Uno spazio sociale

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Uno Spazio Sociale Il progetto Ztl Wake Up!

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Il Progetto

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Uno Spazio SocialeIl progettoZtl Wake Up!

Storia di processi creativi di nuovi servizi di interesse collettivo,

sviluppati come forme di riutilizzo sociale di spazi della città

rimasti abbandonati o caduti in disuso.

“I grandi contenitori urbani, svuotati delle

precedenti funzioni, restano per lungo tempo

inutilizzati, stretti tra la complessità dei

processi di decisione e di progettazione interni

all’amministrazione e le attese speculative dettate

dal mercato. Finiscono per essere al contempo

risorse sottratte alla città e luoghi di insicurezza.

Proprio dentro a questo tipo di contenitori possono

trovare spazio progetti sociali e culturali.”

“Creatività, sfera pubblica e riuso sociale degli spazi”

Forme di sussidiarietà orizzontale per la produzione di servizi non convenzionali

Paolo Cottino e Paolo Zeppetella, 2009.

Il progettoZtl Wake Up!25/10/13

Uno Spazio Sociale

La Rete Facciamoci SpazioLe origini del collettivo ZTL Wake UP

risalgono al 2009, con la formazione

della Rete Facciamoci Spazio. Quell’anno

il Centro Giovani, che era di fronte al

'XRPR��O·HGLÀFLR�q�WXWWRUD�DEEDQGRQDWR���viene trasferito in dei locali più piccoli.

Il vecchio Centro Giovani aveva una

saletta che dava ai ragazzi trevigiani

la possibilità di organizzare piccoli eventi;

con la sua chiusura viene rimosso l’ultimo

spazio sociale disponibile in città.

La Rete Facciamoci Spazio si forma

su idea di Alberto “Dubito” Feltrin,

/·REELHWWLYR�q�TXHOOR�GL�FKLHGHUH�DOOD�giunta uno spazio che sostituisca la saletta

del Centro Giovani.

L’amministrazione ci nega con varie scuse

l’utilizzo del suolo pubblico a scopo

di tenere iniziative di sensibilizzazione,

YLROD]LRQH�TXHVWD�GL�XQ�GLULWWR�EDVLODUH�dei cittadini. Dopo molti sforzi riusciamo

a ottenere degli incontri con l’assessore

alle politiche sociali Michielon e una sua

assistente. Ci viene risposto che possono

essere messi a disposizione di tanto

in tanto alcuni locali, ma solo chiedendo

LO�SHUPHVVR�SHU�RJQL�VSHFLÀFD�DWWLYLWj��Inoltre non possiamo fare nulla che vada

contro l’immagine della giunta, “ad

esempio l’organizzazione di cineforum

antirazzisti”. Dato che i cineforum

razzisti non rientrano nel nostro campo di

interesse, decliniamo l’offerta.

Il fallimento della via istituzionale

e dialogante spinge alcuni membri della

Rete a mettere sul tavolo l’opzione

dell’occupazione. Ma dopo il mancato

raggiungimento degli obiettivi, il gruppo

va pian piano sfaldandosi.

Gli inizi di ZTL Wake UPGli ex membri della Rete Facciamoci

Spazio e tutti gli altri amici di Alberto

tornano assieme in occasione della sua

morte a vent’anni nell’Aprile 2012.

Vogliamo organizzare un concerto

in tempi brevi per ricordarlo, ma

il comune oppone un muro burocratico

inaggirabile nelle settimane a nostra

Il progettoZtl Wake Up!La Storia

Ztl wake up: la nostra strada !no a qui

GLVSRVL]LRQH��$OOD�ÀQH�$OEHUWR��QDWR�e cresciuto a Treviso, viene ricordato

a Silea, dove una amministrazione più

umana non pone alcun problema alla

UHDOL]]D]LRQH�GHO�FRQFHUWR��)RUVH�q�SURSULR�TXHVWR�HSLVRGLR�D�ULPXRYHUH�OH�XOWLPH�esitazioni.

Il gruppo che ha organizzato il concerto

decide di riprendere la battaglia per

JOL�VSD]L�HG�q�FRVu�FKH�YLHQH�IRQGDWR�il collettivo Zona Temporaneamente

Liberata Wake UP. Sono presenti buona

parte dei membri della vecchia Rete, ma

TXHVWD�YROWD�DQFKH�PROWLVVLPL�HOHPHQWL�non politicizzati e alla prima esperienza

con l’impegno nel sociale. Un’ampia

IHWWD�q�FRVWLWXLWD�GD�VWXGHQWL��SL��FKH�DOWUR�SHU�PRWLYL�DQDJUDÀFL��PD�FL�VRQR�DQFKH�operai, precari/disoccupati e lavoratori

del terziario (OSS, pizzaioli, commessi,

HFF��

ZTL realizza tre occupazioni di tre giorni

LQ�DOFXQL�GHL�PROWL�HGLÀFL�DEEDQGRQDWL�all’interno del comune: l’ex Telecom di

via Dandolo, il campetto delle Stiore

e i bastioni Camuzzi. Non chiediamo soldi

pubblici, ma solo di poter usare e aprire

alla cittadinanza spazi che rimarrebbero

FRPXQTXH�DEEDQGRQDWL�DO�GHJUDGR��Ripuliamo e rendiamo agibili gli spazi

occupati, e al loro interno organizziamo

eventi musicali e culturali, laboratori

e assemblee.

2JQL�RFFXSD]LRQH�q�DWWUDYHUVDWD�da centinaia di ragazzi, a testimonianza

GHO�IDWWR�FKH�TXHOOR�GHJOL�VSD]L�VRFLDOL�q�XQ�ELVRJQR�VHQWLWR��La recezione sulla stampa e presso

O·RSLQLRQH�SXEEOLFD�q�SRVLWLYD��1RQ�bisogna dimenticare che le occupazioni

iniziano nel periodo di piena crisi della

Lega a causa dei numerosi scandali di

corruzione.

/D�JLXQWD�IDWLFD�GXQTXH�D�HULJHUVL�D�baluardo dell’ordine e della legalità (anche

se ci ha riprovato di recente sperando in

XQD�IDFLOH�DPQHVLD�GD�SDUWH�GHL�FLWWDGLQL��H�preferisce ignorarci.

L’occupazione dell’ex TelecomForti del consenso e consci della sordità

della giunta, decidiamo di estendere

D�WHPSR�LQGHWHUPLQDWR�OD�TXDUWD�occupazione, che ha luogo il 27 dicembre

GL�QXRYR�DOO·H[�7HOHFRP��/·HGLÀFLR�q�DEEDQGRQDWR�GD�TXDVL�YHQW·DQQL��q�LQ�buone condizioni ma lo stato di abbandono

q�HVWUHPR��/D�SURSULHWj�q�ULFRQGXFLELOH�SHU�metà a Tronchetti Provera e per l’altra alla

banca d’affari americana Morgan Stanley,

JUDQGL�VSHFXODWRUL�LPPRELOLDUL�H�ÀQDQ]LDUL�tra i massimi responsabili della crisi

economica attuale.

Ë�VWDWR�DFTXLVLWR�LQ�ÁDJUDQWH�FRQÁLWWR�G·LQWHUHVVL�H�OD�SURSULHWj�q�GHWHQXWD�WUDPLWH�XQ�IRQGR�IDQWRFFLR��*DPPD�5(��FUHDWR�dalla Pirelli RE in Olanda per evitare di

pagare le tasse in Italia. È infatti Gamma

5(�FKH�SRVVLHGH�OD�TXDVL�WRWDOLWj�GHOOH�azioni del proprietario formale, la società

immobiliare Tecla.

Cominciano lavori di restauro:

HOLPLQD]LRQH�GHL�WDQWL�ULÀXWL��SXOL]LD��disboscamento, pittura dei muri, arredo,

ripristino dell’impianto elettrico, ecc.

Nel frattempo vengono organizzati gli

ormai consolidati eventi. La reazione del

vicinato sembra essere positiva, almeno

SHU�XQD�VXD�SDUWH�VLJQLÀFDWLYD��QRQ�si formano comitati per lo sgombero ma

al contrario diversi abitanti ci danno il loro

sostegno anche materiale.

A chi ci critica per aver violato la legalità

e la proprietà privata, rispondiamo che

la situazione di abbandono era un “abuso

di diritto” e un caso di speculazione

HGLOL]LD��H�TXLQGL�LOOHJDOH�LQ�SDUWHQ]D��FKH�TXDVL�WXWWL�L�JUDQGL�FDPELDPHQWL�VRFLDOL�LQ�positivo sono avvenuti anche grazie

a violazioni della legalità allo scopo

di ottenere regole migliori, che i politici

che ci attaccano sono gli ultimi

a poter dare lezioni di legalità e che

la costituzione dice che la funzione

sociale della proprietà privata deve essere

garantita.

Lo sgombero e la manifestazione,O�FRQVHQVR�q�DPSLR�PD�OD�JLXQWD�ULVSRQGH�con forti pressioni per lo sgombero che

avviene dopo un mese ed un giorno

di avvio del percorso. Il sabato successivo

KD�OXRJR�XQ�FRUWHR�SDFLÀFR�GL�ROWUH�PLOOH�persone sotto la pioggia scrosciante,

che rinvigorisce la determinazione del

collettivo a portare avanti nuove iniziative.

L’Amministrazione comunale porta

grandi responsabilità per lo sgombero che

avviene nonostante due grandi assemblee

partecipate da centinaia di persone

e nonostante si fosse costituito un

comitato di garanti esterni al collettivo

per cercare una possibile mediazione.

Nei giorni precedenti la manifestazione

partono intense provocazioni sia sulla

stampa che evoca un pericoloso “assalto”

GHL�FHQWUL�VRFLDOL�DOOD�FLWWj�H�FKH�JLXVWLÀFD�un’assurda militarizzazione del centro

città, sia da gruppi di estrema destra che

profanano con svastiche e croci celtiche

il muro del campetto fuori dal cimitero di

6DQWD�%RQD�GRYH�q�VHSROWR�$OEHUWR��Le svastiche coprono un suo vecchio

JUDIÀWR�H�XQD�VFULWWD�ODVFLDWD�GDJOL�DPLFL�LQ�suo ricordo.

Il sabato della manifestazione piove

LQLQWHUURWWDPHQWH��LO�YHQWR�q�IRUWH�H�OD�città deserta a parte per trecento poliziotti.

Nonostante ciò, la partecipazione al corteo

q�DOWLVVLPD��PLOOH�SHUVRQH��IRUVH�GL�SL���La manifestazione si svolge in modo

festoso e senza incidenti, ridicolizzando

la campagna di paura montata ai nostri

danni dalla giunta. Forte di un consenso

che va allargandosi sempre più

e dell’ampiamente riconfermatasi chiusura

e ottusità della giunta, Ztl si prepara

a tornare in grande stile con una nuova

occupazione di uno delle decine di grandi

immobili abbandonati in città.

&ROOHWWLYR�=7/�����)RWRJUDÀD�GL�*LDQFDUOR�5DGR

Le occupazioni della caserma salsa e dell’ex-u"cio iva

Nei mesi seguenti allo sgombero e alla

manifestazione Ztl continua a promuovere

iniziative in città, riappropriandosi non

VROR�GHJOL�HGLÀFL�SXEEOLFL�PD�DQFKH�GHJOL�spazi comuni, delle piazze. In particolare

viene organizzata una importante

“Lezione aperta” in Piazza dei Signori

del Prof. Ugo Mattei, giurista e attivista

del movimento per i Beni Comuni.

Nello stesso periodo viene prima riaperta

temporaneamente la Caserma Salsa, area

LPPHQVD�QHO�FXRUH�GHO�TXDUWLHUH�GL�6DQWD�0DULD�GHO�5RYHUH��H�SRL�O·H[�8IÀFLR�,9$�sulla via Castellana. La prima occupazione

in particolare riporta l’attenzione sugli

immobili degradati a causa dell’incuria

e, organizzando all’interno iniziative

e spettacoli di valore, il collettivo mostra

FRQ�FRQFUHWD�VHPSOLFLWj�TXDQWD�YLWD�

SRWUHEEHUR�DYHUH��TXDQWD�ULFFKH]]D�YLHQH�sottratta alla città da chi ha interesse

a lasciare i luoghi al degrado

e all’abbandono.

,�SURWDJRQLVWL�GL�TXHVWR�SHUFRUVR�FKH�si basa sul riuso di stabili abbandonati

sono una nuova generazione di cittadini

che rappresentano l’espressione di una

globalizzazione buona, positiva, curiosa

e ricca di espressività. Sono dei

viaggiatori, per motivi di studio

H�GL�SLDFHUH��H�LQ�TXDQWR�WDOL��DUULFFKLWL�di esperienze ed esempi che si potrebbero

riproporre in una città come Treviso.

6X�TXHVWD�QXRYD�JHQHUD]LRQH�GL�JLRYDQL��sui loro bisogni, sulle loro proposte

e sulle loro richieste la città può e deve

interrogarsi per dare risposte concrete,

partendo dal dato sicuramente positivo

FKH�GDO����JLXJQR�GL�TXHVW·DQQR��con l’insediamento della nuova

amministrazione, si può iniziare a pensare

in maniera diversa, si può iniziare

a ricostruire una città nuova e accogliente

che possa dare ascolto a tutti coloro che

si sono visti innalzare muri

e schierare eserciti in risposta a dei

bisogni concreti e reali.

Abbiamo ritenuto di riportare in sintesi

OD�VWRULD�GL�=WO�LQ�TXDQWR�OH�UHDOL]]D]LRQL�già attuate, in particolare durante

l’occupazione dell’ex-Telecom nel mese

di gennaio 2013, di fatto costituiscono la

dimostrazione concreta della progettualità,

della potenzialità, dell’articolazione e

della complessità della proposta di Ztl.

,Q�TXHVWR�VHQVR�OH�ULÁHVVLRQL��le considerazioni e le proposte che

seguono sono il frutto della discussione,

dell’elaborazione ma soprattutto

del confronto materiale effettuato durante

tali esperienze concrete.

&ROOHWWLYR�=7/�����)RWRJUDÀD�GL�*LDQFDUOR�5DGR

Il progettoZtl Wake Up!25/10/13

Premesse I protagonisti del Progetto Ztl I protagonisti del Progetto Ztl sono

raggruppabili in due macro categorie:

adolescenti, giovani e il “mondo”

associazionistico del territorio.

I giovani sono cittadini in divenire

e sempre più negli ultimi anni hanno

visto affermarsi la loro condizione di

“precarietà” come una realtà permanente.

Infatti se negli anni ’90 e ’00 la precarietà

veniva propagandata come una condizione

transitoria verso una piena e stabile

collocazione occupazionale, abitativa

e sociale, sempre più, con lo scoppio e il

lungo decorso della crisi, l’accesso stabile

al reddito, all’abitazione, ai servizi sociali

SHU�L�JLRYDQL�q�SUDWLFDPHQWH�GLYHQWDWR�un miraggio.

Questa condizione di precarietà

e la pressoché totale mancanza

di possibilità formative ad alto livello

�LQ�SULPLV�O·8QLYHUVLWj��VSLQJRQR�LQROWUH�PROWLVVLPL�JLRYDQL�WUHYLJLDQL��DOOD�ÀQH�GHO�ciclo delle scuole superiori, a migrare in

altre città, italiane ed europee, per poter

proseguire il loro percorso formativo

e di vita (sono impressionanti i recenti

GDWL�VXOO·HPLJUD]LRQH�GHL�JLRYDQL�YHQHWL���Questa dinamica porta a un notevole

impoverimento del tessuto sociale e

culturale della nostra città e ha bisogno

di interventi di controtendenza in grado

di fornire opportunità e stimoli per

ricostruire un solido, potente

e “produttivo” tessuto sociale giovanile.

