VIA CRUCIS DELLA MISERICORDIA · Splenderà il tuo volto dentro di noi! (RNS) Benedici il Signor,...

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Parrocchia Immacolata Concezione Via S. Cristoforo, 50 Portici (Na) Tel./Fax 081/276584 www.parrocchiaimmacolataconcezioneportici.it VIA CRUCIS DELLA MISERICORDIA «La Croce di Cristo è il giudizio di Dio su tutti noi e sul mondo, perché ci offre la certezza dell’amore e della vita nuova». (PAPA FRANCESCO - M.V. 21)

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Parrocchia Immacolata Concezione Via S. Cristoforo, 50 Portici (Na)

Tel./Fax 081/276584 www.parrocchiaimmacolataconcezioneportici.it

VIA CRUCIS DELLA MISERICORDIA

«La Croce di Cristo è il giudizio di Dio su tutti noi e sul mondo, perché ci offre la certezza

dell’amore e della vita nuova». (PAPA FRANCESCO - M.V. 21)

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Canto iniziale

Saluto iniziale

Sac: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

TUTTI: Amen.

La grazia, la misericordia e la pace da parte di Dio Padre, per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo, sia con tutti voi.

R. E con il tuo spirito.

INTRODUZIONE GUIDA: La via Crucis è un cammino di fede che ci porta a riconoscere in Gesù, crocifisso e risorto, il Figlio di Dio e il Signore della storia. In essa s’incontrano ed intrecciano il dolore uma no, nel suo più alto grado, il peccato nelle sue più tragiche conseguenze, l’amore di Dio nella sua espressione smisurata.Nel vangelo Gesù aveva insegnato con parole, gesti, segni; nell’ultimo giorno della sua vita egli compie in se stesso tutto il suo messaggio. Procedendo sulla via dolorosa vedremo la parola di Gesù trasformarsi in avvenimento, perché anche noi, da spettatori compassionevoli, possiamo trasformarci in discepoli e testimoni. La via Crucis è in salita, stazione dopo stazione, fermata dopo fermata, verso il Calvario, il luogo dove l’amore si consuma. La via Crucis è un salire verso Dio. Ed è in discesa, passo dopo passo, nel peccato e nel dolore dell’uomo, fino a toccare l’abisso delle sue tenebre. Un discendere verso l’uomo. Vogliamo fare questo doppio cammino alla ricerca del volto di Dio e del nostro volto.

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TUTTI: Signore Gesù Cristo, tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste, e ci hai detto che chi vede te vede Lui. Mostraci il tuo volto e saremo salvi. Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro; l'adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura; fece piangere Pietro dopo il tradimento, e assicurò il Paradiso al ladrone pentito. Fa' che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il dono di Dio! Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,del Dio

che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia: fa' che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria. Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch'essi rivestiti di debolezza per sentire giusta compassione per quelli che sono nel l'ignoranza e nell'errore; fa' che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio. Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia a teche vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

Sac.: Preghiamo Infondi in noi, o Padre, la sapienza e la forza del tuo Spirito, perché camminiamo con Cristo sulla via della croce, pronti a testimoniare con la vita il grande dono della fede. Per Cristo nostro Signore. TUTTI: Amen

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1. DAL PROFONDO, SIGNORE (Buttazzo) Dal profondo, Signore, gridiamo il tuo nome Dalle strade del mondo vogliamo tornare a te. Dal profondo, Signore, gridiamo il tuo nome solo in te la vita risplenderà! E tu ci guiderai sulla via che porta a te Donerai salvezza all’umanità! E tu accoglierai l’uomo che ritorna a te Una grande festa tu farai per lui! E tu illuminerai ogni nostra oscurità Splenderà il tuo volto dentro di noi!

2. VIENI AL SIGNOR (RNS)

Benedici il Signor, anima mia

Quanto è in me lo benedica.

Non dimenticare i suoi

benefici,

quanto è in me lo benedica.

Egli perdona tutte le tue

colpe,

buono e pietoso è il

Signore, lento all’ira

Vieni al Signor, ricevi il

suo amor

Salva dalla fossa, la tua vita

e ti incorona di grazia

come il cielo è alto sopra la

terra, così è la sua

misericordia.

Ma la grazia del Signor dura

in eterno, per quelli che la

temono. Benedici il Signor

anima mia Quanto è in me lo

benedica.

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PRIMA STAZIONE: GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE

Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Lettore: Dal Vangelo secondo Marco (15,15-20) 15Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in

libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

16Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. 17Lo

vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. 18Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». 19E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. 20Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.

RIFLESSIONE Voi, da parte dei movimenti popolari, assumete i compiti di sempre, motivati dall’amore fraterno che si ribella contro l’ingiustizia sociale. Quando guardiamo il volto di quelli che soffrono, il volto del contadino minacciato, del lavoratore escluso, dell’indigeno oppresso, della famiglia senza casa, del migrante perseguitato, del giovane disoccupato, del bambino sfruttato, della madre che ha perso il figlio […].Quando ricordiamo quei “volti e nomi” ci si stringono le viscere di fronte a tanto dolore e ci commuoviamo, tutti ci

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commuoviamo. Perché “abbiamo visto e udito” non la fredda statistica, ma le ferite dell’umanità sofferente, le nostre ferite, la nostra carne. […].Questo ci tocca, ci commuove e cerchiamo l’altro per muoverci insieme. (FRANCESCO, Discorso ai movimenti popolari [Santa Cruz de la Sierra (Bolivia), 9 Luglio 2015]). Vediamo anche oggi i tanti condannati a morte del nostro tempo. Migliaia di emigranti sepolti in mare, tutti coloro che sono costretti a morire di fame, di sete, che muoiono a motivo di malattie curabili; le vittime della violenza scatenata dalla miseria e dal terrorismo, i perseguitati per la fede e la giustizia, e tutti quanti papa Francesco elenca in questo brano del suo profetico intervento. Riconosciamo in essi il volto sfigurato del Condannato a morte, che si è offerto per la nostra salvezza e per liberare il mondo dall’ingiustizia, dalla guerra, dal sopruso e dal male storico e sociale. INTENZIONI DI PREGHIERA DICIAMO INSIEME: PERDONACI, SIGNORE. -Per tutti i nostri egoismi e paure inutili. -Per tutte le volte che siamo indifferenti e intolleranti. -Per quando non vediamo il volto di Cristo nei poveri e sofferenti.

