generi storiografici relativi al Profeta ( īt , m g āzī e sīra), le

opere di traduzione soprattutto dal pehlevi e a partire dal secolo

VIII-IX (prima epoca abbaside) ’adab (Gabrieli,

1967).

4.2. I Kāt b tt tu ’ b

Per adab si intendeva in origine il modo di comportarsi o

’ n s n n m sunna, termine ch c n ’ s ām

nn sp c f c p ’ m s , m n adab rimase

legato alla tradizione degli antenati e solo in seguito assunse una

valenza più intellettuale, conferendo alla letteratura omonima la

p c à c m c n n ss ’ m c ltura

da lui creata. Nei secoli successivi ’adab passerà

infatti a rappresentare tutto ciò che un uomo deve sapere per

n s c à, c ’ m n , ’ q nz

c , n c n p c ò ’ n n mento.

L ’adab iniziò per opera dei kāt b, scrivani o

segretari spesso di origine non araba che registravano gli atti

33

amministrativi in arabo e mandavano lettere ( sā ) ai

governatori nelle province della ā - s ām e ai sovrani stranieri;

alcuni scrissero anche opere indirizzate a principi e cortigiani a

fini educativi e moraleggianti diventando colti uomini di lettere e

famosi scrittori, altri continuarono a tenere le redini

’ mm n s z n , f n nz lla giustizia.

Nella sua seconda fase ’adab registrò un

cambiamento diventando letteratura amministrativa. Si

scrivevano testi per i kāt b ’ mm n s z n n

stato: a questo proposito Ibn Qutayba, esperto in scienze

religiose e giuridiche, volle rendere fruibile “n n sp c s ”,

kāt b, una conoscenza diventata già troppo ampia e a tal scopo

compilò manuali su poesia, linguistica, algebra, geometria, storia

e diritto.

4.3. Storiografia

C n ’ ff m s p s , s f s ò

esigenze morali ed entrò nella vita culturale profana: bisognava

raccontare come si erano svolte le vicende e gli Abbasidi vincitori

dovevano assicurarsi il riconoscimento della propria legittimità.

Al-Balādhurī, n p s n , è p m p

storia profana, utū -bu ān (La conquista dei paesi), e di K tāb

nsāb - s āf (Il libro delle genealogie dei nobili). Gli storici, in

gran parte di origini persiane e legati alla corte del califfo,

presentavano gli Abbasidi come i restauratori e i sostenitori

’ s ām e gli Omayyadi vinti come una dinastia empia e

corrotta. Seguiranno le opere At-tā īk dello storico e geografo

34

arabo di fede sciita Al-Y ‘qū ī, la prima storia araba basata su una

visione unitaria in cui furono inseriti anche assiri, babilonesi,

greci, romani, persiani, indiani, cinesi, berberi, abissini, e K tāb

tā īk -rusul wa-l-mu ūk s c p s n A -Ṭ ī,

chiamata anche Annali p ché, p n ’ p c P f ,

narrazione storica è organizzata appunto per anni. Al-Y ‘qū ī

scrisse anche un K tāb -bu ān, per il quale raccolse materiale

letterario e interrogò di persona i viaggiatori.

4.4. Geografia

Parallelamente si sviluppò una corrente scientifica, interessata

alla descrizione della Terra, che si adoperò a tradurre in arabo

opere geografiche dal sanscrito, dal greco e forse dal pehlevi.

La geografia si sviluppò anche per esigenze amministrative come

la riscossione delle tasse e la comunicazione tra le diverse zone

del califfato, per necessità politiche come il controllo delle

frontiere e lo sviluppo dei commerci internazionali, ed infine

anche per il pellegrinaggio alla Mecca. Primo geografo a scrivere

in lingua araba fu il kāt b di origine persiana Ibn Kh ā h h,

c p p s ’ nf m z n n p nc s n , poi

di Baghdad e di Samarra. Scrisse il K tāb -m sā k w -l-m mā k

(Il libro degli itinerari e dei regni), organizzato secondo la visione

degli Abbasidi per cui Baghdad era il centro del mondo.

In questo panorama si inserisce la prima letteratura odeporica6

araba di nostra conoscenza che, oltre ad entrare con pieno diritto

a far parte del variegato panorama letterario classico, costituisce

6 Dal greco odoiporein, camminare.

35

una preziosa e copiosa fonte documentaria di estremo interesse

storico, geografico ed etnografico.

4.5.

Lo studioso giordano Al- h ī ‘Iy A -R wā ci conferma che la

tradizione geografica araba ha conosciuto diversi tipi di

letteratura odeporica distinguibili fra loro in base ai motivi che

hanno dato impulso al viaggio.

Ci sono i viaggi di pellegrinaggio, cioè i n ’H j z, per cui si

sono distinti i Maghrebini e gli Andalusi lasciando una ricca

tradizione, assai importante per la precisione delle descrizioni e

in quanto fonte di rare e preziose testimonianze.

Numerosi sono i viaggi geografici legati alla scoperta di luoghi e di

popoli, alla registrazione delle descrizioni di città, monti e fiumi e

alla valutazione delle distanze fra determinati luoghi: in questo

tipo di viaggio hanno eccelso gli esploratori di paesi lontani, che

h nn c ns p ’ mportanza della loro impresa

ed hanno registrato per iscritto tutto quello che avevano

diligentemente osservato.

Ci sono anche i diari geografici scritti dagli ambasciatori durante

le loro missioni, di notevole qualità per la sagace osservazione

rivolta ad aspetti utili di terre, popoli e costumi divenuti oggetto

della loro descrizione.

Accomunano tutti i tipi di viaggio il tema della narrazione, cioè i

luoghi e gli uomini che li abitano, la descrizione della terra e di

tutto quello che ci sta sopra compreso i prodotti agricoli, il

36

ricordo delle eccellenze tra le personalità e gli studiosi che i

viaggiatori incontrarono in quei territori.

4.6. n p m t

Tra le mete più ambite dei viaggiatori erano Mecca e Medina,

città sante dal prestigio religioso e scientifico costante nel corso

dei secoli della storia islamica: attirano a sé i musulmani per il

p n ’ s c z n s p s nch

i più lontani; la sofferenza p f c ’ nc

pericoli erano argomenti che dominavano la gran parte della

letteratura di viaggio legando insieme le varie opere.

La divulgazione della maggior parte di tali opere è stata merito di

Ḥ m A -Ǧāssir7 ch h p c s s n “A -‘A ”,

rendendo noti i loro autori e i nomi dei paesi in cui si trovavano le

loro copie.

In seconda posizione, quanto a numero di viaggiatori della

ch ’h nn s , s c à G s mm che

rappresentava una meta ambita di viaggio sia per il suo prestigio

religioso di luogo benedetto, santuario della religione, sia perché

era un luogo di scienza, un centro di studio visitato dagli

intellettuali musulmani provenienti da svariati paesi del mondo.

Infatti, sulla base di tali dati, si era creata una letteratura islamica

che invitava a visitare Gerusalemme per essere benedetti dalla 7 Ḥ m A -Ǧāss (1907-2000) fu uno storico e un importante giornalista saudita, autore dell’ p n c s p s popolarmente nota come K tāb al- nsāb, f n s “A -Y m m h” n 2941 “A -‘ ” n 2900. Q s ’ m , che si occupa di storia, letteratura e tradizione intellettuale araba e da sempre ha dato spazio sulle sue pagine ad articoli e opere di letterati e ricercatori , è f ‘ n.

37

sua santità: nelle biblioteche gli scaffali dei manoscritti si

riempirono di una grande quantità di diari di viaggio nei luoghi

santi e di libri di virtuosi; la relativa vicinanza tra Gerusalemme e

’H j z n n p m m h n n alusi a

visitare Gerusalemme dopo aver compiuto il pellegrinaggio. Nella

città di Ayila (presso Al-‘Aq , n s G n ) si

separava la carovana dei pellegrini dello Sham da quella degli

egiziani e da là chi voleva visitare Gerusalemme la raggiungeva

via terra attraverso Ghaza o attraverso Al-Khalil.

A z p s c à ch p ù n ’ nz n

visitatori era Costantinopoli che prese posto nella letteratura di

viaggio a fianco delle città sacre di Mecca e Gerusalemme, anche

se quello che richiamava i viaggiatori non era la santità dei luoghi

ma il suo prestigio politico soprattutto da quando, conquistata

dagli Ottomani nel 1453, era diventata capitale del califfato.

Era diventata meta di molte missioni diplomatiche, di mercanti e

di persone che volevano raggiungere la Sublime Porta in nome di

propri interessi o per denunciare soprusi subiti da parte di

governatori locali oppure per chiedere assistenza ovvero sussidio.

Costantinopoli era anche meta di studiosi specialmente dopo la

rinascita scientifico-culturale della città che aveva anche

consentito la costruzione di ricche biblioteche: a tal proposito il

viaggiatore del XVI secolo At-T m k ū ī raccontò di come il

mercato dei w āqīn o u ā (venditori di documenti cartacei)

fosse letteralmente inondato di manoscritti in lingua araba

p n n p nc ’ mp .

38

5. I PRIMI VIAGGI A COSTANTINOPOLI

( p m ’ ns m n mp m n )

C s n n p , ’ n c B s nz , s sc c m c p

S c R m n Imp ’O n C s n n G n

n ch m “n R m ” “ n R m n ”; p

averla conquistata, O m n s p nn m n n Is ām ū

che pote s n f c “c à ’ s ām” “ n s ām” “c à

p c ”. In s p s n m Is ānbūl Is n ū ed

anche di Al-As ān ch s n f c “ n c ” (at-takia al-

kub ā, dove per takia si intende un luogo di preghiera e di

riposo), “ c s f c à”, “ c s s p m ” “ c s

c ff ” ( n K z k s n f c m n “c p ”

persiano astane ch s n f c “s s m ” “p ”).

Tra i più antichi testi di viaggio legati a Costantinopoli è il viaggio

del compagno del Profeta ‘UBĀDA BIN AṢ-ṢĀMIT nelle province

m n f n ff n ’ s ām: questo viaggio, se è avvenuto

realmente, appartiene, per quanto riguarda le motivazioni, sia al

filone diplomatico sia a quello della propaganda islamica. Il testo

è stato riportato dal geografo del XIII secolo Yāqū A -Ḥ m wī8

nel suo Mu‘ǧ m -bu ān (Dizionario dei paesi), seppure fosse

nch’ s s c à. N ‘U ā è

c c n sc c m R qīm Ah A - Kahf. La Grotta dei

Sette Dormienti, menzionata nella Sura del Corano chiamata Al-

Kahf, è situata alle porte del villaggio di Ar-R qīm, 26 Km

capitale giordana in direzione est: un gruppo di giovani devoti

sfuggirono alle persecuzioni di Traiano rifugiandosi in questa

8 Yāqū A -Ḥ m wī: Mu‘ǧ m -bu ān (B , Dā Ṣadir) 3: 61-62.

39

grotta e Dio per salvarli li fece dormire per 300 anni; al loro

risveglio credevano di aver dormito un giorno o poco più, ma

quando furono scoperti, Dio li fece dormire per sempre nella

. C s n nc n c n ’ p c z n n ,

somiglianti ai resti di una moschea, che corrispondono

esattamente alle descrizioni del Corano.

Il viaggio di ‘U ā fu seguito da una serie di viaggi compiuti con

lo scopo di scoprire i luoghi geografici n ’ p c c ff Hā ūn

bin mm , n p Hā ūn A -R shī ch m

n ’ nn 157. I p m q s è s f tto da un famoso

m m c , UḤAMMAD BIN ŪSĀ BIN SHĀKIR (morto

nel ’ nno 873), dotto anche in ingegneria, scienze, musica e

s n m , ch n f B nī ūsā s

scientifico Ḥiyal (Artifizi); il califfo lo aveva mandato in missione

n ’ mp m n p s m n A -R qīm

‘Ammū Nīq . La grotta di Ar-R qīm è stata citata, oltre che

Yāqū A -Ḥ m wī, nch I n Kh ā h h9 nel suo K tāb -

m sā k w -l-m mā k (Libro delle strade e dei regni), n ’analisi

’ p mm n ūsā contenuta in ‘ ām

(Personaggi famosi) dello scrittore siriano Az-Zirik ī10 e nella

9 I n Kh ā h h: K tāb -m sā k w -l-m mā k (Laydin, Ma ‘ B ī , 2119) p. 106. 10 Kh y A -Dīn Az-Z k ī, - ām qāmūs t āǧ m -ash - ǧā w -n-n sā m n -‘ b w - -must bīn w - -must s qīn (A -Qāh , Tsūmās, 1954-1959, in 10 volumi) 7: 116.

40

Tā īk al-adab al-ǧug āfī -‘ bī (Storia della letteratura

geografica araba) del russo K čk sk j11.

I n Kh ā h h12 riportò anche il testo USLI BIN ABĪ

MUSLIM AL-JAR Ī n c s n scritte le opere dei bizantini e

tra queste la città di Costantinopoli (Al-J mī s p n

B z n n n ’ nn 154 p a tornato in libertà).

