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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIAFACOLTA’ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE
CORSO INTEGRATO DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE – MODULO ASPETTI CHIMICI
ANNO ACCADEMICO 2011 – 2012
ORE: 48
CFU: 6
DOCENTE: FRANCESCO SARDO
2
PRESENTAZIONE DEL CORSO
L’ambiente e le matrici ambientali: aria, acqua, suolo, territorio,
flora, fauna e le loro interazioni
L’influenza dell’uomo sull’ambiente: rifiuti, scarichi, emissioni in
atmosfera, uso di sostanze pericolose, rumore, incendi,
modificazioni alle specie animali, all’habitat e alla biodiversità;
sovrappopolazione
Il ciclo delle acque: il problema delle acque potabiliLe acque primarie: principali inquinanti (durezza, nitrati,
inquinamento organico)
I trattamenti di potabilizzazione: filtrazione, adsorbimento,
chiariflocculazione, disinfezione, addolcimento, rimozione Fe e Mn,
dissalazione – O.I.
3
PRESENTAZIONE DEL CORSO
Le acque reflue: Tipologia – effetti sull’ambiente – bilancio di ossigeno –
l' eutrofizzazione - cenni sulla normativa europea – caratterizzazione
qualitativa e quantitativa
Le acque reflue: Depurazione delle acque reflue: sistemi di abbattimento
– impianti chimico fisici – recupero acque reflue – determinazioni
analitiche – incertezza di misura
Depurazione delle acque reflue: Trattamenti biologici – crescita
batterica – impianti a fanghi attivi – trattamenti terziari – smaltimento dei
fanghi
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•I rifiuti solidi: Tipologia – effetti sull’ambiente – cenni sulla normativa
europea – modalità di smaltimento – discariche, biogas e percolato –
incenerimento – inertizzazione – recupero – caratterizzazione –
determinazioni analitiche
•Le emissioni in atmosfera: Tipologia – effetti sull’ambiente – cenni
sulla normativa europea – gas ad effetto serra e protocollo di Kyoto –
meccanismo dell’ Emission Trading – sistemi di abbattimento –
determinazioni analitiche
PRESENTAZIONE DEL CORSO
5
PRESENTAZIONE DEL CORSO
L’utilizzo di sostanze pericolose: tipologia – quantificazione della
tossicità – tossicità dei metalli pesanti - i siti inquinati – prevenzione
(nelle attività produttive e nei trasporti) - bonifica
Esercitazioni e visita impianti
Qualità del dato: metodi standard, incertezza di misura e taratura
degli strumenti
6
SVILUPPO SOSTENIBILE:
7
SVILUPPO SOSTENIBILE:Uno sviluppo economico che non condizioni lo sviluppo e le scelte delle generazioni successive in termini di:- Qualità dell’ambiente- Disponibilità di risorse(Dichiarazione di Rio, 1992)
L’ambiente ci è dato in uso,
non è una nostra proprietà.
Dovremo lasciarlo ai nostri
figli
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LE MATRICI AMBIENTALI
• Aria (atmosfera, stratosfera, strato di ozono)• Acqua (corsi d’acqua, falde sotterranee, mare)• Suolo (siti inquinati)• Territorio (rifiuti, urbanizzazione, disboscamento,
coltivazioni)• Flora, fauna e loro interazioni (depauperamento,
riduzione della biodiversità)
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PER OGNI MATRICE AMBIENTALE VERRANNO VISTI:
• Aspetti chimici dell’inquinamento• Inquinanti ed effetti dell’inquinamento• Normativa comunitaria e nazionale• Tecniche di prevenzione, disinquinamento, recupero• Determinazione analitica e monitoraggio del livello di
inquinamento – “caratterizzazione”
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INFLUENZA DELL’UOMO SULL’AMBIENTE - IMPATTI
• Rifiuti• Emissioni in atmosfera• Scarichi liquidi• Uso di sostanze pericolose
Sovrappopolazione e sviluppo industriale – in conseguenza:
(impatti “chimici”)
11
INFLUENZA DELL’UOMO SULL’AMBIENTE - IMPATTI
• Rumore• Incendi• Modificazioni dell’habitat: urbanizzazione,
disboscamento, colture• Modificazioni alle specie animali e alla biodiversità
Sovrappopolazione e sviluppo industriale – in conseguenza:
(impatti “non chimici”)
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I RIFIUTI SOLIDI
Definizione
D. Lgs 152/06 – parte IV
Tipologie: urbani, assimilati, speciali, speciali pericolosi
Il codice CER
Le voci a specchio
La definizione di “pericoloso”
Effetti sull’ambiente
13
7%13%
27%14%4%
8%
27%
tessili e legno
sottovaglio
mater cellulosici
mater plastici
metalli
vetro e inerti
organico e varie
acqua ≅ 30%
incombustibili ≅ 30%
combustibili ≅ 40%
PCI 2000 - 2500 Kcal/kg
composizione merceologica RSU in Italia
14
I RIFIUTI SOLIDI
Cenni sulla normativa
• La caratterizzazione (attribuzione del codice, v. avanti)
•Registri di c/s – Formulari
•Autorizzazione trasportatori e smaltitori
•Modalità di smaltimento (recupero, discariche,
incenerimento)
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I RIFIUTI SOLIDI
Caratterizzazione
• Attribuzione del codice CER (v. avanti)
• Attribuzione della qualità di “pericoloso” (all.to alla parte IV del
T.U. e scheda rifiuto)
•Ammissibilità in discarica (DM 27.09.2010)
•Modalità di analisi – eluato (DM 27.09.2010)
•Esempi
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I RIFIUTI SOLIDI
01 00 00 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento
fisico o chimico di minerali
02 00 00 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca,
trattamento e preparazione di alimenti
03 00 00 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e
cartone
04 00 00 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell'industria tessile
05 00 00 Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico
del carbone
06 00 00 Rifiuti dei processi chimici inorganici
07 00 00 Rifiuti dei processi chimici organici
08 00 00 Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici e
smalti vetrati), adesivi, sigillanti, e inchiostri per stampa
09 00 00 Rifiuti dell'industria fotografica
10 00 00 Rifiuti provenienti da processi termici
11 00 00 Rifiuti provenienti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri
materiali; idrometallurgia non ferrosa
12 00 00 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di
metalli e plastiche
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I RIFIUTI SOLIDI
13 00 00 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 00 00 e
12 00 00)
14 00 00 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 00 00 e
08 00 00)
15 00 00 Rifiuti di imballaggio; assorbenti; stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi
(non specificati altrimenti)
16 00 00 Rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco
17 00 00 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno
proveniente da siti contaminati)
18 00 00 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate
(tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da trattamento
terapeutico)
19 00 00 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento rifiuti, impianti di trattamento delle
acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione
per uso industriale
20 00 00 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e
industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata
18
I RIFIUTI PERICOLOSI
- punto di infiammabilità < o = 55 °C,
- una o più sostanze classificate[**] come molto tossiche in concentrazione totale > o = 0,1%,
- una o più sostanze classificate come tossiche in concentrazione totale > o = 3%,
- una o più sostanze classificate come nocive in concentrazione totale > o = 25%,
- una o più sostanze corrosive classificate come R35 in concentrazione totale > o = 1%,
- una o più sostanze corrosive classificate come R34 in concentrazione totale > o = 5%,
- una o più sostanze irritanti classificate come R41 in concentrazione totale > o = 10%,
- una o più sostanze irritanti classificate come R36, R37, R38 in concentrazione totale > o = 20%,
- una sostanza riconosciuta come cancerogena (categorie 1 o 2) in concentrazione > o = 0,1%,
- una sostanza riconosciuta come cancerogena (categoria 3) in concentrazione > o = 1%,
- una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categorie 1 o 2) classificata
come R60 o R61 in concentrazione > o = 0,5%,
- una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categoria 3) classificata come
R62 o R63 in concentrazione > o = 5%,
- una sostanza riconosciuta mutagena (categoria 1 o 2) classificata come R46 in concentrazione >
o = 0,1%,
- una sostanza riconosciuta mutagena (categoria 3) classificata come R40 in concentrazione > o =
1%.
