VAL BORMIDA - savonaintasca.it
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Con mappa da staccare
la guida alla Val Bormida e all’entroterra savoneseD A V E D E R E
Con mappa da staccare
VALBORMIDA
& DINTORNI
Valbormida 2014.qxd 15-07-2014 17:02 Pagina 1
Pur essendo affacciata sul mare per buona parte della sua
estensione, la provincia di Savona è una delle più
boscose d’Italia; ben lo sapevano i genovesi, che infatti
hanno attinto per secoli dal “Bosco di Savona” per
ricavarne legname pregiato per la costruzione delle navi
della loro potente flotta. Naturalmente l’uomo, con lo
sviluppo industriale del secolo scorso, ha in parte
modificato il paesaggio, ma un viaggiatore attento, che
ha voglia di scoprire oltre i soliti stereotipi, saprà trovare,
in quell’ampio comprensorio che convenzionalmente
definiamo come Val Bormida, inaspettati e sorprendenti
motivi di interesse naturalistici, storici, culturali,
artigianali. Questa pubblicazione nasce proprio con lo
scopo di guidarvi ad una visione “diversa” di questo
territorio, nella speranza di suscitare la vostra curiosità
alla scoperta di un entroterra in parte sconosciuto.
In questa impresa un doveroso ringraziamento va a tutte
le Amministrazioni Comunali che hanno creduto nel
progetto e ne hanno intravisto le potenzialità, ai privati
inserzionisti, alle associazioni e a tutti coloro che, a vario
titolo, hanno contribuito alla sua riuscita.
introduzione
In copertina: un particolare della cartina.
La realizzazione di questa pubblicazione nasce da un'idea di Andrea De Nicolo e Dario Sabatelli che hanno curato la stesura dei testi. La piantina della ValBormida è stata commissionata dalla Marco Sabatelli Editore all'artista savonese Luca Lolli. E’ tassativamente vietata ogni riproduzione, anche parzialedelle piantine, sotto qualunque forma (cartacea o digitale). La scala non è rispettata per dare maggior risalto alle attrattive storiche e renderne più agevo-le la consultazione con l'intento di dare una visione di insieme di quello che l’entroterra può offrire ai turisti. Val Bormida & Dintorni è un supplemento diWindNews Magazine registrato al Tribunale di Savona n.434/94 del 24/06/1994, direttore responsabile Fabio Sabatelli. Amministrazione e pubblicità:Marco Sabatelli Editore srl - Via Servettaz 39, 17100 Savona - Tel.019.823535 - 019.821997. Stampa a cura dello stabilimento grafico della Marco Saba-telli Editore srl in Savona.
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SAVONAS
••• Spotorno
••• Noli
••• Finale Ligure
••• Loano
••• Albenga
••• Alassio
••• Laigueglia
••• Andora
••• Albissola Marina
••• Celle Ligure
••• Varazze
• Sassello
• Cairo Montenotte
• neto Bardineine
• o ToToiranoToirano
• AltareAlAlt
• illesimoMMMiMi oo
• ormidadaBoo dada
• gnaleg Rooccavigoccavig
• PallarePall PallaPalla
Comearrivarequi:
Per conoscere tutti gli eventi, le manifestazioni, avere una guida turistica
e goderti al meglio la Riviera, scarica sul tuo smartphone l’app SVD.
In automobileLa provincia di Savona si raggiunge dall’Italiaattraverso l’Autostrada dei Fiori A10 Genova-Ventimiglia, l’autostrada A6 Torino-Savona,l’autostrada A26 Gravellona Toce-GenovaVoltri.
In trenoAlla modernissima stazione Mongrifone diSavona fermano tutti i treni provenienti dalleprincipali città italiane. Una volta giunti aSavona i treni locali o gli autobus di linea vicollegheranno con facilità alle altre localitàdella provincia.www.trenitalia.com
In busUna fitta rete di autobus e navette permettecollegamenti con i paesi dell’entroterra, dellacosta e con la Francia.www.tplinea.it
In aereoPotete raggiungere la Riviera con voli di lineaper gli aeroporti di Nizza e Genova che sonocollegati a Savona da efficienti servizi navettae ferroviari. L’aeroporto di Villanovad’Albenga permette l’approdo e il ricovero diaerei turistici e voli privati.www.airport.genova.itwww.nice.aeroport.frwww.rivierairport.it
Via marePotete attraccare nelle modernissime marine enei rinomati porti turistici della provincia:Savona, Loano, Alassio, Varazze, FinaleLigure e Andora. Savona è inoltre home portdi Costa Crociere. Dal porto di Vado Ligure partono e arrivano itraghetti giornalieri per la Corsica e laSardegna.
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Itinerario Naturalistico
Il vasto territorio alle spalle di Savo-na, che si frappone tra la costa e ilbasso Piemonte, è comunemente
definito Val Bormida. In realtà le Bor-mide, intese come fiumi, sono tre: ilprincipale è la bormida di Millesimo,poi ci sono quelle di Pallare e Mallare.La progressiva unione dei loro corsiandrà a formare il fiume Bormida vero eproprio, che prosegue il suo cammino inPiemonte fino a confluire nel Tanaro incorrispondenza della città di Alessan-dria. La Bocchetta di Altare (459 mslm),nei pressi del Colle di Cadibona, è unimportante valico che indica convenzio-nalmente il limite tra Appennini e Alpi:segna l’ingresso in Val Bormida e altempo stesso funge da spartiacque tra lazona costiera e l’entroterra. Altare è ilpunto di partenza ideale per passeggiateed escursioni a piedi o in mtb, con moti-vi di interesse naturalistico e storico; ifitti boschi sono attraversati da sentieriche fiancheggiano le poderose fortifica-zioni ottocentesche dello sbarramentodi Altare (forte Cascinotto, Tecci eTagliata) dove non è raro incontrare inumerosi caprioli presenti. L’ampiocomprensorio che da qui si apre è carat-terizzato da un patrimonio boschivoeccezionale e da una grande varietà diambienti; si va da tranquilli paesaggicollinari, intorno ai 4/500 m, fino agliambienti montani, con rilievi che supe-rano anche i 1000 metri. Il patrimonio
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boschivo è variegato, caratterizzato dallapresenza di faggi, castagni, carpini, quer-ce, roveri; famose faggete sono la Fore-sta della Barbottina, poco distante dalColle del Melogno, e la faggeta di Bene-vento, nel Comune di Mallare nei pressidella Colla di San Giacomo. Gli inse-diamenti industriali del fondovalle nondevono trarre in inganno: molte sono lezone di pregio naturalistico che hannopreservato intatta la propria selvaggiabellezza. Esistono riserve e aree naturaliprotette, facilmente raggiungibili in autoo meglio ancora a piedi o in mountainbike, grazie alla rete sentieristica che lecollega le une alle altre. Il sentiero Bor-mida natura (segnavia verde/bianco/ver-de, con sigla BN, l ’intero percorso è visita-bile online sul sito della provincia di savo-na www.itinerari.provincia.savona.it)offre oltre 130 km di percorsi suddivisiin nove tappe: si parte da Piana Crixiafino ad arrivare alla cima del monteCamulera nel Comune di Murialdo.Altra importante risorsa per gli appas-sionati di trekking è costituita dall’Alta
Via dei Monti Liguri, l’importantedirettrice che attraversa l’intera Liguriada Ventimiglia fino a Ceparana (SP), eche entra nel comprensorio Valbormi-dese con due tappe, in corrispondenzadella Colla di San Giacomo (Mallare), edel Colle di Cadibona, fino ad arrivareai Forti del Giovo, presso Pontinvrea(segnavia rosso/bianco/rosso, con sigla AV,www.altaviadeimontiliguri.it).La Riserva Naturalistica dell’Adelasiasorge tra le località di Montenotte e Fer-rania, ed è una splendida area protetta di1370 ettari che conserva intatte maesto-se faggete e boschi di castagno.Quattro percorsi ad anello consentonoescursioni di varia difficoltà e lunghez-za, alla scoperta delle molte cascineabbandonate immerse nel bosco. Cisono diversi punti panoramici perammirare il paesaggio circostante, comele Rocche dell’Amore e le Rocche dell’Adelasia. La cascina Miera funge dacentro di educazione ambientale e darifugio escursionistico, luogo ideale peruna sosta o per il ristoro.
