Valutazione di ecotipi piemontesi di ... - Provincia di Torino · (*) CRAB Centro di Riferimento...

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1 Valutazione di ecotipi piemontesi di mais da polenta in coltivazione biologica 1 S pagnolo S andr a (*) - Pinna Massimo (*) - Gamba Ursula (*) - Z accar a P at r izia (*) - Possetto Dario (**) - Valot i P aolo (***) ___________________________________________________________ I NT R ODU Z I ONE Punto fondamentale delle produzioni biologiche è rappresentato dalla tutela delle biodiversità e dal recupero di specie ed ecotipi caratteristici del territorio; questi spesso risultano i meglio adattati alle condizioni ambientali del luogo e di conseguenza i più tolleranti nei confronti di avversità e stress di origine abiotica. Le caratteristiche di rusticità sono indispensabili per la coltivazione in biologico. Bisogna altresì considerare come l’abbinamento della tipicità e dei metodi di produzione biologica consenta di ottenere prodotti con un elevato valore aggiunto che possono perciò rappresentare una fonte di reddito alternativa per alcune zone agricole svantaggiate. I l mais da polenta ha rappresentato una risorsa importante nell’alimentazione delle popolazioni locali, ma, con l’avvento degli ibridi, molte varietà sono state confinate ad aree marginali e corrono il rischio di scomparire. Numerose associazioni sono già nate in questi anni con lo scopo di tutelare le produzioni tipiche del territorio. Lo stesso intento, ma limitatamente alla coltura del mais, è all’origine delle attività di recupero e valorizzazione del patrimonio degli ecotipi di mais ad uso alimentare avviate nel 2002. 1 Lavoro eseguito con contributo della Regione Piemonte e della Provincia di T orino (*) CRAB Centro di Riferimento per l’Agricoltura Biologica - Provincia di T orino Via S. Vincenzo 48 –10060 Bibiana (T O) (**) Scuola Malva Arnaldi Via S. Vincenzo 48 –10060 Bibiana (T O) (***) I stituto Sperimentale per la Cerealicoltura sez. di Bergamo Via Stezzano 24- 24126 Bergamo

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Valutazione di ecot ipi piemontesi di mais da polenta in colt ivazione

biologica1

Spagnolo Sandra(∗) - Pinna Massimo(∗) - Gamba Ursula(∗) - Zaccara Pat r izia (∗) -Posset to Dar io (∗∗) - Valot i Paolo (***)

_________ ______ ________________ ______ ______________________

I NT R ODUZ I ONE

Punto fondamentale delle produzioni biologiche è rappresentato dalla tutela delle biodiversità

e dal recupero di specie ed ecotipi caratteristici del territorio; questi spesso risultano i meglio

adattati alle condizioni ambientali del luogo e di conseguenza i più tolleranti nei confronti di

avversità e stress di origine abiotica. Le caratteristiche di rusticità sono indispensabili per la

coltivazione in biologico. Bisogna altresì considerare come l’abbinamento della tipicità e dei

metodi di produzione biologica consenta di ottenere prodotti con un elevato valore aggiunto

che possono perciò rappresentare una fonte di reddito alternativa per alcune zone agricole

svantaggiate.

I l mais da polenta ha rappresentato una risorsa importante nell’alimentazione delle

popolazioni locali, ma, con l’avvento degli ibridi, molte varietà sono state confinate ad aree

marginali e corrono il rischio di scomparire.

Numerose associazioni sono già nate in questi anni con lo scopo di tutelare le produzioni

tipiche del territorio. Lo stesso intento, ma limitatamente alla coltura del mais, è all’origine

delle attività di recupero e valorizzazione del patrimonio degli ecotipi di mais ad uso

alimentare avviate nel 2002.

