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VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL COMUNE DI AGRIGENTO DEL 17/10/2006 INTERVENTO DEL PRESIDENTE (Di Maida) – Dopo l’appello siamo 17 presenti, 13 assenti, la seduta è valida. Propongo come scrutatori della seduta i Consiglieri Hamel, Gramaglia e Tortorici. Chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi. Il Consiglio approva. Ci sono consiglieri che devono intervenire preliminarmente per comunicazioni o richieste di prelievi? Prego Consigliere Hamel. Dimenticavo di dire che mi ha telefonato poc’anzi il Consigliere Vaianella che purtroppo ha avuto un contrattempo e quindi perderà un po’ di tempo. Mi ha pregato di comunicarvelo. CONSIGLIERE HAMEL – Noi avevamo stabilito una condotta di fondo che era questa: noi siamo la componente di minoranza del Consiglio comunale e la maggioranza deve garantirla la maggioranza del Consiglio comunale. Per rispetto delle persone che sono venute qua, sono lavoratori, noi consentiamo che si proseguano i lavori del Consiglio comunale rimanendo in aula e garantendo il numero legale, però è una vergogna continua e costante che una maggioranza di 26, 25, 24 consiglieri comunali del centrodestra non riesca a garantire il numero legale e la regolarità delle sedute. Se oggi si può iniziare il dibattito è solo per un senso di responsabilità e rispetto nei confronti della gente che è venuta, noi deroghiamo temporaneamente alla nostra linea rigorosa che avevamo stabilito e restiamo in aula. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Casesa, prego. CONSIGLIERE CASESA – Presidente, Consiglieri, non vedo Assessori. Io non entro nel merito delle dichiarazioni del Consigliere Hamel che ha naturalmente fatto un ragionamento politico che in parte condivido, ma ritengo opportuno, invece, che questa sera il Consiglio, anche per il rispetto dei tanti lavoratori che sono presenti, abbia il coraggio di dibattere la questione che riguarda il Piano costruttivo degli 80 alloggi di edilizia agevolata. Ritengo che questa è una questione altamente delicata, che vede senza dubbio una serie di difficoltà in ordine giuridico e tecnico, però è opportuno che questo Consiglio comunale, dimostrando la solita trasparenza che lo contraddistingue, dibatta questo Piano costruttivo. Io sono del parere che le questioni delicate si devono affrontare di petto e qualora ci fossero delle difficoltà da parte dei dirigenti, da parte di consiglieri comunali che mi convincono, perché no, possiamo anche bocciarlo, sia chiaro. Presidente, io chiedo questa sera il 1

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VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL COMUNE DI AGRIGENTO DEL 17/10/2006

INTERVENTO DEL PRESIDENTE (Di Maida) – Dopo l’appello siamo 17 presenti, 13 assenti, la seduta è valida. Propongo come scrutatori della seduta i Consiglieri Hamel, Gramaglia e Tortorici. Chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi. Il Consiglio approva.Ci sono consiglieri che devono intervenire preliminarmente per comunicazioni o richieste di prelievi? Prego Consigliere Hamel. Dimenticavo di dire che mi ha telefonato poc’anzi il Consigliere Vaianella che purtroppo ha avuto un contrattempo e quindi perderà un po’ di tempo. Mi ha pregato di comunicarvelo. CONSIGLIERE HAMEL – Noi avevamo stabilito una condotta di fondo che era questa: noi siamo la componente di minoranza del Consiglio comunale e la maggioranza deve garantirla la maggioranza del Consiglio comunale. Per rispetto delle persone che sono venute qua, sono lavoratori, noi consentiamo che si proseguano i lavori del Consiglio comunale rimanendo in aula e garantendo il numero legale, però è una vergogna continua e costante che una maggioranza di 26, 25, 24 consiglieri comunali del centrodestra non riesca a garantire il numero legale e la regolarità delle sedute. Se oggi si può iniziare il dibattito è solo per un senso di responsabilità e rispetto nei confronti della gente che è venuta, noi deroghiamo temporaneamente alla nostra linea rigorosa che avevamo stabilito e restiamo in aula. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Casesa, prego. CONSIGLIERE CASESA – Presidente, Consiglieri, non vedo Assessori. Io non entro nel merito delle dichiarazioni del Consigliere Hamel che ha naturalmente fatto un ragionamento politico che in parte condivido, ma ritengo opportuno, invece, che questa sera il Consiglio, anche per il rispetto dei tanti lavoratori che sono presenti, abbia il coraggio di dibattere la questione che riguarda il Piano costruttivo degli 80 alloggi di edilizia agevolata. Ritengo che questa è una questione altamente delicata, che vede senza dubbio una serie di difficoltà in ordine giuridico e tecnico, però è opportuno che questo Consiglio comunale, dimostrando la solita trasparenza che lo contraddistingue, dibatta questo Piano costruttivo. Io sono del parere che le questioni delicate si devono affrontare di petto e qualora ci fossero delle difficoltà da parte dei dirigenti, da parte di consiglieri comunali che mi convincono, perché no, possiamo anche bocciarlo, sia chiaro. Presidente, io chiedo questa sera il

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prelievo del punto che riguarda il programma costruttivo, sperando che il dirigente all’Urbanistica sia presente e che la Signoria Vostra lo abbia naturalmente convocato. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – La ringrazio Consigliere Casesa. Lei chiede il prelievo del punto 9 avente ad oggetto: ”Riesame della deliberazione di Consiglio comunale N. 13 del 26/01/2005”. Se non ci sono interventi, è una proposta che io metto subito ai voti per appello nominale. Chi è d’accordo dica sì, chi è contrario dica no. Prendiamo atto che si allontana il Consigliere Indelicato. Esito della votazione: sono 18 sì, il Consiglio approva all’unanimità. Chi è che deve intervenire? Il Consigliere Putrone prego.CONSIGLIERE PUTRONE – Presidente, chiedevo cinque minuti di sospensione, grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Metto subito la sua proposta ai voti per alzata e seduta: chi è d’accordo rimanga seduto chi è contrario si alzi. Il Consiglio approva all’unanimità. La seduta è sospesa per cinque minuti. Dopo la sospensione possiamo richiamare l’appello. 21 presenti, 9 assenti, la seduta può continuare. Chiedeva di intervenire il Consigliere Arnone.CONSIGLIERE ARNONE – Presidente, io ritengo che l’impegno assunto dalla Conferenza dei capigruppo oggi dovrebbe essere onorato, perché non vedo ragione per la quale noi dobbiamo abbandonare il ragionamento assolutamente serio e lineare che si è fatto questa mattina e che mi pare abbia avuto l’adesione di tutti i presenti. Se così non è, leggiamo il relativo verbale. Il ragionamento di questa mattina prevedeva il non esame di alcun piano costruttivo per questa e per la prossima settimana, in attesa che la prossima settimana il Consiglio comunale dia voto definitivo all’iter del Piano Regolatore Generale. A me non pare che ci siano argomenti che possano disattendere un iter così lineare. Io apprezzo che cittadini partecipino alle sedute del Consiglio comunale e che vengano numerosi alle sedute del Consiglio comunale, come apprezzo che le sedute del Consiglio comunale vengano trasmesse gratuitamente nelle case dei cittadini dalla emittente televisiva, che qui ancora una volta ringrazio. Ma ovviamente ritengo preoccupante il tentativo che oggettivamente si può percepire per quello che sta avvenendo questa sera di intendere la presenza di soggetti interessati dentro questa aula accorsi numerosi al fine di condizionare il libero svolgimento delle sedute del Consiglio comunale. Vorrei chiederle, perché ero assente, Presidente Di Maida, chi è il Consigliere che ha chiesto il prelievo del punto? Il Consigliere Casesa. E non mi tranquillizza affatto che questo

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avviene ancora una volta, cioè disattendere un lineare deliberato della Conferenza dei capigruppo su proposta del Consigliere comunale che è qua dentro, tradizionalmente si è fatto portatore di interessi privatistici in contrasto o comunque in conflitto con interessi della collettività. Voglio ricordare quello che è avvenuto con Carpi proprio con il Consigliere Casesa che è venuto qui in questo scranno con in mano i documenti fornitigli dall’imprenditore Carmelo Picarella per impedire che il Consiglio comunale facesse chiarezza su un appalto truccato. Come oggi abbiamo da un lato il deliberato della Conferenza dei capigruppo che dice una cosa che è certamente funzionale a interessi collettivi e pubblici, prima il Piano Regolatore Generale che è già pronto per essere discusso e che per essere discusso attende soltanto che l’aereo con il progettista tra i passeggeri atterri in un aeroporto siciliano e il progettista si rechi ad Agrigento, evento che si verificherà la settimana prossima, e dall’altro la volontà di operare una forzatura in un contesto che è di grande delicatezza e che viene a incrinare la necessaria serenità con la quale questo Consiglio comunale deve accingersi a esaminare e a votare il Piano costruttivo della ditta Li Causi. Se il costruttore Li Causi ritiene che qualcuno operi ostruzionismi a suo danno perché pretende da lui, esplicitamente o implicitamente, con comportamenti o con richieste esplicite regalie o qualcos’altro, che lo dica con chiarezza. Se invece il punto è che si vuole forzare l’iter procedurale corretto di questo Consiglio comunale, è un’altra questione. Non vi è motivazione per la quale un Piano costruttivo, che noi ci possiamo impegnare per iscritto ad esaminare nell’ultima settimana di questo mese di ottobre, debba avere la precedenza sul Piano Regolatore Generale. E non si venga a dire che vi sono altri piani che noi abbiamo esitato nei mesi passati, perché nei mesi passati noi non avevamo non solo il Piano Regolatore già pronto, ma non avevamo neanche tempi certi sull’esame del Piano Regolatore Generale. Oggi noi l’abbiamo. La Commissione ha reso il suo parere, le carte sono a disposizione di tutti i consiglieri comunali, vi è solo da tenere le sedute conclusive ed effettuare la relativa votazione. Ritengo che sia questo, che stiamo vedendo questa sera, un modo di procedere assolutamente inaccettabile, che non può che creare indignazione. Adesso io proporrò a questo Consiglio comunale di votare un documento che dica che il Consiglio pospone l’esame di questo Piano costruttivo all’esame del Piano Regolatore Generale già calendarizzato per la settimana prossima e si impegna comunque a trattare questo Piano costruttivo nell’ultima settimana del mese di ottobre. Siccome l’argomento è questo, dando anche la

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priorità a questo se questo piano ha una urgenza particolare, non ci si vuole assolutamente tirare indietro. Ma è chiaro che la pianificazione corretta e ordinaria di questo Comune deve avere la precedenza sulle approvazioni in via derogatoria. E le azioni che noi dobbiamo porre in essere devono essere poste in essere in un quadro e in un contesto di assoluta trasparenza e in assenza di forzature e smagliature che oggi appaiono assolutamente evidenti. Io ritengo che un pezzo di responsabilità per quello che avviene qua dentro ce l’abbia l’autorità giudiziaria agrigentina, perché il consigliere comunale non è uno che va a bere il caffè ad un bar e mentre beve il caffè può manifestare simpatia per gli imbroglioni. In un paese libero al bar si può bere il caffè e dire: a me quello che ha fatto quel tale appalto truccato mi sta estremamente simpatico, spero che l’appalto truccato gli vada a buon fine e si fotta i soldi. Questo lo possiamo fare al Bar, non lo possiamo fare in Consiglio comunale. E quando in Consiglio comunale si esercita il mandato amministrativo funzionalmente a interessi illeciti, quello è un reato di concorso con coloro che hanno posto in essere gli atti illeciti. Il Comune oggi paga fior di quattrini per l’appalto truccato di Carpi, definito truccato oggi da un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Bene, a questo Consiglio comunale un anno addietro fu impedito di fare chiarezza con azioni esplicite, verbalizzate, chiare, poste in essere da uno dei consiglieri comunali. E oggi stiamo vedendo il ripetersi di questo schema. Allora, signor Presidente, io propongo il documento che ho appena illustrato: “Di votare il seguente documento in ordine al punto all’ordine del giorno, ottemperarsi da parte del Consiglio comunale alle indicazioni concordate questa mattina dalla Conferenza dei capigruppo relative all’anteporre all’esame dei Piani costruttivi l’approvazione definitiva del Piano Regolatore Generale, già calendarizzata per la settimana ventura, assumendo nel contempo formale impegno di trattarsi questo Piano costruttivo nella settimana successiva ancora, ovvero o martedì 31 o nella seduta immediatamente successiva che, trattandosi giovedì 2 novembre, presumibilmente sarà martedì 7”. Questo io chiedo che venga votato dal Consiglio comunale. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Chiede di intervenire il Consigliere Casesa. CONSIGLIERE CASESA – Presidente, colleghi Consiglieri, la storia si ripete e ormai la conosciamo bene la storia. Questo è in maniera molto semplice il metodo Arnone. È giusto che la città sappia e il Consiglio comunale si renda conto perché il Consigliere di minoranza, che tra l’altro questa sera ritenevo non fosse nemmeno presente, visto che dovremmo trattare il

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punto che riguarda la sua persona e per questa ragione ritenevo in maniera semplice che fosse assente, probabilmente continuasse il suo convegno a Firenze presso il partito della Margherita o DS, partito che mi auguro stia cercando. Ancora una volta vedremo un altro consigliere che cambia partito e probabilmente ci sarà anche questo passaggio: Totò cerca casa. Lo abbiamo visto relatore, abbiamo sentito la notizia in città che è stato relatore a un Convegno nazionale della Margherita a Firenze, lui Arnone Giuseppe, Consigliere Comunale di Agrigento e quindi stasera ancora una volta utilizza il suo metodo. Il suo metodo è l’intimidazione e ritiene, intimidendo, terrorizzando, di spaventare qualcuno. Caro amico, una volta amico e poi probabilmente stasera svelerò i segreti di una non amicizia, ma di una cordialità reciproca in un particolare momento politico che ha visto la sua elezione a Vice Presidente. Questa sera poi la sveleremo ai consiglieri comunali e anche alla città. Ma voglio soffermarmi sulla analisi che il Consigliere Arnone ha fatto. Io faccio gli interessi privati. Se fare gli interessi privati significa discutere una delibera, trattarla, una delibera che riguarda la costruzione di alloggi, che riguarda l’attivazione di finanziamenti, che riguarda l’occupazione di giovani, significa fare gli interessi privati, bene, sono felice di fare gli interessi privati. Probabilmente lui fa altri interessi, ormai lo abbiamo scoperto con le mani nel sacco. Quindi Arnone dice una cosa e poi ne fa un’altra, perché ricordo, se non erro, durante il mese di luglio, quasi a fine consiliatura, prima di entrare in un periodo balneare anche per questo consesso, che il Vice Presidente del Consiglio non vicario, tale Giuseppe Arnone, disse pubblicamente in questa aula: dovremmo discutere questo Piano costruttivo, lo faremo a settembre, bisogna parlarne, anche bocciandolo, ma bisogna avere il coraggio di discuterlo. Io questa sera ho detto proprio questo. Io sono del parere che bisogna avere il coraggio di discuterlo, ma non tanto per questa gente che probabilmente è anche presa da una forma di esasperazione, ed è giustificabile, cari amici, perché io non mi vorrei trovare al loro posto rispetto alle considerazioni che dice Arnone. Quello che dice Arnone significa bocciarlo questo Piano, significa farlo affondare, perché se mi si dimostra che discuterlo dopo il P.R.G., e io voglio in questa sede avere il conforto non solo dei dirigenti, ma dei consiglieri comunali, significa non perdere i finanziamenti, significa non fare affondare questo Piano, non affondarlo. Probabilmente potrei essere d’accordo, ma se la volontà… e io mi rivolgo, cari amici, non tanto alla minoranza che in maniera anche politica deve fare il suo ruolo, deve svolgere il suo compito di

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opposizione, ma mi rivolgo a voi, cari colleghi di maggioranza, è necessaria una spina dorsale, è necessario avere il coraggio di prendere le cose di petto, senza spaventarsi e senza mascherare interessi. Qui alcuni hanno interessi, e lo sappiamo, alcuni probabilmente hanno interessi. Io non entro nel merito perché non sono a conoscenza di tali fatti, io rappresento gli interessi dei cittadini. Se discutere un Piano costruttivo significa fare gli interessi privati, sono contento di fare gli interessi privati. E allora, Presidente, io sono contrario a questa farsa, perché è solo una farsa, tranne che mi si dimostra giuridicamente, politicamente, anche il dirigente deve confortarmi su questa linea, io, perché no, potrei anche essere pronto qualora fossi confortato. Ma io mi rivolgo a voi, cari consiglieri di maggioranza, abbiate il coraggio di assumere le vostre scelte, anche di bocciare il Piano qualora i pareri fossero negativi. E vi informo che tra questi c’è un parere particolarmente complicato, che io ho letto e vi assicuro che non ho ancora capito, è quello dell’Ufficio Legale, che scrive una serie di considerazioni, che senza dubbio sbandano il Consiglio comunale e se mi convincessi del parere della dottoressa Vecchio, bene, anche io potrei bocciarlo, sia chiaro. Ma dobbiamo avere il coraggio di discuterlo, non ascoltate le sirene che vengono da questo soggetto che vuole solo distruggere questa città, lo ha già fatto e continua a farlo da dieci anni. Lui ha portato bene avanti i suoi scopi su alcune vicende particolari delle quali lui si è reso il paladino, anzi, è venuto qui a chiedere il prelievo di questi punti e poi, piuttosto che votarli, avendo fatto Conferenze stampa, avendo scritto fiumi di parole, invece ha fatto la solita farsa. Questo è il gioco delle tre carte, cari amici, dobbiamo scoprirle questa sera. Grazie Presidente. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Gramaglia.CONSIGLIERE GRAMAGLIA – Caro Presidente, venendo qua una signora mi ha telefonato e mi ha detto: ma vai in Consiglio comunale? – Dico sì. – Povero tu. Effettivamente me lo aspettavo che c’era un Consiglio comunale molto animato. Il Consigliere Arnone stamattina eravamo rimasti in Conferenza dei capigruppo che si doveva effettivamente subire e seguire un determinato percorso. Purtroppo, per colpa sua è venuto in ritardo e questo percorso, che avevamo stabilito in Conferenza dei capigruppo, è venuto meno, anche perché il Consigliere Casesa non aveva avuto il tempo di informarsi con il suo capogruppo e di conseguenza ci troviamo ad affrontare una nuova realtà che de visu dobbiamo pigliare il toro per le corna. Io sono disposto a pigliarlo il toro per le corna.