Il “fungo” di
Piana Crixia
Foto Lorena Nasi
Scorcio del Lago
di Osiglia
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Non bisogna fare molti chilometri perraggiugere il Parco naturale regionale diPiana Crixia, nel Comune omonimo. Ilparco, il cui simbolo è il famoso “Fun-go”, gigantesco masso dell’altezza di 15metri sostenuto da una serie di detritimodellati dall’erosione dell’acqua, haun’estensione di 8 kmq, ed è caratteriz-zato dalla presenza di numerosi “Calan-chi”, ossia colline scavate dagli agentiatmosferici, che col passare del tempohanno eroso le zone più esposte, met-tendo in luce la natura argillosa del ter-reno.Il risultato finale è un acceso contrastotra i colori della vegetazione e il grigiodei calanchi, con suggestivi contrasticromatici. Bormida è uno dei comunipiù piccoli del comprensorio ma tra i piùricchi di natura con il 96% del suo terri-torio costituito da pregiati boschi dicastagno e faggio. Nel cosiddetto “Sme-raldo Verde d’italia”, molte sono leescursioni praticabili a piedi o in mtblungo i numerosi sentieri, che danno lapossibilità di salire in vetta ai monti chene fanno da cornice (Ronco di Maglio,Monte Settepani, Colle del Melogno).La rete sentieristica comunale è oggettodi continuo ampliamento e sistemazio-
ne ad opera dei volontari della Pro Loco,che stanno lavorando per valorizzarequesta grande risorsa. Tra le escursionipiù suggestive una permette di raggiun-gere la cosiddetta “Zampa del Rolando”,
A sinistra il
Centro di
Educazione
Ambientale e
rifugio
escursionistico
Cascina Miera
Gli splendidi
colori della
primavera nel
nostro entroterra
Airone in sosta
lungo la
Bormida
Secondo la leggenda, Adelasia, figlia del Re Ottone I, sposò contro la volon-tà paterna il suo scudiere Aleramo. Insieme fuggirono e trovarono rifugio pro-prio nella Rocca che ora porta il suo nome, prima di stabilirsi definitivamentenell’odierna Alassio.
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roccia panoramica dalla quale la visualespazia da un lato verso il mare e dall’al-tro verso la vallata.Un altra interessante escursione condu-ce alle sorgenti della Bormida di Pallare,alle pendici del Monte Settepani. A fon-dovalle il lago Romana, attrezzato per lapesca sportiva e dotato di strutture diristoro e un accogliente prato, permettedi trascorrere momenti di relax in unpregevole contesto naturale.Proseguendo lungo il fondovalle basta-no pochi minuti per raggiungere Palla-re; il paese è circondato da fitti boschiche permettono, attraverso sei facili iti-nerari segnalati, piacevoli passeggiate apiedi, cavallo o mountain bike alla sco-perta delle caratteristiche borgate e del-le numerose sorgenti naturali (per avereuna carta aggiornata di questi percorsi,rivolgetevi in Municipio). A Millesimoecco l’altro parco regionale della vallata,il Parco Naturale Regionale Bric Tana:il suo accesso si trova seguendo la diret-trice che porta verso Murialdo e il lago
di Osiglia. In località Acquafredda gliescursionisti trovano un comodo puntodi riferimento nell’ostello, con possibili-tà di pernotto, cucina a disposizione euna guida che saprà darvi tutte le indi-cazioni per la visita, oltre naturalmentead accompagnare in tour a piedi o inmountain bike tutti coloro che avesserovoglia di trascorrere qualche ora immer-si nella natura (Daniele Rosso, tel:334.393.976.9, www.outdoorservice.it).Il parco, comprensivo anche della Valledei Tre Re, nelle immediate vicinanzedell’Eremo del Deserto, consta di oltre170 ettari di boschi per piacevoli passeg-giate a piedi, cavallo o mtb; esistono cin-que percorsi ad anello, con segnavia dicolore giallo su sfondo bianco. In questazona la Bormida di Millesimo formafenomeni carsici di rilievo e numerosecavità naturali, al cui interno sono statitrovati reperti archeologici che attestanoi primi insediamenti umani in zonaattorno al 1500 AC circa.Nel vicino comune di Murialdo sorge
Le grotte di
Bardineto sono
adatte solo agli
speleologi più
esperti.
Foto Gruppo Speleologico Savonese
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l’area wilderness Monte Camulera, unavasta superficie boschiva disabitata e sel-vaggia alle pendici delle Alpi Marittime,che vede il suo apice nel Monte Camu-lera, di 1.224 m.Si tratta di un area impervia e difficil-mente accessibile, con pochi sentieri; alsuo interno una ricca vegetazioneboschiva, fauna selvatica, e una minieraabbandonata di grafite.Una natura più docile e addomesticata èquella della vicina Osiglia, localitàfamosa per il suo lago artificiale, natodalla costruzione della diga negli anni1937/39.L’area protetta del lago di Osiglia è unasuggestiva oasi azzurra immersa nellaricchezza della vegetazione circostante;il lago consente la pratica di svariatisport acquatici, e l’area circostante è ric-ca di sentieri per piacevoli passeggiatenei boschi.A pochi chilometri di distanza eccoBardineto, bella località di villeggiatura
adagiata tra radure e praterie cui fannoda cornice splendidi boschi.I sentieri percorribili per il trekking ola mountain bike garantiscono 100 kmdi percorsi, tra i quali il raccordo che,dalla località Crosa, permette di rag-giungere l’alta Via dei Monti Liguri,nella tappa che conduce al Giogo diGiustenice.Altri itinerari conducono ai monti vici-ni, come il Monte Carmo, la RoccaBarbena e il Bric dell’Agnellino.Bardineto è famosa in Liguria e nonsolo tra gli appassionati di speleologiaper l’esistenza di un vasto gruppo carsi-co; numerose grotte sono state via viascoperte ed esplorate negli ultimi anni,la maggiore delle quali è il Buranco diBardineto, che si sviluppa su due chilo-metri di cunicoli e gallerie.La visita delle grotte è solo per speleo-logi esperti, guidati dal Gruppo Spe-leologico Savonese (per informazionitel: 019.853.752).
