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N° 40 OTTOBRE 2015 S in dagli albori della Cristianità, non ha mai avuto luogo un genoci- dio di cristiani così duro e crudele come quello a cui stiamo assistendo in questi anni. Il Centro per lo Studio del- la Cristianità Globale nel Massachu- setts stima che oggi nel mondo vengano uccisi 11 cristiani l’ora a causa della lo- ro fede. Scene di decapitazioni riprese con la telecamera sono, sfortunatamen- te, solo la punta dell’iceberg e, a questo riguardo, la furia dell’Islam estremista ha catturato la nostra attenzione e pre- occupazione. I martiri dei nostri giorni sono innumerevoli e, anche se i loro nomi non si conosceranno per una for- male canonizzazione, la loro ricompen- sa celeste è assicurata. Per molti anni in Corea del Nord e in Cina, come anche in molte parti dell’Africa, ci sono stati simili martiri. Oltre a questo “martirio rosso”, Papa Francesco ha spesso concentrato la sua attenzione sulle vittime del martirio bianco, coloro che soffrono una perse- cuzione quotidiana a causa della pro- pria fede cristiana: gli esiliati, chi si tro- va nei campi di lavoro, coloro che sono costretti a praticare la propria fede Un appello alla preghiera L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale Gli atti del Gran Magistero IL DRAMMA DEI PROFUGHI DEL MEDIO ORIENTE II IL NUOVO PRESIDENTE ISRAELIANO RICEVUTO DAL P APA IV UN NUOVO NUNZIO IN GIORDANIA ED IN IRAQ V IL RABBINO ABRAHAM SKORKA: A UN ANNO DALLO STORICO PELLEGRINAGGIO CON P APA FRANCESCO VI IL GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA VII LA RETE MONDIALE DI PREGHIERA DEL P APA IX LE VISITE AUTUNNALI DEL GRAN MAESTRO X L’INCONTRO DEI LUOGOTENENTI AMERICANI A QUÉBEC X DECESSO DEL CANCELLIERE D’ONORE XI VERSO LA FESTA DI NOSTRA SIGNORA DI P ALESTINA XII L’Ordine e la Terra Santa La vita nelle Luogotenenze INCONTRO CON MONS. GIUSEPPE LAZZAROTTO XIII I PROGETTI 2015 APPROVATI DAL GRAN MAGISTERO XVI IL MURO DI CREMISAN XVII L’ APPELLO DEL CUSTODE IN TERRA SANTA XVII LE CONFERENZE EPISCOPALI D’EUROPA XVIII DALL ’OPERA DI SAN GIACOMO AL VICARIATO PER I CATTOLICI DI ESPRESSIONE EBRAICA XIX SCOMPARSA DEL GRAN PRIORE IN UNGHERIA XX LA FONDAZIONE DELLA DELEGAZIONE MAGISTRALE PER LA NUOVA ZELANDA XX GRAN MAGISTERO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME 00120 CITTÀ DEL VATICANO E-mail: [email protected] info.oessh.va LA RIFLESSIONE DEL GRAN MAESTRO

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N° 40 OTTOBRE 2015

Sin dagli albori della Cristianità,non ha mai avuto luogo un genoci-dio di cristiani così duro e crudele

come quello a cui stiamo assistendo inquesti anni. Il Centro per lo Studio del-la Cristianità Globale nel Massachu-setts stima che oggi nel mondo venganouccisi 11 cristiani l’ora a causa della lo-ro fede. Scene di decapitazioni ripresecon la telecamera sono, sfortunatamen-te, solo la punta dell’iceberg e, a questoriguardo, la furia dell’Islam estremistaha catturato la nostra attenzione e pre-occupazione. I martiri dei nostri giornisono innumerevoli e, anche se i loronomi non si conosceranno per una for-male canonizzazione, la loro ricompen-sa celeste è assicurata. Per molti anni inCorea del Nord e in Cina, come anchein molte parti dell’Africa, ci sono statisimili martiri.

Oltre a questo “martirio rosso”, PapaFrancesco ha spesso concentrato la suaattenzione sulle vittime del martiriobianco, coloro che soffrono una perse-cuzione quotidiana a causa della pro-pria fede cristiana: gli esiliati, chi si tro-va nei campi di lavoro, coloro che sonocostretti a praticare la propria fede

Un appelloalla preghiera

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

Gli atti del Gran Magistero

IL DRAMMA DEI PROFUGHI DEL MEDIO ORIENTE IIIL NUOVO PRESIDENTE ISRAELIANO RICEVUTO DAL PAPA IVUN NUOVO NUNZIO IN GIORDANIA ED IN IRAQ VIL RABBINO ABRAHAM SKORKA: A UN ANNO DALLO

STORICO PELLEGRINAGGIO CON PAPA FRANCESCO VIIL GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA VIILA RETE MONDIALE DI PREGHIERA DEL PAPA IX

LE VISITE AUTUNNALI DEL GRAN MAESTRO XL’INCONTRO DEI LUOGOTENENTI AMERICANI A QUÉBEC XDECESSO DEL CANCELLIERE D’ONORE XIVERSO LA FESTA DI NOSTRA SIGNORA DI PALESTINA XII

L’Ordine e la Terra Santa

La vita nelle Luogotenenze

INCONTRO CON MONS. GIUSEPPE LAZZAROTTO XIIII PROGETTI 2015 APPROVATI DAL GRAN MAGISTERO XVIIL MURO DI CREMISAN XVIIL’APPELLO DEL CUSTODE IN TERRA SANTA XVIILE CONFERENZE EPISCOPALI D’EUROPA XVIIIDALL’OPERA DI SAN GIACOMO AL VICARIATO PER I

CATTOLICI DI ESPRESSIONE EBRAICA XIX

SCOMPARSA DEL GRAN PRIORE IN UNGHERIA XXLA FONDAZIONE DELLA DELEGAZIONE MAGISTRALE

PER LA NUOVA ZELANDA XX

GRAN MAGISTERODELL’ORDINE EQUESTREDEL SANTO SEPOLCRO

DI GERUSALEMME00120 CITTÀ DEL VATICANO

E-mail: [email protected]

info.oessh.va

LA RIFLESSIONEDEL GRAN MAESTRO

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II N° 40 - OTTOBRE 2015

clandestinamente sotto la minaccia di tortu-ra e morte.

Noi, nella nostra relativa sicurezza del-l’Occidente, non possiamo più nascondercidalla realtà, specialmente quando i credentiin Terra Santa e la stessa Roma sono nelmortale mirino di questi fanatici radicali.Mentre i governanti del mondo occidentalesembrano paralizzati e riluttanti perfino diparlare di questo genocidio, noi dobbiamo –come individui nel conforto della libertà –influenzare i funzionari eletti e gli atri colla-

boratori che nel silenzio si rendono complicidi questi mali affinché agiscano.

Chi all’interno delle nostre popolazionidovrebbe essere meglio informato riguardo aqueste calamità se non i membri del nostroOrdine! Nei secoli passati, la preghiera hafermato i fanatici radicali ai nostri confini.Ci si può chiedere se crediamo nel poteredella preghiera insieme (cristiani, ebrei emusulmani) nelle nostre comunità per inizia-re a trovare una soluzione prima che siatroppo tardi.