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Qualche volta cadono i Consigli comunali solo perché ritardiamo di un minuto. Vengono qua e la gente ci dice che ci pigliamo il gettone di presenza. Qualcuno se l’è preso, io non sono riuscito neanche a pigliarmelo. Questa sera invece il ritardo di qualcuno ha determinato una nuova situazione e di fronte a questa cittadinanza che è venuta qua a rappresentare quelli che sono gli interessi, interessi personali loro, non di qualcun di noi, perché noi, caro Consigliere Casesa, non abbiamo nessun interesse. L’interesse che noi abbiamo è il bene della città e lo possiamo testimoniare forte e adagio, senza paura di essere implicati in nessuna situazione. L’interesse che abbiamo è che ci sono dei lavoratori, caro Consigliere Arnone, era il 29 aprile del 2005 quando abbiamo affrontato il problema dei Piani costruttivi e allora io di fronte all’interesse del Piano Regolatore, ho detto pubblicamente davanti a tutte queste personalità che era giusto che il Piano Regolatore, essendo un organismo urbanistico di spessore sicuramente più elevato rispetto a un Piano costruttivo, era giusto che aveva la (inc.), ma poi si sono un verificati altri casi nel percorso, per esempio dicasi il Piano di Vattano che abbiamo affrontato in maniera pubblica e politicamente abbiamo espresso il nostro parere. Il Piano di Vattano è stato approvato, abbiamo dato noi consiglieri comunali un percorso nuovo che è quello di garantire ai cittadini il lavoro. Oggi abbiamo un’altra occasione di poterlo fare. Li possiamo approvare tutti se legittimamente il responsabile, il dirigente tecnico ci dà il parere positivo. Non abbiamo paura di approvarli e di esprimerci in quel contesto che può creare sviluppo alla città di Agrigento. E lo facciamo a testa alta e sono d’accordo con il Consigliere Casesa, dobbiamo pigliare il toro per le corna. Non possiamo mascherarci a dire che lo rinviamo dopo l’approvazione del Piano Regolatore, perché a me mi viene in testa di chiedere al responsabile dell’UTC, Ingegnere Di Francesco, ma da un punto di vista pratico, approvando il Piano Regolatore, che tempo abbiamo per la realizzazione del Piano costruttivo, che pur essendo nel Piano Regolatore previsto a Palmentelle, addirittura questo progetto potrebbe avere pure il vantaggio di incrementare l’indice di edificabilità, ma quando noi possiamo dire a questi operai potete andare a lavorare perché vi abbiamo creato un posto di lavoro? Che tempi tecnici di realizzazione abbiamo? Aspetteremo tre anni? Aspetteremo 180 giorni? Se lei è in grado di dirmi questo, allora possiamo approvare il Piano Regolatore. Se lei non è in grado di dirmelo, caro responsabile e dirigente, io sono disponibile ad approvarlo, se è nella legittimità e lo consente il suo parere e quello che è tutta la storia, cronistoria del progetto

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medesimo, sono disponibile ad approvarlo anche stasera. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – L’Ingegnere Di Francesco è stato sollecitato sia dall’intervento del Consigliere Casesa, sia da parte del capogruppo Gramaglia. La domanda è questa, se ho capito bene, posta prima dal Consigliere Casesa e poi dal Consigliere Gramaglia, cioè se differendo la trattazione di questa delibera a dopo l’approvazione del Piano Regolatore Generale che cosa succede? INGEGNERE DI FRANCESCO – Siamo in zona C2 e quindi è una zona che avete destinato a edilizia residenziale pubblica. Con il nuovo Piano Regolatore c’è un indice di 0 con quello adottato a luglio dell’anno passato, un indice di 0,75; il Piano in questione ha un indice di 0,80, quindi supergiù non ce ne discostiamo molto con il nuovo Piano Regolatore. Il nuovo Piano Regolatore prevede, prima di mandare le carte a Palermo, dovete dare il parere sulle osservazioni. Questo parere poi diventa a tutti gli effetti Piano Regolatore. Ce ne è una che ho visto, che avete pure voi, la 637, presentata dalla ditta che presenta il programma costruttivo. Con questa osservazione addirittura l’indice territoriale ci diventa 1, quindi superiore a quello che prevede nel programma costruttivo. Che differenza sostanziale c’è tra approvarla oggi e approvarla dopo? Approvandola oggi, questo qua diventa strumento urbanistico a tutti gli effetti. Quindi si manda a Palermo con la delibera di approvazione, Palermo fa la sua relazione e poi diventa a tutti gli effetti Piano Regolatore per quella zona; approvandolo dopo, però noi lo adottiamo, lo adotta il Consiglio comunale, l’approva l’Assessorato, dopo il Piano Regolatore. Se invece arrivano a votare prima il Piano Regolatore e si mandano le osservazioni e tutte le carte a Palermo, questo Piano deve essere adeguato alle prescrizioni del nuovo Piano Regolatore. Cosa vuol dire adeguato? Come indici ci siamo, come fabbricati ci siamo pure. Sono quelli, addirittura siamo… però c’è un problema sostanziale, cioè nel nuovo Piano Regolatore sicuramente ci sono delle strade. (voce fuori microfono) Non lo so se per esempio c’è una strada che va a finire dove è previsto in questo Piano un fabbricato, per cui questo Piano a questo punto entra in conflitto e non potrà essere più approvato e bisogna ristudiarlo e rifarlo nuovo. Questo è il discorso. Non è una questione di indice o di zona, perché giustamente come indice… (voce fuori microfono) Mi sollecitano come finanziamenti. I finanziamenti entro il 31 dicembre di quest’anno, bisogna che sia iniziato l’iter, però formale, cioè ci sia un programma costruttivo approvato dal Consiglio comunale o in variante o conforme. Io so che deve iniziare l’iter del programma costruttivo, la delibera. (voce fuori microfono) L’Ingegnere Li Causi dice la concessione. Il

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discorso è questo. Tra l’altro i finanziamenti entro il 31 dicembre scadono. La Regione ha dei chiari di luna che li sappiamo tutti quali sono. La Regione interviene con dei contributi per pagare la differenza di interessi dei programmi costruttivi, se scade il 31 dicembre, non è detto che come ha fatto da dieci anni a questa parte, la Regione continua a prorogare, perché lo sapete come è la situazione delle finanze regionali, pure ritarda i trasferimenti a tutti, quindi… Il problema della viabilità: questo programma prevede una viabilità. Se lo approviamo in variante, la viabilità diventa viabilità di Piano. Se invece approviamo prima il Piano Regolatore, noi dobbiamo adeguare poi questo programma costruttivo che andremo ad approvare direttamente in Consiglio comunale, però deve essere adeguato come viabilità a quello del Piano Regolatore Generale, però l’approva il Consiglio comunale direttamente, non c’è più una approvazione regionale. Quindi questa è la differenza di iter, è una questione esclusivamente poi alla fin fine di viabilità, perché se la viabilità coincide perfettamente, allora questo qua si potrà, ma se c’è una strada spostata… (voce fuori microfono) ma il Piano di viabilità di Piano Regolatore Generale, io ho questo programma qua, cioè non ho in questo minuto le carte del Piano Regolatore per vedere se la viabilità coincide perfettamente con questo o meno, perché se coincide va bene, se non coincide bisogna rifarne un altro. Bisogna pigliare le carte del Piano e lo verifichiamo. Io in questo minuto le carte del Piano Regolatore non ce le ho qua. Posso andare in ufficio e le verifico, perché è l’unico discorso esclusivamente di strada, perché poi arrivati a un certo punto i lotti, le palazzine… INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Va bene Ingegnere Di Francesco. Prego Consigliere Capraro. CONSIGLIERE CAPRARO – Innanzitutto mi rivolgo all’Ingegnere Di Francesco di leggere la relazione che ha fatto la Commissione consiliare, che appositamente sul problema della viabilità diceva che questo programma costruttivo era condizionato già al programma costruttivo che avevamo approvato, cioè il progetto di questo Piano costruttivo è senza viabilità, condizionato al progetto già approvato. È un programma costruttivo presentato senza la viabilità. Secondo, non vedo il motivo, caro Presidente, colleghi Consiglieri e signori tutti che ci ascoltate, questa grande pressione sul Consiglio comunale, che dite che il Consiglio comunale sta facendo perdere i finanziamenti, non è vero, colleghi Consiglieri, perché questa è una delibera che già noi avevamo esaminato e che noi avevamo bocciato, che i pareri erano già negativi allora. E non lo dico io, ma lo dice l’Ufficio Legale che

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addirittura non doveva essere trasmessa in Consiglio comunale questa cosa. Ma questa è una delibera, è un progetto già bocciato. Siccome qua si usa all’interno di questo Consiglio che su pressione e su bombe si portano le cose avanti e stasera ci ritroviamo con tante persone qua magari condizionate di perdere il posto di lavoro e che non è così. Qua c’è in palio un finanziamento di 5 milioni e 500 mila euro, undici miliardi di lire che devono essere finanziati per la costruzione di questo progetto. Ben vengano e però che sia in regola. Purtroppo in questo progetto manca la viabilità che non c’è, perché è condizionata al programma costruttivo, la procedura espropriativa, il titolo di proprietà, che non c’è il titolo di proprietà, c’è un compromesso condizionato all’approvazione del titolo di proprietà; i parametri edificatori che sono importanti. Mancano tutti questi, la delibera è vuota. Non l’ho detto io, lo dice l’Ufficio Legale. Questa è una delibera che già noi avevamo bocciato e oggi sono rimasti in Conferenza di capigruppo di discutere altre cose e il Consigliere Casesa, che è uno contrario ai programmi costruttivi, che già lui l’aveva dichiarato negli altri programmi costruttivi, all’approvazione dei programmi costruttivi, stasera, forse convinto e vedendo tutta questa brava gente di lavoratori, che noi ci apprestiamo in campagna elettorale, fa la prima donna cercando di prelevare il punto e mettere in discussione un Piano costruttivo che è inefficiente su tutti i punti di vista. Addirittura questo finanziamento non prevedeva la costruzione di magazzini commerciali o artigiani. Il progettista ha inserito in questo progetto i magazzini commerciali e artigiani, che la legge non lo prevede, che i box devono essere di appartenenza esclusivamente alle abitazioni. E nella relazione del progetto presentato all’Ufficio Tecnico, e qua mi può smentire l’Ingegnere Di Francesco, il progettista di questo progetto nella relazione ha scritto che la legge prevede che la massima altezza deve essere 2 metri e 70. Nella relazione invece c’è scritto che la minima altezza deve essere 2 metri e 70, cioè significa che se noi approvavamo questo Piano costruttivo, loro costruivano con la minima altezza di 2 metri e 70, andavano all’insù fino a 3 metri e 50. Siccome nella relazione c’era scritto magazzini artigiani, commerciali o box, allora optavano per i magazzini artigiani, commerciali e box, costruendo queste cose con i soldi pubblici e non si può fare. Poi questo problema non lo vedo. Noi la prossima settimana andiamo ad approvare un Piano Regolatore Generale che è da 40 anni che la città di Agrigento non ha mai avuto. Non ne ha mai avuto perché questi grandi impresari hanno condizionato e condizionano ancora tutt’oggi il Consiglio comunale e i

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Consiglieri comunali, perché abbiamo visto pure, signor Presidente e signori cittadini di Agrigento, voi, anche chi ci ascolta da casa, non eravate presenti e non si sono visti, ma il signor Li Causi, dopo che è caduto il numero legale, ha aggredito verbalmente alcuni consiglieri comunali, compreso il Presidente del Consiglio per la trattazione di questo punto. Presidente, queste sono cose gravi e gravissime, perché non ci facciano lavorare serenamente, perché vogliono a tutti i costi che noi approviamo un Piano costruttivo falso, un Piano costruttivo che manca di tutti i parametri, un Piano costruttivo che manca di tutte cose. Perciò se il Piano costruttivo era così valido e così perfetto… Ingegnere Li Causi, lei me lo può insegnare perché è del mestiere, io non lo faccio, il problema del finanziamento non lo perde, perché se noi trasmettiamo il Piano Regolatore Generale la prossima settimana a Palermo, lei il finanziamento non lo perde, può andare a costruire. E l’ha detto pure l’Ingegnere Di Francesco. Il problema è un altro, quello che il progetto è incompleto. E lei aveva benissimo il tempo di poter rimodulare il progetto, perché questo era un progetto già bocciato, era un progetto già bocciato e su pressione di suo nipote, il Consigliere Indelicato, che si è sostituito al capogruppo di Forza Italia, qua ho io… la Conferenza dei capigruppo, dove ha partecipato il Consigliere Indelicato in qualità di capogruppo di 11 consiglieri comunali, ha sollecitato il Presidente del Consiglio e altri capigruppo, di potere portare questa delibera all’ordine del giorno. Signor Segretario, dobbiamo trasmettere tutti gli atti alla Procura della Repubblica, relativi a questi atti. Signor Segretario, la invito a ricogliere tutti gli atti relativi a questo progetto di delibera e la partecipazione del Consigliere Indelicato alla Conferenza dei capigruppo, del 4 ottobre del 2005, che sollecitava il Presidente del Consiglio a portare avanti questa delibera. Qua, Conferenza dei capigruppo del 4 ottobre e qua abbiamo il verbale… SEGRETARIO GENERALE – Ad evitare equivoci, voglio precisare, come ho fatto precedentemente, che gli atti alla Procura… CONSIGLIERE CAPRARO – Mi scusi, signor Segretario, completo il mio discorso e lei cortesemente poi mi risponde. Presidente, queste carte che ho qua, sono le carte in cui noi il 26 di gennaio del 2005 in questa sala abbiamo trattato e bocciato questo programma costruttivo che stasera si dovrebbe discutere. Il Consigliere Indelicato, che è nipote del signor Li Causi, si dichiara incompatibile all’approvazione del Piano Regolatore Generale… del programma costruttivo ed esce dall’aula. Il 26 di gennaio del 2005 si dichiara

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incompatibile. Il 4 ottobre del 2005, cioè 10 mesi dopo, lui sollecita il Presidente del Consiglio e tutti gli altri consiglieri di portare i programmi costruttivi alla revisione di questo civico consenso. Signor Segretario, qua ci sono gli atti da trasmettere alla Procura della Repubblica e ognuno di noi si assume le responsabilità per quelle. L’Ingegnere ha dichiarato che non si prende le (inc.), manca la viabilità. L’Ufficio Legale ha dichiarato che è un progetto da rifare. Ognuno si assume le responsabilità. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Segretario.SEGRETARIO GENERALE – Per mandare gli atti alla Procura, siccome il Segretario non è organo esecutivo di un singolo consigliere comunale, per trasmettere gli atti alla Procura ci vuole un deliberato del Consiglio comunale, a meno che il sottoscritto non intraveda un reato nei fatti e negli atti e allora glieli mando senza che me lo dica il Consigliere comunale. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Vaianella prego. CONSIGLIERE VAIANELLA – Signor Presidente, egregi colleghi, cittadini di Agrigento. Io intanto la ringrazio perché so che mi ha giustificato. Purtroppo ho avuto un inconveniente spiacevole che mi ha sottratto almeno 45 minuti del mio tempo libero per potere iniziare i lavori in tempo utile. Intanto sono contento di avere trovato qui già con un prelievo fatto di questo punto importante all’ordine del giorno, quale la trattazione di questo benedetto Piano costruttivo, anche perché per tutta una serie di motivazioni lo abbiamo rinviato più volte. Motivazioni giustificate fino a qualche tempo fa, perché ovviamente c’erano dei chiarimenti da parte di qualche consigliere comunale e i chiarimenti si sono avuti con il parere espresso dall’Ufficio Legale. In merito al Piano, egregi colleghi, personalmente sono sempre stato attento, disponibile a discutere dei Piani costruttivi, perché l’abbiamo detto più volte, per tutto quello che comportano politicamente, per la valenza che hanno in sé e per sé, la possibilità di far sì che i cittadini della nostra città possano acquisire a prezzi economici, quantomeno compatibili, una casa e ovviamente con l’indotto che ne scaturisce che è quello occupazionale, che è assai rilevante. Un Consiglio comunale deve valutare con attenzione gli aspetti che influiscono sull’economia della città, purtroppo a brandelli. E allora in altre occasioni mi sono meravigliato come il Consiglio ha un po’ in maniera leggera accantonato e a volte bocciato alcuni Piani costruttivi. Ho sempre detto che bisognava stare molto attenti, non solo per i finanziamenti che ci sono in corso, ma per tutto quello che comporta un

