UN CIRCUITO TRA VILLE E PARCHI SECOLARI A route among ... · di Andrea Spiriti Ingresso del Palazzo...

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11 Il percorso del Mondiale varesino corre a fianco a fianco di alcune tra le principali bellezze della città giardino: il pubblico della gara iridata potrà ammirare parchi e ville secolari di indiscutibile fascino ambientale e architettonico. Varese non nasce città-giardino: lo diventa. Fino al Settecento, la città con- servava l’impianto medioevale: un piccolo centro, stretto intorno al Duomo di San Vittore e aperto a Sud verso il mercato della Motta; e molti nuclei semi- autonomi, le castellanze, tutti con elementi costanti (chiesa, fortificazione) e distribuiti su di una vasta area. Questa immagine è modificata dalle ville che sorgono fra Cinque e Seicento, come palazzo Biumi a Monforte o palazzo Or- rigoni a Biumo Inferiore; e la grande impresa mariana del Sacro Monte deter- mina, con la lunga impresa cinque-seicentesca della costruzione delle cappelle, un nuovo rapporto con la natura. La modifica sostanziale avviene nel Set- tecento, quando Varese è il teatro delle operazioni condotte da Francesco III d’Este, a un tempo duca di Modena e Reggio, governatore della Lombardia austriaca, feudatario di Varese. A lui si deve la trasformazione del modesto pa- lazzo preesistente nella grande dimora di palazzo Estense: un complesso monu- mentale fuori dalle mura della città storica, decorato con affreschi e stucchi del nuovo gusto rococò, completato dal vasto giardino che occupa la collina retro- stante ed è dominato dal ninfeo. Legatissimi alla corte, i Menafoglio trasformano la loro villa sul colle di Biumo, all’epoca ricco di residenze monumentali e di complessi religiosi: villa Menafoglio (poi Litta, poi Panza di Biumo) è un sobrio esempio di architettura settecentesca, completata dal vasto giardino. I Recalcati realizzano lungo il Settecento la tra- sformazione della loro villa nella castellanza di Casbeno: un elegante edificio, con portico-balcone di accesso, il ciclo decorativo e l’ampio giardino. Questa voca- zione settecentesca (in parallelo alle trasformazioni del castello e parco Man- A route among villas and age- old parks An introductory box: The route of the next World Championship passes through some of the most important beauties of Varese, which is also called «Città giardino» (Garden sub- urb): fans of the World Cham- pionship will have the possibility to see parks and age-old villas with an unquestionable environmental and architectonical charm. Varese was not born a Città-giardi- no, it became so later. Till the Eighteenth Century Varese main- tained its medieval structure. The- re was a little centre near San Vittore cathedral and the market of the Motta neighbourhood and many half-independent quarters called «Castellanze», which had uniform features (a church and defences) and covered wide areas. During the Sixteenth and the Seventeenth Century this image was modified by the building of vil- las such as Biumo Palace in Mon- forte or Orrigoni Palace in Biumo Inferiore. Then, with the long six- teenth and seventeenth century building of the chapels, the great Marian work called Sacro Monte developed a new relation with nature. The major change of the town arrived during the Eighte- enth Century, when Varese was the scene of the government of Fran- cesco III d’Este (at the same time duke of Modena and Reggio, gov- ernor of the Austrian Lombardy and feudatory of Varese). We owe Francesco III d’Este the change of the modest pre-existent building in the great Estense Palace, that is a monumental building outside the old city walls adorned with rococo stuccoes and frescoes and with a wide garden covering the hill at the back. The Menafoglio dynasty, which was particularly linked to the court, changed its own villa on the Biumo hill, at that time rich of monumental buildings and reli- gious buildings. Villa Menafoglio (then called Litta and finally Panza of Biumo) is a clear exam- ple of eighteenth century archi- tecture, supplemented by a wide garden. During the Eighteenth Century the Recalcati family transformed their villa in the cas- tle of Casbeno: an elegant buil- ding, with a portico and balcony as admission, an ornamental route and a wide garden. An other example is the transformation of the castle and of the park of the Mantegazza family of Masnago. This eighteenth century inclina- tion was confirmed during the neoclassic period. In this period there were the extension of villa Menafoglio Litta Panza, the first building of Villa Ponti, several works in Biumo Superiore, the building of the new façade of Orrigoni Palace in Biumo In- feriore, the building of the first Mirabello and of Mirabellino. All these inclinations were con- firmed during the Nineteenth and the Twentieth Century, when Va- rese was eclectic and appreciated the Art Nouveau. This period is characterized by the building of the second Villa Ponti in Biumo Superiore, by the transformation 10 UN CIRCUITO TRA VILLE E PARCHI SECOLARI di Andrea Spiriti Ingresso del Palazzo Estense, Varese, photo Paolo Zanzi. Nelle pagine a seguire: scorci di preziosità varesine “correndo” nel sogno della vittoria, photo Paolo Zanzi. Entrance of the Estense Palace, Varese, photo by Paolo Zanzi. In the following pages: views of some treasures of Varese that can be seen cycling with the dream to win, photo by Paolo Zanzi.