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3. SALMO 50 (RNS) Pietà di me o Dio, secondo la tua misericordia; nel tuo grande amore, cancella il mio peccato. Lavami dalle mie colpe, mondami dal mio peccato. Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta davanti. Nel tuo amore fa grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme. Nel tuo amore fa grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme.

Crea in me o Dio,/ un cuore puro, rinnova in me/ uno Spirito saldo. Non allontanarmi /dalla tua presenza e non privarmi /del tuo Santo Spirito Purificami con issopo e sarò mondato; lavami e sarò più bianco della neve. Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato

4. SCUSA SIGNORE

Scusa Signore se bussiamo alla porta del tuo cuore siamo noi. Scusa Signore se chiediamo mendicanti dell’ amore un ristoro da te.

Così la foglia quando è stanca cade giù ma poi la terra ha una vita sempre in più così la gente quando è stanca vuole te e tu Signore hai una vita sempre in più sempre in più.

Scusa Signore se entriamo nella reggia della luce siamo noi. Scusa Signore se sediamo alla mensa del tuo corpo per saziarci di te.

Scusa Signore quando usciamo dalla strada del tuo amore siamo noi. Scusa Signore se ci vedi solo all’ora del perdono ritornare da te.

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II STAZIONE: GESU’ E’ CARICATO DELLA CROCE Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Marco (15,12-15) 12Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». 13Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!».14Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!».15Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. RIFLESSIONE La più grave colpa sta nel credere che esistano peccati che la sua misericordia non possa perdonare, una lontananza che non possa venir colmata dalla sua carità, se noi lo chiamiamo con tutto il nostro cuore […]. Tutto è consumato di questa incredibile avventura, per la quale Dio ha le braccia legate per l’eternità: questa avventura, con la quale il Figlio gli ha legato le braccia. Egli ha legato per sempre le braccia della sua giustizia, per sciogliere le braccia della sua misericordia (P.MAZZOLARI, Dietro la croce e il segno dei chiodi). Dio Padre, nel Figlio salva l’umanità non sulla misura delle potenze del mondo, ma nella logica sconvolgente di un amore crocifisso e umanamente perdente. Ma è proprio questa sconfitta, che nella logica di Dio risulta essere la vittoria della salvezza e della misericordia nel Figlio, in cui

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viene a esprimersi la pura e radicale obbedienza e abbandono nelle mani paterne. INTENZIONI DI PREGHIERA DICIAMO INSIEME: Rinnova la nostra vita, Signore. -Quando accettiamo la mediocrità di chi giudica e condanna i fratelli. -Quanto non riusciamo a scorgere la misericordia di Dio nella nostra vita. -Quanto giudichiamo e calunniamo coloro che vivono la radicalità del Vangelo.

5. TI SALUTO O CROCE SANTA Ti saluto, o Croce santa che portasti il Redentor; gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor. Sei vessillo glorioso di Cristo, sei salvezza del popol fedel. Il suo sangue innocente fu visto come fiamma sgorgare dal cuor. Tu nascesti fra braccia amorose d'una Vergine Madre, o Gesù. Tu moristi fra braccia pietose d'una croce che data ti fu.

O Agnello divino immolato sull'altar della croce, pietà! Tu, che togli dal mondo il peccato, salva l'uomo che pace non ha. Del giudizio nel giorno tremendo, sulle nubi del cielo verrai. Piangeranno le genti vedendo qual

trofeo di gloria sarai.

6. TARDI T’AMAI Tardi t’amai, bellezza infinita Tardi t’amai, tardi t’amai, bellezza così antica e così nuova Eppure, Signore, tu eri dentro me ma io ero fuori; deforme com'ero guardavo la bellezza del tuo creato. Eri con me e invece io, Signore non ero con te; le tue creature mi tenevano lontano, lontano da te.

Tu mi chiamasti e quella tua voce squarciò la sordità; tu balenasti e fu dissipata la mia cecità. Tu emanasti il dolce tuo profumo: di te ho fame e sete: tu mi hai toccato ed ora io anelo alla tua pace.

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III STAZIONE: GESU’ CADE PER LA PRIMA VOLTA Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal libro del profeta Isaia (53,4-5) 4Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,

si è addossato i nostri dolori; […] 5Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. […] per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

RIFLESSIONE Se ciò che Gesù annuncia è il regno di Dio, peccato è per lui, tutto ciò che lo impedisce, lo rende impossibile e lo distrugge. Per questo, con il coraggio di un uomo libero, denuncia la falsificazione di Dio la cui volontà viene distrutta manipolando tradizioni umane (cf. Mc 7,8-13) […]. Denuncia una religione priva di opere di giustizia, come nella famosa parabola del buon samaritano (cf. Lc 10,29-37). Denuncia, inoltre, l’attitudine di coloro che hanno fatto del potere non un mezzo di servizio ai deboli e senza potere, ma un modo di mantenere oppressione. Per questo accusa i ricchi di non voler condividere la loro ricchezza (cf. Lc 6,24); i sacerdoti, di aver tolto la chiave della scienza per lasciare senza cultura gli altri (cf. Lc 11,52); i governanti di cercare il proprio interesse e di non servire il popolo (cf. Mt 20,25s) (O.ROMERO, La Chiesa corpo di Cristo nella storia. Quarta lettera pastorale).

Dentro l’incomprensibile realtà del dolore innocente a cui gli uomini non sono in grado di porre rimedio, Dio stesso entra in azione per risanare, guarire, pronunciare il suo no

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definitivo alla sofferenza dei suoi figli prodotta dal peccato incarnatosi e incancrenitosi nelle relazioni umane. Il regno è rinnovamento di tutti i rapporti: personali, religiosi, economici, ove il rispetto per la dignità di ciascuno, diventa regola assoluta. Egli cade perché noi ci rialziamo ricolmi della sua misericordia.

INTENZIONI DI PREGHIERA DICIAMO INSIEME: Ascoltaci, o Signore. -Per tutti coloro che cadono nel non senso della vita. -Per coloro che vengono schiacciati da umiliazioni e tradimenti. -Per i popoli piagati dalle guerre e dagli sfruttamenti.

8. APRI LE TUE BRACCIA (RNS - Ingresso) Hai cercato la libertà lontano, hai trovato la noia e le catene hai vagato senza via, solo, con la tua fame. Apri le tue braccia, corri incontro al Padre oggi la sua casa sarà in festa per te. Se vorrai spezzare le catene, troverai la strada dell’amore, la tua gioia canterai: questa è libertà. Rit. I tuoi occhi ricercano l’azzurro; c’è una casa che aspetta il tuo ritorno. E la pace tornerà: questa è libertà. Rit.

7. MI RIALZERAI Se dentro me ho perso la speranza E sento che certezze più non ho Non temerò, ma aspetterò in silenzio Perché io so che sei vicino a me Mi rialzerai se non avrò più forze Mi rialzerai, con Te ce la farò Sarai con me, nel buio della notte Mi rialzerai e in alto volerò

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IV STAZIONE: GESU’ INCONTRA LA MADRE Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Luca (2,33-35) 33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35- e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

RIFLESSIONE Sta di fatto […] che sul piano storico, Maria ha fatto una precisa scelta di campo. Si è messa dalla parte dei vinti. Ha scelto di agitare come bandiera gli stracci dei miserabili […], ma senza roteare le armi contro i ricchi. Bensì, invitandoli alla diserzione. […] ha esaltato, così, la misericordia di Dio. E ci ha rivelato che è partigiano anche Lui, visto che prende le difese degli umili e disperde i superbi nei pensieri del loro cuore; stende il suo braccio a favore dei deboli e fa rotolare i violenti dai loro piedistalli con le ossa in frantumi; ricolma di beni gli affamati e si diverte a rimandare i possidenti con un pugno di mosche in mano […]. Lei prende posizione. Senza ambiguità e senza mezze misure (A. BELLO, Omelie e scritti quaresimali). L’amore di Maria che le vittime sentono fortemente nella loro devozione anche popolare, è simile all’ora di Cristo sulla croce. Sembra umanamente inutile. E invece è la vera salvezza che ci dona un futuro possibile anche in mezzo a sofferenze, incomprensioni, rifiuto di questo medesimo amore gratuito. Perdersi per le vittime come

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Gesù e come Maria sua madre ai piedi della croce, pur nell’anonimato delle strutture, è garanzia di salvezza. L’amore materno di Maria si estende in tal modo dal Figlio, vittima innocente, alle vittime della storia: a tutti i torturati, espulsi da leggi economiche tendenti solo al profitto, alla sete di denaro, che impone logiche di disonestà e disprezzo del diritto e della legalità. INTENZIONI DI PREGHIERA DICIAMO INSIEME: Prega per noi, madre dei poveri

-Quando vogliamo essere difensori della vita in tutte le sue dimensioni e facciamo fatica. -Quando ci costa accettare la volontà di Dio, che ci chiede di spogliarci di noi stessi. -Quando sentiamo la forza del male, che ci rinchiude nel nostro egoismo e indifferenza.

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10. PERCHÉ TU SEI CON ME (Gen Verde) Solo tu sei il mio pastore niente mai mi mancherà Solo tu sei il mio pastore, o Signore. Mi conduci dietro te sulle verdi alture ai ruscelli tranquilli, lassù dov’è più limpida l’acqua per me, dove mi fai riposare. Anche fra le tenebre d’un abisso oscuro io non temo alcun male perché tu mi sostieni, sei sempre con me rendi il sentiero sicuro. Siedo alla tua tavola che mi hai preparato ed il calice è colmo per me di quella linfa di felicità che per amore hai versato. Sempre mi accompagnano lungo estati e inverni la tua grazia, la tua fedeltà nella tua casa io abiterò fino alla fine dei giorni.

9. LA TUA CROCE

Signore quante volte ti ho crocifisso ti ho inchiodato col mio vivere da ingrato Signore quante volte ti ho rinnegato Venduto a due soldi ridendoci su.

Ma tu mi hai amato, mi hai rispettato hai atteso da me un frutto d’amore. Ma tu mi hai amato, mi hai rispettato hai atteso da me un frutto d’amore.

Signore quante volte ti ho rifiutato allontanando il fratello che veniva a me.

Signore quante volte ti ho offerto l’aceto in cambio del tuo corpo che offrivi a me.

Signore quante volte ti ho giudicato guardando il male che era intorno a me. Signore quante volte ho gridato: “Barabba!” Creando il vuoto intorno a me.

Ma tu mi hai amato, mi hai perdonato Ed ora Signore rimani con me (x 2)

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V STAZIONE: GESU’ E’ AIUTATO DA SIMONE DI CIRENE A PORTARE LA CROCE Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Marco (15,21-22)

21Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo.

22Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio». RIFLESSIONE Torniamo alla questione dell’opzione preferenziale per i poveri. Non è demagogia, è vangelo puro, poiché noi ci preoccupiamo degli interessi degli impoveriti e dei piccoli, non in un modo qualsiasi, ma perché essi rappresentano Gesù. Attraverso la fede che ci apre all’umile, all’emarginato, al povero, all’infermo, noi vediamo in essi Gesù: questa è la trascendenza. […] Quando lo si abbraccia come Cristo abbracciò il lebbroso, e quando, come il buon samaritano, si aiuta il ferito sulla strada, perché ciò che si fa a lui, lo si fa a Cristo stesso, capiamo cos’è la trascendenza, senza la quale non è possibile una prospettiva di giustizia sociale: Cristo presente nei piccoli (O. ROMERO, Omelia) Essere oggi nuovi cirenei significa stare al fianco di coloro che vivono la condizione di vittima come Gesù. Fondamentale è sentire compassione verso la realtà in modo tale che la comunità credente facendo proprio il dolore delle vittime, stia al loro fianco senza paura, in atteggiamento di denuncia profetica e annuncio di un

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regno di giustizia, in una condizione culturale, come quella che viviamo oggi, che produce indifferenza verso i poveri. Tale coinvolgimento profondo porta anche a farsi carico del peso della realtà, pronti a pagare di persona, come i martiri, pur di stare al fianco delle vittime, per toglierle dalla croce dell’oppressione e dello sfruttamento. INTENZIONI DI PREGHIERA DICIAMO INSIEME: Aiutaci a essere martiri. -Quando per annunciare il vangelo non siamo capiti ma rifiutati. -Quando per difendere i poveri siamo considerati eversivi. -Quando ci emarginiamo per essere fedeli alle beatitudini.

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11. CERCARE IN ME LA TUA PRESENZA Cercare in me la tua presenza, tenere una lampada accesa, volere abitare la fiducia, amando e lasciandosi amar.

