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Ilenia Sannicolò Papadopoli
22/12/2017
I giorni 28 e 29 novembre si è tenuto nella splendida cornice di Fortezza da Basso il BTO,
evento di riferimento sul viaggio e l’innovazione in Italia e nel mondo. Buy Tourism Online è
un’occasione per mettere a fuoco il futuro del turismo e si propone come lente di
ingrandimento su temi specifici come la sostenibilità, le nuove tecnologie e i big data.
L’evento non è solo volto a determinare le nuove tendenze e a parlare di futuro, ma si tratta
anche di scambio di idee e creazione di valore attraverso il dialogo ed il networking.
Durante le due giornate ci sono stati 160 appuntamenti tenuti da diversi speaker della filiera
turistica, da imprenditori nel settore a data analysts ed anche alcuni “big” del panorama
turistico come, Airbnb, Google e Trip Advisor. Le conferenze hanno avuto luogo in 4 grandi
Hall e 3 Arene, divise per temi rilevanti e format. Nella World Hall erano presenti ospiti
internazionali, nella GONG! invece, in occasione della decima edizione di BTO è stato
presentato il format TED, quindici minuti di intense presentazioni con la presenza di 44
speakers, a seguire la FOCUS Hall per gli approfondimenti in cui sono stati trattati temi sulla
Internet security e sulle Smart Cities, la SERENDIPITY Hall una fuoripista rispetto ai temi
centrali, trattava di argomenti trasversali ma altrettanto interessanti, e per ultime le tre Arene:
Governance, Presentation e Innovation.
Moltissimi sono stati gli interventi e altrettanti sono stati gli spunti e le riflessioni una volta
finite le due giornate a Firenze.
Ad iniziare con l’intervento di Niccolò Di Vito e la sua conferenza Video killed the (picture)
star presso la Serendipity Hall. Niccolò è un esperto videomaker di produzioni commercial,
corporate, storytelling ed eventi presso il suo Studio Riprese Firenze. Ha lavorato per Brand
italiani come Enjoy di Eni e Unicoop. Si occupa principalmente di comunicazione video, nello
specifico quel tipo di comunicazione che permette all’utente di entrare in empatia con il
prodotto. Si tratta a tutti gli effetti di emotional videos, che nella comunicazione turistica
riescono davvero a fare la differenze sulla scelta dell’utente. Come i video Eat, Move, Learn
di Rick Mereki che già sei anni fa cambiava il modo di raccontare l’esperienza del viaggio.
Video di Rick Mereki
Oggi questo tipo di video communication si è evoluto ulteriormente: il video è diventato
nell’esperienza turistica (pre-esperienza) il cavallo di battaglia per eccellenza. Comunicare
attraverso un video emozionale non è fare pubblicità ma trasmettere un’emozione,
raccontare una storia e rendere il futuro turista partecipe ed ingaggiato. Molti sono stati gli
esempi utilizzati da Niccolò, tra cui the spectacular trip of a blind tourist in Quebec.
Impossibile non commuoversi, nella Serendipity Hall in molti avevano gli occhi lucidi. Gli
elementi del video erano semplici: un ragazzo non vedente ed un viaggio indimenticabile
attraverso i sensi.
Un altro video fortemente emozionale è stato the Estonian Stress Buster. Un modo
alternativo per comunicare le bellezze naturali e la possibilità di trovare il vero relax in
Estonia, una meta non troppo conosciuta e non ancora esplorata. Risate fragorose sono
scoppiate tra il pubblico, l’ironia e la delicatezza del video hanno trasmesso un davvero
messaggio genuino.
The estonian stress buster
Il mantra da rispettare per i video di Ambient marketing è : surprise but don’t shock,
importante creare engagement nello spettatore ed altrettanto importante è non scioccare
con contenuti troppo forti, spiega Niccolò.
Anche la Georgia ha presentato un video quest’anno, intitolato : surprise for a 6 million tourist
of Georgia. Il 6 milionesimo visitatore della Georgia ha potuto vivere un’esperienza VIP a sua
totale insaputa, accompagnato da un appuntamento al ristorante con il Primo Ministro.
Da come si è potuto capire dagli esempi citati, il video destinazione non deve più essere
sulla destinazione stessa ma deve presentare una call to action forte, contenuti emozionali e
ludici, come il video Tramroulette ad Amsterdam per il brand Holland Casino.
Gli elementi che bisogna considerare quando si produce un video emozionale secondo
Niccolò sono i seguenti;
1. Avere un target di riferimento e rivolgersi ad esso
2. Differenziarsi da altri video
3. Stare sempre al passo con i tempi
4. Il budget non è un elemento decisivo
Un altro intervento significativo è stato fatto da Giuseppe Rivello nella sala GONG!.
Fondatore di Jepis Bottega e videomaker del Cilento, lavora per lo sviluppo rurale e nella
comunicazione del territorio. Lo fa attraverso le radici del luogo in cui è nato: con un piede
nella terra, uno in giro per il mondo e la testa in rete: questa è per lui la situazione ideale.
