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GIANNA BERETTA MOLLA LA SANTITÀ NON È UNA FOTOCOPIA Il 30 maggio in pellegrinaggio a Mesero (Mi) Pagina 3 CAMPI ESTIVI PRONTI ALLA BELLA AVVENTURA Sette appuntamenti : da Casa Santa Elisabetta a Berlino Pagine 4 e 5 A Z I O N E C AT TO L I C A I TA L I A N A D I O C E S I D I CO M O SUPPLEMENTO A “IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO” NUMERO 20 DEL 16 MAGGIO 2019 PER SINODO DAL TEMPO DELLE ANALISI ALLE RISPOSTE Un esercizio di discernimento per giungere alla concretezza. Pagine 7 “Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inqui- nata dagli inniti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere gli sono una responsabili- tà e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sucientemente stabile. (…) Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i do- veri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è sta- to la sua ultima utopia”. Sono due sogni europei di papa Francesco. Li aveva raccontati nel ricevere il 6 maggio 2016 il Premio Carlo Magno. Gli altri suoi sogni riguar- dano la vita, i bambini, i malati e gli anziani, i migranti. Il “sogno” di Francesco richiama il “sogno” dei padri fondatori della casa comune europea e rilancia a distanza di oltre 70 anni e in un tempo profondamente mutato, il pensiero e l’azione di tre uomi- ni politici che hanno cambiato la direzione della storia europea. Tre uomini con i piedi per terra che guardavano più in alto e più lontano. Ricordo a questo proposito una risposta che Maria Romana De Gasperi diede in una conferenza stampa a chi gli chiedeva se suo padre non fosse stato un illuso, un ingenuo. “Mio padre – rispose – aveva un sogno, non era un sognatore”. Con una battuta aveva spiegato che il “sogno europeo” non era una fuga dalla realtà e dalla re- sponsabilità ma riassumeva la capacità e l’intelligenza di una grande visione tenendo i piedi per terra. Oggi siamo in una realtà euro- pea profondamente mutata. La fragilità della casa comune è da- vanti agli occhi e tutti siamo chiamati a una scelta di respon- sabilità. Sappiamo che i populismi, i na- zionalismi e i sovranismi stanno alzando la voce e prendendo sempre più spazio giocando sul- la perdita della memoria, sulla paura, sull’incertezza del futuro. Sappiamo a quali esiti tristi han- no portato in passato queste tre espressioni dell’egoismo sociale. Sappiamo quanto sia arduo con- solidare la casa comune euro- pea, sappiamo quanto sia dici- le far passare l’idea di un nuovo inizio per l’Unione europea. Eppure noi ci crediamo, credia- mo che sia possibile riscrivere il sogno di Schuman, De Gasperi, Adenauer. I padri non chiedono mai ai gli di fotocopiare i loro pensiero, i loro progetti, i loro percorsi: chie- dono di cambiarli alla luce di nuove esigenze senza dimenti- care valori e ideali che vanno ol- tre il tempo. Sono le esigenze dell’anima, quell’anima che l’Europa ha al- meno in parte smarrito e che de- ve ritrovare per non spegnersi del tutto. In questa ricerca, che passa an- che attraverso il linguaggio della cultura e della politica, i cristiani non possono mancare. L’Azione cattolica il 26 maggio ci sarà per- ché consapevole che, nonostan- te fatiche e incomprensioni, un nuovo inizio per l’Europa è possi- bile. Ognuno saprà coltivare e rinnovare il “sogno” di papa Fran- cesco e di Alcide De Gasperi. Paolo Bustaa Siti utili per il 26 maggio www.iovoto.eu www.elezioni-europee.eu #stavoltavoto.eu www.what-europe-does-for-me.eu www.agensir.it DON MATTIA, DALL’ACR ALLA MARE JONIO Tramite i media nazionali abbiamo avuto modo di conoscere l’esperienza di don Mattia Ferrari assistente diocesano dell’Acr di Modena-Nonantola, a bordo della Mare Jonio, la nave impegnata nel soccorso di immigrati naufraghi nel Mediterraneo. Una intervista con don Mattia è sul sito: www.azionecattolica.it 26 MAGGIO 2019 Un nuovo inizio è possibile

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GIANNA BERETTA MOLLALA SANTITÀ NON È UNA FOTOCOPIA

Il 30 maggio in pellegrinaggio a Mesero (Mi)Pagina 3

CAMPI ESTIVIPRONTI ALLA BELLA AVVENTURA

Sette appuntamenti : da Casa Santa Elisabetta a BerlinoPagine 4 e 5

A Z I O N E C A T T O L I C A I T A L I A N A ! D I O C E S I D I C O M O S U P P L E M E N T O A “ I L S E T T I M A N A L E D E L L A D I O C E S I D I C O M O ” N U M E R O 2 0 D E L 1 6 M A G G I O 2 0 1 9

PER

SINODODAL TEMPO DELLE ANALISI ALLE RISPOSTEUn esercizio di discernimento per giungere alla concretezza.Pagine 7

“Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inqui-nata dagli in!niti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere !gli sono una responsabili-tà e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro su"cientemente stabile. (…) Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i do-veri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è sta-to la sua ultima utopia”. Sono due sogni europei di papa Francesco. Li aveva raccontati nel ricevere il 6 maggio 2016 il Premio Carlo Magno. Gli altri suoi sogni riguar-dano la vita, i bambini, i malati e gli anziani, i migranti.Il “sogno” di Francesco richiama il “sogno” dei padri fondatori della casa comune europea e rilancia a distanza di oltre 70 anni e in un tempo profondamente mutato, il pensiero e l’azione di tre uomi-ni politici che hanno cambiato la direzione della storia europea.Tre uomini con i piedi per terra che guardavano più in alto e più lontano.Ricordo a questo proposito una risposta che Maria Romana De Gasperi diede in una conferenza stampa a chi gli chiedeva se suo padre non fosse stato un illuso, un ingenuo.“Mio padre – rispose – aveva un sogno, non era un sognatore”.Con una battuta aveva spiegato che il “sogno europeo” non era una fuga dalla realtà e dalla re-sponsabilità ma riassumeva la capacità e l’intelligenza di una grande visione tenendo i piedi per terra.Oggi siamo in una realtà euro-pea profondamente mutata. La fragilità della casa comune è da-vanti agli occhi e tutti siamo chiamati a una scelta di respon-sabilità.

Sappiamo che i populismi, i na-zionalismi e i sovranismi stanno alzando la voce e prendendo sempre più spazio giocando sul-la perdita della memoria, sulla paura, sull’incertezza del futuro.Sappiamo a quali esiti tristi han-no portato in passato queste tre espressioni dell’egoismo sociale.Sappiamo quanto sia arduo con-solidare la casa comune euro-pea, sappiamo quanto sia di"ci-le far passare l’idea di un nuovo inizio per l’Unione europea.Eppure noi ci crediamo, credia-mo che sia possibile riscrivere il sogno di Schuman, De Gasperi, Adenauer.I padri non chiedono mai ai !gli di fotocopiare i loro pensiero, i loro progetti, i loro percorsi: chie-dono di cambiarli alla luce di nuove esigenze senza dimenti-care valori e ideali che vanno ol-tre il tempo.Sono le esigenze dell’anima, quell’anima che l’Europa ha al-meno in parte smarrito e che de-ve ritrovare per non spegnersi del tutto.In questa ricerca, che passa an-che attraverso il linguaggio della cultura e della politica, i cristiani non possono mancare. L’Azione cattolica il 26 maggio ci sarà per-ché consapevole che, nonostan-te fatiche e incomprensioni, un nuovo inizio per l’Europa è possi-bile. Ognuno saprà coltivare e rinnovare il “sogno” di papa Fran-cesco e di Alcide De Gasperi.