12. GESÙ MIO CON DURE FUNI (Classico Cristiano) Gesù mio, con dure funi, come reo chi ti legò? Sono stati i miei peccati, Gesù mio perdon, pietà (x2) Gesù mio, la bella faccia, chi crudel ti schiaffeggiò? Rit. Gesù mio, di fango e sputi, chi il bel volto ti imbrattò? Rit. Gesù mio, le belle carni, chi spietato ti flagellò? Rit. Gesù mio, la nobil fronte, chi di spine t'incoronò? Rit. Gesù mio, sulle Tue spalle, chi la Croce caricò? Rit. Gesù mio, le sacre mani, chi con chiodi ti trapassò? Rit. Gesù mio, quei stanchi piedi, chi

alla Croce ti inchiodò? Rit.

Gesù mio, l'amante core, con la lancia chi trapassò? Rit. O Maria, quel Tuo bel Figlio, chi l'uccise e te lo rubò? Sono stati i miei peccati, o Maria

perdon, pietà. (x2)

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VI STAZIONE: VERONICA ASCIUGA LE LACRIME DI GESU’ LA TENEREZZA FEMMINILE Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal libro del profeta Isaia (53,2-3) 2È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. 3Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

RIFLESSIONE Mi son detto che fino a quando nelle nostre città la “via crucis” non sarà organizzata dagli amici del cambio, dagli appassionati della rivolta, dai poveri che si ribellano, dai condannati alle piccoli croci quotidiane, da chi vi rimane schiacciato sotto, da chi è ingiustamente spogliato di tutto come Cristo, avremo sempre delle pasque sterilizzate, delle liturgie innocue, delle aurore senza mattino. E i macigni continueranno a ostruire i nostri sepolcri. Che la Pasqua […] sia per tutti una memoria spiritualmente eversiva. Solo allora questa allucinante vallata di tombe che è la terra, si muterà in serbatoio di speranze. Il Risorto vi illumini di gioia e vi riempia di fiducia (A.BELLO, Omelie e scritti quaresimali). Impoveriti e vittime convocano alla solidarietà. Aprono alla misericordia, creano comunione e vicinanza tra gli uomini, come il Crocifisso che attrae, secondo l’evangelista Giovanni, tutti a sé, dal supplizio di morte (cf. 19,37). Si tratta di ricevere da loro un modo

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nuovo di vivere la fede, la speranza e l’amore, a partire proprio dalla loro condizione di vittime a cui asciugare il volto della compassione attiva e solidale. Per questo si può parlare di un dono che ci fanno i poveri: contro la cultura della ricchezza e del potere economico e finanziario che condannano alla miseria milioni di persone, essi ci insegnano a vivere la radicale bellezza e novità del vangelo.

PREGHIAMO INSIEME: Donaci la grazia, Signore, di guardare il volto dei nostri fratelli e sorelle, di asciugarne le lacrime, di sostenerli nella fragilità e nella debolezza, di imprimere nel nostro essere le loro piaghe, certi che tu attraverso il loro dolore e le loro invocazioni ci raggiungi, ci converti, ci liberti da noi stessi e ci salvi. Per Cristo nostro Signore. Amen

13. NADA TE TURBE (Taizè) Nada te turbe, nada te espante: quien a Dios tiene nada le falta. Nada te turbe, nada te espante: solo Dios basta. Nulla ti turbi, nulla ti spaventi chi ha Dio, nulla gli manca nulla ti turbi, nulla ti spaventi solo Dio basta!

14. SONO IL SIGNOR CHE TI GUARISCE RnS

Sono il tuo Dio il tuo Signor, Colui che ti guarisce. La mia Parola ti sanerà, sono il Signor che ti guarisce.

Tu sei il mio Dio, il mio Signor, Colui che mi guarisce. La tua Parola mi sanerà tu sei il Signor che mi guarisce.

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VII STAZIONE: GESU’ CADE PER LA SECONDA VOLTA L’ANGOSCIA DELLA TORTURA Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dalla prima lettera di San Pietro (2,22-24) 22Egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; 23insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si

affidava a colui che giudica con giustizia. 24Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti. RIFLESSIONE Sono spalle di carne anche le spalle di lui: è un cuore di carne anche il suo cuore. C’è una fragilità e una sensibilità squisita in quel corpo adorabile, che piega sotto la croce. Signore, io il tuo carnefice, adoro la tua benedetta e straziata umanità, che mi riappare quaggiù in ogni povero, sulle cui spalle viene continuamente a cadere la croce di un mondo che scarica il proprio fardello sugli ultimi! (P. MAZZOLARI, La via crucis del povero)

La verità dell’amore di Dio che in Gesù diventa trasparenza, non è tranquillamente sopportata, poiché procura fastidio e mette a nudo la falsità, la doppiezza di chi in nome della religione cura il proprio interesse. Quante volte la fede ha coperto e copre manovre di interesse reciproco con i poteri del mondo in una logica del do ut des? Chi vuole seguire le orme di Gesù non può mai prostituirsi ai poteri di turno che generano vittime e

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ingiustizie. La parola di Cristo non è mai manipolabile e ci spinge a ridirla nella storia a favore degli oppressi, dei poveri e sofferenti come loro consolazione e difesa attiva e concreta.

INTENZIONI DI PREGHIERA DICIAMO INSIEME: Sostieni la nostra fede, Signore. -Quando il dolore sembra superare la sopportabilità e alla logica umana. -Davanti alle ingiustizie che sembrano non avere fine. -Quando lottando contro il male veniamo umanamente derisi e sconfitti.

16. SOLO IN DIO (RNS) Solo in Dio riposa l'anima mia, da lui la mia speranza. Lui solo è mia rupe e mia salvezza. Mia roccia di difesa, non potrò vacillare. In Dio è la mia salvezza e la mia gloria. Il mio saldo rifugio, la mia difesa.

Confida sempre in Lui o popolo. Davanti a Lui effondi il tuo cuore. Poiché il potere appartiene a Dio. Tua Signore è la grazia.

15. MISERICODIAS DOMINI (Taizè) Misericordias domini, in aeternum cantabo.

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VIII STAZIONE: GESU’ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Luca (23,27-28) 27Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. 28Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. RIFLESSIONE Anche la Chiesa, a cui spetterebbe il compito primordiale di interpretare le aspirazioni dei poveri, ha spesso disertato il suo dovere di “ministra dei sogni” per diventare la “notaia della realtà”. Se c’è una conversione che dobbiamo chiedere alle nostre comunità cristiane, è proprio quella di essere capaci di liberare speranza, di saperla organizzare, di dare carne e sangue agli aneliti dei poveri, di additare, sì, le grandi sporgenze utopiche del vangelo, ma anche di disegnare i percorsi concreti per poterle raggiungere (A.BELLO, Omelie e scritti quaresimali).

Il dolore non è l’ultima parola sulla storia: chi sta vicino alla croce del Figlio eterno fatto uomo, può annunciare a tutti con le parole, ma soprattutto con la propria sequela di Gesù, che l’amore è più forte della morte e trasforma il mondo laddove si serve il mistero e si annunciano le meraviglie che Dio compie per i suoi figli. La Chiesa esprimendo la sua materna misericordia si avvicina a Gesù

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per servirlo nei crocifissi della storia aprendo nel deserto del mondo la strada della speranza del regno di Dio.

PREGHIAMO INSIEME: Ridonaci, o Padre, la grazia della compassione, il dono di soffrire con tutti, di accogliere nella nostra carne le spine di ogni esistenza. Fa’ di noi i nuovi samaritani che versano sulle piaghe dei fratelli e delle sorelle “l’olio della consolazione e il vino della speranza”. E’ così che in ogni oscuro momento della vita faremo risplendere la luce dell’amore che mai si consuma e che tu stesso ci doni in Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.

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17. PRENDI LA MIA VITA (RNS) Prendi la mia vita, prendila Signor e la tua fiamma bruci nel mio cuor. Tutto l'esser mio vibri per te, sii mio Signore e divino Re. Fonte di vita, di pace e amor a Te io grido la notte e il dì. Sii mio sostegno, guidami Tu, dammi la vita, Tu mio solo ben. Dall'infido male guardami Signor, vieni mia gioia e compitor di fe'. Se la notte nera vela gli occhi miei, sii la mia stella, splendi innanzi a me. Ecco l'aurora del nuovo dì, il cielo splende di un più bel sol. Cristo s'avvicina, perché soffrir? Alziamo il capo, il Signore è qui. Quando Signore giunto sarò nella tua gloria risplenderò insieme ai santi, puri di cuor per non lasciarti, eterno amore.

18. GESÙ RICORDATI DI ME (Rns – Ringraziamento) Io oggi alzo lo sguardo verso te, trafitto per i miei peccati. Per le tue piaghe io guarirò, Gesù ricordati di me, Gesù ricordati di me. Tu sei veramente il Figlio di Dio venuto a salvarmi. Tu sei veramente l'Agnello di Dio, ogni perdono nella tua croce. Io oggi alzo lo sguardo verso te, mi doni Maria come madre. Questo ti chiedo, nel regno dei cieli Gesù ricordati di me, Gesù ricordati di me. Rit.

Sei tu Signore, Signore…Rit.

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IX STAZIONE: GESU’ CADE PER LA TERZA VOLTA Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal libro del profeta Isaia (53,7.12) 7Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era

come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. [Egli] ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato

annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli.

RIFLESSIONE I popoli del mondo vogliono essere artefici del proprio destino. Vogliono percorrere in pace la propria marcia verso la giustizia. Non vogliono tutele o ingerenze in cui il più forte sottomette il più debole. Chiedono che la loro cultura, la loro lingua, i loro processi sociali e le loro tradizioni religiose siano rispettati. Nessun potere di fatto o costituito ha il diritto di privare i paesi poveri del pieno esercizio della propria sovranità e, quando lo fanno, vediamo nuove forme di colonialismo che compromettono seriamente le possibilità di pace e di giustizia, perché «la pace si fonda non solo sul rispetto dei diritti dell’uomo, ma anche su quello dei diritti dei popoli, in particolare il diritto all’indipendenza» (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, 157). (FRANCESCO, Discorso ai movimenti popolari [Santa Cruz de la Sierra (Bolivia), 9 Luglio 2015]).

Troppi popoli cadono ancora sotto il peso delle guerre, dei fondamentalismi, delle ingiustizie, della depredazione delle ricchezze delle loro terre, schiacciati da debiti

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internazionali insostenibili, sfruttati da potentati stranieri. Ci aiuti il Cristo umile e mite di cuore a denunciare sempre con coraggio e forza ogni ingiustizia per la difesa totale e irreversibile della dignità di ogni persona e di tutti i popoli.

INTENZIONI DI PREGHIERA DICIAMO INSIEME: Liberaci, o Cristo, profeta di giustizia. -Quando consideriamo impossibile ottenere più giustizia e amore. -Quando siamo attaccati ai nostri beni in modo spasmodico e ci lasciamo schiacciare dal denaro. -Quando ci rifiutiamo di risollevare i fratelli sotto il peso della croce.

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20. O CROCE FEDELE (M. Frisina) O Croce fedele, albero glorioso, unico è il fiore, le fronde, il frutto. O dolce legno, che con dolci chiodi sostieni il dolce peso. Canta, o lingua, la battaglia gloriosa, canta il nobile trionfo della Croce: il Redentore del mondo, immolato, sorge vittorioso. Rit.

Quando del tempo sacro giunse la pienezza, dal Padre fu mandato a noi suo Figlio, dal grembo della Vergine venne a noi Dio fatto carne. Rit. Quando a trent’anni si offrì alla Passione, compiendo l’opera per cui era nato, come un agnello immolato

fu innalzato sul legno della Croce.

Rit.

19. AI PIEDI DI GESÙ (RNS) Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore voglio amare te. Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore voglio amare te. Accoglimi, perdonami, la tua grazia invoco su di me. Liberami, guariscimi e in Te risorto per sempre io vivrò! Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore chiedo forza a te. Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore chiedo forza a te. Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore dono il cuore a te. Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore dono il cuore a te.

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X STAZIONE: GESU’ E’ SPOGLIATO DELLE VESTI Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni (19,23-24) 23I soldati poi […] presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato - e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da

cima a fondo. 24Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così. RIFLESSIONE Ogni lacrima è tua, Gesù, ogni sofferenza è tua, ogni umiliazione è tua, tua ogni miseria come ogni agonia. Tu hai fame e sete, sei malato, ignudo, senza casa, prigioniero, oppresso, schiavo; sei il dolore che fu, che è nell’ora, che sarà nei secoli: sei l’uomo del dolore, il crocifisso d’ogni ora. M’inginocchio e t’adoro. (P.MAZZOLARI, La via crucis del povero).

Per i cristiani, Dio, facendosi carne in Gesù, s’immerge non solo nella debolezza umana ma persino nella situazione d’abbandono totale e disperazione, che l’uomo a causa del peccato, sente in sé. La vita di comunione con Cristo rende partecipi delle sofferenze altrui, collaborando con Dio nello spezzare i cerchi diabolici della povertà, del potere e della ricchezza divenute idoli intoccabili, della distruzione della creazione, del non senso e dell’angoscia

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che spogliano ancora milioni di creature umane. La consumazione della misericordia divina è dunque la croce: il Figlio incarnato risulta essere il trafitto, il cui cuore è squarciato per capire e accogliere la profondità abissale dell’amore divino. INTENZIONI DI PREGHIERA DICIAMO INSIEME:

Colmaci della tua misericordia, Gesù, vero fratello nostro.

-Quanto il male e il peccato ci rendono insensibili e gelidi alle tragedie del mondo. -Quando il nostro cuore diventa di pietra dinnanzi alle sofferenze dell’umanità. -Quando il timore e la paura ci paralizzano nella necessaria profezia.

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XI STAZIONE: GESU’ E’ CROCIFISSO

Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Luca (23,33-34) 33Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. 34Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. RIFLESSIONE Migranti e rifugiati ci interpellano. I migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallo sfruttamento e dall’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, che equamente dovrebbero essere divise tra tutti. Non è forse desiderio di ciascuno quello di migliorare le proprie condizioni di vita e ottenere un onesto e legittimo benessere da condividere con i propri cari? [I migranti] interpellano la Chiesa e la comunità umana affinché anch’essi, nella mano tesa di chi li accoglie, possano vedere il volto del Signore «Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione». (FRANCESCO, Messaggio per la giornata mondiale del migrante 2016) Nella croce si rivela l’impotenza di Dio, che non interviene, non agisce e non risulta essere liberatore per i crocifissi, ma alla luce della risurrezione, rivela la credibilità del suo amore. La ragione di questa impotenza è l’espressione dell’assoluta vicinanza alle vittime, così da condividerne totalmente il destino. In tal modo viene portata a compimento la solidarietà di Dio iniziata con l’incarnazione. Egli è un Dio solidale, che si rende credibile alle vittime,

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dimostrando che il suo potere non viene dall’altro, in modo estrinseco, ma dal basso, dall’assoluta condivisione. Nulla nella storia può limitare la vicinanza misericordiosa di Dio che salva e rinnova la creazione. PREGHIAMO INSIEME: Noi guardiamo a te, Figlio di Dio sconfitto, vittima di umana ingiustizia. Là dove tutto è finito, rimane per sempre la tua parola di amore. Tu resti preziosa linfa perenne d’ogni creatura assetata di pace e concordia. Tu sei pura risposta, sigillo eterno, indelebile marchio di misericordia assoluta. Per tutti i secoli dei secoli. Amen.

22.SE CONOSCESSI COME TI AMO

Se conoscessi come ti amo, se conoscessi come ti amo smetteresti di viver senza amor. Se conoscessi come ti amo, se conoscessi come ti amo smetteresti di cercare altri amor. Se conoscessi come ti amo, come ti amo saresti più felice.

Oh, oh, oh, oh... Se conoscessi come ti cerco, se conoscessi come ti cerco ascolteresti la mia voce nel tuo cuor. Se conoscessi come ti cerco, se conoscessi come ti cerco ascolteresti solamente la mia voce. Se conoscessi come ti cerco, come ti cerco saresti più felice.

21. UN CUORE NUOVO TI DARÒ UN CUORE NUOVO POPOLO MIO, IL MIO SPIRITO EFFONDERÒ IN TE, TOGLIERÒ DA TE, IL CUORE DI PIETRA, UN CUORE DI CARNE TI DARÒ, POPOLO MIO. Da tutte le nazioni vi radunerò, vi mostrerò la strada della vita, e vivrà chi la seguirà. Rit. Vi aspergerò con acqua, e puri vi farò, dagli idoli sarete liberati, Questa è la mia libertà. Rit. Mio popolo sarete, le genti lo vedranno, abiterete dentro la mia casa, e vedrete il mio volto. Rit.

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XII STAZIONE: Gesù muore sulla croce Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Giovanni (19,28-30) 28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». 29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. RIFLESSIONE Essere al servizio del dialogo e della pace significa anche essere veramente determinati a ridurre e, nel lungo termine, a porre fine ai molti conflitti armati in tutto il mondo». E finisce con una richiesta: «Dobbiamo chiederci: perché armi mortali sono vendute a coloro che pianificano di infliggere indicibili sofferenze a individui e società? Purtroppo, la risposta, come tutti sappiamo, è semplicemente per denaro: denaro che è intriso di sangue, spesso del sangue innocente. Davanti a questo vergognoso e colpevole silenzio, è nostro dovere affrontare il problema e fermare il commercio di armi. (FRANCESCO, Discorso al Congresso degli Stati Uniti). Quanti fratelli e sorelle nostri oggi sono costretti a morire per guerre assurde, sostenute, come dice papa Francesco, dallo scandaloso e disumano commercio delle armi? Anche Gesù è stato ucciso da armi letali. I chiodi, la croce, e prima la flagellazione, lo hanno fatto soffrire terribilmente. Quanto noi siamo disposti a denunciare la

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morte assurda di migliaia di persone per guadagnare in modo vergognoso con questo commercio spudorato anche pagando di persona la nostra coerenza evangelica? Quanto siamo disponibili a pagare di persona per essere fedeli al messaggio di pace del Vangelo? INTENZIONI DI PREGHIERA DICIAMO INSIEME: Disarma il nostro cuore, Signore. -Da ogni egoismo, che ci porta a compromessi per il denaro. -Dalla paura di denunciare le ingiustizie e le viltà dei malvagi che commerciano armi. -Dalla connivenza con i poteri di turno per averne un beneficio materiale.

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23.DAVANTI A QUESTO AMORE

Hai disteso le tue braccia anche per me Gesù, dal tuo cuore come fonte hai versato pace in me, cerco ancora il mio peccato ma non c’è. Tu da sempre vinci il mondo Dal tuo trono di dolore. Dio mia grazia, mia speranza Ricco e grande Redentore, Tu re umile e potente, risorto per amore, risorgi per la vita. Vero Agnello senza macchia Mite e forte salvatore sei, Tu re povero e glorioso risorgi con potenza, di fronte a questo amore la morte fuggirà.

24.PAROLA D’AMORE Hai mandato Padre la tua Parola è la vera forza della salvezza.

Nel tuo Verbo, Dio, mi hai generato, questa mia vita voglio vivere in te.

Rit. Sulla tua Parola getto le reti, segni e prodigi presto vedrò. Io depongo, Padre, ogni peccato e nel mio cuore accolgo Te, Parola d’amor.

Sulla mia strada ti sei rivelato, ogni mio passo la Parola ha guidato Nelle tue promesse non mi hai mai deluso, canterò per sempre la tua bontà.

Rit. Parola d’amor, d’amor, d’amor, d’amor

Io depongo, Padre, ogni peccato e nel mio cuore accolgo Te, Parola d’amor, parola d’amor,

parola d’amore

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XIII STAZIONE: Gesù è deposto dalla croce e consegnato alla Madre Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Marco (15,43-46) 43Giuseppe d'Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch'egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. 44Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. 45Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 46Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all'entrata del sepolcro. RIFLESSIONE Quella dei poveri, come quella di Dio è un’esistenza scomodante. Sarebbe meglio che Dio non fosse, sarebbe meglio che i poveri non fossero; poiché se Dio c’è la mia vita non può essere la vita che conduco; se ci sono i poveri, la mia vita non può essere la vita che conduco […]. Non vogliamo vedere i poveri. E sono, invece, le realtà più presenti, direi le presenze che non possiamo non vedere e non ricordare. Fino a quando riusciremo a tenere chiusi gli occhi davanti a queste certezze che l’uomo può anche non voler vedere? (P.MAZZOLARI, Adesso). Da una contemplazione dell’Umiliato tolto dalla croce, si deve passare a una Chiesa umile e serva, che toglie gli impoveriti dalle croci di oggi, li accoglie, ne diviene casa che li protegge, che sa accettare il martirio e la persecuzione come prova indelebile della propria fedeltà al

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Cristo riconosciuto nel volto degli umiliati e degli offesi di ogni tempo e latitudine, accogliendo con gioia di essere posta a lato e non considerata tra i poteri del proprio tempo. Nell’essere emarginata per stare con gli emarginati vi è, per la comunità cristiana, perfetta letizia.

PREGHIAMO Signore Gesù, quando ormai non interessi più a nessuno e sembra che tutto sia finito, vogliamo accoglierti tra le braccia del nostro amore con tenerezza impensabile e con un amore invincibile. Ti preghiamo: donaci un cuore come quello di Maria, tua madre, perché sappiamo custodire nel nostro cuore ogni tua parola e ogni tuo gesto, senza dimenticare nulla e senza trascurare nessuno. Amen

25.SOLO IN DIO Rit.: Solo in Dio riposa l'anima mia, da lui la mia speranza. Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa, non potrò vacillare. Rit. In Dio è la mia salvezza e la mia gloria, il mio saldo rifugio, la mia difesa. Rit. Confida sempre in lui, o popolo: davanti a Lui effondi il tuo cuore. Rit. Poiché il potere appartiene a Dio: tua, Signore, è la grazia. Rit.

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XIV STAZIONE: GESU’ E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Giovanni (19,41-42)

41Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. 42Là dunque, poiché era il giorno

della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù. RIFLESSIONE Aiutaci, o Signore, a portare avanti nel mondo e dentro di noi la tua risurrezione. Donaci la forza di frantumare le tombe in cui la prepotenza, l’ingiustizia, la ricchezza, l’egoismo, il peccato, la solitudine, la malattia, il tradimento, la miseria, l’indifferenza, hanno murato vivi gli uomini. Metti una grande speranza nel cuore degli uomini, specialmente di chi piange. E poi, finalmente, o Signore, restituisci anche noi, tuoi credenti, alla nostra condizione di uomini (A.BELLO, Omelie e scritti quaresimali). Contempliamo il Cristo, che è disceso agli inferi, ovvero ha condiviso fino in fondo la nostra condizione umana. E’ davvero morto. Il suo destino non è diverso dal nostro e da quello delle vittime massacrate dalla malvagità umana, che crea l’inferno anche sulla terra. Egli fa esperienza della nostra condizione mortale, ma essendo il Figlio del Dio vivente, spezza le catene della morte, riapre le porte della vita e della speranza, inondando l’inferno del male con la luca della sua vittoria che è amore rigenerante per sempre.

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PREGHIAMO INSIEME: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Tu sei la mia parte di eredità e mio calice, nelle tue mani è la mia vita. Ti pongo sempre davanti a me, come mio Signore, stai alla mia destra, non potrò vacillare. Per questo, gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima, anche il mio corpo riposa al sicuro. Non abbandoni la mia vita negli inferi né lasci che il tuo servo veda la fossa. Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fina alla tua destra. Amen. (cfr Sal 15)

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26. IL SIGNORE È LA MIA SALVEZZA (RNS) Il Signore è la mia salvezza e con lui non temo più, Perché ho nel cuore la certezza: la salvezza è qui con me. Ti lodo Signore perché un giorno eri lontano da me, ora invece sei tornato e mi hai preso con Te. Berrete con gioia alle fonti, alle fonti della salvezza e quel giorno voi direte: lodate il Signore, invocate il suo Nome. Fate conoscere ai popoli tutto quello che Lui ha compiuto e ricordino per sempre, ricordino sempre che il suo nome è grande.

Cantate a chi ha fatto grandezze e sia fatto sapere nel mondo; sia forte la tua gioia, abitante di Sion, perché grande con te è il Signore.

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XV STAZIONE: GESU’ RISORGE DA MORTE Sol. (o coro): Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni (20,1-9) 1 Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

COMMENTO Cristo è risorto: è l’Alba di una nuova creazione! La “primizia” dell’Uomo nuovo è annunciata dall’alto di una tomba vuota, là dove la morte è vinta, finita. Siamo chiamati a portare e a condividere con tutti il Vangelo della Vita: non muoiono, per sempre, coloro che “perdono” la propria per testimoniare il Risorto! Con lui, uniti alla Croce, siamo fatti vittoriosi nell’Amore!

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TUTTI: Nella vita di tutti i giorni il Signore ci conceda di essere autentici testimoni del suo amore, per accogliere lesofferenze dei nostri fratelli e condividere con loro la speranza nel Dio vivo e risorto. Amen.

