Verificación Curvas Fotom - Ita

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Luigi Manzoni U R BAN P AR K S GARDENS AREAS i n

Transcript of Verificación Curvas Fotom - Ita

  • Luigi Manzoni

    URBAN

    PARKSGARDENS

    AREASin

  • Copyright 2001 Reggiani Spa Illuminazione

    v.le Monza 16 - 20050 Sovico MI

    tel 039 20711 fax 039 2071999

    [email protected] www.reggiani.net

    Prima edizione 2001

    ISBN 88-85209-15-7Stampato in Italia

    BIBLIOTECA DELLA LUCE REGGIANI

    Illuminazione di centri urbani,spazi verdi, parchi e giardini

  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardini

    Indice

    Premessa 6

    Caratteristiche emozionali della luce 10

    La luce naturale 26

    Nuove tecnologie e la Domotica 28

    La resa cromatica 32

    Effetti della luce artificiale sui vegetali 46

    Gli aspetti scenografici 48

    Il progetto 66

    La sicurezza 72

    Raccomandazioni 76

    Illuminazione dei centri urbani 80

    Inquinamento luminoso 98

    Le lampade 102

    Gli apparecchi di illuminazione 108

    Le fibre ottiche 116

    Gli apparecchi a luce morbida 120

    Calcoli illuminotecnici 124

    La lettura dei cataloghi 130

    Il progetto dilluminazione, le regole e le norme 140

    Glossario 152

    Bibliografia 154

    Biografia 156

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  • Lighting in urban areas, parks and gardens

    Index

    Introduction 6

    The emotional characteristics of light 10

    Natural light 26

    New technologies and the smart house 28

    Colour rendering 32

    The effects of artificial light on vegetation 46

    Scenic aspects 48

    The design 66

    Security 72

    Recommendations 76

    City centre lighting 80

    Light pollution 98

    Lamps 102

    Luminaires 108

    Fibre optics 116

    Soft light luminaires 120

    Lighting calculations 124

    Interpreting catalogues 130

    The lighting design, regulations and standards 140

    Glossary 152

    References 154

    Biography 156

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  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniPremessa

    Premessa

    Quando si parla di illuminazione o si scrive su argomentiche attengono alla illuminazione, si finisce quasi sempreper produrre un trattato di illuminotecnica. Se ci avviene, perch alla base nasce il fraintendimento che lilluminazione,latto della luce, debba necessariamente identificarsi con lil-luminotecnica. Questo senzaltro uno dei maggiori equivo-ci in materia di organizzazione degli ambienti. Il Progettodella illuminazione il primo dei momenti e delle azioni cheriguardano la scienza dellabitare, e si colloca nella stessa allapari di ogni forma di arredamento o di organizzazioneambientale che non rivesta carattere unicamente strutturale.Partendo da tali premesse, ridurre il Progetto di illuminazio-ne ad un puro atto tecnico, senza il supporto della cultura,privo di caratteri umanistici e non sorretto da approfonditaconoscenza della scienza dellabitare, significa farlo naufraga-re in uno degli innumerevoli sistemi e impianti di illumina-zione, teoricamente perfetti ma incuranti di una atmosferaambientale, anzi fortemente connotati da fuga sociale eabbandono da parte dei fruitori. Naturalmente i dati illumi-notecnici non perdono la loro valenza. In fase di verifica deiprogetti, infatti, lapporto della illuminotecnica risulta fonda-mentale. Inoltre linformatica ha sollevato i progettisti dallo-nere del calcolo illuminotecnico, permettendo proprio ai pro-gettisti non specificatamente specializzati, di poter completa-re il loro progetto di arredamento o di arredo urbano, unen-dovi il progetto della illuminazione. Considerando che ilcomputer, in quanto solo strumento tecnico, non fornisceProgetti, ma esclusivamente calcoli e dati, ne consegue chequalsiasi tipo di elaborazione spetti in ogni caso alla forma-zione culturale, alle conoscenze ampiamente multidisciplina-ri di cui il Progettista deve essere dotato. Questo manuale destinato proprio ai progettisti della illuminazione, e da quan-to espresso, non e non vuole essere un semplice, ridondan-te manuale di illuminotecnica. Esso nasce dalla esigenza direalizzare un prontuario che possa offrire tutti gli elementinecessari perch architetti, ingegneri, progettisti di interni edi arredo urbano, accedano al mondo della illuminazione conmaggiore sicurezza e specifica competenza, evitando la subor-dinazione, talora il ricatto da parte dei cosiddetti esperti iquali troppo spesso avanzano il limite tecnico per celarecarenze professionali. Sar ovviamente sempre utile richiede-

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  • Lighting in urban areas, parks and gardens Introduction

    Introduction

    When discussing lighting or writing about related subjects,the end result is almost always a treatise on lighting tech-nology. This is due to the misunderstanding that lighting - theact of light - must necessarily be identified with lighting tech-nology. There is no doubt that this is one of the most seriousmisunderstandings in spatial organisation. Lighting design isthe first phase and action associated with the science of living,together with all other forms of not purely structural interior orexterior design or spatial organisation. Taking this as a startingpoint, if a lighting design is reduced to a pure technical act with-out the input of culture, without humanistic characteristics,without an in-depth knowledge of the science of living, it risksending up among those myriad of lighting systems and installa-tions which, while theoretically perfect, are indifferent to thesurrounding atmosphere, or worse, with strong connotations ofsocial alienation and rejection by users. This does not, of course, detract from the importance of tech-nological aspects. During design verification, the contributionof lighting technology is fundamental. Information technologyhas liberated the designer from the burden of technological cal-culations, enabling even relatively unspecialised designers tocomplete their interior and urban landscape designs with anassociated lighting design. Given that the computer is a meretechnical tool and cannot therefore provide designs but exclu-sively calculations and figures, all forms of elaboration are stillhowever dependent on the cultural background and multi-dis-ciplinary knowledge of the designer.And it is at lighting designers that this manual is addressed. Itis not, nor does it set out to be, yet another technological light-ing manual, but is rather a response to the need for a handbookproviding all the elements necessary for architects, engineersand interior and exterior designers to approach the world oflighting with greater confidence and specific skills, avoidingdependence on the blackmail of so-called experts who all toooften emphasise the technical limits to hide their own profes-sional shortcomings. It is, of course, always worth asking equip-ment manufacturers to verify the designs and they will alwaysbe happy to provide the necessary calculations for legislativeand technological verification. However, it is also important toconsider the expectations of the customer and those using thespaces the designer is called on to create.

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  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniPremessa

    re le conferme dei propri progetti alle Aziende costruttricidegli apparecchi di illuminazione, le quali saranno pronte afornire i calcoli per le necessarie verifiche, sotto il profilo nor-mativo e illuminotecnico. In ogni caso tuttavia, necessariauna riflessione sulle aspettative dei committenti e dei fruitoridegli spazi che i progettisti sono chiamati a determinare.Essi si aspettano progetti e lavori eseguiti da professionisticolti e preparati e non vorrebbero demandare il proprio spa-zio di vita ad elaboratori che basano i loro progetti unica-mente e direttamente sulle tabelle illuminotecniche e sannoapplicare solo standards precostituiti e spesso anacronistichetipologie ambientali.

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  • Lighting in urban areas, parks and gardens Introduction

    They expect designs and projects created by cultured and high-ly trained professionals and would be reluctant to entrust theirown particular living space to mere processors who base theirdesigns directly and exclusively on technical data and are thusunable to transmit anything but established standards andanachronistic models.

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  • Il modo di abitare lo specchio di una cultura

    Lambiente il luogo di comunicazione pereccellenza

    Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniCaratteristiche emozionali della luce

    Caratteristiche emozionali della luce

    Il modo di abitare lo specchio di una cultura e implicainterrogarsi sui significati delle possibili relazioni oggiofferte alluomo, per una sua reale e soddisfacente integrazio-ne allambiente e agli aspetti sociali e collettivi della vita. Lospazio urbano, la casa, il luogo del lavoro, tornano ad assu-mere il ruolo di imputati, antichi e illustri, in questo drammadel progresso. Viviamo in unepoca in cui omologazione,standardizzazione e disidentit hanno raggiunto livelli untempo impensati e impensabili. Possiamo tutti renderci contodello straniamento e dei pesanti condizionamenti che caratte-rizzano la nostra vita oggi, nelle nostre citt. Un sintomo che avvertimento ed anche un grido di allarme, seppure nontanto eclatante, pervengono da iniziative pubbliche o private,in cui il problema dellambiente, di questo luogo di comuni-cazione per eccellenza, diviene sempre pi spesso oggetto dimanifestazioni, di convegni, dibattiti, polemiche.Naturalmente lambiente non esiste senza luomo e viceversa,in quanto lambiente sempre multinodale e possiede la qua-lit di emettere messaggi, segnali, simboli che possonoinfluenzare le azioni delluomo come anche vero che luomoconnota lambiente, gli imprime significato, spessore con leproprie espressioni emotive, psicologiche e la propria imma-ginazione creatrice. In questa situazione di globalit, di scam-bio e di stretta interazione, luomo deve volgersi ad elementio fattori da lui indipendenti, e che deve saper utilizzare per-ch lambiente sia funzionale alle azioni e perch non ci siadicotomia, ma coinvolgimento e partecipazione. Ci riferiamoagli elementi naturali, fra cui e forse primo fra tutti la luce,con cui luomo, nellodierno dibattito sullabitare, sembracostretto sempre pi a confrontarsi sia come problema, siacome vissuto quotidiano. La luce, latto dellilluminare tor-nano ad essere fattori importanti nel nostro spazioluogoambientale. La riscoperta del luogo dove abitare, lavorare,comunicare, partecipare sembra che torni a legarsi con la rap-presentazione simbolica della esperienza quotidiana, del vive-re concreto. come dire che si riavverte la necessit di unospazio poetico, di una riproposizione del coesistenziali-smo, nel senso di una cancellazione della distanza tempora-le per sentirci nuovamente in una zona di amicizia, in unanostra vera atmosfera spirituale. In tutti questi anni, la luce ele sue applicazioni sono passate da condizioni di trascuratez-

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  • The way of living is the mirror of a culture

    The environment is the place of communication par excellence

    Lighting in urban areas, parks and gardens The emotional characteristics of light

