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VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL COMUNE DI AGRIGENTO DEL 19/10/2006 INTERVENTO DEL PRESIDENTE (Di Maida) – Dopo l’appello siamo 23 presenti, 7 assenti, la seduta è valida. Propongo scrutatori della seduta i Consiglieri Licata, Burgio e Galvano. Chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi. Il Consiglio approva. Consigliere Galvano prego. CONSIGLIERE GALVANO – Signor Presidente, signori Consiglieri. Io volevo fare una comunicazione. Ci sono stati degli operatori ecologici che mi hanno invitato a dire al Consiglio comunale e al Presidente del Consiglio che il mese di settembre ancora non li hanno pagati, hanno un mese di stipendio senza essere pagati, il mese di settembre. Oggi ne abbiamo 20 e ancora questi operatori purtroppo non vengono pagati. È la ditta Cassaro Concordia, quei 40 operatori ecologici che sono stati assunti. Io vorrei che il Presidente si facesse carico per vedere di risolvere questa situazione, perché è impossibile che 40 famiglie devono fare la spesa dopo due mesi. La ringrazio signor Presidente. Poi voglio prelevare alcuni punti all’ordine del giorno, che sono i punti 16, 17, 18, che sono dei debiti fuori bilancio. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Io prendo atto delle cose che lei ha detto. L’unica cosa che posso fare è domani informarmi per vedere la situazione, quale è lo stato delle cose e vediamo sul da farsi. Ovviamente è un problema che attiene l’Amministrazione attiva, non certamente il Consiglio comunale. Ciò non di meno, domani vedremo un poco di attingere notizie in merito a questa sollecitazione che fa lei. Prima di mettere ai voti la sua proposta di prelievo dei punti 16, 17 e 18, che ricordo al Consiglio sono dei debiti fuori bilancio, c’era il Consigliere Capraro che chiedeva di intervenire. Prego. CONSIGLIERE CAPRARO – Presidente, colleghi Consiglieri, cittadini di Agrigento. Io colgo l’occasione, solo così in questo modo noi possiamo sapere a che punto… considerato che stasera finalmente si trova in questo civico consenso l’Assessore Callari, la invito, Assessore, a rientrare in aula, che dobbiamo dare delle spiegazioni relative agli appalti sul ripristino degli impianti sportivi di Villaggio Peruzzo, Villaggio Mosè e altri. Dopo che lei aveva dichiarato in questo civico consesso che i lavori dovevano iniziare il 12, che la gara si doveva espletare il 12 di agosto e a oggi, che ne abbiamo 18 del mese di ottobre, dopo tre mesi, ancora la gente aspetta che questi impianti siano ripristinati. 1

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VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL COMUNE DI AGRIGENTO DEL 19/10/2006

INTERVENTO DEL PRESIDENTE (Di Maida) – Dopo l’appello siamo 23 presenti, 7 assenti, la seduta è valida. Propongo scrutatori della seduta i Consiglieri Licata, Burgio e Galvano. Chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi. Il Consiglio approva.Consigliere Galvano prego. CONSIGLIERE GALVANO – Signor Presidente, signori Consiglieri. Io volevo fare una comunicazione. Ci sono stati degli operatori ecologici che mi hanno invitato a dire al Consiglio comunale e al Presidente del Consiglio che il mese di settembre ancora non li hanno pagati, hanno un mese di stipendio senza essere pagati, il mese di settembre. Oggi ne abbiamo 20 e ancora questi operatori purtroppo non vengono pagati. È la ditta Cassaro Concordia, quei 40 operatori ecologici che sono stati assunti. Io vorrei che il Presidente si facesse carico per vedere di risolvere questa situazione, perché è impossibile che 40 famiglie devono fare la spesa dopo due mesi. La ringrazio signor Presidente. Poi voglio prelevare alcuni punti all’ordine del giorno, che sono i punti 16, 17, 18, che sono dei debiti fuori bilancio. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Io prendo atto delle cose che lei ha detto. L’unica cosa che posso fare è domani informarmi per vedere la situazione, quale è lo stato delle cose e vediamo sul da farsi. Ovviamente è un problema che attiene l’Amministrazione attiva, non certamente il Consiglio comunale. Ciò non di meno, domani vedremo un poco di attingere notizie in merito a questa sollecitazione che fa lei. Prima di mettere ai voti la sua proposta di prelievo dei punti 16, 17 e 18, che ricordo al Consiglio sono dei debiti fuori bilancio, c’era il Consigliere Capraro che chiedeva di intervenire. Prego. CONSIGLIERE CAPRARO – Presidente, colleghi Consiglieri, cittadini di Agrigento. Io colgo l’occasione, solo così in questo modo noi possiamo sapere a che punto… considerato che stasera finalmente si trova in questo civico consenso l’Assessore Callari, la invito, Assessore, a rientrare in aula, che dobbiamo dare delle spiegazioni relative agli appalti sul ripristino degli impianti sportivi di Villaggio Peruzzo, Villaggio Mosè e altri. Dopo che lei aveva dichiarato in questo civico consesso che i lavori dovevano iniziare il 12, che la gara si doveva espletare il 12 di agosto e a oggi, che ne abbiamo 18 del mese di ottobre, dopo tre mesi, ancora la gente aspetta che questi impianti siano ripristinati.

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Considerato che, Assessore, lei lo sa e anche gli altri, qualche vertice del suo partito sa che gli impianti sportivi del Villaggio Peruzzo servono anche per i ragazzi che vanno a scuola, servono per palestra, perché in quelle scuole non hanno una palestra né coperta e né aperta e gli unici punti di svago e di sport che potevano fare questi alunni, questi giovani e tutti i cittadini, erano gli impianti sportivi del Villaggio Peruzzo. Assessore, io a lei la invito di ritornare un pochettino indietro con la mente e farsi venire davanti agli occhi le immagini che si sono viste sugli impianti sportivi. Ancora oggi sono là che voi dell’Amministrazione avevate garantito di ripristinare questi impianti. Noi non vogliamo solo parole o promesse, assessore, noi vogliamo i fatti, perché la gente paga le tasse per potere essere amministrati e governati da voi che amministrate questa città. Assessore, la invito a dare una risposta sicura e certa e poi un’altra situazione: io mi riferisco all’intervento di poco fa, del Consigliere che mi ha preceduto che si lamenta perché ha ricevuto sollecitazioni da parte di alcuni operatori ecologici che non prendono lo stipendio da un mese. Io voglio ricordare a questo consigliere, che è un consigliere di maggioranza, che ha sostenuto e sostiene questo Sindaco incapace e inefficiente e tutta la maggioranza e sono stati coloro che hanno votato quel bilancio, un bilancio dove mancavano tanti fondi, un bilancio dove non c’erano prospettive di futuro, di lavoro e di sviluppo. Oggi vengono qua a lamentarsi. Non bisogna lamentarsi, bisogna andare avanti e pigliare iniziative di mandare a casa questo Sindaco e questa Amministrazione, perché ancora, cari colleghi, non è questo solo che non pagano questi operai, né ce ne daranno degli altri, perché anche io ho ricevuto, caro Presidente, sollecitazioni di tanti dipendenti comunali che non ricevono lo straordinario da circa sette, otto mesi. Allora io colgo l’occasione, che me l’ha tirato di bocca il Consigliere che mi ha preceduto, di invitare il signor Sindaco e alcuni membri della Giunta, di quelli che hanno votato la delibera del 12 dicembre del 2003, la delibera che il Sindaco e alcuni componenti della Giunta hanno firmato per potere pagare lo straordinario a una dipendente comunale, omettendo e facendo delle omissioni, il Sindaco e gli Assessori che hanno fatto la Giunta. Cioè il Sindaco, approfittando dei suoi poteri, fa una delibera per potere pagare lo straordinario a una dipendente. Allora io dico, se la fai per quella dipendente, facciamola per tutti i dipendenti, o forse perché questa dipendente ha fatto qualche lavoro straordinario che si meritava di avere fatta questa delibera? Presidente, Assessore Callari, la invito a rispondermi anche su questa delibera dello

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straordinario per prestazioni straordinarie. Voi avete pagato lo straordinario a una dipendente comunale per avere fatto prestazioni straordinarie. Dobbiamo pagare a tutti, non solo a coloro che fanno le prestazioni straordinarie. La invito, Assessore, e la prego di rispondere su questi due quesiti, prima sugli impianti, perché lei da quel posto quattro mesi addietro ha dichiarato che i lavori dovevano iniziare subito dopo Ferragosto e ancora sono fermi e dopo mi deve spiegare questa delibera delle prestazioni straordinarie che il Sindaco ha pagato a questa dipendente. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Va bene Consigliere Capraro. Adesso le risponderà l’Assessore Callari. Però prima volevo dare la parola al Consigliere Patti.CONSIGLIERE PATTI – Signori Consiglieri, signor Presidente, nella seduta precedente il clima non era dei migliori, la presenza di 300 e passa operai ci ha fatto dimenticare un momento importante, la commemorazione dell’ex Sindaco Alaimo. Io credo che sia opportuno ricordare, con un minuto di silenzio, l’ex Sindaco Alaimo. È stato Sindaco in questa città dei Templi negli anni Settanta, si è distinto per la sua grandissima onestà, per il suo modo di operare, per la sua estrema cortesia e gentilezza nel ricevere chiunque. Ricordo anche che negli anni Ottanta il Presidente e il Sindaco Alaimo è stato Presidente dell’Akragas e di recente è stato per diversi anni anche Presidente del Circolo Empedocleo. Chiedo scusa agli altri consiglieri se ho chiesto di parlare adesso, ma credo che sia opportuno e doveroso un minuto di silenzio per commemorare l’ex Sindaco. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – La ringrazio, Consigliere Patti. Osserviamo un minuto di raccoglimento. Assessore Callari prego.ASSESSORE CALLARI – Signor Presidente, signori Consiglieri, ringrazio il Consigliere Capraro che mi dà l’opportunità di parlare anche di impianti sportivi. Ricordo che avevo detto da questi banchi che la gara è stata effettuata il 12 di luglio con i fondi del Ministro dell’Economia e delle Finanze. Mi sono più volte riunito con la Commissione Sport e ho spiegato che ci sono degli iter in parte a me sconosciuti che riguardano la presentazione di determinati documenti che provano la regolarità dell’impresa che si è aggiudicata la gara e che quindi questi termini si sono protratti per ordine di carattere burocratico obbligatori quale il certificato DURC che è stato presentato proprio negli ultimi giorni prima della scadenza dei termini. Mi sono proprio stamattina informato che molto probabilmente per anticipare ancora questo ci sarà una intesa con l’azienda per assumere lavori sotto riserva di

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legge, che anticiperebbero 30 giorni questi interventi. Per quanto riguarda la delibera a cui dava particolare attenzione, ricordo che io ero Consigliere comunale e quindi non posso sapere nulla di questo. Sedevo insieme a voi, quindi la delibera verrà spiegata da chi li ha firmati. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Adesso tocca al Consigliere Vaianella. Prima volevo dare una comunicazione, visto che siamo nella fase delle comunicazioni, a tutto il Consiglio comunale per una vicenda che sottoporrò anche all’attenzione della Conferenza dei capigruppo. Si tratta degli sgomberi che in atto sono stati posti in essere dall’Amministrazione attiva e a tal proposito ho ricevuto proprio stamattina una nota che è indirizzata oltre che al Consiglio comunale anche al Sindaco e al responsabile dell’Ufficio Patrimonio, al dirigente dei Servizi Sociali, a firma dell’Assistente Sociale della Circoscrizione di Fontanelle, che ha come oggetto lo sgombero delle famiglie abusive Seconda Circoscrizione Fontanelle. Il testo ve lo leggo integralmente: “A seguito dell’ordinanza sindacale per lo sgombero degli alloggi occupati abusivamente, e ricevuta da parte della Polizia municipale in data 26/09/06, si sono effettuati interventi domiciliari. Dalle suddette visite si è rilevato lo stato di indigenza dei nuclei e in alcuni casi l’elevato numero dei componenti, la presenza di minori e anziani handicappati. Si tiene a precisare che questo servizio sociale, pur essendo assertore della legalità, dal punto di vista professionale si trova a essere in contrasto con quelli che sono i principi della solidarietà. Infatti subito dopo gli sgomberi, a causa degli esosi canoni di locazione, molte famiglie sono state costrette, relegate ad abitare in tuguri o su autovetture addirittura personali. Pertanto questo servizio sociale si appella alla vostra sensibilità al fine di sospendere l’ordinanza di sgombero in attesa che gli uffici preposti possano reperire adeguati alloggi e garantire ai cittadini il diritto alla casa, tanto si doveva per dovere professionale e umano. L’Assistente sociale Antonietta Restivo”. Io di questa vicenda proporrò di occuparcene nella Conferenza dei capigruppo e possibilmente di inserire anche un punto all’ordine del giorno, avente come oggetto una discussione in ordine a questo problema. Detto questo, la parola al Consigliere Vaianella. CONSIGLIERE VAIANELLA – Signor Presidente, Assessore, colleghi. Signor Presidente, dovevo effettuare una comunicazione in merito ai lavori del Consiglio comunale della scorsa seduta. Quanto tempo ho a mia disposizione, Presidente? (voce fuori microfono) Cinque minuti, la ringrazio. Parto da questa osservazione per farle notare come in questo Consiglio comunale non ci sono state regole. Lei che dovrebbe essere il

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garante dell’osservanza delle regole, purtroppo, a mio avviso queste regole non le ha fatte osservare. Sono molto dispiaciuto, rammaricato nel prendere questa parola, sfiduciato anche. La sera scorsa me ne sono andato a casa sdegnato per come si è conclusa la mia serata in questo Consiglio comunale. Una serata a cui avevo partecipato con la giusta voglia di discutere di problemi seri della nostra città, lo abbiamo fatto fino a un certo punto, poi lei, signor Presidente, ha permesso ad alcuni consiglieri, esattamente al consigliere Patti, di prendere la parola su determinati argomenti. E poi così via la replica di altri. Io non faccio una colpa al collega Patti, il problema è che ad oggi veramente non ci sono state regole. Qualsiasi Consigliere ha parlato, compreso me, ovviamente tenendo conto del tempo che il Presidente mi dà a disposizione e osservando le regole, perché io sono una persona che le regole le vuole osservare ma desidera che anche gli altri le rispettino e le osservino. Ebbene, quella sera è successo quello che in un civico consesso normale non dovrebbe accadere nella maniera più assoluta. Si sviluppa un dibattito successivo a quello che avevamo iniziato, io chiedo di parlare, signor Presidente, e lei mi toglie la parola su una dichiarazione di voto. Quindi io mi sento veramente leso nel mio diritto di libero consigliere comunale e non mi dica lei che nel verbale io avevo detto e avevo fatto una dichiarazione di voto, perché i verbali… lei sa meglio di me, durante il dibattito si prendono delle posizioni, in tal caso io avevo preso una posizione sicuramente diversa rispetto a quella proposta dal collega Alfano, ma quella non era una dichiarazione di voto. Abbiamo sempre detto che le dichiarazioni di voto si fanno all’ultimo e io ero intenzionato a esprimere la dichiarazione di voto sull’argomento che avevamo trattato. Quindi, signor Presidente, non so più cosa dirle. Io sono intervenuto parecchie volte su questa problematica, invitandola al rispetto dei tempi, invitandola a togliere la parola a chicchessia, a qualsiasi consigliere comunale quando va oltre, quando si permette di sciorinare e parlare qualsiasi tema. Signor Presidente, lei lo ha permesso, sono veramente rammaricato, ma glielo dico con tutto il cuore. Possiamo andare a prendere tutti i verbali, lei dovrebbe chiedermi scusa, signor Presidente, per avermi tolto la parola perché io volevo fare la dichiarazione di voto sull’argomento. Lei mi ha detto quella sera che io avevo già fatto una dichiarazione di voto, non è così, e poi lei vede il pelino quando non vede una grande trave che attraversa i suoi occhi, lei vede il pelino di una mia dichiarazione di voto, ma non vede che due consiglieri comunali parlano di un argomento oltre un’ora,

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totalmente diverso. Ma quante volte abbiamo assistito a queste cose, egregi colleghi consiglieri! È per questo che i Consigli comunali vanno a degenerare. Mi rendo conto, glielo ho detto, che è veramente arduo e difficile il suo compito, gestire taluni consiglieri comunali. Presidente, io l’ho votato, abbiamo dato la fiducia a lei perché lei fosse il garante del buon andamento dei lavori. Qua si è fatto spettacolo e la prego di riflettere attentamente, forse perché anche da parte sua a volte la gestione del Consiglio non è stata abbastanza in linea con quelle che dovrebbero essere le regole per tutti. Vivaddio, non è possibile, abbiamo perso tanto tempo e non è giusto rubare tanto tempo ai nostri cittadini. Ieri tante persone mi fermavano: ”Ma caspita! Perché il Presidente ti ha tolto la parola?”. Diventa difficile, Presidente. Io non le debbo dire niente. La gente che guarda la televisione si rende conto perfettamente come si svolgono i lavori, chi interviene, per quanto tempo si interviene e per quali argomenti si interviene. Qui ci sono consiglieri comunali che a inizio di seduta arrivano nelle comunicazioni anche, anticipano, posticipano consiglieri che hanno già effettuato una dichiarazione di voto. Anche qua questa sera per esempio ho assistito a una comunicazione fatta dal Consigliere Capraro, a cui viene chiamato a rispondere l’Assessore Callari. Ma che senso ha? Questa non è una dichiarazione… Abbiamo proposto quel benedetto regolamento, quella modifica per le interrogazioni, la question time. Quella sì che era l’occasione, vivaddio! Ma questa non è una question time. La comunicazione a mio avviso si deve limitare a delle comunicazioni ben precise. Adesso termino perché ho oltrepassato il tempo e mi rendo conto, lei avrebbe potuto anche stopparmi, avrebbe fatto bene, signor Presidente, ma quantomeno io ho fatto una comunicazione in linea con quello che dovevo comunicare in ordine ai lavori. Sono regole basilari ed elementari che vanno rispettate, altrimenti dichiaro qui che qualora in futuro da questo momento in poi si verifichino situazioni del genere, io abbandonerò questa aula per protesta e sarò dispiaciuto, ma sarò costretto a farlo, altrimenti questo continuerà a essere un porto di mare, chi arriva attracca. Se lei non se la sente, signor Presidente, rassegni le sue dimissioni. La ringrazio. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Partiamo un attimo dalle ultime considerazioni che ha fatto. Io ritengo estremamente positivo il fatto che per esempio il Consigliere Capraro questa sera a inizio di seduta, poi lei può pensare quello che vuole, però lo ritengo estremamente positivo che un consigliere comunale, nell’interesse dei cittadini che amministra, si alza, chiede la parola per sapere notizie circa una problematica molto

