Università degli Studi di Torino Facoltà di Scienze ... · supporto del processo di rapido...
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Psicologia delle Organizzazioni
Prof. V. Alastra
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Psicologia delle
organizzazioni
Psicologia delle
organizzazioni
FORMAZIONE E APPRENDIMENTO
NELLE ORGANIZZAZIONI
Università degli Studi di Torino
Facoltà di Scienze Politiche
Sede di Biella
Psicologia delle Organizzazioni
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INTRODUZIONE AL TEMA
E
DEFINIZIONI
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L’era della conoscenza …
La formazione è entrata prepotentemente nelle organizzazioni diventando uno strumento a supporto del processo di rapido cambiamento in atto:
•cambiano le competenze istituzionali
•cambia la gestione delle risorse economiche
•cambiano le tecnologie a disposizione
•cambiano i contratti di lavoro
•cambiano le esigenze dei dipendenti
•cambiano le aspettative degli utenti.
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☺La formazione non è la
soluzione a tutte le
disfunzioni, le sfide,
i conflitti, le inefficienze di
un’organizzazione!!!
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La formazione professionale
Una proposta di definizione
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La formazione professionale
Una proposta di definizione
La formazione professionale ha l’obiettivo di incrementare
le competenze (conoscenze e capacità) dei “fruitori”, affinchè
questi siano in grado di risolvere – prevenire un problema.
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I livelli della formazione professionale
Nel processo formativo si possono distinguere
operativamente e concettualmente tre livelli:
•Informazione (sapere, ovvero teorie e modelli)
•Sensibilizzazione (sapere essere, ovvero atteggiamenti e
valori)
•Addestramento (saper fare, ovvero capacità operative)
La gestione della formazione in un’organizzazione
E’ un intervento organico sulla competenza
globale messa in gioco nei sistemi (singoli
operatori e Servizi) chiamati ad affrontare
compiti e a perseguire obiettivi
COS’E’ LA
FORMAZIONE ?
E’ un aggiornamento tecnico/scientifico
finalità
Strutturare contesti di apprendimento
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COMPLESSITA’ DEL CONCETTO FORMAZIONE
Concetto complesso (accettare frammentarietà e approssimazioni di più punti di vista: pedagogico, psicologico, sociologico, ecc.)
Il mondo della formazione inteso come insieme di idee e di pratiche
è uno dei grandi temi della ricerca epistemologica
I mondi della “produzione della formazione” sono tutti mondi
relazionali , mondi di sistemi viventi, educativi e organizzativi
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CONOSCENZA TACITA O IMPLICITA 1/
“NOI SAPPAIMO PIU’ DI QUANTOSAPPIAMO DIRE”
Già il filosofo della conoscenza M. Polanyi nel testo The tacit
dimension distingue due livelli della conoscenza:
•conoscenza tacita - interiorizzata
•conoscenza esplicita
Conoscenza eplicita
Conoscenza tacita
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CONOSCENZA TACITA O IMPLICITA 2/
Secondo Nonaka e Takenchi complessi processi sociali non codificabili in piani e procedure ripetibili permettono la trasformazione della conoscenza tacita in conoscenza esplicita
Il problema della conoscenza nelle organizzazioni.
Come si crea conoscenza nelle organizzazioni?
Conoscenza tacita Conoscenza esplicita
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La formazione al lavoro o formazione professionale
La storia del lavoro umano, delle forme
organizzative attraverso le quali si
esplica, della cultura che lo
contraddistingue, dei modi e dei luoghi
che hanno contraddistinto e
caratterizzano il processo formativo al
lavoro, ecc. , segna la storia dell’umanità
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Evoluzione del concetto di Evoluzione del concetto di
formazione e complessitformazione e complessitàà della della
valutazione valutazione
1.1. Formazione originariamente addestramento (ora Formazione originariamente addestramento (ora competenze)competenze)
2.2. Formazione come prodotto ( Formazione come prodotto ( ’’70 ) : poco chiaro l70 ) : poco chiaro l’’output del output del processo formativo processo formativo
3.3. Formazione come processo ( Formazione come processo ( ’’80 ) : un insieme di fasi80 ) : un insieme di fasi
4.4. Formazione come sistema integrato (con strategie generali) Formazione come sistema integrato (con strategie generali) di gestione e sviluppo RU ( di gestione e sviluppo RU ( ’’90 ): nuovo paradigma: da spesa 90 ): nuovo paradigma: da spesa accessoria a investimento permanenteaccessoria a investimento permanente
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La formazione al lavoro o formazione professionale
Società Tipol. Formaz.
oggetto apprend.
Luoghi – contesti
formativi
Tradiz. a base
economica agric.
e artigianale
Addestramento
(destrezza
manuale)
Famiglia,
bottega artig. nel
villaggio
Albori
rivoluzione
industriale
= Fabbrica
Industriale
matura – Alta
meccaniciz.