1 Lavoro eseguito con contributo della Regione Piemonte e della Provincia di T orino (∗) CRAB Centro di Riferimento per l’Agricoltura Biologica - Provincia di T orino Via S. Vincenzo 48 –10060 Bibiana (T O) (∗∗) Scuola Malva Arnaldi Via S. Vincenzo 48 –10060 Bibiana (T O) (∗∗∗) I stituto Sperimentale per la Cerealicoltura sez. di Bergamo Via Stezzano 24- 24126 Bergamo

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Finalità ed obiett ivi

Gli obiettivi principali della sperimentazione sono:

¬ tutela e valorizzazione di ecotipi di Zea mays tradizionali del Piemonte;

¬ loro caratterizzazione morfologica e agronomica;

¬ determinazione dell’attitudine alla trasformazione per uso alimentare;

¬ verifica dei livelli produttivi per ciascun ecotipo;

¬ definizione delle tecniche ottimali di produzione biologica;

¬ individuazione degli ecotipi più interessanti quali alternative in aree agricole

marginali;

¬ valutazione qualitativa delle produzioni ottenute.

Mater iali e metodi

Nella prima fase del programma, si è ricercato, sul territorio regionale, del materiale di

partenza riconducibile ad ecotipi considerati come tradizionali nella coltura maidicola in

Piemonte. Presso alcuni agricoltori che continuavano a destinare una piccola superficie di

terreno alla coltivazione delle vecchie varietà di mais locale per uso famigliare, sono state

ritrovate le sementi riconducibili ai seguenti ecotipi: Pignoletto giallo (Alpignano), Pignoletto

rosso (Valperga) e Ottofile (Alba).

L’I stituto Sperimentale per la Cerealicoltura di Bergamo ha ulteriormente fornito il seme

relativo al Nostrano dell’I sola, coltivato tradizionalmente nella zona di Saluzzo, ed un ibrido di

riferimento necessario per i confronti di campo, siglato FM 802.

Allest imento dei campi

La sperimentazione è stata svolta su cinque appezzamenti situati presso il Centro di

Riferimento per l’Agricoltura Biologica di Bibiana. I campi sono stati dislocati ad una distanza

minima di 300 metri uno dall’altro e da altre colture di mais per evitare inquinamenti

derivanti da impollinazioni incrociate ed assicurarsi materiale riproduttivo utilizzabile anche

nell’anno seguente.

Parallelamente sono stati allestiti presso l’I stituto Sperimentale per la Cerealicoltura di

Bergamo analoghi campi per la coltivazione degli stessi ecotipi allo scopo di produrre

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semente in purezza, procedendo all’isolamento delle infiorescenze prima della fioritura, e per

l’individuazione delle caratteristiche varietali.

La semina dei cinque ecotipi, presso il Centro, è stata eseguita il 14 maggio.

Ogni appezzamento, corrispondente ad una diversa varietà, è stato suddiviso in modo da

ottenere quattro ripetizioni entro cui eseguire i rilievi.

I n seguito a notevoli danni sulle plantule, causate dalla presenza di corvi, si è deciso di

abbandonare le osservazioni sull’appezzamento destinato all’ottofile, limitando quindi l’attività

ai restanti quattro ecotipi.

I terreni destinati alla coltura dei quattro ecotipi presentavano le seguenti caratteristiche:

ϖ terreni franchi a reazione acida (pH compreso fra 5,1 e 6,2);

ϖ buona dotazione di sostanza organica;

ϖ capacità di scambio media;

ϖ ricca disponibilità di fosforo;

ϖ disponibilità di potassio variabile

I n base alle analisi pedologiche ottenute è stata programmata una concimazione sulla fila a

base di concime granulare registrato in agricoltura biologica, ed una fogliare allo stadio di

quarta-quinta foglia. A fine giugno è stata effettuata una lavorazione meccanica nell’interfila

per il contenimento delle specie infestanti.

Le schede per i rilievi sono state concordate con l’ I stituto Sperimentale per la Cerealicoltura

di Bergamo. A fine stagione i dati raccolti sui campi allestiti presso il Centro sono stati

confrontati e integrati con quelli rilevati presso l’I stituto per la Cerealicoltura di Bergamo.

