Un dottorato - USPUR · va anche delle condizioni pro-fessionali delle donne - ricor- ... Roberto...

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Un dottoratoper ricordareValeria Solesin

FRANCESCA SCHIANCHIROMA

Un programma di dottoratointernazionale intitolato a Va-leria Solesin. Dopo aver sceltola città di Venezia e l'8 marzo,giorno della festa della donna,come luogo e data simboliciper fissare il tradizionale ver-tice italo-francese (l'ultimo èstato l'anno scorso a febbraio,a Parigi), in omaggio proprioalla giovane veneziana rima-sta uccisa nell'attentato al Ba-taclan lo scorso 13 novembre,oggi le autorità di Roma e Pa-rigi annunceranno un concre-to impegno comune per ricor-darla.

«Valeria Solesin si occupa-va anche delle condizioni pro-fessionali delle donne - ricor-da il premier Matteo Renzi -presentare le iniziative in suoonore a Venezia, in un bilate-rale con i francesi, è un modoper ricordarla come presenteai nostri occhi e nei nostricuori». Saranno sei le borse di

studio disponibili, a partire daaprile, nel programma messoa punto in queste settimanedai due ministri dell'Istruzio-ne, l'italiana Stefania Gianninie la francese Najat Vallaud-Belkacem: sono destinate a ri-cerche nel campo della demo-grafia e della sociologia, glistessi ambiti di cui la 28ennesi occupava (era dottorandaall'Istituto demografico dellaSorbona, tra i suoi interessitemi come la conciliazione la-voro-famiglia, mettendo aconfronto Francia e Italia).Sarà un dottorato internazio-nale (chi lo farà guadagneràquindi un titolo congiunto),nell'ambito dell'Universitàitalo-francese, che ha sedeamministrativa in Italia pres-so l'Università di Torino.

«Condivido il dolore dellafamiglia e di tutta l'Italia. Va-leria era venuta da noi inFrancia per amore della vita edella cultura e ha trovato lamorte sotto il fuoco dei terro-risti», inviò un messaggio dicordoglio il presidente france-se Hollande, letto ai funeralidella ragazza. Oggi pomerig-gio, insieme al premier Renzi,incontrerà la famiglia Solesin.Per far sentire la vicinanzadella Francia ai genitori e alfratello sconvolti da questaperdita, già nelle settimanescorse l'ambasciatrice di Pari-gi in Italia, Catherine Colon-na, è stata a Venezia a rendereloro visita.

O RY NC NDALDNI DIRIIiI RISFRVAiI

Valeria Solesin

SITA • Cresce la resistenza «StopVqr»

Roberto Ciccarelli

ettimana decisiva per la cla-morosa protesta dei docentie dei ricercatori. Entro lune-

dì 14 marzo 50 mila persone do-vranno caricare 100 n ila pubblica-zioni nel software dellä «Valutazio-ne della qualità della ricerca» (VqR2011-2014), una pròéedura fonda-mentale nell'università post-gel-miniana per determin re la quotadel fondo premiale d"àto agliatenei e per finanziare quanto re-sta della ricerca in Italia dopo i san-guinosi tagli da 1,1 miliardi impo-sti da Tremonti nel 2008 e mai ri fi-nanziati. Il movimento si è estesoin questi mesi grazie al tam-tamsul web. Uno dei suoi ispiratori, ildocente torinese Carlo Ferraro hacalcolato che al 4 marzo lo sciope-ro contro la VqR ha coin-volto 3320 docenti. Sitratta di una stima pru-denziale da moltiplicareper 1,5 o per 2, dato chenon tutti gli atenei né ilministero dell'universi-tà hanno comunicatodati aggiornati e globali.L'astensione è stata pre-ceduta da una fitta piog-gia di delibere di diparti-mento, di Senati accade-mici, mozioni e lettereai rettori: -174 secondoFerraro. La spinta decisi-va per la mobilitazioneè stata data dalla richie-sta di sbloccare gli scatti di anziani-tà dal 2015, e non dal 2016 comeha fatto l'ultima legge di stabilità,oltre il riconoscimento dell'anzia-nità maturata nel quadriennio2011-2014. «I danni potrebbero es-sere rilevantissimi a livello indivi-duale» ha scritto il presidente delCoordinamento intersedi profes-sori universitari di ruolo (Cipur) Al-berto Incoronato: fino, a 27 milaeuro per i ricercatori, 38 mila pergli associati, 54 mila per gli ordina-ri. Il risparmio per lo Stato am-monta a-una cifra di tutto rispel to:oltre un miliardo e 600 milioni,più di 300 milioni di euro della

Settimana rovente -per la protesta dei.profquota premiale assegnata nel2015 agli atenei (1 miliardo e 300milioni). Il 65% di questa cifra -900 milioni - viene assegnato in ba-se ai risultati della VqR. L'astensio-ne dalla valutazione è un «mezzodi pressione» per ottenere le risor-se perdute, cosa parzialmente av-venuta per il resto del pubblico im-piego. Se il governo non cederà losciopero distorcerà l'attendibilitàdei dati raccolti minando la «quali-tà» della ricerca che il ministero in-tende misurare. La protesta preoc-cupa, non poco, i rettori dellaCrui. Basta leggere la lettera sotto-scritta da 200 docenti dell'universi-tà di Pisa e inviata al consiglio diamministrazione dell'ateneo. Inuna mozione del 2 marzo il Cda siè detto preoccupato «per il dannoche deriverebbe all'ateneo» e ha

invitato i direttori di dipartimentoa procedere al caricamento diquelli che la neolingua accademi-ca definisce «prodotti» della ricer-ca. «Una scelta che rischia di ina-sprire la conflittualità interna» so-stengono i docenti che invitano arinviare la scadenza del 14 marzoal 30 aprile e a sostenere la prote-sta «a difesa della dignità della do-cenza». «Questa non è una lottacorporativa» hanno aggiunto 65docenti leccesi in risposta ad ana-loghe pressioni. I docenti chiedo-no ai rettori della Cruí di rinviarela. scadenza della VqR al 31 aprile.Il senso della mobilitazione supe-ra tuttavia le - legittime richiesteeconomiche dei docenti e si è sal-dato con la campagna #salviamo-laricerca promossa tra gli altri dalcelebre fisico romano Giorgio Pari-si e potrebbe anche incrociare lamobilitazione dei ricercatori pre-cari che chiedono il riconoscimen-to del sussidio di disoccupazione«Dis-Coll» «perché —dicono - la ri-cerca è un lavoro». L'università èin ebollizione al punto che persi-no i rettori della Cnti hanno orga-nizzato una giornata di mobilita-zione, prevista il 21 marzo, perchiedere il rifinanziamento degliatenei.

La petizione «Stop VqR» pro-mossa, tra gli altri, dal docente ro-

mano Stefano Semplici è significa-tiva perché allarga la piattaformadel movimento a questioni decisi-ve per il destino dell'università: ildiritto allo studio, l'uguaglianzacontro il merito, il taglio delle risor-se oscurato dai peana dell'«eccel-lenza». Temi che potrebbero ali-mentare una mobilitazione con-tro l'«Audit society» o lo «Stato va-lutatore» istituito dalla «riforma»Gelmini e centrato sul sistemadell'agenzia di valutazione Anvur.Questo sistema è governato dauna logica di stampo commercia-le e aziendalistico che trasforma lademocrazia in un sistema di ge-stione privatistico-manageriale.La protesta non è contro la valuta-zione in quanto tale - precisanogli interessati - ma-contro quellabasata sulla realizzazione . degliobiettivi, un dispositivo neolibera-le che cancella l'autodeterminazio-ne del soggetto a partire dalle suelibere facoltà. I docenti universita-ri sembrano risvegliarsi: cresce lacoscienza che il loro status è deca-duto. «Una coscienza che emergein maniera graduale in una catego-ria aliena da sempre da qualsiasisindacalizzazione - sostiene Giu-seppe De Nicolao, docente a Paviae redattore di Roars - È un bruscorisveglio per qualcuno, molti altrinon si. sono ancora svegliati».

L'Università bloccafondi e assunzionicontro i prof"ribeffi"Mossa del Cda per convincerlï a partecipare alla ValutazioneMa 200 docenti scrivono al rettore: ((Chiedi al Miur dì rinviarla»

di Mario NeriPISA

Congelate le spese per l'acqui-sto di attrezzature, stop ai pro-getti e agli investimenti, bloccatifino a nuovo ordine tutti i bandiperla distribuzione dei finanzia-menti destinati alla ricerca e so-prattutto niente assunzioni. I"ribelli" l'hanno già ribattezzatala "serrata", e anche se non lo èin senso stretto, la mozione ap-provata dal Consiglio di ammini-strazione dell'università di Pisail 2 marzo ha il sapore di unaspecie di rivalsa, una prova diforza per convincere i prof cheda mesi protestano contro ilblocco degli scatti stipendiali de-cretato nell'era Tremonti a desi-stere, ad abbandonare la lorobattaglia e soprattutto a fermareil boicottaggio della Vqr (la Valu-tazione della ricerca), il grandeprocesso di monitoraggio concui il ministero dell'Istruzioneassegna agli atenei italiani laquota premiale dei fondi statali.

Motivo? Se la contestazioneandasse avanti, verrebbe com-promessa «d'integrità del bilan-cio di ateneo e la sostenibilitàdelle manovre programmate».Un documento molto duro, ap-provato all'unanimità, e che«stabilisce la sospensione, in viacautelare, di tutte le iniziative diinvestimento previste dalla ma-novra approvata nel bilancio diprevisione 2016». È la prima vol-ta che lo scontro fra docenti evertici di Palazzo alla Giornataproduce effetti così profondisull'operatività dell'ateneo: inpratica è stata azzerata la spesa,soprattutto quella per il recluta-mento di 100 nuovi prof e ricer-catori. Nelle ultime settimanesembrava fosse stata raggiunta

una pax. Senato accademico,Cda e direttori avevano approva-to una mozione di solidarietà ecomprensione nei confronti del-la protesta, sottolineando peròla necessità che «d'ateneo nonsubisse conseguenze economi-che». Ma i prof avevano subitoprecisato che nessuno avrebbepotuto caricare d'ufficio le loropubblicazioni sul portale mini-steriale senza il loro consenso.Una diffida che in rettorato è sta-ta interpretata come un segnaledi intransigenza. Una mossa giu-dicata rischiosa per i conti, datoche i termini per partecipare allaVqr scadono il 14 marzo. Non ci

sono numeri precisi, ma secon-do le stime più pessimistiche, Pi-sa potrebbe perdere addirittura20 milioni di euro su oltre 200 difondi statali. Per questo i consi-glieri nella mozione invitano i di-rettori dei dipartimenti a «proce-dere da subito» a caricare d'uffi-cio i prodotti di chi non ha invia-to formale diffida.