La foto, ampiamente diffusa dai massmedia, di un bambino siriano annega-to ritrovato sulla spiaggia, così come la

tragedia dei 71 migranti del Medio Orientemorti soffocati in un camion frigorifero inAustria, hanno provocato alla fine dell’estateuno shock ed una presa di coscienza nel-l’opinione pubblica europea. Il cardinaleChristoph Schönborn, arcivescovo di Vienna

e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine delSanto Sepolcro, ha parlato a favore di un’ac-coglienza dei nostri «fratelli e sorelle umani»,a tutti i livelli, mentre cominciavano ad eri-gersi barriere per sbarrar loro la strada. Du-rante l’Angelus della domenica successiva aquesti drammi, il 6 settembre, il Papa hachiesto concretamente che ogni parrocchia,comunità religiosa, monastero e santuario

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

Il dramma dei profughidel Medio Oriente

e la missione della Chiesa

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III N° 40 - OTTOBRE 2015

d’Europa, accolga una famiglia di profughi.Il dramma del Medio Oriente riguarda ormaii cittadini europei da molto vicino e, nel no-me della missione della Chiesa, i membridell’Ordine del Santo Sepolcro – al fianco dinumerosi altri volontari la cui la generosità èesemplare – si impegnano anch’essi per farfronte all’emergenza umanitaria, in rispostaalla lettera del Gran Maestro, il cardinaleEdwin O’Brien, pubblicata qui a fianco.

All’inizio di agosto il Papa aveva scrittoun messaggio importante ai numerosi profu-ghi che fuggono il terrore orchestrato dal se-dicente Stato Islamico di Iraq e Siria (ISIS)nell’ultimo anno e affluiscono in Terra San-ta, specialmente nel Regno hascemita diGiordania. In occasione di una visita del Se-gretario generale della Conferenza episcopa-le italiana nel paese mediorientale, questalettera sotto forma di una “parola di speran-za”, inviata a Mons. Maroun Lahham, vica-rio patriarcale per la Giordania, ha costituitoun appello alla comunità internazionale af-finché non rimanesse muta ed inerte di fron-te alla sorte delle minoranze religiose perse-guitate. Alcune settimane prima, in occasio-ne dell’udienza annuale accordata ai membridella ROACO (Riunione delle Opere di Aiutoalle Chiese Orientali) di cui l’Ordine del San-to Sepolcro fa parte, Francesco aveva denun-ciato con vigore «coloro che mettono a ri-schio le sorti di esseri umani sulla bilanciadegli interessi economici e strategici e pensa-no che la vita di migliaia di uomini, donne ebambini valga meno del petrolio o delle ar-mi», stigmatizzando l’ipocrisia dei potenti«che proclamano la pace e la giustizia» men-tre, allo stesso tempo, «tollerano che questitrafficanti d’armi prosperino liberamente suqueste terre».

Nella primavera successiva all’annuncioda parte del Vaticano del riconoscimento del-lo Stato della Palestina il 13 maggio, il Papaha descritto chiaramente, in secondo piano,la «persecuzione» in Medio Oriente come un«terrorismo in guanti bianchi», con particola-re riferimento alle decisioni e alle politiche

Lettera delGran Maestrosull’accoglienzadei rifugiatiin EuropaA tutti i Luogotenenti europei

Eccellenze, come tutto il mondo sa, il nostro Santo

Padre ha diramato un appello a tutti i cat-tolici europei affinché ospitino i rifugiatiche fuggono dal terrorismo e dalla guerranei loro paesi.

Come membri dell’Ordine Pontificiodel Santo Sepolcro, abbiamo l’obbligospeciale di essere in prima fila nelle no-stre parrocchie e comunità a rispondere aquesta sfida di solidarietà, soprattutto neiconfronti dei nostri fratelli che provengo-no dai territori biblici. Posso richiedere ilvostro aiuto?

Spererei che, in ogni Luogotenenza eu-ropea, siano prese iniziative concrete aquesto scopo. In questo momento di gra-ve crisi, sono richiesti sacrifici per com-piere le opere corporali e spirituali di mi-sericordia. Vi pregherei di consultarvi edecidere all’interno della vostra Luogote-nenza come rispondere. Mi auguro di po-ter essere messo a conoscenza dei risultatidelle vostre scelte che poi condividerò al-l’interno dell’Ordine.

La Festa di Nostra Signora di Palestinasarà un’occasione perfetta per fornire unatestimonianza pubblica della nostra mobi-litazione.

Conto sulla vostra prioritaria attenzio-ne in merito e assicuro ad ognuno di voila mia preghiera quotidiana.

In CristoEdwin Cardinale O’Brien

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adottate da alcuni Stati. «Tanti cristiani conti-nuano, oggi, ad essere perseguitati nel silen-zio complice di numerosi poteri », ha sottoli-neato ancora il 7 settembre, durante la mes-sa nella cappella di Casa Santa Marta, ricor-dando che si tratta di persecuzioni e che«questa storia è cominciata con Gesù: ciòche hanno fatto con Gesù, l’hanno fatto at-traverso la storia con il suo Corpo che è laChiesa».

Ognuno di noi, oggi, dovrebbe cercare diriconoscere in ogni migrante il volto del Cri-

sto. Egli ha promesso di restare con noi finoalla fine del mondo e noi siamo in grado dialleggerire la sua sofferenza meditando emettendo in atto le parole del Papa al cardi-nale Leonardo Sandri, prefetto della Congre-gazione per le Chiese Orientali, al ritornodalla sua visita ai cristiani della Piana di Ni-nive, profughi nel Kurdistan: «Negli occhiche vi chiedevano aiuto e supplicavano lapace, è Gesù stesso che vi guardava, chie-dendo a voi quella carità che fa di noi deicristiani».

«Negli occhi chevi chiedevanoaiuto esupplicavano perla pace, è Gesùche vi guardava,chiedendovi quellacarità che fa di noidei cristiani »(Francesco alcardinaleLeonardo Sandri,prefetto dellaCongregazionedelle Chieseorientali, al ritornodalla sua visita aicristiani dellapianura di Ninive,profughi inKurdistan).

«L’importanza del dialogo interreli-gioso e dell’impegno dei responsa-bili religiosi nel processo di ricon-

ciliazione e di costruzione della pace» è statasottolineata, il 3 settembre in Vaticano, inoccasione del primo incontro di Papa France-sco e dei suoi principali collaboratori con ilpresidente israeliano Reuven Rivlin. L’occa-

sione ha permesso di parlare della situazionesocio-politica regionale caratterizzata da pa-recchi conflitti: «un’attenzione particolare èstata riservata alla sorte dei cristiani e dellealtre minoranze». I problemi delle relazionitra Israele e la Santa Sede, così come i rap-porti locali tra le autorità e le comunità cat-toliche, sono stati presi in considerazione

il nuovo presidente israelianoricevuto dal Papa

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V N° 40 - OTTOBRE 2015

«nell’auspicata prospettiva della conclusionedell’accordo bilaterale in corso di negoziazio-ne», trattando particolarmente lo statuto del-

Un nuovo Nunzioin Giordania

ed in Iraq

Mons. Alberto Ortega Martin, nato a Madridnel 1962 e sacerdote dal 1990, dirigeva la se-

zione per i rapporti con gli Stati della Segreteria diStato della Santa Sede, dopo aver servito la diplo-mazia della Chiesa in diversi paesi, soprattutto inLibano. Nello scorso mese di agosto, il Santo Padrelo ha nominato Nunzio Apostolico in Giordania e inIraq. Affidiamo il nuovo ministero di questo grandeamico dell’Ordine del Santo Sepolcro all’intercessione della Beata Vergine Maria.

le scuole cristiane in Israele che reagisconoalla drastica riduzione delle sovvenzioni sta-tali. Il capo dello stato israeliano, che è suc-ceduto a Shimon Peres nel luglio 2014, desi-deroso di «ricordare l’origine comune del-l’Ebraismo e del Cristianesimo» ha offerto in

dono al SantoPadre un og-getto in basal-to dove si puòleggere il ver-setto di un sal-mo. Il Papa gliha donato unmedaglione dibronzo forma-to da due bloc-

chi separati tra i quali è rappresentato un ra-mo di olivo in segno di pace, con l’iscrizione:«Ricerca ciò che unisce. Supera ciò che divi-de». Alcuni giorni prima di questo appunta-mento, il presidente Rivlin aveva voluto ras-sicurare i cristiani in Terra Santa incontran-do il Patriarca Latino di Gerusalemme a Tab-gha, in Galilea, nella chiesa della Moltiplica-zione dei pani, danneggiata da un incendiodoloso il 18 giugno scorso a opera di estremi-sti ebrei.

