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1 1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA, INGEGNERIA Corso di Laurea Interfacoltà in Educazione Fisica e Tecnica Sportiva GOOD MORNING NUOVA LODI Camp estivo sportivo “Dare valore al tempo libero” RELATORE Chiar.ma Prof.ssa Pierangela Sacchi TESI DI LAUREA di Marchini Davide matricola n° 394403 Anno accademico 2015/2016

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA, INGEGNERIA

Corso di Laurea Interfacoltà in Educazione Fisica e Tecnica Sportiva

GOOD MORNING NUOVA LODI

Camp estivo sportivo

“Dare valore al tempo libero”

RELATORE

Chiar.ma Prof.ssa Pierangela Sacchi

TESI DI LAUREA

di Marchini Davide

matricola n° 394403

Anno accademico 2015/2016

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GOOD MORNING

NUOVA LODI

(Camp estivo sportivo)

Dare valore al tempo

libero

STORIA

* tutto iniziò così … (l’idea)

*organizzazione della

giornata;

ASPETTO EDUCATIVO

(FINALITA’)

* valore del tempo libero

* valore del gioco

* valore della socialità

* relazione con le famiglie

ASPETTO

ECONOMICO/AMMINISTRATIVO

* assicurazione

* liberatoria per utilizzo immagini

* compensi

*sponsor e pubblicizzazione

dell’evento

ASPETTO

ORGANIZZATIVO

* a chi è rivolto

* chi coinvolge

(operatori

sportivi, bambini,

famiglie, società

sportiva, enti

territoriali

pubblici e privati,

sponsor …)

ATTIVITA’ PROPOSTE

* raccolta di giochi e attività

propedeutiche agli sport

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INDICE

- Introduzione pag. 4

- Ringraziamenti pag. 5

Cap. 1 FINALITA’ pag.6

1.1 Perché un campo ludico-sportivo?

1.2 Giocare

1.3 Gioco e sport = “giocosport”

Cap. 2 TUTTO INIZIO’ COSI’ pag.14

2.1 Chi siamo

2.2 L’idea

2.3 Il camp (struttura oraria e attività)

2.4 “Ogni giorno uno sport diverso”

Cap. 3 ASPETTO ORGANIZZATIVO pag. 25

3.1 Dall’idea alla concretizzazione

3.2 Aspetto amministrativo

Cap.4 PARTE PRATICA – GIOCHI pag.38

4.1 Abilità generali pag. 39

4.2 Baseball pag. 46

4.3 Calcio pag. 51

4.4 Rugby pag. 56

Bibliografia pag.61

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INTRODUZIONE

“Educare è cosa del cuore” (Giovanni Bosco 1815 - 1888)

Occuparsi di educazione è un compito complesso e che richiede dedizione. Occorre presenza,

attenzione, spirito di iniziativa, fiducia e tenacia. Negli ultimi anni, in cui la famiglia fatica ad essere

nucleo di riferimento, è richiesta sempre più la presenza di figure di supporto all’educazione dei

piccoli.

La mia esperienza educativa e famigliare mi ha portato a considerare importante questo aspetto.

Fin da bambino ho frequentato l’ambiente sportivo, passando i miei pomeriggio sul campo da

calcio dell’oratorio insieme agli amici. Ho cominciato a dare i “primi calci al pallone” in una società

oratoriana, dove, l’aspetto del divertimento e dell’educazione veniva prima di quello puramente

tecnico. Questo mi ha permesso di fare esperienze relazionali positive, di sviluppare più fiducia in

me stesso, di imparare che l’impegno crea soddisfazione e soprattutto che lo sport non è “una

guerra”.

Solo più tardi, quando le mie competenze sportive si sono rafforzate e la mia personalità definita,

la mia famiglia ha accettato di inserirmi in una società sportiva con obiettivi “agonistici”.

In entrambi i momenti della mia vita sportiva, l’appoggio dei miei genitori è stato fondamentale; la

loro attenzione era sempre rivolta a tutto ciò che potesse essermi utile allo sviluppo della mia

personalità e alla mia crescita emotiva, piuttosto che ai risultati sportivi o al successo.

Tutto ciò ha contribuito a creare in me un senso critico nei confronti di chi si occupa degli altri,

soprattutto di sport e di educazione dei più piccoli.

Sono convinto che lo sport, come è stato per me, sia uno strumento valido a favorire le relazioni e

gli approcci educativi; per questo un allenatore non può prescindere dall’essere un educatore, ad

ogni età.

Anche prima di iscrivermi a questa Facoltà, dedicavo il mio tempo libero ad allenare i bambini;

strada facendo ho capito che valeva la pena ed era opportuno supportare questa mia “passione”

con adeguate competenze. Da qui l’iscrizione alla Facoltà di Scienze Motorie, per dare una

concretezza alle mie convinzioni.

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RINGRAZIAMENTI

Nel dire grazie vorrei cominciare dalle persone che mi hanno aiutato e sostenuto durante la

maratona di tre anni del Corso di Scienze Motorie.

Ringrazio perciò i miei genitori, Roberta e Umberto, per avermi sostenuto sempre e Comunque,

anche quando le “forze” fisiche e mentali, rischiavano di farmi perdere di vista l’obiettivo.

Ad Ale, Francesco e Diego, amici e colleghi, con i quali condivido questa avventura professionale.

Alla Nuova Lodi, società in cui sono nato “sportivamente” e che mi ha dato l’importante

opportunità di promuovere ed insegnare lo sport per i bambini, seguendo i principi educativi e

morali che illustrerò in tesi.

Ad ogni bambino che ho avuto il piacere di far giocare: quelli passati che ormai sono uomini, quelli

di oggi e quelli di domani e dopodomani. Mi hanno donato con la loro semplicità più di quanto

possa avergli dato io; i sorrisi, ma anche gli “scontri” hanno contribuito moltissimo allo sviluppo

della metodologia da noi applicata.

Alla professoressa Pierangela Sacchi, che pur non essendo stata una mia professoressa, si è resa

sempre disponibile nell’accompagnarmi ed aiutarmi a preparare questa tesi alla quale tengo

moltissimo.

A me stesso, perché questa tesi rappresenta un punto di arrivo di questi tre anni di studi ma anche

un punto di partenza importante per la mia presente e futura carriera lavorativa

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CAP. 1

FINALITA’

1.1 PERCHÉ UN CAMPO LUDICO-SPORTIVO?

“I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più

serie.” Michel De Montaigne Filosofo francese (23 febbraio 1533, 13 settembre

1592).