Giovane
capriolo
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Il menhir di
Roccavignale
Segni inequivocabili della presen-za dell’uomo in questi territorifin da epoche antichissime sono
le incisioni rupestri rinvenute in varielocalità, una in particolare dalla chiaraforma antropomorfa rinvenuta su di unmasso nei pressi di Biestro, e i ritrova-menti di attrezzi e suppellettili nellecaverne e negli anfratti formati dallaBormida di Millesimo nell’attuale Par-co Bric Tana. Emblematico è il Menhirdi Roccavignale, in località Valzemola,in tutto simile ai reperti analoghi che sitrovano prevalentemente nel nordEuropa; non è stato ancora oggetto distudi approfonditi da parte degli stu-diosi. La particolare posizione geogra-fica, a cavallo tra la costa e la pianurapadana, ha sempre fatto della Val Bor-mida un crocevia strategico, ambito daiconquistatori che si sono succeduti nel
corso dei secoli. I Romani, vinta la resi-stenza dei liguri epanteri nel 173 AC,fecero di Cairo Montenotte e PianaCrixia due centri strategici di grandeimportanza. Realizzarono poi un trattodella Via Emilia Scauri, che permette-va di raggiungere l’attuale Tortona par-tendo dal porto di Vada Sabatia (VadoLigure): muti testimoni di quest’operasono i ponti ancora integri nella valQuazzola nel tratto di percorso che dalcolle di Cadibona scende all’ attualeQuiliano. Di questa importante via dicomunicazione si avvalsero i barbariche invasero la vallata alla caduta del-l’impero romano; Goti, Unni, Longo-bardi e Franchi si succedettero nelleoccupazioni, accompagnate da sac-cheggi, violenze e scorrerie. Dall’anno1000 cominciò un periodo di maggiorestabilità, conseguente all’infeudamentodella stirpe degli Aleramici, e la nascitaquindi della Marca Aleramica, checomprendeva il vasto territorio che daSavona andava fino al basso Piemonte,all’inizio della pianura padana. Nel1162, Federico Barbarossa investìEnrico il Guercio, Marchese Del Car-retto, discendente diretto degli Alera-mici, dei territori suddetti. I Del Car-retto mantennero il potere in questaporzione di entroterra per molto tem-po, pur se indeboliti da continui frazio-
Storia di un territorio conteso
Incisione
rupestre celto-
ligure sita in
Bric Castellazzo
(Biestro)
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Il simbolo dei
Del Carretto sui
resti del Castello
di Murialdo
Reperti
archeologici nella
mostra
permanente a
Villa Scarzella
(Millesimo)
namenti di territorio legati a vicendeereditarie, e la perdita di Cairo, Roc-chetta, Cortemilia e Carcare nel 1322 afavore della famiglia degli Scarampi. Ilsegno che però lasciarono fu indelebile,e ancora oggi quasi ogni località con-serva i resti di castelli medievali, erettia difesa di città o di vie di comunica-zione. Come detto la continua divisio-ne in nuovi rami della Famiglia DelCarretto, con conseguenti zone diinfluenza, portò a una disgregazioneterritoriale che, alle soglie del XVII sec.portava Genovesi, Spagnoli e Piemon-tesi a dividersi sostanzialmente le zonedi influenza e controllo dei maggioricentri della vallata. Inevitabili gli scon-tri, con gravi episodi come la distruzio-ne di Cairo del 1627 durante lo scon-tro tra i Savoia e Genova. La Pace diVienna del 1738 consegno' ai Savoia iterritori del Bormida; non passerannoche pochi anni e la Val Bormida entre-rà di diritto, suo malgrado, nei libri diStoria. Un giovane comandante france-se, Napoleone Bonaparte, ingaggeràuna trionfale campagna d’Italia,mostrando al mondo coraggio e soprat-tutto capacità strategiche fuori dalcomune, durante le battaglie di Mon-tenotte, Millesimo e Dego dell’aprile1796, contro l’alleanza austro/piemon-tese. La zona ricadde quindi nella sferadi influenza francese fino al 1815, nel-l’ambito del dipartimento di Monte-notte; fu questo un positivo periodo di
fioritura commerciale e di riorganizza-zione delle attività artigianali e agrico-le. Tornata sotto il controllo dei Savo-ia, la Val Bormida seguì il corso deglieventi legati ai moti risorgimentali eall’unificazione del Regno di Italia.Durante la lotta per la Liberazionedurante l’ultimo conflitto mondiale,tutto il comprensorio fu teatro degliaspri scontri tra partigiani e nazi/fasci-sti.
La mostra permanente “Uomini deimonti, archeologia e antropologia delterritorio valbormidese” ospita, nelle suedue sale all’interno di villa Scarzella aMillesimo, reperti dell’Età del Bronzo edell’Età del Ferro provenienti dalle ricer-che in atto dell’Istituto InternazionaleStudi Liguri: particolarmente interessan-te il cosiddetto “corredo del Pastore”,rinvenuto in un anfratto sul Bric SanBernardo. La mostra è visitabile surichiesta chiamando lo 019564007)
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Tutta la vallata è costellata da resti ditorri e castelli, per la maggior parte eret-ti dai marchesi Del Carretto, muti testi-moni di un affascinante e remoto passa-to. Le invasioni, gli assalti e le razziesubite nel corso dei secoli hanno in granparte compromesso le strutture origina-li, ma i recenti restauri hanno permesso
in molti casi una valorizzazione dellestrutture superstiti. E’ il caso ad esempiodel Castello di Millesimo, che unsapiente restauro ha riportato alle sem-bianze originali: il castello risale al XIIIsec. e fu fatto costruire da Enrico II DelCarretto a difesa del borgo sullo spero-ne roccioso sopra il corso della Bormi-da. Dall’alto dei suoi torrioni si gode diuna splendida vista panoramica sul bor-go sottostante (per visite chiamare lo019.564.007). Altro spettacolare fortili-zio è il vicino Castello di Roccavignale,situato in posizione strategica a control-lo dell’antica via del Sale, lungo la diret-trice obbligata che conduceva in Pie-monte; dalla forma trapezoidale, sorgeanch’esso su uno sperone di roccia ed ècircondato da possenti torrioni. Anchein questo caso si e' provveduto a unrecupero e consolidamento della strut-tura, e oggi il castello torna ad animarsidurante il periodo estivo, quando diver-se manifestazioni trovano al suo internouna suggestiva collocazione.Un castello del tutto particolare nelpanorama valbormidese era quello diBardineto; dalla curiosa forma esadode-cagonle (16 lati), sorge sulla sommitàdella collina nel centro del borgo antico.Bardineto costituiva, per la sua posizio-ne geografica, un importante puntostrategico di passaggio tra l’entroterra eil mare, da qui l’esigenza di difenderlo
In basso il
Castello di
Murialdo e
quello di Cairo.
Nella pagina a
fronte il Castello
di Millesimo e
quello di
Roccavignale
Terra di castelli
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con un fortilizio adeguato. Oggi possia-mo ammirare una porzione di quattrolati di quello che era l’impianto origina-
le, e al suo interno è stata ricavataun’area per rappresentazioni estive conposti a sedere.Anche i ruderi del castello della vicinaCalizzano sono stati oggetto di unrecente ripristino, ultimato proprio nel2014. A Cairo Montenotte il Castellodei Marchesi Del Carretto prima, e Sca-rampi poi, sorgono sulla sommità dellacollina, proprio alle spalle del centrostorico. Anche in questo caso recentirestauri hanno valorizzato le strutturesopravissute, fornendo un’idea più pre-cisa di quello che doveva essere il pos-sente impianto originale. Nella vicinaRocchetta sorgeva una delle fortifica-zioni più estese e possenti della vallata;attualmente i muri della cinta difensivasono nascosti dalla fitta vegetazione, esono visibili solo i pochi resti del corpoprincipale. Lungo la strada che da Cairoconduce alla località Carretto, ecco inbella posizione panoramica la superstitetorre di quello che era il castello simbo-lo della dinastia Carrettesca, da cui tut-to cominciò. L’ alta torre sopravissuta,pur se mancante di un lato, conserva
Il castello di
Cosseria
Il castello di
Bardineto
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Arco di Trionfo
intatta tutta la sua imponenza, ed èfacilmente raggiungibile da una brevedeviazione lungo la strada principale.La torre merlata che svetta nel centro diRocchetta di Cengio è quello che rima-ne della rocca risalente al XIII sec. men-tre nella vicina Cengio i resti del castel-lo non sono purtroppo visitabili inquanto proprietà privata. Altrettantosuggestivo ciò che rimane del Castellodi Murialdo; situato in posizione pano-ramica in cima alla collina della borgataCosta, rimane intatta l’antica cisterna,resti del portale di ingresso con lo stem-ma dei Del Carretto. I resti di quella cheera la torre di avvistamento sono rimasticome in bilico adagiati alle pendici dellacollina. A Dego, in borgata Castello, untorrione e poche altre mura rimangonodi quello che era il castello medievale,dopo la distruzione a seguito delle bat-taglie napoleoniche del 1796. Il Castel-lo di Cosseria, già smantellato in parte ametà 1500, fu teatro della fiera resisten-za opposta nel 1796 dalle truppe deigranatieri piemontesi, assediati dai fran-cesi guidati da Napoleone; la torresuperstite è stata dotata di una strutturain legno che consente di raggiungerne lasommità, per godere del panorama ecce-zionale che spazia a 360 gradi fino adabbracciare le vicine Alpi.Di epoca più recente sono invece i Forti
costruiti a protezione degli importantivalichi del Colle del Melogno vicino aBormida e del Colle di Cadibona adAltare; risalgono a metà del XIX sec. ecostituivano l’ideale linea difensiva perun eventuale attacco della Francia inquelli che erano i valichi strategici dellazona.
Il castello diCalizzano
Il castello diCarretto
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Il segno di Napoleone
Le famose battaglie che drammatica-mente sconvolsero la Val Bormidadurante l’aprile del 1796, furono uno diquegli eventi che modificarono lette-ralmente il corso della storia europea.Quello che fino ad allora era un giova-ne generale di belle speranze dell’eser-cito francese, assurse definitivamente agenio militare e fine stratega: il suonome era Napoleone Buonaparte.Messo a capo dell’armata d’ Italia daldirettorio francese, condusse i suoiuomini, pur se in inferiorità numericae in difetto di equipaggiamento e armiconfronto ai suoi avversari, a folgorantivittorie contro gli eserciti austro/pie-montesi. Il tutto si svolse nel breve vol-gere di pochi giorni, tra l’11 e il 15aprile 1796.Il primo scontro si ebbe l’11 aprile, laBattaglia di Montenotte: questa picco-la località costituiva un luogo strategi-co di valico: sui vicini monti Castellaz-zo, Tesoro e Negino, sorgevano ridottefortificate difese dagli austro/piemon-tesi, a protezione della strada che scen-deva a Savona. Le truppe francesi, gra-zie a marce notturne e rapidi sposta-menti, riuscirono a circondare e sor-prendere gli austriaci appostati a prote-zione del valico, sbaragliandoli nel bre-ve volgere di poche ore; al mattino del12 i francesi avevano già avuto ragionedei loro avversari. La successiva batta-
glia di Millesimo vide il suo apice nellastrenua difesa opposta alle truppe fran-cesi dai Granatieri del Regno di Sarde-gna guidati dal Generale Provera. I pie-montesi in rotta si erano rifugiatiall’interno dei resti del Castello di Cos-seria, smantellato già da oltre due seco-li; pur se in grande inferiorità numeri-ca, e completamente circondati da ognilato, costrinsero i francesi a duri com-battimenti, fino a quando accettaronola resa posta da Napoleone: a mezzo-giorno del 14 aprile sfilarono innanzi aivincitori, e venne loro concesso l’onoredelle armi. Durante i combattimenti,perse, tra gli altri, la vita il TenenteColonnello Filippo Del Carretto, espo-nente della nobile stirpe.Era venuta l’ora per Napoleone di con-quistare un altro importante tassellostrategico, Dego; a causa della sua par-ticolare posizione lungo la via obbliga-ta di passaggio che dalla costa condu-ceva ad Acqui Terme, Dego dovevaassolutamente essere conquistata. Labattaglia di Dego ebbe inizio il 14;dopo cruenti combattimenti, verso serai francesi ebbero ragione di austriaci epiemontesi e invasero la cittadina. Ilmattino del 15 però gli austriaci oppo-sero un fiero contrattacco che sorpresei francesi; dopo un intera giornata discontri, Napoleone ebbe infine lameglio e costrinse i nemici alla conclu-
Nella pagina a
fronte il castello
di Cosseria,
costruito dai
Marchesi Del
Carretto verso il
Mille, qui
rappresentato
durante il
cruento assalto
del 13 aprile
1796.
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siva ritirata; anche Dego era definitiva-mente conquistata. La Campagnad’Italia proseguirà quindi in Piemontee Lombardia, ma queste prime tre bat-taglie in territorio Valbormidese costi-tuirono i primi importanti successi chespianarono la strada a Napoleone per laconquista del nord Italia.Per approfondire ulteriormente laconoscenza di questi eventi, è d’obbligouna visita al Museo Napoleonico diVilla Scarzella a Millesimo: il museo,alloggiato nelle stanze della bella villaottocentesca costruita ai piedi delCastello di Millesimo, alloggia nellesue stanze interessanti cartografie cheripercorrono in sette sezioni la crono-logia degli eventi, il tutto arricchito danumerosi reperti rinvenuti sui campi dibattaglia e da alcuni plastici che aiuta-no a capire la distribuzione delle forzein campo.
A Millesimo, all’interno dell’odierno municipio,all’epoca il palazzo nobiliare dei marchesi DelCarretto, si trova la cosiddetta Alcova di Napo-leone; si tratta della stanza dove il condottierodormì la sera del 15 aprile, e dove ricevette leinsegne dei nemici sconfitti. Si trova proprioall’interno dell’attuale ufficio del Sindaco ed èvisitabile, come il Museo Napoleonico, telefo-nando allo 019.564.007). In alto a sinistra l ’alcova di Napoleone.
In basso il castello di Cosseria
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Immerso in uno splendido contesto naturale, il Relais Black Horse è una struttura unicache vi offre i seguenti servizi:
-Scuderia: Endurance equestre-dressage-salto ostacoli-scuolapony games-giornate e settimane verdi-passeggiate a cavallo anche per neofiti (da 4 anni in su). Campo coperto 50x25, campo aperto salto ostacolicampo aperto monta americana. Tondino-lavaggi e giostra. Box e paddock. 2 istruttori discipline olimpiche.
Ristorante: 90 coperti-terrazza panoramica-forno a legnaspecialità tipiche campane - pizzaiolo napoletanodegustazione caffè - rosticceria - serate a temacerimonie
Hotel: 3 stelle, mini appartamenti, suite, stanze a tema,TV, WiFi
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A spasso perborghi e paesiI
l comprensorio valbormidese com-prende in pochi chilometri ben 18Comuni, ognuno costituito da miria-
di di borgate e frazioni; questo consentedi visitare nella stessa giornata realtàdiverse, percorrendo brevi spostamentitra una località e l’altra. A unire ideal-mente e fisicamente tutte queste diverserealtà e il corso delle Bormide, sulle cuirive sorgono tutti i centri abitati piùimportanti. Un fiume quindi che, purnelle sue diverse accezioni e denomina-zioni, funge da naturale “trait d’union” di
tutto il comprensorio. Il modo più velocee comodo per giungere in valle è con l’au-to, risalendo la statale 29 del Colle diCadibona o percorrendo l’autostradaTorino/Savona; in entrambi i casi la pri-ma località che si incontra, appena vali-cato il Colle, è Altare. L’abitato si svilup-pò a partire dal medioevo, e con essol’importante attività della lavorazione delvetro, probabilmente importata in paesedai monaci benedettini; le prime fornacirisalgono all’XI sec. Intorno al 1400 siistituì la Corporazione dell’Università del
Villa Rosa, sede
del Museo di
Arte Vetraria
Altarese
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Vetro, che regolamentò con i suoi statutila lavorazione. Nel 1856, la notte diNatale, le famiglie di vetrai rimaste fon-darono la Società Artistico Vetraria, laprima cooperativa di lavoro italiana. Labella Villa Rosa, splendido esempio diarchitettura stile Liberty, ospita il Mav, ilMuseo dell’Arte Vetraria altarese, conopere e reperti che vanno dal 1650 aigiorni nostri; varie sezioni forniscono aivisitatori una panoramica completa dellelavorazioni del vetro effettuate ad Altare,dalle opere artistiche, agli oggetti utiliz-zati dalla farmochimica nel secolo scorso.(aperto tutti i giorni tranne il lunedi, perinfo su orari: 019.584.734, www.museo-delvetro.org.). In paese esistono ancora trelaboratori artistici che realizzano prege-voli oggetti e vere e proprie opere d’arte,nel proseguimento della tradizione alta-rese. Ogni anno in estate si svolge l’Alta-re Glass Fest, una importante manifesta-zione dedicata al mondo del vetro, dove imaestri attivi ad Altare incontrano elavorano fianco a fianco con i colleghi dialtre nazioni o parti d’Italia, nel contestodi una manifestazione che vede numerosieventi collaterali che animano il borgo. Ilcentro storico ha un impianto medievale,con la via principale (Via Paleologo) cheattraversa il borgo per tutta la sua interez-za e sulla quale si affaccia la bella Parroc-chiale di Sant’Eugenio, risalente a metàdel 1600, ha una prevalente improntabarocca. L’interno, a una navata, ha la vol-ta affrescata da un maestro piemontesedel tempo, chiamato “Mut”. Pregevole ilcoro ligneo che racchiude l’abside e sug-gestiva la cripta sotto l’altare dedicata allaMadonna del Buon Consiglio. Anche lachiesa della Santissima Annunziata, il cui
primo impianto risale addirittura al 1130,e l’Oratorio di San Rocco poco fuori pae-se, meritano una visita. Anche Altare,come altre località della Valle, vide trafine ‘800 e inizi 900 il fiorire dello stilearchitettonico definito Liberty, caratte-rizzato da ricche decorazioni: oltre allagià citata Villa Rosa, anche la vicina VillaAgar costituisce un notevole esempio diquesto periodo. Carcare è il paese succes-sivo; sorge lungo le sponde della Bormi-da di Pallare e il ponte Vecchio divide indue il bel centro storico, in parte valoriz-zato da restauri che hanno riportato anti-co splendore alle facciate delle abitazionidi via Castellani. Il paese è conosciuto peruna sua importante istituzione, il LiceoCalasanzio, attuale sede dei licei classico,scientifico e linguistico, sorse nel 1621come Collegio dei Padri Scolopi. Impor-tante personaggio della cultura valbormi-dese legato a Carcare fu Anton GiulioBarrili, patriota e scrittore, che qui risie-
Artigiano
vetraio
al lavoro
Scorcio di
Carcare
A Carcare sorge, in una stradinalaterale della centrale Via Garibal-di, l’unico Museo del Corpo degliAlpini in Liguria: aperto sabato edomenica dalle 10 alle 12, esponesvariati reperti, soprattutto relativialle guerre mondiali del secoloscorso.
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dette e morì nel 1908; Villa Maura, la suaresidenza, è diventata biblioteca civica eMuseo. Seguendo il corso della Bormida,dopo quattro chilometri si giunge a Pal-lare. Il paese è situato in splendida posi-zione circondato da una natura rigoglio-sa: nella piazza principale fà bella mostradi sè la notevole chiesa Parrocchiale di
San Marco, risalente al XVI sec. con alsuo interno diverse pregevoli opere e ric-che decorazioni. Oltre al borgo principa-le, dotato di moderne strutture sportive edi aree attrezzate per pic nic e momentidi relax all’aperto, numerose sono le bor-gate rimaste per la maggior parte origi-nali nella primitiva architettura. Tra diesse Biestro è la più importante e si rag-giunge facilmente in pochi minuti diauto; dall’alto degli oltre 600 mslm, sigode di una bella visione panoramica sul-le vallate sottostanti. La borgata conservaabitazioni antiche sulle cui facciate spes-so alloggiano caratteristiche meridiane: lapiù interessante è senz’altro Ca’ di Gam-ba, abitata dalla famiglia omonima fino alXVI sec., che sembra risalire addiritturaal 1111. L’antica chiesa di Santa Marghe-rita di Antiochia, risalente al 1663, è sta-ta recentemente restaurata e offre al suointerno pregevoli affreschi e opere ligneedel Brilla. In località Bricco sorgono lecosiddette “Pietre di Napoleone”; si trat-ta di quattro enormi pietre intagliate elavorate in epoca napoleonica; sembrache la loro funzione originale fosse legataalla realizzazione di ponti, ma la loro sin-golare forma ha generato negli anni leg-gende tra gli abitanti del luogo. Una bre-ve deviazione nella vicina Mallare ci per-mette di scoprire, in località Eremita, ilpregevole Santuario di Santa Maria del-l’Eremita; di epoca medievale, fu erettoprobabilmente sul sito di un preesistentetempio pagano e viene spesso utilizzatoper matrimoni e celebrazioni per la bel-lezza del contesto naturale nel quale èinserito. Scesi nuovamente a valle, il pae-se successivo è Bormida; immerso traforeste di castagni e faggi, oltre a unanatura incontaminata, offre anche inte-ressanti attrattive storiche. Nella piazzaprincipale la parrocchiale di San Giorgio(XV sec.) conserva al suo interno pregia-te tele e statue lignee, una delle qualiattribuita al Brilla. All’interno dei localidella biblioteca verrà inaugurato il 3 ago-sto 2014 il Museo di Abiti e ParamentiSacri (aperto martedì e giovedì dalle 15 alle17 e la domenica dalle 11 alle 12). In loca-
Le pietre di
Napoleone in
località Bricco,
Biestro
L’abitazione
Ca’ di Gamba
risalente al
1111, Biestro
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lità Piano Soprano il Palazzo La Ferrie-ra, immerso in un bel parco, riportaindietro nel tempo, quando in questezone boscose sorgevano numerose ferrie-re per la lavorazione del minerale di fer-ro. In località Pian Sottano sorge la cap-pella secentesca della Madonna del Car-mine che vide il passaggio nel 1666 dellafiglia del Re di Spagna, promessa sposaall’imperatore d’Austria Leopoldo I;Bormida infatti è attraversata dall’anticaStrada della Regina, costruita nel 1666per consentire appunto all’infanta figliadel Re di Spagna di raggiungere Milanoda Finale Ligure. Altri segni della storiatroviamo lungo le pendici del Ronco diMaglio (1.108 mslm), e nello specifico iresti di trincee costruite dai soldati fran-cesi durante la Campagna d’ Italia del1796. Merita una visita anche l’anticoBorgo dei Pirotti, per la tipicità delle suearchitetture rurali. Ripercorrendo a ritro-so la vallata, si torna in breve a Carcare eda lì, altri 5 km consentono di raggiugereMillesimo, unico comune del compren-sorio ad essere annoverato nei Borghi piùbelli d’Italia. Il borgo, dall’impiantomedievale ottimamente conservato, èadagiato sulla riva destra della Bormidaomonima, con alle spalle lo sperone roc-cioso dal quale svetta il castello, a guardiae protezione dell’abitato. La città, fonda-ta il 9 novembre 1026 da Enrico II DelCarretto, deve la sua fortuna a questadinastia, che ne favorì lo sviluppo e l’eco-nomia. Un modo sicuramente unico peraccedere al centro storico è quello diattraversare il caratteristico Ponte dellaGaietta, mirabile e raro esempio di pontefortificato risalente al XII sec. Poco oltresi giunge innanzi a un’antica casa pog-giante su un pilastro in pietra: è detta casadella fondazione, in quanto per certo esi-steva già all’atto ufficiale di fondazionedel borgo, dove viene espressamente cita-ta. L’antica Via Roma era la via di passag-gio che attraversava il borgo nella suainterezza, mentre la parallela Piazza Ita-lia, caratterizzata dai bei portici, era dedi-cata al mercato e ai commerci. Recente-mente rinnovata sia nella pavimentazio-
“Casa del Conte” a Mallare.
Panorama di Bormida
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ne che nel recupero delle facciate degliantichi palazzi, ora è il centro della vita diMillesimo, con bei negozi e ristoranti chela rendono il salotto cittadino. All’apicedella piazza sorge l’antico palazzo resi-denza dei Del Carretto, ora Municipiocittadino; qui Napoleone soggiornòdurante la Campagna d’Italia. Sul latoopposto si intravede la sagoma delCastello, con ai suoi piedi la bella VillaScarzella, residenza ottocentesca, orasede del Museo Napoleonico. Appenafuori del borgo antico, immersa all’inter-no di un parco pubblico, sorge l’anticachiesa di Santa Maria Extra Muros, pre-gevole pieve romanica del XII sec. con alsuo interno un ciclo di affreschi gotici ela vasca battesimale originale: è visitabilesu prenotazione (019.564007). La vicinaVilla Centurione-Scotto, caratterizzatadall’elegante torretta, è il rifacimento instile revival gotico/rinascimentale del-l’antico monastero medievale di SantoStefano (proprietà privata). La parroc-chiale risalente al XV sec. merita la visitaper le diverse opere al suo interno tra lequali un crocefisso ligneo del Maraglia-no. Altra imponente costruzione religio-
sa è il Santuario dell’Eremo del Deserto,situato a pochi km in direzione Murial-do; l’edificio attuale risale al 1880, e la suaparticolare struttura a pianta centrale conimponente cupola, desta ammirazione.Millesimo è conosciuta anche come Cit-tà del Tartufo, e l’annuale Festa Naziona-le del Tartufo che si svolge l’ultima setti-mana di settembre richiama sempre mol-
Il ponte della
Gaietta a
Millesimo e,
in basso,
il Santuario
dell ’Eremo del
Deserto nei
dintorni di
Millesimo
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ti appassionati buongustai. La vicinaCengio ha nell’antica borgata di CengioAlto il suo fulcro storico di pregio; aimpreziosire l’abitato, il secentesco San-tuario della Natività della Vergine, i cuiaffreschi sono stati valorizzati da unrecente restauro (per visitare la chiesarivolgetevi all’osteria del borgo, checustodisce le chiavi). Nelle immediatevicinanze della stazione ferroviaria sorgePalazzo Rosso, notevole edificio di inizinovento in stile neo romanico; presentainterni riccamente decorati, ed è ora uti-
lizzato per spettacoli ed eventi culturali.Non dista che pochi km Roccavignale,ultimo paese in provincia di Savona diquesta porzione di Val Bormida: la bor-gata di Strada è senz’altro la più interes-sante per l’uniformità architettonica del-l’abitato, conservato nella sua strutturaoriginaria, con suggestivi archi e sotto-passi di collegamento tra una abitazionee l’altra. Qui si svolge ormai dal 1981 ilPresepe vivente, evento che attira ognianno tra il 22 e il 24 dicembre centinaiadi visitatori. Il borgo si anima con la rico-
A Cosseria merita una visita ilcurioso Museo della Bicicletta; alsuo interno una straordinaria rac-colta di biciclette di varie epoche,frutto della passione del Sig Lucia-no Berruti. Per visite chiamare lo019.519.785 (www.veloretro.it)
La Chiesa di
S.Maria Extra
Muros poco fuori
dal borgo antico
di Millesimo
Il Palazzo Rosso
di Cengio
Foto Carlo Pastorino
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struzione di antiche botteghe artigiane,che fanno da sfondo alla natività del Cri-sto. Come già accennato precedentemen-te, in località Valzemola sorge l’anticocastello medievale, utilizzato in periodoestivo per rappresentazioni e spettacoli: aipiedi del Castello gli appassionati dipesca potranno dilettarsi grazie ai duelaghi dedicati. Accanto ad essi sorge ilDolmen di Roccavignale; probabilmentedi epoca neolitica costituisce un repertounico in Liguria per forma e caratteristi-che che ricordano i dolmen presenti nelnord Europa. Sopra Valzemola sorge Pia-nissolo, altra frazione, impreziosita dapregevoli murales dipinti sulle facciate dialcune delle abitazioni più antiche. Cai-ro Montenotte è la cittadina più grande
della Val Bormida: assolutamente da visi-tare il centro storico medievale a cui siaccede attraversando l’antica PortaSoprana, una delle originarie porte diaccesso: l’asse principale dell’antico bor-go, Via Roma, è costellata di negozi eattività commerciali, all’interno di un tes-suto urbanistico medievale pressochèintatto. Suggestivi i caratteristici porticiche conducono alla parrocchiale di SanLorenzo, e l’antico Palazzo Scarampi,risalente al XVI sec. per anni sede dellacivica Biblioteca, ora in restauro. Il colleai piedi dell’abitato è sormontato dei pos-senti resti del Castello medievale, recen-temente restaurati e resi presto visitabili.Fuori dal centro storico in località Villesorgono i resti dell’antico convento diSan Francesco, anch’esso interessato daun recupero in fase avanzata. A Ferranial’antica borgata sorse attorno all’Abbaziadi San Pietro e Paolo, e mantiene ancoraoggi la caratteristica pianta a “L” e l’im-pianto architettonico originale. La vicinaRocchetta di Cairo è conosciuta per inumerosi murales e per il famoso Pontedegli Alemanni, notevole esempio diponte medievale che valica la Bormidacon tre ardite arcate. Provenendo dallelocalità costiere del ponente savonese, la
Il centro
storico di
Cairo
Montenotte
Un murale a
Roccavignale
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prima località della Valle che si incontraè Bardineto. A soli 20 minuti di auto dacentri come Borghetto SS o Albenga, èadagiato in un bella posizione a oltre 700mslm in un altopiano cui fanno da sfon-do i monti Barbena e Carmo. Una naturaincontaminata rende Bardineto metaideale per sportivi amanti di trekking omountain bike, o anche solo per chi vuo-le rigenerarsi fuori dal caos ciitadino. Ilborgo originale si è sviluppato sul colleattorno al singolare castello esadodecago-nale, di cui rimangono ancora alcuni restiimponenti. Immersa in un bosco appenafuori dal paese, la piccola chiesa medie-vale di San Nicolò racchiude al suo inter-no un ciclo di affreschi risalenti al 1400che lascia letteralmente stupefatti; si trat-ta di un vero e proprio gioiello da scopri-re che consigliamo di non perdere (per lavisita chiamate il numero di tel:019.790.7013). Appena sopra la chiesa,
ancora ben visibili i resti di una castrumlongobardo del VII sec. Interessante èanche la visita alla Raccolta di attrezziagricoli della collezione Lombardini,allestita nei locali dell’ex asilo, propriodavanti al municipio; utensili domestici eattrezzi dei mestieri antichi vi farannofare un salto indietro nel tempo, alla sco-perta di un mondo ormai dimenticato.Bardineto dispone di diverse strutturericettive ed è attrezzata per la pratica disvariati sport, grazie alle strutture presen-ti sul territorio.
Il gruppo folkloristico deitrottolai di Roccavignale,fondato nel 1994, prose-gue la tradizione dell’anti-co gioco della trottola,costruendo, vendendo efacendo conoscere aibambini di oggi questoaffascinante gioco delpassato.
Affresco nella
chiesa medievale
di San Nicolò
a Bardineto
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Sapori e cucinadella valle
Un territorio come la Val Bormida offrenotevole varietà di prodotti naturali dieccellenza; produzioni riconosciute eregolamentate con apposite disciplinaridi produzione da Slow Food sono lecastagne essiccate nei tecci, proprie dellazona compresa tra Murialdo e Calizza-no, e la Zucca di Rocchetta di Cengio.(sempre a Cengio si sta riscoprendo unantico legume andato quasi scomparso,il “Moco”, consumato in genere in cremee minestre). Le prime vengono fatteessiccare appunto nei tecci, che sonocostruzioni in pietra con tetto a scandoleal cui interno su appositi graticci inlegno alloggiano le castagne, esposte inquesto modo al calore per l’essiccatura.La zucca di Rocchetta di Cengio hacaratteristiche uniche che le consentonodi essere utilizzabile in diversi modi epreparazioni, dalle confetture alle mine-stre vellutate, ai risotti; recuperata e valo-rizzata da un consorzio di produttori,viene venduta anche essiccata. Il territo-rio di Millesimo e dintorni, per le sueparticolari caratteristiche, è rinomato alivello nazionale per la raccolta dei tar-tufi, sia bianchi che neri: Millesimo ècosì entrata di diritto nel club delle Cit-tà del Tartufo, e ogni anno a fine settem-bre si svolge la Festa Nazionale del Tar-tufo, una tre giorni di degustazioni conmigliaia di visitatori. Le distese boscosedell’alta valle sono terreno fertile per ifungaioli; zone predilette per la crescita
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SAPERI E SAPORI TRAMANDATI DA UN FIUME DI STORIA.
Terre di Bormia è un progetto e al tempo
stesso un'associazione che promuove un
nuovo Rinascimento delle Valli del Bormida
e la valorizzazione delle eccellenze
agroalimentari, turistiche, culturali dei
territori affacciati sul fiume Bormida.
Ideato e promosso dall'Associazione
Produttori delle Valli del Bormida e da Punto
a capo comunicazione, Terre di Bormia è un
progetto condiviso da tutti i Comuni della
Valbormida, che si sono uniti in un
protocollo di intesa validato da Regione
Liguria per creare un programma di
iniziative e di interventi a favore dei prodotti
del territorio e dei valori di cultura e
tradizione ad essi collegati. Terre di Bormia
è la riscoperta della storia millenaria di un
fiume, di una terra e di una cultura, incisa
nella roccia e nelle tradizioni di un popolo.
Ma è anche un mondo di prodotti, persone,
idee che camminano insieme, recuperando
dalle tradizioni, dai saperi e dai sapori
antichi, un patrimonio di ricchezza da
tramandare: su cui costruire un nuovo futuro
di crescita e di sviluppo.
www.terredibormia.it
Associazione
ARE VALLEBORMIDA
Via Solferino 4
Cairo [email protected]
BUTTIERO, Dolci per Passione
Via Colletto 48
17014 Rocchetta
Cairo [email protected]
Apicoltura CASTELLANO
Sede: Via Medaglie d'Oro 16
Laboratorio:Via Recoaro 56/B
Cairo [email protected]
Azienda Agricola
JOLE BUSCAGLIA
Via Matteotti 59/2
Cascina LA BOTTA
Via Supervia 38
Pastificio LA GINESTRA
Via Marconi 148
17017 [email protected]
Assosciazione Produttori e
Trasformatori
LA ZUCCA DI ROCCHETTA
Piazza IV Novembre
LE BONTA' DEL BELVEDERE
Via Gramsci 51
Azienda Agricola MIDAI
Via Codevilla 38
Fraz. Carretto
Cairo MontenotteTel. 328.2713966
Azienda ORIGINE
Laboratorio Liquori Valbormida
Piazza Libertà 21
Cengio [email protected]
Azienda Agricola
PASTORINO
Via Giovo 16
Macelleria Salumeria
PIZZORNO
Loc. Bosi 18
SANTAMARIA & C. snc
Via Sforza Gallo 12
Birrificio SCARAMPOLA
Località Monastero
di S. Stefano - [email protected]
Associazione TARTUFAI E
TARTUFICOLTORI LIGURI
Piazza Italia 70
Molino MORETTI
di Manuela Moretti
Regione Cavalli 2 - Frazione
Turpino
Spigno [email protected]
Azienda Agricola BRIGNE' di
Massone Giacomo
Località Brignetta 1
Le aziende aderenti al progetto
"Terre di Bormia" al 30/06/2014 sono:
Incisione rupestre celto-ligure presso Bric Castellazzo - Biestro.
© Associazione Produttori Valle Bormida e Giovo - Punto a Capo Comunicazione.
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dei funghi Porcini sono Bardineto eCalizzano, dove la raccolta è regolamen-tata da appositi tesserini giornalieri ostagionali. A Bardineto la Festa naziona-le del Fungo d’oro celebra ogni anno il redei funghi.Tra i prodotti più diffusi in valle natural-mente non mancano diverse varietà diformaggi e salumi (salami di cinghiale etesta in cassetta in primis).Una cucina che, influenzata dalle tradi-zioni gastronomiche sia delle localitàcostiere che del vicino Piemonte, offreuna notevole varietà di piatti e ricette.
Qui di seguito un breve “dizionario” del-le specialità della Valle.
Castagnotti di Bormida: tipici biscottilocali realizzati con farina di castagne.Fazzino: focaccina di patate con ripieno,cotta nel forno a legna, tipica di Murialdo,Calizzano, Osiglia e BormidaFrizze: diffuse in tutto il comprensorio, sitratta di salumi ottenuti dal trito di frat-taglie di maiale e salsiccia.Gobeletti: anch’essi diffusi sul territorio manon tipici di un unica località, sono dolci inpasta frolla ripieni di marmellata di albi-cocche.Lisotto di Pallare: focaccina rotonda dipatate e farina abbinata ai contorni piùdisparati. Intorno a metà agosto si svolgeogni anno la sagra dedicata a questa spe-cialità.Millesini al Rhum: come dice il nome sonotipici cioccolatini al rhum di Millesimo.Zuncò: delicata cagliata di latte di pecoraprodotta solo da Pasqua a inizio giugno,tipica della Zona dell ’alta Val Bormida.Sciaccarotti: tipica focaccetta di Millesimoricoperta da pomodoro, aglio e basilico.Strozzagatti di Calizzano: semplice tortada prima colazione.Torta di Castagne di Bormida.Tira: tipica di Cairo Montenotte, si trattadi un panino allungato ripieno di pasta disalsiccia.Zeraria: gelatina di carne di manzo emaiale con aromi e zafferano, diffusa intutto il comprensorio.
Le amministrazioni sono sempre più sensibilial tema dell’origine e della provenienza deiprodotti del territorio, tanto da istituire dellevere e proprie certificazioni; è il caso di CairoMontenotte e Cengio, che hanno istituito laDE.Co (denominzione di origine comunale) aprotezione e garanzia dei prodotti comunali.Sempre a Cairo, ogni secondo sabato delmese, si svolge dal 2008 il Mercato della Ter-ra, con prodotti biologici venduti direttamen-te dai produttori.
La Tira
La zucca di
Rocchetta di Cengio
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Una valledi sport
Sono veramente molte le attivitàsportive praticabili nel comprenso-rio: l’abbondanza di boschi e una
rete sentieristica sempre più sviluppataconsentono agli amanti del trekking e del-la mountain bike una vasta gamma di giteed escursioni, con differenti gradi di diffi-coltà e il passaggio da quote collinari finoanche a quasi montane, se si sceglie diaffrontare alcuni rilievi che superano i1000 m. Ricordiamo il tracciato BormidaNatura, che attraverso 9 tappe tocca quasitutte le località della vallata, con uno svi-luppo complessivo di 130 km (percorribiliin gran parte anche in mtb e a cavallo).Anche l’Alta Via dei Monti Liguri passaattraverso la Val Bormida, con due dellesue 43 tappe totali. Le abbondanti nevica-te invernali garantiscono, in località comeBardineto o Bormida , piacevoli ciaspolateimmersi nella natura. Sempre a Bardine-to, ma in questo caso solo per gli espertispeleologi, esiste un enorme sistema carsi-co di grotte sotterranee; per la visita rivol-gersi al gruppo speleologico savonese (tel:019 853752) . Bardineto offre in periodoestivo anche una particolare attrattiva,ovvero un parco avventura per grandi epiccini, con percorsi di differenti livelli perbambini dai 5 anni in avanti (per info:0197907115). La presenza in Val Bormi-da di diversi centri ippici, alcuni veramen-te di rilievo, rende possibile la pratica ditutte le discipline che ruotano intorno alcavallo; per i neofiti che avessero voglia diavvicinarsi per la prima volta a questo
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nobile animale, anche solo per una passeg-giata nei boschi, il centro ippico BlackHorse di Roccavignale dispone di istrut-tori e cavalli per provare questa bella espe-rienza (tel. 019.565.146).Il lago di Osiglia permette la pratica dimolti sport acquatici; dalla canoa al wind-surf e al sup, specialità su tavola molto invoga negli ultimi tempi; all’imbarcaderocon piccola spiaggetta adiacente e puntodi ristoro, si possono affittare canoe epedalò. Sul lago è possibile praticare lapesca sportiva, muniti di apposito permes-so giornaliero o stagionale. Ricordiamoche anche a Bormida, Pallare e Roccavi-gnale esistono laghi attrezzati per la pescafacilitata. Per chi invece preferisce la pescasu fiume, si pratica soprattutto lungo ilcorso della Bormida di Millesimo traCalizzano e Millesimo, anche in questocaso naturalmente muniti di appositi per-messi. Facile trovare nei centri più grandidella valle strutture polivalenti per la pra-tica di calcio, tennis, basket e pallavolo,
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oltre anche a diverse piscine. Sport moltopraticato è la “Palla Pugno”, il pallone ela-stico, diffuso in Val Bormida e Basso Pie-monte. A Bormida e in altre località si tro-vano numerosi sferisteri, i caratteristicicampi da gioco.Cairo Montenotte, città europea dellosport 2013, ospita ogni anno tornei di cal-cio giovanile di livello nazionale. Unastruttura del tutto particolare, adatta pertrascorrere una piacevole giornata estivaall’aperto, è la Cascina del Prato di Palla-re; immersa in un contesto naturale splen-dido, offre piscina, idromassaggio, campida calcio, beach volley, minigolf, oltre aservizio ristorazione e area riservata aicani. (Via Mallarini 24, Pallare).
Pochi sanno che a Millesimo fucostruita negli anni ‘20 del secoloscorso la prima piscina olimpica rego-lamentare italiana: ospitò gli atleti del-la nazionale e visse un breve periododi splendore, per essere poi demolitanegli anni ‘50.
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Crediti
La piantina della Val Bormida è stata commissionata dalla Marco Sabatelli
Editore all’artista savonese Luca Lolli. La scala non è rispettata per dare mag-
gior risalto alle attrattive storiche e naturalistiche e renderne più agevole la
consultazione. L’intento è di dare una visione d’insieme di quello che la Val
Bormida e l’entroterra possono offrire ai visitatori. E’ tassativamente vietata
ogni riproduzione anche parziale della piantina in alcuna forma e con nessun
mezzo: elettronico, meccanico, in fotocopia, in CD, in DVD o in qualsiasi
altro modo senza autorizzazione scritta della Marco Sabatelli Editore srl.
La realizzazione di questa pubblicazione nasce da un’ idea di Dario Sabatelli
coadiuvato da Andrea De Nicolo. Le fotografie presenti nel testo sono di:
Andrea De Nicolo e delle rispettive amministrazioni comunali. La redazione
dei testi della guida è a cura di Dario Sabatelli e Andrea De Nicolo.
Val Bormida & Dintorni è un supplemento di Wind News Magazine
registrato al Tribunale di Savona n. 434/94 del 24/6/1994
Direttore Responsabile: Fabio Sabatelli
Direttore Editoriale: Dario Sabatelli
Responsabile Marketing: Andrea De Nicolo
Amministrazione e pubblicità:
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Stampa a cura dello Stabilimento Grafico della Marco Sabatelli Editore srl.
La realizzazione di questa guida è stata resa possibile grazie a :
Elenco inserzionisti:
Rifugio le Volte di Napoleone, Roccavignale
Affittacamere la Madonnina, Roccavignale
I Laghi del Dolmen, Roccavignale
Zerrillo Preziosi, Millesimo
Bottega dei Sapori, Millesimo
Locanda dell’Angelo, Millesimo
Pantarei Cucina, Millesimo
Ristorante C’era una Volta, Osiglia
Centro Commerciale Le Officine, Savona
Black Horse, Roccavignale
Agriturismo F.lli Oddone, Bardineto
Ristorante All’Eremo, Mallare
Osteria San Lazzaro, Pallare
Centro ippico Le Poiane, Pallare
Outdoor Service Val Bormida, Millesimo
Consorzio dei Funghi di Calizzano
Ristorante La Sosta dell’Imperatore, Dego
Terre di Bormia
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