«Ricercaciò che unisce.Superaciò che divide»

Prima del suo incontro con il Papa, il presidenteisraeliano Reuven Rivlin aveva voluto rassicurarei cristiani in Terra Santa incontrando il PatriarcaLatino di Gerusalemme a Tabgha, in Galilea,nella chiesa della Moltiplicazione dei pani,danneggiata da un incendio doloso il 18 giugnoscorso a opera di estremisti ebrei.

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VI N° 40 - OTTOBRE 2015

In occasione del 50° anniversario della Di-chiarazione conciliare sulle relazioni dellaChiesa con le religioni non cristiane Nostra

Aetate, la conferenza annuale dell’InternationalCouncil for Christians and Jews si è tenuta du-rante la scorsa estate a Roma. Fra i partecipantialla conferenza anche il Rabbino argentinoAbraham Skorka che poco più di un anno fa haaccompagnato Papa Francesco nel suo pellegri-naggio in Terra Santa. Di seguito un breveestratto dell’intervista che ci ha accordato e chepuò essere letta integralmente all’indirizzohttp://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-in-terviste/dettaglio-articolo/articolo/oessh-42784/.

«L’idea era anche quella di andare nel luogoverso il quale dirigo le mie tefilot, le mie pre-ghiere, e nel luogo in cui Gesù – che è così spe-ciale per la fede cristiana – è nato, ha vissuto e

ha lasciato il suo messaggio. Si tratta dunque diun posto speciale che abbiamo in comune e,quando ho visto Francesco dopo che era statoeletto Papa, gli ho detto: Andiamo in Israele.Questo è il posto in cui la nostra religiosità, lanostra visione di Dio e la nostra connessionecon Lui è stata fondata. Siamo i figli, i discen-denti dei grandi profeti che da Gerusalemmehanno annunciato le loro profezie.

Con noi c’era anche il nostro caro amicoOmar Abboud per mostrare che tutte le religio-ni abramitiche devono abbracciarsi per formareun circolo nel quale scorre un’energia spiritua-le che, secondo le nostre Sacre Scritture, porte-rà la pace nel mondo. Questa è la nostra sfida equesta la ragione di quello che non è stato unviaggio, bensì un pellegrinaggio».

A cura di Elena Dini

Il Rabbino Abraham Skorka:a un anno dallo storico pellegrinaggio

in Terra Santa con Papa FrancescoLa visione di una Gerusalemme di pace

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VII N° 40 - OTTOBRE 2015

Eccellenza, cosa è previsto a Roma inoccasione dell’Anno Santo della Mise-ricordia a favore dei cristiani così pro-vati del Medio Oriente?Il Giubileo della Misericordia è stato pen-

sato e voluto da Papa Francesco per far sen-tire vicina a tutti la Misericordia di Dio, inparticolare a coloro che soffrono, che sonoprovati e hanno bisogno di consolazione. IlPapa vuole che ognuno, fissando il volto diGesù, si possa sentire amato e consolato. Traqueste persone che sono nella prova, senzadubbio, ci sono anche i cristiani del MedioOriente che, anche in questo particolare mo-mento storico, vivono nella persecuzione enella quotidiana battaglia per poter professa-re la loro fede. Certamente non mancheràun’attenzione particolare a loro e alle lorosofferenze nel corso dell’Anno Santo.

Come pensa che il Giubileo della Mi-

sericor-dia pos-sa esserevissuto con-cretamente,per esempio du-rante un pellegrinaggio in Terra San-ta? Avrebbe idea di un “cammino”particolare da proporre?Il Santo Padre e il Pontificio Consiglio per

la Promozione della Nuova Evangelizzazionehanno indicato, ed indicheranno, alcune li-nee per la celebrazione del Giubileo in tuttoil mondo. Saranno poi le varie realtà locali adover calare queste indicazioni comuni nelloro contesto. Lo stesso avverrà anche inTerra Santa dove, sono certo, la Custodia diTerra Santa, insieme ai Vescovi e anche allealtre realtà, tra cui penso anche all’Ordinedel Santo Sepolcro, sapranno trovare la for-ma e il percorso migliore per celebrare l’An-

Il Giubileo straordinariodella Misericordia

Il Papa ci ha fatto una sorpresa: in occasione dei due anni dal-la sua elezione come vescovo di Roma, ha annunciatol’apertura, l’8 dicembre prossimo, solennità dell’Immaco-

lata Concezione, di un Giubileo straordinario dedicato allaMisericordia divina. Si concluderà il 20 novembre 2016, do-menica del Cristo Re. Questo Giubileo straordinario cele-brerà i 50 anni dalla chiusura del Concilio Ecumenico Vati-cano II, così come l’Anno della Fede, nel 2012-2013, avevasegnato il 50° anniversario della sua apertura. Per regolaremeglio l’accesso alla Porta Santa nella basilica di San Pie-tro ed evitare lunghe attese, si consiglia di iscriversi via in-ternet sul sito www.im.va nella sezione «registrazione deipellegrini», attiva a partire da questo mese d’ottobre.

Incontro esclusivo con Mons. Rino Fisichella,presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione

della Nuova Evangelizzazione,incaricato dell’organizzazione del Giubileo

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VIII N° 40 - OTTOBRE 2015

no Santo anche nella terra di Gesù.

Al servizio della “cultura dell’incon-tro” incoraggiata da Papa Francesco,organizzerete degli eventi ad aperturainterreligiosa, particolarmente con deirappresentanti musulmani?L’Anno della Misericordia avrà cura anche

dell’aspetto ecumenico. Il giorno 25 gennaio,infatti, è già in programma una celebrazionea San Paolo Fuori le Mura. Inoltre ci saràun’attenzione al dialogo interreligioso sullascia delle parole di Papa Francesco nella Mi-sericordiae vultus: “La misericordia possiedeuna valenza che va oltre i confini della Chie-sa. Essa ci relaziona all’Ebraismo e all’Islam,che la considerano uno degli attributi piùqualificanti di Dio. Israele per primo ha rice-vuto questa rivelazione, che permane nellastoria come inizio di una ricchezza incom-mensurabile da offrire all’intera umanità.Come abbiamo visto, le pagine dell’AnticoTestamento sono intrise di misericordia, per-ché narrano le opere che il Signore ha com-piuto a favore del suo popolo nei momenti

più difficili della sua storia. L’Islam, da partesua, tra i nomi attribuiti al Creatore ponequello di Misericordioso e Clemente” (n. 23).

