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Un nuovo organismo politico: IL COMUNE Modulo 3 - Unità 12 Prof. Giorgio Aduso

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Un nuovo organismo politico: IL COMUNE

Modulo 3 - Unità 12

Prof. Giorgio Aduso

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12.1 Origine e sviluppo

Le città del Nord Italia si trovano di fatto libere dall’autorità dell’Imperatore germanico:

Situazione geograficaScontro con il papatoLotta per la successione:

GUELFI (appoggiano i duchi di BAVIERA)GHIBELLINI (appoggiano quelli di Svevia)

Dal 1125 al 1152 vi fu un vuoto di potereI comuni si comportano come stati indipendenti

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Le vicende di Milano

Milano è un caso emblematico (vedi cap. 10.1, pg. 214):

Il vescovo Ariberto d’Intimiano, nominato vicario imperiale nel 1027, era in conflitto con i piccoli feudatariCacciati da Milano, i piccoli feudatari rientrano. Arberto chiede l’intervento dell’imperatoreCorrado II, il Salico, appena eletto scende in Italia MA appoggia i feudatari contro il VescovoAnche la nobiltà minore appoggia l’ImperatoreAriberto, dapprima imprigionato, rientra poi in Milano e ne organizza la difesa con le prime “milizie cittadine” (il Carroccio”).

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Una lenta trasformazione

A partire dal 1000 ha inizio una progressiva rinascita economica, civile e culturale dei centriSi formano associazioni private fra i cittadini più abbienti e i nobili senza feudo per la tutela di interessi comuniI Vescovi (rappresentanti dell’autorità imperiale) sono costretti a riconoscere il peso di queste associazioniInsofferenti ad ogni tipo di controllo, questi cittadini creano un nuovo organismo di controllo, IL COMUNE

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I comuni cittadini, sottomessa la feudalità urbana, allargano il controllo sul contado, assorbendo i comuni rurali

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L’appoggio del Vescovo

Sempre più forti ed organizzate, le libere associazioni ottennero l’appoggio del Vescovo-conte:

Il quale vi trova un appoggio nella lotta contro i grandi feudatariIl Vescovo inoltre concede favori e diritti agli associati (immunità):

Portare le armiGestire liberamente dei propri beniEcc.

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Questo porta ad un lento processo di esautorazione del vescovo-conteLentamente il Comune giunge alla sua maturità politica:

Da insieme di associazio- ni private volontarie…… a ente pubblico rappresentante l’intera cittadinanza

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Il comune rurale

Nasce dal senso di insofferenza nelle campagne, dopo l’anno MilleNelle campagne però è ancora forte il vincolo feudale di sudditanzaAccade allora sovente che il centro urbano si fonde con il territorio rurale circostanteRaramente avviene la nascita del comune rurale

Un nuovo organismo politico: il Comune 9Banchetto medievale, miniatura sec. XIV

Una società diseguale

Gli abitanti della città:cives maiores, poi detti anche magnati. cives mediani, o populus. cives minores, o plebs. gli stranieri.

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CLASSE COMPOSIZIONE ASSOCIAZIONI PARTECIPAZIONE ALLA VITA PUBBLICA

NOBILIPiccoli feudatari trasferitisi in città (possidenti terrieri)

consorterie Fin dalle origini ha un ruolo direttivo

POPOLO GRASSO

Mercanti, artigiani, banchieri, professionisti

Arti maggioriHa diritti politici; inizialmente escluso dalla vita pubblica

POPOLO MINUTO

Piccoli artigiani, proprietari di piccole imprese

Arti medie e minori Escluso dalla vita pubblica

PLEBE Salariati (braccianti e operai)

Non ha diritto di associazione

Esclusa dalla vita pubblica

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Le corporazioni

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L’evoluzione del Comune è caratterizzata da un perenne stato di lotta tra le varie classiAi conflitti interni si aggiungevano:

Guerre esterne fra i comuniGuerre contro i grandi feudatari

Il comune ebbe, al suo nascere, un carattere aristocratico

Il comune consolare

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Costituzione del comune consolare

ORGANO COMPOSIZIONE POTERI

ConsolatoDa due a venti membri scelti tra i cittadini più distinti per nobiltà e ricchezza

Determina l’indirizzo politico; decide su finanza, guerra e pace, trattati, amministra la giustizia, comanda la milizia

Consiglio di credenza (senato)

Rappresentanti delle famiglie più importanti

Tratta con i consoli gli affari più riservati, controlla la vita pubblica, previene derive dittatoriali

Consiglio maggiore

Da 300 a 600 cittadini autorevoli

Tratta con i consoli gli affari generali

Parlamento (o concione, arengo)

Assemblea generale di tutti i cittadini, nobili e borghesi

Delibera sulle questioni più importanti, approva le leggi, elegge i magistrati

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La milizia

Ogni rione doveva fornire un contingente di

Fanteria (aristocrazia)Cavalleria (classe media)