Conoscenze e
capacità di
comprensione
Scuole prof.li
az.li (addestr.)
ester. (insegn.)
Connotazioni
culturali
Form. colmativa
( abilità) Trasmis. valori
culturali dominanti
Nuove modalità
lavorative e relazionali
Separaz. contesti lavoro
/formaz.
(subordinazione)
Post - Industriale
Cambiamento
continuo
Metacompetenze
Capacità di
cambiare
apprendere
“Più luoghi
contesti
modalità”.
Sistema Format.
Mobilità Posizioni
lavorative Complesse.
Valorizzazione RU e
learning organization
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LE FASI DEL PROCESSO
FORMATIVO
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FASI DEL PROCESSO DI
FORMAZIONE
Ogni processo di formazione si articola
in quattro fasi principali
ognuna delle quali va sottoposta a
monitoraggio e verifica
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LE FASI DEL CICLO DELLA
FORMAZIONE
ANALISI DEI
BISOGNIPROGETTAZIONE
VERIFICA
VALUTAZIONE
RISULTATI
EROGAZIONE
ATTUAZIONE
LA FORMAZIONE COME
PROCESSO CIRCOLARE
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ANALISI DEI
BISOGNI
VALUTAZIONE
VERIFICAATTUAZIONE
LA FORMAZIONE COME
processo e sottoprocessi circolari
PROGETTAZIONE
Ipotesi Definizione
Verifica
IpotesiIpotesi
Ipotesi Definizione
Verifica
Attuazione
Verifica
Attuazione
Verifica
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METODOLOIA
DIDATTICO-FORMATIVA
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Focus sull’apprendimento organizzativoOggi l’apprendimento avviene non solo nel contesto protetto e separato dell’aula, ma sempre piùdeterminante è il ruolo della formazione sul campo e della formazione innovativa:
formazione sul campo
formazione innovativa
Metodologie
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Si rende sempre più necessario potenziare, valorizzare e promuovere le occasioni di formazione on the job, cioè di percorsi formativi contestuali all’attività lavorativa.
FORMAZIONE FORMAZIONE ON THE JOBON THE JOB
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TIPOLOGIE DI ATTIVITATIPOLOGIE DI ATTIVITA’’ FORMATIVE FORMATIVE FREQUENTEMENTE IN USOFREQUENTEMENTE IN USO
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RIUNIONI DI LAVORO
Incontri fra colleghi per confrontarsi su un particolare tema, progettare e/o programmare, verificare e scambiare informazioni.
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STUDIO DI CASI
Partendo dall'analisi in piccolo gruppo di singoli eventi, avvenuti realmente in un contesto di lavoro o descritti in letteratura, si traggono spunti di riflessione e di discussione per meglio orientare il proprio agire professionale, a livello individuale e collettivo.
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GRUPPI DI DISCUSSIONE
Confronto su interrogativi stimolati da pubblicazioni, articoli, questioni aperte ed approfondite dal formatore, ecc., in cui il singolo condivide il proprio pensiero nel gruppo creato per l’occasione e/o lo sottopone al parere dell’esperto.
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CONSULENZA AL RUOLO
Attività intermedia tra l’apprendimento individualizzato e la supervisione (atto educativo profondo), offerta da un esperto in un determinato ambito professionale, attraverso la consulenza o suggerimenti operativi su tematiche scelte.
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GRUPPI DI LAVORO “LABORATORI”
Si configurano come gruppi d'interesse ed apprendimento, possibilmente costituiti da un numero ridotto di partecipanti (10-15), disponibili a: confrontare e scambiare informazioni; discutere casi critici; sperimentare sul campo le strategie preliminarmente individuate e condivise nel gruppo. Può coinvolgere sia gruppi omogenei (per professione, ruolo, ambito operativo, ecc.), sia gruppi eterogenei.
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TUTORAGGIO
Attività finalizzata alla formazione globale del soggetto, che permette l'integrazione della dimensione individuale, organizzativa e sociale della persona in formazione. L'azione tutorialeviene svolta soprattutto nelle fasi critiche del percorso formativo e dell’inserimento lavorativo: l'accoglienza, l'iter didattico, la socializzazione e la formazione professionalizzante.
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AFFIANCAMENTO
Attività finalizzata a facilitare l'acquisizione di un sapere tecnico/pratico in uno specifico professionale, mediante lo svolgimento di mansioni diversificate e di complessità crescente.
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FOCUS GROUPGruppi di discussione, composti da 4-12 persone, la cui attenzione è focalizzata su un argomento specifico che viene analizzato in profondità. Un intervistatore esperto, chiamato moderatore, orienta e guida la discussione tra i partecipanti, facilitando la comunicazione in modo che sia coinvolgente e faccia emergere liberamente i reali punti di vista, giudizi, percezioni ed aspettative del gruppo.