Secondo lei, in quale maniera i30.000 membri dell’Ordine del SantoSepolcro presenti nel mondo possonoprendere parte e contribuire a questoGiubileo? Quale appello indirizzereb-be loro?Per fare un appello ai membri dell’Ordine

del Santo Sepolcro, faccio mie le parole chePapa Francesco, a conclusione di Misericor-diae vultus, rivolge alla Chiesa tutta: «Inquesto Anno Giubilare la Chiesa si facciaeco della Parola di Dio che risuona forte econvincente come una parola e un gesto diperdono, di sostegno, di aiuto, di amore.Non si stanchi mai di offrire misericordia esia sempre paziente nel confortare e perdo-nare. La Chiesa si faccia voce di ogni uomo eogni donna e ripeta con fiducia e senza so-sta: «Ricordati, Signore, della tua misericor-dia e del tuo amore, che è da sempre» (Sal25,6)».

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IX N° 40 - OTTOBRE 2015

Il padre gesuita Frédéric Fornos, direttoregenerale delegato della Rete mondiale dipreghiera del Papa, ci presenta questa ope-

ra spirituale alla quale possono partecipare an-che i membri dell’Ordine nei luoghi in cui sitrovano:

Siamo presenti in un centinaio di paesi, sot-to la denominazione Apostolato della Preghie-ra (Apostleship of Prayer: www.apmej.net).Da 170 anni facciamo conoscere le sfide del-l’umanità e della missione della Chiesa chestanno a cuore al Papa. Ogni mese infatti egliaffida a tutta la Chiesa, e in particolare allasua rete di preghiera, le sue intenzioni, gliorientamenti per la nostra preghiera e la no-stra missione. Questi riguardano numerosiproblemi, tra i quali la sfida ecologica e socia-le, la difesa della vita, la tratta delle persone,la pace e la giustizia nel mondo, il VicinoOriente e la pace in Terra Santa, ma anche lavitalità della nostra fede e la missione dellaChiesa nel mondo. Pochi cattolici conoscono

la nostra rete, costituita da una trentina di mi-lioni di persone. È per pregare con Papa Fran-cesco e mobilitarci per le grandi sfide della no-stra umanità e della missione della Chiesa chestiamo per lanciare un’app per Iphone, An-droid e Windows Phone (in sincronizzazionecon un blog, un account Facebook e Twitter)in inglese, spagnolo, francese e portoghese. Laprima versione esiste già: Click To Pray. Ve-nerdì 7 agosto, nell’ambito di un’udienza pri-vata per il centenario del MEJ (Movimento Eu-caristico dei Giovani, il nostro ramo giovani),abbiamo presentato a Papa Francesco il pro-getto di una nuova versione che diventerà, neiprossimi mesi, la piattaforma numerica dellarete mondiale “Papa Preghiera”. Auspichiamoche questo possa spingere ampiamente a pre-gare con il Papa per le grandi sfide del nostromondo. Per questo abbiamo bisogno di voi,del vostro sostegno finanziario. Ci piacerebbeannoverarvi tra i nostri partner. Non esitate acontattarci: [email protected]

La Rete mondiale di preghiera del Papa

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Fra il 4 e 6 giugno 2015 i Luogotenentiamericani si sono incontrati a Québecper avere uno spazio di confronto e di

fraterna condivisione. Questo tipo di incon-tri annuali sono regolarmente previsti ancheper i Luogotenenti europei (l’ultimo si èsvolto scorso maggio) e, da quest’anno, per iLuogotenenti d'Asia e d'Oceania (in questomese di ottobre). Si tratta di occasioni impor-tanti che permettono all’Ordine, che ha lagioia di essere presente in così tante nazionidel mondo, di assicurare che la direzione se-guita sulle questioni fondamentali sia unita-ria e che tutti siano informati dei recenti ac-cadimenti che riguardano sia la Terra Santasia la struttura stessa dell’Ordine.

Oltre al Gran Maestro Cardinale O’Brien,al Governatore Generale Agostino Borro-meo, al Vice Governatore Generale Patrick

Powers e altri membri del Gran Magistero,l’incontro ha visto riuniti dieci luogotenentidell’America del Nord. Erano presenti ancheil consultore Mons. Robert Stern e Mons.John Kozar della Catholic Near East WelfareAssociation (CNEWA).

Il fitto programma ha previsto varie ses-sioni di lavoro dopo il discorso iniziale delGran Maestro e le parole di apertura del Go-vernatore Generale. Il Vice Governatore Ge-nerale Powers ha brevemente fatto il puntodella situazione riguardo alle finanze dell’Or-dine mentre Thomas McKiernan, presidentedella Commissione per la Terra Santa, ha de-scritto i progetti realizzati dall’Ordine nel2014 e introdotto i progetti che sono stati se-lezionati per il 2015. Dopo una breve pausa,la parola è stata data a Mons. Kozar che hacondiviso con l’auditorio il punto di vista

X N° 40 - OTTOBRE 2015

Gli atti del Gran Magistero

L’incontro dei Luogotenentiamericani a Québec

All’inizio della stagione autunnale, vari sono gli eventi che vedono il Gran Maestro impe-gnato in diversi continenti. Già nei primi giorni di settembre, il cardinale O’Brien si èrecato in visita presso le Luogotenenze di Scozia (5 settembre), Svezia (7 settembre),

Slovenia (12 settembre) e USA Northwestern (20 settembre) per le cerimonie di Investitura.Inoltre, con grande gioia Sua Eminenza è stato a fianco di Papa Francesco durante la visita ne-gli Stati Uniti del Santo Padre. Ad ottobre il Gran Maestro celebra le cerimonie di Investitura aTolosa (3 ottobre) e La Valletta (10 ottobre). Il cardinale O’Brien ha poi chiaramente in pro-gramma la partecipazione alla prima riunione delle Luogotenenze d'Asia e d’Oceania che avràluogo ad Adelaide il 17 e 18 ottobre prossimi e della quale parleremo nella prossima Newslet-ter. Alla fine del mese di ottobre sarà la volta delle prime Investiture in Repubblica Ceca chesaranno presiedute dal Gran Maestro.

Infine, gli impegni ad ora confermati per gli ultimi mesi dell’anno riguardano principalmen-te l’Italia con le visite alle Luogotenenze a Bari, Cagliari e Roma e la consegna dei collari al Ree alla Regina del Belgio.

Le visite autunnali del Gran Maestro

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Le esequie di Mons. Juan José Dorronsoro Allo sono state celebrate l’11 agosto scorso, nellabasilica papale di Santa Maria Maggiore. Era presente una delegazione dell’Ordine del Santo

Sepolcro del quale egli fu Cerimoniere a partire dal 2003, poi Cancelliere dal 2005 al 2012, conil grado di Commendatore con placca. Il cardinale Carlo Furno, Gran Maestro emerito dell’Or-dine, era presente a questa messa solenne presieduta dal Vicario della basilica, l’arcivescovoFrancesco Canalini, già nunzio apostolico, circondato da numerosi prelati amici del defunto. Ilcardinale Edwin O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine, trattenuto all’estero, ha inviato una letterache è stata letta all’inizio della cerimonia nella quale, assicurando l’assemblea della sua unitàspirituale, rendeva omaggio a Mons. Dorronsoro, grande servitore della Chiesa. Nato il 16 no-vembre 1931 a Zumarraga, in Spagna, era stato ordinato sacerdote nel 1957 e aveva occupatodiverse cariche importanti presso la Santa Sede, prima di diventare Canonico della basilica diSanta Maria Maggiore e Cancelliere dell’Ordine. Si è spento nella notte del 10 agosto, dopo ave-re avuto la gioia di assistere ai festeggiamenti della Dedicazione della basilica il 5 agosto prece-dente. «Il servizio che ha reso al nostro Ordine sarà ricordato per molto tempo e con gratitudi-ne», ha sottolineato il cardinale O’Brien nel suo messaggio speciale.

della CNEWA sull’attuale situa-zione in Medio Oriente e, succes-sivamente, si è passati alla pre-sentazione dei report annuali del-le Luogotenenze.