1HO�FRUVR�GHJOL�DQQL�LQROWUH�q�DXPHQWDWD�esponenzialmente la presenza

di adolescenti migranti nel territorio

e nella scuola: la loro condizione implica

una notevole trasformazione del tessuto

sociale e si caratterizza nelle realtà urbane

FRQ�VSHFLÀFLWj�GL�FRPSRUWDPHQWL��ELVRJQL�e stili di vita. Per molti anni

le comunità migranti, tanto la prima

TXDQWR�OD�VHFRQGD�JHQHUD]LRQH��hanno vissuto pesantissime forme di

discriminazione e di esclusione sociale

da parte del potere politico amministrativo,

esclusione mitigata solamente da parte

GL�XQ�FRVWDQWH�ODYRUR��VSHVVR�QHOO·RPEUD��di operatori dei servizi, della scuola e

soprattutto della società civile.

Il Progetto Ztl descritto successivamente,

riconosce al mondo giovanile formale

e informale la capacità di rivitalizzare

e valorizzare potenzialità e risorse

esistenti nella comunità di Treviso,

DIÀQFKp�OD�FLWWj�ULVXOWL�SL��ULFFD�GL�possibilità, di espressione e di crescita.

Le realtà giovanili con cui intervenire

saranno principalmente le situazioni di

aggregazione informale e spontanea.

L’esperienza sul campo infatti dimostra

che la formalizzazione in associazione

costituita avviene solo dopo che il gruppo

ha sedimentato un vissuto, un’esperienza

QRQ�HIÀPHUD�H�VL�q�FRQVROLGDWR��Al contrario le forme aggregative di gran

OXQJD�PDJJLRULWDULH�VRQR�TXHOOH�VSRQWDQHH��non riconosciute, temporanee e informali.

,Q�TXHVWR�VHQVR�LO�QRUPDOH�SHUFRUVR�GHL�JLRYDQL�q�TXHOOR�GL�DWWUDYHUVDUH�PXOWLSOH�appartenenze legate a interessi anche

molto diversi come la scuola, i luoghi

GL�ULWURYR��LO�TXDUWLHUH��L�JUXSSL�GL�interesse, le attività del tempo libero, ecc.

Questi gruppi informali nascono,

scompaiono, si trasformano

continuamente in un contesto reso più

GLIÀFLOH�SUHFLVDPHQWH�GDOOD�PDQFDQ]D�GL�OXRJKL�H�VSD]L�ÀVLFL�FKH�IDYRULVFDQR�la sedimentazione delle esperienze.

6SHVVR�OH�PDJJLRUL�GLIÀFROWj�VRQR�VWDWH�RSSRVWH�SURSULR�YHUVR�TXHL�JUXSSL�FKH�VL�sono costituiti con una base

di rivendicazione di soddisfacimento

di alcuni bisogni, i gruppi che hanno

provato a mettere in discussione le

VWUDWLÀFD]LRQL�VRFLDOL�SUHVHQWL�LQ�FLWWj��H�FRVu�SXUH�L�JUXSSL�ULFRQRVFLXWL�come portatori di istanze “diverse”

o “non compatibili” con l’idea di città

conformista, benpensante, razzista ed

escludente che ha guidato le politiche

ORFDOL�SHU�TXDVL�YHQW·DQQL�Il lavoro con i gruppi informali

�q�LPSUHVFLQGLELOH�DQFKH�QHOO·RWWLFD�di intervenire con i soggetti con

minore potere, con i gruppi che spesso

trasformano il malessere, l’insofferenza

verso la precarietà, il disagio per

l’esclusione sociale, in comportamenti

“autodistruttivi”. Le politiche ciecamente

UHSUHVVLYH�GL�TXHVWL�DQQL�QRQ�KDQQR�né affrontato né tantomeno risolto

TXHVWH�SUREOHPDWLFKH��+DQQR�VRODPHQWH�DFFUHVFLXWR�O·LQYLVLELOLWj�GL�WXWWL�TXHL�settori giovanili, e non solo, che praticano

i cosiddetti comportamenti a rischio.

Dal punto di vista delle strategie

operative, il Progetto Ztl si fonda su

una dinamica non auto centrata, ovvero

rivolta a soddisfare bisogni e richieste da

parte del gruppo consolidato. Al contrario

tale progetto ha come pilastro fondativo

TXHOOR�GL�HVVHUH�DSHUWR��LQ�SHUPDQHQWH�contatto con tutte le realtà aggregative

del territorio, e permeabile a positive

contaminazioni e stimoli provenienti

GDOO·HVWHUQR��3HUWDQWR�q�QHFHVVDULR�FKH�lo Spazio Sociale sia concepito non solo

come produttore di proposte

e iniziative, ma anche come catalizzatore

di osservazione permanente di tutti

i bisogni, le proposte, i cambiamenti

che avvengono costantemente nel tessuto

giovanile.

,Q�TXHVWR�DSSURFFLR�OD�PHWRGRORJLD�partecipativa costituisce la strategia

G·LQWHUYHQWR�SULYLOHJLDWD�DO�ÀQH�GL�incentivare il protagonismo e l’auto

realizzazione dei giovani che progettano

e partecipano ai processi decisionali.

6L�PLUD�FRVu�D�GLVWULEXLUH�OH�ULVRUVH�piuttosto che ad accentrarle, coinvolgendo

i singoli come soggetti attivi e come

“partner” piuttosto che come “utenti”

di uno spazio o di un’iniziativa.

/·RELHWWLYR�VHPSUH�SUHVHQWH�q�TXHOOR�di continuare ad attivare processi di

sviluppo, cambiamento e crescita.

La costituzione di uno spazio “a bassa

soglia”, facilmente attraversabile, e la

metodologia partecipativa permettono

di implementare la continua creazione

GL�QXRYH�UHWL�H�UHOD]LRQL�ÀQDOL]]DWH�D�sperimentare, raggiungere e consolidare

la crescita e il “cambiamento”.

,Q�TXHVWD�LQWHUD]LRQH�WUD�L�JLRYDQL�FKH�VL�sentono appartenenti al collettivo Ztl

e le realtà giovanili, si vuole promuovere,

supportare e favorire l’espressione

di capacità e di potenzialità, dando voce e

opportunità ai singoli e ai gruppi.

È importante anche offrire

un’informazione pluralistica e attivante,

DO�ÀQH�GL�VWLPRODUH�SURFHVVL�GL�DXWRQRPLD�e partecipazione. L’attenzione sarà posta

soprattutto a utilizzare le competenze

GL�VLQJROL�R�GL�JUXSSL�DO�ÀQH�GL�ULQIRU]DUOH��UHQGHUOH�YLVLELOL�H�SRWHUOH�FRVu�WUDVPHWWHUH�ad altri.

/·HVSHULHQ]D�DFFXPXODWD�LQ�TXHVWL�XOWLPL�anni ha portato il Collettivo a realizzare

attività rivolte ai giovani ma che hanno

portato necessariamente a lavorare anche

con gli adulti perché inseriti nel tessuto

sociale di una stessa comunità.

La caratteristica della solidarietà tra

JHQHUD]LRQL�q�XQD�´EXRQD�SUDWLFDµ�FKH�LO�SURJHWWR�LQWHQGH�SURPXRYHUH�LQ�TXDQWR��O·LQWHUJHQHUD]LRQDOLWj�q�LO�PRWRUH�GHOOD�cultura solidale.

/·HOHPHQWR�IRQGDPHQWDOH�GLYHQWD�TXLQGL�il lavoro di rete con tutti i soggetti

coinvolti e il Collettivo, con una presenza

costante sul territorio, che si propone di

raccogliere le istanze della comunità,

rielaborandole per una progettualità

FRVWUXWWLYD�HG�HIÀFDFH�

La creazione di semplici occasioni

di confronto, scambio e dialogo tra

istituzioni e società, tra istanze dal basso

H�SRWHUL�GDOO·DOWR�GL�SHU�Vp�QRQ�q�TXDVL�PDL�VXIÀFLHQWH�SHU�LQQRYDUH�LQ�PRGR�sostanziale le modalità di gestione

locale dei problemi collettivi. Invece,

per consentire alle energie, alle risorse

e alle opportunità presenti nella società

ed emergenti dai territori di contribuire

LQFLVLYDPHQWH�D�ULGHÀQLUH�OD�VIHUD�pubblica urbana, sembra necessaria

l’individuazione di concrete occasioni

in cui attori sociali e istituzionali possano

YHULÀFDUH�VXO�FDPSR�OD�SUDWLFDELOLWj�di forme di collaborazione e sperimentare

praticamente forme di governance per

OD�SURGX]LRQH�GL�EHQL�SXEEOLFL��'D�TXHVWR�punto di vista un’opportunità interessante

q�RIIHUWD�GDOO·DPSLD�GRWD]LRQH�GL�VSD]L�dismessi nella città.

Il progetto

La progettualità che si sviluppa ha come

ÀQDOLWj�JHQHUDOH�LO�PLJOLRUDPHQWR�GHOOD�TXDOLWj�GHOOD�YLWD�GHOOD�FLWWDGLQDQ]D�e in particolare dei giovani.

Tale progettualità implementa percorsi

di attivazione dei cittadini che riconoscono

i loro bisogni e si attivano per affrontarli.

,Q�TXHVWL�SHUFRUVL�VL�VWLPROD�la partecipazione e l’attivazione diretta

delle comunità che sono i soggetti stessi

del cambiamento.

/·$PPLQLVWUD]LRQH�GHYH�LQ�TXDOFKH�PRGR�ULFRQRVFHUH�OD�SUHVHQ]D�GL�TXHVWL�SHUFRUVL�e di comunità portatrici di bisogni

H�ULYHQGLFD]LRQL��JHQHUDOL�H�VSHFLÀFKH��anche se possono contraddire

H�R�FRQÁLJJHUH�FRQ�O·$PPLQLVWUD]LRQH�VWHVVD��,Q�TXHVWR�VHQVR�OH�FRPXQLWj�cittadine e i giovani sono i committenti

dell’Amministrazione comunale

e non viceversa.

L’interazione tra istituzioni

e organizzazioni sociali dimostra come,

a certe condizioni, gli spazi dismessi

possano funzionare da straordinari magneti

delle energie creative presenti sul territorio

e da incubatori di progettualità sociale.

Il progettoZtl Wake Up!Community

Il Progetto del Collettivo Ztl fa riferimento

D�XQ�FRQFHWWR�LQ�FXL�q�QHFHVVDULR�che gli individui che lo compongono

si approprino del “senso di comunità”.

,O�VHQVR�GL�FRPXQLWj�q�OD�SHUFH]LRQH�UHODWLYD�DOOH�TXDOLWj�GHOOH�UHOD]LRQL��È un dato soggettivo, un sentimento,

FKH�ID�Vu�FKH�XQ�LQGLYLGXR�VL�VHQWD�SDUWH�GL�XQ�LQVLHPH�VLJQLÀFDWLYR��Ë�XQD�IRU]D�FKH�LQÁXLVFH�SRVLWLYDPHQWH�VXOOD�YLWD�GHJOL�individui e sulla comunità stessa.

È il risultato di un investimento affettivo

e che porta a forti vissuti di appartenenza,

di condivisione e di aiuto reciproco.

3HUFKp�FLz�DYYHQJD�q�QHFHVVDULR�FKH�L�YDUL�VRJJHWWL�DEELDQR�FDSDFLWj�GL�LQÁXHQ]D�e potere. Il presente progetto si fonda

VXOO·LGHD�FKH�q�SRVVLELOH�SURPXRYHUH�OD�mobilitazione di individui e gruppi per

produrre un cambiamento verso

LO�PLJOLRUDPHQWR�GHOOD�TXDOLWj�GHOOD�YLWD�delle comunità.

L’intervento che il Collettivo Ztl

promuove “fa leva” proprio sulle carenze

H�VXL�ELVRJQL�´DIÀQFKp�VL�PRELOLWLQR�processi di attivazione e cambiamento

capaci di trasformare, di veicolare i

desideri, le passioni, le utopie, i valori,

il disagio, i problemi, le crisi che diventano

LQ�TXHVWR�PRGR�´HQHUJLDµ�YHLFRODWD�SHU�l’attivazione e il cambiamento.”

La logica di fondo dell’intervento

q�O·HPSRZHUPHQW��HVHUFLWDUH�FRQWUROOR�VXOOD�SURSULD�YLWD��

/·HPSRZHUPHQW�q�´XQ�SURFHVVR�PLUDWR�DG�DXPHQWDUH�LO�VHQVR�GHO�Vp�H�TXLQGL�O·DXWRVWLPD�SHUVRQDOHµ��HG�q�´XQD�VWUDWHJLD�tesa a promuovere processi di aumento di

SRWHUH�GHL�FLWWDGLQL�DFFUHVFHQGR�FRVu�OD�ORUR�SRVVLELOLWj�GL�LQÁXHQ]DUH�LO�VLVWHPD�territoriale e di partecipare a esperienze

VLJQLÀFDWLYH��3URPXRYHUH�O·HPSRZHUPHQW�dei gruppi del territorio implica costruire

le condizioni organizzative

e metodologiche che permettano ai diversi

VRJJHWWL�GL�LQÁXLUH�QHL�SURFHVVL�GHFLVLRQDOL�di allocazione delle risorse e di scelta

politica nella propria comunità, rispetto

agli ambiti di loro interesse. Ciò comporta

il supporto, la promozione e la costruzione

di strategie mirate ad accrescere

la riconoscibilità sociale e il potere

GL�LQÁXHQ]DPHQWR��SURSULR�GL�TXHL�VRJJHWWL�con meno possibilità di negoziazione

e con meno accesso ai luoghi e ai processi

GHFLVRUL��/·HPSRZHUPHQW�GHL�JUXSSL�GHO�territorio ha come effetto non secondario

il rafforzamento del sé gruppale, della

propria posizione nel sistema territoriale

e delle proprie possibilità di contare nei

SURFHVVL�GL�FDPELDPHQWR�IDYRUHQGR�FRVu�un atteggiamento possibilista

e di scommessa con il futuro.

Il collettivo Ztl non intende perciò

proporre modelli, schemi, direzioni

o modalità ma intende attivare processi

sociali, aprire spazi, favorire percorsi

che permettano agli individui di costruire

H�GDUH�VLJQLÀFDWR�DOOH�LQIRUPD]LRQL�

$�TXHVWR�SURSRVLWR�VRWWROLQHLDPR�la consapevolezza che spesso le cosiddette

forme “partecipative” (oggi molto

GL�PRGD��R�GL�FRPXQLWj��DOWUR�QRQ�VRQR�FKH�tentativi da parte di chi esercita il governo

di un territorio di aumentare il proprio

consenso adottando procedure solo

“formali” che nella sostanza non intaccano

però il potere di chi amministra. Tuttavia

riteniamo sia necessario affrontare

TXHVWD�FRQWUDGGLWWRULHWj�LQ�XQ�DSSURFFLR�GL�FRVWDQWH�GLDOHWWLFD��DQFKH�FRQÁLWWXDOH�con l’Amministrazione. È fondamentale

OD�ULFHUFD�GL�HTXLOLEUL�VHPSUH�GLYHUVL�IUD�l’esigenza delle istituzioni di regolare

l’uso degli spazi pubblici e di garantirne la

fruibilità a soggetti diversi, e la domanda

di gruppi sociali che reclamano la

possibilità di agire in autonomia.

,Q�TXHVWR�FRQWHVWR�=WO�VL�FROORFD��D�OLYHOOR�ORFDOH�H�JOREDOH��FRQ�WXWWL�TXHL�VRJJHWWL�espropriati di risorse e diritti, nella spinta

YHUVR�OD�FUHD]LRQH�H�OD�FRQTXLVWD�GHL�´EHQL�comuni”, nella consapevolezza che la

potenza del lavoro cooperante, in comune,

QRQ�q�XQ�HOHPHQWR�´GDWRµ�PD�XQ�SURFHVVR�fatto di scatti, accelerazioni, rallentamenti

e contraddizioni.

La Comunità

&ROOHWWLYR�=7/�����)RWRJUDÀD�GL�*LDQFDUOR�5DGR

La città di Treviso ha a disposizione

innumerevoli “buchi neri”, spazi vuoti

abbandonati e inutilizzati che devono in

TXDOFKH�PRGR�ULSUHQGHUH�YLWD��$UHH�QHO�cuore stesso della città si sono trovate

improvvisamente prive di funzioni,

diventando contemporaneamente fonte di

degrado e opportunità di ridisegno

urbanistico, simbolo potente della crisi

economica e straordinaria risorsa potenziale

per reinventare l’organizzazione della città

stessa (Ex-caserma Piave, Ex Consorzio

agrario, Ex provincia, Ex Enel, ex caserma

Salsa, Ex Caserma dei carabinieri di Viale

9LWWRULR�9HQHWR�H�PROWL�HGLÀFL�SULYDWL��L’esperienza del riuso risulta rilevante

perché facilita l’immaginazione e consente

di risparmiare tempo e risorse: rapportarsi

FRQ�XQR�VSD]LR�q�LQIDWWL�VSHVVR�XQD�FRQGL]LRQHYLQFRODQWH�SHU�YHULÀFDUH�OD�IDWWLELOLWj�GL�un’idea di progetto, per fare delle prove ed

eventualmente riconoscere possibilità

e occasioni per correggere il tiro. Gli

spazi rendono infatti visibili le possibilità

d’azione, sollecitano l’ideazione di

soluzioni creative a fronte di vincoli pratici

e strutturali, sostenendo forme di bricolage

VRFLR�RUJDQL]]DWLYR��GDOOH�TXDOL�GLSHQGRQR�interessanti materiali di innovazione (la

ULSURYD�GL�TXHVWL�FRQFHWWL�q�VWDWR�LO�PHVH�GL�riuso e recupero dell’ex-Telecom da parte

GHO�FROOHWWLYR���

Attraverso gli spazi sono possibili forme

di radicamento territoriale, associate a

una presenza delle organizzazioni sul

WHUULWRULR�FKH�ULVXOWD�ÀVLFDPHQWH�HYLGHQWH��continuativa e con un occhio costantemente

rivolto a intercettare stimoli e opportunità

da sviluppare in chiave progettuale. Uno

VSD]LR�GD�ULXWLOL]]DUH�UDSSUHVHQWD�LQ�ÀQ�GHL�FRQWL�XQD�VÀGD�DSHUWD��QHOOD�PLVXUD�in cui viene concepito come un cantiere

permanente aperto a sollecitazioni

HVWHUQH�GD�RVSLWDUH�H�UDIIRU]DUH��,QÀQH�q�fondamentale il concetto di condivisione.

La condivisione degli spazi tra persone

e soprattutto tra progetti che abbiano

DIÀQLWj�ULVXOWD�FRQYHQLHQWH�SHU�DOPHQR�due ragioni: non solo perché massimizza

Il progettoZtl Wake Up!Re-Use, Sociality, Creativity.

Lo spazio sociale e il riutilizzo dei “buchi neri”

l’uso di una risorsa scarsa, ma anche

perché aiuta a esplorare possibili sinergie e

interdipendenze tra i diversi attori.

Gli attori dello spazio:,O�ODYRUR�VYROWR�LQ�TXHVWL�DQQL�KD�SHUPHVVR�DO�FROOHWWLYR�=WO�GL�LQQHVFDUH�VLJQLÀFDWLYH�PRGLÀFD]LRQL�QHO�SDQRUDPD�GHL�JUXSSL�GHO�tessuto sociale cittadino, soprattutto con

gli studenti, i migranti, i giovani precari

H�YDUL�DUWLVWL��/·HVLVWHQ]D�GL�TXHVWL�JUXSSL�ha, a sua volta, permesso la creazione di

nuove reti, non solo tra gli individui, ma

anche tra i vari soggetti collettivi

per costituire reti di reti sociali.

,O�QRGR�SL��VLJQLÀFDWLYR�ULVSHWWR�DOOD�vita e al ruolo dei gruppi presenti sul

tessuto sociale attiene alla loro capacità

di attivarsi verso la comunità e superare

la “tentazione” di rinchiudersi al proprio

interno.

6L�ULWLHQH�FKH�TXHVWR�VLD�LO�QRGR�fondamentale nella creazione di uno

spazio sociale a Treviso: tale SPAZIO

può costituire il luogo in cui concentrare

le attività e le energie del collettivo

con l’intento che tutte le attività siano

continuamente riferite alla comunità,

a tutta la cittadinanza, riconoscendo

FRVWDQWHPHQWH�OD�FHQWUDOLWj�GL�TXHVW·XOWLPD�H�QRQ�GHL�JUXSSL�LQ�TXDQWR�WDOL�La dimensione del collettivo e dei gruppi

FKH�LQWRUQR�DG�HVVR�JUDYLWDQR��TXLQGL��GHYH�funzionare come ponte nei confronti delle

comunità, raccogliendone

le istanze, stimolandone la mobilitazione

e restituendo i risultati del lavoro svolto.

Il Progetto Ztl focalizza la sua attenzione

sulle competenze e le capacità delle

persone invitando tutti i soggetti

a intervenire sul territorio per introdurre

contenuti e processi da loro sentiti.

Per la sua natura articolata, informale

e “tumultuosa”, il Collettivo non potrà che

continuare a riattraversare il territorio

e tutte le esperienze che emergono con una

strategia di lavorare “con” i soggetti

del territorio e non “su” o “per” loro.

&ROOHWWLYR�=7/�����)RWRJUDÀD�GL�*LDQFDUOR�5DGR

6 — Sperimentazione di nuove forme di

welfare dal basso attraverso la creazione

di reti di auto-mutuo aiuto e scambio

di competenze rispetto a bisogni come

la cura di sé, dei minori, degli anziani,

degli spazi comuni, ecc.;

7 — Attivazione di un gruppo promotore

di attività sportive in un’ottica includente

e orizzontale, come forma di aggregazione

e veicolo di contenuti di condivisione

e di solidarietà.

7XWWL�TXHVWL�SHUFRUVL�VRQR�VWUHWWDPHQWH�correlati e interconnessi tra loro in una

visione condivisa della ricerca della

pratica concreta del miglioramento della

TXDOLWj�GHOOD�YLWD�GL�WXWWL�H�GHOOD�QRVWUD�FLWWj�intesa come “bene comune”.

Attraverso lo Spazio sociale i gruppi

giovanili si potranno mobilitare

e organizzare, dovranno in sintesi

impegnarsi insieme, investire energie,

risolvere compiti, assumersi responsabilità,

rapportarsi ad altri soggetti. Questi

SURFHVVL�SURSRQJRQR�TXLQGL�SHUFRUVL�LQ�antitesi al disimpegno sociale. Ciò avviene

perché i gruppi non devono investire

in contenuti e direzioni poste da altri,

ma possono realizzare le loro proposte

DXWRGHWHUPLQDQGR�FRVu�OD�GLUH]LRQH�dell’impegno. Lo spazio sociale Wake

8S�SHU�L�JLRYDQL�q�XQR�VSD]LR�SXEEOLFR�aperto a tutta la cittadinanza. Le tre parole

chiave che lo caratterizzano sono: riuso,

sociale, creativo. $OO·LQWHUQR�GL�TXHVW·DUHD�VL�LQWHQGRQR�VYLOXSSDUH�QHOOR�VSHFLÀFR�OH�seguenti attività:

1 — Attività e laboratori artistico-

culturali rivolti a tutta la cittadinanza;

2 — Spazi per produzioni artistiche,

culturali e musicali;

3 — Spazi di ritrovo per collettivi e gruppi

informali del territorio;

4 — Attività di promozione sociale

rivolte ai soggetti deboli della città:

sportello di segretariato sociale, percorsi

formativi, approfondimento sui temi della

discriminazione, delle differenze

di genere, della pace, ecc.;