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struttura dei codici CER
00 00 00
classe di attivitàsottoclasse
tipologia rifiutoesempio
lavorazione pelli, pellicce e industria tessilelavorazione pelli e pellicce
carniccio, frammenti calce
04 01 01
IL CODICE CER
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la discarica
accumulo di rifiuti in un luogo prescelto che comporta la degradazione degli stessi rifiuti ad opera degli agenti naturali
dimensioni minime abitanti comprensorio 50.000 abitantivolume utile minimo 1.000.000 mcdurata minima esercizio 10 anni
emissionibiogas (55 - 60 % vol. CH4 resto CO2, N2,NH3, H2S)percolato (inizialmente COD 18.000 mg/l - BOD5 10.000 mg/l - pH 6)
DISCARICA
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I RIFIUTI SOLIDI
Discariche
• Struttura di una discarica
• Biogas – captazione e riutilizzo a fini energetici
•Percolato – captazione e smaltimento
•Caratteristiche chimiche del biogas e del percolato
•Gestione “post mortem”
25
I RIFIUTI SOLIDICOMPOSIZIONE MEDIA DEL PERCOLATO DI DISCARICA
26
I RIFIUTI SOLIDICOMPOSIZIONE MEDIA DEL BIOGAS DI DISCARICA
27
28
29
30
I RIFIUTI SOLIDI
Incenerimento
• Rifiuti ammessi all’incenerimento (DIRETTIVA 2000/76/CE del 4/12/2000)
• Modalità di incenerimento (T°)
•Ceneri e fumi
•Monitoraggio in continuo
•Recupero energetico
31
l’incenerimento
combustione: processo di ossidazione di sostanze contenenti C, Hcondotto per ottenere energia termica
combustibile + comburente
gas di combustione + calore
parametri di controllo: 3T
tempi di contatto - temperature -turbolenza
32
33
34
35
tipologie di forni
a griglia– i più diffusi per RSU
a tamburo rotante– flessibilità di utilizzo (rifiuti solidi, liquidi, fusti)– combustione non efficiente
a letto fluido– poco sperimentati per RSU– rammollimento delle ceneri
36
I RIFIUTI SOLIDI
Inertizzazione
• Rifiuti inertizzabili
• Modalità di inertizzazione
•Verifica dell’inertizzazione
•Recapito finale
37
I RIFIUTI SOLIDI
Recupero
• Rifiuti recuperabili: specifiche tecniche del rifiuto e del
prodotto – Il DM 5.2.98
•Raccolta differenziata
• Modalità di recupero per carta, plastica, vetro, oli minerali e
alimentari, metalli, accumulatori al piombo, umido
•Compostaggio (v. avanti)
•Modalità amministrative del recupero (autorizzazione,
ingresso come rifiuto, uscita come MPS)
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il compostaggio
processo biologico di decomposizione e stabilizzazione aerobica delle sostanze organiche presenti nei materiali di scarto originari, finalizzato all’ottenimento di un prodotto finale riutilizzabile (“compost”)
I fase (termofila): batteri aerobi (temperature 50 - 60°C)II fase: lenta maturazione (90 - 120 giorni)
•SOSTANZE FERMENTABILI (CONCIME, FANGHI DI DEPURAZIONE,
FRAZIONE UMIDA DEI RIFIUTI URBANI)
•MATERIALE DI SUPPORTO (POTATURA, SFALCIO)
39
40
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Tipologia
• polveri
•sostanze inorganiche (es: SOx , NOx, HCl, etc)
• sostanze organiche (e caso particolare dei solventi)
41
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Origine
• Combustione
•Processi chimici
•Lavorazioni industriali (es: mulini, frantumazione inerti)
Effetti sull’ambiente
•Polveri e smog nell’aria
•Piogge acide
42
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Effetto serra
• Surriscaldamento globale
•Gas ad effetto serra: CO2, CH4, SF6, Freon
•Protocollo di Kyoto (+ accordi di Copenaghen)
•Meccanismo dell’Emission Trading
•Comitato, quote, comunicazione annuale e verifiche
43
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Normativa
• D. Lgs 152/2006
Limiti
• All.ti alla parte V – Es: vedi acetone
44
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
•PORTATA, Nmc/h
•CONCENTRAZIONE: mg/Nmc (polveri), ppm (gas)
•FLUSSO DI MASSA: C x Q = gr/h
45
SISTEMI DI ABBATTIMENTO
PARTE I: RIMOZIONE DELLE POLVERI
52
SISTEMI DI ABBATTIMENTO
PARTE II: ABBATTIMENTO DI GAS E VAPORI
53
POST COMBUSTORI
POSTCOMBUSTORI
54
ASSORBIMENTO
58
SOSTANZE DANNOSE PER LO STRATO DI OZONO
• L. 549/93
• REGOLAM. CE 2037 E 2038/00
• DM 3/10/01
• DM 20/09/02
• DISMISSIONE?