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ritardo di un anno, le grosse responsabilità che ci assumiamo. Sono responsabilità veramente serie. Il Consiglio comunale ritengo che oggi come in passato ha delle responsabilità ben precise, ma ritengo che le più importanti sono quelle sul bilancio di previsione e quando si vanno a trattare delibere come queste, che possono avere influenze economiche sulla città… E su questo vi esorto veramente a stare molto attenti nell’esprimere una propria valutazione in bene, cioè positivo – negativo, in questo caso nella bocciatura o nella approvazione della proposta di delibera all’ordine del giorno. In effetti, per ciò che mi riguarda, i problemi di tipo tecnico l’Ingegnere Di Francesco anche la volta scorsa, in maniera molto chiara aveva informato l’aula sui pareri su cui era stata sottoposta la delibera. Quando per esempio il collega Capraro fa riferimento ai parametri, ma quali parametri? Vogliamo essere più precisi? E lei, Ingegnere Di Francesco, se ha percepito qualche dubbio del collega Capraro, perché è giusto che tutti i dubbi vengano sviscerati in ogni sua parte, perché dobbiamo avere le idee chiare. Qui abbiamo tutto il tempo a disposizione, possiamo andare fino a domani mattina. Per ciò che mi riguarda sono abbastanza disponibile a protrarre i lavori fino a notte fonda, finché questa sera ce ne possiamo uscire, anche questa notte, come abbiamo fatto in altre occasioni per altre delibere rilevanti. Allora la prego, Ingegnere Di Francesco, eventualmente qualora lei avesse percepito a quali parametri si riferisce, di informare il Consiglio in merito a cosa si può riferire il collega Capraro, oppure invito lo stesso a esplicitare meglio quali sono queste perplessità. In merito invece al problema della viabilità, li mi soffermo e invito il Consiglio comunale a riflettere, a ricordare, per avere anche una coerenza degli atti che si votano in questo Consiglio e che si sono votati, se ne sono votati parecchi, dove lì si è parlato anche di viabilità che influenzano determinate proposte. Allora, per ciò che mi è possibile esprimere un mio pensiero politico, il Consiglio comunale a mio avviso si deve soffermare su aspetti rilevanti, tecnici e politici soprattutto, ma direi che politici forse in questo caso vanno veramente di pari passo, perché qui siamo di fronte a una delibera che dal punto di vista tecnico per ciò che mi riguarda non presenta grossi vizi, se non che quelle perplessità chieste dal collega Capraro, a cui ha risposto il nostro legale di ufficio. E anche lì ovviamente si lascia molto libero il Consiglio di potere esprimere una propria valutazione, perché quando parliamo di viabilità, ricordo ai lor colleghi consiglieri che il Consiglio comunale in passato ha votato anche delibere dove veniva influenzata la viabilità, una su tutte per esempio la vicenda alla variante Moses. Vi

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ricordate? Lì in quell’occasione personalmente feci un intervento. Lì c’era un’arteria importante sulla viabilità, una grande arteria che andava a snellire il traffico, se non mi sbaglio, del Villaggio Mosè, un’arteria importante che attraversava l’intera struttura che dovrebbe nascere perché il Consiglio l’ha approvata. Io in quella occasione votai contro perché politicamente una scelta, a mio avviso non rilevante, cioè che non andava a incidere sulla economia della città direttamente. E anche in quella occasione sul discorso della viabilità, se non mi sbaglio, anche i progettisti intervenirono in merito, si disse che in effetti si possono fare delle varianti al discorso della viabilità, si possono anche cambiare. Quindi il senso è quello che il Consiglio comunale si deve soffermare a riflettere sugli aspetti e sulle finalità rilevanti che può avere una proposta. In questo Consiglio abbiamo votato anche proposte, delibere in variante al P.R.G. attuale e quello nuovo. Però ovviamente lo abbiamo fatto perché pensavamo che i risvolti potessero essere rilevanti dal punto di vista sociale. Vi ricordo varianti sul discorso della Ferrovia e abbiamo valutato che era giusto farlo, perché influenzava positivamente sulla crescita urbanistica della città. E anche in questo caso bisogna fare delle valutazioni attente e precise, responsabili su quello che andiamo a fare, perché il Consiglio comunale non ha molte possibilità di potere discernere sul fatto se la delibera la possiamo accantonare o meno. Qui bisogna decidere oggi, dobbiamo essere chiari. E spero veramente che fino a notte fonda usciremo con un voto da questa aula in senso positivo o negativo su questa delibera. Quindi, l’Ingegnere Di Francesco lo prego veramente di soffermarsi se mi può dare qualche delucidazione in merito a cosa si intende per viabilità o se comunque una volta approvato anche il P.R.G., una variante al discorso della variabilità se si può fare o meno. E inoltre, finché lei, Ingegnere, chiarisca questo aspetto, il collega Capraro faceva riferimento al fatto che alcuni immobili sono stati destinati… cioè la parte di sotto, i magazzini cosiddetti, ad attività commerciale, ubicati al di sotto di una unità immobiliare di tipo residenziale. E volevo capire se può chiarire anche questo aspetto al Consiglio, può dare questa risposta se è in contrasto con le leggi vigenti in materia urbanistica. La ringrazio Presidente. INTERVENTO DEL VICE PRESIDENTE (Cacciatore) – Prego Ingegnere Di Francesco. INGEGNERE DI FRANCESCO - (voce fuori microfono) In variante noi l’adottiamo e l’approva l’Assessorato. Quando spediamo le carte del P.R.G., deve essere perfettamente conforme perché l’approva questo Consiglio. C’è la procedura diversa. Una

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volta che si spediscono le carte, deve essere conforme al Piano adottato e trasmesso, una volta che trasmettiamo le carte con l’osservazione a Palermo. (voce fuori microfono) In questa fase non si può fare in variante, perché non è approvato il nuovo P.R.G., deve essere conforme al Piano adottato e trasmesso. La variante la possiamo fare prima dell’approvazione definitiva delle osservazioni, prima di trasmettere le carte a Palermo. Poi deve essere conforme a quelle carte. Una volta che poi… se torna da Palermo, poi si può di nuovo fare la variante, ma dopo che sono esaurite tutte le aree. Volevo dare una precisazione per quanto riguarda il discorso che diceva il Consigliere Capraro poco fa per la viabilità. Nella relazione che sostanzialmente ho fatto sia per la Presidenza del Consiglio, per il Sindaco, del 26 aprile, c’era il punto 1 che diceva: la viabilità di accesso venga raccordata con la viabilità del programma costruttivo per la realizzazione di 252 alloggi, adottato recentemente dal Consiglio comunale, raccordata, non si parla di studio. Nel parere che ha dato la Commissione consiliare il 24 del mese di maggio alle ore 10 e 30, la viabilità di accesso deve essere raccordata con la viabilità al programma costruttivo per la realizzazione di 252 alloggi approvato recentemente dal Consiglio… (voce fuori microfono) Qua c’è l’elenco. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Erano presenti alla riunione del 24 del mese di maggio alle 10 e 30 i Consiglieri Calabrese nella qualità di Presidente, Putrone, Principato, Mandracchia e Tedesco Davide in sostituzione del Consigliere Casesa. (voce fuori microfono) Il parere l’hanno dato i presenti, cioè Calabrese, Putrone, Principato, Mandracchia, Tedesco… (voce fuori microfono) Dobbiamo leggere il verbale. Nel verbale non si rivela, poi si verbalizza chi è che si allontana dalla seduta. Stante a quello che c’è scritto nel verbale i consiglieri erano Calabrese, Putrone, Principato. Poi erano presenti pure Mandracchia e Tedesco in sostituzione del Consigliere Casesa. INGEGNERE DI FRANCESCO – Per quanto riguarda il discorso di altezza dei piani terra, volevo dire che in base all’articolo 28 del regolamento edilizio, per i locali commerciali è prevista una altezza superiore ai 3 metri. Nello specifico i locali del piano terra hanno altezza di 2 metri e 70, come del resto tutti gli altri appartamenti, con 2 metri e 70 possono fare box per auto, ma non assolutamente commerciali. (voce fuori microfono) In ogni caso, in base alle norme non hanno altezza per farci attività commerciale. Viene approvato un programma con determinate altezze, con degli indici ed è quello, non è che poi si può andare a variare, perché questo

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diventa strumento urbanistico a tutti gli effetti, l’altezza che poi si trasforma in volume ed in indice, e sono questi. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Alfano.CONSIGLIERE ALFANO – Presidente, potrebbe spiegarmi un po’ meglio questo raccordo con la strada? La viabilità me la può spiegare un po’ meglio? INGEGNERE DI FRANCESCO – La strada si deve raccordare, la strada deve essere fatta nell’ambito dell’altro programma costruttivo, quello dei 252 alloggi, perché il programma costruttivo presentato ora dall’impresa Li Causi non è sul viale Sicilia direttamente, è a monte di viale Sicilia. Poi il Consiglio comunale ha approvato alcuni mesi fa un altro programma costruttivo che proprio andava a finire sul viale Sicilia. Volevo dire una cosa al… ormai il programma costruttivo ha normato urbanisticamente quella zona, il programma costruttivo dei 252 alloggi, con le strade, i palazzi. Chiaramente dove sono previste le strade, dovranno farci le strade, non è che… a prescindere se lui fallisce o non fallisce, là la strada si ci dovrà andare a fare. (voce fuori microfono) Urbanisticamente c’è il programma dei 252 alloggi che già è definito e quindi è questo ormai urbanistico. Questo si va a raccordare in questo dei 252 alloggi come viabilità. (voce fuori microfono) Certo, si deve raccordare con quella. È stata già definita quella dei 252 alloggi. Se approviamo questa, resta definita, ma se non l’approviamo, poi diventa la viabilità quella del Piano Regolatore… INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Bottone e poi c’era il Consigliere Hamel.CONSIGLIERE BOTTONE - Signor Presidente, sarebbe stato opportuno per il procedimento che stiamo cercando di discutere stasera, che l’Ingegnere forse prendeva nota di tutte le osservazioni che facevamo e poi rispondesse alla fine in modo da chiarire, perché se no diventa un ping pong, può darsi anche utile tra il consigliere che parla e l’Ingegnere Di Francesco. Come si è visto abbiamo avuto il coraggio, Consigliere Casesa, di prelevare il punto. Abbiamo avuto il coraggio, ne stiamo parlando, sperando con gli esiti che poi vedremo quali saranno. Io chiedo che più che venire qua a fare spesso anche discorsi demagogici, politici o di influenzare il voto poi dei consiglieri, sarebbe opportuno pure fare parlare le carte. E siccome il nostro Presidente del Consiglio ha chiesto all’avvocato del Comune un parere, io leggo qua… siccome ho ascoltato bene l’Ingegnere Di Francesco e prendo nota di quello che dichiara anche l’avvocato del Comune, sollecitato dal Presidente del Consiglio a tutela di noi consiglieri. A un certo punto, leggo testualmente quello che

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dice, che “il progetto presentato dalla ditta Li Causi, essendo difforme dai parametri edificatori del nuovo P.R.G., in relazione alla densità edilizia territoriale e fondiaria, anche se venisse approvato in sede di riesame del Consiglio comunale, non potrebbe essere seguito dal tempestivo rilascio della concessione edilizia”. E questo è il primo punto che io vorrei che l’Ingegnere Di Francesco chiarisse. Leggo quello che scrive l’avvocato, non sono parole mie, io sto leggendo quello che dice l’avvocato: “Anche per questo motivo, teso a salvaguardare il nuovo assetto del territorio programmato dal Comune, il Consiglio comunale ha ritenuto di non approvare all’epoca a maggioranza dei presenti, il programma costruttivo presentato dalla ditta Li Causi. Vi è da aggiungere che l’approvazione del programma costruttivo in variante al P.R.G. vigente ed in difformità ai parametri edificatori, previsti dal nuovo P.R.G. adottato, potrebbe ingenerare nell’interessato un legittimo affidamento al successivo rilascio della concessione edilizia e quindi esporre questa amministrazione a un contenzioso per il risarcimento del danno all'impresa, derivante dal provvedimento di diniego al rilascio della concessione edilizia stessa, per mancato rispetto dei nuovi parametri edilizi fissati dal nuovo P.R.G., che nel frattempo venisse approvato dall’organo regionale”. Tralascio di leggere tutte le osservazioni fatte dall’avvocato, io vorrei puntare su questo aspetto, cioè dare fiducia a quello che dice il dirigente all’Urbanistica, l’Ingegnere Di Francesco, o fare prevalere all’interno del Consiglio comunale e quindi in sede di votazioni, quello che ci dice l’avvocato, sollecitato dal Presidente del Consiglio a tutela, nella serenità del voto dei consiglieri comunali. Io lascio questo punto interrogativo a voi consiglieri, ce l’ho pure io e quindi concludo per ora il mio intervento così, sperando che l’Ingegnere Di Francesco chiarisca. Era importante che ci fosse pure stasera l’Avvocato Vecchio, che chiarisse… INTERVENTO DEL PRESIDENTE – A tal proposito, ho detto stamattina in Conferenza dei capigruppo, io l’ho invitata sia alla Conferenza dei capigruppo che a essere presente nel corso di questa attuale seduta. Però la dottoressa Vecchio ha mandato una nota, dicendo che sarebbe stata superflua la sua presenza, in quanto già ha reso il parere e quindi non si discosta rispetto alle cose che ha scritto. CONSIGLIERE BOTTONE – Ora dare ragione allo stimato professionista che è qua a sinistra, oppure dare ragione alle perplessità evidenziate dalla dottoressa Vecchio. Noi consiglieri abbiamo di fronte non dico due pareri difformi, ma che almeno a parere dell’avvocato lasciano qualche perplessità

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su questa delibera. Per cui qua abbiamo la fortuna di avere l’Ingegnere Di Francesco che chiarisse… INGEGNERE DI FRANCESCO – Quando viene approvato un programma costruttivo, viene adottato dal Comune e poi la Regione ce lo trasmette approvato, lo strumento urbanistico per l’area interessata diventa il programma costruttivo. Quindi le concessioni edilizie vengono rilasciate se rispettano i parametri del programma costruttivo, e non si applicano le norme di salvaguardia, perché quella zona è normata urbanisticamente a quel punto. Così è stato fatto per Cugno Sala, che questo Consiglio in sede di riesame ha approvato il programma costruttivo, l’ha adottato, la Regione l’ha restituito approvato e il mio ufficio ha già rilasciato le concessioni edilizie, senza aspettare il nuovo Piano Regolatore. Analogamente, quando questo Piano se verrà adottato da questo Consiglio, approvato dalla Regione, successivamente l’Ufficio rilascerà le concessioni edilizie che siano conformi a questo piano. Cioè la zona viene normata dal programma costruttivo e non c’entrano niente le norme di salvaguardia. Le norme di salvaguardia che richiama l’avvocato, si riferiscono alle concessioni edilizie singole in zone che rientrano nelle previsioni del nuovo strumento urbanistico adottato; ma nello specifico gli immobili che ricadono all’interno delle aree normate dai programmi costruttivi, devono essere conformi ai programmi costruttivi quando vengono approvati dalla Regione. E si rilasciano le concessioni, come si sta facendo per quelli che il Consiglio comunale ha adottato e la Regione poi ha approvato. Quindi non è un problema questo, anzi è un falso problema. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Consigliere Arnone. CONSIGLIERE ARNONE – Ingegnere Di Francesco, io vorrei chiederle un chiarimento di carattere tecnico rispetto a quello che lei ha detto. Leggo il parere del legale del Comune e qui dobbiamo capire chi è che erra, se erra il legale del Comune o se erra chi ha istruito la pratica. Scrive il legale del Comune: “Entrando nel merito della questione già il dirigente del settore VIII, Architetto Campanella, nella relazione tecnica del 09/12/2004, allegata alla proposta di deliberazione trasmessa all’esame del Consiglio comunale, faceva rilevare che il programma costruttivo presentato dalla ditta Li Causi, in variante al P.R.G. vigente, era in contrasto con il nuovo P.R.G. adottato a quella data non ancora definitivamente dal Consiglio comunale, in quanto non erano rispettati i parametri edificatori fissati dal nuovo Piano. Si faceva riferimento ai seguenti parametri: indice di fabbricabilità territoriale 0,50 metri cubi su un metro quadro

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e indice di fabbricabilità fondiaria di massimo metro 1,2 metro cubo su un metro quadro, previsti dal nuovo P.R.G., mentre nel programma costruttivo della ditta Li Causi venivano osservati i seguenti parametri, indice di fabbricabilità territoriale di 0,92 metri cubi su un metro quadro e indice di fabbricabilità fondiaria di 2,95 metri cubi su un metro quadro. Con la relazione esplicativa del parere di regolarità tecnica del 09/12/2004, a firma dell’Ingegner Di Francesco, trasmessa al Presidente del Consiglio comunale e al Sindaco, è stato confermato il parere reso dall’Architetto Campanella, precedente dirigente del settore, precisando, con riferimento ai parametri edificatori stabiliti dal nuovo P.R.G., che l’indice di edificabilità territoriale in contrada Palmentelle è di 0,75 metri cubi su un metro quadro. L’indice di fabbricabilità fondiario è di 2 metri cubi su un metro quadro, con altezza massima di 15 metri. Considerato che il nuovo P.R.G. è stato adottato dal Consiglio comunale e pubblicato, anche se non ancora trasmesso all’organo regionale competente per l’approvazione, né approvato e che con determinazione dirigenziale 22/04 sono state adottate le misure di salvaguardia, per cui i procedimenti di rilascio delle concessioni edilizie a seguito di istanze presentate ai privati che siano in contrasto con lo strumento urbanistico adottato, saranno sospesi per il periodo previsto dalla legge dalla data di delibera di adozione del P.R.G.. Il progetto presentato dalla ditta Li Causi, essendo difforme dai parametri edificatori del nuovo P.R.G., in relazione alla densità edilizia territoriale e fondiaria, anche se venisse approvato in sede di riesame del Consiglio comunale, non potrebbe essere eseguito dal tempestivo rilascio della concessione edilizia. Anche per questo motivo, teso a salvaguardare il nuovo assetto del territorio programmato… il Consiglio comunale non ha ritenuto di approvare a maggioranza dei presenti il programma costruttivo della ditta Li Causi. Vi è da aggiungere che con l’approvazione del programma costruttivo in variante al P.R.G. vigente, in difformità dei parametri edificatori, densità territoriale ed edilizia previsti nel nuovo P.R.G. adottato, potrebbe ingenerarsi nell’interessato un legittimo affidamento al successivo rilascio della concessione edilizia e quindi esporre questa Amministrazione a un contenzioso per il risarcimento del danno all’impresa derivante dal provvedimento di diniego al rilascio della concessione edilizia stessa per mancato rispetto dei nuovi parametri edilizi fissati nel nuovo P.R.G., che nel frattempo venisse approvato dall’organo regionale”. Ora la mia domanda: sbaglia l’avvocato del Comune nello scrivere che vi è una difformità tra i parametri edificatori fissati dal nuovo