Questo ha permesso di effettuare una prima analisi delle caratteristiche fenotipiche e

agronomiche degli ecotipi di mais.

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I n ognuno degli appezzamenti sono stati eseguiti i rilievi periodici sottoindicati.

Carat ter izzazione fenot ipica della fase vegetat iva:

¬ percentuale di emergenza mediante conteggio delle piantine nate su un metro

lineare;

¬ giorni necessari per il completamento della fase del primo stadio di sviluppo (stadio

da 1 a 6 foglie);

¬ giorni necessari per il completamento della fase di sviluppo vegetativo (12° foglia);

¬ giorni trascorsi tra l’emergenza e l’emissione dell’infiorescenza masc hile;

¬ giorni trascorsi tra l’emergenza e la formazione delle spighe;

¬ proterandria;

¬ dimensione del pennacchio;

¬ inserzione della spiga;

¬ vigoria, robustezza stocco, tenuta radici, taglia, canopy, coltivabilità.

Osservazioni sul per iodo di accumulo e alla raccolta:

¬ numero dei giorni necessari al completamento delle fasi R1 (emissione delle sete e

fecondazione del fiore), R2 (differenziazione dei tessuti della cariosside), R3

(maturazione lattea), R4 (maturazione pastosa), R5 (maturazione cerosa), R6

(maturazione fisiologica e comparsa dello strato nero);

¬ valutazione della sensibilità ad Ostrinia nubilalis mediante osservazioni sulle foglie e

determinazione percentuale delle spighe colpite;

¬ sanità delle foglie;

¬ valutazioni sulla spiga: forma della spiga (conica, cilindro-conica e cilindrica), n° di

ranghi, tipo (vitreo corneo e dentato) e colorazione (bianco, giallo, arancio e rosso)

del seme, colorazione del tutolo (bianco, rosso o vinato);

¬ determinazione dell’umidità alla raccolta;

¬ determinazione della produzione conseguita per parcella;

¬ valutazione del peso di 1000 cariossidi, del peso ettolitrico e del peso della granella

sul totale della spiga.

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Nel corso della stagione vegetativa sono stati eseguiti rilievi floristici sulle specie infestanti

per determinarle, stabilirne la percentuale di copertura sul suolo e valutare la capacità di

affermazione della coltura sulle medesime. Sono stati effettuati sei rilievi in data: 7/6, 14/6,

17/6, 3/7, 25/7, 28/8.

I l metodo utilizzato è quello dell’individuazione delle specie e relativo conteggio su un’area

minima campione di 1 mq. I valori di abbondanza/dominanza (+ , 1, 2, 3) rilevati sono

riportati successivamente (T ab. 4). T ali valori esprimono la copertura di ogni specie

infestante rapportata alla copertura totale di infestanti sulla porzione di terreno esaminata.

Per la determinazione delle specie è stato utilizzato “Flora d’I talia” (Pi gnatti, 1992).

L’ultima fase del programma di valorizzazione ha previsto la realizzazione di un’analisi

sensoriale di raffronto fra le farine da polenta ottenute ed un prodotto standard per

evidenziare le possibili differenze organolettiche esistenti e caratterizzare i singoli prodotti

ottenuti. Per realizzare ciò é stato costituito un panel di assaggio: una decina di persone, nel

corso di due incontri, ha assaggiato e descritto i sei campioni di polenta preparati cuocendo

per un’ora 1 Kg di farina per litr o di acqua non salata e presentati in maniera anonima. Le

indicazioni fornite da tutti gli assaggiatori sono state utilizzate per caratterizzare i diversi

prodotti.

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R isultat i

Dalle osservazioni fatte durante il ciclo vegetativo, è stata evidenziata una più rapida

emergenza e una maggiore capacità germinativa di I brido FM 802 e Pignoletto giallo.

Successivamente, però, i Pignoletti hanno dimostrato una maggior rapidità di sviluppo. Per il

Pignoletto Rosso gli indici di vigoria, dimensione dello stocco e taglia hanno superato quelli

degli altri ecotipi. I l Pignoletto Giallo è stato caratterizzato da elevato intervallo di tempo

intercorso tra fioritura degli organi femminili e quella degli organi maschili (basso grado di

proterandria). I ndicazioni più dettagliate sono riportate nella tabella sottostante (T ab.1). I l

Pignoletto é anche l’ecotipo che ha completato la maturazione in un numero inferiore di

giorni (T ab. 2).

Le caratteristiche della spiga negli ecotipi oggetto di indagine possono essere considerate

abbastanza omogenee tra di loro (fa eccezione il Pignoletto Rosso). La forma dominante è

quella cilindro-conica, le differenze di dimensione e peso sono da collegare a cause

ambientali, quindi non facilmente confrontabili (T ab.3).

I dati raccolti relativamente alla capacità competitiva dei diversi ecotipi nei confronti delle

infestanti sono riassunti nella tabella 4. Dall’esame della tabella si osserva la presenza

dominante di due specie: Echinochloa crus-galli (L.) Beauv., presente con elevata frequenza

in tutte le parcelle esaminate, soprattutto se a substrato poco drenante (m1a, m2) e

Digitaria sanguinalis L. (Scop.) rinvenuta principalmente nelle parcelle ben drenate.

A queste due specie dominanti ne seguono altre quali Panicum dichotomiflorum Michx,

Setaria glauca (L.) Beauv., Galinsoga ciliata (Rafin.) Blake maggiormente presenti su

substrato umido.

Come prevedibile sono ben rappresentate le Chenopodiaceae (Chenopodium album L.,

Chenopodium polyspermum L.) e Poligonaceae (Polygonum persicaria L., Polygonum

aviculare L., Polygonum lapathifolium gr.) che si avvantaggiano, così come Amaranthus

lividus L., di suoli ben concimati.

Sono presenti inoltre specie alloctone, frequenti infestanti dei coltivi, quali Bidens frondosa e

Oxalis fontana, originarie del Nord America, Galinsoga ciliata del Sud America, o accidentali

in questi contesti, come la nord americana Robinia pseudoacacia L.

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T ab.1- Caratterizzazione fenotipica della fase vegetativa

RI LI EVI

Pignoletto

giallo

Pignoletto

rosso

Nostrano

dell’I sola

I brido

FM 802

N° piante / 10 m 34 25,5 20,5 36,25

Data emergenza 27/05 7/06 7/06 28/05

T erza foglia * 4 3 26 36

Sesta foglia* 11 7 43 53

Dodicesima foglia* 59 48 / /

Emissione pennacchio* 59 56 56 66

Emissione spiga* 67 56 56 66

Vigoria (1) 6 9 3 4

Proterandria (2) 3 7 7 8

Dimensione pennacchio (3) 7 4 5 8

I nserzione spiga (4) 5 8 4 3

Robustezza stocco (5) 3 6 3 3

T enuta radici (6) 8 7 7 7

T aglia (7) 7 9 3 4

Canopy (8) 3 3 2 7

Coltivabilità (9) 6 8 4 7

(* ) i dati relativi a questi rilievi sono espressi in n° di giorni trascorsi dall’emergenza

Legenda:

(1) 1 = tardivo; 9 = precoce (2) 1 = già secco; 9 = 50% spighe (3) 1 = pesante; 9 = leggero (4) 1 = bassa; 9 = alta

(5) 1 = esile; 9 = robusto (6) 1 = alletta; 9 = stabile (7) 1 = bassa; 9 = alta (8) 1 = chiusa; 9 = aperta (9) 1 = scarsa; 9 = ottima

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T ab.2- Osservazioni sul periodo di accumulo

RI LI EVI

Pignoletto

giallo

Pignoletto

rosso

Nostrano

dell’I sola

I brido FM

802

Emissione sete - R1* 74 63 66 73

Differenziazione cariossidi - R2* 77 63 70 73

Maturazione lattea - R3* 85 74 81 91

Maturazione pastosa - R4* 102 91 95 105

Maturazione cerosa - R5* 116 105 105 115

Maturazione fisiologica - R6* 133 117 122 127

% di foglie colpite da O. nubilalis 3,6 6,6 1,2 1,1

Sanità foglie (* *) 5 8 3 7

(* ) i dati relativi a questi rilievi sono stati espressi in n° di giorni trascorsi dall’emergenza

(* * ) 1 = chiaro 9 = scuro

Tab.3- Rilievi alla raccolta

RI LI EVI

Pignoletto

giallo

Pignoletto

rosso

Nostrano

dell’isola

I brido FM

802

Forma spiga cilindro-con. cilindro-con. cilindro-con. cilindrica

N° ranghi variabile variabile variabile variabile

T ipo di granella vitrea vitrea vitrea vitrea

Colorazione seme giallo-arancio rosso giallo giallo

Colorazione tutolo bianco rosso bianco bianco

Umidità alla raccolta 13,5 % 14 % 13 % 12,9 %

Produzione per parcella 11,4 q/ha 23 q/ha 2,6 q/ha 13,80 q/ha

% spighe colpite da O.nubilalis 43 39 22 37

Peso 1000 cariossidi (g) 194 247,4 169,5 194,4

Peso ettolitrico (Kg/Hl) 82,8 79,5 73,9 80,1

Peso % granella su tot. spiga 77,8 Kg 76,2 Kg 62,2 Kg 78,7 Kg

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T ab.4- Rilievi sulle erbe infestanti: percentuale di infestazione e determinazione specifica..

M 1a M 1b M 2 M 3 M 4

pH 6.2 6.2 5.1 5.1 55..11

Data semina mais 14/05 14/05 14/05 14/05 1144//0055

note umido Drenato-

secco

umido secco

Copertura infestanti % al 7/6 4 2 2 6 20

Copertura infestanti % al 14/6 4 10 6 15 11

Copertura infestanti % al 29/8 40 40 70 30 50

Classif icazione infestant i individuate al 14/6

Polygonum sp. + + 1

Portulaca oleracea L. + +

Rumex obtusifolius L. + 1 2 1

Matricaria sp. +

Echinochloa crus-galli (L.)

Beauv.

1 1

Galinsoga ciliata (Rafin.)Blake +

Chenopodium sp. +

Setaria glauca (L.) Beauv. 1 1 2 2

Stellaria media (L.) Vill 1 1 1 +

Convolvulus arvensis L. +

Lolium multiflorum Lam. 1 1 + +

Poa trivialis L. 1

n. 12 taxa trovati

Classif icazione infestant i individuate al 29/8

Echinochloa crus-galli (L.) Beauv. 3 1 2 2 1

Panicum dichotomiflorum Michx 1 2

Setaria glauca (L.) Beauv. + 2 1 2

Poa trivialis L. +

Digitaria sanguinalis L. (Scop.) 1 3 2 2

Lolium multiflorum Lam. +

Galinsoga ciliata (Rafin.)Blake 2 1 + 1

(Segue)

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TT aabb..44-- RRiill iieevvii ssuullllee eerrbbee iinnffeessttaannttii:: ppeerrcceennttuuaallee ddii iinnffeessttaazziioonnee ee ddeetteerrmmiinnaazziioonnee ssppeecciiffiiccaa ((ccoonnttiinnuuaa)).

