Via Argine, 1024 – Napoli Tel. 081/5967424 – Fax 081/5967760.
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Via Argine, 1024 – NapoliTel. 081/5967424 – Fax 081/5967760
“L’irrigazione riempie d’acqua gli ortaggi!”; “Perché irrigare quando le produzioni sono eccedentarie?”; “Guarda quell’ agricoltore! Sta irrigando anche se il cielo è nuvoloso!”.L’irrigazione è erroneamente considerata da alcuni inutile, controproducente. Occorre, quindi, accelerare un cambiamento di mentalità da parte della collettività, facendo capire che mentre l’acqua domestica è “acqua da bere” quella irrigua è………….
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Home
Bibliografia e sitografia
Aridocoltura
Le acque irrigue
Bilancio idrico delle piante
Conclusioni
La situazione in Italia
Classificazione
Parametri per la valutazione
Le acque irrigue di scarsa qualità
Generalità
Indice
E’ importante anche in zone aride o semi-aride, che altrimenti sarebbero inadatte a sostenere alcune colture sfruttando al massimo la produttività dei terreni. Da un lato quindi, l'irrigazione diventa uno strumento di sempre maggior rilevanza ai fini delle disponibilità alimentari; dall'altro costituisce la principale forma di consumo delle risorse idriche dovuta all'uomo a livello planetario.
L’irrigazione è praticata con modalità diverse secondo le aree geografiche e le zone climatiche, con gradi diversi di sofisticazione e di tecnologia. Serve a stabilizzare la produttività delle colture per ettaro e nei paesi tropicali a garantire più produzioni nello stesso anno e rese più elevate.
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Uso domestico
Usoagricolo
Usoindustriale
L'agricoltura assorbe la maggior parte delle risorse idriche
L'Italia dedica a scopi irrigui (agricoltura e allevamenti) circa il 64% dei circa 56 miliardi di m3 annui di consumi di acqua dolce. E’ al primo posto in Europa sia per i consumi di acqua per abitante, sia per la maggiore estensione agricola irrigata, pari a 4.500.000 di ettari. Quindi la nostra agricoltura consuma grandi quantità di acqua (ma anche concimi, pesticidi, carburanti) e ne spreca altrettanta durante il percorso. Un quadro dettagliato della situazione della irrigazione italiana è tracciato più avanti. 0
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Settoreagricolo
Settorecivile
Settoreindustriale
Acqua persa nel trasportoAcqua utilizzata
20%Emilia Romagna
23%Basilicata
26%Veneto
27%Piemonte
28%Marche
33%Campania
35%Umbria
41%Toscana
42%Sicilia
46%Lazio
56%Puglia
56%Calabria
57%Abruzzo
Percentuali di spreco per Regione
20%Emilia Romagna
23%Basilicata
26%Veneto
27%Piemonte
28%Marche
33%Campania
35%Umbria
41%Toscana
42%Sicilia
46%Lazio
56%Puglia
56%Calabria
57%Abruzzo
Percentuali di spreco per Regione
Dai dati nazionali relativi al 5° Censimento generale dell’agricoltura, si può tracciare un quadro sufficientemente attendibile della situazione dell’irrigazione in Italia.I dati ISTAT rendono evidente che su una super- ficie irrigabile di 3.887.387 ettari ne sono stati effettivamente irrigati 2.467.763, con un rapporto superficie irrigata/ superficie irrigabile pari al 63%. Le regioni col rapporto più elevato sono quelle del Nord Italia.
Superfici irrigate
Il censimento agricolo del 2000 ha evidenziato che il metodo irriguo più utilizzato in Italia è quello ad aspersione o “a pioggia” (1.047.680 ha), seguito dallo scorrimento ed infiltrazione laterale (850.480 ha) e dalla goccia (290.700 ha) che, assieme alla microirrigazione (75.318 ha), raggiunge una superficie di notevole importanza (366.018 ha), portando l’Italia tra i Paesi nel quale questo metodo irriguo, tecnologicamente avanzato e potenzialmente capace d’alta efficienza irrigua, è maggiormente impiegato.Il metodo a goccia e microirriguo sono principalmente diffusi nel meridione.
Metodi adottati
Le acque irrigue hanno caratteristiche fortemente legate alla loro provenienza. Si classificano in:
Acque superficiali (fiumi, canali, laghi naturali o artificiali)
Acque sotterranee (sorgenti, pozzi, ecc.)
Acque reflue (scarichi urbani o industriali, depurate con trattamenti di varia natura).
