Unità Spinale Unipolare

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Via Messina, 829 - Catania Tel. 095 726 39 00 [email protected] AZIENDA OSPEDALIERA PER L’EMERGENZA

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Nuovo reparto per la lesione midollare

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Via Messina, 829 - CataniaTel. 095 726 39 00

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AZIENDA OSPEDALIERA PER L’EMERGENZA

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L’Azienda Ospedaliera per l’Emergenza Canniz-zaro, in linea con gli indirizzi di politica sanitaria della Regione Siciliana sanciti con la riforma (L.R. 5/2009), mira alla gestione delle patolo-gie ad alta complessità attraverso un approc-

cio multidisciplinare e la defi nizione ed applicazione di modelli e linee-guida per il miglioramento dei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali, con l’obiettivo di conseguire un incremento dell’integrazione di risorse e

una riduzione della mobilità passiva. Con l’apertura dell’Unità Spinale Unipolare dell’A-zienda Cannizzaro, la Sicilia non soltanto colma un grave divario rispetto alle realtà del Nord Italia, ma si pone all’avanguardia nell’intero Mezzogiorno. Per la sanità siciliana è una svolta. Ed è un traguardo di estrema rilevanza soprattutto per le persone mielolese, non più costrette ad affrontare lunghi viaggi ed estenuanti permanenze lontano da casa per potere ricevere le terapie appropriate.

Fino ad oggi, infatti, un siciliano che avesse subìto una patologia così grave e invalidante come la lesione al midollo spinale, con esito di para o tetraplegia, prima di affrontare la nuova vita che la malattia comporta, doveva superare anche le diffi coltà dovute al trasferimento e al ricovero in strutture specializzate del Nord Italia. Con un im-patto fortemente negativo sia per i familiari, chiamati a seguire e accompagnare il pro-prio congiunto per tutto il tempo che le cure lo richiedessero, sia per il sistema sanitario regionale, i cui onerosi rimborsi alleviano i sacrifi ci della famiglia almeno dal punto di vista economico. Quella di andare in Lombardia o in Liguria, in Emilia-Romagna o in Toscana, anche per controlli di routine, non è stata una scelta, ma una necessità det-tata dall’assenza nella propria regione di un centro dedicato all’assistenza ai mielolesi.

A loro fi nalmente anche la Sicilia mette a disposizione una struttura specializzata, dove un’équipe multi-professionale lavora per garantire un intervento unitario. In linea con gli standard fi ssati nelle linee guida ministeriali, dotata dei più moderni presìdi e tecnologie, l’USU del Cannizzaro offre assistenza specifi ca e tempestiva nella fase immediatamente successiva alla lesione, e si pone come punto di riferimento per le persone mielolese nel loro percorso riabilitativo e nel reinserimento sociale e familiare.

Sono passati meno di tre anni da quando, nell’ottobre 2008, fu posata la prima pietra. Oggi, quella che sembrava una méta lontana è diventata una realtà d’eccellenza della sanità siciliana, impegnata a proseguire il cammino di riqualifi cazione intrapreso che ora sta dando i risultati attesi.

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Una svolta per la Sicilia,

un traguardo per i mielolesi

Dott. Francesco Poli

Direttore Generale AO Cannizzaro

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L’Unità Spinale Unipolare (USU) è una strut-tura dedicata specifi catamente all’assistenza alle persone mielolese, che hanno cioè subi-to una lesione al midollo spinale, di natura traumatica oppure collegata a svariate pa-

tologie. Grazie alla sua organizzazione professiona-le multidisciplinare, l’Usu consente di affrontare e soddisfare i bisogni clinici, terapeutico-riabilitativi e psicologico-sociali dei pazienti mielolesi: l’intervento

sanitario comincia dal momento lesivo, attraverso la prevenzione delle complicanze, prosegue fi no al raggiungimento del pieno recupero delle funzioni residue e al mas-simo livello possibile di autonomia, e continua con specifi ci follow-up anche dopo il reinserimento della persona nel suo contesto familiare e sociale.

Con l’istituzione di una Unità Spinale Unipolare, l’Azienda Ospedaliera Can-nizzaro è in grado raggiungere gli obiettivi della cura globale del paziente affetto da lesione midollare, dalla fase dell’emergenza e per tutta la vita del paziente, in quanto inserita in una Azienda Ospedaliera sede di DEA di III livello che dispone di tutte le strutture organizzative e professionali di elevata specializzazione, verifi cate e perfezionate negli anni, in grado di affrontare le svariate patologie urgenti che caratterizzano il percorso del medulloleso.

Il trattamento in Unità Spinale parte dall’assunto secondo cui solo una riabilita-zione globale e un intervento in équipe multidisciplinare può dare risposte adeguate al paziente con lesione midollare, considerandolo non solo un “ammalato” bensì una persona che deve riorganizzare la propria vita attraverso percorsi riabilitativi fi nalizzati alla defi nizione di un nuovo progetto di vita.

In questo senso, oltre a erogare prestazioni sanitarie, l’USU collabora con famiglie, agenzie educative e realtà associative.

L’obiettivo dell’intervento riabilitativo post-acuzie è il raggiungimento, da parte della persona mielolesa, della massima autonomia compatibile con il livello di le-sione. Il riadattamento all’esterno deve essere graduale e attentamente monitorato, assistito e preparato dai professionisti dell’Unità Spinale. Il percorso riabilitativo porta la persona mielolesa prima fuori dal letto, dalla camera di degenza e dall’ap-partamento pre-dimissioni, poi fuori della Unità Spinale stessa, per vivere in manie-ra nuova gli spazi esterni e la quotidianità: è il cosiddetto life-bridge, il “ponte verso la vita”.

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Cura globale del paziente

“ponte” verso una nuova vita

Dott. Antonio Lazzara

Direttore Sanitario AO Cannizzaro

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L’Unità Spinale UnipolareL’Unità Spinale Unipolaredell’Azienda “Cannizzaro”dell’Azienda “Cannizzaro”

LUnità Spinale Unipolare dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania è la prima ad essere istituita nel Sud Italia. Sul territorio

nazionale, da Roma in giù, non esiste

Un primato della Sicilia infatti una struttura progettata e at-trezzata per la cura e la riabilitazione di soggetti con trauma vertebro-midol-lare. Fino ad ora, quindi, i pazienti me-dullolesi sono stati costretti a seguire il trattamento terapeutico specifi co presso strutture del Centro-Nord Italia o all’estero, con altissimi costi sociali a carico delle famiglie ed economici a

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L’Unità Spinale Unipolaredell’Azienda “Cannizzaro”

USU e mobilità passivadella Sicilia

Nel 2009 (ultimo dato disponibi-

le), la Regione ha rimborsato le

cure di 98 pazienti fuori dalla Si-

cilia: 45 in Emilia-Romagna, 28 in Lom-

bardia, 6 in Toscana.

Nel 2008, erano stati 124 i casi di ri-

corso a cure in USU del Nord Italia: 46

in Emilia Romagna, 34 in Lombardia, 11

in Toscana.

carico del sistema sanitario. L’USU del Cannizzaro potrà quindi soddisfare la domanda assistenziale dell’intero ba-cino dell’Italia meridionale.

Presso l’Azienda Ospedaliera Can-nizzaro vengono mediamente accettati 80 pazienti l’anno con trauma verte-bro midollare; di questi, almeno l’80% con esito in tetra-paraplegia non ha

la possibilità di proseguire il percorso terapeutico-riabilitativo adeguato né presso la stessa Azienda Cannizzaro né in strutture vicine. Statisticamen-te, secondo i dati sulla mobilità, ogni anno oltre cento siciliani si spostano per essere sottoposti a cure presso Unità Spinali fuori dall’Isola, rimborsa-te dalla Regione.

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La lesione midollare è carat-terizzata dall’interruzione parziale o totale della con-nessione funzionale tra i centri superiori del sistema

nervoso centrale ed i nervi periferici. Il midollo spinale consente infatti la tra-smissione dei messaggi sensoriali e di quelli che interessano il movimento dei muscoli, pertanto in presenza di un trauma spinale il fl usso di informazioni si interrompe bruscamente, a partire dal punto in cui si verifi ca la lesione.