M 1a M 1b M 2 M 3 M 4

Polygonum persicaria L. 1 + 1 1 1

Polygonum aviculare L. + +

Polygonum lapathifolium gr. + 1 +

Stellaria media (L.) Vill. 1

Portulaca oleracea L. 1

T rifolium repens L. 1 + + +

Ranunculus acris L. 1

Rumex obtusifolius L. 1 1 1 2

T araxacum officinale s.l. 1 + +

Chenopodium album L. 1 + 1

Chenopodium polyspermum L. +

Amaranthus lividus L. 1 + 2

Matricaria camomilla L. + + +

Matricaria inodora L. +

Convolvulus arvensis L. + + +

Solanum nigrum L. +

Crucifera fi gialli +

Plantago major L. +

Oxalis fontana Bunge +

Bidens frondosa L. +

Robinia pseudoacacia L.

n. 28 specie trovate

LLeeggeennddaa:: MM11aa MM11bb PPiiggnnoolleettttoo ggiiaalllloo;; MM22 PPiiggnnoolleettttoo rroossssoo;; MM33 NNoossttrraannoo ddeellll ’’II ssoollaa;; MM44 II bbrr iiddoo FFMM 880022..

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Conclusioni

I quattro ecotipi sono stati seminati su appezzamenti isolati per la necessità di riprodurli in

purezza e avviare una selezione della semente sulla base delle caratteristiche morfologiche

conosciute tramite indagine bibliografica.

L’esigenza di mantenere gli ecotipi isolati è stata la causa principale delle differenze

registrate nei risultati produttivi delle tesi, che risultano per tanto non confrontabili.

I l Pignoletto rosso ha dimostrato una buona capacità competitiva nei confronti delle

infestanti, uniformità di sviluppo, maggiore taglia, elevata proterandria, buona coltivabilità, la

piu’ alta produzione (23 q/ ha).

I l Pignoletto giallo, poco uniforme nello sviluppo per problemi agronomici, ha dimostrato

capacità competitiva media, scarsa proterandria, scarsa vigoria, coltivabilità media, scarsa

produzione (12 q/ ha).

I l Nostrano dell’I sola e l’ibrido di rife rimento, FM 802, non hanno fornito dati utilizzabili in un

confronto.

Di questo primo anno di sperimentazione, è necessario tener conto delle seguenti condizioni

in cui si è operato:

- la zona scelta non prettamente cerealicola;

- le condizioni meteorologiche dell’annata favorevoli allo sviluppo delle infestanti,

- la difficoltà nella realizzazione degli interventi meccanici di contenimento della

flora infestante.

I nfine è importante ricordare che, date le differenti destinazioni d’uso, non sarebbe corretto

confrontare i livelli produttivi di antichi ecotipi di mais in coltivazioni biologiche con

produzioni di mais ibridi in sistemi colturali tradizionali. Nel primo caso, infatti, le valutazioni

economiche riguardano l’aspetto qualitativo del prodotto ottenuto e non quantitativo come

nel caso di coltivazioni intensive.

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Ecot ipi recuperat i sul ter r itor io regionale nel 2002

Pignoletto giallo della Val di Susa

Nostrano dell’I sola

Pignoletto rosso del Canavese

I brido FM 802

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Ostenga

Ottofile rosso dell’Albese

Ottofile bianco dell’Albese

Ottofile giallo di La Morra

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Pignoletto rosso dell’Albese

Granella degli ecot ipi ut ilizzat i nella

sper imentazione del 2002

Pignoletto giallo

Pignoletto rosso

Ottofile

Nostrano

I brido FM 802

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BI BL I OGR AFI A

LUCCHI N M., FORT I N M.E., PARRI NI P., 1998. Caratterizzazione agronomica e genetica di

una vecchia popolazione locale di mais da polenta. Atti del I V convegno nazionale su

Biodiversità Germoplasma locale e sulla valorizzazione. Carlo Delfino Editore, 855-858

BERT OLI NI M., BRANDOLI NI A., CAST I GLI ONI P., VERDERI O A., MOT T O M., 1998.

Valutazione e caratterizzazione del germoplasma italiano di mais. Atti del I V convegno

nazionale su Biodiversità Germoplasma locale e sulla valorizzazione. Carlo Delfino Editore,

859-861.

PI GNAT T I , 1992. Flora d’I talia.