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RICERCHE DI VARIO TIPO
Metodo di apprendimento individuale o di équipe, che consente di acquisire informazioni su situazioni e problematiche incontrate nell’ambito lavorativo, in alcuni casi anche mediante la consultazione di banche dati disponibili in rete (Internet, intranet, ecc.). L'uso del P.C. può, inoltre, facilitare la stesura e la presentazione di progetti, programmazioni, valutazioni, relazioni, materiale didattico, ecc.
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RICERCHE-INTERVENTO
Modello di ricerca che non solo consente di acquisire informazioni su situazioni e problematiche incontrate nell’ambito lavorativo, ma anche di intervenire concretamente sulle medesime.
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SIMULAZIONI eROLE PLAYING
Drammatizzazione e messa in scena di situazioni che possono verificarsi in un determinato contesto lavorativo. Ciò consente di far emergere le competenze e i vissuti relazionali, psicologici, professionali dei partecipanti, permettendo la riflessione e l’apprendimento dall’esperienza.
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Focus sull’apprendimento organizzativoOggi l’apprendimento avviene non solo nel contesto protetto e separato dell’aula, ma sempre piùdeterminante è il ruolo della formazione sul campo e della formazione innovativa:
formazione sul campo
Affiancamento/TutoringStudio di casiGruppi di lavoro
RiunioniConsulenza al ruolo
StageFocus groupRole playing
Mobilità su ruoli diversi …
formazione innovativa
Formazione a distanza
Formazione out-door
Teatro d’impresa…Metodologie
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LA FORMAZIONE
PSICOSOCIALE
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La formazione psicosociale
F.Avallone - La formazione psicosociale (1989) - parla di
formazione psicosociale o intervento psicosociale come
prospettiva , modo alternativo di intendere la formazione e
l’intervento nelle organizzazioni.
Da colmativa di lacune (conoscenze e capacità) a trasformativo incrementale
Da finalizzato all’integrazione dell’individuo nell’organizzazione a finalizzato
ai reciproci cambiamenti degli individui, dei gruppi e delle organizzazioni
Da passivizzante nei confronti del formando e del singolo operatore a
empowering
Da estraneo-distante dalla soggettività, dall’affettività e dai mondi dei
significati degli attori a strettamente integrato e connesso a tutto ciò
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Prospettiva psicosociale e formazione: ridefinizioni
riguardanti processi formativi organizzativi
•I ruoli implicati nella diverse fasi del processo formativo-
organizzativo: ciò che li caratterizza e il rapporto fra loro;
•Il gruppo in formazione: le sue caratteristiche, il processo
compositivo e il valore-significato della dimensione gruppale;
•Il compito del formatore, le competenze necessarie;
•Il setting della formazione: i suoi elementi costitutivi, le
caratteristiche e le metaregole;
•Le fasi del processo formativo (analisi della domanda,
progettazione, realizzazione e verifica): il loro significato, la co-
costruzione e l’ottica partecipativa che li accompagna e la
relazione logico-concettuale e operativa in cui stanno fra loro;
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COMPARAZIONE APPROCCI ALLA FORMAZIONE
• Formazione di
soggetti/organizzazione (Fruitori
“oggetti passivi”)
• Trasmissione di contenuti e
modelli teorico - operativi
predefiniti. Contenuti specifici.
• Orientata alle lacune
• Capacità di utilizzare i modelli, i
contenuti, ecc.
• Formazione con/per soggetti/
organizzazione (Fruitori “soggetti
attivi”)
• Confronto e creazione di / su
contenuti modelli teorico -
operativi.
• Orientata alle / dalle risorse
• Capacità di costruire / utilizzare
modelli, ecc.
Tradizionale-meccanicistico Psicosociale-autopoietico
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COMPARAZIONE APPROCCI ALLA FORMAZIONE
• Scarsa attenzione al mondo dei
significati a come i soggetti danno
senso al contesto formativo e ai
contenuti.
• separazione individui -
organizzazione
• Integrare gli individui in un
tessuto organizzativo dato, più o
meno complesso e più o meno
statico (complesso nel senso di
“oggettivamente” complicato,
complessità come proprietà del
sistema osservato).
• Massima attenzione al mondo dei
significati (appartenenza, valori,
etc.) nei confronti di tutti i
componenti dell’Organizzazione
• l’organizzazione = sistemi umani
• Coinvolgere soggetti nella
costruzione di un tessuto
organizzativo più o meno cangiante
in un’ottica di complessità
(approccio alla realtà, modalità per
conoscere, metodo della
complessità).
