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Vento a Tindari 28

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Vento a Tindari

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Felice Serino

Casa di mare aperto

Centro Studi Tindari Patti

In copertina:Titolo, foto di Nome Autore

2012 © Centro Studi Tindari PattiPatti - Contrada Mulinello, [email protected]

ISBN 978-88-96539-XX-X

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Prefazione

Appaga e tiene incollati ai versi, Felice Serino in questa sua silloge, Casa di mare aperto, titolo preso da una frase di Piernico Fè, creando una sorta di sprazzo sui diversi moti del mondo, ornato dalle molte sfaccettature e che ne compongono, malgrado tutto, una visione d’insieme talvolta succube delle vicissitudini carnali, umane. La poesia di Felice Serino, lungo tutta l’opera, si fa ispirare dagli scritti e dai detti di altri poeti, narrandone poi il proprio punto di vista e poi guarda, il Serino, osserva gli uomini in strati, tra guerre e miserie ne fa condensa per i propri versi, spesso calcandosi in fondamenta di preghiera quale speranza da ricercare nel proprio Es. Ed è proprio nel divagare che il poeta racconta gli strati di cui è fatto, ritrovandosi padrone di un altrove, un posto segreto nel quale rifugiarsi ogni qualvolta ne abbia voglia, sia forse, pure, per quel bisogno di ricercare risposte, certezze che tardano a venire.Lo stile, seppur mai sfociante nell’accademico, presenta un vocabolario ricco, per una struttura mai metrica ma sempre e comunque libera, a sottendere una “quasi ribellione” agli stili assimilati dai poeti, creando movimento, caos di poche righe ma che, con quei pochi versi, riesce a colpire, acuminando la punta a ogni parola. Il risultato è densità, introspezione e calma apparente; e dico apparente perché dentro, è un continuo rovistare, setacciare e rimisurare le proprie norme, il proprio

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fango e le scomposizioni di quell’insieme che siamo. Nel mio dire, ho sempre attentato alla composizione stessa di ciò che è Poiesis, come in un definirne il tutto e il niente stesso, l’eidos, la maturazione stessa dell’idea che porti infine alla costruzione naturale di un proprio percorso, fatto di una frotta di se stessi. Il Serino pare giunto ad una visione personale, ma siamo un viaggio che dura tutta una vita, sempre con nuovi fronti da scoprire; per questo è importante avere nuovi occhi, più che nuovi orizzonti, per questo, all’abbisogna, necessitiamo d’essere illegali, rozzi. Necessitiamo d’esser Poeti.

Marco Nuzzo(febbraio 2012)

Lacere trasparenze2009

A Flavio e Teresio, in memoria

La poesia allena l’ “analfabeta”ancora vergine di conoscenza

a “disincagliarsi dalla vita”e a viaggiare dentro il mistero(che è la somma delle verità).

Raffaele Crovi

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E tu a dirmi

lanciarmi anima-e-corpo contro fastelli di lucespecchiarmi nella sua follia

e tu a dirmi: Lui-l’irrivelato-nasconde il suo azzurro – èlamento amoroso

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L’ angelo

noi lacere trasparenze-sostanza di luce e di sangue- a superare d’un passo la morte

solleva l’angelo un lembo di cielosvela l’altra faccia del giorno

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Il lato oscuro

e se fossi stato dell’altro sesso in unavita precedentee ne avessi persomemoria?

(ipotesi remota dici – di certocampata in aria)-

junghiane profonditàtralasciandoscoprire come in un testil lato oscuro del Sétotale la parteinconfessata (semplicementenaturale) – la tua percentuale -

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Per metafore

a mimare un amoreanteriore a noi si volanel vortice della luce

“partire è la vita”

(farfalla di fumo)

foglio bianco schizzato grido

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Dove piove musica

[a David Maria Turoldo]

ai confini del cuorezona rischio lebbra

dov’è l’ioluogo-non-luogo dovepiove musica

rendimi biancocome neve delle vette

Signore

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A ritroso(hikikomori)

un vivere a ritrosole spalle all’oriente

dovecresce la lucevuoto delle bracciavite

separate

tra l’ombra e l’anima

Hikikomori: in Giappone sono oltre un milione.E’ il fenomeno di ragazzi che vivono di “rapporti” virtuali chiusi nella loro stanza fuori dal mondo.