Ampio spazio è stato dedicatoagli “open forum” che hanno oc-cupato l’intero pomeriggio del 5giugno e durante i quali i Luogo-tenenti hanno avuto modo di con-frontarsi su temi come l’apparte-nenza all’Ordine, la spiritualità, iprogrammi in atto e l’ammini-strazione. La mattina del 6 giugnoè stata dedicata ad alcuni argo-menti all’ordine del giorno: la co-municazione, la situazione del-l’Università Americana di Mada-ba, la raccolta fondi e l’Hotel Columbus fraaltri. L’incontro si è ufficialmente concluso ilgiorno stesso con il ricevimento finale orga-nizzato dalla Luogotenenza per il Canada-Québec sotto la direzione del Luogotente Je-an-Claude Michaud, del Gran Priore, cardi-nale Gérard Cyprien Lacroix, e del consiglio.

Durante il mese di agosto, il Vice Gover-natore generale Patrick Powers ha tenutouna conference call con i cinque Luogote-nenti che non hanno avuto modo di parteci-pare all’incontro a Québec City affinché po-tessero essere aggiornati sulle informazionicondivise in sede di riunione.

Decesso del Cancelliere d’OnoreMons. Juan José Dorronsoro Allo

XI N° 40 - OTTOBRE 2015

I Luogotenenti americani dell’Ordine del Santo Sepolcro si sonoriuniti a Québec per vivere un momento di incontro spirituale edi condivisione fraterna. Questi raduni regolari sono previstianche per i Luogotenenti europei e, a partire da quest’anno, perquelli d’Asia e Oceania.

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XII N° 40 - OTTOBRE 2015

Verso la festadi Nostra Signora

di Palestina

Il Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro, ilprossimo 11 novembre, riceverà i suoi invitati a

Roma, a Palazzo Della Rovere, nella luce della festadella Beata Vergine Maria Regina della Palestina, pa-trona dell’Ordine. Ovunque nel mondo, dalle Filip-pine al sud dell’Africa, e dalla Norvegia all’Australia,i 30.000 Cavalieri e Dame dell’Ordine celebrano laloro patrona, generalmente l’ultima domenica di ot-tobre, facendo conoscere la causa della Terra Santanelle loro diocesi con diverse azioni di sensibilizza-zione ed iniziative di preghiera.

PREGHIERA ALLA BEATA VERGINE MARIA, REGINA DI PALESTINA

Nostra Madre celeste, Figlia e Regina della Terra Santa,ci rivolgiamo a te per ottenere la tua potente intercessione.

Possano le grazie scendere abbondanti come pioggia sul tuo popolo,guarire tutti i cuori induriti e portare giustizia e pace in Terra Santa.

Possa Gerusalemme risplendere come luce d’unità fra i cristianiche hanno il privilegio di vivere accanto ai luoghi Santi,

quei luoghi santificati dalla vita, passione, morte e risurrezione di Gesù.Possa questa Città Santa essere un porto d’amicizia e comprensione

fra ebrei, cristiani e musulmani.Possano l’intolleranza e il sospetto svanire, e l’amore sradicare la paura.Nostra Madre celeste, guarda con compassione a tutti coloro che vivono

in questa terra, che è la tua terra, afflitta dalle differenze e dai conflitti da tante generazioni.Possano tutti coloro che non credono nell’unico Dio

essere toccati dalla tua grazia e raggiungere la pienezza di fede, speranza e amore.Per Cristo, nostro Signore.

AmenNostra Signora, Figlia e Regina di Terra Santa, prega per noi

Mons. Fouad TwalPatriarca Latino di Gerusalemme

L’icona, qui riprodotta, della Beata Vergine Maria Reginadella Palestina, patrona dell’Ordine del Santo Sepolcro, puòessere venerata in una delle sale di Palazzo Della Rovere,sede del Gran Magistero, a Roma. È stata dipinta a manodalle suore del monastero di Bet Gemal, in Israele. Per chilo desidera, la foto di quest’icona, con la corrispondentepreghiera stampata sul retro, è disponibile, a richiesta,presso il Servizio Comunicazione del Gran Magistero([email protected]).

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XIII N° 40 - OTTOBRE 2015

Mons. Giuseppe Lazzarotto,l’accordo firmato il 26 giugnotra la Santa Sede e lo Stato

della Palestina in cosa può essere qua-lificato come storico? Che cosa contie-ne di essenziale secondo lei?Sì, questo accordo può essere certamente

qualificato storico perché è ilprimo Trattato tra la Santa Se-de e lo Stato della Palestina.Ma la sua vera importanzaconsiste nel fatto che offre unchiaro riconoscimento ed unaprecisa garanzia giuridica allaChiesa Cattolica ed alle sueistituzioni in Palestina.

Per quanto riguarda il conte-nuto, che sarà pubblicato dopola ratifica, lo dice il titolo stes-so. Si tratta di un « Accordoglobale » e dunque si occupa ditutti gli aspetti della vita dellaChiesa, dei suoi membri, del clero e dei fe-deli, delle sue strutture e delle sue istituzio-ni. Un importante capitolo, molto elaboratoe dettagliato, tratta l’argomento della libertàreligiosa e di coscienza. Vi sono contemplatianche altri aspetti della vita della Chiesa inPalestina: la sua giurisdizione, lo statuto per-sonale, i luoghi di culto, l’attività sociale ecaritativa e i mezzi di comunicazione sociale.

Un altro capitolo è dedicato alle questioni fi-scali e agli altri aspetti relativi alle proprietàdella Chiesa.

Si può pensare che questo accordo siaun modello per organizzare la presen-za e la vita della Chiesa in tutti gli al-

tri paesi a maggioranzamusulmana?

L’accordo può sicuramen-te essere un punto di riferi-mento importante per gli al-tri paesi a maggioranza mu-sulmana dove la Chiesa puòvantare una lunga tradizionedi presenza e di attività a fa-vore della comunità cristia-na e della società. Ma sonoconvinto che sia importantecomprendere bene le ragioniper le quali la Santa Sede ne-gozia e conclude accordi si-

mili. Nello stesso momento in cui cerca diottenere una garanzia giuridica, la Chiesa in-tende anche offrire mezzi concreti con i qua-li i suoi membri possano promuovere il benecomune della società nella quale vivono.

Parlando dell’accordo con Israele, cheè ancora in fase di negoziazione, pen-sa che si possa arrivare presto alla fir-

L’Ordine e la Terra Santa

Incontro con Mons. GiuseppeLazzarotto, Delegato Apostolico

a Gerusalemme e in Palestinae Nunzio Apostolico in Israele

«La cultura dell’incontro e del dialogo è al centro stessodella missione della Chiesa»

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ma di questo documento? L’accordo con Israele è praticamente defi-

nito nei suoi aspetti essenziali. Restano sola-mente alcuni punti tecnici sui quali il Gover-no di Israele deve ancora pronunciarsi. Cir-costanze diverse, tra le quali la formazionedi un nuovo Governo, hanno finora ritardatola conclusione dell’accordo. Da parte sua, laSanta Sede auspica che si possano riprende-re presto i negoziati e trovare una comuneintesa sui punti che sonoancora in sospeso.

Come favorisce laChiesa la cultura del-l’incontro e il dialogointerreligioso in TerraSanta, e qual è in que-sto campo il ruolo del-le scuole cattoliche? Direi che la promozione della cultura del-

l’incontro e del dialogo è al centro stesso del-la missione della Chiesa. Lo esige il messag-gio evangelico che è chiamata a proclamare.In Terra Santa la Chiesa compie questa mis-sione attraverso tutte le sue istituzioni e inparticolare per mezzo della rete delle suescuole che possono onorarsi di una lungatradizione di insegnamento e di educazionedi alto livello riconosciuta da tutti. A mio pa-

rere è essenziale che nelle nostre scuole ci siimpegni maggiormente nel cercare un nuovopercorso educativo per rispondere alle sfideche le esigenze dell’incontro e del dialogopongono nel contesto specifico della TerraSanta e, in generale, del Medio Oriente.

Ci potrebbe descrivere, in poche paro-le, la situazione giuridica delle scuolecattoliche in Palestina da una parte, e

in Israele dall’altra, edirci su questo piano aquali sfide deve con-frontarsi la Chiesa neidue paesi?

Sia Israele che la Pale-stina riconoscono allaChiesa cattolica il dirittodi esercitare la sua mis-sione educativa e di isti-

tuire delle scuole. Lo Stato d’Israele assicuraanche un certo sostegno finanziario, comefa, del resto, per gli altri edifici scolastici del-la stessa categoria. Attualmente questo gradodi impegno economico dello stato formal’oggetto di una disputa tra le scuole cristia-ne in Israele ed il Ministero dell’Educazione.La recente visita in Vaticano del PresidenteReuven Rivlin ha offerto l’occasione peresprimere l’augurio comune che questo pro-

XIV N° 40 - OTTOBRE 2015

«È essenziale che nelle nostre scuole cerchiamo nuovi percorsi educativi per rispondere alle sfide che leesigenze dell’incontro e del dialogo pongono nel contesto specifico della Terra Santa e del MedioOriente», ha sottolineato Mons. Lazzarotto.

‘‘Ciò che chiedela Chiesa, in realtà, èdi poter compiere lasua missione nelmodo più efficace

’’

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blema possa trovare rapidamente una solu-zione soddisfacente. Ciò che chiede la Chie-sa, in realtà, è di poter compiere la propriamissione nel modo più efficace.

A suo giudizio quali sono i frutti delviaggio che Papa Francesco ha effet-tuato in Terra Santa nel mese di mag-gio 2014? La visita di Papa Francesco del maggio

2014 rimane un punto di riferimento e di in-coraggiamento, forte e chiaro, per tutti colo-ro che lavorano sinceramente per la pace inTerra Santa. Le paroleed i gesti del Santo Pa-dre costituiscono ancheun appello rivolto a tuttii responsabili affinché siaprano ad una più altadimensione della politi-ca. Penso, in particolare,al momento di preghieraalla quale ha invitato an-che il Presidente diIsraele ed il Presidentedella Palestina alla presenza del Patriarcaecumenico Bartolomeo di Costantinopoli.

Come vivono oggi gli abitanti dellastriscia di Gaza, in particolare i mem-bri della piccola comunità cattolica,un anno dopo l’operazione “Margineprotettivo”? Cosa si può fare concreta-mente per queste persone? A Gaza la situazione resta molto difficile

dopo la guerra dello scorso anno. La rico-struzione non si è ancora potuta iniziare. Lanostra piccola comunità cattolica continuaad offrire una testimonianza di generosità edi coraggio tra numerose difficoltà. Lo fa, inparticolare, attraverso le tre scuole e le caseper l’assistenza ai bambini disabili e alle per-sone anziane.

I profughi iracheni e siriani beneficia-no di un’accoglienza anche in Israeleed in Palestina, come in Giordania?

Questi profughi sono a suo avviso vit-time di una persecuzione anticristia-na, come affermato da certi media oc-cidentali, o pensa che la loro tragicasorte sia oggetto di una manipolazio-ne globale che mira a favorire lo«scontro delle civiltà» nell’interessestrategico di una fazione? Per quanto riguarda la situazione dei cri-

stiani in Iraq ed in Siria, e più in generalenel Medio Oriente, conosciamo tutti i fre-quenti appelli lanciati da Papa Francesco,che non smette di invitare alla preghiera e

all’azione in favore ditutti i cristiani che sof-frono la persecuzione acausa della loro fede. Lasituazione è certamentemolto complessa ed an-che difficile da decifra-re. Le parole del SantoPadre, tuttavia, sonochiare e spingono la co-munità internazionale ariflettere seriamente

sulle ingiustizie delle quali i cristiani sonovittime.

Come vede l’avvenire della regione,dalla postazione avanzata di Gerusa-lemme? Qual è la sua speranza, e co-me può l’Ordine del Santo Sepolcropartecipare maggiormente al serviziodella pace in Medio Oriente? Il quadro generale della situazione e il fu-

turo in Terra Santa e in Medio Oriente resta-no bui. Tuttavia abbiamo appreso dal Signo-re che non bisogna mai smettere di seminarela speranza anche là dove la discordia sem-bra soffocare tutto. È la grande sfida postaalla Chiesa in questi tempi e ben al di là diquesta regione. L’Ordine del Santo Sepolcropotrà trovare il suo ruolo e proseguire nelsuo impegno di dialogo e stretta collabora-zione con la Chiesa locale e le sue istituzio-ni.

A cura di François Vayne

XV N° 40 - OTTOBRE 2015

‘‘Le parole del SantoPadre sono chiare espingono la comunitàinternazionale a riflettereseriamente sulleingiustizie delle quali icristiani sono vittime

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LA RISTRUTTURAZIONEDEL COMPLESSO CONVENTUALEDI JAFFA DI NAZARETH (ISRAELE)

Jaffa di Nazareth si trova a pochi km a nordda Nazareth, nello Stato di Israele. La par-

rocchia locale conta circa 580 famiglie e ilcomplesso include, oltre alla chiesa stessa, unascuola, un asilo, la residenza del parroco con ilsuo ufficio e la casa delle religiose. I lavori chesaranno realizzati nell’arco di tre anni preve-dono l’ampliamento del numero delle classiper permettere alla scuola di ospitare anche il livello di studi superiori liceali con il conseguen-te spostamento dell’asilo e degli alloggi del parroco e delle religiose in un nuovo edificio. At-tualmente la scuola e l’asilo ospitano 555 studenti.

XVI N° 40 - OTTOBRE 2015

Rispondendo alle necessitàdella comunità locale: i progetti 2015

approvati dal gran magistero

Come ogni anno, oltre al sostegno mensile per le spese del Patriarcato Latino di Gerusalem-me, l’Ordine del Santo Sepolcro seleziona fra i progetti presentati dal Patriarcato stesso

quelli che sono stati positivamente valutati dalla Commissione per la Terra Santa dell’Ordine eche verranno portati a termine.