GUIDA: «Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E' la festa del terremoto. La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro. Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro. E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione del peccato.» «Dal Signore risorto imploriamo la grazia di non cedere all’orgoglio che alimenta la violenza e le guerre, ma di avere il coraggio umile del perdono e della pace. A Gesù vittorioso domandiamo di alleviare le sofferenze dei tanti nostri fratelli perseguitati a causa del Suo nome, come pure di tutti coloro che patiscono ingiustamente le conseguenze dei conflitti e delle violenze in corso. Ce ne sono tante! Pace chiediamo anzitutto per l’amata Siria e per l’Iraq, perché cessi il fragore delle armi e si ristabilisca la buona convivenza tra i diversi gruppi che compongono questi amati Paesi. La comunità internazionale non rimanga inerte di fronte alla immensa tragedia umanitaria all’interno di questi Paesi e al dramma dei numerosi rifugiati. Pace imploriamo per tutti gli abitanti della Terra Santa. Possa crescere tra Israeliani e Palestinesi la cultura dell’incontro e riprendere il processo di pace così da porre fine ad anni di sofferenze e divisioni.

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Pace domandiamo per la Libia, affinché si fermi l’assurdo spargimento di sangue in corso e ogni barbara violenza, e quanti hanno a cuore la sorte del Paese si adoperino per favorire la riconciliazione e per edificare una società fraterna che rispetti la dignità della persona. Anche in Yemen auspichiamo che prevalga una comune volontà di pacificazione per il bene di tutta la popolazione. Pace e libertà chiediamo per tanti uomini e donne soggetti a nuove e vecchie forme di schiavitù da parte di persone e organizzazioni criminali. Pace e libertà per le vittime dei trafficanti di droga, tante volte alleati con i poteri che dovrebbero difendere la pace e l’armonia nella famiglia umana. E pace chiediamo per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi, che guadagnano con il sangue degli uomini e delle donne. Agli emarginati, ai carcerati, ai poveri e ai migranti che tanto spesso sono rifiutati, maltrattati e scartati; ai malati e ai sofferenti; ai bambini, specialmente a quelli che subiscono violenza; a quanti oggi sono nel lutto; a tutti gli uomini e le donne di buona volontà giunga la consolante e sanante voce del Signore Gesù: «Pace a voi!» (Lc 24,36) «Non temete, sono risorto e sarò sempre con voi!» (cfr Messale Romano, Antifona d’ingresso del giorno di Pasqua). (MESSAGGIO URBI ET ORBI DEL SANTO PADRE FRANCESCO - PASQUA 2015) «Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.» (DON TONINO BELLO – PIETRE DI SCARTO)

PADRE NOSTRO…

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Sac.: O Dio che nel tuo misterioso disegno di salvezza hai voluto continuare la passione del tuo Figlio nelle membra piagate del suo corpo, che è la Chiesa, fa’ che, uniti alla Madre Addolorata ai piedi della Croce, impariamo a riconoscere e a servire con amore premuroso il Cristo, sofferente nei fratelli. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen. BENEDIZIONE CON LA CROCE Sac.: Il Signore sia con voi. Tutti: E con il tuo spirito. Sac.: Chinate il capo per la Benedizione. Ad ogni invocazione rispondete Amen ! Sac.: Dio, che nella passione del suo Figlio ci ha manifestato la grandezza del suo amore, vi faccia gustare la gioia dello Spirito nell’umile servizio dei fratelli. Tutti: Amen. Sac.: Cristo Signore, che ci ha salvato con la sua croce dalla morte eterna, vi conceda la vita senza fine. Tutti: Amen. Sac.: Voi tutti che avete seguito il cammino di Cristo sulla via della croce, possiate aver parte della sua risurrezione. Tutti: Amen. Sac.: E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Tutti: Amen.

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INDICE DEI CANTI 1.DAL PROFONDO SIGNORE (PAG.5) 2.VIENI AL SIGNOR (PAG.5) 3.SALMO 50 (PAG.8) 4.SCUSA SIGNORE (PAG.8) 5.TI SALUTO CROCE SANTA (PAG.10) 6.TARDI T’AMAI (PAG.10) 7.MI RIALZERAI (PAG.12) 8.APRI LE TUE BRACCIA (PAG.12) 9.LA TUA CROCE (PAG.15) 10.PERCHE’ TU SEI CON ME (PAG.15) 11.CERCARE IN ME LA TUA PRESENZA (PAG.18) 12.GESU’ MIO CON DURE FUNI (PAG.18) 13.NADA TE TURBE (PAG.20) 14.SONO IL SIGNORE CHE TI GUARISCE (PAG.20) 15.MISERICORDIAS DOMINI (PAG.22) 16.SOLO IN DIO (PAG.22) 17.PRENDI LA MIA VITA (PAG.25) 18.GESU’ RICORDATI DI ME (PAG.25) 19.AI PIEDI DI GESU’ (PAG.28) 20.O CROCE FEDELE (PAG.28) 21.UN CUORE NUOVO (PAG.32) 22. SE CONOSCESSI COME TI AMO (PAG.32) 23.DAVANTI A QUESTO AMORE (PAG.35) 24.PAROLA D’AMORE (PAG.35) 25.SOLO IN DIO (PAG.37) 26.IL SIGNORE E’ LA MIA SALVEZZA (PAG.40)

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Coraggio, gente! La Pasqua ci dice che la nostra storia ha un senso, e non è un mazzo di inutili sussulti. Che quelli che stiamo percorrendo non sono sentieri ininterrotti. Che la nostra esistenza personale non è sospesa nel vuoto né consiste in uno spettacolo senza rete. Precipitiamo in Dio. In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo. Coraggio, gente! La Pasqua vi prosciughi i ristagni di disperazione sedimentati nel cuore. E, insieme al coraggio di esistere, vi ridia la voglia di camminare. (Don Tonino Bello) BRANI SCELTI DALLA BOLLA MISERICORDIAE VULTUS 2. Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato.

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3.Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre. È per questo che ho indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti. Con lo sguardo fisso su Gesù e il suo volto misericordioso possiamo cogliere l’amore della SS. Trinità. La missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è stata quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza… La sua persona non è altro che amore, un amore che si dona gratuitamente. Le sue relazioni con le persone che lo accostano manifestano qualcosa di unico e di irripetibile. I segni che compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, delle persone povere, escluse, malate e sofferenti, sono all’insegna della misericordia. Tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in Lui è privo di compassione. 15. In questo Anno Santo, potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta…

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