Un documento a cui due gior-ni fa hanno subito risposto gli#stopVqr con una lettera firmatada duecento profpisani. Il sensoè chiaro: i rettori dovrebbero far-si sentire con il Miur, chiedendoun rinvio dei termini al 30 aprilee sostenendo «d'insensatezza di

II rettore Massimo Augello (foto Fabio Muzzi)

unaVqr che porterebbe ad asse-gnare risorse non sulla base del-la qualità della ricerca ma del li-vello di coercizione che i docentidei vari atenei sono disposti a su-bire». Contro la mozione si sonoschierati subito anche alcunicandidati rettori inviando maildi solidarietà a tutto il personaledocente: Giuseppe lannacconeper primo, poi Mauro Tulli. Infi-ne si è deciso anche Paolo Man-carella, l'ex prorettore alla didat-tica considerato l'erede diAugel-lo.

LI RI PRODDZIONE RISERVATA

I'tbiccvaiC bl-a

Civile, informatica e meccanica le meno scelte fra le studentesse. La preferenza va a biomedica, architettura e design al Politecnico di Milano

Ingegneria, facoltà declinata al maschileMicaela Cappellini

C'è Samantha Cristoforetti,ingegnere prima ancora cheicona 2015 dell'Italia nello spa-zio. C'è Chiara Molinari, capodella spedizione scientifica nel-la base di ricerca italo-francesein Antartide. E ci sono oltre6.8oo ragazze che in media silaureano in ingegneria ogni an-no, in Italia.

Eppure, ingegneria continuaa essere lontana anniluc e dai so-gni delle quindicenni: i dati del-l'Ocse ci dicono che solo il 5°odelle giovani a quell'età ha unobiettivo di carriera in questosettore. A 15 anni, invece, già il18%% dei ragazzi sogna di diven-tare ingegnere. E infatti, per6.88o laureate in ingegneria al-l'anno, ci sono 20.600 maschiche escono dall'università con

lo stesso titolo . Tragli ingegneriitaliani, insomma, le donne so-no ancora una ogni quattro.

Perché le studentesse non so-no attratte dalle materie scienti-fiche? A quale punto del loropercorso scolastico pensano dinon avere le stesse capacità deicolleghi maschi?

I1 Politecnico di Milano è unodei templi più importanti in Ita-lia per le Stem, le cosiddette ma-terie scientifiche : science, tech-nology, engineering e maths.

Parte oggi il mese delle «Stem»promosso dal ministero perl'Istruzione, l'università e laricerca che dà voce a progettidelle scuole in tutta Italia

In Italia

Quile cosevanno meglio rispet-to alla media nazionale, ma dipoco: stando ai dati, negli ultimitre anni le studentesse iscrittesono state il 34,5%0 del totale.Una ogni tre. Certo, per alcunematerie i risultati sono promet-tenti: ai corsi dilaurea diDesign,ad esempio, le ragazze sono il6ooo, addiritturapiù deimaschi.Ad architettura sono pratica-mente alla pari, mentre il corsodi ingegneria che ha più iscrittedonne è Biomedica. Poi, però,cominciano le note dolenti: a in-gegneria civile gli iscritti al Poli-tecnico per il 2014 erano 122, ledonne solo 27. A informatica imaschi iscritti erano 171, le fem-mine 23. A ingegneria meccani-ca 259 contro 19. Fan alino di co-da l'aerospaziale, con buona pa-ce diAstros amantha: uomini 67,

Laureati per genere e gruppo disciplinare . Dati 2014 in %Femmine Maschi

IngegneriaScientificoEducazione fisicaAgraria e veterinariaEconomico StatisticoArchitetturaMedicina e odontoiatriaGiuridicoChimico/farmaceuticoPolitico/socialeGeo/biologicoMedico/Profes. sanitarieLetterarioPsicologicoLinguisticoInsegnamentoTotale Laureati 2014Fonte: ALmaLaurea

oL100

donne solo 8.«Quando mi sono iscritta io

al Politecnico, di donne erava-mo solo quattro, e non c'eranonemmeno le toilette femmini-li». Donatella Sciuto è proret-tore del Politecnico di Milano,e ha una sua teoria: «A un certopunto, tra i ragazzi si crea un di-vario che porta i maschi versole materie scientifiche e le fem-mine verso quelle umanisti-che. Si tratta di messaggi impli-citi, aspettative che insegnantie genitori, magari inconsape-volmente, trasmettono alle ra-gazze in merito al ruolo chedonne e uomini dovrebberoavere nella società».

Quel che occorre, allora, èproporre nuovi modelli. Da dueanni, ad esempio, il Politecnicodi Milano porta avanti il proget-to "Le ragazze possono", in col-laborazione con la FondazionePolitecnico e Aidia (l'Associa-zione nazionale donne ingegne-ri e architetti), per incoraggiareleragazze a scegliere unpercor-so dilaurea Stem (primo appun-tamento domani a Milano, in-formazioni su www.leragazze-possono.org). Tra l'altro, il pro-getto del Politecnico faparte delprogramma "Le studentessevogliono contare -Il mese delleStem", lanciato dal ministerodell'Istruzione, dell'universitàe della ricerca per promuoverela scienza e l'innovazione oltregli stereotipi di genere. Da oggifino all'8 di aprile, per un mese,le scuole di tutta Italia potrannocollegarsi alla piattaforma delprogetto per offrire gratuita-mente ai propri studenti giochidimatematica,video e concorsi.Qualche ragazza potrebbe sco-prire in sé abilità insospettate.

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aperte pergiovani t.Due 2l

'area hanno selezioniLE AZIENDE del Polo tecno-logico di Navacchio vanno acaccia di talenti. Una decina leposizioni aperte per le quali èscattata la selezione. Ad averlanciato in questi giorni uncampagna di recruiting è unasocietà entrata nel gruppo Aru-ba nel 2008, costituita dal teamche ha sviluppato OpenPec, lasoluzione open source per la po-sta elettronica certificata.L'azienda è alla ricerca di figu-re altamente specializzate: uncoordinatore Sviluppatori Ken-tico, uno sviluppatore senior Ja-va Enterprise (con almeno 5 an-ni di esperienza), uno sviluppa-tore senior PerL/php (anche inquesto caso sono necessari 5 an-ni di esperienza in ambiente Li-nux) e uno sviluppatore Mobi-le Android/Windows mobile(con ottima conoscenza deiconcetti di Software Enginee-ring). Per inviare la propria

candidatura può essere usata lamail curriculum c« staff.aru-ba.it ma è possibile utilizzareanche il form on line diretta-mente https ://www.aruba . it/la-vora.aspx.

MA c'è un'altra azienda del Po-lo di Navacchio che sta effet-tuando selezioni. E' la WinMe-dical, società che si occupa del-la progettazione, dello svilup-po e della commercializzazionedi sistemi medicali wireless, ba-sati su tecnologie all'avanguar-dia, per il benessere e la salutedell'uomo e la donna del terzomillennio. Nata a Pisa nel 2009come spin-off della ScuolaSant'Anna, WinMedical ha lan-

ciato sul mercato la più comple-ta piattaforma indossabile peril monitoraggio continuo e intempo reale dei parametri fisio-logici del paziente utilizzabilesia in ospedale che a ca-sa: «WinPack». Per sviluppareulteriori progetti e conquistareulteriori fette di mercato, ora

Complessiva entesono una decinale opportunità offerte

l'azienda è alla ricerca di un sa-les application specialist, un in-gegnere sistemista, un softwaredeveloper, uno sviluppatore dialgoritmi e uno junior softwaredeveloper & qa tester. Per tuttele info e per inviare il curricu-lum http:/lwww.winlnedi-cal.com,/itllavora-con-noi.

Francesca Bianchi

COLLOQUI Tante le opportunità per i giovani in cerca dilavoro al polo tecnologico di Navacchio

Il comparto vale circa 4 punti percentuali di Pi[ in Italia e conta una presenza femminile de[ 45%

Non-profit, ai vertici solo uno su quattro è donnaElena DelfinoValentina Melis

L'immagine dellacooperante danese AnjaRinggren Loven che dissetaHope, il bimbo "stregone"abbandonato in un villaggiodella Nigeria, ha fatto il giro delmondo ed è una eccellenteistantanea per descrivere ilterzo settore. Ma evoca ancheuna suggestione sul ruolo delledonne in questo ambito, quellodella propensione alla cura, chepotrebbe non essere poi cosìscontata e confermata dai dati,almeno in Italia. Il terzo settore,ovvero l'insieme di attività chesi caratterizzano per l'esserenon profit, ha in realtà un belpeso economico. Solo nel

nostro Paese infatti, secondouna ricerca recente diUniCredit Foundation, generaun volume di affari di circa 67miliardi di curo, equivalente acirca il4°;° del Pil, e conta su unbacino di risorse di circa5oomila addetti e 4 milioni divolontari. Qual è l'apportofemminile? Se guardiamo agliultimi dati Istat, nelleorganizzazioni di volontariatola quota rosa è pari al 45°% in unquadro complessivo che vede alivello italiano un tasso dipartecipazione femminile alleassociazioni di volontariatopari a12,9°% (circa 3 donne suinofanno volontariato), contro il3,9% degli uomini. Donne menorappresentate ma con livelli di

impegno superiori a quelli deicolleghi maschi con una mediadi 18,5 ore settimanali di attivitàcontro 15,4

Ma è guardando ai settori conla maggiore presenzafemminile che i dati dellaricerca Istat in parte sfatano ilmito della donna che vede nelvolontariato una prosecuzionedella attività di cura chetradizionalmente le vieneassegnato. Le percentualimaggiori si hanno infatti nonnella "sanità" e nel "sociale", manelle associazioni divolontariato a sfondo religiosoe in quelle che presentano unorientamento civico (adesempio per la tutela di diritti oper la promozione di forma di

cittadinanza attiva). Piccolacuriosità , solo il 3% dellevolontarie è impegnato nellosport. Questi daticontribuiscono a delineare unquadro complesso in cuiconvivono aspetti piuttostotradizionali ed altridecisamente più dinamici. Ingenerale , si può immaginareche una parte delle donne -presumibilmente le più istruiteed emancipate sotto il profilodei rapporti familiari e sociali -guardino al volontariato comead un ambito in cui è possibilerompere determinati steccaticulturali e ideologici legati aglistereotipi di genere . Non solo.Le donne vedono nel terzosettore anche possibili risvoltiprofessionali . E qui ledifferenze con gli uominiemergono più forti , perché benil 70% delle donne annovera trale motivazioni della scelta delvolontariato il lavoro e lericadute professionali.

Se guardiamo al mondo delleOrganizzazione NonGovernative, i dati raccolti neldatabase di www.open-cooperazione . it confermanoche le risorse umane sono moltobilanciate 51%% donne e 49%uomini. Lo scenario cambia se siconsiderano le possibilità dicarriera : le posizioni apicalisono occupate al 38,2°i° dadonne e al 61,7 da uomini 61,7.11dato si abbassa ancora quandosi parla di presidenti orappresentanti legali delleorganizzazioni : le donne sono il25,5°i° e gli uomini il 74,5°,°.