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Il percorso del Mondiale varesino corre a fianco a fianco di alcune tra le principalibellezze della città giardino: il pubblico della gara iridata potrà ammirare parchi e villesecolari di indiscutibile fascino ambientale e architettonico.Varese non nasce città-giardino: lo diventa. Fino al Settecento, la città con-servava l’impianto medioevale: un piccolo centro, stretto intorno al Duomo diSan Vittore e aperto a Sud verso il mercato della Motta; e molti nuclei semi-autonomi, le castellanze, tutti con elementi costanti (chiesa, fortificazione) edistribuiti su di una vasta area. Questa immagine è modificata dalle ville chesorgono fra Cinque e Seicento, come palazzo Biumi a Monforte o palazzo Or-rigoni a Biumo Inferiore; e la grande impresa mariana del Sacro Monte deter-mina, con la lunga impresa cinque-seicentesca della costruzione delle cappelle,un nuovo rapporto con la natura. La modifica sostanziale avviene nel Set-tecento, quando Varese è il teatro delle operazioni condotte da Francesco IIId’Este, a un tempo duca di Modena e Reggio, governatore della Lombardiaaustriaca, feudatario di Varese. A lui si deve la trasformazione del modesto pa-lazzo preesistente nella grande dimora di palazzo Estense: un complesso monu-mentale fuori dalle mura della città storica, decorato con affreschi e stucchi delnuovo gusto rococò, completato dal vasto giardino che occupa la collina retro-stante ed è dominato dal ninfeo.Legatissimi alla corte, i Menafoglio trasformano la loro villa sul colle di Biumo,all’epoca ricco di residenze monumentali e di complessi religiosi: villa Menafoglio(poi Litta, poi Panza di Biumo) è un sobrio esempio di architettura settecentesca,completata dal vasto giardino. I Recalcati realizzano lungo il Settecento la tra-sformazione della loro villa nella castellanza di Casbeno: un elegante edificio, conportico-balcone di accesso, il ciclo decorativo e l’ampio giardino. Questa voca-zione settecentesca (in parallelo alle trasformazioni del castello e parco Man-

A route among villas and age-old parksAn introductory box: The route ofthe next World Championship passesthrough some of the most importantbeauties of Varese, which is alsocalled «Città giardino» (Garden sub-urb): fans of the World Cham-pionship will have the possibility tosee parks and age-old villas with anunquestionable environmental andarchitectonical charm.Varese was not born a Città-giardi-no, it became so later. Till theEighteenth Century Varese main-tained its medieval structure. The-re was a little centre near SanVittore cathedral and the marketof the Motta neighbourhood andmany half-independent quarterscalled «Castellanze», which haduniform features (a church anddefences) and covered wide areas.During the Sixteenth and theSeventeenth Century this imagewas modified by the building of vil-las such as Biumo Palace in Mon-forte or Orrigoni Palace in BiumoInferiore. Then, with the long six-teenth and seventeenth centurybuilding of the chapels, the greatMarian work called Sacro Montedeveloped a new relation withnature. The major change of thetown arrived during the Eighte-enth Century, when Varese was thescene of the government of Fran-cesco III d’Este (at the same timeduke of Modena and Reggio, gov-ernor of the Austrian Lombardyand feudatory of Varese). We oweFrancesco III d’Este the change ofthe modest pre-existent building inthe great Estense Palace, that is a

monumental building outside theold city walls adorned with rococostuccoes and frescoes and with awide garden covering the hill atthe back. The Menafoglio dynasty, whichwas particularly linked to thecourt, changed its own villa onthe Biumo hill, at that time rich ofmonumental buildings and reli-gious buildings. Villa Menafoglio(then called Litta and finallyPanza of Biumo) is a clear exam-ple of eighteenth century archi-tecture, supplemented by a widegarden. During the EighteenthCentury the Recalcati familytransformed their villa in the cas-tle of Casbeno: an elegant buil-ding, with a portico and balconyas admission, an ornamental routeand a wide garden. An otherexample is the transformation ofthe castle and of the park of theMantegazza family of Masnago.This eighteenth century inclina-tion was confirmed during theneoclassic period. In this periodthere were the extension of villaMenafoglio Litta Panza, the firstbuilding of Villa Ponti, severalworks in Biumo Superiore, thebuilding of the new façade ofOrrigoni Palace in Biumo In-feriore, the building of the firstMirabello and of Mirabellino.All these inclinations were con-firmed during the Nineteenth andthe Twentieth Century, when Va-rese was eclectic and appreciatedthe Art Nouveau. This period ischaracterized by the building ofthe second Villa Ponti in BiumoSuperiore, by the transformation

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UN CIRCUITO TRA VILLE E PARCHI SECOLARIdi Andrea Spiriti

Ingresso del Palazzo Estense, Varese, photo Paolo Zanzi.Nelle pagine a seguire: scorci di preziosità varesine “correndo”

nel sogno della vittoria, photo Paolo Zanzi.

Entrance of the Estense Palace, Varese, photo by Paolo Zanzi.In the following pages: views of some treasures of Varese that can be seen

cycling with the dream to win, photo by Paolo Zanzi.

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of Villa Recalcati in a hotel, bythe building of a balcony in Na-poleon III - style for Villa Viscontiin Biumo Superiore, by the rococoinsertions in Palazzo Estense, bythe transformation of Villa Mira-bello, by the creation of a modernhotel system (Grand Hotel, HotelCampo dei Fiori) and finally bythe Masonic building of VillaToeplitz in Sant’Ambrogio Olona.But the most important element isthe transformation of the parks,which began at the end of theEighteenth Century and contin-ued during the Nineteenth Cen-tury. This transformation reducedto the minimum the seventeenthcentury spaces (for example theparterre of Palazzo Estense and thestraight stretch of Villa Panza),changing them in romantic gar-dens. These gardens had an appar-ently spontaneous distribution ofvegetation, as it is demonstratedby the majority of the historicalplaces, but also by Mirabello-Mi-rabellino, by the castle of Mas-nago, by Villa Toeplitz and by ma-ny other gardens.From these events, which basi-

cally ended after the First WorldWar, Varese got an unique aspect.The little old centre, the me-dieval quarters and the greaturban system made of villas andgardens allowed the developmentof an unicum in the varied surveyof town planning strategies con-cerning the Italian towns.

tegazza a Masnago) viene confermata in età neoclassica: è l’epoca dell’amplia-mento di villa Menafoglio Litta Panza, della prima costruzione della prima villaPonti, dei molti interventi a Biumo Superiore, della nuova facciata di palazzoOrrigoni a Biumo Inferiore, del primo Mirabello, del Mirabellino. Tutte queste vocazioni vengono confermate nell’Ottocento e nel primoNovecento, l’epoca della Varese eclettica e liberty: è il periodo della secondavilla Ponti a Biumo Superiore; della trasformazione alberghiera di villa Re-calcati; della balconata in stile Napoleone III a villa Visconti di Biumo Su-periore; degli innesti neorococò a palazzo Estense; della trasformazione di villaMirabello; dell’invenzione di un moderno sistema alberghiero (Grand Hotel,Hotel Campo dei Fiori); infine nel complesso massonico di villa Toeplitz aSant’Ambrogio Olona. Ma il dato più significativo è la trasformazione dei par-chi, iniziata già a fine Settecento e proseguita per tutto l’Ottocento: una tra-sformazione che ha ridotto al minimo gli spazi settecenteschi (il parterre dipalazzo Estense, il rettifilo di villa Panza) a favore di giardini romantici, conuna distribuzione all’apparenza spontanea della vegetazione: è il caso di granparte dei luoghi storici ma anche del Mirabello-Mirabellino, del castello diMasnago, di villa Toeplitz e di molti altri spazi. Da questi eventi, sostanzialmente conclusi nel primo dopoguerra, Varese deri-va un aspetto unico: la dialettica fra la piccolezza del centro antico, il sistemadelle castellanze e i grandi impianti urbani di ville e giardini hanno concorsoa creare un unicum nel pur variegato panorama delle strategia urbanistichedelle città d’Italia.

Villa Recalcati e le prealpi varesine teatro dei cam-pionati mondiali di ciclismo 1951-2008, photoPaolo Zanzi.

The foothills of the Alps, theatre of the WorldCycling Championship, 1951-2008, photo byPaolo Zanzi.