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importante che era quella degli impianti sportivi e a viva voce dall’Assessore Callari e dunque grazie all’Assessore Callari e grazie al sollecito che ha fatto il Consigliere Capraro, molti cittadini, anche grazie all’emittente televisiva che ci riprende, sapranno lo stato delle cose in ordine agli impianti sportivi. Abbiamo comunicato ai cittadini quale è lo stato delle cose grazie al Consigliere Capraro e grazie all’Assessore Callari che ha fornito risposta. Poi, in ordine all’intervento del Consigliere Patti, l’altra sera gli ho dato la parola perché il Consigliere Arnone aveva, nel corso del suo intervento, sollecitato alcune questioni e ho ritenuto opportuno dare la parola al Consigliere Patti per instaurare un minimo di contraddittorio. Anche questa è democrazia, caro Consigliere Vaianella. Poi, circa i tempi, qua non è che c’è una fiscalità nel senso di dire… (voce fuori microfono) Questo è indice di democrazia, anche il fatto che lei mi sta parlando addosso mentre io sto parlando, non è da parte sua indice di tolleranza e di democrazia. Poi, il resto dei commenti e delle cose che ha fatto, cioè per le altre cose non le intendo neanche rispondere. L’unica cosa che le volevo dire è che in questo Consiglio comunale liberamente tutti i consiglieri comunali hanno avuto la possibilità di esprimere la propria opinione e dunque di sottoporre anche delle questioni, benché non inserite all’ordine del giorno, come nel caso di questa sera sulla vicenda che ha sollevato il Consigliere Capraro. Possibilmente ci saranno anche altri consiglieri che solleciteranno altre cose. (voce fuori microfono) Do la parola al Consigliere Hamel che si era iscritto a parlare, prego. Devono intervenire ancora il Consigliere Hamel, il Consigliere Calabrese e il Consigliere Patti. CONSIGLIERE HAMEL – Sempre nell’ambito delle comunicazioni prima dell’apertura dei lavori su fatti amministrativi, io volevo richiamare l’attenzione della Presidenza del Consiglio e dei consiglieri comunali sulla situazione dei lavoratori custodi dei gabinetti pubblici, che hanno avuto sospeso il rapporto di lavoro perché c’è un problema di reperire le somme in bilancio. Tenuto conto che le somme sono state già individuate, che il dirigente Capraro ha indirizzato una nota al Sindaco con la quale evidenzia che c’è un esubero di circa 200.000 euro negli stanziamenti per il cimitero di Piano Gatta, che vengono postergati per il prossimo esercizio e quindi c’è una disponibilità, è necessario operare una variazione di bilancio e siccome la ricognizione degli equilibri di bilancio sta ritardando eccessivamente perché doveva essere fatta entro la fine del mese di settembre e

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ancora non se ne parla, dato che c’è questa particolare esigenza anche sul piano della comprensione dei bisogni delle famiglie di questi lavoratori, io pregavo la Presidenza del Consiglio di sollecitare la responsabile di Ragioneria a predisporre la delibera di storni e impinguamenti, almeno una delibera parziale relativamente a questi capitoli particolari, cioè il prelievo dal capitolo cimitero di Piano Gatta e l’impinguamento del capitolo relativo al pagamento dei servizi di custodia dei gabinetti pubblici, in modo tale da consentire di sbloccare questa situazione, se no si protrarrà almeno fino al mese di novembre, che è il periodo di assestamento di bilancio. Colgo l’occasione dell’argomento proprio per sottolineare che abbiamo un problema di ricognizione degli equilibri di bilancio, di verifica della situazione finanziaria del Comune che è particolarmente precaria e quindi, siccome questa è una competenza specifica del Consiglio comunale, occorre sollecitare in generale l’Amministrazione comunale a chiudere i conti e a presentare la situazione attuale dal punto di vista finanziario del Comune di Agrigento, in modo tale che noi possiamo controllarla e verificarla. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Va bene Consigliere Hamel, io di questo problema me ne sono occupato perché anche da me sono venuti questi lavoratori a sollecitarmi la delibera. Io fino a stamattina non ho ricevuto ancora nessuna proposta di deliberazione, benché abbia avuto delle rassicurazioni in ordine alla predisposizione della stessa, però ad oggi ancora non ho ricevuto questa delibera, per cui domani mattina ritornerò dalla dirigente del settore finanziario per sollecitare ancora una volta l’invio di questa delibera, perché poi come sa la devo passare alla vostra Commissione, dunque i tempi necessari per la resa del parere non mancherà a voi ovviamente attenzionare subito la proposta di deliberazione. Non appena sarà pronta, spero che già nella prossima riunione della Conferenza dei capigruppo per martedì di avere questo atto deliberativo, in modo tale da inserire all’ordine del giorno, previa l’acquisizione della delibera che potrà essere discussa previa acquisizione del parere da parte della vostra Commissione e dei Revisori dei Conti. Detto questo, c’era il Consigliere Calabrese che doveva fare pure una comunicazione. Poi c’era il Consigliere Patti e poi il Consigliere Arnone. Dopo di che votiamo per il prelievo del punti 16, 17 e 18, così come proposti dal Consigliere Galvano. CONSIGLIERE CALABRESE – Grazie signor Presidente, colleghi Consiglieri, Assessore, signori tutti. Più che una comunicazione, Presidente, vuole essere un’ulteriore sollecitazione a lei e a tutti gli organi istituzionali che

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hanno competenza in questi fatti che andrò a dire, affinché si possa mettere un punto chiaro sull’Amministrazione o sul modo di amministrare che ha questo Sindaco. Voglio rammentare a tutti che vi è una Commissione che da più di un anno ha lavorato per modificare lo Statuto comunale. Tutti sappiamo che è di fondamentale importanza per la vita del Comune stesso lo Statuto. La Commissione da più di un anno ha prodotto delle proposte di modifiche che interessavano diversi argomenti dello Statuto, gli uffici hanno impiegato più di un anno per trasformare queste proposte in atto deliberativo. Da cinque mesi questo atto deliberativo è stato portato all’attenzione della Giunta, il nostro Sindaco ritiene così di amministrare questo Comune come se fosse il padre padrone di questo ente. Io voglio capire come è possibile che un atto di iniziativa dei consiglieri comunali viene proposto alla Giunta e il Sindaco se lo tiene nel cassetto per cinque mesi? Io vorrei capire se questo è il modo di amministrare una città. Quando gli atti deliberativi arrivano alla Giunta, caro Assessore, il Sindaco e l’Amministrazione devono avere il coraggio di dire se vanno bene o non vanno bene. Tra l’altro quello che fa la Giunta è una presa d’atto, deve dare un parere e non è sicuramente vincolante per quello che poi deciderà il Consiglio comunale. Quindi, è assolutamente strategica l’operazione che il Sindaco vuole fare, che è quella di non portare questo atto in Consiglio comunale. È da cinque mesi, Assessore, che ce l’avete all’ordine del giorno. E allora o mentono gli uffici o mentite voi. Mi dispiace che stasera qua il Segretario Generale forse non ci potrà dire da quanto è che vi ha trasmesso questa delibera, che era di competenza… a me è stato detto dal Vice Segretario Generale dottore Re, che da cinque mesi è stata portata all’attenzione dell’Amministrazione. Quindi, o mente il Vice Segretario Generale Re o mente l’Amministrazione. Io non capisco come una iniziativa consiliare, diritto di iniziativa sancito dall’articolo 23 del Regolamento del Consiglio comunale viene gestita dal nostro Sindaco come se fossimo nel condominio, come se fossimo a casa sua, come se lui può decidere gli argomenti che vanno trattati in Giunta o meno. Tra l’altro è una presa d’atto che deve fare l’Amministrazione perché lo Statuto lo decide il Consiglio comunale. Ci tolgono anche la possibilità di potere aggiustare, modificare lo Statuto. Questo è quello che fa questa Amministrazione. Ora lei mi risponderà, Assessore, e mi dirà perché in cinque mesi non è stato preso atto di questa delibera che avete all’ordine del giorno. Presidente, la sollecito ulteriormente a volere inoltrare un’altra pesante nota, sarà la sesta, sarà la settima, lo sappiamo, questo non fa altro che confermare le