Paolo Busta!a

Siti utili per il 26 maggiowww.iovoto.euwww.elezioni-europee.eu #stavoltavoto.euwww.what-europe-does-for-me.euwww.agensir.it

DON MATTIA, DALL’ACRALLA MARE JONIOTramite i media nazionali abbiamo avuto modo di conoscere l’esperienza di don Mattia Ferrari assistente diocesano dell’Acr di Modena-Nonantola, a bordo della Mare Jonio, la nave impegnata nel soccorso di immigrati naufraghi nel Mediterraneo. Una intervista con don Mattia è sul sito: www.azionecattolica.it

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Un nuovo inizioè possibile

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CI PREOCCUPA IL PESSIMISMO, LA SFIDUCIA, LA VOCE DEI PROFETI DI SVENTURA CHE VEDONO MORIRE I SOGNI PIUTTOSTO CHE RIMETTERSI IN GIOCO, RIMOTIVARSI, RECUPERARE OTTIMISMO

LE RADICI E LE ALI "21#

Bisogna sempre tornare lì: tornare al mattino di Pasqua, alla tomba vuota, all’ascolto delle testimonianze dei di-scepoli. Perché lì sta il cuore della fede, il cuore della Chiesa, li sta la sorgente del nostro essere uomini innanzitutto e poi cristiani testimoni dell’amore di Dio. Tutto cambia con la resurrezione. Il cuore inizia a correre, i sentimenti ritro-vano forza. Anche noi possiamo ripren-dere a correre! Possiamo andare di nuovo incontro all’altro. Perché succe-de di essere a#aticati nel cammino dei giorni, delle relazioni e degli impegni (anche associativi). C’è una fatica !sica, una relazionale e motivazionale, ma fa-tica non signi!ca arresa, ma ricerca di ristoro, di conforto e di un nuovo slan-cio. La vita non è !nita! La speranza non è nel passato! Non vincono la nostalgia, il cinismo, il disperato salvarsi da soli. La felicità della Pasqua non è senza il dolo-re della croce: è la vittoria su quel dolo-re! La felicità non è una vita senza pian-to, ma sono le lacrime asciugate dall’amore! Per questo la Pasqua è an-che fretta: l’amore ha fretta di raggiun-gere l’amato (mons. Vincenzo Paglia).Chi ama corre, chi ama ha fretta. Lo san-no gli innamorati! I primi a credere nel-la resurrezione di Gesù sono stati due innamorati: Maria Maddalena e Gio-vanni, il discepolo che Gesù amava. Ba-sta prendere tra le mani le pagine pa-squali dei Vangeli per accorgersi che tutti corrono a Pasqua: corrono le don-ne al sepolcro, corre Maria, corrono Pie-tro e Giovanni, corrono i discepoli di Emmaus tornando a Gerusalemme do-po aver incontrato Gesù risorto. Uomini e donne come noi che hanno risposto alla stanchezza non con lo scoraggia-mento e il pessimismo ma con la ricer-ca continua della sorgente dove poter ritrovare ristoro e poter riprendere il cammino con il desiderio di portare a tutti quella speranza che Gesù e i suoi testimoni possiedono come tesoro pre-zioso. La speranza non è un’illusione per fuggire dai problemi ma la certezza di non essere soli nel cammino, di esse-re sostenuti dallo Spirito che continua-mente crea e ricrea motivazioni, apre orizzonti, rimotiva e continua a semina-

re là dove gli schemi, i pregiudizi e le paure direbbero di arrendersi.

Così scriveva don Tonino Bello: $ Se vi dicono che a#errate le nuvole, che battete l’aria, che non siete pratici, prendetelo come un complimento. Non fate riduzioni sui sogni. Non praticate sconti sull’utopia. Se dentro vi canta un grande amore per Gesù Cristo e vi date da fare per vivere il Vangelo, la gente si chiederà: ”Ma che cosa si cela negli occhi così pieni di stupore di costoro?”$ È questa la domanda che dovrebbero far sorgere i cristiani che sanno vivere a partire dalla Resurrezione, testimoni del Risorto, patiti di speranza. Gesù di Nazareth, il croce!sso risorto, dice a ciascuno di noi: alza lo sguardo verso di me, metti i tuoi occhi nei miei occhi, le tue mani nelle mie mani, appoggia la tua testa sul mio cuore, !dati, non ce-dere alla stanchezza, non tirare i remi in barca. E come i passi lenti delle donne al sepolcro e dei discepoli sono diven-tati passi veloci di chi ha una incredibi-le speranza da vivere e da raccontare, così sarà anche per i nostri passi ac-compagnati da quelle parole che oggi come allora ridanno vita: “alzati e cam-mina!”.

Come accade sulla strada verso Em-maus dove il passo stanco e depresso, si è trasformato in un nuovo inizio, senz’indugio, di corsa, verso Gerusa-lemme, con l’ansia di dire a tutti che Gesù è risorto, è vivo. Non ci spaventa la stanchezza, è parte del cammino, è il segno che i piedi han-no percorso strade e il cuore ha saputo ascoltare. Ci preoccupa il pessimismo, la s!ducia, la voce dei profeti di sventu-ra che vedono morire i sogni e di#on-dono l’idea che è meglio arrendersi e

lasciare almeno un buon ricordo piut-tosto che rimettersi in gioco, rimotivar-si, recuperare ottimismo. Ne va del no-stro futuro, si tratta di ritornare alla sorgente, ai piedi della croce, sotto quel costato dal quale scaturì sangue ed acqua, signi!ca guardarci tra noi e guardare il presente con occhi, diversi, senza quella rabbia che tanto sembra piacere al mondo. Fissatolo lo amò (Mc 10,21): !nché c’è speranza, c’è vita!

Roberto Secchi Assistente unitario e Settore Adulti

Tornare al mattino di Pasqua

Maurice DenisMattino

di Pasqua(particolare)

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3ASSISTENTI

UN PENSIERO COME INTRODUZIONE AL PELLEGRINAGGIO DEL 30 MAGGIO A MESERO

Gianna Beretta Molla aveva una così grande !du-cia nell’Azione cattolica da proporla ai suoi !glio-letti oltre che alle giovani che con entusiasmo lei stessa aveva accompagnato per molti anni. Lo scorso 1° maggio Gianna Emanuela, !glia della santa, è intervenuta all’incontro di formazione te-nutosi in seminario vescovile e ha o"erto una te-stimonianza sulla madre e sul padre. Il Presidente diocesano ha portato un pensiero dal titolo “Il sa-pore di Dio nella vita di una donna” al quale ha fatto seguito la relazione di don Ivan Salvadori sulla “Gaudete et exsultate” (entrambi i testi su www.azionecattolicacomo.it) Figure femminili nella Bibbia sono state presentate da Caterina Ostinelli prima della concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Oscar. Pubblichiamo il pensiero di una partecipante Ac a questo incontro ricordando che Il 30 maggio l’Ac diocesana sarà in pellegrinaggio nella terra di Gianna Beretta Mol-la. Il pellegrinaggio è aperto a tutti, per informa-zioni e iscrizioni si rinvia alla segreteria diocesana e alla locandina pubblicata su questo numero di Insieme.

