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L’Antimassoneria 1 1 Di Vittorio Vanni L'antimassoneria cattolica non è professata soltanto dalle frange tradizionaliste o integraliste del cattolicesimo. L'antimassoneria è connaturata ed essenziale alla stessa teologia cattolica, così come si è venuta formando dal IV/V secolo in poi. Il testo della scomunica di Clemente, ma soprattutto quella di Leone XIII, è ben esplicativo sotto questo riguardo. La pubblicistica antimassonica, dall'Abate Barruél a Don Bernardino Negroni, dal Concilio Anti-massonico di Trento fino a quell’attuale, ripete gli stessi temi. La Massoneria è considerata l'erede delle grandi eresie, in particolare da quella di Mani; ma soprattutto della Gnosi, che la Chiesa Romana considera la forma religiosa concorrente più profondamente insidiosa e pericolosa. L'avversione antimassonica 1 di tipo ecclesiastico non è solamente socio-politica, ma d’ordine profondamente teologico, e non è quindi legata agli avvenimenti temporali, ma all'essenza stessa del cattolicesimo. Non è da stupirsi di alcune rare presenze, nel mondo ecclesiastico, di personaggi che si dichiarano benevolenti verso la Massoneria. 2 o addirittura a lei vicini, in buona o cattiva fede. Ciò deriva dall’ammirevole visione, storica e meta-storica, del cattolicesimo, che lascia alle sue gerarchie la catena lenta, in modo che ogni aspetto del contingente politico, sociale, culturale e ideologico sia in qualche modo "coperto" dai suoi quadri, così che qualsiasi evenienza storica possa essere compresa, anticipata e quindi esorcizzata. Gli aspetti spirituali - che possano in ogni caso coesistere con questo pragmatismo oppressivo - sono sempre stati messi al servizio dello scopo temporale della Chiesa Romana, quello del controllo della società civile attraverso il plagio secolare della mente e dell’emozione dei semplici, e con il controllo politico ed economico degli intellettuali. Da parte massonica si ripete ancora talvolta una strana affermazione, quella che la Chiesa Cattolica abbia tolto la scomunica alla Libera Muratoria. 1 Un esempio di quest’avversione teologica è riportato nel testo Massoneria, Fascismo e Chiesa Cattolica di Gianni Vannoni, Laterza, Bari, 1980, in cui si esamina, partendo dai Rituali del Porciatti e Farina, il "complotto gnostico" della Massoneria. Si cita inoltre un articolo di Heliophilus (Elio Levi) sul Segreto Massonico, pubblicato sulla rivista esoterica fiorentina Conoscenza (Gennaio-Febbraio 1973): “Qual è questo segreto? - scrive Heliophilus - Non è certamente quello dell'appartenenza a una Loggia o allo stesso Sodalizio Massonico, cosa che sarebbe più o meno, presto o tardi, conosciuta e che sarebbe in ogni modo puerile consacrare in un Rituale che si perpetua da secoli. Quale dunque? Sino a non molti anni fa non lo si poteva svelare, bisognava intuirlo. Oggi, mutati i tempi e riscontrata una forte refrattarietà tra gli uomini ad accogliere certe verità, vista l'indifferenza e l’incostanza per lo studio e soprattutto per la pratica necessaria per la Grande Opera, e il materialismo, l’incredulità e lo scetticismo imperanti, questo divieto è stato in parte tolto ed è lecito di rivelare che esiste nell'uomo la possibilità di oltrepassare la sfera dell'umanità quale comunemente la si conosce e di raggiungere ciò che per adesso chiamerò la "divinità" Le parole di Heliophilus gettano un fascio di luce sulla simbologia gnostica della setta. Si capisce il significato della "Cena rituale" del grado di Rosa+Croce: poiché‚ il vero Dio è l'uomo, il pane e il vino sono giustamente "il nostro corpo e il nostro sangue" ... Al termine di queste considerazioni si può dare un volto a ciò che Eric Voegelin chiama "centro attivo d’irradiamento dell'escatologia immanentistica". Invero nessuna definizione si attanaglia meglio alla Massoneria.”. 2 Ad esempio Don Rosario Esposito, sacerdote di profonda fede e indubbia ortodossia, che stimiamo sia per la sua cultura teologica e massonica, che per il suo rispetto, veramente ecumenico, verso la spiritualità massonica. Ma la nostra ammirazione va soprattutto alla sua tempra d’uomo e di cristiano, che trova in se stesso e nella sua fede la forza di affermare, contro le forse potenti di un conformismo strumentale, un principio superiore di comprensione e amore verso tutti gli uomini.

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L’Antimassoneria

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Di Vittorio Vanni L'antimassoneria cattolica non è professata soltanto dalle frange tradizionaliste o integraliste del cattolicesimo. L'antimassoneria è connaturata ed essenziale alla stessa teologia cattolica, così come si è venuta formando dal IV/V secolo in poi.

Il testo della scomunica di Clemente, ma soprattutto quella di Leone XIII, è ben esplicativo sotto questo riguardo. La pubblicistica antimassonica, dall'Abate Barruél a Don Bernardino Negroni, dal Concilio Anti-massonico di Trento fino a quell’attuale, ripete gli stessi temi.

La Massoneria è considerata l'erede delle grandi eresie, in particolare da quella di Mani; ma soprattutto della Gnosi, che la Chiesa Romana considera la forma religiosa concorrente più profondamente insidiosa e pericolosa.

L'avversione antimassonica1 di tipo ecclesiastico non è solamente socio-politica, ma d’ordine profondamente teologico, e non è quindi legata agli avvenimenti temporali, ma all'essenza stessa del cattolicesimo.

Non è da stupirsi di alcune rare presenze, nel mondo ecclesiastico, di personaggi che si dichiarano benevolenti verso la Massoneria.2 o addirittura a lei vicini, in buona o cattiva fede.

Ciò deriva dall’ammirevole visione, storica e meta-storica, del cattolicesimo, che lascia alle sue gerarchie la catena lenta, in modo che ogni aspetto del contingente politico, sociale, culturale e ideologico sia in qualche modo "coperto" dai suoi quadri, così che qualsiasi evenienza storica possa essere compresa, anticipata e quindi esorcizzata.

Gli aspetti spirituali - che possano in ogni caso coesistere con questo pragmatismo oppressivo - sono sempre stati messi al servizio dello scopo temporale della Chiesa Romana, quello del controllo della società civile attraverso il plagio secolare della mente e dell’emozione dei semplici, e con il controllo politico ed economico degli intellettuali.

