Un Viaggio tra le Meraviglie del Vallo di Diano

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La Valle delle Orchidee rappresenta un percorso naturalistico e di trekking molto interessante dove si possono trovare 184 entità di orchidee selvati- che. Nel mese di maggio tutta la valle è in festa per la loro fioritura: musica, convegni e gastronomia. Ogni anno a metà Agosto la pro loco organizza “Alla Tavola della Principessa Costanza”, la rievocazio- ne storica con itinerario artistico-gastronomico in tutto il centro storico, per rivivere i fasti del matrimo- nio del Principe Sanseve- rino con Costanza figlia del Duca d’Urbino. La Certosa di San Lorenzo è considerata il complesso monastico più grande d’Europa. La leggenda narra che Carlo V di ritorno dalla vittorio- sa battaglia di Tunisi nel 1535 sia stato accolto dal popolo e dai frati certosini con una enorme frittata di mille uova. Ogni anno ad Agosto questa leggen- da diventa realtà: con l’ausilio di una gigantesca padella, un ingegnoso congegno meccanico (tuttora esposto nella corte esterna) che a prima vista sembra una macchina da guerra, viene fatta cuocere e girare la frittata. Le Grotte dell'Angelo incuneate per tre chilometri sotto il massiccio degli Alburni, sospese tra cielo, terra e acqua: un viaggio in un angolo remoto della terra dove regnano il silenzio e l'immaginazione. Sito di interesse naturalistico, speleologico, archeologico e culturale che il lavoro incessante della natura ha regalato al nostro patrimonio. Prezioso scrigno di arte, natura e cultura, il Vallo di Diano, situato a sud della Provincia di Salerno, è un vasto altopiano, cerniera di tre regioni Campania, Calabria e Basilicata, inserito fra i monti della Madda- lena e il massiccio montuoso del Cilento (Cervati - Alburni). Insieme con il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano (Geoparco dal 2010), di cui fa parte, è inserito nella prestigiosa rete delle Riserve della Biosfera del Mab-Unesco. Dai monti, lungo un percorso naturalistico, attraver- sando la macchia mediterranea del Parco, si scende verso la valle, crocevia di antiche e maestose civiltà, teatro di avvenimenti che hanno influenzato i destini dell’intero meridione: briganti che si sono ribellati all’ordine borbonico, uomini che con convinzione hanno combattuto per l’Unità d’Italia, per la Repubbli- ca e per la libertà. In quest’area ricca di storia, in questa bellezza naturalistica sono racchiusi 15 comuni, ognuno dei quali regala un immenso contributo al patrimonio artistico e culturale di questo territorio: dall’antica e fortificata Atena Lucana, alla monumentale Padula; dalla suggestiva Pertosa, alla città d’arte di Teggiano; dalla risorgimentale Sanza alla fiorita Sassano; dalla termale Montesano S.M. agli ospitali Buonabitacolo, Casalbuono, Monte S. Giacomo, Polla, Sala Consili- na, S. Pietro al Tanagro, Sant’Arsenio e S. Rufo. Tra i centri storici più caratteristici troviamo Teggia- no, nell’antichità Dianum, capoluogo del Vallo, costruita in cima ad un colle al centro della vallata a cui da il nome. Fondata nel IV sec a.C., si presenta come una roccaforte impreziosita da elementi dell’epoca romana, contrapposti all’urbanizzazione di feudo medievale. Il medioevo rappresenta, infatti, il periodo in cui la città raggiunse il suo massimo splendore: la nobilissima famiglia dei Sanseverino la destinò a luogo privilegiato costruendo un castello ed eleggendola come inespugnabile rifugio. Oltre al Castello Macchiaroli, il paese conserva numerosi monumenti: il prestigioso seminario (1564) sede dell’archivio Diocesano, i cinque musei che raccolgo- no la storia della città e le numerose chiesette e conventi che fanno da cornice all'antico borgo. Nel verde degli Alburni, in un suggestivo anfiteatro naturale è possibile, poi, visitare le meravigliose Grotte dell’Angelo a Pertosa: tre chilometri di cuni- coli e caverne naturali dove luci ed ombre si incontra- no e si confondono lasciando il visitatore incantato. A bordo di una barchetta, solcando le acque del fiume Negro, si raggiunge un approdo dal quale ci si inoltra nelle viscere della terra immersi in un silenzio magico, rotto dallo scrosciare della grande cascata naturale. Gruppi di stalattiti e stalagmiti vecchi milioni di anni si modellano di volta in volta formando figure misteriose ed insolite. Luogo di culto, rifugio e dimora in passato, il sito è oggi attrazione turistica e palcoscenico di eventi: la manifestazione estiva Negro Festival, fusione di arte, musica e cultura etnica, e “L’Inferno di Dante”, uno spettacolo unico ed emozionante in cui il pubblico, ogni week-end, viene guidato nella discesa agli inferi, attraverso i dieci cerchi dell’Inferno. Nel nostro breve viaggio fra le bellezze del Vallo di Diano non possiamo dimenticare la meravigliosa Certosa di San Lorenzo a Padula, un complesso imponente la cui pianta riproduce la forma della graticola sulla quale il santo fu bruciato vivo, una perla del patrimonio artistico-culturale italiano, dal 1998 dichiarata Patrimonio dell’Umanità. I suoi 52mila metri quadri di estensione, i 25 ettari di parco, le oltre 600 stanze, i 13 chiostri, le 41 fontane, i 15.496 metri quadri di chiostro maggiore (composto da 84 pilastri) su cui si prospettano i 24 appartamenti dei monaci e le 51 scale interne fanno della Certosa di Padula la certosa più grande d’Europa. Fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino, che la donò all’ordine dei Certosini, il complesso monumentale rispecchia la struttura tipica delle certose con una netta divisione tra mondo esterno e vita interna dei monaci, scandita dalla severa osservanza della regola certosina che predica il lavoro e la contempla- zione. Nel corso dei secoli il monumento ha subito numerose ristrutturazioni fino al 1800, quando fu soppressa e saccheggiata, per poi divenire, durante la guerra, campo di concentramento e successiva- mente scuola ed orfanotrofio, fino a quando la Soprintendenza non ne ha disposto il recupero. Di particolare interesse sono: il Chiostro Grande, le maioliche e la cucina, la scala a chiocciola e lo scalone ellittico a doppia rampa, la chiesa di San Lorenzo ed infine i lussureggianti giardini. Museo di se stessa, la Certosa è un monumento che vale la pena visitare interamente, per viverne il silenzio e il distacco con il mondo esterno, ripercorrendo quella che è stata la sua storia. Con le sue bellezze, le sue feste folkloristiche, le sue tradizioni, la sua gastronomia, i suoi monumenti e i suoi eventi estivi il Vallo di Diano si propone come meta ideale per le vacanze in grado di conciliare l’esigenze di tutta la famiglia.

