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Verso un Piano d’azione nazionale per la gestione della Nutria obiettivi a scala regionale e nazionale Bertolino Sandro Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi

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Verso un Piano d’azione nazionale per la gestione della p gNutria ‐ obiettivi a scala regionale e nazionale

Bertolino SandroDipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi

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Nativo

Introdotto (per la pelliccia)

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La nutria è considerate specie invasiva per:

• danni alle colture,

• impatto sulla vegetazione acquatica,

• attività di scavo che mette a rischio arginature di corsi d’acqua e canali,

• distruzione nidi di uccelli

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Usa i nidi in costruiti in mezzo allaUsa i nidi in costruiti in mezzo alla vegetazione acquatica o galleggianti come piattaforme di sosta, affondandoli o schiacciando le uova

Bertolino et al. 2011 Hystrix It. J. Mamm. 22: 333-339

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I costi a livello nazionale (1995‐2000)

€ 3.77 Milioni

TOTALE

3,500,0004,000,000€

DANNI AGLI ARGINI

2,500,0003,000,0003,500,000

Costo del controllo1 000 0001,500,0002,000,000

Danni alle colture

0500,000

1,000,000

1994 1996 1998 2000 2002

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La nutria è inserita nell’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza ( ) /unionale istituito in applicazione del Regolamento (UE) n. 1143/2014 

Entro 18 mesi dall'iscrizione di una specie esotica invasiva nell'elenco dell'Unione, gli Stati membri predispongono misure di gestione efficaci per le specie esotiche invasive di rilevanza unionale di cui gli Stati membri hanno constatato l'ampia diffusione nel proprio territorio, in modo da renderne minimi gli effetti sulla biodiversità, i servizi ecosistemici collegati e, se del caso, sulla salute umana o sull'economia. 

Tali misure di gestione sono proporzionate all'impatto sull'ambiente e adeguate alle circostanze g p p p gspecifiche degli Stati membri, si basano su un'analisi costi/benefici e includono anche, nel limite del possibile, le misure di ripristino (art. 19.1).

Piano di gestione nazionale della Nutria

Bertolino S., Cocchi R.

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Due aree con una distribuzione oramai continua: V ll d l P l l d i i fi• Valle del Po e lungo la costa adriatica fino 

all’Abruzzo, • Lungo la costa tirrenica dalla Liguria e la T i ll C iToscana sino alla Campania. Italia meridionale e insulare presenti nuclei frammentati e isolati.

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Province dove è segnalata la presenza della g pnutria (colori azzurro e rosa) e dove sono attivi piani di controllo adottati in recepimento del nuovo assetto normativo p(L. 116/14 e L. 221/15; colore rosa)

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Le opzioni gestionali possibili previste dal Piano nazionale per le l i i di ipopolazioni di nutria sono quattro: 

A) Eradicazione;

B) i ‘d i à 0’B) gestione a ‘densità 0’;

C) contenimento spaziale;

D) ll fi li l i d i d i li i i llD) controllo finalizzato al contenimento dei danni agli ecosistemi, alle arginature o alle colture. 

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Eradicazione localeEradicazione locale

Nelle aree dove la nutria risulta ancora localizzata con popolazioni limitateNelle aree dove la nutria risulta ancora localizzata con popolazioni limitate e non collegate con aree a presenza più diffusa della specie, è necessario verificare come prima scelta gestionale la fattibilità di una eradicazione. 

Il progetto deve indicare gli strumenti da impiegare, le risorse necessarie e i tempi previsti per l’attuazione. 

L’eradicazione per quanto operazione complessa e spesso costosa portaLeradicazione, per quanto operazione complessa e spesso costosa, porta alla risoluzione locale del problema in via definitiva se l’area non è soggetta a ricolonizzazione e non ci sono nuove introduzioni.

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In Inghilterra la nutria è stata eradicata da un’area di oltre 5.000 k 2 (G li & B k 1989)km2 (Gosling & Baker 1989)

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Gestione a densità prossima allo zero

Nelle aree in cui l’eradicazione è ritenuta impraticabile è possibile attuare una gestione della nutria con attività di controllo finalizzate ad avere localmente una densità prossima a zero animali. 

Tale opzione gestionale può essere prevista in due situazioni. 