Nell’anno 2015 sono stati scelti tre progetti, qui sotto brevemente descritti.

FASE CONCLUSIVA DEI LAVORIPER LA NUOVA CHIESA ESALONE DEL COMPLESSODI MARJ ALHAMAM (GIORDANIA)

La cittadina di Marj Alhamam si trova nellaperiferia di Amman e serve direttamente

una zona dove si contano circa 1500 fedeli.Nel complesso conventuale di Marj Alhamamvivono le suore di San Giuseppe dell’Appari-zione che attualmente hanno 15 novizie e po-stulanti: il lavoro pastorale di questa comuni-tà è di grande aiuto alla popolazione. La chie-

sa poteva ospitare fino a 120 persone mentre la nuova parrocchia in costruzione avrà una ca-pacità di 600 persone e il nuovo salone di 500 persone. Attualmente i lavori sono nella loro ul-tima fase.

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Malgrado la protesta del Patriar-cato Latino di Gerusalemme,preoccupato per una sessanti-

na di famiglie palestinesi della Valle diCremisan le cui terre sono minacciate, ibulldozer israeliani hanno ripreso i lavo-ri di costruzione del Muro di separazio-ne il 17 agosto scorso, sradicando unacinquantina di olivi plurisecolari. LaConferenza episcopale americana hachiesto al Segretario di stato americanoJohn Kerry di intervenire sulle autorità israe-liane affinché queste mettano fine ai lavoriin corso. «Tali azioni fanno solamente vacil-lare la causa della pace ed impediscono lasoluzione dei due Stati», scrivono i vescoviamericani. Un recente rapporto di 90 pagine,che mira a fare luce su questa vicenda chedura dal 2006, è appena stato pubblicato dal-la Società Saint Yves, centro cattolico per i

diritti umani, con questo titolo eloquente:«L’ultimo chiodo alla bara di Betlemme».Questo rapporto, corredato di foto e cifre,presenta una breve storia del problema, leprincipali poste in gioco e le sue implicazionigiuridiche, relativamente alle leggi civiliisraeliane, alle leggi militari e al diritto inter-nazionale.

Fonte: Patriarcato Latino di Gerusalemme

La Terra Santa non è solo una localitàgeografica. È molto più di questo. È unluogo vivo, dove ci si può immergere

nei colori e nei profumi delle Scritture, edabitato da diverse comunità fra cui quella

cristiana. In questi ultimi mesi, riporta il Cu-stode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa inun messaggio diffuso a fine luglio, «soprat-tutto a causa della paura generata dalle guer-re in Medio Oriente e dagli attacchi terrori-

XVII N° 40 - OTTOBRE 2015

Il muro di Cremisan: «l’ultimochiodo alla bara di Betlemme»?

COMPLETAMENTO DEL PIANO TERRA DEL CENTRO OUR LADY OFPEACE E COSTRUZIONE DI UN CENTRO CULTURALE (GIORDANIA)

Il Centro Our Lady of Peace venne aperto nei pressi di Amman nel 2004 dal Patriarcato Lati-no di Gerusalemme e attualmente offre una serie di servizi per persone diversamente abili,

oltre al sostegno in vario modo dei movimenti giovanili ecclesiali in Giordania. Portando a ter-mine il piano terra del centro si avranno a disposizione ulteriori uffici, sale riunioni e incontrie un appartamento per le religiose che vi risiedono.

L’appello del Custode:Non abbandoniamo la Terra Santa

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stici da parte di gruppi fondamentalisti inOccidente, i pellegrinaggi in Terra Santastanno vivendo un drammatico declino». Aquesta situazione il Padre Pizzaballa rispon-de con forza: «Non abbandoniamo la TerraSanta!» e dà due valide motivazioni: la sicu-rezza garantita nei santuari e nelle aree fre-quentate dai pellegrini e il grande bisognoche sentono i cristiani di Terra Santa della«presenza e del sostegno di pellegrini chegiungono da ogni parte del mondo per prega-re qui». Pochi giorni dopo le parole del Cu-stode, suor Donatella Lessio, religiosa elisa-

bettina da anni a servizio del Caritas BabyHospital di Betlemme, ha lanciato un appel-lo video dal titolo: “Andiamo a quel paese…e lasciamoci coinvolgere”. Anche Suor Dona-tella ha notato il calo di pellegrini in TerraSanta che confessano di non partire perchéhanno paura. A loro dice: «Non c’è motivo diaver paura! Qui, tutto è tranquillo. Qui, qua-si più che altrove, non manca la sicurezza.Come cristiani noi non possiamo aver paura,poiché come dice San Giovanni: chi ha pau-ra non ama».

Invitata dal Patriarca Latino di Gerusa-lemme, Mons. Fouad Twal, l’AssembleaPlenaria dei rappresentanti delle Confe-

renze Episcopali di 45 paesi d’Europa si è te-nuta per la prima volta in Terra Santa, nelmese di settembre, e ha principalmente lavo-rato sulla questione dei rifugiati provenientidal Medio Oriente. Al termine di questa as-semblea, la CCEE ha redatto un messaggioindirizzato all’ONU, di cui trovate qui sottoun estratto significativo:

«Guardando le gioie, le sofferenze e le sfi-de della Chiesa nei diversi Paesi, è emerso ilgrande movimento dei popoli: profughi, rifu-giati, immigrati. La disperazione non ha con-fini. La complessità di questo esodo, con lesue inevitabili differenziazioni, richiede daparte dei singoli Stati, le cui situazioni sonoradicalmente diverse, molta attenzione al fi-ne di rispondere tempestivamente alle ne-cessità di aiuto immediato e di accoglienzadi persone disperate a causa di guerra, per-secuzione, miseria. Gli Stati, attraverso leistituzioni necessarie, devono mantenere

l’ordine pubblico, garantire la giustizia pertutti e offrire una generosa disponibilità perchi ha veramente bisogno, nella prospettivaanche di una integrazione rispettosa e colla-borativa. Grande è l’impegno delle Chiesed’Europa che, seguendo le indicazioni delSanto Padre Francesco, collaborano con gliStati, i quali sono i primi responsabili dellavita sociale ed economica dei loro popoli. Lemolte esperienze già in atto incoraggiano aproseguire ed intensificare ogni sforzo. Datala complessità delle situazioni e l’ampiezzadelle tragedie umanitarie, auspichiamo cheanche l’ONU prenda in decisa considerazio-ne la situazione e giunga ad efficaci soluzioninon solo rispetto alla prima accoglienza maanche ai Paesi di provenienza dei migranti,adottando misure adeguate per fermare laviolenza e costruire la pace e lo sviluppo ditutti i popoli. Inoltre, la pace in MedioOriente e nel Nord Africa è vitale per l’Euro-pa, così come è decisivo che si arrivi al piùpresto ad una vera pace nel continente stes-so, a cominciare dall’Ucraina.»

XVIII N° 40 - OTTOBRE 2015

La riunione delle Conferenzeepiscopali d’Europa in Terra Santa:la disperazione non ha confini

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Sono passati 60 anni da quando venneconcesso dall’allora Patriarca Latino diGerusalemme, Alberto Gori, un per-

messo temporaneo all’Opera di San Giacomoe dalla prima messa celebrata in latino aGiaffa. L’Opera veniva chiamata a lavorareper lo sviluppo delle comunità cattoliche,per l’integrazione degli ebrei divenuti cattoli-ci nella Chiesa e nella comunità israeliana,per la sensibilizzazione della Chiesa riguardoalle sue origineebraiche e percombattere l’anti-semitismo. Nel2013 venne istitui-to il Vicariato SanGiacomo che portaavanti la missionedell’Opera e pro-muove la pastoraleoltre a curarel’evangelizzazionee la formazione de-dicata ai lavoratorimigranti, rifugiatie richiedenti asilo.