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Piano Regolatore o sbaglia lei quando poc’anzi ha detto che questo Piano è in tutto e per tutto conforme al nuovo Piano Regolatore? La prego di chiarire questo punto e dopo avere letto le pagine che ho letto, ritengo di dovere soffermarmi su un aspetto che è assai rilevante. Se è vero quello che dice l’Avvocato Vecchio, noi cosa stiamo facendo? Noi stiamo, a una settimana dall’approvazione del nuovo Piano Regolatore, ponendo in essere una operazione che è assolutamente scorretta. Noi abbiamo centinaia di cittadini e un numero imprecisato di imprese, di ditte, di cooperative, che si vedono limitati nella loro potenzialità edificatoria, dal nuovo Piano Regolatore Generale. Cioè noi abbiamo centinaia di soggetti che con il vecchio Piano Regolatore potevano realizzare determinate cose e che con il nuovo Piano Regolatore non lo possono più realizzare, perché il nuovo Piano Regolatore prevede un certo tipo di sviluppo in una determinata direzione e non prevede più un certo tipo di edificabilità in altra direzione. Per ragioni professionali a me è capitato di dovere esaminare determinati documenti relativi al vecchio Piano Regolatore Generale, a proprietà site in quel di San Giusippuzzu e quei tizi, tra il nuovo e il vecchio, hanno perso la possibilità di realizzare le cose perché avevano presentato il progetto al Comune di Agrigento, ottenendo anche parere favorevole dalla Commissione edilizia addirittura. Questa è la logica degli strumenti urbanistici. Nel momento in cui uno strumento urbanistico decide alcune cose, vi sono soggetti che sono penalizzati dalle legittime decisioni del Consiglio comunale, che potevano con il vecchio strumento fare qualcosa e con il nuovo strumento non lo possono più fare. Ora la situazione dell’impresa Li Causi a me pare identica, tra l’altro, a quella di numerosi altri soggetti interessati a Piani costruttivi che giacciono negli uffici del Comune di Agrigento da tempo. Francamente a me appare incomprensibile il volere, come scrive l'avvocato del Comune, e ve lo ripeto, forzare la salvaguardia del nuovo assetto territoriale programmato dal Comune, approvando un Piano costruttivo a una settimana dal Piano Regolatore Generale. Io ritengo che l’impresa Li Causi aveva un dovere e tale dovere era pure degli uffici comunali, quello di presentare un Piano costruttivo conforme al Piano Regolatore Generale del Comune di Agrigento, al nuovo Piano Regolatore del Comune di Agrigento, che questo Consiglio comunale ha approvato nell’aprile del 2004, cioè due anni addietro. Allora io devo trarne una inequivoca conclusione, che attraverso la forzatura di queste approvazioni in deroga, si è voluto porre in essere una violenza al nuovo Piano Regolatore Generale, di cui si sapeva la consistenza, le previsioni, ciò che il

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Consiglio comunale aveva deciso e deliberato già dall'aprile dell’anno 2004. Questo è il dato di sostanza. Il progetto suo è del 2003, come tanti altri progetti, Ingegnere Li Causi. Io conosco progetti che sono del 92 o del 91 e oggi non possono andare avanti perché questo Consiglio comunale ha approvato un nuovo Piano Regolatore Generale, che disegna, in relazione all’interesse pubblico di tutti gli agrigentini, un determinato tipo di sviluppo. Noi abbiamo un dovere nei confronti della città, di segnare lo sviluppo urbanistico che riteniamo sia più confacente agli interessi degli agrigentini, considerati come categoria generale, non all’interesse di quella impresa o di quell’altra impresa o di quell’altra impresa ancora. Lei nel 2003 ha presentato un progetto. Nell’aprile del 2004 sapeva che il Consiglio comunale in quella zona aveva deciso determinate cose, probabilmente cose che semplicemente ridimensionavano le sue aspettative imprenditoriali, aveva il dovere, e gli uffici avevano il dovere di richiamarla al rispetto di questo dovere, di ridisegnare il suo Piano e ridimensionarlo in relazione a quello che il Piano Regolatore, approvato da questo Comune legittimamente nell’aprile 2004 prevedeva. Questo è il punto di sostanza e su questo punto noi oggi dobbiamo confrontarci, se è vero che lei vuole realizzare a una settimana dall’approvazione definitiva del Piano Regolatore del Comune di Agrigento cose diverse da quelle che prevede quel Piano Regolatore. E a questo punto perché noi dobbiamo avere la gallina pinta in mezzo a centinaia o migliaia di agrigentini che sono galline bianche, perché solo per lei noi andremo a fare il regalo, a una settimana dall’approvazione del Piano Regolatore del Comune di Agrigento, di farla andare in deroga al Piano Regolatore del Comune di Agrigento. Non se ne comprende la ragione, non se ne comprende assolutamente la ragione, perché la sua situazione è identica, Ingegnere Li Causi, a quella di decine, se non centinaia di cooperative e di imprese che hanno Piani costruttivi. (voce fuori microfono) Io le posso garantire che mi batterò fino alla mia ultima energia, perché il suo Piano, ridimensionato, credo che non ci voglia molto, venga immediatamente approvato in Consiglio comunale. Lei deve assumere l’impegno di ridisegnare il Piano, per come comanda il nostro Piano Regolatore. E io assumo l’impegno con il sangue di battermi qua dentro come non ho mai fatto, perché il suo Piano, reso conforme al Piano Regolatore Generale, venga approvato. E la invito a occupare con me l’aula consiliare se non riusciremo a fare questo. Lei ha una impresa, ha tecnici, ha persone valide. È in grado, da qui a quindici giorni di rinfornare all’Ufficio Urbarnistica del Comune il Piano, modificato per come prevede il Piano

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Regolatore Generale. E io le garantisco che farò l’inferno. E lei sa che significa se io dico che farò l’inferno, perché qua dentro questo Piano sia approvato nei tempi più urgenti possibili. Lei ha il mio impegno solenne, che credo che in questa città conti qualcosa. (voce fuori microfono) Io l’avevo appreso prima dell’estate e infatti lo stiamo affrontando. Abbiamo ottenuto i pareri legali. I pareri legali prevedono questo. Ingegnere Li Causi, se lei porta a questo Comune… (voce fuori microfono) Il tempo materiale lei ce l’ha. Qua il punto politico è uno, è uno soltanto. Voi probabilmente per le sponsorizzazioni politiche che avete avuto, avete provato a sfondare la volontà del Consiglio comunale per andare in deroga alla pianificazione di quell’area. Io ho una coerenza di comportamenti. (voce fuori microfono) Per la stessa ragione, Ingegnere Li Causi, perché ora siamo a una settimana, prima eravamo a mesi e a tempi indefiniti. Per me la legge è uguale per tutti. Io mi sono fatto portavoce della bocciatura del Piano di Puccio, perché era non coerente con un disegno che si era dato questo Consiglio comunale. Qui occorre darsi delle regole e su quelle regole eseguire. Qui ognuno può assumersi le responsabilità che vuole, ma deve essere chiaro il gioco che si fa. A una settimana dall’approvazione del Piano Regolatore Generale noi andiamo ad operare uno sfregio al Piano Regolatore Generale. Questo è il punto. E lo facciamo con un parere legale che dice determinate cose. Se il parere legale è vero, qui la questione è che con il nuovo Piano Regolatore si può costruire 10, con la variante che si vuole approvare a una settimana dal nuovo Piano si può costruire 15 o 20. E io francamente non ritengo che una cosa simile possa essere avallata, perché se no è inutile che ci diamo strumenti urbanistici, approviamo Piani Regolatori, pensiamo di avere un ruolo di direzione dello sviluppo. Le cose che dice Casesa hanno assoluta coerenza con il ruolo che ha lui, con il ruolo che hanno avuto persone vicino a lui e lì è facile anche comprendere livori e minacce che vengono proposte. Ma su questo tornerò eventualmente con un intervento per fatto personale. Io le chiedo, a questo punto, Ingegnere Di Francesco, se lei condivide o meno quello che scrive l’avvocato del Comune nel parere che lei conosce, dato in data 1 agosto 2006. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Ingegnere Di Francesco.INGEGNERE DI FRANCESCO – Io la risposta alla domanda che mi ha fatto il Consigliere Arnone l’avevo già data poco fa, quando ho detto che già le concessioni edilizie per il programma di Cugno Sala io le ho rilasciate ed è stata approvata in variante da questo… (voce fuori microfono) Non è vero. Spiego perché non è vero, perché ho detto che le norme

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di salvaguardia vanno… (voce fuori microfono) Sugli indici di edificabilità noi l’andiamo ad approvare in variante e questo diventa il nuovo strumento urbanistico, questo che andiamo ad approvare. Quindi devono essere conformi a questo. Sul discorso che lei mi dice dello 0,75, le volevo dire che ora tra una settimana ci saranno le osservazioni che dovrete approvare. Se lei si va a vedere l’osservazione 637, l’indice di edificabilità lo portano a 1 in quella zona tra una settimana. Quindi tra una settimana non ci sarà nemmeno questo problema di indice. Ora il discorso è di celerità, di certezza di finanziamenti, scadenza al 31 dicembre, questo è sostanzialmente. Io quando dico che ho rilasciato le concessioni, pure il vero dico. (voce fuori microfono) L’indice di edificabilità della delibera 108 è 0,75, e qua è più alto. L’andiamo ad approvare in variante. Questo è il punto. Però le stavo dicendo, c’è l’osservazione, la 637, che l’indice lo porta a 1. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Consigliere Casesa.CONSIGLIERE CASESA – Presidente, mi sembra stasera di assistere a un interrogatorio ed è bravo l’avvocato esperto in affari civili e legali, ma non è un interrogatorio, non siamo in un’aula di Tribunale, voglio ricordare ai cari colleghi, né possiamo, cari amici e cari colleghi, mettere in croce l’amico dirigente. Cioè non possiamo fargli dire le cose che convengono a noi, solo perché questa sera dobbiamo fare la farsa. Cari amici, Arnone è bravo a fare la frittata ed è molto astuto. Ma le cose sono ben diverse. La nostra, cari amici, è una valutazione politica. Il Consigliere Arnone fa riferimento, ma in maniera robusta, a un parere espresso… (voci fuori microfono) Presidente, se ci sono problemi, mi rimetto alla sua volontà. INTERVENTO DEL VICE PRESIDENTE (Cacciatore) – Il Consiglio è sospeso per cinque minuti. INTERVENTO DEL PRESIDENTE (Di Maida) - Chiamiamo l’appello. Siamo 20 presenti, 10 assenti, la seduta può proseguire regolarmente. Consigliere Hamel, prego.CONSIGLIERE HAMEL – Io non so da qui a poco quale sarà la decisione che verrà comunicata dato che ancora una volta le valutazioni non si fanno assemblearmente, ma si fanno nel chiuso di alcune riunioni, però volevo sottolineare alla vostra attenzione alcuni aspetti, soprattutto alle persone che sono qui venute ad assistere a questi lavori e che si sono sacrificate per tante ore ad assistere a questi balletti che ci sono stati in Consiglio comunale. Noi stiamo discutendo di una delibera che è già venuta in Consiglio comunale, una delibera che tra l’altro è stata sollecitata nella prima valutazione del Consiglio comunale da parte di numerosi

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consiglieri comunali i quali dicevano: dobbiamo subito approvarla perché se passano i 45 giorni verrà il Commissario ad acta e l’approverà. E siccome questa delibera è sbagliata, noi dobbiamo discuterla in Consiglio comunale e bocciarla. Questa è stata la volontà espressa da una larga parte dei consiglieri comunali in quella sede e la delibera è stata bocciata. È stata bocciata senza che nessuno si prendesse minimamente il pensiero e la cura se i lavoratori perdevano il lavoro, se c’era il disagio delle famiglie e c’erano tutta questa serie di problemi che venivano a crearsi. Lo dico questo perché vorrei che la vostra attenzione fosse richiamata su questo argomento, io non posso accettare l’ipocrisia di chi oggi viene a fare il ragionamento del posto di lavoro e dei lavoratori che perdono il lavoro dopo che nella delibera portata qui nel gennaio del 2005, ha votato contro questa delibera. Qual è il sistema di coerenza che porta ad esempio il Consigliere Casesa a fare questo patrocino così accorato rispetto all’approvazione di questa delibera, se la stessa identica delibera nel gennaio del 2005 è stata bocciata con il voto negativo del Consigliere Casesa, così come gli altri consiglieri comunali della maggioranza? Cioè una scelta che è stata fatta allora, razionale, precisa, una manifestazione di volontà chiara, esplicita, oggi viene a essere rimangiata e viene a proporsi il ragionamento della valenza sociale di questa delibera, che è un ragionamento giusto, legittimo, forte per chi ha sensibilità rispetto a questo tipo di problemi, però voi dovete rendervi conto di una cosa, che in questo dibattito aleggia un fantasma e il fantasma che aleggia in questo dibattito è l’Amministrazione comunale. Non si può, rispetto a problemi di questa dimensione, che hanno anche una refluenza sul lavoro e sulla gente, non si può essere assenti. Se in questi anni ci fosse stato un ruolo attivo da parte dell’Amministrazione comunale, che interloquiva con l’impresa Li Causi, che discuteva su questi argomenti, una soluzione si trovava, un percorso da praticare per riuscire ad approvare questa delibera si trovava e si poteva trovare. I correttivi di cui si parlava anche stasera si potevano sperimentare e proporre anche nel passato e a quest’ora non saremmo arrivati a questo punto. C’è una latitanza politica di gestione della vita amministrativa della città di Agrigento. Oggi si discute su un problema di urbanistica fondamentale importante e non c’è nessuno dell’Amministrazione comunale che dia testimonianza e manifesti quale è la volontà politica della maggioranza, di chi gestisce ed è alla guida e ha la responsabilità del Comune di Agrigento. Quindi è chiaro che sui problemi anche di natura sociale le responsabilità devono essere individuate in maniera precisa, perché ci può essere

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sicuramente da parte dell’impresa una volontà di realizzare uno strumento che sia anche vantaggioso, è nel suo diritto cercare di presentarlo nella maniera più vantaggiosa, pur sempre nei limiti della legalità e della legittimità. Però, se ciò non era possibile, doveva realizzarsi una interlocuzione o un dialogo, attraverso cui si potevano modificare le proposte e fare in modo che potesse passare in maniera tranquilla, senza tutto questo bailamme, tutto questo manicomio che c’è stato questa sera e che c’è stato anche in passato. Però questi passaggi non li dovete dimenticare. C’è stato qui dentro chi si è battuto in maniera dura e pesante perché la delibera venisse portata in Consiglio comunale e venisse bocciata dal Consiglio comunale. E non è stata certamente la minoranza. Non è stato certamente chi non ha la responsabilità politica e amministrativa della gestione del Comune di Agrigento. È stata la latitanza, l’assenza e la volontà di costoro a realizzare le condizioni che stiamo vivendo questa sera. Noi ad inizio di seduta abbiamo dato un segnale molto preciso e chiaro e abbiamo detto: avevamo stabilito in linea di principio che se la maggioranza non aveva i numeri per garantire la validità della seduta, il numero legale, 16 presenze, noi in ogni caso andavamo via. Rispetto a questa delibera abbiamo derogato dalla nostra decisione, abbiamo detto: noi rimaniamo in aula perché non vogliamo dare alibi a nessuno e vogliamo che chi a parole vuole sfruttare anche quello che è il bisogno, l’aspettativa, l’ansia delle famiglie, deve dimostrare poi nel concreto e con gesti precisi che ragionamento e che obiettivo vuole realizzare, se no è soltanto pura demagogia ed è soltanto un tentativo di pigliare in giro le persone. Noi siamo qui presenti e lo siamo anche in questo momento e se uscissimo fuori il discorso sarebbe finito, perché la seduta cade perché non c’è il numero legale. Noi siamo qui presenti per portare un ragionamento che è quello che nella città di Agrigento, se si devono fare scelte, se si deve amministrare, se si deve dare un futuro alla città, bisogna che ci sia coerenza di comportamento e lealtà nei confronti della gente. Nessuno deve cercare di mistificare qua dentro quali sono i ragionamenti. Ci sono delle perplessità, ci sono delle cose che possono essere discusse su questa delibera, ma questo doveva essere fatto anche nei tempi dovuti e nei tempi giusti, in modo tale da consentire che si potessero fare queste variazioni, perché adesso il discorso e il ragionamento è tutto in salita e le difficoltà ci saranno. E non si può chiedere al Consiglio comunale di ripiegare, rispetto ad alcune esigenze, solo perché c’è chi è stato latitante rispetto a un comportamento che doveva assicurare, invece, un percorso tranquillo e sereno a questa delibera e a