Tutti i cittadini erano obbligati al servizio militareLe spese dell’armamento erano sostenute da tutti i cittadini

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Il comune podestarile

Già all’inizio del ‘200 i comuni consolari entrarono in crisi:

Arricchimento della borghesiaEspansione territorialeLotte interne (interessi di poche famiglie ricche)Logoramento della classe dirigente

Sorge il desiderio di un governo imparziale, affidato a un PODESTA’

Esperto di leggeCon capacità di comando militareForestiero (estraneo alle lotte/interessi locali)In carica per 1 anno

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Ma ci fu bisogno anche di un CAPITANO DEL POPOLO

incaricato a tutelare gli interessi della borghesia contro le prepotenze dei nobiliIn carica per 6/12 mesiCoadiuvato dal consiglio minore delle arti e dei priori

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Verso il comune “popolare”

L’evoluzione economica e sociale del comune scatena tensioni interne tra le classi e uno stato di conflitto permanentePer salvaguardare l’unità politica e gli interessi generali ci si affida a un PodestàL’insoddisfazione della ricca borghesia (ceto emergente)porta all’istituzione della nuova carica di Capitano del popoloNella maggior parte dei comuni si stabilizza un’alternanza fra

Governo aristocraticoGoverno “popolare”

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12.2 Organizzazione politica e sociale

• La struttura urbanistica della città

• Le pertinenze della città:

• I suburbia:

a) la cultura civitatis

b) la guardia civitatis

• Il suburbium, costituito da villaggi feudali, comuni di castello, comuni rurali

Agnolo Gaddi, La città di Prato 1392

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I comuni dell’Italia centro- settentrionale

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Comuni e impero nel secolo XII1158. Si tiene la ‘dieta’ di Roncaglia1167. Si forma la ‘Lega lombarda’

In rosso comuni della Lega LombardaIn azzurro comuni alleati con FedericoI

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Federico Barbarossa in trono affiancato dai figli, re Enrico e il duca Federico: Miniatura della "Cronaca dei guelfi"; monastero benedettino di Weingarten, Germania

• 1176. Si combatte la battaglia di Legnano: la ‘Lega lombarda’ sconfigge l’imperatore Federico I, Barbarossa

• 1183. Si conclude a Costanza (Germania) la pace fra la ‘Lega lombarda’ e Federico I, Barbarossa

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Il ‘comune del podestà’Tra la fine del secolo XII e i primi anni del secolo XIII alla pluralità dei consoli (due, quattro, otto, etc.) si sostituisce un podestà unico

Stemma di messer Terio di messer Gentile da San Gimignano, Podestà nel primo semestre del 1291 PRATO, ARCHIVIO DI STATO,Comune, Atti diversi, 2

ARCHIVIO DI STATO DI PRATO

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Le ragioni politiche del cambiamento:a) con riferimento ai residentib) con riferimento alla campagna

• Incerta immagine di un modo nuovo di concepire il potere

Fabriano, palazzo del Podestà

• Il podestà deve essere forestiero

• Dura in carica sei mesi

• Non può essere rieletto immediatamente

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Le ragioni del fallimento del cambiamentoDurante il periodo podestarile, tuttavia, cominciano a consolidarsi alcuni uffici e alcune magistrature cittadineIl caso dei notai: attività pubbliche e attività private

• È soggetto a sindacato alla fine del suo mandato

Maestro del Libro dei Notai, Domenico Pagliarolo(?), Liber iurium et privilegiorum notariorum, Bologna, Museo Civico Medievale

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Dai “cives maiores” ai “cives mediani” Le ‘arti’ e i ‘mestieri’

Il lavoro è organizzato per settori produttivi, mercantili, professionali

• Ogni settore è costituito di alcune botteghe (stationes) o studi professionali

• Gli artigiani organizzano il loro lavoro per produrre manufatti di alta qualità

Maestro del 1411, Matricola dell’Arte dei Drappieri,

Bologna Museo Civico Medievale

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I mercanti convogliano nella città le materie prime, ne curano il deposito e la distribuzione e si fanno committenti degli artigiani

Campioni di stoffa di lana inviati dalla compagnia Datini di Barcellona alla compagnia Datini di Firenze, 1402. Prato, Archivio di Stato, Datini, n.1173

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La struttura della bottega

• A capo vi è un maestro d’arte, che assume i rischi d’impresa, ed è detto maestro di bottega

• Sotto il capo vi sono lavoratori dipendenti con salario: stabili, stagionali, a giornata

• Vi sono anche apprendisti, senza salario, giovani che imparano un’arte, per due o tre anni

• Superato un apposito esame, l’apprendista è maestro d’arte

• Dopo di che può essere associato al maestro di bottega o aprire una propria bottega

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La vita nella bottega

• Il lavoro giornaliero dura quanto la luce del giorno (opera). Perciò l’opera è più breve in inverno, più lunga in estate

De Sphaera particolare della tavola Jupiter secolo XV MODENA, BIBLIOTECA ESTENSE, Ms. Lat. 209=alfa.X.2.14,

c. 10t ©BIBLIOTECA ESTENSE, MODENA

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La bottega è contigua alla casa del capo, che solitamente è collocata sopra o accanto alla bottega

• La mensa per il pranzo è comune e riunisce la famiglia del capo con quanti lavorano nella bottega

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Le corporazioni di ‘arti’ e ‘mestieri’, le ‘armi’

Le arti sono preordinate alla disciplina di attività civili, le ‘armi’ alla disciplina di attività militariLe artiPossono fare parte della corporazione solo i maestri d’arte

Fattura di tessuti serici. ARCHIVIO DI STATO DI PRATO, Datini, 632, lettera Avignone-Firenze, Compagnia Datini

di Avignone a Compagnia Datini

di Firenze, 1.11.1408 (arrivo) ©ARCHIVIO DI STATO DI PRATO

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Le finalità della corporazione:a) assicurare ai maestri corporati il monopolio della

loro specifica attività artigianale o mercantile o professionale

b) garantire la qualità dei manufatti (per gli artigiani) o la correttezza dell’attività (per i mercanti), la qualità e la correttezza dell’attività (per i professionisti)

L’ arte del pizzicagnolo. Firenze, Biblioteca Riccardiana, Libro delle Gabelle Fiorentine

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a) consoli, in numero vario secondo le arti

b) un consiglio eletto dai maestri d’arte

L’assemblea dei maestri d’arte: elegge i consoli e il consiglio

• Il governo è costituito da:

"Statuta, leges ac ordinamenta artis vasariorum civitatis Perusij", Manoscritto inizio secolo XV con aggiunte dei secoli XVI - XVII

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Le ‘armi’ (corporazioni delle armi)

• Possono fare parte delle ‘armi’ maestri d’arte, maestri di bottega, giovani addestrati all’uso delle armi anche appartenenti al ceto dei cives maiores (magnati)

• Le ‘armi’ hanno la finalità di assicurare al ceto mediano (cives mediani, o mediocres), costituito da artigiani, mercanti, professionisti del diritto e della medicina, un ruolo politico adeguato al grande peso economico e al prestigio del ceto

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Il ‘comune del popolo’

Le ‘arti’ e le ‘armi’ contribuiscono a creare un nuovo ordinamento all’interno della città: questo si chiama ‘comune del popolo’, o semplicemente ‘popolo’

Umbria, San Gemini palazzo del capitano del popolo sec. XIII

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La gestazione del nuovo ordinamento si compie alla metà del secolo XIII

• L’affermazione è lenta e attraversa fasi di scontri sanguinosi

• Le lotte divampano tra i cives maiores (magnati), attestati nel comune del podestà, e i cives mediani, organizzati nelle corporazioni (delle ‘arti’ e delle ‘armi’)

• Si consolidano due ceti contrapposti: popolari e magnati

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Restano fuori dai due ordinamenti (comune del podestà e comune del popolo) i cives minores e la plebe derelitta

• Il comune del popolo si struttura sul modello del comune del podestà: ne è a capo un capitano del popolo, vi sono un consiglio di governo e un’assemblea alla base

• Il comune del popolo fallisce l’obiettivo di dare una piena rappresentanza ai cives mediani (popolari). Spiegarne le ragioni

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La signoria

Nel Trecento, dopo le lotte e le violenze fra i popolari e i magnati la città aspira a trovare ordine e paceIl fallimento del ‘comune del popolo’ crea condizioni di instabilitàIl ‘comune del podestà’ perde i propri spazi politici esclusivi, perché non può aspirare più a rappresentare l’intera città

Firenze, Piazza della Signoria

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In questo contesto si afferma la signoria

Miniatura modenese del 1336, stemma del Comune di Modena; stemma di Nicolò d’Este; aquila bianca estense, insegna del marchese Obizzo(?): liocorno bianco in campo rosso. ASCMO, Statuta Civitatis Mutine, 1327. c.4r

• Il signore ottiene una legittimazione interna convocando l’intera popolazione cittadina (magnati, popolari, cives minores)

• Si attribuisce e ostenta un arbitrium voluntatis, che lo pone al di sopra e al di fuori di ogni legge

• Ancora una volta la legge non è eguale per tutti

• Governa facendo valere anche i propri interessi personali, incurante di ogni conflitto di interessi col bene pubblico

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Cerca una legittimazione esterna con un vicariato: lo ottiene dall’imperatore o dal papa, e come vicarius governa la cittàRestano in vita i due ordinamenti preesistenti (comune del podestà e comune del popolo)Varietà di signorie: signoria (tirannide) “ex defectu tituli” (vari casi) o “ex parte exercitii” (vari casi)

• Si serve di cronisti che lo glorificano e ne esaltano agli occhi della popolazione (spesso ignara di tutto) le virtù (spesso inesistenti), a gloria della città