Vía Crucis en El Coliseo 1994

54
UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SOMMO PONTEFICE VIA CRUCIS MEDITAZIONI E PREGHIERE DEL PATRIARCA ECUMENICO DI COSTANTINOPOLI S. S. BARTOLOMEO I PER LA VIA CRUCIS AL COLOSSEO PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II VENERDÌ SANTO 1994 PRESENTAZIONE UN EVENTO ECUMENICO I testi della Via Crucis di quest'anno sono stati composti da Sua Santità Bartolomeo I, Arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca Ecumenico. Il Primate della Chiesa di Costantinopoli, che ha per Protettore l'Apostolo Andrea, offre le parole per la meditazione e la preghiera al Vescovo di Roma, successore dell'Apostolo Pietro, fratello di Andrea. L'Oriente cristiano fa dono alla Chiesa di Occidente della sua tradizione teologica, liturgica e spirituale. OFFICE DES CÉLÉBRATIONS LITURGIQUES DU SOUVERAIN PONTIFE CHEMIN DE CROIX MÉDITATIONS ET PRIÈRES PRÉPARÉS PAR LE PATRIARCHE OECUMÉNIQUE DE CONSTANTINOPLE S. S. BARTHOLOMÉE I POUR LE CHEMIN DE CROIX AU COLISÉE PRÉSIDÉ PAR LE PAPE JEAN-PAUL II VENDREDI SAINT 1994 PRIÈRE D'ENTRÉE Le Saint-Père: Au nom du Père, et du Fils, et du Saint-Esprit. R. Amen. Frères et Sœurs, dans l'Église, par la grâce de l'Esprit, nous sommes contemporains de Jésus. Sa passion, sa mort, sa mise au tombeau, sa descente victorieuse aux enfers, c'est devant nous, c'est en nous qu'elles se déroulent.

description

Via Crucis

Transcript of Vía Crucis en El Coliseo 1994

UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SOMMO PONTEFICE

UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SOMMO PONTEFICEVIA CRUCISMEDITAZIONI E PREGHIEREDEL PATRIARCA ECUMENICO DI COSTANTINOPOLIS. S. BARTOLOMEO IPER LA VIA CRUCIS AL COLOSSEOPRESIEDUTA DAL SANTO PADREGIOVANNI PAOLO IIVENERD SANTO 1994PRESENTAZIONEUN EVENTO ECUMENICOI testi della Via Crucis di quest'anno sono stati composti da Sua Santit Bartolomeo I, Arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca Ecumenico.

Il Primate della Chiesa di Costantinopoli, che ha per Protettore l'Apostolo Andrea, offre le parole per la meditazione e la preghiera al Vescovo di Roma, successore dell'Apostolo Pietro, fratello di Andrea. L'Oriente cristiano fa dono alla Chiesa di Occidente della sua tradizione teologica, liturgica e spirituale.

L'importanza dell'avvenimento appare in tutta la sua evidenza: le Chiese di Oriente e di Occidente percorrono insieme, umilmente, il cammino della Croce per incontrare il Risorto. Insieme sostano sotto la Croce del Signore con Maria sua Madre per contemplare e rivivere il mistero della redenzione. E supplicano il Padre della vita di concedere loro che attraverso il mistero della Croce e Risurrezione possano insieme, nella piena comunione, portare al mondo l'Evangelo della salvezza.

Questa invocazione di unit si leva dal Calice eucaristico della Cena, dal Sangue versato per la salvezza di molti. Quel Calice, premessa alla Via Crucis, non ancora condiviso. Le Chiese tuttavia continuano a pregare perch il Sangue che sgorga dal costato del Crocifisso, quel Sangue che a tutti, senza distinzione, offre l'amore di Dio, torni ad essere condiviso nell'unico Calice eucaristico.

La Via Crucis del 1994 un'autorevole testimonianza di questo desiderio di unit fra la Chiesa di Oriente e di Occidente.

IL PROFUMO DELL'ORIENTE CRISTIANOLa Via Crucis che si svolge nello scenario del Colosseo, luogo carico di storia in cui versarono il loro sangue alcuni cristiani dei primi secoli, una preghiera tipica della tradizione latina. Per questo il gesto del Patriarca Ecumenico, ancora pi significativo: dalla Sede dell'Apostolo Andrea viene offerto un dono alla Sede dell'Apostolo Pietro.

Nei testi delle stazioni della Via Crucis, il Patriarca evoca molteplici immagini care alla sensibilit della sua Chiesa, la Chiesa bizantina: il Cristo " divino - umano ", che porta nella " carne di Dio " l'angoscia e la speranza dell'uomo; il giardino dell'Eden, chiuso per il peccato di Adamo, primo uomo, e finalmente riaperto da Cristo, secondo Adamo, con la sua morte e risurrezione; la discesa agli inferi del Signore, per annunciare all'uomo in attesa la vittoria su ogni morte; la Madre di Dio, consolata dalle parole del Figlio: " Madre non piangere ", che partecipa alla sua Passione e invoca fiduciosa la sua Risurrezione; il mistero della Croce che svela l'amore folle di Dio per gli uomini; i Sacramenti, inizio della nuova creazione che nasce dal costato di Cristo e sulla quale aleggia la potenza creatrice dello Spirito Santo.

Le parole e i simboli della tradizione orientale sono espressi con un linguaggio ricco e incisivo che svela i drammi e la sete di salvezza dell'umanit contemporanea, la quale pu trovare risposta solo nella Croce vivificante di Cristo.

Accanto alle meditazioni, ecco l'immagine, le icone che accompagnano le varie scene della Via Crucis, anch'esse prese dal ricco patrimonio delle Chiese di Oriente. Le parole e le immagini si uniscono e convocano la persona nella sua interezza alla festa della fede, all'incontro con i misteri che rappresentano.

UNA UNANIME CONFESSIONE DI FEDELo schema biblico della Via Crucis permette di proclamare di fronte al mondo, in umile pellegrinaggio di preghiera, la fede comune sull'opera redentrice di Ges Cristo. Attraverso le varie tradizioni liturgiche, per mezzo delle diversit dei gesti e delle parole, per mezzo delle multiformi immagini usate lungo i secoli dalla piet del popolo cristiano, emerge la fede comune nel Signore che " per noi uomini e per la nostra salvezza " discese dai cieli e si fece uomo, pat sotto Ponzio Pilato, mor e fu sepolto.

Questa Via Crucis ci ricorda ancora una volta che la fede comune esce arricchita dalla sinfonia dei diversi modi di esprimerla. Solo l'incontro delle diverse esperienze cristiane offre la possibilit di restituire all'icona del Salvatore tutta la sua verit e la sua bellezza.

L'altissima sensibilit spirituale della Chiesa bizantina, espressa attraverso una forma di piet propria della tradizione occidentale, sa trarre dagli scrigni della propria tradizione " cose antiche e cose nuove " che parlano all'uomo contemporaneo e ne incontrano le domande e le attese. Le meditazioni del Patriarca Ecumenico, intrecciate da testi della Sacra Scrittura, dal pensiero dei Padri della Chiesa e in modo particolare dalla Liturgia della grande Settimana, si uniscono alla tradizione orante dell'Occidente e diventano unanime confessione di fede nel celebrare la Passione gloriosa del Signore Ges in attesa del Suo definitivo ritorno.

Nella memoria della Passione, risposta mirabile di Ges al disegno del Padre per radunare i figli di Dio dispersi (Gv 11, 51), si fondono cos le voci dell'Oriente e dell'Occidente in un'unica invocazione:

Signore, fa' che i nostri cuori di pietrasi sgretolino alla vista delle tue sofferenzee diventino cuori di carne.Fa' che la tua Croce dissolva i nostri pregiudizi.Fa' che non tiriamo pi a sortele tue vesti, con il rischio di lacerarela tunica inconsutile della tua Chiesa.A te, Padre,per Cristo, nello Spirito,ogni onore e glorianei secoli dei secoli. Amen.

PIERO MARINIMaestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie

Le 14 stazioni della " Via Crucis " 1994 seguono lo schema maggiormente rispondente alla narrazione evangelica della Passione, gi usato nella " Via Crucis " al Colosseo negli anni 1991 e 1992.Oltre al testo italiano viene pubblicato anche il testo originale in lingua francese.PREGHIERA INIZIALEIl Santo Padre:Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo.R. Amen.

Fratelli e sorelle,nella Chiesa, per grazia dello Spirito,noi siamo contemporanei di Ges.La sua passione, la sua morte, la sua sepoltura,la sua discesa vittoriosa agli inferisi svolgono alla nostra presenza, si svolgono in noi.E la tomba scavata nella roccia questo mondo su cui la morte ha posto il suo sigillo.

La Quaresima culmina in questa Via Crucis,in questo cammino di speranza,che conduce alla notte di Pasqua, pi luminosa della luce.Meditando i testi forse i pi intensi dei Vangeli,noi ci disponiamo ad accompagnare Ges,come l'accompagnava sua Madre,con il cuore trafitto da una spada.Eppure, la voce di Cristo mormora dolcemente:non piangere, Madre mia, poich il terzo giornoio mi lever vincitore.(1)

Tutta la storia del mondo ricapitolataed assume il suo significato in questi tre giorni,quando il Dio-Uomo viene a cercarcinon pi sul monte della Trasfigurazione,ma nell'abisso e nella tenebra.Lui, il Non Separato, il cui stesso essere comunione,ci porta tutti verso il Padree si frappone per sempre tra noi e il nulla.

(1) Ispirato alla Liturgia bizantina.Breve pausa di silenzio.Preghiamo.Signore, fa' che i nostri cuori di pietrasi sgretolino alla vista delle tue sofferenzee diventino cuori di carne.