Ne12014le laureate erano una su cinque contro uri rapporto di uno su dieci tra gli uomini -Con ilcalo dell'economia e diminuita la popolazione in possesso di un diploma: meno abbandoni tra le under35

Le giovani investono di più sulla formazioneCristina Casadei

Nell'istruzione, forse, o forseoltre ogni ragionevole dubbio, èracchiusalachiave che spiegamol-ti aspetti che hanno consentito alledonne di prendere il sopravvento,per ora ancora nrnnerico, inrocca-forti un tempo maschili, come peresempio grandi gruppi bancari.Qualche giorno fa, parlando conPatrizia Ordasso, responsabiledelle relazioni industriali del grup-po Intesa Sanpaolo, ho saputo chein questo gruppo che occupa65nrilapersone inltalia ed è quindiil maggiore datore di lavoro delcredito, le dipendenti donne sonopiù degli uomini. Già c'è stato unsorpasso. Numerico, beninteso,perché c'è ancora molto da fareperché le donne ai piani alti diven-tino più degli uomini. Non perchésiano meno brave. Ma qui non sipuò citare alcundato oggettivo.

È invece un dato di fatto, lo di-cono i voti e i tempi impiegati acompletare i corsi di studio, che ledorme siano più brave Begliuomi-ni a scuola e all'università. C'è unacombinazione di fattori e cosìvuoi perché si applicano di più emeglio nello studio, vuoi perché,spesso, sono più intelligenti e in-tuitive, i numeri dicono che rie-scono molto meglio nello studio eincorniciano risultati migliori siadel diplomadi scuolamedia supe-

riore, sia del diploma di laurea.Questacrisi,traitanti contribu-

ti che ha dato, più nel male che nelbene, lo ha messo in luce. La ricer-ca della Fondazione Hume che siintitola "Gender gap negli armidella crisi", curata da Rossana Ci-ma e Caterina Guidoni, con la su-pervisione scientifica di Luca Ri-colti, ha valutato l'evoluzione delgender gap prima (2004-2008) edopo (2008-2014) l'inizio dellacri-si economica e lo ha fatto pren-dendo come ambito specificoproprio l'istruzione. Il calcolo diqu esta doppia differenza li a aiuta-to a capire che quando si parla discuola e università le giovani doti-ne (15-34 anni) investono dipiùne-gli studi. Come si fa a sostenerlo?Innanzitutto la percentuale didonne laureate - nel 2014 erano il18,6% ossia quasi una su cinque - èmaggiore rispetto a quella degliuomini-che eranol'11,2%ossiapo-co più di uno su dieci -. Per esserepiù precisi e attenti alla geografia,questo è più vero al centro nordche al sud perché le giovani donnedel centro nord, sempre secondoquanto dice la ricerca, hanno livel-li diistruzione superiori.

Con la crisi le differenze di ge-nere si sono unpo'modificate.Idi-plomati,ingenerale, s ono diminu-iti,mail calo è stato meno forte perle donnenellafasciadi etàtrai15 ci34 anni del sud che per quelle delcentro nord. L'aumento delle lau-ree è stato maggiore tra gli uominiche tra le donne. Diverso il quadroquando si parla dell'abbandonoscolastico.Alasciare scuola e uni-versitàprirnadi aver conseguito ildiploma sono di più i ragazzi chenon le ragazze, nella fascia di età

tra i 18 e i 24 anni. L'obiettivo indi-cato dalla Ue per il 2020, il 10%,sembra essere più aportatadi ma-no perle donne che nonper gliuo-mini se guardiamo alla situazioneattuale.Iltasso di abbandono delleragazze è infatti stato del 12,2%,mentre quello dei ragazzi è del17,7%. Sull'abbandono scolasticocosa ha prodotto la crisi? Primadella crisi gli studenti che abban-donano il percorso scolastico so-no diminuiti e hanno continuato adiminuire dopo il2oo8: questo ca-lo però è stato più forte per le don-ne che mostrano una maggiorecostanza e determinazione quan-do si parladi studio . Se guardiamoal centro nord e al sud, ancora unavolta ci imbattiamo in delle diffe-renze . Quelle afavore delle donnesono più marcate al sud che alcen-tro nord perché nell'Italia meri-

dionale con la crisi sono sempremeno le ragazze che scelgono dilasciare gli studi. A fronte di que-sto ++quadro così brillante e favo-revole per le donne ci si aspette-rebbeunmercato dellavoropiùri-cettivo per le donne che non pergli uomini. E invece non è affattocosì perché il tasso di occupazio-ne da uno a tre anni dal consegui-mento del titolo è più alto per gliuomini che per le donne, non im-portaillivello diistruzione.Conlacrisi il gap si è ridotto ma solo per-ché la caduta del tasso di occupa-zione maschile è statamaggiore diquella femminile . Infine una cita-zione per un fenomeno di cui si èparlato molto negli ultimi anni ecioè quello dei Neet , i giovani chenè studiano nè lavorano. Ormaisono 2,4milioni e laloroincidenzaè maggiore tra le donne (27,7%,quasi un terzo), anche se negli an-ni della crisi c'è stato unpeggiora-mento soprattutto peri ragazzi.

Complicato l'accessoai posti di lavoro, dopoil conseguimento di un titolodi studio: tre anni dopo piùdisoccupate che disoccupati

Sui banchi

Popolazione di 15-35 anni con un titolo di studio universitario.Dati in %

Femmine ,,= Maschi

21

is

12

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Fonte: Istat

Presidenti e ad donna sotto il 7% nelle quotateSulle 316 società dei listino la presenza femminile nei cda e al 23,7%, ma spesso senza deleghe

Monica D'AscenzoChiara Di Cristofaro

Consiglieri sì, ma senza dele-ghe. La carica delle nuove nomi-ne al femminile è innegabile e an-che ineluttabile vista la leggeGolfo-Mosca del 2011 che obbli-ga al rispetto delle quote di gene-re nelle società quotate e pubbli-che. Altra cosa è invece avere nelboard consiglieri donna che nonsiano indipendenti, ma che fac-ciano parte del managementaziendale. Una fotografia che siripete di anno in anno, nonostan-te l'Italia abbia scalato decine diposizioni nella classifica GlobalGender Gap del World Econo-mic Forum.

Il panorama che emerge daidati elaborati dal Centro studidel Sole 24 Ore su 316 societàquotate a Piazza Affari mostra

Nell'editoria il maggiornumero di donne aIvertice.Nel management in generalel'Italia contai[ 29%di dirigentin donna

come lapercentuale di donne neicda o con cariche ai vertici rd1elleaziende sia attorno al23,7 a o.il da-to sale a sfiorare il 27% se siconsi-derano solo le società quotate sullistino principale, dal momentochele aziende quotate sul merca-toAimnonhanno obblighi dileg-ge riguardo alle quote di genere.

Numeri alquanto esigui, inve-ce, se si tiene conto di quante ri-coprono unruolo ailivelli apicalidelle società: solo il 6,5% dei pre-sidenteièdonnae il6,8%è ammi-nistratore delegato. Un dato, co-munque, in miglioramento gra-zie anche alle nomine nei grandigruppi partecipati dal ministerodel Tesoro: Patrizia Grieco allapresidenza dell'Enel, EmmaMarcegaglia presidente diEni,Luisa Todini presidente diPoste Italiane e Catia Bastiolipresidente diTerna.

A Piazza Affari il settore a

maggiore concentrazione fem-minile e con ruoli esecutivi è si-curamente quello dei media edell'editoria.Itre maggiori grup-pi quotati in Borsa sono guidatida amministratrici delegate:Monica Mondardini a capo delGruppo Espresso, Laura Cioli aivertici di Rcs Media Group e Do-natella Treu alla guida del Grup-po 24 Ore (che edita questo gior-nale). Non solo: Marina Berlu-sconi è presidente di Mondado-ri. Stessa carica per MAria LuisaRiffeser in Poligrafici Editoriale,mentre Eve Baron Charlton è addi Mondo Tv eRaffaella Leone diLeone Film Group. Ma aldilà del-le eccezioni, le quotate italianesono ancora rappresentate dauno stuolo di cravatte.

Dalle parole ai fattiDopo anni in cui si parla di lea-

dership femminile e valorizza-zione dei talenti in base a criteridi diversity è arrivato il momen-to di passare ai fatti. Lo stimoloviene dall'ultimo rapporto diGrant Thornton "Women in bu-siness", in esclusiva per l'Italiasul Sole24Ore. il titolo dà la lineaalla ricerca: "Turning promiseiato practise". «Troppe societàcontinuano a operare con un tra-dizionale approccio stile "ma-schio alpha" della leadership,che non attrae e non èinteressan-teper le donne ditalento» spiegailreport, che sottolinea come ali-vello globale le manager sonotornate al 24% del totale, dal 22%del 2015. A fare la parte da leonisono sempre i Paesi dell'Est Eu-ropa e l'Asia con punte del 35%

nel primo caso e del 34% nel se-condo. Fanalino di coda, fra leeconomie più sviluppate, è ilGiappone con solo il 7%-

E l'Italia? La percentuale fem-minile nel management è segna-lata al 29%, un dato che sembraessere migliore di molti altri cheabbiamo come cartina di torna-sole. Ma semplicemente perchétrattandosi di una survey a cam-pione, non si ha una fotografiapuntuale della situazione. Se-condo una recente classificaIscoin Italia si viaggia attorno al25,6%, comunque uno dei datipiù bassi in Europa.

Le azioni messe in atto finoradalle aziende nonhanno dato i ri-sultati sperati. « In un mondo do-minato da volatilità, incertezza,complessità e ambiguità (nelladefinizione inglese di Vuca), leaziende hanno bisogno dei mi-gliori leader che possono attrar-re,per questo èvitale cherispon-dano a queste sfide» scrivono irelatori del rapporto GrantThornton. Eppure in Italia unastrada si cerca ancora e ci si inter-roga se le donne che sono entrateneiboard, anche in ragione dellalegge 1120/2o11,possano essere unfattore di cambiamento in modoche ai cda venga affidato ancheun compito di gestione strategi-ca del capitale umano delleaziende, cosa che ancoranon av-viene. Del tema si parlerà oggi inun incontro all'Università Boc-coni, con l'obiettivo di trovareuna road map per il prossimo fu-turo e con la consapevolezza chenon è più tempo di parole.

Storie, inchieste,rubriche ed eventiHa debuttalo il 15 febbraio ilprogetto online Alley Oop -L'altra metà del sole dedicato alavoro, carriera, professioni,impresa, investimenti,educazione, famiglia eassociazionismo visti alfemminile. Oltre all'attualità ealle ricerche, il blog multifirmadel Sole24Ore offre rubrichesettimanali anche di autoriesterni: l'attrice CristianaCapotondi scrive dell'eventodel momento, FrancescaParv iero di personal branding,Federico Vercellino la rubricadei papà, Stefania V adruccidella cultura delle adozioni e ilromanziere Giuliano Pasini ilracconto della domenica.