• RABOCCO?
• DPR n. 147 15/2/06: SORVEGLIANZA SULLE FUGHE DI FREON
IDROCARBURI ALOGENATI
59
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Determinazioni analitiche
• Campionamento
•Determinazione delle polveri
•Determinazione degli inquinanti gassosi e dei solventi
60
QUALITA’ DELL’ACQUA
• Durezza – Conducibilità - pH
• Sostanze inquinanti (chimiche e biologiche)
• Il problema dei nitrati – origine e limiti
• Potabilizzazione (addolcimento a calce soda e a resine,
filtrazione, adsorbimento, chiariflocculazione, rimozione
di Fe e Mn, osmosi inversa, disinfezione con cloro,
ossigeno nascente e UV)
61
QUALITA’ DELL’ACQUA
• D. Lgs n. 31 del 2 febbraio 2001
CARATTERISTICHE DELL’ACQUA PER USO UMANO
62
QUALITA’ DELL’ACQUA
• REFLUI DOMESTICI
• REFLUI INDUSTRIALI
• USO DI NITRATI IN AGRICOLTURA
PRINCIPALI FONTI DI INQUINAMENTO
63
QUALITA’ DELL’ACQUA
• DUREZZA: contenuto in Ca e Mg espresso come CaCO3
• 10 ppm CaCO3 = 1 °F
• effetti: incrostazioni
• CONDUCIBILITA’: capacità di condurre la corrente elettrica – in microSiemens/cm (µS/cm)• Proporzionale al contenuto salino TDS – 1000 µS/cm corrispondono all’incirca a 700 ppm TDS
• pH: - Log(H+); dipende da contenuto salino e CO2 disciolta. Acqua corrosiva o incrostante
DUREZZA – CONDUCIBILITA’ - pH
64
QUALITA’ DELL’ACQUA
• BOD5, NH3, Solidi sospesi
• nitrati, solfati, cloruri
• Metalli pesanti
• Fe, Mn, H2S
SOSTANZE INQUINANTI (CHIMICHE E BIOLOGICHE)
65
QUALITA’ DELL’ACQUA
• Sostituzione di Ca e Mg con Na
• mediante trattamento calce/soda
• mediante resine scambiatrici ioniche
ADDOLCIMENTO
66
QUALITA’ DELL’ACQUA
• Filtri a silice o a diatomee
• Filtri a gravità e a pressione
• Filtri a carbone attivo (rimozione cloro, odori, sapori, sost.
organiche
• Velocità di filtrazione
• Rigenerazione/controlavaggio
FILTRAZIONE E ADSORBIMENTO
67
QUALITA’ DELL’ACQUAFILTRAZIONE E ADSORBIMENTO
68
QUALITA’ DELL’ACQUA
• dosaggio di coagulanti/flocculanti
• Ca(OH)2, AlCl3, Al2(SO4)3, FeCl3, FeSO4
• coadiuvanti di flocculazione (Polielettrolita)
• Sedimentatori – scarico dei fanghi
• Velocità ascensionale
CHIARIFLOCCULAZIONE
69
QUALITA’ DELL’ACQUA
• Ossidazione con aria, KMnO4, H2O2, NaClO
• Fe2+ Fe3+
• Fe(OH)3 insolubile gelatinoso rossastro
• Filtrazione
RIMOZIONE DI Fe E Mn
70
QUALITA’ DELL’ACQUA
• Osmosi: tendenza al passaggio di solvente da una soluzione meno concentrata ad una più concentrata. Genera pressione
• applicando una pressione superiore in direzione opposta, il solvente passa dalla soluzione più concentrata a quella meno concentrata
• membrane semipermeabili: filtrazione tangenziale
• pompe ad alta pressione
• pretrattamenti
• formazione di salamoia
• incrostazioni: trattamenti periodici
OSMOSI INVERSA
71
QUALITA’ DELL’ACQUAOSMOSI INVERSA
72
QUALITA’ DELL’ACQUAOSMOSI INVERSA
73
QUALITA’ DELL’ACQUA
• CON CLORO (NaClO, Cl2, Cl02)
• CON RAGGI ULTRAVIOLETTI
• CON OSSIGENO NASCENTE (acido peracetico)
• Tempo di contatto
DISINFEZIONE
74
LE ACQUE REFLUE
Tipologia
• Acque reflue domestiche e urbane
•Caratteristiche chimiche
•Acque reflue industriali
•Caratteristiche chimiche
•Esempi
75
TIPICA ANALISI DI ACQUA DI SCARICO DOMESTICA
76
IL BOD5
77
IL BOD5
•SIGNIFICATO BIOCHIMICO
•IL BOD20
IL COD
•SIGNIFICATO BIOCHIMICO
•METODICA
78
TIPICA ANALISI DI ACQUA DI SCARICO INDUSTRIALE
79
ANALISI DEI REFLUI
1,5 < COD/BOD < 2 (circa 1,8 per liquami total mente biodegradabili)
COD/BOD > 2 esistenza di una frazione non biodegra dabile
COD/BOD > 2,5 sconsigliabile il trattamento biolog ico
N-NH4
N-NO2 significatoN-NO3
METODOLOGIE: IRSA CNR (V. AVANTI)
TARATURA STRUMENTI: con campioni certificati
80
L’EUTROFIZZAZIONE
•PER EFFETTO DEI NITRATI
•PER EFFETTO DEI FOSFATI
•RIMOZIONE DEI NITRATI: V. AVANTI
•RIMOZIONE DEI FOSFATI: V. AVANTI
•EFFETTI DELLA FERMENTAZIONE:
SOTTRAZIONE DI OSSIGENO
81
PORTATA MEDIA E PORTATA DI PUNTA
82
ANDAMENTO GIORNALIERO
83
ESEMPIO PER 10.000 ABITANTI• Qg = 0,20 mc x 10.000 = 2000 mc al giorno
• Q24 =2000/24 = 83 mc/h• Qc = 2,6 x Q24 = 217 mc/h
• bilanciamento?
PORTATE DI SCARICO
84
LIMITI DI LEGGE
•D. Lgs. 152/2006 parte III
•Allegato, tab 3 (scarichi industriali)
•Limiti per acque reflue urbane:
85
SISTEMI DI ABBATTIMENTO
RIMOZIONE INQUINANTI DALLE ACQUE REFLUE
86
Rischio inquinamento suolo e falde
87
FOSSA IMHOFF E POZZO ASSORBENTE
88
CRESCITA BATTERICA
dN/dt = µµµµ N – KdN
(equazione logistica senza limiti di risorse) (µµµµ = coefficiente di crescita, Kd coeff. di scomparsa)
integrando:
N=No.e t(µµµµ -Kd)
10
60
110
160
210
260
310
360
410
460
510
0 5 10 15 20 25
Diff. finite
Calcolo analitico
89
CRESCITA BATTERICA
IN CASO DI SUBSTRATO LIMITATO:
dN/dt = aN – bN2
10
110
210
310
410
510
610
0 5 10 15 20 25
90
CARICO DEL FANGO
Cf = KgBOD/SS.giorno
Cf > 0,1: crescita illimitata (impianti ad alto carico)
Cf < 0,1: substrato limitato (starvation) (impianti a basso carico)
106
Fanghi attivi
107
Caratteristiche e sedimentabilità dei fanghi attivi
INDICE DI VOLUME (SVI): 1/d = V/SS (cc/grammo) (dopo 30 minuti di sedimentazione in cilindro)
INDICE DI VOLUME DILUITO (DSVI): idem, ma normalizzato, con volume finale dei fanghi di 200 cc
Molto più significativo, perchè la velocità di sedimentazione dei fanghi dipende dalla concentrazione (V = V0 e -n.SS)
FLUSSO SOLIDO: SS(Qin + Qr) / A (KgSS/mq.h)
Il flusso solido massimo applicabile al sedimentatore non è un valore assoluto (6 - 8 Kg/mq.h) ma un valore che non può superare quello sopportabile dal sedimentatore stesso.
FSapp < FS lim
dove FSlim = V.SS + U.SSr(V = velocità di sedimentazione, SS = concentrazione dei fanghi in ossidaz., U velocità di richiamo dal fondo Qr/A, e SSr = concentr az. di fanghi nel ricircolo)
108
Curve di sedimentazione
109
Alterazioni dei fanghi attivi
BULKING (vedi)
RISING (denitrificazione)
PIN POINT (deflocculation)
FOAMING (Nocardia e altro)
110
Fanghi attivi alterati per
bulking
111
NITRIFICAZIONE:2 NH3 + 3 O2 = (nitrosomonas) 2 NO2- + 2H+ + 2 H2O2 NO2- + O2 = (nitrobacter) 2 NO3-
DENITRIFICAZIONE:2 NO3- = 3 O2 + N2 + 2 e-
112
DEFOSFATAZIONE:2 PO43- + 3 Ca++ = Ca3(PO4)2
113
DEFOSFATAZIONE:con pretrattamento anaerobico
114
Disinfezione (NaClO - CH3COOOH)
118
TRATTAMENTI CHIMICO-FISICI
•PRECIPITAZIONE (PER FORMAZIONE DI UN PRODOTTO
INSOLUBILE)
•OSSIDO-RIDUZIONE
•FLOCCULAZIONE
1. PRECIPITAZIONE:
es: Cr2(SO4)3 + 3Ca(OH)2 = 2Cr(OH)3 + 3 CaSO4
119
2. OSSIDO-RIDUZIONE
OSSIDANTI:
•H2O2
•NaClO
•es: ossidazione di Fe e Mn
RIDUCENTI:
•NaHSO3
•FeSO4
•es: riduzione di Cr VI a Cr III
120
3. FLOCCULAZIONE
FLOCCULANTI:
•Ca(OH)2
•AlCl3
•Al2(SO4)3
•FeCl3
COADIUVANTI DI FLOCCULAZIONE:
•POLIELETTROLITA
121
DEPURATORE CHIMICO-FISICO
122
Depuratore prefabbricato di tipo chimico-fisico
123
Trattamento scarichi
industriali: industria
alimentare(estrazione succhi di agrumi)
124
Trattamento scarichi industriali: industria alimentare(estrazione succhi di agrumi)
125
IL TRATTAMENTO DEI FANGHI
•ISPESSIMENTO
•CONDIZIONAMENTO
•DISIDRATAZIONE SUI LETTI
•DISIDRATAZIONE CON CENTRIFUGHE
•DISIDRATAZIONE CON FILTRO PRESSA
•DISIDRATAZIONE CON FILTRO A NASTRO
•SMALTIMENTO FINALE
126
Stazione di trattamento fanghi
133
Filtropressa tradizionale
134
IMPIANTI DI RECUPERO TOTALE
TRATTAMENTI TERZIARI:
•FILTRAZIONE
•DISINFEZIONE
•OSMOSI INVERSA
135
Trattamento scarichi industriali: recupero e riutilizzo
136
Trattamento scarichi industriali: recupero e riutilizzo con osmosi inversa “heavy duty”
137
L’UTILIZZO DI SOSTANZE PERICOLOSE
•DEFINIZIONE DI SOSTANZA PERICOLOSA: D.LGS. 52/97 E
D.LGS. 65/03
•ESEMPI: ACIDI, BASI, OSSIDANTI E RIDUCENTI FORTI, OLI,
SOSTANZE TOSSICHE
•FORMAZIONE DI UN SITO INQUINATO
•PREVENZIONE DURANTE IL TRASPORTO: NORMATIVA ADR,
OBBLIGO TREMCARD
•PREVENZIONE DURANTE IL DEPOSITO E L’UTILIZZO: BACINI
DI CONTENIMENTO - LE SCHEDE DI SICUREZZA - ESEMPI
138
CASI PARTICOLARI DI SOSTANZE PERICOLOSE
• PESTICIDI
•DIOSSINE
•PCB/PCT
•IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI
139
•NORMATIVA: D. Lgs. 152/06 parte IV titolo V e allegati
I SITI INQUINATI
• INDAGINE PRELIMINARE PER VERIFICA SUPERAM. LIMITI (CSC, CONCENTRAZIONI SOGLIE DI CONTAMINAZIONE): ALL.TO V ALLA PARTE IV
• COMUNICAZIONE (ENTRO 24 ORE)• MESSA IN SICUREZZA
• PIANO DI CARATTERIZZAZIONE (All.to II alla parte IV)• SE SI SUPERANO LE CSR (CONCENTRAZIONI SOGLIE DI
RISCHIO), PRESENTAZ. PROGETTO OPERATIVO• AUTORIZZAZIONE REGIONALE• INTERVENTI
140
BONIFICA DEI SITI INQUINATI
PRINCIPALI TECNICHE DI BONIFICA:
•Trincee drenanti ed eventualmente filtranti
•Sistemi di ventilazione del sottosuolo e degli acquiferi ed estrazione dei
vapori
•Rimozione dei terreni inquinati e trasporto a discarica
•Bonifica biologica mediante inoculazione di Organismi Geneticamente
Modificati
•Pozzi di emungimento con pompaggio, trattamento (filtrazione,
trattamento chimico o estrazione) e reimmissione
141
DETERMINAZIONI ANALITICHE SUGLI SCARICHI
•METODICHE STANDARD IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque CNR)
METODO A1 – Metodo di ossidazione per via umida e determinazione mediante
spettrometria di assorbimento atomico a vapori freddi (CV-AAS)
1. Principio del metodo
Il metodo si avvale di una ossidazione chimica per via umida, che trasforma tutto il mercurio
a mercurio (II), seguita da una riduzione a mercurio metallico. Il mercurio elementare,
vaporizzato in un sistema a circolazione chiusa, attraversa una cella collocata lungo il
cammino ottico dello spettrofotometro di assorbimento atomico e viene determinato alla
lunghezza d’onda di 253,7 nm......
142
DETERMINAZIONI ANALITICHE SUGLI SCARICHI
METODICHE STANDARD IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque CNR)
PRINCIPALI METODI DI ANALISI:
•SPETTROFOTOMETRIA (OTTICA, UV, IR) – ASSORBIMENTO
ATOMICO
•GASCROMATOGRAFIA
•CROMATOGRAFIA IONICA
•SPETTROMETRIA DI MASSA
•SPETTROMETRIA OTTICA AD EMISSIONE (FORNETTO DI
GRAFITE)
•TITOLAZIONE
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QUALITA’ DEL DATO, INCERTEZZA DELLE MISURE
E TARATURA DEGLI STRUMENTI
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Misure ripetute: sempre diverse
• Tutte intorno ad un valore medio, più frequente;
• Valori tanto meno frequenti quanto più lontani dalla media
• Perché? Molte variabili casuali che agiscono
con la stessa probabilità in più o in meno
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Esempio: quinconce o «bean table»
http://www.jcu.edu/math/isep/Quincunx/Quincunx.html
Perché maggiore probabilità al centro? Perchéci sono più strade per arrivarci
146
INCERTEZZE DI CATEGORIA “A”
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CAMPIONAMENTI E CLASSI
148
CAMPIONAMENTI E CLASSI
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x : E’ UNA STIMA DI µ (media di un numero
infinito di misure)
•INDICATORI DI POSIZIONE
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•SCARTO TIPO (O DEVIAZIONE STANDARD) DI
UNA SERIE DI MISURE
•σx: E’ UNA STIMA DI σ (scarto tipo della popolazione, ovvero
su un numero infinito di misure)
•QUANTIFICA L’INCERTEZZA DELLA SINGOLA MISURA
•INDICATORI DI DISPERSIONE
σx
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DISTRIBUZIONE NORMALE O GAUSSIANA
152
ex
xf2
2
1 )(2
1)( σ
µ
πσ
−= −
153
SE INVECE ESTRAIAMO UN CAMPIONE DI AMPIEZZA n DA
UNA POPOLAZIONE INFINITA (ES: 9 PROVE RIPETUTE DI UN
‘ANALISI) LO SCARTO TIPO DELLA MEDIA DEL CAMPIONE
SARA’:
ESSO QUANTIFICA L’INCERTEZZA CON CUI x STIMA µ,
ED E’ TANTO MINORE QUANTO MAGGIORE E’ IL NUMERO
DELLE MISURE
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INCERTEZZA DI MISURA• PARAMETRO ASSOCIATO AD UNA MISURA CHE
ESPRIME LA DISPERSIONE DEI VALORI RAGIONEVOLMENTE (=PROBABILISTICAMENTE) ATTRIBUIBILI AL MISURANDO
• MOLTO ELEVATA NELLE MISURE ANALITICHE (ANCHE SUPERIORE AL 20%)
INCERTEZZA DI MISURA
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•OCCORRE RICORDARE CHE PER CONVENZIONE SI
ASSUME COME “VALORE VERO” DEL MISURANDO LA MEDIA SU UN NUMERO INFINITO DI MISURE, µ
156
METODI STANDARDIZZATI (ES: IRSA)
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INCERTEZZE DI CATEGORIA A E DI CATEGORIA B
• QUALI INCERTEZZE SONO VALUTABILI MEDIANTE MISURE DI RIPETIBILITA’ E QUALI NO?
• TARATURA BILANCIA, TARATURA STRUMENTO, TARATURA VETRERIA E RECUPERO SONO DI CAT.B
INCERTEZZE DI CATEGORIA A
Valutazioni derivanti da elaborazione statistica (direttamente in laboratorio) di una serie di misurazioni ripetute in condizioni controllateINCERTEZZE DI CATEGORIA B
Le valutazioni di incertezza effettuate in modo diverso da quello basato su serie di osservazioni ripetute, si definiscono di categoria B
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INCERTEZZE NELLE MISURE ANALITICHE
• CAMPIONAMENTO• CONSERVAZIONE CAMPIONI• RECUPERO• PUREZZA DEI REAGENTI• TARATURA STRUMENTAZIONE (ES.
BILANCIA, SPETTROFOTOMETRO)• MR/MCR• DILUIZIONE / VETRERIA• SOFTWARE
INCERTEZZE DI CATEGORIA “B”
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PRINCIPI DI BASE
• LA GESTIONE AMBIENTALE E’ BASATA SULLE MISURE• NESSUNA MISURA PERMETTE DI CONOSCERE IL VALORE
“VERO” DI UNA GRANDEZZA• LA MISURA PUO’ CONSIDERARSI UN CAMPIONAMENTO DA
UNA POPOLAZIONE INFINITA• LA STATISTICA CI PERMETTE DI “INFERIRE” (DEDURRE)
INFORMAZIONI SULLA POPOLAZIONE DAI DATI DI UN CAMPIONE
• COME VALORE “VERO” SI ASSUME QUELLO PIU’ PROBABILE, CIOE’ LA MEDIA DI PIU’ MISURE
• L’UNICA COSA CERTA E’ L’INCERTEZZA
PRINCIPI DI BASE
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PRINCIPI DI BASE
• TARATURA: CONFRONTO CON UNO STANDARD O CON UNO STRUMENTO DI MAGGIORE ACCURATEZZA
• CALIBRAZIONE: REGOLAZIONE DELLO STRUMENTO SULLA BASE DEL CONFRONTO DI CUI SOPRA
• CAMPIONE PRIMARIO• CATENA METROLOGICA• NON APPLICABILE NELLE MISURE CHIMICHE E BIOLOGICHE
TARTURA DEGLI STRUMENTI
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RETTA DI TARATURA DI UNO SPETTROFOTOMETRO
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0 5 10 15 20 25 30
concentrazione MR, ppm
asso
rban
za