Un s è q HĀRŪN BIN YAḤYA l IX secolo,

nch’ c B z n n ; h sc n p z s

descrizione della città di Costantinopoli, riportata interamente da

A m ibn Rusta13 I f hān, esploratore e geografo di origine

persiana del X secolo, nel suo K tāb l-a‘ āq an-n fīs (Il libro

delle gemme preziose) edito nel 1893. P m n s

Hā ūn n ‘A ī n Y y , p ‘A A h f A -

Mun ǧǧim Al-B h ā ī ch f n f m s morto giovane

a Baghdad nel 901.

Dello stesso periodo sono i testi del famoso viaggiatore

m cch n YAḤYA BIN AL-ḤAKA (m n ’ nn 105

soprannominato AL-GHAZĀL per la sua avvenenza) che si

collegano al filone diplomatico della letteratura di viaggio: infatti

fu per la sua conoscenza delle lingue e la sua abilità nelle

ch ’ m C , ‘A A -Ra m n II n A -Ḥ k m

Al- wānī, lo inviò nei paesi del nord per negoziare con i

N m nn ch n ’ nn 155 n s ’An s 11 Ignatij Julianovič K čk sk j, Arabskaya geograf českaya literatura, Mosca-Leningrad, 1957; Tā īk -adab al-ǧug āfī -‘ bī (Al-I ā h- h qāf yy -l-ǧām ‘ -‘ yy , 2901) 2: 211. 12 I n Kh ā h h: K tāb -m sā k w -l-m mā k, (Laydin, Ma ‘ B ī , 2119), p. 105. 13 Ibn Rusta: K tāb - ‘ āq n-n fīs (Laydin, Ma ‘ B ī , 2191) p. 229.

41

saccheggiarono Siviglia. Pare che Al-Gh zā ss già visitato

Costantinopoli prima di questa data, ’ n n n m ss n

p c nc n p c c n ’ mp T f ;

conservarono notizia delle sue due missioni, nonché i testi delle

sue poesie14, gl s c I n D y A -Maqq ī15.

Nel secolo XI visitò Costantinopoli il dottore AL- UKHTĀR BIN

AL-HASAN IBN BUṬLĀN B h , m n 2600; partì alla

’E ch ns p nn , avendo

soggiornato per n p ’ ad Aleppo e visitato poi Costantinopoli e

Antakia. Alcune fonti ci testimoniano la veridicità di queste visite,

in particolare ’edizione critica del suo diario di viaggio contenuta

in ‘ ām di Az-Zirik ī16.

I ABŪ AL-HASAN ‘ALĪ BIN ABĪ BAKR AL-HARAWĪ, noto

come AS-SĀ’IḤ ( viaggiatore) e morto nel 1215, ci ha lasciato una

composizione per scrivere la quale aveva girato i paesi

annotandone i santuari, i sepolcri dei santi, i luoghi sacri, le

tombe e le moschee. Chiamò il suo libro Al- s ā āt ā m ‘ f t az-

ā āt (I segnali per riconoscere le visite), in cui menzionò lo

scopo della sua opera che era unicamente il poter ricordare le

visite allo Sham, ai Profeti, ai loro compagni e ai virtuosi che

stavano attorno a loro: infatti il fascino che egli provava per il

sufismo era ciò che lo aveva spinto a viaggiare. L’ p As-Sā’ ,

14 I n D y : -muṭ b m n s ‘ā -maghrib, p. 133; Al- qq ī: f ṭ-ṭīb, 2: 257-259. 15 Al- qq ī – Letterato e storico arabo musulmano, originario di Maqqarah in Algeria, morto nel 1632. La sua opera maggiore f ṭ-ṭīb è divisa in due parti, di c n s c à Sp n m s m n ’ f s L sān A -Dīn I n A -Kha ī (T cc n . ). 16 Az-Z k ī: ‘ ām, 7: 191.

42

che assomiglia a un manuale o a una guida, è stata analizzata e

trasc Jānīn Sw ī , A - ‘h -F nsī di

Damasco nel 1953. Usarono i suoi dat Yāqū A -Ḥ m wī, nch

se con cau , nch I n Sh ā n s Al- ‘ āq -

k ṭī (Oggetti preziosi pericolosi).

Il famoso viaggio di IBN BAṬṬŪṬA (morto nel 1377) non si limitò

solo alle terre bizantine, ma fu di quel genere di viaggi globali che

comprendono così tanti paesi da superare il limite della

conoscenza ordinaria per la sua epoca. Il suo viaggio durò

ventotto anni ed interessò Marocco, Egitto, Ash-Sham, Hijaz, Iraq,

Persia, Yemen, Bahrain, Turkistan, i paesi del nord, parte

’In C n , p s T e infine quelli del centro

’Af c ; ch mò s m m Tu f t -n ā g ā’ b -

m ā w -‘ ǧā’ b - fā (I ’ ss i paesi

straordinari e delle meraviglie dei viaggi) pubblicato nel 1997 a

Rabat Akā īm yy -mamlaka al-maghribiyya a cura dello

scrittore e storico ‘A -Hā ī -Tāzī, nato a Fez nel 1921. La

parte che riguarda Costantinopoli è stata oggetto di molte

critiche per la confusione delle date riportate e per le citazioni di

luoghi in contrasto con la rotta del suo cammino; tuttavia la

precisione delle sue descrizioni di città e luoghi conferma il fatto

che egli li visitò realmente.

I n B ū è c ns p m q ch h nn p

della stato ottomano mentre era ancora in fasce, prima che

diventasse un impero17.

17 Ibn Ba ū a: - ( n p è p n ’ z one critica di ‘A -Hā ī at-Tāzī, 1997) 2: 197.

43

6. IL VI GGIO COST NTINOPOLI DU NTE L’IMPE O

OTTOMANO

Il XVI secolo (X secolo h.) f ’ n z ff ’ sp s n

viaggi che avevano come meta Costantinopoli, ossia Istanbul, in

quanto capitale del califfato. Questo secolo ha assistito a un

aumentato vigore nella costruzione delle relazioni politiche e

diplomatiche tra stati orientali e occidentali da una parte e

mp m n ’ : ne è derivato che la letteratura di

viaggio in questa epoca è quasi completamente dedicata alla

capitale ottomana, divenuta perno fondamentale nelle relazioni

con il mondo islamico e grande capitale politica che attirava a sé

nazioni europee cristiane ed allacciava con esse legami di

amicizia e di commercio.

T q ch s c n C s n n p n q s p c’

il viaggiatore AL-ḤASAN IBN UḤA AD AL-WAZZĀN, morto nel

1550 e soprannominato LIYŪN AL-IFRĪQĪ : il suo libro era

conosciuto nella sua versione europea, mentre il suo originale

arabo non aveva lasciato alcuna traccia; il motivo della sua visita

alla capitale del califfato era di tipo turistico, cioè era spinto dal

desiderio di viaggiare nelle regioni della terra per vedere ogni

cosa e registrare tutto quello che vedeva. K čk sk j18 considera

più probabile ch L n ’Af c n s Is n per una

m ss n p c n ’ sp ns n pp h

e lo stato ottomano.

Del tipo di viaggio politico con meta Costantinopoli è anche il

‘ABŪ AL-ḤASAN ‘ALĪ BIN UḤAMMAD AT-TA AǦRŪTĪ 18 K čk sk j: Tā īk -adab al-ǧug āfī -‘ bī, 1: 458.

44

(detto anche AT-TA AKRŪTĪ, morto nel 1594), il cui libro

intitolato n-n f -miskiyy fī s-sifā at-turkiyya (Il profumo

del muschio nella missione turca) è s p c n 1661

R T p R c ‘A A -L īf Ash-Shā hi ī. I

n A m A -Man ū As-S ‘ ī era arrivato al trono del

Marocco c n ’ ch d aveva fissato n’ mp sf

relazioni diplomatiche con loro, finché ottenne che le missioni fra

le due parti avvenissero con cadenza regolare e duratura: n

q s m ss n p m ss A - n ū q che ne ’ nn

1589 vedeva At-T m k ū ī c p z n n

presso il s n ā III, cc mp n sc s

n nché p mm I n ‘A ī A -F sh ā ī p s n

per il califfo ottomano. G ns C s n n p 20 m

998 h e vi rimase circa otto mesi durante i quali compì la missione

per cui era venuto. Il viaggio di At-T m k ū ī c n n n

descrizione molto ampia della città di Costantinopoli e i suoi

dintorni19, degli incontri con il sultano e il suo seguito; ’

ritraeva sistematicamente la città, le sue moschee e la vita dei

suoi abitanti, descriveva la vita scientifica cittadina e la rinascita

delle scienze islamiche a cui aveva assistito durante il suo

soggiorno, raccontava delle grandi raccolte di manoscritti che vi si

accumulavano, provenienti da tutte le province ottomane.

Eccone un passaggio q s p p s : “I libri in questa città

sono incalcolabili, innumerevoli, infiniti, gli scaffali delle

biblioteche e dei mercati ne sono stracolmi, sono stati portati a

Costantinopoli libri di ogni paese del mondo. Abbiamo recuperato

19 At-T m k ū ī: n-n f -m sk fī s-s fā t-turkiyya, p. 80-108.

45

da lì tanti libri utili quanti ne piace alla gloria e alla maestà di

Dio”20.

La Siria, a causa della sua vicinanza alla capitale del califfato, era

punto di partenza e di passaggio di molti viaggiatori diretti a

Is n , q c’ BADR AD-DĪN UḤA AD BIN

UḤA AD AL-GHAZZĪ (m n 2477) ch sc ss Al-m ṭā ‘

al-b fī -m nā - ūm (Lo spuntare della luna piena

sulle case dei bizantini); p D m sc R m ān ’ nn

936 h / 1530 g e rimase via per due mesi. Ciò che lo aveva portato

a viaggiare era il desiderio di presentare al sultano le proprie

rimostranze riguardo a un torto ricevuto, la rimozione

’ mp ns n n s nz c n n .

Anche il viaggiatore AḤMAD BIN UḤA AD AṬ-ṬĀLAWĪ AD-

DI ASHQĪ partiva da Damasco nel XVI secolo per arrivare in

Turchia. I s n m s c n m q n

p s n f m s D m sc , D wīsh mm B n

A m A -Ṭā wī A -D m shqī: K čk sk j21 n ch ’

p ss n f q s ’ m pp ch

ci sia stata una confusione con il nome e che il viaggiatore

sarebbe il padre stesso; in particolare ci riferisce che A -

ī22, colui che ne curò ’ n s e la trascrizione nel suo

Compendio delle tracce sulle personalità del secolo XI (h.),

20 At-T m k ū ī: n-n f -m sk fī s-s fā t-turkiyya, p. 103. 21 K čk sk j: Tā īk -adab al-ǧug āfī -‘ bī, 2: 691. 22 A - ī: K u ā - t ‘ ān -q n - ā ī ‘ s , 2: 150. mm A - ī (1651-1699) damasceno, studiò a Costantinopoli, fu per un certo periodo assistente giudice alla Mecca ed anche professore a Damasco. La sua principale opera è una raccolta di quasi 1300 biografie di personaggi famosi morti nel secolo XI h. (Philip Khuri Hitti, 1957).

46

m nz nò Is n A -Ṭā wī A -D m shqī, n

nel 1584 in compagnia di un alto magistrato e durante il quale

’ ò p n p ’ mp come insegnante.

Allo stesso secolo appartiene il viaggio del s c QUṬB AD-DĪN

UḤA AD BIN AḤ AD AN-NAHRAWĀLĪ, n lla Mecca nel

1511 e morto nel 1582. Questi visitò Istanbul due volte, la prima

nel 1536 con lo scopo di studiare sia in questa città sia al Cairo:

n q s s nc n ò s n S ymān, nn s

s m f ff ’ nc c c q sc

che aveva fondato alla Mecca. L’ n c c z n p m

a Costantinopoli d Q A -Dīn An-N h wā ī è q

’ n s K čk sk j23; forse il suo primo viaggio si era

m s ’E , p s ch visitò molte volte, perché infatti

anche lo storico saudita Ḥ m A -Ǧāss , che si era applicato allo

studio di An-N h wā ī, n n c ò q s né n ’ n ns

prefazione al suo libro Al-barq al- mānī fī- -f t -‘ut mānī (Il

lampo yemenita nella conquista ottomana, 1967) né sulle pagine

s s “A -‘A ” ’ n n ella sua ricerca intitolata

Quṭb Ad-Dīn n- wā ī mua’ r k M kk ātu u w -

ãt ā u u w -m s ā ī ãlih24 (Q A -Dīn An-N h wā ī

storiografo di Mecca: vita, opere e cose celebri a lui attribuite,

1966-1967). Il secondo viaggio si svolse nel 1557, dopo venti anni

p m : s n s n cc , n

Ḥ s n B n A ī N m yy, s n S ymān L s p

ch s z n n n D ū Bī ī

23 K čk sk j: Tā īk -adab al-ǧug āfī -‘ bī, 2: 685. 24 Ḥ m A -Ǧāss : “A -‘A ”, I volume, I anno (1966-1967), pagine 55, 147, 238, 336, 431, 557, 630, 728, 865, 1029.

