Verde Pensile

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Scenari e percorsi di innovazione urbana

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Verde pensile scenari e percorsi

di innovazione urbana

Sandra Marraghini

SANDRA MARRAGHINIArchitetto, specializzata in Architettura del Paesaggio e Documentazione Centri Storici, presidente della sezione di Italia Nostra di Arezzo, è libera professionista e docente di Applicazioni e Fondamenti della Geometria Descrittiva presso la facoltà di Architettura di Firenze.Si occupa di design e innovazione, architettura, restauro, beni culturali e paesaggio.

prezzo € 10,00

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di innoVazione urbana

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Sandra Marraghini

Verde pensile scenari e percorsi di innovazione urbana

Analisi dello sviluppo delle coperture e delle pareti ecologiche, e applicazioni pratiche per la rivalutazione del paesaggio urbano e

il miglioramento della qualità della vita

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copyright © 2012 arch. Sandra Marraghini

impaginazione e cura tipografi ca:Edizioni Giorgio Vasari srlvia Mantegna 4, Arezzotel. 392 9596285 – fax 0575 1657738email [email protected]

ISBN 978-88-905493-3-5prima edizione novembre 2012

in copertina: ideazione Sandra Marraghini, foto ed elaborazione grafi ca di Giulia Nozzoli

le foto con il marchio sono rilasciate con licenza Creative Commons e possono essere riutilizzate liberamente.

le foto senza logo sono di proprietà di Sandra Marraghini. Del testo e delle foto senza logo è vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, se non autorizzata

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le foto senza logo sono di proprietà di Sandra Marraghini. Del testo e delle foto senza logo è vietata la riproduzione,

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INDICE

TETTI E PARETI VERDI: STATO DELL’ARTE 7 SVILUPPO SOSTENIBILE E VERDE PENSILE 7 Nuovi scenari urbani sostenibili 7 Il dibattito sulle energie rinnovabili in Italia 7 Diffusione del verde pensile e nuova ecologia 8 Gli orti urbani 9 Il ruolo del design per l’affermazione di nuovi modelli di vita urbana 9 Nuova tradizione 10

TETTI E PARETI VERDI: RISPARMIO ENERGETICO E BENEFICI AMBIENTALI 11 I benefici ecologici dei tetti verdi 11 In sintesi, l’elenco dei benefici ambientali di tetti e pareti verdi 12 Diminuzione del ruscellamento delle acque meteoriche 12 Effetto delle coperture sul microclima 12 Fissaggio delle polveri sottili 14 Isolamento termoacustico 14 Sfruttamento delle superfici e aumento del valore degli immobili 14 Salvaguardia e tutela delle biodiversità 14 Orti sociali 14

TETTI E PARETI VERDI: TECNOLOGIE E METODI DI REALIZZAZIONE 17 Tetti verdi estensivi 17 Tetti verdi intensivi 18 Pannelli applicabili su pareti esterne preesistenti 18 Muri vegetali 19 Parete vegetale integrata (brevetto Patrick Blanc) 19 Pannelli vetrati con alghe come bioreattori 20

BEST PRACTICES 21 Progetti realizzati High Line, New York, USA 22 Promenade Plantée, XII Arrondissement, Parigi 24 Museo Quai Branley, Parigi 26 Darmstadt, Waldspirale 28 School of Art, Design and Media, Nanyang, Singapore 30 Environment Park, Torino, Italia 30 Vancouver West Convention Center, Vancouver, Canada 30 City Hall, Chicago, USA 32 Villaggio olimpico XX Olimpiade invernale, Italia, Sestriere 34 Scuola materna, Germania, Hoehnwart 34 Barclays Bank, Inghilterra, Londra 34 Policlinico, Italia, Catania 34

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Sandra Marraghini

Architetto, specializzata in Architettura del Paesaggio e Documentazione Centri Storici, presidente della sezione di Italia Nostra di Arezzo, è libera professionista e docente di Applicazioni e Fondamenti della Geometria Descrittiva presso la facoltà di Architettura di Firenze.Si occupa di design e innovazione, architettura, restauro, beni culturali e paesaggio.