    The way of living is the mirror of a culture and implies reflec-ting on what it means to exploit the relational possibilitiesavailable to man today for genuine and satisfying integrationwith his surroundings and associated social and communityaspects. The urban space, the home and the workplace onceagain have a role to play as the ancient and illustrious protago-nists in this drama of progress.We live at a time when homologation, standardisation and alack of identity have reached unimagined and unimaginablelevels. All of us can sense the alienation and heavy conditioningcharacteristic of life in our cities today. A warning symptom andalso a cry of alarm, although not yet clamorous, comes in theform of public and private initiatives making it clear that theproblem of the environment - of this place of communicationpar excellence is now at the centre of exhibitions, conferences,debates and polemic.The environment does not of course exist without man and viceversa. It is always multi-nodal, triggering messages, signals andsymbols able to influence mans actions, just as man influencesthe environment, giving it meaning and content with his ownemotional and psychological capacity and creative imagination.In this global situation of exchange and close interaction, manmust utilise elements or factors which, although not dependenton him, he must nevertheless know how to manipulate to ensu-re that the environment is functional to the way he uses thatspace and that there is involvement and participation ratherthan dichotomy. Here I am referring to the natural elements, including andperhaps most importantly light, with which man in his currentdebate on living seems ever more obliged to dialogue, whetherin terms of a problem to be resolved or as a simple fact of every-day life. Light and the act of lighting are once again an impor-tant factor in our spatial-geographical environment.Rediscovery of the place to live, to work, to communicate andto participate seems once again linked to the symbolic repre-sentation of everyday experience, of concrete living. It is asthough a need were felt for a poetic space, a reproposal of co-existentialism, a cancelling out of temporal distance to feelourselves once again in a friendly zone, in our very own spi-ritual atmosphere. In all these years, light and its practicalapplication have evolved from a state of neglect and anonymity

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    The emotional characteristics of light

  • Dalla nascita della vita sulla terra luomo ha in slarchetipo della luce

    Siamo ancora lontani dalla attribuzione alla lucedi uno suo spazio progettuale integrato

    Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniCaratteristiche emozionali della luce

    za e anonimato, ad una buona, anche se lenta, condizione didiffusione e conoscenza e ci soprattutto per merito di taluneIndustrie, che hanno curato le problematiche e tematiche piinerenti alla fruizione conscia da parte delluomo di questoeccellente elemento. Tuttavia questi fatti di attenzione econsiderazione costituiscono ancora episodi isolati e si sonoverificati piuttosto nellambito della tecnica e illuminotecnica,mentre siamo ancora generalmente abbastanza lontani dallaattribuzione alla luce di uno spazio progettuale integrato.Daltra parte contemporaneamente aumentata ed verifica-bile, una richiesta di idee di Progetto diffusa e generalizzata.Emerge dunque in questo campo della luce il senso delpoiein, lazione del conoscere, ma anche del realizzare, delfare, non limitandosi pi quindi ai soli e unici vincoli di uti-lit, connessi, come sappiamo, ai sistemi socio-economici. Sideve infatti percorrere una strada diversa e far assumere allailluminazione un ruolo ben definito a confronto con le pro-poste dellarchitettura, e della urbanistica, che si offrono sem-pre con immediatezza e operativit. Le immagini e le rap-presentazioni della luce dovrebbero tradursi in affettivitprofonda e trasformarsi in sensazioni, perch luomo non sialieni, ma conosca, anche emotivamente, per ritrovare se stes-so. Solo in tal senso le immagini materiali diventano sostan-za di un vivere consapevole, filosofico delluomo nei riguardidel suo intorno. evidente che tutte le esigenze delluomo edanche i suoi interessi pratici, dipendono dal suo ambiente fisi-co, ma luomo un essere alla continua ricerca di s, egli dia-loga costantemente con s e con quanto lo circonda, ha a chefare sempre con un mondo di fatti che vive con emozione,immaginazione, paure, speranze, desideri. Oltre al linguaggioconcettuale, luomo si affida al linguaggio del sentimento,delle emozioni e oltre ai segni e messaggi logico-scientifici,egli esprime e proietta una immaginazione poetica. Tuttoquesto si traduce nella ambivalenza di uno spazio dazionesensoriale, visivo, tattile, acustico, olfattivo, uno spazio geo-metrico ed uno spazio simbolico, uno spazio rappresentato euno spazio ideato, che attengono perfettamente allelementoluce e alle sue rappresentazioni. Da tempo immemorabile,dalla stessa nascita della vita sulla terra luomo ha in s lar-chetipo della luce, elemento naturale che segna le giornate alsuo levarsi e vi pone fine quando scompare sul far della sera.

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  • We are still a long way from making light an integrated part of a design

    From when life on earth began, man has interiorised the archetype of light

    Lighting in urban areas, parks and gardens The emotional characteristics of light

    to a good, although slow, spread of awareness and understan-ding. This is largely the merit of a number of companies whopay particular attention to the problems and themes most rele-vant to mans aware utilisation of this exceptional element.However, these are still isolated episodes and to a large extentlimited to the field of technique and lighting technology.Generally speaking we are still a long way from making lightan integrated part of a design. On the other hand, there has been a simultaneous, widespreadand generalised increase in the demand for design ideas. So in the field of lighting, the significance of poiein becomesclear, the act of knowing, but also of realisation, going beyondpurely utilitarian constraints associated with socio-economicsystems. A different path must be explored, giving lighting a well defi-ned role, dialoguing with immediate and effective architecturaland town planning proposals. Images and representations of light become profound emotionsand transformed sensations to ensure that man is not alienated,but has the awareness necessary to rediscover himself. This is the only sense in which material images become of phi-losophical interest to man in relation to his surroundings.All mans needs and practical interests obviously depend on hisphysical environmental, but by his very nature man is constan-tly seeking self awareness. He continuously dialogues with himself and, in his surroun-dings, is always dealing with a world of facts which he liveswith emotions, imagination, fears, hopes and desires. As well as conceptual language, man also relies on the langua-ge of sentiment and emotion. As well as communicating through logical scientific messages,he also expresses and projects a poetic imagination. In practice, this creates the ambiguity of a visual, tactile, acou-stic and olfactory field of action, a geometric space and a sym-bolic space, a represented and conceived space coinciding per-fectly with the element light and its representations. From time immemorial, from when life on earth began, manhas interiorised the archetype of light, that natural elementwhose appearance marks the start of the day and whose disap-pearance brings it to a close in the evening.The natural qualities of light have always been a phenomenon

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  • Il Progetto della luce pu dar forma ai desideri delluomo oppure cancellarli

    In molte citt intere zone e quartieri muoionoper buona parte del giorno e totalmente di notte

    Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniCaratteristiche emozionali della luce

    La naturalit connessa alla luce, sempre stata fenomeno edevento. tuttavia necessario riattualizzare e ristabilire lin-contro fra questa ineludibile e primaria condizione naturale eil costruito, labitare, lartificiale in cui luomo vive oggi.Abitare il fine di ogni costruire ma significa anche aver curadelle cose. La luce, superata appunto la opposizione natura-le-artificiale, prende dimora con luomo nel suo habitat. Essa ammessa entro labitare delluomo e vi soggiorna, tuttavianon va considerata ospite passivo, accolta con indifferenza,senza emozione alcuna da parte delluomo perch ritenuta,una delle tante abitudini di vita. Essa, se si attualizza invecenel Progetto dellilluminare, se si realizza come sensazionetrasformata e immagine materializzata, pu veramente costi-tuire la pi alta e prestigiosa a cui luomo possa aspi-rare. Per intendere correttamente la parola , bisognerrifarsi al significato che i Greci le attribuivano. Infatti, tecni-ca non voleva affatto significare, come per noi moderni, arteo mestiere ma esattamente far apparire qualcosa tra le cosepresenti. Il Progetto della luce quindi pu dar forma ai desi-deri delluomo oppure cancellarli. Questultima ipotesi siverifica e si realizza purtroppo il pi delle volte ed una delleprincipali cause risiede, a mio avviso, nel sottovalutare com-pletamente che per capire, integrare, felicemente abitare, necessario utilizzare conoscenze storiche, antropologiche,etnologiche, mitiche, oltre a quelle puramente scientifiche etecniche. necessario porre accanto al logos, i simboli, eintraprendere un difficile cammino in cui a poco a poco,costruendo, si riesca ad armonizzare pulsioni soggettive e inti-mazioni oggettive che provengono dallo stesso nostroambiente, e infine si possa conciliare il modello concettualecon quello reale. questo lo sforzo attuale dellarchitettura edella urbanistica, per ripensare una citt che corrisponda aduna forma portatrice di significato. Dopo il trionfo dellemegastrutture, dello zoning, degli insediamenti costruiti asse-condando i migliori standard ideali e i modelli pi avanzatitecnicamente, ci si resi conto che in molte citt intere zonee quartieri muoiono per buona parte del giorno e totalmentedi notte. Si espressa infatti incondizionata e fiduciosa bal-danza nellassicurare zone di concentrazione economica ecommerciale di facile accessibilit, zone di svaghi e tempolibero, di fruibilit agevolata e immediata, zone di vita priva-

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  • The lighting design can thus give formto the desires of man or it can annul them

    In many cities, entire zones and districts are dead throughout most of the day and all of the night

    Lighting in urban areas, parks and gardens The emotional characteristics of light

    and an event. However, the dialogue between this ever-presentand primary natural condition and the built, the lived in, theartificial world of contemporary living must be brought up todate and re-established. Every building is constructed for inha-biting and for the safe custody of things. Once you go beyond the natural-artificial dichotomy, lightcomes to dwell with man in his habitat. It is admitted into his living and resides there, but cannothowever be considered a passive guest, welcomed by man withindifference, without emotion, considered as just one of nume-rous habits. If brought up to date in the lighting design, if conceived as tran-sformed sensation and materialised image, it can represent thehighest and most prestigious to which man can aspire. To correctly understand the word , you have to go backto the meaning attributed to it by the Greeks. Technique did not in fact mean art or trade as it does for usnow, but rather the act of making something appear among thethings present. The lighting design can thus give form to the desires of man orit can annul them. More often than not, it is the latter and I believe one of theprincipal causes is unfortunately the failure to attribute ade-quate importance to the fact that in order to understand, inte-grate and live happily, the use of science and technique must bebacked by historical, anthropological, ethnological and mythicalknowledge. Symbols must be placed alongside the logos and a difficult pro-cess must be started in which subjective impulses are graduallyharmonised with objective injunctions from the environmentand the conceptual model can finally be reconciled with theactual model. This is the task of architecture and town planning today - torediscover a city with a meaningful form.The triumph of mega-structures, zoning and new towns builtaccording to the best ideal standards and most technicallyadvanced models has given way to an awareness that in manycities, entire zones and districts are dead throughout most of theday and all of the night. So much blind trust was placed in gua-ranteeing easily accessible and concentrated business and com-mercial areas, easy to utilise and immediate entertainment and

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  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniCaratteristiche emozionali della luce

    ta e familiare in quartieri residenziali, in cui si curato larre-do urbano e tutto ci che avrebbe potuto risultare conforte-vole e piacevole. Alla fine, tuttavia, si sono costruite solomonotone strisce di cemento, male illuminate, che, non diver-sificate proprio dal punto di vista commerciale ed economi-co, sembrano condurre nel nulla, si sono fatte abitare case inquartieri residenziali divenute presto ghetti addormentati,opachi rifugi e termine deprimente di giornate faticose ed mancata totalmente risposta alla insopprimibile domanda edesigenza delluomo di aggregarsi, di essere in stretto contatto,vicino agli altri e di ritrovarsi con gioioso senso partecipativonella collettivit. Si diffonde, da tutto questo, un generaledesiderio di tornare a concepire uno spazio sacrale e identifi-cabile, strutturato in modo tale che attraverso la partecipa-zione ad una serie di eventi, il cittadino torni ad un atteggia-mento e comportamento conciliativo ed integrante.La citt forse dovr tornare ad essere enigma da decifrare,sperimentare e cessare di essere una semplice trama di aned-doti, senza eventi e senza passato. La luce, con le sue valenzemetaforiche e la sua utilit concreta, pu notevolmente con-tribuire ad assicurare una base di certezza a questi nostri ten-tativi di dare forma allambiente, che abbiamo ormai messo indiscussione. Uno spazio chiuso, uno spazio eccessivamenteaperto, possono far cadere luomo in stati di smarrimento eangoscia. evidente che lo spazio, se costruito in modo chiu-so o aperto, corrisponde a un modello ideale che potrebbe,nel primo caso, voler suggerire un carattere di intimit, fami-liarit, privatezza, nel secondo, invece, potrebbe suscitare ilriferimento allorizzonte libero, arioso, avventuroso e miste-rioso. Tuttavia luomo potrebbe ricavare sensazioni di disagiodalluna e dallaltra situazione, ed ecco che il Progetto dellaluce si impone non solo come correttivo, e quindi non limita-to al ruolo di trasformazione esterna di sensazioni, ma ten-dente al maggior conforto esistenziale delluomo. Esso stimo-ler al massimo lintensit e il moltiplicarsi delle relazioni tramodello mentale e condizione psichica, emotiva e fisica dellapersona. Non si tratta di imporre schemi, n di sovrapporretipologie o di adattare alle situazioni reali, tabelle tecnichepredisposte, ma di soddisfare ad una funzione fondamentale,agevolando la comunicazione e attribuendo allo spazio fisicoentit sostanziale e configurazione formale. In base a ci, si

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  • Lighting in urban areas, parks and gardens The emotional characteristics of light

    leisure spaces and zones for private and family life in residen-tial districts where special care was taken over urban landsca-ping and everything potentially comfortable and pleasant. Butin the end, the result was nothing more than monotonous stri-ps of concrete, badly lit, poorly diversified from a commercialand economic point of view and seemingly leading nowhere,where people lived in houses in residential districts whichrapidly became slumbering ghettoes, opaque refuges, a depres-sing end to tiring days and a total failure, where no responsewhatsoever was provided to mans insuppressible need to con-gregate, to be in close contact with his fellow man and to redi-scover himself through a joyous awareness of his role in the col-lective. The result was the spread of a generalised desire to return to theconception of a sacral and recognisable space, structured in sucha way that the citizen, by participating in a series of events,could regain a conciliatory and integrating attitude. Perhaps thecity should go back to being an enigma to be deciphered andexperienced, no longer a mere collection of anecdotes withoutevents and without a past. With its metaphorical value and concrete utility, light can makea valuable contribution to guaranteeing the success of ourattempts to give form to an environment now up for debate. Anarea which is either closed or excessively open can make manfeel lost and anxious. If that space is constructed in either anenclosed or open form, it obviously corresponds to an idealmodel. In the former, the intention could be to suggest the inti-mate, the family, the private condition; in the latter, it could bea reference to the open horizon, airy, adventurous and myste-rious. But man may find himself ill at ease in both situationsand this is where lighting design comes into its own, not just tocorrect and not limited to the mere external transformation ofsensations, but with the intention of improving the existentialcomfort of man and quantitatively and qualitatively stimula-ting the points of contact between the mental model and thepsychic, emotional and physical condition of the person.It is not a matter of imposing models, superimposing typologiesor adapting technical tables to real situations, but of satisfyinga fundamental function, facilitating communication and givingphysical space substance and form.Taking this as a starting point, it is possible to work at metho-

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  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniCaratteristiche emozionali della luce

    pu operare a livello metodologico e speculativo, opponendoal funzionalismo, altre modalit e traendo dallesasperatoprogressismo, i mezzi per raggiungere una spazialit equili-brata, concreta, creatrice. Non si tiene assolutamente contooggi nel costruire, nellabitare, nellarredare e quindi nellillu-minare, che, adottando gli attuali sistemi formali, lambientecorre gravi rischi perch non viene percepito in funzione diuna quantit di vincoli esistenziali che ci rendono da essodipendente. Lambiente costruito agisce pesantemente sullapsiche delluomo e possiamo constatare quotidianamentecome esso possa avere una notevolissima forza di aggregazio-ne ma anche di spinta alla aggressione. Il problema dellabi-tare quindi dellilluminare, devono essere rifondati in ter-mini di significazione e devono dar luogo ad una nuova mor-fologia urbana. Luomo si ritrova oggi oppresso, stordito dai massicci inter-venti nel suo habitat, di una egemonia del rendimento e dallaimposizione di materiali, scelte, modalit del costruire, impo-sti dallindustria. Non possiamo neppure ignorare quanto eglisia stato e sia tuttora condizionato dallestetismo e quantoinfine continui a soggiacere alla seduzione dellindustria,della moda e alle imposizioni pi effimere e sconcertanti. Intutto questo ci si dimenticati che lambiente, costruito dal-luomo e per luomo, debba soprattutto avere una qualitessenziale e specifica, quella di essere portatore di significati.Victor Hugo in un celebre libro ha paragonato larchitetturaad una scrittura, la citt ai libri, noi potremmo aggiungereche, come la scrittura si basa necessariamente su una lingua esulle sue strutture, ugualmente la luce un sistema che, purbasandosi su studi, esperienze e ricerche di specialisti, , persua naturalezza, appannaggio dellumanit intera, assumeun suo intrinseco valore di comunicazione, pu contribuire afar evolvere lambiente delluomo e soprattutto in grado diattribuire significato allo spazio. La espropriazione infine daogni vincolo di appartenenza ad una comunit stabile edidentificata, ha in questi ultimi tempi prodotto, una specie dinuovo nomadismo, che la moderna condizione del cittadi-no metropolitano. La esplosione dello spazio urbano ha com-portato, infatti, una situazione psicologica di insicurezza chesi trasformata in insicurezza dellessere, e mentre si sonoperdute le tracce del politico e sociale nel senso della polis

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  • Lighting in urban areas, parks and gardens The emotional characteristics of light

    dological and speculative level, offsetting functionalism withother approaches and using the fruits of extreme progress toachieve a balanced, concrete and creative spatiality. In building,in living, in interior design and thus in lighting today, absolu-tely no account is taken of the fact that when current formalsystems are adopted, the environment is at serious risk as it isnot perceived in relation to a number of existential constraintsdetermining our dependence. The built environment has anenormous effect on the psyche of man. Day after day we see evi-dence of its ability to exert a massive force not just of congre-gation, but also of aggression.The problem of living and thus also of lighting must be refor-mulated in terms of significance and must produce a new urbanmorphology.Man is today oppressed, dazed by the colossal intervention inhis habitat of a hegemony of efficiency and industrys imposi-tion of materials, solutions and methods of constructing.Neither can we ignore the degree to which he has been and stillis conditioned by aestheticism, nor the extent to which he con-tinues to be subjected to the seduction of the fashion industryand the most ephemeral and disconcerting impositions. In all this, we have forgotten that the environment - built byman and for man - must above all have an essential and speci-fic quality, that of being significant. In a famous book, Victor Hugo compares architecture to writingand the city to books. It could also be said that, just as writing is necessarily based onlanguage and its structures, so although light is a system basedon specialist studies, experimentation and research, its natural-ness nevertheless makes it the prerogative of all mankind.It has its own intrinsic value of communication, can contributeto the evolution of mans environment and, above all, is able toattribute significance to space. Finally, in recent times, expropriation of everything linking usto a stable and recognised community has produced a sort ofnew nomadism which is the modern condition in the metropo-litan city.The explosion of urban space has, in fact, produced a psycholo-gical state of insecurity, transformed into an insecurity of being.While the traces of the political and social in the sense of polisclassica have been lost, the very integrity of people has become

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  • Gli animali ricavano direttamente ed istintivamente dall'ambiente i parametri

    organizzativi della loro vita emotiva e razionale

    Pensare alla luce riferendoci alle sue qualitdi evocare, suscitare, emozionare, estrarre

    dalla materia buia, sorda e opaca,sogni e immaginario

    Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniCaratteristiche emozionali della luce

    classica, diventata precaria lintegrit stessa delle persone ealla riconoscibilit e alla sicurezza dei luoghi e di spazi si sonosostituiti occultamento e metamorfosi. I luoghi classici diincontro, di possibile comunicazione come la piazza, gli stadi,le stradine dei centri della citt, sono diventati zone di stra-niamento e di attraversamento veloce, se non di aperta e avolte di insensata violenza. Che cosa significa tutto ci se nonperdita e assenza di significato, di possibilit di coesistere?vuol dire anche essere diventati incapaci di cogliere in termi-ni di immagini materiali il nucleo, lessenza, lanima delle cosee degli stessi elementi naturali che ci circondano; vuol direnon essere in grado di infondere nuova realt ad una realtmorente, non saper pi che cosa il mito, e non poter piintrattenere con lacqua, laria, il fuoco, la terra, altro rappor-to che la codificazione schematica e utilitaristica a cui siamoormai abituati. Pensare alla luce riferendoci alle sue qualit dievocare, suscitare, emozionare, estrarre dalla materia buia,sorda e opaca, sogni e immaginario, vuol dire entrare final-mente in una zona sconosciuta, in cui la storia incontra lanatura. Ecco perch dunque mi sembra fondamentale pro-prio in questo momento riportare il Progetto della luce nellasua collocazione, di diritto, quale componente direi, dellat-tuale momento della vita urbana e sociale delluomo. Farfunzionare lambiente, saperlo o poterlo illuminare, rendeconsapevoli di quanto sopra stato esposto e soprattuttoriformula il concetto e il senso della luce, come elemento diconoscenza e di relazione. Questo strumento, che la luce,eccellente, in quanto anche elemento fondatore della vita,pu far assurgere a costruzione sociale, le forme dellimmagi-nazione e concretamente realizzare il concetto di transazione;non c oggetto senza soggetto. Cos attuandosi, coinvolgi-mento e contemporaneit indicano un incontro possibile efelice tra luomo e lambiente. Esistono nel mondo zone privedi luce naturale e in queste zone la vita animale, assume ritmilenti ed ovattati; il sistema percettivo visivo degli esseri che lovivono, non mai fortemente sviluppato, e spesso in questecondizioni la natura tende a privilegiare altri sistemi sociali.Gli animali quindi ricavano direttamente ed istintivamentedallambiente i parametri organizzativi della loro vita emotivae razionale ed ogni parametro sempre legato ad un datonaturale, sul quale si basa tutta una serie di condizionamenti

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  • Animals obtain the organisational parameters of their emotional and rational life directlyand instinctively from the environment

    To think of light in terms of its ability to evoke, arouse, move and extract dreams and fantasies from dark deaf and opaque matter

    Lighting in urban areas, parks and gardens The emotional characteristics of light

    precarious, and the recognisability and security of places andspaces have given way to concealment and metamorphosis. The traditional places of congregation and communication suchas the square, the stadium and small city centre streets havebecome areas of alienation to be passed through at speed, if notactually of open and sometimes senseless violence. What does this mean, if not the loss and absence of meaning, ofthe possibility of coexistence? It also means we are no longercapable of grasping the nucleus, the essence, the spirit of thingsand the natural elements surrounding us in terms of materialimages. It means we can no longer instil new reality into a dying rea-lity, understand the meaning of myth or sustain any form ofrelationship with water, air, fire and earth other than the sche-matic and utilitarian codification we have become accustomedto. To think of light in terms of its ability to evoke, arouse,move and extract dreams and fantasies from dark, deaf and opa-que matter means finally entering an unknown zone wherehistory encounters nature.This is why I believe it is now fundamental to give the lightingdesign its rightful place as a component of this moment in theurban and social life of man.Making the environment work means knowing how to lightit and being able to do so, taking account of what has been saidabove and most importantly reformulating the concept andmeaning of light as an instrument for knowledge and interac-tion. Light as a tool - excellent as it is also one of the foundingelements of life - can elevate the forms of the imagination tosocial construction and concretely realise the concept of tran-saction: there cannot be an object without a subject. Involvement and the contemporary state thus indicate a possi-ble and fortunate dialogue between man and the environment.In certain parts of the world, there is no natural light and inthese places, animal life assumes a slow and muffled pace. The system of visual perception of the creatures inhabitingthese areas is never highly developed and in these conditionsnature often tends to privilege other social systems.Animals thus obtain the organisational parameters of theiremotional and rational life directly and instinctively from theenvironment and every parameter is always associated with anatural fact, the basis for a whole series of particular conditio-

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  • In una societ che dipende in massima partedalla luce naturale e non dispone di alternative

    totalmente sostitutive artificiali,la luce del giorno rappresenta un elemento

    fortemente condizionante

    Per un Progettista di luce, la ricerca dei mezzi per rendere coerenti motivazione,

    rappresentazione e percezione, di fondamentale importanza

    Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniCaratteristiche emozionali della luce

    particolari. In una societ che dipende in massima parte dallaluce naturale e non dispone di alternative totalmente sostitu-tive artificiali, la luce del giorno rappresenta un elemento for-temente condizionante, sia a livello di organizzazione sociale,che comportamentale. Anche quando la luce del sole vieneintegrata o periodicamente sostituita nellarco della giornatadalla luce artificiale, il termine di confronto, per una rispostacomportamentale o per una qualsiasi valutazione, semprequello relativo alla luce naturale, sempre riferendoci ad unaeducazione percettiva con luce naturale.Giudicare la luce un problema soggettivo, cos si dice e inparte vero, ma ancora pi vero che, giudicare la luce unproblema di conoscenza e di aderenza alla funzione, al conte-sto e al gruppo sociale che la vive.Il giudizio su una buona illuminazione, non si pu formaliz-zare nellattimo in cui un individuo in stato di soggettivit(il primo sguardo), ma deve costruirsi in quello spazio emoti-vo in cui chi giudica, da soggetto diventa oggetto per le moti-vazioni che il Progettista ha conferito allambiente e, ancoraoggetto, per la presenza di altri che, pur non essendo visti,(lo) vedono, instaurando quella dimensione di intersoggetti-vit o spazio delle intersoggettivit, essenziale per la com-prensione di ogni tipo di rapporto, non esclusi gli elementi diinterazione delluomo con lambiente. Per un Progettista diluce, la ricerca dei mezzi per rendere coerenti motivazione,rappresentazione e percezione, di fondamentale importan-za. Tali mezzi, da alcuni definiti come indici di qualit legatialle esperienze di soddisfacimento e da altri chiamati elabora-zione simbolica del reale, tutti legati alla educazione sensoria-le e culturale delluomo, attengono ad un principio di discre-zionalit, implicita in una ipotetica equazione simbolica disimilarit, per cui in ogni caso il significante risulta sempreimprevedibile rispetto al significato. Per ogni individuo, inse-rito nellambiente, il contesto non solo lo stato dei luoghi,ma determinato dal suo mondo socioculturale e dal suomodo di mettersi in una situazione. Quindi, sotto un certopunto di vista, il contesto riferito ad ogni individuo, solo inparte imprevedibile, in quanto la fascia di imprevedibilit poco estesa ed compresa in un certo numero di circostanze,simili per gran parte degli uomini, i quali, pur appartenendoa gruppi di origine culturale disomogenea, a causa del predo-

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  • In a society largely dependent on natural light and lacking the means to replace it totallywith artificial alternatives,daylight is a strongly conditioning element

    For a lighting designer, it is fundamentallyimportant to find the means to make motivation,representation and perception coherent

    Lighting in urban areas, parks and gardens The emotional characteristics of light

    nings. In a society largely dependent on natural light andlacking the means to replace it totally with artificial alternati-ves, daylight is a strongly conditioning element in terms ofboth social organisation and behaviour. Even when the light of the sun is supplemented or periodical-ly replaced during the day with artificial light, the point ofreference for a behavioural response or any form of considera-tion is always natural light, evidence that our perception hasbeen educated to natural light. Judging light is a subjective problem. This is what is said and it is partly true, but it is even moretrue that judging light is a problem of knowledge and of cohe-rence with function and context and the social group in que-stion. A judgement on effective lighting cannot be formalisedwhen the individual is in a subjective state of mind (the firstglance). It must rather be constructed in that emotional space wherethe person judging is transformed from subject to object in therationale attributed by the designer to the environment andalso considering the presence of others who, although unseen,see the observer, establishing that dimension of inter-subjecti-vity or space of intersubjectivities essential for understandingall types of relationship, including mans interaction with theenvironment. For a lighting designer, it is fundamentally important to findthe means to make motivation, representation and perceptioncoherent. Defined by some as the indices of quality associated with sati-sfaction and described by others as the symbolic elaboration ofthe real, all associated with mans sensory and cultural educa-tion, these means follow a principle of discretionality implicit ina hypothetical symbolic equation of similarity, according towhich the signifier is always unpredictable with respect to thesignificance.For each individual in an environment, the context is not justthe condition of the places, but is also determined by his socio-cultural world and his way of integrating with a given situa-tion. Thus, in a certain sense the context with reference to eachindividual is only in part unpredictable, in that the band ofunpredictability is never very wide and comprises a certainnumber of circumstances which are similar for the large majo-

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  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniCaratteristiche emozionali della luce

    minio delle tecnologie, tendono ad ununica conformazionesocioculturale. Se consideriamo un individuo, infastidito acausa di una situazione ambientale, e consideriamo tale rea-zione come una manifestazione comportamentale apparente,il contesto viene ad identificarsi con la fisicit del luogo, vizia-ta dal tipo di relazione che lindividuo intreccia con gli stimolivisivi, con le cose e le persone, presenti o supposte. Da tuttoquesto nasce non una formula, ma un principio, almeno perquanto riguarda lilluminazione, ed da ricercare ogni qual-volta siamo chiamati a decodificare un contesto, in ognirichiamo leggibile ed inequivocabile, allambiente naturale,inteso come spontaneo e non artefatto, privilegiando sicurez-za e comfort, soprattutto quando operiamo a favore di unluogo pubblico. Ma il naturale, quando specificatamenteindicato, e in questa sede il dirlo superfluo, si connota inuna finzione pi irritante dello stesso artificiale presentatocome tale. Ancora una volta il concetto di contesto ci viene inaiuto, ricordandoci che le motivazioni a monte del razionale,lavorano con pi efficacia di ogni struttura scenica oggetti-vante. Svolgendo il discorso su un piano di immediata esem-plificazione, parlando di fonti di luce artificiali, potremmoconstatare come certe propriet fisiche vengano sentite alivello irrazionale, senza lausilio di supporti tecnici.

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  • Lighting in urban areas, parks and gardens The emotional characteristics of light

    rity of people who, although belonging to different groups withdifferent cultural origins, tend towards a single socio-culturalconfiguration as a result of the predominance of technology. Ifyou take the case of an individual irritated by an environmen-tal situation and you consider that reaction as an apparentbehavioural manifestation, the context corresponds to the phy-sical characteristics of the place, contaminated by the type ofrelationship the individual creates with the visual stimuli,things and people present or presumed. At least as far as ligh-ting is concerned, the result of this is not a formula, but a prin-ciple which must be identified whenever we are called on todecode a context, in every legible and unambiguous reference tothe natural environment in the sense of the spontaneous ratherthan the manufactured, with particular attention to securityand comfort, especially when a public area is involved. But it is superfluous to add that, when specifically indicated, thenatural assumes the connotations of a fiction which is more irri-tating than artificiality itself presented as such. The concept ofcontext once again comes to our aid, reminding us that themotivations upstream of the rationale are more effective thanany objectifying scenic structure. Developing this concept withan immediate example, in the context of artificial light sources,it is interesting to note how certain physical properties are felton an irrational level without requiring technical aids.

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  • La luce del giorno, dal punto di vista della dominante, non una costante ma

    una variabile, ne discende che la luce naturale, come campione della luce bianca, pura teoria

    Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniLa luce naturale

    La luce naturale

    Il sole libera in tutte le direzioni energia radiante sottoforma di onde elettromagnetiche in quantit pari a 250miliardi di chilogrammi peso ogni minuto. A noi giungonoquantit trascurabili di energia dopo un viaggio di 149 milio-ni di chilometri percorsi in 8 secondi. Le lunghezze dondache ottengono risposte percettive del nostro sistema visivo,sono comprese fra i 380 nm. e i 760 nm. I 380 nm. rappre-sentano la soglia dellultravioletto, mentre i 760 nm. la sogliadellinfrarosso. Nello spazio fra queste due lunghezze donda,si verifica la sensazione visiva provocata da energia luminosa.Nel loro viaggio verso la terra le radiazioni elettromagneticheincontrano tutta una serie di ostacoli, ultimo fra questi lafascia atmosferica per questo le radiazioni originarie mutanocomposizione spettrale e velocit di propagazione. Ai finidella dominante, intonazione cromatica della luce (con diver-se sensazioni: bianco/azzurro, bianco/verde, bianco/arancio,bianco/giallo, e bianco/rosato), i giochi di rifrazione, rifles-sione e diffusione, che avvengono durante il viaggio, determi-nano dominanti diverse per ore diverse e diversi luoghi geo-grafici, cosicch la luce del giorno non sar, dal punto di vistadella dominante una costante ma una variabile. Pertanto ilcampione di riferimento di una luce bianca, pura teoria seriferito alla luce naturale. Queste variazioni non rappresenta-no solo una condizione fisica ma rappresentano un vero eproprio linguaggio e un orologio biologico che, con le suevariazioni, ci permette di distinguere il mattino dalla sera, iluoghi geografici e gli stimoli ad agire. Ci vale per luomo,per il mondo animale e per tutto ci che naturale. Gli inputvitali del mondo naturale, riconoscono automaticamente lecomunicazioni delle dominanti della luce naturale; queste ciprocurano impulsi emotivi quando si identificano in una zonageografica che potrebbe essere quella della nostra origine, ein base ai riconoscimenti delle dominanti si scatenano tutti imeccanismi che caratterizzano i nostri cic1i vitali. Nelluomoche vive solo a livello inconscio il suo tramite con la natura, lapresenza di tale dipendenza non cos evidente come neglianimali; comunque a livello inconscio, e nelle risposte com-portamentali, la presenza di tale condizionamento comunea tutti.

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  • From the point of view of the dominant wave-length, daylight will therefore never be a con-stant, but a variable and the reference white light is therefore of purely theoretical interest if applied to natural light

    Lighting in urban areas, parks and gardens Natural light

    Natural light

    The sun gives out radiant energy in all directions in the formof electromagnetic waves amounting to the equivalent of250 billion kilograms in weight every minute. After a journeyof 149 million kilometres covered in just eight seconds, onlynegligible amounts of this energy reach us.The wavelengths perceived by our visual system range from 380nm to 760 nm. The former represents the ultraviolet thresholdand the latter the infrared threshold. In the space between thesetwo wavelengths, we experience a visual sensation caused bylight energy. In its journey towards Earth, the electromagneticradiation encounters a whole series of obstacles, the last ofthese being the Earths atmosphere which modifies the radia-tions original spectrum and speed of propagation. For the pur-poses of the dominant wavelength the hue of the light (with dif-ferent sensations: white/blue, white/green, white/orange,white/yellow and white/pink), the interaction of refraction,reflection and diffusion occurring during the journey producesdifferent dominant wavelengths at different times of the dayand in different places.From the point of view of the dominant wavelength, daylightwill therefore never be a constant, but a variable and the refer-ence white light is therefore of purely theoretical interest ifapplied to natural light. These variations represent not just a physical condition, butalso a genuine language and biological clock whose variationsenable us to distinguish morning from evening and recognisegeographical locations, providing stimuli for actions.This is true for man, for the animal world and for all naturalthings. The vital inputs of the natural world automaticallyrecognise the messages of the dominants in natural light. They provide us with emotional stimuli when identified with ageographical zone which might be that of our origin and recog-nition of the dominant wavelengths triggers a whole range ofmechanisms characterising our life cycle.In the case of man whose relationship with nature is subcon-scious, the presence of this dependence is not as evident as inanimals. But at a subconscious level and in terms of behaviour-al responses, it is present in all of us.

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  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniNuove tecnologie e la domotica

    Nuove tecnologie e la domotica

    Lo spazio organizzato si sta progressivamente modifi-cando, sotto la spinta propulsiva dei pi recenti raggiun-gimenti scientifici e ritrovati tecnici. Lambiente organizzatodiviene sempre pi ecologico, pi sicuro, pi automa-tizzato e secondo la terminologia corrente pi intelligente.Gli impianti, sempre pi complessi e sofisticati, sono autore-golati, programmabili e facilmente gestibili, in modo da mini-mizzare i consumi e privilegiare la sicurezza e il comfort. I meccanismi di controllo sono tali da escludere la possibilitdi incidenti, evitare le intrusioni, migliorare lo stato climaticoe percettivo degli ambienti interni, attutendo eventuali formedi inquinamento. Gli impianti, in un sistema automatizzatosono integrati, in modo da rispondere in maniera coordi-nata ad un comando semplice, che pu essere dato a distan-za, con un telecomando o con un semplice segnale vocale. Ladomotica si sta dunque sviluppando in varie direzioni, facen-do convergere allinterno e allesterno degli ambienti, pro-dotti dellelettronica e dellinformatica, rispondendo a diver-se filosofie dellabitare e perseguendo altri obiettivi in dipen-denza delle varie esigenze. Si affianca a questa metodologialormai ben noto sistema BUS. Un qualsiasi elemento tecno-logico, per quanto sofisticato e poliedrico nella sua adattabi-lit, non si armonizza a sistemi distributivi non altrettantoavanzati. Quindi impensabile riproporre metodologie tradi-zionali, che siano a servizio di elementi tecnologici evoluti. Se,com vero, lelettronica ormai base comune per ogni appa-recchiatura, la stessa cosa dovr avvenire per i sistemi distri-butivi e per le installazioni tecniche. Se pensiamo di automa-tizzare le funzioni secondo programmi stagionali, situazioniambientali esterne, secondo diversi aspetti funzionali, nonpossiamo immaginare di avere sempre a disposizione spazitali da permette il passaggio di numerosissimi cavi, che oltre-tutto pongono seri interrogativi anche in fase di manutenzio-ne o di sempre possibili modifiche. Pensiamo ad esempio didover regolare, durante alcune ore del giorno, variazioni deilivelli di illuminamento della luce artificiale, in stretto rap-porto con il livello di illuminamento della luce naturale, pen-siamo di dover creare un sistema unitario di tutte le funzionitecnologiche, di uno interno in rapporto con lesterno, per untrattamento economico della energia, per i controlli, per leattivazioni e disattivazioni delle apparecchiature senza linter-

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  • Lighting in urban areas, parks and gardens New technologies and the smart house

    New technologies and the smart house

    The organised space is gradually being modified under thestimulus of the most recent scientific achievements andtechnical discoveries. The organised environment is becomingever more environmentally friendly, safe, more automat-ed and, as current terminology has it, smarter. Equipment isever more complex and sophisticated, self-regulating, program-mable and easy to run, minimising consumption and improvingsecurity and comfort. Control mechanisms exclude the possibil-ity of accidents, avoid intrusion, improve the climate of internalspaces and how they are perceived and attenuate various formsof possible pollution.In an automated system, equipment is integrated in such away as to provide a coordinated response to a simple commandgiven either remotely from a remote control unit or by meansof a simple voice signal. Domotics is therefore developing invarious directions, both internally and externally, combiningelectronics and informatics to respond to the various philoso-phies of living and pursuing diversified objectives according tothe specific requirements. This technology is supported by the already well known BUSsystem. However sophisticated and multifunctional in itsadaptability, no technological element can operate in harmonywith a less advanced distribution system. It is thereforeunthinkable to propose traditional methods at the service ofhighly evolved technological elements. Electronics have nowbecome the common basis for all equipment, but this is not yettrue for distribution systems and technical installations. While it is possible to imagine automating functions accordingto seasonal programmes, external environmental situations orvarious functional aspects, it is hard to imagine always havingspace available to allow the passage of an enormous number ofcables. Certain question marks also exist with regard to main-tenance and possible modification.Imagine having to regulate variations in the illuminance levelsof the artificial light during the course of the day in close corre-lation with natural light levels. Imagine having to create a uni-fied system incorporating all the technological functions of aninternal space linked to an external space, guaranteeing eco-nomic energy use, control as well as activating and deactivatingequipment without the intervention of man, with an automa-tion system upstream to globally manage the technologies as a

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  • Il sistema BUS, sistema decentratocon trasmissione di dati seriali, consente

    con una sola linea dorsale, di collegare sensoricapaci di governare qualsiasi apparecchiatura

    Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniNuove tecnologie e la domotica

    vento delluomo, con una automatizzazione a monte, chegestisca in modo economico e funzionale la globalit delletecnologie. Riflettiamo su quanti cavi dovremmo tendere, ilnumero delle connessioni, quante andate e ritorno, e consi-deriamo ancora tutti i lavori edili necessari per predisporre,sistemare, proteggere e rendere tutto formalmente ed esteti-camente accettabile. Infine non sono da trascurare pericoli,come ad esempio, le possibilit di incendio che, una fra lemigliaia di connessioni necessarie nei sistemi tradizionali, sipotrebbero verificare. oltretutto indispensabile poter colle-gare fra loro impianti diversi per tipologia e funzioni da coor-dinare in un unico quadro principale. Il sistema BUS, sistemadecentrato con trasmissione di dati seriali, consente con unasola linea dorsale, di collegare sensori capaci di governarequalsiasi apparecchiatura. Esso oltre ad avere la linea di ali-mentazione, si svolge secondo una linea a bassissima tensio-ne, in corrente continua, linea costituita da un doppinotelefonico cui vengono collegati con accoppiatori logici inparallelo, sia i sensori (dispositivi di comando), che gli attua-tori (dispositivi di sistemi di controllo capaci di accendere,spegnere, regolare unit periferiche). Questo consente di pre-cablare gli impianti senza dover entrare nel dettaglio. Infatti,qualsiasi modifica o aggiornamento, che attiene alle funzioni,si potr realizzare cambiando messaggio. In pratica si tratterdi collegare ogni apparecchiatura con due linee: lalimenta-zione e la linea BUS; fatto questo, possibile programmare,modificare, agire manualmente o automaticamente, su ogniapparecchiatura, secondo programmi estemporanei o predi-sposti. La linea BUS inoltre preparata per linterconnessio-ne aperta di tutti i sistemi analoghi per la telecomunicazione,la intercomunicazione e la elaborazione dei dati.

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  • The BUS system a decentralised systemwith serial data transmission enables sensors capable of regulating all types of equipmentto be connected to a single backbone line

    Lighting in urban areas, parks and gardens New technologies and the smart house

    whole in the most economic and functional way possible. Justthink how much cable would have to be provided, how manyconnections, how many outputs and inputs, then consider allthe building work required to prepare, organise, protect andmake the installation formally and aesthetically acceptable.Finally, reflect on the risks, such as for example the danger offire potentially caused by one of the thousands of connectionsrequired in a traditional system. And it is above all vital to beable to connect different types of installation with differentfunctions and to coordinate them from a single main controlunit. The BUS system a decentralised system with serial data trans-mission enables sensors capable of regulating all types ofequipment to be connected to a single backbone line. As well asthe power line, it also incorporates a very low voltage directcurrent line consisting of a telephone pair connected by meansof parallel logic couplers to sensors (command devices) andactuators (control system devices able to switch on, switch offand regulate peripheral units).Equipment can therefore be precabled without knowing thedetails and any functional modification or updating can beimplemented simply by changing the message. In practice, eachunit is connected via two lines, the power line and the BUSline. Once this has been done, it can be programmed, modifiedand operated either manually or automatically according toextemporary or pre-set programmes. The BUS line can also beused for open interconnection with all analogue telecommuni-cations, intercommunications and data processing systems.

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  • I colori presenti in un ambiente influenzanoil colore della luce, come lintonazione cromaticadella luce interagisce con i colori delle superficidelle zone illuminate

    Il colore non solo una propriet fisica insita negli oggetti che vediamo, cambiando fonte

    luminosa si otterranno differenti effetti cromatici

    I colori della luce, nella loro composizione,seguono le regole del sistema additivo

    I colori additivi, sommandosi, diventano semprepi luminosi, mentre nel sistema sottrattivo,la somma dei colori porta irrimediabilmente

    verso il marrone scuro

    Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniLa resa cromatica

    La resa cromatica

    Icolori presenti in un ambiente influenzano il colore dellaluce, come lintonazione cromatica della luce interagisce coni colori delle superfici che risulteranno cromaticamente pena-lizzate o esaltate dal colore dominante della luce stessa. Neconsegue che, in un progetto di illuminazione, si debbano con-siderare i colori delle strutture ambientali e degli elementinaturali presenti, in rapporto alla temperatura di colore dellaluce. quindi necessario, per evitare sgradite sorprese, con-trollare attentamente i colori scelti illuminandoli, preventiva-mente, con le luci previste come definitive, in modo da poterverificare leffetto finale. Nei riguardi del comportamentodelle riflessioni dei colori e delle luminanze, ci si dovr affida-re ai dati tecnici, alla logica e allesperienza. Unultima consi-derazione sul cromatismo e i suoi effetti, rivolta ai colori chia-mati metamerici, colori che assumono aspetto o apparenzadiversa secondo il tipo di fonte luminosa che li illumina, con ilsorprendente effetto che uno stesso oggetto potr apparirci diun colore con la luce naturale e diverso con la luce artificiale.Come gi detto il colore non solo una propriet fisica insitanegli oggetti che vediamo, cambiando fonte luminosa si otter-ranno differenti effetti cromatici. Il concetto di luce bianca inassoluto puramente teorico poich ogni fonte luminosa ha lapredominanza di una tonalit di colore che permette la defini-zione e identificazione di luce calda e di luce fredda. I coloridella luce, nella loro composizione, seguono le regole del siste-ma additivo: sommando i colori primari rosso, verde e blu si ottiene il bianco mentre sommando a due a due i primari, siottengono i colori secondari come il giallo (verde pi rosso), ilmagenta (blu pi rosso) e il cyano (verde pi blu). In ogni casola differenza fra sistema additivo (colori della luce) e sistemasottrattivo (colori opachi: vernici, tempere ecc.) risiede nelfatto che i colori additivi, sommandosi, diventano sempre piluminosi, mentre nel sistema sottrattivo, la somma dei coloriporta irrimediabilmente verso il marrone scuro. Per quantoriguarda il sistema didentificazione dei colori della luce, (pag.34) la Commission International de lEclairage (CIE) ha adot-tato nel 1931 un sistema didentificazione cromatica ricono-sciuto in tutto il mondo. Il Sistema CIE si basa sulla misura-zione dei valori spettrofotometrici dei colori in tutte le lun-ghezze donda. I valori che risultano, vanno confrontati con ivalori dei tre colori primari (rosso, verde e blu); i dati che ne

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  • The colours present in a given environment influence the colour of the light, just as the hue of the light interacts with the coloursof the surfaces of the illuminated areas

    Colour is not merely an intrinsic physical property of the objects we see.Changing the light source we will obtaindifferent chromatic effects

    The colours of light follow the additive rule

    When additive colours are combined, they become more luminous, while in the subtractive system, adding the colours together inevitably produces dark brown

    Lighting in urban areas, parks and gardens Colour rendering

    Colour rendering

    The colours present in a given environment influence thecolour of the light, just as the hue of the light interacts withthe colours of surfaces which may be chromatically penalised orenhanced by the dominant colour. A lighting design must therefore take account of the colours ofthe structures and natural elements present in the environmentin relation to the colour temperature of the light itself. To avoidunpleasant surprises, the colours chosen must be carefully veri-fied, illuminating them in advance with the definitive choice oflights to verify the final effect. As far as the behaviour of colour reflections and luminance isconcerned, we have to rely on technical data, logic and expe-rience. Still on the theme of chromaticity and its effects, a finalmention must be made of the so-called metameric colours.These appear differently according to the type of light sourceilluminating them, with the surprising effect that the sameobject may appear of one colour in natural light and another inartificial light.As already said, colour is not merely an intrinsic physical pro-perty of the objects we see. Changing the light source we willobtain different chromatic effects. The concept of white light inabsolute is purely theoretical as in every light source one parti-cular tone of colour predominates, enabling it to be defined aswarm light or cold light. The colours of light follow the additive rule. Adding togetherthe primary colours red, green and blue gives white, whileby combining the primary colours in twos you obtain the secon-dary colours such as yellow (green plus red), magenta (blue plusred) and cyan (green plus blue). The difference between theadditive system (colours of light) and subtractive system (opa-que colours paint, tempera, etc) is that when additive coloursare combined, they become more luminous, while in the sub-tractive system, adding the colours together inevitably producesdark brown. As regards systems for identifying the colours oflight, (pag. 34) in 1931 the Commission International delEclairage (CIE) adopted a colour identification system reco-gnised throughout the world. The CIE system is based on mea-surement of the spectrophotometric values of the colours in allwavelengths. The resultant values are compared with those ofthe three primary colours (red, green and blue) and the finalvalues represent the quantity of primary colours necessary to

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  • Due lampade con uguale temperatura di colore, avendo distribuzione spettrale diversa,

    appaiano con dominanti diverse

    Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniLa resa cromatica

    derivano, rappresentano la quantit di colori primari necessa-ria che interviene per riprodurre quel determinato colore dellospettro. La somma dei dati relativi al rosso, verde e blu si chia-ma valore tristimolo di un determinato colore e viene defini-to con tre parametri indicati da lettere maiuscole: X per i valo-ri del rosso; Y per i valori del verde; Z per i valori del blu. Seprendiamo un corpo nero cavo e lo surriscaldiamo, vedremoche nella cavit si evidenzier prima un colore rosso, poi rossoarancio, poi bianco caldo e continuando a scaldare il corpo,apparir il bianco azzurro. Si definisce temperatura di colore,il colore corrispondente a quello di un corpo nero riscaldato aduna temperatura in gradi Centigradi con riferimento alla tem-peratura assoluta in gradi Kelvin (0 K = 273 C). Cos allatemperatura di 800 K, avremo una luce decisamente rosata, a3000 K la luce avr una intonazione gialla, a 4000 K avremo unbianco caldo e a 5000 K un bianco freddo, infine, a 8000 K laluce sar fortemente azzurrata. Occorre ricordare che la defi-nizione di temperatura di colore non identifica con precisionela distribuzione spettrale di una lampada, potr cos accadereche due fonti luminose con uguale temperatura di colore,avendo distribuzione spettrale diversa, appaiano con domi-nanti diverse. La capacit di una luce di rendere fedelmenteil colore, si misura in base ad un paragone fra la resa del colo-re della luce in esame e la resa del colore di una luce campio-ne, appositamente organizzata. Occorre per osservare che ilgrado di resa del colore, ottenuto per paragone, sia pure conluci diverse per gradi Kelvin, risponder positivamente peralcuni colori a scapito di altri, quindi il dato di Indice di ResaCromatica IRC potr assumere, in definitiva, solo valoredi indicazione sia pure con una buona approssimazione.Esistono ancora due metodi di classificazione delle lampadenei riguardi della resa cromatica. Il primo, lIndice diPreferenza del Colore, misura, in modo statistico, la preferen-za di gruppi di individui nei riguardi di particolari elementi,come il verde delle foglie, la vivacit dei colori caldi dei fioriecc. La capacit di una determinata luce nel rendere i coloripreferiti secondo il pi diffuso convincimento, sar quella conpi alto grado di Indice di Preferenza del Colore. Il secondo lIndice di Discriminazione del Colore, che misura la capacitdi una luce nellevidenziare o far distinguere, il maggior nume-ro di sfumature di un determinato colore.

    34

    Identificazione dei colori: Carta Cromatica CIE

    Colour identification: CIE Chromaticity Diagram

    0.8

    0.6

    0.4

    0.2

    0 0 0.2 0.4 0.6 0.8

  • Two lamps with the same colour temperature and a different spectral distribution may have different dominants.

    Lighting in urban areas, parks and gardens Colour rendering

    reproduce that particular colour of the spectrum.The sum of thedata relating to the red, green and blue component is known asthe tristimulus valueof a given colour and is defined withthree parameters indicated by the capital letters X for the redvalue, Y for the green value and Z for the blue value. If you takea hollow blackbody and heat it, the cavity will first appear red,then orange red, then warm white and finally bluish white.Colour temperature is defined as the colour corresponding tothat of a blackbody heated to a certain temperature in degreesCentigrade with reference to absolute temperature in degreesKelvin (0 K = -273 C).At a temperature of 800 K, the light is decidedly pinkish, at3000 K it is yellowish, at 4000 K a warm white, at 5000 K acold white and finally at 8000 K, the light is strongly bluish. Itshould be borne in mind that definition of colour temperaturedoes not identify the spectral distribution of a lamp preciselyand two lamps with the same colour temperature and a diffe-rent spectral distribution may have different dominant wave-lengths. The ability of a light to render colour faithfully is measuredby comparing the colour rendering of the light in question andthe colour rendering of a standard reference light.However, the degree of colour rendering obtained by the com-parison method, even when using different lights for differentdegrees Kelvin, will only give a positive response for certaincolours to the detriment of others. The Colour RenderingIndex (CRI) thus provides no more than an indication, althou-gh it is a good approximation.There are also two other methods of classifying the colour ren-dering of lamps. The first, the Colour Preference Index, is obtai-ned by statistically measuring the preference of groups of indi-viduals for certain elements such as the green of leaves, the bri-ghtness of the warm colours of flowers, etc.The ability of a given light to render the preferred colour accor-ding to the most common conviction will be the one with thehighest Colour Preference Index value. The second is theColour Discrimination Index measuring the ability of a light tobring out or distinguish between the greatest number of nuan-ces of a given colour.

    35

  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniLa resa cromatica

    36

    Illuminazione di immagine giocata con le temperature di colore delle lampade

    Image lighting centred around the colour temperature of the lamps

    Confronto fra una illuminazione al sodio AP a sinistrae quella a Ioduri metallici di 4000 K a destra

    Comparison between HP sodium lighting (right)and metal iodide lighting at 4000 K (left)

  • Lighting in urban areas, parks and gardens Colour rendering

    37

    Illuminazione di immagine giocata con le temperature di colore delle lampade

    Image lighting centred around the colour temperature of the lamps

  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniLa resa cromatica

    38

    Lampade e prerogative di resa cromaticain generale

    2700 /3100 Kcolori caldi e freddi

    colori caldicolori freddi

    3100 /4000 Kcolori caldi e freddi

    colori caldicolori freddi

    4000 /

  • Lighting in urban areas, parks and gardens Colour rendering

    39

    Lamps and colour rendering properties in general2700/3100 Kwarm and cold colours

    warm colourscold colours

    3100/4000 Kwarm and cold colours

    warm colourscold colours

    4000/5000 Kwarm and cold colours

    warm colourscold colours

    INCANDESCENT

    GOODEXCELLENT

    POOR

    FLUORESCENT

    GOODGOODGOOD

    MERCURY

    POORPOORGOOD

    MERCURY

    POORPOORGOOD

    MERCURY

    POORPOORGOOD

    FLUORESCENT

    EXCELLENTGOOD

    EXCELLENT

    FLUORESCENZA

    GOOD VERY POOR

    GOOD

    MISCELATA

    POOR POOR GOOD

    MIXED

    MEDIOCREMEDIOCRE

    GOOD

    EXTRA MERCURY

    GOODGOODGOOD

    EXTRA MERCURY

    GOODMEDIOCRE

    GOOD

    EXTRA MERCURY

    POORPOORGOOD

    METAL IODIDE

    MEDIOCREMEDIOCRE

    GOOD

    METAL IODIDE

    GOODGOOD

    EXCELLENT

    METAL IODIDE

    MEDIOCREGOODGOOD

    SODIUM-XENON

    MEDIOCREGOOD

    VERY POOR

    HP SODIUM

    MEDIOCREMEDIOCREVERY POOR

    XENON

    MEDIOCREMEDIOCREEXCELLENT

  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniLa resa cromatica

    40

    2700 /3100 K 3100 /4000 K 4000 /5000 K

    2700 /3100 K 3100 /4000 K 4000 /5000 K

    OTTIMO

    Valorizzazione dei colori in base alla temperatura

    di colore della luce

    Aspetto delle persone

    SCARSO OTTIMO BUONO

    SCARSO NORMALE OTTIMO

    BUONO SCARSO NORMALE

    SCARSO OTTIMO BUONO

    BUONO SCARSO NORMALE

    SCARSO OTTIMO BUONO

    BUONO SCARSO NORMALE

    OTTIMO NORMALE SCARSO

    OTTIMO BUONO SCARSO

    BUONO SCARSO

    BLU

    VERDE

    NERO CALDO

    NERO FREDDO

    BIANCO CALDO

    BIANCO FREDDO

    MARRONE

    GIALLO

    ARANCIO

    ROSSO

    BUONO

    INCANDESCENZA

    OTTIMO

    FLUORESCENZA FLUORESCENZA FLUORESCENZA

    BUONO MEDIOCRE SCADENTE

    MISCELATA MISCELATA

    BUONO SCADENTE

    MERCURIO MERCURIO MERCURIO

    SCARSO SCARSO SCADENTE

    MERCURIO EXTRA MERCURIO EXTRA MERCURIO EXTRA

    MEDIOCRE MEDIOCRE

    IODURI METALLICI IODURI METALLICI IODURI METALLICI

    MEDIOCRE SCARSO SCADENTE

    SODIO-XENO

    MEDIOCRE

  • Lighting in urban areas, parks and gardens Colour rendering

    41

    2700 /3100 K 3100 /4000 K 4000 /5000 K

    2700 /3100 K 3100 /4000 K 4000 /5000 K

    EXCELLENT

    Colour enhancementaccording to the colourtemperature of the light

    Appearance of people

    POOR EXCELLENT GOOD

    POOR NORMAL EXCELLENT

    GOOD POOR NORMAL

    POOR EXCELLENT GOOD

    GOOD POOR NORMAL

    POOR EXCELLENT GOOD

    GOOD POOR NORMAL

    EXCELLENT NORMAL POOR

    EXCELLENT GOOD POOR

    GOOD POOR

    BLUE

    GREEN

    WARM BLACK

    COLD BLACK

    WARM WHITE

    COLD WHITE

    BROWN

    YELLOW

    ORANGE

    RED

    GOOD

    INCANDESCENT

    EXCELLENT

    FLUORESCENT FLUORESCENT FLUORESCENT

    GOOD MEDIOCRE VERY POOR

    MIXED MIXED

    GOOD VERY POOR

    MERCURY MERCURY MERCURY

    POOR POOR VERY POOR

    EXTRA MERCURY EXTRA MERCURY EXTRA MERCURY

    MEDIOCRE MEDIOCRE

    METAL IODIDE METAL IODIDE METAL IODIDE

    MEDIOCRE POOR VERY POOR

    SODIUM-XENON

    MEDIOCRE

  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniLa resa cromatica

    42

    Aspetto delle piante e dei fiori

    2700 /3100 K 3100 /4000 K 4000 /5000 K

    INCANDESCENZA

    FIORI OTTIMOFOGLIE SCARSO

    FLUORESCENZA

    FIORI BUONOFOGLIE BUONO

    MERCURIO

    FIORI SCARSOFOGLIE BUONO

    MERCURIO

    FIORI SCARSO

    MERCURIO

    FIORI SCARSOFOGLIE BUONO

    FLUORESCENZA

    FIORI BUONOFOGLIE OTTIMO

    FLUORESCENZA

    FIORI SCADENTEFOGLIE BUONO

    MISCELATA

    FIORI SCARSAFOGLIE BUONO

    MISCELATA

    FIORI BUONOFOGLIE BUONO

    MERCURIO EXTRA

    FIORI BUONOFOGLIE BUONO

    MERCURIO EXTRA

    MEDIOCREFOGLIE BUONO

    MERCURIO EXTRA

    FIORI SCARSOFOGLIE BUONO

    IODURI METALLICI

    FIORI MEDIOCREFOGLIE BUONO

    IODURI METALLICI

    FIORI SCARSOFOGLIE OTTIMO

    IODURI METALLICI

    FIORI SCARSOFOGLIE BUONO

    SODIO-XENO

    FIORI MEDIOCREFOGLIE SCADENTE

    400 500 600 700 nm

    3000 K

    400 500 600 700 nm

    3000 K

    400 500 600 700 nm

    6000 K

    400 500 600 700 nm

    5400 K

    400 500 600 700 nm

    2700 K

    400 500 600 700 nm

    4000 K

    400 500 600 700 nm

    3800 K

    400 500 600 700 nm

    3500 K

    Distribuzione spettrale delle lampade

    Spectral distribution of lamps

  • Lighting in urban areas, parks and gardens Colour rendering

    43

    2700 /3100 K 3100 /4000 K 4000 /5000 K

    INCANDESCENT

    FLOWERS EXCELLENTLEAVES POOR

    FLUORESCENT

    FLOWERS GOODLEAVES GOOD

    MERCURY

    FLOWERS POORLEAVES GOOD

    MERCURY

    FLOWERS POOR

    MERCURY

    FLOWERS POORLEAVES GOOD

    FLUORESCENT

    FLOWERS GOODLEAVES EXCELLENT

    FLUORESCENT

    FLOWERS VERY POORLEAVES GOOD

    MIXED

    FLOWERS POORLEAVES GOOD

    MIXED

    FLOWERS GOODLEAVES GOOD

    EXTRA MERCURY

    FLOWERS GOODLEAVES GOOD

    EXTRA MERCURY

    MEDIOCRELEAVES GOOD

    EXTRA MERCURY

    FLOWERS POORLEAVES GOOD

    METAL IODIDE

    FLOWERS MEDIOCRELEAVES GOOD

    METAL IODIDE

    FLOWERS POORLEAVES EXCELLENT

    METAL IODIDE

    FLOWERS POORLEAVES GOOD

    SODIUM-XENON

    FLOWERS MEDIOCRELEAVES VERY POOR

    Appearance of plants and flowers

    Confronto degli spettri della luce naturale,di una lampada a scaricae della lampada ad incandescenza

    Comparison of the spectrums of natural light,a discharge lamp and an incandescent lamp

    160140120100806040200

    400 500 600 700ENER

    GIA

    RELA

    TIVA

    - RE

    LATI

    VE E

    NER

    GY

    LUNGHEZZE DONDA IN NANOMETRI - WAVELENGTHS IN NANOMETERS

    LUCE NATURALENATURAL LIGHT

    LAMPADA A SCARICA IN GAS (FLUORESCENTE)GAS DISCHARGE LAMP (FLUORESCENT)

    LAMPADA AD INCANDESCENZAINCANDESCENT LAMP

  • Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniLa resa cromatica

    44

    RA= 40

    2700 /3100 KMateriali colori caldiMateriali colori freddi

    3100 /4000 KMateriali colori caldiMateriali colori freddi

    4000 /5000 KMateriali colori caldiMateriali colori freddi

    INCANDESCENZA

    OTTIMOSCARSO

    FLUORESCENZA

    BUONOBUONO

    MERCURIO

    SCARSOBUONO

    MERCURIO

    SCARSOBUONO

    MERCURIO

    SCARSOBUONO

    FLUORESCENZA

    BUONOOTTIMO

    FLUORESCENZA

    SCADENTEBUONO

    MISCELATA

    SCARSABUONO

    MISCELATA

    MEDIOCREBUONO

    MERCURIO EXTRA

    BUONOBUONO

    MERCURIO EXTRA

    MEDIOCREBUONO

    MERCURIO EXTRA

    SCARSOBUONO

    IODURI METALLICI

    MEDIOCREBUONO

    IODURI METALLICI

    BUONOOTTIMO

    IODURI METALLICI

    BUONOBUONO

    SODIO-XENO

    BUONOSCADENTE

    SODIO AP

    MEDIOCRESCADENTE

    XENO

    MEDIOCREOTTIMO

    Aspetto architetture esterne

    Identificazione commerciale dellindice di resa cromatica

    RESA OTTIMA RA= 90 -100 GRADO 1A

    RESA BUONA RA= 80 - 89 GRADO 1B

    RESA MEDIOCRE RA= 70 - 79 GRADO 2A

    RESA SCARSA RA= 60 - 69 GRADO 2B

    RESA SCADENTE RA= 40 - 59 GRADO 3

  • MIXED

    POORGOOD

    MIXED

    MEDIOCREGOOD

    Lighting in urban areas, parks and gardens Colour rendering

    45

    RA= 40

    2700 /3100 KWarm coloured materialsCold coloured materials

    3100 /4000 KWarm coloured materialsCold coloured materials

    4000 /5000 KWarm coloured materialsCold coloured materials

    INCANDESCENT

    EXCELLENTPOOR

    FLUORESCENT

    GOODGOOD

    MERCURY

    POORGOOD

    MERCURY

    POORGOOD

    MERCURY

    POORGOOD

    FLUORESCENT

    GOODEXCELLENT

    FLUORESCENT

    VERY POORGOOD

    EXTRA MERCURY

    GOODGOOD

    EXTRA MERCURY

    MEDIOCREGOOD

    EXTRA MERCURY

    POORGOOD

    METAL IODIDE

    MEDIOCREGOOD

    METAL IODIDE

    GOODEXCELLENT

    METAL IODIDE

    GOODGOOD

    SODIUM-XENON

    GOODVERY POOR

    HP SODIUM

    MEDIOCREVERY POOR

    XENON

    MEDIOCREEXCELLENT

    External appearance of architecture

    Commercial identification of colour rendering indexEXCELLENT RA= 90 - 100 CLASS 1A

    GOOD RA= 80 - 89 CLASS 1B

    MEDIOCRE RA= 70 - 79 CLASS 2A

    POOR RA= 60 - 69 CLASS 2B

    VERY POOR RA= 40 - 59 CLASS 3

  • Le lampade, a seconda del tipo e in varia misura, mutano le condizioni di vita delle piante

    con effetti a volte deterioranti

    Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniEffetti della luce artificiale sui vegetali

    Effetti della luce artificiale sui vegetali

    FOTOSINTESIattiene alla trasformazione di energia radiante in energiachimica.FOTOTROPICIattiene allorientamento.FOTOMORFOGENESIattiene alla crescita e allo sviluppo.FOTOPERIODISMOattiene alle reazioni periodiche.

    Particolare attenzione occorre fare nelluso delle lampadeal sodio AP (alta pressione), alle alogene e a particolaritipi di lampade fluorescenti. Queste lampade, a seconda deltipo, in varia misura, accelerano la crescita delle piante ren-dendole pi deboli nei confronti degli agenti inquinanti, dellemalattie e delle gelate precoci; e ancora si diradano le chiomeed aumenta la traspirazione a scapito della produzione di clo-rofilla. Inoltre le suddette lampade disturbano il regolare fotoperio-do sconvolgendo i tempi di fioritura e dellinizio del riposovegetazionale. Altri effetti si evidenziano nello spostamentoverso la fonte luminosa dellasse dellalbero.

    46

    Tilia cordata

    Acer platanoide Acer rubrum Ilex opaca

    Essenze ad altasensibilit:

    Essenze a mediasensibilit:

    Essenze a bassasensibilit:

    Betulla papyrifera Gingko biloba Liquidambar styraciflua

    Catalpa bignonioides Glaeditsia triacanthos Magnolia grandiflora

    Platanus acerifolia Koelreuteria paniculata Pinus nigra

    Ulmus americana

    Zelkova serrata

    Sophora japonica Pyrus calleryana

    Quercus phellos

  • Depending on the type and to varying degrees, lamps influence plant life - sometimeswith deteriorating effects

    Lighting in urban areas, parks and gardens The effects of artificial light on vegetation

    The effects of artificial light on vegetation

    PHOTOSYNTHESISassociated with the transformation of radiant energy into chem-ical energy.PHOTOTROPICassociated with orientation.PHOTOMORPHOGENICassociated with growth and development.PHOTOPERIODICassociated with periodic reactions.

    Particularly attention must be paid to the use of HP (highpressure) sodium lamps, halogen lamps and certain types offluorescent lamps. Depending on the type and to varyingdegrees, these lamps accelerate plant growth and increase vul-nerability to the effects of pollutants, disease and early frost.They thin out foliage and increase transpiration, to the detri-ment of chlorophyll production. These lamps also disturb regu-lar photoperiodism, disrupting flowering times and the onset ofdormancy and cause the axis of the tree to shift towards thelight source.

    47

    Tilia cordata

    Acer platanoide Acer rubrum Ilex opaca

    Highly sensitivetrees:

    Moderately sensitivetrees

    Slightly sensitivetrees

    Betulla papyrifera Gingko biloba Liquidambar styraciflua

    Catalpa bignonioides Glaeditsia triacanthos Magnolia grandiflora

    Platanus acerifolia Koelreuteria paniculata Pinus nigra

    Ulmus americana

    Zelkova serrata

    Sophora japonica Pyrus calleryana

    Quercus phellos

  • In mancanza di un elemento riflettentela luce non si vede

    L'ombra propria determina il rilievo dell'oggettoilluminato, l'ombra portata la posizione spaziale

    dell'oggetto stesso

    Illuminazione di centri urbani, spazi verdi, parchi e giardiniGli aspetti scenografici

    Gli aspetti scenografici

    La percezione della luce avviene quando colpisce un mezzoche la riflette. Nel vuoto atmosferico, la luce si pu vede-re solo in presenza di pulviscolo, fumo o nebbia, in mancan-za di un elemento riflettente la luce non si vede. Tutti gli ele-menti colpiti dalla luce, producono unombra propria, su sestessi, e unombra portata su un elemento adiacente nellam-bito del fascio luminoso. Lombra propria determina il rilievodelloggetto illuminato, lombra portata la posizione spazialedelloggetto stesso. Il progetto dilluminazione deve tenerconto del risultato finale in senso scenografico. Scenografia,infatti, non vuol dire estetizzante applicazione di modelli, mainterpretazione, creazione del senso delle cose. Le luci, leombre proprie delle piante e degli elementi architettonici e leombre portate, formano lopera percettiva in cui idee, equili-bri delle luci e delle ombre, proporzione dei volumi dislocatinella scena, rappresentano un messaggio significante e armo-nico. Scenografie con scarso equilibrio e di difficile codifica-zione, disorientano il frequentatore e generano esperienze difuga sociale. Quanto pi si gioca con luci troppo diffuse e troppo unifor-mi, tanto pi si conferisce allambiente carattere di disorien-tante irrealt o di piatta banalit. Quanto pi si esagera con icontrasti, gli abbagliamenti e i colpi di luce, tanto pi si con-ferisce allambiente carattere di drammaticit o di forzataimposizione scenica. In ogni caso, luoghi trattati cos male,non favoriranno mai n la frequentazione, n il desiderio dipermanenza. Un giusto equilibrio, invece, di chiari e scuri, inun ambito di luminanze o livelli di illuminamento, che non

    48

    Illuminazione possibile con alberi non troppo vicini.Se il fascio di luce non diffuso lilluminazione purisultare fastidiosa. Questa illuminazione adatta agrandi spazi privi di particolarit. La luce diffusa in

    genere risulta anon