VERDURA PER TENERLA BASSA · 2018-04-18 · raggiungere lo scopo) ma anche il Royal College of...

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Anno V Numero 1093 Martedì 11 Aprile 2017 S. Stanislao AVVISO Ordine 1. ORDINE: assistenza legale gratuita 2. Concorso straordinario 3. Visita guidata a Pietrelcina 4. ORDINE: eventi mese di Aprile Notizie in Rilievo Scienza e Salute 5. Pressione, più potassio da frutta e verdura per tenerla bassa 6. Omeopatia: ecco come funziona Prevenzione e Salute 7. Niente televisione a cena, e si mangia di meno 8. Ti ha spezzato il cuore? Tre modi per non soffrire 9. Per quali motivi si gonfiano le caviglie? Meteo Napoli Martedì 11 Aprile Variabile Minima: 11° C Massima: 19 °C Umidità: Mattina = 70% Pomeriggio = 45% PRESSIONE, PIÙ POTASSIO DA FRUTTA E VERDURA PER TENERLA BASSA Una dieta ricca di frutta e verdura potrebbe aiutare a combattere l’ipertensione. Gli alimenti ricchi di potassio, come patate dolci, avocado, spinaci, fagioli e banane, potrebbero infatti servire ad abbassare la pressione sanguigna. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista American Journal of Physiology - Endocrinology and Metabolism, secondo cui aumentare l'apporto giornaliero di potassio potrebbe fare bene tanto quanto ridurre l’assunzione di sale. Hanno così osservato che, indipendentemente dall’assunzione di sodio, l’elevato consumo di alimenti ricchi di potassio era associato a una riduzione dei livelli della pressione sanguigna. In particolare, hanno osservato che l’organismo utilizza il sodio per mantenere uno stretto controllo sui livelli di potassio nel sangue, che risultano fondamentali per il corretto funzionamento del cuore, dei nervi e della funzione muscolare. Pertanto, se la presenza di potassio nella dieta risulta bassa, il corpo tenderebbe a trattenere il sodio, in modo da conservare le risorse limitate di potassio. Questo processo, equivarrebbe ad assumere una quantità maggiore di sodio attraverso la dieta. Alla luce dei risultati dell’indagine, i ricercatori consigliano di assumere ogni giorno circa 4,7 grammi di potassio, non solo per abbassare la pressione sanguigna, ma anche per ridurre gli effetti del sodio assunto tramite gli alimenti, per diminuire il rischio di calcoli renali e per proteggersi dalla perdita del tessuto osseo. “La tipica dieta occidentale è caratterizzata da un’elevata presenza di sodio e da un basso contenuto di potassio. Questo accresce notevolmente le probabilità di sviluppare l’ipertensione. Ridurre l’introito di sodio è un metodo consolidato per abbassare la pressione sanguigna, ma il nostro lavoro suggerisce che aumentare l’apporto dietetico di potassio può svolgere un ruolo altrettanto importante nella lotta contro l’ipertensione”. (Salute, Sole 24ore) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi….…….. E mort a criatur e nu'n simm chiu cumbare

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Anno V – Numero 1093 Martedì 11 Aprile 2017 – S. Stanislao

AVVISO Ordine

1. ORDINE: assistenza legale

gratuita

2. Concorso straordinario

3. Visita guidata a Pietrelcina

4. ORDINE: eventi mese di

Aprile

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 5. Pressione, più potassio

da frutta e verdura per

tenerla bassa

6. Omeopatia: ecco come

funziona

Prevenzione e Salute

7. Niente televisione a cena,

e si mangia di meno

8. Ti ha spezzato il cuore?

Tre modi per non soffrire

9. Per quali motivi si

gonfiano le caviglie?

Meteo Napoli

Martedì 11 Aprile

Variabile

Minima: 11° C Massima: 19 °C Umidità: Mattina = 70%

Pomeriggio = 45%

PRESSIONE, PIÙ POTASSIO DA FRUTTA E VERDURA PER TENERLA BASSA

Una dieta ricca di frutta e verdura potrebbe aiutare a combattere l’ipertensione.

Gli alimenti ricchi di potassio, come patate dolci, avocado, spinaci, fagioli e banane, potrebbero infatti servire ad abbassare la pressione sanguigna. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista American Journal of Physiology - Endocrinology and Metabolism, secondo cui aumentare l'apporto giornaliero di potassio potrebbe fare bene tanto quanto ridurre l’assunzione di sale. Hanno così osservato che, indipendentemente dall’assunzione di sodio, l’elevato consumo di alimenti ricchi di potassio era associato a una riduzione dei livelli della pressione sanguigna. In particolare, hanno osservato che l’organismo utilizza il sodio per mantenere uno stretto controllo sui livelli di potassio nel sangue, che risultano fondamentali per il corretto funzionamento del cuore, dei nervi e della funzione muscolare. Pertanto, se la presenza di potassio nella dieta risulta bassa, il corpo tenderebbe a trattenere il sodio, in modo da conservare le risorse limitate di potassio. Questo processo, equivarrebbe ad assumere una quantità maggiore di sodio attraverso la dieta. Alla luce dei risultati dell’indagine, i ricercatori consigliano di assumere ogni giorno circa 4,7 grammi di potassio, non solo per abbassare la pressione sanguigna, ma anche per ridurre gli effetti del sodio assunto tramite gli alimenti, per diminuire il rischio di calcoli renali e per proteggersi dalla perdita del tessuto osseo. “La tipica dieta occidentale è caratterizzata da un’elevata presenza di sodio e da un basso contenuto di potassio. Questo accresce notevolmente le probabilità di sviluppare l’ipertensione. Ridurre l’introito di sodio è un metodo consolidato per abbassare la pressione sanguigna, ma il nostro lavoro suggerisce che aumentare l’apporto dietetico di potassio può svolgere un ruolo altrettanto importante nella lotta contro l’ipertensione”. (Salute, Sole 24ore)

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Proverbio di oggi….…….. E mort a criatur e nu'n simm chiu cumbare

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1093

PREVENZIONE E SALUTE

NIENTE TELEVISIONE A CENA, E SI MANGIA DI MENO

Consumare i pasti davanti alla tv potrebbe spingere a mangiare di più.

Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista Journal of the academy of

nutrition and dietetics , secondo cui anche consumare i pasti fatti in

casa aiuterebbe restare in forma. I cibi preparati fuori dalle mura domestiche, invece, potrebbero essere

meno salutari e favorire l’accumulo di peso eccessivo.

L’indagine ha analizzato i dati raccolti dall’Ohio Medicaid Assessment Survey 2012, un sondaggio

telefonico che ha coinvolto 12.842 cittadini americani.

Durante l’intervista ai partecipanti - che avevano consumato almeno un pasto in famiglia nella

settimana precedente - è stato chiesto di rispondere ad alcune domande riguardanti la loro forma fisica

e le loro abitudini alimentari.

In particolare, i volontari hanno dovuto indicare quanto spesso consumassero i pasti in compagnia della

loro famiglia, con quale frequenza guardassero la televisione durante i pasti e se i cibi consumati di

solito venissero preparati in casa o fossero acquistati all’esterno.

Gli studiosi hanno rilevato che oltre la metà dei partecipanti consumava i pasti in famiglia quasi tutti i

giorni, il 35% durante alcuni giorni e il 13% solo pochi giorni a settimana. Inoltre, circa un terzo dei

volontari guardava la tv durante il pranzo o la cena, mentre il 36% non aveva quest’abitudine. Infine,

nel 62% dei casi i pasti consumati in famiglia erano preparati in casa.

Al termine della ricerca, gli autori hanno scoperto che guardare la tv durante i pasti e consumare cibi

cucinati fuori casa aumentava il rischio di obesità.

È, infatti, emerso che gli adulti che consumavano pasti fatti in casa avevano il 26% di probabilità in

meno di diventare obesi rispetto ai soggetti che mangiavano cibi acquistati fuori di casa.

Inoltre, i volontari che non guardavano la televisione durante i pasti correvano un rischio di

obesità inferiore del 37%, rispetto ai partecipanti che erano abituati a mangiare davanti alla tv.

La frequenza con cui venivano consumati i pasti in famiglia non influenzava, invece, le probabilità di

accumulare o meno chili di troppo.

“L'obesità era frequente tra gli adulti che mangiavano in famiglia solo uno o due giorni a settimana,

come tra coloro che consumavano i pasti in famiglia tutti i giorni – spiega Sarah Anderson, che ha

coordinato lo studio -.

Invece, indipendentemente dalla frequenza dei pasti consumati in famiglia, l'obesità era meno comune

tra le persone che non mangiavano davanti alla tv e tra quelle che consumavano pasti fatti in casa”.

(Salute, Sole 24ore)

Chi tiene la TELEVISIONE SPENTA durante i pasti

correrebbe,

un RISCHIO PIÙ BASSO del 37% di diventare OBESO.

SCOMPARIRE PREMATURAMENTE.

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1093

SCIENZA E SALUTE

OMEOPATIA: ECCO COME FUNZIONA

Per molti l’omeopatia è una disciplina assimilabile alle medicine tradizionali orientali. Tale metodologia di cura è nata alla fine del 1800 in Germania, poi si è diffusa un po’ in tutto il mondo, anche in oriente. In India ad esempio è una delle principali medicine ufficiali, accanto ad ayurveda, yoga, naturopatia, Unani, Siddha e la medicina occidentale. Questa disciplina poggia le sue fondamenta sulla legge dei simili, secondo la quale ogni sostanza è in grado di guarire i sintomi che potrebbe causare in un eventuale stato patologico purché somministrata in dosi infinitesimali. Quando ci punge un’ape, per es., la parte interessata tende a gonfiarsi, arrossarsi e a far male: il rimedio omeopatico è apis, ottenuto per triturazione, progressiva diluizione e dinamizzazione dell’ape intera, ovvero dell’agente in grado di provocare il disturbo.

OMEOPATIA E LEGISLAZIONE In Italia dal 2002 la Federazione nazionale degli ordini dei medici ha riconosciuto per il loro rilievo sociale le medicine complementari e non convenzionali come un atto medico secondo l’articolo 15 del codice di deontologia medica. Il dottor Andrea Geraci dell’Unità di medicina integrata del Centro nazionale per la salute globale (Istituto Superiore di Sanità) precisa: «L’Oms ha emesso nel 2009 delle linee guida riguardo la sicurezza per la preparazione dei

prodotti omeopatici. In Italia gli articoli 16-20, (norme speciali applicabili ai medicinali omeopatici) del Decreto Legislativo 24 aprile 2006, n. 219, collocano i prodotti omeopatici nell’ambito dei medicinali per uso umano. Per quanto riguarda i professionisti, sempre in Italia, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri ha istituito in vari ordini provinciali il registro dei medici che praticano l’omeopatia, ma anche l’omotossicologia e la medicina antroposofica, scuole diversificate rispetto alla medicina omeopatica classica. A livello governativo esiste un accordo del 7 febbraio 2013 tra governo, regioni e Province autonome di Trento e Bolzano concernente i criteri e le modalità per la formazione e il relativo esercizio dell’agopuntura, della fitoterapia e dell’omeopatia da parte dei medici chirurghi e odontoiatri».

RIMEDI OMEOPATICI: COSA SONO : L’omeopatia si avvale, dunque, dell’utilizzo di rimedi che

possono essere di origine vegetale (di solito si usano piante fresche da qui la confusione fra omeopatia e fitoterapia), animale (ovvero animali interi vivi come l’ape, secchi, ma anche prodotti fisiologici come il veleno dei rettili) o minerale (a volte nella composizione si ritrovano metalli, derivati di minerali, ma anche composti ottenuti dalla ricerca omeopatica e definiti dal metodo di preparazione) e anche composti chimici tipici della medicina convenzionale. Il rimedio omeopatico si ottiene attraverso diluizioni, una serie di deconcentrazioni progressive, cui seguono le dinamizzazioni o succussioni, energiche agitazioni delle diluizioni. I rimedi sono commercializzati, per lo più, sotto forma di granuli da sciogliere direttamente sotto la lingua.

UNA GIORNATA INTERNAZIONALE: Per ribadire le potenzialità di questa medicina

complementare, durante la giornata internazionale dell’omeopatia i medici e veterinari iscritti all’albo ed esperti nelle medicine complementari offrono visite gratuite per sensibilizzare i pazienti sulle modalità secondo le quali l’omeopatia affronta molti disturbi comuni come i mali di stagione. (Salute, Secolo XIX)

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1093

PREVENZIONE E SALUTE

TI HA SPEZZATO IL CUORE? TRE MODI PER NON SOFFRIRE

Studio su un gruppo di studenti britannici: esercizio, alternative e distanza dal profilo Facebook dell’ex sono i segreti per venirne fuori

Qualcuno vi ha appena spezzato il cuore, cosa fare per alleviare quell’insopportabile senso

di disperazione?

Beh, la prima regola è senza dubbio quella di concentrarsi sull’esercizio fisico.

Non lo consigliano soltanto i guru dello yoga (che segnalano precisi schemi di allenamento per

raggiungere lo scopo) ma anche il Royal College of Psychiatrists.

Un articolo apparso sul Guardian spiega come siano tutti

d’accordo sul fatto che l’esercizio riduca immediatamente il

senso di tristezza e di rabbia.

Se il dolore che provate è particolarmente intenso, l’attività

ginnica innanzitutto vi aiuterà a dormire e a riacquistare

autostima .

Le endorfine che vengono rilasciate durante l’esercizio sono rimedi naturali contro il dolore.

In media la quantità di esercizio consigliata è di mezz’ora al dì per 5 giorni alla settimana.

Ma potreste fare anche meno, non importa.

Ok, quindi buttarsi sul movimento. E poi?

A cos’altro possiamo appellarci se il nostro cuore sanguina per una delusione cocente?

Allora, regola numero uno,

smetterla con le incursioni sul profilo facebook del vostro ex.

Uno studio effettuato su 464 persone, la maggior parte della quali studenti di sesso femminile, ha

stabilito che quelle fra loro che non avevano mai smesso di controllare la pagina social del fidanzato

perduto, hanno impiegato molto più tempo a «guarire» e a staccarsi dal vecchio rapporto.

Un altro sistema utile per venirne fuori è:

affrontare una rielaborazione della storia, esaminandone in profondità tutti i passaggi anziché cercare di dimenticare o di buttarsi tutto alle spalle senza alcun ragionamento

Esperimenti su persone che avevano scelto questo percorso hanno dimostrato che con maggiore

facilità erano riuscite ad uscire dal problema.

Un terzo passo è quello di:

tuffarsi subito in un nuovo amore.

Potrebbe anche essere rischioso perchè siete ancora legati all’altra persona e potreste fare due errori:

cercare qualcuno di molto simile, oppure fare del male a chiunque vi capiti fra le mani.

Ma il beneficio di iniziare una nuova avventura è assicurato: rafforzerà ancora una volta la vostra

autostima e vi trascinerà lontano dai ricordi con maggiore rapidità.

Insomma, alla fine la ricetta più semplice e memorizzabile per bloccare le sofferenze d’amore è

questa: fate ginnastica e trovatevi un nuovo amore. (Salute, La Stampa)

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1093

PREVENZIONE E SALUTE

PER QUALI MOTIVI SI GONFIANO LE CAVIGLIE?

In genere, l'«edema» deriva in prima battuta dalla difficoltà dei vasi capillari a far rifluire il sangue verso l'alto

Con il caldo non è difficile trovarsi alla sera con piedi e caviglie leggermente gonfi, soprattutto se si è stati a lungo in posizione eretta. Ma se questo inconveniente non si risolve con semplici accorgimenti (per es. sdraiandosi con in piedi in alto o con qualche esercizio) allora è meglio sottoporlo all’attenzione del medico. «Il gonfiore (o edema) è dovuto all'accumulo di liquido nello spazio interstiziale tra le cellule - spiega Raffaele Landolfi, prof. di Medicina interna all'Università Cattolica di Roma -. In genere, il problema deriva in prima battuta da una difficoltà dei vasi capillari a far rifluire il sangue verso l'alto, il che provoca, per forza di gravità, un accumulo di liquidi a livello delle caviglie e, spesso, anche dei piedi.

Le cause possono essere diverse.

Ci può essere un difetto della circolazione venosa a livello delle gambe, o varici vere e proprie. Il gonfiore può essere anche spia di una trombosi venosa profonda, tipica complicanza delle vene

varicose. Talvolta, il gonfiore è causato da un trauma, una distorsione, oppure è il segnale di una malattia

reumatica, in genere un'artrite, di rado un'artrosi. Cause più serie di edema alle caviglie sono scompenso cardiaco, malattie renali o del fegato. Infine, non mancano i casi in cui il gonfiore è l'effetto collaterale di alcuni farmaci antipertensivi,

per esempio i calcio-antagonisti».

COME SI CAPISCE QUAL È LA CAUSA? «Se il gonfiore è modesto e si verifica a fine giornata, magari

dopo essere stati a lungo in piedi, è probabile che la causa sia da attribuire a difetti della circolazione venosa. Se l'edema compare in una persona anziana ed è accompagnato da affanno potrebbe trattarsi di scompenso cardiaco. In questi casi il paziente può notare un aumento di peso repentino, anche di tre o quattro chili in pochi giorni, che non va mai sottovalutato. Il gonfiore alle caviglie associato a edema delle palpebre può invece essere spia di un problema renale, come la sindrome nefrosica. Se è, invece, in atto una trombosi venosa profonda, l'edema, tipicamente a una sola caviglia, è in genere accompagnato da dolore, cambiamento di colore delle cute e senso di peso. Per confermare eventuali sospetti sono utili ecocolordoppler venoso, ecocardiogramma, test di funzionalità renale o epatica».

QUALI SONO I RIMEDI? «Se l'edema è lieve e passeggero, in genere non c'è da preoccuparsi. Un

controllo medico è invece sempre opportuno se il gonfiore alle caviglie perdura nel tempo. Il trattamento dipende dalla causa. Se all'origine del disturbo c'è un problema di circolazione venosa si può vedere se le cose migliorano con esercizio fisico, calze elastiche e tenendo i piedi un po' sollevati a fine giornata. La trombosi venosa si contrasta con una terapia con anticoagulanti. In caso di scompenso cardiaco bisogna calibrare bene la terapia e in caso di problemi renali o epatici bisogna affrontare la patologia di base». (Salute, Corriere)

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PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1093

ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di APRILE

DATA TITOLO CF MARTEDÌ 11 APRILE

Ore 21,00

FARMACI INNOVATIVI: Ruolo del Farmacista Prof. G. Pignataro; Prof. F. Frecentese

15

(5 + 10 Fad)

ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione

Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato nel uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2016. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2016 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti i requisiti. L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)

ORDINE: L’ORGOGLIO DELL’ APPARTENENZA

Dal mese di Luglio u.s. è disponibile presso i nostri uffici In una fase caratterizzata da una profonda crisi di valori e di appartenenza ad una comunità professionale, l’Ordine Professionale ha ritenuto, al fine di rinvigorire il sentimento di legame alla nostra antica professione, di realizzare una spilla da poter apporre sul bavero della giacca (Uomo e Donna) che richiama il Nostro logo brevettato (Mortaio farmaceutico, pestello, serpente e tricolore, realizzato in occasione del

Centenario della Nascita dell’Ordine Professionale di Napoli). Realizzate due tipologie di spillo da giacca:

1. Spillo in oro 750° realizzato a MANO (tranciatura, coniatura, rifinitura, saldatura, lucidatura) Spillo in argento 925° realizzato a MANO (tranciatura, coniatura, rifinitura, saldatura,

lucidatura e bagno galvanico argento)

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

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PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1093

Ordine: I Farmacisti Napoletani incontrano PADRE PIO: VISITA A PIETRELCINA

Sabato u.s. l’Ordine in collaborazione con l’Unione Cattolica Farmacisti Italiani di Napoli (UCFI-NA), ha fatto visita a Pietrelcina: terra di Padre Pio.

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PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1093

REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI

BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016

Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania

QUOTA SOCIALE 2017

E’ in riscossione la quota sociale 2017 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.

Gli ISCRITTI che NON HANNO ANCORA RICEVUTO L’AVVISO DI PAGAMENTO, POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine INSERENDO il proprio CODICE FISCALE

al seguente link:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quota-sociale-2017

ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA

Da Febbraio 2016 assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti

Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando

1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad

offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo livello.

Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre

maggiore vicinanza che l’Ordine ha instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi

che investono i laureati in farmacia, nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali.

Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine Martedì dalle 14.30 alle 16.30.

I Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti

modalità: 1. Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961

3.Inviare e-mail all’indirizzo: [email protected] o [email protected]