47

causa della sua spietatezza nei confronti dei n ’H j z p

la sua ribellione al governatore della Mecca. L m ss n Q

Ad-Dīn n n s cc ss , tuttavia annotò le sue osservazioni

sulla città di Istanbul e i personaggi di stato con cui si era

incontrato in un libro intitolato Al-f wā’ as-saniyy fī-r-ri al-

madaniyya wa-r-rūmiyya (Gli alti benefici del viaggio nella città e

nelle province bizantine).

Il motivo che spinse Badr Ad-Dīn A -Gh zzī C s n n p fu lo

s ss ch mp s UḤA AD BIN AḤ AD

SUKAYKIR AD-DI ASHQĪ (morto nel 1579), cioè la denuncia di

n’ n s z s ; nel caso di Sukaykir Ad-D m shqī il fatto

di essere stato rimosso dagli incarichi di guida della moschea

‘A yy di insegnante nella scuola At-Tā k yy .

Il suo resoconto di viaggio, intitolato Zubda al-ãt ā , fīmā w q ‘

li-ǧām ‘ i fī-l- qām w -l- sfā (Estratto delle tracce, di quello che

è accaduto a colui che le ha raccolte durante il soggiorno e i

viaggi), contiene una descrizione dettagliata della vita giornaliera

del viaggiatore ed è simile a un diario; ne esiste una sola copia

m n sc , q n s ’ , c ns

n ’Is S O n i Mosca25. Sukaykir partì da Aleppo

nel m s Sh wā 2407 f c n n m s

m ’ nn p . Durante il suo soggiorno a Istanbul

incontrò il viaggiatore UḤIBB AD-DĪN UḤA AD BIN ABĪ

BAKR BIN DĀWD AL-ḤA AWĪ AD-DI ASHQĪ (m n 2061) n

cc s n s p m n ’ nn 2407.

25 K čk sk j: Tā īk -adab al-ǧug āfī -‘ bī, 2: 687.

48

A -Dīn fece un altro viaggio a Istanbul durante il quale

assisté ’ sc s n s n Murad III nel 1574 e intitolò

le relative memorie B wā ī - umū‘ -‘ n m b -wā ī -

ā - ūm 26 (Deserti di lacrime di sangue nella valle delle

terre dei bizantini).

Del medesimo tipo dei precedenti è anche il viaggio di

UḤA AD BIN AḤ AD BIN ḤĀFIẒ AD-DĪN AL-QUDSĪ (m

nel 1645) ch n ’ mm n s z n s z

n ’ ns n m n , n p c mp nz à c m

linguista e letterato; visitò la Casa del Califfato più di una volta27 e

in uno di questi suoi viaggi, precisamente in quello del 1604 dal

Cairo a Istanbul, registrò tutto quello che aveva visto in una prosa

rimata artificiosa dilungandosi sui luoghi famosi che aveva

visitato nei dintorni di Istanbul, sugli abitanti e gli scienziati

intitolando il libro Isfā - sfā , fī bkā - fkā (Resoconto

iniziale dei viaggi).

26 D q s ’ p s n 5 c p m n sc :

1) Un c p n c c m n A ss n ’E ’ n n cc n° 2979 D/1 ( cc Sh n ī-A , ch c n n nch n’ intitolata Ḥā ī - ‘ān n-n ǧ ā - ā -m );

2) n c p c ns n c Rā h Bāshā Is n , n° 2575, composta di 45 pagine scritte nel 1595;

3) una copia nella biblioteca universitaria di Cambridge, n° Q 9.125 (144), di 271 pagine scritte nel 1583;

4) una copia nella biblioteca universitaria di Yale/New Haven, n° 427/2, scritta nel 1783.

Si trova anche una copia della conservata su un nastro microfilm nel Centro D c m n n sc ’Un s à G n , n° 21, ch e ss m s m c p ’Un s à C m .

27 A - ī: K u ā - t ‘ ān -q n - ā ī ‘ s , 3: 412.

49

Un è q UḤA MAD BIN ‘ABD ALLĀH, noto

c m KIBRĪT AL- ADANĪ (m n 2049): sc ò n

Is n n ’ nn 2016 mp s n IV e

intitolò il suo libro s -s tā’ w - - f (V ’ n n

’ s ), pubblicato nel 2004 in collaborazione dalla Casa

Editrice As-Swī ī n A Dh ’Is A Studi e

delle Pubblicazioni a Beirut, con edizione critica e presentazione a

c Sām Ash-Shanawānī. K ī Al- nī c n n ò s

viaggio via mare da Alessandria a Costantinopoli e tornò via terra

attraverso la via che utilizzavano i pellegrini dello Sham. Il motivo

che lo portò a viaggiare era la povertà e il bisogno, come dice egli

stesso nelle sue pagine: “Ero di quelli contro cui il tempo si è

pp st … s tu n v t m n n p t ,

bisognava lanciarsi attraverso le difficoltà e i pericoli e dirigersi

sub m p t mp … v t sp n

’ m g n , s n s t su b ’um n

dolore in segno di biasimo per il periodo cupo, supplicando il

tempo ingiusto e ostinato, credendo ingenuamente che muoversi

f ss un b n n ’ sp t f ss us

guadagno”28.

Esiste un tipo di viaggio che ha come causa il lavoro nella capitale

c ff ch s m pp s n FAḌL ALLĀH

BIN UḤIBB ALLĀH AL- UḤIBBĪ AL-DI ASHQĪ (m n 2072)

ch ò n ’ ns n m n D m sc n 2052 n ò

Costantinopoli per lavorare anche là come insegnante per un

anno. T nò D m sc p p ù n ’ nn , n 2001, p ì

28 K ī : s -s tā’ w - - f, p. 20.

50

una seconda volta per Costantinopoli dove abitò per circa quattro

anni ed annotò q ch s n n’ p n

- ā -Qusṭ nṭīniyya29.

Il viaggio di IBRĀHĪ BIN ‘ABD AR-RAḤ AN AL-KHAYĀRĪ AL-

ADANĪ (m n 2071) produsse l’ p n Tu f al-

u bā’ w -salwa al-g u bā’ (La gemma dei letterati e la

consolazione degli stranieri), pubblicata in tre volumi nel 1979-

1980 a B h n s C ’Inf m z n

c R ǧā’ mū As-Sām ā’ī. Questo viaggio quanto a

motivazione appartiene ai viaggi intrapresi per reclamare giustizia

e per lagnarsi: infatti Al-Kh yā ī p c p ss

Moschea del Profeta a Medina, p p s ’ mp s nz c n

ragione in quanto uno dei sapienti stranieri gli aveva sottratto il

p s , c m s ss c n s p n : “Da quando mi sono

stati strappati gli amuleti e si sono allontanati da me i turbanti,

m p m nt m mp gn p ns ’ v n

m … f n é pp v un t b n ’ nt n

qu ’ un n … ’ v l ’Eg tt n t il

p st ns gn nt m pp t n v … n t , s tt atto

da qualcosa di segreto che non si può spiegare e di indefinito che

n n s può n s … qu st punt st tt b

f m s p t v s u g v tt … dove

vanno in pellegrinaggio i sapienti e i virtuosi … v v n f tt

g ust ’ pp ss n f v ’ pp ss …”30. Al- Kh yā ī

decise di partire per Istanbul nel 1669 per fermarsi alla porta del

sultano; registrò le sue impressioni durante tutto il viaggio da 29 A - ī: K u ā - t ‘ ān -q n - ā ī ‘ s , 3: 277. 30 Al-Kh yā ī: Tu f -u bā’ w -salwa al-g u bā’, 1: 28-29.

51

Medina alle terre dei bizantini e viceversa, si distinse per la

minuziosità della descrizione e i dettagli dei luoghi dai quali passò

o nei quali soggiornò31 e incluse nella sua anche molte

p s . T nò n ’ nn s cc ss p ch scì n s

scopi; sennonché morì, pare, avvelenato32 due anni dopo il suo

ritorno, nel 1672.

Tra i viaggiatori che hanno compiuto molti viaggi nel XII secolo h.

c’è m s c UṢṬAFĀ BIN KA ĀL AD-DĪN AL-BAKRĪ AṢ-ṢIDDĪQĪ,

nato a Damasco nel 1688; egli fece dodici viaggi, come li ha

elencati Al- ā ī33 in Silk al- u fī ‘ ān -qarn ath-t ānī

‘ s ar (Sequenza di perle tra le personalità del XII secolo). Partì

per Costantinopoli nel 1723 e annotò il suo viaggio nel libro

intitolato T f īq - umūm, - ā b ā - ūm (La

separazione dai dispiaceri nel viaggio verso le terre dei bizantini);

nel 1735 la visitò per una seconda volta e registrò il suo viaggio

n ’ p - u -fān ya usūm - umūm wa-l-g umūm ,

- t -t ān y ā b ā - ūm (L’ effimero:

rappresentazioni delle preoccupazioni e dei dispiaceri nel

secondo viaggio verso le terre dei bizantini). ì n ’ nn 2759.

Tra i viaggi del XII secolo h. c’è nch q n I n

Nā A -D ‘ī, p UḤA AD BIN AṬ-ṬĪB NŪR ALLĀH AL-

ADANĪ AL-FĀSĪ ASH-SHIRĀQĪ34 che nacque a Fez, visse a lungo e

31 L sc z n c à c à ch h nn f m p ù m à ’ p che si articolava in due tomi, occupandone buona parte del primo (da pag. 188 fino alla fine) e la gran parte del secondo tomo ( ’inizio fino a pag. 122). 32 A - ī: K u ā - t ‘ ān -q n - ā ī ‘ s , 1: 28. 33 Al- ā ī: Silk al- u fī ‘ ān -qarn ath-t ānī ‘ s (3^ edizione: B , Dā Ibn Ḥ zm, Dā - shā’ - s ām yy , 2911) 4: 190-200. 34 Ash-Sh āqī: dal nome del paese Shiraqa, poco distante dalla città di Fez.

52

lavorò come insegnante a Medina; era animato da un forte

desiderio di viaggiare per cui lasciò Medina alla volta di Istanbul

s n S , m n n p ssò p ’E . La

n s ’ m n ns p , c m s

evince da una sua poesia in cui si ’ s z n

’ nc dei suoi vantaggi35. Morì nel 1756.

C’è n s c n c ns n T s T m

del Cairo che risale allo stesso periodo ed è attribuito allo shaykh

D m sc UḤA AD AL-‘AṬṬĀR, ch p ì G s mm

s c n n m s Ṣ f ’ nn 2279 h / 1765 g,

viaggiando via mare dal porto di Yafa fino ad Akka e poi via terra

‘A hn f n C s n n p , ns n m s R ī‘ Al-

Awwal dello stesso anno. La ragione del viaggio di Al-‘A ā era il

tentativo di inoltrare al sultano la sua lagnanza sul giudice di

Gerusalemme che non lo aveva diviso equamente dal suo socio

An-N sī. L s m m , ch s m n n

, n n c n ’ s s n p ché c n

pagine furono perse e con esse le notizie del fatto. Incluse nella

sua alcune spiegazioni e note storiche, menzionò i sapienti

che aveva incontrato e alcuni episodi storicamente noti che

coincisero con la sua presenza a Costantinopoli, tra cui la

descrizione del terrem n 21 Dhī A -Ḥ ǧǧ 1179 h che

fu potente, violento e terrificante: gli edifici di Istanbul costruiti

con i sassi caddero, mentre quelli di legno resisterono

maggiormente; poi si susseguirono i terremoti e ci fu grande

distruzione e morte. Questa fu commentata nel 1928 dallo 35

Al- ā ī, 4: 91; K čk sk j, 2: 766; edizione critica e fonti in ‘ ām di Az-Z k ī, 6: 177-178.

53

storico e ricercatore di antichi manoscritti islamici ‘A A āh

kh 36.

Appartiene a questo periodo anche il viaggio a Costantinopoli di

n A pp , n c m IBRĀHĪ AL-ḤAKĪ AL-ḤALABĪ,

svoltosi nel 1740 probabilmente per motivi legati alla sua

professione di dottore, in relazione alla lotta religiosa e

confessionale tra i suoi compatrioti quando si inaspriva la

controversia tra gli ortodossi e i cattolici37. Morì intorno al 1770.

Del modello di viaggio diplomatico sono i viaggi del ministro

UḤA AD BIN ‘ABD AL-WAHĀB BIN ‘UTH ĀN AL- IKNĀSĪ38,

nato a Mikn s Az-Z y n n cc m n 2166.

Am sc n 2779 s n cc mm B n

‘A A āh III presso il re di Spagna Carlo III, fu incaricato di

tentare di liberare una grande quantità di turchi dipendenti dalle

province ottomane di Algeri, Tunisi, Tripoli e di tutti i paesi

orientali; riuscì nel suo tentativo ed incluse questa sua missione

nel suo libro Al- ksī fī f kkāk - sī (L’ s p

prigioniero).

