Verso una nuova Asia-Pacifico | Anteprima

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Research Paper N°26/2014 - A cura di BloGlobal-Osservatorio di Politica Internazionale (ISSN: 2284-0362)

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BloGlobal Research Paper Osservatorio di Politica Internazionale (OPI) © BloGlobal – Lo sguardo sul mondo

Milano, novembre 2014 ISSN: 2284-0362 Comitato Scientifico Federiga Bindi, Ennio Di Nolfo, Germano Dottori, Beatrice Nicolini, Gianluca Pastori Coordinatrice editoriale OPI Maria Serra Autore Paolo Balmas Laureato in Lingue e Civilta Orientali presso la Facolta di Studi Orientali dell’Universita La Sapienza di Roma con una tesi dal titolo “La rivoluzione militare in Giappone 1543-1615 (Introduzione delle armi da fuoco europee in Giappone)”, collabora l’associazione Istrid Analysis che si occupa di analisi geopolitica, trattando di Giappone, pe-netrazione cinese in Africa, regione artica, Azione esterna dell’Unione Europea, NATO, Balcani (in particolare in-dustria militare), Siria (progetti energetici nella regione). Ha inoltre frequentato il Corso di Intelligence presso il Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) elaborando una tesi dal titolo “L’apertura della Northern Sea Route: strate-gia artica e nuovi equilibri”. Traduttore per Casadei Libri Editore, e autore di diverse pubblicazioni e saggi tra cui: “Shinto. Alle radici della tradizione giapponese”, “Kami and Hotoke in Japanese Popular Culture”, “Dossier: Giappone nobile e fiero”, in Medioevo-Rivista italiana di studi medievali.

Questa pubblicazione può essere scaricata da: www.bloglobal.net

Parti di questa pubblicazione possono essere riprodotte, a patto di fornire la fonte nella seguente forma:

Paolo Balmas, Verso una nuova Asia-Pacifico, Osservatorio di Politica Internazionale (BloGlobal – Lo sguardo sul mondo), Milano 2014, www.bloglobal.net Pubblicato nel novembre 2014 Copertina tratta da QS Intelligence Unit

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°26 – Novembre 2014 | Verso una nuova Asia-Pacifico

INDICE

INTRODUZIONE __________________________________________________ 1

PARTE I – Traffici marittimi e dispute territoriali _____________ 3

PARTE II – La gestione degli equilibri in Asia-Pacifico ________ 8

PARTE III – Il mercato dell’energia _____________________________ 11

PARTE IV – Il caso delle terre rare ______________________________ 14

PARTE V – Sicurezza e Difesa ____________________________________ 17

PARTE VI – Verso una nuova Asia-Pacifico _____________________ 20

Note e Bibliografia essenziale ____________________________________ 23

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LISTA DELLE ABBREVIAZIONI

APEC Asia-Pacific Economic Cooperation

ASEAN Association of South-East Asian Nations

ASEM Asia Europe Meeting

ESCAP Economic and Social Commission for Asia and Pacific

PACOM Comando del Pacifico

SAARC South Asian Association for Regional Cooperation

TPP Trans-Pacific Partnership

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INTRODUZIONE

L’Asia-Pacifico, più che una regione geografica, è un concetto strategico. Prima di tutto

non ha dei confini precisi. A ben vedere, infatti, questi differiscono in base al punto di

vista dal quale, di volta in volta, si decide di osservare gli avvenimenti. Ciò accade an-

che per necessità, a causa della vasta estensione. Inoltre, quando si parla di Asia-

Pacifico, si prende principalmente in considerazione la dimensione costiera, peninsulare

e insulare dei Paesi che la costituiscono, in particolare di quelli asiatici. Esistono, però,

casi come quello della Repubblica Popolare Cinese o dell’India, che incarnano una po-

tenza sia marittima che continentale: realtà che sono impossibili da scindere. Non po-

tremmo immaginare, infatti, il ruolo politico, economico e militare della Cina dimenti-

cando i vasti territori e gli interessi interni, soprattutto in un momento in cui sembrano

acquisire un’importanza strategica di primo piano. Spesso ci si dimentica dei lontani

Paesi del Sud, Australia e Nuova Zelanda, che sono parte integrante dell’Asia-Pacifico.

Infine, si è molto indecisi se inserire o meno quelli più periferici, come Pakistan e Mon-

golia.

La regione in oggetto è certamente un concetto strategico, che assume la propria esten-

sione territoriale e marittima, per l’amministrazione militare statunitense che suddivide

il globo in settori di competenza. La cartina geografica dell’Asia-Pacifico corrisponde al

settore del Comando del Pacifico, più noto con l’acronimo PACOM. Qui, ad esempio, il

Pakistan è escluso mentre la Mongolia ne fa parte. In qualsiasi caso, il presente Re-

search Paper, supererà tali confini, poiché prenderà in considerazione il futuro sviluppo

della regione e delle sue frontiere che costringerà a rivedere il binomio Continente asia-

tico-Oceano Pacifico.

FIGURA 1 - LA REGIONE DELL’ASIA-PACIFICO

FONTE: PACIFICSENTINEL.BLOGSPOT.IT

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L’interesse che la regione attira ogni giorno di più, è strettamente legato al fatto che

siamo entrati in una fase storica in cui gli avvenimenti fondamentali che determinano il

futuro del pianeta si svolgono principalmente a cavallo dell’Oceano Pacifico e non più

dell’Atlantico. Dalle teorie relative alla comprensione di tale fenomeno, atteso ormai da

molti decenni, è sorto il famoso termine “Secolo del Pacifico”. Questo tempo emerge ed

è in contrasto con il precedente, e per il momento più fortunato, “Secolo breve” propo-

sto da Hobsbawm: da un paradigma che vedeva il mondo conteso fra due potenze che

proponevano due sistemi economici caratterizzati da forti ideologie in opposizione, si è

passati a un sistema ben più complesso che, sebbene vi sia una potenza dominante

uscita vittoriosa dal Secolo breve, scopre nel Pacifico il nuovo centro nevralgico delle

grandi sfide del futuro.

Tuttavia, è bene ricordare che, in un noto articolo datato 11 ottobre 2011 sul periodico

Foreign Policy, Hillary Clinton ci tenne a sottolineare che in realtà si tratta del «secolo

americano del Pacifico», affermazione piena di significato che porta un valore tutto di-

verso.

A tal proposito, si entra più in merito a questioni geopolitiche e strategiche. Diviene

quindi indispensabile far emergere il primo dato essenziale alla seguente trattazione: la

presenza militare di gran lunga più consistente in Asia-Pacifico è quella di Washington

che rappresenta un attore esterno alla regione stessa. Bisogna considerare tale fenome-

no come necessario allo svolgimento di alcuni processi politici ed economici. La presenza

militare statunitense, chiaramente, non è più dovuta a contenere la minaccia sovietica,

o più in generale comunista. Oggi si preferisce affermare che si contiene quella cinese.

Eppure, tenendo in mente che con la Cina i legami economici e finanziari sono molto più

profondi di quanto si dica, sembra molto più importante da un punto di vista della so-

pravvivenza delle economie occidentali, non tanto “contenere” una potenza considerata

il nemico del futuro, quanto controllare le rotte marittime commerciali dell’intera regio-

ne.

Si giunge così al secondo dato essenziale: a largo delle coste dell’Asia-Pacifico, in parti-

colare nella tratta che va dalla parte settentrionale del Mar cinese orientale fin oltre lo

Sri Lanka e il Kerala, passa il flusso maggiore di navi commerciali verso le Americhe e

verso l’Europa, che ospitano ancora oggi i mercati più redditizi del globo. Mentre i ma-

nufatti di ogni genere viaggiano in uscita dalle fabbriche dell’Estremo Oriente e del Sud-

Est asiatico, in entrata arrivano quotidianamente i carichi di materie prime e di energia

necessari a mandare avanti le industrie e gli agglomerati urbani più densi che esistono.

Controllare questo complesso meccanismo, attualmente, si traduce nel poter influenzare

in modo più o meno diretto le sorti dell’economia mondiale.

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A cura di

OSSERVATORIO DI POLITICA INTERNAZIONALE

Milano, novembre 2014

Ente di ricerca di

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