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tutte le altre che si interessano dei Piani costruttivi, perché il Comune di Agrigento è diventato una sorta di mercato, nel quale i Piani costruttivi entrano ed escono. Non esiste da nessuna parte, non lo sto dicendo per questa deliberazione, ma non esiste da nessuna parte, se non come fatto eccezionale, straordinario che una delibera che sia stata bocciata dal Consiglio comunale venga riportata in Consiglio comunale. È come se ci fosse stata una sentenza di un Giudice di primo grado, giusta o sbagliata che essa sia e dopo pochi giorni qualcuno dice: va bè, ma il Giudice poteva avere qualche perplessità, rifacciamo la sentenza di primo grado. Non è possibile. Si va all’appello, ma ci devono essere condizioni, termini e motivazioni. Se tutto questo si è creato, non si è creato certamente per colpa nostra e a nessuno consentiamo in questo momento di sbandierare e di farsi araldo e portatore degli interessi dei lavoratori. Gli interessi dei lavoratori vogliamo difenderli noi, ma li vogliamo difendere additando le responsabilità di chi ha creato questa situazione, di chi ha creato le aspettative di approvazione di questa stessa delibera, perché se ci fosse stato un discorso onesto, chiaro e leale nei confronti dell’impresa, dicendo “le difficoltà sono queste, i limiti sono questi, le cose che non si possono fare sono queste”, si poteva già da mesi e mesi trovare una soluzione e andare tranquillamente, senza nessuna polemica, senza nessuna difficoltà, senza nessuna perplessità sulla legittimità all’approvazione. Oggi ci troviamo in questa situazione o bere o affogare. Vediamo cosa ha deciso la maggioranza, se vuole bere o se vuole affogare. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Chi chiede di intervenire? Consigliere Alfano.CONSIGLIERE ALFANO - Signor Presidente, signori colleghi Consiglieri, signori tutti. Certo quando si tratta di affrontare questo tipo di problemi le discussioni si fanno sempre serrate e si inseguono l’una con l’altra, anche così i pareri che poco fa sono stati alcuni letti e altri profferiti, di cui abbiamo rilevato anche una certa conflittualità che lascia talora perplessi, però rientra in quella logica di tutti coloro che mi hanno preceduto e anche di coloro che questa sera non hanno potuto parlare o non hanno voluto parlare, della salvaguardia del posto di lavoro e dell’aiuto da dare alle imprese e ai lavoratori. È una conseguenza logica e questa conseguenza logica noialtri la dobbiamo incastonare in una visione un po’ più ampia, più decente, più completa. Ha fatto bene il Consigliere Casesa, anche se non ha seguito quelle indicazioni a sua insaputa di quanto avevamo stabilito in Conferenza dei capigruppo, a sollevare questo problema. Se

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ne è discusso e se ne discute ancora abbondantemente, penso che anche dopo di me potrebbero esserci anche altre persone che possono intervenire. E questa è una cosa positiva per questo Consiglio comunale, cioè discutere di un Piano costruttivo, discutere sul lavoro delle persone, però tutto quanto essere ricondotto a una visione un po’ più ampia. Volendo in un certo qual modo dare delle certezze alle persone e essere fattivo anche nella proposta politica, di assicurare il lavoro alla gente e di perseverare in questo, penso che se tutti noi, se è vero che ci sta a cuore di portare avanti questa situazione, prendendo l’impegno non soltanto politico ma morale di persone, di uomini, di definire il tutto in una prossima seduta, che non può essere buttata lì alle calende greche o con date troppo lunghe, potrebbe essere proposta una data certa, che sarebbe quella entro il 31 del mese di ottobre, con un impegno formale, non soltanto quello mio personale, ma quello del mio gruppo e penso di quello anche degli altri, tale da non procurare danno né alle imprese, né alle persone, però in un contesto che rispetti anche il Piano Regolatore Generale che noialtri abbiamo condiviso e votato. Potrebbe sembrare un po’ difficile questo percorso. Ne rilevo la perplessità che potrebbe sorgere in taluni, ma dipende tutto da noi, perché mi pare che questa sera non ci siano delle condizioni psicologiche e politiche molto favorevoli. Invece penso che per dare la possibilità a tutti quanti di partecipare e di dare una risposta precisa, assumendosi la responsabilità dinanzi a tutti come persone e come uomini di potere portare a compimento questo e anche gli altri piani costruttivi, perché non ce n’è soltanto uno, ma ce ne sono anche altri, che potrebbero e dovrebbero essere conclusi qui in questa sede. Pertanto invito tutti i consiglieri, se vogliono partecipare, se vogliono essere qui con me questa sera nel dare questo tipo di indirizzo, oppure se praticamente vogliono scegliere un’altra via, ognuno è libero, ma nella fattispecie è un impegno morale che dobbiamo assicurare alle imprese e ai lavoratori certezze e sicurezza. Penso di non aggiungere altro, però mi premeva parlare di un aspetto che non è marginale in questa faccenda, ma che potrebbe divenire sostanziale e che ha un aspetto invece un po’ particolare. Circa il Consigliere Indelicato ho voluto farmi dare, dal consigliere che mi aveva preceduto, quanto scritto nel verbale dei capigruppo, che leggo: “In conclusione i capigruppo stabiliscono all’unanimità di inserire le delibere di che trattasi, dando mandato al Presidente di chiedere agli uffici un elenco completo dei programmi costruttivi in itinere. Si stabilisce altresì che le delibere in questione, così come prevede il regolamento, vengano

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discusse per i prescritti pareri in seno alla Commissione consiliare permanente competente”. Mi sembra che non ci sia alcun problema di incompatibilità. E questo per contribuire a dare certezza al discorso che abbiamo iniziato, perché non è secondario, ma anche per definire la posizione di un consigliere che in quel momento mi aveva sostituito. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Vaianella, prego.CONSIGLIERE VAIANELLA – Signor Presidente, egregi colleghi. Dall’intervento del collega Alfano mi pare che è emerso il fatto di rinviare la votazione di tale punto fino al 31 ottobre, mi pare che questa sia stata la proposta. È la prima volta, forse, eccezionalmente non mi trova d’accordo con il collega Alfano su questa proposta, perché ritengo che questa sera, grazie a un dirigente che ha espresso in maniera chiara, assumendosi tutte le responsabilità su una domanda incalzante del qui presente Avvocato Arnone, sul fatto se il parere dell’Avvocato Legale del Comune lui lo condividesse o meno, mi pare che è stato chiaro. E siccome è stato chiaro, a (inc.) proprio semplice, mi pare che noi consiglieri questa sera potremmo essere nelle condizioni serene di esprimere una valutazione. Abbiamo un funzionario che scrive all’Ufficio Legale, che esprime una certa cosa. Giustamente, a seguito della discussione sono emerse perplessità e il dirigente Di Francesco, debbo dire coraggiosamente, Ingegnere, lei questa sera in maniera chiara e inequivocabile ha espresso un parere. Cosa che purtroppo non è così e lo sappiamo quante volte altri dirigenti hanno tratto il Consiglio in inganno anche a delle valutazioni, perché non sono mai state decise, sempre con entra ed esci. Bisogna essere chiari e l’Ingegnere Di Francesco è stato chiaro. Pertanto alla luce delle considerazioni del parere espresso, ritengo che il Consiglio a mio avviso questa sera è nelle condizioni di potersi esprimere. Pertanto onestamente non condivido la proposta di rinviarlo altri dieci giorni, perché poi sono convinto che il Consiglio potrebbe mantenere questa, però non si sa mai cosa può succedere. Io ritengo che come mi ero espresso già in quella occasione, perché io, ribadisco, non votai contro questa delibera a suo tempo, avevo anzi proposto al Consiglio “stiamo attenti… stiamo liquidando così facilmente questa proposta, state attenti, colleghi, ci sono finanziamenti e tutto quello che ruota attorno ai finanziamenti, pertanto stiamo attenti, potevamo dare un indirizzo forte”, mi ricordo allora io… ecco alla Regione, quando inviò il Commissario di attenzionare questa proposta e far sì che non incombesse l’ombra immediata del Commissario. Poteva il Consiglio a mio avviso dare in quella occasione un indirizzo forte di questo tipo, giustificato dal fatto che avevamo un Piano Regolatore

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che doveva venire poi tra breve in aula, poi non fu così, poi purtroppo abbiamo perso un anno e questo è dispiaciuto a tutti noi. E lì debbo dire, infatti condivido quello che diceva il collega Hamel. Una delibera non dovrebbe tornare due volte in Consiglio comunale, non dovrebbe, onestamente. Bisogna attenzionarla una sola volta. Eventualmente anche rinviarla. Egregie imprese, quando il Consiglio non la può trattare, evidentemente ha delle motivazioni e condivido il perché ed è stato giusto che il Consiglio ha soprasseduto fino ad adesso sulle perplessità mostrate dai colleghi consiglieri, dal collega Capraro e da altri. Abbiamo avuto il parere, abbiamo avuto tutto quanto. Ritengo che siamo nelle condizioni di esprimerci. Allora io, signor Presidente, veramente richiamai il Consiglio, io e altri colleghi consiglieri che non bocciarono questi programmi costruttivi. Richiamai il Consiglio di attenzionarlo e di rinviarlo perché era troppo semplice così liquidarla in quella serata stessa. Questa sera vedo che si vuole prendere qualche altro giorno. Io non condivido tale proposta e pertanto voterò contrario, qualora ci sarà la proposta di rinvio. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Tortorici. CONSIGLIERE TORTORICI – Grazie Presidente, colleghi Consiglieri. Cari Consiglieri, innanzitutto mi voglio rifare al discorso del capogruppo Alfano, che secondo me è stato saggio. Questa sera noi, dopo tutto quello che è successo, che domani si vedrà in televisione su Teleacras, certo la gente non si farà un buon concetto. Siccome io sono una persona molto costruttiva, e caro Consigliere Vaianella, io non lo so cosa succede stasera, se questa delibera che è da tre anni che naviga e poi tutto assieme stasera a sacco d’ossa viene bocciata e tagliamo la testa al toro. Io sono convinto, perché parlando con alcuni consiglieri, che non hanno le idee chiare, che è opportuno, a questo punto, rinviare a giorno 31, assumendoci le nostre responsabilità. Cari Consiglieri, io i Piani costruttivi, quelli che ho votato, e mi rivolgo alle minoranze, io li ho votati sempre, non sono stato mai contro i Piani costruttivi, perché i Piani costruttivi sono lavoro, quello che abbiamo visto stasera, tutti gli operai dell’impresa che sono venuti qua, che per loro il lavoro è oro, in una situazione così difficile che sta attraversando la città di Agrigento e tutta la provincia che non c’è lavoro e guai a chi tocca il lavoro. Dobbiamo togliere pure quel poco di lavoro che c’è? Questo no. Caro Consigliere Vaianella, siamo uomini e ci dobbiamo assumere le responsabilità. Noi stasera possiamo votare un documento a supporto di quello che si è discusso stasera, di tutto quello che è successo, perché io non me la sento di assumermi la responsabilità che stasera

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la delibera viene bocciata. Visto e considerato che sono trascorsi tre anni, non cambia niente nel giro di 13 giorni se noi stasera tutti assieme, minoranza, maggioranza, ci assumiamo, votando un documento unitario, tutti assieme. Presidente, quando abbiamo all’ordine del giorno le osservazioni dei cittadini al P.R.G.? INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Ho programmato con l’Ingegnere Giacobazzi che sarà presente la prossima settimana nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì. CONSIGLIERE TORTORICI – Allora io penso che nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì noi ce ne usciamo, perché ne abbiamo parlato in Commissione, ne abbiamo parlato tutti i consiglieri di come abbiamo articolato in Commissione le osservazioni dei cittadini, in tre giorni ce ne usciamo. Ne sono convinto perché abbiamo conglobato le 250 osservazioni che sono favorevoli, abbiamo conglobato quelli parzialmente favorevoli e abbiamo lasciato quelli che erano sfavorevoli. E i tre giorni… ne siamo tutti consapevoli, ne abbiamo discusso, corridoi, corridoi, che noi entro questo mese ce ne dobbiamo uscire. Noi, Presidente, cari Consiglieri, votiamo stasera un documento unitario, tutti assieme quelli che siamo presenti in questo Consiglio, dove ci assumiamo le nostre responsabilità nei confronti dell’impresa, dei lavoratori e di tutte quelle cooperative che verranno dopo, perché io ho paura stasera che questa delibera viene bocciata. Caro Consigliere Vaianella, non ci vado a mosca cieca, non ho la palla magica, non lo so cosa succede stasera nella votazione. Perché dobbiamo penalizzare noi questa sera nel giro di due settimane e dare la possibilità che tutto vada in porto? Non cambia niente. La mia proposta è di sottoscrivere un documento unitario, tutti assieme i consiglieri che stasera siamo presenti, per discutere anche venerdì stesso o lunedì stesso, quando noi chiudiamo il Piano Regolatore, di trattare la delibera in questione. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Consigliere Casesa.CONSIGLIERE CASESA – Presidente, siamo alla conclusione del dibattito che ha visto in maniera molto accesa e animata l’approfondimento sulla tematica che ho sollevato, una tematica che probabilmente non ho concordato con il mio capogruppo, nonostante sia stata decisa stamattina nella Conferenza dei capigruppo una volontà ben precisa. E questa sera comunque, ribadendo le considerazioni che avevo espresso, ritengo che non ci siano le condizioni perché la delibera sia approvata. Lo percepisco e probabilmente l’intervento del collega Tortorici fa emergere queste considerazioni. Io sono pronto, e lo ribadisco questa sera, a esprimere il mio voto favorevole. E lo sono convinto anche successivamente… il

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parere espresso dal dirigente Di Francesco, che ha sgombrato ogni dubbio, ha sgombrato anche qualunque dubbio sulla documentazione o sul parere che aveva espresso il dirigente dell’Ufficio Legale, la dottoressa Vecchio e sono pronto a votarlo in qualunque maniera perché ritengo che i Piani costruttivi, e in questo lancio anche una battuta al collega di minoranza Hamel, ritengo che rappresentino sempre un momento importante di occupazione e di sviluppo per la città di Agrigento. Veda, Consigliere Hamel, lei fa parte di quella categoria della cosiddetta intelligenza artificiale, che fanno riferimento a un grande scrittore Ilsen, che dicono una cosa e poi fanno una cosa completamente diversa. C’erano oggettivamente condizioni diverse quando nel gennaio 2005 bocciammo la delibera del Piano costruttivo. Una di queste condizioni era un parere assolutamente condizionatorio del dirigente, l’Architetto Campanella, il quale in previsione del Piano Regolatore Generale, ci informava di notevoli difficoltà in atto e secondo la più importante, e riveste un momento squisitamente sociale, non c’era in atto la possibilità che si perdevano finanziamenti. E quindi c’è una valutazione completamente diversa. Quindi nel gennaio 2005 ci fu una volontà di preferire il Piano Regolatore Generale, dando priorità assoluta. Oggi le condizioni sociali sono ben diverse. Il Piano Regolatore Generale è in fase definitiva e i Piani costruttivi, questo in particolare è perfettamente collegato al Piano Regolatore Generale e qualora non lo approvassimo stasera, rischieremmo, cosa che non facemmo nel gennaio 2005, di perdere i finanziamenti, quindi di mandare a casa decine e decine di operai. C’è una netta differenza. Forse lei questa differenza sottile non l’ha analizzata, caro collega Hamel, è sottilissima, ma squisitamente sociale. Io lo bocciai perché ritenevo in quel contesto prioritaria la discussione sul Piano Regolatore Generale. Oggi le condizioni sociali sono ben diverse. Comunque, collega Hamel, mi riferisco alla discussione odierna e anche all’intervento del capogruppo Alfano, capisco e comprendo alcune difficoltà psicologiche che emergono da alcuni colleghi consiglieri, anche di maggioranza. Io sono dell’idea di votare questa sera e sono pronto ad esprimere il mio voto favorevole. Comunque voglio che si trovi una soluzione al provvedimento, perché rischieremmo stasera di impallinare il Piano costruttivo, non mi sentirei di farlo, ve lo assicuro. Quindi sono aperto anche a una possibile soluzione, senza che questo comporti una diversità della linea della maggioranza. Spesso la maggioranza e Forza Italia deve anche esprimere una linea critica, la diversità comunque nell’unità. Io sono dell’idea che bisogna salvare l’economia della città e bisogna comunque arrivare a

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una soluzione per salvare il Piano costruttivo. Io ribadisco, sono pronto a votarlo in questo momento, esprimendo il mio voto favorevole. Però capisco che in atto ci sono grosse difficoltà da parte di miei colleghi consiglieri. Lascio al capogruppo la volontà di stabilire la linea e io sono pronto anche ad adeguarmi, grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Gramaglia.CONSIGLIERE GRAMAGLIA – Caro Presidente, siamo arrivati alla fine del dibattito. Io ho sentito, prima di prendere la parola, i miei consiglieri del gruppo e ho visto che ci sono delle titubanze in merito all’approvazione dell’atto questa sera, titubanze che io onestamente non ho, però mi sembra giusto che per evitare che si rischi una rottura e che poi prevalga non il processo costruttivo, ma un processo disfattista che si conclude con la bocciatura della delibera, onestamente sposo la linea del capogruppo di Forza Italia, però pigliando l’impegno, come diceva lui e diceva bene, un impegno morale per risolvere questo problema dell’impresa Li Causi; morale perché il percorso che ha subito è un percorso che dura un anno, morale perché in altre situazioni il Consiglio ha adottato atteggiamenti diversi, morale perché viene fuori quella che è l’indicazione di massima di noi consiglieri che dovremmo fare e facciamo l’interesse della città, che di fronte a una situazione di quasi contemporaneità dell’approvazione del Piano Regolatore e del Programma costruttivo di Li Causi, sentendo anche quello che è il parere tecnico, e vi devo dire che questa sera sono rimasto contento perché il parere tecnico è stato assolutamente favorevole, dobbiamo prenderci l’impegno, e questo al di là degli schieramenti politici, Consigliere Hamel, ma come obiettivo unitario di tutto il Consiglio che il 31, data stabilita dal capogruppo di Forza Italia, entro il 31 si raggiunga questo accordo unitario, che permette da un lato l’approvazione in seno al Consiglio del programma costruttivo, dall’altro lato uno snellimento della procedura, avendo fiducia che tutti noi consiglieri in questi tre giorni, che verrà Giacobazzi, ci pigliamo a cuore il programma di risolvere definitivamente il Piano Regolatore Generale e quindi includeremo subito dopo il Piano costruttivo di Li Causi. Spero in questo anche gli operai che sono qua, che hanno ascoltato il nostro dibattito, che al di là di tutto è un dibattito magari serrato, qualche volta pignolo e meticoloso, però al di là di tutto c’è quello che è l’interesse di creare lavoro, occupazione e sviluppo per la nostra città. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Arnone, poi c’è Vetro, Bonomo e Burgio.