36 ‘A A āh kh ( ǧ A - ǧ mm ‘ -‘ mī -‘ ī, . 1, 2911) p. 114-242. 37 K čk sk j, 2: 764. 38

Edizioni critiche delle sue nf m z n s s m ss n s p ss n

n: mm A -Fāsī, -Kā b -w ī Mu mm B n ‘ t mān Al-M knāsī

(m ǧ M ‘h al-m kh ū ā -‘ yy , VII volume, II parte, 1961) p. 43-74; Az-

Z k ī, ‘ ām, 6: 257; ‘A A -Hā ī A -Tāzī, Ṣ q fī mu kk āt s-s fī Ibn

‘ t mān (p. 5-17) e prefazione del libro -qu s w - -k ī - - āt -m g b

Ibn ‘ t mān n mū ǧān (p. 25-26).

54

La sua seconda missione fu a Malta e a Napoli alla fine del 1781

per lo stesso scopo che lo aveva portato alla visita della Spagna,

così riunì le sue missioni nel libro intitolato Al-badr as-sāf , fī

ft kāk - sā ā m n -‘ ū al-kāf (La luna piena visibile,

nella liberazione dei prigionieri dalle mani dei nemici

miscredenti). P q n s z , ss

c m m C s n n p n z ’ nn 2714

nc c n m ss n n c s n ‘A A -Ḥ mī

Khān f ch Ismā‘ī Af n ī, ’ n c s n

mm B n ‘A A āh III, n s : nf q s

ambasciatore giunse in Marocco con un incarico che riguardava i

turchi dipendenti da Algeri e tenne una condotta inaccettabile,

c s cché s n ’ n c cc . Q s m sc

gli aveva ’ pp n à compiere i rituali del pellegrinaggio

e così intitolò le memorie di questo viaggio I ā -mu‘ ā w - -

qīb, ǧǧ b t ā - ām, wa- ā -quds ash-s īf,

wa-t-tabarruk bi-qabr al- bīb39, pubblicato nel 2003 a cura di

mm Būk ū .

I ABŪ-L-QĀSI BIN AḤ AD BIN ‘ALĪ AZ-ZAYĀNĪ

(morto nel 1833) fece molti viaggi, in quello del 1786 era membro

della delegazione diplomatica che andò a Istanbul insieme

’ n c ch f c cc , p c’ nz c Ismā‘ī Af n ī;

rimase più di tre mesi n c à, n c sì ’ cc s n

annotare descrizioni molto particolareggiate della capitale

’ mp m n . N 2791 nò a visitare Istanbul una

seconda volta per motivi personali e di là si unì al corteo dei 39 Analisi e presentazione a cura di mm Būk ū (A Dh , B : Dā As-Swī ī -n-nashr wa-t- wzī‘, A -m ’ ss s -‘ yy -d- āsā w -n-nashr, 2003).

55

pellegrini che viaggiavano attraverso i paesi dello Sham. Registrò i

suoi viaggi nel libro At-tu ǧumān -kub ā fī k bā -m ‘mū

b ān w -b ān40 (La suprema interpretazione delle notizie sul

mondo popolato in mare e in terra), pubblicato nel 1967 a cura di

‘A A -K īm A -Fī ā ī.

L’ m ch m nz n m è q AS-SAYYD AḤ AD

AFANDĪ AL-LAḤĀFĪ AL-BAGHDĀDĪ, ch p ì B h s

Istanbul nel ’ nn 2179 per un affare che non era dichiarato nel

libro. Questa breve, in cui ’autore si dilungò a parlare della

capitale ottomana ed elencò i personaggi più potenti tra i sapienti

e i giurisperiti di Costantinopoli, è stata pubblicata41 nel 1989 a

c ‘Imā ‘A As-S ām R ’ūf s s A -Mawrid.

In breve, la maggior parte dei viaggi fin qui presentati con meta

Costantinopoli, che sono solo i più famosi, avevano come scopo

la missione diplomatica, la richiesta di giustizia e la protesta.

S ch z n ’ n ss m s

dai sultani ottomani, dai loro ministri e dagli altri uomini di stato

verso i loro ospiti, p n n p nc ’ mp . I

viaggiatori raccontavano anche nelle loro memorie di come

venivano da loro salutati e colmati di regali e doni.

40 Edizione critica di ‘A Al-K īm A -Fī ā ī (A - mm yy , Ma ‘ F ā , 1967). 41 Edizione critica di ‘Imā ‘A As-S ām R ’ūf (m ǧ A - w : B h ā ,

W zā -I ām, vol. 18, 1989) p. 203-215.

56

7. Tabella dei visitatori di Costan nopoli r- a ia)

Riportiamo qui s ch A -R wā p cò a

conclusione del suo articolo - ā -Qusṭanṭīn a: al- sbāb

wa-l- wāf ‘ (Il viaggio a Costantinopoli: i motivi e gli incentivi)42.

منطلق وفاته الرحالة الرقم الرحلة

الهدف من الرحلة تاريخ الرحلة عنوان الرحلة

ادةب ب ع 1امتالص

م453/ه43 م446/ه11 الحج از ةدبلوماسي

محمدب موسى 6ب شاكر

/ه652374

م336/ه667 العراق بالله الواثق أوفدهلفحصكهفالرقيم

أبي 4 ب مسلم

مسلمالج رمي م2/ه4ق م335/ه641 افييدأس وق

البيزنطيين

م2/ه4ق هارونب يحيى 3 201/ه633 عسقلان افييدأس وق البيزنطيين

يحيىب الح م 5 الغ ز ال

/ه650م343

/ه640بعد قرطبةم333

دبلوماسية

المختارب 4الحس اب

لانطب

/ه353م1044

م1054/ه333 بغداد

عليب أبي 7

ب رالهروي /ه411م1615

الإشاراعفةمعرفة ح ل ب الزياراع

جغرافية

42 Fu pubblicato nel numero di giugno- 1660 “A -‘A ”, rivista saudita che si occupa di storia, letteratura e tradizione intellettuale araba, fondata nel 1966 dallo storico Ḥamad Al-Ǧāss f ‘ n.

57

محمدب عبد 3اب بطوطةالله

/ه772م1477

تحفةالنظارفيغرائب طنجةب الأمصاروعجائ الأسفار

م1465/ه765 جغرافية

الوزان 2 الحس ليونالإفريقي

/ه257نحوم1550

/ه264بعد مراك شم1517

جغرافية

محمد 10 عليب التم روتي

/ه1004م1523

النفحةالمس يةفي المغرب السفارةالتركية

م1532/ه223 دبلوماسية

بدرالدي 11

الغزي /ه233م1577

المطال البدريةفي دمشق المنازلالرومية

م1540/ه244 ش وىوتظلم

(درويش)أحمد 16 الطالوي

/ه1013م1404

م1533/ه266 دمشق رحلةعلمية

دي 14 قطبال

النهروال /ه220م1536

م ة الم رمة

م ة الم رمة

الفوائدالسنيةفيالرحلةالمدنيةوالرومية

م1544/ه234

م1557/ه245

طلبالعلمل

دبلوماسية

محمدب أحمد 13 س ي ر

/ه237م1572

زبدةااثارفيماوق حلبلجامع فيالإقامة والأسفار

م1547/ه275 ش وىوتظلم

دي 15 محبال

الحموي /ه1014م1403

دمشق

دمشق

بواديالدموعالعندمية بواديالديارالرومية

م1547/ه275

م1573/ه236

جغرافية

محمدب أحمد 14 القدسي

/ه1055م1435

فسفارالأسفارفي القاهرة أب ارالأف ار

/ه1014م1403

جغرافية

58

ك يت 17 محمد المدني

/ه1070م1452

المدينة المنورة

/ه1042 رحلةالشتاءوالصيفم1440

داف /الت سب الحاجة

فض اللهب 13المحب محبالله

/ه1036م1471

دمشق

الرحلةفة القسطنطينية

/ه1051م1431

/ه1074م1446

لتدريسل

فبراهيمايياري 12 المدني

/ه1034م147 2

المدينة المنورة

تحفةالأدباءوسلوة الغرباء

/ه1030م1442

تظلموش اية

مصطفى 60الب ري الصديقي

/ه1146م1732

دمشق

دمشق

الهمومفيالرحلةتفريق.فةبلادالروم

ةرسوم الحلةالفانيالهموموالغمومفيالرحلةالةانيةفةبلاد.الروم

/ه1145م1764

/ه1133م1745

جغرافية

جغرافية

محمدب الطيب 61 الشراقي

/ه1170م1754

المدينة المنورة

جغرافية

م13/ه16ق محمدالعطار 66 بيت المقدس

العط اررحلة /ه1172 م1745

تظلموش اية

فبراهيمالح يم 64 الحلب

/ه1133م1770

/ه1154 رحلةالح يمالحلب حلبم1730

تجن بالصراع،طبيب الديني

محمدب عبد 63الوهاب الم ناسي

/ه1613م1300

فحرازالمعلىوالرقيب المغربفيحببيتاللهالحراموزيارةالقدسالشريف والت كبق الحبيب

/ه1600م1735

دبلوماسية

59

أبوالقاسمب 65 عليالزياني

/ه1632م1344

المغرب

ةال ىفي الترجمان أخبارالمعموربراوبحرا

/ه1600م1735

/ه1603م1724

دبلوماسية

جغرافية

أحمداللحافي 64 البغدادي

/ه14قم12

/ه1627 رحلةاللحافي بغدادم1372

60

8. AL-MAṬĀLI‘ L-B D IYY FĪ-L-M NĀZIL - ŪMIYY

(Al-Ghazzī)

Lo spuntare della luna piena sulle case dei bizantini: questa è la

B A -Dīn mm B n R ī A -Dīn mm B n

mm Al-Gh zzī Al-‘Ām ī Ad-D m shqī (1499-1577),

pubblicata nel 2004, a cura di A - h ī ‘Iy A -R wā , dalla

Casa Editrice As-Swī ī di Abu Dhabi con la collaborazione

del ’Is A S delle Pubblicazioni di Beyrut,

m n p m I n B ū p letteratura geografica di

q ’ nn . Il libro è presentato, ch ’

mm A m As-Swī ī, nch S mā A -Kh ā’ A -

Ǧayūssī43, scrittrice e poetessa giordana di origine palestinese,

fondatrice e direttrice dal 1980 del Project of Translation from

Arabic (PROTA). Tale progetto ha come scopo presentare la

grande e multiforme tradizione araba, far conoscere al mondo il

pensiero degli arabi e dei musulmani vissuti nel Medioevo e

rendere noti i diversi aspetti delle culture che i viaggiatori e i

geografi arabi conobbero e di cui descrissero dettagliatamente le

condizioni di sviluppo, quelle sociali e religiose, nonché gli usi e i

costumi di ciascun popolo. T ’ n q s s no

molte informazioni storiche su paesi come la Norvegia o quelli

’E p n ch n ss n’ f n c n n . In principio

’ n n q s p q ’ n

inglese le relazioni di viaggio che non erano ancora state tradotte

e quelle che, tradotte già da tempo, avevano bisogno di una

revisione, alla luce delle nuove tecniche e delle recenti

43 Una delle proposte per il Premio Nobel per la Pace del 2005.

61

documentazioni. Poi la fondatrice ha voluto creare altre due

sezioni del progetto per servire sia i lettori arabi sia quelli

internazionali: la prima è la raccolta dei resoconti di viaggio e dei

libri geografici relativi alle tre regioni del mondo note durante il

Medioevo al di fuori dei paesi arabo-musulmani (Europa , Africa

nera ed Estremo Oriente) p c n n , ’

’ n s ; s c n è ’ n s m n sc z n

geografica araba e la loro traduzione in lingua inglese, servendo

così i lettori arabi e quelli internazionali. Q s ’ m

è stato possibile grazie alla disponibilità di un eccellente

ricercatore come A - h ī ‘Iy A -R wā , che ha analizzato la

presente di Badr Ad-Dīn Al-Gh zzī valendosi di tre esemplari

di manoscritti.

8.1. t b g su ’ ut

Badr Ad-Dīn Al-Gh zzī, A ū-l- kā , f sp

scuola shafiita, studioso di esegesi coranica e di īt . Nacque a

D m sc 25 Dhī A -Q ‘ ’ nn 965 h / 1499 g; suo padre,

s p n sp R ī A -Dīn A -Gh zzī, lo portò dallo shaykh

Al-‘Ārif b - -Lāh A ī A -F mm B n mm B n ‘A ī

Al-Isk n ī A - zī ch s ì s cc s f sm ,

insegnò il Corano e lo fece diventare sufi ’ à m n

anni. Poi Badr Ad-Dīn s ò p ss m s u ūk D m sc ,

c nch p , p p R ī A -Dīn cc mp nò n

suo viaggio in Egitto durante il quale poté consultare molti

s u ūk z n ; p f c nch c n sc ’ mām Ǧ ā

Ad-Dīn As-S yū ī.

