VALUTAZIONE - LIFE TIB · 2013-01-22 · Cristina Magri Nicola Nasini Segreteria di redazione e...

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VALUTAZIONE 22 Poste italiane S.p.A. Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n.46 – art. 1, comma 1, DCB TS | Semestrale – anno XI – n° 22 luglio-dicembre 2012 – Euro 20,00 Autorizzazione Tribunale di Gorizia n. 314 del 20-12-2001 | In caso di mancato recapito restituire all’ufficio di Udine CPO detentore del conto per la restituzione al mittente previo pagamento resi ISSN 1826-2201 EdicomEdizioni dossier: aree tutelate e protette – seconda parte Rivista della Associazione Analisti Ambientali

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VALUTAZIONE

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EdicomEdizioni

dossier: aree tutelate e protette – seconda parte

Rivista della Associazione Analisti Ambientali

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VALUTAZIONE

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studi e ricerche

Il “ciclo” di gestione dellaperformance: le evidentinovità introdotte dal D.Lgs.150/2009. Le questioni da risolvere per una nuova e buona governabilità

Antonio Saturnino

Viene proposta una traccia per un coerente

ciclo di gestione della performance dal punto

di vista dei metodi da adottare e dei riferimenti

tecnico-scientifici da utilizzare, al fine di non

vanificare i possibili contributi positivi derivabili

per una nuova e buona governabilità pubblica.

Il rischio di vanificazione rischia infatti

di risultare assai elevato in presenza

di dichiarazioni di buoni e ottimi intenti

non coniugati e gestiti attraverso metodi

e strumenti tecnico-scientifici coerenti.

Editoriale

Sergio Malcevschi

Il monitoraggio ambientalenella pianificazione d’areavasta

a cura del gruppo di lavoro su VAS egoverno del territorio dell’AssociazioneAnalisti Ambientali

Le incertezze sul ruolo dell’ente intermedio

permangono. Le funzioni di coordinamento

territoriale ed ambientale sono state

confermate in capo alla provincia dal decreto

di questa estate, ma la prospettiva di una

provincia con organi di secondo livello

non garantisce l’autonomia e autorevolezza

necessari per trattare temi di area vasta

tenendo conto degli effetti cumulativi derivanti

dalle azioni di pianificazione di più comuni.

Questo, lo avevamo già evidenziato sei mesi

fa nel precedente numero della rubrica, pone

seri problemi all’efficacia della valutazione

ambientale strategica. Li pone anche per

il monitoraggio del piano, obbligatorio secondo

le norme, ancora sostanzialmente inattuato.

Le pochissime esperienze di monitoraggio

di piani provinciali ad oggi attivate mostrano

invece interessanti prospettive, ed un possibile

utile effetto traino per l’attivazione del

monitoraggio nella pianificazione comunale.

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dossier: aree tutelate e protette – seconda parte

La connessione ecologica per la biodiversità e il Life TIBin Provincia di Varese: corridoiecologici tra Parco del Ticinoe Parco del Campo dei Fiori

Massimo Soldarini

Uno studio di fattibilità per individuare corridoiecologici tra il Ticino e il Parco RegionaleCampo dei Fiori Parco Regionale è statosviluppato, nel periodo 2008-2010, conl’obiettivo di collegare l’Appennino con le Alpiattraverso il fiume Ticino. Il progetto haidentificato due corridoi che hanno bisogno diinterventi per migliorare il livello di connettività.Un progetto LIFE, finanziato dalla Commissioneeuropea, renderà possibile la realizzazione diquesti interventi nel 2012-2015.

Il Piano della Performance comestrumento di pianificazionestrategica nei parchi nazionali(ex art. 10 del D.Lgs. 150/2009)

Tullio Bagnati

Viene illustrata l’apertura della pianificazione ai processi di trasformazione in una prospettivastrategica con la predisposizione dei piani

della performance. Ciò concerne i mutamentidell’oggetto del piano (il “risultato”) e insiemeall’oggetto cambia la forma del piano (ad esempio con un approccio di tipo problem

setting/managing) e, infine, cambiano le strategie valutative.

La valutazione economica dei servizi ecosistemici e del paesaggio nel ParcoNaturale Adamello Brenta

Massimo De MarchiRocco Scolozzi

Entro la necessità di sviluppare nuoveconoscenze circa il tessuto naturalistico,ambientale e paesaggistico di un parco e sulla sua valutazione entro il binomio valore-vulnerabilità si colloca questo contributo, nel quale sono illustrati una serie di approccialla valutazione monetaria del paesaggio e deiservizi ecosistemici a supporto dell’insiemedegli strumenti decisionali messi a punto dal parco Parco Naturale Adamello Brenta nel periodo 2010-2012.

Introduzione

Tullio Bagnati

Effettuata con il precedente dossier (vedi Valutazione Ambientale n. 21) una disamina critica dei principali strumenti di analisi e valutazione ambientale applicati in ambiti di tutela naturalistica, con questaraccolta di interventi ci si concentra sullasperimentazione di strumenti nuovi, anche di tipo volontario, che attengono sia al campodell’analisi e della valutazione, sia a quello della strumentazione di programmazione e di gestione.