La Bottega funge da hub creativo e anello di congiunzione generazionale per la trasmissione
di capacità tecniche, artigianali e creative. Un luogo in cui le conoscenze nuove e della
tradizione si fondono per creare valore. Si tratta di una Bottega in cui la co-creazione è alla
base della sua esistenza e in cui la contaminazione di idee è il cuore pulsante delle sue
trovate innovative. Nel Cilento è nato così un luogo dove tutto questo è possibile, un luogo in
cui si sviluppano rapporti tra allievi e mentori, tra persone di diverse età e da tutt’Italia, con
l’unico obiettivo di creare valore. La conoscenza viene messa a sistema, grazie ad un nuovo
mindset.
Il mantra di Jepis Bottega
Un altro innovatore è Yigit Yigiter CEO & Co-Founder Timelooper presso la WORLD Hall. Ha
presentato un’applicazione che permette al turista di viaggiare attraverso le tecnologie VR
non solo il luoghi diversi ma anche il tempi diversi. Si tratta di turismo attraverso la realtà
virtuale in luoghi storici ricreati per un’esperienza immersiva ed emozionante. Una
rivoluzione per il turismo per come lo conosciamo oggi. Le mete sono; Londra, New York,
Washington DC, Budapest, Berlin e Izmir. See the world from a different perspective è la call
di Yigit, guardare il mondo com’era e come sta cambiando è un’esperienza unica. Durante la
presentazione è stato distribuito un headset, una sorta di Oculus Rift, ma con un costo molto
minore rispetto all’originale, per vivere l’esperienza sul momento.
Yigit Yigiter, esperienza con Timelooper in India
L’idea di Timelooper è interessante proprio perché attraverso dei video creati a 360 gradi,
l’esperienza diventa vera ed indelebile. Inoltre è un concetto interessante da applicare nel
turismo museale, proprio perché affamato di nuovi modi per raccontare la storia e la cultura.
Timelooper headset
Oltre alle diverse forme di marketing turistico uno dei temi principali di BTO 2017 è stata la
sostenibilità, intesa come wide spectrum.
Sergio Cagol, trentino doc, si occupa di aiutare le aziende turistiche pubbliche e private a
progettare e sviluppare una strategia vincente valorizzando le loro qualità. Il titolo della
conferenza: da orso a orso, storie di sostenibilità e sviluppo presso la sala GONG!. Ha
raccontato il progetto Life Ursus, per la reintroduzione dell’orso bruno nel Parco del Brenta in
Trentino che oggi è arrivata a contare 50 esemplari. 1700 kmq che ospitano i grandi
mammiferi non sembrano sufficienti per i contadini che si scontrano spesso a causa di danni
ai loro terreni ed animali. L’orso in Trentino è sempre stato parte dell’ecosistema ma non si
può dire ancora fuori pericolo estinzione.
Oggi però rappresenta sia un pericolo che un’opportunità per il turismo. Molto spesso la
presenza dell’orso è mal sopportata da chi vive in montagna, proprio perché questi animali o
per curiosità o per la ricerca di cibo si spingono vicino alle abitazioni. Non si può negare che
la presenza dell’orso si presenti anche come fortissimo richiamo al turismo Green e Nature,
per tutti gli amanti della natura e degli animali e attenti alle politiche ambientali e alla
sostenibilità. L’orso oggi è una forma di marketing territoriale ma anche un problema per gli
autoctoni e il progetto Life Ursus si presenta molto insofferente. Importante è una
comunicazione e delle leggi efficaci che consentano alle persone di essere informate e
protette dai danni dell’orso. Ciò che viene naturale dire è che se l’orso abitava le terre del
Trentino ancora prima che fossero edificate dall’uomo, hanno oggi tutto il diritto di avere una
seconda chance, non solo per una questione di immagine del luogo ma anche per una
questione etica.
Da orso a orso: storie di sostenibilità e sviluppo
Il Trentino è particolarmente attento ai temi del turismo in montagna, proprio per questo
alcuni passi montani come il Passo Sella è stato chiuso alla circolazione delle auto, non
causando pochi problemi ai viaggiatori e ristoratori. La chiusura dei passi Dolomitici è uno
dei temi caldi in Trentino, in cui si vedono posizioni molto contrapposte sul nuovo Progetto
Dolomites Vives ( nome in ladino). Si è iniziato per pochi giorni durante gli orari di punta a
chiudere i passi, proprio per le troppe macchine. L’obiettivo è riportare i luoghi fragili come i
passi ad essere nuovamente sostenibili ed incontaminati. In cui il cinguettio degli uccelli e il
scroscio dei ruscelli si possano ancora sentire. Altro obiettivo del Trentino è riportare in voga
il turismo senza neve, tutti piccoli cambiamenti per un turismo più sostenibile ed eticamente
responsabile che però non sempre rappresenta la soluzione economicamente più
conveniente.
Durante le due giornate erano presenti anche alcune multinazionali, tra cui Airbnb e Google.