Ai vertici delle societàQ Totale Femmine

Presidente

Incidenza % femminile

PresidentenC"ërio

TOTALE

Am mi nïstreto re Cc:nsieliere SCsretaríodelegata del consiglio

2.913 I 355 2.027 17

Fonte: Ela borazio ne AMF su dati Ce, nsDi esccietari dei Consigli di Amministrazione e dei -onsigi di Cesti o i e

Gemelli, nasce centro per ma lattie femminiliALESSIA G UERRIERIRoviA

n nuovo dono alle donne,specializzato in tutte le ma-lattie femminili: dal dolore

pelvico all'incontinenza, fino allariabilitazione post parto. Il Polodonna-bambino del policlinico Ge-melli, una sorta di ospedale nell'o-spedale, si arricchisce infatti di unnuovo tassello: un centro di medi-cina e chirurgia ricostruttiva pelvi-ca. Operativa tra un mese, la strut-tura composta da 6 ambulatori saràla prima in Italia interamente dedi-cata a queste patologie - che colpi-scono almeno 1 Omila persone al-l'anno - che spesso non trovano ri -sposte adeguate, fiaccando anchepsicologicamente le donne. «Pren-dersi cura di loro vuol dire aiutare

le famiglie e l'intera società», ricor-da appunto il ministro della saluteBeatrice Lorenzin, intervenendo ie-ri all'inaugurazione, perché «attra-verso le donnepassa l'educazio-ne alla salute e aicorretti stili di vitadei giovani». Nel«riconoscimentodelle differenze»,anche nei medici-nali, perciò si fon-da la medicina delfuturo; così, perl'8marzo 2017, la sfi-da lanciata dal mi-

con un reparto specializzato «chesi dedicherà agli effetti dei farmacisulla salute della donna, operativoprobabilmente entro la fine del

zilone

Nuovo reparto dedicatoalla salute della donna

Lorenzin: ora avanticoni farmaci i genere

nistro è appunto la «farmacologia ela clinica di genere».Uno step a cui il nosocomio roma-no sta già lavorando, ammette il di-rettore del Polo Giovanni Scambia,

2016». Ora intanto,il nuovo centroaiuterà «a pren-dersi cura delledonne in ogni ar-co della vita». I-naugurarlo alla vi-gilia del 8 marzo,«è il nostro picco-lo, ma importantecontributo alla suasalute», aggiunge ilresponsabile del

centro Mauro Cervigni. E a fare ri-cerca e formazione, «coinvolgendol'accademia a 360 gradi», dice il vi-ce preside della facoltà di Medicinadell'università del Sacro Cuore Pier-luigi Granone.Le pareti e le porte rosa, così comele sale visite nel massimo rispettodella privacy sono quel surplus diattenzione doveroso per disturbiimbarazzanti. A benedire i locali,dopo il taglio del nastro, ribadendola particolarità della donna, «il suosenso dell'umano e della percezio-ne della vita» è proprio l'assistenteecclesiastico generale della Cattoli-ca, monsignor Claudio Giuliodori,insieme al valore che il Gemelli e laChiesa le riconosce. «Se avessimoguardato solo agli aspetti econo-mici, non lo avremmo fatto», è laprecisazione del presidente dellaFondazione Gemelli Enrico Zam-pedri, ricordando che le patologiedelle donne «hanno un impatto for-te sulla vita delle famiglie».

© RIPRODULONE RISERVATA

Investimenti pubblici e privatiper il sistema della ricercadi Cesare Peruzzi

aToscana mette carburante nel motoredella ricerca. Su26o milioni di fondi eu-mpei2o14-2020 disponibili per ricerca e

innovazione, il Governo regionale ne ha giàmessi abando più dellametà. Lapoliticaindu-strialesifaanche sul territorio, e le scelte stra-tegiche dellaToscana datempo hanno al cen-troitemidellaformazionee dell'innovazione.Come dimostralanascita, ne12005, della Fon-dazione Toscana life sciences (T1s), ente no-profit consede aSiena, al qua] epartecipano leistituzionilocali,ilMonte deiPaschi,laScuolaNormale e il Sant'Anna di Pisa, insieme al-l'Istituto di ricerca integrata Imt di Lucca. LaFondazione Tls, presieduta da Fabrizio Lan-di, coordina il distretto di Scienza della vita,che raccoglie le attività pubbliche e private inmateria nei tre poli di Siena, Pisa e Firenze.

Anche i privati mettono carburante nelmotore della ricerca toscana. A fine gennaioGenerai Electric ha presentato il "ProgettoGalileo", che prevede un nuovo centro di ec-cellenza mondiale per lo sviluppo di turbinee compressori, con un investimento di 6oomilioni di dollari (200 milioni sono di finan-ziamento pubblico e, in parte, il progetto ri-guarderà anche altre regioni). L'obiettivo ècreare 50o posti di lavoro (in prevalenza ri-cercatori) e nell'arco deiprossimi cinque an-ni far crescere di 1,7 miliardi di dollariiricavidel comparto produttivo del gruppo, cheammontano a4,8 miliardi di curo in Italia, dicui 3,5 in Toscana dove c'è il cuore della divi-sione Oil&Gas del colosso Usa.

Il settore farmaceutico è tra i più dinamicisul fronte dell'i novazione, grazie agliinvesti-menti dall'estero, come nel caso dell'insulinabiotecnologica prodotta dalla Eli Lilly a SestoFiorentino o della divisione vaccini della ex

Novartis, acquistata un anno fa da GlaxoSmi-thKlein,maanche e soprattuttopermerito del-l e aziend e t o scane che nel temp o hanno cons o-lidatounavera epropriapharmavalleydiffiisa:dallalucchese Kedrion allapisanaAbiogen, fi-no al colosso fiorentino Menarùii, leader na-zionale con 3,5 miliardi di ricavi e quasi 17miladipendenti nel mondo, la cui divisione ricercaimpiega 70o risorse ed è guidata da AndreaPellacani, un "cervello di ritorno" dagli StatiUniti. «Nel 2015 abbiamo investito in ricerca266milioni,piùdeldoppio didieciannifa»,sot-tolineaDomenico Simone, membro delboarddel gruppo presieduto daLuciaAleotti.

Pubbli co e privato sembrano voler procede-re diparipasso. «Lo stato della ricerca nellare-gione è ottimo», conferma Massimo Inguscio,ordinario di Fisicadellamateria,unalaureaallaNormale diPisaneiprimianni7o,dapocheset-timane alvertice del Consiglio nazionale dellericerche (Cnr). «In alcuni campi, come l'ottica,le bio-nanotecnologie e l'informatica, la To-scana esprime eccellenze di livello internazio-nale - aggiunge- e il modello di Cnr nei due polidiFirenze ePisaèvirtuosoperchériesce ainte-ragire con Università e imprese».

Il sistema della ricerca è ben articolato sulterritorio: tre Università (Firenze, Pisa e Sie-na), con due realtà di rilievo internazionalenel campo della ricerca come la Scuola Nor-male eilSant'Anna(entrambifannopartedel-l'Ateneo di Pisa);laboratori aiverticimondia-li nei rispettivi settori, come Lens (spettro-scopia) e Cerm (fisica delle particelle) nelpo-lo scientifico di Sesto Fiorentino, e Virgo,l'interferometro per rilevare le onde gravita-zionali di Cascina (Pisa), al centro delle cro-nache dopo che iricercatori americani hannoper primi confermato la teoria di Albert Ein-stein sull'esistenza delle "onde"; una presen-za del Cnr, nel capoluogo regionale e all'om-

bra della Torre pendente, che per numero diricercatori vede la Toscana al terzo posto inItalia (dopo Lazio e Lombardia); l'Istituto na-zionale di Fisicanucleare (Infc), con sedi aFi-renze e Pisa,l'Istituto nazionale diAstrofisica(Inaf), aFirenze, el'Istitutonazionale digeofi-sica e vulcanologia (Ingv), a Pisa. E nei giorniscorsi è stato inaugurato inprovinciadi Gros-seto, a Borgo Santa Rita, Certema, Laborato-rio tecnologico multidisciplinare della To-scana. In tutto, i centri di ricerca nella regionesono oltre 24o e occupano 2.700 ricercatori(più di 7milagli addetti complessivamente).

«Cisonoancorapotenzialitàdicrescitaim-portanti per la ricerca in questa regione»,commenta Simone del gruppo Menarini. «Levere innovazioni nascono dalla ricerca pura,marron tutti possono fare tutto - spiega Ingu-scio - ecco perché bisogna prendere decisio-ni strategicheeconcentrarelerisorse, cosìco-me diventa fondamentale riuscire a collabo-rare con il mondo delle imprese».

La questione del trasferimento tecnologicoè uno dei punti nodali per far funzionare lamacchina dell'innovazione. Andrea Piccalu-ga, docente di Economia e Gestione delle im-prese allaScuola Sant'AnnadiPisa, è presiden-te di Netval: un network tra enti di ricerca eUniversità che a livello nazionale punta a fardialogare chi si occupadi trasferimento tecno-logico. «Fermo restando il principio di traspa-renza che deve caratterizzare la Pubblica am-ministrazione - dice Piccaluga -, attraversoNetval sappiamo qual è il nocciolo dell'ecosi-stemadell'innovazione sulquale contareperlavalorizzazione dei risultati della ricerca pub-blica, sapendo che la dimensione d'impresa fal a differenza». È Il terreno sul quale deve più la-vorare laToscana, a causadel suo tessuto pro-duttivo fatto ingranparte dipiccole aziende.

ORI PRO D D7lO NE RISERVATA

La crescita è limitata (+0,4%) ma superiore alla media di settore (+0,1%)

Le imprese rosa oltre quota un milioneBarbara Ganz

L'impresa femminile è giova-ne, abita nel Mezzogiorno d'Ita-lia e cresce a un passo doppio ri-spetto a quella maschile.

Lo dicono i dati Unioncamere,che registrano nel 2015 un più0,4%; un progresso piccolo pic-colo, male aziende femminili at-tive in Italia fanno comunquemeglio della media delle azien-de, che si limita a +o,1 per cento, eprocedono conunavelocitàdop-piarispetto a quelle degli uomini. Una pattuglia di i milione e153mila realtà, con Trentino AltoAdige (+1,3%), Calabria (+1,2%) eToscana (+1,1) nel ruolo di traino.

Lombardia, Lazio e Campa-nia si aggiudicano il podio pernumero di imprese femminili

presenti in Italia: da sole ne de-tengono più del 33 per cento. Sesi guarda invece al tasso di fem-minilizzazione, questo indica-tore raggiunge i livelli massimi(oltre il 26%) in Molise, Basili-cata e Abruzzo. Più in particola-re è Benevento la capitale delledonne che fanno impresa: treimprese su io.