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2 • Valutazione Ambientale 22 / sommario

La certificazione ambientaleEMAS-ISO 14001 nellaesperienza – prima in Europa– del Parco Naturale MontAvic (AO)

Claudio ComoglioAlessandro NotaMassimo Bocca

È illustrata la prima certificazione ambientaleEMAS-ISO14001 di un parco in Europa (ParcoNaturale Mont Avic – AO), a sostegno della larealizzazione di un sistema di gestione ottimaledegli aspetti ambientali connessi alle attivitàsvolte sul territorio del Parco, al fine di ridurrein modo continuativo gli impatti ambientaliindotti in ogni condizione operativa erealizzando, controllando e dimostrando non solo la conformità alle leggi vigenti, ma anche buone prestazioni ambientali.

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Valutazione della perdite dibenefici ambientali derivantidalla costruzione di dighe intorrenti alpini

Ilaria Goio

Obiettivo del lavoro è quello di stimare, in termini

economici, la perdita della capacità di auto-

depurazione del torrente Leno di Vallarsa (Trento),

in conseguenza della costruzione di alcune dighe.

Tale perdita risulta particolarmente rilevante per la

crescente attenzione dedicata a livello normativo e

di opinione pubblica all’inquinamento dell’acqua e

del suolo e perché incide sui costi per introdurre

modalità diverse di depurazione delle acque reflue.

VA&libriRecensioni e segnalazioni

a cura di Claudia Ferluga

Rapporti Ambientali di Organizzazioni

a cura di Silvia Repossi

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Profili Web tra Green e Internet Economy

Sergio MalcevschiRaffaella Alieri

Green economy e Internet economy sono

riconosciuti come pilastri del nuovo modello

di crescita economica e di sviluppo sostenibili

in costruzione. Diventa importante capire

meglio i rapporti reciproci, non solo dal punto

di vista teorico ma anche da quello concreto

delle implicazioni per i soggetti produttivi.

Nell’articolo si richiamano alcune considerazioni

sulle relazioni tra le due aree considerate (web

e green economy), sottolineando il ruolo cruciale

delle parole-chiave nei flussi informativi che

condizionano i processi decisionali.

Linee Guida per la Valutazionedi Impatto Ambientale

a cura di Maria Belvisi

Valutazione Ambientale 22 • 3

VA & Web

Valutazione ambientaleRivista semestrale della

Associazione Analisti Ambientaliwww.analistiambientali.org

Anno XI – n° 22 luglio-dicembre 2012ISSN 1826-2201

Registrazione Tribunale di Gorizian. 314 del 20-12-2001

numero di iscrizione ROC: 8147

Direttore scientifico Sergio Malcevschi

Direttore responsabilePietro Cordara

Comitato Tecnico Scientifico AAATullio BagnatiElsa BazzanoMaria BelvisiGabriele BolliniPietro CordaraPiero GarbelliEliot LaniadoMarcello MagoniNicola NasiniAldo Ravazzi DouvanSergio Malcevschi (Presidente CTS)Antonio SaturninoAlessandro SegaleRenata VillaRenato VismaraMaria Rosa VittadiniMario Zambrini (Presidente AAA)Maria Chiara Zerbi

RedazioneClaudia FerlugaCristina MagriNicola Nasini

Segreteria di redazione e amministrazioneVia I Maggio 117 – 34074 Monfalcone (Gorizia)tel. 0481.484488, fax 0481.485721e-mail: [email protected]

Progetto graficoFerdinando Gottard

Immagini di copertina a cura di Odinea Pamici

EditoreEdicomEdizioni – Monfalcone (Go)www.edicomedizioni.com

Prezzo di copertinaEuro 20,00

Abbonamento annuale2 numeri: Euro 40,00

Distribuzione gratuita ai soci AAA

StampaGrafiche Manzanesi – Manzano (UD)

Distribuzione in libreriaJoo Distribuzione – via F. Argelati, 35 – Milano

La direzione lascia agli autori piena responsabilitàdegli articoli firmati. È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dalla direzione.

In copertinaTreehotel, The bird’s nest – Harads, Svezia.Photo: Peter Lundstrom, WDO – www.treehotel.se

works in progress

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Massimo Soldarini

La rete ecologica

Per poter sopravvivere e riprodursi, tutti gliorganismi necessitano di luoghi adatti alleloro esigenze ecologiche. La disponibilità dicibo, di siti di riproduzione idonei, la struttu-ra della vegetazione, la distribuzione spazialedei diversi habitat utilizzati, la presenza dispecie competitrici o preda e la presenza diindividui conspecifici sono tra i principali fat-tori che determinano l’idoneità di una porzio-ne di ambiente per una determinata specie.Per soddisfare tutte queste esigenze è assaiprobabile che un determinato organismo nelcorso della propria vita debba spostarsi piùvolte alla ricerca delle risorse a lui necessa-rie. Impedire tali movimenti comporta, contutta probabilità, la diminuzione drastica o lascomparsa delle possibilità di sopravvivenzae di riproduzione di un determinato organi-smo. Purtroppo, la progressiva distruzionedegli habitat per cause antropiche e la loroframmentazione hanno di fatto ridotto estesearee naturali continue a “isole di ambiente”circondate da una “matrice” non ospitale.Questo processo, su scala planetaria, hasubito un’accelerazione esponenziale negliultimi decenni ed è la principale causa diestinzioni globali o locali. A questo si som-mano i mutamenti ambientali dovuti ai cam-biamenti climatici per cause antropiche checostituiscono un ulteriore fattore di pressio-ne per numerosi organismi, costretti a spo-starsi per assecondare le dinamiche in atto.In un tale scenario, diventa di fondamentaleimportanza mantenere e/o ripristinare la con-nettività attraverso il paesaggio, in modo dapermettere agli organismi di spostarsi traporzioni di habitat idoneo, grazie ad unaumento generalizzato della permeabilitàdella matrice ambientale, creando così dellereti ecologiche realmente funzionali. L’appli-cazione in concreto del concetto di rete eco-logica porta, inoltre, ad un miglioramentocomplessivo del funzionamento degli ecosi-stemi e quindi dei servizi che questi svolgo-no a favore delle popolazioni umane con con-seguenze di tipo sociale ed economico dovu-

te ad esempio agli effetti sulla pianificazioneterritoriale. Vista la complessità che sotten-de i processi ecologici, non è sufficientestendere solo “su carta” un disegno di reteecologica, ma diventa indispensabile fondar-lo su solide basi di conoscenza della biologiadelle specie che si intendono favorire, elabo-rando modalità normative, di governo del ter-ritorio e di integrazione con le esigenze eco-nomiche e sociali che possano garantirnel’efficacia nel tempo. Su scala nazionale,nonostante l’avvio di iniziative quali la ReteEcologica Nazionale, ancora non emerge unquadro chiaro e unitario dell’idea di rete eco-logica, né conseguentemente dei meccani-smi normativi ed economici che possanofavorirne l’implementazione e l’integrazionecon la pianificazione locale. Ne consegueuna notevole eterogeneità tra le iniziative,anche lodevoli, sin qui intraprese e declinatea scala regionale, provinciale o sin anchecomunale.

La strategia

In questo contesto si inquadrano i progettiideati e condotti da LIPU sin dal 2007 con unsignificativo partenariato istituzionale, chehanno messo in campo un metodo preciso:analisi scientifica, verifica urbanistica, appli-cazioni concrete, comunicazione. La strate-gia che li ha ispirati è però ben più ambizio-

sa: la penisola italiana rappresenta uno scri-gno di biodiversità unico nel continente euro-peo e costituisce un “ponte” naturale tra l’ar-co alpino e il Mediterraneo attraverso lacatena appenninica che la percorre da nord asud. Se gli Appennini e le Alpi conservanoancora un sufficiente grado di naturalità e diconnettività ecologica, ben diversa è lasituazione della Pianura Padana che negliultimi decenni ha conosciuto un’esplosionedemografica e conseguentemente lo svilup-parsi senza sosta di urbanizzazione e infra-strutture. Percorrendo, infatti, l’Appenninoverso nord, oppure scendendo le Alpi versosud, risulta alquanto difficile per le specieanimali attraversare la Pianura Padana senzaessere costretti ad un lungo periplo rappre-sentato dalle Alpi Liguri e Marittime, ciò perla presenza di un vero e proprio “tappo urba-no” rappresentato dalla vasta area fortemen-te urbanizzata che va dal Varesotto allaBrianza, sino a Bergamo e Brescia. In questoterritorio, le uniche, residuali possibilità diconnessione ecologica sono rappresentatedai corridoi fluviali, tutelati da parchi regiona-li o PLIS (Parchi Locali di Interesse Sovraco-munale) (Bogliani et al. 2007). Tra questi ilcorridoio ecologico meglio conservato ècostituito dal comprensorio del Lago Mag-giore e dal Fiume Ticino, suo principale emis-sario. Questi due corpi idrici con le aree natu-rali ad essi adiacenti connettono la Svizzerae le Alpi al Po attraverso la pianura, giungen-

30 • Valutazione Ambientale 22 / dossier / aree tutelate e protette – seconda parte

Ecological connection for biodiversity and the TIB Life project in Varese Province:

ecological networks between Ticino Park and Campo dei Fiori Park

A feasibility study for identifying ecological corridors between Ticino Regional Park and

Campo dei Fiori Regional Park was developed in 2008-2010, with the aim of connecting the

Apennines with the Alps through the Ticino river. The project identified two corridors that

need interventions for improving the level of connectivity. A LIFE project, financed by the

European Commission, will make it possible to realize these interventions in 2012-2015.

Parole chiave: rete ecologica, analisi naturalistica e urbanistica di corridoi ecologici,

contratto di rete, dalla fase teorica all’implementazione

Key words: ecological network, naturalistic and urban planning analysis, network

agreement, from theory to practice

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La connessione ecologica per la biodiversità e il Life TIB in Provincia di Varese: corridoi ecologici tra Parco del Ticino e Parco del Campo dei Fiori

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do sino all’Oltrepò pavese e quindi all’Appen-nino. Per queste ragioni, si ritiene significati-vo menzionare brevemente anche il progetto“Parchi in Rete”, realizzato nella limitrofa pro-vincia del Verbano Cusio Ossola, per le ana-logie ed affinità che presenta con quanto rea-lizzato nel Varesotto. Il progetto “Parchi inrete” è stato realizzato negli anni 2009-2011(a cura di LIPU, Provincia del VCO, ParcoNazionale Val Grande, Parchi e Riserve delLago Maggiore, Parco Naturale Alpe Veglia eAlpe Devero, Riserva Sacro Monte di Ghiffa,Riserva Sacro Monte di Domodossola, con ilcontributo di Fondazione Cariplo) con l’obiet-tivo principale di definire con elevato detta-glio cartografico la Rete Ecologica Provincia-le (REP). Nell’ambito di tale progetto sonostati condotti studi e ricerche che hanno por-tato alla redazione di relazioni e cartografie didettaglio aventi come temi: Aree prioritarieper la biodiversità; Carta della connessioneecologica – parte naturalistica; Carta dellaconnessione ecologica – parte urbanistica.