L’Autore desidera ringraziare Matteo Berilli per l’elaborazione dei rendering a fine volume e Giulia Nozzoli per la copertina

Albergo, Italia, Abano Terme 34 CaixaForum, Madrid, Spagna 34 Centro Commerciale “Fiordaliso”, Rozzano (Mi), Italia 36

Urban Factory 34 Vancouver Harvest Tower, Vancouver, Canada 34 London Farm Tower, Londra, Regno Unito 36 Dragonfly, New York, USA 37 Bosco Verticale, Milano, Italia 37 Skyland, Milano, Italia 38 SCENARI E PERCORSI DI INNOVAZIONE VERDE A FIRENZE 39 Firenze e la tradizione del bel paesaggio 39 Il verde pensile: una nuova opportunità per Firenze 40 Gli spazi verdi a Firenze: iniziative comunali 2010/2012 40 Florens 2010, installazione di un prato in piazza del Duomo 42 Invasioni Botaniche 2011 42 Controversie e critiche 44 La Parete Verde presso le ex carceri delle Murate 44 Parco San Donato – Novoli, Quartiere 5 46 Il Parco delle Cascine 46 Estratto del regolamento edilizio in vigore nel comune di Firenze 46

SCHEDE DI PIANTE ADATTE ALL’INVERDIMENTO NELL’AREA FIORENTINA 51

PROPOSTE E SUGGESTIONI D’INNOVAZIONE 55 Coperture di capannoni, supermercati e stazioni di servizio, 55 con inverdimenti di tipo estensivo Coperture condominiali come nuova opportunità ricreativa 55 per le categorie disagiate, anziani e mamme con bambini BIBLIOGRAFIA 58 SITOGRAFIA 59

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NUOVI SCENARI URBANI SOSTENIBILI

Uno dei problemi contemporanei più impegnativi è lo sfruttamento incontrollato di risorse naturali e uma-ne e di risorse energetiche non rinnovabili.

Un insaziabile bisogno di produrre, di ingurgitare energia, è alla base del nostro benessere ma siamo consapevoli che questa condizione così come viene condotta oggi non potrà durare a lungo.

Di strategica importanza è concepire uno sviluppo sostenibile in cui ricerca e innovazione siano finalizzate all’utilizzo di fonti di energia pulite e rinnovabili, in alter-nativa al consumo smodato di quelle non rinnovabili o ad alto rischio di pericolosità.

Un ruolo determinante nella gestione di tali trasfor-mazioni è giocato dalla capacità di visione di nuovi modelli di sviluppo in equilibrio con l’ambiente, che offrano pari opportunità per tutte le persone.

Anche il mondo delle professioni possiede in questa trasformazione una grossa responsabilità, che deve essere spesa mettendo in campo tutte le proprie risor-se e competenze, per individuare metodi e strumenti che consentano di tradurre in pratica tali impegnativi obiettivi.

Una grande sfida per il settore della progettazione è costituita dai nuovi assetti che si possono prefigurare con l’introduzione delle energie alternative e dell’ade-guamento del sistema degli insediamenti umani, dell’edilizia e dei servizi, e per l’Italia in particolare, di gestirne sapientemente l’inserimento nei nostri straor-dinari contesti paesaggistici, artistici e monumentali.

L’introduzione di sistemi di captazione di energia rin-novabile e del relativo apparato impiantistico com-portano la predisposizione di progetti di nuove forme architettoniche, nuovi componenti edilizi, nuovi pro-dotti.

Esemplare e culturalmente prestigiosa la presa di posizione, a questo proposito, dell’architetto Ren-zo Piano, che ha denunciato quella che chiama “l’esplosione delle città”, cioè l’espansione continua e incondizionata del costruito e delle aree urbanizzate, indicando la necessità di invertire tale tendenza da “esplosiva” in “implosiva” e di non costruire più nuovi insediamenti, ma riqualificare l’esistente, abbattendo l’utilizzo di nuove superfici e lo spreco di risorse naturali ed energetiche non rinnovabili.

