Una balia piena di caramello 2012 - boorp.com l’eco di una sonata sottovoce. Mordere in penitenza...

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Una balia piena di caramello 2012

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Una balia piena di caramello

2012

Jessica(The Allman Brothers Band)

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Giustizia divina

Ai tuoi occhi la forza e la graziail perdono è di chi aiuta l’altro.Non chiedo altro che la stessa manodove tu mi conduci. E lo spiritonon ha un sapore acre. Mi rileggo,stento a decifrare le ore sul quadrantema ho forza nelle braccia per cantare.Sto qui, con queste quattro freccea spegnere fuochi che la montagna in fiamme brucia.

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Futuro anteriore

Piccole scritte indecifrabili e puzzo di medicinalela fronte è tesa, la parete dona l’eco di una sonata sottovoce.Mordere in penitenzala soffitta del cuored’inverno statica biancanei cumuli del futuro anteriore.

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Lotta di quartiere

Nessuno al contrariotutti in fila per denaro.Si scambiano dosi velocipoi si scende al di sottodove le grida non si sentono più.Nessuno da vicinotutti di corsa, un vecchio mulinogelo verticale che frantuma la civiltà.

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Canzone & polveri sottili

Giacca e cravatta al soldo del padrone.Mi vendo in fotocopiae conto i giorni che passanonella corsa alla nuova cecità. Quattro dita.Gira la ruota. Ora sei sotto.Quarto di limone. Alleluia.Asso di bastoni. Buio. Tutto rotto.E lenti d’abissi su scale d’ottave.Porta socchiusa, l’occhio cade.Una mostra da vecchio stivale.La storia si ripete. Si sale.Giacca e cravattaal soldo del padrone.Si canta all’intermittenzafinché qualcuno non staccherà la spinae ventri di donne facili al sol costumebiascicheranno una nuova rivoluzione.Sesso vende pennello e bachi da pietrala gloria dal motore a gas esplode.Coriandoli di primanotte in recessione.

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Sono cieco

Schizofrenicoprovo a salire ma è tutto abbandonato.Il tocco è un sistema di controllo.Strappare è la logica del progresso.Così che la terra, aridanon grida più.Innocentistupriamo il varco ma se spremi troppo non ci sarà più orizzonte.Selvatici e sopravvissutialcuni ciechi raccontano il mito del viaggio di ritorno.

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Perché perdersi in latrine di pensiero?

Abbandonati, rilegati coi librigli orizzonti del futuro vannoa marcire oblianti nella noia.I tempi a motore, meccaniche d’amoreperché perdersi in latrine di pensiero?Il sole è sceso, non c’è altro. Dispersoalcuno. Riciclo il sogno di qualcuno.

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La vipera

Così vicino non sono stato maila pelle lisciae non dovrei.Liquidi neri al telefono,salta la trasmissionecon uno scatto. Un click.Senza risposta.Vai via che scende la notteil cielo raccoglie scie d’aeroplanofumo & polveri benedette!Guardo la mano mia rottasul pavimentoè preda del suo destino.Shock.La testa cadee verticalepiovedolore.Mi stacchereidalle resistenzedel corpo.Alle tremeno un quarto.Sei cosa di provain posa.Mentireal telefonoè poca cosama strisciarefino al pianoforte

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di sottoè l’unicaprova d’ascolto?Così che cadeil dolore e s’accende il fuoco della passione.Dormì vipera.Con la memoriaondivagadi frasid’amiantosoldatini annegatistesi & qualche baciodistratto.

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Vecchia vacca punk

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Echi di Punk

Anelli, dischicoevile travi maestredella strada. In piedi.Un colpoin canna.La solita ora che paga.Nastro rosso.Che diventa giallo.Erba cattiva.Per quello che vedi.I nostri figli aperti.I nostri figli spenti.Deflagrati. Annullati.Osvaldi depressisull’onda dark.Spille, straccicoverpoeti maledettinei cappucci benedetti.A colpi di ritmotrans e modà.Bulbi ciechi alla fermata.Nuova chiamata.Verso l’arco di accensionedel neon in sovrimpressione,tratto d’unione tra quello che c’è stato di mortoe quello che è rimasto sepolto.Spiati, fotocopiati, sbollatiindietreggiati al capolinea d’esseremotti, proverbi e sempliciottialla nota del punk. Crack!

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Una balia piena di caramello

Addio cerotti monouso.Addio serpenti in disuso.Addio mostriciattoli sdegni.Addio perversi e riversi.Addio pentole di percussione.Addio per odio e per amore.Addio acidi per mari mori.Addio semplici e drogati.Addio famoso amico Feltrinellimettetegli i baffi e poi vedi se non è lui!Addio miliardario comunista.Addio acrostico di lingua.Addio movimento globale.Addio Saturno di cielo fallimentare.Addio ali di uccello, falce, martello.Addio in ostrogoto,creolo e greco.Addio clandestino dell’umanità.Addio anni elettrizzanti.Addio felci e piante rampicanti.Addio crogiuolo di eterni qualunquisti.Addio a pestici e zanzare, fulmini e sottane.Addio vecchio pazzo viziato d’altan.Addio riposa in pace Mao Tze Tang!Addio superstiti ubriachi di stelle.Addio stampanti sprovvedute di colore.Addio sonagli, cerchi, bagagli.Addio colera.Addio di giorno e di notte solo botte.Addio 14 Marzo 1972Addio isolato, avventuriero, deficiente.Addio compagno d’avanguardia oltranzista.Addio chinati dal corpo del potere.Addio candelotti baffi finti di mestiere.

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Addio discendente della stirpe Guevara.Addio fatiscente abrasivo e repellente.Addio pistola che ferì il Comandante.Addio console che ricevi la mandante.Addio petrolieri, avvocati, consiglieri.Addio scudieri.Addio tralicci di Segrate.Addio polvere da sparo.Addio polvere di spero.Addio Corso di Francia.Addio.Ricorderò.Addio fiore rosso. Addio Ballarò.Addio fumento semplice. Addio autostima.Addio all’ “ASSALTO AL CIELO”Addio bijou.Addio terreno di lotta.Addio nuclei di resistenza.Addio 69.Addio Molotov.Addio vecchio Number One.Addio Ceckov. Addio Nurad.Addio freddo Cremlino.Addio musica d’Agosto.Addio Algeri. Addio Kefiah.Addio mastice per tope afgane.Addio soci.Addio musicisti in frac.Addio Lauretti Nico.Addio. A. C. A. B.Addio candelotti estremi.Addio Boeri.Addio contro la crisi.Addio contro i pesticidi.Addio contro le destre.Addio contro le bestie.

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Addio contro i laureati.Addio contro i bendati.Addio contro i massimisti.Addio contro i sincopati del professore.Addio contro i musici di camera.Quattro quarti e poi vedi se non esplodi!Addio senza capo né coda.Addio beni comuni e democrazia.Addio anni al vetriolo.Addio Europa. Addio Macello.Addio avventura di Bolivia.Addio Gestapo.Addio Ley fuga.Addio fuoco a volontà.Addio vecchi salari.Addio libertà costituzionali.Addio 24 Giugno, festa dei minatori.Addio Cerro de San Miguel.Addio. Salvate il cavallo!Addio Camiri.Addio Copacabana.Addio Dic.Addio portafogli.Addio alla stanza.Addio Hotel La Paz.Addio libro stanco.Addio che verrà.Addio notte insonne.Addio. Un litro di Nitro.Addio. Spacco tutto.Addio. BAAAAAAMMMMM!!!!

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Zen mistico

Ci portarono al confine:una pianta grassaspremuta fino in fondolanciata di sotto.Capovolti con gli occhi sconvoltistiratia fior di pelle cinesesbalzati:mille foto nel desertoe non ricordi l’anno.Alcuni digitarono il tasto canc.Reset. Resistette alla tentazione.I giovani lo sannonon hanno intenzione:camminare stancainduce riflessione.Diedero il mio braccio in pasto:turbine di Vietnampolvere di corona parenti finiti in cannasotto la mia pistola:alla tua età faresti bene:non ti lasciare, va!Ero messo a guardarele cose abbandonate.Ora di sopra gessi che parlanoda sole. Gioie in gola.Appunto. Una manovra azzardata.Un semplice collare di donnaper esempio.

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Ecco, questi sono i soldiper andare altrove.Ne chiedi altri?Non conosci la destinazione.Perché? Ti domandi. Perché.Alla tua età potresti viveree vagabondare all’estero.Così lontana non ti temo.Tornavo dalla soffitta.Sapevo di sporco. Di sconfitta.Di gessi che s’eran sbalzatiin aria a colpi di mattonee cemento. Ero appena dimessodalle vecchie contraddizioni.

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Vecchio vacuo blues

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Vecchio pazzo

Un girosulla gambadi legno, mezzogin chiaro.Lancio la sediaaffettola chitarra,mezzagambadi violabruciata.Sei cordenascoste maleandatein bianco.Noted’auroreancora da sbucciare,mancatantoil vecchiopazzogiro di blues.Nottediscordiotto oredi soffittasoffiano,tenoridi pioggiasulla via

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cani scioltinella cameradel venerdì.Barcollaavantiun piede sulla fossa,si ribaltae mancadi tantoil vecchiopazzogiro di blues.

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Vecchia pazza rossofuoco blues

Una notte persamessa sottosoprauna valigia apertaper la fretta di scappare.Una volta era meglioaprirti la capotee svirgolare.Quanto tempo è passato, vecchiapazza rossofuoco blues?Una notte era abbandonatadonna a motore allagata di doloresotto i cavalcavia. Fu una pazzia.Mi aspettava fuori i localimezzi mezzi sotto fichi secchiora solo centri commerciali, parcheggi privati.Una volta mi ero rotto il beccomi spense appena girato il centroe andai avanti col giro della chiave. N.Luce gialla, cento lunghi chilometri sull’Autosole e quella lunga barbasotto le stelle del Gianicolo in acido.Me ne rimane solo una fiancata addossola stessa lasciata sul posto. Rossofuoco.Una volta guardava sempre più in altomadre nelle favole e nelle fantasiealtre storie d’amore a batterie scariche.Ci si muoveva al rallentatore per non soffrire.Ora è il regno del gas. Vecchia pazza rossofuoco blues!

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Uomini in serie

Uomo fatto di corda, di pezza.Fili scoperti sul torace.Anima fil di ferro. Non un addio.Uomo cartastraccia ingiallito.Polvere sottile sottosopra.Sempre sveglio. Sempre aperto.Uomo di catrame senza volto.Ciglia verdi. Occhi e vomito.Non dorme. Si ricarica da se.Uomo rovescio sul pavimento.Non un pensiero. Non un film.Senza calore. L’estate che sale.Uomo di cartapesta affumicata.Le notti lente sotto i lampioni ciechi.Un colpo di pistola per la libertà.Uomo di cenere, di silenziogiacca lunga dal bottone alto.Risata grassa. Contratto a progetto.Uomo di cabina esplosa.Uomo di fabbrica.Uomo dal cervello teso. Quasi infinito.Uomo misura di se stesso.Alba della rivoluzione.Steso sugli inceneritori di certezze.Steso sulle cattedrali di rifiuti.NO. No.no.Uomo in gabbia. Sigaretta spenta.Psicofarmaci e soluzioni.

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Ad ognuno la sua scimmia

La bellezza di una donnasta nel collo. Se è troppo cortonon può avere troppe pretesee s’adagia a tutto ciò che v’è attorno.Se invece il collo tende in alto(ma non troppo) sarà piena di see s’innalzerà verso nuove sfide.

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Cani & abbaii

Due rubinetti doratiquasi ugualicani lanciati in corsasenza fiato, due operai sudatiquasi alla stessa oracani bagnatisotto una giornataa bomba,due perfetti sconosciutial momento dell’addiosi lanciano al galoppoper odio e per verità.

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Due dita per respirare

Scheletro di biciclettacontro la schiena del lettosbuccia la pelle e cade.Non si è mai abbastanza viviper conoscere la propria scimmia.Nella mia testa ruote di scortaper allentarecinte e bullonidella passione.Per le dita,per respirarepenserò altro.

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Cieli di Francia

Un gigantedai piedi bagnatiimmacolatisulla pistad’atterraggio.Le frasi mozzicate qua e lài parenti turchiabbandonatisulle pistenon più ciclabili.Versaille,Louvre & Montparnasse.Grate, nubi, navia piccosulla Senna.I gradini blu.I gradini bucatifino al professor Eiffel.Mutocol sopracciglio copiatoil baffo, il babbo isolatomi perdo sui lunghiimpermeabili di Maggio.

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Overture di Cinisi(Omaggio a Peppino Impastato)

Le due di pomeriggio.Sono già stanco di questotango soleggiato e riverso.Alla televisione nuovo squallorenuovo atto incompiutonuova strage in prescrizione.Mi spengo sul latomi abbronzo, mi cieco.La notte resta crema per la nostra vanità.Ci si infila a quattrozampesolamente per viltà.Alle nostre vite non cambiail passo riversodi chi alla radiogrida lo schifo dell’accordosilenzioso.Le due di pomeriggioa bruciare il divanoper il nuovo scrittoio rosso.

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Il partigiano

Davanti a me il partigianofa un sorriso.Non ci guardiamo le mani.Negli occhi spavaldiun sorriso che non teme.Davanti a meil partigiano.Impronte digitalidal passato.Si ferma dietro il cavallo.Davanti a me il partigiano.Non guarda dietro.

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Atti di libidine

Fiesta in massache così si consuma.Aperti i portispalancate le braccia.I pugni chiusi marcianoverso il potere traditore.Pablo in camice bianco.La signora con il merletto di castoro.La mia scimmia al profumo di demonio.Una preghiera che sta dentro una cassetta.Non è elemosina. Ci penserà il prete.Fiesta che si discute in piazza.Il cancro di mio fratello in banca.Questo giorno di riposo ha un prezzo.Quaranta minuti. Si aspetta il Capitano.Da un calamaro gigante sguscia via.Perché serve una fiestaper andare via?

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Vacca magra

Dioche ho bisognodel liquidobrucia in frettaquesti avanzi!Sia Regno Vero!E non pisciato di bancavacca magrain putrefazione.Dioche rendi luneai razzi vagantisto in ascesi,resto col principio!Sia Regno di Grazia!E non coacervodi funzionari buffoniche guardano la disgrazia.Senza un acca.Mi calo.Mi presto a ferma grazia.Nel verde pascolo attorno.

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Come corpi in contumacia

Sorretta da un colpo di grazial’anima è sospesa. Due corpiin una breccia d’abbracciorotolano nel dirupo.Angoli di noi, poi una spalla scopertaquasi per caso. Per destino.Una nuvola di parolescarica il suo vociareindemoniatosui colli ingialliti. Sui miei baci.Eco. Il gioco è fatto.La strizzo dal collo,un contrasto al suo ginocchiopiù forte. A colpi di be bopcicche sul cuore. Per chiudereil suo buco in petto, il vuoto in gola.E scorre un vento isolato un singulto svirgolato.Scema nella pozza.(Negli armaditra naftalina e panni vecchi,un dolce disordinato eco.)

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L’ultimo valzer

Fantasmi bianchi parevano girare tutto attorno alla rottascivolati e lenti per una strana gravità.Alcune silenziose veritàgelatinose viravano nella notte.Bagliori. Una coda dell’occhioverso il riflesso dello specchio.Fantasmi bianchi parevano andareconto i vetri della camera borealefemorali d’equilibrio tra le sponde del lettoe le quindici e ventiquattro.La ruota nell’occhio, l’anfrattodove riposano i cani sciolti.Mi erbosa pelle di solefantasticava notte.Chiuso a botte.Lanciato a sorte.Un lampo, poi la folata di ventoper partire. Lacrimogeno.Incerati addosso a colpi di soleche ai capelli fanno brutto effettotra le dita il forte odore di rigettofantasmi bianchi sulle foto dorateparevano girare 1977 per festa infinita.Quell’ultimo valzer dei forsennatiincolonnati sulla mia Smart.

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Il cane di lei

Nessuna traccia.Nessuna risposta.Nessuna verità.Chissà se il cane mi darà del tu.Nessuna promessa.Nessuna mezza bocca.Nessuna speranza.Chissà se il cane mi darà del lei.Nessuna reazione.Nessun gesto risoluto.Nessun aiuto.Chissà se il cane avrà pietà di me.Nessun indirizzo.Nessuna svolta.Nessuna ballata.Chissà se il cane piscerà verso di me.Nessuna cosa vergineNessuna fortuna.Nessuna fantasia.Nessuna magia.Chissà se il cane giocherà con fair- play.Nessuna distanza.Nessuna certezza.Nessuna mappa.Chissà se il cane lascerà la luce accesa.Nessuna fissa.Nessuna lingua.Nessuna spinta.Chissà se il cane dormirà con lei.Chissà se il cane mi darà del lei.Chissà se il cane avrà un posto. In più.

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