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Tratti storici di Teggiano città museo, Pertosa e e le sue Grotte dell'Angelo, Sassano, Padula con la sua Certosa di San Lorenzo; eventi come il Negro Festival, l'Inferno di Dante, Alla tavola della Principessa Costanza, la valle delle orchidee in festa. Questi sono solo alcuni siti interessanti del Vallo di Diano. Visita www.valloweb.com per maggiori dettagli.

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La Valle delle Orchidee rappresenta un percorso naturalistico e di trekking molto interessante dove si possono trovare 184 entità di orchidee selvati-che. Nel mese di maggio tutta la valle è in festa per la loro fioritura: musica, convegni e gastronomia.

Ogni anno a metà Agosto la pro loco organizza “Alla Tavola della Principessa Costanza”, la rievocazio-ne storica con itinerario artistico-gastronomico in tutto il centro storico, per rivivere i fasti del matrimo-nio del Principe Sanseve-rino con Costanza figlia del Duca d’Urbino.

La Certosa di San Lorenzo è considerata il complesso monastico più grande d’Europa. La leggenda narra che Carlo V di ritorno dalla vittorio-sa battaglia di Tunisi nel 1535 sia stato accolto dal popolo e dai frati certosini con una enorme frittata di mille uova. Ogni anno ad Agosto questa leggen-da diventa realtà: con l’ausilio di una gigantesca padella, un ingegnoso congegno meccanico (tuttora esposto nella corte esterna) che a prima vista sembra una macchina da guerra, viene fatta cuocere e girare la frittata.

Le Grotte dell'Angelo incuneate per tre chilometri sotto il massiccio degli Alburni, sospese tra cielo, terra e acqua: un viaggio in un angolo remoto della terra dove regnano il silenzio e l'immaginazione. Sito di interesse naturalistico, speleologico, archeologico e culturale che il lavoro incessante della natura ha regalato al nostro patrimonio.