I dati fotografano anche unadiversa composizione per setto-

Quasi un'azienda su tredi quelle gestiteda imprenditori giovani (chesono nel complesso 548mila)e a trazione femminile

ri: le imprese al femminile rap-presentano il22,4% del totale Ita-lia, ma sono presenti in maggio-ranzanel settore agricoltura, do-ve arrivano al 29% delle attive, esono più che numerose ancheneiservizi (25,8%). In quest'ultimocampo si arriva a percentuali su-periori al 5o% (fra lavanderie,parrucchieri, estetiste e benes-sere in senso ampio). La percen-tuale delle imprenditrici nel tes-suto produttivo nazionale rabgiunge livelli superiori alla me-dia anche in ambiti quali i servizialla persona (49%), la sanità el'assistenza sociale (38%),l'istru-zione (29°zs), l'alloggio e ristora-zione (29%). L'industria si fermaal 10,4 per cento (ma nel manifat-turiero arriva a toccare il17,3%%0.

Quando le donne scommetto-no sull'impresa lo fanno sce-gliendo in prevalenza la formagiuridicapiù semplice: quellain-dividuale arriva al 71%, tuttaviale cooperative raggiungonoun'incidenza a livello nazionaledello per cento.

E fa ben sperare che l'impresagiovane parli sempre di più alfemminile. Si trovano soprattut-to tra gli under 35 le donne chescommettono sull'arte dell'in-traprendere mettendosi in pro-prio: quasi un aimpresa su tre traquelle diunder 35 (548milainIta-lia) è atrazione femminile. Com-plessivamente si tratta di oltre152mila unità, pari al 28% del to-tale delle imprese giovani. Co-me a dire che fra i giovani im-prenditori la parità di generesembra essere un traguardo fi-nalmente raggiungibile.

I dati vanno letti tenendo con-to della classificazione: per le so-cietà di capitale si definisce fem-minile un'impresa nella quale lapartecipazione è superiore al5o%xI, mediando fra quote di par-tecipazione e cariche attribuite.Nelle società dipersone e coope-rative vale la metà almeno di socidonna, mentre perle ditte indivi-duali si guarda alla titolarità.

La crescita è comunque tra-sversale: riguarda le impresecon presenza femminile esclu-siva (che sono 974mila. +0,3%),forte (143mila, +i%) e maggiori-taria (+1,6%).

,â,Ganz240re(V RI PRO, 0U ZIO NE RIIFRVATA

..................................... ..........................A pag 40

Le «startupper» donne sono i113%

"Più realtà par teciperanno, meglio sarà per la ricercaA R HO-PERO sorgerà un'impresa di ricerca

enorme: più enti parteciperanno, megliosarà». Sergio Abrignani, direttore scientifi-

co dell'Ingm, l'Istituto nazionale di genetica moleco-lare, uno dei soggetti coinvolti nel progetto HumanTechnopole, non ha dubbi: «Il Cnr è uno dei playerpiù importanti della ricerca in Italia, presente in deci-ne di strutture in tutto il Paese. E un bene che sia en-trato nel progetto, che per la prima volta vede in Ita-lia un investimento sulla ricerca sul lungo periodo».

Il Cnr all'inizio però non era stato inserito tra i sog-getti coinvolti.«Personalmente credo che la partecipazione del

Cnr fosse prevista sin da subito, e che l'unico motivodi questo "ritardo" è che si attendeva la nomina delnuovo direttore. Appena questa è avvenuta, e il pro-fessor Inguscio si è insediato, l'operazione si è conclu-sa. E noi ne siamo felici».

Lavorerete insieme a dei progetti?«Penso di sì. Del resto, già oggi da noi in Ingm ab-

biamo una ricercatrice del Cnr, "distaccata" da Ro-ma, che lavora nei nostri laboratori di Milano. Unacollaborazione, quindi, è già in corso. L'auspicio èche possa continuare».

Di cosa vi occuperete all'interno di Human Tech-nopole?«Abbiamo due progetti di ricerca, il primo sulle

malattie infiammatorie autoimmuni croniche. Il se-condo sul cosiddetto "cancer immunoediting"».

Di cosa si tratta?«Studiamo il modo in cui le cellule del sistema im-

munitario si "infiltrano" nel tumore. Danneggiandoil sistema immunitario da un lato, e favorendo lo svi-luppo del cancro dall'altro. Già negli ultimi due-treanni la ricerca farmacologica si è concentrata su que-sto campo: noi approfondiremo questi studi»

Vi trasferirete a Rho-Pero?«Alcuni ricercatori si. Lavoreremo però soprattut-

to con i "joint labs", i laboratori condivisi e comuniprevisti dal progetto, e saremo attivi nella nostrastruttura di via Sforza».

Che è stata inaugurata da poco più di un anno, ecostruita grazie a una cospicua donazione dellaFondazione Invernizzi.«Sono i nostri mecenati: non solo ci hanno consen-

tito di inaugurare il centro in via Sforza, ma soprat-tutto ci permettono oggi di portare avanti il nostro la-voro. Caso raro in Italia, dove la ricerca soffre spessoper la mancanza di fondi. Da questo punto di vistaHuman Technopole è una vera novità, che consenti-rà di rafforzare a Milano la massa critica dei ricercato-ri».

Perché?«Per la prima volta si è deciso di dare alla ricerca

un prospettiva decennale, con fondi assicurati per di-versi anni. É un progetto di ampio respiro, in Italia fi-nora unico».

LavoreremoinsiemeGia oraospitiamouna loroscienziata

SERGIO ABRIGNANIÈ direttorescientifico di Ingm,Istituto nazionaledi geneticamolecolare, consede al Policlinico

55

3 RIVRO[JNLIONENISE NVAi:

Ma ` 9anno accademico11 San Raffaele scegliela doppia dataper il test ' medicina

Test di ingresso a Medicina a settembre,quest'anno, perle future matricoledell'università Vita-Salute del San Raffaele,prima dell'estate si svolgerà soltanto l'esameper il corso in inglese: «Per l'International MdProgram doppia data: il 30 marzo, per glistudenti non Ue, e il 31 maggio», spiegano inateneo. L'università l'anno scorso avevaorganizzato i due test il rg mazzo, e si eranopresentati oltre tremila candidati per i centoposti di Medicina e altri 700 per i 7o del corsoin inglese. Nuovo calendario allora, l'ateneo loha comunicato ieri nel giornodell'inaugurazione dell'anno accademico.Presentati i nuovi programmi per Filosofia ePsicologia e i risultati raggiunti dall'ateneo.«Superata la crisi fra 2oll e 2013, l'integrazionecon l'ospedale è completa e i dati sonopositivi», ha spiegato il rettore Alessandro DalMaschio, foto, che ha ricordato i 30 candidatiper posto di Medicina e ha parlato di «luci eombre» per i corsi senza test, con iscritti incalo a Biotecnologie mediche e alla magistraledi Psicologia e in aumento a ScienzeFilosofiche. L'ateneo ha annunciato l'accordocon l'Università della Svizzera Italiana per unalaurea magistrale, in inglese, a Psicologia: duesemestri a Milano due a Lugano e titolo validonei due Paesi. Nuova laurea magistrale aFilosofia: «Con una cattedra in memoria diGiuseppe Rotelli - ha detto il rettore -arriverà un docente di calibro internazionale».

Federica Cavadini© RIPRODUZIONE RISERVATA

P° ,

Lo ha detto il rniraistr°o dell "°rcvione, Stefania Giannini, in ar.cclizione al Senato

Nessun posto senza concorsoResiste solo il doppio canale delle g-raduatoríe ad esaurimento

DI CARLO FORTE

o ai concorsi per titoliper reclutare i docentidella scuola statale. Ilmonito viene dal mini-

stro dell'istruzione , StefaniaGiannini , che lo ha pronun-ciato nel corso di un'audizionepresso la VII commissione delsenato il 1 ° marzo scorso.

Dunque , il governo non pro-cederà ad alcuna stabilizzazio-ne dei docenti precari tramiteprocedure diverse dal concorsoper titoli ed esami . Perché lalegge non lo consente . Ma con-tinuerà ad immettere in ruoloi docenti secondo il criterio delcosiddetto «doppio canale» finoal completo scorrimento dellegraduatorie a esaurimento.Per quanto riguarda assunzio-ni, il ministro ha spiegato cheil reclutamento deve necessa-riamente avvenire tramite unconcorso a tutti gli effetti se-lettivo, fermo restando che sitratta di una misura diversarispetto alla stabilizzazione.

Quanto ai 63.712 docentiche saranno assunti con ilprossimo concorso , ha fattopresente che tale numero de-riva dalla stima dell'effettivofabbisogno , tenuto conto dellecessazioni e delle assunzioniche sarà possibile effettuaremediante lo scorrimento dellegraduatorie ad esaurimento.

E siccome la legge 107prevede espressamente cherimanga in vita il «doppiocanale», la metà dei postidisponibili sarà assegnatascorrendo questi elenchi, finoa disporre complessivamente,nel prossimi triennio, circa90mila assunzioni, compren-sive delle immissioni in ruolosul sostegno.

Secondo stime ministerialicomunicate ai sin-dacati, i docentiattualmente in-clusi nelle gradua-torie a esaurimen-to sono 44.721. Diquesti, 24.322 discuola dell'infan-zia, 7537 di scuolaprimaria, 3373 discuola secondariadi I grado e 9489di scuola secon-

daria di II grado.I precari di scuo-la dell'infanziasono in numeromaggiore, perchéa loro non è stato consentitorientrare nel piano straordi-nario di assunzioni previstodalla legge 107.

Malgrado il divieto, peral-tro, gli aspiranti docenti discuola dell'infanzia che han-no presentato la domanda dipartecipazione al piano assun-zionale (e che se la sono vistarigettare) sempre secondo idati diffusi dal ministero, sono9.592. In ogni caso, il ministroha precisato che per la scuoladell'infanzia è stato emana-to un bando per 7.237 posti.Alle quali si sommeranno leassunzioni per scorrimentodelle graduatorie, analoga-mente alle altre assunzioniche sono coperte con il «doppiocanale».

Quanto al divieto di conferi-re supplenze a coloro che han-no già maturato 36 o più mesidi servizio, contenuto nellalegge 107/2015, la titolare deldicastero di viale Trastevereha chiarito che esso si applicasolo alle supplenze su postivacanti e disponibili, ossia allesupplenze annuali.

Un'eventuale ulteriore pro-roga, ha spiegato StefaniaGiannini , comporterebbe laviolazione della sentenza del-la Corte di giustizia europearelativa al precariato nellascuola. E ciò comporterebbe asua volta la riapertura dellaprocedura di infrazione, at-tualmente chiusa anche pereffetto delle misure contenu-te nella summenzionata leggen. 107.