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cose che sto dicendo, che è da un anno e mezzo che tentiamo di modificare lo Statuto comunale. Lei mi sta dando conferma delle cose che io ho detto, perché se siamo già al sesto, settimo sollecito da parte del Presidente dell’ufficio di Presidenza nei confronti dell’Amministrazione, vuol dire che stiamo confermando le cose che stiamo dicendo. Prego caldamente di inoltrare un ulteriore sollecito e se è possibile sollecitiamo anche l’Assessorato agli Enti Locali e notifichiamo le cose che avvengono in questo Comune, facendo tutta la cronistoria di questo atto, perché non è possibile che un Sindaco si tenga una delibera nel cassetto per cinque mesi. Grazie Presidente. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Assessore Callari. ASSESSORE CALLARI – Ho visto che questa sera sono centrato da molte problematiche. Per tutta onestà venerdì abbiamo fatto Giunta e ho trovato in mezzo alle altre delibere anche questo atto forte, dove si nota la sovranità del Consiglio comunale da me personalmente riconosciuta da sempre e poiché eravamo solo presenti in sei, il primo io ho detto: questo è un atto che deve dimostrare chi vuole fare… (voce fuori microfono) Un attimo, è una presa d’atto, ma per evitare che poi dicono solo sei assessori che erano presenti l’hanno votato e gli altri potevano essere contrari e ci sia poi un imbroglio politico perché questa è una volontà politica, Consigliere Calabrese, io personalmente ho invitato il Sindaco presente a trattare nella prossima seduta di Giunta quella proposta di deliberazione di presa d’atto, proprio perché è una presa d’atto forte, devono esserci presenti tutti gli assessori, perché non è bello solo amministrare non venendo in Giunta. Allora, se c’è un ritardo di tre, quattro, cinque giorni, da venerdì scorso alla prossima Giunta, me ne prendo la colpa, perché io sono pronto a firmarla, sono pronto a trattarla, ma devono essere presenti anche tutti gli altri, per evitare che ci sia poi il fuggi fuggi sull’ideologia e sulla volontà di farlo o di non fare determinate cose. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Le spiego i termini della questione. È una iniziativa della Commissione Affari Istituzionali che ha apportato delle modifiche allo Statuto tra cui… ASSESSORE CALLARI – Ho letto la delibera, l’ho letta… INTERVENTO DEL PRESIDENTE -… dai consiglieri comunali. La Commissione ha fatto peraltro una sintesi di quella che era la volontà dell’intero Consiglio comunale, perché i componenti della stessa Commissione hanno costantemente aggiornato tutti gli altri componenti del Consiglio comunale, circa le modifiche che stavano apportando, anzi hanno chiesto a tutti se c’erano suggerimenti rispetto alle modifiche che stavano

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apportando, che ciascun consigliere voleva dare. La Commissione è composta da Spinnato, Casesa, Patti, adesso è subentrato pure Vullo, Bongiorno. Questa Commissione ha parecchi mesi lavorato sullo Statuto, apportando una serie di modifiche. Questa bozza, questa ipotesi è stata trasferita, ripeto, rispecchia la volontà dell’intero Consiglio comunale, alla Amministrazione attiva circa cinque, sei mesi fa. Io da allora, sollecitato dalla Commissione, sollecitato parecchie volte in sede di Consiglio comunale dai consiglieri, eccetera, eccetera, ho fatto parecchi solleciti, l’ultimo l’ho fatto addirittura credo la settimana scorsa dietro sollecito del Consigliere Spinnato che nel corso di un suo intervento mi sollecitava, ho fatto credo sei solleciti, domani ne farò un altro. Però ritengo che sia prerogativa di questo Consiglio comunale, sulle materie di propria competenza, potere liberamente deliberare ciò che è appunto una volontà direi unanime del Consiglio comunale. Detto questo, io mi associo a quanto detto da Calabrese, ma anche ai solleciti fatti dagli altri consiglieri, perché è un atto deliberativo che riguarda il Consiglio comunale, una modifica dello Statuto che è competenza esclusiva del Consiglio comunale. Io non ritengo che sia necessaria la presenza di tutti gli assessori perché è un atto forte. Già c’è una volontà del Consiglio comunale. Mi perdoni se io faccio questo ragionamento, ma è così.ASSESSORE CALLARI – Scusate, il Consiglio ho detto che è sovrano perché c’è la democrazia di potere decidere di prendere determinate decisioni, ma siccome io mi assumo tutte le mie responsabilità, quando in una seduta di Giunta che va a trattare un argomento così importante ci sono solo sei assessori, cioè il numero legale solo per deliberare, io personalmente ho chiesto che ci sia una bella responsabilità da parte di tutti quelli che si presentano in televisione nella qualità di assessori e devono essere là a dare la loro volontà per la presa d’atto, perché è una volontà politica molto forte. Sono sicuro, sono perfettamente certo che non avendola trattata venerdì, Consigliere Calabrese, alla prossima seduta la tratteremo. Vuol dire che l’Amministrazione, il Sindaco e gli Assessori presenti faranno un doveroso e severo richiamo verso coloro che non sono presenti. Solo questo ho detto io. Ha fatto bene il Presidente a chiarire quali erano i termini della delibera. Io la conoscevo benissimo e sono pronto ad assumermi le mie responsabilità nelle apposite sedi. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Brevemente Consigliere Calabrese, prego.CONSIGLIERE CALABRESE – Grazie Presidente. Io la ringrazio, Assessore Callari, e non ho motivo, come non ho mai avuto

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motivo di dubitare della sua serietà quando assume determinati impegni. Non l’ha fatto in passato, ritengo che non lo farà nemmeno in questa occasione. Però mi sembra una giustificazione un po’ debole, perché io vorrei capire quanti altri atti importanti vi siete assunti l’onere di deliberare in quella Giunta in sei? Io ritengo che ogni atto che la Giunta delibera sia un atto importante per la vita della città. Io non penso che vi siano atti di serie B e atti di serie A. Quindi l’impegno è assunto, io ne prendo atto. Non ho motivo di dubitare della sua serietà e della sua parola, anche perché io sono uno che dice le cose in faccia, Assessore, le ho sempre dette e non ho motivo di non continuare ad avere questo atteggiamento. In altre occasioni lei ha assunto impegni e li ha mantenuti; quando non li ha mantenuti ha sempre detto la verità perché non sono stati mantenuti. Quindi io dico non ho motivo e la ringrazio del suo chiarimento. Mi auguro che già dalla prossima settimana, subito dopo le sessioni che ci vedranno impegnati, perché ormai abbiamo calendarizzato il P.R.G., le osservazioni dei cittadini, quindi il Consiglio sarà impegnato nelle prossime sessioni, la settimana prossima, a discutere del P.R.G., mi auguro che successivamente possiamo affrontare anche questo argomento. Io mi ritengo soddisfatto della sua risposta e la ringrazio per l’impegno che produrrà affinché l’impegno che stasera ha preso sia portato a compimento. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – (voce fuori microfono) Mai nessuno ti ha tolto la parola. Consigliere Vaianella, ora la prego di fare svolgere gli interventi agli altri, grazie. Prego Consigliere Patti. CONSIGLIERE PATTI – Una breve comunicazione. Mi riallaccio al discorso della seduta precedente. Avevo parlato in questo Consiglio comunale delle enormi spese legali che in questi quindici anni il Comune di Agrigento ha dovuto sostenere in forza di una serie continua estenuante di esposti, portati avanti dal Consigliere Arnone. Esposti che hanno dato vita a processi, processi che nel 90 per cento dei casi si sono conclusi con l’assoluzione degli imputati, imputati che molto spesso erano assessori e funzionari di questo Comune che sono stati sistematicamente massacrati da questo pulpito, dal Consigliere Arnone che, approfittando anche di non avere la possibilità che questi soggetti potessero anche replicare, ha dato vita sempre a dei monologhi in assenza di un contraddittorio. Io vorrei ricordare che anche a seguito di queste vicende qualcuno ci ha lasciato anche la pelle. Ricorderete tutti l’Ingegnere Catalano. A seguito dell’arresto in occasione del processo somme urgenze, processo che poi si è concluso con l’assoluzione, l’Ingegnere Catalano ha avuto un

