Vacanze al cimitero
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EMANUELE LUCARELLI
Editrice: GIUNTI JUNIOR
Jerry Conti è un appassionato di Sherlock Holmes e come quest’ultimo, anche lui ama indagare e risolvere problemi misteriosi. In un giorno di estate i suoi nonni banchieri morirono in un incidente stradale . A causa di ciò i genitori di Jerry non volevano andare in vacanza, ma la mamma per accontentarlo decide di mandarlo dallo zio becchino Adelmo che vive in un cimitero del Trentino. All’inizio il ragazzo non era d’accordo con la decisione della mamma ma dopo il racconto di un incidente tragico avvenuto proprio lì di un’intera scolaresca , incuriosito accetta di partire in quanto vuole capire come è avvenuto questo incidente. Jerry qui conosce Tilla, che vive di fronte al cimitero, che indagherà insieme a lui sull’accaduto. Un bambino di nome Angelo, che tutti credevano morto nell’incidente, apparirà come un fantasma ai due ragazzi e ostacolerà le loro indagini. Il motivo per cui vuole ostacolarle è perché in realtà non è morto dato che prima dell’incidente, durante una sosta, scese dall’autobus perché non voleva tornare a casa. Inoltre Angelo prima di partire si era messo d’accordo con un suo amico zingaro di nome Diego, il quale voleva fuggire da casa e ne approfitta per prendere il suo posto sull’autobus. Nonostante ciò, i due amici riescono nel loro intento e scoprono che Angelo non era un fantasma bensì aveva preso il posto del suo amico Diego. Quando Jerry torna a casa dai suoi genitori, poco tempo dopo vengono tutti convocati dal tribunale per conoscere il testamento lasciato dai nonni. Proprio qui Jerry rincontrerà lo zio Adelmo e l’amica Tilla di cui si era innamorato. Mentre i due si stavano per salutare, Jerry si avvicinò alla ragazza e improvvisamente la baciò.
Il personaggio che più mi ha colpito è stato: Jerry.
È alto,
magro.
È moro
con occhi marroni.
È gentile, spiritoso, socievole,
fifone.
È appassionato
di Sherlock Holmes.
È di
famiglia benestante.
“Calmo Jerry” mi sono detto “è solo l’effetto del cimitero. Tanto non ci metterai più piede, amico mio. Perlomeno, non tanto presto!” Povero me, quanto mi sbagliavo .
<<Finalmente, Jerry!>> mi sono detto. << Una vera indagine poliziesca e senza quei due rompiscatole dei tuoi genitori fra i piedi>>.
<<Elementare Watson. Lo spettro ha sottovalutato lo zio! Conosce i suoi pipistrelli meglio delle dita delle sue mani…>>
L’episodio che mi è piaciuto di più è stato quando Jerry e i suoi genitori sono stati convocati dal tribunale per conoscere il
testamento lasciato dai nonni, dove Jerry rincontra suo zio e Tilla.
Io non sono molto simile a Jerry perché non mi piace
indagare. Il nostro carattere è molto simile perché siamo
tutti e due spiritosi ma soprattutto fifoni.
Se fossi stato in lui non sarei mai
andato in vacanza in un cimitero ma avrei preferito restare con
i miei genitori.
Questo personaggio mi ha insegnato che nella vita dobbiamo
superare ogni ostacolo e andare
sempre avanti.
L’ho immaginato con un cappellino e gli occhiali e
con un abbigliamento simile al personaggio che lui
ammirava.
Penso che nonostante
abbia 12 anni è riuscito nel suo
intento, scoprendo una verità che non aveva vissuto
personalmente.