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Di qua del velo

1.onirica visione dell’edendove profuma Signoredi abele il tuo giorno

2.un cielo bianco di silenzidi qua del velo vascellofantasma

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L’ indicibile parte di cielo

indicibile la parte di cieloch’è in te e ignori – dice steinerl’uomo in sé cela un altrouomo: testimone che ti osserva esperimenti ogni ora:

basta che soloun verso o poche note ti richiaminoa una strana forza interiore:

e cessidi sentirti mortale

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Riesserci

in noi con noi come unriesserci

spessore davamo alleemozioni

cercavamo lo stupore

e lo stupore era Dio *

* da un’epigrafe

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Barabba

- e gli esecrabilidelitti e la vitatradita?e il sangue innocente?

- non ricordo: in verità ti dicol’Albero di sanguevirgulto di mio Figlioil Giustosi è ingemmato

ed espande nei secolile sue radiciin un abbraccio totale

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Riempire i vuoti

riempire i tuoi vuoti di cielo e un angelo che ti corre nelle vene come sangue e il bianco grido del vento che sfiorai contorni del cuore a smussarnegli angoli vivi il dono di una parola (carae rara non di circostanza)corredata dalla luce di un sorriso ad hoc

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Aung San Suu Kyi

(scritta il 22.5.09)

non violentate la primaveradel suo giovane sanguenon pugnalate la colombadel suo cuore apertoalla compassione

non schernite la disarmanteverità che proclamaaizzandole controi mastini della notte

dal suo sangue si leva altoil grido d’innocenzaa confondere intrighi di potenti

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Di altrove

[La gente non è cattiva: ha solo paura di essere buona.Eduardo nel film Campane a martello.]

di Altrove è lettura capovolta il mondo

chi ti dàocchi buoni per il cielose non sai vedere

così la ciecasopraffazionela gioia cattiva del sangue

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Casa di vetro

carne fatta velo d’aria dalla consistenza del sognoectoplasma o luce-ombra che si ricreaquesta e non altro la fragilecasa del corpo di vetro

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Cuore trasparente

1.non la doppiezza non l’apparire:chi sei veramente è più forte di te

2.fra cristalli dell’inverno è schiusa la rosa:l’amore sai impollina la morte

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Quel senso di…

aspettando sempre qualcosa qualcuno – in attesa giungano da un dovericonoscibiliun nome una voce -

quel sensodi sperdimento quando la vitaè una coperta troppo corta

- dove sono “io”? -

quel senso di…

aspettandomi -aspettando di nascere

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Libro

mastica piano la morte il libro del corpo – orecchiodel cuore - : fatuorisillabare palpiti di solifino all’ultimorigo-respiro- congelato di bianca luce

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Effeta

di Dio il dito la saliva il fiato

ri-fiorisce vitain cuoredisabitato

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Nascosto staro’ nella rosa

finché non avrà inghiottito il tempo osceno il suo gridonascosto starò nella rosaazzurra della poesia

perché non intacchino i veleni del mondo la bellezza del cuore

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Vita in salita

vedersi su un pianoinclinato esistere -sperdimento in lunato albeggiaresu deriva dei sogni-lama nella mente-

incrinata azzurritàil vetro del cuore

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La linea sottile

non crederlo un viaggio interspaziale o come andaresulla luna ora più “vicina”:è varcare la linea sottileche divide l’essere dal Sognoinfinito l’oltretempo ai bordidella luce ove fanno coronafrange angeliche ad accogliertiveramente v i v o