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tumore e nessuno mi leva dalla testa che quel tumore sia causalmente riconducibile al grande dispiacere e alla grande umiliazione che l’Ingegnere Catalano ha dovuto subire a seguito di quel processo. Io vedo che il Consigliere Arnone ridacchia. Certo, lui è contento anche quando le persone muoiono di tumore. Vorrei ricordare un altro soggetto che era imputato e che poi è stato assolto, l’Assessore Alongi, anche lui è morto di tumore. Qui ci sono dei dottori, mi potranno anche dire che le morti, queste morti… non c’è forse il nesso di causalità, ma i grossi dispiaceri possono anche creare all’interno dell’organismo forme tumorali che possono portare alla morte. La mia comunicazione si riferisce alla notizia che è apparsa su tutti i quotidiani locali e che anche oggi Teleacras, TVA e tutte le altre emittenti locali hanno dato: l’assoluzione degli imputati ex Sindaci Calogero Sodano, Roberto Di Mauro e degli ex Assessori Baldo, Hamel e Catania, nonché dei tre funzionari dell’UTC Greco, Alletto e Graci che sono stati assolti da Favara Ovest. Questo è stato un altro dei tanti processi nati su iniziativa del Consigliere Arnone. Il Consigliere Arnone da questo pulpito, sottraendo tempo per cose, si è dilettato a massacrare, ingiuriare, infangare, disonorare anche queste persone, oggi esce l’ennesima sentenza di assoluzione. Ricordo che tre mesi fa è uscita un’altra sentenza di assoluzione, la famosa sentenza per l’appalto truccato della piscina Akraholiday, dove lì in primo grado la Procura chiese l’assoluzione, perché si rese conto che non vi era alcuna ipotesi di reato e ha chiesto l’assoluzione e sono stati assolti. In quel caso il funzionario Mimmo Sinaguglia, il dottore Vinciguerra, il Presidente della Cooperativa Akraholiday, che ha perso il posto di lavoro, sono stati assolti con formula piena, ma nessuno li ha riabilitati. Oggi li riabilito io a nome credo anche del Consiglio comunale, perché credo che quando uno venga massacrato in questo Consiglio e non ha la possibilità di potere replicare, è giusto, se c’è una sentenza di assoluzione, che qualcuno prenda la parola per dire: scusate, un consigliere ha sbagliato, dovete capirlo, è fatto così, ha dei problemi, lui si diverte e non ha neanche la dignità di venire a chiedere scusa, perché nella vita si può anche sbagliare, si sbaglia e si chiede scusa. No, non ha avuto la dignità di chiedere scusa a Mimmo Sinaguglia, a Tonino Brucculeri, al dottore Vinciguerra che sono stati assolti. Il mio intervento oggi perché lo faccio? Perché l’altra volta vi ho detto che dal 1991 ad oggi, milione di euro in più, milione di euro in meno, questo Comune di Agrigento per le spese legali che i vari funzionari e che i vari assessori, quindi vari amministratori hanno dovuto sostenere per difendersi dalle

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iniziative del Consigliere Arnone, stanno costando, ripeto, milione di euro in più, milione di euro in meno, circa dieci, dodici milioni. Il conto non lo si può stabilizzare perché ogni qualvolta esce una sentenza di assoluzione come questa, arriveranno a breve le parcelle degli avvocati, le parcelle che vengono fatte non con i minimi né con i medi ma con i massimi, perché l’avvocato presenta la parcella al proprio assistito, il proprio assistito la gira al Comune in quanto per legge ha diritto ad essere rimborsato integralmente. La legge dice: deve essere rimborsato un solo legale. Per cui se io mi faccio difendere da due legali, uno dei due può essere rimborsato integralmente. Vi renderete conto che questo processo si è concluso in Corte d’appello, è un processo lunghissimo, ci saranno ulteriori spese che il nostro Comune dovrà sopportare per i capricci del Consigliere Arnone. Sono soldi che noi leviamo alla città, alla viabilità, ai netturbini, soldi che noi leviamo naturalmente ai servizi essenziali, agli LSU, soldi che leviamo a tutti quelli che giornalmente vanno a bussare alla porta del Sindaco per chiedere un contributo per potere vivere. Questo è il dato. Poi ognuno di noi potrà anche farsi le considerazioni che ritiene più opportuno. Però ritengo che questo Consiglio, adesso che sono passati ben quindici anni, una parola la deve spendere e questa Amministrazione un impegno lo può prendere, perché anche civilisticamente l’Amministrazione si può attivare per recuperare queste somme che sta sborsando nei confronti dell’autore di questi esposti. Le cause si possono fare, gli avvocati ci sono. Io mi auguro che l’Amministrazione prenda in balzo questa mia proposta e si attivi. Così chiunque viene in questo Consiglio, chiunque oggi si mette qua a fare delle accuse, accuse che poi si dimostrano totalmente infondate, ne risponde anche nei confronti del Comune di Agrigento, rimborsando le spese degli avvocati di cui i vari funzionari e amministratori sistematicamente devono avvalersi. Grazie signor Presidente per avermi concesso questi cinque minuti.INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Per fatto personale il Consigliere Arnone. CONSIGLIERE ARNONE – Illustre Presidente, devo dirle che il dibattito che si è tenuto a tarda sera nella scorsa seduta del Consiglio comunale tra me e il collega Consigliere ed Avvocato Marco Patti ha riscosso notevole successo nella popolazione. Ho ricevuto parecchie telefonate di persone che lo hanno trovato uno spettacolo o una discussione, spettacolo nel senso non teatrale del termine, nel senso di comunicazione interessante che ha appassionato, persone ad Agrigento, persone a Palermo, uno mi diceva addirittura: mi dovevo

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seguire il TG3 ma questa cosa mi ha tanto preso che ho pure perso il Telegiornale nazionale che doveva dare delle notizie che mi riguardavano. Quindi il fatto che sia costretto a ritornare su contenuti che sembravano essere stati trattati in modo esaustivo, alla fine per la popolazione agrigentina può essere interessante. E lo è certamente interessante perché le parole del Consigliere Patti consentono di fornire alcuni chiarimenti e di diradare alcune conclusioni e alcune informazioni, che data l’apparente autorevolezza della fonte da cui provengono, possono trarre in inganno il cittadino. Patti è avvocato come avvocato sono io. Quindi si presume che non solo abbiamo svolto le scuole dell’obbligo, poi le scuole superiori, ma abbiamo studiato i Codici. Studiando i Codici e comprendendo la differenza che vi è tra una sentenza che dichiara la prescrizione in appello del reato per cui vi è stata condanna in primo grado e una sentenza che assolve. Chi non comprende questa differenza, probabilmente verrebbe colpito, ad esempio in sede di esame di laurea da provvedimenti assolutamente inusuali, lo degraderebbero, gli toglierebbero in sede di esame di laurea la promozione nella materia della Procedura penale per esempio. Se uno studente al momento della laurea dice che ha avuto dichiarata la prescrizione in appello, dopo una condanna in primo grado è stato assolto, il Presidente della Commissione si alza, dice: scusi, un momentino, libretto, prego, cancelliamo la Procedura penale, vada a ridare l’esame e se abbiamo un cappello di quello con le orecchie dell’asino, glielo mettiamo che siamo tutti molto ma molto più contenti. Allora, prima il dato di sostanza e poi il dato di diritto. Il dato di sostanza che si chiedono oggi gli agrigentini è: l’imbroglio nella vicenda dell’opera pubblica di Favara Ovest è stato compiuto o non è stato compiuto? All’interno del Comune di Agrigento tecnici e funzionari, prima con l’Amministrazione in carica fino al 91 e poi con l’Amministrazione Sodano, hanno commesso delitti, reati contro la Pubblica Amministrazione secondo la Corte d’Appello? Siamo tutti d’accordo che questa sentenza della Corte d’Appello è bellissima, è magnifica? Ci inchiniamo davanti la Corte d’Appello? E allora facciamo rispondere alla Corte d’Appello. La Corte d’Appello scrive che viene dichiarata la prescrizione della condanna comminata in primo grado all’ex amministratore comunale Giuseppe Catania responsabile di avere falsificato le attestazioni di conformità al (inc.). Per chi ha un minimo di conoscenza giuridica significa che la Corte d’Appello ha indiscutibilmente sancito che Catania era responsabile del reato di falso ideologico. Poi lo Stato italiano non è stato in grado di processarlo entro i termini ed ecco la

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declaratoria di prescrizione. Andiamo avanti, altro punto della sentenza, come dire questo Consiglio comunale è prevedibile, io mi attendevo o dal Consigliere Patti o da qualche altro Consigliere tra i più alti o tra i più bassi un intervento di questo tipo. E allora ho ritenuto opportuno portarmi la sentenza. Leggo ancora: “Dichiara (la Corte d’Appello) di non doversi procedere nei confronti dei predetti Catania, Graci, Hamel e Baldo del medesimo reato di truffa di cui al capo R relativamente al finanziamento di cui al D.A. 288/95 concesse agli stessi le circostanze attenuanti generiche equivalenti alle contestate aggravanti, perché il reato è interamente estinto per prescrizione”. Cioè la Corte d’Appello scrive che queste quattro persone sono responsabili di truffa in danno al Comune di Agrigento. La truffa è stata perpetrata nell’anno del 95, sono stati condannati nel 2003, nel 2006 la truffa è prescritta. Questo è quello che c’è scritto nella sentenza della Corte d’Appello. Che conseguenze economiche ha una sentenza della Corte d’Appello? Invece di fare le cause senza né capo e né coda, di cui parla l’Avvocato Patti al Consigliere Arnone, cose che stanno solo nella sua sovraeccitata fantasia, in questo caso, il Comune ha il dovere giuridico, poi probabilmente non lo farete, ma ha il dovere… Aldo Piazza quando dice i soldi persi, oggi il Comune ha il dovere di citare in giudizio questi signori per avere restituite le somme oggetto di un’opera pubblica che è stata realizzata attraverso meccanismi truffaldini. Poi, se vogliamo entrare nel merito, ma non mi dilungo, si tratta di un’opera realizzata dal Comune di Agrigento a favore di nessun abitante residente nel Comune di Agrigento, a favore di una decina di residenti del Comune di Favara, 5 miliardi ci è costata, con reti fognarie che non avevano sbocco, cioè che inquinavano il territorio, cioè raccoglievano le feci e i liquami e ne buttavano a vallone, illegalità su illegalità. E come ha spiegato in Tribunale l’Ingegnere Giuseppe Principato una rete idrica che non aveva condotta di adduzione, cioè è stata realizzata una rete idrica che era là, senza che ci arrivasse l’acqua. Questa è l’opera pubblica, opere di urbanizzazione di Favara Ovest, per cui è stata emessa questa sentenza. Poi si vuole fare disinformazione. L’Assessore Catania dichiara in televisione che è la ventiquattresima assoluzione. È giustificabile, ci si augura che sia preparato in medicina in modo diversi di come è preparato in giurisprudenza, però ci può dire, Catania si confonde, non ha una laurea in giurisprudenza, confonde la prescrizione dopo la condanna con l’assoluzione, bontà sua. Ma che queste confusioni le faccia una persona che ha superato l’esame di Procedura penale, che ha superato l’esame di laurea, che ha superato l’esame di

