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ANNO 35° - NUMERO 4/2014 VIVERE LA PARROCCHIA L’esperienza dei Ministri straordinari della Comunione LA FINESTRA SUL MONDO Incontro parrocchiale delle famiglie del 26 ottobre 2014 pagina 4 pagina 6 e 7 Periodico trimestrale della Parrocchia di Mirandola iscritto nel registro dei giornali del Tribunale di Modena al n. 641 del 31-1-80 Una stella sulla famiglia Q uando Gesù venne al mondo in Betlemme “non c’era posto per loro nell’albergo” (Lc. 27). Poi un posto si trovò. E sul luogo dov’era quella famiglia addirittura una stella con il suo sorriso condusse i magi a “una gioia grande assai” (Mt. 2, 10). Sembra la parabola della famiglia del nostro tempo, che fatica a trovare una collocazione nella quale realizzare una vita piena e ricca di gioia. Tuttavia come la Provvidenza, rappresentata dalla stella, vegliava allora dall’alto, così anche oggi la luce del Vangelo può illuminare la famiglia e i suoi problemi. Hanno guardato a questa luce, come magi sapienti, i vescovi riuniti in sinodo con papa Francesco. C’è ancora qualche intoppo, ma il cammino continuerà in una tappa che di nuovo coinvolgerà il popolo di Dio e in seguito di nuovo il Sinodo nell’Ottobre 2015. Sono stati raggiunti risultati importanti condensati in 62 proposizioni (www.vatican.va/sinodo) che così considerano tutti i problemi. Partono da un ascolto di ciò che accade, si soffermano sul lieto annuncio di Cristo sulla famiglia, per proporre infine linee d’azione per il contributo che deve dare la Chiesa. Per quest’ultima parte è stata raggiunta la maggioranza qualificata dei due terzi dei partecipanti (non meno di 120 su 180), eccetto per i punti più complessi (l’accesso ai sacramenti dei divorziati risposati e l’attenzione pastorale verso le persone con orientamento omosessuale). Su questi due temi è stata raggiunta la maggioranza rispettivamente di 104 e 118 voti (su 180). Come è stato nel Concilio, anche qui non si procede per maggioranza e opposizione, ma per un consenso il più ampio possibile, che si può raggiungere con una maggiore comprensione della verità proposta da Cristo e un amore sempre più grande verso il prossimo. Così conclude il documento del sinodo: “Il cammino collegiale dei vescovi e il coinvolgimento dell’intero popolo di Dio sotto l’azione dello Spirito Santo, guardando al modello della Santa Famiglia, potranno guidarci a trovare vie di verità e di misericordia per tutti”. Con l’incontro parrocchiale sulla famiglia di ottobre (vedi interno) anche noi ci siamo sentiti coinvolti. Informazione, partecipazione, sguardo positivo e fiducioso sulla realtà, che hanno caratterizzato il sinodo, sono una traccia anche per noi. Vorremmo che le famiglie nella nostra parrocchia si sentissero non una somma di individui, ma come una piccola comunità solidale. Abbiamo voluto mettere un simbolo-appello all’ingresso della nuova aula di S. Maria Maddalena, collocandovi le statue di Maria e Giuseppe con in mezzo il ragazzo Gesù. Abbiamo fiducia. Al di sopra dei nostri problemi abbiamo una stella che ci guida: è il Vangelo di Gesù, “Gloria a Dio e pace per gli uomini che egli ama “ (Lc. 2, 14). Buon Natale. Don Carlo LA FINESTRA SUL MONDO Vivere nei MAP. Nei quartieri post- terremoto ancora 524 persone pagina 8 e 9

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ANNO 35° - NUMERO 4/2014

VIVERE LA PARROCCHIAL’esperienza dei Ministri straordinari della Comunione

LA FINESTRA SUL MONDOIncontro parrocchiale delle famigliedel 26 ottobre 2014

pagina 4 pagina 6 e 7

Periodico trimestrale della Parrocchia di Mirandola iscritto nel registro dei giornali del Tribunale di Modena al n. 641 del 31-1-80

Una stella sulla famiglia

Quando Gesù venne al mondo in Betlemme “non c’era posto per loro nell’albergo” (Lc. 27). Poi un posto si trovò. E sul luogo dov’era quella famiglia addirittura una stella con il suo sorriso condusse i magi a “una gioia grande assai”

(Mt. 2, 10). Sembra la parabola della famiglia del nostro tempo, che fatica a trovare una collocazione nella quale realizzare una vita piena e ricca di gioia.Tuttavia come la Provvidenza, rappresentata dalla stella, vegliava allora dall’alto, così anche oggi la luce del Vangelo può illuminare la famiglia e i suoi problemi. Hanno guardato a questa luce, come magi sapienti, i vescovi riuniti in sinodo con papa Francesco.C’è ancora qualche intoppo, ma il cammino continuerà in una tappa che di nuovo coinvolgerà il popolo di Dio e in seguito di nuovo il Sinodo nell’Ottobre 2015.Sono stati raggiunti risultati importanti condensati in 62 proposizioni (www.vatican.va/sinodo) che così considerano tutti i problemi. Partono da un ascolto di ciò che accade, si soffermano sul lieto annuncio di Cristo sulla famiglia, per proporre infine linee d’azione per il contributo che deve dare la Chiesa. Per quest’ultima parte è stata raggiunta la maggioranza qualificata dei due terzi dei partecipanti (non meno di 120 su 180), eccetto per i punti più complessi (l’accesso ai sacramenti dei divorziati risposati e l’attenzione pastorale verso le persone con orientamento omosessuale). Su questi due temi è stata raggiunta la maggioranza rispettivamente di 104 e 118 voti (su 180). Come è stato nel Concilio, anche qui non si procede per maggioranza e opposizione, ma per un consenso il più ampio possibile, che si può raggiungere con una maggiore comprensione della verità proposta da Cristo e un amore sempre più grande verso il prossimo. Così conclude il documento del sinodo: “Il cammino collegiale dei vescovi e il coinvolgimento dell’intero popolo di Dio sotto l’azione dello Spirito Santo, guardando al modello della Santa Famiglia, potranno guidarci a trovare vie di verità e di misericordia per tutti”.Con l’incontro parrocchiale sulla famiglia di ottobre (vedi interno) anche noi ci siamo sentiti coinvolti. Informazione, partecipazione, sguardo positivo e fiducioso sulla realtà, che hanno caratterizzato il sinodo, sono una traccia anche per noi. Vorremmo che le famiglie nella nostra parrocchia si sentissero non una somma di individui, ma come una piccola comunità solidale. Abbiamo voluto mettere un simbolo-appello all’ingresso della nuova aula di S. Maria Maddalena, collocandovi le statue di Maria e Giuseppe con in mezzo il ragazzo Gesù. Abbiamo fiducia. Al di sopra dei nostri problemi abbiamo una stella che ci guida: è il Vangelo di Gesù, “Gloria a Dio e pace per gli uomini che egli ama “ (Lc. 2, 14). Buon Natale. Don Carlo

LA FINESTRA SUL MONDOVivere nei MAP. Nei quartieri post-terremoto ancora 524 persone

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vivere la parrocchia La Finestra - 4/2014

Calendario parrocchialeDicembre 2014Domeniche 7-16-21 ore 9.00 e 10.30 S. Messa con i fanciulli in Avvento (via Posta)Martedì 16 ore 20.30 Serata di Natale per i fanciulli del catechismo e genitori (via Posta)Mercoledì 17 ore 8.30 e 18.30 Inizio Novena di Natale con messa (Aula S. Maria Maddalena)Giovedì 18 ore 20.30 Recita di Natale dell’ACR (circolo Anspi Poggio Rusco)Lunedì 22 ore 20.00 Recita di Natale della Scuola materna Don Riccardo Adani (PalaSport)Mercoledì 24 ore 24.00 Messa di Mezzanotte (pallone via Posta)Giovedì 25 SANTO NATALEVenerdì 26 ore 18.00 Concerto inaugurazione organo positivo restaurato (Aula S. Maria Maddalena)Mercoledì 31 ore 18.30 Messa del Te Deum (Aula S. Maria Maddalena)Mercoledì 31 ore 21.00 Attesa del Nuovo Anno (Bar Oratorio)

Gennaio 2015Martedì 6 ore 10.30 Presepe vivente (via Posta)Domenica 18-25 Settimana di preghiera per l’unità dei cristianiLunedì 26 ore 18.30 Messa di Suor Angela Merici patrona delle suore (Aula S. Maria Maddalena)

Febbraio 2015Domenica 1 ore 9.00 Preparazione familiare alla Cresima (via Posta)Domenica 8-15 ore 9.00 e 11.00 1°-2°-3°-4° turno di Cresime (pallone Via Posta)Giovedì 12 ore 15.30 Carnevale dei fanciulli (pallone via Posta)Sabato 14 ore 20.00 Carnevale degli adulti (bar Oratorio)Mercoledì 18 ore 16.30 Celebrazione rito delle ceneri per i fanciulli del catechismo (via Posta)Mercoledì 18 ore 18.30 Celebrazione rito delle ceneri per adulti (via Posta)Mercoledì 18 ore 21.00 Lectio divina per i giovani della Zona PastoraleDomenica 22 ore 9.00 Preparazione familiare alla Prima Confessione (via Posta)Domenica 22 ore 9.00 e 10.30 S. Messa con i fanciulli (via Posta)

Marzo 2015Domenica 1-8-15-22 ore 9.00 e 10.30 S. Messa con i fanciulli (via Posta)Domenica 01 ore 15-00 e 16.30 Prima Confessione dei fanciulli del catechismo (via Posta)Lunedì 9-sabato14 Settimana del Crocifisso (Aula S. Maria Maddalena)Lunedì 9 Inizio Centri di ascolto della QuaresimaSabato 28 ore 19.00 Penitenziale giovani e giovanissimi, Palma d’Oro (Carpi)Domenica 29 ore 10.00 Processione delle Palme

Aprile 2015Mercoledì 01 ore 21.00 Messa Crismale (Carpi)Giovedì 02 ore 15.00 Messa in Coena Domini per fanciulli del catechismo (via Posta)Giovedì 02 ore 18.30 Messa in Coena Domini per gli adulti (via Posta)Venerdì 03 ore 18.30 Processione del CrocifissoVenerdì 03 ore 20.00 Adorazione ministri straordinari della ComunioneSabato 04 ore 21.00 VEGLIA PASQUALE (via Posta)Domenica 05 SANTA PASQUA

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vivere la parrocchia 3

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Freon Paulette RaymondeSmerieri TizianaBrancolini PiaMasi AldaPrandini CredoMalavasi Spartaco

Belardi EmilioArtioli VanesBregola BrunoPini AlbertinaGhelfi RosinaBartolotta Antonino

Bottaro GiorgioTioli GiovanniMolinari AdrianaManca Maria LuciaPaltrinieri GiacominoIncerti Giancarlo

Vecchi GiulioMorselli LuigiBorselli NoemiAmodei Maria

Battesimi Si sono uniti in matrimonio

Hanno compiuto il cammino

Levratti Antonio & Marchetti Chiara

Battesimi

19 Ottobre 2014

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4 La Finestra - 4/2014

Tra le mani il Dono dei doni

D urante le messe festive è consuetudine che, oltre a sacerdoti e diaconi, alcuni laici distribuiscano la Comunione. Sono i Ministri straordinari della

Comunione, donne e uomini che possono aiutare il celebrante nel caso in cui vi siano molte persone da comunicare e la celebrazione, senza questo aiuto, si protrarrebbe più del necessario. Inoltre le figure dei Ministri straordinari sono molto importanti per dare la Comunione ai malati o agli anziani che non possono partecipare alla Messa: portano l’Eucarestia a domicilio, in ospedale o in casa protetta, dopo averla ricevuta dal celebrante nella Messa. I Ministri straordinari della Comunione sono laici che hanno risposto a una chiamata rivolta loro dal Parroco. Questo infatti è un ministero che non si cerca né si chiede, ma lo si accoglie accettando l’invito a collaborare per servire al meglio la comunità dei fedeli che si accostano all’Eucarestia. In seguito si riceve il mandato dalle mani del Vescovo in cattedrale o del Parroco durante una celebrazione liturgica appropriata. Successivamente sono previsti momenti comunitari di preghiera e di formazione che sostengono i Ministri in questa singolare esperienza.Il vescovo Mons. Francesco Cavina ha stabilito di recente, in materia di Ministri straordinari della Comunione, alcune norme ed indicazioni. Esse hanno lo scopo primario di aiutare tutti i fedeli a cogliere il significato ecclesiale di questo servizio di collaborazione dei laici con i presbiteri nella missione della Chiesa, ma anche quello di rendere le prassi all’interno del territorio della Diocesi maggiormente omogenee. Tra i 43 Ministri presenti nella comunità parrocchiale di Mirandola, Piero Pranzo e Carla Morselli raccontano la loro esperienza.

Carla, come si diventa ministri della Comunione?Un giorno, uscendo dalla santa Messa, don Carlo mi ha chiesto se me la sentivo di diventare Ministro straordinario della Comunione. In quel momento mi sono sentita confusa, perché pensavo di non essere preparata per un compito così importante, ma poi ho accettato sperando, con l’aiuto del Signore, di riuscire a svolgere il mio servizio nel modo migliore.

In quali momenti della vita parrocchiale e in quali luoghi è richiesto il tuo servizio?Ogni domenica porto l’Eucarestia a qualche persona che non può uscire di casa e, quando serve, in ospedale.

Cosa provi nel portare Gesù alle persone ammalate?Quando esco dalla santa Messa accompagnata dal Signore sento una grande emozione, tanto grande da non saperla descrivere.

Piero, com’è iniziata la tua esperienza di Ministro della Comunione?Una mattina il nostro parroco don Carlo, incontrandomi in

canonica, mi chiamò e mi chiese se fossi stato disponibile a fare il Ministro straordinario della Comunione. Di primo acchito rimasi stupito. Poi, nel farlo, è stata sempre e continua ad essere per me un’emozione fortissima, umanamente inspiegabile, commossa, profonda e grata. Hai nelle mani un piccolo contenitore, dentro al quale però non hai pezzetti di pane, ma addirittura il Signore, vivo, intero, presente. Impossibile restare indifferenti, impossibile sentirsi adeguati.

Come si svolge il rito della Comunione nelle case?Noi Ministri veniamo forniti di una piccola guida contenente le devozioni e le orazioni che devono accompagnare la Comunione: sono soltanto un “minimo”, ma molto utile per non dimenticare cose importanti. Ho sempre avuto cura di soffermarmi, assieme al comunicando ed ai presenti, sulla Parola di Dio di cui è prevista la lettura, cercando di commentarla anche sulla scorta delle omelie udite alla Messa.

Con quali espressioni ritiene utile accompagnare il gesto della Comunione ai singoli fedeli?Porgendo il Corpo del Signore a me piacerebbe poter sempre accompagnare affettuosamente con una carezza ed uno sguardo di tenerezza quelle mani che si tendono verso di Lui. Così come mi piacerebbe ancora accompagnare tale gesto con l’esortazione che ci veniva rivolta da ragazzi: “Corpus Domini nostri Iesu Christi custodiat animam tuam in vitam aeternam. Amen” (“Il corpo del Signore nostro Gesù Cristo custodisca l’anima tua nella vita eterna. Così sia”). A cura di Marisa Ghizzoni Braghiroli

L’esperienza di due Ministri straordinari della Comunione

vivere la parrocchia

Perché la Finestra resti apertaLa Finestra vive e rimane aperta grazie alla generosità dei lettori. Vi chiediamo di mantenere al sostentamento del nostro periodico parrocchiale che - lo ricordiamo - arriva gratuitamente nelle case di tutti quattro volte l’anno - attraverso una donazione di almeno 20 euro, che sarà possibile realizzare attraverso il bollettino qui allegato o recandosi in segreteria parrocchiale in via Don Minzoni.

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5vivere la parrocchia

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Riceviamo dalla fam. del dott. Giulio Vecchi: hai sempre vissuto prendendo la vita con leggerezza e con ironia sdrammatizzando ogni situazione. Eppure hai seguito una filosofia di vita basata sull’onestà e la coerenza sia nei rapporti con la famiglia sia nel tuo delicato lavoro sempre a contatto con la sofferenza del prossimo al quale non hai risparmiato l’aiuto oltre lo stretto dovere dedicando anche molto tempo al volontariato. Quante persone ti devono la vita perché hai convinto le loro mamme a fare questa scelta. Addirittura ti sei fatto promotore di novità finalizzate a migliorare la qualità di vita del paziente introducendo una terapia antalgica poco praticata allora, ma fortemente innovativa. Ti vogliamo ricordare per quello che hai dato alla tua famiglia e a tutte le persone che hai avvicinato.Scusaci, caro Giulio, se, incuranti della tua riservatezza, abbiamo parlato di te.

I gruppi Masci dal Papa

F are strada nella famiglia, nel Creato e nella città”. Questi i motivi centrali del discorso del Papa, all’udienza di sabato 8 novembre, del Masci nel 60° anniversario

della sua fondazione. Eravamo in settemila, nella Sala Nervi, tra adulti scout e famigliari, a far festa, cantando e agitando festoni colorati, per dimostrare al Papa tutto il calore e la gioia di trovarsi lì con Lui.L’ingresso alla sala era iniziato alle 9 del mattino e nell’attesa del suo apparire, stabilito mezzogiorno, si sono succeduti sul palco vari adulti scout che hanno raccontato le loro esperienze.Tra essi padre Lombardi, portavoce del Vaticano e scout dal 1954, cui è seguita una coppia Masci che ha adottato bambini sfortunati e diseredati. Un’altra coppia, cui era morto il figlio, ha realizzato un’opera filantropica in Africa.Tra una testimonianza e l’altra il Coro Agesci di Torino ha cantato vecchi e intramontabili canti scout. A mezzogiorno Papa Francesco è entrato nella sala delle udienza ed ha impegnato vari minuti per raggiungere il palco, dato che si è trovato una selva di mani anelanti ad una sua stretta. Dopo il saluto di benvenuto da parte della segreteria nazionale Masci, Sonia Mondin, e dell’assistente nazionale don Guido, il Papa ci ha rivolto un fraterno discorso imperniato sulla famiglia, cellula indispensabile della società, sul Creato, casa comune da amare e rispettare, e sulla città, come ambiente nel quale adoperarsi per un cristianesimo aperto al prossimo. Quindi il festoso commiato. L’udienza ci ha fornito l’occasione di

incontrare diverse comunità con le quali da tempo abbiamo stretto rapporti di amicizia: Carpi, Noceto, Sammartini… e ci siamo sentiti tutti accomunati dalla stessa fratellanza in Gesù.A questa udienza straordinaria il Masci di Mirandola ha partecipato con entrambe le sue due comunità San Michele san Francesco. Noi del San Michele siamo partiti il giorno prima per aver tempo e respiro e ne siamo ripartiti la domenica, così da approfittare della trasferta romana per visitare una mostra dell’artista Escher al chiostro del Bramante, una mostra del pittore Memling alle scuderie del Quirinale ed effettuare la visita domenicale al Palazzo del Quirinale.Dunque tre giorni pieni, tante emozioni ed una grande dimostrazione di unità nel 60° di fondazione del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani.

In udienza a Roma nel 60° anniversario della fondazione

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In famiglia

L ’incontro tra famiglie di domenica 26 ottobre è stato un evento sperato e preparato da tempo. Voleva essere quel fiammifero, quella piccola fiammella

capace di dar fuoco, di incendiare, un rinnovato interesse della parrocchia per la famiglia. Il 26 ottobre le famiglie, all’interno della comunità parrocchiale, hanno parlato, agito, sentito, discusso come famiglie in quanto tali. Non “della famiglia” ma “in famiglia”: quella che siamo, quella alla quale apparteniamo, quella con cui ci confrontiamo ogni giorno senza definizioni altisonanti e scontate, nella verità di ciò che si vive.La nostra parrocchia ha molte attività associative che coinvolgono a vario titolo coppie e famiglie, ma poche occasioni di confronto tra di esse, un sentire comune diffuso che andava in qualche modo reso evidente ed esplicitato. Il 26 ottobre, aiutati dalla relazione introduttiva di Giordano Barioni e Teresa Ventimiglia (coppia responsabile della commissione regionale di pastorale famigliare) abbiamo tentato di accendere il fiammifero.Giordano e Teresa hanno reso visibile l’orizzonte su cui poi, nei laboratori predisposti per il lavoro successivo, ci si sarebbe dovuti muovere: il cambiamento come via per incontrare l’altro, per non rimanere fermi, per non dare per scontato, per non adagiarsi in situazioni o esperienze che sentiamo irrisolte ma che costano troppo in fatica e coinvolgimento per essere veramente affrontate.“Quando ci si sforza di cambiare, partendo da se stessi e dal proprio modo di vedere le cose, è possibile rimettersi a camminare insieme”. In questo modo i due relatori hanno affidato ai 5 laboratori predisposti una linea guida su cui riflettere come famiglie, come comunità di famiglie, come parrocchia. I circa 70 partecipanti all’incontro si sono poi successivamente divisi nei laboratori, tenuti da alcuni amici competenti, a seconda della propria sensibilità o interesse. Non gruppi di lavoro, non centri di ascolto ma “laboratori” dove si è cercato di entrare nella vita e nelle esperienze, analizzando e proponendo strade su cui le famiglie e la parrocchia possano incamminarsi.

Laboratorio “anziani: risorsa o problema”?Nel laboratorio “anziani, risorsa o problema’” guidato da Giuliana Mecugni, coadiuvata dalla comunità MASCI San Michele, si è evidenziato soprattutto il ruolo positivo e insostituibile (ma anche difficile se visto attraverso il dialogo tra generazioni) degli anziani e dei nonni, nella testimonianza e nella trasmissione della fede e dei valori.L’intento è quello di riscoprire e rivalorizzare all’interno delle famiglie e nella comunità parrocchiale il ruolo delle persone anziane come “un tesoro” che va riportato alla luce, per esperienza, per memoria storica, per un approccio diversificato e non scontato alle varie situazioni. Occorre sollecitare la

collaborazione con la comunità cristiana, partendo dai talenti personali e dalla eventuale disponibilità di tempo. Va riconosciuto anche il supporto economico, oltre a quello relazionale, che i nonni danno alle famiglie giovani, non sempre in grado di arrivare tranquillamente a fine mese. Alcune raccomandazioni, emerse con molto amore e rispetto,da fare ai “nonni”: passare il testimone con umiltà, lasciare libertà ai figli e alle loro famiglie, saper ascoltare e intervenire delicatamente, essere reciprocamente presenti in caso di richieste di aiuto, dare testimonianze ai nipoti chiare e costruttive.Su cosa può fare la parrocchia per gli anziani, sono state evidenziate due piste: offerta di volontariato e di momenti di aggregazione, incontri formativi per vivere bene la terza età e le relazioni affettive di coppia.

Laboratorio “primi anni di matrimonio: dalla favola alla vita” per coppie giovani: Condotto da Marzia Dall’Oglio e aiutata dagli appartenenti alla associazione “La casa sulla roccia”, il laboratorio si è focalizzato su alcuni punti molto concreti, emersi dal dialogo con le giovani coppie presenti. Il gruppo, molto numeroso, si è soffermato innanzitutto sulla consapevolezza che le famiglie giovani hanno del cammino accidentato che spesso incontrano, sia sul piano relazionale che su quello economico. I problemi esterni al nucleo familiare, il lavoro, le relazioni con le famiglie di origine sono punti di forza, ma allo stesso tempo punti di fragilità, di difficile gestione.Emerge in modo chiaro l’esigenza di costruire una rete di relazioni, insieme ad una richiesta rivolta in questo senso alla parrocchia, osservando come le difficoltà si affrontino meglio se si può contare sulla vicinanza degli altri. In primo luogo, la comunità cristiana di Mirandola dovrebbe farsi carico di proporre e gestire momenti di incontro e di formazione, ma soprattutto di sostegno alle famiglie giovani. Secondariamente, coagulare richieste, interessi e interventi a favore delle famiglie giovani in ambito territoriale. Qualcuno ha detto “è più facile tagliare l’aria e andare controvento se non sei da solo”.

Incontro parrocchiale del 26 Ottobre 2014

6 La Finestra - 4/2014La Finestra sul mondo

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Laboratorio “il sostegno alle famiglie”:Molto interessante e mirato, questo laboratorio è stato animato dalla presenza di Francesca Mantovani, aiutata nella conduzione da alcuni responsabili dei gruppi sposi parrocchiali. Punto di partenza imprescindibile, a giudizio dei presenti, è la collaborazione più stretta tra i servizi messi a disposizione dai comuni del nostro territorio e quelli offerti in ambito parrocchiale, una cooperazione necessaria in quanto rivolta alle stesse persone, in un momento in cui le difficoltà non solo economiche stanno aumentando. La problematica più evidente è che le richieste diventano sempre più diversificate e difficili da risolvere, che vanno dal puro sostentamento al

supporto tecnologico. Il gruppo ha riaffermato l’interesse per la famiglia

non solo come problema, ma come risorsa che, sommersa, occorre meglio evidenziare

e sostenere per quello che già sta facendo.

Viene richiesto alla parrocchia di puntare di più sulla creazione

di reti interne alla comunità: persone che confrontandosi aiutano altri a non sentirsi soli e a valutare soluzioni che altri hanno già sperimentato e messo in campo. Ci si aspetta che la nostra parrocchia organizzi

momenti di confronto tra famiglie “con stile sobrio e

adeguato alle difficoltà attuali”.

Laboratorio “spiritualità di coppia e familiare”:

I coniugi Silvia Pignatti ed Euro Barelli con l’aiuto degli adulti di A.C., hanno

portato il gruppo a riflettere sulla importanza del coltivare la spiritualità familiare. Partendo dal

loro vissuto di coppia, hanno evidenziato la ricchezza che la fede condivisa porta e come un cammino spirituale di coppia

consenta di rinsaldare e rendere sempre più cosciente la scelta vocazionale matrimoniale. Occasioni che la parrocchia può offrire in tal senso, agendo tramite coppie formate, potrebbero essere:- l’esperienza di una catechesi di coppia, insieme ad altre coppie, in modo continuativo;- avvicinare i genitori (chiesa in uscita) che in vario modo entrano in contatto con la realtà parrocchiale;- ritrovarsi insieme in parrocchia per vivere momenti di preghiera, di meditazione, di catechesi al di là delle appartenenze associative e della parcellizzazione delle appartenenze;- vivere bene la Messa in coppia, con le coppie, alla domenica.

Laboratorio “divorziati risposati e convivenze”:Attualissimo e molto sentito dai partecipanti, ma anche da tutta la comunità parrocchiale, il tema di questo laboratorio è stato facilitato da Giuseppe Botti e Nicoletta Razzaboni, con l’aiuto esterno dei componenti della comunità MASCI San Francesco. Riprendendo gli ultimi pronunciamenti fatti da Papa Francesco, si è discusso di quanto e di come la nostra comunità cristiana sia preparata ad affrontare queste situazioni. Sono emerse, sinteticamente, alcune riflessioni che, ci si è proposti di riaffrontare in futuro. Come accogliere? è urgente una sensibilizzazione generale all’accoglienza, che renda la comunità cristiana capace di “ascoltare” le situazioni più difficili. Riaffermare il diritto/dovere di ogni battezzato, di poter vivere all’interno della propria comunità Cristiana.Maggior chiarezza sulle casistiche: a volte penalizzanti solo per ignoranza.

Al termine dell’incontro i coniugi Barioni hanno formulato una sintesi dai lavori svolti, soffermandosi nuovamente sullo stile del cambiamento, che, dopo i laboratori, ha avuto ancor di più un terreno facile e ben identificato per concretizzarsi. Ci si è riproposti, come impegno minimo alla fine dell’incontro, di progettare alcuni appuntamenti parrocchiali, partendo dal materiale e dagli spunti dei cinque laboratori. A cura di Stefano Zerbini

7La Finestra sul mondo

Durante l’incontro è stato distribuito un breve dossier

su matrimoni, famiglie e figli, separazioni e divorzi sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio demografico della Provincia di Modena e dall’Ufficio di stato civile di Mirandola.Come si legge nel dossier, 24.035 sono gli abitanti nel territorio comunale e 10.141 le famiglie, composte mediamente da 2,34 persone. Quest’ultimo dato è piuttosto omogeneo in tutta la Provincia, infatti nessun comune raggiunge i 3 componenti per famiglia. Sempre a Mirandola, è evidente il calo del numero di matrimoni (dai 103 del 2000 ai 44 del 2013), dato che trova conferma anche a livello provinciale, regionale e nazionale.

è inoltre evidente la diminuzione dei matrimoni religiosi (dagli 82 del 2000 ai 9 del 2013) rispetto a quelli civili. Passando al territorio della Provincia di Modena, dal 2002 al 2012 il tasso di natalità si è mantenuto all’incirca costante (9,5 nati ogni 1.000 abitanti) anche se si è registrato un notevole aumento dei figli nati da genitori non coniugati (dai 174 per ogni 1.000 nati del 2002 ai 337 del 2012). Sempre a livello provinciale, l’aumento del numero delle coppie di fatto, dei single di età centrale, delle separazioni, dei divorzi e del numero di famiglie costituite da figli con un solo genitore, sembrano contribuire in modo significativo all’incremento complessivo del numero delle famiglie ed alla trasformazione della famiglia per numero di componenti.

Le statistiche

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8 la Finestra sul mondo La Finestra - 4/2014

Vivere nei MAP

D ue anni sono passati dalla creazione a Mirandola dei quartieri dove abitano provvisoriamente nei moduli abitativi le persone che hanno perso la casa

nel terremoto. Sono 524 le persone che trascorreranno un altro Natale nei MAP: sono coloro che abitano nei 149 container, ad oggi ancora occupati, sui 234 iniziali, i due terzi. Erano quattro i quartieri realizzati inizialmente: via Mazzone, via 29 Maggio, via Giolitti e via Tucci a Cividale. Quest’ultima zona è già stata smantellata completamente, mentre l’area di via 29 Maggio, accanto alla scuola primaria tempo ordinario, è in fase di smantellamento, con l’obiettivo di vuotarla entro i primi mesi del 2015. Dei 50 map che compongono il piccolo quartiere, 28 sono ancora occupati e 22 già liberi.“Finora sono state eseguite quattro ordinanze di sgombero, con il cambio della serratura - spiega l’assessore ai Servizi per la promozione della persona Loretta Tromba - : ciò è avvenuto in situazioni che andavano ben oltre i termini di tolleranza del non-diritto ad occupare il map e si trattava di uomini adulti. Ove vi sono famiglie con figli minori si provvede invece con un lavoro diplomatico più articolato”.La vita nei moduli abitativi non è sicuramente comoda, anche perché l’obiettivo è proprio l’assoluta temporaneità della sistemazione: erano previsti infatti 18 mesi di permanenza. La scelta del MAP era una delle possibilità offerte alle famiglie, che potevano anche optare per il contributo di autonoma sistemazione.Abbiamo raccolto le testimonianze di due famiglie che hanno abitato nei map, una italiana e una straniera, entrambe proprietarie di abitazioni, entrambe, seppure per motivazioni diverse, hanno scelto il modulo abitativo, entrambe sono riconoscenti a chi ha dato loro una mano dopo la pesante esperienza della perdita della casa nel sisma, operatori dei servizi sociali e delle associazioni di volontariato.

“Io e la mia famiglia viviamo nel map da due anni, ma presto, all’inizio del 2015, torneremo a casa nostra - racconta Meriam (nome di fantasia), marocchina -. La nostra casa di proprietà è rimasta agibile ma finchè non è stato messo in sicurezza

uno stabile adiacente che creava pericolo anche a noi, non era possibile rientrare, c’erano solo la scala e il camino da aggiustare, con un lavoro da circa 5.000 euro per cui non è previsto il contributo e che dunque dobbiamo pagare noi. Per fortuna mio marito è muratore e sta facendo lui il lavoro. I servizi sociali del Comune ci hanno mandato una prima lettera dicendo che dovevamo uscire dal map entro novembre 2014, poi noi siamo andati a parlare e abbiamo avuto una proroga fino a metà gennaio perché mio marito, che è muratore, deve poter finire i lavori quando ha tempo, cioè il sabato e la domenica.Prima lavoravo anche io, facevo la badante, ma col terremoto ho perso il lavoro. Ora cerco qualcosa da fare al mattino o alla notte, perché abbiamo tre bambine da 4 a 12 anni, e se lavoro la notte c’è il papà con loro.Noi abbiamo molta voglia di tornare a casa nostra, soprattutto la figlia grande! Della casa mi mancano soprattutto i muri, che mi danno il senso di respirare! Qui nel MAP c’è un po’ di umidità, ma io, per non averne, apro le finestre tutte le mattine quando le bimbe sono a scuola. Una delle mie figlie è allergica e il dottore ha detto che non va bene stare nel map. Noi avevamo scelto il map perché, avendo già una casa nostra, non volevamo andare in un’altra casa, ma aspettare di sistemare la nostra. Dobbiamo solo dire grazie alle persone che hanno lavorato tanto per noi dal momento del terremoto,

Nei quartieri post - terremoto vivono ancora 524 persone

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9la Finestra sul mondo

e non ci hanno lasciato in mezzo a una strada”.Maria Ferreri, Giuseppe D’Onghia e i loro due figli sono stati i primi a Mirandola ad usufruire dell’Ordinanza 26 della Regione Emilia Romagna, che prevede per i proprietari di una casa terremotata la possibilità di avere l’l’affitto pagato con i fondi regionali per l’assistenza alla popolazione fino a due anni, e ai proprietari dell’abitazione presa in affitto la garanzia della regolarità dei pagamenti, a un prezzo concordato.“Il nostro appartamento di proprietà è in un condominio in E3, da demolire e ricostruire. è arrivata la cambiale in banca, quindi a breve cominceranno i lavori che dureranno circa due anni. Fino a ottobre 2014 abbiamo vissuto in un map nel quartiere

29 Maggio. Avevamo fatto questa scelta perché non pensavamo che ci volesse tanto tempo per sistemare

la casa… Dopo il periodo di sospensione obbligata per il mutuo, avevamo deciso

di ricominciare a pagarlo per non trovarci a dover sostenere ulteriori

interessi… Dovendo scegliere tra il contributo di autonoma

sistemazione e il map, abbiamo optato per quest’ultimo perché avevamo paura di non riuscire a pagare contemporaneamente un mutuo e un affitto. Lavora solo Giuseppe e noi ci teniamo a non rimanere

indietro nei pagamenti, soprattutto per i nostri figli.

Quando però è uscita l’ordinanza 26, subito abbiamo

fatto richiesta al Comune e abbiamo detto di sì al primo

alloggio che ci hanno mostrato! è un bell’appartamento e il proprietario è una

bravissima persona, siamo contenti. A noi spetta il pagamento delle spese condominiali e delle

utenze.La vita nel map non è stata facile: in inverno c’è freddo, in estate c’è caldo, arrivano bollette esagerate perché bisogna sempre tenere acceso il riscaldamento o il condizionatore. Non

vedevamo l’ora di tornare in una casa, soprattutto nostro figlio più grande. Dobbiamo ringraziare i servizi sociali dove abbiamo trovato sempre persone disponibili e cordiali e possiamo dire che il quartiere dove eravamo era molto tranquillo; c’erano sia stranieri che italiani, soprattutto persone anziane e a noi non hanno mai rubato nulla, nemmeno le bici fuori casa. Avendoci vissuto, possiamo proprio dire che nei map ci sono tante brave persone anche tra gli stranieri: si aiutano tanto tra di loro e tutte le volte che abbiamo avuto bisogno ci hanno dato una mano!” A cura di Laura Michelini

MIRANDOLAvia Mazzone, 7 - Tel. 0535 27929

O R A R I D I A P E R T U R A

ORARIO CONTINUATO 7,30 - 20,00DOMENICA 8,30 - 13,00

RedazioneSegreteria parrocchiale: Via Don Minzoni, 3 - 41037 Mirandola MOTel. 0535.21018 - Fax. 0535.27330 - mail: [email protected]: Lunedì-Sabato 9.00-21.30

Direttore: M. Eugenia Lugli - Don Carlo Truzzi, Laura Michelini, Rossana Ferrarini, Marisa Ghizzoni Braghiroli, Ermelina Artioli, Stefano Zerbini, Vanna Amadei, Sr. Angelina Vismara, Sr. Anna Maria Merelli, Sr. Mary Roselet Fernandez, Foto Attualità Marchi

Grafica: Studio grafico KINA - Mirandola - Stampa: Tipolito Salvioli

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10 vivere la parrocchia

Modena - Reggio Emilia

Sede di Mirandola - Via Mazzone 3/A - [email protected]

La Finestra - 4/2014

Narrare la nostra storia

L a redazione de “La finestra” ci ha chiesto di raccontare la nostra presenza a Mirandola. Abbiamo pensato di narrare la nostra storia partendo dal nostro

fondatore: forse tanti di voi non conoscono tutto il nostro patrimonio spirituale, siamo quindi contente di condividere con voi brevemente la nostra storia.Donne consacrate a Dio nella missione educativaL’Istituto delle Suore Orsoline di Maria Vergine Immacolata è stato fondato a Gandino, in provincia di Bergamo, il 3 dicembre 1818 dal vicario parrocchiale don Francesco Della Madonna con undici ragazze di Paderno d’Adda, Gandino, Leffe. è la prima congregazione di Orsoline di vita apostolica a sorgere in Italia dopo le soppressioni napoleoniche del 1810.Il fine di questa nuova famiglia religiosa è quello della formazione cristiana e civile delle ragazze. Il fondatore, mosso a compassione per la penosa situazione morale e materiale della sua terra, dopo le guerre napoleoniche, fu ispirato da Dio a dare un contributo alla riforma ecclesiale e sociale a partire dall’educazione delle ragazze. Affidò, quindi, a donne consacrate la grande missione dell’educazione popolare femminile. Noi oggi incarniamo l’eredità spirituale del fondatore e il patrimonio di cultura elaborato dall’istituto lungo quasi due secoli di “storia sacra”. Consapevoli della creatività profetica che il carisma educativo sa sviluppare in ogni tempo e in ogni luogo, ci apriamo alla “promessa” di Dio nelle sfide della storia attuale, con il discernimento e l’audacia del nostro essere donne aperte allo Spirito (Vita consacrata 48), nella Nazareth di ogni giorno, come Maria. Siamo quindi «libere nella novità e fedeli nella continuità». Nella docilità allo Spirito Santo e attraverso il discernimento comunitario, viviamo con fedeltà creativa alle origini e con attenzione profonda alle sfide del nostro tempo per collaborare alla nuova evangelizzazione, in sintonia con il cammino della Chiesa locale. Il nostro carisma educativo non si è limitato a scuola, collegi e orfanotrofi, ma ha anche abbracciato servizi socio-assistenziali quali case di riposo e ambulatori. Tuttavia la priorità è sempre stata per la «cristiana educazione ed istruzione» della gioventù femminile criterio sempre presente nell’assunzione di nuovi servizi.

La nostra presenza a MirandolaLe suore sono arrivate a Mirandola presso l’Ospedale il 25 ottobre 1926 e vi sono rimaste fino al 25 ottobre 1992, mentre alla scuola materna sono giunte il 20 marzo 1941. Le suore tutt’ora continuano la loro missione educativa in diversi ambiti della parrocchia. Fino a due anni fa abitavamo in via Luosi, casa che si è dovuta lasciare a causa del terremoto. Attualmente siamo tre Suore e abitiamo in via Fulvia. Proveniamo da diverse comunità con un ricco bagaglio di esperienze e ricordi delle persone che abbiamo servito con gioia e amore. Eccoci:Sr. Angelina Vismara è giunta da poco a Mirandola, proveniente dalla comunità di Canale in provincia di Cuneo, è la superiora della comunità (sostituisce Sr. Edvige Tomasini), svolge la sua attività d’aiuto presso la scuola materna ed è anche ministro straordinario dell’Eucaristia.Sr. Anna Maria Merelli è a Mirandola da due anni, svolge la sua missione educativa nella scuola materna ed è assistente dei lupetti e coccinelle del gruppo Agesci Mirandola 2. Sr. Mary Roselet Fernandez, presente a Mirandola da un anno, proviene dalla comunità di Gandino, casa madre dell’Istituto; lei pure continua la sua missione educativa nelle opere pastorali della parrocchia soprattutto come assistente ACR e dei lupetti e delle coccinelle del Mirandola 1.Cosa dire dei Mirandolesi?! Persone stupende, accoglienti, premurose e amabili... Davvero abbiamo sentito da parte di tutti, dai piccoli agli adulti, una grande accoglienza. I sacerdoti sono premurosi! Siamo contente d’essere qui per servire il Signore attraverso i fratelli che ci ha affidati. Ognuna di noi cerca di vivere in pienezza il suo essere “Orsolina consacrata”, cercando, come dice la nostra madre Angela Merici, di essere madre, sorella e amica accanto ai nostri destinatari. Siamo davvero contente di stare con voi.Vorremmo concludere questo articolo con le parole del Papa Francesco: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia” (Lettera del Papa ai consacrati e alle consacrate in “Rallegrati”). Sr. Angelina Vismara,Sr. Anna Maria Merelli e Sr. Mary Roselet Fernandez

Le Suore Orsoline a Mirandola

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Dal Banco missionario 2014 un aiuto agli amici del Benin “Chiesa in uscita che prende l’iniziativa (perché si fida della Provvidenza), incontra, coinvolge, accompagna (perché crede nella fraternità) e fa festa perché la fatica non è stata vana”.Il mercatino di ottobre 2014, realizzato in un garage nel cortile della canonica, ha raccolto 3.266 euro dalla vendita dei manufatti realizzati dalle volontarie. Questa nuova entrata si va ad aggiungere al denaro che era già stato accantonato grazie ad altre iniziative realizzate in precedenza: permetterà alla parrocchia di Mirandola di inviare 10.000 euro alla Diocesi di Lokossà in Benin, per poter procedere all’ampliamento della “Casa dei giovani “.

Campeggi invernali delle associazioni AGESCI Mirandola 2 sarà dal 19 al 21 dicembre a Castelnuovo Ne’ Monti (RE)Azione Cattolica Giovanissimi sarà dal 27 al 29 dicembre a S. Benedetto del Tronto (AN)AGESCI Mirandola 1 sarà dal 27 al 30 dicembre ad Albarè(VR)

Il centro di Aiuto alla VitaIl centro di Aiuto alla Vita è aperto il 2° e 4° sabato di ogni mese dalle ore 10 alle 12 presso la canonica in via Don Minzoni, 3. Il cellulare di contatto, reperibile 24 ore su 24, è il numero 338.28.54.271.

Raccolta di alimenti per le famiglie bisognoseSi invita a portare riso, olio, latte, tonno, zucchero, biscotti in canonica o presso Porta Aperta, in via Montorsi 39 (ex via San Faustino, vicino al LIDL)

Carnevale 2015Il 12 febbraio 2015, festa del Giovedì grasso, si terrà a partire dalle ore 15.30 presso i palloni del tennis in via Posta il tradizionale carnevale dei bambini.

Notizie flash11vivere la parrocchia

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“Lasciamo riscaldare il nostro cuore dalla tenerezza di Dio; abbiamo bisogno delle sue carezze. Le carezze di Dio non fanno ferite, le carezze di Dio ci danno pace e forza. Dio è grande nell’amore. Dio è pace: chiediamogli che ci aiuti a costruirla ogni giorno, nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e nazioni, nel mondo intero. Lasciamoci commuovere dalla bontà di Dio” (Papa Francesco, Natale 2013).

GLI AUGURI DELLA PARROCCHIA

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Natale in città12 La Finestra - 4/2014

La volontà di rinnovamento de “La Finestra” passa anche attraverso la ricerca di nuovi collaboratori che desiderano raccontare, scrivere, dare una ulteriore voce alla vita della nostra comunità. Vuoi entrare nella redazione? Hai un argomento che

ti sta a cuore e che vuoi condividere? Confrontiamoci insieme, ti aspettiamo alla prossima riunione!Maggiori informazioni presso la Segreteria Parrocchiale,in via Don Minzoni, 3 o al tel. 0535.21018

La tradizione dei presepi

Mercatini di Natale

A Mirandola quest’anno sono molti gli appuntamenti e le occasioni per rivivere la tradizione del presepe nel periodo delle festività natalizie.

Il pomeriggio di sabato 13 dicembre vi sono state tre inaugurazioni di altrettante iniziative organizzate dalla Consulta mirandolese del Volontariato, alla presenza del vescovo Mons. Francesco Cavina, del sindaco Maino Benatti e delle autorità locali.Nella sala esposizioni di Palazzo Pini in via Goito ha inaugurato una mostra di presepi artistici, con allestimento a cura di Giancarlo Bruini. La mostra, organizzata in collaborazione con la parrocchia di Mirandola, proseguirà fino all’11 gennaio 2015, con i seguenti orari di apertura al pubblico: sabato e domenica 10.30-12.30 e 16.00-18.30; dal 25 dicembre fino al 6 gennaio tutti i giorni 16.00-18.30.Lo stesso pomeriggio è stato inaugurato in piazza del Duomo il grande Presepio, a cura del gruppo parrocchiale di Camurana.

Lo stesso gruppo organizza un presepe vivente in piazza Duomo il 25 dicembre alle 17.30 e il 6 gennaio alle ore 17.La terza iniziativa presentata è la mostra di presepi in vetrina, allestita nelle vie del centro cittadino con il contributo di “artisti” mirandolesi, associazioni locali e classi della scuola: le vetrine coinvolte si trovano in via Castelfidardo ai civici 19, 21 e 30, in via Volturno 21, 25 e 30 e in via Luosi 37.Sabato 20 dicembre tornano le ormai tradizionali inaugurazioni a cura del mondo del volontariato: alle ore 10.30 quella del

presepio allestito nell’atrio del padiglione Scarlini dell’Ospedale di Mirandola, mentre alle 11 quella

del presepio in Municipio in via Giolitti.Domenica 28 dicembre alle ore 18 nell’Aula Santa Maria Maddalena di Palazzo Pini in via Luosi è in programma una conferenza aperta al pubblico dal titolo “Il Presepe e le tradizioni del Natale nella cultura popolare”, tenuta dal

dott. Gian Paolo Borghi. Il tema si riallaccia alle tradizioni locali nella realizzazione del principale

simbolo del Natale cristiano.

Sono oltre una quindicina le associazioni di volontariato mirandolesi coinvolte nell’iniziativa del mercatino di Natale, inaugurato lo scorso 6 dicembre in piazza

Conciliazione di fianco al Duomo.Nelle sei casette di legno poste sul lato della piazza le

associazioni si alternano nei fine settimana fino al 24 dicembre per vendere i propri manufatti e oggetti di artigianato a carattere natalizio, svolgendo così una doppia azione di autofinanziamento e di pubblicità per le proprie attività benefiche.

Le iniziative organizzate a Mirandola da associazioni e parrocchia

Numerose le Associazioni di volontariato coinvolte in Piazza Conciliazione