Sebbene l’origine possa essere di natura neoplastica, degenerativa o in-fi ammatoria, la lesione spinale è qua-si sempre dovuta a un trauma. Tra le cause più frequenti di lesione spinale di origine traumatica, gli incidenti stra-dali, gli incidenti sportivi, gli infortuni sul lavoro e le ferite da arma da fuoco.

In Italia le persone con esiti di le-sione al midollo spinale sono circa 70mila, cui ogni anno si aggiungono 1.500-2.000 nuovi casi (quattro/cin-que al giorno). La maggior parte degli episodi, inoltre, interessa giovani e gio-vanissimi: nell’86% dei casi la lesione midollare colpisce persone tra i 10 ed i 40 anni.

La lesione midollarePara e tetraplegia

Se avviene nella regione cervicale

del midollo spinale (all’altezza

del collo), la lesione midollare

provoca l’assenza o la limitazione di

sensibilità e di movimento ai quattro arti

(tetraplegia). Le lesioni che invece inte-

ressano l’area toracica, nella maggior

parte dei casi, non infi ciano la funziona-

lità degli arti superiori (paraplegia).

IncidentiIncidenti

StradaliStradali

IncidentiIncidenti

SportiviSportiviMalattieMalattie

InfortuniInfortuni

sul Lavorosul Lavoro Arma da FuocoArma da Fuoco

50%50%

20%20%

15%15%

10%10%

Incidenti Stradali

Incidenti Sportivi

Malattie

Infortuni sul lavoro

Ferite d’arma da fuoco

Le cause maggiori della lesione midollare traumatica

5%5%

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A causa delle gravi disabilità che ne conseguono e della drastica repen-tinità che generalmente caratterizza l’esordio della disabilità, la lesione midollare rappresenta una patologia tra le più drammatiche che possano

colpire l’uomo. L’altissima mortalità nella fase acuta, fi no a 40 anni fa una costante, si è notevolmente ridotta ne-gli ultimi anni, grazie al miglioramento delle cure ospedaliere e all’istituzione delle Unità Spinali.

STANDING

Lo standing è un siste-

ma di verticalizzazio-

ne (o stabilizzatore di

statica) grazie al qua-

le il paziente riesce a

mantenersi in posizio-

ne eretta. È dotato di

una base di appoggio

che permette agevole

accesso con la car-

rozzina, di un soste-

gno per le ginocchia

regolabile in altezza,

di maniglie d’appog-

gio che consentono al

paziente di alzarsi au-

tonomamente, di una

fascia per il bacino in

grado di sostenere il

paziente ed evitarne

la caduta all’indietro,

di un tavolo sul quale

appoggiare oggetti o

compiere altre attivi-

tà in posizione eretta.

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Come defi nito nell’Atto di Intesa tra Stato e Regio-ni di approvazione delle Linee Guida sul sistema di emergenza sanitaria,

l’USU ha lo scopo di permettere alle persone con lesione al midollo spinale di raggiungere il miglior stato di salute, il più alto livello di capacità funzionali compatibili con la lesione ed una con-dizione psico-fi sica nel complesso in grado di consentire un non traumatico reinserimento nella vita della comunità.

L’Organizzazione

dell’USU

L’Unità Spinale è defi nita “unipolare” poiché è una struttura operativa auto-noma, che comunque utilizza risorse professionali e strumentali presenti nella sede ospedaliera in cui si trova.

Sotto il profi lo organizzativo, l’USU è collocata all’interno di ospedali sedi di Dipartimenti d’Emergenza-urgenza e Accettazione e deve avvalersi in forma organizzata, oltre che delle specialità già previste nel DEA, di una serie de-fi nita di attività specialistiche: urologia ed urodinamica, chirurgia plastica, me-dicina fi sica e riabilitativa, psicologia cli-nica, ginecologia, andrologia, nutrizione clinica, neurofi siopatologia, pneumolo-gia e diagnostica per immagini.

SALA MEETING

L’USU è dotata di

una sala meeting e

conferenze, con una

capacità di 40 posti,

destinata ad ospitare

incontri, convegni, at-

tività formative etc.

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fessionale, volto all’acquisizione della massima autonomia possibile, nell’otti-ca di un progetto “di vita” che ottimizzi il reinserimento delle persone para e te-traplegiche.

La realizzazione dell’edifi cio, frutto di una collaborazione fra operatori sanitari, tecnici progettisti e utenti, ha voluto in-nanzitutto garantire la completa acces-sibilità alla struttura.

LUSU del Cannizzaro com-prende venti posti letto, di cui quattro in intensiva. La degenza prevede un percorso assistenziale e riabilitativo a

carattere multidisciplinare ed interpro-

Una struttura

a misura di paziente

DALLA CARROZZINA

AL LETTINO

Un paziente viene ad-

destrato a un passag-

gio autonomo dalla

carrozzina al lettino

e viceversa: mentre

qualcuno si serve di

ausili quali le tavolet-

te, altri (come il pa-

ziente nella foto) ne

fanno a meno.

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L’edifi cio è infatti caratterizzato da una netta divisione delle varie zone in relazione alle funzioni svolte e, nella di-slocazione come nell’allestimento degli spazi, vuole riproporre il contesto abitati-vo, nel rispetto della necessaria intimità di ogni individuo, contenendo il più pos-sibile l’impatto con l’esperienza dell’o-spedalizzazione.

La struttura si sviluppa su quattro li-

velli, ciascuno con funzioni diverse:

Livello interrato: spogliatoi del per-sonale, offi cina ortopedica con de-posito carrozzine, locali tecnici.

Pianterreno: accettazione pazienti, ambulatori specialistici, locali desti-nati all’attività neuro-urologica e fi -siatrica, segreteria, direzione, archi-vio. Al piano è allocata la palestra per la terapia occupazionale, la pa-lestra neuromotoria sia per i ricove-rati, sia per i pazienti ambulatoriali, e spazi per attività associative

Al primo piano, che ospita la degen-za dell’Unità Spinale, si trova un grande atrio-soggiorno concepito come luogo di incontro e socializza-zione fra i pazienti e ritrovo fra que-sti ed i loro cari.

Al primo piano c’è anche l’area de-

genza, composta da venti posti letto

totali così suddivisi:

quattro camere ad un posto let-

to, attrezzate con sistema di mo-

SALA PRANZO

L’Unità Spinale com-

prende ampi spazi di

incontro e socializza-

zione, oltre a una sala

pranzo e bar attrezza-

ta.

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nitoraggio centralizzato e ventila-zione assistita;

due camere a due posti letto tre camere a quattro posti letto

con servizi due infermerie quattro studi medici uno studio capo sala un appartamento pre-dimissioni un locale per la rieducazione re-

spiratoria ed uno per la urologica due bagni assistiti tisaneria aree di servizio sala riunione (meeting) piccolo soggiorno per i pazienti

in condizioni cliniche instabili sala riunione per il personale sa-

nitario

Al secondo livello si trova l’area destinata alla riabilitazione dei sog-getti in fase post-acuta, provenienti dai vari reparti di degenza dell’o-spedale.

Qui si trovano:

due camere ad un posto letto con servizi

sette camere a due posti letto quattro camere a quattro posti

letto con palestra per la rieduca-zione motoria

CUCINA

L’area di riabilitazione dell’USU

comprende una cucina altamente

accessibile per disabili, fornita di

automazioni che ne permettono un

facile utilizzo anche da parte di chi

è in carrozzina.

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bagni assistiti tisaneria con aree di servizio sala riunione piccolo soggiorno per i pazienti

più gravi due infermerie un’area per la capo sala due studi medici

L’ultimo piano infi ne è costituito da

un soggiorno per il pranzo con la zona bar

la piscina accessibile specifi ca per disabili, dotata di spogliatoi

la palestra di rieducazione moto-ria dedicata ai pazienti degenti al reparto di Unità Spinale

la palestra per la rieducazione sportiva

Nella palestra attrezzata viene svol-ta la riabilitazione motoria, che prece-de e integra le attività ludiche e di pre-parazione all’attività sportiva. Esercizi di mobilizzazione e rinforzo muscolare vengono alternati alla verticalizzazione e all’addestramento all’uso della car-rozzina.