IL DIBATTITO SULLE ENERGIE RINNOVABILI IN ITALIA

Alcune fonti alternative di energia pulita risultano adeguate al clima italiano, ma presentano, nella loro applicazione diffusa a grande scala, alcune contrad-dizioni.

Quando si ha a che fare con il paesaggio e l’am-biente non esiste una soluzione globalmente valida, ma risulta più efficace individuarne ogni volta una specifica sulla base delle opportunità e della vocazio-ne che ogni diversa situazione presenta.

Nel campo delle energie rinnovabili tanto più è im-portante tenere presente questo principio metodolo-gico, che trova i suoi fondamenti nella concezione

TETTI E PARETI VERDI: STATO DELL’ARTE

SVILUPPO SOSTENIBILE E VERDE PENSILE

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ecosistemica del paesaggio. Il dibattito sull’impatto ambientale è per questo mol-

to accesso, al punto di trovare in posizioni di contrasto le stesse associazioni ambientaliste. Una fonte come l’eolico, se da una parte rappresenta un tipo energia alternativa rinnovabile molto interessante, dall’altra suscita molti dubbi e opposizioni.

La realizzazione di questi impianti avviene in contesti paesaggistici delicatissimi come i crinali montani, con effetti devastanti sul piano dell’impatto visivo e con tutta una serie di conseguenze negative rispetto alla vocazione turistica, spesso unica vera risorsa di certi nostri territori.

Molti dubbi sorgono a proposito del rapporto costi/benefici: gli impianti eolici costruiti sui crinali hanno alti costi di realizzazione e altrettanto alti di smaltimento, al punto da far prevedere irrealizzabile un eventuale loro smontaggio nel momento in cui dovessero risultare una tecnologia superata.

Lo stesso problema si presenta anche con le instal-lazioni degli impianti fotovoltaici, che se da una parte, per il fatto di utilizzare l’energia solare, risulterebbero particolarmente congeniali all’ambiente italiano, dall’altra, a causa delle estese superfici che richiedo-no e spesso in mezzo a campagne virtuosamente col-tivate, possono risultare addirittura improponibili nei nostri pregiati paesaggi. Ciò potrebbe compromette-re la possibilità di investimenti più vocazionali per il ter-ritorio, legati alla fruibilità del patrimonio culturale, per-dendo così importanti opportunità di riqualificazione.

Appare, stante la ricerca in questo campo a oggi, in generale più sensata la logica della sommatoria di piccoli interventi ben inseriti di integrazione e riquali-ficazione energetica che non quella rigida e impat-tante dei grandi impianti. In Italia può dimostrarsi più opportuno l’introduzione e la diffusione della tecnolo-gia delle tegole fotovoltaiche che si inseriscono molto bene esteticamente, piuttosto che le centrali fotovol-taiche con la sfilata di brutti pannelli inadatti ai nostri contesti paesaggistici sempre caratterizzati da storici-tà e monumentalità. Così come può risultare oppor-tuno in molti casi integrare varie modalità di approv-vigionamento e ottimizzazione energetica realizzando sulle coperture degli edifici insieme o in alternativa al fotovoltaico altri tipi di interventi a seconda del caso

specifico, come i tappezzamenti vegetali.

DIFFUSIONE DEL VERDE PENSILE E NUOVA ECOLOGIA

Quello delle coperture e delle pareti verticali verdi è un settore in espansione che merita grande conside-razione per i vantaggi ambientali che sta dimostran-do.

I tetti verdi sono tra gli interventi che possono go-dere degli incentivi fiscali per l’abbattimento del con-sumo energetico. In Germania e in Svezia sono già ampiamente sperimentati e applicati, anche in Gran Bretagna, in Spagna, Stati Uniti, Canada, Giappone e Brasile, dove si stanno cominciando a utilizzare sem-pre più diffusamente, grazie allo sviluppo della ricerca già avviato. Esistono in Italia numerosi esempi di nuovi progetti e realizzazioni e un’esperienza pilota portata avanti dal comune di Bolzano, che ha prodotto una normativa edilizia per incentivarne la realizzazione, ma molto ancora deve essere fatto.