Fa' che la tua Croce dissolva i nostri pregiudizi.Con la visione della tua lotta straziante contro la morte,fuga la nostra indifferenza o la nostra ribellione.

Signore, fa' che non tiriamo pi a sorte,come i soldati ai piedi della Croce;non tiriamo pi a casoda una storia cieca e sciocca,le tue vesti, con il rischio di lacerarela tunica inconsutile della tua Chiesa.

La Madre di Dio ci introduca nei tuoi misteri,nel mistero d'amore della Santissima Trinit,perch quando tu soffri il Padre in tee quando muori, lo Spirito veglia su di te.

A te, Padre,per Cristo, nello Spirito,ogni onore e glorianei secoli dei secoli.R. Amen.

PRIMA STAZIONEGes nell'Orto degli UliviV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Marco 14, 32-36Giungono ad un poderechiamato Getsemani.Ges prende con s Pietro, Giacomo e Giovanni.Egli dice loro:" La mia anima triste fino alla morte.Restate qui e vegliate ".Poi andato un po' innanzi,si getta a terra e prega:" Abb, Padre! Tutto possibile a te,allontana da me questo calice!Per non ci che io voglio,ma ci che vuoi tu".MEDITAZIONEGiardino di ulivi millenari,bisogna spremere le olive,affinch l'olio di fuoco, lo Spirito Santo,si spanda sulle ferite del mondo.

Passione di Ges, solitudine,gli amici pi intimi si sono addormentati.Signore, liberaci da questo sonnoquando la passione di Cristo continua in quella degli uomini.

Passione di Ges, silenzio del Padre.Io e il Padre siamo uno,(1)una sola volont, un solo amore,ma la volont umana di Ges grida d'angoscia,come se il suo essere pi profondo, divino-umano,si lacerasse.

Volont umana di Ges,solidariet con tutte le solitudini,con le tristezze e le rivoltedi noi esiliati, lontani dal giardino.

In Cristo, Dio sperimenta umanamentetutte le nostre agonie,la sconfinata agonia della storia,l'immenso grido di Giobbe che si leva dai nostri destini,sudore di sangue.

Ma, ecco,la fiducia avanza attraverso le tenebre,voce tremula, ancora incerta,non ci che voglio io,ma ci che vuoi tu...Consenso.In Ges l'umanit consentealla volont del Padre.

Lasciamo che questa volont ci sommerga,attraverso le tenebre.Le olive sono spremute.In ogni albero si sveglia la Croce vittoriosa.Giardino delle origini:" oggi sarai con me nel paradiso ".(2)

(1) Giovanni 10, 30.(2) Luca 23, 43.ORAZIONEViso insanguinatoeppure volto del Padre,lo stesso viso che nell'ombra gronda sanguee che noi ignoravamo.

Tu, l'infinitamente vicino,trasforma nei nostri cuoril'angoscia in gratitudine.In te la passione degli uominidiventi risurrezione.

Gloria e lode a te, o Cristo,che ti fai uno di noi pi di noi stessi.Riempi di te, del tuo amore,tutte le nostre agonie, tutte le nostre morti.

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Stabat Mater dolorosaiuxta crucem lacrimosa,dum pendebat Filius.

SECONDA STAZIONEGes, tradito da Giuda, arrestatoV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Marco 14, 43-46E sbito arriva Giuda, uno dei Dodicie con lui una follacon spade e bastoni,mandata dai sommi sacerdoti,dagli scribi e dagli anziani.Gli si accosta e gli dice:" Rabbi! "e lo bacia.Essi gli mettono addosso le mani e lo arrestano.MEDITAZIONEGli uni si addormentano,l'altro, colui che veglia,tradisce.Torpore, tradimento,sarebbe questa la nostra storia?

Il bacio che parla di amorediventa segno di odio.Tutta la passione di Ges gi l'amicizia tradita,l'amore mutato in odio.

Bagliore di spade nell'ombra,ma Dio non si difende.Nel suo rispetto infinito per l'uomo,si consegna nelle mani degli assassini.Si consegna nella mani degli assassini,come lascer che essi lo uccidanoper offrire loro, attraverso la morte, la sua stessa vita.

Coloro che credono di possedere Dio,sommi sacerdoti, scribi e anziani,lo preferiscono distante,inflessibile sovrano.E quando viene a loro il Dio fatto uomo,dolce ed umile di cuore,essi lo gettano in prigione.

ORAZIONESignore, non ti dar il bacio di Giuda,ma come ha fatto il ladrone, ti riconosco:ricordati di me quando sarainel tuo Regno.(1)

Di Giuda null'altro conosciamose non la sua disperazione.La misericordia di Dio sconfinata.Ma tu, o Signore, liberacidal Giuda che ciascuno di noi porta in squando la brama del denaro o del poteres'impadronisce di noi.

Ricordaci, Signore,che le spade che trafiggonoe i bastoni che schiaccianopossono dare la morte, ma non vincerla.

Troppo spesso le nostre Chiesehanno perseguitato i loro nemici.Concedi ora ai cristianila forza dell'umile amore.

(1) Ispirato alla Liturgia bizantina.

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Cuius animam gementem,contristatam et dolentempertransivit gladius.

TERZA STAZIONEGes condannato dal SinedrioV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Marco 14, 55. 60-61. 62. 64I capi dei sacerdoti e tutto il Sinedriocercavano una testimonianza contro Gesper metterlo a morte,ma non la trovavano.Il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea,interrog Ges dicendo:" Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto? ".Ges rispose:" Io lo sono! ".Tutti sentenziaronoche era reo di morte.MEDITAZIONEDa tanto tempo uomini sapienti e autorevoli lo condannano.Alcuni dicono: non mai esistito.Forse esistito, dicono altri,ma noi non sappiamo nulla di lui.O ancora: un grande vate, un grande profeta,ma un uomo, niente pi che un uomo.

E noi, pensiamo poco a lui.Viviamo come se egli non esistesse.Eppure, un giorno ci assale la domanda:sei tu il Cristo,nel quale Dio benedetto si d a noi?

Allora, con le campane delle chiese,con la bellezza delle icone,nel profondo del nostro cuore, Ges rompe il suo silenzioe dice: " Io lo sono ".E dice: " Io sono ",che vuol dire: Io sono Dio.

Non ci resta nient'altro che ucciderlooppure gettarci ai suoi piedi, ripetendo ci che egli ha detto:" Ti benedico, o Padre,perch hai tenute nascoste queste coseai sapienti e agli intelligentie le hai rivelate ai piccoli,perch cos piaciuto a te ".(1)

(1) Matteo 11, 25-27.ORAZIONEGes, tu l'innocente che viene da altrove,noi abbiamo tanta sete d'innocenza,noi, che ogni giorno uccidiamo l'amore.

Donaci la comunione degli innocenti,dei folli in Cristo, di coloro che non sapevano nulla- nulla, forse, al di fuori di te -,quando li gettavano nelle camere a gas,o nell'inferno del freddo,quando li gettano nelle camere di tortura,in quella camera di tortura che spesso la vita.

Tu sei venuto non per condannare, ma per salvare,sei venuto non per imprigionare, ma per liberare.Metti allora la tua innocenza nelle nostre battaglie,le grandi lotte dello spirito,perch siano senza violenza e senza odio.Metti la tua innocenza nei nostri amori,nelle nostre famiglie.Metti la tua innocenza nei nostri sguardiperch contempliamo in te il volto del Padre,perch scopriamo in te la fiamma delle cose,icone dei volti.

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

O quam tristis et afflictafuit illa benedicaMater Unigeniti!

QUARTA STAZIONEGes rinnegato da PietroV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Marco 14, 72Per la seconda volta un gallo cant.Allora Pietro si ricordaquella parola che Ges gli ha detto:" Prima che il gallo canti due volte,mi rinnegherai per tre volte ".E scoppia in pianto.MEDITAZIONEIl gallo annuncia il giorno,il giorno senza tramonto del Regno.Allora Pietro si impaurisce:il regno, infatti, non viene con schiere di angelio di uomini muniti di spade e di ordigni,ma viene con la morte di se, prima di tutto, con la morte del Maestro.

" No, tutto ci non ti accadr ",aveva detto Pietro a Ges,che gli annunciava la sua passione.Tutto invece accade.

Ges aveva intuitola debolezza segreta del pi forte,l'ardore impaziente che all'improvviso si sottrae:" Prima che il gallo canti due volte,mi rinnegherai per tre volte ".

Giuda andato ad impiccarsi disperando della salvezzail giorno stesso della salvezza universale.(1)Ma Pietro scoppia in pianto.Lacrime di Pietro,nelle quali annega il suo orgoglio.Lacrime di Pietro;egli sar il primo, ma solo come peccatore perdonato,per presiedere non alla gloria, ma all'amore.(2)

(1) San Nicola Cabasilas.(2) Sant Ignazio d'Antiochia.

ORAZIONESignore, donaci le lacrime di Pietroquando vogliamo ignorareche la passione il prezzo della Pasqua;che tu vinci la morte, ma con la morte.Quando vogliamo ignorareche la Croce il solo albero della vita.A noi, orgogliosi della nostra fede,avidi di gustarne l'ebbrezza alla soglia,ma che crolliamo all'improvviso,quando viene l'orrore,dona le lacrime di Pietro:il tuo immenso perdono.

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Qu mrebat et dolebat,pia Mater, dum videbatNati poenas incliti.