L’USU del Cannizzaro ha un’entrata pedonale a piano terra e una al semin-terrato per l’accesso con ambulanza o mezzi di trasporto privati. L’accesso ai piani superiori è garantito da 4 monta lettighe.

Fuori dall’edifi cio, oltre a un’ampia superfi cie adibita a parcheggio, si tro-vano anche uno spazio a verde pensa-to per lo svago di pazienti e familiari e un’area dedicata all’addestramento all’uso della carrozzina all’esterno e all’auto-scuola per disabili.

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PALESTRA

Nella palestra di rieducazione mo-

toria, si trovano vari ausili e attrez-

zature. Nella foto in alto a sinistra,

le parallele per l’addestramento al

cammino più funzionale possibile.

Nelle due foto in alto a destra e in

basso a sinistra, pazienti nella pale-

stra di sport-terapia, attrezzata con

dotazioni che consentono la pratica

di tennis-tavolo, pallacanestro, tiro

con l’arco, easy bike e hand bike.

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La presa in carico del pa-ziente avviene attraverso un’équipe multiprofessio-nale nella quale cooperano infermieri, fi sioterapisti, te-

rapisti occupazionali ed un team medi-co specializzato, così da assicurare gli interventi adeguati nelle aree medico-chirurgica, assistenziale, funzionale, psico-sociale. Per ogni paziente viene elaborato un progetto riabilitativo per-sonalizzato, nel quale vengono defi niti gli obiettivi da perseguire attraverso il percorso terapeutico. Il programma ri-abilitativo prevede attività singole e di gruppo ed un timing settimanale.

In questo modo, il lavoro d’équipe e

il costante coordinamento degli inter-

venti consentono di:

limitare la degenza del paziente nell’area dell’emergenza esclu-sivamente al tempo necessario al recupero delle funzioni vitali;

garantire, nei letti monitorati, assistenza adeguata alla condi-zione di pazienti che, superata la fase di instabilità, presenta-no ancora una certa criticità del quadro clinico;

tutelare l’unitarietà dell’interven-to riabilitativo fi nalizzato al recu-pero della massima autonomia compatibile con il livello di lesio-ne e la situazione clinica genera-le;

assicurare la continuità di in-terventi sanitari, diagnostici e

L’organizzazione

dell’USU

terapeutici in regime di ricove-ro, Day Hospital e ambulatoriali dal momento dell’evento lesivo e successivamente in ogni mo-mento in cui il paziente, dopo la dimissione, ne facesse richiesta (compatibilmente con le risorse disponibili);

ottimizzare il percorso di reinse-rimento del paziente nel territo-rio;

organizzare un’assidua attività di formazione per tutte le fi gure

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Il personale in organico all’USU,

esclusivamente dedicato:

1 Direttore Fisiatra 8 Dirigenti Medici Fisiatri 1 Dirigente Medico Neurologo 2 Dirigenti Medici Urologi 3 Dirigenti Medici Anestesisti 1 Psicologo 1 Assistente sociale 2 Coordinatori Infermieri Profes-

sionali 26 Infermieri professionali 10 OS 1 Coordinatore Fisioterapisti 10 Fisioterapisti (Motoria e Respiratoria) 6 Terapisti occupazionali 1 Assistente bagnanti 1 Manutentore piscina 2 Assistenti Amministrativi 4 Digitatori

Le risorse umane

APPARTAMENTO

PRE-DIMISSIONI

Nell’appartamento pre-di-

missioni il paziente speri-

menta il livello di autonomia

raggiunto. Generalmente,

la permanenza è di due

settimane. Gli spazi valo-

rizzati nell’appartamento

sono quelli di camera da

letto, bagno e cucina, cioè

i locali in cui generalmen-

te la persona in carrozzina

trova più diffi coltà a muo-

versi. La camera è quindi

provvista di letto elettrico

elevabile, materasso anti-

decubito, sollevapersone a

soffi tto; la cucina è dotata

di accorgimenti ergonomici

e automatizzazioni che la

rendono facilmente fruibi-

le. Il bagno è molto ampio

e dotato di servizi ad alta

accessibilità, il lavandino

grazie alla sua altezza e

forma consente l’avvicina-

mento in carrozzina.

DEGENZA

Stanza di degenza: qui il paziente

viene ricoverato una volta superata

la fase critica, per il periodo di stabi-

lizzazione. Il sistema di monitoraggio

consente di osservare costantemen-

te il paziente e tenerne sotto control-

lo i parametri vitali.

professionali coinvolte nella ge-stione del mieloleso;

gestire progetti di studio a valen-za scientifi ca.

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L’USU del Cannizzaro è in-serita nel Dipartimento di Neuroscienze, nella logica che caratterizza il processo terapeutico della mielole-

sione, e condivide percorsi di stretta collaborazione con il Dipartimento di Emergenza, per quanto attiene alle patologie traumatiche che richiedono una gestione in area di emergenza.

Il percorso clinico-riabilitativo preve-de innanzitutto che il paziente sia stabi-lizzato dal punto di vista delle condizio-ni vitali e successivamente stabilizzato chirurgicamente. In conformità con le

Il percorso

clinico-riabilitativo

linee guida e le conclusioni dell’apposi-ta commissione ministeriale,

l’USU è chiamata a:

farsi carico del paziente entro le prime ore dall’insulto lesivo ed a fornirgli un’assistenza adeguata ed un trattamento completo;

farsi carico del paziente con sospetta o accertata lesione midollare e che richieda una ri-valutazione per accertamenti diagnostici ed interventi terapeu-tici successivi al primo ricovero;

costituire un punto di riferimento permanente per le persone mie-lolese promuovendo iniziative vol-te al pieno inserimento sociale.

PISCINA

Nella piscina (di 9x13

metri) si possono

praticare esercizi per

la rieducazione re-

spiratoria, pratica di

attività in apnea, al-

lenamenti per attività

agonistica.

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La presa in carico da parte dell’équipe dell’USU segue un protocollo gestionale fi n dall’eventuale ricovero nell’area dell’emergenza. In

tal caso la persona mielolesa viene se-guita dall’équipe di operatori dell’USU costituita da medico, infermiere pro-fessionale, fi sioterapista, terapista oc-cupazionale, psicologo che defi nisce, in accordo con i colleghi rianimatori, il programma clinico riabilitativo da rea-lizzare fi no al trasferimento nell’USU. Presupposto fondamentale affi nché i pazienti siano gestibili in USU è la sta-bilità delle funzioni vitali.

L’organico dei medici garantisce

Dalla fase acuta… un corretto percorso diagnostico e te-rapeutico ai pazienti e cura gli aspet-ti riabilitativi concordati con l’équipe multidisciplinare. È inoltre garantita la presenza e la pronta disponibili-tà di specialisti, urologi, neurologi ed anestesisti, mentre le restanti profes-sionalità che già esistono in Azienda (Neurochirurgo, Chirurgo Plastico, Psi-chiatra, Chirurgo vascolare, Chirurgo generale, Endocrinologo, Ginecologo) saranno chiamate su consulenza. L’assistenza infermieristica è svolta da personale adeguatamente forma-to, il personale tecnico-riabilitativo è costituito da fi sioterapisti (motori e respiratori) e terapisti occupazionali. È inoltre prevista la presenza di uno psicologo e di un’assistente sociale.

PISCINA

Il trattamento in ac-

qua, durante la de-

genza, prevede eser-

cizi di rilassamento

per antagonizzare la

spasticità, esercizi di

rinforzo e allungamen-

to muscolare, l’avvio

al nuoto.

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Il ricovero in USU è da conside-rarsi momento preparatorio al reinserimento della persona nel suo contesto familiare e socia-le. Come risposta alla crisi esi-

stenziale dei pazienti, l’USU cerca di ricreare fi n da subito una vita di rela-zione sociale in continuità con quella precedente l’evento sfavorevole, pre-vedendo spazi per favorire la socializ-

… al reinserimento

Progetti tra scuola e computer

T ra i programmi già defi niti all’in-

terno dell’USU del Cannizzaro, il

progetto scuola (proseguimento

degli studi per i giovani degenti in USU in

collegamento con le scuole del territorio,

alfabetizzazione informatica che prevede

l’addestramento all’uso del PC con inter-

facce adeguate alla disabilità) e interventi

psico-sociali integrati che utilizzano risor-

se professionali garantite dall’associazio-

ne (counsellor, assistente sociale, consu-

lenti alla pari etc.) al fi ne di ottimizzare

il reinserimento sociale nei pazienti con

gravi disabilità, infi ne servizi di consulen-

za sociale per i cittadini stranieri degenti

in USU.

Con riferimento a un paziente por-tatore di lesione midollare traumatica in fase acuta, degente anche in altre unità operative, vengono programmati una serie di interventi preordinati atti a garantire il ricovero precoce in USU, per contenere i danni terziari e defi nire il progetto riabilitativo. La fase di riat-

tivazione, gestita all’interno dell’USU, ha come obiettivo l’acquisizione della massima autonomia possibile in re-lazione al livello lesionale nell’ambito locomotorio, nelle attività della vita quotidiana, nella gestione delle disfun-zioni, al fi ne di ottimizzare il reinseri-mento. Questo presuppone, accanto alle cure mediche, l’attuazione di dif-ferenziati e personalizzati programmi riabilitativi, di tipo respiratorio, neuro-motorio, funzionale, sportivo.

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zazione. In questo senso vengono or-ganizzati diversi programmi di attività in collaborazione con associazioni di para-tetraplegici.

Durante il ricovero del paziente, l’équipe dell’USU, in collaborazione con l’assistente sociale e l’associazio-ne, prende contatti con servizi del terri-torio di appartenenza del degente con diversi obiettivi: informazione e coin-volgimento del medico di base; avvio delle pratiche di invalidità e fornitura

degli ausili; organizzazione del servizio di assistenza domiciliare; organizzazio-ne dell’eventuale proseguimento del trattamento riabilitativo; coinvolgimen-to del personale scolastico per inseri-mento e reinserimento; coinvolgimento dell’ambiente lavorativo; ricerca di or-ganizzazioni nel territorio di residenza del paziente in grado di garantire una buona rete sociale; eventuali contatti con i centri di salute mentale.

Il rientro, sia in termini di permes-so provvisorio nel fi ne settimana sia in termini di dimissione defi nitiva, è pre-ceduto da sopralluoghi inizialmente a casa e successivamente nell’ambien-te scolastico e lavorativo per verifi ca-re la presenza di barriere e favorire le eventuali modifi che.

Nella parte fi nale della riabilitazione intensiva post-acuzie, il paziente può uscire dal reparto accompagnato dal terapista o dai familiari, per svariate attività di vita quotidiana: dallo shop-ping alla partita allo stadio, fi no alla cena in pizzeria.

Nell’ultimo periodo del ricovero, inol-tre, il paziente avrà a disposizione un ambiente domestico adeguato all’inter-no dell’USU (appartamento pre-dimis-sione), in cui verifi care la propria capa-cità di gestione autonoma e prevedere l’eventuale addestramento dei familiari in caso di lesioni cervicali alte. Il ruo-lo dell’Unità Spinale non si esaurisce, comunque, con il rientro a casa del paziente: al momento delle dimissioni vengono infatti programmati i follow-up presso l’USU, che comunque mantiene la sua disponibilità per consulenze, con-trolli, proseguimento del trattamento in regime ambulatoriale e di day hospital.

PASSAGGIO IN AUTO

Nell’Unità Spinale il

paziente viene accom-

pagnato nel graduale

ritorno alle attività

della vita quotidiana,

che avviene anche

attraverso il recupero

dell’autonomia della

guida e quindi preve-

de l’addestramento

all’ingresso nell’auto-

mobile e il deposito

della carrozzina.

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follow up clinico-riabilitativi annuali e/o semestrali

proseguimento rieducazione motoria, terapia occupazionale e sport-tera-pia post dimissione

valutazione e addestramento auto-nomia

autocateterismo AVQ (Attività di Vita Quotidiana) utilizzo tutori e/o carozzina sport e idrokinesiterapiacontrollo dolore e spasticità: riempi-

menti e telemetrie pompe al baclofe-ne, inoculo tossina botulinica

inquadramento clinico-terapeutico delle disfunzioni area sacrale:

screening funzionale vescicale esami neurofi siologici counselling andrologico valutazione andrologica trattamenti specifi ci: gestione lesioni

Ricovero in regime

di Day Hospital

da decubito e loro complicanze vescicale

valutazioni specialistiche medicazioni esami diagnosticivalutazione ausili ed eventuale rinnovo, sostituzione e prescrizionegestione respiratoria nei pazienti

tetraplegici visite specialistiche prove funzionalità respiratoria sostituzione cannula tracheale

visite specialisticheprestazioni infermieristiche (prelievi ematici e microbiologici,

esecuzione ECG, medicazioni, etc.)follow up disfunzione neurogena

area sacrale esami urodinamici o urovideodi-

namici

Prestazioni

ambulatoriali

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Recapiti

Numeri di telefono

Accettazione0957263900

Segreteria0957263901

Infermeria, Day Hospital e Ambulatori 0957263902

Stanza medici USU0957263920

Caposala degenza USU0957263921

Internet

[email protected]

www.aocannizzaro.it

ecografi e identifi cazione catetere vescicale

ed eventuali altri ausili valutazioni neuro-fi siologiche area

sacrale follow up pazienti trattati con tos-

sina botulinica ed impiantati con neuromodulatori

follow up andrologico accertamenti diagnostici test di stimolazionevisita andrologica e riabilitazione

pelvi-perineale ecografi e ecocolordoppler follow up problematiche respiratorie valutazioni respiratorie identifi cazione cannula tracheale controllo dolore e spasticità inoculo tossina botulinica bendaggi funzionali terapia occupazionale valutazione ausili in dotazione identifi cazione nuovi ausili o so-

stituzione di quelli in uso

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1 «Una nuova vita, diversa

ma sempre appagante

dopo mesi di sacrifici

per me e per i miei cari»

Iniziamo col dire che la mia vita è cambiata il 20 giugno del 2006, a causa di un incidente stradale col ve-spone per un tombino mal

riparato dal Comune di Catania. Ho subito una lesione al midollo spinale, con conseguente para-plegia agli arti inferiori e quindi sono stata portata immediata-mente all’ospedale Cannizzaro di Catania, dove sono stata operata d’urgenza alla colonna vertebrale.

Qui ho ricevuto i primi fonda-mentali soccorsi dal personale del Cannizzaro ma a causa della

gravità della mia situazione gli stessi medici mi hanno consigliato di andare presso un’unità spinale di cui purtroppo in Sicilia non eravamo provvisti e mi fu consigliato come uno dei migliori centri in Italia quello di Imola, il Montecatone Rehabilitation Institute. E così dopo soli dieci giorni vi fui trasferita.

Lì sono rimasta per otto mesi con conseguenti sacrifi ci e disagi per me, la mia famiglia e il mio fi danzato, sia psicologici (perché lontano da amici e parenti e dalla propria casa) che economici. Infatti con me per tutto il tempo è rimasta mia madre che ha dovuto prendere una stanza presso la casa di accoglienza “Anna Guglielmi” vicino all’ospedale, affrontando mille spese. Anche il mio fi dan-zato ha dovuto fare la spola da Catania a Imola per potermi stare vicino. L’Unità Spinale di Montecatone con tutti i pro e i contro si è rivelata un ottimo istituto specializzato dal punto di vista medico-tecnico, ma non meno importante per la presenza al suo interno di un’ottima terapia occupazionale ovvero di un setto-re riabilitativo per il massimo recupero possibile dell’autonomia da parte del disabile: come scendere e salire un gradino in sedia, come vestirsi, come fare

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i diversi passaggi in auto, sul letto, in doccia etc. Lì ho ricominciato daccapo, pren-dendo coscienza della mia nuova situazione e di come affrontarla al meglio soprat-tutto grazie al confronto con tante altre persone nelle mie stesse condizioni, se non peggiori, e di molte altre che dopo tempo tornavano a raccontare la loro esperienza di come si può comunque vivere una vita piena ed ap-pagante nonostante tutto, anche se a volte in modo diverso, grazie alla voglia di vivere, all’ingegno, alla for-za di volontà, all’impegno e all’amore per i nostri cari.

Per quanto mi riguarda, una volta tornata a Catania, superato il primo duro periodo di confronto con una vita che non era più la stessa di quella che avevo lasciato otto mesi prima, e dopo l’impatto con una città poco adeguata alla disabilità a causa delle mille barriere architettoniche e all’ignoranza e inciviltà della gente, ho ripreso la mia vita normale anche se diversa per certi aspetti ma comunque soddisfacente: adesso guido la mia auto, ho la mia casa col mio fi danzato, vado a fare la spesa, esco con i miei amici e il tutto in piena autonomia. Riesco, insomma, ad evitare uno dei problemi maggiori che vive chi è nelle mie condizioni: quello di dovere essere accompagnata e di non potermi spostare senza dovere chiedere aiuto ad altri. Certo, ai risultati della medicina e agli sforzi dei mielolesi non corrisponde un’altrettanto sviluppata mentalità da parte di tanti concittadini, che tendono a ignorare i diritti dei paraplegici (basterebbe guardare come non vengono rispettati gli stalli di sosta riservati) o preferiscono assisterli anziché fare in modo che possano vivere e muoversi in maniera autosuffi ciente. Per fortuna io ho conservato il mio ottimismo che mi porta a vedere il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto, senza togliere i normali alti e bassi.

La nascita di un’Unità Spinale a Catania è fondamentale perché eviterà a chi ne necessita di dover affrontare continui viaggi e spese per controlli ed esa-mi specifi ci senza dover aspettare mesi o dovendo pagare per ciò che invece ci tocca di diritto.

Agata Giudice

La nascita di una Unità Spinale a Ca-tania è fondamen-tale perché eviterà di dover affrontare continui viaggi e spese per controlli ed esami specifici senza dover aspet-tare mesi o paga-re ciò che invece spetta di diritto

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2 «Importante esperienza

da universitario a Roma

adesso in famiglia

devo pensare ai miei genitori»

Sono paraplegi-co dal 1983, da quando a seguito di un intervento chirurgico per ri-

duzione della scoliosi ho subìto un infarto midollare a livello D9. Studiavo per perito agrotecnico e dovevo cominciare l’ultimo anno dell’Istituto agrario, ma allora tutti i miei progetti si in-terruppero e la mia vita cambiò. Chiaramente fu uno shock e una rivoluzione, per me e la mia famiglia.

Al CTO (Centro traumatologi-co ortopedico) di Firenze, dove subii l’operazione e dove seguii la prima riabilitazione, trovai un ambiente a misura di mieloleso, anche se allora la medicina non era sviluppata come lo è oggi. Tuttavia, il tempo trascorso in quella struttura sanitaria mi servì per capire come comportarmi di lì in avanti e cosa fare quando avessi ripreso la mia vita quotidiana. E infatti tornato a casa, dopo i momenti iniziali di sconforto, il mio primo pensiero fu quello di costruire un’abitazione adeguata alle mie possibilità. Riuscii a comprare una casa singola a Nicolosi e la feci modifi care secondo le mie esigenze: installando un cancello automatico, eliminando le barriere architettoniche, impiantando un piccolo ascensore e realizzando un bagno attrezzato.

Poi cominciai a praticare lo sport e in questo posso dire di essere stato uno dei pionieri a Catania. Negli anni Novanta, ho riportato ottimi piazza-menti sia a livello nazionale, sia regionale, nella corsa in carrozzina (fui uno dei primi ad usare il tipo “top end”), nel lancio del peso e nel giavellotto. A Catania, in particolare, sono stato tra i primi a cimentarsi nella corsa in

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carrozzina, sulle distanze di 100, 200 e 400 metri. Ho avuto la soddisfazione di qualifi carmi, nella disci-plina del pentathlon, per i campionati nazionali nel ‘96 e ‘97.

A quel punto volli ripren-dere gli studi e completai l’ultimo anno dell’Istituto agrario di Paternò, dove a causa della lesione avevo interrotto la frequenza. Ma da un lato per la mancanza di strutture adeguate qui in Sicilia, dall’altro per la voglia di confrontarmi con una grande città, fuori dal mio nucleo familiare, scelsi di iscrivermi alla facoltà di

Sociologia dell’Università La Sapienza di Roma, coltivando un interesse che mi aveva accompagnato da sempre. Il primo impatto fu decisamente positivo: trovai alloggio alla casa dello studente “De Lollis”, potei contare sull’assistenza di un centro ad alta specializzazione come il Santa Lucia e riuscii pur a trovare lavoro in un call-center. Ma non furono tutte rose e fi ori: dopo l’entusiasmo iniziale, mi colpì in particolare la freddezza della metropoli e la diffi coltà, che non immaginavo di trovare, nell’accoglienza di un paraplegico. L’esperienza nella capitale durò cinque anni: nel 2003 tornai a casa, a Nicolosi. Certo anche qui non mancarono da subito le diffi coltà: si devono fare i conti con l’inadeguatezza della pensione alle esigenze di un mieloleso e con la mancanza di un lavoro. Adesso vivo con la mia famiglia, ognuno con la sua indipendenza, e penso ai miei genitori che intanto, a causa dell’età avanzata, cominciano ad avere bisogno di me. Al mio rientro in Sicilia ho ripreso pure i contatti con l’associazione “Voglia di vivere” e ricominciato la pratica sportiva del tiro con l’arco. Ho pure iniziato ad allenarmi con l’uniciclo, nella speranza un giorno di potere correre in handbike.

È di conforto sapere che anche a Catania possiamo avere fi nalmente ilriferimento dell’Unità Spinale, che sicuramente migliorerà la qualità della vita dei mielolesi. E anche noi, con il nostro impegno associativo, lavore-remo per questo.

Francesco Pannitteri

È di conforto sape-re che a Catania possiamo final-mente avere il ri-ferimento dell’Uni-tà Spinale: anche noi, con il nostro impegno associati-vo, lavoreremo per migliorare la qua-lità della vita dei mielolesi

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3 «Ho reagito da sportivo:

per conquistare la normalità

bisogna avere il coraggio

di superare i propri limiti»

La mia storia è ugua-le a quella di tanti altri che all’improv-viso si sono ritrovati la propria vita rivolu-

zionata da una lesione al midol-lo spinale. Purtroppo si tratta di una rivoluzione non solo per chi subisce una mielolesione, ma anche per tutte le persone che ti stanno vicino. Soprattutto nei primi mesi dal trauma si è to-talmente spaesati, non capisci bene quello che dovrai affron-tare e come affrontarlo in man-canza di una struttura con del

personale medico e infermieristico specializzato.Comincia così il viaggio della speranza verso le migliori strutture di cui

disponiamo in Nord Italia: nel mio caso, il centro di riabilitazione di Mon-tecatone a Imola e l’Unità Spinale presso il Niguarda di Milano. Si tratta di un periodo che per la maggior parte dei pazienti varia da pochi mesi a più di un anno, in cui non solo si è sottoposti a stress emotivi e fi sici post traumatici, ma non essendo subito autosuffi cienti si costringono i familiari e le persone vicine a immensi sacrifi ci: costi di trasferimento, di alloggio, rinuncia a qualsiasi tipo di attività per dedicarsi al malato.

Nella mia esperienza personale, ho reagito da sportivo, come lo sono sempre stato: ho accettato la sfi da imposta dal destino e giù a testa bassa, nel lavorare con i fi sioterapisti e i medici per rimettermi in sesto e soprattutto per raggiungere quanto più possibile l’autosuffi cienza. È un lavoro continuo, faticoso, i movimenti che fi no a poco tempo prima erano elementari diventano quasi impossibili e solo del personale alta-

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mente preparato è in grado di aiutarti a superare questi momenti. Pian piano ho im-parato ad andare a letto da solo, a cominciare a muo-vermi in carrozzina, a fare il bucato, a cucinare e così via; ma la parte più impor-tante del recupero è avve-nuta attraverso la pratica di attività che ho sempre pra-ticato: lo sport e la musica. Laboratori di pittura, musi-cali e teatrali e attrezzature sportive non solo aiutano a distrarre la mente ma ti aiutano a capire che la vita non è fi nita ma continua: si deve imparare a viverla in

maniera diversa. In particolare lo sport praticato anche a livello ludico aiuta a tirar fuori quell’energia di cui si ha bisogno ogni giorno per andare avanti, migliora il benessere mentale e, soprattutto, mantiene in eserci-zio la forma fi sica della quale non si può fare a meno per affrontare la quotidianità.

Ogni lesione porta con sé diverse problematiche, impossibilità a muo-vere arti superiori o inferiori, problemi all’apparato urinario, intestinale, respiratorio: è comunque importante riuscire a potenziare anche il mi-nimo grado di autosuffi cienza per sentirsi veramente vivi. La vera sfi da comincia quando si torna ad affrontare la vita quotidiana: l’impatto è devastante, a volte si reagisce con la paura di confrontarsi con la realtà chiudendosi in casa; non ci sono parcheggi, scivolette, ascensori, non riconosci più un mondo che prima era tuo. Io, dopo quasi un anno di rico-vero passato tra Imola e Milano, sono andato a vivere da solo, iniziando a combattere quella che è diventata una sfi da continua a me stesso, già dalle mura di casa. Più passa il tempo (sono passati due anni dal giorno dell’incidente) e più mi rendo conto che tante cose, che a prima vista pos-sono sembrare impossibili seduti su una sedia a rotelle, in realtà sono realizzabili semplicemente superando in prima persona quelle barriere mentali che io stesso avevo.

Per conquistare la normalità bisogna avere il coraggio di abbattere i propri limiti. A questo punto diventa fondamentale confrontarsi continua-mente con chi soffre delle stesse problematiche: avere dei punti di riferi-

Ma è fondamen-tale confrontarsi con chi soffre del-le stesse proble-matiche, avere dei punti di riferimen-to. L’Unità Spinale sarà un importan-te faro per orien-tarsi nella vita di tutti i giorni

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3mento. Una Unità Spinale nel Territorio non solo permette cure mediche più tempestive e corrette, non solamente dà un argine al triste fenomeno dei viaggi della speranza, ma è un importante faro per orientarsi nella vita di tutti i giorni.

Personalmente più che problemi con la mia salute ho avuto problemi con la burocrazia asfi ssiante che rende ogni diritto una conquista da so-gnare: ho sentito la mancanza di un unico punto di riferimento. Scegliere una vacanza, trovare un lavoro, orientarsi e professionalizzarsi nuovamen-te se non si può svolgere più l’attività lavorativa precedente, trovare solu-zioni ai problemi più diversi, dalla scelta dell’auto allo sport da intrapren-dere: a tutti questi aspetti serve una Unità Spinale.

Grazie all’orientamento ricevuto nei centri in cui sono stato ricoverato, adesso pratico nuoto ed handbike a livello agonistico ottenendo ottimi risultati anche a livello nazionale. In particolare, grazie alla mia vecchia società d’atletica (A.S.D. Atletica Misterbianco), che attraverso una corsa di benefi cenza ha reso possibile l’acquisto di una handbike, sono riuscito a realizzare il sogno di tornare a scalare le strade del nostro vulcano in bicicletta durante la tappa del Giro d’Italia 2011.

Continuo a suonare la chitarra e ho trovato un nuovo hobby: quello del-le immersioni subacquee, da poco ho ricominciato anche a vogare su una barca di canottaggio. E ancora ci sono tanti altri sport da praticare e tante esperienze da fare: c’è chi organizza corsi di vela, corsi di pilotaggio, corsi di ballo, di tiro con l’arco etc.

Attività che saranno sicuramente valorizzate e conosciute facilmente da chiunque entrerà in contatto con l’USU presso l’Azienda Ospedaliera Cannizzaro. La qualità della vita di chi soffre di una lesione al midollo spi-nale e vive sulla nostra Isola fi nalmente ha concrete possibilità di essere resa migliore.

Giuseppe Garraffo

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Al Cannizzaro l’unica Unità spinale del SudCerimonia. Ieri posa della prima pietra anche per la Riabilitazione generale dell’azienda ospedaliera

, pi è davvero sbizzarrito perncanto, offerti da privati esibile concorrere per l’ag-o antiquariato o di quadri

di soggiorni in hotel dedi degustazioni di vino in

g , p gcachemire o di un ritratto fotografico. L’asta avrà luogo al-le ore 16 di domenica 26 nella Terrazza Ulisse (viale Ulis-se, 10) messa a disposizione dalla famiglia Virlinzi, e saràpresentata dal dott. Francesco Boni, illustre storico dell’ar-te di Roma. L’esposizione degli oggetti sabato 25 dalle 16 al-le 19 e domenica 26 dalle 10 alle 13. Info: Airc, 095506848.

È stato il paraplegico Domenico Tri-marchi, responsabile della sezione ca-tanese dell’Associazione siciliana me-dullolesi, a porre la prima pietra nelcantiere di lavoro che sta realizzandola struttura del Centro dell’Unità Spi-nale e l’Unità operativa di riabilita-zione generale dell’Azienda ospeda-liera Cannizzaro. Le nuove strutturesanitarie sorgeranno su un terreno diproprietà dell’ospedale, di circa 10 mi-la mq, in prossimità della base dell’e-lisoccorso.

La struttura comprende: un pianoseminterrato dove nascerà l’officinaortopedica e servizi; un piano terradove sorgeranno ambulatori; un pri-mo piano che sarà adibito a sale di de-genza; un secondo piano adibito a sa-le di degenza e a servizi di supporto,un terzo piano dove saranno costrui-te una piscina, una palestra, una sala

pranzo e dei locali dove i pazienti po-tranno impegnarsi nel tempo libero.L’Unità Spinale ed il Centro di Riabili-tazione, quando entreranno in fun-zione avranno rispettivamente in do-tazione 20 e 36 posti-letto. In questastruttura saranno trattati tutti i pa-zienti medullolesi, nonché tutti gliesiti post-operatori o patologici neisoggetti trattati in Neurochirurgia,Urologia, Neurologia, Cardiologia e

Giovedì prossimo alle 17 nella sededel consiglio di quartiere di SanGiovanni Galermo, si svolgerà unincontro tra tutte le Municipalità perdiscutere principalmente sul tema«Municipalità, quale futuro?».

gLe strutture già da luglio hanno rag-

giunto e superato il budget e quindi si ri-trovano da circa tre mesi a erogare pre-stazioni in forma gratuita. Situazionenon ulteriormente sostenibile.

ANGELO TORRISI

nei pazienti affetti da lesioni all’appa-rato muscolo-scheletrico. Le strutturesaranno dotate di moderne attrezza-ture, che servono a riabilitare il corpoal movimento, proprio per favorire ilreinserimento del paziente nella vitaordinaria. Verranno ricostruiti am-bienti domestici e di lavoro per abi-tuare il paziente a muoversi e affron-tare i problemi del vivere quotidiano.La struttura, che risulta essere la pri-

ma del Sud Italia, sarà completata nel2010 e sarà in grado certamente didare una risposta positiva alle tante ri-chieste di assistenza.

La cerimonia s’è tenuta al Centrocongressi dove il direttore generaledell’Azienda Giuseppe Giunta haaperto la serie di interventi. Alla ceri-monia hanno partecipato diverse au-torità politiche, sanitarie, civili e mili-tari. Tra queste il presidente della Re-gione Raffaele Lombardo, il presiden-te della Provincia regionale GiuseppeCastiglione, il sindaco di Catania Raf-faele Stancanelli e l’arcivescovo Salva-tore Gristina, che, nei loro interventi,si sono complimentati per la nascita diquesto nuovo polo di eccellenza sani-taria sottolineando come questo tipodi assistenza debba servire ad evitarealla gente di affidarsi ai viaggi dellasperanza per essere curata.

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LA SICILIADOMENIC A 19 OT TOBRE 2008

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L’obiettivo dell’edizione 2011 della Giornata nazio-nale del dormire sano è rilanciare l’attenzione su"un tema troppo spesso sottovalutato, ma che inte-ressa milioni di italiani". La Guida Aims-Simg, un do-cumento congiunto parte del Progetto "Morfeo Dor-miresano" avviato nel 2000, si propone quindi di far

rando gli stretti rapporti che questa condizione hacon le patologie cardiovascolari - sottolinea ClaudioCricelli, presidente della Simg -. La Guida, nata dallacollaborazione tra specialisti e medici di medicina ge-nerale, rappresenta uno strumento utilissimo peraffrontare al meglio su tutto il territorio i disturbi del

spese per visite mediche, maggiore consumo di far-maci e alcol - afferma Arturo Zanni, direttore genera-le di Sanofi-Aventis Italia -, noi interpretiamo il ruo-lo di azienda responsabile impegnandosi nella realtàin cui opera a fianco delle istituzioni e delle societàscientifiche, per migliorare il benessere dei cittadini».

hanne statsvilupartericardio

l’altro, rappresenta anche unvolano economico eccezionale perl’Italia. Tra consumi interni edexport i suoi prodotti valgono oltre220 miliardi di euro l’anno.