Da parte massonica si ripete ancora talvolta una strana affermazione, quella che la Chiesa Cattolica abbia tolto la scomunica alla Libera Muratoria. 1 Un esempio di quest’avversione teologica è riportato nel testo Massoneria, Fascismo e Chiesa Cattolica di Gianni Vannoni, Laterza, Bari, 1980, in cui si esamina, partendo dai Rituali del Porciatti e Farina, il "complotto gnostico" della Massoneria. Si cita inoltre un articolo di Heliophilus (Elio Levi) sul Segreto Massonico, pubblicato sulla rivista esoterica fiorentina Conoscenza (Gennaio-Febbraio 1973): “Qual è questo segreto? - scrive Heliophilus - Non è certamente quello dell'appartenenza a una Loggia o allo stesso Sodalizio Massonico, cosa che sarebbe più o meno, presto o tardi, conosciuta e che sarebbe in ogni modo puerile consacrare in un Rituale che si perpetua da secoli. Quale dunque? Sino a non molti anni fa non lo si poteva svelare, bisognava intuirlo. Oggi, mutati i tempi e riscontrata una forte refrattarietà tra gli uomini ad accogliere certe verità, vista l'indifferenza e l’incostanza per lo studio e soprattutto per la pratica necessaria per la Grande Opera, e il materialismo, l’incredulità e lo scetticismo imperanti, questo divieto è stato in parte tolto ed è lecito di rivelare che esiste nell'uomo la possibilità di oltrepassare la sfera dell'umanità quale comunemente la si conosce e di raggiungere ciò che per adesso chiamerò la "divinità" Le parole di Heliophilus gettano un fascio di luce sulla simbologia gnostica della setta. Si capisce il significato della "Cena rituale" del grado di Rosa+Croce: poiché‚ il vero Dio è l'uomo, il pane e il vino sono giustamente "il nostro corpo e il nostro sangue" ... Al termine di queste considerazioni si può dare un volto a ciò che Eric Voegelin chiama "centro attivo d’irradiamento dell'escatologia immanentistica". Invero nessuna definizione si attanaglia meglio alla Massoneria.”. 2 Ad esempio Don Rosario Esposito, sacerdote di profonda fede e indubbia ortodossia, che stimiamo sia per la sua cultura teologica e massonica, che per il suo rispetto, veramente ecumenico, verso la spiritualità massonica. Ma la nostra ammirazione va soprattutto alla sua tempra d’uomo e di cristiano, che trova in se stesso e nella sua fede la forza di affermare, contro le forse potenti di un conformismo strumentale, un principio superiore di comprensione e amore verso tutti gli uomini.

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Lo stesso Ratzinger, nel 1994, riaffermò l’assoluta inconciliabilità fra Chiesa e Massoneria, e ribadì che i suoi membri erano esclusi dai sacramenti.

Può essere utile, su questo punto, consultare il sito www2.chiesacattolica.it/gris/forum/index.html, (Chiesa e Massoneria) in cui si trova la maggiore informazione possibile. Non è possibile considerare come un fatto di consueto folklore lo stillicidio d’affermazioni calunniose nei confronti della Massoneria sulla stampa italiana che, quando vengono scoperte le trame criminose o truffaldine di piccoli gruppi di pseudo-massoni, trovano il verso di accusare la Massoneria in generale di illeciti e manovre di potere economico e politico. È in atto da tempo una riviviscenza antimassonica da parte ecclesiastica che ricorda antiche persecuzioni e antiche battaglie che credevamo, errando, di aver consegnato alla storia. Evidentemente ai soliti Monsignori Illustrissimi disturba la sopravvivenza e la prosperità morale e spirituale dell'Ordine dopo secoli di astiose intolleranze di color nero, bianco, rosso e porpora e forse ancor più la sua rapida diffusione nei paesi dell'Est, liberati dalla dittatura comunista. La Massoneria è inoltre sospettata di esser portatrice di germi protestanti, tramite l'influenza anglosassone, nei paesi latini, e di esser l'ispiratrice e la protettrice e fautrice dei movimenti delle nuove religioni. Questo sospetto non è poi così peregrino, in quanto la libertà di pensiero, principio fra i più alti dell'Ordine, necessita della pluralità e della soggettività delle espressioni religiose e spirituali. Nessuno può porsi a mediatore fra l'uomo e la sua ricerca di un contatto di amore e di conoscenza di un piano superiore, indefinibile oggettivamente, ma solo soggettivamente. D'altro canto, ogni collettività ha certamente diritto e piena libertà di dare forma e culto comune a tale ricerca individuale, ma nel pieno rispetto della libertà altrui di fare altrettanto, senza pretendere l’esclusiva dell’etico e del sacro. L'unica limitazione a tale libertà è il rispetto delle leggi morali universali e di quelle dello stato. La negazione della libertà di pensiero e di religione, che è costata secoli di lotte e di sangue fino al XX Settembre 1870, in cui si è chiuso definitivamente un capitolo fra i più oscuri dell'umanità, ricomincia subdolamente a serpeggiare, nonostante che certi sepolcri siano oggi rimbiancati dall’ecumenismo, che rappresenta solo un’apparente apertura universale alla spiritualità di altre sette cristiane o delle altre religioni. In realtà l’ecumenismo è un’ulteriore, ipocrita e subdola arma di intolleranza e prevaricazione.

Ma non è certamente nella rozzezza delle espressioni maldestre di parte della stampa italiana che si possono rintracciare i fili di tali manovre antimassoniche, ben più sottili e insidiose. Vi è molta insistenza su un sillogismo che, se non denunciato e combattuto, può essere molto pericoloso per la libertà ideologica e filosofica.

L'affermazione dell'antimassoneria ottocentesca della diabolicità della Massoneria è ancor oggi praticata, dopo oltre cento anni dall’inganno di Leo Taxil.3

L’Associazione Genitori Cattolici (www.genitoricattolici.org), specializzata in una mariologia talmente languida e edulcorata da sembrare una forma neopagana di religioni femminine dell’antichità medio-orioentale e in orrori neo-gotici di diableries ed esorcismi, così ti erudisce i pupi:

“Si chiama satana; egli fu l’antico serpente, resta l’insterminabile demonio. Suscitò la Bestia

idolatra che regnò sulla Città dai sette colli, e poi quest’altra bestia delle eresie cristiane che si 3 Illuminante l’affermazione di un signore che si firma prudentemente, ma indicativamente, Bellarmino, riportando la celebrazione di Arturo Reghini del 2006 alle Giubbe Rosse: “Arturo Reghini massone. Celebrato dalle logge massoniche. Meditino i cosiddetti "neopagani", seguaci di demoni incarnati alla stregua di Reghini, Evola, Guénon e altri... Tutti massoni, tutti ferocemente anticristiani, tutti demoni dell'inferno. Si trova sul sito: www.magisterium.biz/VediArticolo.aspx?ID=36

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prevalgono della somiglianza con l’Agnello per fare adorare il falso Dio delle Gnosi e del Talmud. Per turno, sino dalle origini, combattono gli adoratori del Verbo incarnato. E la Massoneria contemporanea li riunisce come in una sola reincarnazione di questo perpetuo Anticristo drizzato contro la Chiesa di Dio. Ma Lucifero stesso è impotente contro coloro che, armati del segno della Croce, non si sottomettono volontariamente al suo impero. S. Michele e i suoi Angeli sono stati incaricati di difendere contro di lui l’ordine del mondo. Il governo della Provvidenza non abbandona alle intrusioni della Bestia se non coloro che abusando della libertà umana si rendono schiavi del peccato” (“L’Eletta del dragone” di Clotilde Bersone - pag. 277/278 - Ed. Segno [email protected].)

È l’antica ed eterna e strumentale tesi satanica della Chiesa Romana contro tutto ciò che può

contrastare il suo prevalere politico e religioso: L’esoterismo è ispirato dal demonio.

La Massoneria ha un esoterismo. Quindi è ispirata (anche se indirettamente) dal demonio. Il sillogismo si basa su un falso presupposto, o meglio sull’errata interpretazione del termine "esoterismo" che si vuole confondere strumentalmente con quello di "occultismo” o “satanismo”. "Esoterismo" indica in realtà svariati concetti. Se l'esoterismo è un linguaggio tecnico-simbolico di una comunità legata da comuni principi e interessi, anche il sindacato tranvieri ha certamente un suo esoterismo, così come lo ha la Chiesa Cattolica. L'occultismo, che per noi Massoni ha sempre avuto un significato deteriore, è comunque una libera espressione di un pensiero che, comunque si voglia giudicare è comunque lecito, anche se non sempre rispettabile.

Se poi con "occultismo" si voglia indicare la degenerazione truffaldina da ciarlatani o la genia infinita e ricattatoria dei maghi oggi di moda, è cosa che può riguardare solo gli allocchi o i carabinieri e la stessa degenerazione si potrebbe dimostrare in un certo cattolicesimo "di frangia" che vanta oggi vasta popolarità.

Sul “satanismo”, alibi idiota di piccoli e rozzi gruppi di degenerati e criminali, non vale la pena di sprecare inchiostro, se non per mettere in evidenza la strumentalizzazione ecclesiastica. Una fantastica perla anti-esoterica riguarda la dolcissima, svagata e magica Mary Poppins, amata dai bambini di tutto il mondo. Nel sito (www.cesnur,org/testi/marypoppins.htm) di un autorevole e ben conosciuto studioso delle nuove religioni ed esponente di Alleanza cattolica, il Prof. Introvigne, si dubita di una sua pretesa "diabolicità" in quanto si afferma che la sua creatrice, Pamela Lyndon Travers, era infettata dalle credenze "esoteriche" di Gurdjeff, del quale si dà per scontato un preteso satanismo (tanto si trova sempre qualche coglione disposto a credere qualsiasi cosa).

Ma vi è stata anche la disamina dei "diabolici" Topolino, Paperino e di tutta la Banda Disney. Ma anche qui, in fondo, vi è una parte di "verità". Walt Disney non era forse un massone, come la maggior parte degli antichi e attuali disegnatori, organizzatori, finanziatori del Word Disney?

E nella gioiosa filosofia areligiosa, sincretista e acristiana dei loro cartoons, diffusi universalmente fra miliardi di bambini, non vi è forse molto di quella massonica?

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ORIGINI FIORENTINE DELLA RECENTE ANTIMASSONERIA CATTOLICA

Si può affermare che l'origine storica dell'antimassoneria inizia proprio a Firenze, con i noti fatti che portarono alla persecuzione di Tommaso Crudeli e della prima Loggia massonica fiorentina. L'autore della prima enciclica di scomunica (1738), Clemente XII era un Corsini d'antica famiglia fiorentina, in contatto diretto con l'Inquisizione locale, che fu la prima a voler intravedere l'Anticristo dietro la penetrazione della Massoneria inglese, deista e liberale, nel mondo culturale latino, ancora Controriformistico.

La catechesi contro-riformistica a Firenze, con le sue innovazioni nell'insegnamento della verità della fede e della formazione cristiana, era rappresentata dalla pedagogia gesuitica che ebbe prima sede e Collegio alla chiesa di S.Giovannino, nell'attuale via di S.Gallo. L'opposizione alle tematiche dottrinali negate dai protestanti, il valore delle opere di carità, la verginità di Maria, il purgatorio, i miracoli, la comunione dei Santi, il culto delle loro reliquie etc., erano fondamentali in questo tipo di catechesi e soprattutto al mantenimento del controllo ecclesiale della società. Nella Firenze dei primi decenni del '700 erano ancora presenti le grandi correnti culturali rinascimentali, indotte in tutta Europa del Concilio di Firenze, che ristabilì gli interrotti rapporti fra il mondo orientale e quell’occidentale, con la traduzione e la pubblicizzazione dei testi neo-platonici ed ermetici. Queste correnti, rappresentate da alcuni personaggi della prima Loggia fiorentina, quali il Lami e il Cocchi, pitagorici e neo-platonici, e in modo più popolare, arguto e sarcastico, dal Crudeli, erano da sempre sotto l'osservazione curiale, che difendeva con notevole vigore la sua ortodossia, in una città tradizionalmente portata all'eresia - spenta sempre con il sangue -, alla libertà paganeggiante, allo scetticismo, alla satira dissacrante.

Gli aneddoti sulla cosiddetta blasfemicità attribuita al Crudeli, che metteva in evidenza nei caffè e nei circoli intellettuali della città le contraddizioni della teologia e della catechesi, sono molto indicativi a tale riguardo4.

In questo contesto storico non è quindi casuale la presenza tradizionale a Firenze e in Toscana di una Massoneria importante, attiva e vivace quanto difficile e inquieta, e nello stesso tempo di un'antimassoneria cattolica attenta e sagace, altrettanto attiva e radicata quanto la Massoneria.

Nel secondo dopoguerra, i più importanti personaggi dell'antimassoneria cattolica sono stati Padre Florindo Giantulli e Attilio Mordini.

Padre Giantulli, autore di importanti opere antimassoniche, possedeva una notevole biblioteca massonica e un archivio di documenti provenienti forse dalle devastate sedi massoniche fiorentine da parte degli squadristi.

Padre Giantulli, come riportano fonti orali, per altro non confortate da documenti, era inoltre co-fondatore di una Loggia Massonica all'Obbedienza della Comunione di Piazza del Gesù, la Loggia "Jesus", che, dopo varie peripezie, con altro nome e forse con altre finalità, sarebbe ancora presente nella Massoneria fiorentina. L'opera di Padre Giantulli ha ispirato e ancora ispira quella d’altri personaggi attuali che traggono alimento alla loro fede religiosa dall'odio per i Massoni e la Massoneria.

Attilio Mordini, una delle menti più feconde del tradizionalismo cattolico dei nostri tempi, ha scritto una serie di importanti opere che, per quanto poco conosciute fuori dal suo ambiente, rimarranno una chiave di volta per la comprensione di tale pensiero nei nostri tempi.

4 Il Crudeli usava salire sui tavoli del caffè di Panone, in Calimala e declamare l’agiografia della Beata Cunnigaudia dell’Ordine delle Antefissine della Sacra Coratella. Un’incredibile dimostrazione di coraggio in una Firenze dove era ancora attiva la Santa Inquisizione.

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Era alieno da ogni volgarità antimassonica, che non esprimeva nemmeno oralmente in circoli ristretti, ma nella sua visione integralmente cristiano-cavalleresca del mondo non vi era naturalmente posto per un pluralismo religioso o comunque metafisico, anche se la sua formazione di studioso del simbolismo e della storia delle religioni gli donava quella benevolente tolleranza per le altrui concezioni spirituale che è il migliore dei connotati possibili in un cattolico. Docente di lingua e letteratura tedesca all'Università di Firenze, Mordini fu un notevole studioso del linguaggio e delle filosofie orientali. Terziario francescano, Mordini fu assertore di un cristianesimo esoterico e cavalleresco. La sua opera fondamentale è Il Tempio del Cristianesimo. Fu collaboratore della Rivista Carattere, edita tra il 1930 e il 1942 a Milano, dove trovava voce un certo tipo di tradizionalismo cattolico-fascista che trovava i suoi maggiori ideologi in Papini e Giuliotti. Dopo la guerra collaborò alla Rivista fiorentina L'Ultima, diretta da Adolfo Oxilia, dove troviamo fra i redattori anche Bruno Nardini, che fu per alcuni anni un massone di rapidissima carriera nel Rito Scozzese Antico e Accettato del Grande Oriente d’Italia, e che ebbe una parte fondamentale nella scissione dello stesso Rito nel 1977.

Fra i collaboratori dell'Ultima troviamo anche Silvano Panunzio, amico intimo di Bruno Nardini e direttore, nel 1978, della Rivista Metapolitica, ulteriore presidio del cattolicesimo integralista. Il saggio di Mordini su L'Ultima del 1956, Contemplazione e lavoro, fu inserito da Padre Raimondo Spiazzi in una moderna summa del cattolicesimo.5 In quegli stessi anni Mordini era il Maestro di un cenacolo giovanile, con un'impostazione vagamente esoterica e neo-templare, che raccolse molti degli attuali esponenti dell'antimassoneria di stampo cattolico, come di altri che sono oggi dei Massoni militanti. Il gruppo era ospitato dalla Confraternita de' Nobili che aveva sede presso la chiesa detta di S.Tommasino in via della Pergola, che era frequentata da giovani, oggi ben noti, come Franco Cardini, Neri Capponi, Paolo Armaroli e in contatto con non-fiorentini altrettanto noti, come Primo Siena, Giano Accame, Paolo Buscaroli, Alfredo Cattabiani, Michele Del Re, Fausto Gianfranceschi, Mario Polia e altri, alcuni dei quali tuttora cattolici integralisti, altri passati a sinistra, altri in Massoneria.

D’ispirazione mordiniana, ma più accentuatamente antimassonica, nasce, nel 1962, la Rivista torinese Adveniat Regnum, diretta da Fausto Belfiori. Il maggior contributo intellettuale fu dato da Vittorio Barbiellini Amidei, d’antica famiglia fiorentina, responsabile, già dal 1960, del "Centro Studi Tradizionali" di Torino. Per la comune battaglia antibolscevica, questo ambito raccoglieva, al suo inizio, alcuni antitetici tradizionalismi, da quello cattolico a quello pagano-reghiniano, quello evoliano e quello massonico-guénoniano, che poi, inevitabilmente, si divise in vari tronconi fra loro avversari. Vittorio Barbiellini Amidei fu uno dei maggiori epuratori, nel campo del tradizionalismo, dalle inframmettenze spiritualiste, gnostiche e massoniche (Elémire Zolla, René Guénon, Arturo Reghini, Evola, Marius Schneider etc.) dal recinto sacro del tempio integralista. Nel 1967 nasce a Firenze una filiale del movimento "Civiltà cristiana" sorto nello stesso anno a Roma come filiazione del "Comitato internazionale per la difesa della civiltà cristiana" fondato nel 1952 da Konrad Adenauer e poi diffuso in tutto il mondo. L'Annuario della Diocesi di Roma registra tale movimento fra le "Associazioni per l'apostolato dei laici". Organo del Movimento fu la rivista Vigilia Romana diretta da Franco Andreini e Franco Antico, quest'ultimo arrestato nel febbraio 1975, in quanto implicato nel tentativo di golpe di Junio Valerio Borghese. Alla Rivista collaboravano anche alcuni esponenti clericali, come Don Luigi Migliorini, Monsignor Domenico Celada, Monsignor Francesco Spadafora, Fausto Belfiori, già direttore della 5 Raimondo Spiazzi (a cura di) Moderna Summa del Cattolicesimo, SIAE, Roma, 1962.

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Rivista Adveniat Regnum, Don Angelo Scarpellini, Padre Pellegrino Santucci, servita bolognese. Il movimento si distinse anche per chiassate nelle chiese e bastonature ai preti progressisti (a ispirazione dei "Guerilleros de Cristo Rey" spagnoli). Un noto squadrista di tale gruppo fu Duilio Marchesini, la cui attività fu talmente esagitata da incorrere in una scomunica, su istanza del Cardinal Vicario Poletti. Sempre d’ispirazione mordiniana, nasce nel 1979 la Rivista Excalibur con il consueto indirizzo cristiano-cavalleresco, di cui è supplemento il Rogo, bollettino del "Centro Studi Attilio Mordini". I suoi animatori furono il Presidente, Adolfo Oxilia, l'Architetto Piero Porcinai, Franco Cardini. Ne fu fiancheggiatore l'editore Bruno Nardini, poi Maestro Venerabile della Loggia "Carducci" all'Oriente di Firenze nonché‚ 33° del R.S.A.A. Nel Rogo 6 cominciano già ad apparire le tematiche antimassoniche che Attilio Mordini evitava, ma che i suoi epigoni mettono in piena luce, quando affermano, in funzione antisabauda e filo asburgica che:

"Non si può in alcun modo prescindere alle equivoche alleanze strette dai Savoia nel Risorgimento con la Massoneria e suoi derivati, né dal rilievo avuto in questo periodo storico da alcuni personaggi non troppo puliti, quali un Mazzini o un Garibaldi, Gran Maestro di grado 33°... “.

Una svolta importante nella storia dell'integralismo cattolico fiorentino fu rappresentata dalla Rivista Metapolitica di Silvano Panunzio. Edita a Roma, era in ogni modo ispirata a qual particolare ambito fiorentino di cui Mordini, Nardini e Barbiellini Amidei erano i corifei. Alle impostazioni della Rivista aderì il pianista Benedetti Michelangeli e il Fratello - attualmente in sonno - Alberto Fremura.

Nell'ambito ecclesiastico, aderirono il fiorentino Don Divo Barsotti e l'Abate di S.Paolo de Urbe, Don Giuseppe Turbezzi O.S.B. e il padre servita Agostino Rossi, allora parroco di S. Maria in Via di Roma, che concesse poi il "Teatro dei Servi" per il 1° Convegno di Metapolitica.

Silvano Panunzio, nato a Ferrara nel 1918, era docente a Roma di Filosofia, Diritto, Storia, Scienze politiche e Sociali. A otto anni cominciò a studiare a memoria il Vangelo e continuò dedicandosi anche allo studio dell'India, dell'Oriente e della Metafisica. A trent'anni era già perfezionato, anche filologicamente, nell'esegesi biblica. Fu condirettore di Pagine Libere, redattore dell'Ultima, fondatore e direttore a Roma della Rivista di studi universali Metapolitica. Nell'ultima guerra fu ufficiale nella Marina Militare e insignito dell'Ordine Mauriziano. Fu oblato benedettino. La sua opera fondamentale è Contemplazione e simbolo in cui si afferma che il Cristianesimo rappresenta lo spirituale incontro e la sintesi cattolica dell'induismo e dell'ebraismo, dunque il nodo centrale del processo storico-religioso del mondo.

Inoltre, vi è l'affermazione che sul piano politico-storico, come su quello metafisico, operano da millenni, in una guerra "occulta", due forze contrapposte, fino alla vittoria e all'avvento dell'Imperium Cristi Regis. L'escatologia pannunziana si basava essenzialmente sui segreti di Fatima e sulla speculazione millenaristica a lei connessa. Il 7 maggio 1978 fu convocato a Firenze, presso il Circolo Borghese e della Stampa, il primo Convegno di Metapolitica, sotto la presidenza di Bruno Nardini e con la presenza dei redattori romani della rivista, Silvano Panunzio, Giovanni D'Aloe e Mario Pucci e altri collaboratori.

Per motivi contingenti, il Convegno fu rimandato al 1° luglio, e spostato a Roma, presso il "Teatro dei Servi" di proprietà dell'Ordine dei Serviti. Il Convegno 1979, riconvocato a Firenze, non fu mai tenuto in quanto la Rivista cessò le pubblicazioni. 6 Dal Rogo n.° 2 del 1979.

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Metapolitica rappresenta una mentalità certamente cattolico-integralista, ma in ogni modo ancora legata a un certo limitato sincretismo di varie culture tradizionaliste che fu caratteristico del periodo che va dal 1920 al 1970, e che fu poi deprecato e superato dal nuovo e rigidissimo integralismo cattolico, rappresentato sia dalle filiazioni italiane di Monsignor Lefébre sia dal progressivo espandersi dell'organizzazione dell'Opus Dei. Nell'ambito fiorentino-lucchese si creò negli anni 1975/1980, per opera di Bruno Nardini, un organismo esoterico - religioso chiamato Ordine di S. Michele, che sarebbe stato poi continuato dal figlio.

Quest'Ordine avrebbe generato alcuni sparuti gruppi di "Guerrieri di Cristo Re" - a imitazione degli omonimi gruppi spagnoli – che tentarono una manifestazione antimassonica al IV Convegno Massonico (13 dicembre 1997) del Collegio dei Maestri Venerabili della Toscana.

La prima forma d’antimassoneria degli integralisti cattolici fiorentini era comunque di tipo ideologico e intellettuale, più un ricordo storico d’antiche battaglie che una realtà storico-politica attuale nel periodo che va dal 1946 ai primi anni settanta, quando si creò una nuova attenzione su un certo tipo di rinnovamento Massonico. La Comunione di Piazza del Gesù, vagamente filo-clericale non rappresentava un problema. Quella di Palazzo Giustiniani, considerata più progressista, era repubblicana e mazziniana, e l'anticlericalismo di maniera di molti vecchi esponenti era considerato, com’era in realtà, innocuo e folkloristico.

L'avvento della Gran Maestranza di Salvini, nei primi anni settanta, produsse un nuovo attivismo e una notevole rivitalizzazione massonica, anche se di un genere molto particolare, quello del social-tangentismo degli anni 70/80.

Il conservatorismo degli anziani, legati a una concezione ancora ottocentesca della Massoneria, fu spazzato via, annegato da un proselitismo spesso sconsiderato, mirato soprattutto agli ambienti del socialismo emergente. Dopo due anni della Gran Maestranza Salvini i 500 sonnolenti Massoni fiorentini divennero, attraverso arruolamenti sul tamburo e iniziazioni sulla "spada", 1200/1300, di cui alcuni legati da motivazioni affaristiche o di gestione politica del potere.

Le note vicende legate all'arrivismo e all'attivismo della profanità in Massoneria e all'affare Gelli portarono all'attenzione del grande pubblico, ed anche a quella dei cattolici integralisti, una Massoneria apparentemente potente, ma in realtà parassitaria e condizionata dalla partitocrazia dell'epoca. Le carenze endemiche d’idee, uomini, strutture, mezzi, volontà e operatività, aggravate dall'immissione indiscriminata d’elementi politicizzati privi d’ogni conoscenza teorica e pratica dell'Ordine e della sua essenza, non apparivano comunque al mondo esterno, che mantenne un’idea errata del cosiddetto "potere occulto" della Massoneria e la consueta visione pregiudiziale della Massoneria, com’entità storico-politica che degenerava il corretto svolgersi della vita economica e politica della nazione.

Anche le sinistre rinnovarono la loro diffidenza verso la Massoneria. L'antimassoneria della sinistra italiana ebbe origine dalla considerazione che fra la fine dell'ottocento e i primi anni del novecento gli interessi massonici favorirono quelli borghesi e che la Massoneria stessa non era che un'espressione della borghesia, conservatrice, reazionaria e antipopolare. Il rinnovato e negativo interesse della Massoneria da parte delle sinistre tramanda le stesse antiche considerazioni, aggravate inoltre dal sospetto che questa possa essere un paravento d’interessi privati di potere fra nomenclature di diversa origine ideologica. L'ossessione delle famose "liste", che sono diventate nella realtà di fatto liste di proscrizione, dei massoni, deriva dalla ricerca affannosa della sinistra italiana dell'appartenenza massonica dei propri

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stessi membri, da una sindrome, conscia o inconscia, di compromissione della sinistra stessa nelle trame di potere economico e politico.

L'antimassoneria cattolica contiene, in parte, le stesse preoccupazioni. La denuncia ostinata di Lefébre sulla massonicità di parte delle alte sfere vaticane, e sul

complotto diabolico che comprometterebbe lo stesso soglio di S. Pietro ha origine dall'escatologia fatimita e dei suoi misteri, quanto dal rilanciato culto mariologico stesso che vede ossessivamente un pericolo di "impurità" teologica nel sociale (visto come corpo mistico della Chiesa), che dovrebbe essere immacolato o, quantomeno, ripurificato dai pericolosi germi che ne compromettono l'integrità e la salute.

Per i “sedevacantisti” queste pretese impurità comprometterebbero lo stesso equilibrio cosmico, favorirebbero la venuta dell'Anticristo e produrrebbero una catastrofe terribile per l'umanità.

Un’informazione poco verificabile, forse una leggenda, parla di due Logge Massoniche in Vaticano, forse legate al progressismo dei gesuiti degli anni 70/80, denominate “Simbolo” e “Ecclesia”, di rito Emulation e di fondazione da parte delle Logge americane livornesi di Camp Derby.

La Massoneria, avendo avuto - soprattutto in Italia - una nuova visibilità storica alquanto negativa negli anni 80/90, è ritornata a essere considerata quel “Mysterium Iniquitatis” apocalittico che il primo cristianesimo vedeva nella Gnosi.

La riorganizzazione dell'integralismo cattolico, cui abbiamo già accennato, ha il suo volto visibile nella nascita d’Alleanza Cattolica, la cui ideologia si base sul testo di Padre Correa De Oliveira. 7 Rivoluzione e controrivoluzione tradotto da Giovanni Cantoni e da lui presentato con il suo saggio L'Italia fra rivoluzione e controrivoluzione.

La biografia del De Oliveira è stata scritta da Roberto Mattei8, che è inoltre collaboratore del Centro Lepanto, rivista dell’organizzazione Lepanto legata al movimento brasiliano “Tradizione, Famiglia, Proprietà”, in funzione reazionaria, cattolico-tradizionalista e, naturalmente, antimassonica. La caratteristica di questi nuovi gruppi consiste nel rifiuto di ciò che fu il Concilio Vaticano II, e del compromesso fra Chiesa Cattolica e storia, nell’abominio fine ottocento del “modernismo”, che ha prodotto l'accettazione universale dei diritti dell'uomo, della tolleranza politica e religiosa e della laicità e quindi dell’acristianità della comunità sociale.

“Se la rivoluzione è il disordine, la controrivoluzione è la restaurazione dell'ordine. E per ordine intendiamo la pace di Cristo nel Regno di Cristo. Ossia la civiltà cristiana austera e gerarchica, sacrale nei suoi fondamenti, anti-egualitaria e antiliberale”.9

Nelle tematiche di "Alleanza Cattolica" troviamo gli echi delle ideologie antimoderniste ed esoteriche d’autori come René‚ Guénon, Julus Evola, Coomaraswamy, Arturo Reghini, e di quelle di tutti i tradizionalisti "pagani" o sincretisti, che tuttavia fecero della "restaurazione del sacro" un concetto metafisico e non politico. Queste ideologie, di tutto rispetto, sono state messe al servizio della regressione sanfedista a una società fondata sull'ignoranza popolare e sul controllo ecclesiastico della società, un cui l'etica e la morale non derivano dalla natura, ma dalla rivelazione, o meglio, dall’interpretazione che di tale rivelazione può dare l'intermediazione clericale.

Dal 1973 "Alleanza Cattolica", il cui primo foglio è stato un ciclostilato dal titolo Foedus

7 P.Correa De Oliveira, Rivoluzione e controrivoluzione, Cristianità, Piacenza, 1972. 8 Roberto Mattei Il crociato del secolo XX: Plinio Correa De Oliveira, PIEMME, Casale Monferrato, 1996. 9 Cfr. Tradizione, famiglia, proprietà: associazione cattolica o setta millenarista? 1996 e Carlo Alberto Agnoli e Paolo Taufer, TPF: la maschera e il volto. I testi sono disponibili presso il Priorato Madonna di Loreto, Via Mavoncello 24, 47828 Spadarolo di Rimini, Italia, tel./fax 0541-727767-728335.

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Catholicum a cura d’Agostino Sanfratello, pubblica la Rivista Cristianità, il cui livore antimassonico è pari solo alla sua reazionarità politica. La pubblicazione di Cristianità segna l'inizio (1974) di un vasto disegno antiliberale e antimassonico delineato in un Convegno convocato a Genova nello stesso anno, presentato dal Prof. Francisco Elia de Teyada y Spinola in chiave neo-controriformistica. La segreteria del Convegno era presso l'abitazione di Piero Vassallo, redazionalista della Rivista teologica della curia genovese, Renovatio, il che lascia supporre l'avallo del Cardinale Siri. In quest’ambito nasce il braccio armato degli integralisti cattolici, il G.R.I.S. (Gruppo Italiano Ricerca Sette.)10 di cui il Prof. Introvigne fu il celebrato guru, a suo tempo affiancato dalla Prof.ssa Cecilia Gatto Trocchi, docente d’antropologia all'Università di Perugia. Con Cecilia, che ha avuto un tragico destino di suicidio, e che ricordo con affetto, ho avuto delle memorabili diatribe in dibattiti tenuti alle Giubbe Rosse, lo storico caffè letterario fiorentino.

I fini del G.R.I.S. ( ww2.chiesacattolica.it/gris) sono apparentemente quelli di censire le sette occultistiche in Italia, e di "deprogrammare" i giovani da loro plagiati, come da precedenti esperienze americane. In realtà rappresenta l'Intelligence dell'integralismo cattolico, in funzione di contrasto all'espansione dei gruppi protestanti in Italia e, soprattutto, a quella dei Testimoni di Geova, che attualmente rappresentano un forte gruppo religioso in Italia. Ma l'attenzione del G.R.I.S. si rivolge anche a ciò che considera la "setta"massonica. Il maggior testo dell'Introvigne Il Cappello del Mago11, è una magistrale opera che raccoglie un notevole materiale, mai prima consultabile, sugli Ordini iniziatici e sulle sette occultistiche. Questo materiale è consultabile sul sito della CESNUR, l’organizzazione scientifica di Massimo Introvigne, (www.cesnur.org.) Nella parte dedicata alla Massoneria è adottata la faziosa tesi della Massoneria inglese sulla cosiddetta Massoneria di "frangia", che naturalmente è quella non riconosciuta da Londra. Alcune di queste tesi riecheggiano non casualmente le assurde motivazioni del disconoscimento inglese del Grande Oriente d'Italia, e sarebbe interessante esaminare le motivazioni della fallita scissione di De Bernardo nell’ambito dell’operatività antimassonica dell'Opus Dei e di una certa parte del modo anglicano inglese favorevole all'unificazione ecumenica con la Chiesa di Roma.

Accanitamente anti-massonica è l’organizzazione politica Forza Nuova, con forti connotazioni cattolico-integraliste. Interessanti informazioni si possono trovare nel sito internet www.forzanuova.org.

LE PUBBLICAZIONI ANTIMASSONICHE Riviste storiche che hanno cessato la pubblicazione. L'Alfiere – Intervento - La Torre - L'Italiano - Lo Stato12 - Excalibur - Il Rogo - Metapolitica - Civiltà -Il Conciliatore - La Destra - La Quercia - Politeia. Attualmente le Riviste dell'integralismo cattolico antimassonico sono: Cristianità, organo di "Alleanza Cattolica" e del G.R.I.S. Controrivoluzione rivista dell'integralismo fiorentino. Ospita anche comunicati del Movimento neo-

10 Da notarsi che lo statuto del GRIS è stato approvato dalla CEI il 25 settembre 1990. 11 Massimo Introvigne Il Cappello del Mago, Sugar, Milano. 12 (il titolo è stato ripreso attualmente da una rivista della destra, diretta da Marcello Veneziani.)

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borbonico. (Neri Capponi, Franco Cardini, Riccardo Migliori, Pucci Cipriani) Sodalitium organo ufficiale dell’Istituto Mater Boni Consilii, che è una filiazione della Fraternità Sacerdotale San Pio X (fondata da Monsignor Lefébre).Il bollettino, il cui il Direttore responsabile è Don Francesco Ricossa, è distribuito gratuitamente alle diocesi e a chiunque ne faccia richiesta Orion, Rivista d’orientamento politico e non religioso, vicino al “fronte antimondialista”, Edizioni Barbarossa, presso Società Editrice Barbarossa, C.P. 136, 20095 Cusano Milanino (MI) o presso Libreria del Fantastico, Via Plinio 32, 20129 Milano. Loc.tà Carbignano, 36 10020 Verrua Savoia (TO) Sito internet www.plion.it/sodali/somfr.html E-Mail: [email protected]

ALLEGATO:

L’ORGANIZZAZIONE DELL’OPUS DEI

PRELATI

ALTI DIRIGENTI

NUMERARI

SOPRANNUMERARI

COOPERATORI

AGGREGATI

INSCRIPTI

INSCRIPTAE

AUSILIARIE

Gli affiliati all'Opus Dei si dividono fondamentalmente in due categorie di base: i numerari e i soprannumerari. I numerari, che devono essere laureati, si votano al celibato perpetuo e conducano vita comune a piccoli gruppi, separati per sesso e rango sociale.

Gli aggregati e le ausiliarie, non laureati, vivono invece in proprio. I numerari, chiamati a

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compiti direttivi, divengono inseriti. Fra questi sono scelti gli alti dirigenti e i prelati, massimo vertice dell'associazione.

L’attuale prelato dell’Opus Dei è Monsignor J. Echevarría, nato a Madrid il 14 giugno 1932. Segretario del Beato Josemaria Escrivá, fondatore dell’Opus Dei. Successore d'Alvaro del Pontillo, già Segretario Generale. Dal 1981 è consultore della Congregazione per le Cause dei Santi e dal 1995 della Congregazione per il clero. Nel 1983 l’Opus Dei fu eretto in prelatura personale e ne divenne vicario generale della prelatura. Il 20 aprile 1994 fu eletto e poi nominato prelato da Giovanni Paolo II. Il 6 gennaio 1995 fu ordinato vescovo. Informazioni ufficiali della Prelatura dell’Opus Dei si possono trovare nel sito internet www.opusdei.org.

IL LIBRO SEGRETO DELL'OPUS DEI

Il libro segreto dell’Opus Dei è del 1950. Contiene 479 Articoli, che regolano la vita interna dei membri dell’organizzazione. Lo possono consultare solo i più alti dirigenti. Il settimanale L'Espresso ne ha pubblicati, nel 1986, alcuni stralci.

Sentenzia l'articolo 148: "Il dominio del prelato sui numerari (che sono i soci che fanno voto di celibato e vivono in

comunità) è senza limiti.” Liberamente di essi usa Il Prelato, che può quindi imporre l'obbedienza ogni volta che lo ritiene

opportuno. E fini dell'Opus non sono certo soltanto spirituali. Testimonia, infatti, l'articolo 202: “Mezzo peculiare d’apostolato dell'istituzione sono le cariche pubbliche, in particolare quelle direttive." E i soci devono eccellere nel conseguirle: "Gli affiliati all'Opus devono rendere conto non solo delle loro carriere professionali ma anche dei loro stessi programmi di studio o di letture."

Per i giovani non ancora iscritti all’Università, i superiori decidono, infatti, che tipo di cultura specifica devono procurarsi e quale corso di laurea e in quale città.

Anche il più piccolo momento della vita quotidiana del socio non sfugge al controllo dei superiori. I membri dell'Opus sono chiamati a reclutare nuovi adepti, soprattutto tra la classe intellettuale e in particolare:

"tra le persone che, per la cultura di cui brillano, o per le cariche che ricoprono, o per le autorevolezze di cui godono, sono ritenute di grande peso ai fini del servizio che l'opera intende prestare alla società civile" (articolo 116 dello statuto del 1982).

Recita l'articolo55:

"Ogni nuovo membro deve cedere l'amministrazione dei suoi beni a un confratello e prima del vincolo definitivo i numerari sono tenuti a fare testamento dei beni presenti o eventualmente futuri” " (articolo 59).

Le ricchezze messe insieme servono per mantenere i centri e per creare le società ausiliarie nei campi culturali, artistici, finanziari ecc. (vedi articolo 9).

Queste società sono poi governate da numerari fedelissimi senza che compaia traccia d’alcuna

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appartenenza all'Opus. In ogni caso, tutte le società ricadono sotto l'autorità della gerarchia dell'istituzione e ogni cinque anni sono ispezionate (articoli 9 e 75).

Il controllo sulle coscienze dei membri da parte dei superiori dell'Opus è capillare: i soci sono obbligati ogni settimana a confessarsi presso i sacerdoti designati (articolo 263) e ad avere con i superiori un colloquio, chiamato confidentia, sulle proprie vicende più intime (articolo 269) e con la stessa periodicità devono incontrarsi in un cosiddetto circulus brevis, durante il quale denunciano e correggono le loro colpe e quelle dei loro compagni. (articolo 270.) La segretezza è poi una regola di vita. Articolo 190:

"Va celato il numero dei soci; e anzi con gli estranei non si deve parlare di loro". E l'articolo 191: "A nessuno mai si deve rivelare di appartenere all'Opus Dei e non bisogna

nemmeno nominare i nomi degli altri soci". Questo vale non solo all'interno del proprio mondo professionale ma anche all'interno della

propria famiglia naturale. Tutte le eccezioni a questa regola sono regolate dai dirigenti dell'Opus Dei, ai quali spetta indicare chi deve essere segnalato come membro dell'organizzazione.

Con l'articolo 193 si sancisce il segreto anche per le regole interne al governo dell'istituto. Ma l'Opus Dei, che non ha l'obbligo di consegnare ai vescovi della diocesi, dove hanno sede le sue strutture, gli statuti integrali ma soltanto un "summarium" di 26 piccoli articoli, contro i 479 del testo integrale, proclama che non esiste alcun segreto e che gli affiliati godono di piena libertà professionale. Dal 1983 poi l'Opus fornisce ai vescovi un nuovo compendio di 180 articoli, che tacciono su tutte le regole più importanti della vita interna e i giuramenti che vincolano i soci.

UNA TESTIMONIANZA: IO LI CONOSCO BENE

Alberto Moncada, uno dei più importanti teologi spagnoli, ha passato 20 anni come numerario dell'Opus Dei, dalla quale è uscito nel 1969. Dopo avere abbandonato l'organizzazione, Moncada ha insegnato alla Stanford e all’Harvard University negli Stati Uniti ed è oggi uno dei più importanti sociologi spagnoli. Ecco le sue considerazioni sull'Opus Dei.

I suoi due libri "Los Hijos del Padre" e "L'Opus Dei: un’interpretazione" sono considerati i testi più eruditi sull'Opus Dei. Per Moncada non ci sono dubbi: l'Opus Dei è una specie di società segreta, tutta la struttura di potere organizzativa delI'Opus è segreta.

I testi sacri sono segreti, i nomi e il numero dei membri sono segreti. E segreti anche i conti dell'Organizzazione, segreti i soldi che "finiscono nelle banche svizzere, investiti in chissà quali operazioni finanziarie".

E dietro l'attività dell'Opus ci sono alleanze politiche segrete. Moncada non tralascia di ricordare che nel 1969 sotto Franco cinque ministri spagnoli erano dell'Opus.

Intervistato a Madrid nel 1986 da Pietro Calderoni per "L'Espresso" si è dichiarato convinto che l'Opus Dei si sta organizzando per introdurre suoi uomini nei centri di potere della politica cattolica.

Afferma il sociologo spagnolo: "Purtroppo in Italia non si sa ancora molto su cosa sia L’Opus Dei. Io credo che sia in corso

una grossa operazione molto pericolosa per lo stato”. La segretezza d'altronde favorisce il diffondersi di questa istituzione. I suoi libri sacri prescrivono il segreto assoluto. Le leggi nazionali tuttora in vigore sono quelle contenute nelle costituzioni del 1950.

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Nessuno dei numerari non le ha mai lette, tranne un solo Dirigente per ogni paese. Per i membri esiste invece una specie di codice di comportamento interno ed esterno all'Opus.

Le vere leggi segrete dell'Opus però sono le "Note" e gli "Avvisi". Le note sono spedite ogni settimana dalla sede centrale dell'Opus, a Roma, a tutte le strutture nel mondo. Gli affiliati le leggono, ma è loro impedito di tenerle materialmente in mano, per il sospetto che possano farle uscire verso l'esterno. Le note organizzano la vita dei soci, la incanalano, la plasmano, la correggono e la disciplinano.

Un esempio: una nota ordina ai propri soci che i conti correnti non possono essere aperti da una sola persona La logica è semplice: l’Opus non vuole che i propri membri contino su denaro personale, perché tutto deve passare attraverso il controllo dei superiori; un’altra dice che le donne non possano portare i pantaloni, un’altra che i preti dell’Organizzazione non possono parlare con una donna in una stanza chiusa. Un’altra sentenzia impone che chi appartenga all’Opus non può entrare da solo in un negozio per comprarsi un vestito. Ogni tanto nelle sedi dell’Opus Dei arrivano note che indicano i libri vietati, i giornali e le riviste da non comprare. Così molti libri di letteratura sono proibiti e quasi tutti quelli di sociologia.

Tra Paolo VI° e l’Opus Dei, il rapporto era molto teso e risaliva fin dai tempi in cui Montini era Arcivescovo di Milano. Allora appunto Montini negò il permesso per l’apertura di una residenza a Milano.

E quando fu eletto Papa Paolo VI, il Vicario Generale esclamò: “Tutti quelli che hanno votato Montini saranno condannati all’inferno”. Wojtyla invece è stato vicinissimo all’Opus. Per tornare alle note ve n’è una secondo la quale i numerari non devono andare al cinema e

possono vedere la televisione solo dopo aver chiesto il permesso al direttore del centro dove vivono. Quello dell’Opus sui suoi membri è un controllo ossessivo, che, in alcuni casi, può danneggiare

seriamente la salute psichica dei suoi membri. Insomma una droga.

METODI D’ULTERIORE INFORMAZIONE 1 - reperimento e studio dei testi antichi sull'antimassoneria.

Presso la Biblioteca Massonica Toscana si trova un’importante collezione sull'antimassoneria fra fine settecento e primi novecento provenienti dalla donazione del F.llo Simonetti.

(ex-membro della Loggia "Jesus"?) 2 - Fonti bibliografiche e archivistiche presso i fondi comunali e di stato. 3 - Riviste citate, rintracciabili alle Biblioteche Nazionali Centrali. 4 - Direttamente presso le citate organizzazioni. 5 - Da segnalare l’interessante sito internet della Massoneria americana:

[email protected] che ha funzioni sia d‘osservatorio d’anti-massoneria sia di corretta informazione sui pregiudizi anti-massonici. A maggior ragione, sarebbe auspicabile una simile organizzazione anche in Italia.

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NECESSITÀ DI UNA CORRETTA INFORMAZIONE SULL’ANTIMASSONERIA

La presenza di un’antimassoneria diffusa, d’ogni colore religioso o politico, la persecuzione dell'amministrazione regionale e di stato che tende ad ampliare la perdita dei diritti civili dei Fratelli, i pregiudizi ben radicati presso la massa della popolazione, impone la selezione e la formazione di quadri massonici in grado di conoscere e respingere le pulsioni antimassoniche, sia a livello ideologico sia sociale e politico.

La prima operatività di questi auspicati quadri specializzati è naturalmente quella dell’acquisizione di un’informazione culturale, in grado di conoscere profondamente le motivazioni antimassoniche, e di quella sociale, in grado di acquisire una mappa precisa del bosco e del sottobosco antimassonico. La seconda è quella dell'intervento diretto e aperto, attraverso il dibattito in ogni ambito della cultura religiosa, sociale e politica locale.

Una tendenza conservatrice vetero-massonica, ormai quasi obsoleta, tende a perpetuare un isolamento e una riservatezza che la civiltà attuale non permette più, e che non è fra l'altro una caratteristica essenziale della Massoneria universale, aperta alla trasparenza pubblica.

La riservatezza tradizionale nei paesi latini è stata un'imposizione subita e non voluta dalla Massoneria, che ha sopportato carceri e patiboli oggi non più, vogliamo sperare, ipotizzabili.

La volontà di riservatezza massonica nei tempi attuali non può derivare che da due fondamentali motivi: una consuetudine abitudinaria e obsoleta, quanto deplorevolmente romantica, o dal voler far dell'Ordine il paravento personale a compromessi di tipo politico o amministrativo, da sempre indegni e degeneranti dell'Ordine.

Per quanto non sia possibile dimenticare la persecuzione verso i Fratelli più vulnerabili, il mostrare il proprio volto intemerato e il proprio orgoglio massonico nei nostri tempi non è un atto d’eroismo, ma rappresenta l'unica possibilità di sopravvivenza massonica del singolo massone e dell'Ordine stesso. Ogni mezzo individuale dei Massoni, come quello collettivo dell'Ordine dovrebbe essere orientato a questo scopo.

Sappiamo bene, da tanti secoli, che i nostri avversari e nemici saranno sempre con noi, ma anche questi devono sapere che noi saremo sempre con loro.