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1917-2017 Centenario delle apparizioni di Fatima Via Crucis con i tre pastorelli di Fatima

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1917-2017 Centenario delle apparizioni di Fatima

Via Crucis

con i tre pastorelli di Fatima

Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo. Ti domando perdono per quelli che

non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano.

2 aprile 2017 il tuo monasticato

Beata Maria Vergine di Fatima,con rinnovata gratitudine per la tua presenza maternauniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioniche ti dicono beata.Celebriamo in te le grandi opere di Dio,che mai si stanca di chinarsi con misericordiasull’umanità, aff litta dal male e ferita dal peccato,per guarirla e per salvarla.Accogli con benevolenza di Madrel’atto di aff idamento che oggi facciamo con fi ducia,dinanzi a Te.Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhie che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori.Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardoe riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.Custodisci la nostra vita tra le tue braccia:benedici e raff orza ogni desiderio di bene;ravviva e alimenta la fede;sostieni e illumina la speranza;suscita e anima la carità;guida tutti noi nel cammino della santità.Insegnaci il tuo stesso amore di predilezioneper i piccoli e i poveri,per gli esclusi e i soff erenti,per i peccatori e gli smarriti di cuore:raduna tutti sotto la tua protezionee tutti consegna al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù.Amen

- Volete off rirvi a Dio per sopportare tutte le soff erenze che Egli vorrà inviarvi, in atto di riparazione per i peccati per i quali è off eso, e di supplica per la conversione dei peccatori? - Sì, lo vogliamo, certo! - Avrete quindi molto da soff rire, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto.

(la Madonna ai pastorelli, 13 maggio 1917)

Incamminiamoci anche noi dietro a Gesù, seguendo i passi dei tre bambini di Fatima:

Gloria.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

I STAZIONEGESÙ È CONDANNATO A MORTE

“Gesù il Crocifi sso è Risorto!”. Così gli Angeli dissero alle donne. Dalla domenica di Pasqua Gesù vive la vita immortale, Risorto sull’orizzonte del mondo, unica vera speranza dell’umanità. La Madonna dopo le apparizioni guida i tre bambini, gradualmente e misteriosamente in un cammino di trasformazione per opera dello Spirito Santo. Siamo tutti chiamati alla scuola di Maria. Chiamati alla Risurrezione quotidiana vincendo tutte le tentazioni, le cattive inclinazioni, in un continuo sì al disegno che Dio ha tracciato per ciascuno di noi. Risorti con Cristo: pensiamo alle cose del Cielo.

Quando corpus moriétur,fac, ut ánimae donéturparadísi glória. Amen.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

XV STAZIONEGESÙ RISORTO

Pilato, visto che non otteneva nulla… rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto fl agellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifi sso (Mt 27, 24-26). Gesù è disprezzato, rifi utato, condannato a morte perché ritenuto bugiardo, imbroglione. Gesù tace. I bambini nei primi mesi delle apparizioni sono disprezzati, insultati, derisi, imprigionati. Ironicamente viene chiesto: “Oh Lucia quella tal donna venne a passeggiare sugli alberi?”. Off rono in silenzio. Guardiamo a Gesù, ai bambini, quando siamo insultati, derisi, disprezzati, non creduti.

Stabat Mater dolorósaiuxta crucem lacrimósa,dum pendébat Fílius.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

II STAZIONEGESÙ È CARICATO DELLA CROCE

Nel luogo dove era stato crocifi sso Gesù vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo scavato nella roccia. Là Giuseppe depose il corpo di Gesù (Lc 23, 54). Sepolti con Cristo per rinascere a una nuova vita. Nel sepolcro muore il nostro peccato. Il peccato e la morte sono sconfi tti. Il sacramento della confessione è il sepolcro di Cristo. Morire al nostro peccato per risorgere con Lui. Francesco qualche giorno prima di morire disse a Lucia: “Mi devo confessare, poi morirò. Voglio che tu se mi hai visto fare qualche peccato me lo dica, poi chiedi anche a Giacinta se mi avesse visto farne qualcuno”. Ancora a Lucia: “Domanda a Gesù che perdoni i miei peccati”. Come Francesco anche noi dobbiamo accostarci alla Confessione con pentimento sincero e con l’intenso desiderio di essere perdonati da Gesù.