"CANNIZZARO". Una serie di servizi qualificati legati all’emergenza, che è la "mission" dell’azienda ospedaliera

Assistenza moderna e qualificataNel panorama dell’organizzazione sanita-ria siciliana l’Azienda Ospedaliera per l’E-mergenza "Cannizzaro" occupa un postodi rilievo per l’assistenza della popolazio-ne catanese e di altre aree dell’isola.

L’Azienda ha come "mission" la gestio-ne delle patologie ad alta complessità at-traverso l’utilizzazione di un approcciomultidisciplinare e la definizione ed appli-cazione di modelli e linee-guida per il mi-glioramento dei percorsi diagnostico-tera-peutico-assistenziali.

Sottolinea il Direttore Generale dell’A-zienda, dott. Francesco Poli: «L’azioneaziendale, sulla base delle risorse a dispo-sizione, nel rispetto di quanto previstodalla programmazione regionale e dairapporti di collaborazione instaurati con lealtre aziende sanitarie, si sviluppa attra-verso il consolidamento e il potenziamen-to delle aree che caratterizzano l’Aziendacome struttura di alta specialità incre-mentando e sviluppando i rapporti di coo-perazione con le altre strutture sanitarie,il rafforzamento del ruolo di riferimentosvolto dall’Azienda in ambito provincialee regionale e, infine, assicurando la rispo-sta quali-quantitativa alla domanda di sa-lute del bacino».

Punto caratterizzante della politicaaziendale è l’adeguamento della piantaorganica agli standard nazionali e regiona-li, attuato attraverso l’adozione di parame-tri che tengono conto dell’equilibrio fradotazione di posti letto e di risorse umane.

Tale obiettivo è in fase di realizzazioneattraverso la copertura dei posti vacantisia attraverso la mobilità interaziendaleche attraverso l’espletamento dei concor-si.

PRONTO SOCCORSO.Relativamente alla gestione delle atti-

vità di emergenza urgenza è in atto unatrasformazione organizzativa del ProntoSoccorso che in un’ottica moderna ha as-sunto la operatività di MCAU (Medicina e

Chirurgia d’Urgenza e Accettazione).Questa nuova visione dell’assistenza in

urgenza prevede una rapida valutazionedel paziente con l’identificazione dei pro-blemi clinici e l’avvio di un percorso dia-gnostico terapeutico qualificato attraver-so la realizzazione di percorsi clinici dedi-cati ("clinical pathway") .

I pazienti che meritano una osserva-zione ed una valutazione più impegnativaverranno ricoverati per un periodo di 24-36 ore in una struttura dedicata di Osser-vazione Breve Intensiva dove riceverannole cure più idonee.

NEURORADIOLOGIA.«La Neuroradiologia - spiega il diretto-

re dell’Unità Operativa Complessa, dott.Concetto Cristaudo - opera ormai da 13anni nel campo del trattamento endova-scolare degli aneurismi cerebrali raggiun-gendo traguardi non indifferenti se si pen-

sa che ad agosto del 2010 è stato il secon-do Centro italiano per numero di aneuri-smi trattati. Fino a pochissimo tempo fa glianeurismi cerebrali, piccole estroflessionidi una parte della parete di un vaso, erapossibile trattarli solo con le spirali, cioècon dei microfilamenti di platino, ed even-tualmente con l’ausilio di uno stent, unapiccolissima reticella come le calze a rete,con le quali si riempiva la sacca aneuri-smatica e si evitava quindi l’ingresso delsangue in quest’ultima e di conseguenzala rottura». Da poco tempo è stata messa apunto una nuova arma contro gli aneuri-smi che si chiama "flow diverter" unostent che appunto "devia il flusso" sangui-gno evitando che vada nell’aneurisma.

ATTIVITA’ ONCOLOGICHEAll’interno delle attività aziendali un

ruolo preminente occupano alcune atti-vità di oncologia clinica ( Ginecologia, Chi-

rurgia Toracica, Neurochirurgia, Urologia,tumori cutanei) che costituiscono punti dieccellenza nel panorama nazionale.

A queste attività di alta specializzazio-ne si aggiungerà una ulteriore proceduraterapeutica di Adroterapia, che, per la suaspecificità, rappresenterà un punto di rife-rimento regionale nel trattamento dellepatologie oncologiche.

L’approccio multidisciplinare in campooncologico si completa con altre tecnolo-gie pesanti che operano già da alcuni an-ni all’interno dell’ospedale.

Di recente il Centro si è dotato di unanuova apparecchiatura che, come spiega ildott. Ippolito direttore del Centro PET,rappresenta una evoluzione della metodi-ca PET/CT: infatti oltre a documentare inmodo puntuale la sede dove la malattia èrealmente vitale (attiva), consente, grazieal rivoluzionario sistema 4D, di valutare lalesione durante il movimento e grazie alsistema TOF (tempo di volo) di evidenzia-re meglio il segnale metabolico derivantedalla malattia tutto ciò a vantaggio di unamigliore qualità ed accuratezza dell’esa-me. Ciò consentirà diagnosi e cure in tem-pi più brevi e, in campo radioterapico, de-terminerà una migliore definizione deipiani di trattamento.

RADIOTERAPIA - GAMMA KNIFENel trattamento delle patologie tumo-

rali la Radioterapia, attivata in ospedale,offre un qualificato servizio mettendo adisposizione una tecnologia all’avanguar-dia nel trattamento dei tumori. I due acce-leratori lineari, sono in grado di eseguirtecniche non solo di tipo standard ma an-

che del tipo volumetrico ad arco altamen-te conformazionale.

UNITA’ SPINALE UNIPOLAREIn considerazione del fatto che i dati a

livello nazionale dimostrano un incre-mento di incidenza di lesioni midollari,soprattutto di origine traumatica, tra sog-getti giovani o medio giovani, sarà quantoprima attivata una Unità Spinale Unipola-re che vuole rappresentare un punto di ri-ferimento per le persone affette da lesio-ni midollari di origine traumatica e non ,finalizzata alle cure ed alla riabilitazioneglobale , comprendendo anche la rieduca-zione neuro-urologica.

«Il paziente affetto da lesione midolla-re - sottolinea la fisiatra, dott.ssa MariaGrazia Onesta - viene preso in carico dal-la équipe dell’Unità Spinale sin dalla fasedi emergenza, e seguito non solo per imesi che sarà ricoverato in Unità Spinale

ma per l resto denale - aggiunge iAntonio Lazzara un modello di lavtata dalle diverse

DIPARTIMENTAll’interno del

Infantile operannecologia con andazione AssistitaNeonatologia coterapia intensiva

Recentementechito della U.O. d

Una èquipe muda chirurghi, oncgi opera nell’ambvello, in collaborprovinciali, realizsinergia tra terri

Il dg Poli: «L’azione si sviluppa con il consolidamento delle areecaratterizzanti l’alta specialità»

A destra, l’unitàspinale. Nellafoto a sinistra,il trauma center

LA SICILIA DOMENIC A 20 MARZO 2011

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A sinistra, l’unità

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UN’IMMAGINE DALL’ALTO DELLA CITTÀ

pp q qa oggi.

L’Unione Europea non ha in pratica rite-nuto valida la deroga assegnata ai Comu-ni per evitare di corredare lo strumentourbanistico con la Valutazione ambienta-le strategica, mettendo a rischio tra gli al-

ppresiedo di stare già curando questoaspetto, così da poter corredare nei tem-pi prestabiliti il Prg con la Valutazioneambientale strategica, così come conte-stualmente al Piano si stanno predispo-nendo gli atti necessari per un altro adem-

ppre conto della Vas, in pratica una valuta-zione complessiva dell’intero Piano rego-latore, mentre la Valutazione di impattoambientale è relativa a singoli progetticontenuti nello strumento urbanistico.

C. L. M.

È ormai conto alla rovescia per l’apertura del-la prima struttura del Sud Italia dedicata allacura e alla riabilitazione dei paraplegici e te-traplegici: l’Unità Spinale Unipolare dell’A-zienda ospedaliera Cannizzaro sarà infattiinaugurata il 19 settembre per diventare pun-to di riferimento per tutto il Mezzogiorno emettere così fine ai "viaggi della speranza" ob-bligati nelle strutture specializzate del Centro-Nord, come Milano e Firenze, Imola e Pietra Li-gure. Ogni anno, infatti, sono un centinaio i si-ciliani colpiti da lesione midollare costretti arivolgersi alle Unità Spinali fuori dalla Sicilia,con notevoli disagi personali e familiari, altis-simi costi sociali e onerosi rimborsi da partedel sistema sanitario regionale.

L’Unità Spinale Unipolare (Usu) è una strut-tura dedicata specificatamente all’assistenzaalle persone mielolese, che hanno cioè subitouna lesione al midollo spinale, quasi sempre diorigine traumatica. L’Unità Spinale è definita"unipolare" in quanto struttura operativa au-tonoma, che comunque utilizza risorse dellasede ospedaliera in cui si trova. L’Usu prendein carico il paziente dal momento della lesio-ne prevenendo le eventuali complicanze, con-sente il recupero delle funzioni residue perraggiungere il massimo livello possibile di au-tonomia, assiste la persona nel reinserimento- familiare e sociale - e infine consente il pro-

seguimento delle cure specifiche per i para etetraplegici.

L’Unità spinale del Cannizzaro, specificauna nota della stessa azienda, sarà dotata deipiù moderni presìdi e tecnologie. Sarà ospita-ta all’interno di un edificio di quattro piani eavrà venti posti letto; oltre alle infermerie,

agli studi medici e agli ambulatori specialisti-ci, trovano spazio anche l’altro la palestra perla rieducazione neuromotoria, soggiorni earee per la socializzazione, piscina accessibi-le ai disabili per la terapia in acqua, un appar-tamento pre-dimissioni. Dell’équipe multi-professionale fanno parte fisiatri, neurologi,

urologi, fisioterapisti, terapisti occupazionali eun team medico specializzato con ulteriorifigure, per assicurare gli interventi richiesti dalprogetto riabilitativo.

La prima pietra dell’Unità Spinale del Can-nizzaro fu posata nell’ottobre del 2008 e quin-di sarà inaugurata a tre anni dall’aertura delcantiere. Attualmente sono in corso le opere di

rifinitura e l’arredamento deilocali, mentre sta per definir-si l’organico.«L’apertura del-l’Unità Spinale - afferma il di-rettore generale FrancescoPoli, che nei giorni scorsi hacompiuto un sopralluogo in-sieme col direttore sanitarioAntonio Lazzara, il direttoredel presidio ospedaliero AnnaMaria Longhitano e la fisiatraMaria Pia Onesta - colma undivario che ha finora penaliz-zato la Sicilia e creato enormidifficoltà a chi ha già subito

un trauma grave e invalidante, costringendopazienti e famiglie a spostarsi per avere lecure idonee. L’Unità Spinale del Cannizzaro,oltre a garantire interventi sanitari, diagnosti-ci e terapeutici adeguati e continui, potrà di-ventare un punto di riferimento permanenteper le persone mielolese».

La sanitàche cambia

Fra un mese, a tre anni dalla posa

della prima pietra,

l’inaugurazione della struttura

riabilitativa, la prima al Sud Italia

Ambulatori, palestra, piscina e

un appartamento pre-

dimissioni. Ogni anno centinaia

di siciliani costretti a emigrare

«Battesimo» per l’Unità spinale al CannizzaroVenti posti letto per curare lesioni midollari«Stop ai viaggi della speranza obbligati nelle strutture del Centro Nord»

Il plesso che ospiterà l’Unità spinale al Cannizzaro;a fianco il sopralluogo del manager Poli (secondoda sinistra), con la dott. Longhitano, il direttoresanitario Lazzara e la fisiatra Onesta

C

LA SICILIA

CATANIA

SABATO 20 AGOSTO 2011

36.

o un rischio clinicamentetisticamente rilevante dippare ipertensioneiosa e malattieovascolari

ella sua vita». «L’Unità Spi-l Direttore Sanitario, dott.- basa il suo intervento su

voro in équipe, rappresen-e figure professionali».TO MATERNO-INFANTILEl Dipartimento Materno-

no l’U.O. di Ostetricia e Gi-nnesso un centro di Fecon-a, ela Pediatria, una U.O. dion annessa UTIN (Unità dia neonatale).e il Dipartimento si è arri-di Senologia.ultidisciplinare composta

cologi, radiologi e psicolo-bito dello screening di II li-razione con le varie realtàzzando una vera e propriatorio ed ospedale.

GIUSEPPE PETRALIA

rascina e

segn

a st

ampa

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Verso l’apertura dell’UnitàSpinale Unipolare: la cronaca

provvedimento non verrà modificato, vistohe il personale di Catania e Palermo, è co-tituito per oltre il 40% da precari, abilissi-

mi operatori e ricercatori che il mondo ci in-vidia, di fatto cesseranno molte delle atti-vità svolte dall’istituto con un grave rischioper i nostri territori».

contrattazione del Cirl la questionerelativa agli arretrati contrattuali".

A proposito dell’antincendio i fore-stali chiedono che in tempi brevi ven-gano definite le giornate di prosecu-zione e "che i lavoratori in atto licen-ziati vengano assunti in tempi brevi".

OSPEDALE CANNIZZARO

Domani posa della prima pietradelle nuove unità di riabilitazione

Tutto è pronto per l’inizio dei lavori per la realizzazione dell’unità Spina-le e dell’unità operativa di Riabilitazione Generale dell’Azienda Ospeda-liera Cannizzaro. Le nuove strutture sanitarie sorgeranno su un terreno diproprietà dell’ospedale, attiguo alla base dell’Elisoccorso.

Sarà un paraplegico, domani, a posare la prima pietra. La cerimonia ini-zierà alle ore 10,30 al centro congressi dell’ospedale. con una serie di in-terventi che illustreranno le caratteristiche delle nuove strutture e il tipodi assistenza che sarà fornita ai pazienti. Interverranno il direttore gene-rale Giuseppe Giunta, il direttore sanitario Angelo Pellicanò, il direttore del-l’Uo di Neurochirurgia Fausto Ventura, Luigi Biagioni dell’azienda ospe-daliera; Tiziana Redaelli, direttore dell’Unità Spinale dell’Ospedale Niguar-da di Milano e Domenico Trimarchi, dell’Associazione Siciliana Medullo-lesi.

Successivamente la cerimonia continuerà nel cantiere dove sarà posa-ta la prima pietra. L’Unità Spinale,quando entrerà in funzione, avrà in do-tazione 20 posti-letto mentre l’Unità di Riabilitazione Generale ne avrà adisposizione 36. In questa struttura saranno trattati tutti i pazienti medul-lolesi, nonché tutti gli esiti post-operatori o patologici nei soggetti tratta-ti in Neurochirurgia, Urologia, Neurologia, Cardiologia e nei pazienti affet-ti da lesioni all’apparato muscolo-scheletrico.

C

LA SICILIA

CATANIA

VENERDÌ 17 OT TOBRE 2008

32.

Unità spinaleper fermarei viaggidella speranzaSarà inaugurata al Cannizzaro il19 settembre l’Unità Spinale Uni-polare, la prima struttura del SudItalia per la cura e la riabilitazionedi soggetti con lesioni midollari.Venti posti letto e ampi spazi permettere un freno ai viaggi dellasperanza che ogni anno compio-no centinaia di siciliani. PAG. 36

pUtilizzato anche il «barcavelox»

Sanzioni costose da 172 a 344 euro

PAGINA 35

ra reperito i fondi,ativo a settembre

NA 35

FRA UN MESE INAUGURAZIONE AL CANNIZZARO

LA SICILIA

Page 32: Unità Spinale Unipolare

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Unità Spinale Unipolare

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