5 — Implementazione di attività per

la difesa dell’ambiente attraverso

la formazione di gruppi di acquisto, la

promozione del consumo consapevole, dei

prodotti biologici e a km0, il riuso

e il riciclo dei materiali considerati

´ULÀXWRµ��HFF��

&ROOHWWLYR�=7/�����)RWRJUDÀD�GL�*LDQFDUOR�5DGR

Riferiti ai giovani

— Sviluppare la capacità di esprimere

bisogni e desideri

— Sviluppare la capacità di esprimere

competenze, potenzialità e creatività dei

singoli e gruppi coinvolti nel progetto

— Sviluppare protagonismo

e capacità decisionali e partecipative

— Sviluppare competenze

nell’ideazione, progettazione,

organizzazione e realizzazione di attività e

iniziative rivolte ai giovani e alla città

— Accrescere la rete di rapporti

VLJQLÀFDWLYL�FRQ�DOWUL�JLRYDQL��JUXSSL�H�associazioni

— Sviluppare la capacità di rapportarsi

(in termini né troppo restrittivi, normativi,

Qp�WURSSR�GHOHJDWLYL��FRQ�L�GLYHUVL�VRJJHWWL�della comunità locale

Riferiti alla comunità

— Diminuire la percezione stereotipata

e l’allarme sociale intorno al mondo

giovanile

— Accrescere la percezione del valore e

delle potenzialità dei giovani

— Sviluppare la capacità di collaborare

con i diversi soggetti: amministratori,

associazioni, gruppi formali e informali

— Realizzare attraverso il riuso di

uno stabile uno spazio aperto a tutta la

cittadinanza

Giovani

— Accrescere la capacità di attingere e gestire le risorse

— Accrescere la capacità di accedere alle informazioni

— Accrescere la capacità di valorizzare l’esperienza vissuta

— Aumentare la capacità di assumersi responsabilità

— Aumentare la capacità di lavorare in gruppo

— Aumentare la capacità di trasformare le idee in progetti

— Aumentare le occasioni di lavoro, formazione e ricerca di gruppo

— Aumentare le occasioni di aggregazione e socialità

— Aumentare la capacità di lavorare in gruppo su un obiettivo comune

— Aumentare l’autonomia operativa e decisionale aumentare la capacità

di assumere decisioni e mantenerle

— Aumentare la capacità di ricercare e gestire le risorse economiche

— Aumentare la capacità di gestione delle risorse aumentare la capacità

di essere da riferimento per altri ragazzi

— Aumentare la capacità di fare rete con altri soggetti

� ����³�$XPHQWDUH�OD�FDSDFLWj�GL�FXUDUH�OD�TXDOLWj�GHL�VLQJROL�HYHQWL� da realizzare

— Aumentare la capacità di individuare punti di riferimento

ed interlocutori riconosciuti aumentare la capacità di comunicare con

tali interlocutori

— Aumentare la capacità di concretizzare le proposte in eventi

Comunità

— Aumentare e rendere visibili le occasioni di confronto e

interconnessione tra mondo adulto e mondo giovanile

— Aumentare la capacità di progettare e realizzare eventi rivolti

ai giovani

— Aumentare la capacità di condivisione, interconnessione generazionale

e messa in comune delle risorse

— Aumentare le reti di conoscenza e relazione

— Aumentare la capacità di riconoscere e valorizzare le proprie

competenze e risorse

Il progettoZtl Wake Up!Obiettivi

Declinazione degli obiettivi

Il progettoZtl Wake Up!Percorsi

Percorsi operativi 1 — Attività e laboratori artistico-culturali rivolti a tutta la cittadinanza e spazi per produzioni artistiche, culturali e musicali.Prestare particolare attenzione e dare

spazio adeguato alle forme comunicative

artistiche e culturali consente un

arricchimento del tessuto cittadino.

Nella convinzione che cultura e arte siano

elementi indispensabili per l’individuo e

la collettività e che i luoghi a esse dedicati

siano poco accessibili, se non da fruitori,

si intende dare, attraverso la disponibilità

dello spazio e la contaminazione tra arti, la

SRVVLELOLWj�D�TXDQWL�RSHUDQR�R�YRUUHEEHUR�operare nel settore culturale e artistico,

di poter mettere in pratica tali propensioni.

6RQR�SUHYLVWH�GXH�IDVFH�GL�EHQHÀFLDUL�

— I promotori e/o produttori di attività

artistiche e culturali; a essi viene data

la possibilità di mettere in mostra,

comunicare ed esporre il proprio operato,

consentendo un confronto con il pubblico;

— ,O�SXEEOLFR��IUXLWRUH�GL�TXDQWR�RIIHUWR��spazi nuovi in città dedicati ad arte

e cultura, favoriscono la crescita degli

individui, dei gruppi e delle comunità e

una forte ricaduta culturale in termini di

coinvolgimento e valorizzazione

del territorio che le ha espresse.

1HOOR�VSHFLÀFR��OR�VSD]LR�VL�SURSRQH�di intercettare, convogliare, stimolare

e valorizzare energie creative nell’ambito

dell’espressione artistica e culturale

contemporanea.

I principali destinatari vogliono essere

OH�JLRYDQL�JHQHUD]LRQL��LQ�TXDQWR�VRJJHWWL�spesso esclusi dai canali tradizionali

e istituzionali.

$L�JLRYDQL�YHQJRQR�TXLQGL�GHGLFDWL�VSD]L�e tempi di formazione articolati

in modo da sviluppare le capacità creative,

sperimentare e produrre nuove forme

di creatività, sostenere e accompagnare

le abilità che si manifestano.

Ogni azione all’interno dello spazio mira

alla promozione delle arti e di tutte le

forme di espressione artistica e culturale.

Seguendo la pratica della contaminazione

tra ambiti diversi, particolare attenzione

YHUUj�SRVWD�D�TXHOOH�IRUPH�GL�XWLOL]]R�di linguaggi innovativi che si incroceranno

FRQ�OH�DOWUH�DWWLYLWj�GHO�FHQWUR��TXDOL�ad esempio, il laboratorio comunicativo

multimediale e la sala prove e studio

di registrazione.

Azioni previste:— Realizzazione camera oscura;

— Realizzazione laboratorio artigianale;

— Realizzazione di laboratori espressivi;

— Realizzazione di laboratori creativi;

— Corsi di riciclo e riuso di materiali

FRQVLGHUDWL�´ULÀXWLµ�

— Produzione di elaborati e

sperimentazione di linguaggi e processi

creativi;

— Organizzazione di eventi culturali

(cineforum, reading, conferenze, ecc);

— Organizzazione di eventi artistici

ed esposizioni (performance, mostre,

spettacoli, ecc);

— Organizzazione di saggi di varie

discipline;

— Proposte formative attraverso corsi

dedicati.

Si vogliono ospitare le esperienze

artistiche sia sotto l’aspetto formativo, sia

VRWWR�TXHOOR�GHOOD�VSHULPHQWD]LRQH�e della produzione, individuale e

collettiva. Lo spazio come luogo, anche

virtuale, che favorisce confronto, scambio,

contaminazione e nascita di iniziative,

anche pubbliche, di creatività, arte

e cultura.

Le azioni proposte si articoleranno

secondo due modalità preferenziali:

le rassegne culturali e l’organizzazione

di proiezioni, mostre e spettacoli.

2 — Spazi di ritrovo per collettivi e gruppi informali del territorioQuesto intervento mira a mettere

a disposizione lo spazio a tutti coloro,

associazioni o gruppi informali, che ne

abbiano la necessità.

Sarà possibile utilizzare tutte le tipologie

di spazio disponibili sulla base dei

bisogni dei richiedenti: area esterna, area

laboratori o sala conferenze ed eventi.

,O�SULQFLSLR�GL�EDVH�q�TXHOOR�GHOOD�contaminazione e della condivisione con

la possibilità da parte di tutti di apportare

il proprio supporto anche tecnico

e/o creativo nel riuso dello stabile.

Azioni previste:— Messa a norma e allestimento di

almeno due stanze adibite a “Punto

di incontro”;

— Promozione e informazione delle

possibilità di accesso agli spazi;

— Realizzazione di un “calendario” delle

disponibilità di utilizzo degli spazi;

— Attivazione di un’assemblea di gestione

degli spazi comunitari.

3 — Attività di promozione sociale rivolte ai soggetti deboli della città,O�SURJHWWR�TXL�GHVFULWWR�q�LQ�WXWWH�OH�VXH�parti permeato dallo spirito di accoglienza.

