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Università degli Studi di Cagliari Corso di Laurea in Informatica PROGETTAZIONE DI UN DATA CENTER ANNO ACCADEMICO 2012-2013 Docente di riferimento Candidato Prof. Gianni Fenu Alessio Massidda (matr. 45687)

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Università degli Studi di CagliariCorso di Laurea in Informatica

PROGETTAZIONE DI UN DATA CENTER

ANNO ACCADEMICO 2012-2013

Docente di riferimento Candidato

Prof. Gianni Fenu Alessio Massidda

(matr. 45687)

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Scegliere gli apparati ICT che comporranno l’infrastruttura;

Determinare un sistema di cablaggio;

Pianificare le strategie di realizzazione;

Gestire il progetto nella componente organizzativa.

Gli aspetti della progettazione

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Il Data Center è un complesso di strutture, apparati e sistemi tecnologici .

Serve a collegare in rete uno o più computer che forniscono dei servizi.

Ospita un’architettura di rete e svariati apparati ICT (servers, storage units, virtual units, ecc…).

Descrizione generale dell’infrastruttura

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Google NC Data Center

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Banche o qualsiasi organizzazione finanziaria;

Istituzioni governative;

Università;

Aziende ed organizzazioni operanti nel settore secondario e terziario;

Privati.

Entità professionali e amministrative

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Anche l’Università degli Studi di Cagliari è dotata di un’infrastruttura Data Center.

Nel tempo sono stati apportati svariati cambiamenti.

Sino alla fine del 2005 era possibile operare a velocità comprese tra i 64 Kbps e i 2Mbps.

Attualmente si dispone di una tecnologia che permette di raggiungere i 10Gbps.

UNICA

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Semplicità nella manutenzione;

Scalabilità dei componenti;

Prestazioni elevate.

I vantaggi della nuova generazione

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Due esempi illustri

Il Data Center di Reno viene utilizzato come supporto per il servizio iCloud.

Nonostante le dimensioni ridotte della centralina, è il più grande tra i centri americani di Apple.

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Dal gennaio 2013, Microsoft decide di espandere la propria infrastruttura, affiancandola a quella già esistente.

In tale incremento, i componenti sono assemblati secondo uno stack definito di step implementativi.

Due esempi illustri

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Nella progettazione di un Data Center, l’adesione agli standard è sinonimo di fruibilità e funzionalità.

La normativa TIA-942 fornisce una solida base di progettazione per il Data Center.

Vengono specificati quali apparati debbano essere utilizzati e come debbano essere collegati tra di loro.

Lo standard TIA-942 (1/3)

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Lo standard TIA-942 (2/3)

Esiste un insieme di apparati (switch, router Ethernet, SAN, PBX, access-point);

Uno o più apparati sono raggruppati in zone specifiche del Data Center (Entrance Room, Main Distribution Area, Horizontal Distribution Area, Zone Distribution Area, Equipment Distribution Area);

Ciascuna zona è collegata tramite due tipi di cablaggi: di dorsale o orizzontale.

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Lo standard TIA-942 (3/3)

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Unshielded Twisted Pair (Doppino telefonico)

Tipo di cavo dai costi ridotti e dalle prestazioni discrete.

I cavi Cat5E sono ormai obsoleti, in quanto non permettono di superare 1 Gbps;

I cavi Cat6 rappresentano una buona soluzione (10 Gbps), ma non possono superare i 55 metri;

La tipologia 6A garantisce distanze massime di 100 metri, nell’ordine dei 10 Gbps.

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Due tipologie di cablaggi conformi allo Standard sviluppato da “Infiniband Trade Association” sono: CX4 e Infiniband.

Tale Standard non è riconosciuto dalla normativa TIA-942, ma viene utilizzato nei cluster di piccole dimensioni che richiedono alte prestazioni.

CX4 permette una gestione ottimale del crosstalk e del return loss.

Infiniband

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E’ la soluzione maggiormente utilizzata attualmente per codificare e trasmettere bit.

La diffusione dell’informazione è affidata alla rifrazione di un impulso luminoso, all’interno di una sottile fibra di vetro.

Esistono due categorie di fibra ottica: monomodale e multimodale.

Impiego della fibra ottica

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Si determinano i parametri chiave del progetto (criticità, portata, piano di crescita, efficienza, densità, budget);

Si sviluppa un’idea generale di sistema;

Si verifica la compatibilità dei vincoli esterni e delle preferenze del committente;

Si determinano i requisiti implementativi.

Stack di progettazione del sistema

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Esistono alcuni aspetti del progetto che non possono essere scalati (capacità della fornitura elettrica, dimensione della sala ospitante, ecc…);

L’implementazione monolitica rappresenta, generalmente, una soluzione semplicistica e scialacquatrice di risorse;

Occorre determinare con attenzione il numero degli step implementativi, sulla base di alcuni parametri.

Scelta del numero degli step implementativi

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Utilizzare, sempre, un linguaggio appropriato all’idea o all’oggetto che si vuole denotare;

Assegnare i ruoli in maniera schematica e univoca;

Delegare ad uno o a più responsabili ogni attività prevista dal progetto.

Gestire il progetto in maniera sicura ed efficiente

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Se non viene definito un processo ingegnerizzato di progettazione, si possono presentare problemi di sovradimensionamento, oppure, conflitti tra parametri progettuali.

E’ bene definire, per ciascun progetto, uno stack implementativo.

I layer in cima alla pila non comportano decisioni caratterizzanti.

Discendendo tra gli strati dello stack, saranno stabiliti vincoli e parametri di natura maggiormente specifica.

In conclusione…

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