62

N ’ nn 912 h tornò dal Cairo, sempre in compagnia di suo

padre, e raggruppò intorno a sé studenti mentre aveva circa

diciassette anni: q ’ à à s , sp ns

e la classificazione scritta di tutto il materiale di studio; inoltre

assunse il controllo di alcune funzioni religiose, come lo sceiccato

dei lettori della moschea Al-Am wī ’ ns n m n n Ash-

Shām yy A -K ā n m sc D m sc . La gente si

metteva in viaggio per venire da lui alla ricerca della sapienza e

della benedizione; perfino i giudici e i notabili, prima di esplicare

le loro funzioni, si recavano a casa sua per ricevere la benedizione

e per chiedere le sue preghiere. Se il giudice supremo della città o

un suo rappresentante voleva andare da lui, non lo faceva prima

di avergli ch s p m n ’ zz z n ; anche il

pp s n n Sh m, s fā Bāshā, s va vederlo

spesso, ma, volendone chiedere il permesso, finì per incontrarlo

solo poche volte e altrettanto capitò a un altro rappresentante

Sh m, D wīsh Bāshā, q n ch s “Mio

signore, cosa senti dire di me?” “Che sei tiranno!” sp s B

Ad-Dīn.

Al-Gh zzī n s c , s p ,

vestiario, doni e non prendeva niente per i responsi, non

accettava nemmeno regali se non da familiari e parenti che poi

ricompensava il doppio.

Il 2 Sh wā 915 h / 1577 g si ammalò di un male logorante e morì

dopo due settimane; assisté al suo funerale moltissima gente e fu

sepolto nel cimitero dello Shaykh A s ān, fuori da Porta Tuma di

Damasco.

63

8.2. Studi e opere

Badr Ad-Dīn A -Gh zzī n p c p s à

composizione. I f N ǧm A -Dīn cc s s

opere in un libro singolo che chiamò s mu’ fāt -G ī

(Indice delle opere di Al-Gh zzī).

Lasciò una grammatica di ben oltre il centinaio di volumi e giunse,

al tempo del suo viaggio, a un numero di opere di circa settanta,

alcune delle quali menzionate ’ n n . Tra le

composizioni non citate in essa ci sono: i tre studi Al-m nt ū (La

prosa), -m n ūmān (Le due opere in versi) e il più famoso -

m n ūm -k bī (Il grande poema) composto di centottantamila

versi; il commento a al-m n āǧ (Spiegazione dei metodi)

A - ī; t al-mug q fī t ī mā - w m n -k āf

-muṭ q (Ritorno alla correzione di quanto c’è n

disaccordo assoluto), k ā m t al-b ǧ (Spiegazione della

fine della felicità), At-tadhkira al-faqihiyya (Rievocazione della

scienza islamica), ān ‘ ā b (I due studi sullo spazio

libero), - u ū b -s s -s u ū (Esposizione della

pubblicazione con la descrizione delle piccole perle), ‘ ā

t-t w ī - bn H s ām (Sp z n s ’illustrazione di Ibn

H shām), s wā t-t k ī (Spiegazione delle citazioni

del compendio), sbāb n-n ǧā ã āb n-n kā (Motivi del

successo delle regole matrimoniali), Ad-durr ath-t mīn fī -

munāqas b n bī Ḥ ān w -s- mīn (Le perle preziose nella

sc ss n A ī Ḥ yān A -S mīn), sā t at-t mānu‘ (Tesi

s ’ s ns n ), K tāb f -k tāb w - bāb (Libro sulla

divisione del discorso circa il legame con le persone care),

64

M n ūm k ā’ n-n bī (Poema sulle qualità profetiche), Al-

‘iqd al-ǧām ‘ s - u - wām ‘ n m ǧ m‘ -ǧ wām ‘

(La collana che riunisce le descrizioni delle perle lucenti in un

componimento comprensivo di tutto), Ã āb al-muwāk la44 (I

comportamenti autorizzati), Ã āb -‘ s w - k - u b wa-

al-ukhuwwa45 (Le regole dei rapporti sociali e indicazione

’ m c z f nz ) ed altre composizioni e ricerche.

8.3. s nt n

-m ṭā ‘ -b fī-l-m nā - ūm è considerata

n’ p c mp s z n , p n n

secolo segnato dalla decadenza della vita intellettuale e culturale:

infatti in essa si alternano regolarmente la prosa e la scrittura in

versi, con uno stile che utilizza una prosa rimata spesso

complessa, e questa era una tecnica in cui eccellevano gli scrittori

maghrebini e quelli andalusi sui loro colleghi orientali. Pertanto

A -R wā s m nò c n p Al-Gh zzī à p c s

accorse che quello non era assolutamente il suo stile perché i

suoi libri erano privi sia di qualsiasi artificiosità della prosa rimata

sia di legami retorici. Leggendo poi la di Khā B n ‘Īsā A -

B wī A -An sī (m p 707 h) intitolata Tāǧ -mafriq

t ‘u mā’ al-mashriq (La corona della scriminatura dei

c p n ’ n m n s p n n ), c pì ch A -Gh zzī

44 E z n c c ‘Um ūsā Bāshā (D m sc : Dā I n K hī , 2917). 45 E z n c c ‘A ī Ḥ s n ‘A ī ‘A A -Ḥ mī (B , Om n: A -maktab al- s āmī, Dā ‘Ammā , 2917).

65

aveva preso pezzi di testo e molte espressioni da Al-B wī

aveva inseriti nella sua .

Così A -R wā p p ne il confronto di due brani simili dei due

autori. Al-B wī, dopo la sua uscita da Bijaya: “Ho lasciato la

pazienza con la partenza da quel posto, ho detto addio alla

tenacia quando ho salutato quella moschea, ho camminato e il

mio cuore è rimasto in quelle colline e in quelle terre aride, mi ha

preso la paura e la stanchezza ha dominato le mie palpebre, mi

sono attaccato a quello a cui si attacca il pauroso, ho speso le mie

lacrime e ognuno spende quello che ha, Zuhayr Al-Mi bī ha

scritto le sue poesie come se si fosse basato sulla mia situazione

…”46 e ha riportato i versi di Al-Mih ī.

Al-Gh zzī, mentre stava per uscire da Aleppo: “Poi ho camminato

e il mio cuore è rimasto in quelle colline e in quelle terre aride,

avevo già lasciato la pazienza con la partenza da quel posto, ho

detto addio alla tenacia quando ho salutato le riunioni e le

moschee, mi ha preso la paura e la stanchezza ha dominato le

mie palpebre, mi sono attaccato a quello a cui si attacca il

pauroso, ho speso le mie lacrime e ognuno spende quello che ha,

Zuhayr Al-Mi bī s tt su p s m s s f ss b s t

su m s tu n …”47 h p nch’ s di Al-

Mih ī.

In à L sān A -Dīn I n A -Kha ī (m nel 776 h) aveva

sollevato molti dubbi sulla di Al-B wī cc s

46 Al-B wī A -An sī, Tāǧ -mafriq t ‘u mā’ -mashriq, 1: 157. 47 Al-Gh zzī, -m ṭā ‘ -badriyya fī-l-m nā - ūm , p. 76-77.

66

di aver copiato il libro intitolato Al-barq ash-s āmī (Il lampo dello

Sham) ‘Imā A -I f hānī.

Si capisce che Al-Gh zzī f m n n c p di

Al-B wī, ne apprezzò la struttura e la bellezza della prosa rimata

e volle farne mostra nel suo libro.

In ogni modo, questa h n s c p ché ’ ha

raccontato spesso di avvenimenti capitati veramente in luoghi

dove si era trovato a fermarsi.

Al-Gh zzī f sc ch urante il suo soggiorno a Costantinopoli

lo stato e i membri del governo erano impegnati con ’ n

della circoncisione dei figli del sultano, riporta il viaggio del

s n B s ff s n p s n ’ nn 917 h; inoltre

s n ch ’ s i gli eventi che capitavano in

patria e ne sapeva tutte le novità come la notizia del

licenziamento del giudice Ibn Al-F fū , c nf sc s n ,

suo arresto e altri fatti.

La è considerata una fonte di interpretazione molto

importante poiché contiene i nomi dei sapienti, letterati, nobili e

principi che Al-Gh zzī ha incontrato durante il suo viaggio; alcune

informazioni che riporta si rivelano preziose perché non è rimasta

oggi alcuna fonte che ne parli. Inoltre Al-Gh zzī n s nella

biografia dei vari sapienti perché riportava opinioni diverse, come

n c s I n B ā n c riferiva i nomi degli studiosi che lo

consideravano ignorante ma anche di quelli che lo ritenevano

uno scienziato.

67

I f N ǧm A -Dīn A -Gh zzī48 nel suo libro Al-k wāk b s-

sā’ 49 (Le stelle in movimento) confermò gran parte dei nomi

delle persone che il padre aveva citato o incontrato. Ibn Al-‘Imā

p s N ǧm A -Dīn m f i personalità del X secolo

h. e le inserì nel suo libro Shad āt -dhahb (P zz ’ ).

Per quanto riguarda il profilo geografico e architettonico della

, il nostro viaggiatore si dilunga spesso nelle descrizioni di

santuari, luoghi sacri, moschee, edifici, paesi e città da cui era

passato o che era andato a visitare; anzi talvolta interrompe la

descrizione per fornire maggiori dettagli e informazioni, ad

esempio la data di costruzione di un edificio o la data di conquista

della città visitata. Si nota anche che Al-Gh zzī ha toccato molti

argomenti di cui nessuno ha parlato tra i viaggiatori che hanno

visitato le terre dei bizantini, come Ibn Ba ū a, Al-Kh yā ī

K ī .

8.4. Lo scopo del viaggio

Al-Gh zzī n n h to esprimersi sulla causa reale che lo ha

spinto a compiere questo viaggio, solamente ha fatto intendere

48 N ǧm A -Dīn A -Gh zzī (1570-1651) frequentò le lezioni pubbliche del padre Badr

Ad-Dīn c ǧā da lui mentre era ancora bambino (il padre morì quando

N ǧm A -Dīn aveva sette anni) e da altri sapienti, quindi insegnò sin da giovane e

continuò per tutta la sua lunga vita. Fu muftì shafiita a Damasco per 35 anni, fino

alla sua morte; insegnò anche īt e per 27 anni lesse Al-B khā ī n sch

Omayyade (I n ‘A ī, A prayer for spiritual elevation and protection, 2006).

49 N ǧm A -Dīn mm Al-Gh zzī: Al-k wāk b s-sā’ bi- ‘ ān -m ’ -‘ās , . Ǧ ā’ī S ymān Ǧ ū , 1 m (B : Dā -Afāq -Ǧ ī , 2979).

68

che per un ostacolo capitatogli a Damasco ha avuto la necessità

di partire verso la terra dei bizantini50.

In un altro punto, nella biografia del giudice supremo

’ s c n c Qā ī Ǧ ī, dice: “… qu n bās ā

parlato con lui (il giudice) a causa mia e lo ha esortato per cose

che mi riguardano per fargli scrivere una lettera di innocenza con

la novità che non ho lati e altre faccende oscure, grazie a Dio è

tutto concluso, finito ...”51.

Pertanto lo scopo era di presentare ’ n s z s

lagnanza per essere stato licenziato senza ragione. Forse molti

viaggiatori che sono andati a Costantinopoli in quel periodo e

anche dopo desideravano lamentarsi presso il sultano per un

torto ricevuto, come è capitato al viaggiatore Al-Kh yā ī ch h

sp c f c sc p s n ’ n z n s

, cioè reclamare giustizia presso il sultano per essere stato

privato senz n ’ mp ns n n p ss un

istituto scientifico52.

8.5. Copie impiegate nella verifica

Il testimone più completo è quello conservato nella biblioteca

Kuprulu di Istanbul, contrassegnata con il numero 1390; la copia

medesima era stata fotografata su un nastro microfilm,

c ns n C n D c m n n sc ’Un s à

di Giordania con il numero 1185. Questa copia è costituita da 183

fogli di grandi dimensioni e in ogni diapositiva ci sono 2 fogli, A e 50

Vedi pag. 22 di questa .

51 Vedi pag. 267 di questa . 52 Vedi Al-Kh yā ī, 1: 28.

69

B; in ogni foglio 13 righe e in ogni riga circa 12 parole. I fogli

hanno una cornice grafica, sono scritti in bella grafia, senza

lacune e cancellature. Il copista s ch m ’A A -La īf Ash-Shāf ‘ī

ed è vissuto nel secolo XI h.; scrisse a margine del libro che

viaggiò nei paesi dei bizantini n ’ nn 2651 h. Tale copia fu

scritta con inchiostro nero, mentre i titoli dei suoi capitoli con

inchiostro di diverso colore, forse rosso, celato dalla

fotocopiatura.

La seconda copia, cifrata con la lettera م nella presentazione di A -

R wā , è la copia autografa conservata nella biblioteca del

British Museum con il numero 3626 e fotografata su nastro

microfilm conservato a sua volta nel Centro di Documenti e

n sc ’Un s à G n c n n m 2614.

Questa copia contiene 71 fogli di medie dimensioni, 2 fogli per

immagine, in ogni foglio 23 righe e 16 parole circa in ogni riga. E’

scritta in una grafia molto difficile da leggere; spesso sono

presenti cancellature, eliminazioni e molte note a margine. Le

parti in v s n n s n s n q n p s n ’ m

terzo di questa copia le parole diventano illeggibili.

La terza copia, cifrata con la lettera ع nella presentazione di A -

R wā , è c ns n ’Acc m Russa delle Scienze con il

numero B799 e fotografata su nastro microfilm conservato a sua

n C n D c m n n sc ’Un s à

Giordania con il numero 1259. Contiene 112 fogli di grandi

dimensioni, 2 fogli per immagine, in ogni foglio 21 righe, in ogni

riga 9 parole circa. F sc n f Kh ī B n Zīn A -

Dīn A -Ikhnā’ī ch f nì sc 16 R ī‘ h- hānī 2600 h.

Forse il copista ha trascritto questa copia direttamente dalla

70

copia autografa e molto probabilmente, quando gli diventava

impossibile la lettura, disegnava le parole così come venivano e si

formavano parole alterate senza significato.

8.6. Immagini del primo foglio delle tre copie

R p m ’ n z secondo la trascrizione di A -

R wā per confrontarla con il primo foglio delle tre copie

esaminate dal ricercatore e riportate di seguito.

كتفيبسم الله الرحمن الرحيم وبه أ

، وتدر البركات، وبمن الذي بنعمته تتم الصالحات الحمد لله رف غ ته ت

ه تفر العيون السخنات، بلم الشمل الزلات وتقال العثرات، وبرحمت

ته يحصل للقلوب القلقة الثبات، بوصل الحبل بعد الشتات، وبرأف

مد ها علينا ظلا ظليلا ، التي بعد البتات، أحمده على توافر نعمائه

ورحيلا، وأشكره شكرا وتواتر آلائه التي أولاها ووالاها مقام ا

، وأشهد الكرم الوافر الوافي منيلا بمزيد النعم كفيلا، ولمديد يكون

إلا الله وحده لا شريك له، شهادة معترف بوجوب وجوده، أن لا

بحاركرمه وجوده، وأشهد أن سيدنا محمداعبده مغترف من

وصاحب يد عبيده وناصر دينه القيمورسوله، أشرف رسله وس

وعلى آله وأصحابه وأتباعه لواء تحميده، صل ى الله وسل م عليه

عزمت همة امرء على إقامة، أو همتوأشياعه وجنوده، ما

زيمته بسفر، وما تجل ى ع [fine primo foglio della copiaع ]

.الب وس ف ر، أما بعدصبح بلوغ المآرب عن سرى ليل المط

71

ضبط تعالى وتوفيق، قصدت به فهذا تعليق، أبرزه عون من الله

ومي ة ، [fine primo foglio della copia originale]موارد الرحلة الر

بعض من جمعتنا وذكر معاهد الوجهة الشمالية، والتنويه بأسماء

من ،به الرحلة من الأئمة الشيوخ، ذوي التحقيق والرسوخ

وأعيان ،نبلاء أقران بين ما وإخوان، وأصدقاء وخلا ن أصحاب

الله زادهم فضلاء، وتلامذة كملاء، دولة أركان ومن وعملا، عل ما

في الله ظل محيطة، بالعالم هي التي الدائرة وقطب البسيطة، ملك

ين ملك والعرض، منها الطول في الأمر النافذ الأرض، البر

الزمان سليمان الشريفين، الحرمين وحامي والعراقين، والبحرين

زالت لا عثمان، بن خان مانسلي السلطان والأوان العصر وإسكندر

حلل سلطانه ارشع من لابسة والدنيا الأنوار، مشرقة ملكه شمس

بالقسط، العدل ميزان دولته في مقيمين هم زالوا ولا الفخار،

نظام أحسن علي كلمته وإعلاء الحق نصرة في متفقين متعاضدين

من به تعالى الله فتح ما بعض بذكر حلته مطرزا شمط، وأنسب

وسمته وقد العلوم، غوامض من يفةلط ومهمات ومنظوم، ثورمن

ومي ة المنازل في البدري ة بالمطالع" يجعله أن أسأل تعالى والله ،"الر

الظل يكون حيث العميم بظله يظلنا وأن خالصا، الكريم لوجهه

.. [ fine primo foglio della copiaم] ويمنه، بمنه قالصا

72

73

74

75

8.7. Metodo della verifica

A -R wā n c ’ z n q s s ì le regole

scientifiche tradizionali in modo da riuscire a riprodurre ’ p

esattamente come era uscita dalla penna del suo autore quasi

cinquecento anni fa, senza troppi commenti e spiegazioni. Dopo

aver letto tutto il testo con cura e averlo confrontato con le altre

copie disponibili al fine di verificare la differenza tra loro, passò

alla rettifica nel testo degli errori grammaticali e di copiatura,

indicando nelle note quanto è menzionato nelle altre copie.

I copisti in quel secolo scrivevano le parole attenuand ’hamza o

eliminandola del tutto soprattutto in finale di parola. A -R wā

h ’ p ra in un carattere di stampa moderno, ha

apposto a piè di pagina poche e brevi note, ha numerato i fogli

manoscritti originali ponendo il numero tra parentesi quadre

dove inizia ciascun foglio per facilitare il ricercatore che voglia

tornare indietro nella lettura; ha menzionato le fonti usate

’ , h c m s p n c A -Gh zzī

ha riportato componimenti o parte di essi e le fonti di tali scritti

senza dilungarsi troppo su di essi. Riguardo ai posti e ai luoghi

citati nel libro, ha cercato per quanto possibile di definirli in

maniera concisa risalendo alle fonti geografiche e ai viaggiatori

che li hanno visitati, per facilitare i ricercatori a individuarli e a

ricavarne più informazioni. Inoltre ha spiegato i termini e le

espressioni linguistiche incomprensibili, soprattutto quelle

ottomane, in modo da cancellare ogni ambiguità senza

comunque appesantire le note e indicando le fonti e i dizionari

usati.

76

8.8. nt s

Dopo le preghiere iniziali di rito, Al-Gh zzī precisa che il suo

viaggio è diretto a nord nelle terre dei bizantini fino a

Costantinopoli, riferisce la sua intenzione di tessere le lodi del

sultano S ymān Khān n ‘U hmān53 e che racconterà nel suo

resoconto come si è svolto il viaggio, nominerà i personaggi che

ha incontrato tra cui s u ūk , mām, amici, nobili, studenti

meritevoli, m n s ’ mp ; sc à s z n m n

e come grazie ad esse in quella terra trionfa sempre la giustizia.

Infatti è stato obbligato a partire per un motivo che non dichiara

e a tal scopo ha chiesto consulenza ad esperti circa il viaggio nella

terra dei bizantini. Ha preso questa decisione a Damasco dopo

la morte del wā s k - s ām (suo padre), in quanto la vita

n , ’ n s n s n s , n n c’

più chi ti aiutava ma c’ chi ti distruggeva, i fratelli si erano

separati, si erano ristretti lo spazio vitale, ’ n m s ss .

Pertanto è stato preferibile uscire dalla patria e partire

abbandonando i familiari e i figli, chiedendo a Dio aiuto per

riuscire a superare la pigrizia e la debolezza. D p p p

scì D m sc p m n ì 21 R m ān ’ nn

936 h /1530 g, accompagnato da servitori, amici e dal giudice

s p m W ī A -Dīn n A -F fū . A n f n c n

nelle immediate vicinanze di Damasco, poi il giudice e alcuni

amici andarono a Dummar, mentre Al-Gh zzī prima di sera tornò

a casa per certi suoi affari. A sò f m ch ’ n m n

avrebbe salutati per intraprendere il suo viaggio e si recò c n

53 S ymān Qānūnī, s n m n n n 2595, n c c 2416-1566.

77

A m alla scuola Al-Kām yya dove pregò e al ritorno

dormì, ma il suo sonno era tormentato perché il giorno dopo si

sarebbe staccato dai suoi cari. Al mattino seguente, dopo i saluti

accorati e dolorosi, montò a cavallo portando con sé dei libri utili

per il viaggio; partì con alcuni amici. Arrivato a Dummar, il paese

di Ibn Al-F fū , ricco di prodotti agricoli, giunse a una casa in

mezzo a una pianura verde piena di papaveri vicino al fiume

B ā, ch è p ù ngo dei fiumi dello Sham e che ha molti

affluenti. Piangeva fiumi di lacrime mentre fissava lo sguardo al

fiume; durante la notte ripartirono e camminarono nella valle del

B ā n n 16 R m ān n n p s

ch m Khān al-Funduq54. Passarono per la valle dello

Z ānī, cc z n , f cc ; opo vari villaggi

raggiunsero tramite sentieri contorti e scabrosi ‘Aqabat ar-

R mmān , luogo roccioso e scosceso Ṣ hāyā B ‘ k55. In

q s ’ m c à n s n cq p f ,

molte antichità, resti di enormi costruzioni e incontrò pure

sapienti e giurisperiti. Descrive la stanchezza del viaggio per gli

uomini e gli animali a causa di sentieri impervi, imboccati spesso

per sbaglio. Il 23 di R m ān n n Ḥ m dove visitò la

tomba di Khā I n A -W ī 56. Questo paese aveva terreno

54

Khān -F n q: p s S ch m nch Khān -‘A ūs f n n 577 h da Ṣ ā A -Dīn A -Ayū ī. 55 B ‘ k: c à ’ L n . 56 Khā I n A -W ī (491-051): c mp n P f n n , ns m ‘Am I n -‘Ā , ’ s c P f s mm s cc ss A ū B k ‘Um . N 014 c m è c n mm , hā ūn cc An ā Medina, dopo qualche anno si convertì e partecipò nel 629 alla conquista cc q s n . E’ c ns m p classico tanto da essere chiamato Sayf al-Is ām (Encyclopedia Britannica Online).

78

fertile, la migliore acqua, la migliore terra e non c’ no su di essa

né vipere né scorpioni. Sull p m sch c’ il ritratto

di un uomo con il corpo di scorpione; lontano un miglio trovarono

un lago da dove si pescavano grossi pesci che venivano venduti a

Damasco e dintorni. Dopo Ḥ m Badr Ad-Dīn si diresse verso Ar-

Rastan, il viaggio era faticoso per il forte caldo e vi arrivò al

tramonto: era s n c n c p c’ una pianura verde

solcata dal fiume Al-‘A ī, attraversato da un grande ponte. Qui

incontrarono dei ladri, ma riuscirono a metterli in fuga.

Proseguendo il viaggio, incontrarono il paese di Ḥ māh ’

n 25 R m ān p n n n n n n

rose. Furono visitati dagli shuyūkh della zavia che si trovava in

quel paese e parlarono di religione tutto il giorno fino al

m m n ’ ftā , pregarono tutti insieme nella zavia e gli

shuyūkh mandarono con loro cinque uomini per proteggerli dai

ladri. Il giorno dopo visitarono un grande castello in Ḥ māh,

c’ n anche molte moschee ed istituti costruiti in sassi. Il paese

era circondato a est n m A -‘A ī famoso per i

suoi numerosi mulini. Partirono e sulla strada incontrarono i paesi

Khān Sh ykhūn57, ‘ n-N ‘mān, S āq 58, Z y ān

infine arrivarono ad Aleppo n 17 R m ān. Qui Al-

Gh zzī incontrò molti sapienti, scambiò con loro opinioni di

argomento religioso e di metrica poetica e rispose alle loro

domande. Alcuni di loro conoscevano suo padre e infatti li aveva

già incontrati a Damasco e in Egitto. Visitò il castello, le moschee

57 Khān Sh ykhūn: paese dove era pass K ī n A -As ān .

58 S āq : paese famoso per i suoi mm mā , citato anche K ī .

79

e le scuole di Aleppo, tra cui Ash-Sharafiyya59; incontrò alcuni

giudici I n B ā del quale alcuni dicevano che era ignorante e

altri invece che era uno scienziato, soggiornò in molte zavie di

Aleppo, ospite di s u ūk tra i quali un discendente di

mm A -K wāk ī A -Bī ī A -Ra ī, presso il quale rimase

fino alla notte del giorno 2 di Sh wā in quanto lo shaykh aveva

insistito molto affinché rimanesse nella sua zavia situata in Al-

Ǧ ūm, quartiere di Aleppo. Da qui si unì ai viaggiatori lo shaykh

Muwaffaq Ad-Dīn A m A ī Dh . Il 3 di Sh wā ò n

m ss p p nc p ‘Isā Bāshā c n ’ n p

giudice Ibn Al-F fū n D m sc . Il giudice si era unito

al corteo dei viaggiatori da Dummar quando Badr Ad-Dīn vi era

giunto, ancora in preda alla malinconia. A questo punto Al-Gh zzī

commenta gli eventi dicendo che ognuno trova quello che semina

e che le cose belle arrivano sempre accompagnate da disgrazie: il

giudice era partito a testa alta con orgoglio ed ora era costretto a

n n ’ m z n . C m nq o consola e lo conforta

dicendogli che gli amici lo accoglieranno bene ugualmente:

piangono e si salutano prima della sua partenza60.