Da sempre il gioco è stato considerato il mezzo di comunicazione e di relazione nella

crescita di un bambino. Attraverso il gioco, infatti, il bambino incomincia a

comprendere “come funzionano le cose”: che cosa si può o non si può fare con

determinati oggetti, si rende conto dell'esistenza di leggi del caso e della probabilità

e di regole di comportamento che vanno rispettate. L'esperienza del gioco insegna al

bambino ad essere perseverante e ad avere

fiducia nelle proprie capacità; è un processo

attraverso il quale diventa consapevole del

proprio mondo interiore e di quello esteriore,

incominciando ad accettare le legittime

esigenze di queste sue due realtà. "Il gioco

libero è il modo in cui la natura insegna ai bambini che non sono impotenti. Nel

gioco, lontano dagli adulti, i bambini hanno davvero il controllo e possono imporlo.

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Nel gioco, i bambini imparano a prendere le decisioni, a risolvere i propri problemi, a

creare e a rispettare le regole, e ad andare d'accordo con gli altri da pari a pari" dice

lo psicologo Peter Gray del Boston College che sostiene l'importanza del gioco nello

sviluppo dell'uomo, sia nelle funzioni esecutive sia di autoregolamentazione. E’ nel

tempo non strutturato, libero da impegni e senza la presenza di adulti, il momento

privilegiato in cui il bambino attiva le sue potenzialità e diventa protagonista delle

sue azioni. Giocando, impara ad esprimere la propria creatività e la creatività aiuta a

scoprire la propria identità e le proprie capacità.

Nella società di oggi, rimane poco spazio al bambino per dare libero sfogo al proprio

“essere”. Le famiglie impegnate nell’affrontare i problemi della vita quotidiana, che

impone ritmi sempre più frenetici, spesso non riescono a lasciare al bambino il

tempo necessario per “guardarsi intorno”. Da qui l’idea di organizzare uno spazio

organizzato e riservato per accogliere i bambini e garantire loro la possibilità di

mettere in gioco le loro capacità esecutive.

1.2 GIOCARE

"L'uomo è pienamente tale solo quando gioca", afferma Schiller (1759-1805)

Solo giocando, infatti, l'individuo riesce a liberare la propria mente da

condizionamenti esterni, quale può essere il giudizio altrui. Questo perché il gioco

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non ha altra finalità che il gioco, ed è quindi, come si diceva, l'unica attività che viene

scelta per se stessa, e non in vista di un utile o di uno scopo esterno.

In questa ottica, il gioco risulta fondamentale nello sviluppo cognitivo del bambino;

la pedagogia denomina come funzioni, le strategie messe in atto per

l’apprendimento durante l’attività ludica nelle diverse fasce d’età.

Nella funzione esploratoria le attività non sono basate su precedenti competenze e

non sembra comparire attività con uno scopo da conseguire, anzi si è protesi alla

produzione del nuovo o alla ricerca di “tecniche” innovative. Sostiene Vygotskij: “Nel

gioco il pensiero è separato dagli oggetti e l’azione nasce dalle idee più che dalle

cose: un pezzo di legno comincia ad essere una bambola e un bastone diventa un

cavallo” (L. S. Vygotskij,Il ruolo del gioco nello sviluppo,1966). Successivamente,

nella funzione esplorativa il conseguimento di scopi o risultati è intenzionale e vi è

quindi l'orientamento a esplorare o conseguire obiettivi. A seguire, nella funzione

esercitativa, la ricerca degli scopi o risultati, con azioni orientate e controllate,

diventa ripetitiva per la stabilizzazione di una competenza. Secondo Piaget il gioco

esercitativo corrisponde per certi aspetti alla forma di gioco più funzionale per

l'apprendimento. Vi è poi la funzione simbolica dove il bimbo compie forme ed

elaborazioni ti tipo fantastico cariche di elementi emotivi. È un gioco che è

l'espressione di stati emotivi e metafore. Nell'attività dove compare una

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competenza organizzativa di sequenze operative e di relazioni strutturate con gli

oggetti anche in contesti diversificati si ha la funzione di costruzione o organizzativa.

Infine la funzione più complessa di pratica di norme e uso di regole, dove troviamo

un'attività competente ad adeguarsi a strutture semplici o complesse di regole e

norme; i risultati sono azioni inserite in una dinamica di scambi sociali, con regole e

norme condivise e l'organizzazione avviene secondo il ruolo e la consapevolezza

delle dinamiche sociali e ambientali. La capacità di generare obiettivi personali e

determinare come raggiungerli a livello pratico sviluppa abilità molto preziose

(E. Zocca, V. Biino, Motricità e gioco – forme naturali e culturali del movimento e del

gioco, Hoepli, Milano, 2009 p. 34).

Nel gioco, lontano dagli adulti, i bambini hanno davvero il controllo e possono

imporlo, imparano a prendere le decisioni, a risolvere i propri problemi, a creare e a

rispettare le regole, e ad andare d'accordo con gli altri da pari a pari. (dott.ssa

Rosalba Bratta pedagogista clinico e dirigente scolastico).

“Il gioco contiene tutte le tendenze evolutive in forma condensata ed è esso stesso

una fonte principale di sviluppo” (L. S. Vygotski, Il ruolo del gioco nello sviluppo,

1966).

Il gioco è così definibile come uno straordinario fattore di maturazione; risulta

essere un’esperienza coinvolgente e ricca di stimoli, capace di catturare l’attenzione,

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attivare e motivare anche i bambini con maggiori difficoltà, accompagnandoli

nell’acquisizione di conoscenze, strategie e competenze. Diventa evidente come, la

presenza di un adulto significativo, che sia in grado di interagire con il bambino,

soprattutto elaborando e guidando in maniera adeguata il gioco, possa favorire lo

sviluppo e l’equilibrio emotivo-affettivo. È proprio in questa fase in cui la relazione

diventa fulcro delle attività, che viene ad avere un ruolo fondante la presenza

dell’adulto mediatore.

Nell'età della fanciullezza i giochi diventano di gruppo e con regole, questo permette

al bambino di sperimentare lo stare con gli altri attraverso giochi strutturati, le

regole diventano funzionali ad un miglior funzionamento del gioco.

1.3 GIOCO E SPORT = GIOCOSPORT

Quale momento migliore del “tempo estivo” per dare al bambino la possibilità di

“giocare”? E quale mezzo migliore dello sport per strutturare il gioco nell’età delle

prime relazioni?

E’ noto come il praticare uno sport faccia bene alla crescita armonica del fisico. Ci si

sofferma ancora troppo poco ad analizzare quanto lo sport possa dare in relazione

all’apprendimento di valori come l’amicizia, la solidarietà, il lavoro di squadra e la

capacità di risolvere piccoli e grandi problemi. Proprio questa valenza completa, ci fa

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pensare allo sport quale strumento privilegiato nell’offrire al bambino un

importante campo esperienziale.

E’ riconosciuto come lo sport sia un linguaggio universale che riesce ad unire

individualità superando differenze culturali, religiose, sociali e linguistiche.

Lo sport gioca un ruolo essenziale nella crescita dei ragazzi: le prove a cui ti mette di

fronte, i sacrifici, i traguardi da conquistare sono esperienze che attivano il processo

educativo e indirizzano immense energie verso uno scopo tangibile. Lo sport aiuta a

prendersi cura di se stessi e del proprio corpo.

Detto ciò ne consegue come la giusta mediazione tra l’importanza del gioco nella

fanciullezza e la valenza dello sport nella sua completezza, diventi la “ricetta” ideale

da proporre per dare valore alle attività del tempo libero.

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In sintesi:

IL GIOCO LO SPORT GIOCOSPORT

-Coinvolge l’intera

personalità del bambino

-È uno strumento di

apprendimento

-È espressione spontanea

della motricità

-È una motivazione

primaria al movimento

-E’ motivazione alla

socializzazione e relazione

-Non richiede abilità

specifiche

-Prevede un rilevante

impegno motorio

-Richiede abilità specifiche

e codificate

- Prevede l’adattamento a

modelli e strutture

predeterminate e fisse

- Tende ad elevare il livello

di prestazione fisica

-Richiede programmi di

allenamento precisi e

razionali

- Comporta rischi di

esclusione

-Migliora le capacità

psicofisiche del bambino

-È attività motoria di base

praticata in forma ludica,

polivalente, differenziata

- Si innesta su abilità

motorie generali

-È un’attività aperta a tutti

i bambini

indipendentemente dai

livelli motori raggiunti, dal

sesso e dalla costituzione

fisica

-E’ attività significativa per

impegno ludico e non per

risultato tecnico

- È attività centrata sui

processi e non sui prodotti

- Coinvolge l’intera

personalità del bambino

- Non è la pura

semplificazione di uno

sport

-Non tende alla

specializzazione sportiva

- Non porta selezione

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Si arriva dunque ad una definizione di gioco-sport; esso rappresenta l’insieme delle

strategie, delle procedure, dei metodi, dei mezzi e dei contenuti attraverso cui si

intende favorire l’apprendimento in tutte le sue forme; si offre così al bambino la

possibilità di riutilizzare in forma personale, originale e creativa le capacità motorie

apprese precedentemente e la disponibilità a migliorarle fino a farle diventare

abilità.

Il gioco-sport è un’attività ludica, polivalente, differenziata; è aperta a tutti e

soprattutto non tende ad una specializzazione sportiva. Attraverso il gioco-sport un

bambino impara a giocare in gruppo ed oltre ad attivare tutte le funzioni

fisiologiche, prova emozioni imparando a gestirle, esprime se stesso, comunica,

conosce, collabora, sperimenta, pensa, organizza.

“Il bambino che non

gioca non è un

bambino, ma

l’adulto che non

gioca, ha perso per

sempre il bambino

che ha dentro di

se.” (Pablo Neruda)

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CAP.2

TUTTO INIZIO’ COSI’

2.1 CHI SIAMO

GoodMorning Nuova Lodi, è un CAMP ludico sportivo che si svolge nelle ultime

settimane di agosto, nato nell’estate del 2013, dall’iniziativa di tre ragazzi, studenti

in Scienze Motorie, con la collaborazione di

A.s.d. Nuova Lodi.

A.s.d Nuova Lodi è una società sportiva che

opera da anni sul territorio lodigiano nel settore

calcio.

2.2 L’IDEA

L’idea nasce dall’interesse di iniziare con qualche settimana d’anticipo l’attività

calcistica annuale; nel contempo si è pensato di andare incontro alle esigenze del

momento, offrendo anche una sorta di assistenza giornaliera ai bambini. Esigenza

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che arriva dalle famiglie coi genitori

lavoratori e quindi dalla loro necessità

di trovare un modo per lasciare in

sicurezza i figli durante la giornata.

Successivamente si è deciso di non

rimanere all’interno del giro societario,

ma di allargarsi ed offrire il servizio a

tutti. Infatti durante l’estate diventa

necessario, per la maggior parte dei

genitori, scegliere un luogo dove far

trascorrere ai bambini il tempo in loro assenza. Questo camp nasce dalla

convinzione che nella scelta, spesso obbligata, dell’esperienze fuori dall'ambiente

famigliare, non ci si deve concentrare solo sul dove (in città, in montagna, al mare,

all’estero…), sul quanto (una, due, tre settimane…), sul che cosa (sport, musica,

lingue straniere…), ma anche sugli aspetti più profondi di ciò che i bambini

affronteranno. Il vero valore, infatti, non sarà solo ciò che i bambini potranno fare,

ma soprattutto ciò che rimarrà anche sotto l'aspetto relazionale e sociale. Per

questo le esperienze migliori sono quelle che permettono di fare sport (senza inutili

stress da allenamento, però), di vivere a contatto con la natura e, nello stesso

tempo, di scoprire e sperimentare i valori dell’amicizia, della collaborazione, dello

spirito di squadra e di sviluppare l’autonomia personale.

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In sostanza l’obiettivo è quello di offrire alle famiglie un servizio di

“babysitteraggio”, in cui valorizzare il tempo libero dei bambini.

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2.3 IL CAMP (STRUTTURA ORARIA E ATTIVITA')

La giornata ha inizio alle ore 8.00 con l’importante momento dell’accoglienza.

I bambini sono attesi dall’educatore sotto portico adiacente alla struttura coperta

dell’impianto sportivo.

Sistemati i loro zainetti nell’apposito spogliatoio, i bambini sono liberi di relazionare

e giocare nell’ampio cortile alberato che circonda la struttura.

Alle ore 10 si dà inizio alle attività mattutine di gioco-sport. A tal fine si ha a

disposizione un ampio campo da calcio in erba, in parte ombreggiato.

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Alle 12 tutti in doccia! Avendo a disposizione

comodi spogliatoi, si è pensato di abituare

anche i più piccoli ad avere cura della propria persona. Ciò mette di fronte i bambini

alla necessità di organizzarsi e di esercitare la propria autonomia.

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Alle 12:30 è pronto il pranzo. Il piatto caldo viene servito sotto il portico all’aperto o

in caso di mal tempo all’interno del salone che offre la struttura.

Il momento del dopo-pranzo è caratterizzato da attività libere.

Durante il tempo libero, i bambini hanno a

disposizione giochi in scatola, fumetti, libri,

fogli e altri giochi E sono liberi di organizzarsi

come preferiscono, sotto la supervisione degli

istruttori.

Fino alle ore 15, inoltre i bambini hanno

l'opportunità di svolgere i compiti scolastici.

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Dalle 15 alle 16:30 è il momento dell’attività sportiva sul campo con tornei

organizzati.

Alle 16:30 merenda per tutti e doccia per chi lo desidera, prima del rientro a casa,

previsto per le ore 17.

2.4 “OGNI GIORNO UNO SPORT DIVERSO”

Durante le attività organizzate, offriamo ai bambini iscritti la possibilità di

sperimentare ogni giorno uno sport diverso: rugby, pallavolo, calcio, basket,

baseball, discipline atletiche, …

Durante la prima parte dell’attività proponiamo giochi ed esercizi, adeguati ad ogni

età, atti ad imparare le regole base e le gestualità tipiche dello sport prescelto;

durante la seconda parte, viene organizzato un mini torneo dello sport

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sperimentato: i bambini vengono divisi ad

inizio settimana in squadre “nazionali”,

composte da bambini di varie età; ogni

settimana le squadre danno vita al torneo

“multisport”, torneo sentitissimo che al

venerdì decreta la “nazione vincitrice”.

L’esperienza di questi primi anni ci ha

confermato l’importanza di una figura

adulta che funga da guida e da modello,

che accompagni i bambini nelle prime

esperienze di condivisione e di gioco. La

funzione dell’educatore sportivo è quindi anche quella di aiutare a dare una forma

ed un significato a quello che succede, di modulare e contenere quanto accade, di

aiutare ad elaborare e metabolizzare le emozioni che circolano. Inoltre i bambini,

grazie al rapporto che instaurano con i compagni sperimentano la loro capacità di

destreggiarsi nel mondo, imparano modalità di convivenza, inventano strategie per

farsi rispettare, collaudano sentimenti ed emozioni, imparando a controllarle.

E’ importante quindi dare loro uno spazio, fisico e mentale, che permetta un

confronto ed una condivisione.

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Nell’ambito di questa esperienza diventa un valore aggiunto, la scelta di offrire ai

bambini un ampio panorama di sport. Ciò permette loro, in primo luogo, di

avvicinare sport che diversamente non avrebbero conosciuto; in secondo luogo,

l’approccio a gesti tecnici differenti, dà ai bambini la possibilità di esercitare le

proprie abilità motorie e quindi di valutare la propria inclinazione verso uno sport.

Questo dà fiducia anche a chi spesso pensa di non essere adeguato alle attività

sportive comunemente proposte.

Alcuni genitori tendono ad anticipare la scelta dello sport per il proprio figlio,

preoccupati che se non comincia subito a “specializzarsi” in uno sport non diventerà

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mai un “campione”. In realtà, bisognerebbe dare al bambino il tempo di arricchire il

proprio “bagaglio” motorio, lasciandogli sperimentare l’attività a lui più adeguata, e

senza stressarlo con l’agonismo. Fino all’età di 10 anni, l’attività sportiva dovrebbe

essere soprattutto gioco; la prestazione e l’allenamento puramente tecnico

verranno in un secondo momento.

Infatti, nella fase evolutiva tra i 5 e i

7 anni, lo sport deve ricreare un

ambiente fisico e sociale distensivo,

caldo, accogliente, rassicurante,

privilegiando giochi, attività ed

esercizi a carattere ludico che

facciano conoscere e controllare il

proprio corpo ed entrare in

rapporto con i coetanei.

La fase successiva è definita “seconda fanciullezza” in quanto vi è nel bambino/a la

capacità di padroneggiare meglio il proprio corpo e coordinare meglio i propri

movimenti, condizione fondamentale per gli apprendimenti tecnico-motori. In

questa fase sono adatte tutte le nuove esperienze di movimento che portino il

bambino ad uno sviluppo completo degli schemi motori di base, sul piano

qualitativo e quantitativo.

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E’ importante non precorrere i tempi per non rischiare di compromettere la fiducia

del bambino nelle proprie capacità e possibilità; come dice Antoine De Saint-

Euxpéry, ne “Il Piccolo Principe”:

“I baobab prima di diventare grandi cominciano con

l’essere piccoli”

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CAP. 3

ASPETTO ORGANIZZATIVO

3.1 DALL’IDEA ALLA CONCRETIZZAZIONE

Il primo passo è stato quello di prendere contatto con l’Associazione Sportiva (A.S.D.

Nuova Lodi) illustrando le intenzioni e il progetto.

A seguito della richiesta in oggetto, Il consiglio dell’Associazione ha accolto la

proposta e l’ha inserita all’interno delle attività associative.

A questo punto, gli educatori sportivi si sono occupati dell’aspetto tecnico-sportivo-

didattico: ci si è confrontati per stendere il programma delle attività, in riferimento

alle finalità educative perseguite, all’ambiente a disposizione e alle esigenze degli

utenti:

Finalità educative: offrire la possibilità di vivere esperienze qualificanti, nella

convinzione che le esperienze migliori sono quelle che permettono di fare

sport (senza inutili stress da allenamento), di vivere a contatto con la natura e,

nello stesso tempo, di scoprire e sperimentare i valori dell’amicizia, della

collaborazione, dello spirito di squadra e di sviluppare l’autonomia personale.

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Ambiente: centro sportivo, immerso nel verde, dotato di due campi in erba in

parte ombreggiati, struttura coperta per l’accoglienza, ampio porticato, cortile

alberato, spogliatoi con doccia.

Utenti: offrire alle famiglie un servizio in cui valorizzare il tempo libero dei

bambini; sostenere i genitori nella scelta di un luogo dove far trascorrere ai

bambini il tempo in loro assenza; offrire orari adeguati alle esigenze lavorative

delle famiglie (8:00/17:30)

Una volta definito il progetto, si è presentata regolare richiesta di Patrocinio al

Comune di Lodi.

Il patrocinio rappresenta una forma simbolica di adesione e una manifestazione di

apprezzamento del Comune ad iniziative ritenute meritevoli per le loro finalità di

promozione sociale, culturale, artistica, sportiva o scientifica.

La concessione del patrocinio è gratuita. La domanda va indirizzata al Sindaco e

consegnata direttamente o inviata tramite posta ordinaria o fax all’ufficio Protocollo

del Comune almeno 30-45 giorni prima della data di svolgimento dell’iniziativa.

Deve essere sottoscritta dal legale rappresentante dell'ente/associazione e deve

contenere una descrizione dell'iniziativa che ne illustri dettagliatamente i contenuti

e le finalità.

Il patrocinio deve essere menzionato in tutte le forme di diffusione dell'iniziativa

come comunicati, manifesti, opuscoli, carta intestata, pubblicazioni, cataloghi, ecc, i

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quali devono riportare la stampa dello stemma del Comune e la dicitura "Patrocinio

del Comune ……".

Il Comune di può naturalmente eseguire controlli per accertare il corretto utilizzo

del patrocinio e del proprio logo e qualora dovesse riscontrare difformità in merito,

potrà assegnare all’interessato un termine per l’eventuale regolarizzazione, oppure

revocare il proprio patrocinio o l’autorizzazione all’utilizzo dello stemma in caso di

mancata rispondenza ai criteri dettati dall’ente.

Nella fase organizzativa ci si è occupati di pianificare al meglio, il momento del

pranzo.

Per offrire un servizio adeguato, nella quota pagata dai partecipanti, si è deciso di

includere anche un piatto caldo.

Si sono presi contatti con alcuni ristoranti; scelta la collaborazione, si è deciso di

optare per un servizio di catering, che garantisca una portata giornaliera.

Ai partecipanti viene così servito un primo o un secondo con contorno; per la

merenda invece vengono distribuiti frutta, succhi e prodotti da forno (brioches,

crackers, pane e cioccolato…).

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Altro importante, nonché fondamentale aspetto è quello che riguarda la

pubblicizzazione dell’iniziativa. Si è pensato di attivarsi con volantini, locandine e

pagina Facebook dedicata. In primo luogo, ci si è occupati della parte creativa: è

stato elaborato un logo che riporta i colori Societari che sono anche quelli della città

di Lodi. Si è creato il pieghevole che riporta i dati essenziali:

Chi siamo e cosa proponiamo

A chi è rivolto

Location

Breve scansione della giornata

Quota partecipativa

Servizi inclusi (kit, pranzo, doccia…)

ESEMPIO DI MENU’ SETTIMANALE:

-Lunedì: pasta al ragù – frutta varia e crackers

-martedì: scaloppina di vitello con patate – succo di frutta e brioches

-Mercoledì: affettato con melone – pane e cioccolato, succo di frutta

-Giovedì: Lasagne – anguria, crackers o biscotti

-Venerdì: Pizza party – frutta varia e crackers

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Documenti richiesti

Eventuali sponsor

Contatti

Il volantino, inoltre, riporta in calce il

modulo di iscrizione e la liberatoria

per le riprese foto/video.

Si è realizzata anche una locandina da

esporre in luoghi pubblici, previa

autorizzazione. Preso contatto con la

tipografia, il materiale pubblicitario è

andato in stampa.

Per quanta riguarda l’affissione e il

volantinaggio è stato necessario

ottenere l’autorizzazione

dell’amministrazione comunale. La parte consistente del volantinaggio è avvenuta

all’esterno degli edifici scolastici al termine delle lezioni. In alcune scuole è stato

possibile distribuirli all’interno, previa autorizzazione del dirigente scolastico.

Nei quartieri più popolosi della Città, i volantini sono stati lasciati anche nella

cassetta delle lettere e nei negozi più frequentati.

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3.2 ASPETTO AMMINISTRATIVO

All’associazione è riservata la cura dell’aspetto amministrativo

In primo luogo viene definita la quota di frequenza, stabilita in relazione alle

spese di gestione dell’impianto, al costo dei materiali per le attività, alla cifra

da corrispondere per i pasti, ed al compenso per gli istruttori.

Tale compenso, viene specificato in “incarico per prestazione diretta di attività

sportiva dilettantistica” ai sensi dell’art.37 della L. 342/2000.

A questo tipo di incarico è riservato un particolare trattamento fiscale

agevolato: il successivo art. 69, comma 2, del TUIR, prevede che le indennità

di trasferta, i rimborsi forfetari di spesa, i premi e i compensi non concorrono

a formare il reddito imponibile ai fini Irpef di chi li percepisce per un importo

non superiore complessivamente nel periodo d’imposta a 7.500 euro

(comunicato 14 maggio 2007).

I compensi erogati agli istruttori sportivi quindi non subiscono alcuna

trattenuta Irpef fino all’importo di 7.500 euro annui.

Rientrano in questa categoria i compensi riconosciuti a:

- atleti dilettanti;

- allenatori;

- giudici di gara;

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- commissari speciali che durante le gare/manifestazioni devono visionare o

giudicare l’operato degli arbitri;

- dirigenti che di solito presenziano direttamente a ciascuna manifestazione,

consentendone il regolare svolgimento, a condizione che non siano legati al

soggetto erogatore dei compensi da rapporti di collaborazione coordinata e

continuativa.

Di contro, non possono beneficiare della norma agevolativa i soggetti che

svolgono “mera attività amministrativa”.

Un aspetto a favore degli utenti è la possibilità di detrarre la quota di

iscrizione e di frequenza dalla dichiarazione dei redditi; a tal fine

l’associazione rilascia alle famiglie la dichiarazione di avvenuto pagamento ai

fini della detrazione fiscale.

Trattandosi di attività motoria viene richiesto alle famiglie il certificato di

buona salute. Tale certificato è disciplinato dalle linee guida emanate dal

Ministero della Salute, in relazione alle attività sportive non agonistiche. In

sintesi:

Chi deve fare il certificato

gli alunni che svolgono attività fisico-sportive parascolastiche, organizzate

cioè dalle scuole al di fuori dall'orario di lezione

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33

coloro che fanno sport presso società affiliate alle Federazioni sportive

nazionali e al Coni (ma che non siano considerati atleti agonisti)

chi partecipa ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella

nazionale

Quali sono i medici certificatori

il medico di medicina generale per i propri assistiti

il pediatra di libera scelta per i propri assistiti

il medico specialista in medicina dello sport ovvero i medici della

Federazione medico-sportiva italiana del Comitato olimpico nazionale

italiano

Quando fare i controlli e quanto dura il certificato

Il controllo deve essere annuale

Il certificato ha validità annuale con decorrenza dalla data di rilascio

Per quanto riguarda l’aspetto assicurativo, fa fede l’assicurazione societaria

sull’impianto sportivo.

L’art. 8 co. 6 della legge della Regione Lombardia n. 26/2002 stabilisce che gli

esercenti di impianti sportivi sono obbligati a stipulare polizze assicurative a

favore di utenti e di istruttori che svolgono attività di contatto fisico a

34

34

copertura dei danni che siano riconducibili alle attività svolte all’interno degli

impianti stessi.

Il termine “utenti” va riferito a “coloro che comunque accedono (pure se non

seguono corsi) agli impianti sportivi contemplati dall’art. 8 della legge

regionale in questione ed è previsto che la copertura assicurativa debba

riguardare eventi dannosi comunque verificatisi in relazione ad attività svolte

all’interno dei complessi sportivi, dizione anche questa piuttosto ampia e

correlata a tutte le attività sportive (e quindi non solo ai corsi) che ivi si

svolgono”.

Ritenendo utile documentare il lavoro giornaliero, ci si è attivati per acquisire

foto e video dei momenti più importanti del Camp. Lavorando con minori si è

reso necessario richiedere ai genitori una liberatoria riguardante le riprese,

eventualmente eseguite per documentazione. Infatti quando fotografie o

video vengono utilizzati per essere pubblicati in concorsi, mostre,

pubblicazioni, brochure, locandine, televisione o su Internet, è necessario che

il fotografo o il video-operatore si faccia rilasciare una liberatoria fotografica

(in duplice copia), ossia una dichiarazione scritta con la quale il soggetto

ritratto o ripreso autorizza la diffusione della propria immagine (artt. 10 e 320

35

35

cod. civ., artt. 96 e 97 legge n° 633/1941 sul diritto d’autore e artt. 13 e 23 del

D.lgs. n° 196/2003 sulla protezione dei dati personali)

Si è pensato inoltre che possa risultare cosa gradita alle famiglie poter

mettere a disposizione le immagini acquisite come ricordo e testimonianza

dell’esperienza condivisa.

Ottenuta la liberatoria, si è creata una pagina Facebook per la condivisione di

informazioni, immagini ed eventi riguardanti lo svolgimento del Camp. Sono

state inoltre inserite informazioni ed immagini sul sito dell’Associazione

Sportiva.

Al termine del Camp viene distribuito alle famiglie un questionario di gradimento,

volto al miglioramento del servizio e all’ampliamento dell’offerta.

36

36

Per poter migliorare i servizi relativi al nostro Camp, Vi chiediamo di rispondere al presente

questionario e di consegnarlo agli educatori. Sarà un questionario completamente anonimo che

richiederà solo pochi minuti per la compilazione, ma che per noi sarà prezioso. Le Vostre

indicazioni saranno utili a migliorare il servizio e renderlo più congruo alle Vostre esigenze.

GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE

Fare una crocetta sulla voce scelta. Ad alcuni quesiti si può rispondere indicando più voci.

1. E’ la prima volta che iscrivete vostro/a figlio/a ad un Centro Estivo?

SI

NO

2. Per quali dei seguenti motivi avete scelto di iscrivere vostro/a figlio/a ad un Camp Estivo?

[è possibile barrare più voci]

per esigenze lavorative

per offrire a mio/a figlio/a opportunità di socializzare

per occupare il tempo di mio/a figlio/a durante le vacanze

è stato richiesto da nostro/a figlio/a

3.Come siete stati informati dell’esistenza del Camp Estivo? [è possibile barrare più voci]

tramite volantino

tramite la rete internet

consigliato da conoscenti

4. Ritiene che i centri estivi abbiano soddisfatto le sue esigenze in modo:

Insufficiente

Scarso

Sufficiente

37

37

Buono

Ottimo

5. Ritiene che sua/o figlia/o abbia vissuto nel complesso un’esperienza qualitativamente:

Insufficiente

Scarsa

Sufficiente

Buona

Ottima

6. Le chiediamo di attribuire un punteggio da 1 a 5 agli elementi che seguono, secondo questa

classificazione:

SODDISFAZIONE 1: per niente soddisfatto - 2: poco soddisfatto - 3: mediamente soddisfatto - 4:

soddisfatto 5: molto soddisfatto

IMPORTANZA: 1: per nulla importante - 2: poco importante - 3: mediamente importante - 4:

importante - 5: molto importante

Quanto è soddisfatto? Quanto è importante?

1 2 3 4 5 Professionalità degli animatori 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 Socializzazione 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 Accoglienza degli spazi 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 Utilità delle informazioni ricevute prima

dell’avvio del Camp 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 Rapporto costo/qualità del servizio 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 Attività motorie/Sportive 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 Articolazione dell’orario giornaliero

(ampiezza orario, entrate e uscite) 1 2 3 4 5

7. Eventuali consigli per il miglioramento del servizio:

______________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________

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38

PARTE PRATICA

Di seguito una parte pratica riguardante alcuni giochi ed esercitazioni proposte durante il nostro

camp.

Sono divisi per categorie, giochi ricreativi senza uno specifico sport di riferimento, giochi

riguardanti il baseball, il calcio, il rugby.

Questi sono solo alcuni esempi riguardanti le attività proposte.

Trattandosi di un camp “multisport”, oltre a questi proponiamo anche altri giochi legati ad altre

discipline sportive che per motivi di spazio non citerò.

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ABILITA’ GENERALI

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ASSALTO AL CASTELLO

Materiale occorrente: cerchi – cinesini

Ambiente: interno o esterno

Obiettivi: schemi motori di base, collaborazione e organizzazioni di strategie

condivise

Descrizione: Creare con una linea di cinesini un castello di lunghezza 8/10m e

larghezza 5.

All’interno del castello posizionare 3 cerchi che fungeranno da torri.

Dividere il gruppo in due squadre, un gruppo a guardia del castello(guardie), l’altro

che attaccherà il castello(banditi).

La squadra di bambini che assalta il castello ha come obiettivo realizzare punti; a

tale scopo dovranno entrare nel castello e successivamente mettere un piede nelle

torri; le guardie dovranno impedirlo, cercando di toccare i banditi prima che

riescano ad entrare nel castello.

Indicazioni: le guardie non possono assolutamente entrare nel castello; i banditi,

dopo che hanno realizzato un punto o se vengono presi, dovranno

obbligatoriamente tornare alla loro base di partenza prima di poter attaccare.

Variante: aumentare il numero delle torri, dando la possibilità anche alle guardie di

entrare nel castello

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ATTACCO ALIENO

N° giocatori: infinito

Materiale: cinesini o conetti, due paletti

Spazio di gioco: campo, palestra

obiettivi: correre, saltare, schivare, velocità capacità di controllo motorio, capacità

di adattamento e anticipazione, fantasia motoria.

Descrizione: Predisporre un campo di gioco, a forma di trapezio, con basi delimitate

da paletti, rispettivamente di 10 e 15 metri. Formare due squadre. Una squadra

all'interno del trapezio, quella dei supereroi, l'altra squadra che parte dalla base

minore del trapezio, quella degli alieni. Quest’ultima ha il compito di invadere la

terra correndo verso la porta d'ingresso galattica posta tra i due paletti, per

conquistare un punto. I supereroi, per difendere la terra, partono da seduti o

inginocchiati, e muovendosi in tal modo per il campo, devono toccare gli alieni per

neutralizzarli.

Dopo 2 minuti cambio squadre e inversione di ruoli.

Varianti: partenza alieni in contemporanea o una alla volta, supereroi in piedi

(dimensioni campo maggiori).

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MACCHININE

Materiale occorrente: nessuno

Ambiente: spazio libero, interno o esterno

Obiettivi: Ascolto - modulazione del movimento in relazione a uno stimolo – schemi

motori di base – modulazione del movimento in relazione allo spazio

Svolgimento del gioco: I bambini si muovono liberamente nello spazio, seguendo le

indicazioni che man mano dà l’istruttore;

Tali indicazioni riguardano velocità e tipo di corsa e riguardano il movimento di finte

automobili.

I principali comandi:

-prima marcia: i bambini camminano

-seconda marcia: i bambini corrono lentamente

-terza marcia: i bambini corrono veloce

-semaforo rosso: tutti fermi!!!

-retromarcia: i bambini camminano all’indietro

E’ possibile inserire comandi diversi che inducono il bambino a utilizzare il corpo in

vari modi, e riproducono diverse condizioni stradali (strada ghiacciata, buche,

tamponamenti…)

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MURAGLIA CINESE

N° giocatori: infinito

Materiale: cinesini, conetti, paletti

ambiente: campo, palestra, corridoio

obiettivi: mantenimento dell'equilibrio in situazione dinamica, capacità di gestire la

situazione emotivamente stressante, capacità di controllo motorio.

Descrizione: Dopo aver predisposto il campo di gioco con due (o più percorsi)

percorsi con la fantasia del momento, dividere il gruppo di bambini in due, che si

dovranno affrontare camminando sulla muraglia cinese con un cinesino in testa. Se il

cappellino cinese cade il giocatore torna indietro e riprende il cammino a meno che

non lo prenda al volo. Vince il gruppo che per primo fa concludere, con due giri di

andata e ritorno, il gioco ai componenti.

Varianti: infinite varianti sul percorso della muraglia.

Istruttore: creare l'ambientazione giusta e animare il gioco fungendo da dragone

cinese che disturba l'attraversata dei giocatori. Porrà grande attenzione alla riuscita

dei singoli piuttosto che alla vittoria di squadra.

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44

LA NAVE DEI PIRATI

Materiale occorrente: cinesini – palloni di spugna o leggeri

Ambiente: interno o esterno

Obiettivi: schemi motori di base

Creare con due file parallele di cinesini, una sorta di corridoio di lunghezza 10/15 m

e larghezza3/4 m; questa è la nostra nave dei pirati.

Al termine del corridoio, disporre altri cinesini che fungeranno da “tesoro”.

Dividere in due gruppi i bambini che a turno saranno i pirati o le guardie.

Le guardie si dispongono lungo le due linee di cinesini, ed avranno i palloni (palle di

cannone) in mano;

I pirati si dispongono in fila, all’imbocco del “corridoio”.

Al segnale dell’istruttore, i pirati, uno per volta, attraversano il corridoio per rubare

il tesoro alle guardie, cercando di non farsi colpire dalle palle di cannone.

Allo scadere del tempo disponibile (a piacimento), i due schieramenti si invertono i

ruoli; vince il gioco il gruppo che avrà rubato più tesori.

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45

PISTOLERO

Materiale: nessuno

Spazio: piccolo spazio all’aperto o al chiuso

Obiettivi: porre attenzione al contesto, affinare la reazione a uno stimolo

Svolgimento del gioco

Si sistemano i

bambini in piedi in

cerchio.

L’istruttore si pone al

centro e ruota su se

stesso indicando i

bambini.

Al suo arresto, il

bambino indicato si dovrà chinare immediatamente.

I compagni alla sua destra e alla sua sinistra fingono di spararsi; il bambino che

per ultimo prende l’iniziativa è eliminato e dovrà rimanere seduto fino al

termine del gioco.

Il gioco continua fino alla completa eliminazione dei giocatori.

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BASEBALL

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GARA DI BATTUTA

MATERIALE OCCORRENTE: mazza da baseball e palline

AMBIENTE: esterno

OBIETTIVI: coordinazione oculo manuale, imparare il gesto della “battuta”

SVOLGIMENTO DEL GIOCO

Facciamo mettere tutti i componenti del gruppo in fila indiana e diamo una

pallina ciascuno. Uno alla volta nell’ordine in cui si sono disposti vengono a

battere

. Appoggiano la loro pallina sul cono e devono colpirla cercando di mandarla il

più lontano possibile. Per colpirla hanno tre tentativi, come poi avverrà nella

partita.

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48

Una volta colpita

corrono e si vanno a

sedere accanto alla

loro palla nella

posizione in cui si è

fermata e tutti i

compagni faranno la stessa cosa. Se i giocatori che hanno già svolto la loro

azione bloccano o deviano le battute dei compagni sono squalificati.

Vince colui che ha mandato la palla più lontano.

Man mano che le abilità aumentano sostituiamo il cono con la palla alzata

dall’istruttore e successivamente con la palla lanciata.

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49

GIOCO DEI 5 PASSAGGI

Materiale: palla o pallina – cinesini

Ambiente: delimitato, interno o esterno

Obiettivi: sensibilizzazione della mano su lancio e presa, coordinazione

oculo-manuale

Svolgimento del gioco

Si divide il gruppo in due squadre.

Una squadra deve riuscire a passarsi la palla cinque volte senza farla cadere, al

5° passaggio segna un punto e si fa il cambio palla. La palla va tirata, non

passata di mano in mano.

L’altra squadra deve intercettare la palla ma senza toccare i giocatori

avversari. Precisare che non è un gioco di contatto, come del resto il baseball.

Quando la palla viene intercettata si fa il cambio palla, così come quando

questa cade a terra.

Se notiamo che la palla viene passata sempre tra gli stessi 2-3 componenti della

squadra e gli altri vengono messi da parte, aggiungiamo un’altra regola e spieghiamo

che non si può fare il passaggio di ritorno, cioè se io la passo ad un mio compagno,

lui non la può ripassare a me.