La Rete Ecologica Regionale della

Lombardia

Nel territorio lombardo la superficie di areeprotette regionali è pari a oltre 530.000 etta-ri (quasi un quarto del territorio regionale) equella ricadente in siti Rete Natura 2000 èpari a circa 372.000 ettari (il 15% del territo-rio regionale, in buona parte sovrapponente-si con le aree protette regionali). Malgradociò, molte aree protette, soprattutto in ambi-to planiziale e collinare, sono delle “isole” cir-condate da una matrice non idonea per laconservazione della biodiversità. In particola-re, il progetto di mappatura delle Aree Priori-tarie per la Biodiversità (Bogliani et al. 2007,2009a) e quello successivo di definizionedella Rete Ecologica Regionale (RER) (Boglia-ni et al. 2009b) hanno fornito un chiaro qua-dro dell’attuale “stato dell’arte” per quantoconcerne il livello di naturalità del territoriolombardo permettendo di definire un sistemadi connessione a scala regionale tra aree

naturali dal quale è emerso come frazioniconsistenti di territorio, aventi rilevante valo-re in termini naturalistici, restano escluse daiconfini delle aree protette. Le Aree Prioritarieper la Biodiversità e la RER sono state appro-vate con D.G.R. n. 8/10962 del 30 dicembre2009. La RER è stata successivamente pub-blicata su un’edizione speciale del BURL (n.26 del 28 giugno 2010) contenente il docu-mento “Rete Ecologica Regionale e program-mazione territoriale degli enti locali”, la rela-zione di descrizione della Rete EcologicaRegionale, le schede descrittive dei settoridella RER corredate dalla cartografia di riferi-mento formato A4 in scala 1:75.000 e lecarte dei settori formato A1 in scala1:25.000. La RER è stata altresì individuataquale “Infrastruttura prioritaria” nell’ambitodel nuovo Piano Territoriale Regionale (PTR)della Lombardia approvato con DCR n. 951del 19/01/2010 e nel corso del 2011 ha trova-to specifico riferimento legislativo con l’inte-grazione effettuata alla L. R. 86/83 sulle areeprotette tramite la L.R. 12 del 4 agosto 2011,che aggiunge alla sopra citata L.R. 86/83 ilnuovo Art. 3-ter (Rete Ecologica Regionale).

Il Progetto “La Connessione Ecologica

per la Biodiversità”

Nel corso del biennio 2008-2009 LIPU e Pro-vincia di Varese, grazie a un finanziamento diFondazione Cariplo, hanno realizzato il pro-getto “Natura2000VA”, focalizzato soprattut-to sulla tutela dei principali ecosistemi pre-senti nel settore centrale del Varesotto. Tra leazioni previste nell’ambito del progetto vi erala realizzazione di uno studio per la definizio-ne di una “Carta della Connessione ecologicatra i Siti Natura 2000 della Provincia di Vare-se”, che ha portato all’individuazione dellearee sorgente di biodiversità, dei corridoiecologici di connessione e dei varchi, ovverorestringimenti di habitat naturali o semi-naturali la cui chiusura comporta un rischiodi interruzione della continuità ecologica.Dallo studio è emerso in particolare comesiano individuabili due principali corridoi eco-logici che collegano Ticino e Campo dei Fiori,uno localizzato a est del lago di Varese e unsecondo a ovest dello stesso. Da tali pre-messe è scaturita la necessità di effettuareuno studio più approfondito che analizzasse

A pagina 28, Parco Naturale Regionale della Maremma. Foto di Tullio Bagnati.

Figura 1. Lago di Varese, sullo sfondo le Alpi di Marco Tessaro.

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con maggiore dettaglio dal punto di vistanaturalistico, ma anche tecnico-progettuale,urbanistico e sociale, la possibilità di sotto-porre a tutela gli ambienti naturali e semi-naturali che costituiscono i corridoi nonchéla fattibilità di interventi di deframmentazionee di miglioramento dello stato di conserva-zione dei varchi. Tale progetto ha ricevuto ilcontributo finanziario di Fondazione Cariploin quanto considerato un esempio ottimale dimetodologia da utilizzare per giungere all’ap-plicazione concreta della RER lombarda ascala locale, secondo un modello operativosuccessivamente esportabile in altre realtàregionali. Ha preso dunque avvio il progetto“La connessione ecologica per la biodiversi-tà”, coordinato da Provincia di Varese e LIPUe realizzato con la collaborazione di IdrogeaServizi srl, Studio Bertolotti, FondazioneLombardia per l’Ambiente, Fondazione ReteCivica Milano. Obiettivi del progetto erano:favorire il mantenimento, il miglioramento ela deframmentazione di corridoi ecologici di

connessione tra Ticino e Campo dei Fiori alfine di garantire la possibilità di ricambio e dimovimento di individui e di risorse biologichenecessari al mantenimento in buono stato diconservazione di specie e habitat; identifica-re e sperimentare l’iter e gli strumenti politi-co-amministrativi per la realizzazione di ini-ziative simili su tutto il territorio lombardo,fornendo alle Amministrazioni locali gli stru-menti operativi per interventi futuri; sensibi-lizzare la popolazione locale e le pubblicheAmministrazioni sul concetto di Rete Ecolo-gica e sulla sua rilevanza per la tutela dellabiodiversità nell’ambito della pianificazioneurbanistico-territoriale.

Metodologia

Come si è detto, l’area di studio coincide coni due “Corridoi ecologici primari”, con svilup-po nord-sud che permettono la connessioneecologica tra il Campo dei Fiori ed il fiume

Ticino, individuati nell’ambito del progetto“Natura2000VA” con le denominazioni “Cor-ridoio Ovest” e “Corridoio Est”, localizzati nelsettore centrale del provincia di Varese, incorrispondenza della fascia delle collinemoreniche ed estesi rispettivamente percirca 27 chilometri sul lato ovest includendoil territorio di 19 Comuni, e per 32 chilometri,nel lato est che comprende 23 Comuni, perun totale di 38 Comuni coinvolti.

Analisi vegetazionale

La vegetazione rappresenta il supporto fisicoprimario e indispensabile per l’esistenza e iltransito della fauna. Le sue caratteristiche, siain termini di composizione che di strutturaspaziale, e la sua distribuzione costituisconopertanto elementi imprescindibili per l’indivi-duazione e la definizione dei corridoi ecologici.Da qui l’esigenza di analizzarne i caratteri piùsignificativi funzionalmente agli obiettivi delprogetto, nonché di valutarne la qualitàambientale su tale base. Per quest’ultima ana-lisi sono stati utilizzati alcuni parametri riferibi-li a criteri di carattere floristico e vegetaziona-le, ad aspetti paesaggistici e alla presenza diattività antropiche, è stato inoltre analizzato lostato di uso del suolo per un’ampiezza di 250m su entrambi i lati del varco stesso.Per ogni varco, ove le caratteristiche del ter-ritorio lo esigevano, sono stati progettatiinterventi di riqualificazione della vegetazio-ne esistente, con particolare riferimento allecenosi boschive, attraverso la realizzazionedi collegamenti in grado di garantire unamaggiore continuità alla copertura arboreo-arbustiva. Infine, è stata redatta un’analisi ecologica delpaesaggio consistita nell’applicazione di tec-niche di indagine della struttura del mosaicoambientale finalizzata all’individuazione dellecaratteristiche intrinseche dei singoli habitatpresenti, dell’interazione sinergica dei princi-pali fattori ecologici in gioco e delle condizionioggettive degli habitat stessi nell’ambito del-l’area di ogni varco. Sono stati individuati due

Figura 2. La Palude Brabbia, sullo sfondo il massiccio del Campo dei Fiori. Foto di Massimo Soldarini.

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Individuazione delle tipologie di inter-

venti di deframmentazione e analisi

della fattibilità tecnica

Grazie a sopralluoghi congiunti (esperti tecni-ci, naturalisti e urbanisti) in corrispondenzadei varchi classificati come necessitanti diinterventi di deframmentazione, all’analisi deidati emersi dagli studi naturalistici svoltinonché ad un approfondimento bibliografico

sulle tecniche di deframmentazioni utilizzatein contesti analoghi, sono stati definiti gliinterventi necessari a garantire o ripristinarela connettività. La verifica di fattibilità tecni-ca di queste opere ha compreso: le verifichepresso gli enti gestori delle reti viarie in meri-to al tipo di intervento ammesso, alle moda-lità di realizzazione ed il loro coinvolgimentonelle scelte progettuali; le verifiche con glienti gestori delle aree protette per gli inter-

parametri principali, quantificabili e indicizza-bili in termini relativamente semplici, ovverol’eterogeneità spaziale e l’ecotonalità. Da que-sti indici e dall’analisi dell’ecomosaico (riparti-zione % del territorio in funzione delle tipologiedi uso del suolo considerate) è emerso ancheil grado di idoneità delle aree dei varchi a sup-portare la funzionalità dei corridoi.

Studio dell’avifauna nidificante

Lo studio ha preso il via con la consultazionedi materiale bibliografico, documenti tecnicie altro materiale preesistente relativo all’avi-fauna nidificante nell’area di studio, al fine didefinire un quadro pregresso relativo allespecie presenti nei due corridoi. Sono state,inoltre, selezionate alcune specie di uccelliparticolarmente significative in ottica di con-nessione ecologica, definite “specie focali”che sono state monitorate in manieracostante durante il progetto grazie alla meto-dologia dei “punti d’ascolto” su tutto il terri-torio dei corridoi.

Studio dei mammiferi di medie dimen-

sioni

L’indagine si è concentrata prevalentementesui varchi identificati come “prioritari”, ovve-ro dove sono presenti situazioni in cui la per-meabilità ecologica è compromessa ominacciata da interventi antropici. Lo studiosi è articolato nella misurazione di variabiliambientali potenzialmente importanti neldefinire la qualità dell’habitat ed il grado dinaturalità delle aree per la teriofauna (mam-miferi di piccola e media taglia), nella valuta-zione dell’idoneità faunistica del territorioattraverso informazioni bibliografiche pre-gresse e nella formulazione di modelli d’ido-neità ambientale per le specie di mammiferidi medie dimensioni ed infine nell’analisi deiflussi faunistici attraverso il monitoraggio deivarchi mediante dispositivi automatici diripresa.