Con tale concetto si vuole esprimere la

volontà di creare una “diversa normalità”,

in cui il prendersi cura degli altri, in

particolar modo delle fasce deboli e dei

VRJJHWWL�VYDQWDJJLDWL��QRQ�q�XQ�FRPSLWR�GD�delegare a persone di buona volontà

o a servizi specialistici, ma un impegno

di tutti i cittadini. L’intento di

FRQFUHWL]]DUH�TXHVWD�VHQVLELOLWj�QHO�TXRWLGLDQR��SHUPHWWH�OR�VYLOXSSR�GL�XQD�cultura diffusa dell’accoglienza e di

un progetto sociale condiviso.

/H�FDUDWWHULVWLFKH�ÀVLFKH�H�FRQFHWWXDOL�dello spazio previsto consentono di

arricchire di valenza comunitaria tale

scelta.

Lo spazio può diventare punto di

accoglienza in alcune ore del giorno dove

OH�SHUVRQH�LQ�GLIÀFROWj��VHQ]D�ÀVVD�GLPRUD�o semplicemente sole, possano trascorrere

dei momenti in compagnia, utilizzare

LQWHUQHW��OHJJHUH�XQ�TXRWLGLDQR�RSSXUH�GHL�OLEUL�R�VHPSOLFHPHQWH�EHUH�XQ�Wq�FDOGR�

Azioni previste:— Apertura di uno sportello di

segretariato sociale per l’ascolto

dei giovani e dei cittadini;

— Organizzazione di serate a tema

sui diritti dei migranti, sui temi della

discriminazione, delle differenze

di genere, sul diritto alla casa;

— Apertura di uno spazio di accoglienza

con orario pomeridiano per l’accoglienza

GHL�VHQ]D�ÀVVD�GLPRUD�VRSUDWWXWWR�GXUDQWH�il periodo invernale;

— Realizzazione di un orto comunitario

che coinvolga le fasce più deboli della

cittadinanza con lo scopo di promuovere

l’auto-sussistenza dei soggetti che

si attivano nella sua realizzazione.

4 — Implementazione di attività per la difesa dell'ambiente attraverso la formazione di gruppi di acquisto, la promozione del consumo consapevole, dei prodotti biologici e a km 0, il riuso e il riciclo dei materiali considerati “ri!uto”, ecc.Riferendoci alla mission dell’Associazione

´6ORZ�IRRGµ�GL�´SURPXRYHUH��FRPXQLFDUH�e studiare la cultura del cibo in tutti i suoi

aspetti”, il collettivo intende realizzare

un’area adibita a cucina “Centro di cultura

per una sana alimentazione” basato sulla

promozione e l’utilizzo di prodotti “no

Ogm”, biologici e stagionali provenienti

GDL�SURGXWWRUL�ORFDOL��6L�YXROH�FRVu�promuovere un’educazione a una sana

alimentazione per i giovani e non solo.

6X�TXHVWH�EDVL�VL�VFHJOLHUj�GL�GDUH�SULRULWj�a prodotti biologici e Ogm free; allo stesso

tempo si intende promuovere il concetto di

ÀOLHUD�FRUWD��FKH�LQGLFD�LO�UDSSRUWR�GLUHWWR�tra produttori e consumatori.

Negli ultimi anni, sempre più numerosi

sono stati i produttori che hanno optato

per la vendita diretta dei propri prodotti,

spinti dall’intento di colmare la crescente

GLVWDQ]D�ÀVLFD�H�FXOWXUDOH�WUD�FRQVXPDWRUL�e mondo rurale.

,Q�TXHVWR�PRGR��L�SURGRWWL��LO�ORUR�SHUFRUVR�H�OD�ORUR�TXDOLWj�VRQR�SHUFHSLWL��conosciuti e scelti con una maggiore

FRQVDSHYROH]]D��/H�LQL]LDWLYH�GL�ÀOLHUD�corta si stanno diffondendo in modo

capillare, con la conseguenza positiva di

sensibilizzare il consumatore nei confronti

delle problematiche dei territori rurali più

prossimi.

La recente crisi economica ha messo

LQ�OXFH�OD�FRQYHQLHQ]D�GHOO·DFTXLVWR�GL�prodotti stagionali, del territorio e senza

intermediari.

Oltre alla tradizionale forma della vendita

diretta, in azienda o in strutture mobili, tra

le iniziative più comuni ci sono i mercati

contadini.

Il Centro di cultura per la sana

DOLPHQWD]LRQH��LQWHQGH�RIIULUH�TXHVWR�WLSR�di prodotti e organizzare forme di mercato

a cadenza periodica per consentire a un

pubblico sempre più vasto di usufruire

GL�TXHVWD�LQWHUHVVDQWH�H�VDOXWDUH�IRUPD�GL�DFTXLVWR�

A partire dal 1994, sono nati i Gas, Gruppi

G·$FTXLVWR�6ROLGDOH��FKH�VL�VRQR�GLIIXVL�LQ�tutto il territorio nazionale.

La creazione di un Gas all’interno dello

spazio permette forme di solidarietà,

Percorsi operativi

condivisione, comunicazione e scambio

WUD�JOL�DELWDQWL�GHO�TXDUWLHUH��,Q�TXHVW·RWWLFD�si apre la possibilità di creare forme

GL�VFDPELR��DFTXLVWR�H�YHQGLWD�QRQ�prettamente legate al settore alimentare

ma anche ad altri beni di prima necessità,

VRSUDWWXWWR�SHU�OH�IDPLJOLH��TXDOL�YHVWLWL��libri, ecc.

I principi ispiratori dei Gas consistono

in tre forme di solidarietà: verso i

piccoli produttori, verso le economie

svantaggiate e i Paesi del Sud del Mondo

e tra i consumatori, senza dimenticare

O·DWWHQ]LRQH�DJOL�HTXLOLEUL�HFRORJLFL�6HJXHQGR�TXHVWL�SULQFLSL��DPSLR�VSD]LR�YHUUj�GDWR�DO�FRPPHUFLR�HTXR�H�VROLGDOH��una forma di mercato che si basa su

pratiche commerciali etiche e giuste in

WHUPLQL�GL�TXDOLWj��SUH]]R�GHO�SURGRWWR�H�trasparenza delle decisioni.

Questo tipo di commercio si rivolge ai

produttori del sud del mondo in maniera

paritaria, riconoscendoli come soggetti di

una relazione commerciale dignitosa.

I consumatori ricoprono un ruolo

GHWHUPLQDQWH�DL�ÀQL�GHOOH�VFHOWH�economiche e politiche dei soggetti

coinvolti.

Azioni previste:— Messa a norma e allestimento dell’area

adibita a “Centro di cultura per una sana

alimentazione”;

³�$SHUWXUD�QHL�ÀQH�VHWWLPDQD�GHOOR�VSD]LR�con l'utilizzo di prodotti no Ogm, biologici

e locali;

— Creazione di un Gruppo D'Acquisto

Solidale (Gas) aperto a tutto il quartiere;

mercatino periodico dei produttori locali;

organizzazione di serate dedicate alla

FRQRVFHQ]D�GHL�FRQFHWWL�GL�´ÀOLHUD�FRUWDµ�e “km zero”;

— Corsi di cucina vegetariana e vegana;

— Corsi di cucina tradizionale;

— Corsi di cucina etnica;

— Corso di orticultura biologica;

— Organizzazione di cene di quartiere e

sociali;

— Organizzazione di serate

di degustazione di vini e prodotti

biologici.

5- Sperimentazione di nuove forme di welfare dal basso attraverso la creazione di reti di auto-mutuo aiuto e scambio di competenze rispetto a bisogni come la cura di sé, dei minori, degli anziani, degli spazi comuni, ecc.— Creazioni di gruppi di auto-mutuo-

aiuto attraverso la realizzazione di una

“banca del tempo” in cui i cittadini

e i giovani mettono a disposizione

degli altri il proprio tempo e le proprio

competenze nella risoluzione dei problemi

con un'ottica di scambio reciproco;

— Realizzazione di serate a tema con

esperti locali come ad esempio medici

di base e operatori del consultorio per

far conoscere e promuovere i servizi del

territorio con particolare attenzione al

coinvolgimento dei migranti e delle donne.