Prezioso scrigno di arte, natura e cultura, il Vallo di Diano, situato a sud della Provincia di Salerno, è un vasto altopiano, cerniera di tre regioni Campania, Calabria e Basilicata, inserito fra i monti della Madda-lena e il massiccio montuoso del Cilento (Cervati - Alburni). Insieme con il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano (Geoparco dal 2010), di cui fa parte, è inserito nella prestigiosa rete delle Riserve della Biosfera del Mab-Unesco. Dai monti, lungo un percorso naturalistico, attraver-sando la macchia mediterranea del Parco, si scende verso la valle, crocevia di antiche e maestose civiltà, teatro di avvenimenti che hanno influenzato i destini dell’intero meridione: briganti che si sono ribellati all’ordine borbonico, uomini che con convinzione hanno combattuto per l’Unità d’Italia, per la Repubbli-ca e per la libertà.In quest’area ricca di storia, in questa bellezza naturalistica sono racchiusi 15 comuni, ognuno dei quali regala un immenso contributo al patrimonio artistico e culturale di questo territorio: dall’antica e fortificata Atena Lucana, alla monumentale Padula; dalla suggestiva Pertosa, alla città d’arte di Teggiano; dalla risorgimentale Sanza alla fiorita Sassano; dalla termale Montesano S.M. agli ospitali Buonabitacolo, Casalbuono, Monte S. Giacomo, Polla, Sala Consili-na, S. Pietro al Tanagro, Sant’Arsenio e S. Rufo. Tra i centri storici più caratteristici troviamo Teggia-no, nell’antichità Dianum, capoluogo del Vallo, costruita in cima ad un colle al centro della vallata a cui da il nome. Fondata nel IV sec a.C., si presenta come una roccaforte impreziosita da elementi dell’epoca romana, contrapposti all’urbanizzazione di feudo medievale. Il medioevo rappresenta, infatti, il periodo in cui la città raggiunse il suo massimo splendore: la nobilissima famiglia dei Sanseverino la destinò a luogo privilegiato costruendo un castello ed eleggendola come inespugnabile rifugio. Oltre al Castello Macchiaroli, il paese conserva numerosi monumenti: il prestigioso seminario (1564) sede dell’archivio Diocesano, i cinque musei che raccolgo-no la storia della città e le numerose chiesette e conventi che fanno da cornice all'antico borgo.Nel verde degli Alburni, in un suggestivo anfiteatro naturale è possibile, poi, visitare le meravigliose Grotte dell’Angelo a Pertosa: tre chilometri di cuni- coli e caverne naturali dove luci ed ombre si incontra-no e si confondono lasciando il visitatore incantato. A bordo di una barchetta, solcando le acque del fiume Negro, si raggiunge un approdo dal quale ci si inoltra

nelle viscere della terra immersi in un silenzio magico, rotto dallo scrosciare della grande cascata naturale. Gruppi di stalattiti e stalagmiti vecchi milioni di anni si modellano di volta in volta formando figure misteriose ed insolite. Luogo di culto, rifugio e dimora in passato, il sito è oggi attrazione turistica e palcoscenico di eventi: la manifestazione estiva Negro Festival, fusione di arte, musica e cultura etnica, e “L’Inferno di Dante”, uno spettacolo unico ed emozionante in cui il pubblico, ogni week-end, viene guidato nella discesa agli inferi, attraverso i dieci cerchi dell’Inferno.Nel nostro breve viaggio fra le bellezze del Vallo di Diano non possiamo dimenticare la meravigliosa Certosa di San Lorenzo a Padula, un complesso imponente la cui pianta riproduce la forma della graticola sulla quale il santo fu bruciato vivo, una perla del patrimonio artistico-culturale italiano, dal 1998 dichiarata Patrimonio dell’Umanità. I suoi 52mila metri quadri di estensione, i 25 ettari di parco, le oltre 600 stanze, i 13 chiostri, le 41 fontane, i 15.496 metri quadri di chiostro maggiore (composto da 84 pilastri) su cui si prospettano i 24 appartamenti dei monaci e le 51 scale interne fanno della Certosa di Padula la certosa più grande d’Europa. Fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino, che la donò all’ordine dei Certosini, il complesso monumentale rispecchia la struttura tipica delle certose con una netta divisione tra mondo esterno e vita interna dei monaci, scandita dalla severa osservanza della regola certosina che predica il lavoro e la contempla-zione. Nel corso dei secoli il monumento ha subito numerose ristrutturazioni fino al 1800, quando fu soppressa e saccheggiata, per poi divenire, durante la guerra, campo di concentramento e successiva-mente scuola ed orfanotrofio, fino a quando la Soprintendenza non ne ha disposto il recupero. Di particolare interesse sono: il Chiostro Grande, le maioliche e la cucina, la scala a chiocciola e lo scalone ellittico a doppia rampa, la chiesa di San Lorenzo ed infine i lussureggianti giardini. Museo di se stessa, la Certosa è un monumento che vale la pena visitare interamente, per viverne il silenzio e il distacco con il mondo esterno, ripercorrendo quella che è stata la sua storia.Con le sue bellezze, le sue feste folkloristiche, le sue tradizioni, la sua gastronomia, i suoi monumenti e i suoi eventi estivi il Vallo di Diano si propone come meta ideale per le vacanze in grado di conciliare l’esigenze di tutta la famiglia.