Nello stesso tempo sta esplodendo, anche nel no-stro Paese, la “moda” del giardino verticale assieme alla richiesta di rivestire pareti interne e esterne con piante, grazie al successo internazionale e alla divul-gazione delle architetture di Patrick Blanc. Il tema dei giardini verticali e pensili è posizionato nell’ambito di un nuovo romanticismo volto al recupero della natura selvaggia e non viene scelto solo per le caratteristiche pur rilevanti di vantaggi ambientali, che riesce a risol-vere senza bisogno di occupare ulteriore spazio, ma sulla base dell’idea che il verde aiuti a vivere meglio. Questa convinzione affonda le sue radici nelle conce-zioni ecologiste diffusesi a partire dagli anni Sessanta soprattutto in Germania e in Austria, non a caso la patria di quel Friedensreich Hundertwassen che già alla fine degli anni Ottanta progettava il suo Hunder-twasserhaus nel quartiere di Landstraße, a Vienna: un complesso di case popolari.

La suggestione e il successo di pareti e tetti verdi nelle città si aggiungono come nuova prospettiva nell’ambito del “terzo paesaggio” di Gilles Clement, nel Junkspace di Rem Koolhaas, ovvero laddove la città – nei suoi segmenti abbandonati, i suoi retri, nei vuoti e interstizi – diventa foresta e, spontaneamente,

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consente lo sviluppo di forme antropiche e naturali. Questo è il nuovo regno della biodiversità.

GLI ORTI URBANI

Ciò che ha contribuito grandemente a dare impul-so e a suscitare un sempre maggiore interesse per la diffusione del verde sui tetti in ambiente urbano è lo sviluppo delle colture idroponiche.

Questo metodo di coltivazione è una tecnica di agri-coltura avanzata e intensiva, dove le piante vengono cresciute in un ambiente controllato con acqua arric-chita di minerali essenziali, in questo modo è possibile produrre frutta e ortaggi, utilizzando fino a 20 volte in meno di terra e 10 volte in meno di acqua rispetto all’agricoltura convenzionale, ed eliminando pesticidi chimici, fertilizzanti ed emissioni di CO2 (quelli derivati dalle macchine agricole e trasporti a lunga distanza).

L’agricoltura idroponica può aiutare la gente a vive-re in modo sostenibile grazie alla diffusione dell’agri-coltura urbana, che consente di produrre ciò di cui si ha bisogno senza danneggiare il mondo intorno a noi.

Gli scienziati sperano di poter rendere realizzabili questi sistemi nei tetti per produrre frutta e verdura a chilometri zero, da consumare fresca appena colta. Si punta molto verso la diffusione dell’autoproduzione e si stanno progettando nuove tipologie residenziali in cui è previsto per ogni abitazione uno spazio esterno o sul tetto o sul terrazzo per coltivare i vegetali da por-tare direttamente sulle proprie tavole.

Sono già numerosi in quasi tutte le più grandi metro-poli del mondo i progetti di enormi edifici denominati urban factory, il cui fascino è indiscutibile per il farci sperare di rendere realizzabile ciò che fino a poco tempo fa era addirittura impensabile.

I nuovi modelli dell’abitare e del vivere sociale rendo-no ipotizzabili nuovi idilliaci scenari di un futuro possi-bile di progresso e benessere, egualmente distribuito tra tutte le persone, senza depauperare la natura e le sue risorse.

IL RUOLO DEL DESIGN PER L’AFFERMAZIONE DI NUOVI MODELLI DI VITA URBANA

Il design attraverso la ricerca può contribuire in modo determinante all’innovazione e a qualificare le nuove tecnologie verdi per l’affermazione di nuovi pro-dotti che derivano dai nuovi stili di vita. Il design, che attraverso la creatività e la progettualità è capace di fondere la funzione in forma e la forma in simbolo pre-gnante di significato, è in grado di trasformare la tec-nicità delle attuali proposte di coperture e pareti verdi in nuovo linguaggio e di combinare nei nuovi modelli di vita sostenibilità a bellezza. Le coperture verdi, se non ben progettate rispetto alla gestione del lavoro di manutenzione che occorre per conservarle, possono cadere nel giro di poco tempo nel degrado, questo non deve scoraggiarci, ma motivarci a cercare solu-zioni per realizzare questi nuovi spazi abitativi e urbani in modo che la loro qualità rimanga nel tempo.

L’obiettivo che ci si propone è di condurre attraverso la disciplina del design il processo, che si rende oggi necessario, di riscatto di vasti territori delle nostre città dallo squallore del degrado: periferie residenziali, aree dismesse, zone industriali. Nel nostro Paese, in con-trasto con la bellezza dei suoi monumenti artistici, dei suoi centri storici e del paesaggio naturale abbiamo realizzato sostanzialmente della brutta architettura in un’incoerente e informe combinazione urbanistica. La sfida per rendere più vivibili e umani i nostri insedia-menti e migliorare la qualità della vita non può riguar-dare solo le nuove edificazioni, ma anche la riqualifi-cazione del costruito esistente per renderlo fruibile in una nuova dimensione ecologica. Le nuove tecnolo-gie a disposizione dei tetti verdi e delle pareti verticali verdi con la diffusione della cultura idroponica apro-no scenari nuovi nel settore della riqualificazione am-bientale delle città, andando a fornire un’opportunità realizzabile per futuristiche proposte architettoniche, per nuovi modi di riuso urbano, per l’affermazione di nuovi linguaggi.

La diffusione di pareti vegetali, di giardini pensili e orti urbani possono rappresentare un’ottima modali-tà per ottenere la combinazione di vantaggi a livello di risparmio energetico, di miglioramento climatico e ambientale con la soddisfazione di bisogni più pret-

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tamente estetici. Il verde utilizzato come connettivo all’interno delle città è in grado di ricomporre in un insieme sensato e ricco di signifi cato la sommatoria di singoli interventi edilizi senza qualità e assolutamente incoerenti tra loro: nello stile, nelle altezze, nei colori ecc. Il connettivo verde può aiutare a restituire quel disegno di città che nella maggior parte delle periferie è tristemente assente e può costituire un modo prati-cabile di restituire un’immagine e una dignità estetica a periferie e zone industriali.

Lo sviluppo di tali interventi presenta sicuramente l’enorme vantaggio di un indotto per alcuni settori produttivi che potrebbe risultare consistente, non solo per le aziende legate alla produzione e al montaggio di coperture e pareti vegetali, ma anche per il settore vivaistico, per le aziende del mobile e del complemen-to di arredo che potrebbero trovare un nuovo fi lone produttivo e di innovazione di prodotto nell’arreda-mento e nel complemento di arredo da esterno e dell’ecodesign. Una nuova tendenza già registrata al Salone del Mobile di Milano 2012, che ha presentato le innovazioni più importanti, non tanto nella consue-ta miriade di belle sedie, ma nell’arredo per l’outdoor.

Il crescente interesse verso un approccio responsa-bile all’edilizia cittadina e alla sua integrazione essen-ziale con la presenza di un verde funzionale è un fe-nomeno crescente che attraversa e muta allo stesso tempo i metodi di progettazione fi no a ora adottati. L’analisi e la comprensione delle realtà a oggi esistenti e dei concept per gli sviluppi futuri consente di capire quali siano, a livello effettivo, gli ambiti di intervento più concretizzabili.

NUOVA TRADIZIONE

Un ossimoro che lega insieme due concetti forti ed evocativi, in aperto contrasto semantico tra loro, simbolo, e insieme chiave di volta del costante mu-tamento delle condizioni sociali che trasversalmente attraversano ogni contesto, stravolgendo i concetti abitativi, gli stili di vita e di lavoro.