6- Attivazione di un gruppo promotore di attività sportive in un'ottica includente e orizzontale, come forma di aggregazione e di veicolo di contenuti di condivisione e di solidarietà.Lo sport rappresenta un forte elemento di

aggregazione sociale, portatore

di valori e insegnamenti importanti,

LQ�PRGR�SDUWLFRODUH�SHU�TXDQWR�ULJXDUGD�i concetti di spirito di gruppo e di rispetto

dell'avversario. Il progetto punta

a sottolineare la valenza educativa delle

attività sportive.

Lo sport non rappresenta solo un

momento di svago, ma uno degli aspetti

fondamentali per la crescita individuale

all'interno di un contesto sociale.

/·RELHWWLYR�LQGLUHWWR�q�TXHOOR�GL�IDYRULUH�la convivenza e lo scambio tra soggetti

di cultura ed età differenti; il ruolo dello

VSRUW�GHYH�HVVHUH�LQIDWWL�TXHOOR�GL�HGXFDUH�all’autocontrollo, alla gestione della

IRU]D�H�GHL�SURSUL�OLPLWL��,Q�TXHVWR�VHQVR��si prevede la realizzazione di eventi

VSRUWLYL�QHO�TXDUWLHUH�ULYROWL�LQ�SDUWLFRODUH�ai giovani, con attività esplicitamente

ÀQDOL]]DWH�DOOD�SUHYHQ]LRQH�GHO�GLVDJLR�sociale e all’educazione al benessere

inteso come una corretta gestione

del proprio corpo.

Azioni previste:— Corsi di arti marziali, discipline

orientali, yoga;

— corsi di ginnastica; tornei di calcetto,

pallacanestro e pallavolo;

— Serate di approfondimento sulle

tematiche legate allo sport;

organizzazione di tornei non agonistici.

— Le attività possono variare in corso

d’opera a seconda delle proposte dei

fruitori della palestra.

Per la realizzazione di tutti i percorsi citati, lo spazio dovrà avere le seguenti caratteristiche:1- Una sala con capienza di almeno 300

posti per lo svolgimento delle attività

pubbliche rivolte alla cittadinanza:

spettacoli, assemblee, convegni, ecc.;

2- uno spazio da adibire a bar e cucina

per la zona ristorazione, fondamentale

DQFKH�DOODXWRÀQDQ]LDPHQWR�GHOOR�6SD]LR�stesso e per la promozione di una sana

cultura alimentare;

���'XH�VWDQ]H�GD�DGLELUH�D�XIÀFLR��XQR�SHU�tutte le attività concernenti la gestione

dello spazio e uno per lo Sportello di

Segretariato sociale rivolto al pubblico;

4- Almeno altre tre stanze per i laboratori

permanenti artistici, musicali, le

esposizioni, aula studio, libreria

e biblioteca;

5- Almeno due servizi igienici di cui uno

per disabili.

Il collettivo Ztl mette a disposizione per la

realizzazione del Progetto tutti i soggetti

aderenti ognuno con le proprie competenze

e si rende disponibile a espletare tutti

L�ODYRUL�QHFHVVDUL��QRQ�VWUXWWXUDOL��SHU�la messa a norma dello spazio che verrà

concesso: impianto elettrico e idraulico,

piccoli lavori di muratura, norme di

sicurezza, dichiarazioni di conformità

e agibilità, nonché a farsi carico di tutti gli

allestimenti e delle utenze (gas, elettricità,

DFTXD�H�WHOHIRQLD��$OOD�EDVH�GL�TXHVWR�SURJHWWR�GL�ULXVR�VRFLDOH�si deve collocare una felice combinazione

di interessi e motivazioni diverse: da una

parte le esigenze e i bisogni di una parte di

cittadinanza che rivendica spazi

H�GDOO·DOWUD�TXHOOH�GHOOH�LVWLWX]LRQL�GHSXWDWH�a intervenire su certi settori della domanda

VRFLDOH�R�D�SURPXRYHUH�OD�ULTXDOLÀFD]LRQH�di certe parti della città.

L’aspetto ritenuto più interessante con

riferimento alla dimensione creativa

GL�TXHVWD�HVSHULHQ]D�GL�ULXVR��QRQ�DWWLHQH�tanto la numerosità e la varietà delle

IXQ]LRQL�DWWLYDWD�QHOOR�VSD]LR��TXDQWR�piuttosto l’originalità della combinazione

tra diverse funzioni all’interno dello spazio

(laboratori, area studio, sala prove, orti

Percorsi operativi

FRPXQLWDUL��DWWLYLWj�VSRUWLYH���La prospettiva del riuso, infatti, può essere

assunta come una straordinaria occasione

GL�VSHULPHQWD]LRQH��JUD]LH�DOOD�ÁHVVLELOLWj�e alla manipolabilità degli spazi si possono

mettere alla prova nuove forme e nuovi

contenuti dell’azione pubblica locale,

ricercando forme sinergiche e creative di

integrazione tra funzioni eterogenee e tra

dimensioni diverse.

Il collettivo metterà a disposizione un

gruppo di referenti per curare ogni forma

di comunicazione con l'Amministrazione

comunale. Lo spazio sarà gestito attraverso

le assemblee settimanali del Collettivo

aperte a tutti i soggetti interessati

a partecipare. La base di partenza

saranno le esperienze delle lotte per lo

spazio sociale che hanno permesso al

FROOHWWLYR�GL�UDJJLXQJHUH�TXHOOH�FDSDFLWj��TXHOO·HVSHULHQ]D�H�TXHOOD�UHVSRQVDELOLWj�necessaria alla futura gestione di uno spazio

di aggregazione permanente.

L'Assegnazione formale dello spazio

sarà formalizzata con uno o più soggetti

associativi riuniti allo scopo. Tali soggetti

saranno i responsabili nei confronti

dell'Amministrazione Comunale.

La gestione vera a propria

e il Coordinamento di tutte le attività

saranno in carico di un'Assemblea

di Gestione di cui faranno parte i membri

delle Associazioni e tutti i soggetti collettivi

e individuali che hanno dato e daranno vita

al percorso di Ztl Wake Up.

Come illustrato in precedenza, la gestione

avverrà attraverso la partecipazione e non

la delega.

/D�IUHTXHQ]D�GHOOH�DSHUWXUH�GHOOR�VSD]LR��la responsabilità di apertura e chiusura,

la gestione del punto ristoro, dei pubblici

spettacoli e di tutte le attività rivolte

DOOD�FLWWDGLQDQ]D��YHUUDQQR�GHÀQLWH�H�comunicate in base alle caratteristiche dello

spazio e alle proposte che saranno messe

in campo.

Un'attenzione particolare verrà dedicata

�DO�UDSSRUWR�FRQ�LO�TXDUWLHUH��FRQ�FXL�si cercherà di mantenere un rapporto

di collaborazione, evidenziando come uno

spazio sociale possa essere uno strumento

di incontro tra mondo giovanile e mondo

adulto. Il riuso di uno stabile abbandonato

LQ�XQ�TXDUWLHUH�SXz�UDSSUHVHQWDUHl’occasione di emersione e sviluppo dei

SRWHQ]LDOL�VRFLDOL�SUHVHQWL�QHO�TXDUWLHUH�stesso che si può tradurre in iniziative

artistico-culturali destinate ad arricchire

H�GLYHUVLÀFDUH�O·RIIHUWD�FXOWXUDOH�FLWWDGLQD�

"Ci sono o non ci sono proprietari

assenteisti che lasciano “incolti”

L�ORUR�HGLÀFL�LQGXVWULDOL��OH�ORUR�FDVH��i loro spazi vaghi dentro la città, ben

dentro la città, una città che ha persone

che hanno bisogno di case, di spazi

pubblici, di verde?

E non è giusta dunque una battaglia

contro l’assenteismo dei proprietari

fondiari urbani(anche quelli pubblici

se è il caso), cominciando con

l’occupazione e l’uso di quegli spazi?

Penso che si potrebbe estendere

il principio di "chi inquina paga" anche

a "chi abbandona paga".

Il tema del riuso è strategico!".

Arnaldo Bibo Cecchini

&ROOHWWLYR�=7/�����)RWRJUDÀD�GL�*LDQFDUOR�5DGR