Presso la sala GONG! ha tenuto una breve conferenza Matteo Stifanelli, Country Manager di
Airbnb già dal 2013. Il suo ruolo è quello di coordinare le attività di Airbnb Italia e e rafforzare
la presenza del colosso sul mercato italiano con delle strategie mirate. L’Italia rappresenta
per la multinazionale un tassello indispensabile perchè in rapida crescita ( di più rispetto a
tutti il resto d’Europa).
Airbnb nasce attraverso la fiducia che si instaura tra persone che non si conoscono, e già
questo è una sfida in un mondo in cui i rapporti con gli estranei sono sempre più distanti e
distaccati. Airbnb punta proprio ad avvicinare le persone, e farle sentire a casa propria
anche quando sono in viaggio. Durante la presentazione Matteo ha chiesto a tutti i presenti
di prendere il proprio cellulare e di darlo alla persona seduta alla propria sinistra. Come ci si
sente ad essere nelle mani di qualcun’altro? C’è fiducia o paura? Un pò tutte e due. Questo
è lo spirito di Airbnb, affidarsi a qualcuno e fidarsi. Come? Attraverso le recensioni per
esempio.
Airbnb non vuole trasmettere i suoi valori e la sua mission solo attraverso la comunicazione
esterna ma ci porta anche all’interno della sua struttura. Con Airbnb Diversity and Belonging,
in cui viene mostrato che c’è eterogeneità tra chi lavora al suo interno, sia per provenienza
che per sesso. Tutti elementi importanti che posizionano il brand in alto su una scala di
valori. Il mondo di Airbnb non è solo un’azienda ma è soprattutto una community che punta
sulla collaborazione interna ed il dialogo. Il team deve quindi essere il più diversificato
possibile sia per gender che per ethnicity.
Campagna di comunicazione Airbnb
Altri due progetti significativi sono Open House, una community di host che mettono
gratuitamente a disposizione le loro case per le persone in difficoltà come i rifugiati politici e
di persecuzioni. La possibilità di offrire un riparo temporaneo ed un’accoglienza a persone
bisognose di rifarsi una vita. Inoltre Airbnb ha da poco acquistato Accomodable, portale per
persone con disabilità motorie che permette di viaggiare oltre le barriere architettoniche.
AirDNA è un’agenzia che analizza i big data, in particolare quelli di Airbnb. Scott Shartfort ha
analizzato, successivamente all’intervento di Matteo, lo stato del mercato italiano della
multinazionale cogliendo gli aspetti di crescita e sviluppo del turismo in un mondo che sta
mutando il suo scenario. I numeri ed i dati sono troppo importanti per il turismo, sia per fare
previsioni che per avere chiaro gli spostamenti dei trend. Tutto questo è stato ripetuto più
volte anche da Ermanno Bonimi, co-fondatore di BTO. Il turismo non ha solo bisogno di
leggere i big data ma anche di immaginazione sociologica, ha ripetuto spesso.
Scott Shatford
Anche Google possiede un bacino enorme di dati, relativi al turismo ed agli spostamenti.
Fabio Galetto, Direttore di Google Italia ha spiegato come non si punta più su un’azienda
mobile first, ma che c’è stato un cambio di paradigma verso la digital intelligence first, in cui il
machine learning ne fa da padrone. Riuscire ad anticipare l’intento del viaggiatore
mantenendo un’offerta fortemente customizzata, conoscendo le caratteristiche personali di
ognuno è un grande passo avanti per l’industria turistica. Google ha introdotto diverse
piattaforme tra cui Google Trip, che permette di pianificare e gestire i soggiorni, Google
Flight che permette di prenotare i voli ed infine Goolge Assistant, un aiutante sempre a
disposizione dell’utente.
Il turismo inoltre non sarà immune ai cambiamente dell’intelligenza artificiale. Come per
esempio Paolo Pepper, robot umanoide che la prossima primavera accoglierà i turisti del
Parc Hotel di Pescheria. Paolo sarà il nuovo receptionist dell’Hotel e risponderà a tutte le
domande dei visitatori avvalendosi di processi di intelligenza artificiale e riconoscimento
facciale (identificando le emozioni) per poter interagire con i clienti. Il robot è stato creato
per rendere le interazioni con l’essere umano più naturale ed intuitiva possibile, inoltre Paolo
è sempre connesso in rete e questo gli consente di attingere a qualsiasi tipo di informazione,
da una ricetta di cucina alle ultime novità sulle politiche americane. Il robot non è destinato
solo all’industria turistica ma a qualsiasi tipo di business, persino la San Paolo ha scelto
Pepper come uno dei progetti dell’Innovation Center.
Paolo Pepper, robot umanoide
Il mondo come lo conoscevamo una volta sta cambiando radicalmente, non solo per le
nuove tecnologie ma anche per una consapevolezza maggiore. Il turismo è un’enorme
industria e come tale deve essere trattato, un sistema complesso da studiare e da innovare
continuamente. Le persone ed i trend cambiano, ma anche le richieste e le possibilità, infatti
nel 2016 si è contato il record di arrivi internazionali a livello globale: 1,2 miliardi di
spostamenti. Considerando dei numeri così grandi non si può non fare a meno di puntare
all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità.