UNI_locali Pompe Antincendio

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NORMA ITALIANA Pagina I UNI 11292:2008 © UNI Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell’UNI. www.uni.com UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Sannio, 2 20137 Milano, Italia UNI 11292 AGOSTO 2008 Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio Caratteristiche costruttive e funzionali Premises intended for the installation of pumpset for fire fighting systems Functional and constructive requirements La norma specifica i requisiti costruttivi e funzionali minimi da soddisfare nella realizzazione di locali tecnici destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per l’alimentazione idrica di impianti antincendio. TESTO ITALIANO ICS 13.220.10; 91.140 Licenza d'uso concessa al Ministero dell'Interno - Dip. Vigili del Fuoco. E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

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normativa sui locali delle pompe antincendio

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NORMAITALIANA

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© UNI Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documentopuò essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senzail consenso scritto dell’UNI.

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UNIEnte Nazionale Italianodi UnificazioneVia Sannio, 220137 Milano, Italia

UNI 11292

AGOSTO 2008

Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendioCaratteristiche costruttive e funzionali

Premises intended for the installation of pumpset for fire fighting systems Functional and constructive requirements

La norma specifica i requisiti costruttivi e funzionali minimi dasoddisfare nella realizzazione di locali tecnici destinati ad ospitaregruppi di pompaggio per l’alimentazione idrica di impianti antincendio.

TESTO ITALIANO

ICS 13.220.10; 91.140

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Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le partiinteressate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale statodell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’artein evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano diUnificazione, che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni odi aggiornamenti. È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possessodell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti. Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti allenorme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

PREMESSALa presente norma è stata elaborata sotto la competenza dellaCommissione Tecnica UNIProtezione attiva contro gli incendi

La Commissione Centrale Tecnica dell’UNI ha dato la sua approvazioneil 19 giugno 2008.

La presente norma è stata ratificata dal Presidente dell’UNI ed èentrata a far parte del corpo normativo nazionale il 6 agosto 2008.

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INDICE

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1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1

3 TERMINI E DEFINIZIONI 1

4 LOCALI PER UNITÀ DI POMPAGGIO 24.1 Ubicazione .................................................................................................................................................... 24.2 Accesso.......................................................................................................................................................... 3

5 CARATTERISTICHE DEI LOCALI 35.1 Tipologia costruttiva................................................................................................................................. 35.2 Dimensioni minime................................................................................................................................... 35.3 Caratteristiche delle pavimentazioni dei locali .......................................................................... 45.4 Aerazione ...................................................................................................................................................... 4

figura 1 Esempio di locale per unità di pompaggio raffreddata ad aria ...................................................... 5figura 2 Esempio di locale per unità di pompaggio raffreddata con scambiatore acqua-acqua ........ 6

6 CARATTERISTICHE FUNZIONALI 76.1 Generalità...................................................................................................................................................... 76.2 Impianti elettrici .......................................................................................................................................... 76.3 Drenaggi ........................................................................................................................................................ 76.4 Riscaldamento............................................................................................................................................ 86.5 Sistema di scarico dei fumi .................................................................................................................. 86.6 Fissaggio ....................................................................................................................................................... 8

figura 3 Esempi di sistema di fissaggio ................................................................................................................. 96.7 Estintore ...................................................................................................................................................... 10

7 ALIMENTAZIONE DEI MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA 107.1 Generalità................................................................................................................................................... 107.2 Serbatoi ....................................................................................................................................................... 107.3 Sistema di riempimento del serbatoio ........................................................................................ 107.4 Sfiato del serbatoio ............................................................................................................................... 10

APPENDICE A LOCALI ESISTENTI 11(informativa)A.1 Generalità................................................................................................................................................... 11A.2 Modifica sostanziale ............................................................................................................................. 11A.3 Requisiti minimi ....................................................................................................................................... 11

BIBLIOGRAFIA 12

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1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONELa presente norma specifica i requisiti costruttivi e funzionali minimi da soddisfare nellarealizzazione di locali tecnici destinati ad ospitare unità di pompaggio per l’alimentazioneidrica di impianti antincendio (per esempio impianti, idranti, sprinkler, schiuma, ecc.). Leindicazioni contenute nella presente norma integrano le prescrizioni delle normativeapplicabili all’argomento ed in particolare della UNI EN 12845 e UNI 10779.

La presente norma si applica ai locali tecnici di nuova costruzione, realizzati in opera oprefabbricati, siano essi di tipo separato o inseriti nella volumetria di un fabbricato.

La presente norma potrebbe essere applicata ai locali esistenti previo accordo fra le partiinteressate e in caso di modifiche sostanziali del locale e/o dell’unità di pompaggio(vedere appendice A informativa).

2 RIFERIMENTI NORMATIVILa presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute inaltre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo esono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche orevisioni apportate a dette pubblicazioni, valgono unicamente se introdotte nella presentenorma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizionedella pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).

UNI 10779 Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti - Progettazione,installazione ed esercizio

UNI EN 12845 Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a sprinkler -Progettazione, installazione e manutenzione

3 TERMINI E DEFINIZIONIAi fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti.

3.1 intercapedine antincendio ad uso esclusivo1): Vano di distacco con funzione di aerazionee/o scarico di prodotti della combustione di larghezza trasversale non minore di 0,60 m;con funzione di passaggio di persone di larghezza trasversale non minore di 0,90 m.Longitudinalmente è delimitata dai muri perimetrali (con o senza aperture) appartenenti alfabbricato servito e da terrapieno e/o da muri di altro fabbricato, aventi pari resistenza alfuoco.

Superiormente è confinante con "spazio scoperto" ed ha aperture di aerazione disuperficie netta non minore di 60% della superficie in pianta dell’intercapedine.

3.2 larghezza di passaggio utile: Distanza tra interno ringhiera e parete o interno altraringhiera, oppure tra parete e parete2).

3.3 locale fuori terra: Locale il cui piano di calpestio o piano di installazione del gruppo dipompaggio è a quota non minore di quella del piano di riferimento.

3.4 locale interrato: Locale che non rientra nella definizione di cui al punto 3.3.

3.5 locale per le unità di pompaggio: Vano tecnico destinato ad ospitare esclusivamentel’unità di pompaggio e i relativi componenti.

Nota I locali per le unità di pompaggio sono di seguito denominati "locali".

1) Definizione tratta dal Decreto del Ministero dell’Interno 30 novembre 1983 "Termini, definizioni generali e simboli grafici diprevenzione incendi".

2) Definizione tratta dalla UNI 10803:1999, punto 2.3.12.

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3.6 percorso protetto3): Percorso caratterizzato da una adeguata protezione contro gli effettidi un incendio che può svilupparsi nella restante parte dell’edificio. Esso può esserecostituito da un corridoio protetto, da una scala protetta o da una scala esterna.

3.7 piano di riferimento: Piano della strada o piano da cui avviene il naturale deflussodell’acqua meteorica.

3.8 spazio di lavoro: Spazio libero per consentire gli interventi sulle unità di pompaggioattraversato esclusivamente dai collegamenti a servizio dell’unità di pompaggio.

3.9 spazio scoperto4): Spazio a cielo libero o superiormente grigliato avente, anche sedelimitato su tutti i lati, superficie minima in pianta (metri quadrati) non inferiore a quellacalcolata moltiplicando per tre l'altezza in metri della parete più bassa che lo delimita.

3.10 unità di pompaggio: Complesso comprendente una pompa con relativo motore, sistemadi accoppiamento ed eventuale basamento.

4 LOCALI PER UNITÀ DI POMPAGGIO

4.1 UbicazioneI locali devono essere fuori terra o interrati e in ordine di preferenza, di tipo:

- separato (isolato);

- in adiacenza;

- entro l’edificio protetto dall’impianto servito.

L’ubicazione del locale deve essere tale da assicurare, in caso di incendio, il facileaccesso al locale da parte delle squadre di soccorso.

4.1.1 Ubicazione fuori terraCon il pavimento i locali fuori terra devono essere posizionati alla stessa quota del pianodi riferimento e al di sopra di esso per un’altezza non maggiore di 7,5 m.

4.1.2 Ubicazione interrataI locali interrati devono essere posizionati con il pavimento del locale ad una profonditànon maggiore di 7,5 m dal piano di riferimento.

Non è ammessa la realizzazione di locali interrati nelle aree a rischio di inondazione enelle zone comunque esposte al rischio di allagamento in caso di eventi atmosferici gravi,salvo ingegnerizzazione specifica dell’installazione.

3) Definizione tratta dal Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 "Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestionedell’emergenza nei luoghi di lavoro".

4) Definizione corrispondente al Decreto del Ministero dell’Interno 30 novembre 1983 "Termini, definizioni generali e simboligrafici di prevenzione incendi" di seguito riportata integralmentespazio scoperto: Spazio a cielo libero o superiormente grigliato avente, anche se delimitato su tutti i lati, superficieminima in pianta (m2) non inferiore a quella calcolata moltiplicando per tre l'altezza in metri della parete più bassa che lodelimita. La distanza fra le strutture verticali che delimitano lo spazio scoperto deve essere non minore di 3,50 m. Se lepareti delimitanti lo spazio a cielo libero o grigliato hanno strutture che aggettano o rientrano, detto spazio è considerato"scoperto" se sono rispettate le condizioni del precedente comma e se il rapporto fra la sporgenza (o rientranza) e larelativa altezza di impostazione è non maggiore di 1/2. La superficie minima libera deve risultare al netto delle superficiaggettanti. La minima distanza di 3,50 m deve essere computata fra le pareti più vicine in caso di rientranze, fra parete elimite esterno della proiezione dell'aggetto in caso di sporgenze, fra i limiti esterni delle proiezioni di aggetti prospicienti.

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4.2 Accesso

4.2.1 GeneralitàL’accesso al locale deve essere garantito per le persone e per i macchinari e deve essereagevole per le persone anche in caso di funzionamento dell’impianto antincendio,assenza di luce, presenza di neve ove previsto, e comunque in presenza di qualunquefattore che influisca negativamente sull’accessibilità.

L’accesso deve essere segnalato in modo idoneo.

4.2.2 Accesso per gli operatoriL'accesso deve avvenire direttamente da strada scoperta o in alternativa da spazioscoperto o intercapedine antincendio ad uso esclusivo di larghezza non minore di 0,9 m,purché accessibili direttamente da strada, eventualmente con percorso protetto aventeresistenza al fuoco almeno pari alla durata dell’alimentazione e privo di materialicombustibili.

L’accesso al locale deve avvenire esclusivamente a mezzo di varchi verticali e dieventuali scale.

Le porte dei locali devono essere di altezza minima di 2 m e larghezza minima 0,80 m edessere realizzate in materiale incombustibile.

La larghezza minima di passaggio utile per le scale rettilinee deve essere uguale a0,80 m, e per le scale a chiocciola a 0,90 m. L’altezza minima del passaggio sotto solettae del passo della scala non deve essere minore di 2,00 m. Esse devono comunqueessere conformi alla legislazione vigente.

Non sono ammessi altri tipi di scale, quali per esempio di tipo verticale, di tipo a pioli oremovibili.

4.2.3 Accesso per le macchine

Per tutti i locali deve essere sempre garantita la possibilità di agevoleinserimento/estrazione dell’unità di pompaggio o dei suoi componenti fondamentali (peresempio pompa, motore, quadro elettrico e serbatoio, ecc).

5 CARATTERISTICHE DEI LOCALI

5.1 Tipologia costruttivaI locali devono essere in conformità alla UNI EN 12845.

I locali devono essere realizzati con materiali incombustibili, inclusi quelli di tipoprefabbricato. È ammessa la presenza di materiali combustibili solo all’interno di elementicostruttivi in muratura o cemento.

Al fine di migliorare la luminosità dell’ambiente le pareti interne devono essere di colorechiaro, preferibilmente bianco.

5.2 Dimensioni minime

5.2.1 GeneralitàLe dimensioni minime dei locali devono essere tali da consentire sia gli interventi dimanutenzione ordinaria sia eventuali interventi di manutenzione straordinariaassicurando condizioni di sicurezza per il personale.

5.2.2 Dimensioni dei localiL’altezza del locale, misurata dall’intradosso del solaio al piano di calpestio, deve esserenon minore di 2,4 m. Questa altezza deve essere garantita nello spazio di lavoro e lungoil percorso per raggiungerlo.