Giova ricordare che è ancorapendente davanti alla Cortecostituzionale una questioneriguardante la legittimità co-stituzionale delle norme che

hanno consen-tito finora lareiterazione deicontratti a ter-mine oltre i 36mesi. L'udienzadi discussione,salvo ulterioririnvii, è statafissata al 16

maggio prossi-mo.

A breve saràindetto ancheil concorso peril reclutamen-to dei dirigentiscolastici.

Il ministro ha ricordato, pe-raltro , che la legge di stabilitàper il 2016 ha riattribuito alministero dell'istruzione, enon più alla scuola nazionaledell'amministrazione , la com-petenza a svolgere la selezio-ne. Il ministro dell'istruzioneha detto, inoltre, che il dica-stero di viale Trastevere staavviando il relativo iter perindire nuovi tirocini forma-tivi attivi (Tfa). E cioè i corsiche vengono tenuti da atenei,conservatori e accademie altermine dei quali viene rila-sciata l 'abilitazione all'inse-gnamento.

Per quanto riguarda lamobilità , il ministro ha spie-gato che per l'anno scolastico2016/2017 essa sarà carat-terizzata da due novità, inquanto avverrà tra ambititerritoriali , e non più solo trascuole, e sarà prevista unafase straordinaria su tuttii posti disponibili , aperta a

tutto il personale già di ruo-lo, incluse le assunzioni diquest'anno.

L'accordo sottoscritto a feb-braio con i sindacati prevedeche gli assunti entro l'annoscolastico 2014/2015 potran-no fare domanda fra scuole,nella provincia di titolarità,altrimenti tra ambiti ; gli as-sunti nelle fasi 0 ed A del pia-no di assunzioni avranno unasede definitiva nella provinciain cui hanno preso servizioma potranno fare domandadi mobilità territoriale versoambiti territoriali delle altreprovince ; gli assunti nelle fasiB e C provenienti dal concor-so otterranno un ambito traquelli della provincia in cuisono stati assunti ma potran-no fare domanda di mobilitàverso ambiti territoriali dialtre province ; infine, gli as-sunti nelle fasi B e C dellegraduatorie ad esaurimentoparteciperanno alla mobilitàtra tutti gli ambiti a livellonazionale.

Il 4Jwr ¡w risposto ai t/uesiti più ricorrenti.: le clorruzrlde ranno ïn(Jirizzt te dove si. irtterzde CorICOrrere

Concorso , occhio alla re ionegConvalida automatica per i i zio ïgia in graduatoria

DI ANTIMO Di GERONIMO

e domande per parteci-pare al concorso vannosempre indirizzate allaregione in cui risultano

disponibili i posti per i qualisi intende concorrere. Anchese la selezione dovesse te-nersi in altra regione. Idemper quanto riguarda il versa-mento della tassa di 10 europrevista per l'accesso allaprocedura. Che dovrà essereversata indicando nella cau-sale la regione dove risultanodisponibili i posti per i qualisi intende concorrere e non laregione dove si terranno ma-terialmente le prove.

È questa una delle rispo-ste fornite dal ministerodell'istruzione nelle faq (fre-quently asked questions, let-teralmente: domande postefrequentemente) pubblicate il1° marzo scorso sul sito webdell'amministrazione centra-le (http: / /www.istruzione.it/concorso-docenti / faq. shtml ).

Si tratta di una consuetu-dine consolidata dell'ammi-nistrazione centrale, che allenote di chiarimento ha ormaisostituito la pubblicazione didomande e risposte ai quesitiricorrenti che vengono segna-lati dagli uffici periferici, daisindacati e dai diretti interes-sati. Va detto subito, peraltro,che le faq, a differenza dellenote e delle circolari, non sonoatti interni che vincolanol'amministrazione. Ma datal'autorevolezza della fonte,di solito, vengono consideratedagli uffici periferici come selo fossero.

Ecco una sintesi delle ri-sposte più importanti pub-blicate.

Confluenza tra vecchiee nuove classi di concor-so. L'abilitazione conseguitain una qualsiasi delle vecchieclassi di concorso sarà con-siderata valida ai fini dellapartecipazione al concorso.Per individuare la spendibi-lità della vecchia abilitazione

l'interessato dovrà consultarel'apposita tabella predispostadal ministero reperibile sulsito: http: / /www.istruzione.it /concorso docenti / docu-menti. shtml.

Posti in una regionee selezione in altra regio-ne. Chi intende partecipareal concorso per posti in unaregione deve indirizzare ladomanda all'ufficio scolasticodi tale regione. Ciò vale anchese è previsto che la selezionesi tenga in altra regione.

Sarà l'ufficio scolasticodella regione dove si trovanoi posti a cui è interessato ilcandidato a far pervenire ladomanda via web all'ufficiodella regione dove si terràmaterialmente la selezione. Ein tale regione avverrà anchela valutazione dei titoli pre-sentati dal richiedente.

Pagamento dei 10 euro.Il versamento dei 10 euro re-lativo ai cosiddetti diritti disegreteria dovrà essere effet-tuato per ognuna delle proce-dure a cui si partecipa.

Pertanto, se il candidatointende partecipare per piùclassi di concorso, dovrà ver-sare 10 euro per ognuna delleclassi di concorso a cui fa rife-rimento nella domanda.

Ciò con la sola eccezionedegli ambiti verticali. Valea dire, per le aggregazioni diclassi di concorso della scuo-la secondaria di I e II gradoespressamente previste daldecreto 93/2016 (si veda l'ar-ticolo 2).

L'amministrazione ha chia-rito, inoltre, che se la procedu-ra concorsuale a cui si parte-cipa sarà stata aggregata adaltra regione, il pagamentodovrà essere disposto indi-cando nella causale la regionepresso la quale siano stati in-dividuati i posti e sarà stataindirizzata la domanda e nonla regione presso la quale leprocedure siano state aggre-gate territorialmente.

Domande in regioni di-verse. L'amministrazione ha

spiegato che i candidati pos-sono indirizzare la domandaanche a diverse regioni con-temporaneamente. A patto,però, che le domande indiriz-zate ad una regione faccia-no riferimento a proceduredisposte tramite lo stessobando.

I bandi sono tre: una per lascuola dell'infanzia e prima-ria, uno per le scuole seconda-rie di I e II grado e un altroper il sostegno. Per esempio,un candidato laureato inscienze della formazione pri-maria sia nel ramo infanziache nel ramo primaria, chesia abilitato in una classe diconcorso della secondaria eche abbia la specializzazio-ne per il sostegno, può par-tecipare nella regione A perposti di scuola dell'infanzia eprimaria, nella regione B perposti di scuola secondaria enella regione C per posti disostegno.

Per contro, non è permessopartecipare in regioni diver-se a selezioni che riguardanodiverse classi di concorso op-pure in una regione per l'in-fanzia e in altra regione perla primaria.

Convalida dell ' abili-tazione. Le domande dipartecipazione al concorsorisulteranno convalidateautomaticamente solo nelcaso in cui il candidato risul-ti inserito nelle graduatoriea esaurimento o di istitutoavendo fatto valere il posses-so del titolo di abilitazione. Intutti gli altri casi il candidatodeve autodichiarare il posses-so dell'abilitazione, che saràsuccessivamente convalidatadall'ufficio scolastico dove siterrà materialmente la pro-cedura concorsuale.

Nel primo caso il sistemaprodurrà la dicitura: doman-da «inoltrata». Nel secondocaso: domanda «inoltrata perconvalida». Quest'ultima di-citura verrà prodotta anchese il candidato non risulteràinserito in auna delle gradua-torie degli abilitati in uno solodegli insegnamenti per i qualiavrà dichiarato di voler con-

Stefania Gianoini

correre.Oc Riproduzione riservata

En i, Univers ità di Torino Città della Saluteinsieme per la tela l benessere su l lavo ro

Eni, l'Università degli Studi di Torino e l'AziendaOspedaliero Universitaria Città della Salute e dellaScienza di Torino hanno firmato una convenzioneper promuovere progetti di ricerca per la salute nelleattività e nei luoghi di lavoro e la tutela degli ambientidi vita e garantire il monitoraggio e il controllo degliindicatori di salute secondo le norme di buona tecni-ca in Medicina del Lavoro.

LiberoMercatoeenaHO. e,hl. sada.mano tnsani pi0 zarai

Fincantieri, intesacon università UsaFincantieri e la RhodeIsland University (Usa)hanno firmato un'intesa dicollaborazione persviluppare uno scambioaccademico einterculturale. L'accordo,che ha una durata iniziale ditre anni con possibilerinnovo, prenderà avvionella prima metà del 2017 esarà dedicato agli studentidel 4° e 5° annodell'università Usa.Fincantieri valuteràl'inserimento di alcunistudenti, selezionati dallefacoltà di ingegneriameccanica, elettrica edelettronica dell'universitàstatunitense, presso leproprie sedi in Italia.Prevista anche l'attivazionedi forme di collaborazionecon il coinvolgimento dellacontrollata americanaFincantieri Marine Group.

111 dopo Fxpo

Human Technopole, arriva il CnrProgetto allo studio con IIT, capofila del centro di ricerche sul Dna che avrà sede nel sito di Rho-PeroIl direttore scientifico Inguscio: "Noi possiamo essere l'ente forte che ha competenze su scala nazionale"

LA PARTENZATutto è cominciatoa novembre 2015,quando il premierRenzi ha annunciatola volontà di farnascerei n area Expoun centro di ricercasulla vita esull'alimentazioneguidato dall'IITdiGenova

IL PIANOA fine febbraioRenzi ha presentatoil progetto insiemea Roberto Cingolani,direttore scientificodell'IITForti critiche sonoarrivate dallasenatrice a vitae ricercatriceElena Cattaneo

GLI ESPERTIA decidere il destinodi HumanTechnopole sarà unpool di esperti sceltidal Miur che dovràvalutare la fattibilitàe l'utilità deiprogetto. Il Cnrpotrebbe avereun ruolo chiave

MASSIMO INGUSCIOFisico, è presidentedei ConsiglioNazionale delleRicerche, la piùgrande strutturapubblica di ricerca

LUCA DE VITO

ANCHE il Consiglio Nazionaledelle Ricerche (Cnr) farà par-te dello Human Technopole,

il progetto di ricerca sulla genomi-ca coordinato dall'IIT di Genovache nascerà nell'area Expo. La piùgrande struttura pubblica di ricer-ca in Italia entrerà quindi a far par-te del grande disegno di ricerca sulDna per conoscere le cause dellemalattie genetiche più gravi, deitumori e dell'invecchiamento. Qua-le sia il ruolo è tutt'altro che defini-to, anche perché il progetto è allostudio di Cnr e IIT proprio in que-ste settimane. Tuttavia la notiziaera già nell'aria da giorni, e a con-fermarlo è stato ieri lo stesso presi-dente del Cnr, il fisico Massimo In-guscio: «Il Cnr farà sinergia conl'IIT, e anche l'IIT la vuole fare.Stiamo discutendo, noi possiamoessere tranquillamente essere l'en-te forte che ha le competenze e lapresenza su scala nazionale - hadetto al sito Tom's Hardware -può essere tranquillamente il com-pletamento di quell'avventura, incui la guida sia multipla. Io vedreibenissimo dei finanziamenti di po-sizioni post doc per giovani che fac-ciano lavoro congiunto».