Questo ambito di intervento, l’individuazione di spa-zi di progettazione nell’ambito della nuova tradizione, applicata ai concetti di eco sostenibilità è l’obiettivo che ci si propone di indagare, prefi gurano soluzioni e nuovi progetti che possano indurre a recuperare e ripensare in chiave contemporanea e futuribile il tradi-zionale e atavico rapporto tra l’uomo e la natura, che la società di oggi sembra aver quasi dimenticato.

L’idea di uno sviluppo sostenibile possiede in sé una funzione educativa, che favorisce negli utenti/cittadi-ni l’acquisizione di un’autoconsapevolezza sul peso e sul ruolo del singolo a fronte della collettività.

È una prospettiva antropocentrica quella che an-diamo cercando, un ritorno alle basi dell’essenza umana che implica al tempo stesso l’utilizzo di un mi-nor ausilio tecnologico. La fi ne del secolo scorso ha accelerato i ritmi sociali a un livello esponenziale, spin-gendosi verso i limiti della frantumazione del tessuto connettivo umano, avallata in questo da un’organiz-zazione utilitaristica degli spazi delle città.

Il costruito, negli ultimi decenni, ha sostituito intere distese di terra verde. Nelle nostre città tra un muro in cemento e le strade di asfalto, forse vediamo un albe-ro e qualche aiuola.

parete verde, ex carcere delle Murate, Firenze

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I BENEFICI ECOLOGICI DEI TETTI VERDI

La vivibilità dell’ambiente urbano e il miglioramento del microclima delle nostre città si possono raggiun-gere solo diffondendo le aree verdi. Ma la maggior parte degli spazi urbani è caratterizzato da una edifi-cazione di tipo intensivo. E allora, quali spazi possono ospitare la vegetazione?

Una risposta è stata quella di sistemare il verde “in testa” alle costruzioni.

Dagli anni Sessanta, quando si è diffuso il concetto di ecologia, il tetto giardino è stato visto come una possibile soluzione per il risparmio energetico e una risposta per l’inquinamento.

Difatti, il green roof è in grado di ristabilire un certo equilibrio tra vegetazione e costruito, riducendo sia le emissioni di anidride carbonica in città, che l’effetto “isola di calore”. Quest’ultimo fenomeno è denomi-nato Urban Heat Island Effect (UHI, effetto dell’isola di calore urbana) e si indica con esso quel processo che innesca l’innalzamento della temperatura media urbana rispetto a quella riscontrata nelle zone rurali limitrofe.

Una prima e immediata conseguenza è il crescente consumo dell’energia elettrica, utilizzata, ad esempio, per alimentare i condizionatori per il rinfrescamento estivo. Questi, uniti alla produzione di polveri, e all’im-missione di sostanze inquinanti, contribuiscono all’in-nalzamento della temperatura trasformando la città in una vera e propria isola di calore.

Il processo fotosintetico delle piante può, in que-

sto, venirci incontro. Esso trasforma l’energia solare in energia biochimica assorbendo, in particolare, la radiazione più calda. È stato calcolato che il verde as-sorbe una percentuale pari al 60-90% della radiazione solare, inoltre l’ombreggiamento dato dalla vegeta-zione riduce il carico termico entrante negli edifici fino al 50%, abbassando le temperature superficiali.

Per di più, la vegetazione, data la sua capacità di fissare la polvere, spesso causa di quelle fastidiosissi-me allergie oggi sempre più diffuse, trattiene la stessa evitando che resti sospesa nell’aria.

Ancora, il tetto verde con soli 8 cm di terriccio è in grado di trattenere in copertura e restituire all’ambien-te con l’evaporazione fino al 70% della pioggia.

Altra conseguenza delle mutate temperature del centro urbano è la maggiore frequenza di temporali, spesso anche violenti. In questo il green roof, se ap-plicato in larga scala, può ridurre sostanzialmente la quantità di acqua che defluisce nel sistema fognario, alleggerendone il carico. Di conseguenza l’usura ar-recata all’impianto è ridotta, comportando anche un minore costo per la collettività.

Per di più, il tetto verde, è capace di migliorare l’iso-lamento acustico abbattendo fino a 3 decibel ester-namente e 8 decibel all’interno della costruzione.

La vegetazione è, inoltre, una vera e propria prote-zione del tetto, in grado di prolungarne la vita ridu-cendo gli shock termici del manto impermeabile e i movimenti strutturali dell’edificio.

In ultimo, e non meno importante, il green roof mi-gliora l’impatto visivo delle coperture, sia piane che

TETTI E PARETI VERDI: RISPARMIO ENERGETICO E BENEFICI AMBIENTALI

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a falde, e può essere pensato come luogo naturale dove alcune specie di piante e animali possono tro-vare un habitat e svilupparsi in sintonia con l’ambien-te. I green roof, orti o giardini che ricoprono del tutto o in parte i tetti di abitazioni e non solo, sono infatti un perfetto connubio fra estetica, funzionalità e sostenibi-lità, che permette non solo di rendere gli edifici grade-voli alla vista ma rappresenta anche, e soprattutto, un sistema ecologico.

IN SINTESI, L’ELENCO DEI BENEFICI AMBIENTALI DI TETTI E PARETI VERDI

– Riducono il carico che grava sulla rete di smalti-mento delle acque piovane, dato che una gran par-te dell’acqua piovana viene assorbita dalle piante verdi oppure evapora;

– Producono un miglioramento del clima circostan-te, con riduzione degli aumenti di temperatura cau-sati nelle città dall’estendersi delle superfici artificiali (Urban Heat Island Effect);

– Proteggono i materiali strutturali del tetto stesso;– Uno strato vegetale vivo sul tetto sostituisce i me-

tri quadrati di verde occupati dal corpo dell’edificio e quindi contribuisce a conservare la biodiversità;

– Sono più belli di un tetto di cartone o lamiera e consentono soluzioni progettuali efficaci ai fini dell’in-serimento di edifici in delicatissimi contesti paesaggi-stici;

– Attenuano i rumori;– Proteggono dal calore estivo e hanno un effetto

isolante d’inverno;– Consentono soluzioni progettuali efficaci ai fini

dell’inserimento di edifici in delicatissimi contesti pae-saggistici;

– Consentono di creare piccoli spazi verdi sulle co-perture dei condomini utilizzabili a categorie sociali svantaggiate come anziani o bambini o portatori di handicap che potrebbero avere difficoltà a spostarsi da casa per raggiungere aree verdi troppo lontane.

Queste condizioni, di per se già punto di partenza ottimale per una riqualificazione degli spazi, trovano un più largo campo d’azione nelle varie applicazioni nelle quali il verde è divenuto un aspetto essenziale e

una delle tipologie di riqualificazione maggiormente utilizzate in Europa. Scegliere il green consente, allo stesso tempo, di avere un tetto con una durata nel tempo molto maggiore rispetto a una copertura clas-sica, diminuire il ruscellamento delle acque piovane e diminuire i costi degli impianti di condizionamento. Studi recenti sottolineano come le differenze di tem-peratura delle diverse tipologie di copertura offrano benefici diretti sulla qualità della vita e sul risparmio energetico. Si noti infatti che se una copertura nera registra, durante la stagione estiva, 80° C, una costitu-ita di coppi in media 50° C, una copertura green ne registra addirittura 30° C. Durante la notte infatti, un tetto verde tende a restituire il calore assorbito duran-te il giorno, abbassando quindi la temperatura all’in-terno dell’abitazione.

DIMINUZIONE DEL RUSCELLAMENTO DELLE ACQUE ME-TEORICHE

Uno dei vantaggi ottenibili con l’utilizzo del verde pensile è sicuramente quello dovuto alla quantità d’acqua meteorica che tale tipo di copertura è in grado di trattenere, con i dovuti benefici in termine di manutenzione e costruzione di impianti per lo smalti-mento delle acque. Nelle città dove l’urbanizzazione eccessiva negli anni non ha tenuto conto di queste problematiche la spesa per la regimazione delle ac-que, a seguito della scelta di utilizzare coperture im-permeabili è elevata: l’utilizzo di coperture verdi po-trebbe quindi, in tal senso, concorrere all’abbattimen-to di queste spese.

EFFETTO DELLE COPERTURE SUL MICROCLIMA

Altro consistente beneficio che si può trarre dall’in-stallazione di coperture verdi è senza dubbio costituito dal naturale fenomeno di evo traspirazione delle co-perture verdi e del loro impatto sulle aree immedia-tamente circostanti. L’acqua assorbita dalle piante viene restituita infatti sotto forma di vapore che gene-ra così un abbassamento globale della temperatura. Inoltre il calore assorbito durante il giorno viene restitui-

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parete verde, ex carcere delle Murate, Firenze, particolare

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to nel corso della notte poiché il cielo, comportandosi da corpo oscuro, tende ad attirare il calore, consen-tendone così il rilascio e l’abbassamento della tempe-ratura della copertura.

FISSAGGIO DELLE POLVERI SOTTILI

La presenza di coperture verdi contribuisce alla di-minuzione della presenza delle polveri sottili nell’aria. Questo effetto è dato dalla presenza, sulla superficie delle foglie, di uno strato d’aria umida che trattiene il pulviscolo presente nell’aria. In condizioni normali esso non presenta particolari rischi per la copertura verde ma se eccessivo può comprometterne l’equilibrio.

ISOLAMENTO TERMOACUSTICO

Un altro fattore importante e piuttosto noto è che la differenza di temperatura tra le coperture verdi e quel-le inerti/nere risulta essere enorme: a parità di condi-zioni la temperatura di una copertura verde non su-pera i 32° C in estate, contro gli oltre 80° C che si regi-strano su una copertura nera. Beneficio direttamente connesso a questo tipo di comportamento della co-pertura è anche il conseguente isolamento termico dell’edificio, grazie al quale si verifica una diminuzione dei consumi energetici sia d’estate che d’inverno.

SFRUTTAMENTO DELLE SUPERFICI E AUMENTO DEL VA-LORE DEGLI IMMOBILI

Le coperture verdi rendono fruibili (qualora siano

agibili) aree che, nel caso ad esempio di tetti con-dominiali, diversamente potrebbero non essere utiliz-zate o solamente in parte. La rivalutazione di queste superfici, oltre a offrire spazi comuni utili per l’aggre-gazione e la coesione sociale, favoriscono una serie quasi infinita di possibilità d’uso, dal semplice giardino a destinazioni più complesse, come spazio benessere od orto sociale. Questo tipo di intervento ha effetto indiretto anche sul valore aggiunto che acquisisce l’immobile, aumentandone il valore sul mercato.

SALVAGUARDIA E TUTELA DELLE BIODIVERSITÀ

La restituzione di spazi verdi alla natura introduce a un altro beneficio, indiretto in questo senso, dell’ado-zione del verde come sistema di copertura edilizia. In questo senso, se da una parte la tipologia di inverdi-mento intensivo presenta le stesse caratteristiche (e problematiche) di un qualsiasi giardino a terra per quanto riguarda l’intervento e la manutenzione uma-na, quella estensiva sembra la più consona (ma non sempre la più efficace) per favorire la proliferazione e la salvaguardia delle biodiversità.

ORTI SOCIALI

Altro mezzo di rivalutazione degli spazi in comune è la riconversione in superfici per l’autoproduzione ali-mentare.

Tale destinazione d’uso non si limita però alla sola coltivazione ma anche a quella di creare spazi di ag-gregazione piacevole, veri e propri angoli comuni di benessere e relax.

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Torre Guinigi, Lucca giardino pensile, New York

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parete verde a Città del Messico