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CONSIGLIERE ARNONE – Io annuncio che ritiro la mia proposta e mi associo a quella illustrata dal Consigliere Alfano, ma voglio anche aggiungere qualcos’altro. Noi abbiamo assistito negli ultimi interventi a un singolare cambio delle carte in tavola. Dall’intervento del dirigente Di Francesco non è venuto fuori una conferma della linearità della vicenda di questo Piano costruttivo, è venuto fuori esattamente l’opposto, è venuta fuori la denunzia netta e chiara della vergognosa attività posta in essere questa sera dal Consigliere Casesa e da coloro che si sono accodati alla sua posizione. Di Francesco ci ha detto che tra approvare questa sera il Piano costruttivo e approvarlo dopo il Piano Regolatore cambia moltissimo e cambia moltissimo sotto più profili: uno, il profilo della viabilità. Dopo l’approvazione del Piano Regolatore, il Piano costruttivo dovrà essere reso conforme a quello che prevede il Piano Regolatore in termini di viabilità. Significa che dalle tasche dei costruttori cascano un bel po' di quattrini che vanno a vantaggio della collettività agrigentina. Se si approva prima, invece, si vengono ad eludere gli aspetti della viabilità previsti dal Piano Regolatore Generale. E ancora Di Francesco, seppur purtroppo, e ciò non gli fa onore, inizialmente con qualche tortuosità, poi è stato costretto ad ammettere. E qui non siamo in Tribunale, Consigliere Casesa, queste sciocchezze dovrebbe evitare di dirle, qui facciamo atti amministrativi che vanno fatti in modo preciso e puntuale. Certo lei è abituato con le vicende dell’appalto della nettezza urbana forse, ma questo riguarda un discorso da fare in separata sede, per cui preferisce gli atti fatti magari direttamente nei computer delle imprese che devono vincere gli appalti, ma sono altre logiche. Noi qui gli atti li dobbiamo fare e conoscere in modo puntuale. E non è essere in Tribunale chiedere al dirigente: scusi, ma l’avvocato del Comune ha ragione o torto quando scrive che l’edificabilità del Piano costruttivo per come è proposta oggi è ben maggiore di quella che prevede oggi il Piano Regolatore del Comune di Agrigento? E la risposta di Di Francesco poi è stata chiara, nel senso che l’Avvocato del Comune, Agata Vecchio, aveva assolutamente ragione e aveva visto bene e prima di lei aveva ragione il Consigliere Capraro che sollevò la questione, che questo Piano costruttivo è in difformità dal nuovo Piano Regolatore Generale, non solo per quanto riguarda la viabilità, ma anche per quanto riguarda l’edificabilità, perché ne prevede in quantità ben maggiore di quella che prevede il nuovo Piano Regolatore. Mi si può dire: ma il nuovo Piano Regolatore, quando approverà le osservazioni potrà aumentarla. Bene, potremo aumentarla. Se l’aumenteremo, sarà una decisione

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ponderata di questo Consiglio comunale che darà una regola liberamente che riguarda tutti. Questa sera sarebbe un regalo che riguarderebbe uno soltanto. Allora questo è il punto centrale di questa vicenda, Consigliere Casesa. E deve imparare, Consigliere Casesa, perché forse è tra i pochi che non l’hanno imparato, che chi parla in questo momento non è minimamente persona che si può fare intimidire dal linguaggio di Grandangolo che lei vuole portare qua dentro: “Metodo Arnone, sveleremo i segreti, mani nel sacco, intimidazione, Arnone che distrugge questa città”. Ma a chi la racconta? Quale città vogliamo distruggere quella nella quale si trucca l’appalto della nettezza urbana per fare guadagnare più soldi alle imprese e fare pagare più tasse ai cittadini? Glielo vada a spiegare agli agrigentini la storia dell’appalto della nettezza urbana, glielo vada a spiegare come ex Assessore alla Nettezza Urbana, come persona che conosce bene queste cose, come esponente della maggioranza del Sindaco Piazza. Questo è distruggere la città di Agrigento? Pretendere regole per tutti? pretendere legalità per tutti? Che segreti svela, Consigliere Casesa, i segreti di Pulcinella? I segreti di Pulcinella del tentativo di radicare in questa città un confronto civile tra maggioranza e opposizione, tra esponenti della maggioranza e dell’opposizione, e il fatto disdicevole è che a incontri seri che hanno per tema tematiche assolutamente rilevanti per la città di Agrigento, mentre io conducevo, quando conducevo altre persone, persone serie, non sempre da parte degli esponenti di maggioranza si conducevano persone serie. E devo dire che io qualche dubbio l’ho avuto e al mio interlocutore politico, sui discorsi del futuro della città, che poi sono i discorsi che sono riportati nei verbali di questo Consiglio comunale, che riguardavano i dirigenti, che riguardavano l’assetto e la burocrazia, in un’occasione dissi: ma tu ritieni che vale la pena di portare le persone che ti porti a parlare di argomenti così seri? Io qualche dubbio ce l’ho. – Mi disse: no, io sto facendo crescere una classe dirigente di grande livello e qualità. Ed è la classe dirigente che abbiamo visto che ritiene a tutela di piani costruttivi privatistici, prospettare che da questi scranni rivelerà i segreti di Pulcinella. E dico i segreti di Pulcinella probabilmente come dire nel senso più letterale del termine, che sono segreti, che verranno rivelati da persone che in effetti sono della levatura della nota maschera napoletana. Quindi, andiamo a concludere questa seduta del Consiglio comunale, e l’andiamo a concludere nel migliore dei modi, cioè sancendo l’impegno, e qui c’è anche il dirigente competente, di fare chiarezza su tutti i Piani costruttivi, ricondurli ai criteri del nuovo Piano Regolatore Generale e

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approvarli nei tempi più brevi. Chi ha da dire cose le dica chiaramente, Consigliere Casesa. Sentivo poc’anzi un suo accenno che ho interpretato come un accenno alla vicenda della delibera di Moses, abbastanza esplicito. Lo racconti al Consigliere Alfano il turpe commercio che c’era dietro Moses, che l’ha votata quella delibera. La racconti al Consigliere Putrone questa vicenda del turpe commercio dietro Moses, che l’ha votata quella delibera. La racconti al Consigliere Gramaglia che l’ha votata e l’ha difesa accoratamente a spada tratta per mesi quella delibera. La vada a raccontare al Sindaco Piazza e vi chiarite magari le idee, visto che il Sindaco Piazza l’ha portata in questo Consiglio comunale e l’ha sottoscritta. Perché quando uno parla di pulcinellate, fa riferimento esattamente a cose di questo tipo, un gruppo, quello di Forza Italia, che fa proprio un atto deliberativo, che lo vota, e un membro del gruppo di Forza Italia che si ritiene il più alto e il più autorevole, che qui ritiene di mettere il fango, per non usare un altro termine nel ventilatore, e di spruzzarlo addosso a tutti, in primo luogo a quelli del suo stesso partito. Concludo, Presidente, e quindi annuncio il mio voto favorevole alla proposta del Consigliere Alfano. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Vetro.CONSIGLIERE VETRO - Signor Presidente, colleghi Consiglieri. Penso che qui tutti i consiglieri agiamo per il bene della città. Io in prima persona ho sempre votato qualsiasi delibera che avrebbe portato alla città di Agrigento una certa ripresa nell’economia, specialmente dove di mezzo ci sono persone che a sua volta hanno famiglie e queste persone, lavorando, potrebbero portare uno stipendio a casa, non mi sono mai tirato indietro, le ho sempre votate, specialmente quando dietro queste delibere ci sono dei pareri favorevoli dei tecnici. Però, se dovessi mettere in una bilancia, in questo caso la bocciatura della delibera, perché sinceramente ne ho sentore, vedo che c’è una certa stanchezza, si sono sentiti interventi che hanno avuto direzioni diverse. Qui ho sentito l’Ingegnere Di Francesco, però io ho anche una altra lettera dell’Avvocato Vecchio. È vero che l’Ingegnere Di Francesco dice la sua, però nello stesso tempo vorrei anche sentire la campana dell’avvocato. In questo caso io la lettera l’ho letta, come diceva oggi lei, Presidente, però qui non c’è e volevo sentire anche quello che diceva l’avvocato. Perciò, se dall’altra parte potrei mettere il rinvio della proposta, che il capogruppo di Forza Italia diceva, preferisco appunto proporre, come diceva Alfano, il rinvio della delibera entro giorno 31, che non bocciarla oggi. Perciò propongo di rinviare la delibera entro giorno 31, ma nello stesso tempo sono

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favorevole a quello che poc’anzi diceva il capogruppo di Forza Italia. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Bonomo.CONSIGLIERE BONOMO – Signor Presidente, colleghi Consiglieri, debbo dire che questa sera è la serata delle contraddizioni palesi, contraddizioni che emergono ogni seduta in maniera più forte e più marcata. Si preleva un punto, immediatamente dopo questo punto che si preleva, la stessa maggioranza lo ritira. Io non capisco e abbiamo perso un’altra occasione che noi della minoranza abbiamo offerto, perché il nostro permanere in aula era proprio indicativo all’inizio, Consigliere Vetro, era proprio per consentire alla maggioranza di mettere in atto la sua strategia, se la maggioranza avesse una strategia. Dopo varie riunioni e varie sospensioni, la strategia della maggioranza è quella di rimangiarsi di nuovo da capo quanto aveva detto. Io a questo gioco non ci sto. Sono una persona corretta e coerente, pertanto annuncio il mio voto contrario alla proposta Alfano. Mi dispiace che la proposta porti il nome del Consigliere Alfano che sa godere della mia grande stima, ma purtroppo devo dire questa sera abbiamo superato ogni limite, perché tutti hanno detto da questo podio di essere d’accordo con quanto espresso dal dirigente. Tutti hanno detto di essere soddisfatti da quanto detto dal dirigente, tutti hanno ribadito di essere sereni e tranquilli, ma tutti ribadiscono che però c’è un clima. E allora questo clima perché dovrebbe cambiare in dieci giorni, signori Consiglieri? Questo clima perché dovrebbe sovvertirsi in dieci giorni? Che dovrebbe succedere in questi dieci giorni? O dovremmo cominciare a sospettare che qualcosa dovrebbe succedere o che qualcuno aspetti che succeda qualcosa? Noi siamo qui perché si faccia tutto nel massimo della limpidezza. Pertanto, il mio voto contrario alla proposta è in questo spirito e vuole sottolineare la incapacità assoluta di una maggioranza di procedere. Credo di interpretare anche, nell’esprimere il voto contrario, la volontà dei consiglieri Hamel e Licata, proprio perché in questa direzione e la nostra presenza voleva sancire questo rispetto nei confronti dei lavoratori che questa sera avete tutti osannato, tutti avete detto, ma avete fatto anche stancare, perché se ne sono andati ad uno ad uno, in rispetto di quei lavoratori siamo rimasti in aula per mantenere quel numero legale che non avevate all’inizio della seduta e che nemmeno ora c’è. E allora dico: non avete saputo cogliere neanche questa occasione, aspetteremo il miracolo dei dieci giorni, ma vedrete che questo miracolo fra dieci giorni sarà un miracolo evanescente, un miracolo che non riuscirà ad attecchire e se attecchirà sarà pieno e colmo di pensieri buoni e cattivi. Perché se

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stasera le condizioni erano tutte positive, come è stato detto e dichiarato più volte, non comprendo e non capisco ancora una volta perché qua si parla di petto in fuori, di assumersi responsabilità, di divenire paladini di questo o di quell’altra cosa. La verità, cari colleghi, ed è una triste verità, è che è cominciata una brutta e squallida campagna elettorale che sta prendendo i temi più brutti della politica. Io chiedo a questo Consiglio di innalzare i toni e di assumersi veramente le responsabilità che deve assumersi, dicendo concretamente, non con le due facce, le cose che vuole fare e le cose che non vuole fare. Se questa maggioranza c’è, che batta un colpo, se non c’è, l’ho detto una volta e lo ripeto, il malato è terminale, cominciamo a pensare di tirare la spina, perché questo ammalato probabilmente non vuole saperne di altro. La mia è una dichiarazione di voto. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Burgio.CONSIGLIERE BURGIO – Signor Presidente, colleghi Consiglieri. Io personalmente questo programma costruttivo già nel 2005 non l’avevo bocciato, ma avevamo chiesto insieme all’allora capogruppo Vaianella che questa proposta fosse accantonata fino a quando il P.R.G. appunto non fosse stato definito, perché allora non sapevamo che questi terreni ricadevano nella zona C2, quindi l’edilizia economica agevolata. È per questo, appunto, che essendo che questo programma costruttivo ricade in zona di edilizia economica agevolata e che la variante ha riguardo soltanto all’indice di fabbricabilità e di viabilità, che io anche grazie alla luce di quanto espresso dal dirigente Di Francesco, perché sì, è vero, noi abbiamo avuto un parere del legale Vecchio che un po’ ci ha spiazzati, perché, è inutile negarlo, venivano messi in mostra diverse problematiche, che questa sera comunque l’Ingegnere Di Francesco ci ha aiutato a dirimere. Ecco perché all’inizio pensavo di essere contraria alla proposta del dottore Alfano. Tuttavia mi dispiace, Consigliere Bonomo, per me è più importante che questo programma arrivi comunque alla fine, piuttosto che venga bocciato. E se i consiglieri comunali possono avere questi dieci giorni di tempo per fare ancora chiarezza, perché come ho avvertito anche dalle parole del Consigliere Vetro, lui si sente dibattuto tra questi due diversi pareri, se è corretto che possa… (voce fuori microfono) Non è discorso di pochi mesi, il parere della Vecchio è pervenuto l’1 agosto o il 9 agosto, quindi ci sono state le ferie, c’è stato il tempo di discutere. Lei lo sa che l’aspettavamo in Conferenza dei capigruppo, perché anche lei fa parte delle Conferenze dei capigruppo e l’Avvocatessa Vecchio non è venuta. Quindi è chiaro che noi abbiamo avuto come referente, come persona con cui potere avere chiarimenti

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su questo suo stesso parere, l’Ingegnere Di Francesco, che questa sera ha confermato quanto ci ha detto anche oggi in Conferenza dei capigruppo. Ora è chiaro che se c’è qualcuno che ha bisogno di un po’ più di tempo per fare chiarezza, piuttosto che venga bocciato questo programma costruttivo, io acconsento a che questo tempo venga concesso e quindi do il mio voto favorevole alla proposta del dottore Alfano. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Patti.CONSIGLIERE PATTI – Signor Presidente, signori Consiglieri. Io posso parlare con estrema serenità e senza problemi, perché essendo, unitamente al Consigliere Vetro e al Consigliere Marchetta gli ultimi arrivati in questo Consiglio comunale, perché siamo entrati per surroga, adesso anche unitamente al Consigliere Bonomo, siamo quelli che in tutte queste vicende riguardanti l’Urbanistica e quindi il P.R.G., i Piani costruttivi, non possono avere voce in capitolo, in quanto per quanto riguarda il P.R.G. tutta una serie di passaggi si sono consumati, mentre noi non eravamo in questo Consiglio. E questo è un fatto notorio. La mia posizione, l’ho anche detta più volte, in occasione del P.R.G. e dei Piani costruttivi, è stata quella di astenermi perché io non ho avuto alcun ruolo e non ritengo avallare le operazioni nel bene o nel male fatte da altri soggetti, da altri consiglieri, operazioni di attenzione, anche atti deliberativi che possono essere più o meno legittimi. Però questa sera mi rendo conto che ancora una volta questo Consiglio ha perso una buona occasione. Dobbiamo stigmatizzare per l’ennesima volta, intanto, la mancanza della presenza di un componente della Giunta. E questo purtroppo è un dato politico ineludibile. Dice bene il Consigliere Bonomo, dice: la Giunta ormai è latitante, è agonizzante. Io in occasione del bilancio preventivo avevo fatto una proposta, bocciamo il bilancio preventivo, il Consiglio comunale se ne va a casa, diamo un segnale politico forte alla città. Il Consiglio comunale che è composto in gran parte da elementi del centrodestra non danno più la maggioranza a questa Amministrazione. Gli Assessori avrebbero rassegnato le dimissioni, il Sindaco si sarebbe dimesso, almeno credo. Purtroppo in quella occasione tutti sapete come sono andati i fatti, il bilancio preventivo è stato votato da una maggioranza granitica. E, ahimè per noi, oggi ci troviamo di nuovo qua a dover criticare la totale assenza dell’Amministrazione. Le delibere le propone l’Amministrazione. Sarebbe dovuto venire l’Assessore all’Urbanistica a spiegarci i motivi per i quali questa delibera tornava in Consiglio comunale, quali erano le novità rispetto a un atto deliberativo che in precedenza, un anno addietro, era stato bocciato. Purtroppo l’Assessore è assente

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e quindi queste novità non ce le ha potuto dire. Abbiamo visto che c’è una situazione di autentico stallo perché da un lato c’è il dirigente, il dottore Di Francesco che dice che per certi aspetti sotto un profilo tecnico si può votare, dall’altro c’è un parere troncante dell’Ufficio Legale che dice che questa delibera ha dei vizi di legittimità e non si può votare. Io capisco la situazione di stallo perché i consiglieri, voi consiglieri, quelli eletti nel 2001, oggi si trovano in una situazione di dire: ma che dobbiamo fare? Dobbiamo dare una risposta alla città. Ma capisco ancora di più le ragioni degli imprenditori, perché purtroppo questo Consiglio comunale, voi sapete tutti la mia posizione critica, a destra, a sinistra, non me ne frega proprio niente, perché a me il pane non me lo dà la politica, me lo dà la mia professione e quindi quando vengo qua parlo e critico a 360 gradi, perché nessuno mi può staccare la spina, questo lo sapete, è un fatto notorio. Faccio il libero professionista e lavoro con i privati, non ho enti pubblici. Quindi, ritornando al discorso degli imprenditori. Gli imprenditori sono arrabbiati perché purtroppo hanno visto che questo Consiglio comunale in questi ultimi tempi ha avuto un andamento ondivago, qualche Piano costruttivo è passato, qualche altro non è passato. Giustamente dicono: ma perché succede questo? E non voglio rievocare la famosa variante allo strumento urbanistico, la famosa delibera Moses, che tutti ricorderete, la delibera da 100 milioni di euro, una variante allo strumento urbanistico, c’è stato un dibattito fortissimo, un dibattito serrato, ma qui quella variante allo strumento urbanistico, al nuovo P.R.G. è passata. Capisco quindi oggi le lamentele dell’imprenditore Li Causi, capisco anche le lamentele future dell’altro imprenditore Puccio che si è visto bocciare il suo Piano costruttivo e gli altri imprenditori che giustamente non capiscono quale è il criterio che adotta questo Consiglio comunale, ci sono figli e figliastri. E mi dispiace stasera che il Consigliere, questo Consigliere Arnone abbia criticato pesantemente il Consigliere Casesa, perché se la delibera è all’ordine del giorno, un consigliere comunale ha nei suoi pieni poteri di chiedere anche il prelievo e di trattarla. Il Consigliere Casesa ha voluto intestarsi una battaglia politica nel bene o nel male. Ed è stato anche confortato da ciò che ha detto l’Ingegnere Di Francesco. Quindi le critiche che sono state mosse al Consigliere Casesa sono critiche veramente meschine e fuorvianti, perché si vuole sempre mescolare, si vuole cercare sempre nel torbido e anche infangare l’immagine di un consigliere comunale che si è sempre comportato bene, perché io lo conosco da vecchia data e ha fatto sempre gli interessi della città. In questo caso sta