Fac me cruce custodírimorte Christi praemuníri,confovéri grátia.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

XIV STAZIONEGESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

Essi allora presero Gesù ed Egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio (Gv 19,17). Gesù accetta la Croce, si off re al Padre per tutti noi, per la nostra salvezza. Lucia, Francesco, Giacinta accettano le croci della vita quotidiana; il caldo, la sete. Desiderano la croce: si impongono delle penitenze: la ruvida corda sulla nuda pelle come cilicio. Accettano con amore la croce della malattia. Le diff icoltà, i dolori del nostro vivere quotidiano come le accettiamo? Accettazione e off erta per essere discepoli del Signore.

Cuius ánimam geméntem,contristátam et doléntempertransívit gládius.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

III STAZIONEGESÙ CADE LA PRIMA VOLTA

I giudei perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato, chiesero a Pilato che fossero portati via (Gv 19,25). Maria in silenzio sotto la croce è l’addolorata. E’ conforto per il suo Figlio. Off re al Padre per tutti noi, la morte redentrice di Gesù. Le sue braccia materne si aprono, accolgono l’amato fi glio, accolgono tutti noi. Maria durante le apparizioni promette ai bambini: “Verrò a prendervi per portarvi in Paradiso”. Al momento della morte è in casa di Francesco, è all’ospedale di Lisbona. Francesco qualche istante prima di morire dice: “Guarda mamma, che bellissima luce là, vicino alla porta”. Giacinta dice a Lucia: “dopo molte soff erenze morirò sola, ma non devo aver paura, verrà Lei a prendermi per il Cielo”. Chiediamo a Maria che sia presente nel momento defi nitivo della nostra vita terrena, che venga a prenderci per portarci in Paradiso. Invochiamola con fi ducia.

Fac me tecum pie fl ere,Crucifíxo condoléredonec ego víxero.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

XIII STAZIONEGESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

Per le sue piaghe siamo stati guariti (Is 53,5). Sono curvo e accasciato…la forza mi abbandona (Sal 37,3). In questa caduta di Gesù è sempre stata vista la realtà del peccato. Gesù si rialza subito. A Francesco, Lucia chiede: “Cosa fai qui da tanto tempo?”. “Sto pensando a Dio – risponde Francesco - che è tanto triste a causa di tanti peccati. Se io fossi capace di dargli tanta gioia!”. I pastorelli off rono con crescente intensità sacrifi ci di ogni genere per i peccatori, per espiare i loro peccati, perché si rialzino, si emendino. La nostra vita quotidiana è spesso percorsa da incomprensioni, diff icoltà e soff erenze. Accogliere tutte le soff erenze non con ribellione o rifi uto, ma come preziosi momenti utili al nostro e altrui bene spirituale.

O quam tristis et aff líctafuit illa benedíctaMater Unigéniti!

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

IV STAZIONEGESÙ INCONTRA SUA MADRE

Gesù per tre ore agonizza. Gli Apostoli, tranne Giovanni, sono fuggiti. Sotto la croce c’è Maria, la madre, c’è Giovanni. Gesù non si lascia travolgere dallo spasimo del dolore, ma guarda al Padre e chiede perdono per tutti noi. Abbassa lo sguardo verso la Madre, e dice: “Donna ecco tuo fi glio”. In quel momento Maria diventa la madre dei peccatori, di tutti noi. Gesù ci ha donato tutto, anche la sua mamma. Maria a Fatima si mostra madre trepidante e preoccupata per la salvezza di noi suoi fi gli. I tre bambini diventano i messaggeri della tenerezza del suo Cuore materno, propongono loro il progetto di salvezza. L’Angelo aveva loro detto: “I cuori di Gesù e Maria hanno su di voi disegni di misericordia”. Desideriamo accogliere il messaggio della mamma celeste; desideriamo impegnarci per cambiare vita, per metterci alla sequela del Figlio suo Gesù, pe annunciare con la vita i doni di grazia da Lei implorati.

Tui Nati vulneráti,tam dignáti pro me pati,poenas mecum dívide.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

XII STAZIONEGESÙ MUORE IN CROCE

Il profeta Simeone disse a Maria: “Anche a te una spada trafi ggerà l’anima” (Lc 2,35). La mamma quando un fi glio è ammalato, desidera liberare il fi glio, si metterebbe volentieri al posto del fi glio, perché non vuole che il fi glio soff ra. Maria lungo la via dolorosa incontra suo fi glio, lo guarda con intensa partecipazione e soff erenza e con dolcezza invita Gesù ad andare avanti, al Calvario per tutti noi. Il 13 giugno la Madonna dice a Lucia che porterà presto in cielo Francesco e Giacinta. Lucia chiede: “Io resterò sola”. “No fi glia, - risponde la Madonna – il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà fi no a Dio”. Quanta solitudine oggi. Le soff erenze aumentano giorno per giorno, spesso la sfi ducia ci prende. Come a Lucia, la Madonna invita anche noi a rifugiarci nel suo Cuore Immacolato per trovare conforto e incoraggiamento ogni giorno.

Quae moerébat et dolébat,Pia Mater dum videbatnati poenas íncliti.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

V STAZIONEGESÙ È AIUTATO DAL CIRENEO

Sul luogo detto Cranio crocifi ssero Gesù e i due ladroni, uno a destra e uno a sinistra (Lc 23,33). Gesù inchiodato sulla croce; è appeso alla croce e trasforma la croce in un altare, in un’off erta profumata di amore per noi tutti. Là è la volontà del Padre. “Non la mia ma la Tua volontà sia fatta”. Giacinta è a letto gravemente malata. Polmonite, pleurite purulenta, tubercolosi, una piaga nel petto dalla quale fuoriesce pus. Era tutto un dolore. A Lucia, un mattino disse: “Stanotte provavo molti dolori e volli off rire a Gesù il sacrifi cio di non girarmi nel letto; per questo non potei dormire.” Francesco, Giacinta, uno dopo l’altro rimangono inchiodati al letto trasformato in altare, amano Gesù, le dolorose soff erenze sono incenso che sale profumato al Cielo. Rimanere inchiodati alla croce del nostro dovere quotidiano, senza fughe in avanti, senza cercare evasioni illusorie. Così realizziamo noi stessi.

Sancta Mater, istud agas,crucifíxi fi ge plagascordi meo válide.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

XI STAZIONEGESÙ È INCHIODATO ALLA CROCE

Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene, a portare la croce (Mc 15,21). Gesù poteva morire lungo la strada per evitare ciò i soldati impongono al cireneo di portare la croce con Gesù. Partecipe, solidale incosciente della croce che salva tutti. La solidarietà, il volontariato, la gratuità, espressioni attuali del nostro vivere. La Madonna disse ai bambini: “Molte anime vanno all’inferno perché non c’è chi prega e si sacrifi ca per loro”. I bambini si assumono la responsabilità dei tanti peccati commessi da uomini e donne, li espiano con le loro soff erenze quotidiane. Giacinta gravemente malata, dice a Gesù: “Ora puoi convertire molti peccatori, perché soff ro molto”. È importante operare per il bene umano del prossimo bisognoso, ma è assai più importante aiutare il prossimo nella via verso il Cielo.

Quis est homo, qui non fl eret,Matrem Christi si vidéretin tanto supplício?

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

VI STAZIONEVERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESÙ

Gesù è nudo: anche la tunica gli è stata tolta. Quante piaghe si riaprono mentre strappano la veste: sangue e dolori indicibili. “Il fi glio dell’uomo – disse –non ha una pietra dove posare il capo”. Gesù è povero. Maria è povera. A Fatima la Madonna appare a tre fanciulli poveri, pastorelli. Sono liberi nel cuore, pronti e disponibili ad accogliere tutta la ricchezza del messaggio per vivere solo di Dio. Noi veniamo soggiogati dalla attrazione del possesso di realtà materiali. L’egoismo cresce perché abbiamo un cuore malato. Se corriamo alla ricerca sfrenata del possesso, Dio non è con noi. A Giacinta, in ospedale a Lisbona, la Madonna le appare con un volto molto triste e le rivela il motivo: “I peccati che portano il maggior numero di anime alla perdizione, sono i peccati della carne, la lussuria. Peccati che devono essere evitati.” Giovanni Paolo II disse a Fatima che la Madonna leggeva con perspicacia i segni dei tempi. Arricchirci di Dio, dei valori soprannaturali. Questo il nostro impegno.

Fac, ut árdeat cor meumin amándo Christum Deum,ut sibi compláceam.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

X STAZIONEGESÙ È SPOGLIATO DELLE VESTI

Di te ha detto il mio cuore: “Cercate il suo volto”. Il tuo volto Signore io cerco. Non nascondermi il tuo volto (Sal 26,8). Veronica è una testimone coraggiosa, animata da un intenso sentimento di compassione. Non si ferma di fronte ai soldati che la insultano, la deridono; va diretta al volto di Gesù orribilmente deturpato, asciuga lacrime e sangue. Bestemmie, abbandono, rifi uto: quanto è disprezzato il volto di Cristo oggi! I tre bambini sono fragili, ma animati da coraggio, non si vergognano di annunciare i messaggi della Madonna. Nel loro cuore c’è un intenso desiderio di far conoscere i messaggi della “Signora”, e invitano tutti ad accogliere i desideri della Madre celeste. Noi oggi diamo una coraggiosa testimonianza della nostra fede? Occorre impegno per superare ogni paura e soprattutto il rispetto umano: “Sarete miei testimoni”.

Quis non posset contristári,Christi Matrem contempláridoléntem cum Filio?

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

VII STAZIONEGESÙ CADE LA SECONDA VOLTA

Essi godono della mia caduta, si radunano contro di me per colpirmi all’improvviso. Mi dilaniano senza posa, mi mettono alla prova, scherno su scherno (Sal 34,15-16). Gesù è steso a terra, sfi nito, le forze lo abbandonano. Sembra sconfi tto totalmente. Gesù è consapevole che il Calvario è la sua meta, raccoglie le forze residue e con fi ducia e coraggio riprende il cammino. Gesù è fedele. I bambini sono fedeli agli impegni presi con la Madonna. A Francesco, negli ultimi giorni di vita, Lucia chiede: “soff ri?” Francesco risponde: “Si, soff ro. Ma soff ro tutto per amore di Gesù. Vorrei soff rire di più, ma non posso”. I bambini non si arrendono mai. Impegnano tutte le loro energie, anche le residue, per essere fedeli a Gesù e a Maria. Essere fedeli! Quante volte siamo sfi duciati e veniamo meno ai nostri impegni. Avere fi ducia, credere che possiamo sempre fare qualche cosa di più nella nostra giornata, consapevoli che possiamo sempre migliorare noi stessi.

Eia, mater, fons amóris,me sentíre vim dolórisfac, ut tecum lúgeam.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

IX STAZIONEGESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA

Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì bocca (Is 53,7). La pietà cristiana contempla più cadute lungo la Via del Calvario, per mettere in evidenza la durezza del cammino, le soff erenze, la fragilità umana di Gesù, la grave realtà del peccato. I bambini avvertono la loro fragilità, a volte sono stanchi, si trovano sempre di fronte a un compito superiore alle loro possibilità. Off rono se stessi ogni giorno al Signore per Maria, certi che è l’aiuto di Gesù che dà loro la possibilità di compiere il desiderio della Madonna. Francesco e Giacinta nella loro lunga malattia rimangono sempre sereni, diventano forza di Dio perché tutto off rono per consolare Gesù e per la conversione dei peccatori. Tanta scontentezza è presente nel cuore di molte persone; sono insoddisfatti della loro vita, delle situazioni in cui si trovano, dei loro limiti. Accettare i limiti, le scontentezze, trasformando tutto in off erta di amore a Gesù.

Pro peccátis suae gentisvidit Jesum in torméntiset fl agéllis subditum.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

VIII STAZIONEGESÙ INCONTRA LE DONNE

DI GERUSALEMME

Gesù voltandosi verso le donne disse: “Donne di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri fi gli” (Lc 23, 27). Abbiamo smarrito il senso del peccato. Non si piange più per i peccati commessi. Guardiamo a Gesù soff erente per comprendere la realtà del peccato nel pentimento e nel proposito di evitarlo. Francesco spesso è solo, si raccoglie, prega; desidera consolare Dio perché troppo off eso. I tre bambini recitano spesse volte al giorno le preghiere insegnate dall’Angelo per riparare i peccati e consolare il cuore di Gesù e il cuore di Maria. Chiedere allo Spirito Santo la Grazia di comprendere come i bambini la realtà grave del peccato presente in noi e nel mondo per poter continuare la loro missione di consolatori di Dio.

Vidit suum dulcem natummoriéntem desolátum,dum emísit spíritum.