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COMPARAZIONE APPROCCI ALLA FORMAZIONE
• Cambiamento di conoscenze e
capacità razionali (saper fare e
sapere, apprendimento razionale)
• Visione gerarco-lineare allievo -
docente
• Separazione dei ruoli, rigidità
delle funzioni
Committente = decisore
Formatore = detentore di competenze
Utente - allievo = portatore di carenza
• Cambiamento del sistema cognitivo
in toto (sia apprendimento
razionale che esperienze emotive e
sentimenti)
• Visione circolare allievo - docente o
meglio allievo - formatore
• Tutte e tre le componenti
partecipano - negoziano (su tre
livelli decisionali): sono portatori di
competenze, necessità e risorse
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COMPARAZIONE APPROCCI ALLA FORMAZIONE
• Obiettivi calati “dall’alto”
• Approccio sommatorio al “sapere”
(fare, pensare, essere come ambiti
di competenze indipendenti)
• Gruppo dei formandi come
contesto (economico) dell’azione
formativa separato dal momento
formativo individuale
• Obiettivi costruiti dai diversi attori
in relazione fra loro (condivisi)
• Approccio olistico al “sapere”
(fare, pensare ed essere in
connessione tra loro)
• Gruppo come contesto e strumento
fondamentale e coerente con il
momento individuale (necessaria
complementarietà)
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COMPARAZIONE APPROCCI ALLA FORMAZIONE
• Evoluzioni di soggetti, gruppi,
organizzazioni perseguite
separatamente e secondo un
ordine lineare
• Scarsa attenzione alla cultura
organizzativa (al massimo come
somma – differenza delle tre
componenti)
• La cultura organizzativa del
committente viene considerata “la
cultura organizzativa
• Evoluzioni di soggetti, gruppi,
organizzazioni perseguite come un
tutto
• Massima attenzione alla cultura
organizzativa ai vari livelli
dell’organizzazione (insieme di
valori, credenze, modelli di
comportamento, norme, etc.),
• Attenzione al fatto che la cultura
organizzativa del committente non
sempre rappresenta e non coincide
con la cultura dell’organizzazione
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COMPARAZIONE APPROCCI ALLA FORMAZIONE
• Relazioni tra i diversi attori e nelle
diverse fasi del processo sono di
tipo istruttivo (a partire dalla
relazione formatore –
committente)
• Il processo formativo in fasi
distinte e consequenziali (analisi
dei bisogni - domanda,
progettazione intervento,
attuazione, verifica)
• Il contatto formatore - committente
è un momento (il primo) di un
processo trasformativo e creativo
• Non fasi così distinte e
consequenziali. Ogni fase ha in sé,
comprende le altre. Metafore:
ovoboro - frattale. ologramma
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COMPARAZIONE APPROCCI ALLA FORMAZIONE
• Logica di un prodotto (corso,
seminario, etc,) e processo di
produzione, parcellizzazione delle
competenze del formatore
• Metodologie didattiche
tradizionali (conferenza, lezione,
etc,) in aula
• Storia di una relazione
• Metodologie “attive” (lavori di
gruppo, metodo dei casi: studio
casi, “autocasi”, business games,
role - playing, giochi analogici,
giochi in tema di dinamica di
gruppo, ecc.)
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COMPARAZIONE APPROCCI ALLA FORMAZIONE
(Il Setting nei due approcci)
• L’attenzione è posta sugli aspetti
organizzativi e procedurali,
ambiente fisico e sulle regole
“oggettive”
• Cambiamenti di setting derivano
da aspetti logistico - funzionali
• L’attenzione è posta sul significato
e sulla condivisione di significato di
tali marche di contesto. Gli
elementi del setting come
paradigmi di senso
• Cambiamenti di setting sono legati
- connessi con la strategia
formativa, le modalità di
realizzazione del processo
formativo
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COMPARAZIONE APPROCCI ALLA FORMAZIONE
(Il Setting nei due approcci)
• Le condizioni “materiali” (spazio
fisico) e temporali, le regole
implicite ed esplicite sono date in
rapporto agli scopi - obiettivi
formativi
• Ha un significato per il formatore e
deve avere un determinato
significato per l’allievo (scarsa -
nulla attenzione al confronto;
indagine - verifica sul significato)
• I cambiamenti di setting sono
concessi oppure no
• Condizioni materiali e temporali e
regole sono negoziate e negoziabili in
virtù e in relazione alla negoziazione-
costruzione degli obiettivi e lo
sviluppo dl processo formativo
• Ha significato per il formatore, viene
dato significato dall’allievo e va
verificata la condivisione fra
formatore e allievo
• Ilsetting evolve in relazione al
processo formativo. Non solo si-no ma
ci si interroga sulle esigenze di
cambiamento di setting (occasione per
rinegoziare rapporti, obiettivi,
metodologia, etc.)
Tradizionale-meccanicistico Psicosociale-autopoietico