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portando avanti la delibera che riguarda un Piano costruttivo dell'impresa Li Causi, ma lo sta facendo alla luce del sole. Chi lo accusa ha un passato e qualche scheletruccio nell’armadio ce l’ha, perché gli atti processuali è inutile che qua mi criticate che io faccio ogni tanto come se fossi la sezione distaccata della Procura che vi porto a conoscenza di ipotesi di reato a destra e a sinistra. Io devo portarvi a conoscenza di un atto che credo che vi servirà a tutti per capire chi è il Consigliere Arnone e vi servirà anche quando andremo a votare la decadenza. Ai cittadini, agli imprenditori e soprattutto all’imprenditore Li Causi a capire chi era il Consigliere Arnone negli anni 90. Questo chiaramente non è un atto che mi sogno, che ho creato io, questa è la richiesta di archiviazione della Direzione Distrettuale Antimafia. Se voi forse non lo sapete, il Consigliere Arnone nell’anno 2000 - 2001 è stato oggetto di indagine da parte della Commissione Distrettuale Antimafia di Palermo per reato di concorso in associazione esterna mafiosa. Non so se mi sono spiegato. L’esposto è stato proposto a suo tempo dall’ex Sindaco Senatore Sodano e dall’ex Deputato Onorevole Scozzari. Voglio ricordare, e un po’ anche a qualcuno delucidare qualche passaggio, che l’Onorevole Scozzari era colui il quale è stato indicato nel 1993 dal Consigliere Arnone, candidato Sindaco, per fortuna non è stato eletto, quale Assessore al Contenzioso e alla Legalità. Quindi, il Consigliere Arnone godeva della massima fiducia dell’Avvocato Scozzari, tanto è vero che l’aveva proposto come componente della sua Giunta e guidare l’Ufficio Contenzioso e l’Ufficio Legalità. Voi dovete anche capire chi è l’Arnone. Ormai lo conoscono tutti e lo evitano tutti come nel XVI secolo si evitavano i soggetti con la peste. Che cosa è successo? Sodano e Scozzari presentano un esposto alla Direzione Antimafia, chiaramente e onestamente, perché le carte vanno anche lette nella sua interezza; la Direzione Investigativa Antimafia ha proposto poi di archiviare il caso, però in queste nove paginette c’è qualche passaggio importante, che vi fa capire chi è il soggetto Arnone, colui il quale viene qua a parlare, a moralizzare la città. Lui è il buono e gli altri sono i cattivi. Lui è il moralizzatore e gli altri sono gli immorali. Lui è onesto e gli altri sono disonesti. Ora vi faccio capire chi è, così capirete chi è onesto e chi è disonesto. Chiaramente questo atto è a disposizione di tutti, chiunque lo potrà leggere. Vado a pagina 7 secondo capoverso, scrive la Direzione Investigativa Antimafia… Faccio un inciso, nella persona del dottore Gaspare Sturzo, che il Consigliere Arnone doveva querelare, perché si è permesso di scrivere qualcosa di brutto nei confronti del Consigliere Arnone, non l’ha mai querelato.

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Parliamo di Direzione Investigativa Antimafia, Palermo. Scrive il dottore Gaspare Sturzo: così ancora si chiedeva l’esponente che cosa abbia potuto fornire in cambio l’Arnone al gruppo Salamone e Micciché che tutti conoscete, indicando due interventi, nel primo in Consiglio comunale di Agrigento, allegato 12, nel 1993 e nel 1995 in favore dell’affidamento a trattativa privata di appalti al gruppo imprenditoriale di cui sopra, Salamone e Micciché; un inciso, sapete che sia Salamone e Micciché sono stati condannati in primo grado per associazione e reati di mafia, ma non voglio chiaramente andare oltre. Delle letture delle delibere citate e allegate, non vi è dubbio che in tutti e due i casi l’Arnone è intervenuto in favore del gruppo Impresem, sollecitando l’affidamento degli appalti al gruppo imprenditoriale, secondo l’articolo 36 lettera F della legge 21/85. Quindi l’Arnone cura gli interessi della città? No. Negli anni 90, in piena Tangentopoli, l’Arnone curava gli interessi di un gruppo imprenditoriale, che sappiamo come è andata a finire. Ma non lo dice Marco Patti, lo dice il dottor Gaspare Sturzo della Direzione Investigativa Antimafia. Andiamo avanti, pagina 9, se volete si può anche leggere tutte le nove pagine, non ci saranno di certo aspetti edificanti. Ultimo capoverso… poi ne parleremo magari in un’altra occasione, perché dato che siamo vicino alla scadenza elettorale, è giusto che gli agrigentini sappiano chi è Arnone, quello che viene qua a parlare, le truffe, le gare d’appalto truccate. Lui attacca, critica tutti, viene a fare le sue requisitorie penali, ma quando lui sbaglia non riconosce mai, perché non ha neanche la dignità di riconoscere di avere sbagliato. Vi ricordo a tutti l’ultima vicenda giudiziaria, la famosa truffa della piscina, l’Akraholiday. Sono stati tutti assolti, financo la Procura, il P.M. in sede di dibattimento ha chiesto l’assoluzione perché si è reso conto che dalle carte processuali non c’era niente. Tutti i (inc.), tra l’altro c’era anche coinvolto il dottore Vinciguerra, sono stati assolti. L’Arnone non ha neanche la dignità di venire qua e dire: scusate, ho sbagliato, ho preso un abbaglio. No, viene sempre qua in questo Consiglio a fare le sue requisitorie di un nostalgico, di uno che ha tentato negli anni passati il concorso a magistrato ed è stato trombato, come è stato trombato a Sindaco, a candidato della Regione, alle europee, è stato eternamente trombato. E siccome lui vive di nostalgia, viene qua, ha creato la sezione distaccata alla Procura della Repubblica e ci viene a raccontare tutte le ipotesi di reato, le truffe, tutto. Il 90 per cento dei casi si sono chiusi tutti questi procedimenti penali con l’assoluzione e forse i cittadini non lo sanno. Il Comune di Agrigento dal ‘92 ad

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oggi, per tutte le inchieste promosse con gli esposti del Consigliere Arnone ha uscito qualcosa come 12 milioni di euro, milione in più milione meno, sono 24 miliardi che l’Amministrazione ha dovuto pagare per le parcelle degli avvocati, che chiaramente tutti gli amministratori e i dirigenti hanno nel corso di questi anni dovuto incaricare per le proprie difese. (voce fuori microfono) D’altro canto quando lei mi parla di cifre lei è molto abile e generoso anche ad ingigantire. Non lo so, dovremmo andare a fare, se lei vuole possiamo anche insieme andare all’Ufficio, non lo so, andiamo dal dottore Albano e chiediamo… (voce fuori microfono) La può fare, la faccia anche al dottore Sturzo della Direzione Investigativa Antimafia, perché è da quattro che lo deve querelare. Torniamo a pagina 9. Dice sempre il dottore Sturzo della Direzione Investigativa Antimafia… io sto leggendo pedissequamente la richiesta di archiviazione. Essere entrati sul libro paga di questi imprenditori può essere oggi ritenuto disdicevole, sia per le note vicende di tangentopoli, sia per le odierne vicende giudiziarie di mafiopoli. Ma certamente non può condurre alla contestazione di una condotta tipizzante, la fattispecie di cui all’articolo 110 416 bis. Quindi il dottore Sturzo che cosa dice? Che il Consigliere Arnone era sul libro paga della impresa Salamone e Micciché. Io non voglio fare chissà che cosa, sarà poi Arnone a spiegarvi che il libro paga significa che era un libretto messo là, che lui non ha preso mai i soldi. Sarà lui a spiegarlo. Ma credo che l’italiano, questa è una interpretazione (inc.), libro paga credo che quello che penso io pensano tutti gli agrigentini e non credo che ci sia bisogno di fare qualche altro commento. Conclude, perché questo è un passaggio che credo che sarà molto importante e penso che la Direzione Investigativa Antimafia, che per ora sta indagando sulla vicenda Moses, dovrebbe anche utilizzarlo ai fini di avere un quadro probatorio più chiaro. Non è infine compito di questo ufficio, cioè della Direzione Investigativa Antimafia, valutare l’aspetto politico dell’intera vicenda oggetto della doglianza del Sodano e dello Scozzari sui rapporti tra l’Arnone e gli imprenditori, allo stato ritenuti mafiosi. Non si può, infine, dimenticare, che lo stesso Arnone, con l’esposto dell’11 febbraio 99 ha contestato, state bene attenti perché questo è il passaggio fondamentale poi anche della vicenda Moses, ha contestato eguali accuse di contiguità mafiosa contro il Sindaco di Agrigento e contro lo stesso Onorevole Scozzari, ribaltando su di essi un ragionamento che è identico a quello che ha portato avanti da costoro per una speculazione di 100 miliardi al Villaggio Mosè nei suoi confronti. La famosa speculazione di 100 miliardi, gli alloggi alle forze

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dell’ordine, questa famosa speculazione è stata bloccata dall’intervento energico di Arnone e poi vi dirò anche i motivi per i quali il Consigliere Arnone è intervenuto. Chiudendo… questo perché? Per fare capire agli imprenditori di Agrigento chi è questo soggetto che oggi si permette qua di aggredire chicchessia, di aggredire imprenditori edili che nel bene o nel male vengono a perorare le loro legittime richieste e per far capire ai consiglieri comunali, anche nel prossimo proseguo, quando andremo a votare la decadenza del Consigliere Arnone, chi è questo soggetto? Questa è la richiesta di archiviazione che è a disposizione di tutti i consiglieri. Concludo, formulando le mie più sentite condoglianze ai consiglieri della Margherita Nello Hamel, Licata e Bonomo, perché mi riferisce il Senatore Benedetto Adragna che nei giorni passati il Consigliere Arnone ha chiesto… è andato a piangere, ha chiesto di essere inserito nella lista della Margherita. Io vi faccio le mie più sentite condoglianze per questo acquisto. Se avevate la possibilità di vincere le elezioni nel 2007, con questo acquisto avete perso anche questa possibilità. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Per fatto personale il Consigliere Arnone. CONSIGLIERE ARNONE – Consigliere Patti, come lei sa io l’ho già perdonata una volta e lei per più di anno ha tenuto una buona condotta. L’ho perdonata quando da questo scranno si permise di parlare di mio figlio. E allora le inviai una lettera con la quale, appunto, l’ho sollecitata a cambiare atteggiamento, perché altrimenti sarei stato costretto ad impartirgli la giusta lezione, adicendo le vie legali che ampiamente sono in corso nei confronti di suo padre. (voce fuori microfono) Consigliere Patti, veda quale è la differenza tra un soggetto maturo e consapevole dei suoi anni e delle sue responsabilità e chi invece ha logiche abbastanza infantili. Lei ha scaricato su di me le cose che tutti hanno sentito. Io non mi sono minimamente permesso di interromperla, anche quando ha detto cose radicalmente false e tanto false quanto offensive. Ora lei non riesce a sopportare il mio intervento perché si rende conto dove andremo a parare. Io ho una idea del suo modo di agire che colloca le azioni che abbiamo appena visto in un contesto di infantilismo. E questo mi porta ad avere nei suoi confronti un atteggiamento buonista. Io la invito, quando io terminerò il mio intervento, a prendere la parola e a porgere innanzitutto agli agrigentini e poi alla mia persona le scuse per tutte le falsità che lei ha detto. Le concedo questa possibilità perché altrimenti sarò costretto ad agire al fine di sanzionare le sue responsabilità. E se lei dice: ah, ma lei con mio padre ha perso una causa. Io dico:

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sì, a giorni avremo la sentenza d’appello. E le ricordo che, ad esempio, anche con il Senatore Sodano io persi la prima causa civile. La prima vicenda tra me e Sodano che andò a sentenza esecutiva era una causa che per un errore nella difesa nel processo civile da parte mia io ho perso, gli pagai 25 milioni. Voleva venire a farmi il pignoramento a casa, si stava preparando con un camion per portarmi via i mobili, l’Avvocato era esattamente suo padre e io gli feci dire: no, guardate, non c’è problema. Qui c’è l’assegno. Ma la situazione che si crea è come quella del nano Bagonghi che ha modo di dare un pugno sui testicoli a Tyson. Sì, lui il pugno glielo dà, poi quello che succede dopo è tutto da vedere. Gli sarà restituito ampiamente. Si faccia dire dal Senatore Sodano quanto ha pagato all’Avvocato Arnone per risarcimenti, parcelle alla Legambiente e al WWF. E vedrà che la cifra è per 10, 12 volte di quei 25 milioni usciti nella fase iniziale. E così è la vita. Chi ha le ragioni alla fine se le vede riconosciute. Io comprendo che in questo Consiglio comunale vi sono rampolli che vengono qui a distillare in continuazione odio. Lo comprendo, perché sono rampolli che portano nelle loro menti, nel loro DNA, nel loro sangue, le malefatte familiari. Suo padre, vogliamo dirlo, è sottoposto per le denunce di questo Consiglio comunale a un bellissimo procedimento penale per truffa aggravata in danno del Comune di Agrigento. Lei certamente è un professionista di livello non locale ma nazionale e forse internazionale, ma, come dire, il tenore di vita della sua famiglia è certamente legato ai miliardi di lire che sono stati sborsati da questo Comune nell’ambito di attività da me denunziate come truffaldine, peraltro con l’appoggio di larghissima parte di questo Consiglio comunale e riconosciute come tale dalla Guardia di Finanza, dai consulenti della Procura e oggi dalla Procura della Repubblica di Agrigento. Quindi, quando lei viene qui e abusa della estrema signorilità del Presidente Di Maida, perché se un intervento simile l’avessi tirato fuori io contro un qualsiasi consigliere comunale mentre si parlava di un Piano costruttivo, io tiravo un atto giudiziario che non c’entrava niente con il Piano costruttivo, qui sarebbero volate certamente le sedie. Questo è chiaro a tutti. Di Maida è un grande signore. Io ho le spalle estremamente larghe e robuste e quindi non ho problemi a subire la sceneggiata che lei ha posto in essere. Però la invito nel suo interesse, Consigliere Patti. Si ricorda quando l’ho diffidata? Poi ha tenuto, dopo che l’Ufficiale Giudiziario è venuto, le ha notificato la diffida da parte mia, per un certo periodo ha tenuto un comportamento consono. Se lo ricorda? Io la diffida che le ho fatto e che le ho fatto poi firmare da parte

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dell’Ufficiale Giudiziario ovviamente la tengo conservata. Ora la invito, Consigliere Patti… (voce fuori microfono) Le diffide le faccio come qualsiasi cittadino. Io la invito, Consigliere Patti, dopo che finisco di parlare, a venire qui e dire: mi sono sbagliato, mi sono gravemente sbagliato, ho peccato contro la città di Agrigento raccontando agli agrigentini un cumulo di frottole. Per esempio io Marco Patti ho mentito innanzi alla città di Agrigento, dicendo che Arnone ha provocato 24 milioni di debiti di euro per cause perse. Ho mentito e ho mentito gravemente e io Marco Patti mi scuso. O dice questo o dovrà poi provare quello che ha detto e viene abbastanza complicato perché è assolutamente falso. Basta vedere le condanne di Sodano per capire come le vicende giudiziarie che noi abbiamo sollevato e nelle quali poi abbiamo anche avuto un ruolo processuale, sono vicende, assolutamente fondate. Voi siete gli avvocati di Sodano, lei lo ha anche difeso, sfortunatamente per Sodano, perché è finito con una condanna, lo ricorderà, a Catania. Ma non gli fate un buon servizio a provocare in continuazione discussioni sulle condanne di Sodano. Sono 7 anni e mezzo o sbagliamo, Consigliere Patti, siamo lì no? E poi ora c’è il processo dell’immondizia che è pure una vicenda abbastanza brutta, che coinvolge funzionari che hanno truffato, 40 miliardi di truffa. Poi la mafia. Ma no la mafia degli scherzi, la mafia vera, quella delle telefonate. Abbiamo pagato le tangenti ad Hamel e ai Sodano. Lei lo conosce no? (voce fuori microfono) Hamel non era il Consigliere Nello Hamel, non aveva nessuno ruolo, non poteva essere lui, era con ogni probabilità un Assessore della Giunta Sodano e Nello non lo è mai stato. Però sono fatti di ben altra sostanza le tangenti agli Hamel e ai Sodano abbastanza complicati. E andremo sempre con determinazione a chiarire. Ma andiamo alla vicenda che lei ha inopinatamente tirato fuori, quella della denunzia per mafia che ha fatto nei miei confronti il Sindaco Sodano. Già il fatto che l’abbia fatto Sodano provocherebbe tra persone dotate di un medio senso dell’umorismo risate a crepapelle. L’onorevole Scozzari era in una determinata epoca mio designato assessore, in un’altra epoca abbiamo avuto aspri dissensi e quando abbiamo avuto aspri dissensi ha ritenuto di porre in essere una azione che non è tra quelle che Scozzari ricorderà come le più riuscite della carriera politica. Ma non voglio neanche inveire contro l’onorevole Scozzari. Dico semplicemente che sia a me che a lei, da avvocati, capita il caso di persone che per una fase sono sposate e poi si separano, si separano spesso in modo contenzioso, si separano spesso lanciandosi reciprocamente le accuse più pungenti. Allora, capita, Consigliere Patti, che l’evoluzione delle

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vicende politiche, dei comportamenti porti anche a lacerazioni e a rivisitazioni di giudizi. Io per una fase pensavo che nel rispetto delle reciproche posizioni Piazza potesse essere un fatto di avanzamento rispetto all’Amministrazione Sodano e che potesse dare un contributo alla città di Agrigento. Lo pensavo e la manifestavo questa opinione. Anche in Consiglio comunale. Oggi sono costretto a dire che Sodano con i sette anni e mezzo di galera che si porta è comunque meno peggio di Piazza, che è quanto dire. Sono stato costretto a rivisitare una opinione e ritenere che Piazza sia il peggiore in assoluto dei sindaci della città di Agrigento che io ricordi o per esperienza diretta o per avere letto libri e pubblicazioni, il peggiore. E lei mi può dire: ma 4 anni fa aveva una opinione diversa. Certo, chi ha cervello può cambiare le opinioni, deve confrontarsi con la realtà e con i fatti e modificare le opinioni che assume. Chi non ha cervello, non lo può fare, perché non è in grado di connettersi con la realtà. Poi c’è chi ha cervello e lo usa male e lo usa anche per far divertire. Alcune parti del suo intervento sono state semplicemente mendaci e volgari, altre le ho trovate francamente divertenti, perché per esempio la preoccupazione che viene fuori dalle parole sue o del Consigliere Casesa sulla mia eventuale adesione alla Margherita è una preoccupazione che non può che far sorridere chi sta dalla mia parte. Pensa come costoro darebbero fuoco al palazzo dove la Margherita ha la sua sede e qui ad Agrigento se ne prendono le sorti talmente a cuore che profetizzano disastri se Arnone aderisce alla Margherita. Ma quale sarà la ragione di un atteggiamento così irrazionale? Ognuno di noi può pensarla e ognuno di noi può pensarla anche con ilarità, divertendosi abbastanza, perché forse è portato a pensare che l’adesione al partito della Margherita, al partito della Margherita che dovrebbe confluire nel Partito Democratico, accompagnata questa adesione al consenso che il mio gruppo politico esprime ad Agrigento, all’autorevolezza che ha, alla capacità di incisione, ovviamente non fa dormire la notte qualcuno. Ed ecco il motivo per cui uno legge gli incredibili articoli pubblicati sul vostro giornale di riferimento, su Grandangolo; assiste al Consigliere Casesa che parla di questo Convegno tenutosi ieri a Firenze, al quale io ho partecipato. A me veniva, mentre Casesa parlava del Convegno di Firenze, di porgergli un bicchiere d’acqua, perché era evidente che il Convegno di Firenze, organizzato dai DS nazionali e dalla Margherita nazionale a Casesa era rimasto qua, come le pillole quelle che non scendono e non salgono, non vanno né su né giù e bisogna tracannare acqua e acqua e acqua per mandarle nello stomaco e digerirle. E come mai? (voce fuori microfono) Lo

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chieda a Capodicasa. È almeno una decina d’anni che al centro dei miei pensieri non vi è l’elaborazione di Capodicasa. Non mi pare molto presente nella città di Agrigento, dove io abitualmente e incisivamente opero. Mi porrei, se fossi al posto di Capodicasa, il problema del perché un soggetto come lei plaude a Capodicasa, perché anche questi problemi occorre proporsi. Se io mi vedessi caricato di consenso e di plauso da lei, dal famoso comitato per la legalità e per la trasparenza dal Consigliere Casesa, mi fermerei davanti lo specchio e mi direi: ma dove ho sbagliato? È possibile che qualche cosa non funzioni? Facciamo la moviola. Fortunatamente di queste cose non ne vedo e allora possiamo andare tranquillamente avanti, Consigliere Patti. Le dico, lei faceva riferimento alla famosa richiesta di archiviazione del dottor Sturzo e io la invito per il suo bene a venire qui e a scusarsi e a spiegare ai colleghi consiglieri e ai cittadini di Agrigento cosa effettivamente ha scritto il dottore Sturzo. Il dottore Sturzo si è trovato per le mani una prospettazione del Sindaco Sodano e dell’Onorevole Scozzari, nella quale si diceva che Arnone era asservito a questi interessi imprenditoriali collusi con la mafia. Allora ha ritenuto di non fare alcuna indagine, di prendere le carte che gli sono state consegnate da Scozzari e da Sodano e archiviarle de plano, scrivendo: ammesso che eventualmente tutto quello che costoro scrivono avesse un fondamento di verità (con eventuale ed eventualmente scritto tre o quattro volte), non si sarebbe in presenza di reato, ammesso che fosse vero. E siccome la DDA di Palermo non è messa lì per fare opere letterarie, per fare filosofia, per commentare il mondo, ma è messa lì per fare le indagini sui reati di mafia, ecco che de plano, senza verificare nulla, ha archiviato il procedimento penale per il reato di cui all’articolo 416 bis, né più e né meno, Consigliere Patti, come se io denunziassi a Palermo il Cardinale primate della chiesa cattolica a Varsavia di essere il vero nuovo capo di Cosa nostra, consegnassi una serie di prove assolutamente inconducenti e allora quello direbbe che deve iscriverlo al registro di reato perché io lo sto denunziando, è una persona nota e le verifiche che deve fare le deve fare con le garanzie di legge, perché essendo che anche lei è un avvocato e ha studiato la procedura penale, nel chiedermi scusa fra qualche minuto, potrà pure spiegare che l’iscrizione al registro di reati, di una persona denunziata è obbligatoria. Avrà anche modo di sfoggiare questa cultura che certamente lei possiede. E quindi anche il Cardinale verrebbe iscritto al registro degli indagati e poi, se i documenti che ho portato sono assolutamente inconducenti, anche nei confronti del cardinale si andrebbe a una archiviazione senza nessun atto di indagine.

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Che è quello che è avvenuto nei miei confronti. Poi vero è che ci sono le delibere di questo Consiglio comunale da me votate all’unanimità, Consigliere Patti. Nel ‘93 votammo una delibera con la quale si prendeva atto di una determinazione del commissario straordinario, approvata dal Coreco, perché c’era il Coreco, con cui si affidava in appalto l’opera fognaria di Cannatello a un Consorzio di imprese dove c’era l’Impresem. Non avevo motivo di non votare la ratifica di una delibera del Commissario già approvata dal Coreco. Qualcuno ha pensato che quello fosse un reato e io avevo ragione. Lo hanno portato a Sturzo a Palermo e Sturzo ha archiviato, non è che Sturzo ha detto è vero è un reato. Ha detto che è una stronzata quello che hanno scritto contro di me, né più né meno. Ora l’uso disinvolto che lei ha fatto di questi atti a me non dà nessun fastidio e anzi per certi versi diverte. Perché diverte? Perché il Consigliere Presidente è stato talmente signore da consentirgli questo ampio sproloquio. Io ho i nervi talmente saldi da averla sentita senza provare particolari patimenti, poi ho avuto modo, come avviene in democrazia, di replicarle e chiunque sa che mentre io agisco per l’interesse pubblico e anche nella nostra attività di denunzia abbiamo aperto scontri a 360 gradi, senza guardare in faccia a nessuno, cambiando anche opinioni nell’aprire scontri. Io ritenevo che Vitellaro potesse essere un tecnico che dava un contributo di utilità al Comune di Agrigento. L’ho anche incontrato. Sfortunatamente non c’era Casesa se no l’avrebbe detto tra gli altri segreti che io ho incontrato Vitellaro a parte di casa, ma l’ho incontrato per parlare dei destini dell’Ufficio Tecnico del Comune di Agrigento, non per avere una concessione edilizia o ottenere un subappalto per una impresa di qualche amico. Poi ho cambiato opinione. Ho scritto tutto quello che ho scritto su Vitellaro. Vitellaro sta facendo il suo corso. Allora, detto questo, le idee si cambiano, però quello che la gente percepisce di me e non di lei è che io mi muovo a tutela dell’interesse pubblico, aprendo vari fronti di scontro quando ritengo che l’amore per questa città e per i suoi abitanti richieda che io indossi l’armatura e vada allo scontro, ma sempre per la città, mai per i miei interessi personali, Consigliere Patti. Nel suo caso lei, Grandangolo, il Comitato presieduto da suo padre, avete un solo obiettivo: Arnone. E per la gente comprendere, individuare che non si tratta di tutela di interesse pubblico, ma di livore, di rancore, di odio, dei sentimenti più abbietti, è molto ma molto ma molto facile. Lei di chi avrà il plauso appena questa seduta del Consiglio comunale verrà mandata…? Del comune cittadino? No, di colui che ha motivi di risentimento di Arnone. E le dirà: bravo, bravo, arrè l’ha a fari. Io avrò il plauso, come ce

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l’ho, dall’illustre sconosciuto. Io ho problemi, Consigliere Patti, quando ho fretta nell’attraversare la città, perché faccio brutte figure, perché la gente mi ferma, realmente mi ferma e sono molto spesso persone che non conosco, che ci rimangono male, perché faccio tante cose, quando io sono costretto a non potermi intrattenere con loro come loro vorrebbero. (voce fuori microfono) Consigliere Patti, le parlo con il cuore in mano. Se ci fosse il sistema elettorale del ‘93 con due schede separate, la valutazione che farei, accogliendo le sollecitazioni di molta gente, sarebbe diversa. Siccome quel sistema elettorale non c’è e sappiamo benissimo quali sono i meccanismi che eleggono… (voce fuori microfono) Consigliere Patti, questo è quello che pensa lei. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Però, Consiglieri, è tardi… Consigliere Arnone si avvii alla conclusione.CONSIGLIERE ARNONE – Consigliere Patti, veda, il dato che lei solleva è un dato politico. Il dato che lei solleva in questo caso con una gradevole ironia, perché una persona che si vanta di essere dotata di senso di umorismo come me apprezza, è un dato comunque politico e anche di una certa raffinatezza politica. Per una parte di questa città, il fatto che io sia componente di questo Consiglio comunale rappresenta un enorme problema, perché è una sorta di Davide contro Golia, dove Davide con la fionda dell’essere soltanto un Consigliere comunale, abbatte sistematicamente il Golia che fa il Sindaco e che ha un'ampia falange di consiglieri comunali al suo servizio. Allora il problema che il giornale Grandangolo esprime poi in modo assolutamente limpido, anche con gli articoli del suo illustre genitore, è quello di non fare candidare Arnone in Consiglio comunale, perché voi avete una saggia convinzione che questo Arnone, in qualsiasi lista si mette, in quella che promette di fare Fonziu Pirtuso chiedendomi di essere suo candidato, o in quella che fa Alleanza Nazionale o in quella che farà Forza Italia, rischia di essere seriamente il primo degli eletti, il più votato. Allora il problema è che Arnone non deve trovare una lista nella quale essere inserito e deve, se vuole tornare in Consiglio comunale, fare lo sforzo enorme di costruirsi una lista su misura e di andarsi a confrontare pure con gli sbarramenti del sistema elettorale che si stanno introducendo. Purtroppo, la dinamica della politica nazionale con il Partito Democratico, con gli sbarramenti pure che si mettono in Sicilia, costringe ad articolare una posizione che è diversa, cioè quella della adesione a forze che sono le forze più robuste. E voi vi troverete, probabilmente, con il risultato per voi assolutamente ostico e fastidioso di avere Arnone in Consiglio comunale come uno dei più autorevoli e votati

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consiglieri del costituendo Partito Democratico. Ve la dovrete bere tutta e interamente, che ci volete fare, questa è la vita. Io comunque non ho un problema di cosa farò da grande, Consigliere Patti, l’assicuro anche per stare tranquillo. Io sono già abbastanza grande, sono prossimo ai 50 anni, ne ho quasi 47, godo di una invidiabile forma fisica che mi consente di giocare ogni domenica con i miei amici a calcetto e sono molto soddisfatto di quello che faccio nella città di Agrigento e con la mia professione in Tribunale. Non sento la necessità di un salto di qualità. La vita a Roma l’ho anche svolta. Le devo dire che è molto noiosa. Chi è che ha fatto il deputato e non ha… (voce fuori microfono) Sì, mi sono candidato a deputato, per pochi voti non sono stato eletto. Ma le dico, la vita da deputato non è tanto divertente quanto la vita che si può svolgere, avendo un ruolo effettivo di decisione all’interno di un Consiglio comunale. Certo, se uno non conta come Consigliere comunale e non conta come deputato, è meglio non contare con 20 milioni al mese, lo direbbe anche Catalano. Se però uno ha una capacità di orientare, di fare maturare processi, di bloccare logiche fortemente deteriori, di allontanare soggetti… la vicenda della Commissione Pareristico Legale, per capirci, che sono dannosi per la città, allora prova una forte soddisfazione e si sente su un gradino superiore a chi ha anche svolto il ruolo di deputato, ma oggi è congelato. Arnone ad Agrigento, in questa provincia e in parte in Sicilia aveva un ruolo nell’anno 90, ha un ruolo nel 2006. Molte persone che hanno anche avuto la fortuna di avere mandati parlamentari, oggi sono scomparsi e bisogna andare alla trasmissione chi l’ha visto per sapere che fine hanno fatto. Per quanto mi riguarda, quindi, si tranquillizzi. Sarò candidato al Consiglio comunale, con ogni probabilità candidato del Partito Democratico, continuerò a svolgere nell’interesse degli agrigentini e con la consueta incisività l’azione che da quindici anni a questa parte svolgo. Quindi, o lei ora viene qui e mi chiede scusa e io accetto le scuse e ci siamo divertiti, oppure se lei non ritiene di ritrattare quello che ha detto e di chiedere scusa a me e agli agrigentini, le sarà riservato il trattamento che viene previsto in questi casi, grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Scusate, i consiglieri se ne stanno andando, quindi io… CONSIGLIERE PATTI – Ho rispetto dei consiglieri comunali, quindi non chiedo assolutamente scusa al Consigliere Arnone, il Consigliere Arnone sa che quel decreto di archiviazione io l’ho letto, riportandomi letteralmente a ciò che ha scritto il dottor Gaspare Sturzo. Capisco che le dichiarazioni del dottore Gaspare Sturzo fanno male, il Consigliere Arnone

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purtroppo vorrebbe da me una sorta di… (voce fuori microfono) via d’uscita, non ho bisogno della sua via d’uscita. Apprendo anche che lei oggi è un soggetto politico che a 45, 50 anni dimostra in tutta la sua onestà e dice alla cittadinanza che ha fallito tutti gli obiettivi e fino a 70 anni continuerà a fare il Consigliere Comunale cambiando casacca. (voce fuori microfono) Le scoccia viaggiare, purtroppo la vita di deputato era noiosa, però lui si candidava. I cittadini di Agrigento hanno capito chi è il soggetto, poi avremo occasione, in occasione della decadenza, di aggiungere qualche altra perlina su questo soggetto che in coerenza è impeccabile. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Passiamo alla votazione del documento. Consigliere Vaianella, su che cosa è l’intervento? In merito a questo il dibattito è chiuso. Gli argomenti… Consigliere Vaianella per dichiarazione di voto. Ci sono altri che devono fare dichiarazioni di voto? Lo facciano prima perché è veramente una assurdità.CONSIGLIERE VAIANELLA – Signor Presidente, si dovrebbe alterare prima lei quando intervenne per primo il Consigliere Patti. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prima lei è intervenuto dicendo che non condivideva il documento di Arnone e che avrebbe votato contrariamente. CONSIGLIERE VAIANELLA – Assolutamente, signor Presidente. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prendiamo il verbale e glielo rileggo, Consigliere Vaianella.CONSIGLIERE VAIANELLA – Lei non mi può togliere il diritto, signor Presidente, (p.inc. voci sovrapposte) in merito all’argomento aperto. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Lei per dichiarazione non interviene perché già la dichiarazione di voto l’ha fatta, Consigliere Vaianella.CONSIGLIERE VAIANELLA – Non ho fatto alcuna dichiarazione di voto. Signor Presidente lei non mi può togliere la parola. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Passiamo alla votazione del documento così… vogliamo togliere la parola al Consigliere Vaianella? Lei la dichiarazione di voto già l’ha fatta. Passiamo alla votazione. Chi è d’accordo al documento proposto del Consigliere Alfano che dice: ”Subito dopo l’approvazione del P.R.G…”. (voce fuori microfono) Consigliere Vaianella, su quale argomento? (voce fuori microfono) Ma se il dibattito era chiuso che ha fatto pure la dichiarazione di voto. Il dibattito era chiuso. Lei non l’ha sentito. Ho detto: se ci sono consiglieri che intendono iscriversi per intervenire lo facciano ora o mai più e poi ho chiuso le iscrizioni. (voce fuori microfono) Consigliere Vaianella, ora la prego di sedersi perché è mezzanotte. La ringrazio. Mettiamo ai voti la

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proposta per così come è stata formulata dal Consigliere Alfano che dice: “Subito dopo l’approvazione del P.R.G., entro il 31/10/2006, il Consiglio comunale esaminerà i Piani costruttivi conformi in scadenza”. È firmato da Alfano, Vetro e altri consiglieri. Chi è d’accordo dica sì, chi è contrario dica no. Proclamo l’esito della votazione: sono 14 voti favorevoli, 4 voti contrari, 1 astenuto, il Consiglio approva. A questo punto propongo di rinviare i lavori del Consiglio a giovedì prossimo alle ore 19:00. Per alzata e seduta: chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi. Il Consiglio approva.

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