Aleppo, città ricca di piante di pistacchi, fichi e di ulivi, si trova a

est della montagna chiamata Al-Ǧ wsh n: n ’ p n

questa montagna c’ n s n sc n c m m

sciite. Uscirono da Aleppo attraverso porta Antakia con il

59 Ash-Sharafiyya: n sc sh A pp , c sì n m n p ché s f n s ch m Sh f A -Dīn A -R m n A -‘Aǧīmī. 60 Ibn Al-F fū : al ritorno fu imprigionato nel castello di Damasco e gli furono confiscati i beni. Morì nel 937 h, avvelenato per ordine di ‘Isā Bāshā.

80

ministro del Tesoro egiziano Ǧān m A -Ḥ mzāwī61 che Al-Gh zzī

aveva incontrato in precedenza sia ad Aleppo sia a Damasco. Il 5

Sh wā rrivarono ad Al-A hā 62, distante da Aleppo 3

f ās kh63. Dopo essere passati dai villaggi di Wā ī al-‘Amq e

Yaghrah, dalla c à B h ā n n An k 4 f ās kh, dal

c à A - ī s m Ǧ y ān, arrivarono ad Adana

attraverso un grande ponte sul fiume S y ān. Questa era una

p cc c à p s n n’ s f , il fiume la

attraversava come un serpente. Era ricca di mercati colmi di ogni

tipo di cibo, di orti e di mulini che la facevano assomigliare ad

Ḥ mā . S cc mp n A n 9 Sh wā , nc n n

viaggiatori arabi e bizantini diretti a Damasco in direzione

opposta alla loro. Ripartirono il giorno dopo e dopo un lungo

c mm n ns ‘Aq -Kawlak64, situata su una

montagna a nord di Ṭ sūs, lontana un m da essa: era una

fortezza circolare dove abitavano turcomanni.

Il viaggio era estenuante per ’ cc ss c : 21 Sh wā

n A k ī, c n c n n m sch , n

piante di amarene e una pianura circostante piena di

vegetazione. Il giorno 16 giunsero a Qūn y 65 dove Badr Ad-Dīn

incontrò lo shaykh S f ’ mām Ṣadr Ad-Dīn; nella zona vi

61 Ǧān m A -Ḥ mzāwī: m ì n 955 h s z S ymān Bāshā p n sultano ottomano. 62 Al-A hā : paese che vanta un castello omonimo, tra Aleppo e Antakia. 63 Farsakh: unità di misura di lunghezza pari a 8 km. 64 ‘Aq -Kawlak: f zz c nq s s n B y z n ’ nn 111 h. 65 Qūn y : una delle città, entro i territori bizantini, che contano più musulmani fra i suoi abitanti; conserva la tomba di Platone, è trono de Q mān (dinastia turcomanna sorta alla fine del XII secolo e insediatasi nella città di Q mān, nel vilayet di Qūn y ).

81

erano molte confraternite sufi come pure giurisperiti shafiiti e

hanafiti. Qūn y cc tazione e aveva grandi mercati,

molte moschee antiche e il santuario di ā Kh nkā 66, un

religioso famoso nella provincia tanto che ogni n ì c’

consuetudine di suonare tamburi e flauti davanti al santuario in

s m m . Qūn y c c n n n m n c

che portava disegni scolpiti e statue che poggiavano su roccia

appartenente alla costruzione. Al-Gh zzī c ch p m

religiosi non può concepire questo tipo di arte, ma le statue sono

talmente belle che sembra quasi che parlino.

I 27 Sh wā m n p n Qūn y n c à

Aq Shahr67 che era la città più bella del regn Q mān,

bianca come la neve, con le case ordinate come le caselle di una

scacchiera, ricca di orti e giardini, produttrice di abbondante

frutta che inviava a Costantinopoli e dintorni.

I 12 Sh wā ns c à Q ā Ḥ ā 68, le cui case erano

costruite con sassi neri; qui incontrarono una persona che

giungeva via mare da Damasco e gli chiesero notizie dei loro

parenti e amici, al cui ricordo rimasero immalinconiti e

addolorati. Passarono per un luogo dove sgorgava una sorgente

di acqua calda dal terreno e il giorno 23 arrivarono alla zona

66 ā Kh nkā : giurisperito hanafita nato a Balkh, trasferito prima a Baghdad e poi Qūn y m s m ì n 071 (Az-Z k ī, ‘ ām, 7: 30). 67 Aq Shahr: c à z n n n n Qūn y c c 1 n cammino verso nord. K ī ss ch s n m s n f c “c à nc ”; nch A -Kh yā ī s ò. 68 Q ā Ḥ ā : è un nome di città frequente nelle terre bizantine, ma la Q ā Ḥ ā visitata da Al-Gh zzī è q c f ssò c nf n Q mān; era distante 26 m ā C s n n p n p ’ sp z n pp .

82

ch m I n Awkī69: era una grande pianura piena di vegetazione

grazie alle frequenti piogge; nelle vicinanze c’ n c s

scolpito nella roccia in cima a una montagna, intorno al quale si

stendevano prati adatti a far pascolare i cavalli, che di notte

dormivano in stalle poste più in basso. 24 Sh wā : n

faticoso cammino costellato da salite e discese, i viaggiatori erano

accecati da una polvere micidiale che penetrava anche nelle

narici, impedendo la respirazione. Il giorno 25 arrivarono a Y nkī

Shahr70, un piccolo paese ricco di mercati e belle moschee; fuori

dal paese scorreva un fiume che attraversarono con la barca e la

notte dormirono sulla riva. Al mattino ripresero il viaggio e

trovarono terreni rocciosi, sentieri stretti e deserti e furono presi

p n c . F n m n ns Aznīq71, la migliore delle città

bizantine in quanto era un centro operoso, ricco di fabbriche e

laboratori. Si accamparono a mezzo miglio da Azankamī 72 (o

Az nk mū ) per riposare e alleviare la fatica di quella giornata.

Era una città sul mare con molta vegetazione, ricca di piante di

noci, distante da Costantinopoli 4 m ā . Erano ancora stanchi,

cc s , q n ’ mp s Al-Ḥ mzāwī c s che

bisognava partire; gli altri viaggiatori, arrabbiati, chiesero a Al-

69 I n Awkī: s s f m Y kī Sh h . S nz’ f p c s K ī ch c ss p ss n n Y nkī Sh h ; ch m ’ I n Awkī “c à Ghāzī”, s n ch ’ c nq s . 70 Y nkī Sh h : p ssò K ī ch ch m Y nkī Khān, c è “m c n ”. 71 Aznīq: città antica in riva al Mar di Marmara nella zona orientale; fu conquistata dal s n O h n n 712 h. E n n C s n n p 5 m ā (90 km). Si ch m Nīq : p ssò K ī ss ch n q ella città si produceva la terracotta di Aznīq. 72 Az nk mī : nome turco, in arabo si chiamava Naqmudiyya; attualmente è la città Azmī . F c nq s O h n f s n Osm n.

83

Gh zzī p nz . Q s scì nq zz

raccontando il sogno che aveva fatto sul Profeta: egli era con loro

e li avrebbe aiutati spiritualmente.

Quando cominciarono il cammino, si alzò il vento e poi furono

lampi, fulmini e pioggia. Quando si schiarì il cielo, tutto tornò alla

normalità. Arrivarono a Kaykathbizah, un paese con grandi

mercati affollati di gente e un palazzo antico appartenente al

ministro fā Bāshā s p n ì. Il giorno dopo

n Uskū ā 73, una bella città di mare ricca di

vegetazione e di fontane dove si prende il traghetto per

Costantinopoli. Al-Ḥ mzāwī c n s c ss f p ì n

pomeriggio insieme ai suoi compagni. Al-Gh zzī

rimasero tutto il giorno e la notte seguente, pernottando in un

alloggio sulla spiaggia. Ricevettero una missiva dallo shaykh ‘A

A -R īm74 con la quale si scusava perché a causa di un febbrone

non poteva andare a riceverli. Lo shaykh aveva preparato loro

una casa, ma prima avrebbero dovuto recarsi al palazzo de

s n mm p nc n m n s Y sh Bāshā Iyās

chiedergli il permesso di andare dallo shaykh. Presero il traghetto

p m n m s Dhī A -Q ‘ , m s s f ch

fortuna sarebbe stata dalla loro parte. Saliti in barca spiegarono

le vele e partirono; durante il viaggio usarono ogni tanto anche i

remi.

73 Uskū ā : città grande sul Mar di Marmara che è un quartiere di Costantinopoli. Era un centro molto importante p n s f . P ss n q K ī Al-Kh yā ī. 74 Shaykh ‘A A -R īm: aveva avuto contatti frequenti a Damasco con il nonno di Al-Gh zzī e al tempo era residente a Costantinopoli.

84

Arrivarono a Costantinopoli f n c S nān

Ǧ ī75 a cui lo shaykh ‘A A -R īm aveva mandato una lettera

di presentazione per loro. Al-Gh zzī c pì ch q c à

paese della tranquillità, la base dei bizantini, la residenza del

n . L’ c nq s s n mm Khān76 figlio di

ā Khān p B y zī nel 857 h dopo tanti mesi di

assedio. Questa città ospitava molti scienziati arabi, persiani e

bizantini e mostrava palazzi enormi e numerose moschee. Delle

undici moschee costruite n f nc ’ s n

mm Khān B n ā Khān erano scuole che

vantavan m p f ss ’ mp z n n ; n n era

un palazzo dove vi era una mensa aperta dal mattino alla sera

frequentata da sapienti e scienziati in visita e dove soggiornavano

i viaggiatori; la decima moschea era quella grande dove si

svolgeva p h n ì, m n ’ n c s m era un

ospedale psichiatrico con medici eccellenti e una gran quantità di

medicinali che, insieme al cibo, venivano somministrati gratis ai

pazienti di passaggio. I c ff ’ sp c mp n

carne di volatili e di ovini e molti dolci fatti con acqua e farina e

venivano dispensati anche numerosi doni. Tra le moschee

ricavate dalle chiese bizantine la più grande Ayā Ṣūfyā77: la

vista si perdeva per lo splendore, era fatta di costruzioni

p c n s c ’ n ’ , c nn m s , m

archi e una cupola grande e grossa. V c n c’ n’ m sch 75 Ǧ ī: nome frequente tra gli ottomani che significa signore. 76 Egli permise ai cristiani di praticare i loro riti, lasciò loro metà delle chiese e sf mò n m sch ’ m à. 77 Ayā Ṣūfyā: n m s n f c n c “ n s p nz ”; c s ì n 116 Costantino il Grande, divenne moschea nel 857 h e attualmente è un museo.

85

di fattura straordinaria ma più piccola m n s s Ayā

Ṣūfyā, ch m pp n Ayā Ṣūfyā A -Ṣ h ā.

A C s n n p c’ n n c s , p zz , strade larghe,

numerosi orti e giardini fioriti; ogni casa aveva il suo giardino e il

s p zz c sc ’ cq . V ano fabbriche, vasti mercati

affollati di gente, molte antichità ed enormi colonne.

En C s n n p s c n p zz s n

mm : li accolse il responsabile di palazzo che curò i loro

affari e diede loro un alloggio molto ampio e ben arredato dove

passarono una notte serena anche se era forte la nostalgia per

parenti, figli e amici lasciati a Damasc . L’ n m n n n

trovare lo shaykh ‘A A -R īm n m m :

quando questi vide Badr Ad-Dīn s zò f c , si abbracciarono e

ringraziarono Dio per quel ricongiungimento. Parlarono e

ricordarono wā s k - s ām piangendo. Poi i viaggiatori

andarono a salutare Ḥ ǧǧī Ǧ ī ‘A A -R īm, un giurisperito

islamico molto anziano che aveva incontrato il padre di Badr Ad-

Dīn a Damasco mentre si stava recando in pellegrinaggio. Ḥ ǧǧī

Ǧ ī m n ò s n m ss z n n m n s Y sh Bāshā

Iyās p nn nc arrivo: al suo ritorno comunicò che il

ministro era molto contento di vederli, finita la cerimonia della

circoncisione dei figli del sultano e di alcuni militari. Anche il

ministro aveva conosciuto il padre di Al-Gh zzī m n

n Shām m f c n . I n

stabilito incontrò il ministro nel suo giardino ad Al-Ghal a nella

parte nord di Costantinopoli e poi una seconda volta a casa sua in

città: fu gioviale con Badr Ad-Dīn p s q s m n

s . I m n s nc n ò c m Qā ī Ǧ ī

86

gli parlò di Al-Gh zzī: gli disse che gli unici amici che aveva a

Damasco erano lui e suo padre. Quindi disse a Badr Ad-Dīn

trovarsi con il giudice perché lo avrebbe aiutato. Così fu, il giudice

gli promise il suo aiuto e diventarono amici. Conobbe anche il

m n s Qās m Bāshā ch sp s

s p m . T n mp n c n c m n p

c c nc s n p nc p ch n q s m s Dhī

A -Q ‘ . I p m n Dhī A -Ḥ ǧǧ s aprirono le porte del

palazzo ed incontrò il ministro il quale gli fece scrivere una

relazione sui suoi problemi che egli stesso di persona avrebbe

consegnato al giudice militare insieme alla raccomandazione di

aiutarlo. Tuttavia sul più bello il sultano partì per Bursa78 n

c mp n p m m n s I āhīm Bāshā p m n n

m s m. A -Gh zzī cc n ch q n s n

p zz s n ammad si sentiva solo in quella casa

isolata ed anche in mezzo ai cittadini di quella città si sentiva

come una macchia bianca sul mantello nero di un toro: soffriva di

solitudine senza un amico e senza compagnia, con la

preoccupazione per la mamma, i figli e la moglie rimasti soli. Si

accorse che il viaggio era n’ mp s pp p nch

perché i bizantini non rispettavano nessuno, non davano

interesse né a chi entrava né a chi usciva; pertanto si era sentito

ancora più estraneo e lo avevano colto ansia e preoccupazione.

Per fortuna le persone importanti che aveva incontrato lo

avevano trattato con rispetto, soprattutto lo shaykh ‘A A -

78 Bursa: città turca posta a 20 km dal Mar di Marmara nella regione orientale e a 280 km da Istanbul. La conquistò il sultano Orhan nel 726 h e fu la prima capitale ’ mp mano.

87

R īm ch sp c s s p n m s m zz n

attesa del ritorno del sultano. Con lo shaykh parlarono di diritto

islamico, di esegesi coranica e di grammatica araba, si recitarono

le poesie a vicenda e Al-Gh zzī iniziò il figlio n p ‘A

A -R īm alla pratica di giurisperito. Lo shaykh fece leggere a

Badr Ad-Dīn p s ch sc p s p , il wā

shaykh al- s ām, ch m n m Ḥ ǧǧī Ǧ ī

‘A A -R īm mentre passava da Damasco per andare in

pellegrinaggio alla Mecca. Badr Ad-Dīn gli donò le copie di due

suoi libri; mentre stava a casa sua incontrò molti scienziati,

giurisperiti sapienti arabi, giudici e linguisti. Le poesie lunghe

riportate nella sono state scritte dallo shaykh ‘A A -R īm.

Anche il giudice dei militari fu cortese e si interessò molto ai

problemi di Al-Gh zzī; tuttavia la sorprendente partenza del

sultano per Bursa spiazzò tutti. Badr Ad-Dīn ecise comunque di

rimanere a Costantinopoli a fianco di shaykh ‘A A -R īm,

finché in città arrivò la peste che fece perder loro molte persone

care. La popolazione era disperata e non sapeva cosa fare.

Shaykh ‘A A -R īm c s p s na località fuori

città dove non ci fosse ancora contagio. A Costantinopoli con la

partenza del sultano i lavori amministrativi di palazzo erano

cc , ’ p s n nf m , ’ cq nch’ ss

inquinata, la popolazione rapidamente contagiata: era necessario

partire. Fu indicata Az nk mī , bella città in collina, come luogo

s n c n , c n ’ ’ cq nc abbastanza sane,

terreno buono, molti giardini e molti alberi da frutto. Pregarono

Dio per la partenza: sarebbero rimasti lontano fino al ritorno del

sultano e fino alla fine della peste. Al-Gh zzī shaykh ‘A A -

88

R īm sc n c à n n h n

n ì 21 m 937 h. Il mare era calmo e i viaggiatori

tranquilli.

Arrivarono sulle coste di Q z A ā79 e dormirono sulla barca. In

seguito si alzò il vento e al mattino ripartirono per Az nk mī .

Nel pomeriggio la situazione precipitò perché il vento divenne

forte e il mare molto agitato: in preda alla paura gettarono le

ancore in quanto non era più possibile proseguire. Il giorno dopo

p n n f n m n Az nk mī . Raggiunsero

’ z n ’ m c Ḥāǧǧ A -Dīn fā: era fuori dal

paese e i suoi figli procurarono loro una stanza. Andarono alla

preghiera del venerdì e t n ’Ḥāǧǧ ch li riportò a

casa sua. Qui venivano a visitar loro personaggi importanti;

rimasero in quella casa fino a che il sultano tornò da Bursa.

Furono apprestate tende nel paese per lui e il suo seguito: il

sultano rimase Az nk mīd tre giorni, quindi volle raggiungere

Costantinopoli in traghetto via mare per risparmiare tempo.

Anche Al-Gh zzī c mp n c s p : c’ n

ch n p s , q ’īs Lu fī q f āmy .

Decisero di prendere la prima, ma i trasportatori con varie scuse

non si presentavano ’ pp n m n ; p n n

n c āmy , m nch q s m n n .

Così i viaggiatori furono costretti ad andare a denunciare tutti dal

giudice il quale ammonì i trasportatori. Dopo altre menzogne alla

fine promisero una piccola barca fatta di legno di sandalo per i

bagagli mentre l’ n m n s p p ss . Caso

79 Q z A ā: isola nelle vicinanze di Istanbul nel Mar di Marmara; in origine si ch m Q zī Ã ā ch n c s n f c “Is ss ”.

89

volle che il giorno dopo ci fosse un forte temporale: uscirono e si

diressero a piedi verso il porto e là trovarono entrambe le

imbarcazioni dei truffatori che promisero loro la partenza per

’ n m n . In c n cò n

c n p p : s ò h āmy con

cui partì lo shaykh ‘A A -R īm. Gli altri misero il grosso dei

bagagli sulla barca e partirono meno carichi, a piedi, verso

Costantinopoli. Camminavano di notte in mezzo al fango,

sbagliavano la direzione, avevano paura di perdersi. Alla fine

arrivarono a quel posto sul mare dove si prende la barca per

raggiungere Aznīq. Camminarono fino a Kaykathbiz h, p n

m zz f n ns A -Q , grazioso paese in riva al

mare popolato soprattutto da cristiani e dedito alla pesca.

Dormirono in un k ān, al mattino ripresero il viaggio e

incontrarono gente di ritorno da Costantinopoli diretti a

Damasco; infine n Uskū ā p s h

per Costantinopoli. Al-Gh zzī n ò nc s c s

shaykh ‘A A -R īm. A q s p nto elenca tutti i personaggi di

scienza che ha incontrato in questa fase del viaggio compresi

quelli morti per la peste. Arrivò un inverno rigido con molto

freddo e pioggia; rimase a Costantinopoli fino alla primavera.

Al-Gh zzī incontrò il ministro interessato ai suoi problemi ed

anche il giudice dei militari e alla fine i problemi furono risolti.

Mentre era a Costantinopoli gli arrivò una lettera dai suoi parenti

c n ’ nn nc ch giudice di Damasco, il figlio Is āfī , ha fatto

un rapporto negativo sugli impieghi. Al-Gh zzī sp s

contenuto della lettera ai notabili di palazzo che condannarono il

fatto e di conseguenza il sultano emanò un decreto che

90

cancellava ogni ingiustizia. Terminati tutti i suoi affari, Al-Gh zzī s

sentì sollevato perché la sua situazione si era regolata con

successo. Pertanto era giunto il tempo del ritorno: cominciarono

a prepararsi in fretta per la partenza, approntarono la sella sul

cavallo e caricarono i bagagli e le vettovaglie. Tutti gli amici

arrivarono a salutarlo, compreso lo shaykh ‘A A -R īm; lo

accompagnarono fuori città fino al traghetto. Arrivarono a

Uskū ā mp p h e poi p s s

p A -Q , dove dormirono la notte di sabato 15 Sh wā 917 h.

Ripartirono per Kaykathbizah e, giunti al porto, presero un altro

traghetto per Ad-Dī 80. Sul cammino incontrarono Ad-Darwand,

ricca di ginepro e di alloro e di sorgenti di acqua molto fredda, il

Aznīq, Y nkī Sh h , Ãq Bīq c n s mmām e K ān;

dopo alcuni piccoli villaggi seguono Q ā Ḥ ā , il grosso villaggio

di Ash-Shāy, Ãq Sh h , Qūn y , Ãq K ī, ‘Aq -K w k,

A n , A - ī , B h ā , Yaghrah, Aleppo, Khān Ṭūmān, Al-

‘ , Khān Sh ykhūn, Ḥ māh, Ar-Rastan, Ḥ m , dopo altri

piccoli paesi, t Al-Qā ūn81. Al-Gh zzī n

ritorno fece altri incontri con persone più o meno famose; dopo

c à Qūn y f m n n f f che gli causò

malessere a lungo, fino alle porte di Damasco quando la sua

salute sembrò in miglioramento e il cuore più forte per il

desiderio di rivedere casa sua e i suoi cari. Finalmente arrivò a

casa, la madre lo salutò piangendo, quindi fu la volta dei figli,

della moglie s . S c ch ’ orno ripaga

80 Ad-Dī : n m s n f c n c “ n m ”; s n n f p ù grande di quello di Uskū ā . 81 t Al-Qā ūn: c à 5 Km D m sc , s s p ’I q.

91

delle lacrime versate al momento della partenza. Al-Gh zzī è

in patria ed è migliorata la sua situazione economica e familiare.

E’ ’ q s , la cui redazione fu m n 10 Dhī

A -Ḥ ǧǧ 940 h.

92

Conclusione

Al termine di questa ricerca possiamo affermare che la passione

con cui abbiamo iniziato il lavoro si è moltiplicata. Ci è sembrato

esaltante sfiorare la sfera personale di personaggi vissuti

centinaia di anni orsono e scoprire la loro passione nel dedicarsi

ai loro interessi culturali o al loro impegno lavorativo, siano essi

viaggiatori o studiosi. Ancora più eccitante è stato sentirsi un

piccolo e modesto tassello nel grande quadro della ricerca.

Avremmo voluto approfondire maggiormente gli argomenti e

scrivere almeno una piccola biografia per ogni singolo nome

comparso in questo lavoro, ma i pochi mezzi a nostra

disposizione, da una parte, e il timore di risultare fuori dal tema

n z n , ’ , c h nn f s s .

Ripensando alle varie tappe della storia umana e della storia della

letteratura relativa al mondo arabo e alla luce degli eventi

contemporanei, ff m n ’ ch p la

tendenza al viaggio sia connaturato.

Con la nah a il risveglio economico, sociale e culturale incoraggiò

nel XIX secolo c n m n c n ’E p

la cultura occidentale. I n ch n n ’ s

poi tornavano in patria con conoscenze moderne favorirono la

nascita di una élite intellettuale che spinse il mondo arabo verso il

progresso e il rinnovamento in molti campi (C m D’Aff ,

1998).

Sin dalla metà del XIX secolo erano cominciate le ondate

migratorie di arabi soprattutto cristiani, spinti da motivi

93

economici e politici, dalla regione siro-libanese verso gli Stati

Uniti e il Brasile. Con il termine di adab al-mahǧar (letteratura

’ m z n ) s n n p z n mahǧ ūn (o

muhāǧ ūn), sc p ch ’ s , s nz m

perdere i contatti con la madrepatria e soprattutto con gli

innovatori egiziani, contribuirono al rinnovamento della

produzione letteraria araba, sia in prosa sia in poesia.

Negli Stati Uniti i mahǧ ūn diedero vita a una stampa locale in

arabo con circa settanta testate, c c m “As-Sā’ ”

“A -Muhāǧ ” p loro titoli che hanno assonanza con la nostra

ricerca. Il massimo della fioritura della cultura araba in America si

ebbe nel 1920 con la f n z n N w Y k “A -Rā a al-

q m yy ”, ’Ass c z n Sc c n Ǧ ān Kh ī

Ǧ ān p s n īkhā’ī N ‘ ym segretario.

Le prime opere di rilievo della letteratura neoaraba sono

costituite proprio dai resoconti di viaggio, soprattutto in Europa.

Tra XIX e inizio XX secolo il viaggio sacro cede il passo alla

missione di studio, o viaggio profano in Occidente; se anche il

p n f n zz ’ cq s z n sc nz , è

natura della scienza ad essere mutata, da quella islamica alla

moderna (Salvioli, 2011).

T , n p ns , m n “c nn ” s n f c

s c n z n n n “che fa parte della natura

stessa di una persona, o è divenuto parte della sua natura;

profondamente radicato” (T cc n . ). E prendendo in

considerazione i viaggiatori odierni, cioè gli emigranti in fuga dalla

94

miseria o da regimi dispotici, davvero il viaggio fa parte della loro

natura?

Forse è più corretto dire che il viaggio è entrato a far parte del

loro destino e con questo intendiamo che non sempre chi viaggia

oggi lo fa per scelta, contento di farlo.

Vorremmo che gli attuali viaggiatori partissero con lo spirito dei

loro antenati, per un interesse culturale o di lavoro o addirittura

con scopo la lagnanza presso un giudice supremo che rimetta

tutto a posto, proprio come una volta.

95

Bibliografia

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