Ha scritto C.S. Lewis: “Il cuore di una donna deve stare così nascosto in Dio che, se un uomo la vuole trovare, deve prima trovare Lui”. Splendi-da dichiarazione che io proseguirei così: è per-tanto necessario che la donna coltivi il suo rap-porto con Dio, Lo cerchi e da Lui si lasci trovare, gusti la Sua presenza e l’intima gioia di vivere nel Suo cuore. Molto probabilmente così è avvenuto in Santa Gianna Beretta Molla: moglie e madre esempla-re, medico appassionato, donna amante della vita e dell’amore. Conoscere la sua vita attraver-so le parole della !glia Gianna Emanuela, in oc-

casione della giornata di formazione proposta nel nostro seminario di Como il 1° maggio, ha indubbiamente innescato una ri%essione sull’essere donna, moglie, madre e lavoratrice, in un contesto socio-culturale come quello at-tuale, attraversato da rapide trasformazioni e non più connotabile come profondamente e di#usamente ispirato al Vangelo. Personalmen-te ascoltando la testimonianza data da Gianna Emanuela della vita della sua amatissima e san-ta mamma ho provato sincera ammirazione, ma ho pure avvertito molta distanza, come se si trattasse di un modello improponibile oggi, troppo perfetto, troppo religioso, poco adatta-bile alle nostre quotidianità. L’ho fatto questo pensiero, ma presto comunque l’ho scacciato, anche grazie al chiarissimo intervento di don Ivan Salvadori sull’esortazione apostolica “Gau-dete et exsultate”, nella quale al punto 11 si leg-ge: “ (…) non è il caso di scoraggiarsi quando si contemplano modelli di santità che appaiono ir-raggiungibili. Ci sono testimonianze che sono utili per stimolarci e motivarci, ma non perché cerchia-mo di copiarle, in quanto ciò potrebbe per!no al-lontanarci dalla via unica e speci!ca che il Signore ha in serbo per noi. Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria strada e faccia emer-gere il meglio di sé, quanto di così personale Dio ha posto in lui e non che si esaurisca cercando di imitare qualcosa che non è stato pensato per lui.” A ciascuno dunque il compito di trovare la pro-pria via, ispirandosi sì a modelli esemplari, ma senza a#anni di imitazioni, piuttosto sempre di-sponibili a lasciarsi plasmare dallo Spirito e at-tenti a curare il proprio cuore. Con la preghiera. Con l’ascolto della Parola. Con la sapienza del discernimento. Secondo l’invito al punto 168 della “Gaudete et exultate“: Siamo liberi, con la libertà di Gesù, ma Egli ci chiama a esaminare quello che c’è dentro di noi – desideri, angustie, ti-mori, attese – e quello che accade fuori di noi – i “segni dei tempi”- per riconoscere le vie della liber-tà piena: “Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono” (1 Ts 5,21)

Emy Sosio

VOLTI DI AC

GIANNA BERETTA MOLLA

La santità è un originale non è una fotocopia

COLLABORATRICE DELLA GIOIA DELLE GIOVANI DI ACEstremamente limpida, estremamente graziosa. Così appare Gianna Beretta (nata a Magenta il 4 ottobre 1922), all’ingegnere Pietro Molla nei primi incontri. Si conoscono nel 1954 e si sposano a Magenta il 24 settembre 1955. Gianna è medico chirurgo dal 1949 e specialista in pediatria dal 1952. Continua però a curare tutti, specialmente chi è vecchio e solo. “Chi tocca il corpo di un paziente”, dice, “tocca il corpo di Cristo”. I coniugi vivono la robusta tradizione religiosa familiare (Messa e preghiera quotidiana, vita eucaristica) inserendola felicemente nella modernità. Gianna ama lo sport (sci) e la musica; dipinge, porta a teatro e ai concerti il marito, dirigente industriale sempre occupato. Vivono a Ponte Nuovo di Magenta, e lei arricchisce di novità gioiose anche la vita della locale Azione cattolica femminile: i “ritiri” sono momenti di forte interiorità, e lei vi aggiunge occasioni continue di festa: è davvero la collaboratrice della loro gioia. Vive questo incarico come la missione di medico: dopo la sua morte, il marito leggerà gli appunti con cui lei preparava gli incontri, scoprendovi “una connessione indissolubile tra amore e sacri!cio”.Nascono i !gli: Pierluigi nel 1956, Maria Rita (Mariolina) nel 1957, Laura nel 1959. Settembre 1961, quarta gravidanza, ed ecco la scoperta di un !broma all’utero, ecco l’ospedale, la gravità sempre più evidente del caso, la prospettiva di rinuncia alla maternità per non morire. E per non lasciare soli tre orfani. Ma Gianna ha la sua gerarchia di valori, che colloca al primo posto il diritto a nascere. E così decide: a prezzo della sua vita e del dolore dei suoi, a dispetto di tutto, Gianna Emanuela nasce, e sua madre può ancora tenerla tra le braccia, prima di morire il 28 aprile 1962. Proclamandola beata in Roma il 24 aprile 1994, Giovanni Paolo II ha voluto esaltare, insieme all’eroismo !nale, la sua esistenza intera, l’insegnamento di tutta una vita. Così parla per lei Gianna Emanuela, la !glia nata dal suo sacri!cio: “Sento in me la forza e il coraggio di vivere, sento che la vita mi sorride”. E vuole rendere onore alla mamma, “dedicando la mia vita alla cura e all’assistenza agli anziani”.Gianna è stata proclamata santa da Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004.

AZIONE CATTOLICA COMOVIALE C. BATTISTI, 8 ! 22100 COMO ! 031 26 74 21 "DOPO IL RISPONDITORE DIGITARE 1 + INTERNO 365#ACCOMO$TIN.IT ! WWW.AZIONECATTOLICACOMO.ITORARI SEGRETERIA : LUNEDÌ CHIUSO / MARTEDÌ 9:30 13:00 / MERCOLEDÌ 15:00 18:30 GIOVEDÌ 9:30 13:00 / VENERDÌ 9:30 13:00 ! 15:00 18:30 SABATO 9:30 13:00

PER

SUPPLEMENTO A IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO DIRETTORE RESP: ANGELO RIVADIRETTORE DI “INSIEME PER” PAOLO BUSTAFFA

Nella foto in alto, Gianna Emanuela, !glia di santa Gianna Beretta Molla, al centro del gruppo di Ac che l’ha incontrata il 1 maggio a Como.A destra, Gianna Beretta Molla in un primo piano e con Pietro all’esterno della chiesetta di Oga.

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4 CAMPI ESTIVI

CAMPI ACRCASA S. ELISABETTA CASPOGGIO13 ! 20 LUGLIO "1°#20 ! 27 LUGLIO "2°#Luogo: Casa Santa Elisabetta (Caspoggio)Tema: Il fuoco e la brezza – Con Elia, tra il deserto e il monteDate: Campo 5a elementare 1a media Sabato 13 luglio – sabato 20 luglio Campo 2a e 3a media Sabato 20 luglio – sabato 27 luglio

Grazie ai campi dioce-sani ACR, i ragazzi (dalla quinta elementare alla terza media) gustano un’opportunità unica di mettersi in gioco, vi-vendo una settimana speciale insieme ai loro coetanei, accompagnati dagli educatori, dall’assisten-te, dai cuochi. La ricetta della “giornata tipo” prevede le attività, il confronto a gruppi, la preghiera e la Messa, qualche lavoro domestico, i giochi e la serata di diverti-mento… Gli ingredienti fondamentali sono proprio loro, i ragazzi, che mettono le mani in pasta prendendosi qualche responsabilità, assaggiano la bellezza di esse-re Chiesa insieme e costruiscono amicizie indissolubili. Nella settimana di campo ci a"ancherà la !gura di Elia, il profeta capace di alzare la voce e di ascoltare nel silenzio.Anche quest’anno i campi saranno due, divisi per fasce d’età, così da poter proporre un’esperienza pensata su mi-sura per i partecipanti, e si terranno nella nostra cara casa S. Elisabetta a Caspoggio. Saremo quindi circondati dallo splendido panorama della Valmalenco e non mancheran-no i momenti per stare all’aria aperta e le gite!

CAMPO GIOVANISSIMICASA S.ELISABETTA "CASPOGGIO#27 LUGLIO ! 3 AGOSTO Luogo: Casa Santa Elisabetta (Caspoggio)Tema: MeravìgliàtiData: Sabato 27 luglio - sabato 3 agosto

Il campo giovanissimi è l’esperienza che tutti gli anni l’AC propone agli adolescenti dai 14 ai 17 anni: è l’occasione per poter incontra-re coetanei provenienti da diverse parrocchie e confrontarsi con loro su tematiche che coinvolgono direttamente la loro crescita

personale e di fede, la vita quotidiana e tanto altro.Il campo è un luogo in cui i giovanissimi sono chiamati ad essere protagonisti, ascoltati e accolti nella loro personale pe-culiarità. A camminare con loro in questa breve ma intensa settimana sarà la squadra formata da educatori, don Pietro e cuochi, in quel-

lo che non è solo un accompagnamento nel percorso di crescita ma anche e soprattutto un rapporto di amicizia dentro alla comu-ne amicizia con il Signore.Il campo di quest’anno sarà incentrato sul tema della “Meraviglia del Creato”: durante questi giorni saremo invitati a posare i nostri occhi curiosi su ciò che ci circonda; aiutati dall’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco proveremo a riconoscere la bellezza del creato e a sentirci parte delle opere di un Dio pieno di Amore.

N CAMPO ESTIVO di Ac è una tappa del percorso educativo che l’associazione propone a ragazzi, giovani, adulti e famiglie. È un appuntamento che nasce da una storia e … da un futuro.Un campo Ac è un’esperienza che trova signi!cato se inserita nell’avventura associativa di un anno, di più anni…di molti anni.Un campo Ac nasce dalla passione educativa di un’associazione di laici che ha scelto e continuamente rinnova il servizio alla formazione della coscienza. Un campo Ac ha il respiro dell’unitarietà cioè dell’aver cura l’uno dell’altro avendo a cuore le diversità di età, di sensibilità, di situazioni, di sogni…Un campo Ac ha il respiro della diocesanità cioè dell’appartenenza alla Chiesa di Como che, guidata dal vescovo Oscar, si esprime nelle parrocchie, nelle comunità pastorali, nei vicariati, negli ambienti di vita di studio di lavoro…In questo contesto il Sinodo diocesano, dedicato al tema della misericordia di Dio, indica la traccia da seguire anche per vivere i campi estivi nel segno della corresponsabilità.Pensando alla unitarietà e alla diocesanità, valori fondamentali anche per i campi estivi, diventa chiaro che il “luogo” primo della ri%essione, della proposta, della veri!ca di queste esperienze è il Consiglio diocesano dove tutta l’associazione si sente coinvolta attraverso il servizio dei capi campo, degli assistenti e delle équipe dei collaboratori.L’Azione cattolica ringrazia Dio per il dono di tante giornate così diverse e così unite dal !lo di una fraternità che va oltre il tempo e lo spazio di un campo.

Paolo Busta!aPresidente diocesano

U

CAMPO GIOVANISSIMI DI SERVIZIOSERMIG $ 29 LUGLIO ! 3 AGOSTOLuogo: TorinoTema: Servizio al SermigData: Lunedì 29 luglio - sabato 3 agosto

Il campo Giovanissimi di servizio si svolgerà al SERMIG (Servizio Missionario Giova-ni). Il campo, proposto dalla AC di Morbegno, è aperto a tutti i giovanissimi della diocesi di Como (dai 14 ai 17 anni).L’esperienza prevede tempi di formazione$alla cultura della pace e della vita, tempi dedicati alla spiritualità e tempi di lavoro manuale. Durante questo campo i ragaz-zi, con i loro educatori, si confronteranno con gruppi organizzati che provengono da tutta Italia e dall’estero, infatti il SERMIG è rivolto a tutti i giovani che pensano che il mondo si può cambiare a partire da sé stessi, dal proprio stile di vita, o che vogliono scoprire se questo è veramente possibile.Mentre i giovanissimi vivranno questa esperienza, l’Arsenale, in quanto monaste-ro metropolitano, continuerà ad ospitare persone con gravi di"coltà, per cui sarà importate condividere lo spirito di accoglienza che caratterizza questo luogo.

Responsabile: Paolo ArighiQuote: euro 170,00 (180, 00 non soci)Iscrizioni: Segreteria Diocesana Scadenza: 30 giugnoIL CAMPO VERRÀ EFFETTUATO IN PRESENZA DI ALMENO 15 PARTECIPANTI

Responsabili: Katia De Simone e Elisa PalottiQuota: euro 170,00 (180,00 non soci)Iscrizioni: Segreteria DiocesanaScadenza: 15 giugno o a esaurimento postiI CAMPI VERRANNO EFFETTUATI IN PRESENZA DI ALMENO 15 PARTECIPANTI

Responsabile: Chiara BarriQuote: 140 euro (comprende viaggio in treno andata e ritorno Milano Centrale-Torino, vitto e alloggio)Iscrizioni: Segreteria Diocesana. Scadenza: 25 giugno

PRONTI ALLA BELLA AVVENTURACAMPI 2019

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5CAMPI ESTIVI

CAMPO GIOVANIVERSO BERLINO10 ! 17 AGOSTO

Luogo: Dachau Berlino StrasburgoTema: Europa: a trent’anni dalla caduta del MuroData: Sabato 10 - sabato 17 agosto

Quest’anno, considerando la ricorrenza del trentesimo anno dalla ca-duta del muro di Berlino e i grandi e importanti cambiamenti in atto in Europa che ci interrogano e ci mettono in discussione, quali la con-dizione della Gran Bretagna e le prossime elezioni Europee, il campo giovani ci porterà a so#ermarci sulla situazione che ha attraversato e sta attraversando la storia recente dell’Europa.Il percorso ci guiderà dalla seconda guerra mondiale, passando per il campo di concentramento di Dachau, arrivando a Berlino dove ci sarà da spunto di ri%essione il muro, importante simbolo di divisione e di riuni!cazione, !no a raggiungere la sede dell’Unione Europea a Stra-sburgo per ri%ettere sullo stato attuale e futuro dell’Europa.Ci metteremo in cammino da Como con i nostri automezzi e in poco tempo attraverseremo Sviz-zera, Austria, Germania e Francia. A#ronteremo così un vero e pro-prio percorso all’interno dell’Euro-pa stessa, qualcosa che ai giovani di adesso può sembrare scontato, ma che è stata una sudata conqui-sta, che ancora oggi, a volte, viene messa in discussione.

CAMPO ADULTIVITTORIO VENETO22$25 AGOSTOLuogo: Vittorio Veneto e VajontTema: Essere generativi …nella vita di tutti i giorniData: Giovedì 22 agosto - domenica 25 agosto

Quattro giorni insieme sul !nire dell’estate.Per far provviste a cui attingere nelle stagioni che seguiranno. Provviste di umanità. Provviste di condivisione. Provviste di vite straordinarie, a cui ispirare ed a"dare le nostre giornate.$Attraverso la visita ai luoghi che li plasmarono, approfondiremo la conoscenza del Beato Toniolo (1845-1918) e di Papa Luciani (1912-1978, il Papa del Sorriso. Un ponti!cato breve il suo, ma che ha lasciato un chiaro segno di quello che la Chiesa deve essere: Madre di tutti, nessuno escluso, vicina alle attese e alle ferite degli uomini. Circa la !gura di Toniolo, signi!cative le pa-role di Marco Zabotti (già responsabile diocesano dell’AC di Vit-torio Veneto): “Abbiamo bisogno di ritrovare Giuseppe Toniolo (...). Oggi per noi – come per lui allora – è tempo di res novae, di un cambiamento di visioni, fatti e dinamiche che a#ascina e insieme inquieta.(...) Il beato Toniolo è qui a dirci che la santità è possibile e appartiene a tutti, che la coerenza e la sintesi felice tra fede e vita sono una realtà fattibile, che è tempo di essere sale e luce, non più ripiegati all’indietro, nostalgici, paurosi”. Durante il tempo del campo, prevista anche una visita alla diga del Vaiont, a 56 anni dalla terribile tragedia che si è ab-battuta sugli abitanti della valle e che ha lasciato un gra"o indelebile nel territorio e nel cuore della gente sopravvissuta.$ Il campo adulti come esperienza di fraternità, fede e cultura.$Insieme in terra veneta!

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L’Équipe Famiglia di Ac organizza il Cadifam (Campo diocesano famiglie) 2019. Quest’anno il titolo del Ca-difam (il 22°) è: “il Gusto dell’Amore”, “Dio viene accolto lì dove nasce la nostra speranza...”. Seguiremo il !lo che ci ha accompagnato quest’anno: “Di una cosa sola c’è bisogno”.Saranno ospiti Claudia Viola e Roberto Reis, sposi da 14 anni con tre bimbi, lui mediatore familiare, lei psi-coterapeuta, hanno fondato l’associazione Amati per Amare (amatiperamare.it) tramite la quale mettono a disposizione con spirito francescano il loro servizio, la loro esperienza, il loro essere famiglia. Claudia e Roberto hanno accettato il nostro invito e porteranno tutta questa ricchezza di famiglia al Cadifam, per vivere insieme a noi l’esperienza di questi 4 giorni.* Il Cadifam è un’esperienza a misura di famiglia con momenti di ri%essione e di pre-ghiera per gli adulti, di gioco e di approfondimento per i !gli insieme con gli anima-tori e l’assistente. Come sempre ci saranno tante occasioni preziose per stare insieme in famiglia (a partire dalle stanze che sono dei mini appartamenti) e tra famiglie. Anche attraverso questo campo famiglie l’Ac esprime la volontà di ra#orzare l’“area famiglia e vita”.

CAMPO FAMIGLIE ! CADIFAMAIN KARIM $ 3 $ 7 LUGLIOLuogo: Ain Karim (Valfurva)Tema: il Gusto dell’AmoreData: Mercoledì 3 luglio – Domenica 7 luglio

Il campo itinerante di quest’anno si svolge sui monti della Val Cavargna con itinerari che, con inizio e termine ogni giorno al rifugio Croce di Cam-po, permetteranno di visitare un interessante comprensorio montano ricco di storia e bellezze naturali. Quattro giorni per camminare, meditare pregare come in un ideale pellegrinaggio che, grazie ad un temporaneo distacco dagli impegni quotidiani, o#re lo spazio a ciascuno per ri%ettere e confrontarsi con la Parola e con i compagni di cammino. L’ambiente na-turale nel quale si sviluppano i percorsi giornalieri ci richiama l’aquila con la sua immagine di rifugio sicuro e accogliente (“Sotto le sue ali troverai rifugio” Sal 91,4). Non solo. La metafora biblica dell’aquila con riferimento alla Divina Tene-rezza, presenta il Signore come colui che veglia sul suo popolo e gli inse-gna a volare: l’aquila tiene i suoi piccoli ancora implumi nel suo nido caldo, li nutre, li copre e li protegge dai pericoli esterni e, al momento opportuno li sorregge nel primo volo pronta a dare il suo sostegno nelle di"coltà. Così ci sorregge Dio che è misericordia e tenerezza: un connubio, il più alto possibile, tra la forte tenerezza del padre e la tenera fortezza della madre, tra la sicurezza maschile e la grazia femminile. Con il campo si accoglie l’invito del Sinodo diocesano ad essere “Testimoni e an-nunciatori della misericordia di Dio” . Il cammino insieme permetterà di “riposare nella tene-rezza delle braccia del Padre” (EG 279), per riprendere poi le occupazioni quotidiane con un cuore rinnovato.

Responsabile: Marco ArrigoniQuota: 400 euro per gli studenti, 450 euro per i lavoratori. Quota integrativa di 20 euro per i non iscritti. La quota comprende: il viaggio, pernot-tamenti e colazioni, cene a Monaco e Berlino, visite guidate a Dachau e al Parlamento europeo a Strasburgo, ingressi a due musei di Berlino. Esclusi tutti i pranzi, due cene a Strasburgo e tutto ciò che non è espressamente citato alla voce “la quota comprende”.Iscrizioni: Segreteria Diocesana. Scadenza: 31 maggio 2019

Responsabili: Paola e Luca Moltrasio

Iscrizioni presso Segreteria Diocesana. Scadenza: 10 giugnoPer le famiglie non iscritte all’AC è prevista una quota integrativa di euro 10,00 sul totale della quota

Costo al giorno in pensione completa

Adulto Euro 35,00 al giorno

Figlio !no a 2 anni Gratuito

Figlio 3 – 11 anni Euro 20,00 al giorno

Figlio da 12 anni Euro 25,00 al giorno

3° !glio Gratuito

Quota iscrizione per famiglia Euro 50,00

Pacchetto famiglia soggiorno settimanale (possibilità di fare alcuni giorni di vacanza prima dell’inizio del campo): paghi 6 notti anziché 7

Famiglie che si iscrivono per la prima volta

Sconto 20%

Responsabili: Stefano Caspani e Luca FrigerioQuota: 225 euro in pullman, 175 con mezzo proprioAgevolazioni per famiglie. Per i non soci Ac un contributo aggiuntivo di 10 euro.Iscrizioni: Segreteria Diocesana Scadenza: 15 giugnoIL CAMPO VERRÀ EFFETTUATO IN PRESENZA DI ALMENO 40 PARTECIPANTI

Responsabili: Massimo ArrigoniQuota: euro 160 (170,00 non soci) iscrizione, cena, pernottamento e cola-zione; esclusi cestino per due giorni, e pranzo !ne campoIscrizioni: Segreteria Diocesana. Scadenza: 10 giugnoIL CAMPO VERRÀ EFFETTUATO IN PRESENZA DI ALMENO 15 PARTECIPANTI

SU ALI D’AQUILACAMPO ITINERANTEVAL CAVARGNA1 $ 4 AGOSTO

Luogo: Rifugio Croce di Campo (1740 m) Val CavargnaTema: Su Ali d’aquilaData: Giovedì 1 agosto - domenica 4 agosto

PRONTI ALLA BELLA AVVENTURA

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CALENDARIO ASSOCIATIVO

TERZA PAGINAPENSIERI E PROGETTI

PRESIDENTI E ASSISTENTI PARROCCHIALI E REFERENTI AC NEI CONSIGLI PASTORALI VICARIALI

Pubblichiamo la lettera inviata ai Respon-sabili e agli Assistenti Ac per gli incontri che nel mese di maggio sono stati indetti per ri%ettere sullo stato e sulle prospetti-ve dell’associazione in vista dei rinnovi e dei ricambi. Le assemblee elettive parroc-chiali si terranno nell’autunno prossimo.* Il 22 settembre 2019 si terrà la consue-ta assemblea diocesana autunnale. * L’assemblea elettiva diocesana si terrà il 16 febbraio 2020.

Tra poco più di sei mesi le nostre associa-zioni territoriali si ritroveranno per le ele-zioni elettive alle quali, il 16 febbraio 2020 seguirà quella diocesana. Non si tratta, come ben sappiamo, di appunta-menti formali e ancor meno di sposta-menti di pedine su una immaginaria scacchiera associativa.In agenda è il futuro dell’Azione cattoli-ca diocesana, tema che ci coinvolgerà nel tempo del Sinodo diocesano. Ci si troverà in tre incontri a ri%ettere, a con-frontarsi e a proporre percorsi di cresci-ta. Vi parteciperanno le Presidenze dio-cesane allargate a quanti sono interessati all’esperienza associativa, i Referenti Ac nei consigli pastorali vica-riali e il Consiglio diocesano. Per ogni incontro sono previsti due pas-saggi:– la presentazione e la condivisione di

È LO SPIRITO DI VERITÀCHE CI ACCOMPAGNA CI PARLA E CI INTERROGA

Il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (Meic) ha vissuto il tradiziona-le ritiro quaresimale con la guida di don Ivan Salvadori che ha proposto una lec-tio sui cinque detti giovannei sul “Para-clito”, lo “Spirito di Verità”.Lo scopo delle giornate di ritiro è quello di un discernimento sulla vita, attraver-so un percorso verso l’interiorità per ca-pire e veri!care le nostre disposizioni interiori, puri!cando il cuore per poi ri-progettare il cammino della vita. L’auto-revole guida di don Ivan ha sapienzial-mente orientato questo percorso prendendo le mosse dallo sconcerto dei discepoli per la dipartita di Gesù. In questa circostanza Gesù promette lo Spirito che consolerà i discepoli di ogni tempo tra il “già” della Pasqua e il “non ancora” del suo ritorno glorioso. Siamo spesso portati a pensare alla Pasqua pensando alla passione, morte e risur-rezione di Gesù, mettendo forse in se-condo piano il dono dello Spirito che costituisce invece con la morte e risur-rezione un “unicum” indivisibile della Pasqua.1) Lo Spirito di verità è detto Paraclito (advocatus, cioè avvocato, colui che è chiamato a difendere, che aiuta a muo-versi nelle circostanze della vita). Lo Spirito è un secondo Paraclito (il primo Consolatore è Gesù Cristo) che rimane stabilmente presso l’uomo e continua la missione di Gesù. Dare spazio allo Spirito nella vita signi!ca evitare che le logiche del mondo prendano il soprav-vento e si !nisca con il pensare come pensa il mondo.2) Lo Spirito insegna e fa ricordare. Nel tempo della Chiesa Gesù non c’è; entra in azione lo Spirito a ricordare le parole di Gesù, la Parola, con una funzione di restituzione, nel senso di una attualiz-zazione nell’oggi della nostra storia e del nostro tempo. La Parola è viva e lo Spirito è vivo, rivestendo così un ruolo “didattico” e “memoriale”.3) Lo Spirito rende testimonianza. Il testi-

RICAMBI E RINNOVI

Per parlare di futuro

MEIC

Un dono che forse mettiamo in secondo piano

esigenze e di prospettive per la crescita dell’associazione sia a livello parroc-chiale sia a livello diocesano: sarà un contributo prezioso per il prossimo triennio;

– un primo scambio di pareri e di infor-mazioni a partire dalla propria asso-ciazione su disponibilità e su requisiti ritenuti necessari per assumere re-sponsabilità sia a livello parrocchiale sia a livello diocesano.

Appena disponibili contiamo di inviare via mail le linee programmatiche per il prossimo triennio che la Presidenza e il Consiglio Ac nazionali stanno de!nendo.Le associazioni di Valtellina, Valchiavenna e Alto Lago si sono ritrovati il 6 maggio (ore 21) all’Oratorio di Ardenno.Le associazioni dell’Alta Valtellina si ritro-veranno il 28 maggio (ore 19) all’oratorio di Grosio.Le associazioni della città di Como, dell’a-rea comasca e di quella lariana si sono ri-trovate il 13 maggio (ore 21) al Centro pastorale card. Ferrari.In questi tre incontri – di cui riferiremo sul prossimo Insieme – si valuteranno even-tuali proposte di ulteriori approfondi-menti.

Incontri Assistenti parrocchialiVenerdì 10 maggio si sono incontrati al Centro card. Ferrari in Como gli Assistenti di Como (città e area comasca) e del Lario (ovest ed est). Venerdì 17 maggio si incontrano all’ora-torio di Ardenno gli Assistenti di Valtelli-na e Valchiavenna. Martedì 28 maggio si incontrano alle ore 19 all’oratorio di Grosio le Presidenze e gli Assistenti dell’Alta Valtellina.

mone è colui che ha visto e lo Spirito, che ha accompagnato Gesù nella sua funzione pubblica, ci permette la par-resia, cioè il coraggio del testimone, dell’apostolo. La verità della fede non può essere imposta, può solo essere testimoniata, altrimenti sconfesserem-mo la libertà dello Spirito. E la testimo-nianza passa attraverso il discepolo.4) Lo Spirito convince del peccato. E qui la pagina evangelica di Giovanni sotto-linea la funzione dello Spirito nel rap-porto con il mondo. Il mondo che ha intentato il processo a Gesù e non pos-siamo pensare che il mondo oggi si comporti diversamente. Lo Spirito convince il mondo quanto al peccato (il peccato per eccellenza in Giovanni è il non credere in Gesù Cristo).5) Lo Spirito guida alla conoscenza della Verità tutta intera. I semi del Verbo so-no sparsi ovunque e lo Spirito che sof-!a ovunque, anche al di fuori dei con!-ni della Chiesa, fa sorgere carismi e ministeri adatti ad ogni tempo e tali segni della presenza di Cristo vanno ri-conosciuti e accolti con gioia e rispetto come anche indicatoci dal Concilio Va-ticano II (“Decreto “Ad Gentes”, n. 11).Questo quadro, prezioso ed illuminan-te, pone alcune domande alle quali siamo invitati a responsabilmente ri-spondere. So ascoltare la voce dello Spirito e do su"ciente spazio allo Spi-rito nella mia vita? Che cosa contraddi-ce i suggerimenti dello Spirito e quali sono le forme mondane che contami-nano la Chiesa, alle quali opporre un esigente programma di conversione? In quale misura, personalmente e co-munitariamente, siamo in grado di at-tualizzare la verità di sempre per gli uomini di oggi? Cosa dice Lo Spirito oggi alla nostra Chiesa, nel momento in cui ci prepariamo a celebrare un Sinodo? Quali sono i “semi del Verbo” che possiamo riconoscere presenti nella cultura contemporanea e come possiamo farli evolvere in modo che gli uomini possano riconoscere in Ge-sù Cristo la pienezza della rivelazione?A tutti noi la responsabilità di una risposta.

A cura del MEIC

MAGGIO 2019Incontro Presidenze parrocchiali e referenti vicariali di Como città e area comascaLunedì 13 maggio - Centro Pastorale Cardinal FerrariIncontro Terza Età Alta ValtellinaMartedì 14 maggio - Oratorio di Livi-gno ore 15 -17Unione europea le ragioni di un votoIncontro promosso da Ac e altri. Mercoledì 15 maggio (Sala Camera di Commercio, Como)Incontro assistenti parrocchiali di Valtellina e ValchiavennaVenerdì 17 maggio - Oratorio Ardenno ore 10. Si conclude con il pranzo alle 12Un nuovo modo di essere Chiesa: comunità pastorali al lavoroDomenica 19 maggio - Oratorio Gravedona

Incontro Presidenze parrocchiali, referenti vicariali e assistenti par-rocchiali dell’Alta ValtellinaMartedì 28 maggio - Oratorio di Gro-sio ore 19Pellegrinaggio Adulti a Mesero al Santuario di Santa Gianna Beretta Molla30 maggio

GIUGNO 2019Consiglio DiocesanoSabato e domenica 1 e 2 giugno Casa Santa ElisabettaOrdinazione –Veglia PentecosteSabato 8 giugnoPentecosteDomenica 9 giugnoPresidenzaMercoledì 12 giugno

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7AC E SINODO "I#

Un esercizio di discernimento sia personale che comunitario per giungere alla concretezza e da accompagnare con la preghiera.

Le cinque commissioni sinodali formate ognuna da quattro sotto-commissioni sono al lavoro da alcune settimane e si sono più volte incontrate impegnandosi nella lettura dei contributi pervenuti da diverse realtà ecclesiali e da singole persone, per una prima condivisione. Un dato che si coglie subito è la ricchez-za dei contenuti. Ora, sollecitati dal vescovo Oscar, si entra in una nuova fase: dopo il tempo delle analisi inizia il tempo delle risposte da o"rire, si dovrà giungere alle prepositiones.Si dovrà cioè rispondere alle domande che sono poste nelle cinque aree tematiche (presbiteri, giovani, comunità cristiana, poveri, famiglia) e che con la parola Misericordia formano i cinque binomi inscindibili.Sarà un esercizio di discernimento sia personale che comunitario da ac-compagnare con la preghiera. Sarà un cammino da seguire attraverso il Settimanale della Diocesi e negli incontri parrocchiali, vicariali e associativi.

OCCHIELLO

Dal tempo delle analisi al tempo delle risposte

COMMISSIONE MISERICORDIA E COMUNITÀ CRISTIANA

Nulla è impossibile, bisogna crederci

COMMISSIONE MISERICORDIA E GIOVANI

Scrivere parole e convertire il cuore

ANCHE LA PROFEZIA TROVERÀ CASA, SPAZIO E ACCOGLIENZA NELLA DIMENSIONE ASSEMBLEARE

Aprile 2019, il lavoro delle commissioni è iniziato, e che lavoro! Assegnato all’ Area 1- Comunità e Mise-ricordia, sottocommissione 2- Eucari-stia e Riconciliazione, 294 pagine di contributi da leggere e analizzare in tempi stretti e tassativi per arrivare a formulare proposizioni di sintesi. Un’esperienza di Chiesa necessaria-mente diversa, se non altro perché si avverte la tensione e il tentativo di edi-!care un vissuto di Chiesa più autenti-co, partecipato ed essenziale. Accettan-do il rischio dell’accoglienza nel luogo dell’altro, ci si impegna a stabilire lega-mi e a intrecciare vincoli di solidarietà in un’opera comune di umanizzazione e di ascolto, non solo con i presenti ma con le molte comunità e persone che hanno voluto indicare strade, fatiche e speranze per la nostra Chiesa; non co-nosci i loro volti, neppure i nomi e i luo-ghi, censurati a motivo di privacy, ma li immagini attraverso le parole scritte: volti giovani, anziani, famiglie, preti, suore, immigrati, e la loro vita e le loro attese.Un’esperienza non facile, responsabiliz-zante, ma proprio per questo bella, che mette in conto diversità di accenti e di pensiero. Mi accorgo come il vissuto in

AL LAVORO, SUPERANDO LE FATICHE INZIALI E LA PAURADI UN IMPEGNO SCHIACCIANTE

Partiamo da qualche anno fa. Conve-gno Ecclesiale di Firenze, anno 2015. Francesco dice: “Oggi non viviamo un’epoca di cambiamento, ma un cam-biamento d’epoca”. È chiaro per tutti che ciò che stiamo attraversando è un periodo di profonda e radicale trasfor-mazione. Dei valori, degli orizzonti di riferimento, di una simbologia e rituali-tà che parlano altri linguaggi, si espri-mono con altri gesti e seguono nuove mode. Capiamo che questa società in cui sia-mo immersi è in transizione anche dal fatto che quando c’è un cambiamento in atto, si vanno a toccare alcuni temi, alcune ri%essioni, alcuni snodi antro-pologici che si ripetono nei secoli di grandi cambiamenti: la di#erenza ses-suale, il rapporto uomini e donne e la questione del femminile, la questione del potere intesa in senso ampio (e del sinodo come risposta!), la vita e il sacro. Non è un caso che proprio questi aspetti siano stati i più dibattuti e quelli che hanno creato maggiori divisioni e dissensi nell’assemblea sinodale del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.Il Sinodo è uno strumento chiaro, una

ruoli di responsabilità diocesani in AC faciliti in modo determinante il compi-to; non ti senti migliore, questo no, ma preparato e a tuo agio, in un contesto ecclesiale di dialogo tra laici, presbiteri e religiosi dove puoi mettere a frutto la formazione associativa, che riscopri in tutta la sua qualità, mantenendo di-sponibilità e desiderio di imparare e crescere nella fede in un cammino di comunione con gli altri. (Nota: nel mio gruppo presenti 6 laici di cui 3 soci AC, io, Abele, Rita)Un buon inizio, dove vedo laici più con-vinti e sul pezzo, e presbiteri che rincor-rono un po’ per mettersi alla pari con lettura e analisi dei contributi. È vero il tempo è poco ma la ricchezza della consultazione non va dispersa, bisogna crederci, e con dedizione e un po’ di or-ganizzazione nulla è impossibile. Poi è sempre bello condividere il lavoro fatto (pagine e pagine di analisi e sottolinea-ture) e ricevere anche qualche grazie. Un’attitudine a condividere posizioni ed aiutarsi vicendevolmente che anco-ra una volta (nel mio gruppo) noto al momento più presente tra tutti i “laici”.Qualcuno tra i presbiteri nota nella consultazione popolare una mancanza di “profezia”, ma sono certo che con l’a-iuto dello Spirito e imparando a fare un buon discernimento in modo comuni-tario (se ne parla ma in realtà c’è scarsa abitudine), la profezia troverà casa, spazio e accoglienza nella dimensione assembleare.Alla prossima puntata! Synodus cum gaudio (Abele docet)!

Luca Frigerio, vice presidente diocesano Settore Adulti

risposta semplice e una strada certa per a#rontare la questione del potere, di chi comanda e di chi guida. Per tanto tempo ci siamo detti che la comunità cristiana è soggetto della pastorale (non solo il prete, non solo un gruppo di élite etc…) ma poche volte si è per-corsa una strada concreta che dicesse, non solo a parole ma soprattutto nei fatti, questa verità. Per questo credo che la modalità sinodale, la via del Sinodo sia una strada che, prima anco-ra del documento !nale (letto da pochi e criticato da molti, cit. Francesco), stia già portando i suoi piccoli frutti, primi-zie di gemme. Il Sinodo, con la sua struttura a volte pesante e ingombrante, ci sta educan-do a uno stile ecclesiale e comuniona-le. Fatto di un tavolo e tante sedie attor-no. Di una Parola e di una preghiera al centro. Di una parola umana e di un si-lenzio. Di un rispetto di ministeri, sensi-bilità e di#erenze. L’ascolto porta sem-pre frutto (la Parola che scende dal cielo non risale mai senza aver irrigato e fatto germogliare la terra).La commissione “Misericordia e giova-ni” si è messa al lavoro. Superando le fatiche iniziali e la paura di un impegno troppo schiacciante. Con spirito di ser-vizio e umiltà. C’è lo spazio per tutti e c’è l’attenzione per tutto. C’è il tempo e c’è l’attesa. C’è la libertà e c’è la parteci-pazione. C’è il Sinodo che, mentre scri-ve parole sulla carta, comincia a pla-smare e convertire il cuore di chi le scrive.

don Pietro Bianchi Assistente diocesano Giovani e Acr

L’Azione cattolica è presente e attiva, o"re una bella testimonianza sull’appartenere alla Chiesa locale e sul costruire comunione.Sappiamo che in questo percorso sinodale non mancano fragilità e limiti, non li nascondiamo ma neppure ne facciamo una ragione per fermarci alla critica e sottrarci alla responsabilità di fare sempre più bella la nostra Chiesa. In questa pagina proponiamo due note a caldo sui primi passi delle commissioni. Da questo mese in ogni numero di Insieme ci sarà una pagina dedicata al Sinodo.

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8 ASSEMBLEA

SABATO 23 FEBBRAIO 2019SOCIETÀ DEL RANCORE O SOCIETÀ DELLA RELAZIONE?GIUSEPPE RIGGIO, CAPOREDATTORE DI AGGIORNAMENTI SOCIALI

SABATO 23 MARZO 2019CITTADINI D’ITALIA E CITTADINI D’EUROPAGIANNI BORSA, GIORNALISTA E CORRISPONDENTE DI SIREUROPA DA BRUXELLES

SABATO 27 APRILE 2019LA DEMOCRAZIA E IL DIGITALEEROS ROBBA, AUTORE DI “FAKE REVOLUTION”

LBC

LABORATORIO

BENE COMUNE

GIOVANI PER...IL BENE COMUNELEGGERE I SEGNI DEI TEMPI

Per ogni incontro:relazione di un espertotestimonianze di giovani e adultidibattito e analisi di casi concreti

Gli incontri saranno dalle 10 alle 13al centro Cardinal Ferrari – Como, viale C. Battisti, 8

Contattimail: [email protected]: Laboratorio Bene Comunecell: 339 3238117

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AC E IMPEGNO POLITICO

«Ogni messaggio postato su Internet, a prescindere dalle intenzioni dell’auto-re, diventa una bottiglia che galleggia nell’oceano della comunicazione glo-bale». Si è aperto con questa citazione del celebre sociologo Manuel Castells il terzo incontro del Laboratorio Bene Comune, che nella mattinata di sabato 4 maggio ha posto l’accento sul rap-porto tra “La democrazia e il digitale”. Nello scenario attuale questo rapporto merita di essere indagato con attenzio-ne per le ricadute che può avere sulla scena politica, ed è stato questo il !lo conduttore dell’intervento di Eros Rob-

ba, che !n dalla citazione di Castells ha saputo mettere in chiaro “luci e ombre” della rivoluzione digitale che nell’ulti-mo decennio ha segnato in maniera profonda la nostra quotidianità.Robba, laureato in Comunicazione e società all’Università Cattolica di Mila-no e prossimo al conseguimento della laurea magistrale in Politiche europee ed internazionali, è un giovane appas-sionato di media e politica (è anche consigliere comunale a Garzeno, il pae-se in cui vive e in cui è cresciuto) e l’an-no scorso ha dato alle stampe Fake Re-volution, un saggio sul rapporto

DEMOCRAZIA E DIGITALE

Una medaglia a due facce

LABORATORIO BENE COMUNE

I primi tre passi nella giusta direzioneUN’ESPERIENZA PROMETTENTE CHE MERITA DI ESSERE APPROFONDITA E AMPLIATA

Con l’incontro del 4 maggio si è conclu-so il ciclo di tre incontri di approfondi-mento del Laboratorio Bene Comune. Senza entrare nel merito di ciascun in-contro ma facendo una panoramica generale possiamo a#ermare che ha giovato sicuramente all’iniziativa il con-nubio tra relatore e testimoni.Gli incontri sono stati strutturati nel modo che la parte iniziale fosse a"data ad un relatore, un esperto in una deter-minata materia, mentre la seconda par-te fosse a"data ad un testimone, un giovane, che concretamente ha vissuto un’esperienza legata al tema presenta-to dal relatore.La formula del laboratorio ha poi ri-scosso un ampio apprezzamento da parte dei partecipanti: la possibilità di esaminare la realizzazione di soluzioni concrete dopo aver ascoltato attenta-mente le dinamiche dei problemi espo-sti dal relatore e dal testimone ha per-messo oltre che di coinvolgere i ragazzi anche di aiutare loro a memorizzare al-cuni concetti fondamentali della de-mocrazia: l’ascolto e la partecipazione.Altro elemento positivo è stata la pre-senza discreta di numerosi adulti che hanno lasciato spazio al dibattito tra i

LE GRANDI PIATTAFORME SI FANNO SEMPRE PIÙ PROMOTRICI DI UNA “DEMOCRAZIA MASCHERATA”

giovani mettendosi in ascolto e inter-venendo sempre con molta attenzione e delicatezza.Questo tipo di atteggiamento, quasi paterno (che è il contrario di paternali-stico), crediamo sia fondamentale per accompagnare i giovani nel cammino verso l’impegno politico.Occorre tuttavia rimarcare la necessità di ampliare la platea anche a giovani provenienti da altre realtà associative e non. È infatti attraverso le di#erenze, le peculiarità e le critiche che ciascun par-tecipante apporta che si può realizzare l’obiettivo del laboratorio: educarsi tra giovani al rispetto dell’altro, delle sue idee e dei suoi ideali, per o#rire il tutto a qualcosa di più ampio e duraturo: il bene comune.Con l’auspicio che tutto ciò premesso, venga da una parte mantenuto e mi-gliorato e dall’altra condiviso e apprez-zato, segnaliamo che il laboratorio ri-prenderà in autunno con nuovi incontri e approfondimenti.Per questo, nelle prossime settimane, la segreteria del laboratorio invierà a ciascun partecipante che ha lasciato il suo indirizzo mail l’invito a partecipare a un momento di programmazione e condivisione che si terrà a giugno (data in via di de!nizione). Qualora qualcuno desiderasse parteci-pare alla seconda fase del laboratorio potrà segnalare il suo interesse alla mail [email protected] oppure al cell. 3393238117.

La segreteria di Lbc

controverso tra democrazia e web e sui pericoli dell’inquinamento dell’infor-mazione online. La sua relazione si è articolata in due parti: una prima ri%essione “teorica”, in cui sono stati messi a confronto lo stra-ordinario potenziale democratico della Rete (maggior disponibilità di informa-zioni per tutti e da tutto il mondo, pos-sibilità di esercitare la propria libertà di espressione senza troppe barriere) e i rischi di un approccio poco consapevo-le ai nuovi mezzi di comunicazione (l’i-solamento degli individui con un impo-verimento delle relazioni umane, la

prevalenza di opinioni super!ciali o estremizzate, il dominio delle grandi piattaforme che si fanno promotrici di una “democrazia mascherata” fondan-do il loro potere sui dati concessi gratui- tamente dagli utenti); nella seconda parte, invece, hanno trovato spazio l’a-nalisi della !gura di Barack Obama come protagoni-sta delle prime campagne eletto-rali digital e la pre-sentazione della case history da cui ha preso spunto Fake Revolution, ovvero la candida-tura !ttizia alle primarie repubblicane USA del 2016 di Alex Anderson, perso-naggio di fantasia nato dalla penna del-lo scrittore comasco Alessandro Nardone. «Parlare di rivoluzione del fake – sostie-ne Eros Robba – signi!ca considerare la Rete come una medaglia a due facce: da un lato abbiamo un grande stru-mento di democraticità, che consente a un esponente politico di instaurare una relazione diretta e “senza !ltri” con i propri elettori, e viceversa, ma dall’altro lato ci ritroviamo un potente mezzo di controllo sociale i cui abusi possono es-sere regolati solo investendo sull’edu-cazione digitale».

SABATO 4 MAGGIO