) d l è d ff l d1) In aree dove la specie è ampiamente diffusa e provoca impatti rilevanti, tanto da ritenere auspicabile una eradicazione della specie ritenuta però non fattibile, si può prevedere un controllo consistente e continuo della specie che si pone come bi tti il i i t di d ità l l d ll l i i i iobiettivo il raggiungimento di una densità locale delle popolazioni minima, 

prossima allo zero.

2) Nelle aree dove sono attivati interventi di eradicazione locale non è spesso ) ppossibile escludere il rischio di ricolonizzazione da parte della specie. Nei casi di aree con ripetute colonizzazioni nel tempo è probabile che si debba implementare un sistema periodico di controllo delle popolazioni, finalizzato a mantenere nel tempo una densità pari o prossima allo zero. 

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Areale continuo

Bacino idrografico che consente dispersione

Area di eradicazione

ArealeAreale continuo

Controllo a densità prossima allo zero

Nutria di tprossima allo zero eradicata

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i i lContenimento spaziale

In settori dove la nutria è presente con nuclei limitati, ma non isolati spazialmente da aree con presenza di popolazioni estese, occorre rimuovere i nuclei in questione e quindi avviare un’attività di controllo nelle aree che la specie può utilizzare per la 

l d è d d lricolonizzazione. Questo tipo di intervento non è da considerarsi equivalente a una eradicazione, poiché la ricolonizzazione è probabile e deve essere impedita con successivi interventi gestionali.

Il contenimento spaziale è un’attività gestionale simile al contenimento demografico (controllo per ridurre i danni), ma concentrata in un territorio per impedire l’espansione della specie in aree limitrofe Le procedure da seguireimpedire l espansione della specie in aree limitrofe. Le procedure da seguire saranno quindi quelle del controllo più in generale.

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Controllo demografico

Nei comprensori territoriali dove la specie è presente con popolazioni distribuite suNei comprensori territoriali dove la specie è presente con popolazioni distribuite su ampie superfici senza soluzione di continuità, l’attività di controllo deve essere finalizzata alla riduzione degli impatti ecologici, alle attività agricole e alle opere idrauliche (arginature) quando rilevanti o presenti in aree sensibili (es aree protette)idrauliche (arginature), quando rilevanti o presenti in aree sensibili (es. aree protette). 

Nelle aree dove la specie esercita i maggiori impatti deve essere previsto l'avvio o la continuazione delle attività di controllo, implementando un piano di controllo locale, 

d l ll l l l d d l l d dcoordinato a livello provinciale e regionale. Il piano deve prevedere la raccolta di dati e indici utili a valutare l’efficacia degli interventi non solo come numero di animali rimossi ma, soprattutto, in termini di riduzione degli impatti. 

Il controllo demografico è inteso come una riduzione nel tempo della densità o della consistenza totale di una popolazione. La riduzione della consistenza delle popolazioni è il mezzo, lo strumento gestionale, utilizzato per ridurre i danni, e gli effetti del controllo devono essere misurati

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(In)efficacia del controllo

350000 70000

250000

300000

ag

e t

o

50000

60000

Nutrie abbattute s

200000

250000

ed

da

ma

rop

s 40000

50000R2 = 0.93, P = 0.002

d c

oyp

us

100000

150000

danniR2 0 93 P 0 002m

pe

nsa

te cr

20000

30000

N. k

ille

d

0

50000

R2 = 0.93, P = 0.002

Co

m

0

10000

01995 1996 1997 1998 1999 2000

0

P R 0 92 P 0 008Pearson R = 0.92, P = 0.008

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L'efficacia delle attività di controllo deve essere verificata mediante la valutazione di INDICI DI EFFICACIA dell’intervento, da rilevare in base alle motivazioni che hanno portato all'attivazione dei piani dibase alle motivazioni che hanno portato all attivazione dei piani di controllo nei singoli distretti territoriali:• dinamica spaziale delle popolazioni di nutria;

f• demografia delle popolazioni gestite;• stabilizzazione o riduzione del danno alle attività agricole;• stabilizzazione o riduzione delle porzioni lineari di argini stabili a ione o ridu ione delle por ioni lineari di argini

danneggiate dall'attività di scavo delle nutrie; • sviluppo della vegetazione acquatica nelle aree naturali dove la 

nutria esercita un'azione limitante a seguito della sua attivitànutria esercita un azione limitante a seguito della sua attività alimentare;

• incremento del successo riproduttivo degli uccelli acquatici dove la nutria sia riconosciuta come un fattore limitante allala nutria sia riconosciuta come un fattore limitante alla nidificazione.

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Indici demograficiStima retrospettiva della consistenza delle popolazioni con ilStima retrospettiva della consistenza delle popolazioni con il numero di animali rimossi (CPUE: Catch Per Unit Effort)

25

30

ha)

Carrying capacity

15

20

(coy

pus/

h

Densità in alcune zone umide con controllo

10

15

Den

sity

(

Densità in bibliografia

0

5D

Controllo demografico efficace per limitare la colonizzazione di zone umide

Bertolino et al. 2005. Wildl. Soc. Bull.  33: 714‐720

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Sviluppo della vegetazione acquatica Superfice coperta dalla vegetazione acquatica durante laSuperfice coperta dalla vegetazione acquatica durante la presenza della nutria e dopo il controllo

7000

8000

9000

Superfice coperta dal Nannufaro (Nuphar

5000

6000

7000

e (s

q m

) lutea) in 3 stagni

2000

3000

4000

Surg

ace

0

1000

Pond 1 Pond 2 Pond 3

Prima dell’arrivo della nutria

Durante la colonizzazione da parte della nutria

Pond 1 Pond 2 Pond 3

p

Dopo il controllo della nutriaBertolino et al. 2005. Wildl. Soc. Bull.  33: 714‐720

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Danni alle attività agricoleValutazione dei danni periziati alle attività agricole inValutazione dei danni periziati alle attività agricole in relazione al numero di animali rimossi

Danni compensati in Piemonte dal 1997 al 2005 Nutrie rimosse in Piemonte dal 1997 al 2005Danni compensati in Piemonte dal 1997 al 2005 Nutrie rimosse in Piemonte dal 1997 al 2005

Bertolino & Viterbi 2010. Biol Invasions 12: 2549-2558

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Gli obiettivi regionali del Piano di gestione nazionale sono stati valutati in base:

• alla distribuzione della nutria, 

• la continuità spaziale delle popolazioni presenti localmente, 

• agli obiettivi gestionali indicati dalle Regioni stesse. 

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Severità degli impatti registrati : scala 1 10

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Severità degli impatti registrati : scala 1‐10

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Toscana Friuli Venezia Giulia Lombardia

S d E ili RSardegna Emilia Romagna

Abruzzo VenetoMarche Umbria

LazioPiemonte

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Azioni gestionali previste in ogni regione o provincia autonoma

Regione Monitoraggio Eradicazione Areeadensità0

Contenimentospaziale

EvitareespansioneversoPaesiconfinanti

Contenimentodemografico

Rispostarapida

Aggiornamentodistribuzione

1x1km

Valle d’Aosta x x x xPiemonte x x x x x x xLiguria x x x x x xLombardia x x x x x x x xVeneto x x x xTrento x x x x xTrento x x x x xBolzano x x x x x xFriuli V.G x x x x xEmilia Romagna x x xToscana x x xMarche x x x x x xUmbria x x x x xLazio x x x x x x xAbruzzo x x x x xMolise x x xMolise x x xCampania x x x xPuglia x x xBasilicata x x xCalabria x x x xSicilia x x x xSardegna x x x x x x

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Due aree con una distribuzione oramai continua: • Valle del Po e lungo la costa adriatica fino all’Abruzzo, • Lungo la costa tirrenica dalla Liguria e la Toscana sino alla Campania. 

Attività di controllo con verifica periodica dei prisultati e degli obiettivi

Italia meridionale e insulare presenti nuclei frammentati e isolati.

Ancora possibili interventi di eradicazione locale o contenimento spaziale

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Il controllo della nutria deve prevedere una strategiaadattativa (learn by doing) basata sulla raccoltacontinua dei dati: distribuzione, animali rimossi, indici, ,di efficacia

l’ l b d d d ff ll’ d dInserire l’elaborazione di indici di efficacia all’interno dei piani di gestione

Q t i li l lt di d ti d t l i i di t llQuesto implica la raccolta di dati durante le operazioni di controllo e sul target degli interventi (agricoli, argini, vegetazione acquatica, nidiuccelli), la loro analisi e valutazione periodica, e il loro utilizzo per migliorare la gestione della speciemigliorare la gestione della specie. 

Attuare strategie di risposta rapida, intervenendo celermente sui nuclei ancora localizzati e su nuovi nuclei isolati

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!GRAZIE PER L ATTENZIONE!