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William Blake

cielo riflette l’occhiointeriore che vesteluce

specchiod’azzurro dimora dicherubini a tebenevoli

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A come amore

a come Amorea-mors non morte –

prima del temponon c’era che amore: quello-che-muove-il-mondo: danza nel cielo

della Luce-pensiero: della nottea scalzare le tenebre

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Versi per un tramonto sul lago

[fine anno 2009]

(perle d’acqua ed ali)

oro trasfigurato in sorriso di sangue /

cenere / silenziod’ombre

Cospirazioni di Altrove2010

mistero l’Altrove da cui si parte / di cui si è parte

miracolo d’amore – fuori e dentronoi – la vita che si apre: cospirazioni

L’universo cospira semprea favore dei sognatori.

Paolo Coelho

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A Stephane Mallarme’

tenue rosa d’albore

nel cuore fiorite di cielo

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Dentro silenzi d’acque

[Incontro]

sul lago s’è alzata la lunadentro silenzi d’acqueè dolce la lucenel respirodelle foglie una smania che dilaniaabbraccia i contorni della notte

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Ho sognato di essere trasparente

vortico in un vento di luce

da fenditure di un sognospio il mondo

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Consapevolezza dell’essere

tanto piccolo sei e disperso come pulce sul dorso di un mulo *

ma il cuore che non può morireinfiniti universi racchiude

*da una frase di Erri De Lucaintervistato dopo il terremoto di Haiti

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Emanuel Swedenborg

lasciami entrare nel tuo sogno adesso che col soffio di Dione scrivi pagine ineffabilipensieri pettinati di luceeccelsa danza dell’ariadalle labbra della notte stanottemi pare udire da un-dove-che-non-souna sinfonia da musica delle sfere

lascia emanuel che entrinel tuo Sogno

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Nell’urlo

(mercoledì delle Ceneri)

nel giro delle braccia le acque del mutamento – le mania impugnare il limite

penetrare in sénel profondo – eredità di cicatrici – dove si tende una strada nel cielo

rigenerarsi nell’urlodella croce

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Una luce

non sarai tu a scagliarla la pietra che negli anni sfasatipiù d’una volta tornasti contritoa casa anche se non t’accolserobraccia festoseche ti specchiasti nel fondo più nerodel nero pure se non s’udì canto di gallo quandotradisti la vita spinto ad un attoanticonservativo che infine piegatodalla croce una lucea forma di un angelo fua strapparti dall’oscenitàdel tuo tempo facendoti espanderein un’emorragia di versi e dienergia positivache nel viola del tramontofosti padre e ora nel tempodeclinante sarà forse tua figliache ti farà da madre

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Giorni orfani

piange il mio spirito nell’usura dei giorni orfani di poesia

la morte della Bellezza

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Alberi che camminano[ispirata a un intervento di Erri De Luca per Emergency]

a Madre Teresae altri ‘grandi’ fino a Gino Strada

il cieco della parabola vide quel giornoallucinate figureuomini a forma d’alberiche camminano

oggi dallo scrittoio del cuore vorrei dirti gino che insieme a te si alzano dalla radice del bene

alberi che camminano anche se

quasi nessuno li “vede”: santidi questo tempo

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Volti al cielo

(ai martiri della cristianità)

1.(testimoni –non maestri coi lorofiumi di parole)

vòlto al cielo coluiche grida nel deserto – l’uomopneumatico - *

2.in visione celeste rapiti e fulminatisull’altare le mania benedire – rosso fioresul petto –gli oscar romero della storia

* per San Paolo è l’uomo spirituale

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Niente da perdere

appollaiata sulla tua spalla dalla cullase la pensi ogni giorno quandoti radi o vai a letto è peresorcizzarla o scacciare la pauradell’ignotofartela amica

la morte

- essanon dissimile dalla vita: semeche trama nel buiocospirazioni del nascere-

e dunque: niente da perderecol disfacimento se oltre il fragileapparire sarai tutt’unocon l’immenso corpo cosmiconell’eterno girotondo deipianetinel sorriso di Dio