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avvocato e che esercita la professione forense, lascia sconsolati sulla qualità del foro di Agrigento. Poi ci sono alcune cose, Consigliere Patti, che sono volgari e inammissibili, io sui morti né rido né speculo, rispetto i morti, sempre. Lei questo non lo fa. Io mi onoro di essere amico del figlio dell’Assessore Alongi. Mi onoro di avere frequentato l’Assessore Alongi negli ultimi anni della sua vita e non le consento di dire queste cose. La vicenda delle somme urgenze, Consigliere Patti, visto che lei non lo sa, si è conclusa con la conferma della responsabilità penale degli illeciti penali. C’è una persona che non nomino per decenza che si è presa tre anni di galera per la vicenda delle somme urgenze, definitivi in Cassazione. Questa persona si è assunta tutte le responsabilità per gli appalti fittizi e truccati delle somme urgenze e chi stava dentro questo Comune sapeva quanto contava qua dentro questa persona quando si facevano quelle delibere e quanto contavano gli amministratori che sono stati assolti. Chiaro Consigliere Patti? Poi c’è una verità processuale che spesso è distantissima dalla verità storica. La verità storica possiamo ospitarla nelle nostre menti. Nei codici dello Stato, nelle carte dello Stato, negli atti dello Stato dobbiamo ospitare la verità processuale. La verità processuale delle somme urgenze è che i funzionari colpevoli, condannati in via definitiva hanno ingannato reiteratamente gli amministratori del Comune di Agrigento. Per chi ci vuole credere, ci creda pure. Questa è la verità che viene sancita dalle sentenze. Quindi lei qua dentro, Consigliere Patti, non riabilita nessuno. Come direbbe mia madre ci vuole chi riabilita lei qua dentro, lei e chi la manda a fare queste operazioni volgari, volgarissime di killeraggio qua dentro, parlando e offendendo i morti qua dentro, i morti e i vivi. Questo è il suo profilo qua dentro, Consigliere Patti, e avremo modo nelle competenti sedi di accertare la qualità di questi suoi interventi e anche le responsabilità che lei si dovrà assumere. Noi abbiamo avuto in questi mesi la sentenza di Favara Ovest che ci rassegna questa verità, che hanno fatto gli imbrogli, che hanno fatto i falsi e che hanno truffato. Quindi c’è chi esce a testa alta, cioè chi ha fatto la denunzia, il Consigliere Micciché, io, e c’è chi si deve vergognare, anche quando è stato assolto si deve vergognare, perché un Sindaco che viene assolto, ma vede i suoi amministratori e collaboratori sanzionati con lettere di fuoco nella loro responsabilità di avere truffato l’ente e di avere sperperato 5 miliardi di lire, deve soltanto mettersi la testa nella sabbia come fanno gli struzzi, per non usare metafore ancora più cariche. Come per la vicenda del depuratore, della quale andremo a parlare…

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INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Arnone, veda di concludere.CONSIGLIERE ARNONE – …anche lì abbiamo avuto sentenze che hanno confermato gli imbrogli dall’inizio fino alla fine. Poi c’è una banda, l’abbiamo denunziata, ha come riferimento persone potenti all’interno del Comune, che ancora insiste perché vuole allocare il depuratore lì e dice anche in queste ore, attraverso le televisioni, falsità in quantità. La sentenza del depuratore sancisce la illegalità di quel sito e il Consiglio comunale ha fatto bene a decidere di spostarlo. E farà ancora meglio a rigettare le opposizioni di chi vuole perseverare nell’illegalità. Detto questo ho chiuso con il fatto personale e devo dare due notizie: la prima è relativa alla vicenda della tassa dell’immondizia. Io credo che se questo Consiglio Comunale vuole avere una dignità agli occhi della città, non può fare finta che si parli della tassa dell’immondizia, di un Sindaco, delle forze diocesane e dei cittadini di un altro Comune in un’altra Regione. Noi dobbiamo tenere immediatamente dopo il P.R.G., di sabato o di domenica se volete, una seduta straordinaria con i funzionari dirigenti di questo Comune e con il Presidente dell’ATO Rifiuti, che devono dirci qui nella sede ufficiale e democratica se la terza rata si deve pagare o non si deve pagare e se non si deve pagare quali atti sono stati posti in essere per non fare pagare la terza rata. Quali sono gli atti amministrativi perché qui è una continua presa in giro lesiva della nostra dignità. Se noi confrontiamo il manifesto di Piazza di giugno con il manifesto di Piazza di ottobre, vediamo che dice cose diametralmente opposte. A giugno si pagava la prima e non si pagavano la seconda e la terza, a ottobre si pagano la prima e la seconda e non si paga la terza. Ora noi dobbiamo sapere sulla base di quali atti, perché non siamo al caffè e non siamo stati eletti per fare discorsi da caffè. Spesso li abbiamo sentiti i discorsi da caffè, è ancora peggio con i discorsi da caffè, da trivio quando si nominano i morti, ma comunque abbiamo dei doveri sui quali io richiamo tutti. Credo che sarete tutti d’accordo innanzi alla città ad occuparci qua dentro, formalmente e ufficialmente della tassa dei rifiuti. Un’ultima cosa e ho concluso. Ho appena depositato all’Ufficio di Presidenza una mia nota che riguarda quella che mi pare un’altra barzelletta o un altro spettacolo teatrale del tipo comico, alla francese, quello del Direttore Generale. Non mi pare che l’ordinamento giuridico dello Stato italiano, della Regione siciliana, lo Statuto del nostro Comune preveda rapporti lavorativi gratuiti, non mi pare che questo sia previsto. Solo in un Comune noto per la crassa ignoranza della sua burocrazia può

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avvenire che si conclude un contratto per il vertice apicale del Direttore Generale a titolo gratuito e si viene scelti non per qualità, non per titoli culturali, non per esperienza, non per ciò che si sa fare, ma perché si ritiene di dovere dire: io vengo e non mi faccio pagare. Ma dove? Ma quando? Ma sulla base di quali leggi si fanno queste cose? Sulla legge di Pulcinella? Sulla commedia dell’arte? E ci si va appresso a queste logiche. Allora, lì c’è un atto ispettivo, si chiede che si trasmettano i documenti e che si deduca. Io indico le leggi che impongono ovviamente che tutti i contratti di lavoro dei dipendenti, e il Direttore Generale è un dipendente, siano conformi ai contratti collettivi di lavoro degli Enti Locali. Voglio capire, lo vorrà capire anche il Comandante della Guardia di Finanza cui questo scritto è pure indirizzato, sulla base di quali norme noi possiamo nominare un Direttore Generale con contratto di diritto privato. Un’ultima cosa, Presidente. Io avevo intenzione di chiedere il prelievo del punto relativo alla mia decadenza, visto che oggi sono presente. Mi pare di percepire da parte dei consiglieri la volontà di posporre quantomeno questo punto al Piano Regolatore Generale. Lascio questa mia proposta a sua disposizione. Se lei ritiene di metterla ai voti è la mia proposta; se ritiene, conoscendo la volontà della gran parte dei consiglieri di non rimetterla ai voti, mi rimetto alla sua volontà. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Per la verità su questo punto… avevamo stabilito di trattare altre questioni, per la verità già c’era una proposta di prelievo. Avvocato Patti, mi scusi… però molto brevemente. CONSIGLIERE PATTI – Sarò brevissimo per fatto personale, perché capisco che il Consigliere Arnone è nervoso, perché ultimamente le sue inchieste si sono concluse con l’assoluzione e non avendo argomenti, che cosa fa? Inveisce, mi minaccia che mi deve presentare la querela. Ricordo al Consigliere Arnone che aspetto la sua benedetta querela, deve querelare me e deve querelare contestualmente il dottore Gaspare Sturzo che ha scritto sui suoi rapporti con l’Impresem durante il periodo di tangentopoli e altre cose. Quindi, se mi deve querelare, quereli me e quereli il dottore Gaspare Sturzo della Direzione Investigativa Antimafia, così avremo modo poi noi due di incontrarci davanti ad altri giudici che così si faranno anche una idea di chi è il soggetto Arnone. A me dispiace che il Consigliere faccia della confusione. Io mi sono riportato a questa notizia che chiaramente è stata pubblicata oggi sui giornali e ho detto, che sia chiaro, tra l’altro non essendo il legale difensore di tutti i soggetti che ho nominato, quindi di Calogero Sodano, di Roberto Di