Figura 3. Area di studio in grigio chiaro, in bianco il Corridoio Est e in nero il Corridoio Ovest.Elaborazione cartografica a cura di Fondazione Lombardia per l’Ambiente.

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venti all’interno di esse; le verifiche per gliinterventi in prossimità di alvei fluviali pressola Regione Lombardia (rete idrografica pri-maria) e presso i Comuni di competenza(reticolo idrografico minore); una prima veri-fica dei vincoli di natura ambientale; la verifi-ca in sito di cantierabilità delle opere e deiprincipali permessi necessari; la verifica insito, anche con indagini dirette, delle caratte-ristiche di suolo e sottosuolo al fine di esclu-dere condizioni geologiche ostative alla rea-lizzazione delle opere; l’analisi idraulica preli-minare necessaria per gli interventi lungocorsi d’acqua; il computo metrico estimativopreliminare.

Analisi della fattibilità urbanistica

L’analisi della situazione urbanistica è statadivisa in due momenti: l’approfondimentodella situazione dei varchi critici e una decli-

nazione a scala utile alla pianificazione loca-le (1:2.000) del tracciato dei corridoi. Perl’analisi dei varchi critici sono state verifica-te, dal punto di vista strettamente urbanisti-co, le opere proposte per il loro mantenimen-to o per la loro deframmentazione (es. sotto-passi e sovrappassi stradali). In questosecondo caso è stato condotto un approfon-dimento circa la fattibilità degli interventi inrapporto alla normativa urbanistica vigente ascala comunale, l’analisi di eventuali vincoliurbanistici nonché dell’assetto delle proprie-tà delle aree interessate. Per la declinazionedei corridoi a scala comunale si è procedutoad incontri con tutte le amministrazioni inte-ressate nei quali si è confrontata la cartogra-fia prodotta dalla studio naturalistico con iPiani di Governo del Territorio vigenti o infase di redazione in modo da armonizzare ilpiù possibile i due strumenti e rendere laperimetrazione dei corridoi ecologici facil-mente recepibile dagli strumenti urbanistici.

Analisi politico-sociale

L’analisi delle caratteristiche socio-economi-che del contesto preso in considerazione èrisultata fondamentale per l’attività di pianifi-cazione e progettazione di un disegno cosìcomplesso. Attraverso l’analisi e la compara-zione di dati e di indicatori si è cercato di farluce sugli orientamenti socio-economicidella popolazione presa in esame nonché suquelle che saranno le tendenze di sviluppoeconomico e sociale.

Processo partecipativo

Parallelamente alle attività di studio naturali-stico e di verifica tecnica e urbanistica, perl’intera durata del progetto, è stato condottoun percorso partecipativo che ha visto ilcoinvolgimento di Comuni, enti gestori dellearee protette, associazioni ecc., operantinelle aree comprese nei corridoi e necessariad assicurare la sostenibilità e la realizzazio-ne del progetto stesso. Il processo si è arti-colato in incontri partecipativi durante i qualisi sono andati definendo, in particolare, ilruolo e i contributi da richiedere alle variecategorie di attori del territorio invitate a par-tecipare. L’esito di maggior interesse del pro-cesso partecipativo è rappresentato dall’indi-viduazione di un documento condiviso cheper affinità di obiettivi e struttura sarà unatrasposizione del “Contratto di Fiume”, giàattivato in numerosi contesti territoriali dellaLombardia. Questo strumento, chiamato“Contratto di Rete”, mutua dal Contratto diFiume l’obiettivo primario di miglioramentoambientale in un contesto locale nonchécoerente dal punto di vista ecosistemico e lametodologia della programmazione negozia-ta e condivisa del territorio tesa al raggiungi-mento di un assetto duraturo nel tempo. IlContratto di Rete (CdR) fa riferimento in par-ticolare alle finalità della Convenzione euro-pea del Paesaggio e soprattutto delle Diretti-ve Uccelli (2009/147/CEE) e Habitat(92/43/CEE). È quindi da intendere come la

Figura 4. Capriolo ripreso da fototrappola tra i comuni di Somma Lombardo e Vergiate di FondazioneLombardia per l’Ambiente.

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Valutazione Ambientale 22 • 35

sottoscrizione di un accordo di pubblica utili-tà finalizzato alla riqualificazione ambientaleattraverso la deframmentazione del territorio.Essendo il CdR un documento che può richie-dere molto tempo per essere analizzato econdiviso, si è proceduto con un iter in duepassaggi: il primo, già conclusosi, ha previ-sto la firma di un protocollo “Verso il Contrat-to di Rete” contenente gli impegni prelimina-ri e precauzionali ed il secondo, in fase diimplementazione, porterà alla firma del CdRvero e proprio. Il documento “Verso il Con-tratto di Rete”, in particolare, sancisce l’im-pegno delle amministrazioni sottoscrittrici agettare le basi per la condivisione di unostrumento organico che detti le norme ditutela del segmento territoriale interessato.L’adesione al documento “Verso il Contrattodi Rete” non prevede impegni finanziari pergli enti sottoscrittori e, sotto il profilo territo-riale-urbanistico, postula unicamente l’as-sunzione degli impegni di salvaguardia gene-ralizzata, a protezione degli spazi della reteecologica sancita dal documento stesso. Ildocumento “Verso il Contratto di Rete” èstato sottoscritto in data 28 febbraio 2011da 32 dei 38 Comuni interessati dai corridoiecologici, dal Parco lombardo della Valle delTicino, dal Parco del Campo dei Fiori, dallaProvincia di Varese, dalla Fondazione Cariplo,dalla LIPU, dalla Fondazione RCM e dallaFondazione Lombardia per l’Ambiente.

Il progetto Life + “TIB – Trans Insubria

Bionet”. Connessione e miglioramento

di habitat lungo il corridoio ecologico

insubrico Alpi – Valle del Ticino

Il progetto “TIB – Trans Insubria Bionet” èstato approvato dalla Commissione Europeanell’ambito del bando 2010 del programmaLife + Natura e nasce dagli studi svolti nelcorso del progetto “La connessione ecologi-ca per la Biodiversità”. L’ente beneficiario ecoordinatore è la Provincia di Varese e ibeneficiari associati sono LIPU e RegioneLombardia, co-finanziatore è Fondazione

Figura 5. Varco V8 in Comune di Biandronno, rimangono pochi boschetti e prati minacciatidall’avanzata di un’area industriale e frammentati da una strada provinciale. Dietro il capannone, sullo sfondo, il massiccio del Campo dei Fiori. Foto di Massimo Soldarini.

Tabella 1

CORRIDOIO OVEST

Angera

Azzio

Bardello

Besozzo

Biandronno

Brebbia

Bregano

Cadrezzate

Cocquio-Trevisago

Gavirate

Golasecca

Malgesso

Mercallo

Orino

Sesto Calende

Somma Lombardo

Taino

Travedona-Monate

Vergiate

CORRIDOIO EST

Vergiate

Biandronno

Ternate

Besnate

Arsago Seprio

Somma Lombardo

Azzate

Barasso

Bodio Lomnago

Buguggiate

Casale Litta

Casciago

Cazzago Brabbia

Comerio

Crosio della Valle

Daverio

Galliate Lombardo

Mornago

Gavirate

Varese

Inarzo

Luvinate

Varano Borghi

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36 • Valutazione Ambientale 22 / dossier / aree tutelate e protette – seconda parte

Cariplo. Sostengono il progetto: 35 Comuni,2 Parchi Regionali Lombardi (Ticino e Campodei Fiori), 2 Ordini professionali della Provin-cia di Varese (Architetti e Ingegneri), BirdLi-fe Europa e European Foundation Centre. Ilprogetto ha preso il via nel mese di ottobre2011 e si concluderà nel mese di dicembredel 2015. Gli obiettivi principali del progettopossono essere riassunti come segue:1. Contrastare la perdita di biodiversità cau-sata dalla frammentazione del territorio, cosìcome dal degrado e dalla distruzione deglihabitat, attraverso il miglioramento della fun-zionalità del corridoio ecologico che connet-te la bioregione alpina con la bioregione con-tinentale nel tratto padano-insubrico com-preso tra Valle del Ticino e Prealpi varesotte;2. Ripristinare la connettività nord-sud trabioregione alpina e bioregione continentaleper specie target a diversa mobilità, comple-tando il corridoio ecologico naturale traParco del Ticino e Parco del Campo dei Fiori;3. Incrementare la funzionalità dei varchi cri-tici individuati lungo il corridoio ecologico;

4. Migliorare, ove opportuno, lo stato di con-servazione dei siti Natura 2000 e di altre areeprotette o meritevoli di tutela nell’ambito delcorridoio ecologico;5. Integrare le esigenze della pianificazioneterritoriale generica con le esigenze di salva-guardia della biodiversità e di coerenza dellaRete Natura 2000, rafforzando gli obiettiviecologici nella pianificazione territoriale dilivello comunale, provinciale e regionale;6. Contrastare la diffusione di specie esoti-che invasive attraverso interventi strategicidi miglioramento ambientale;7. Aumentare la consapevolezza delle istitu-zioni attraverso la disseminazione dei risulta-ti, circa la stringente necessità di interventisistemici a favore della connettività su largascala e favorire una cultura del riconosci-mento del valore intrinseco del capitale natu-rale e dei servizi eco sistemici da esso forni-ti nei confronti della comunità di riferimento.Le principali azioni previste dal progetto sonole seguenti:Azioni finalizzate al superamento delle infra-

strutture (deframmentazione – specie target:

animali a vagilità medio-alta):

• sottopassi per anfibi e animali di piccola-media taglia realizzati con la tecnica dellospingi tubo e con moduli scatolari;

• miglioramento di sottopassi esistenti;• interventi di miglioramento sui passaggidei corsi d’acqua sotto ponti a luce stretta.Azioni di miglioramento della qualità ambien-

tale (specie target: animali a scarsa vagilità)

per ricreare o migliorare gli habitat delle spe-

cie target con i seguenti interventi:

• creazione di piccole zone umide e riapertu-ra di aree già esistenti ma in fase di inter-ramento;

• realizzazione di tratti di muri a secco (circa500 m) per favorire la presenza di rettili eanfibi;

• interventi su alberi esotici di particolare pro-blematicità nel contesto del progetto (Plata-

nus hybrida, Ailanthus altissima, Prunus

serotina, Quercus rubra e Populus hybrida),trasformandoli in legno morto e in microha-bitat per la fauna legata a questi ambienti;

• creazione di log pyramids (approfondimentoverticale nel terreno di 5-6 tronchi del diame-tro di 15-20 cm e della lunghezza di 2 metricirca) in bosco per aumentare i siti idonei allafauna invertebrata legata al legno morto;

• piantumazione di 350 nuovi esemplari diSalice bianco (Salix alba) da gestire acapitozzo.

Azioni volte a contrastare la diffusione di

specie esotiche invasive

Sperimentazione di diverse tecniche di con-trollo di idrofite esotiche invasive dai corpiidrici dell’area di progetto, quali Nelumbo

nucifera (Fior di Loto) e Ludwigia grandiflora.Azioni di sensibilizzazione e azioni volte a raf-

forzare l’integrazione tra la pianificazione ter-

ritoriale e le esigenze di salvaguardia della

biodiversità

Il progetto prevede uno specifico Piano dicomunicazione indirizzato al coinvolgimento,con diversi mezzi, di esperti in campo ambien-tale, anche attraverso il coinvolgimento degliordini professionali, politici, amministratorilocali, insegnanti, giornalisti e cittadini.

Figura 6. Varco V42 in Comune di Cadrezzate, interrotto da una strada provinciale ad alta percorrenza,ubicato al confine ovest del corridoio sarà interessato dalla creazione di un sottopasso grazie al LifeTIB. Foto di Massimo Soldarini.

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Ringraziamenti

Per la disponibilità e la collaborazione, l’auto-re ringrazia Claudio Celada, Fabio Casale,Federica Luoni, Elena Rossini.

Sitografia

2008-2009 Natura 2000 VA – Centro di promozionedella rete Natura 2000 in provincia di Varese (a cura diLIPU e Provincia di Varese, con il contributo di Fonda-zione Cariplo) www.lipu.varese.it 2009-2011 Parchi in rete – Definizione di una rete eco-logica nel Verbano Cusio Ossola basata su Parchi,Riserve e siti Natura 2000 (a cura di LIPU, Provincia delVCO, Parco Nazionale Val Grande, Parchi e Riserve delLago Maggiore, Parco Naturale Alpe Veglia e AlpeDevero, Riserva Sacro Monte di Ghiffa, Riserva SacroMonte di Domodossola, con il contributo di FondazioneCariplo) www.reteparchivco.it 2009-2012 La connessione ecologica per la biodiversi-tà (a cura di Provincia di Varese, Regione Lombardia,LIPU, con il contributo di Fondazione Cariplo) http://bio-diversita.provincia.va.it 2010 Studio di fattibilità per l’istituzione del PLIS Valledella Bevera (a cura di Comuni di Varese, Arcisate,

Cantello, Malnate, Induno Olona e Viggiù, LIPU, con ilcontributo di Fondazione Cariplo) http://www.comu-ne.varese.it http://www.plisbevera.it 2011-2015 LIFE10 + NAT IT000241 TIB Trans InsubriaBionet – Connessione e miglioramento di habitat lungoil corridoio ecologico Insubrico Alpi – Valle del Ticino (acura di Provincia di Varese, Regione Lombardia, LIPU,con il contributo di Fondazione Cariplo) www.lifetib.it

Bibliografia

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Varese – Analisi Urbanistica. Studio Bertolotti e LIPU –BirdLife Italia. Relazione tecnica non pubblicata.Bertolotti P., Raitè S., 2011. Parchi in rete – Definizione

di una rete ecologica nel Verbano Cusio Ossola – Ana-

lisi Urbanistica. Studio Bertolotti e LIPU – BirdLife Ita-lia. Relazione tecnica non pubblicata.Bionda R., Mosini A., Pompilio L., Bogliani G., 2011a. Aree

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Bionda R., Mosini A., Pompilio L., Bogliani G., 2011b.Parchi in rete – Definizione di una rete ecologica nel

Verbano Cusio Ossola basata su Parchi, Riserve e siti

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Pianura Padana Lombarda. Fondazione Lombardia perl’Ambiente e Regione Lombardia, Milano.Bogliani G., Bergero V., Brambilla M., Casale F., Crovet-to M. G., Falco R., 2009a. Aree prioritarie per la biodi-

versità nelle Alpi e Prealpi lombarde. Fondazione Lom-bardia per l’Ambiente e Regione Lombardia, Milano.Bogliani G., Bergero V., Brambilla M., Casale F., Crovet-to M.G., Falco R., Siccardi P., 2009b. Rete Ecologica

Regionale. Fondazione Lombardia per l’Ambiente eRegione Lombardia, Milano.Casale F. & Brambilla M., 2008. Una carta di connessio-

ne ecologica tra i siti Natura 2000 della provincia di

Varese. Fondazione Lombardia per l’Ambiente e LIPU –BirdLife Italia. Relazione tecnica non pubblicata.

Massimo Soldarini

Monitoring Manager Life TIB – LIPU – BirdLife Italia

[email protected]

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – Monte Brancastello (2.385 m). Foto di Tullio Bagnati.