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50

I LIVELLI

Materiale: cinesini – pallina

Ambiente: delimitato, interno o esterno

Obiettivi: sensibilizzazione su lancio e presa, coordinazione oculo-manuale

Svolgimento del gioco

Posizionare un bambino di fronte all’altro, e dietro di loro sistemare un

cinesino ogni 3-4 metri (la distanza può essere variabile).

A turno uno dei due esegue un lancio e l’atro dovrà afferrare la pallina senza

farla cadere.

Quando tutti e due sono riusciti a completare entrambe le azioni, arretrano

verso il primo cinesino posizionato dietro di loro: salgono di livello e la

distanza di lancio si allunga.

Vince la prima coppia che riuscirà a superare tutti i livelli del gioco.

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CALCIO

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BOWLING

Materiale: birilli – palloni

Spazio: interno o esterno

Obiettivi: coordinazione oculo-podale

Svolgimento del gioco

Si sistemano un gruppo di birilli, in uno spazio distante dalla linea di lancio.

I giocatori sistemati sulla linea i lancio, a turno calciano il pallone cercando di

abbattere più birilli possibile.

Ogni birillo abbattuto vale 1 punto.

Varianti:

Modificare il tipo di calcio:

- All’indietro

con il tacco

- Calciando al

volo senza far

rimbalzare la

palla

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CALCIO NUMERATO

Materiale occorrente: pallone, quattro conetti per realizzare due porte

Ambiente: spazio interno o esterno

Obiettivi: 1vs1 – ascolto e attenzione

Svolgimento del gioco

Due squadre disposte una davanti all’altra su due righe.

Ad ogni giocatore delle due squadre corrisponde un numero.

L’allenatore si dispone la centro dei due schieramenti e chiama di volta in

volta 1 o più numeri.

I giocatori corrispondenti ai numeri chiamati si contendono il pallone e

devono provare a fare goal nella porta

dell’avversari o.

Chiamare anche più di un numero.

Utilizzare due palloni per dare maggior

ritmo all’esercitazione

Varianti

Far prendere la palla dai piedi dell'istruttore

Lanciarlo in alto

Lanciarlo per terra

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MACCHININE-CONDUZIONE

Materiale occorrente: una palla per ogni bambino

Ambiente: spazio libero, interno o esterno

Obiettivi: Ascolto - modulazione del movimento in relazione a uno stimolo – schemi

motori di base – modulazione del movimento in relazione allo spazio-conduzione del

pallone

Svolgimento del gioco: I bambini si

muovono liberamente nello spazio

con il pallone al piede, seguendo le

indicazioni che man mano dà

l’istruttore;

Tali indicazioni riguardano velocità

e tipo di corsa e riguardano il

movimento di finte automobili.

I principali comandi:

-prima marcia: i bambini

camminano

-seconda marcia: i bambini corrono

lentamente

-terza marcia: i bambini corrono veloce

-semaforo rosso: tutti fermi!!!

-retromarcia: i bambini camminano all’indietro con il pallone sotto la suola

-testa coda: cambio di senso, spostando la palla con la suola.

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E’ possibile inserire comandi diversi che inducono il bambino a utilizzare il corpo in

vari modi, e riproducono diverse condizioni stradali (strada ghiacciata, buche,

tamponamenti…)

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RUGBY

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57

1vs1 IMBUTO

Materiale occorrente: cinesini

Ambiente: interno o esterno

Obbiettivi: Far imparare ai giocatori

l’avanzamento, sia al difensore, sia

all’attaccante.

Svolgimento dell’esercizio

Predisporre un campo ad imbuto e dividere il gruppo in difensori e attaccanti.

L’attaccante si posiziona sull’estremità più stretta dell’imbuto

Il difensore si posizione sull’estremità più larga.

Al via dell’istruttore, l’attaccante avanza velocemente per conquistare il

maggior territorio possibile (superiore al 50%) evitando di essere placcato.

Contemporaneamente il difensore avanza; deve cercare di placcare

l’attaccante

Il placcaggio deve essere effettuato appoggiando entrambe le mani sulle sue

spalle.

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58

GATTO E TOPO

Materiale occorrente: cinesini per delimitare i cerchi.

Ambiente: spazio interno od esterno.

Obiettivo: prendere decisioni rapide, fintare.

Svolgimento del gioco

Formare un cerchio con i conetti di diametro 2m.

Disporre due giocatori uno opposto all’altro al di fuori del cerchio.

Uno dei due bambini porta la palla (topo) e cerca di non essere toccato

dall’avversario (gatto) che lo insegue.

E’ vietato attraversare il cerchio, si può solo girarci intorno

Per aumentare il numero di sfide, predisporre anche più di un cerchio.

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RUBA BANDIERA

Materiale occorrente: palloni - cinesini

Ambiente: spazio interno o esterno

Obiettivi: far prendere confidenza con il contatto nel rugby.

Ideale nel caso di gruppi

di giocatori con maturità

differente (stazza, agilità,

ecc.)

Svolgimento del gioco:

Due squadre disposte

una davanti all’altra

su due righe.

Ad ogni giocatore delle due squadre corrisponde un numero.

L’allenatore si dispone la centro dei due schieramenti e chiama di volta in volta 1

o più numeri.

I giocatori corrispondenti ai numeri chiamati si contendono il pallone da rugby e

devono provare a fare meta in corrispondenza della riga della squadra opposta.

I giocatori con lo stesso numero dovrebbero avere la stessa stazza

Chiamare anche più di un numero.

Utilizzare due palloni per dare maggior ritmo all’esercitazione

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60

L’educatore deve porre particolare attenzione nel non provocare scontri tra i

giocatori lanciati in velocità

Varianti

Far prendere la palla dalle mani dell'istruttore

Lanciarlo alle mani di uno dei giocatori

Lanciarlo per terra

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BIBLIOGRAFIA – SITOGRAFIA

http://www.salute.gov.it/portale/

http://www.benessere4u.it/il-gioco-nella-crescita-del-bambino/

https://it.wikiquote.org/wiki/Friedrich_Schiller#cite_note-1

http://www.unicef.it/gpl/48/ags/2/t/unicefitalia-documenti-

indice/indice.htm

http://www.sportmeet.org/cultura-sport/educarsi-ed-educare-attraverso-lo-

sport/

http://www.scienze-ricerche.it/?p=1926

“Giocare non è un gioco – il gioco come esperienza di vita” intervento

della dott.ssa Rosalba Bratta (pedagogista clinico e dirigente scolastico scuola

dell’infanzia) al convegno “Bambini oggi: nutrire il tempo libero”- 23 maggio

2015 Putignano (BA)

“Educarsi ed educare attraverso lo sport” di Paolo Crepet

“Educazione alla corporeità” di G.Ravelli (cap.2)