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Mauro, Baldo, Hamel, Catania, Greco, Alletto e Graci, non essendo neanche difensore nel processo riguardante una cooperativa Akraholiday di Sinaguglia, di Tonino Brucculeri, di Vinciguerra, è chiaro che non essendo difensore, gli atti processuali li conosco in maniera marginale, dalle notizie di stampa. Mi sono riportato, in questo caso, alla notizia di stampa e si parla di assoluzione. Il Consigliere Arnone è furbo. Intanto dovremmo chiarire quando lui parla… insegnamento a destra e a sinistra. Gli ricordo che le sue conoscenze giuridiche sono molto limitate. Questo è un dispositivo di sentenza, c’è il PQM, ci sono solo i motivi, non c’è la sentenza. In quel dispositivo hanno messo chiaramente i vari motivi. Ha letto Arnone i motivi che gli interessavano, perché Arnone è furbo quando legge le cose, legge le cose che interessano a lui, le cose che non gli interessano non le legge mai. Lui ha letto i reati per cui sono stati assolti per la prescrizione. Ha letto poi un altro aspetto, ma non ha letto le altre parti della sentenza. Io qua ho il giornale, non ho il dispositivo di sentenza perché non ero legale di uno di questi, me lo farò dare, come mi farò dare pure l’appello proposto dalla Parte Civile Legambiente, perché mi hanno detto che non so quanto chiedeva, ma cose allucinanti. Ne parleremo, io non ho le carte ma ne parleremo in prosieguo. Io qua leggo che per altri reati i giudici hanno sancito la improcedibilità dell’azione penale, per altri perché il fatto non costituisce reato quindi sono cose diverse da quelle che ha detto Arnone. Se Arnone era persona corretta e moralmente integra, doveva leggere tutto il PQM e avremmo visto che le cose non stavano come dice lui. Poi prendo atto di un’altra cosa, sulla piscina Akraholiday lui non ha speso una parola. In quel caso la pubblica accusa ha chiesto l’assoluzione. Lui non ha neanche la dignità di venire in questo pulpito e dire: scusate, mi sono sbagliato, ho massacrato il Presidente della Cooperativa Akraholiday, ho massacrato il funzionario Sinaguglia, ho massacrato il dottore Vinciguerra. Sono stati assolti in quel caso con formula piena, lui non spende una parola. Infine voglio dire una cosa: lei qua ha ricordato di essere amico dell’Avvocato Alongi. È una questione di stile. Se mio padre fosse stato arrestato per una iniziativa da lei, io le avrei minimamente sputato, ma in ogni caso non le avrei mai rivolto il saluto. Siamo diversi nella terra. L’Avvocato Alongi è diverso. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Chiusa questa polemica. Votiamo per il prelievo dei punti 16, 17 e 18 che aveva proposto, credo il Consigliere Galvano. Chi è d’accordo al prelievo di questi tre punti dica sì, chi è contrario dica no. Vi leggo gli oggetti per capire che cosa stiamo prelevando. Il punto 16

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è un riconoscimento debiti bilancio relativo al servizio di pulizia del nuovo Palazzo di Giustizia di via Mazzini della Ditta Milone Massimo; il punto 17 è sempre un riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio per una sentenza esecutiva resa in altrettanto procedimento contro il Comune Ditta Fratta e il punto N. 18 è un riconoscimento di legittimità debito fuori bilancio per una sentenza esecutiva resa in altrettanto procedimento contro Comune ditta Cavaleri. Chi è d’accordo dica sì, chi è contrario dica no. Per dichiarazione di voto il Consigliere Arnone.CONSIGLIERE ARNONE – Presidente, io sono d’accordo a operare il prelievo e ad operare questa votazione. Credo che la discussione sul punto possa anche essere breve e noi possiamo passare a trattare qualche altro punto. Se siamo d’accordo propongo sin d’ora la trattazione del punto relativo alle circoscrizioni, che mi pare giaccia insepolto nel nostro ordine del giorno da parecchi mesi. Le rubo solo un minuto per l’evidente fatto personale sollevato nei miei confronti dall’Avvocato Patti e perché sento il dovere morale di assumere, di spezzare una lancia, dire qualche parola nei confronti di un’altra persona assolutamente estranea, Presidente… (voce fuori microfono) INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Su che cosa mi avevi chiesto il diritto di replica? Mi scuso ma non l’avevo capito, Consigliere Galvano, non l’avevo capito che avevi chiesto di intervenire. (voci fuori microfono) CONSIGLIERE ARNONE – Io mi avvio a concludere, ma non è ammissibile che se il Consigliere Patti viene qui, parla due volte, parla assolutamente a sproposito… (voce fuori microfono) Ti ringrazio Galvano, non c’è per me nessun problema. Ma quello che a me preme è che persone assolutamente limpide e perbene come l’Avvocato Alongi vengano a essere oggetto di strali. Io ho avuto il piacere di frequentare prima il padre dell’Avvocato Alongi, l’ex Assessore Alongi e per tramite del padre il figlio l’Avvocato Dino Alongi. E questo dopo… (voce fuori microfono) INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Però evitiamo il prolungarsi di questa cosa. Oltretutto stiamo parlando di persone assolutamente assenti e quindi io la chiuderei là. Mi perdoni, Consigliere Arnone, però chiudiamola qua. CONSIGLIERE ARNONE – Sì, io ci tengo a difendere l’onorabilità di persone terze ed estranee. (voce fuori microfono) Prendo atto che Vaianella, quando Patti offendeva Alongi, era lì che ridacchiava felice; ora, quando uno prende le difese di un estraneo, protesta. È un comportamento indegno il suo, Vaianella, semplicemente indegno. Se lei avesse

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protestato quando Patti ha ripreso la parola, lei avrebbe dignità e considerazione. Lei ha fatto parlare due volte Patti e ora vuole impedire che io succintamente svolga alcune osservazioni in difesa di persone gratuitamente offese da Patti, cioè con una evidente affermazione di inammissibili due pesi e due misure. Allora, Consigliere Patti, e mi avvio a concludere, ognuno valuta il contesto in cui si trova. Gli amministratori del Comune di Agrigento, colpiti dalla vicenda delle somme urgenze hanno ritenuto in più persone di non essere state colpite ingiustamente, cioè di essere personalmente estranee, ma che la vicenda degli alberi e delle delibere fasulle avesse una sua gravità. Poi, non Arnone, perché Arnone non fa ordinanze di custodia cautelare, non Arnone, perché Arnone non promuove l’azione penale, la Procura della Repubblica, e questo è un altro motivo per cui se vi fosse stato poc’anzi un docente di Procedura penale le avrebbe messo il cappello con le orecchie, perché lei sostiene che Arnone ha fatto il processo della piscina. Arnone non fa il processo alla piscina, il processo alla piscina lo fa la Procura della Repubblica, che ha il dovere di vagliare le accuse. Allora, ogni cittadino ha diritto a fare gli esposti come la sua famiglia esposti contro di me ne ha fatti in quantità industriale. Nessuno protesta e dice niente, li facciano, la legalità va affermata e ognuno deve esercitare i diritti che ha come cittadino. Il dato politico e storico è che ciò che ha affermato il Consigliere Arnone, ciò che ha affermato Legambiente, nel merito poi ha avuto la conferma delle pronunzie giudiziarie. Le somme urgenze: c’erano gli imbrogli? Tribunale, Corte d’Appello e Cassazione hanno scritto sì. Poi alcuni amministratori sono stati ingannati, altri erano inconsapevoli. Io ho avuto l’onore e il piacere, dopo la vicenda delle somme urgenze, di frequentare amministratori che sono stati arrestati. Qualcuno di questi per cause civili si è pure rivolto al mio studio, le può piacere o non le può piacere. Perché questo? Perché anche la persona che paga prezzi personali ti riconosce una limpidezza di comportamenti. Il Consigliere Calabrese ha subito un processo, me ne scuso, due, quattro, quelli che erano, ma poi mi dà atto di una limpidezza di comportamenti. E mi pare che con Calabrese ci siamo conosciuti e i nostri rapporti possono essere definiti, come li definisce il giornale Grandangolo, ottimi… (voce fuori microfono) non è un giornale. Mi avvio a concludere. Queste sono cose che io sono costretto a rigettarle completamente. La finisco sulla vicenda di Favara Ovest, Consigliere Patti. La Corte d’Appello scrive che sono stati commessi illeciti. Lo Stato italiano non può punirli perché è decorso tanto tempo ed è quello che interessa me dal

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punto di vista politico, cioè che è confermato che quell’opera era sbagliata, si è danneggiato il Comune di Agrigento, si sono danneggiati i cittadini e hanno commesso reati. Poi, che li abbia commessi Tizio, che Caio sia stato ingannato… io evito anche di fare nomi. La sentenza che abbiamo dice che due funzionari vengono assolti perché il fatto non costituisce reato, e le spiego che vuol dire, perché sono stati ingannati da altri funzionari e hanno falsificato le carte per via dell’inganno. Lei tutte queste cose nella sua foga aggressiva… (voce fuori microfono) Consigliere Patti, lei ha in materia di Procedura penale idee poche e confuse. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Scusatemi… Consigliere Arnone, e chiudiamo. CONSIGLIERE ARNONE – Le rubo trenta secondi e ho chiuso. (voce fuori microfono)INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Arnone e Consigliere Patti, credo che sia un argomento sul quale bisogna… mi costringete a sospendere i lavori del Consiglio. Io vi ho dato ampia possibilità di parlare, di replicare, però io adesso vi dico e vi invito a chiudere la discussione. Consigliere Patti, Consigliere Arnone concluda veramente l’intervento. CONSIGLIERE ARNONE – Però devo potere parlare trenta secondi. Io non faccio l’avvocato come fa lei, perché le cose che lei ha appena detto sono di uno che sconosce completamente la Procedura penale. La sentenza in alcuni punti assolve, in altri punti dichiara la prescrizione, cioè conferma che sono stati commessi reati e che lo Stato italiano non può punirli per il decorso del tempo. Non c’è nessun PQM… (voce fuori microfono) INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Patti l’argomento è chiuso. CONSIGLIERE PATTI – Se lei fa l’avvocato ed è onesto, lei deve dire qua che questo (voci sovrapposte) è dispositivo di sentenza, altrimenti che avvocato è? INTERVENTO DEL PRESIDENTE – L’argomento è chiuso. (voce fuori microfono) Consigliere Galvano, replichi. Io purtroppo mi scuso, ma per problemi familiari me ne devo andare dall’aula, non dovevo neanche venire questa sera.CONSIGLIERE GALVANO – Grazie Presidente. Noi questa sera, come dice sempre il Consigliere Capraro che noi freghiamo i soldi ai cittadini con il gettone di presenza, questa sera, come ha fatto tutte le altre sere, lui viene qua, insulta il Sindaco dicendo che si deve dimettere. Tutte quelle volte che noi abbiamo Consiglio comunale non fa altro che dire il Sindaco si deve dimettere per questo, per quell’altro, per quell’altro ancora. Cose precise non ce ne sono, non ha niente da dire, perdiamo solo tempo, ci sono solo risse, scambiamo l’aula del

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Consiglio comunale per una aula di Tribunale con queste diatribe tra il Consigliere Arnone e il Consigliere Patti. (voci fuori microfono) INTERVENTO DEL VICE PRESIDENTE (Cacciatore) – Concluda Consigliere Galvano… CONSIGLIERE GALVANO – Grazie Presidente. INTERVENTO DEL VICE PRESIDENTE (Cacciatore) - Passiamo alla votazione del prelievo… CONSIGLIERE GALVANO – Presidente, lei già una volta mi ha fatto chiudere il microfono. Io non vorrei che mi tolga pure la parola. INTERVENTO DEL VICE PRESIDENTE (Cacciatore) - Mi scusi. Non le ho tolto la parola, lei ha detto che aveva concluso. CONSIGLIERE GALVANO - Io dico solo una cosa, il consigliere mi ha accusato che vengo a difendere gli operatori ecologici che devono prendere lo stipendio del mese di settembre, però io sono con il Sindaco. Ma, Consigliere, io mi sono candidato con Forza Italia. Noi in questa legislatura abbiamo fatto tantissimo, abbiamo approvato il Piano Particolareggiato del Centro Storico, stiamo facendo il Piano Regolatore, stiamo facendo il dissalatore, è inutile che lei ride perché le sue risate, lei lo sa, con me non attacca, Consigliere Capraro. Lei lo può fare con gli altri, ma con me non attacca e lei lo sa. Io voglio dire che questa sera abbiamo fregato soldi ai cittadini. Qua abbiamo speso 6.000 euro di gettoni di presenza, questa sera non si è concluso niente… (voce fuori microfono) Consigliere Patti, non ti voglio accusare, stai tranquillo, tu lo sai che non sono mai stato contro di te, però io dico queste cose non si possono discutere in Consiglio comunale ogni volta che arriviamo qua. Io lo scorso Consiglio comunale non ci sono stato in Consiglio, però ho visto su Teleacras non avete concluso niente, non avete fatto niente. Ci sono parecchi punti all’ordine del giorno molto importanti. Il Presidente non può dare parola un’ora ad Arnone e altri minuti ad altri consiglieri comunali. La prego, Presidente, quando non sono discussioni che sono messe all’ordine del giorno, lei non può far sì che stiano un’ora a discutere in Consiglio comunale. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE (Di Maida) – Per dichiarazione di voto il Consigliere Hamel. CONSIGLIERE HAMEL – Quello che è successo qua dentro è sconfortante, sconfortante nel linguaggio, nel metodo, nel costume e anche rispetto a quello che è il senso delle istituzioni. Questo Consiglio comunale sta finendo la sua vita e questa legislatura si sta esaurendo a coda di sorcio, non c’è più riconoscimento di istituzione, di democrazia, di luogo dove si rappresentano i bisogni, le esigenze, le aspettative,

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i programmi della gente di Agrigento. Mi dovete scusare, ma io, il Consigliere Lauricella e il Consigliere Licata, proprio come segnale, né per problemi di numero legale né di altro, ma come segnale di discostamento rispetto a questo metodo e alle cose che si fanno qua dentro, noi ce ne andiamo perché non ci riconosciamo in questo stile di condurre i lavori del Consiglio comunale, condurre no rispetto al Presidente, ma rispetto all’andazzo e alla gestione complessiva di tutto quanto, del linguaggio e del modo come ci si sta comportando in queste ultime sedute. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Passiamo alla votazione dei prelievi del punto 16, 17 e 18. Sono 20 voti favorevoli, 1 astenuto, il Consiglio approva.Passiamo subito alla trattazione del punto 16: “Riconoscimento debito fuori bilancio relativo al servizio di pulizia del nuovo Palazzo di Giustizia di via Mazzini – Ditta Milone Massimo”. I pareri della Commissione, i pareri da parte degli uffici, di regolarità tecnica e contabile e dei Revisori dei Conti sono favorevoli. Se non ci sono interventi possiamo procedere direttamente con la votazione. Il Consigliere Calabrese per dichiarazione di voto.CONSIGLIERE CALABRESE – Grazie Presidente. Notoriamente i debiti fuori bilancio, accompagnati da sentenze, non possiamo fare altro che approvarli. Però approfitto e quindi il mio voto è favorevole, approfitto dell’occasione che mi dà per dire che sono condivisibili le cose dette dal collega Hamel, però per un senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza e degli atti che stiamo andando ad approvare, io sono rimasto in aula proprio per questo, perché non si dica che la minoranza faccia una opposizione demagogica e che non consente al Consiglio comunale di lavorare. Condivisibili tutte le espressioni che sono state fatte. Certo non abbiamo dato uno spettacolo decente, però, per senso di responsabilità nei confronti della città e penso di condividere il pensiero di Bonomo in questo senso e anche di Arnone, noi per senso di responsabilità restiamo in aula, garantendo ancora una volta il numero legale a questo Consiglio comunale, perché riteniamo che questi atti vadano approvati e sono meritevoli di approvazione. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Mi sembra che non ci sono altri che debbano intervenire. Allora procediamo con la votazione per appello nominale: chi è d’accordo dica sì, chi è contrario dica no. Proclamo l’esito della votazione: sono 18 voti favorevoli, 4 astenuti, il Consiglio approva. Passiamo al punto N. 17: “Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio per una sentenza esecutiva resa in altrettanto procedimento contro Comune, fascicolo 48/GO/04 - Ditta

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Fratta”. Mi pare non ci sono interventi. (voce fuori microfono) L’importo della delibera è 8.000 euro. Si tratta di un risarcimento danno in favore della Ditta Fratta Maurizio. È una sentenza N. 509 del 2006. Per alzata e seduta: chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi. Astenuti il Consigliere Capraro e il Consigliere Arnone, quindi il Consiglio approva.Passiamo al punto N. 18: “Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio per una sentenza esecutiva resa in altrettanto procedimento contro Comune - Ditta Cavaleri”. L’importo è di 1500 euro, c’è una sentenza. I pareri sono favorevoli da parte sia dei dirigenti che dei Revisori dei Conti, nonché della Commissione consiliare. Per alzata e seduta: chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi. Astenuti Capraro e Arnone. Il Consiglio approva.A questo punto io propongo di rinviare i lavori del Consiglio a martedì prossimo. In quella circostanza inizieremo la trattazione del Piano Regolatore Generale o meglio delle osservazioni e delle controdeduzioni al P.R.G.. Il parere da parte della Commissione è stato reso per cui da martedì apriremo una sessione particolare per definire il Piano Regolatore Generale. Chi è d’accordo alla proposta di rinvio dica sì, chi è contrario dica no. Il Consiglio approva all’unanimità.

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