Via Libera

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Testi del concorso letterario "Io, Come una macedonia"

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PresentazioneFra maggio e giugno 2009, la web tv CrossingTV di Bologna cerca i protagonisti per un nuovo video.Per questo obiettivo, non viene organizzato un casting, bensì un concorso letterario dal titolo “Io, come una macedonia” rivolto a giovani fra i 15 e i 25 anni.Vengono inviati 15 testi scritti da 9 ragazze e 6 ragazzi, sia italiani che di origine straniera.I quattro vincitori del concorso, Dileep, Filippo, Sadia e Fatima diventano i protagonisti del video “Via Libera” visibile online su www.crossingtv.it

Il concorso è stato promosso nell'ambito del progetto “Via

Libera”,con il contributo del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna;in collaborazione con il Comune di Bologna (Settore Sport, Giovani e Turismo) e del Progetto Interculturale-Centro Zonarelli;con il patrocino della Regione Emilia-Romagna (Assessorato Scuola, Formazione Professionale, Università, Pari Opportunità)e dell'Ufficio Regionale Scolastico per l'Emilia-Romagna.

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Il regolamento del concorsoNoi di CrossingTV stiamo cercando i protagonisti e le protagoniste per un cortometraggio.Non cerchiamo ragazzi aitanti o ragazze spigliate, non cerchiamo volti fotogenici o corpi scolpiti; non cerchiamo attori e nemmeno ballerine.Noi cerchiamo giovani creativ* , curios* e sensibili, che abbiano voglia di mettersi in gioco e di scoprire come funziona una produzione video sia come autori o autrici che come attori o attrici.Per partecipare a questa avventura basta scrivere un solo testo (lungo o breve non ha importanza), per es: una poesia, un racconto, una pagina di diario, ecc. (anche un sms) l’importante è che sia personale.Il tema è “io, come una macedonia”.

Perchè questo tema? L’idea è che tutt* noi siamo come una macedonia: siamo composti da tanti succosi pezzettini, dai vari sapori e dai vari colori, che non si amalgamano mai diventando marmellata, ma che convivono in equilibrio ognuno con la propria caratteristica. A volte prevale un frutto su un altro a seconda della stagione o a seconda dell’umore; a volte la nostra macedonia è zuccherosa e altre volte più asprigna…Insomma siamo fatt* di tanti elementi che ci rendono unici e uniche.Contro chi ci vuole omologat*, contro chi ci appiccica etichette stupide, contro chi ci impone di prendere delle direzioni che non sono le nostre, contro che ci giudica senza conoscerci, esprimiamo in tutta libertà quello che siamo!!!!E allora…VIA LIBERA!!!!!Quali sono gli ingredienti che compongono la tua identità? Usa la metafora della macedonia e scrivi la ricetta di quello quell* che sei, oppure racconta l’ingrediente più importante, illustraci la preparazione e, perchè no, anche la presentazione.Ogni testo pervenuto sarà pubblicato on-line in uno spazio dedicato su CrossingTV.Non ti preoccupare se il tuo “italiano” non è perfetto o hai qualche dubbio di grammatica: la nostra redazione correggerà tutti gli errori prima della pubblicazione.

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La macedonia di MianùUna macedonia eh?!Sia la vita che le persone sono un misto di frutti di ogni tipo, con colori forme, sapori e profumi differenti…Si dice sempre “il mondo è bello perchè è vario”, beh io sono assolutamente d’accordo; non c’è niente di più bello e appagante dell’incontrare persone completamente diverse da noi e condividere insieme qualsiasi cosa, dagli hobby alle passioni.Adoro i frutti, ma mi piace più guardarli che mangiarli, adoro i colori accesi che possiedono quando risplendono sotto la luce del sole; a volte è un peccato raccoglierli, ma se non lo facessimo, la loro vita non inizierebbe.Le persone sono frutti di inestimabile valore e bisogna averne cura, ci sono frutti che hanno nomi a volte quasi sconosciuti come guava, kiwano, maracuja e tanti altri. Nomi nuovi, forse strani, per noi che siamo abituati alle cose semplici e tradizionali, ma soprattutto conosciute.Ma la stranezza del nome, del sapore è forse un limite o un ostacolo? No affatto, è una ricchezza, qualcosa di speciale e nel momento in cui ne veniamo a conoscenza, nessuno ce la può togliere.Abbiamo la libertà di scegliere tutti i frutti che vogliamo e quanti ne vogliamo.Abbiamo la possibilità di attingere da questa moltitudine di conoscenza nuova, anche saggezza, umiltà, onestà e sincerità.Nessun frutto è uguale all’altro, ma ognuno ha tanto da offrire: dal colore alla polpa succosa ai semini per riprodurne un altro.Il mondo è pieno di frutti meravigliosi che a volte hanno paura di venire allo scoperto perchè pensano di non piacere abbastanza, di non essere abbastanza belli e interessanti,di non essere all’altezza di situazioni apparentemente difficili, ma questi frutti non sanno di appartenere ad una macedonia altrettanto ricca di frutti con le stesse paure e con gli stessi sogni.Tenersi lontani e non farsi conoscere è la cosa peggiore che si possa fare, per sè stessi e per gli altri: ogni frutto deve tirare fuori ciò che racchiude dentro di sè e donare la sua storia, la sua personalità il suo carattere e il cuore. Solo così la macedonia che rispecchia questo mondo sarà completa e felice.

Mianù, 22 anni

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La macedonia di LaraSì, una volta l’ho conosciuta una macedonia.L’ho incontrata alla fermata dell’autobus; andava all’areoporto per prendere il primo volo per Londra.Disse che era la sua città preferita, così varia, così colorata, così multietnica… proprio come voleva sentirsi lei!!!Non stava bene nel frigo in cui l’avevano messa dove conosceva solo banane, fragole e mele da 4 mesi.Voleva arricchirsi!Allora pensai che anche io mi sentivo come lei… e che Londra era anche la mia città preferita.Io, come una macedonia. Sempre scomoda nel posto in cui dovrei essere, mai abbastanza ricca di esperienza da stare bene (e per questo andai con lei!).

Lara, 23 anni

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La macedonia di DileepUn ingrediente fondamentale della mia macedonia: la mia diversità.Dunque… diversità… che complicazione, mi sento diverso quando si parla d’amore, mi chiedo cos’è questo sentimento che invade il mio cuore, facendomi provare o sentire un senso di disorientamento; il mio corpo ne risente, non capisce quali impulsi emettere, quali emozioni, non capisce che comportamento assumere.Questo senso di disorientamento prevale sulle mie emozioni e mi conduce verso quella strada, laddove l’amore è tacito, chiuso in un oblio profondo.Mi sento diverso in generale, non solo quando si parla d’amore, ma anche per altre ragioni, soprattutto mi sento a disagio quando si parla della propria famiglia, dei propri genitori, perché non mi sento diverso, sono diverso, ma non ne faccio un dramma, cerco di superare questa diversità.A volte mi vergogno di essere indiano… mi basta un momento per sembrare come gli altri, ma basta uno sguardo di qualcuno per farmi ritornare quello che sono.

Dileep, 15 anni

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La macedonia di FatimaIo, come una macedonia sono a pezzetti.C’è una parte di me che si nasconde: come la pera un po’ grassoccia e bianchiccia, che passa in secondo piano rispetto agli altri frutti, così io sono timida e quando c’è tanta gente che non conosco preferisco non espormi.Sono una ragazza tranquilla, ma quando qualcuno mi prende in giro o mia mamma esaudisce i desideri di mia sorella più piccola e non i miei, mi capita di arrabbiarmi e litigare, diventando così acida, come il succo di un limone spremuto nella macedonia.So essere anche dolce e allegra, come il melone, morbido e colorato.Il mio cuore, lo so, è buono, rosso come le fragole, piene di puntini come io sono piena di insicurezze.A volte, sono acerba come un frutto non maturo, ma penso che è normale per la mia età: ho quindici anni.Vorrei, altre volte, rompere quei limiti dai quali mi sento bloccare, come se dovessi rompere la vaschetta della macedonia e far cadere tutti i pezzetti di frutta per terra, col succo rovesciato… per lanciarmi fuori, verso un mondo nuovo e viaggiare, perché mi piacerebbe conoscere persone di tante culture diverse.Io stessa, in Italia, come lo è il mango nella macedonia, sono un frutto esotico: sono marocchina.La vita di una immigrata in una classe è un po’ più dura da masticare, come la mela rispetto alla pesca, ma quando incontri delle persone che ti ascoltano, con cui puoi parlare, fare amicizia, la vita diventa più morbida, come i chicchi d’uva, dolci e rotondi.Siamo persone diverse: c’è chi vive in Italia da quando è nato e c’è chi è arrivato da poco, ma anche la macedonia è formata da tanti frutti diversi e da sapori differenti, ma provate ad assaggiarne una, il mix è davvero delizioso (chi non conoscesse la ricetta, la può trovare leggendo tra le righe di questo breve testo).

Fatima, 15 anni

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La macedonia di MilanTutta la mia famiglia è sempre stata un grande e gigantesca macedonia, tra cui dei cugini davvero macedoni, cioè che venivano dalla Macedonia.Mamma, papà, nonni, zii: si sposavano anche se erano di paesi e di religioni diverse. E che belle feste per i matrimoni (così mi racconta mia madre)!In famiglia abbiamo cristiano-ortodossi, musulmani e cattolici.Poi un giorno qualcuno decise che le macedonie non erano più gradite: meglio essere monofrutta, monocolore, monoculturali…monotoni insomma. Così, la mia famiglia si disgregò: chi si è spostato in Europa, chi è andato in America e chi è rimasto là a combattere senza sapere il perchè.Ed io sono nato in Italia, un paese che ha tutti i colori e i frutti per creare mille tipi di macedonie diverse, e che invece fa di tutto per confezionare marmellate artificiali.Ma i pezzettini della mia macedonia li difenderò sempre.

Milan, 20 anni

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La macedonia di Liliana è come un lepidotteroCol nome di “Lepidotteri” si intende il gruppo di insetti conosciuto come “Farfalle”.“Lepidotteri” deriva da due parole greche che significano: “ali a squame”.L’Ordine dei Lepidotteri comprende un numero enorme di specie: oltre 120.000 conosciute in tutto il mondo, di cui almeno 4.000 fanno parte della fauna italiana.Oltre al fatto di avere le ali coperte di squame, che sono quelle che danno le splendide varietà di colori e riflessi, le farfalle hanno uno sviluppo complesso: nascono come bruchi, e come tali assumono una gran quantità di cibo, si trasformano quindi in crisalide, che in tanti casi si rinchiude in un bozzolo, ed infine dalla crisalide esce la farfalla adulta, la forma che è più comunemente conosciuta.Ecco così mi sento. un Lepidottero. La mia vita a fasi, una lunga crescita dentro il bozzolo fino a diventare una farfalla. Piccoli passi per vedere crescere e ali, e poi le zampette, e poi i colori e i disegni sulle ali. E quando sarò pronta spiccherò il volo e vivrò il mio tempo.

Liliana, 18 anni

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La macedonia di PaolettaNella mia integrità scopro la mia frammentarietà.Non sono una fragola dolce,non sono un ananas succoso,nemmeno una mela acerba,o un kiwi dal sapore aspro.Nella mia integrità scopro di essere un po’ l’una e un po’ l’altro.Talvolta dolce, succosa,talvolta aspra, acerba.La mia macedonia è gradevole, è un equilibrio costante delle fragranze più estreme. Lascia un piacevole contrasto di sapori nel palato e garantisce con generosità una presenza continua.Ed è grazie a questa frammentarietà che mi sento integra.

Paoletta, 25 anni

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La macedonia di Sadi&AmiLa mia macedonia è l’insieme di tanti piccoli pezzi di me che sono dispersi nello spazio e cercano di trovare un io.Il mio io cerca di trovare un me, ma non sa da dove cercare.Tutto cio che mi sta attorno è un io e tutto cio a cui sto attorno è un me.Quando cerco un io riscopro me stessa.Io sono sulla terra e ho scoperto che la terra è su di me e un io è in Asia, un io in America, uno in Africa, uno in Cina, uno in Europa e uno è ancora disperso nello spazio.

Ami&Sadi, 16 anni

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La macedonia di GeorgeUna somiglianza.Ho sempre cercato questo nel guardarmi allo specchio o scrutando il riflesso sull’acqua cristallina del mare.Una somiglianza. Un segno che mi riconducesse alla verità del mio essere.Sono un riflesso, vorrei essere una somiglianza: il naso di mia madre, la bocca di mio padre, gli occhi? Quelli certamente della nonna.Sogni; ricordi frammentati; desideri misti alla paura che la realtà potesse essere più bella dei miei viaggi mentali: sono tutto questo?O forse io sono il colore attinto direttamente dalla terra, e una camminata educata dalla strada percorsa scalzo?E lo sguardo? Quello è intriso di tramonti che spesso facevan capolino dietro l’altipiano della povertà.Sono figlio di mamma Africa e questo è l’unica certezza.Sono ciò che sarò nel tempo. Son frutto del tempo che inesorabile scavalca la mia voglia di fermarmi. Sono quella lotta inesorabile tra paura e coraggio, tra bellezza e cattiveria, tra amore e odio.Lo sguardo, forse più malinconico, è incollato all’orizzonte.Sono il tentativo di vedere sempre più lontano.

George, 19 anni

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La macedonia di MenaNon ho mai amato molto la macedonia: troppi sapori diversi che finiscono per diventare aspri se assaggiati tutti insieme. Da bambina l’aspettavo con ansia solo per le fragole: le mangiavo con gusto scartando gli altri pezzi di frutta. Poi la scoperta: un’allergia alle fragole.Così ho dovuto imparare a mangiare gli altri frutti, e ho scoperto che non sono poi così male presi singolarmente, ma tutti insieme proprio non riesco a mandarli giù. Forse perché il sapore di un frutto prevale su quello di un altro, forse perché un pezzetto marcio manda a male tutto l’insieme, o semplicemente perché chi ha preparato la macedonia non ha saputo dosare bene gli ingredienti: troppo zucchero o troppo poco, troppi kiwi a scapito delle fragole, o chissà…Ognuno di noi è una macedonia, tanti umori a volte in contrasto tra di loro, a volte in armonia, e tutte queste piccole macedonie ne formano una più grande. Ed i pezzetti di frutta di ognuno vanno a scontrarsi o ad assemblarsi con i pezzetti di un altro: i pezzetti di limone a compensarsi con i pezzetti di fragola, creando un equilibrio stabile, oppure vanno a scontrarsi o ad unirsi con altri pezzetti di limone, creando invece un’eccessiva acidità.Nessuno di noi è composto da un solo ingrediente che ha una determinata prerogativa su un altro.Dobbiamo accorgerci che siamo un puzzle di gusti e sapori, che non siamo solo fragola o mela, ciliegia o limone, ma che in ognuno di noi ci sono entrambi, c’è il bene o il male in perfetto equilibrio o uno in prevalenza sull’altro, ma alla fine siamo tutti delle macedonie, è solo il contenitore che tiene insieme i pezzetti, che può essere diverso da un altro, ma se una macedonia è buona rimane tale sia se servita in un contenitore di cristallo che in una semplice coppa di vetro.

Mena, 23 anni

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La macedonia di FilippoLa macedonia : mmm… che buona! Uno dei piatti più buoni della tavola mondiale che, come tutte le cose buone di ’sto mondo (cose, persone, ecc.) arriva sempre per ultimo.Si! Mi considero paragonabile ad una grande macedonia che fa da dessert ad un grande pranzo natalizio; ma nonostante la sua bontà, la sua freschezza e la sua dolcezza viene alcune volte rifiutata.Ho le mie parti dolci che la gente si gusta troppo velocemente e quelle meno dolci che la gente ama talvolta stuzzicare per vedere a dove portano. Spesso vengono tralasciate nel piatto, cosìcchè le mie paure, le mie rabbie e i miei sfoghi mi rimangono dentro e mi fanno sentire incompleto e solo.Nonostante ciò, mi fa piacere che qualcuno almeno ogni tanto, è stato deliziato dalla mia dolcezza.

Filippo, 17 anni

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La macedonia di LuciaDicono che sono pigra, ma come una formica metto da parte idee e pensieri per tirarli fuori al momento giusto.Dicono che sono bella, ma dentro di me sono come un boxer all’ultimo round.Dicono che sono fighetta, ma sento di essere alternativa.Dicono che sono piatta, è vero lo sono!Dicono che sono troppo nera, è tutta invidia!

Lucia, 18 anni

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La macedonia di IsisIo come una macedonia?!Sì, perché sono un piccolo recipiente che contiene una fragola per la sua dolcezza; una pera per la sua semplicità; un pezzo di ananas per il suo colore radiante come il sole e mezza mela, perché se guardi con attenzione, vedrai un bel cuore.Tuttavia siamo tutti diversi; così come esistono tanti tipi di frutti, esistono anche tanti tipi di persone, ed è quello che ci rende unici, perchè comunque apparteniamo ad uno stesso ”gruppo“ ,cioè a quello degli esseri umani.Possiamo essere dolci come una mela, acidi come un limone o misteriosi come un’anguria e con queste caratteristiche possiamo creare una combinazione perfetta!Quindi perché non lasciare le diversità da parte e formare un’unica macedonia?

Isis, 18 anni

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La macedonia di MohamedEcco i pezzi della mia macedonia.Dico fragola e mi vedo rosso di vergogna per la mia timidezza.Dico limone e mi vedo in quella terra del sud che mi accolse nei primi anni di vita.Dico albicocca e mi vedo come un frullato in un mondo che mi è estraneo.Dico uvetta e mi vedo rinvenire ogni volta che mi immergo nell’acqua calda.Dico Kiwi e mi vedo verde di rabbia ogni volta che incrocio gli sguardi di chi pensa di essere superiore perchè ha un nome che finisce con la O (mentre il mio finisce con la D)

Mohamed, 17 anni

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La macedonia di MaryLa mia macedonia.Mirtilli, dal colore scuro e indefinibile come il mio futuroAlbicocche, dalla forma piccola e simpatica come le mie maglietteCiliegie, sempre in coppia come i miei genitoriE ancoraDatteri, dal sapore dolcissimo come quel lato del mio carattere che non conosco.Oreficeria di frutti preziosiNatura della miaIdentitàAssemblata

Mary, 20 anni