un dolcissimo momento ha colore
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Un dolcissimo momento ha colore
farfalla e aquila
in me canta, nella realtà, una farfalla,
lieve mi porge unguenti e vola alta in un giorno paziente
sulle terre scavate dai padri dove profondi i solchi di aratri di sangue
e altari immacolati fiumano vola su verdi tappeti di primavera nuova di polvere fine e melograni rossi le ali,
giocando sacra, nei sogni e magia e profumo si cerca e raccoglie il capo,
sarà un fiore e tenta un paradiso, da un gelido crepaccio nasce,
in radici ferite e comincia un girotondo, guarda, da morte vita,
come l’alba che un usignolo, per me, canta
tu nel vento
Scava per me fra le tue rughe, vecchia madre, e dimmi cosa nutre, in ginocchio con te
fra le capanne di salici e viole che sfiorano i fianchi, cancello i sentieri con rami di betulle argentate,
e mi è dolce restarti accanto. Lente rosse le mie dita, tinte di terra,
seguono i tuoi solchi, che lievi mi cantano come rivoli increspati che scendono
da rocce scaldate di storie, di luce vermiglia, della forza di crescere che inizia dal fuoco,
della vita che insegna solo attraverso e dei candidi sepolcri, fra i tesori custodi
di un più umano amore. Siamo dove si saluta a vicenda il vento
che raffica sul viso e giocoso solleva le vesti e poi i pensieri o soffia leggero sul petto nudo,
gratitudine sembra una chioma colma di frutti maturi.
Nei tuoi occhi vivi rotondi mondi passano, i miei chiusi, volto indietro il capo per ascoltare
e sulla fronte una perla come una grazia, come un si,
grande madre e fanciulla sui nostri grani di sabbia ocra
e deserti fra le mani aperte, che caldi aliti portano sugli orizzonti come voci,
come doni innamorati, aprono varchi e i canti, per accendere le anime trovate,
tra i cerchi incantati, nei ventri pieni e sui pozzi di acque chiare
che dissetano i viandanti. E così si ride e mi vedrai volare
con un passo dentro il sole, pura e musica del vento
come seta danza leggera, sussurra sovrana sfinge il tuo segreto e dimmi
la frase che apre la porta e resta con me, cullami gioia, come una madre buona
che sorride amica del mio mistero.
Le favole
Grazie perché sento che mi chiami, allora tu sentimi,
con occhi dal cuore, se alzi dolce lo sguardo,
chiaro l’orizzonte si distende e viene incontro per avvolgere lieve
come un soffio di vento, piccola fata,
come un racconto. Lascia che ti aiuti, lascia che protegga
e se ora, chiusi gli occhi forte ascolti dentro e poi vai oltre,
come è grande intorno, eterno, va e ritorna coi tuoi sogni,
ancora per risorgere da infuocate ceneri dorate come una magia, abbi cura
piccola fenice come il tempo
se passando raccogli il tuo volare, un sapere, un potere, memorie,
dove senti di esistere, apri il tuo cuore è un profumo caldo che ti segue
creando allora. Io so questo e penso a te
Se immagino
« Degli Astri celesti invocherò il sacro splendore con voci conformi al rito chiamando i Dèmoni
santi. » (Inni Orfici, Profumo degli Astri-aromi 1-2)
Io lo saluto questo tempo e cado, scivolano fra le dita lunghi fili dorati che avvolgono,
s'annodano lenti per trattenere le voci, proteggono e cantano nenie sui sogni di crisalide,
follia è confusione, un rullare di tamburi, un ricordo dolente e tenera intimità di cari silenzi.
Cinta di paesaggi d'erba pesta, tanto lontano dal pane caldo,
mi porto una lanterna e una gettata di fuoco sull'arena,
ma su questa carne viva il miglior pianto e un velo d'argento, un passo ai bordi del pozzo,
in lotta aperta fra un canto funebre e un giallo fulmine, io me ne andavo,
vacillando fra due venti e un cielo spezzato, tempesta immobile nel fuco maledetto della paura,
uno scherzo, la testa gelata della luna e stanchezza che brucia e trapassa,
ti trovo amoroso stupore, guardo, tento, cado e tutto è niente e s'infilano schegge, il male sordo, brontolo infantile, dove sei
compassione, una solitudine nelle idee abbandonate, ho creduto con ali di farfalla, che non avrà consolazione e
ho visto, ti accolgo furente vita, pietosa vita, volo come un'aquila che lascia la preda e
trasforma con un magico potere le impreviste ombre, io svuoto il dolore con un battesimo d'amore liberato dal tempo,
forse mi abbraccia colmo di scintille e s'indiavola di bellezza fra mani tese
sui confini differenti di una festa perfetta, fra ghirlande e caldi mattoni e una carezza dolce,
fa che sia più facile amare ed essere amati
trasformare
Digli che mi hai visto
Oggi sulle tue sinuose curve mi arrampico colle, chiedendoti il giorno, mentre il sole si appoggia
alle prime foglie e la campagna sussurra pietrosa, ancora fresca di notte vagabonda e nostalgia.
Guardo il tuo cielo fatato e allungo la mia ombra
che ondeggia insieme ai fili d'erba in attesa di trebbia, in viaggio chissà dove, rido e piango ogni volta che ti sfioro e,
sento i miei passi e, libero il mio battito, come goccia che cade nell'acqua.
Turbamento, qui ho vissuto inquietudini e tormenti e poi
ancora dubbiose cerchiate pause, sono stata a guardarmi, chiuso il respiro al petto e sul corpo un tempio in preghiera,
ruga e tempo, un tempo piano e uno scalzo, fremo e accarezzo, caos e storia, tristezza e bellezza ma,
donna dentro questa pelle, perduta in un bocciolo,
sui contorni dei campi arati, divisa e sepolta fra le zolle e i testamenti.
Allora parlami, sui tronchi ruvidi del tuo desiderio e scivola fino ai rami tesi e maturi d'agosto e se amore,
se io fossi solo di questi cieli e un seno di terra,
forse si può svanire in un soffio, si può svanire in un riflesso segreto, una passeggiata sulle foglie per sorridere,
un giaciglio di notte che scalda, un rifugio che canta di grilli e cicale e dove sono vento soltanto, alzo un dardo, la mia ferita,
fra i fuochi accesi sulle cime lontane, nutre un alito leggero.
Cosa nutre
Capace di sognare
Dove corrono i sogni,
fiumi colorati sbiancano i passi, su fresche pietre tonde, scavate di vento,
osano, in morbide forme sulle onde e ridono magie di stelle che risorgono luci, scivoli di comete fra gonfie vele in moto aperto, dolce amata, amante danzami, in campo
di zolle mosse di terra viva vita vivi, è piccola fonte, nata nei miei occhi di mare,
meraviglia soltanto. Dove i desideri si spogliano,
in fuochi di labbra rugiada rosso vivo, e bevono fiorita una riva i boschi arditi,
fra i dolci dipinti di sorrisi fieri e antiche pene, arde amore in festa, minimo fiore,
spargi ancora in tutte le voci, candori di profumi sacri, sui corsi soffiati di gaie amene perle, incanto
e una carezza, passione e il mio mattino. Mostrami anima, io ascolto, un cullarsi di valli,
dove respira generoso il cielo, e in fremito di veli s'argenta luna, umani asili,
dove il turgido nascere si avvolge di corpi, e le cascate vivaci si donano sguardi, scivola,
quando si chiamano i nomi in echi gentili, quando si prendono i sensi sui cuori accesi,
avvolti di tondi suoni, odori abbracciati, sussurra e, trovami amore, dove trema segreta la pelle,
nei baci sfiorati, piene le mani, toccami, senza tempo, amami ancora.
dove corrono i sogni, solo meraviglia
una finestra sul tempo
C’era un tramonto caldo con le voci attenuate i rumori delle cucine e i pani appena sfornati,
le finestre aperte sul fiume e i tigli in fiore, a proposito del tempo e del silenzio.
Se potessi ti donerei la vita illusione,
ragione maestra, all’improvviso nelle tue braccia affondo, ma ti sono accanto pensato amore,
mentre soffiano dolci i ricordi bambini.
Umano tu, mi pieghi, mi incanti e ascolto apparso dal nulla, io ti ho chiamato
e proteggo gli addii e i sogni, stupore e solo pensieri, che nascondono il pianto.
Se lo farò per noi allora, riportami la vita, resto e vado e nelle mie mani un volto,
cosa sai, lupa dea, amami lupa con balzi fra guerre, paure e foreste assassine, mentre cibi bellezza, istinto e fatica.
Si va ridendo, morbida impronta,
ora chiudi gli occhi per conoscermi e, mattina pensami forte, perché alzo
timida la fronte per la tua voce, sentimi.
Sei fiducia che tende al palmo amico, un cuore brilla nello sguardo grande
stretti con forza al mio petto, sorpresi, sollevo il corpo, respiro senza legge.
Dunque bimba per un giorno, amore
per un lungo attimo, siamo un sorriso, e allungo il mio cammino, un sentiero
nel profumo d’erba tagliata, umido ancora.
amore
Inventerò per te un luogo altro che come un antico specchio
con il potere dei sogni attraversi un magico confine
per chiamarti.
Anima tienimi, respirami quando il mare che di me ti parla
in tempesta soffia baci come onde, vieni a prendermi col tuo profumo,
sarà come se questo cielo, così immenso, che intero lo ricopre
scendesse amato e calmo per unirsi ancora con mani aperte,
a una pelle che si accende dentro un mare che
come labbra ardenti si arrende. Sentimi, il tuo calore mi avvolge forte
mai più soli nel mio mare aperto, nel tuo cielo vivo, per te porto
un canto che accompagna amore per me porti forza
che protegge e scalda.
mi troverai con luci che volano nel cuore
a te che, dentro me, aspettavo scalderò carezze
Le frontiere dell’altro
dolce dici ti riconosco nuvoletta
lo stesso azzurro sorridi e proteggi un cuore di bimba
lo stesso cielo porti un abbraccio che tutto sospende e canti un sorriso
che respira insieme e in quel battito
ci custodisce amore un silenzioso saluto