Dopo le polemiche nate dall'in-tervento della senatrice a vita Ele-

Tra i suoi ambiti di lavoro caratteristicici sono molte sinergie possibili,dalle scienze biomedichea quelle bioagroalimentari

na Cattaneo che aveva definito Hu-man Technopole una «toppa gla-mour» al dopo Expo, e che avevacriticato la scelta di finanziare con1, 5 miliardi di euro un ente di dirit-to privato «mentre la ricerca ago-nizza», ecco che a fianco dell'istitu-to di Genova spunta l'ente numerouno della ricerca pubblica gestitodirettamente dal ministero dell'I-struzione. Una semplice e ovvia col-laborazione tra enti di ricerca, for-se. O forse una manovra dettata an-che da ragioni politiche, per rispon-dere alle polemiche delle ultimesettimane. Di sicuro il Cnr non saràcolto alla sprovvista: tra i suoi ambi-ti di ricerca ci sono molte sinergiecon quelli che saranno i filoni delloHuman Technopole, dalle scienzebiomediche a quelle bioagroali-

mentari. Carte in regola quindi perpartecipare a fianco dell'istituto diGenova, dell'università Statale,del Politecnico e della Bicocca. Maanche degli altri dodici enti che dal-lo leo al Mario Negri, passando perIstituto dei Tumori e Ingm, sonocoinvolti nel progetto.

«Stiamo discutendo una serie diattività fra Cnr e IIT e gli scienziatistanno parlando fra loro di questo- ha confermato Roberto Cingola-ni, direttore scientifico dell'istitu-to genovese - Pensiamo a coinvol-gere giovani su attività comuni,un'ottima opportunità e molto pro-mettente, ma la stiamo discuten-do nei dettagli. Stiamo rivedendoun po le linee di interessi congiun-ti, ci sono interessi comuni e stia-mo cercando di coordinarci». Nulladi strano, secondo Cingolani: «Di-rei che è quasi normale ammini-strazione: il Cnr stava cambiandoil presidente, adesso il nuovo presi-dente sta valutando una nuovastrategia, motivo per cui abbiamodeciso di parlare subito. È la classi-ca evoluzione scientifica di un pro-getto ampio che coinvolge più sog-getti, che dimostra anche la capaci-tà di fare squadra».

La composizione di questa squa-dra e i ruoli precisi che i vari attoricoinvolti avranno, si vedrà in futu-ro. Anche perché, per quanto ri-guarda il futuro di Human Techno-pole, il passaggio cruciale adesso èun altro, ovvero la validazione delprogetto. Il ministero dell'Istruzio-ne ha infatti incaricato enti terzi divalutare la fattibilità e l'utilità ditutto l'impianto pensato da Cingo-lani e fortemente voluto dal pre-mier Matteo Renzi. Senza l'ok delboard individuato dal Miur, qual-siasi previsione è impossibile.

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ROBERTO CINGOLANIDirettore del Vi IT, capofila di HumanTechnopole che sorgerà a Rho-Pero

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Il rettore del Poli nega agli studentil'aula. per la protesta antí-Techrúon

fon concederò lasala a un incontroschierato che non

ha niente di scientifico». Il ret-tore del Politecnico MarcoGilli ha negato l'aula chiestaper giovedì dal gruppo «Stu-denti contro il Technion» perdiscutere dei boicottaggio al-l'ateneo di Haifa con cui l'Uni-versità e il Poli hanno siglatoun accordo di collaborazione escambio. Gli studenti promet-tono che nonostante il diniegodel rettore l'incontro si terrà lostesso. Come avvenuto la setti-mana scorsa all'Università, chein un primo tempo aveva datol'ok all'incontro, salvo fare die-trofront quando si era accortache era «unilaterale e senzacontraddittorio». Alcuni docen-ti, come Ugo Volli, accusano glistudenti di antisemitismo, altriattaccano l'ateneo perché ne-gando la sala limiterebbe la li-bertà di espressione.

Le criticheL'accordo è da mesi oggetto dicritiche - sostenute da una peti-zione per il boicottaggio firma-ta da 55 prof universitari tori-nesi - per le collaborazioni delTechnion con l'esercito israelia-no. «L'università è per sua na-tura dialettica - dice Gilli - nonpossiamo ospitare un incontrocontro qualcuno. E poi il Tech-nion è molto aperto e vi lavora-no tanti ricercatori arabi». PerGilli «la scienza deve unire glistati, non dividerli». La sala era

stata richiesta dal collettivo Al-ter.Polis, di cui fanno parte irappresentanti degli studentinegli organi di ateneo. AncheCua, Studenti Indipendenti e ilConsiglio degli studenti (conl'astensione dei giovani vicini aCL) hanno appoggiato l'iniziati-va. «Giovedì ci sarà Enrico Bar-tolomei, attivista che conosce ilegami militari del Technion -

spiegano dal collettivo "Proget-to Palestina" -. Abbiamo invita-to anche i docenti Zucchetti eTartaglia».

Le voci a favoreIntanto nell'assemblea al Cam-pus Einaudi, nell'aula occupatadagli studenti, c'era anche unavoce pro Technion: quella del-l'ingegnere italo-israeliano Ga-

Accordo dí collaborazi oneUniversità e il Poli hanno

siglato con l'ateneo di Haifaun accordo da mesi oggetto

di critiche per la collaborazionedel Technion

con l'esercito israeliano

briele Levy, laureatosi proprionell'ateneo di Haifa nel 1988.Aveva preparato un discorso,ma «visto lo spirito dell'incon-tro», ha scelto di non prenderela parola. «Al Technion circa il20% degli studenti è arabo, ilprimo rettore si chiamava Al-bert Einstein, l'ateneo è il 29°nel ranking mondiale, qui si so-no inventate tecnologie e hannostudiato premi Nobel» spiega. Ilboicottaggio? «Fa danni ai pale-stinesi che lavorano in fabbri-che israeliane. Mi chiedo per-ché si boicotti Israele e non laSiria o l'Iran». Gli studenti ri-vendicano il diritto di «organiz-zare incontri unilaterali: lo stu-dio serve a schierarsi». [F. Ass.]

O RY NC NDALCUNI DlRllil RISFRVAiI

Nata con un finanziamento pubblico

Kidcare cerca fondiper crescereBarbara Ganz

ono già un migliaio, inItalia, i bambini chehanno subito operazio-

ni ortopediche nelle quali so-no stati impiegati mezzi disintesi firmati Kidcare. «Ilmio lavoro consisteva nel-l'affiancare i chirurghi orto-pedici in sala operatoria, perdare un supporto tecnico;una sorta di navigatore stra-dale, quando si trattava discegliere fra centinaia di ti-pologie la protesi più adatta,la tecnica migliore», raccon-ta Giovanna Zucco, che hafondato Kidcarene12o12per-ché «mancavano prodottispecifici per i bambini, unanicchia poco presidiata dallemultinazionali del settore».Frabusiness plan, ricerche dimercato e stesura della do-cumentazione ci sono volutidue anni solo per partire: poiè arrivato il bando Seed Mo-ney-FESR co-finanziato dal-la Provincia autonoma diTrento, che ha permesso allaneonata impresa di accederea una serie di servizi pensatiper le r e alt à giovani e aeleva-to livello di innovazione.

Quattro anni dopo, Kidca-re scommette sulla sua cre-scita: «Oggi sono in una terradi mezzo: ho ben più di unaidea, ho dei prodotti certifi-cati che sono pronti per esse-re esportati in tutta Europa.Oggi ci sono molte opportu-nità di finanziamento per chiha un progetto da far partire,meno per chi è già avviato manon ha ancora raggiunto de-terminate dimensioni o nonha partner come, ad esem-pio, una università». Perquesto l'opzione miglioresembra essere una partner-ship con un'altra azienda del

Il kit Strumenti per le operazioni

settore biomedicale: «La sa-nità sta tagliando decisa-mente sui costi, e questo nonci aiuta. E poi c'è lavalutazio-ne puramente economica:una protesi da adulto - e sitratta di pezzi sicuramentepiù numerosi rispetto a quel-li pediatrici - rende tre voltetanto a impianto. La soluzio-ne più sensata è unire le forzecon un altro produttore ita-liano: spero di concluderel'accordo abreve».

Il suo nemico di Kidcare èla burocrazia: «Non houn'app o un servizio daven-dere,ma un prodotto speci-fico: marchio CE e certifica-zione di qualità sono costatimigliaia di curo e mesi di la-voro a compilare documen-ti, ma ora sono la patente diserietà del mio progetto».Al momento Kidcare foni-sce agli ospedali pediatricidue tipologie di ausilio: ilprimo, K.Plate, è una placcaa forma di "8" per corregge-re le deformità assiali in etàpediatrica; il secondo è unchiodo elastico (K.Nail) perriparare le fratture delle os-sa lunghe, come femore, ti-bia, radio ulna e omero. Unaterza idea è già in fase avan-zata, pronta ad uscire dalcassetto quando le risorselo consentiranno.

O RI PROD U710 NE RISERVATA

E ' fibra dí carbonioInquina i125% in meno(grazie a motori s' enziosi)- iú spazio per i passeggerie aria fresca ogni 2 minuti

DAL NOSTRO INVIATO

SINGAPORE Ai primi segni deltramonto la luce Led all'inter-no vira verso l'arancione. Unadelle tante versioni, dal mo-mento che l'impianto di illu-minazione dell'aereo offre 16,7milioni di combinazioni. Setteore dopo la partenza le puntedelle ali cambiano di poco for-ma per affrontare al megliouna corrente d'aria di fronteall'India. E intanto c'è chi, gra-zie al Wi-Fi veloce, manda fotoe video, risponde alle email,azzarda una videochiamata viaSkype. Chi si fa una dormita,senza mettersi le cuffie che az-zerano il suono esterno perchéi due motori, potenti ciascuno64 volte quelli di una normalemacchina da Formula Uno, so-no silenziosi. E chi salta da unfilm all'altro, da un album a unlibro digitale sfruttando almassimo l'efficienza della fi-bra ottica e dell'intrattenimen-to a bordo.

Ogni due minuti l'aria vienerigenerata dall'ultima fila allacabina di pilotaggio. Ecco, aproposito di questa: i seischermi piatti, uguali e inter-scambiabili, fanno sembrarela parte più delicata del velivo-

lo un grande e sofisticato vide-ogioco. Resta soltanto il tem-po di dare un'occhiata all'affa-scinante sistema a incastri deivari blocchi - dai servizi igie-nici alle stanzette utilizzate dalpersonale di volo per riposare- perché tocca atterrare al-l'aeroporto Changi di Singapo-re (considerato il migliore almondo, assieme a quello diSeul Incheon), dodici ore esette minuti dopo il decollo da

Contro i l jet lagPer ridurre stanchezzae jet lag, all 'internole luci a Led hanno16,7 milioni di tonalità

Tolosa, ed essere accolti dadue getti d'acqua per celebrarela giornata e l'arrivo, per la Sin-gapore Airlines, del primo ve-livolo del genere: l'AirbusA35o-900, un concentrato ditecnologia (europea), di mate-riale ultraleggero e di impiantiche riducono i consumi e l'in-quinamento.

«Questo aereo per noi e tut-te le compagnie è un grossofattore di cambiamento», dice

16MilaI chilometridi distanzamassimache riescea percorrere,a pieno carico(di passeggerie di cargo)un AirbusA350-900

MilaLa distanza(in km) chepercorrerannogli A350-900ULR rendendoliin gradodi effettuarei voli più lunghidei mondo

MilioniII prezzodi listino(in dollari)stabilitoper l'annoin corsoper l'acquistodi un AirbusA350-900

al Corriere della SeraGoh Cho-on Phong, amministratore de-legato della Singapore Airlinesche di jet di questo modello neha ordinati 67 per un totale, dalistino, di 20,6 miliardi di dol-lari (quanto il Prodotto inter-no lordo dell'Afghanistan) eche nel 2018 ne farà decollareuno per il più lungo volo diret-to del mondo, di 19 ore, condestinazione New York.

E anche l'occasione per lan-ciare la sfida ai tre colossi delGolfo Persico (Emirates, QatarAirways ed Etihad) non solo inAsia ma anche in Europa e nel-le Americhe. «Con gli A35opossiamo arrivare ovunque,senza doverci appoggiare auna pista intermedia», ag-giunge l'ad della SingaporeAirlines. Che annuncia comeproprio ïl primo A35o-900 col-legherà la città-Stato con Am-sterdam e Düsseldorf.

Questo modello lungo 67metri e realizzato dall'Airbus,ïl colosso europeo dell'aviazio-ne, non ha certo il «fascino»dell'A38o, il bolide a due pianiche per molti è una sorta di«feticcio» fotografico, e peròal suo interno tutto è pensatoper il passeggero e all'esternoper l'ambiente e le tasche delle

rw --Iq- J oEsemplariQuanti AirbusA350-900sono statiordinati datutto il mondo:tre di questili ha richiestiun clienteche ha chiestol'anonimato

compagnie aeree. Le ali, lun-ghe 32 metri ciascuna, sonorealizzate in materiale compo-sito. Quasi la metà della fuso-liera è in fibra di carbonio, cosìil velivolo è più leggero (quin-di brucia meno carburante) eflessibile. I due motori (Rolls-Royce Trent XWB) oltre a esse-re silenziosi consumano il 2596in meno di tutti gli altri dellacategoria e hanno un diametrouguale a quelli della fusolieradel Concorde. All'interno lacosiddetta «quota cabina» (lapressione dell'aria respiratadai passeggeri) corrisponde auna altitudine di circa 1.800metri, contro i 2.400-2.500 deiconcorrenti: la fatica è ridotta,così come le eventuali conse-guenze fisiche dovute ai lun-ghi spostamenti (stando sedu-ti). I sedili sono allestiti in mo-do da permettere il maggiorespazio possibile: «Sembranofiniti i tempi in cui le compa-gnie ci chiedevano di metterepiù sedili», spiegano a Tolosa,dove si trova il quartier gene-rale di Airbus. Una buona noti-zia, dopo annidi gara a toglier-ci centimetri.

Leonard BerberiIberberi@a corriere.it

RIPRODUZIONE RISERVATA

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Rapporto uomo-nuove macchine: part-nership o mera relazione soggetro-

strumento? 1J quanto tenta di indagareNe.Vru, l'incontro tra mnacehina e ontanonell'immaginario, nella tecnica e nella scien-za contemporanei: un progetto finanziatodal Miur e sviluppato dall'Istituto di Bio-Robotica della Scuola SuperioreSant'Anna di Pisa, dal Museo Gali-leo di Firenze e dal Dipartimentodi Scienze sociali, politiche ecognitive dell'Università di Sienamostre. museogalileo.itlnexus). Il remasi

articola in una mostra a Firenze, a Palaz-zo Medici Riccardi (fino al 15 marzo), dovesi racconta la ricerca bioroborica contem-poranea e i suoi risultati, mostrando i per-corsi paralleli della scienza e dell'imma-ginario, dai miti dell'antichità fino alla

fantascienza dei giorni nostri. Qui sonoesposti importanti reperti storici, tra cuiuna mano di ferro del secolo XVI prove-niente dal Museo Stibbert e un pionieri-stico prototipo di protesi cinematica diinizio Novecento dalla Biblioteca comu-nale R. Fucini di Empoli, affiancati (la

robot umanoidi e robot giocatto-lo, oltre alla neuroprotesi svilup-pata dallo stesso Istituto eli Bio-Robotica pisano, che rappresentauna delle realizzazioni più innova-

tive a livello mondiale. A Palazzo Basto-gi, sempre a Firenze, si tengono inoltreincontri sul tenia. 1 prossimi saranno:

Robot ed estetica della coni nicazione (25febbraio); Il sesso dei t•obot nelPimruagina-rio (3 marzo); Ipotesi sul cyborg, figurazio-ni, nraec/sine, mondi (10 marzo),

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FILIPPO SANTELLI

ROMA. Una sola chiave per entrare in tutti gliuffici pubblici. Per pagare la Tasi, il ticket ochiedere il riscatto della laurea dal Pc di casao dallo smartphone, senza file allo sportello.E con moduli virtuali, anziché compilandomontagne di scartoffie. Nome utente e pas-sword: non è da poco la semplificazione pro-messa ai cittadini italiani dallo Spid, la nuovaidentità digitale per accedere ai servizi dellapubblica amministrazione. Che dopo mesi diannunci, sperimentazioni, ritardi, ora è pron-ta a partire. «A brevissimo», questione di gior-ni, annuncerà oggi il ministro Marianna Ma-dia. Con l'obiettivo di arrivare a 10 milioni diutenti registrati da qui a dicembre 2017,quando tutti gli enti della macchina dello Sta-to dovranno aderire al sistema.

Il ritardo da recuperare è enorme. Negli ul-timi dodici mesi, certifica la Commissione, so-lo un italiano su quattro ha utilizzato servizidi egovernment. La media comunitaria è del46 per cento, peggio di noi solo Romania eBulgaria. Gli sportelli online spesso ci sono,ma ognuno con le sue credenziali: una giun-gla di password che il Pin unico dovrebbesfrondare. Dal giorno del debutto, oggi Ma-dia lo cerchierà sul calendario, si partirà concirca 300 servizi. L'Inps renderà disponibiliprocedure come la richiesta degli assegni fa-miliari o il riscatto della laurea, l'Inail la com-pilazione del Cud, l'Agenzia delle Entrate pas-saggi legati alla dichiarazione dei redditi.Hanno già aderito sei Regioni, Friuli-VeneziaGiulia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna,Marche e Toscana, che permetteranno di pa-

ENTRO IL 2017 L'ADESIONE DEGLI ENTIUn'immagine dei login. L'obiettivo è diarrivarea 10 milioni di utenti registrati entro il2017, quando tutti gli enti della macchinadello Stato dovranno aderire al sistema

gare online mense scolastiche e ticket sanita-rio, e il Comune di Firenze, dove si potrà rego-lare la Tasi. «Altri enti aderiranno nei prossi-mi giorni», dicono dall'Agenzia per l'Italia di-gitale, l'Agid, regista del progetto.

A erogare lo Spid, in realtà, saranno deisoggetti privati. Per ora si sono accreditati intre: Telecom Italia, Poste e InfoCert. Bisogne-rà presentare dati anagrafici, codice fiscale,numero di cellulare e indirizzo mail: la verifi-ca dell'identità avverrà faccia a faccia (Postepotrebbe utilizzare i portalettere), via web-cam, o con firma digitale. Nel giro di qualche

giorno lo Spid dovrebbe arrivare a casa viaraccomandata o mail. Senza costi, si legge suisiti di Tim e InfoCert, «per i primi due anni».All'inizio resteranno validi anche i vecchi co-dici di accesso, come quelli Inps, per poi pro-cedere alla conversione al nuovo Pin unico.

li sistema prevede livelli di sicurezza diver-si a seconda del servizio erogato. Per quelli ba-se basteranno nome utente e password, per ipiù delicati, come i pagamenti, verrà richie-sta una parola chiave usa e getta. L'ultimo li-vello, che dovrebbe essere dedicato ai profes-sionisti, prevede l'autenticazione con un sup-porto fisico, per esempio una carta chip, forni-ta a pagamento. A tutela della privacy, assicu-ra l'Agid, gli utenti non verranno profilati.

Il lancio dello Spid permetterà di passarealla fase successiva nella digitalizzazione del-la Pubblica amministrazione. Anziché disse-minati sui siti dei vari enti, il governo vuole in-fatti riunire tutti i servizi in un unico portale,Italia Login. Entro fine anno poi dovrebbe es-sere completata l'anagrafe unica dei residen-ti, che centralizzerà i database degli 8mila Co-muni tricolori. E per la fine del 2017, prevedo-no i decreti di riforma della Pa approvati in fa-se preliminare, il cittadino potrà eleggere undomicilio digitale a cui gli uffici dello Stato sa-ranno obbligati a indirizzare tutte le comuni-cazioni, multe comprese, pena la non validi-tà. Bella sfida, cambiare il modo di lavoraredella macchina pubblica. Un piano per cui lecompetenze restano frammentate tra Agid,Regioni, ministeri e consulenti speciali del go-verno, e le risorse molto incerte. Ma che oggifa almeno un primo passo.

''.PRO-ZIONERISER-

Che cos'è lo Spid? Come si ottiene?

*Va richiesto ai gestori dell'identitàdigitale, soggetti privati accreditati,che attualmente sono tre:

r-InfoCert

Posç ••itaiiar ?

__.... __.........Telccuna Italia

• Occorre fornire i pro pddoti onogrofici, codice fisco,'e,documento di identità,mori e celldtnre

• Dopo lo verifico lo Spid arriveràvia raccomandata o mais

Quali saranno le prossime tappe?

dovrebbe arrivare:

un'anagrafe unicadella popolazioneresidenteper gli SmilaComuni italiani dovrebbero arrivare:

A che cosa serve?

Italia Login, Domicilio digitale:un portale unico un indirizzo virtualeper tutti i servizi a cui la PA sarà obbligatadella PA digitale a inviare tutte le comunicazioni

con il cittadino

Quanto è sicuro?e A seconda del servizio

sono previsti tre livelli di sicurezza: