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VALUTAZIONE DELLA PSICOTERAPIA Ricavare informazioni affinché possa essere evidenziato ANDAMENTO DELLA PSICOTERAPIA (studi sul PROCESSO) O CONCLUSIONE DELLA PSICOTERAPIA (studi sull’OUTCOME)

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VALUTAZIONE DELLA PSICOTERAPIA

Ricavare informazioni affinché possa essere evidenziato

ANDAMENTO DELLA PSICOTERAPIA

(studi sul PROCESSO)

O

CONCLUSIONE DELLA PSICOTERAPIA

(studi sull’OUTCOME)

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Psicoterapia dinamicamente orientata

Comprende le varie forme di psicoterapia psicoanalitica e le “terapie dinamiche brevi”.

Gli assunti di base si rifanno alla psicoanalisi tradizionale, nello specifico riguardano:

esplorazione dei conflitti;

interpretazione delle resistenze;

osservazione della relazione terapeutica.

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Obiettivi della psicoterapia psicodinamica

(Gabbard, 2004)

Migliorare le relazioni interpersonali

Creazione di significato nel dialogo terapeutico

Migliorare la capacità riflessiva

Valutare i meccanismi di difesa

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LE INFORMAZIONI

COME SONO?COME SONO?

devono essere operazionalizzate, ovvero devono essere tradotte in variabili affinché possano essere evidenziate e monitorate.

DA DOVE POSSO RICAVARLE?DA DOVE POSSO RICAVARLE?

Batteria di test:

Attraverso lo scoring dei test, vengono già evidenziati degli indici il cui andamento può essere studiato.

Es. test-retest

Colloquio

E’ necessario operazionalizzare alcune variabili

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Alcune griglie di valutazione che possono essere applicate ai colloqui sono:

IVATIVAT (Colli & Lingiardi, 2002)

nata con l’intento di valutare l’alleanza terapeutica a partire dai trascritti o sbobinature delle sedute, poiché numerose ricerche hanno appurato l’importanza della alleanza terapeutica come fattore predittivo dell’outcome in varie terapie

Q-SORTQ-SORT (Jones e coll., 1993)

è una metodologia utilizzabile ai fini dell’analisi quantitativa longitudinale del processo psicoterapeutico e psicoanalitico. Valuta i comportamenti e gli atteggiamenti del terapeuta e del paziente all’interno della seduta e la qualità dell’interazione.

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APS (Russ, 1993; Lis e coll., 2002) valuta le tematiche affettive espresse durante la seduta attraverso 12 categorie.

DMRS (Perry, 1990)Sostanzialmente la DMRS prende in esame 27 meccanismi di difesa e la scala prevede tre tipi di valutazione:

una valutazione qualitativa che prende in esame la presenza o l’assenza della difesa;

una valutazione quantitativa che determina la frequenza con la quale una data difesa è utilizzata;

una valutazione del livello di maturità delle difese.

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LA VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO

SbobinaturaRiproposizione verbatim dello scambio terapeutico

vs

TrascrittoRelazione del clinico

“Informazione vs relazione”

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Secondo Widlocher (1994) il materiale psicoanalitico può essere presentato in differenti modalità:

monografia:si riferisce all'esposizione molto lunga e dettagliata di un caso clinico che comprende eventi biografici, sintomi clinici, comportamento manifesto e dati emersi lungo il trattamento. In genere viene utilizzata soprattutto per report dettagliati che in genere non vengono pubblicati, per ragioni di privacy.

vignetta clinica: si riferisce all'utilizzo del materiale clinico estratto da una particolare seduta, un utilizzo breve ma significativo utilizzato solitamente per illustrare concetti e fatti clinici, rappresentano la modalità più diffusa nelle pubblicazioni relative a casi clinici.

trascrizione verbatim di uno o più sedute audioregistrate;è una modalità introdotta di recente e che crea numerose discussioni sia teoriche che metodologiche.

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SBOBINATURA AUDIOREGISTRAZION

E DELLA SEDUTA

PREGI DIFETTI

Materiale integro nel tempo; possibile riascoltarlo

La presenza della registrazione può inibire il paziente (ansia, timori persecutori)

Obiettivo, rispetta la sequenza temporale di ciò che viene discusso

La presenza della registrazione può far mettere in mostra il paziente

Riporta i dettagli,sostiene l’inevitabile ‘non ricordo’ del terapeuta.

Non rende lo spessore emotivo dello scambio terapeutico.

Produce materiale condivisibile con altri professionisti

Manca l’aspetto interpretativo del terapeuta

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TRASCRIZIONE

“stesura di un colloquio clinico, traduzione in forma scritta di quel che ricordiamo di un evento fatto di

parole dette ed affetti sperimentati (Semi, 1992)”

Avviene a posteriori

COME AVVIENE???

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IL CASO DI ASSUNTINA

TRASCRIZIONE SU AUDIOREGISTRAZIONE DEL PRIMO COLLOQUIO DI CONSULTAZIONE.

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Buongiorno, abbiamo 50 minuti a disposizione per parlare di lei e di che cosa l’ha portata a chiedere un colloquio con me.Buongiorno, mi sono rivolta a lei, ma in realtà è stato il mio dermatologo a suggerirmi questa visita in quanto ho un problema… come dire… antiestetico… mi vergogno un po’ a parlarne ma è un problema che mi condiziona la vita.Me ne può parlare? Da quando è iniziato il problema?Il mio è un problema di irsutismo Il mio problema con i peli è iniziato subito dopo i dieci anni quando sono diventata “matura”. Penso che il fatto di essere un tipo molto mediterraneo mi abbia predisposta a questa peluria scura che mi ricopre la maggior parte del corpo. Ne ho sulla schiena oltre che sulle braccia e sulle gambe. In realtà ho molte cugine di carnagione scura come me, ma nessuna di loro ha il mio problema che mi impedisce di vivere con tranquillità diverse situazioni…Può farmi un esempio?Per esempio l’altro giorno sono andata a comperare un paio di sandali, sa è estate e fa caldo, così ho visto in vetrina un paio che proprio mi piacevano, di quelli moderni con il tacco alto… così sono entrata per provarli e un commesso ha voluto aiutarmi, io avrei preferito fare da sola perché già pensavo alla sua faccia quando per farmi provare le scarpe avrebbe visto le mie gambe… penso che gli altri quando vedono le mie gambe provino un senso di repulsione e quando provo queste sensazioni divento categorica e voglio fare da me.Mi sembra che lei si sia sentita in imbarazzo..mi sono proprio vergognata e ho cercato in tutti i modi di fare da sola, perché non sopportavo che vedesse in che stato sono le mie gambe.

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Buongiorno, abbiamo 50 minuti a disposizione per parlare di lei e di che cosa l’ha portata a chiedere un colloquio con me.

Buongiorno, mi sono rivolta a lei, ma in realtà è stato il mio dermatologo a suggerirmi questa consulenza in quanto ho un problema… come dire… antiestetico… mi vergogno un po’ a parlarne ma è un problema che mi condiziona la vita.

Me ne può parlare? Da quando è iniziato il problema?Il mio è un problema di irsutismo Il mio problema con i peli è iniziato

subito dopo i dieci anni quando sono diventata “matura”. Penso che il fatto di essere un tipo molto mediterraneo mi abbia predisposta a questa peluria scura che mi ricopre la maggior parte del corpo. Ne ho sulla schiena oltre che sulle braccia e sulle gambe. In realtà ho molte cugine di carnagione scura come me, ma nessuna di loro ha il mio problema che mi impedisce di vivere con tranquillità diverse situazioni…

Può farmi un esempio?Per esempio l’altro giorno sono andata a comperare un paio di

sandali, sa è estate e fa caldo, così ho visto in vetrina un paio che proprio mi piacevano, di quelli moderni con il tacco alto… così sono entrata per provarli e un commesso ha voluto aiutarmi, io avrei preferito fare da sola perché già pensavo alla sua faccia quando per farmi provare le scarpe avrebbe visto le mie gambe… penso che gli altri quando vedono le mie gambe provino un senso di repulsione e quando provo queste sensazioni divento categorica e voglio fare da me.

mi sembra che lei si sia sentita in imbarazzo..mi sono proprio vergognata e ho cercato in tutti i modi di fare da

sola, perché non sopportavo che vedesse in che stato sono le mie gambe.

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Motivazione

Accenni di storia del sintomo

Emozioni collegate al sintomo

Come il sintomo condiziona vita e relazioni (vissuto soggettivo del sintomo)

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Dalle cose che mi racconta capisco che questo problema le condiziona la quotidianità.sì, ci sono stati dei momenti che alla mattina ci metto ore a decidere cosa mettere … e a volte non avrei voglia di uscireMi diceva che si è rivolta ad un dermatologoMi sono già rivolta a vari specialisti, sia medici che omeopati, che hanno fatto un sacco di ipotesi e mi hanno fatto un sacco di cure. Tuttavia tutto questo non ha comportato nessun cambiamento. La peluria c’è sempre. Mi avevano anche detto che, crescendo, attorno alla menopausa, la peluria sarebbe calata Mi sono sottoposta a qualsiasi cura gli specialisti mi consigliavano, anche quando ero sfiduciata, ma avevo così bisogno di una su lozione che mi adattavo a qualsiasi cosa mi proponevano. Ho fatto anche diverse cure ormonali, ma non sono riuscita a sopportarle Avevo sempre male alla testa e senso di spossatezza diffuso. Ormai non credo più a nessuno, sono rimasta delusa e in alcuni casi non mi sono sentita neppure ascoltata e aiutata, era un po’ come se andassero per tentativi ma non capissero come risolvere il problema. In un certo senso sono riuscita a risolvere parzialmente il problema da sola sulle braccia e sulle gambe, sono riuscita a risolvere il problema con la ceretta, ma mi è molto difficile mascherare la peluria del viso, che con il trucco sembra peggiorare ulteriormente, e della schiena, soprattutto d’estate quando mi metto in costume. Per questo motivo cerco spiagge poco frequentate, meglio se isolate, dove non corro il rischio di incontrare persone che conosco. Fin da quando è iniziato questo problema, mettermi in costume è sempre stato un tormento. Metto dei parei, ne cerco di colorati e piacevoli….Il mio problema mi fa vergognare molto, mi fa sentire diversa dalle altre donne libere di vestirsi come vogliono, mentre io mi devo sempre camuffare, non riesco a sentirmi donna-donna.Quindi ha fatto molto per risolvere il suo problema…

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Dalle cose che mi racconta capisco che questo problema le condiziona la quotidianità.sì, ci sono stati dei momenti che alla mattina ci metto ore a decidere cosa mettere … e a volte non avrei voglia di uscireMi diceva che si è rivolta ad un dermatologoMi sono già rivolta a vari specialisti, sia medici che omeopati, che hanno fatto un sacco di ipotesi e mi hanno fatto un sacco di cure. Tuttavia tutto questo non ha comportato nessun cambiamento. La peluria c’è sempre. Mi avevano anche detto che, crescendo, attorno alla menopausa, la peluria sarebbe calata Mi sono sottoposta a qualsiasi cura gli specialisti mi consigliavano, anche quando ero sfiduciata, ma avevo così bisogno di una soluzione che mi adattavo a qualsiasi cosa mi proponevano. Ho fatto anche diverse cure ormonali, ma non sono riuscita a sopportarle Avevo sempre male alla testa e senso di spossatezza diffuso. Ormai non credo più a nessuno, sono rimasta delusa e in alcuni casi non mi sono sentita neppure ascoltata e aiutata, era un po’ come se andassero per tentativi ma non capissero come risolvere il problema. In un certo senso sono riuscita a risolvere parzialmente il problema da sola sulle braccia e sulle gambe, sono riuscita a risolvere il problema con la ceretta, ma mi è molto difficile mascherare la peluria del viso, che con il trucco sembra peggiorare ulteriormente, e della schiena, soprattutto d’estate quando mi metto in costume. Per questo motivo cerco spiagge poco frequentate, meglio se isolate, dove non corro il rischio di incontrare persone che conosco. Fin da quando è iniziato questo problema, mettermi in costume è sempre stato un tormento. Metto dei parei, ne cerco di colorati e piacevoli….Il mio problema mi fa vergognare molto, mi fa sentire diversa dalle altre donne libere di vestirsi come vogliono, mentre io mi devo sempre camuffare, non riesco a sentirmi donna-donna.

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Quindi ha fatto molto per risolvere il suo problema…Sì, ma mi sembra di aver ottenuto poco… ora faccio anche questo perché ho pensato che forse ci può essere un aspetto più psicologico che fino ad ora non ho considerato visto che più passa il tempo e più difficoltà ho ad accettarlo…e sempre di più tendo ad evitare certe situazioni sociali e starmene di più per conto mio; non so neanche io da cosa possa dipendere ma vivo un senso di insoddisfazione e a volte mi chiedo se magari possa non dipendere dai peli ma da qualcos’altro.Per esempio da cosa potrebbe dipendere secondo lei?

Non so, forse perché tendo a concentrarmi di più su quello che non va bene rispetto a quello che va bene…Mi può fare un esempio?

Per esempio mio marito mi dice sempre che ho un bel fisico e io mi concentro sui peli…lui così minimizza un problema che per me è importante.Mi sembra che questo problema condiziona la sua vita e che per lei sia un pesoTutto questo mi crea un senso di insoddisfazione che mi dura anche per giorniE che cosa succede in questi giorni?Ho bisogno di stare per conto mio, non voglio parlare con nessuno, sia mio marito che le mie amiche cercano di farmi vedere le cose in modo diverso. Mi dicono che sono una bella donna ed intelligente, che ho un bel carattere, ma io penso solo ai peli e mi chiudo in me stessa, perché mi sento triste e mi dico che è un problema che non avrà soluzione e che tanto i momenti più importanti sono andati e forse è vero che con la menopausa i peli diminuiranno ma ci saranno comunque i problemi della menopausa…

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Quindi ha fatto molto per risolvere il suo problema…Sì, ma mi sembra di aver ottenuto poco… ora faccio anche questo perché ho pensato che forse ci può essere un aspetto più psicologico che fino ad ora non ho considerato visto che più passa il tempo e più difficoltà ho ad accettarlo…e sempre di più tendo ad evitare certe situazioni sociali e starmene di più per conto mio; non so neanche io da cosa possa dipendere ma vivo un senso di insoddisfazione e a volte mi chiedo se magari possa non dipendere dai peli ma da qualcos’altro.Per esempio da cosa potrebbe dipendere secondo lei?

Non so, forse perché tendo a concentrarmi di più su quello che non va bene rispetto a quello che va bene…Mi può fare un esempio?

Per esempio mio marito mi dice sempre che ho un bel fisico e io mi concentro sui peli…lui così minimizza un problema che per me è importante.Mi sembra che questo problema condiziona la sua vita e che per lei sia un pesoTutto questo mi crea un senso di insoddisfazione che mi dura anche per giorniE che cosa succede in questi giorni?Ho bisogno di stare per conto mio, non voglio parlare con nessuno, sia mio marito che le mie amiche cercano di farmi vedere le cose in modo diverso. Mi dicono che sono una bella donna ed intelligente, che ho un bel carattere, ma io penso solo ai peli e mi chiudo in me stessa, perché mi sento triste e mi dico che è un problema che non avrà soluzione e che tanto i momenti più importanti sono andati e forse è vero che con la menopausa i peli diminuiranno ma ci saranno comunque i problemi della menopausa…

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Cosa aggiunge di nuovo?

Relazione col marito

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E quando si sente così non c’è nessuno con cui si confida?…ho molte amiche, che sanno, sono a conoscenza del mio problema, ma in quei momenti che per me sono proprio critici non ho voglia di stare con nessuno, anche perché credo che nessuno possa capirmi fino in fondo… e poi non so come dire ma con le amiche mi sento sempre che loro sono più fortunate hanno più possibilità di me, non so è che le vedo più capaci di gestire le loro difficoltà…, per esempio la mia amica Anna ha fatto un tamponamento, ma non ha perso la calma, ha preso in mano la situazione ed ha risolto tutto nel migliore dei modi. Devo dire che in quella occasione l’ho particolarmente apprezzata, ma lei è una che sa sempre risolvere le difficoltà.Le è successo qualcosa di simile con qualche altra amica? beh, l’estate scorsa sono andata per una settimana al mare con la mia amica Giulia, lei fa la manager per una azienda importante, è sempre molto curata e ben vestita, ha avuto tre figli ma ha il fisico di una ventenne e io ero sempre preoccupata del mio aspetto. Mettermi in costume era un tormento… mi sentivo molto in imbarazzo avevo timore che gli altri mi guardassero e in qualche modo mi sono rovinata la vacanza. Comunque le cose vanno molto meglio di alcuni anni fa, perché quando mio figlio minore aveva quattro anni mi sono sottoposta a chirurgia plastica. Mi sono rifatta il seno. Dopo l’allattamento dei miei due figli il seno si era molto sciupato, non mi piaceva più. Adesso, a parte il problema della peluria, esteticamente mi piaccio di più, anche se vede, con i pantaloni non si nota, ma ho le gambe con molta cellulite.

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E quando si sente così non c’è nessuno con cui si confida?…ho molte amiche, che sanno, sono a conoscenza del mio problema, ma in quei momenti che per me sono proprio critici non ho voglia di stare con nessuno, anche perché credo che nessuno possa capirmi fino in fondo… e poi non so come dire ma con le amiche mi sento sempre che loro sono più fortunate hanno più possibilità di me, non so è che le vedo più capaci di gestire le loro difficoltà…, per esempio la mia amica Anna ha fatto un tamponamento, ma non ha perso la calma, ha preso in mano la situazione ed ha risolto tutto nel migliore dei modi. Devo dire che in quella occasione l’ho particolarmente apprezzata, ma lei è una che sa sempre risolvere le difficoltà.Le è successo qualcosa di simile con qualche altra amica? beh, l’estate scorsa sono andata per una settimana al mare con la mia amica Giulia, lei fa la manager per una azienda importante, è sempre molto curata e ben vestita, ha avuto tre figli ma ha il fisico di una ventenne e io ero sempre preoccupata del mio aspetto. Mettermi in costume era un tormento… mi sentivo molto in imbarazzo avevo timore che gli altri mi guardassero e in qualche modo mi sono rovinata la vacanza. Comunque le cose vanno molto meglio di alcuni anni fa, perché quando mio figlio minore aveva quattro anni mi sono sottoposta a chirurgia plastica. Mi sono rifatta il seno. Dopo l’allattamento dei miei due figli il seno si era molto sciupato, non mi piaceva più. Adesso, a parte il problema della peluria, esteticamente mi piaccio di più, anche se vede, con i pantaloni non si nota, ma ho le gambe con molta cellulite.

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Cosa aggiunge?

Relazioni con le amiche

Intervento estetico

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Ha appena accennato dei suoi figli, quanti anni hanno?Ho due figli maschi. Alberto di 14 anni e Giorgio, che ha appena compiuto i 18 anni. Ha fatto da poco la festa per il suo diciottesimo compleanno. Mi sembra quasi impossibile che sia già maggiorenne. Mi pare di aver intuito che ha la ragazzina. Fortunatamente è ancora all’ultimo anno di liceo. Mi risulta difficile pensare che l’anno prossimo andrà all’università. Anche Alberto sta cambiando fisicamente sta diventando proprio un uomo.Mi può descrivere i suoi figli? Come sono?Alberto è come me, un po’ pensieroso, titubante e sempre attento a fare le cose come si dovrebbe. Giorgio è come suo padre “cuor contento” e quindi più superficiale e più contento e per questo motivo più felice.Come descriverebbe il rapporto con i suoi figli?beh …con Alberto è più difficile, è strano a dirsi ma forse è proprio perché mi assomiglia… si confida poco, le cose bisogna tirargliele fuori e aspettare che lui abbia voglia di parlare…il che accade molto raramente. Ha una visione molto profonda della vita e quello che per altri può essere un problema superficiale per lui è una grande difficoltà… forse perché pensa troppo o forse è l’età, ma suo fratello non era così. E’ molto critico con noi e in particolar modo con me. Pensi che ultimamente mi ha detto che penso solo ai miei problemi fisici quando ci sono cose più importanti… e pensare che ho rinunciato al lavoro per poter seguire la loro crescita…e Giorgio diceva che è diverso?sì, mi sembra sempre contento, è più felice, un po’ come suo padre può cascare il mondo che lui sta sempre bene e in qualche modo questa sua capacità di godersi la vita mi aiuta. Spesso riesce a farmi ridere e a distrarmi. Con i figli maschi non sempre ci si capisce bene… non ho avuto figlie femmine però forse è meglio così…in un certo senso sono contenta perché avrebbero potuto somigliarmi fisicamente e questo mi avrebbe preoccupata.

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Ha appena accennato dei suoi figli, quanti anni hanno?Ho due figli maschi. Alberto di 14 anni e Giorgio, che ha appena compiuto i 18 anni. Ha fatto da poco la festa per il suo diciottesimo compleanno. Mi sembra quasi impossibile che sia già maggiorenne. Mi pare di aver intuito che ha la ragazzina. Fortunatamente è ancora all’ultimo anno di liceo. Mi risulta difficile pensare che l’anno prossimo andrà all’università. Anche Alberto sta cambiando fisicamente sta diventando proprio un uomo.Mi può descrivere i suoi figli? Come sono?Alberto è come me, un po’ pensieroso, titubante e sempre attento a fare le cose come si dovrebbe. Giorgio è come suo padre “cuor contento” e quindi più superficiale e più contento e per questo motivo più felice.Come descriverebbe il rapporto con i suoi figli?beh …con Alberto è più difficile, è strano a dirsi ma forse è proprio perché mi assomiglia… si confida poco, le cose bisogna tirargliele fuori e aspettare che lui abbia voglia di parlare…il che accade molto raramente. Ha una visione molto profonda della vita e quello che per altri può essere un problema superficiale per lui è una grande difficoltà… forse perché pensa troppo o forse è l’età, ma suo fratello non era così. E’ molto critico con noi e in particolar modo con me. Pensi che ultimamente mi ha detto che penso solo ai miei problemi fisici quando ci sono cose più importanti… e pensare che ho rinunciato al lavoro per poter seguire la loro crescita…e Giorgio diceva che è diverso?sì, mi sembra sempre contento, è più felice, un po’ come suo padre può cascare il mondo che lui sta sempre bene e in qualche modo questa sua capacità di godersi la vita mi aiuta. Spesso riesce a farmi ridere e a distrarmi. Con i figli maschi non sempre ci si capisce bene… non ho avuto figlie femmine però forse è meglio così…in un certo senso sono contenta perché avrebbero potuto somigliarmi fisicamente e questo mi avrebbe preoccupata.

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Cosa aggiunge?

Descrizione dei figli

Relazione coi figli

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A quanti anni si è sposata?ah, ero giovane, avevo solo 21 anni. Mio marito è un uomo molto tranquillo e pantofolaio, una persona semplice che non ha mai giudicato male il mio problema, anzi ha sempre cercato di minimizzarlo. Mi ha sempre detto di non darci peso e che ci avessi pensato meno con il tempo il problema si sarebbe risolto. Lui non vorrebbe che io andassi da tutti questi medici. Dice che a lui piaccio così. Anche i miei figli dicono che esagero, che mi sento preoccupata per nulla. E poi dicono, ormai sei vecchia che cosa te ne importa…. Qualche volta penso: se arriva la menopausa forse finalmente i peli se ne vanno.Mi può descrivere suo marito? Che persona è?E’ molto diverso da me, io sono sempre stata una persona timida e riservata, lui è più sereno è molto coinvolto nel suo lavoro e quando torna a casa vuole stare in tranquillità… le sue pantofole, i sui libri, il computer e la sua musica.Come vi siete conosciuti?All’università, in aula studio. Lui si stava laureando in ingegneria e io stavo studiando lingue, sono sempre stata una sognatrice e pensavo a che cosa sarebbe successo con i ragazzi. Da una parte ero una sognatrice. Mi piacevano molto i romanzi ed i film d’amore, immaginavo molte cose, dall’altra avevo paura per la mia peluria. Ho cominciato l’Università, mi sono ben inserita, dividevo la stanza con una ragazza con cui mi sono confidata e che mi ha capito. Mio marito è in realtà stato il mio unico uomo, mi sono innamorata e lui mi ha capito. Sa ormai ci conosciamo da tanti anni. E’ sopravvenuto il tran-tran della quotidianità. Comunque il nostro rapporto non è mai stato come quello eccitante che si legge nei romanzi.

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A quanti anni si è sposata?ah, ero giovane, avevo solo 21 anni. Mio marito è un uomo molto tranquillo e pantofolaio, una persona semplice che non ha mai giudicato male il mio problema, anzi ha sempre cercato di minimizzarlo. Mi ha sempre detto di non darci peso e che ci avessi pensato meno con il tempo il problema si sarebbe risolto. Lui non vorrebbe che io andassi da tutti questi medici. Dice che a lui piaccio così. Anche i miei figli dicono che esagero, che mi sento preoccupata per nulla. E poi dicono, ormai sei vecchia che cosa te ne importa…. Qualche volta penso: se arriva la menopausa forse finalmente i peli se ne vanno.Mi può descrivere suo marito? Che persona è?E’ molto diverso da me, io sono sempre stata una persona timida e riservata, lui è più sereno è molto coinvolto nel suo lavoro e quando torna a casa vuole stare in tranquillità… le sue pantofole, i sui libri, il computer e la sua musica.Come vi siete conosciuti?All’università, in aula studio. Lui si stava laureando in ingegneria e io stavo studiando lingue, sono sempre stata una sognatrice e pensavo a che cosa sarebbe successo con i ragazzi. Da una parte ero una sognatrice. Mi piacevano molto i romanzi ed i film d’amore, immaginavo molte cose, dall’altra avevo paura per la mia peluria. Ho cominciato l’Università, mi sono ben inserita, dividevo la stanza con una ragazza con cui mi sono confidata e che mi ha capito. Mio marito è in realtà stato il mio unico uomo, mi sono innamorata e lui mi ha capito. Sa ormai ci conosciamo da tanti anni. E’ sopravvenuto il tran-tran della quotidianità. Comunque il nostro rapporto non è mai stato come quello eccitante che si legge nei romanzi.

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Cosa aggiunge?

Approfondisce descrizione del marito

Descrive se stessa.

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Cosa le piace di suo marito e della vostra relazione?Ma… con lui mi sento protetta. In che modo le dimostra il suo appoggio?beh, quando ci siamo conosciuti io ero molto in crisi per un esame che non riuscivo a superare e avevo quasi deciso di abbandonare gli studi, lui mi ha aiutata e sostenuta abbiamo passato intere nottate a ripassare insieme, mi interrogava e il giorno dell’esame mi ha accompagnata ed è andata proprio bene. Poi è stato molto presente nella cura dei nostri figli soprattutto quando erano piccoli, era lui che li portava dal dottore e a fare le varie visite…sa io sono sempre stata molto apprensiva verso i miei figli e verso le malattie.

mi diceva che nel passato suo marito è stato molto presente, attualmente è ancora così?sì, anche se non è d’accordo che io vada da tanti specialisti mi accompagna sempre, mi ha accompagnato anche qui. Io ci tengo che venga con me perché poi gli racconto cosa è successo e lui mi consiglia.

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Cosa le piace di suo marito e della vostra relazione?Ma… con lui mi sento protetta. In che modo le dimostra il suo appoggio?beh, quando ci siamo conosciuti io ero molto in crisi per un esame che non riuscivo a superare e avevo quasi deciso di abbandonare gli studi, lui mi ha aiutata e sostenuta abbiamo passato intere nottate a ripassare insieme, mi interrogava e il giorno dell’esame mi ha accompagnata ed è andata proprio bene. Poi è stato molto presente nella cura dei nostri figli soprattutto quando erano piccoli, era lui che li portava dal dottore e a fare le varie visite…sa io sono sempre stata molto apprensiva verso i miei figli e verso le malattie.

mi diceva che nel passato suo marito è stato molto presente, attualmente è ancora così?sì, anche se non è d’accordo che io vada da tanti specialisti mi accompagna sempre, mi ha accompagnato anche qui. Io ci tengo che venga con me perché poi gli racconto cosa è successo e lui mi consiglia.

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Mi diceva che ha studiato lingue…Sì e mi sono laureata dopo essermi sposata, mio marito non mi ha messo fretta lui lavorava ed aveva una buona posizione. Poi ho trovato un lavoro come insegnante fino a tre anni fa poi ho smesso.Come mai ha deciso di smettere?Perché era poco gratificante per una laureata in lingue insegnare alle medie. Ho preferito rimanere a casa e dedicarmi alla famiglia a tempo pieno, anche perché era una cosa che mio marito mi chiedeva già da tempo, mi diceva che non era necessario che io lavorassi e così l’ho accontentato, sono andata incontro ai suoi bisogni, anche se mi dispiaceva rinunciare completamente a lavorare. Mio marito guadagna molto, stiamo bene, adesso i figli sono grandi e quindi ho deciso di prendermela comoda.Come era il suo ambiente di lavoro?E’ diventato sempre più difficile con gli anni, i ragazzi sono sempre più indisciplinati e superficiali, sono poco interessati a quello che un insegnante ha da dire. In più ero in una scuola di periferia e l’ambizione di questi ragazzi erano i motorini e i campi, pochi di loro continuavano gli studi la maggior parte si impiegava nell’azienda agricola di famiglia. Erano poco interessati alla cultura e questo rendeva più difficile per me potergli insegnare la mia materia.

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Mi diceva che ha studiato lingue…Sì e mi sono laureata dopo essermi sposata, mio marito non mi ha messo fretta lui lavorava ed aveva una buona posizione. Poi ho trovato un lavoro come insegnante fino a tre anni fa poi ho smesso.Come mai ha deciso di smettere?Perché era poco gratificante per una laureata in lingue insegnare alle medie. Ho preferito rimanere a casa e dedicarmi alla famiglia a tempo pieno, anche perché era una cosa che mio marito mi chiedeva già da tempo, mi diceva che non era necessario che io lavorassi e così l’ho accontentato, sono andata incontro ai suoi bisogni, anche se mi dispiaceva rinunciare completamente a lavorare. Mio marito guadagna molto, stiamo bene, adesso i figli sono grandi e quindi ho deciso di prendermela comoda.Come era il suo ambiente di lavoro?E’ diventato sempre più difficile con gli anni, i ragazzi sono sempre più indisciplinati e superficiali, sono poco interessati a quello che un insegnante ha da dire. In più ero in una scuola di periferia e l’ambizione di questi ragazzi erano i motorini e i campi, pochi di loro continuavano gli studi la maggior parte si impiegava nell’azienda agricola di famiglia. Erano poco interessati alla cultura e questo rendeva più difficile per me potergli insegnare la mia materia.

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Cosa aggiunge?

Studio

Lavoro

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E con i colleghi?Con i colleghi andava abbastanza bene, non avevo difficoltà dal punto di vista scolastico ed organizzativo, avevamo un buon rapporto e più volte quando confidavo di voler lasciare l’insegnamento cercavano di dissuadermi dicendomi che facevo un buon lavoro e che i ragazzi al giorno d’oggi sono così. Che cosa l’ha fatta decidere di lasciare il lavoro?Nel tempo molte cose sono cambiate, ho sentito che avevamo motivazioni diverse, loro avevano bisogno di lavorare per mantenersi per me era diverso, io lo facevo per passione e perché mi piaceva la materia che insegnavo. Poi è successo che due colleghe con cui andavo molto d’accordo e con cui condividevo sia le difficoltà sia la passione per l’insegnamento e ci sostenevamo nella programmazione scolastica, hanno ottenuto il trasferimento ad una scuola del centro e così parlandone con mio marito abbiamo deciso che non c’era la necessità che io lavorassi dal momento che lui guadagna molto bene. D’altra parte ho pensato che così avrei avuto più tempo per coltivare i miei interessi.

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E con i colleghi?Con i colleghi andava abbastanza bene, non avevo difficoltà dal punto di vista scolastico ed organizzativo, avevamo un buon rapporto e più volte quando confidavo di voler lasciare l’insegnamento cercavano di dissuadermi dicendomi che facevo un buon lavoro e che i ragazzi al giorno d’oggi sono così. Che cosa l’ha fatta decidere di lasciare il lavoro?Nel tempo molte cose sono cambiate, ho sentito che avevamo motivazioni diverse, loro avevano bisogno di lavorare per mantenersi per me era diverso, io lo facevo per passione e perché mi piaceva la materia che insegnavo. Poi è successo che due colleghe con cui andavo molto d’accordo e con cui condividevo sia le difficoltà sia la passione per l’insegnamento e ci sostenevamo nella programmazione scolastica, hanno ottenuto il trasferimento ad una scuola del centro e così parlandone con mio marito abbiamo deciso che non c’era la necessità che io lavorassi dal momento che lui guadagna molto bene. D’altra parte ho pensato che così avrei avuto più tempo per coltivare i miei interessi.

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Cosa aggiunge?

Relazione coi colleghi

Come la consideravano

Motiva la decisione di cambiare

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Cosa è emerso fino adesso?

Descrizioni generali Eventi specifici

Motivazione Intervento

Sintomo (storia-vissuto) Al mare con amica

Relazioni con amiche Marito e università

I figli (descrizione e relazione)

Il marito (descrizione e relazione)

Studio-lavoro

I colleghi (relazione)

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E com’è la sua vita adesso?Credevo che la vita di casalinga benestante fosse più piacevole, invece adesso mi annoio. Fare ogni giorno le stesse cose, le pulizie, la spesa. Comunque ho sempre avuto una donna delle pulizie. Mi piace avere una casa molto ordinata, ma non si riesce mai a sufficienza. Pensavo che avrei avuto più tempo. Non so come facevo prima quando lavoravo, meno si fa e meno si farebbe. Adesso comunque frequento e sono in contatto di più con le mie amiche e le mogli dei colleghi di mio marito e ho deciso come loro di fare attività di volontariato. Frequento un gruppo di volontari che fanno assistenza ai bisognosi ed agli anziani, ma non quelle cose da sporcarsi le mani, noi andiamo solo a fargli la spesa, perché in fondo quello di cui hanno bisogno sono i soldi. Adesso ci dedico quattro ore alla settimana, forse continuerò, forse inizierò un gruppo di teatro. Sono proprio un po’ irrequieta in questo periodo. Che cosa la rende irrequieta?

A me adesso che ho lasciato la scuola piacerebbe andare a teatro, al cinema, fare qualche bel viaggio. Le mogli dei colleghi di mio marito lo fanno. Io avrei voglia di fare come loro, ma per andare a teatro ci vorrebbe il cavaliere, invece mio marito è una persona così semplice, non è sofisticato. Abbiamo gusti differenti che spesso ci portano a discutere. Io vorrei essere più mondana e frequentare un certo ambiente, lui invece è pantofolaio e calmo, preferisce la serata in fronte alla TV, alla fine però non è un vero e proprio litigio perché anche a me sta bene stare a casa. Per essere all’altezza di certi ambienti dovresti essere più curata, con vestiti sempre nuovi e spenderei un sacco di soldi. Forse continuo a sognare come una ragazzina. I romanzi d’amore continuo a leggerli.

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E com’è la sua vita adesso?Credevo che la vita di casalinga benestante fosse più piacevole, invece adesso mi annoio. Fare ogni giorno le stesse cose, le pulizie, la spesa. Comunque ho sempre avuto una donna delle pulizie. Mi piace avere una casa molto ordinata, ma non si riesce mai a sufficienza. Pensavo che avrei avuto più tempo. Non so come facevo prima quando lavoravo, meno si fa e meno si farebbe. Adesso comunque frequento e sono in contatto di più con le mie amiche e le mogli dei colleghi di mio marito e ho deciso come loro di fare attività di volontariato. Frequento un gruppo di volontari che fanno assistenza ai bisognosi ed agli anziani, ma non quelle cose da sporcarsi le mani, noi andiamo solo a fargli la spesa, perché in fondo quello di cui hanno bisogno sono i soldi. Adesso ci dedico quattro ore alla settimana, forse continuerò, forse inizierò un gruppo di teatro. Sono proprio un po’ irrequieta in questo periodo. Che cosa la rende irrequieta?

A me adesso che ho lasciato la scuola piacerebbe andare a teatro, al cinema, fare qualche bel viaggio. Le mogli dei colleghi di mio marito lo fanno. Io avrei voglia di fare come loro, ma per andare a teatro ci vorrebbe il cavaliere, invece mio marito è una persona così semplice, non è sofisticato. Abbiamo gusti differenti che spesso ci portano a discutere. Io vorrei essere più mondana e frequentare un certo ambiente, lui invece è pantofolaio e calmo, preferisce la serata in fronte alla TV, alla fine però non è un vero e proprio litigio perché anche a me sta bene stare a casa. Per essere all’altezza di certi ambienti dovresti essere più curata, con vestiti sempre nuovi e spenderei un sacco di soldi. Forse continuo a sognare come una ragazzina. I romanzi d’amore continuo a leggerli.

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Cosa aggiunge?

Approfondisce relazione col marito

Attività volontariato (hobby)

Come si sente

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Mi ha raccontato di se, dei suoi problemi e dei suoi rapporti importanti, mi piacerebbe capire come lei si vede oggi e se sente di essere cambiata rispetto al passato.Sono sempre stata una persona piuttosto timida e riservata. Tuttavia ho sempre avuto un giro di conoscenze ed amicizie. A scuola stavo bene con i compagni. Con l’inizio della peluria le cose sono però cambiate. Sono stata in Inghilterra con la scuola a 18 anni ed avevo paura di spogliarmi di fronte alla mia compagna di stanza al college. Ora, da un certo punto di vista mi sento meglio, penso per il rapporto che ho con mio marito e per il fatto che lui mi ha capita. Per il mio problema non mi ha mai fatto sentire in difficoltà, per lui vado bene così ma non capisce che io ci sto male e non capisce nemmeno perché continuo a chiedere consigli ai medici.Secondo lei, che è la persona che si conosce di più, che cosa la potrebbe aiutare?Non so … so solo che mi sento irrequieta ed insoddisfatta… non so neppure io da che cosa farlo dipendere. A volte mi chiedo se non hanno ragione i miei figli e mio marito che mi dicono che esagero e che potrei vivere più serena e felice se solo mi accettassi così… forse i peli non c’entrano niente ma c’è qualcosa d’altro … che mi rende inquieta. Cosa fa quando si sente irrequieta?Dipende, a volte vado a fare una passeggiata o mi compro qualcosa di carino: un vestito, un paio di scarpe… altre volte giro per casa e mi sembra che niente funzioni che le cose non sono come dovrebbero, allora mi metto a mettere a posto le cose e mi innervosisco ancora di più… se c’è qualcuno a casa a volte mi succede di sfogarmi e litigare per cose banali.

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Mi ha raccontato di se, dei suoi problemi e dei suoi rapporti importanti, mi piacerebbe capire come lei si vede oggi e se sente di essere cambiata rispetto al passato.Sono sempre stata una persona piuttosto timida e riservata. Tuttavia ho sempre avuto un giro di conoscenze ed amicizie. A scuola stavo bene con i compagni. Con l’inizio della peluria le cose sono però cambiate. Sono stata in Inghilterra con la scuola a 18 anni ed avevo paura di spogliarmi di fronte alla mia compagna di stanza al college. Ora, da un certo punto di vista mi sento meglio, penso per il rapporto che ho con mio marito e per il fatto che lui mi ha capita. Per il mio problema non mi ha mai fatto sentire in difficoltà, per lui vado bene così ma non capisce che io ci sto male e non capisce nemmeno perché continuo a chiedere consigli ai medici.Secondo lei, che è la persona che si conosce di più, che cosa la potrebbe aiutare?Non so … so solo che mi sento irrequieta ed insoddisfatta… non so neppure io da che cosa farlo dipendere. A volte mi chiedo se non hanno ragione i miei figli e mio marito che mi dicono che esagero e che potrei vivere più serena e felice se solo mi accettassi così… forse i peli non c’entrano niente ma c’è qualcosa d’altro … che mi rende inquieta. Cosa fa quando si sente irrequieta?Dipende, a volte vado a fere una passeggiata o mi compro qualcosa di carino: un vestito, un paio di scarpe… altre volte giro per casa e mi sembra che niente funzioni che le cose non sono come dovrebbero, allora mi metto a mettere a posto le cose e mi innervosisco ancora di più… se c’è qualcuno a casa a volte mi succede di sfogarmi e litigare per cose banali.

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Cosa aggiunge?

Modalità per far fronte al suo disagio

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Le succedeva anche in passato?Sì, con mia madre.Com’è sua madre?Prima di sposarmi vivevo con mia mamma e due fratellini più piccoli rispettivamente di quattro e due anni minori. La mamma è rimasta vedova quando avevo otto anni. Mi ricordo che il papà era tanto buono, diversamente dalla mamma che è sempre stata autoritaria. Mia madre era fredda e distante, ma una bella donna, bionda con una carnagione chiara, una bella pelle beata lei, io fisicamente somiglio a mio padre.Mi può parlare del rapporto con la mamma?Mia mamma ha sempre preteso molto da me, un po’ come se fossi un suo vice, certo non era facile per lei portare avanti una famiglia da sola ma io non mi sono mai sentita figlia e meno che mai capita. Se avevo un problema dovevo cavarmela da sola.Prima diceva di essersi sentita una vice … mamma, e il papà?Il papà è morto in un incidente di macchina. Una macchina che correva ad alta velocità gli è andata addosso. Papà era un guidatore prudente e tranquillo come me. Da un giorno all’altro a casa le cose sono cambiate. La mamma ha dovuto iniziare a lavorare ed io ho dovuto tirar su i miei fratelli. Alle superiori ho anche saltato le lezioni per stare a casa con un fratellino malato. Ma ho buoni rapporti con loro anche attualmente. Per loro sono stata più una madre che una sorella. A volte avrei bisogno che loro fossero per me degli appoggi e avrei avuto bisogno di mia madre quando i miei figli erano piccoli, ma me la sono dovuta cavare da sola.

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Le succedeva anche in passato?Sì, con mia madre.Com’è sua madre?Prima di sposarmi vivevo con mia mamma e due fratellini più piccoli rispettivamente di quattro e due anni minori. La mamma è rimasta vedova quando avevo otto anni. Mi ricordo che il papà era tanto buono, diversamente dalla mamma che è sempre stata autoritaria. Mia madre era fredda e distante, ma una bella donna, bionda con una carnagione chiara, una bella pelle beata lei, io fisicamente somiglio a mio padre.Mi può parlare del rapporto con la mamma?Mia mamma ha sempre preteso molto da me, un po’ come se fossi un suo vice, certo non era facile per lei portare avanti una famiglia da sola ma io non mi sono mai sentita figlia e meno che mai capita. Se avevo un problema dovevo cavarmela da sola.Prima diceva di essersi sentita una vice … mamma, e il papà?Il papà è morto in un incidente di macchina. Una macchina che correva ad alta velocità gli è andata addosso. Papà era un guidatore prudente e tranquillo come me. Da un giorno all’altro a casa le cose sono cambiate. La mamma ha dovuto iniziare a lavorare ed io ho dovuto tirar su i miei fratelli. Alle superiori ho anche saltato le lezioni per stare a casa con un fratellino malato. Ma ho buoni rapporti con loro anche attualmente. Per loro sono stata più una madre che una sorella. A volte avrei bisogno che loro fossero per me degli appoggi e avrei avuto bisogno di mia madre quando i miei figli erano piccoli, ma me la sono dovuta cavare da sola.

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Cosa aggiunge?

Relazione con la madre

Relazione con i fratelli

Lutto

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Nella sua vita si è trovata a sostenere ruoli e responsabilità importantiSì, a volte l’ho sentito come un peso e a volte mi gratificava.Per esempio, quando si sentiva gratificata?Quando qualcuno per esempio degli zii mi dicevano che ero la più brava in famiglia.

E lei come si sentiva?Sentivo che mi faceva piacere avere i loro complimenti e a volte facevo di tutto per ottenerli, ma a volte era pesante stare dietro ai miei fratelli.

Lei mi ha raccontato molte cose di se e della sua vita, il nostro tempo oggi è quasi finito. Volevo chiederle un’ultima cosa: in che modo può esserle utile la consulenza?Mah, già parlarne mi aiuta… per il mio problema non so… forse parlarne con qualcuno mi può aiutare a capire perché ci soffro così tanto…

Dunque lei pensa che parlare possa aiutarla a stare meglio?Sì, perché in fondo di terapie mediche ne ho fatte molte e ho capito che più di tanto le cose non cambiano … poi penso alla menopausa e sono un po’ preoccupata di cosa mi possa succedere.

ci vediamo la prossima settimana, grazie. grazie, arrivederci.

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Nella sua vita si è trovata a sostenere ruoli e responsabilità importantiSì, a volte l’ho sentito come un peso e a volte mi gratificava.Per esempio, quando si sentiva gratificata?Quando qualcuno per esempio degli zii mi dicevano che ero la più brava in famiglia.

E lei come si sentiva?Sentivo che mi faceva piacere avere i loro complimenti e a volte facevo di tutto per ottenerli, ma a volte era pesante stare dietro ai miei fratelli.

Lei mi ha raccontato molte cose di se e della sua vita, il nostro tempo oggi è quasi finito. Volevo chiederle un’ultima cosa: in che modo può esserle utile la consulenza?Mah, già parlarne mi aiuta… per il mio problema non so… forse parlarne con qualcuno mi può aiutare a capire perché ci soffro così tanto…

Dunque lei pensa che parlare possa aiutarla a stare meglio?Sì, perché in fondo di terapie mediche ne ho fatte molte e ho capito che più di tanto le cose non cambiano … poi penso alla menopausa e sono un po’ preoccupata di cosa mi possa succedere.

ci vediamo la prossima settimana, grazie.grazie, arrivederci.

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IL CASO DI ASSUNTINA

TRASCRIZIONE DEL PRIMO COLLOQUIO DI

CONSULTAZIONE.

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Informazioni essenziali

Operatore:

Osservatore:

Paziente:

Data:

Tipologia di colloquio:

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(PUNTUALITA’ O MENO)La Sig.ra Assuntina giunge puntuale all’appuntamento.

(COME SI PRESENTA AGLI OCCHI DEL CLINICO)Si presenta vestita in modo elegante ma sobrio. Ha il viso aperto ed abbronzato, i capelli scuri, lunghi e ben ordinati. Appare abbastanza truccata, ma in modo molto raffinato. Ha un aspetto piacevole.

(ASPETTI NON VERBALI O PARAVERBALI)Sta spesso a braccia conserte. Parla con un tono pacato. L’eloquio è chiaro e sufficientemente elaborato. Appare capace di esprimersi in maniera adeguata per il suo livello culturale. All’inizio appare un po’ incerta ed imbarazzata nell’affrontare la sua problematica e le sue difficoltà, ma poi procede via via con un tono più tranquillo.

(BREVISSIMA DESCRIZIONE ANAMNESTICA)E’ una donna di 42 anni, laureata in Lingue, coniugata, con due figli.

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(SEGNALAZIONE/MOTIVAZIONE)Assuntina si autosegnala anche se afferma di essere stata consigliata dal suo dermatologo.

(PRESENTAZIONE DEL SINTOMO: aspetti esterni)cosa le succede?Si dimostra disponibile con lo psicologo e racconta che il problema dei peli superflui per lei è iniziato subito dopo i 10 anni, quando ‘sono diventata matura’. Lei crede che il fatto di essere un tipo mediterraneo l’ha predisposta a questa peluria scura che la ricopre per la maggior parte del corpo, “ne ho sulla schiena e sotto il mento, oltre che sulle braccia e sulle gambe”. cosa ha fatto?Si era già rivolta a diversi specialisti, sia medici che omeopati, raccogliendo un sacco di ipotesi e di cure che però non avevano mai alleviato la crescita dei peli. Assuntina è molto delusa da questi innumerevoli tentativi e sente di essere stata trattata quasi come una cavia da laboratorio. Le avevano anche detto che crescendo, attorno alla menopausa, la peluria sarebbe calata. Ha provato diverse anche diverse cure ormonali, ma non riusciva a reggerle e aveva sempre mal di testa e senso di spossatezza diffuso. Solo con la ceretta è riuscita ad evitare il problema sulle braccia e sulle gambe,ma resta comunque molto difficile per lei mascherare la peluria del viso, che con il trucco sembra peggiorare ulteriormente, e della schiena, soprattutto d’estate, quando si mette in costume.

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(PRESENTAZIONE DEL SINTOMO: aspetti interni)emozioni che scatena il sintomo:Questo spesso le crea un senso di insoddisfazione, che le dura anche per giorni, che anche lei non sa neanche da cosa farlo dipendere e a volte si chiede se magari possa non dipendere dai peli, ma da qualcos’altro. Parla del suo problema come di qualcosa che oltre a farla vergognare molto, la fa sentire diversa dalle altre donne, “libere di essere e vestirsi come vogliono”, mentre lei si deve sempre camuffare, non riesce a sentirsi “donna-donna”.

dove il sintomo la condiziona:Riporta episodi imbarazzanti in cui si è trovata coinvolta a causa dell’irsutismo, sia con un commesso in un negozio di scarpe che al mare con le amiche. Questo problema le crea grossi disagi anche a livello interpersonale, dichiara infatti di ‘evitare certe situazioni sociali e starmene di più per conto mio’. Racconta che qualche anno fa si è sottoposta a chirurgia plastica e si è rifatta il seno. Ora, a parte il problema della peluria di piace molto di più esteticamente.

(COME SI DESCRIVE)La signora si descriva come timida e riservata

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(IL MARITO)Racconta di essersi sposata giovane, a 21 anni, con suo marito, un uomo molto ‘tranquillo e pantofolaio’, una persona semplice che non hai mai giudicato male il suo problema ma che anzi ha sempre cercato di minimizzarlo.L’ha sempre sostenuta, e tempi dell’università quando aveva deciso di mollare tutto di fronte ad un esame difficile, e durante la cura dei figli, e nell’affrontare il problema dell’irsutismo. Si sente molto “protetta,” ma alcune volta desiderebbe condurre una “vita più mondana” per la quale il marito non sembra assolutamente predisposto. (I FIGLI) Ha due figli maschi, con cui ha tutto sommato buoni rapporti: il più piccolo è come lei, un po’ pensieroso e sempre attento a fare tutte le cose come si dovrebbe, ‘ha una visione molto profonda della vita’. Lo descrive come molto critico, soprattutto nei suoi confronti; mentre l’altro, più grande è come suo marito ‘cuor contento’, più superficiale e per questo motivo più felice, in quanto ‘ha una grande capacità di godersi la vita’.(LA FAMIGLIA DI ORIGINE)Prima viveva con sua mamma e due fratelli più piccoli di lei che ha ‘dovuto tirar su’, perché la madre lavorava ed era restata vedova che lei aveva solo pochi anni. Parlando dell’infanzia si ricorda di quante volte ha saltato le lezioni per stare a casa con un fratellino malato e come siano buoni i rapporti con i fratelli: ancora adesso si sente più la loro madre che non la sorella. Del babbo si ricorda solo che ‘era tanto buono, diversamente da mia madre, che è sempre stata molto autoritaria’. La madre ha sempre preteso molto da lei, tanto che la definiva il suo “vice”.

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(IL LAVORO)

occupazioneLei lavorava fino a qualche anno fa come insegnante, poi ha smesso perché “era poco gratificante per una laureata in lingue fare l’insegnante delle medie”, preferendo restare a casa e dedicarsi alla famiglia a tempo pieno.

cambia..perché?Suo marito è ingegnere e ha un lavoro che gli fa guadagnare molto e i suoi figli sono già abbastanza grandi, così lei ha deciso di “prendersela più comoda”, ma credeva che la vita da casalinga benestante fosse più piacevole ed invece dopo un po’ di è annoiata a fare ogni giorno le stesse cose, la spesa e le pulizie, così ha assunto una governante per avere un po’ più tempo per sé.

tempo libero Ora per riempire le sue giornate frequenta un gruppo di volontari, che fanno assistenza ai bisognosi e agli anziani, 2 “ma non quelle cose da sporcarsi le mani…noi andiamo solo a fargli la spesa, perché in fondo quello di cui hanno bisogno sono i soldi”.

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(IL TEMPO LIBERO)l’esperienzaMentre racconta di questa esperienza di volontariato , a cui dedica circa 4 ore alla settimana dice che vorrebbe fare anche qualcosa d’altro, non sa se aumenterà le ore con questo gruppo o se sceglierà qualcosa tipo gruppo teatrale o recitazione. Racconta che diverse sue amiche, tutte mogli di ingegneri o medici, hanno già fatto queste esperienze e ne sono state soddisfatte.cosa vorrebbe fareLei sarebbe invogliata a farle, ma “per andare a teatro ci vorrebbe il cavaliere, invece mio marito è una persona così semplice, non è sofisticato”. Dice che questi gusti differenti spesso portano a far discutere lei e il marito: lei vorrebbe essere più mondana e frequentare un certo ambiente, lui invece è pantofolaio e calmo, preferisce una serata di fronte alla TV. Alla fine però non è un vero e proprio litigio perché anche a lei sta bene stare a casa e “per essere all’altezza di quell’ambiente dovrei essere molto più curata e con vestiti sempre nuovi, spenderei un sacco di soldi!”. indecisioneLa sua perplessità deriva da una certa indecisione: le piacerebbe fare queste nuove esperienze, culturalmente elevate e adatte alla classe sociale di cui lei e la sua famiglia fanno parte, ma costano molto e in fondo a lei piace anche stare tranquilla a casa senza doversi mettere continuamente in “passerella”. Dice che passa molto tempo a fantasticare su come sarebbe bello frequentare quegli “ambienti in”, anche se poi la vita che le piace e si rende conto a volte che è molto meglio la realtà.

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(MOTIVAZIONE)Come si assetta la motivazione

Assuntina afferma di essere convinta che il parlare della sua problematica con uno psicologo sia molto utile, in quanto la potrà aiutare “ a capire perché ci soffro così tanto?.Come si conclude Il clinico propone alla signora un ulteriore colloquio di approfondimento la settimana successiva che Assuntina accetta senza remore.