Come ricordaPadre David Neu-haus, responsabiledel Vicariato SanGiacomo per i cattolici di espressione ebrai-ca in Israele, a partire da allora, tanto è av-venuto per cui bisogna ringraziare: la dichia-razione conciliare Nostra Aetate, di cui ricor-re il 50° anniversario, lo sviluppo delle rela-zioni diplomatiche fra la Santa Sede e lo Sta-to di Israele e la crescita delle kehillot (comu-nità parrocchiali) che appartengono a questoVicariato e che oggi sono sette.

Ma tante sono anche le sfide che queste

comunità si trovano a dover affrontare e, for-se, fra le più importanti c’è quella di trovarele modalità per trasmettere la fede alle nuo-ve generazioni che sono sempre più tentatedi assimilarsi nella società laica ebraica e, avolte, di convertirsi. Un’altra sfida moltoparticolare è quella del creare ponti fra ilmondo palestinese e quello israeliano. Nellasua lettera pastorale, Padre Neuhaus scrive:«Siamo tutti invitati a riflettere sul fatto che

Dio Onnipotenteha piantato il se-me della fede inCristo sia nel ter-reno palestinese (earabo), come nellasocietà israeliana.Questo fatto, haparticolare signifi-cato per la voca-zione dei discepolidi Cristo che, no-nostante separatidalle mura di osti-lità a causa delconflitto in corso,sono uniti dallafede in Cristo?[…]Insieme, nono-stante i muri del-

l’inimicizia, perché “Egli è la nostra pace”, idiscepoli di Cristo che parlano ebraico e ara-bo, sono chiamati a dimostrare che la giusti-zia, la pace e l’uguaglianza sono possibili an-che nella nostra terra».

Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario diStato della Santa Sede ha informato il Vica-riato della benedizione apostolica di PapaFrancesco in occasione delle celebrazioni diquesto anniversario.

Dall’Opera di San Giacomo al Vicariatoper i cattolici di espressione ebraica:

60 anni di storia

Padre David Neuhaus, responsabile del Vicariato SanGiacomo per i cattolici di espressione ebraica inIsraele, durante il colloquio con i membri dellaCommissione per la Terra Santa del Gran Magisterodell’Ordine del Santo Sepolcro.

XIX N° 40 - OTTOBRE 2015

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XX N° 40 - OTTOBRE 2015

Nel 1994 il padre francescano Antho-ny Malone venne nominato Commis-sario della Terra Santa per la Nuova

Zelanda. Lo stesso anno, durante la sua visi-ta in Terra Santa, ebbe modo di confrontarsicon altri francescani e laici che apparteneva-no all’Ordine del Santo Sepolcro. Questi in-contri fecero nascere in Padre Malone l’ideadi fondare un gruppo in Nuova Zelanda lega-to all’Ordine. L’allora arcivescovo di Wellin-gton, il cardinale Williams, accolse positiva-mente l’intuizione del sacerdote e lo incorag-giò a proseguire. Tuttavia, con l’elezione diPadre Malone nel 1998 a Superiore dei Fran-cescani in Nuova Zelanda, l’iniziativa di get-tare le fondamenta dell’Ordine in Nuova Ze-landa subì una temporanea battuta d’arresto,anche se la Provvidenza continuò ad agire.

All’inizio del 2010 il cavaliere inglese Ja-mes Bickford si trasferì per lavoro in Nuova

Zelanda e non tardò a contattare il vescovodi Auckland, Mons. Patrick Dunn, condivi-dendo con lui il desiderio di erigere unastruttura periferica dell’Ordine nella sua dio-cesi. Immediatamente Mons. Dunn mise incontatto il cavaliere con Padre Malone e, po-co dopo, insieme ad un aspirante cavaliere ea Mons. Hackett, organizzarono un viaggioper visitare la Luogotenenza di Australia-New South Wales. Da allora, i passi che han-no portato alla fondazione della DelegazioneMagistrale in Nuova Zelanda si sono succe-duti rapidamente.

Durante il 2011, Bickford, Padre Malonee Mons. Hackett organizzarono un densoprogramma di formazione per sei aspiranticavalieri e dame che ricevettero l’investituranella cattedrale di Auckland nel 2012. Allorala Nuova Zelanda era una Sezione dell’Ordi-ne appartenente alla Luogotenenza per l’Au-

Attendere che i semi germoglino:la fondazione della DelegazioneMagistrale per la Nuova Zelanda

La vita delle LuogotenenzeLe Luogotenenze sono invitate a contattarci per condividere le proprie esperienze

all’indirizzo: [email protected]

Il cardinale László Paskai, arcivescovo emerito di Esztergom - Budapest, è morto il 17 agosto,all’età di 88 anni. Papa Francesco ha salutato la sua memoria con un telegramma. Ordinato

sacerdote il 3 marzo 1951, divenuto vescovo nel 1978 e cardinale nel 1988, presiedette la Con-ferenza episcopale ungherese in un periodo di transizione storica per il suo paese e per l’insie-me del vecchio “blocco comunista” nell’Europa dell’Est. Le nostre preghiere accompagnano imembri della Luogotenenza ungherese dell’Ordine del Santo Sepolcro, in lutto per colui che fuil loro Gran Priore.

Scomparsa del Gran Priorein Ungheria

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stralia-New South Wales. Gli anni successivividero il consolidamento della struttura. Nel2014, quando Bickford venne trasferito dallasua compagnia a Singapore, fu nominato ilnuovo preside della Sezione: il cavaliereJohn (Jack) Gibbs. Il 2014 fu anche l’anno incui i membri dell’Ordine che appartenevanoalla Sezione votarono all’unanimità per ri-chiedere che la Nuova Zelanda ricevesse lostato di Delegazione Magistrale.

Il Cardinale O’Brien, Gran Maestro del-l’Ordine, ha avuto il piacere di firmare nelloscorso luglio 2015 tre decreti: quello dellafondazione della nuova Delegazione Magi-strale per la Nuova Zelanda, quello di nomi-na di John Barry Gibbs a Delegato Magistra-le, e infine quello di nomina di Mons. Pa-trick James Dunn, vescovo di Auckland, aGran Priore della Delegazione Magistrale.

Appuntamento sul nostro sito:info.oessh.va

Al momento della pubblicazione di questa Newsletter il Papa era in procinto di conclu-dere il suo importante viaggio a Cuba e negli Stati Uniti. Vi invitiamo a ritrovare pros-

simamente notizie su questo evento sul nostro sito internet, soprattutto in merito alla par-tecipazione dei membri dell’Ordine all’VIII incontro mondiale delle famiglie a Filadelfia.

Qui a fianco una fotodelle prime Investiture in

Nuova Zelanda. Sulladestra James Bickford,

preside dell’alloraSezione della Nuova

Zelanda.Sotto, l’Investitura

dell’attuale DelegatoMagistrale Jack Gibbscelebrata dal vescovo

Patrick Dunn nel 2012.

XXI N° 40 - OTTOBRE 2015