Venerdì 26 gennaio - cgilbrianza.it · IN PRIMO PIANO TRAGEDIA SUI BINARI ... “Ci aspettiamo -...
-
Upload
dinhnguyet -
Category
Documents
-
view
215 -
download
0
Transcript of Venerdì 26 gennaio - cgilbrianza.it · IN PRIMO PIANO TRAGEDIA SUI BINARI ... “Ci aspettiamo -...
Venerdì 26 gennaio
IN PRIMO PIANO
TRAGEDIA SUI BINARI. Una "notizia terribile”. Così ieri la Cgil nazionale ha
commentato su Twitter la notizia appena arrivata del grave incidente
ferroviario alle porte di Milano. Molti giornali titolano oggi su “la strage delle
donne pendolari”: tanti i feriti e tre donne morte è infatti il tragico bilancio di
un incidente le cui cause saranno accertate dall’inchiesta della magistratura. Si
indaga per disastro colposo e già da oggi potrebbero arrivare gli avvisi di
garanzia. Si parla di un giunto del binario che è saltato. A pochi metri c’erano
le nuove strutture che avrebbero dovuto essere montate per sostituire i binari
vecchi. Su quella tratta transitano almeno 500 treni al giorno. Il manifesto
titola “l’ultima corsa”. “Morte all’alba sul treno dei pendolari”, è il titolo del
Corriere della Sera. “Morire da pendolari”, titola Il Resto del Carlino.
“Pendolari, la strage delle donne” è l’apertura di Repubblica, mentre La Stampa
parla del binario spezzato che ha ucciso i pendolari. “Siamo vicini alle famiglie
e alle persone coinvolte – scrive la Cgil - Adesso è il momento dei soccorsi e di
chi sta lottando per salvare vite". L'incidente è avvenuto alle 6 e 57 di ieri
lungo la direttrice Milano-Venezia. Il treno era partito da Cremona alle 5 e 32
ed era diretto alla stazione di Milano Porta Garibaldi, con centinaia di pendolari
a bordo. Tra Milano e Brescia il traffico ferroviario è stato interrotto sia sulla
linea direttissima che su quella alternativa, anche per i convogli di Trenitalia. Il
convoglio è deragliato nella stazione di Pioltello Limito e le due carrozze
centrali si sono "intraversate", finendo a un angolo di 90 gradi l'una dall'altra.
Ora la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta per disastro ferroviario
colposo. "Abbiamo individuato un cedimento tra vagoni ma sono ancora in
corso tutti gli accertamenti per chiarire il quadro", ha spiegato il questore di
Milano, Marcello Cardona, durante un sopralluogo. Sembra che il treno
viaggiasse a una velocità regolare e la causa del disastro potrebbe essere un
cedimento dello scambio che ha consentito il passaggio dei primi due vagoni
mentre ha fatto uscire dai binari gli altri tre, che si sono staccati andando a
finite contro un palo. Testimoni hanno riferito che il treno aveva cominciato a
oscillare già 3-4 minuti prima del deragliamento.
I COMMENTI. Tra i tanti commenti di oggi da segnalare quelli di Dario Di Vico
sul Corriere della Sera: “Viaggiatori senza voce”, Michele Serra su Repubblica,
“Promesse vane nel Paese dell’emergenza” e l’inchiesta di Ettore Livini, “Alta
velocità, il conto va ai treni locali”; Luigi La Spina su La Stampa: “I martiri
dell’Italia che fatica”; “Binari a pezzi e niente manutenzione: il treno uccide tre
pendolari”, è il titolo di apertura del Fatto Quotidiano; “Scelte sbagliate sulla
pelle dei pendolari” è il commento di Domenico Gattuso sul manifesto. Sempre
sul manifesto Antonio Sciotto fa parlare i ferrovieri: “aumentare i controlli e
adottare rilevatori anti svio” (p.5)
IL CORDOGLIO DEI SINDACATI DEI FERROVIERI. “Esprimiamo profondo
cordoglio e solidarietà ai feriti ed alle famiglie delle vittime del tragico incidente
che si è verificato nei pressi della stazione di Pioltello”. È quanto affermano Filt
Cgil, Uiltrasporti, Ugl TAF e Fast Ferrovie, aggiungendo “il nostro sostegno a
tutti coloro che sono impegnati nei soccorsi e vicinanza a tutti i lavoratori e
passeggeri coinvolti”. “Ci aspettiamo - aggiungono le organizzazioni sindacali
dei trasporti - che gli organi competenti possano, nel più breve tempo
possibile, ricostruire la dinamica di quanto accaduto ed individuare le cause”.
“Intanto - sostengono infine Filt, Uiltrasporti, Ugl Taf e Fast - chiediamo ad Rfi
di convocarci in tempi brevissimi”.
GIORNATA DELLA MEMORIA. Il fascismo non ha avuto alcun merito ed è
veramente assurdo cercare di riqualificare le scelte del regime. In particolare le
leggi razziali hanno rivelato al massimo grado il carattere disumano del regime
fascista. Lo ha detto ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in
occasione della Giornata della memoria che si celebrerà domani
“MAI PIU‟ FASCISMI”. ONLINE L‟APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI. GIOVEDI‟ 1
FEBBRAIO LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA CAMPAGNA
NAZIONALE
E‟ online su change.org l'appello “Mai più fascismi” lanciato a tutte le
istituzioni democratiche da un gruppo di associazioni e organizzazioni tra cui
Anpi, Cgil, Arci, Acli e Libera. “Nella società e sul web – affermano i promotori
– si moltiplicano le organizzazioni neofasciste con il loro portato di violenza,
odio, xenofobia e razzismo, un fenomeno che riguarda non soltanto il nostro
Paese”. Tra le richieste, quella di vietare la presentazione alle prossime elezioni
di liste neofasciste o neonaziste, nel pieno rispetto della Costituzione.
La conferenza stampa di presentazione si terrà giovedì 1° febbraio a Roma,
alle ore 11.30, nei locali del Museo storico della Liberazione in Via Tasso con i
massimi esponenti di Cgil, Anpi, Arci, Acli e Libera, Susanna Camusso, Carla
Nespolo, Francesca Chiavacci, Roberto Rossini e don Luigi Ciotti. La
campagna appena sbarcata sul web si concluderà a metà maggio per poi dare
conto dell‟esito con una importante e significativa iniziativa pubblica.
IL LINK PER LEGGERE L‟APPELLO E FIRMARE:
https://www.change.org/p/istituzioni-democratiche-mai-pi%C3%B9-fascismi-
appello-nazionale
“BUON LAVORO. GOVERNARE L‟INNOVAZIONE, CONTRATTARE LA
DIGITALIZZAZIONE”. LA CONFERENZA DI PROGRAMMA DELLA CGIL A MILANO
IL 30 E 31 GENNAIO
Il 30 e 31 gennaio si svolgerà a Milano, presso il Teatro Dal Verme, la
Conferenza di Programma della Cgil “Buon Lavoro. Governare l‟innovazione,
contrattare la digitalizzazione”. Al centro della due giorni le grandi
trasformazioni in atto nel mondo del lavoro.
Il via alle ore 10.30 di martedì prossimo. Dopo il saluto del sindaco di Milano,
Giuseppe Sala, seguirà alle ore 10.50 la relazione del segretario generale della
Cgil, Susanna Camusso. La Conferenza sarà un‟occasione di confronto e
dibattito. Agli interventi dei dirigenti e delegati sindacali si alterneranno video
interviste (a Christina Colclough, Mariana Mazzucato e Jennifer
Nedelsky) e interventi (Enrico Giovannini e Federico Butera) di esperti di
livello internazionale dell‟innovazione e dello sviluppo.
Previsti tre panel dedicati ad argomenti specifici e moderati dal giornalista Rai
Luca Patrignani. Il primo martedì alle ore12.05: “Contrattare nelle
piattaforme”. Il secondo nel pomeriggio, alle ore 16.45: “Contrattare i processi
di innovazione nel territorio”. Il terzo mercoledì alle 14.50, dal titolo
“Contrattare la condizione del lavoro nella digitalizzazione”.
In programma anche gli interventi dei segretari generali di Cisl e Uil.
Annamaria Furlan prenderà la parola martedì alle ore 15.30, Carmelo
Barbagallo il giorno successivo alle ore 10.30. Le conclusioni della Conferenza
di Programma, affidate a Susanna Camusso, sono previste alle ore 16.00 di
mercoledì 31 gennaio.
La Conferenza di Programma di Milano sarà trasmessa in diretta su
RadioArticolo1 (www.radioarticolo1.it)
RAPPORTO OXFAM. LE DISEGUAGLIANZE STANNO MINANDO LE DEMOCRAZIE.
VINCENZO COLLA (CGIL) A RADIOARTICOLO1
“Una redistribuzione non democratica polarizza le ricchezze, che crescono
sempre di più, e provoca un avvitamento sociale. Questo porta molti pericoli:
prima di tutto rischia di mettere in discussione la coesione sociale dei Paesi".
Così il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Colla, ha commentato ieri
a RadioArticolo1 il rapporto Oxfam 2018, diffuso mentre proprio si apre il
forum economico mondiale a Davos. I dati attestano che l'8,6% della
popolazione mondiale possiede l'85% della ricchezza complessiva.
Per riascoltare l‟intervista curata da Roberta Lisi è disponibile il podcast sul
sito della radio: http://www.radioarticolo1.it/audio/2018/01/25/34766/il-buon-
lavoro-una-risposta-alle-diseguaglianze-in-studio-vincenzo-colla-cgil
Su Rassegna Sindacale una sintesi del ragionamento di Colla: "In Occidente
era stata fatta un'operazione importante, ovvero la redistribuzione tra capitale
e lavoro garantita attraverso il welfare. Ora la diseguaglianza pone un
problema anche di democrazia: la gente non riconosce più la politica,
quest'ultima non redistribuisce la ricchezza. È evidente che il modello porta a
un avvitamento: senza redistribuzione non hai più il ruolo pubblico, il welfare,
le condizioni per contrattare".
L'attuale situazione mondiale sembra seguire una strada sbagliata. Oggi, per il
sindacalista, "c'è un sovranismo e un protezionismo che non porta certo
redistribuzione: la politica di Trump è l'opposto di questo concetto, vuole far
pagare meno tasse proprio a chi possiede la ricchezza. Gli Stati occidentali
hanno sempre provato a calmierare la concentrazione di reddito, anche
l'America ci ha provato con Obama, in particolare con l'operazione sulla sanità
che è stata proprio di redistribuzione".
Nel frattempo in Italia si allarga la forbice tra ricchi e poveri. "C'è meno
protezione sociale e uno spostamento anche culturale - per il segretario -: così
si rischia di colpire il sistema pubblico, non capisco perché il welfare vada
messo dentro l'impresa, non ne avevamo bisogno. Se la sanità crolla c'è un
problema di tenuta di tutto il sistema: sottraendo ai cittadini il diritto alla
salute è chiaro cosa accade, al Sud l'aspettativa di vita sta diminuendo in modo
verticale". Stessi rischi che corre l'istruzione: "È la filiera dell'istruzione e
ricerca che permette alle persone di avere autonomia, di stare nei luoghi di
lavoro con dignità, di innovare. Se le competenze le consegniamo fuori dal
nostro Paese - invece - facciamo un grave danno sul terreno delle possibilità".
Colla si sofferma sulle ricette da seguire per l'Italia. "Dobbiamo cambiare
modello - dice -, smettere con le operazioni di sgravi lineari, che non
funzionano e non ci possiamo permettere. Dobbiamo decidere a cosa dedicare
le risorse disponibili: le filiere industriali sono fondamentali, per esempio
l'agroalimentare è un'identità di questo Paese, un settore che non va
assolutamente consegnato alle società estere". Poi c'è il nodo delle tasse: "Non
possiamo avere tanta gente che non le paga - a suo avviso -, serve una
risposta: altrimenti le risorse su cui discutiamo nei tavoli saranno sempre
asfittiche". Se le cose non cambiano, conclude, "la gente si arrabbia: arriva
l'insoddisfazione e il non voto, il non riconoscimento, non c'è partecipazione e
si mette in pericolo la coesione sociale".
SUD. FRACASSI (CGIL): L‟ISTITUZIONE DELLE ZONE ECONOMICHE SPECIALI
RAPPRESENTA UN‟OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO. NECESSARI PERO‟
PARTECIPAZIONE E INVESTIMENTI
“L‟istituzione delle Zes rappresenta, a determinate condizioni, un‟opportunità di
sviluppo per le regioni del Mezzogiorno. È importante che si dia continuità e
piena attuazione a questo progetto, definendone anche il quadro normativo.
Partecipazione, pianificazione attenta e investimenti per lo sviluppo sono le
chiavi per garantire possibilità di successo a questo strumento”. Così la
segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi ha commentato ieri la firma
del dpcm che definisce i criteri per la costituzione delle Zone economiche
speciali.
“Per poter essere un effettivo strumento di rilancio delle aree portuali e di
sviluppo per tutto il Mezzogiorno - prosegue Fracassi - è indispensabile che le
Zes attraggano investimenti puntando sulle filiere territoriali, e che siano il
baricentro di importanti investimenti pubblici, inclusi quelli già programmati,
innanzitutto in termini di infrastrutture e connessioni”.
“L‟attivazione delle Zes - sottolinea la dirigente sindacale - chiama in causa
molti livelli istituzionali e può avere importanti ricadute in termini di sviluppo e
occupazione, a maggior ragione in un quadro di complessiva sofferenza delle
nostre aree portuali e in generale di molti dei territori potenzialmente
coinvolti”. “Per questo - aggiunge - è fondamentale che vi sia ascolto e
coinvolgimento delle parti sociali e degli enti locali, fin dalla prima fase di
definizione del progetto di sviluppo”.
In conclusione per la segretaria confederale della Cgil “l‟istituzione delle Zes,
come ha rivelato anche il Consiglio di Stato, deve necessariamente realizzarsi
in coordinamento con una strategia nazionale sul sistema della portualità, che
a noi appare ancora debole e frammentata”.
SVILUPPO. LA CGIL SICILIA CHIEDE LA REGIA DELLA REGIONE PER METTERE
A REGIME GLI INTERVENTI COMUNITARI E STATALI PER LE AREE INTERNE, A
RISCHIO SPOPOLAMENTO.
Un “disegno strategico” della Regione in materia di sviluppo delle aree interne,
che dia il segno di una regia finalizzata a mettere a regime gli interventi
comunitari e statali, a integrarli, a individuare le responsabilità in modo che
progettazione e spesa non subiscano intoppi di nessun genere: lo chiede la Cgil
Sicilia al nuovo governo regionale. Oggi il sindacato ha tenuto un convegno
per fare il punto sull‟attuazione in Sicilia della Snai, la strategia nazionale per le
aree interne finanziata con fondi comunitari, nel cui ambito sono state
individuate nell‟Isola 4 aree- progetto (Terre Sicane, Madonie, Nebrodi,
Calatino) per un totale di 62 comuni, a cui si aggiunge l‟area del Simeto- Etna,
composta da 3 comuni, individuata in ambito nazionale come area
sperimentale. “L‟iniziativa punta a colmare il divario con le città – ha detto nella
relazione d‟apertura Ferruccio Donato del dipartimento territorio della Cgil
Sicilia- contrastando spopolamento e degrado. Si mira dunque a incidere su
ambiti importanti come l‟istruzione, la sanità, la mobilità, l‟assetto del
territorio, le telecomunicazioni. Alla Snai si aggiunge la legge nazionale del
2017 sui piccoli comuni che definisce una buona cornice di interventi per il
contrasto allo spopolamento”. Oltre alla perdita demografica ( nei monti Sicani
si è avuta tra il 2001 e il 2011 un calo della popolazione del 9% e al dicembre
2016 di un ulteriore 3,53%, mentre nelle Madonie dal 2011 al 2016 la
popolazione è diminuita di 3.380 unità: come se fosse scomparso il Comune di
Petralia Soprana) nelle aree in questione si registra un marcato invecchiamento
della popolazione col 26% di ultra- sessantacinquenni. “Su interventi certo
importanti- ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro- si
scontano oggi ritardi, come del resto per le Zes e i Patti per la Sicilia e per le
città metropolitane. Strumenti tutti di accelerazione della spesa che vanno
messi a regime tempestivamente ed è qui che la Regione può giocare un ruolo
importante”. L‟area individuata come prototipo, quella delle Madonie, ha visto
l‟approvazione della strategia nel 2017 ma da oltre un anno si attende la
sottoscrizione dell‟Apq (accordo di programma quadro). “Un tempo troppo
lungo”, ha commentato Pagliaro sollecitando al governo regionale di
“accelerare la sottoscrizione dell‟Apq e dell‟investimento territoriale integrato,
per passare alla fase dell‟attuazione”. Le altre aree sono ancora più indietro.
“L‟esperienza delle Madonie- ha sostenuto Donato- può fare da battistrada per
dare soluzione immediata alle eventuali criticità”. Per la strategia delle Madonie
lo Stato è intervenuto per i servizi fondamentali (scuola, sanità e mobilità) con
3,740 milioni, la regione con 33,4 milioni e i privati con 1.962 milioni. Si
aggiungono i fondi per i piccoli comuni, sui quali, per quanto limitati (160
milioni per 7 anni su scala nazionale) “ si può fare valere- osserva la Cgil- lo
stesso effetto moltiplicatore avuto per le Snai”. “E‟ un momento buono per i
piccoli comuni- ha rilevato Donato- ma la Regione deve avere un ruolo da
protagonista, governando i processi e integrando le norme per consentire a
tutti i piccoli comuni di usufruire delle previsioni della legge del 2017 mettendo
anche a disposizione risorse con la riprogrammazione dei fondi comunitari”.Al
governo regionale e ai comuni la Cgil dà la propria disponibilità al confronto
con l‟obiettivo della riuscita della strategia per i piccoli comuni, con proposte
che riguardano i temi della sanità, della scuola, della mobilità, della
salvaguardia del territorio e del contrasto al dissesto idrogeologico. Temi che
sono oggi al centro del dibattito.
FCA. LA FIOM CHIEDE UN CONFRONTO PRIMA DELL‟ INVESTOR DAY
“Utile raddoppiato e debito dimezzato per management e proprietà mentre alla
realizzazione del piano industriale mancano i modelli Alfa e Maserati che
avrebbero dovuto garantire la fine degli ammortizzatori sociali e la
rioccupazione a partire da Mirafiori e Pomigliano, fino a tutti altri stabilimenti
come Melfi e Cassino, dove aumentano invece le fermate e le conseguenza
negative su riflettono sull‟indotto”. Lo ha dichiarato ieri Michele De Palma,
segretario nazionale della Fiom.
L‟obiettivo di 400.000 vetture Alfa è ancora lontano. La riduzione del debito e il
raddoppio degli utili devono essere investiti sulla ricerca e sviluppo a partire
dagli enti centrali, per i nuovi modelli per completare la gamma e produrre
auto ibride ed elettriche perché altrimenti oltre a non esser presenti su
segmenti di mercato in espansione e fa correre il rischio di multe in Europa.
I lavoratori degli stabilimenti italiani hanno il diritto al lavoro, è necessario, alla
luce dei risultati economici e finanziari, far partire subito un confronto tra
Governo, impresa, sindacati”.
Sul sito del Diario del lavoro un articolo di approfondimento di Fernando
Liuzzi:
http://www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=66962#.WmrCAjRG3IU
TERREMOTO CENTRO ITALIA. PRESENTATO A NORCIA L‟AVVISO PUBBLICO DI
CGIL, CISL, UIL E CONFINDUSTRIA
Ci sarà tempo fino al 19 febbraio per partecipare con proposte e progetti al
bando di finanziamento promosso dal “Comitato Sisma Centro Italia”, costituito
da Cgil, Cisl e Uil nazionali, insieme a Confindustria, per sostenere lavoratori e
imprese dei territori colpiti dal terremoto del 2016. Oggi, 25 gennaio, il bando
è stato presentato a Norcia (Pg) da Filippo Ciavaglia (Cgil), Tino Tosti (Cisl)
e Stefano Paloni (Uil ) e Alessandro Castagnino (Confindustria), alla
presenza delle istituzioni locali, delle associazioni del territorio e di molti
cittadini.
“Questo avviso di finanziamento - hanno spiegato sindacati e Confindustria -
vuole essere una risposta immediata e pragmatica per trasformare in aiuto
concreto i fondi che sono stati donati dai lavoratori e dalle imprese
(complessivamente 6,7 milioni di euro), cercando di realizzare nelle quattro
regioni colpite dal sisma progetti precisi e puntuali come quelli che nel recente
passato in tempi, modi e risorse ben definite hanno migliorato la qualità della
vita dei cittadini, ridato dinamismo alle realtà produttive per rilanciare il mondo
dell‟impresa, dell‟occupazione, della rappresentanza sindacale,
dell‟associazionismo, dando risposte puntuali che con trasparenza abbiamo
spiegato e rendicontato ai lavoratori, alle imprese e all‟opinione pubblica,
facendo anche raccontare dagli stessi beneficiari quale sia stato l‟impegno e il
valore aggiunto dei talenti portati dai progetti e l‟impatto che hanno avuto sul
territorio". L‟avviso di finanziamento consiste in due lotti denominati Qip e Imp,
la cui documentazione e la normativa di riferimento sono disponibili sul
sito www.comitatosismacentroitalia.org.
ALTRE SEGNALAZIONI
“IL CANE NON HA ABBAIATO". DOMANI A CASTELFRANCO EMILIA (MO) LA
PRIMA NAZIONALE DEL NUOVO DOSSIER ANTIMAFIA SUL GIOCO D‟AZZARDO
E I BENI CONFISCATI IN EMILIA ROMAGNA
Sarà presentato in prima nazionale a Castelfranco Emilia (Mo) domani, 27
gennaio, alle ore 21 presso la biblioteca comunale dedicata a Lea Garofalo il
nuovo dossier antimafia "Il cane non ha abbaiato – Aemilia, gioco d'azzardo e
beni confiscati in Emilia Romagna". A realizzarlo, l'equipe di associazioni
emiliano-romagnole che fanno capo all‟associazione “La Banda", ormai al
quinto dossier antimafia in sette anni di attività.
L'associazione, che ha al suo attivo il sito www.mafiesottocasa.com, ha deciso
di mettere su carta, in un‟operazione autoprodotta e autofinanziata, tutte le
sfaccettature delle mafie emiliano-romagnole, partendo dal maxi-processo
Aemilia, dettagliato in ogni suo passaggio, per poi spaziare sulla presenza della
crimininalità organizzata in regione che in questo momento conta
oltre 50 cosche di mafie italiane più otto straniere.
Due focus arricchiscono il lavoro d'inchiesta: uno sui beni confiscati, oltre cento
in regione, e uno sul gioco d'azzardo. Il 2017 infatti è stato l‟anno della
sentenza del processo “Black Monkey”, che ha fatto emergere la connessione
tra mercato dell‟azzardo e mafie. A presentare e condurre l'evento il giornalista
Francesco Dondi. Per l'associazione “La Banda” interverranno Rebecca
Righi, Sara Donatelli e Massimo Manzoli. Durante la serata sarà possibile
ritirare una copia del dossier.
APPUNTAMENTI DI FINE SETTIMANA
OGGI
Bologna – CdLM, Via Marconi 67/2, Sala 1 (3° piano), ore 9.30. Iniziativa Cgil
Emilia Romagna „Per uno sviluppo sostenibile‟. Partecipa la segretaria
confederale della Cgil Gianna Fracassi
Roma – Cgil Roma e Lazio, sala Fredda, via Buonarroti 12, ore 9.30. Iniziativa
Cgil Roma Centro Ovest e Litoranea. Partecipa la segretaria confederale della
Cgil Tania Scacchetti
Mattinale chiuso alle 7,40. Rassegna stampa completa in intranet sul portale
Cgil a partire dalle 10,30