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Dai cieli del sogno

precipitare dai cieli del sogno fino all’età adultarichiami di sapori di voci l’odoredel mare inalare il ventosalato sibilante sotto le porte -

gibigiane echiliturgiedi memoriel’iniziazione del sessoi segreti

… cieli dell’adolescenzapassati come in sogno

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Il raggio verde

[ad Agnes (Madre Teresa)]

filtra raggio verde dalla portadella conoscenza

accedervi con la chiave dellacompassione

-anima assetata in estasi-sanguinando amore

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Abito celeste(parusia)

“tutta la creazione geme…”

1.da sogni di vetro eda pioggia d’uccelli sarairisvegliato

edi lucerivestito

(staccato il pungiglionealla morte)

2.e la tua lucy? e il tuo rex?questi un’animula non sai sece l’hanno

di certo gli manca il sensodel trascendenteessi non si sporgonosulla loro morte a cogliereil proprio profilo finito

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Graffio

A Giovanni Giudici[leggendo “Lume del tuo mistero”]

graffio di demone mi brucia seguitando sua scia di miele

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Sogno bagnato

[dalla parte dei traditi ed uccisi]

vedere l’angelodella morteentrare nel mio sogno

ed io riversosul selciatolo stupore del sanguele viscere nelle mani

“tu quoque brute”... per mano di chisi credeva amico

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Nel giro di poche lune

questo corrermi nel sangue del transeunte l’istantemai vissuto appieno

questo accadermi

52

Cosa restera’

siamo mistero a noi stessi cosa resterà quando dopodi noi sarà a sopravviverefinanche l’albero vetusto del giardino di frontee le suppellettili e i cari libri

… la tua la mia storiascritta sull’acqua

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Preghiera

dinanzi all’Assoluto misericordia mi vestadi un abito di luce

amen

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Verticalita’ (al negativo)

carpe diem epocadi trapassoil linguaggio i riti stravolti (e lafamiglia? – ela sacralitàdella vita?)“civiltà” del ludibrioverticalitàsaccente di chisi crede diol’autentico violentato dalmediaticonarciso edipo inannuvolati cieliingombranti lapsichel’aprirsiin essa dicrepaccio

-la suabocca ad urlo

55

Il sogno

(insensatezza della storia)

il sogno di riavvolgereil film della vita

utopia – sebbeneaffrancato è il cuore

dall’essere eternoe mortale

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Poesia era il profumo

nel mezzo della notte un ululatoalla luna (o mi è sembrato?)ho fatto che voltarmi dall’altra partecome in un sogno lucido mi vedevolibrare oltre le nubi in levitàl’altro lato mi appariva il versanteluminoso in forma di poesia un’armonia nel tempo perdutaessa non era che il vissuto compresoin una bolla d’aria un frammentod’eternomi espandevo su quel versante lucentelinea sottile del sonno dovepoesia era il profumodel mare

mare aperto

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Sei del cielo

chiedere a Dio quella protezione che il mondo non può dare

rifugiarti a quel nido doveEgli attende come una madreil suo piccolo perduto

nuda allo scoperto sei creatura nata per la terra- ma del cielo -

dove sempiterna dimoraCompassione

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Inverni

quanti ancora ne restano nel conto apparente degli anniincorniciati nella finestra i ramiimperlati di gelo e la coltre candida che copreanche il silenzio dei morti

immacolato mantocome una immensa pagina biancala immagini graffiata da due righe di addioil sangue delle parole giàrappreso mentreè lo spirito a spiare da unlembo del cielo

Casa di mare aperto2011

Tutto è per essere altro da séPlinio Acquabona

(“L’architettura diurna della luce”)

Casa mia di mare aperto, anima antica ritrovata Piernico Fè

Ascolterò il linguaggio della tua anima come la spiaggia ascolta la storia delle onde.

Kahlil Gibran

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In questo riflesso dell’eterno

(lettera)

credimi vorrei dirti che quanto avviene anche là avvieneoltre le galassie oltrelo specchio dei tuoi occhi amoreanzi certamente è presenteda sempre in mente dèiimbrigliati noi siamo in un temporallentatonoi spugne del tempoassediati da passioni sanguignecredi mia cara che quantoavviene semplicementelo rappresentiamosulla scacchiera del mondonoi essenze incarnatein questo riflesso dell’eternodove l’anima si specchia

mentre ci appare infinitomistero la vita - miracolotutta questa luce amoreche ci attraversa

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Dell’Oltre il dolce sentire

dell’Oltre il dolce sentire apre sogni e lune

mi è specchio il cielo

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L’altrove

questa casa di vetro eretta sulle nuvoleconcepita forse in sognosai carasi sta di un bene quil’erba folta alle caviglieuscendo nel solevieni

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Ulisside

noetica luce a trapassare aneliti

su aperti mari dei sensi

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Da una parabola

“non puoi servire due padroni”

scrivere con la lucela vita la mortevestiredi primavera i gigli

non così l’uomo che preso

nel vortice delle cosescrive su sabbia l’avere

-nel cuore la pauradel bambino

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Nostos

Siamo... fatti di orizzonteAndrea Zanzotto

in lampi di visioniun altrove

vita sognatacon occhi di cielo

il sangue ad ascoltare la verdeetà

fuggitiva

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Come una madre

irradiatabenevolenzada madre cosmica:

fragili creaturea suggere luceda poppe del cielo

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Déjà vu

e ci sorprendiamoa un viverci addossonoi gli occhi riempiti di lunasmaniosi di un certonon-so-chequando tornano le stagionidelle promesse di luce e volii luoghi onnipresentifra lampi di memoriaun cancello uno sguardorubato oh l’emozionedi quei momenti impressi nel sempregiovane cuoregonfio di vissutoora sorpreso da una lacrimamentre fluttua lieve in uno stadiodi sogno che sa di eterno

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L’ invitato

ho sognato che l’ultimo giornoera anche il primo della mia nascita in cielo come stella-o se atomo o fiore non so direma ero più che mai vivo-che annullato ogni affannomi vestivano da festa angeli belligiacché quel giorno ero iol’Invitato - anche senzaesserne degno -

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Nel cerchio di dolore

nel cerchio di doloretiri in ballo Lui - ed è sì umanoquel “Padre perché m’abbandoni”occhi rovesciati e vestedi sangue -

tu cerchi una via d’uscitaabbracciando freud

non giovanni

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Fosfeni

a Maurice Maeterlinck, drammaturgo

è finestra sul cieloil cuore invaghito a carpirefòsfeni lampi

tu custode dei sogni – dal cuore puro -ti libravi comei tuoi uccellini azzurriche “si nutrono di raggi di luna”

esi espandono

nell’Inconoscibiletra svolìo di ali...

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“Dai tetti”

chi a invadere il campo“uomo”se non Colui che a tein libertà si concede

(nessuno “incapace”del suo amore immenso)

vedi: la vita non tarda a guardareche in un senso: “dai tettiin su”

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Venne a trovarmi la poesia

venne a trovarmi la poesiacome un vento lievea frugarmi le pieghe dell’animaio mi sentivo un folletto vagantenei recessi del sognosul filo sottile delle emozioniondeggiavosu quell’alito di brezza cheguidandomi verso stanze inconscemondi paralleli mi apriva

d’una cosa soltantoero consapevole:che dalla febbre del mio daimonero divorato

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Si dice di Agostino

[Al Dottore della Chiesail quale dava da “masticare” il Verbo]

si dice di Agostino - era forseun sogno? -gli fosse apparso un angelo-bambinoche voleva raccoglierecon una conchigliatutto il mare in una buca

la morale tra le righe: nulla èimpossibile a Dio

(prima che passassenell’aria e fosseaureolatoda giovane Agostino eraun dissoluto)

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Fragile palpito

in una selva di gridicome lepre braccatadal tuo incondizionato amore:

Tu che governi i cieli“bisogno” hai di me?

perché pungoli questofragile palpito

fino al sonno della morte?

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Oltre il velo

nulla si disperde

la banca del cieloa custodire i fondi -bagaglio di vitadolore-amore

nulla vaperduto - chiusa l’ultima tua paginadi vita

bagnato di Dio sarai

al suo appello

presente

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L’officina

[ispirata dalla definizione di sédi Quasimodo: “operaio di sogni”]

più la insegui e piùti sfugge - l’ispirazione - farfallamulticolore o bolla disapone che ti scoppia nelle mani

puoi lasciare ti visitiquando non te l’aspettisi levi questo sole interiorein sogno o ancora nel dolce dormiveglia prima che sia giornocome un bianco palpito

... ti alzi la mattina ed è quasi un miracoloil silenzio dell’officina

78

Di un dove

di un doved’un altrove

strisciadi luce verde la mente

l’interrogarsi serpeggiasi morde la coda

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Mare dentro

[Pola, 6 agosto 2011]

riverberi maja di luce

rosso schermo dietrogli occhi (te supino) inbarbagli a lenti

tratti

le vene del mare coniughicon geometriedi gabbiani sul filo arcuatod’orizzonte

questa vastitàdi cielo e maredentro - leanime del mare -

... come perdersi

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Come un irradiarsi di cieli

Amore è una parola a rischioNelo Risi

Amore è

come un irradiarsi di cielianteriori

esaltazione al calor bianco

opane impastato con lacrime

un lungo lungo gemito piùche sospiro di vento e foglie

casa del sole e delle ombre

dove disarmatoè il cuore

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Congetture

1.si viveper approssimazione

si sta comed’autunno...

(veroungà?)

2.odall’originescollàti dal cieloa vestire la morte?

(... finoal fiume di luce checi prenderà e saremoun’altra cosa...)

-non questo intendevi (forse)

congetturedivagazioni

… ma lasciami sognareun sogno che non pesa

82

Aleph

1.nell’oltre non c’è ombra-lo sai- ombra che ti possanascondere allo sguardo

è una chiarità che t’attraversanon come qui che guardiper speculum in aenigmate

2.lì non si consultano dizionariné atlanti: sei tu la bibliotecail motore di ricerca

-alfabeto voce conoscenza- :nel Tutto tu sei e tuttoè te – (l’aleph del poeta cieco)*

3.è dove ti si svela ognicontrario - la vita non è primadella morte

* Jorge Luis Borges

83

Avevo perso le chiavi di casa

(conversione del non più ragazzo e non ancora uomo)

le formazioni delle nuvole chepromettono pioggia

… dai recessi una vocecatarticaa sovrastarmi a farmi piccolo

la faccia contro il cielomi ritrovo“assetato”

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Ladro di parole

[l’ispirazione della poesia]

la farfalla immagine-pensierosotto la volta del bicchiere-della cattura l’ebbrezza ma d’un soloattimo e poi il volo...-la destrezza nel carpirne la lucefrangente nei colori -l’inavvertito suono

85

Noi angeli

sospesi nel tempoa frange del cielo

noi angelicaduti

mendìchi d’amore

86

Dei me stessi

l’esisterel’evanescente:un volgere altrove

la vita vista come sogno di me

dei me stessi

87

Mi specchio nella mia trasformazione

quando il mondo continueràdopo di me

a chi vi dirà lui non c’è piùfategli uno sberleffo

88

Anamorfosi

[ispirata da un sognola notte del 20.11.11]

come amantemordicchiarelo spazio-carne

... e i denti frantumati

... e non riconoscersi allo specchio(bambino e vecchio)

89

L’alba che sa di nuovo

Per fortuna ciò che sta per nascere è il giorno.(Fernando Pessoa “Il libro dell’inquietudine”)

la si vive nel sangue la nottata

ha uno spazio apertol’alba che sa di nuovoal rango della luce

90

D’un presentito chiaro d’ armonie

d’ un presentito chiaro d’ armonie

d’ un trasognato dove

vivi e scrivi

-tuo credo-

tua casa di mare aperto

Indice

Prefazione 5

Lacere trasparenze 2009 7

E tu a dirmi 9L’ angelo 10Il lato oscuro 11Per metafore 12Dove piove musica 13A ritroso 14Di qua del velo 15L’ indicibile parte di cielo 16Riesserci 17Barabba 18Riempire i vuoti 19Aung San Suu Kyi 20Di altrove 21Casa di vetro 22Cuore trasparente 23Quel senso di… 24Libro 25Effeta 26

Nascosto staro’ nella rosa 27Vita in salita 28La linea sottile 29William Blake 30A come amore 31Versi per un tramonto sul lago 32

Cospirazioni di Altrove 2010 33

A Stephane Mallarme’ 35Dentro silenzi d’acque 36Ho sognato di essere trasparente 37Consapevolezza dell’essere 38Emanuel Swedenborg 39Nell’urlo 40Una luce 41Giorni orfani 42Alberi che camminano 43Volti al cielo 44Niente da perdere 45Dai cieli del sogno 46Il raggio verde 47Abito celeste 48Graffio 49Sogno bagnato 50Nel giro di poche lune 51Cosa restera’ 52Preghiera 53Verticalita’ (al negativo) 54Il sogno 55Poesia era il profumo 56Sei del cielo 57Inverni 58

Casa di mare aperto 2011 59

In questo riflesso dell’eterno 61Dell’Oltre il dolce sentire 62L’altrove 63Ulisside 64Da una parabola 65Nostos 66Come una madre 67Déjà vu 68L’ invitato 69Nel cerchio di dolore 70Fosfeni 71“Dai tetti” 72Venne a trovarmi la poesia 73Si dice di Agostino 74Fragile palpito 75Oltre il velo 76L’officina 77Di un dove 78Mare dentro 79Come un irradiarsi di cieli 80Congetture 81Aleph 82Avevo perso le chiavi di casa 83Ladro di parole 84Noi angeli 85Dei me stessi 86Mi specchio nella mia trasformazione 87Anamorfosi 88L’alba che sa di nuovo 89D’un presentito chiaro d’ armonie 90

Vento a Tindari

1. Enrico Bagnato – Il Vangelo di Maria2. Enrico Bagnato – Con i piedi per terra3. Marco Maggini – Assensi4. Rossella Martini – Ad ovest di te5. Gian Claudio Vassarotto – In volo con Maria6. Renato Greco – Favole per distrarsi7. Anselmo Bernardi – Smarrite Armonie8. Santo Consoli – La tua anima affiorava9. Maria Criscuolo – Figlia d’un Dio Minore10. Giacomo Dal Cortivo – L’Amore, la Vita, la Poesia11. Antonio Pacilio – Oblos12. Andrea Cabassi – Geloso permaloso lunatico e noioso13. Michele Martinelli – Manifesto poetico14. Angela Maria Tiberi – Alla scoperta di noi stessi15. Lisetta Capozzi – Svolazzi16. Salvatore Ferrara – Fogli di un taccuino17. Pier Franco Aliberti – Ricordami di dimenticarti18. Emilio Tabasco – Voce Murata19. Antonio Insardi – Luci di Primavera20. Luca Bezzini – Dove non io21. Liliana Ianni – Sentimenti di… Versi22. Piero Sardo Viscuglia – Crescere 20 anni23. Emidio Parrella – Utopia del sentimento24. Elena Varriale – Solubile scompiglio25. Loretta Stefoni – Memorie di petali in volo26. Graziella Carletti – Petali di emozioni27. Antonella Mariotti – Amor naturae28. Franco Orlandini - Charles Guérin, anima senza patria

Stampa, luglio 2012presso Nicola Calabria editore, Patti

per Centro Studi Tindari Patti