Temperatura
Sostanze solide in sospensione:
• materiali inorganici (sabbia, limo, argilla)
• materiali organici
ParametriParametri
fisicifisici
Parametri biologici
Batteri
Alghe
Microrganismi vari
pH
Sostanze allo stato gassoso (O2, CO2, H2 S, SO2, CH4,Cl2)
Salinità
Durezza
Qualità dell’ acqua di
irrigazione
Filtrazione
Dissalazione
Parametri chimici
Specie PH
Anemone coronaria 6.5-7.5
Bocca di leone (Anthirrinum majus) 6-7
Aracnee (Dieffenbachia, Potos, Philoderndron, Anthurium, Caladium) 5-6.5
Asparagus plmosus e sprengeri 6-7
Azalea e Rododendron 5-5.5
Bougainvillea sanderiana 6-7
Cactagee spp. 5.5-6.5
Calla (Zantedeschia aethiopica) 6-6.5
Calendula officinalis 7-7.5
Ciclamino (Cyclamen persicum) 5.6-6.5
Crisantemo 6-7.5
Ericacee spp. 4.5-5.5
Freesia hybrida 6-7
Gardenia jaminoides 4.5-5.5
Garofano (Dianthus caryophilius) 6.5-7.5
Gerbera 5.5-6.5
Geranio (Pelargonium spp) 6-6.5
Giacinto (Hyacinths Orientalis) 7-7.5
Gladiolo 6.5-7.5
Valori preferenziali del pH (in acqua) per le principali specie da fiore ed ornamentali
Caratteristiche chimiche
SUBSTRATOaccumulo di saleaumento della salinitàinnalzamento del pHriduzione della permeabilitàpeggioramento della struttura
PIANTEeffetto osmoticoeffetto di salinità iono–specifica
Problemi rilevabili in rapporto all’utilizzazione dell’acqua salina
PianteEffetto osmotico
Effetto di salinità iono-specifica
Effetti fisiologici
Effetti morfologici
Alternazione dei processi di osmoregolazioneAumento della resistenza stomatica
Aumento della resistenza al movimento dell’acqua in radici e foglie
Maggiore sensibilità a livelli di ETP anche modesti
Riduzione dell’assimilazione di anidride carbonica
Modifica del bilancio della CO2 con aumento dalla respirazione di mantenimento
Riduzione del contenuto di RNA di proteineRiduzione della quantità di gibberline e
cifochinine nelle fogliePrematura senescenza delle foglie
Effetti fisiologici
FOGLIEAlterazione del colore
Aumento dello spessoreBruciature
NecrosiCaduta
APPARATI RADICALIRidotto sviluppo
FIORIDiminuzione del numero
Diminuzione della grandezzaPIANTA
Riduzione della crescitaRiduzione di resa
Morte
Effetti morfologici
Fertilizzante Nutrienti EC(dS/cm)Peso
molecolare
Nitrato di calcio
Nitrato di potassio
Nitrato di ammonio
Urea
Nitrato di magnesio
Solfato di magnesio
Solfato di potassio
Fosfato monopotassico
Fosfato monoammonico
Borace
15.5 N;19 Ca
13 N;38 K
35 N
46 N
11 N; 9 Mg
10 Mg;13 S
45 K;17 S
28 K;22 P
12 N;26 P
11 B
1,24
1,35
1,64
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0,84
0,94
1,54
0,68
0,86
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200
101,1
80
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256,3
246,3
147,3
136,1
115,0
381,2
I valori di conducibilità elettrica EC sono riferiti a concentrazione 1 g/l a 25°C
Fertilizzanti comunemente impiegati nella formulazione delle sostanze nutritive
Metodo irriguo Influenza sulla vegetazione
nessuna probabile certa
Irrigazione sopra chioma
Irrigazione sotto chioma
100 mg/l2500 mg/l
100-150 mg/l2500-4000 mg/l
150 mg/l4000 mg/l
Metodo irriguo
Limiti di utilizzazioneimpiego senza gravi
limiti limiti crescenti gravi limiti
SuperficialiAspersione
140 mg/l100 mg/l
140-350 mg/l100 mg/l
350 mg/l-
N.B. per Azalea, Erica, Camelia una quantità di cloruri superiore a 100 mg/l di acqua provoca danni alle colture
Influenza sulla vegetazione dei solfati contenuti nelle acque irrigue
Limitazione d’impiego delle acque irrigue conseguenti alla presenza di cloruri, riferita a colture sensibili
Solfati e cloruri
g/l dS/cm bar
O,64 1 -0,36
1,28 2 -0,72
1,92 3 -1,08
2,56 4 -1,44
3,20 5 -1,80
3,84 6 -2,16
4,48 7 -2,52
5,12 8 -2,88
5,76 9 -3,24
6,40 10 -3,60
7,04 11 -3,96
7,68 12 -4,32
8,32 13 -4,68
8,96 14 -5,04
9,60 15 -5,40
10,24 16 -5,76
10,88 17 -6,12
11,52 18 -6,48
12,16 19 -6,84
12,80 20 -7,20
25,60 40 -14,40
Sali %=0,64ECw (dS/m) relazione valida solo tra lo 0 e 5 dS/mBar=0,36ECw (dS/m) relazione valida solo tra 3 e 30 dS/mMeq/l = 10 ECw (dS/m) 1,09
Correlazione teorica tra concentrazione salina, conduttività e pressione
osmotica di soluzioni acquose
Classe d’usoECw(dS/m)
Boro(mg/l)
Cloro(mg/l)
Solfati(mg/l)
Classe 1Da eccellente a buona;utilizzabile nella maggior parte delle condizioni
< 0.5 < 0.5 < 177 <900
Classe 2Da buona a dannosa;pericolosa per alcune colture in certe condizioni
0.5-3.0 0.5-2.0 177-355900-1920
Classe 3Da dannosa a inaccettabile;pericolosa per la maggior parte delle colture in molteplici condizioni
> 3.0 > 2.0 >355 > 1920
Livelli di boro nelle acque irrigue pari a 0.2 – 0.5 mg/l si considerano normali; gia quantitativi > 0.5 mg/l possono risultare più pericolosi per le colture più sensibili.Acque irrigue con contenuto di boro > 4.0 mg/l sono inadatte per quasi tutte le colture.I principali sintomi di fitotossicità diretta da un eccesso di questo microelemento sono rappresentati da ingiallimenti, maculature e necrosi agli apici ed ai margini delle foglie.
Classificazione delle acque irrigue proposta dall’ USDA
Caratteristiche biologiche
Parametri Classe a Classe b Classe c
Coliformi totali (MNP/100ml) <5000 5000-12000 >12000
Coliformi fecali (MNP/100ml)
<1000 1000-12000 >12000
Streptococchi fecali (MNP/100ml)
<1000 1000-12000 >2000
Uova di elminti (n. uova vitali/l)
assenti 0-1 >1
Classe a: impiegabili senza limitazioniClasse b: da evitare 1)il contatto con prodotti consumati crudi; 2)la distribuzione con metodi pluvioirrigui in zone distanti meno di 200 m. da aree di pubblico accesso.Classe c: non possono essere impiegate su tutte le colture orticole e devono essere distribuiti con metodi che evitino il contatto con la vegetazione. Gli interventi irrigui vanno sospesi 30 giorni prima della raccolta.
Limiti di accettabilità per i parametri microbiologici fondamentali
L’impiego di acque irrigue di scarsa qualità può rivelarsi dannoso in diversi modi:
Danni alle attrezzature irrigue
Rischi igienico-sanitari
Rischi ambientali
Danni agronomici
Ugualmente dannoso risulta, in ogni caso, l’abuso di irrigazione
Danni alle attrezzature irrigue
Questo problema si presenta principalmente in acque ricche di carbonati, ferro e magnesio oltre checon elevata presenza di solidi sospesi (torbide) o batteri ed alghe.Il calcolo andrebbe eseguito in fase di progettazione dell’impianto per la scelta del tipo di filtraggio da adottare.
I danni alle attrezzature irrigue si concretizzano principalmente nell’occlusione degli impianti microirrigui.
Agenti otturantiRischio di occlusione
basso moderato alto
FisiciSolidi sospesi(mg/l)
<50 50-100 >100
ChimicipHSolventi in soluz. (mg/l)Mn (mg/l)Fe tot. (mg/l)H2S (mg/l)
<7<500<0,1<0,2<0,2
7-8500-2000
0,1-1,50,2-1,50,2-2,0
>8>2000>1,5>1,5>2,0
MicrobiologiciBatteri (MNP*/ml)
<10000 10000-50000 >50000
*MNP (Most Probable Number) indica la media delle misure eseguite per sette giorni
Acque ricche di cloruri o solfati possono essere causa di rilevanti fenomeni corrosivi ai danni di impianti irrigui fissi o reti irrigue aziendali.La presenza di batteri solfato-riduttori od attivanti la corrosione iniziale può accelerare il decadimento delle condotte metalliche.
QualitàSistema di filtrazione
Acqua di pozzoQualità solitamente buona con presenza di sabbia o melma
Filtro idrociclone a rete
Lago, bacino, diga o invaso a cielo apertoAcqua ferma contenente alghe, argilla, melma, etc.
Filtro a graniglia e a rete per la filtrazione di
sicurezza
Acqua di fiume e canaleAcqua con alghe, altri corpi organici e melma
Filtro a graniglia e a rete
Acqua ferrosaAcqua di fiume o pozzo contenente ferro Filtro a graniglia con
aggiunta di acidi
Danni agronomici
I danni agronomici nel breve periodo sono rappresentati da fenomeni di fitotossicità dovuti alla presenza di un inquinante o da caratteristiche fisico chimiche non idonee: presenza di olii minerali, fitofarmaci, solventi o eccessiva salinità.Nel lungo periodo possono verificarsi accumuli nel terreno di sostanze saline, metalli pesanti e molecole organiche di sintesi scarsamente mobili e degradabili con conseguente riduzione della fertilità.
Rischi igienico-sanitariI rischi igienico sanitari riguardano l’ introduzione nella catena alimentare attraverso prodotti agricoli contaminati di sostanze tossiche ed organismipatogeni per l’ uomo e per gli animali. In questo senso sono stati compiuti numerosi sforzi per tutelare il consumatore dal danno derivante dalla pre-senza di residui di fitofarmaci nei prodotti alimentari, ma ben poco viene fatto per quanto riguarda la contaminazione da colibatteri, streptococchi, salmonelle, amebe e virus veicolati dall’acqua irrigua.Il fenomeno riguarda particolarmente le colture ortive destinate al consumo fresco, speciese irrigate con metodi pluvioirrigui.Di non minore importanza è il danno che può derivare all’operatore o a chiunque si trovi in prossimità del punto di distribuzione dell’acqua inquinata dal contatto e dall’ inalazione di aereosol.Alcuni virus possono sopravvivere nelle acque dai due ai quattro mesi e sulle colture dalle due settimane ai due mesi.I più comuni coliformi fecali, utilizzati comunemente come indice per questo tipo diinquinamento in quanto alla loro presenza facilmente si associa quella di molti altripatogeni della stessa origine, restano vitali in acqua da uno a due mesi e sulle colture da due settimane ad un mese.
Rischi ambientali I rischi ambientali consistono nella diffusione dell’ inquinamento
dal corso d’acqua al territorio, arrivando ad interessare oltre al suo- lo agrario le falde freatiche superficiali, la ricarica di falde di pregio, aree di civile abitazione e reti scolanti. Il rischio aumenta notevolmen- te con gestioni irrigue empiriche incapaci di dosare l’ apporto in
funzione del reale consumo e di evitare fenomeni di percolazione e ruscellamento.Per valutare la qualità dell’acqua irrigua in funzione dei fattori di rischio agronomici, igienici ed ambientali si ricorre alla classificazione proposta da Giardini et al, 1993.Le acque vengono classificate con una scala da I a IV a seconda della loro qualità: le acque di classe I sono di ottima qualità irrigua quelle di classe IV di pessima qualità. Il passaggio da una classe all’altra avviene quando un solo parametro oltre-passa una certa sogliaLe acque di seconda classe prevedono una certa attenzione nell’ uso in particolarePer quanto riguarda il volume irriguo annuo che dovrà essere determinato sulla base della concentrazione dell’inquinante reperito per evitare fenomeni di fitotossicità ed accumulo. Le acque di terza classe sono idonee ad un uso di soccorso con bassa frequenza irrigua (una irrigazione ogni due o tre anni) su colture tolleranti e con metodi irrigui ad alta efficienza. Le acque di quarta classe non sono idonee all’ usoirriguo se non in casi eccezionali.
All’abuso di irrigazione vengono addebitati alcuni effetti negativi sull’ambiente, riconducibili essenzialmente a:impatto sui corsi idrici naturali con danni alla flora ed alla fauna e alla qualità dell’acqua;rilascio di elementi nutritivi nelle acque superficiali e profonde (in caso di volumi eccessivi rispetto alle necessità);ingresso di acque saline delle falde costiere (in caso di
prelievo sottosuperficiale superiore alla ricarica naturale);abbassamento del livello delle falde;subsidenza del territorio;indisponibilità della risorsa per altri usi alternativi;incremento dei consumi energetici;
In pratica questi effetti negativi non sono strettamente riconducibili alla tecnica irrigua, ma esclusivamente ad un prelievo esagerato o ad un uso sbagliato ed improprio. In sostanza, quindi, l’irrigazione è una pratica indispensabile per l’agricoltura, ma da impiegare secondo una precisa programmazione ed equilibrio delle disponibilità d’acqua presenti sul territorio, secondo norme agronomiche e tecnologiche capaci di conferire alla tecnica la migliore efficienza possibile.
Abuso di irrigazioneAbuso di irrigazione
Baisi-Galligani: Corso di agronomia ed elementi di meccanizzazione agraria-Edagricole
www.unina.itwww.irrinet.it
www.idroponica.it
N. aprile 2003 rivista: Acqua e agricoltura
www.fabiocampagna.3000.itwww.acquacorrente.itwww.sgrtv.it/numero acqua