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È ammessa la presenza di strutture che, localmente, riducono l’altezza di cui sopra ad unminimo di 2,00 m.

Le dimensioni minime dello spazio di lavoro devono essere uguali o maggiori di 0,80 m sualmeno tre lati in pianta di ciascuna unità di pompaggio (misura presa nel punto dimassimo ingombro).

In caso di installazione di gruppi di pompaggio preassemblati, costituiti da due o più unitàdi pompaggio, le dimensioni minime dello spazio di lavoro devono essere garantite suiquattro lati in pianta.

È ammessa la presenza di strutture che, localmente, riducono la larghezza di cui sopra adun minimo di 0,60 m.

Nell’installazione devono essere comunque rispettate le dimensioni degli spazi di lavorospecificate dal produttore delle unità di pompaggio o del gruppo di pompaggiopreassemblato.

Per le unità di pompaggio inserite all’interno di container, cabinati, ecc, …, lo spazio dilavoro può essere conteggiato sommando lo spazio che si rende disponibile all’esternodel locale prefabbricato qualora le sue pareti siano facilmente apribili.

I quadri e gli altri dispositivi di controllo e comando devono essere posizionati in modo daconsentire al personale di operare senza essere esposto alle intemperie.

5.3 Caratteristiche delle pavimentazioni dei localiIl pavimento deve essere piano, uniforme, antiscivolo ed avere pendenza verso il punto didrenaggio al fine di evitare ristagni di acqua nel locale. Nel caso di utilizzo di piano dicalpestio realizzato con grigliati, questi devono essere:

- sopraelevati,

- di maglia tale da impedire il passaggio di piccoli oggetti.

5.4 Aerazione

5.4.1 Generalità

I locali devono essere aerati naturalmente con aperture permanenti, senza serramenti, disuperficie non minore di 1/100 della superficie in pianta del locale, con un minimo di0,1 m2, che aprono direttamente su spazio scoperto o intercapedine antincendio.

Tutte le aperture di aerazione devono essere dotate di griglie protettive.

Le aperture possono essere corredate di serrande ad apertura automatica normalmentechiuse o a gravità.

5.4.2 Locali che ospitano motori diesel

5.4.2.1 Tipologia

Possono essere installati motori diesel sia con raffreddamento ad aria diretta che a liquidocon radiatore o con scambiatore di calore.

Per motori diesel di potenza complessiva maggiore di 40 kW, installati nei locali interratinon è ammesso il raffreddamento ad aria diretta.

Per potenza complessiva si intende la somma delle potenze dei motori Diesel presenti nellocale.

5.4.2.2 Raffreddamento del motore diesel

5.4.2.2.1 Motori diesel raffreddati ad aria diretta o a liquido con radiatore

Qualora nel locale siano installati motori diesel con raffreddamento ad aria diretta o aliquido con radiatore, dovrà essere previsto per ciascun motore diesel una condotta per ilconvogliamento dell’aria all’esterno del locale pompe, tale da assicurare lo smaltimentodel calore prodotto dal motore.

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L’apertura e la condotta di ventilazione per espulsione dell’aria calda, deve esserealmeno di sezione netta pari una volta e mezzo la sezione di scarico del dispositivo diraffreddamento (per esempio radiatore) o dimensionate a mezzo di calcolo analitico.

L’immissione di aria nel locale, deve essere invece garantita da un’altra apertura diaerazione, realizzata nella parte alta del locale su parete contrapposta, a quella diespulsione dell’aria.

Le aperture per l’immissione dell’aria devono essere almeno di sezione netta pari a duevolte la sezione del dispositivo di raffreddamento (per esempio radiatore).

Durante il funzionamento di estrazione dell’aria, la massima depressione ammissibile nellocale a porte chiuse non deve essere maggiore di 20 Pa.

Nota Le indicazioni sono riferite ad una differenza di temperatura dell’aria di ingresso e di uscita nel locale di 15 °C.

Dove sussistano condizioni ambientali particolarmente gravose ai fini di una correttaaerazione, occorre procedere con verifica analitica.

figura 1 Esempio di locale per unità di pompaggio raffreddata ad ariaLegenda

1 Griglia immissione aria

2 Serrande (eventuali)

3 Griglia espulsione aria

5.4.2.2.2 Motori diesel raffreddati a liquido con scambiatore di calore

Qualora nel locale siano installati motori diesel con raffreddamento a liquido a mezzo discambiatore di calore acqua-acqua, al fine di dissipare il calore irradiato nel locale dalmotore diesel, devono essere previste due aperture per l’aerazione naturale su pareticontrapposte, la prima in basso per l’immissione dell’aria e la seconda in alto perl’espulsione dell’aria, ciascuna di superficie netta non minore di

S = 0,002 Pdove:

S è la superficie netta dell’apertura in m2;

P è la potenza installata in kW.

Dove "S " in ogni caso non deve essere minore di 0,15 m2.

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Nel caso in cui non sia possibile rispettare questo tipo di installazione, deve essereprevisto un sistema di estrazione forzata, garantito anche in assenza di alimentazione darete elettrica per il tempo di funzionamento previsto per il sistema antincendio, e il cuiavvio sia contemporaneo o preventivo all’avviamento del motore, considerando unaportata di aria non minore di:

Q = 50 Pdove:

Q è la portata di aria da estrarre in m3/h;

P è la potenza installata in kW.

L’apertura per l’immissione dell’aria deve avere una superficie netta non minore di 0,15 m2.

Durante il funzionamento di estrazione dell’aria, la massima depressione ammissibile nellocale a porte chiuse non deve essere maggiore di 20 Pa.

Nota Le indicazioni sono riferite ad una differenza di temperatura dell’aria di ingresso e di uscita nel locale di 15 °C.

Dove sussistano condizioni ambientali particolarmente gravose ai fini di una correttaaerazione, occorre procedere con verifica analitica.

Per il conteggio della superficie dell’apertura dell’ingresso dell’aria, può essere utilizzataanche la superficie prevista al punto 5.4.1.

figura 2 Esempio di locale per unità di pompaggio raffreddata con scambiatore acqua-acquaLegenda

1 Griglia immissione aria

2 Serranda (eventuale)3 Griglia espulsione aria

5.4.2.2.3 Motori diesel raffreddati ad aria diretta, di potenza minore di 40 kWPer i motori diesel raffreddati ad aria diretta, minori di 40 kW, deve essere previsto unsistema di estrazione forzata, garantito anche in assenza di alimentazione da reteelettrica per il tempo di funzionamento previsto per il sistema antincendio, e il cui avvio siacontemporaneo o preventivo all’avviamento del motore diesel, considerando una portatadi aria non minore di:

Q = 100 Pdove:

Q è la portata di aria da estrarre in m3/h;

P è la potenza installata in kW.

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L’apertura per l’immissione dell’aria deve avere una superficie netta non minore di 0,15 m2.

Durante il funzionamento di estrazione dell’aria, la massima depressione ammissibile nellocale a porte chiuse non deve essere maggiore di 20 Pa.

Nota Le indicazioni sono riferite ad una differenza di temperatura dell’aria di ingresso e di uscita nel locale di 15 °C.

Dove sussistano condizioni ambientali particolarmente gravose ai fini di una correttaaerazione, occorre procedere con verifica analitica.

6 CARATTERISTICHE FUNZIONALI

6.1 GeneralitàI locali devono presentare caratteristiche tali da consentire sia la gestione delle unità dipompaggio durante la fase di funzionamento dell’impianto antincendio sia la loromanutenzione.

6.2 Impianti elettriciL’impianto elettrico e le relative apparecchiature a servizio del locale devono essererealizzati e costruiti a regola d’arte in conformità alle legislazioni vigenti in materia perquanto riguarda tutte le parti dell’impianto e delle relative messe a terra.

6.2.1 Impianto di illuminazione

Deve essere previsto un sistema di illuminazione normale di 200 lux che garantisca,anche in assenza di alimentazione di rete, almeno 25 lux per il tempo necessario alleverifiche sull’unità di pompaggio in caso di incendio e comunque per almeno 60 min.

6.2.2 Alimentazione elettrica di servizioDeve essere resa disponibile, nel locale almeno una presa di corrente monofase aventealimentazione distinta da quella dei quadri elettrici delle unità di pompaggio.

6.3 Drenaggi

6.3.1 GeneralitàIl locale deve essere dotato di un sistema di drenaggio adeguato allo smaltimento deglieventuali scarichi d’acqua.

Tutti gli scarichi di acqua (provenienti dalle unità di pompaggio e non) devono essereportati all’esterno del locale.

I pozzetti di drenaggio, ove previsti, devono essere realizzati in modo da minimizzare ilristagno d’acqua.

Il sistema di drenaggio deve impedire il riflusso e garantire la fuoriuscita dell’acqua anchein caso di gelo.

6.3.2 Locali interratiI locali devono essere collegati alla rete fognaria del sito dove sono inseriti, con uncollegamento a gravità adeguato allo scarico di una perdita d’acqua di almeno 20 m3/h.

Ove ciò non fosse possibile devono essere previste pompe di drenaggio ad avviamentoautomatico, atte a scaricare all’esterno del locale, una portata non minore di 5% dellaportata massima dell’unità di pompaggio con un minimo di 10 m3/h. Le pompe devonoessere almeno in numero di 2, una di riserva all’altra, e si deve prevedere, per almeno unadi esse, un’alimentazione di emergenza atta a garantirne il funzionamento anche inassenza di alimentazione elettrica di rete per almeno 30 min. L’efficienza delle pompe didrenaggio deve essere sorvegliata mediante segnalazione di "anomalia pompe didrenaggio" e "funzionamento delle pompe di drenaggio", rimandata ad un luogopresidiato.

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I locali devono essere dotati di sistema di rivelazione ed allarme per presenza di acqua apavimento da rinviare in luogo costantemente presidiato eventualmente cumulato ad altrisegnali di anomalia.

6.4 RiscaldamentoI locali devono essere dotati di impianto di riscaldamento in grado di evitare il gelo delletubazioni antincendio e delle parti installate nel locale e in grado di mantenere condizionidi temperatura e di umidità soddisfacenti in tutte le stagioni.

In particolare per la temperatura si devono seguire le indicazioni della UNI EN 12845 e sideve prevedere un sistema adeguato per evitare condizioni di umidità maggiori dell’80%.Il mantenimento di una temperatura interna di almeno 15 °C è considerato sufficiente alimitare la presenza di umidità relativa troppo elevata.

6.5 Sistema di scarico dei fumiNel caso siano installati motori a combustione interna si deve prevedere l’uscita dei fumidi scarico mediante apposita marmitta installata all’interno o all’esterno del locale(soluzione meno preferibile) per ogni singolo motore.

La tubazione di scarico deve essere dotata di collegamento flessibile al motore, perassorbire eventuali vibrazioni e compensare dilatazioni termiche, e deve essere inoltreisolata termicamente al fine di non irradiare calore all’interno del locale e proteggere lepersone contro il contatto accidentale.

La tubazione dei gas combusti deve essere sistemata in modo da scaricare direttamente,o tramite camino, in atmosfera.

L’estremità della tubazione di scarico deve essere distanziata in tutte le direzioni ad unadistanza uguale o maggiore di 1,50 m da finestre, porte o aperture praticabili, percorsi ditransito o prese d’aria di ventilazione.

La fuoriuscita dei gas deve essere realizzata in modo tale da non investire persone o cose(si raccomanda l’installazione ad almeno 2,40 m dal piano di riferimento).

I terminali delle tubazioni dei gas di scarico devono essere opportunamente protetti daglieventi atmosferici e dotati di griglia di protezione.

Negli attraversamenti di pareti o solai la tubazione di scarico dei gas combusti deveessere opportunamente isolata.

6.6 FissaggioAl fine di evitare la trasmissione delle vibrazioni alle strutture, l’unità di pompaggio deveessere idoneamente ancorata o cementata a terra (vedere figura 3). Il fissaggio devegarantire la tenuta nel tempo ed avere caratteristiche meccaniche tali da sopportare lavibrazione dell’impianto durante il suo funzionamento. Non sono generalmente ammessii tasselli antivibranti per fissare a terra i basamenti delle pompe, a meno di specificaingegnerizzazione.

Devono essere attentamente valutati i sistemi di fissaggio in territori con caratteristichesismiche.

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figura 3 Esempi di sistema di fissaggioLegenda

1 Bullone di fondazione2 Camicia

Dimensioni in millimetri

a)

b)Devono inoltre essere evitati i carichi sulle flange delle pompe mediante l’installazione diidonei sostegni.

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6.7 Estintore5)

Deve essere installato un estintore di classe di spegnimento almeno 34A144 BC. Inpresenza di impianti con potenze elettriche complessive installate maggiori di 40 kW deveessere previsto anche un estintore a CO2 di classe di spegnimento minima di 113BC.

7 ALIMENTAZIONE DEI MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA

7.1 GeneralitàLe seguenti prescrizioni si applicano ai serbatoi di alimentazione delle unità di pompaggioazionati da motori a combustione interna.

I serbatoi devono essere saldamente ancorati, in relazione alla tipologia di impianto, einstallati in modo da non essere accidentalmente danneggiati.

7.2 SerbatoiIl serbatoio del combustibile di alimentazione dei motori deve essere realizzato in mododa evitare la fuoriuscita di combustibile; ciò vale soprattutto per le stazioni di pompaggioubicate direttamente al di sopra della riserva idrica al cui servizio sono collegati, oqualunque altro flusso d’acqua che potrebbe essere inquinato per la presenza delcombustibile.

Si considera accettabile l’uso di un serbatoio a doppia parete, di un serbatoio dotato dibacino di raccolta di eventuali spargimenti di capacità uguale al 100% della capacitàgeometrica del serbatoio o altre soluzioni equivalenti.

È consentita l’installazione del serbatoio sia all’interno sia all’esterno del locale che ospital’unità di pompaggio e comunque nel rispetto della legislazione vigente.

7.3 Sistema di riempimento del serbatoioQualora il punto di rifornimento fissato sul serbatoio sia ad una altezza maggiore di1,50 m si deve prevedere un sistema di riempimento fisso con pompa di trasferimento,convogliato all’esterno del locale. Il sistema di riempimento fisso è comunque obbligatorioper serbatoi di capacità maggiore di 50 l.

In caso di presenza di sistema di riempimento automatico, deve essere previsto undispositivo in grado di interrompere il caricamento del serbatoio quando viene raggiunta lacapacità necessaria a garantire l’autonomia di funzionamento richiesta.

7.4 Sfiato del serbatoioIl tubo di sfiato del serbatoio deve essere portato all’esterno, in atmosfera e deve sfociarea quota non minore di 2,50 m dal piano di riferimento esterno ed a distanza non minore di1,5 m da finestre e porte.

5) La classe di spegnimento è definita dalla UNI EN 3-7.

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APPENDICE A LOCALI ESISTENTI(informativa)

A.1 GeneralitàLa presente appendice della norma può essere applicata, ai locali esistenti, e previoaccordo fra le parti interessate in caso di "modifica sostanziale" del locale e/o delle unitàdi pompaggio.

A.2 Modifica sostanzialeViene considerata una "modifica sostanziale" una delle seguenti attività:

- manutenzione ordinaria o straordinaria che comporti variazione della superficie e/odel volume del locale;

- sostituzione dell’unità di pompaggio con una di analoga alimentazione (endotermicoo elettrico) con un aumento della potenza installata della pompa maggiore del 15%;

- sostituzione di una o più unità di pompaggio con una di differente alimentazione (peresempio da elettrico a endotermico);

- aumento del numero di unità di pompaggio.

A.3 Requisiti minimiIn caso di modifica sostanziale del locale deve essere rispettato per quanto possibile,quanto indicato nei punti 4.1, 5.1. 6 e 7.

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BIBLIOGRAFIADecreto Ministeriale 10 marzo 1998 "Criteri generali di sicurezza antincendio e per lagestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro"

Decreto Ministero dell’Interno 30 novembre 1983 "Termini, definizioni generali e simboligrafici di prevenzione incendi

UNI 10803 Scale prefabbricate - Terminologia e classificazione

UNI 10804 Scale prefabbricate - Rampe di scale a giorno - Dimensioni eprestazioni meccaniche

UNI EN 3-7 Estintori d'incendio portatili - Parte 7: Caratteristiche, requisiti diprestazione e metodi di prova

CEN/TS 14972:2008 Fixed firefighting systems - Watermist systems - Design andinstallation

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