QUINTA STAZIONEGes giudicato da PilatoV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Marco 15, 14-15La folla grida pi forte: " Crocifiggilo ".E Pilato, volendo dare soddisfazione alla moltitudine,rilascia loro Barabbae dopo aver fatto flagellare Ges,lo consegna perch sia crocifisso.MEDITAZIONELa folla aveva acclamato Gesal suo ingresso in Gerusalemme.Ora essa grida: a morte!Non sono pi persone,esse si sono fuse e tramutate in una belva collettiva,assetata di tortura e di sangue.Quale male alberga nell'uomo,quale potere delle tenebrefa s che questo rituale di crudeltprenda di mira l'Innocente?

Ges re. entrato in Gerusalemme come un re.Eccolo, ora, re senza citt.(1)Tale il nostro Dio, che noi escludiamo dalla sua creazionee che, incarnato nella creazione, assume in s ogni esclusione.

Storia crudele, ipnosi di distruzione,uccidere per dimenticare che dobbiamo morire.Storia crudele e quanto mai ironica!perch Barabba vuol dire " figlio del Padre ".

E l'uomo che governa, Pilato,senza altra verit che la sua potenza,adula la folla per incanalarne la folliae salvare l'ordine di Cesare.Saggezza atroce dei dominatoriche gettano alle masse capri espiatori.

Ma presto tutto sar capovolto: poich il servo sofferentese " offre la sua vita in sacrificio di espiazione,vedr la luce e sar saziato ".(2)E per lui, tutti gli esclusi, tutti gli uomini senza volto(come allora venivano chiamati gli schiavi)vedranno la luce e saranno saziati.

(1) San Nicola Cabasilas.(2) Isaia 53, 10-11.

ORAZIONESignore Ges, re senza regno,apri la porta dei nostri cuoriperch la tua luce dolcissima,eppure forte come una vita senza morte,risplenda nel mondo dei Barabba e dei Pilato.

Signore Ges, flagellato dai nostri peccati,Tu che non sai neppure cosa sia il male,e accetti in silenzio di essere schiaffeggiato,estirpa da noi la parte d'ombra,vertigine del nulla,cos non avremo pi bisogno di capri espiatorie riconosceremo in ogni uomo" Bar-abba ", il figlio del Padre,l'assassino inaspettatamente liberato.

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Quis est homo qui non fleret,Matrem Christi si videretin tanto supplicio?

SESTA STAZIONEGes flagellato e coronato di spineV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dai Vangeli secondo Marco e secondo GiovanniMarco 15, 17-19; Giovanni 19, 5I soldati lo rivestono di porporae, dopo aver intrecciato una corona di spine,gliela mettono sul capo.Cominciano poi a salutarlo:" Salve, re dei Giudei! ".E gli percuotono il capo con una cannae gli sputano addosso.Allora Ges esce,portando la corona di spine e il mantello di porpora.E Pilato dice loro:" Ecco l'uomo ".MEDITAZIONEQuando il Giardino delle origini fu chiuso,Dio annunci che la terra avrebbe generato spine,il suolo maledetto, l'uomo colpito dalla morte.Delle spine delle nostre sofferenze e dei nostri oditi incoronano i carnefici.Il Padre " fa ricadere su di tel'iniquit di noi tutti.Maltrattato, tu non apri la bocca,come agnello condotto al macello ".(1)

Tutte le membra della tua carne santahanno sopportato l'infamia per noi,la tua testa le spine, il tuo volto schiaffi e sputi,la tua schiena la flagellazionee la tua mano la canna.(2)

Eppure tu sei re,sei il re della Vita.I carnefici ti incoronano,ti rivestono della porpora regale del tuo sangue.Nella tua mano uno scettro di scherno,ma pur sempre uno scettro: senza saperlo, essi profetizzano.

Eppure tu sei sacerdote:con pacata maestporti il dolore del mondoper consumarlo con il fuoco del tuo amore.

Tu eri alle nozze di Cana.Ora sei alle nozze di sangue.

(1) Isaia 53, 7.(2) Ispirato alla Liturgia bizantina.

ORAZIONEEcco l'uomo.Mostraci l'uomoin ogni volto di torturato.

Ecco l'uomo.Mostraci l'uomoin ogni volto di affamato,non importa se affamato di pane o di una identit.

Ecco l'uomo.Nel bruto ingordamente sazioche cammina a ritroso verso la morte,mostraci il volto,il tuo volto.Mostraci nell'uomol'immagine di Dio.

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Quis non posset contristari,Christi Matrem contemplari,dolentem cum Filio?

SETTIMA STAZIONEGes caricato della croceV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Marco 15, 20Dopo averlo schernito,lo spogliano della porporae gli rimettono le sue vestipoi lo conducono fuoriper crocifiggerlo.MEDITAZIONEDopo la veste di porpora,di nuovo la veste bianca:dopo il re, il sacerdote;ed ecco l'altare del sacrificio:la Croce.

L'hanno condotto fuori,fuori della citt santa,fuori del sacro gelosamente protettoche esclude il profano.Ormai lui la sorgente della santit,per cui non c' nulla che sia " al di fuori ":nulla che non possa essere santificato.

L'hanno condotto fuorilontano dal tempio dove si sgozzano gli agnelli: lui l'Agnello che porta il peccato del mondo;non vi pi altro tempioche il suo corpo:eucaristia, nostro rifugio.

L'hanno condotto fuorilontano dagli uomini e da Dio,almeno da quel Dio che essi pretendono di conoscere,perch " maledetto colui che pende dal legno ",(1)ma in lui il vero Dio si rivela.

L'hanno condotto fuoricon la Croce.

ORAZIONEO Ges, che sei stato cacciato,che tu non sia pi fuori da me.Ricomponi il mio cuoreperch sia la tua dimora.

O Ges, che sei stato cacciato,che tu non sia pi fuori dalle nostre Chiese,dalle quali noi, opponendole, ti scacciamo.

Ges, che sei stato cacciatoperch nessuno sia pi " al di fuori ",perch nessuno sia escluso dal convito(2)che ci offri di generazione in generazione.

O Ges, ormai sei fuori da questo mondo,ecco che presto lo illuminerai.

(1) Deuteronomio 21, 23.(2) Da un'omelia ispirata al trattato di Ippolito sulla Pasqua (SCh 27, p. 90).

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Pro peccatis su gentis,vidit Iesum in tormentis,et flagellis subditum.

OTTAVA STAZIONEGes aiutato dal Cireneo a portare la croceV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Marco 15, 21Allora costringono un tale che stava passando,Simone di Cirene,che veniva dalla campagna,a portare la croce.MEDITAZIONESimone un nome giudeo, ma Cirene una citt greca,in qualche parte dell'Africa.Ritornato nella terra dei suoi padri, egli la coltivava.Un contadino robusto, imbrattato di fertile limo,forse gioioso perch gli alberi da frutta sono in fiore.

Eccolo alle porte della citt,passa e non sa nulla di quanto sta accadendo.L'ufficiale dell'esercito di occupazionevede che vigoroso e povero e gli ingiungedi portare di buon passo la croce di Ges.

Egli non n un discepolo n un amico.Gli apostoli si sono dispersi.Eppure egli non si sottrae e porta la croce,che non gli era destinata.

Sono molti coloro che la vita costringe a portare la croce,senza che sappiano che la croce di Cristo.La portano ogni volta che superano ogni egoismoper nutrire, vestire, accogliere lo sconosciuto.

" Non ti conoscevamo ", essi dicono a Ges,ma egli replica: " L'avete fatto a me ".(1)

Simone aveva ancora negli occhi l'albero in fiore,ma sotto il sangue raggrumato,egli ha forse intravvisto un volto di lucee ha intuito che portava ben pi di un alberoche presto si sarebbe disseccato:ha intuito che portava il nuovo Albero della Vita.

(1) Cf. Matteo 25, 35-46.ORAZIONESignore, il destino ci costringe a portare la croce.Rivelaci che la tuae che in realt sei tu a portare le nostre.

Signore, come croci portiamo le nostre passioni,esse non sono prive di amore, non sono scevre di menzogna.Con la tua passione, liberaci dall'illusionee trasforma le nostre passioni- che non sono prive di amore -,in compassione.

Signore, noi portiamo la croce della nostra morte,della morte di coloro che amiamo.Nel nostro faticoso avanzare,rivelaci che sei tu ad attenderci,tu che fai della miala tua Croce,Croce di risurrezione.

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Tui Nati vulnerati,tam dignati pro me pati,poenas mecum divide.

NONA STAZIONEGes incontra le donne di GerusalemmeV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Luca 23, 27-28. 31Lo seguiva una grande folla di popolo,e di donne che si battevano il pettoe facevano lamenti su di lui.Ma Ges, voltandosi verso le donne, disse:" Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me,ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.Perch se trattano cos il legno verde,che avverr del legno secco? ".MEDITAZIONEGli uomini hanno condannato Ges,ma le donne lo seguono piangendo.Non ci sono donne tra i nemici di Ges.In segno di maternit oltraggiataesse si percuotono il petto.

Ma Ges dice loro: " Non piangete.Non piangere, Madre mia.Fra tre giorni, io mi lever ".(1)Non si deve piangere sul sacerdoteche celebra il sacrificiodell'universale santit.

Sul destino dell'uomo si deve piangere,su ci che l'uomo ha fatto del suo destino.Lazzaro morto, gi se ne avverte il fetore.

Gi i nemici assediano la citt,le forze del nulla accerchiano l'uomoe lo trascinano verso il baratro del vuoto.

Ges assume questo destino per vincerlo.Egli ha risuscitato Lazzaroe si appresta ad affrontare Colui che separa,il quale non ha con lui complicit alcuna.Per poterci dire infine un giorno:" Io asciugo ogni lacrima dai vostri occhi;non c' pi morte, n lamento, n affannoperch le cose di prima sono passate ".(2)

(1) Citato dalla Liturgia bizantina.(2) Cf. Apocalisse 21, 4.

ORAZIONELa torre di Silo continua a crollare,gli eserciti incendiano sempre le citt.E tutto ci non perch tu voglia punirci,ma perch noi diventiamo legno secco.

Tu, legno verde, donaci la tua linfaperch sappiamo come asciugare le lacrimedelle donne di Gerusalemme.

Fa' che ciascuno di noi sia la Veronicache terge il sudore dal tuo volto,perch il tuo volto sulle nostre icone- ogni uomo la tua icona -,sia per noi la porta dell'eternit.

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Eia Mater, fons amoris,me sentire vim dolorisfac, ut tecum lugeam.

DECIMA STAZIONEGes crocifissoV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Marco 15, 24Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti,tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere.MEDITAZIONEOggi sospeso alla forcacolui che nell'immensit tiene sospesi i mondi. affisso con i chiodi,lo Sposo della Chiesa. trafitto da una lancia,il Figlio della Vergine.Veneriamo la tua sofferenza, o Cristo,venga la tua risurrezione.(1)

Oggi Ges conoscel'orrore del corpo teso sulla croce,lo smarrimento angoscioso dell'animaed il disprezzo degli uomini.Ormai egli fratello dei torturati,dei disperati, dei disprezzati.

Oggi lui, il solo vivente- " io sono la Risurrezione e la Vita " -(2)nato dalla Vergine, senza lacerarla,conosce uno strazio al di l di ogni umana misura.

Follia per coloro che venerano la saggezza,ma per noi potenza di Dio e sapienza di Dio.(3)

O Ges dalle braccia per sempre spalancate,dal tuo fianco trafitto sgorga l'acqua del battesimoe il sangue dell'eucaristia.Qualche goccia di sangue rinnova tutto l'universo,(4)l'alba dello Spirito si leva dal corpo torturato.

Avevamo bisogno che Dio si incarnasse e morisseperch noi potessimo rivivere.(5)L'albero della vergogna diventa l'Albero della Vita,l'asse del mondo che raccoglie ogni nostro doloreper offrirlo al fuoco dello Spirito.

Questo albero si innalza dalla terra fino ai cieli.Scala di Giacobbe, sentiero degli angeli,il suo frutto racchiude tutta la vita,noi ne mangiamo e mangiandone non moriremo.(6)

(1) Ispirato alla Liturgia bizantina.(2) Giovanni 11, 25.(3) 1 Corinti 1, 23.(4) San Gregorio Nazianzeno.(5) Ibidem.(6) Omelia di Pasqua, op. cit.

ORAZIONEO Croce di Cristo,tu sola puoi pronunciare il giudizio che ci condanna,tu sola ci riveli il folle amore di Dio.

O Croce di Cristo,sola risposta a Giobbe,agli innumerevoli Giobbe della storia:la tua vista comprima in noi ogni rivoltae renda ridicolo ogni odio.

O Croce di Cristo,concedici nei momenti pi difficilidi non cadere nella disperazione,ma ai tuoi piedi,perch Colui che stato innalzato su di teci attiri tutti a luinella sua gloria paradossale.

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Fac ut ardeat cor meumin amando Christum Deum,ut sibi complaceam.

UNDICESIMA STAZIONEGes promette il suo regno al buon ladroneV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Luca 23, 39-43Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava:" Non sei tu il Cristo? Salva te stesso ".Ma l'altro lo rimproverava:" Neanche tu hai timore di Dio. Noi riceviamo il giustoper le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male ".E aggiunse: " Ges, ricordati di mequando entrerai nel tuo regno ".Gli rispose: " In verit ti dico, oggi sarai con menel Paradiso ".MEDITAZIONETutto il nostro destino si riassumenel destino dei due malfattori.Essi non sono degli estranei, sono noi.La nostra scelta si riduceal malfattore di destra o a quello di sinistra.

Il malfattore di sinistra propone a Gesl'ultima tentazione:" Se sei il Messia, salva te stesso ".Gi i sacerdoti e i soldati l'avevano detto:" Salvi se stesso e noi crederemo in lui ".

Ma, mentre Ges tace, l'altro malfattorerivolgendosi al primo, gli dice:" Noi uomini uccidiamo e siamo uccisi,la morte iscritta nel profondo di noi.Ma in Ges, nel quale non esiste male alcuno,in Ges non c' la fatalit della morte,ma soltanto la morte per amore ".

E il bandito, immobilizzato dai chiodi,conserva l'ultima libert, quella della fede,e grida: " Ges, ricordati di mequando entrerai nel tuo regno ".

Egli ha forse intuito che il regno non deve pi venire,ma gi presente, Ges nel suo sacrificio d'amore. presente, Ges: un solo Soffio di vita con il Padre.In Lui la terra del dolore diventa paradiso.

Allora, volgendo lo sguardo al malfattore, dice:" Oggi sarai con me nel paradiso ".

ORAZIONEGes, ciascuno di noi insieme il malfattore che bestemmiae il malfattore che crede.Signore, io ho fede, soccorri la mia mancanza di fede.Sono inchiodato alla morte, null'altro mi restache gridare: " Ges, ricordati di mequando verrai con il tuo regno ".

Ges, non so nulla, non comprendo nullain questo mondo d'orrore.Ma tu vieni a me, con le braccia aperte, con il cuore aperto,la tua sola presenza il mio paradiso.Ricordati di me,quando verrai con il tuo regno.

Gloria e lode a te, che accoglinon i sani, ma i malati,tu che hai come inatteso amico uno scelleratomesso al bando dalla giustizia degli uomini.

Gi tu scendi agli inferi e libericoloro che si credevano dannati e che gridano a te:" Ricordati di noi, Signore,quando verrai con il tuo regno ".

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Sancta Mater, istud agas,Crucifixi fige plagas,cordi meo valide.

DODICESIMA STAZIONEGes in Croce, la Madre e il discepoloV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Giovanni 19, 26-27In quell'Ora, Ges vedendo la madree l accanto a lei il discepolo che egli amava,disse alla madre: " Donna, ecco tuo figlio ".Poi disse al discepolo: " Ecco la tua madre ".E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.MEDITAZIONEAi piedi della Croce: Maria e Giovanni,la Madre e il Discepolo prediletto.Maria, Madre di Dio: ella ha detto s all'angelo,sciogliendo sovranamente la tragedia della nostra libert.Nella serena trasparenza del suo corpo, ella ha generato.Ora una spada le trapassa il cuore.

Giovanni, il solo discepolo fedele fino alla fine.Nell'ultima cena,il suo capo ha riposato sul cuore del Maestro,sul cuore del mondo.Egli ha conservato le sue ultime parole,l'unit di Ges e del Padre,la promessa dello Spirito Santo.

Donna, dice Ges.Donna: in lei ogni femminilit,ogni tenerezza, ogni bellezza.Donna forte e dignitosa,che conservi tutte queste cose nel tuo cuore,il tuo Figlio risuscitato scomparir agli occhi degli uomini,ma ecco, tu hai un figlio nel tuo Figlio.

Custode dell'adozione,madre di tutti gli uomini,salve, piena di grazie, il Signore con te.

E Giovanni l'accoglie nella sua casa,nel suo amore,presenza ormai silenziosa,del grande silenzio dell'adorazione.Stia ella cos nelle nostre case,madre di ogni fedelt, di ogni tenerezza.Stia ella cos nella casa del mondo,terra di infinita fecondit.

Ecco la prima Chiesanata dal legno della Croce.Quando Ges, chinando il capo, consegna lo Spirito come una prima Pentecoste.

ORAZIONEGes, figlio del cielo, per il Padre tuo,figlio della terra, per la tua Madre,rendici figli della terra e del cielo,per le preghiere della Madre di Dio.

Ges, una lancia ha trafitto il tuo fianco,forse anche il tuo cuore.A te, Maria, una spada trafigge il cuore.Signore, fa' entrare anche noi in questo terribile scambio,per le preghiere della Madre di Dio.

Ges, figlio della Vergine,rendici, come il discepolo che tu amavi,testimoni della luce e della vita,della luce della vita,per le preghiere della Madre di Dio.

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Vidit suum dulcem Natummuriendo desolatumdum emisit spiritum.

TREDICESIMA STAZIONEGes muore sulla CroceV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Marco 15, 34. 36-37Alle tre,Ges grida con voce forte:" Elo, Elo, lema sabactni!",che significa:" Dio mio, Dio mio, perch mi hai abbandonato? ".Uno corre a inzuppare di aceto una spugnae postala su una cannagli d da bere.Ma Ges, dando un forte grido,spira.MEDITAZIONEGes, il Verbo incarnato,ha percorso la distanza pi grandeche l'umanit perduta possa percorrere." Dio mio, Dio mio, perch mi hai abbandonato? ".Distanza infinita, supremo strazio,prodigio dell'amore.

Tra Dio e Dio,tra il Padre e il Figlio incarnato,si frappone la nostra disperazionecon la quale Ges solidale fino in fondo.

L'assenza di Dio precisamente l'inferno." Ho sete ", dice ancora Ges, riecheggiando il salmo:" arido come un coccio il mio palato,la mia lingua si incollata alla gola,su polvere di morte mi hai deposto ".(1)

Dio ha sete dell'uomo e l'uomo lo fugge,innalzando un " muro di separazione ".Ges, inchiodato a questo muro, dice: " Ho sete "e riceve aceto.

L'eterno abbraccio del Padre e del Figliodiventa distanza tra il cielo e l'inferno." Elo, Elo, lema sabactni? ".Come se, per un attimo,il Dio crocifisso si trovasse ad essere incredulo.

In quel momento tutto si capovolge.In Ges, la volont umana,come al Getsemani,acconsente." Padre nelle tue mani consegno il mio spirito ".(2)L'abisso della disperazione svaniscecome una irrisoria goccia di odionell'abisso infinito dell'amore.La distanza tra il Padre e il Figlionon pi il luogo dell'inferno, ma dello Spirito.

ORAZIONEGes, tu hai spogliato te stessoassumendo la condizione di servofino alla morte e alla morte di croce.(3)Insegnaci a dire, nel giorno dell'angoscia,o forse dell'agonia," Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito ".

Ormai il cielo, la terra e l'inferno sono pieni di luce.(4)Nulla pu separarci da te." Dove andare lontano dal tuo spirito?Se scendo negli inferi, eccoti ".(5)O Pastore immolato,prendici sulle tue spalleper ricondurci verso il Padre.Che in te l'incredulo pi tormentatotrovi infine la risposta.

Lode a te, Ges, nostro Dio:tu trasformi la croce della disperazionenella croce pasquale.

(1) Salmo 22 (21), 16.(2) Luca 23, 46.(3) Filippesi 2, 7-8.(4) Mattutini pasquali della Liturgia bizantina.(5) Salmo 139 (138), 7-8.

Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Fac me tecum pie flere,Crucifixo condolere,donec ego vixero.

QUATTORDICESIMA STAZIONEGes deposto nel sepolcroV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

Dal Vangelo secondo Marco 15, 46Giuseppe d'Arimatea, comprato un lenzuolo,cala il corpo di Ges gi dalla crocee, avvoltolo nel lenzuolo,lo depone in un sepolcroscavato nella roccia.MEDITAZIONEUn Giuseppe ti ha protetto quando eri bambino.Un altro Giuseppe ti schioda dolcemente dalla croce.Nelle sue mani tu sei pi abbandonatodi un bimbo nelle mani della madre.Egli depone nel grembo della rocciala reliquia del tuo corpo immacolato.

La pietra rotolata, tutto silenzio. il sabbat misterioso.Tutto tace, la creazione trattiene il respiro.Nel vuoto totale d'amore, discende il Cristo.Ma da vincitore.

Egli arde del fuoco dello Spirito.Al suo contatto, i legami dell'umanit si consumano.O Vita, come puoi morire?Muoio per distruggere la potenza della mortee risuscitare i morti dall'inferno.(1)

Tutto tace. Ma la grande lotta ha fine.Colui che separa vinto.Sotto la terra, nel profondo delle nostre anime,una scintilla di fuoco si accesa.

Veglia di Pasqua. Tutto tace, ma nella speranza.L'ultimo Adamo tende la mano al primo Adamo.La Madre di Dio asciuga le lacrime di Eva.(2)Attorno alla roccia mortale, fiorisce il giardino.

ORAZIONEO mio liberatore,ero fuggito lontano da te,nel mortale spessore della roccia.Ma tu spezzi ogni barriera,conduci con te tutti i prigionieri,prigionieri di loro stessi e del diavolo.Li conduci verso l'alba della Pasqua,perch l'amore forte come la morte.(3)

Mantengo la mia anima in pace e in silenziocome un bimbo stretto al seno di sua madre.(4)So che tu mi troverai.

Ges regale, risplendi nelle tenebre,fiaccola di vita.Della tua presenza vibri il silenzio,il mondo non sia pi una tomba vuota!I due Adami si identificano nella luce,nei sepolcri non ci sono pi morti.

Cristo risuscitato dai morti,con la morte schiaccia la morte.A chi nel sepolcro,egli reca la vita.(5)

(1) Ispirato alla Liturgia bizantina.(2) Ibidem.(3) Cantico dei Cantici 8, 6.(4) Salmo 131(130), 2.(5) Ispirato alla Liturgia bizantina.Tutti:

Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Quando corpus morieturfac ut anim doneturparadisi gloria. Amen.

Il Santo Padre rivolge la sua parola ai presenti.Al termine del discorso il Santo Padre imparte la Benedizione Apostolica:V. Dominus vobiscum.R. Et cum spiritu tuo.V. Sit nomen Domini benedictum.R. Ex hoc nunc et usque in sculum.V. Adiutorium nostrum in nomine Domini.R. Qui fecit clum et terram.V. Benedicat vos omnipotens Deus:Pater et Filius et Spiritus Sanctus.R. Amen.

OFFICE DES CLBRATIONS LITURGIQUES DU SOUVERAIN PONTIFECHEMIN DE CROIXMDITATIONS ET PRIRES PRPARS PARLE PATRIARCHE OECUMNIQUE DE CONSTANTINOPLES. S. BARTHOLOME IPOUR LE CHEMIN DE CROIX AU COLISE

PRSID PAR LE PAPEJEAN-PAUL IIVENDREDI SAINT 1994PRIRE D'ENTRELe Saint-Pre:Au nom du Pre, et du Fils, et du Saint-Esprit. R. Amen.

Frres et Surs,dans l'glise, par la grce de l'Esprit,nous sommes contemporains de Jsus.Sa passion, sa mort, sa mise au tombeau,sa descente victorieuse aux enfers,c'est devant nous, c'est en nous qu'elles se droulent.Et la tombe creuse dans le rocn'est autre que ce monde scell par la mort.

Le Carme culmine ce chemin de croix, ce chemin d'esprance,qui mne la nuit plus que lumineuse de Pques.Mditant les textes les plus forts peut-tre des vangiles,nous allons accompagner Jsus,comme sa Mre l'accompagnait, un glaive plant dans le cur.Pourtant doucement la voix du Christ murmure:Ne pleure pas, ma Mre, car, le troisime jour, je me lverai en vainqueur.(1)

Toute l'histoire du monde se rsume, et trouve sens en ces trois jours,quand le Dieu-Homme vient nous chercher non plus sur la montagne de la Transfiguration, mais dans l'abme et la tnbre.Lui, le non-spar dont l'tre mme est communion, il nous porte tous vers le Preet s'interpose jamais entre nous et le nant.

(1) Inspir de la liturgie byzantine.Bref silence.Prions.

Seigneur, fais que nos coeurs de pierre se brisent en voyant tes souffrances et deviennent des coeurs de chair.

Puisse ta Croix dissiper nos prjugs. Par la vision de ton combat dchirant contre la mort, carte notre indiffrence ou notre rvolte.

Seigneur, fais que nous ne tirions plus au sort, comme les soldats au pied de la Croix,fais que nous ne tirions plus au hasard d'une histoire aveugle et stupide,tes vtements au risque de dchirer la robe sans couture de l'glise.

Que la Mre de Dieu nous introduise tes mystres, au mystre d'amour de la trs sainte Trinit,car le Pre est en toi quand tu souffres et l'Esprit te veille quand tu meurs.

A toi, Pre,par le Christ dans l'Esprit, tout honneur et toute gloire dans les sicles des sicles. R. Amen.

PREMIRE STATIONJsus au Jardin des Oliviers

V. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Marc 14, 32-36Ils viennent dans un domaine du nom de Gethsmani.Jsus prend Pierre, Jacques et Jean avec lui. Il leur dit: Mon me est triste jusqu' la mort. Restez ici et veillez .Il va un peu en avant, se jette terre et prie: Abba, Pre! A toi tout est possible! loigne de moi ce calice!Mais non ce que moi je veux, mais ce que toi... .MDITATIONJardin des oliviers millnaires. II faut broyer les olivespour que l'huile de feu, l'Esprit Saint, se rpande sur les blessures du monde.

Passion de Jsus, solitude,les amis les plus proches s'endorment. Seigneur, dlivre-nous de ce sommeil quand la passion du Christ continue dans celle des hommes.

Passion de Jsus, silence du Pre.Moi et le Pre sommes un, (1)une seule volont, un seul amour,mais la volont humaine de Jsus crie d'angoisse, comme si son tre le plus profond, divino-humain, se dchirait.

Volont humaine de Jsus, solidarit avec toutes nos solitudes, avec nos tristesses et nos rvoltes, nous exils loin du jardin.

En Christ, Dieu prouve humainement toutes nos agonies, l'immense agonie de l'histoire, l'immense cri de Job de nos destins, sueur de sang.

Alors pourtantla confiance vient travers les tnbres, voix tremblante, qui encore trbuche, non ce que moi je veux, mais ce que toi... Adhsion.En Jsus l'humanit adhre la volont du Pre.

Ah, laissons cette volont nous submerger travers les tnbres, les olives sont broyes.Dans chaque arbre s'veille la Croix victorieuse. Jardin des origines:Aujourd'hui mme tu seras avec moi en Paradis. (2)

(1) Jn 10,30.(2) Lc 23, 43.PRIREVisage ensanglant pourtant face du Pre justement cette face qui dans l'ombre ruisselle de sang et que nous ignorions.

Toi, l'infiniment proche, remplace dans nos coeurs l'angoisse par la gratitude. Que la passion des hommes en toi devienne rsurrection.

Gloire et louange toi, Christ,qui te fais nous-mmes plus que nous-mmes.Oh, remplis de toi, de ton amour,toutes nos agonies, toutes nos morts.

Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Stabat Mater dolorosaiuxta crucem lacrimosa,dum pendebat Filius.

DEUXIME STATIONJsus, trahi par Judas, est arrtV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Marc 14, 43-46Aussitt arrive Judas, un des Douze, et avec lui une fouleavec pes et gourdins, d'auprs des grands prtres, des scribes et des anciens.Il vient, s'approche de lui et dit: Rabbi! .Et il l'embrasse.Alors ils jettent les mains sur lui et le saisissent.MDITATIONLes uns s'endorment mais celui qui veille trahit.Torpeur, trahison,serait-ce toute notre histoire?

Le baiser qui dit l'amour devient signe de haine. Toute la passion de Jsus c'est dj l'amiti trahie, l'amour chang en haine.

Les pes luisent dans l'ombre mais Dieu ne se dfend pas.II se livre aux mains des assassins dans son respect infini de l'homme.

II se livre aux mains des assassins comme il se laissera tuer par eux pour leur offrir travers la mort sa vie mme.

Ceux qui croient possder Dieu, Grands-prtres, scribes et anciens, le prfrent lointain,durement souverain.Et quand vient eux le Dieu fait homme, doux et humble de coeur,en prison ils le jettent.

PRIRESeigneur, je ne te donnerai pas le baiser de Judas, mais comme le larron je te confesse:Souviens-toi de moi quand tu viendras en ton Royaume. (1)

De Judas nous ne savons rien au-del de son dsespoir.La misricorde de Dieu est sans bornes. Mais dlivre-nous, Seigneur,du Judas que chacun porte en soi quand le dsir d'argent ou de puissance s'empare de nous.

Rappelle-nous, Seigneur, que les pes qui percent, les gourdins qui crasent peuvent donner la mort mais non la vaincre.

Trop souvent nos glises ont perscut leurs ennemis. Donne maintenant aux chrtiens la force de l'humble amour.

(1) Inspir par la liturgie byzantine.Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Cuius animam gementem,contristatam et dolentempertransivit gladius.

TROISIME STATIONJsus est condamn par le sanhdrinV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Marc 14, 55. 60-61. 62. 64Les grands prtres et le sanhdrin tout entier cherchaient contre Jsus un tmoignage pour le faire mourir.Et ils n'en trouvaient pas. Le grand prtre se leva,il interrogea Jsus en disant: Es-tu le messie, le fils du Bni? . Jsus rpondit: Je le suis! . Tous dcidrent qu'il tait passible de mort.MDITATIONDepuis si longtemps savants et importants le condamnent. II n'a pas exist, disent les uns.Peut-tre, mais nous ne savons rien de lui, disent les autres.Ou bien: c'est un grand inspir, un grand prophte, mais un homme, rien de plus qu'un homme.

Et nous, nous ne pensons gure lui. Nous vivons comme s'il n'existait pas. Pourtant un jour nous brle la question: Es-tu le Christen qui le Dieu bni se donne nous?

Alors, avec les cloches des glises, avec la beaut des icnes,au fond de notre coeur, Jsus sort de son silence et dit: Je le suis ,et dit: Je suis ,ce qui signifie: Je suis Dieu.

Il ne nous reste plus qu' le tuerou nous jeter ses pieds en rptant ce qu'il a dit: Je te bnis, Pre, d'avoir cach celaaux sages et aux intelligentset de l'avoir rvl des tout-petits. Tel est le choix de ton amour . (1)

(1) Mt 11, 25-27.PRIREJsus, toi l'Innocent qui viens d'ailleurs, nous avons tellement soif d'innocence, nous, les assassins quotidiens de l'amour.

Donne-nous la communion des innocents, des fols en Christ, de ceux qui ne savaient rien - rien peut-tre que toi - quand on les jetait dans les chambres gaz, ou dans l'enfer du froid, quand on les jette dans les chambres de torture, dans cette chambre de torture qu'est souvent la vie.

Car tu n'es pas venu pour condamner, mais pour sauver, tu n'es pas venu pour emprisonner, mais pour librer. Mets ton innocence dans nos combats, grands combats de l'esprit,pour qu'ils soient sans violence et sans haine, mets ton innocence dans nos amours,dans nos familles.Mets ton innocence dans nos regards,pour que nous contemplions en toi la face du Pre, pour que nous dcelions en toi la flamme des choses, l'icne des visages.

Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

O quam tristis et afflictafuit illa benedicaMater Unigeniti!

QUATRIME STATIONJsus est reni par PierreV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Marc 14, 72Pour la seconde fois, un coq chanta. AlorsPierre se rappellele mot quelui a dit Jsus: Avantque le coq n'ait chant deux fois, trois fois tu m'auras reni .Et il clate en sanglots.MDITATIONLe coq annonce le jour,le jour sans dclin du Royaume. C'est alors que Pierre prend peur car le royaume ne vient pas par des bataillons d'anges ou d'hommes avec leurs pes et leurs bombes,mais par la mort de soiet d'abord par celle du Matre.

Non, cela ne t'arrivera pas , avait-il dit Jsusquand celui-ci annonait sa passion. Mais voici que cela arrive.

Jsus avait pressentila faiblesse secrte du plus fort, l'ardeur htive qui soudain se drobe: Avant que le coq n'ait chant deux fois, trois fois tu m'auras reni .

Judas est all se pendredsesprant du salut le jour du salut universel. (1)Mais Pierre clate en sanglots.Larmes de Pierre,o se consume son orgueil. Larmes de Pierre;il ne sera le premier que comme pcheur pardonn, pour prsider non la gloire mais l'amour. (2)

(1) S. Nicolas Cabasilas. (2) S. Ignace d'Antioche.PRIRESeigneur, donne-nous les larmes de Pierre quand nous voulons ignorerque la Passion est le prix de Pques, que tu vaincs la mort mais par la mort. Quand nous voulons ignorerque la Croix est le seul arbre de vie. Nous, orgueilleux de notre foi, gourmands des ivresses du seuil,et qui soudain nous croulons quand vient l'horreur, donne-nous les larmes de Pierre, c'est--dire ton immense pardon.

Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Qu mrebat et dolebat,pia Mater, dum videbatNati poenas incliti.

CINQUIME STATIONJsus est jug par PilateV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Marc 15, 14-15La foule crie plus fort Crucifie-le! . Et Pilate, pour satisfaire la multitude, leur relche Barabbaset, aprs avoir fait flageller Jsus,le livre pour qu'il soit mis en croix.MDITATIONLa foule avait acclam Jsus quand il entra Jrusalem. Maintenant elle crie: mort! Ce ne sont plus des personnes, elles se fondent dans une bte fauve collective, assoiffe de torture et de sang.Quel mal est en l'homme, quelle emprise des tnbres, pour que ce rituel de cruaut prenne pour cible l'Innocent?

Jsus est roi. Il est entr Jrusalem comme un roi. Le voici maintenant roi sans cit. (1)Tel est bien notre Dieu que nous excluons de sa cration et qui, en elle incarn, assume toute exclusion.

Cruelle histoire, hypnose de destruction, tuer pour oublier que l'on mourra.Cruelle histoire et combien ironique car Barabbas veut dire fils du Pre .

Et l'homme qui gouverne, Pilate,sans autre vrit que sa puissance, flatte la foule pour canaliser sa folie et sauver l'ordre de Csar.Sagesse affreuse des dominateursqui jettent aux masses des boucs missaires.

Mais tout va s'inverser: car si le serviteur souffrant offre sa vie en sacrifice expiatoire,il verra la lumire et sera combl . (2)Et par lui tous les exclus, tous les sans-visages (ainsi appelait-on alors les esclaves)verront la lumire et seront combls.

(1) S. Nicolas Cabasilas.(2) Is 53, 10-11.PRIRESeigneur Jsus, roi sans royaume, ouvre la porte de nos coeurs pour que ta lumire trs douce, pourtant forte comme une vie sans mort,rayonne dans le monde des Barabbas et des Pilate.

Seigneur Jsus, que nos pchs flagellent,toi qui n'as mme pas l'ide du mal et reois les soufflets en silence, arrache de nous la part d'ombre,vertige du nant,afin que nous n'ayons plus besoin de boucs-missaires et que nous reconnaissions en tout homme bar-abbas , le fils du Pre, l'assassin trangement libr.

Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Quis est homo qui non fleret,Matrem Christi si videretin tanto supplicio?

SIXIME STATIONJsus est flagell et couronn d'pinesV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangiles de Jsus Christ selon saint Marc et selon saint Jean Mc 15, 17-19; Jn 19, 5Les soldats le revtent de pourpre.Ils mettent sur lui, aprs l'avoir tresse, une couronne d'pines.Ils commencent lui rendre hommage: Salut, roi des juifs! .Ilslui frappent la tte avec un roseau et crachent sur lui.Jsus sortit donc,portant la couronne d'pines et le manteau de pourpre. Et Pilate leur dit: Voici l'homme.MDITATIONLorsque le jardin des origines se referma, Dieu annona que le sol produirait des pines, le sol maudit, l'hommefrapp de mort.Des pines de nos souffrances et de nos haines les bourreaux te couronnent.Le Pre fait retomber sur toi nos fautes tous.Maltrait, tu n'ouvres pas la bouche comme l'agneau men l'abattoir . (1)

Tous les membres de ta sainte chair ont support pour nous l'infamie,ta tte les pines, ton visage soufflets et crachats, ton dos la flagellationet ta mainle roseau. (2)

Pourtant tu es roi,tu es le roi de la Vie.Les bourreaux te couronnent,te revtent de la pourpre royale de ton sang. Dans ta main, un sceptre de drision,sceptre pourtant: sans le savoir ils prophtisent.

Pourtant tu es prtre: avec une paisible majest tu portes la douleur du mondepour la consumer au feu de ton amour.

Tu tais aux noces de Cana,te voici aux noces de sang.

(1) Is 53, 7.(2) Inspir par la liturgie byzantine.PRIREVoici l'homme.Montre-nous dans toute face de tortur l'homme.

Voici l'homme.Montre-nous dans tout visage d'affam, que ce soit de pain ou de sens, l'homme.

Voici l'homme.Montre-nous dans la brute grave qui marche reculons vers la mort,le visage, ton visage, en l'hommel'image de Dieu.

Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Quis non posset contristari,Christi Matrem contemplari,dolentem cum Filio?

SEPTIME STATIONJsus est charg de la croixV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Marc 15, 20Et quand ils l'ont bafou,ils le dpouillent de la pourpre et lui remettent ses vtements et ils le conduisent dehors pour le mettre en croix.MDITATIONAprs le vtement de pourpre, revient celui de la blancheur: aprs le roi, le prtreet voici l'autel du sacrifice: la Croix.

Ils l'ont conduit dehors, hors de la cit sainte, hors du sacr bien protg qui exclut le profane.Car c'est lui dsormais la source de la saintet qui abolit tout en dehors:rien qui ne puisse tre sanctifi.

Ils l'ont conduit dehorsloin du temple o l'on gorge les agneaux:c'est lui l'Agneau qui porte le pch du monde, il n'est plus d'autre templeque son corps: eucharistie, notre refuge.Ils l'ont conduit dehorsloin des hommes et de Dieu,du Dieu du moins qu'ils prtendent connatre, car maudit est celui qui pend au bois . (1)Mais en lui le vrai Dieu se rvle.

Ils l'ont conduit dehors avec la Croix.

(1) Dt 21, 23.PRIREO Jsus mis dehors,que ce ne soit plus hors de moi. Runifie mon coeurpour qu'il soit ta demeure.

O Jsus mis dehors,que ce ne soit pas hors de nos glises dont nous te chassons en les opposant.

O Jsus mis dehors,pour qu'il n'y ait plus d'en dehorspour que personne ne soit rejet du festin (2)que tu nous offres d'ge en ge.

O Jsus hors de ce monde, voici que tu vas l'illuminer.

(2) Une homlie inspire du trait sur la Pque d'Hippolyte. Sources chrtiennes, n. 27, p. 90Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Pro peccatis su gentis,vidit Iesum in tormentis,et flagellis subditum.

HUITIME STATIONJsus est aid par Simon de Cyrne porter la croixV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Marc 15, 21Ils requirent un passant, Simon de Cyrne,qui revenait des champs, pour qu'il porte sa croix.MDITATIONSimon est un nom juif, mais Cyrne une ville grecque quelque part en Afrique.Revenu dans la terre des pres, il la cultivait.Un paysan robuste, tach de la boue nourricire, rjoui peut-tre parce que les arbres fruitiers ont fleuri.

Le voici aux portes de la ville,il passe, et ne sait rien de ce qui se passe. L'officier des troupes d'occupationle voit vigoureux et pauvre et le requiert pour porter d'un bon pas la croix de Jsus.

Ce n'est pas un disciple, ce n'est pas un ami, les aptres se sont disperss.Pourtant il ne se drobe pas et porte la croix qui ne lui tait pas destine.

Il en est tant que la vie contraint porter la croix,sans savoir que c'est la croix du Christ.Ils la portent chaque fois qu'ils se dpassent pour nourrir, vtir, accueillir l'inconnu.

Nous ne te connaissions pas , disent-ils au Christ, mais lui: C'est moi que vous l'avez fait . (1)

Simon avait encore dans les yeux l'arbre en fleurs,mais sous le sang durci peut-tre a-t-il entrevu un visage de lumireet devin qu'il portait mieux que l'arbre bientt sec, qu'il portait le nouvel Arbre de Vie.

(1) Cf. Mt 25, 35-46.PRIRESeigneur, le destin nous contraint porter ta croix. Rvle-nous que c'est la tienneet qu'en ralit c'est toi qui portes les ntres.

Seigneur, nous portons nos passions comme des croix, elles ne sont pas sans amour,elles ne sont pas sans mensonge.Par ta passion libre-nous de l'illusion et mtamorphose nos passions- elles ne sont pas sans amour - en compassion.

Seigneur, nous portons la croix de notre mort, de la mort de nos bien-aims.Rvle-nous que dans le rude dfil c'est toi qui nous attends,toi qui fais de ma croix la tienne,de rsurrection.

Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Tui Nati vulnerati,tam dignati pro me pati,poenas mecum divide.

NEUVIME STATIONJsus rencontre les femmes de JrusalemV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Luc23, 27-28. 31Une grande masse du peuple le suivait,ainsi que des femmes qui se frappaient la poitrine et se lamentaient sur lui.Mais, se retournant vers elles, Jsus dit: Filles de Jrusalem, ne pleurez pas sur moi! Pleurez plutt sur vous-mmes et sur vos enfants. Car si l'on traite ainsi le bois vert, qu'adviendra-t-il du sec? .MDITATIONLes hommes ont condamn Jsus, mais les femmes le suivent en pleurant. Il n'y a pas de femmes parmi les ennemis de Jsus. En signe de maternit bafoue,elles se frappent la poitrine.

Mais Jsus leur dit: Ne pleurez pas. Ne pleure pas, ma Mre,dans trois jours je me lverai . (1)II ne faut pas pleurer sur le prtre qui clbre le sacrificede l'universelle saintet.

II faut pleurer sur le destin de l'homme, sur ce que l'homme a fait de son destin. Lazare est mort, dj il sent mauvais,dj les ennemis assigent la ville,les forces du nant assigent l'homme et l'entranent vers l'abme du vide.

Jsus assume ce destin pour le vaincre. ll a ressuscit Lazareet se prpare affronterle sparateur qui n'a en lui nulle complicit.Afin qu'un jour il puisse enfin nous dire: J'essuie toute larme de vos yeux;de mort, de cri et de peine il n'yen a plus, car l'ancien monde s'en est all . (2)

(1) Cit. dela liturgie byzantine.(2) Apoc 21, 4PRIRELa tour de Silo tombe toujours,les armes toujours incendient les villes. Ce n'est pas que tu nous punisses,c'est parce que nous devenons du bois sec.

Toi, bois vert, donne-nous ta sve,pour que nous sachions essuyer les larmes des femmes de Jrusalem.

Fais de chacun de nous la Vronique qui essuie la sueur de ta faceafin que ton visage sur nos icnes,- et voici que tout homme est tonicne - soit pour nous la porte de l'ternit.

Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Eia Mater, fons amoris,me sentire vim dolorisfac, ut tecum lugeam.

DIXIME STATIONJsus est crucifiV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Marc 15, 24Puis ils le crucifirent et se partagrent ses vtements en tirant au sort ce qui reviendrait chacun.MDITATIONEn ce jour, on suspend au gibetCelui qui dans l'immensit suspend les mondes. Il est attach par des clous,l'poux de l'glise.Il est transperc d'une lance, le Fils de la Vierge.Nous vnrons tes souffrances, Christ, que vienne ta rsurrection. (1)

En ce jour, Jsus connat la fois l'horreur du corps qui se distend, la dtresse de l'me, et le mpris des hommes. Dsormais frre des torturs, des dsesprs, des mpriss.

En ce jour, lui, le seul vivant- je suis la rsurrection et la vie - (2) qui sans la dchirer naquit de la Vierge, connat un dchirement au-del de toute mesure humaine.Folie pour ceux qui vnrent la sagesse,mais pour nous puissance de Dieuet sagesse de Dieu? (3)

O Jsus aux bras jamais ouverts,de tonflanc transperc jaillissent l'eau du baptme et le sang de l'eucharistie.Quelques gouttes de sang rnovent l'univers entier, l'aube de l'Esprit se lve ducorps tortur. (4)

II nous fallait que Dieus'incarne et meure pour que nous puissions revivre.(5) L'arbre de la honte devient l'Arbre de Vie,l'axe du monde qui rassemble toutes nos douleurs pour les offrir au feu de l'Esprit.

Cet arbre s'lve de la terre aux cieux. chelle de Jacob, chemin des anges, son fruit recle toute la vie,nous en mangerons et en mangeant nous ne mourrons pas. (6)

(1) Inspir par la liturgie byzantine. (2) Jn 11,25.(3) 1 Cor 1, 23(4) S. Grgoire de Nazianze. (5) Id.(6) Hom. pascale, op. cit.PRIREO Croix du Christ,toi seule peux jugerle jugement qui nous condamne, toi seule nous rvles l'amour fou de Dieu.

O Croix du Christ, seule rponse Job, auJob innombrable de l'histoire,que ta vue tarisse en nous toute rvolte, et rende drisoire toute haine.

O Croix du Christ, donne-nous aux pires moments de ne pas tomber dans le dsespoir, mais tes pieds,pour que Celui qui est lev sur toi tous nous attire luidans sa gloire paradoxale.

Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Fac ut ardeat cor meumin amando Christum Deum,ut sibi complaceam.

ONZIME STATIONJsus promet son royaume au bon larronV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Luc 23, 39-43L'un des malfaiteurs suspendus la croix injuriait Jsus: N'es-tu pas le Christ? Sauve-toi toi-mme .Mais l'autre, le reprenant, dclara: Tu n'as mme pas la crainte de Dieu. Pour nous c'est justice, nous payons nos actes; mais lui n'a rien fait de mal .Et il disait: Jsus, souviens-toi de moi lorsque tu viendras avec ton royaume .Jsus lui dit: En vrit je te le dis, aujourd'hui tu seras avec moi dans le Paradis .MDITATIONTout notre destin se rsume dans celui de ces deux larrons. Ils ne nous sont pas trangers, ils sont nous-mmes, nous n'avons d'autre choixqu'entre celui de droite et celui de gauche.

Le larron de gauche prsente Jsus l'ultime tentation: Si tu es le Messie, sauve-toi donc toi-mme . Dj prtres et soldats l'avaient dit: Qu'il se sauve lui-mme et nous croirons en lui .

Mais, pendant que Jsus se tait, l'autre larron, s'adressant au premier lui dit: Nous les hommes, nous tuons et sommes tus, la mort s'inscrit au fond de nous.Mais en Jsus, en qui nul mal n'existe,il n'y a pas de fatalit de la mort, seulement la mort par amour .

Et le bandit que les clous paralysent garde l'ultime libert, celle de la foi et crie: Jsus, souviens-toi de moi lorsque tu viendras avec ton royaume .

A-t-il pressenti que le royaume n'est plus venir, il est l, c'est Jsus dans son sacrifice d'amour. II est l, c'est Jsus un seul Souffle avec le Pre. En lui la terre de douleurs devient paradis.

Alors, tournant les yeux vers le larron, il dit: Aujourd'hui mme tu seras avec moi en paradis .

PRIREJsus, chacun de nous est la fois le larron qui blasphme et celui qui croit.J'ai foi, Seigneur, viens au secours de mon manque de foi. Je suis clou la mort, rien ne me resteque de crier: Jsus, souviens-toi de moi quand tu viens avec ton royaume .

Jsus, je ne sais rien, je ne comprends rien dans ce monde d'horreur.Mais toi, tu viens moi, bras ouverts, coeur ouvert, et ta seule prsence est mon paradis.Ah, souviens-toi de moiquand tu viens avec ton royaume.

Gloire et louange toi, toi qui accueilles non les bien portants, mais les malades, toi dont l'ami inattendu est un bandit que la justice des hommes retranche.

Dj tu descends en enfer et libresceux qui se croyaient damns et te crient: Souviens-toi de nous, Seigneur,quand tu viens avec ton royaume .

Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Sancta Mater, istud agas,Crucifixi fige plagas,cordi meo valide.

DOUZIME STATIONJsus sur la Croix, la Mre et le discipleV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Jean 19, 26-27 cette heure, Jsus voyant sa mreet, se tenant prs d'elle, le disciple qu'il aimait, dit sa mre: Femme, voici ton fils .Puis il dit au disciple: Voici ta mre :Ds cette heure-l, le disciple l'accueillit chez lui.MDITATIONAu pied de la Croix Marie et Jean, la Mre et le disciple bien-aim. Marie, Mre de Dieu: elle a dit oui l'ange, dnouant souverainement la tragdie de notre libert. Elle a enfant dans la transparence paisible de son corps. Maintenant un glaive lui perce le coeur.

Jean, le seul disciple jusqu'au bout fidle. A la dernire cnesa tte a repos sur le coeur du Matre, sur le coeur du monde.Il a retenu les paroles ultimes, l'unit de Jsus et du Pre, la promesse du Saint Esprit.

Femme, dit Jsus.Femme: en elle toute fminit, toute tendresse, toute beaut. Femme forte et grave,qui gardes toutes ces choses dans ton coeur,ton Fils ressuscit va disparatre aux yeux des hommes, mais voici un fils dans ton Fils.Gardienne de l'adoption, mre de tous les hommes, salut, pleine de grces, le Seigneur est avec toi.

Et Jean l'accueillit dans sa maison,dans son amour,prsence dsormais silencieuse, du grand silence de l'adoration. Qu'elle soit ainsi dans nos maisons, Mre de toute fidlit, de toute tendresse. Qu'elle soit ainsi dans la maison du monde, terre d'infinie fcondit.

Voici donc la premire glise ne du bois de la Croix.C'est comme une premire Pentecte quand Jsus, inclinant la tte, remet l'Esprit.

PRIREJsus, fils du ciel par ton Pre, fils de la terre par ta Mre, fais-nous fils de la terre et du ciel, par les prires de la Mre de Dieu.

Jsus, une lance a perc ton flanc, ton coeur peut-tre.Et toi, Marie, un glaive broie ton coeur.Seigneur, fais-nous entrer dans ce terrible change, par les prires de la Mre de Dieu.

Jsus, fils de la Vierge,fais-nous, comme le disciple que tu aimais, tmoins de la lumire et de la vie,de la lumire de la vie,par les prires de la Mre de Dieu.

Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Vidit suum dulcem Natummuriendo desolatumdum emisit spiritum.

TREIZIME STATIONJsus meurt sur la CroixV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Marc 15, 34. 36-37 la neuvime heure, Jsus clame d'un grand cri: Elo; elo; lema sabakhtani! . Ce qui se traduit: Mon Dieu, mon Dieu, pourquoi m'as-tu abandonn? . Quelqu'un court,imbibe une ponge de vinaigre,la met au bout d'un roseau et l'abreuve. Mais Jsus, laissant chapper un grand cri, expire.MDITATIONJsus, le Verbe incarn,est all la plus grande distance o l'humanit perdue puisse aller. Mon Dieu, mon Dieu, pourquoi m'as-tu abandonn? Distance infinie, dchirement suprme,merveille de l'amour.

Entre Dieu et Dieuentre le Pre et son Fils Incarn, s'interpose notre dsespoirdont Jsus jusqu'au bout se veut solidaire.

L'absence de Dieu constitue proprement l'enfer. J'ai soif , dit encore Jsus, cho du psaume: Mon palais est sec comme un tesson,ma langue colle mes mchoires,dans une poussire de mort tu me dposes . (1)

Dieu a soif de l'homme et l'homme le fuit en dressant un mur de sparation .Jsus clou sur ce mur dit: J'ai soif et reoit du vinaigre.

L'ternel embrassement du Pre et du Fils devient la distance entre le ciel et l'enfer. Elo, elo, lema sabakhtan? .Comme si le Dieu crucifi, un instant, se trouvait athe.

Alors tout s'inverse,en Jsus la volont humaine, comme Gethsemani, adhre. Pre, entre tes mains je remets mon esprit . (2)L'abme du dsespoir se volatilisecomme une drisoire goutte de haine, dans l'abme infini de l'amour.La distance entre le Pre et le Filsn'est plus le lieu de l'enfer, mais de l'Esprit.

(1) Ps 22 (21), 16.(2) Lc 23, 46.PRIREJsus, toi qui t'es viden prenant la forme de serviteur jusqu' la mort, la mort sur une croix, (3)enseigne-nous dire, au jour de la dtresse,ou peut-tre de l'agonie, Pre, entre tes mains je remets mon esprit .

Dsormais le ciel, la terre et l'enfer sont pleins de lumire. (4)Rien ne peut nous sparer de toi. O irai-je loin de ton esprit? Qu'en enfer je me cache, te voici . (5)

O Berger immol, prends-nous sur tes paules pour nous ramener vers ton Pre. Qu'en toi l'athe le plus douloureux trouve enfin la rponse.

Louange toi, Jsus notre Dieu, parce que de la croix du dsespoir tu fais la croix pascale.

(3) Phil 2, 7-8.(4) Matines pascales au rite byzantin.(5) Ps 139 (138), 7-8.Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Fac me tecum pie flere,Crucifixo condolere,donec ego vixero.

QUATORZIME STATIONJsus est mis au tombeauV. Crucem tuam adoramus, Domine,R. Et sanctam resurrectionem tuam confitemur.

vangile de Jsus Christ selon saint Marc15, 46Joseph d'Arimathie, achte un drap,il descend de la croix le corps de Jsus, l'enveloppe du linceulet le dpose dans une spulturetaille dans le roc.MDITATIONUn Joseph t'a protg petit enfant,un autre Joseph te dcloue doucement de la croix. Dans ses mains tu es plus abandonnqu'un tout petit aux mains de sa mre. Il dpose au sein du rocherla relique de ton corps immacul.

La pierre est roule, tout est silence. C'est le sabbat mystrieux.Tout se tait, la cration retient son souffle. Dans le total vide d'amour le Christ descend. Mais en vainqueur.

Il flamboie du feu de l'Esprit. son contact les liens de l'humanit se consument. O Vie, comment peux-tu mourir?C'est pour dtruire la puissance de la mort et ressusciter les morts de l'enfer. (1)

Tout se tait. Mais le grand combat s'achve. Le sparateurest vaincu.Sous la terre, au profond de nos mes, un germe de feu s'est allum.

Veille de Pques. Tout se tait mais dans l'esprance. L'Adamultime tend la main au premier Adam.La Mre de Dieuessuie les larmes d've.(2) Autour du roc mortelfleurit le jardin.

(1) Inspir du rite byzantin.(2) Ibid.

PRIREO mon Librateur,loin de toi je m'tais enfui,dans la mortelle paisseur du rocher. Mais tu brises toute barrire,tu emmnes tous les prisonniers, prisonniers d'eux-mmes et du diable, tu les emmnes vers l'aube de Pques, car l'amour est fort comme la mort. (3)

Je tiens mon me en paixet en silence comme un petit enfant contre sa mre. (4) Je sais que tu me trouveras.

Jsus royal, allume-toi dans les tnbres, torche de vie.Que le silence vibre de ta prsence,que le monde ne soit plus qu'un tombeau vide! Les deux Adam s'identifient dans la lumire, il n'y a plus de morts dans les tombeaux.

Christ est ressuscit des morts, par la mort, il crase la mort.ceux qui sont dans les tombeaux il apporte la vie.(5)

(3) Cant 8, 6.(4) Ps 131 (130), 2.(5) Inspir du rite byzantin.Tous:Pater noster, qui es in clis;sanctificetur nomen tuum;adveniat regnum tuum;fiat voluntas tua, sicut in clo, et in terra.Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;et dimitte nobis debita nostra,sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;et ne nos inducas in tentationem;sed libera nos a malo.

Quando corpus morieturfac ut anim doneturparadisi gloria. Amen.Le Saint-Pre s'adresse aux participants. la fin de son allocution, le Saint-Pre donne sa Bndiction Apostolique: V. Dominus vobiscum.R. Et cum spiritu tuo.V. Sit nomen Domini benedictum.R. Ex hoc nunc et usque in sculum.V. Adiutorium nostrum in nomine Domini.R. Qui fecit clum et terram.V. Benedicat vos omnipotens Deus:Pater et Filius et Spiritus Sanctus.R. Amen.