UN AGGIORNAMENTO DEL MERCATO E DELLO ... - EFA Automazione · L’AUTOMAZIONE PER L’INDUSTRIA DEL...

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64 APPLICAZIONI GENNAIO 2016 Automazione integrata UN AGGIORNAMENTO DEL MERCATO E DELLO STATO DELL’ARTE TECNOLOGICO DI UN SETTORE PRODUTTIVO DI GRANDE IMPORTANZA STRATEGICA PER IL MADE IN ITALY. L L’AUTOMAZIONE PER L’INDUSTRIA DEL PACKAGING Aldo Cavalcoli a leadership dei costruttori italiani di macchine per confezionamento e imballaggio è diretta conseguenza di un elevato livello tecnologico- qualitativo delle soluzioni, di un’estrema personalizzazione e flessibilità produttiva delle macchine, di una puntuale assistenza post- vendita worldwide. Ritenete che vi sia ancora nel Packaging una propensione a investire in innovazione? Quali i processi e le applicazioni più in evidenza? Secondo Fabrizio Sambugar, Export Manager di Sipro, cresce la richiesta di automazione nell’inizio-fine linea, con robot per pick&place e pallettizzazione, per ottimizzare la produzione, guadagnando in velocità e abbassando i costi di manodopera per la gestione del macchinario. «La richiesta di robot soprattutto a geometria Delta, si accompagna a quella di flessibilità e capacità di customizzare il prodotto, adattandolo alle peculiarità delle varie tipologie di macchinari e prodotti da confezionare». I clienti del settore, ci dice Stefano Casazza, Country Manager Italy.di EPLAN Software&Service, vogliono sistemi compatti e flessibili, facili da installare e manutenere, con tempi di conversione e cambio formato veloci per abbattere i tempi di inattività; chiedono minori consumi, lunga durata, costi di manutenzione e gestione ridotti, rapidi tempi di intervento. Non è uno scherzo, i progettisti di questo settore lo sanno bene. La sopravvivenza dell’azienda e la sua prosperità passa dalla capacità di affrontare queste sfide. Per farlo, si deve rivedere la modalità di ingegnerizzazione di macchine e impianti. Parte tutto da lì, da come vengono progettate le macchine». Per Mirco Sparaventi, Marketing Tex Computer, finché proseguirà l’attuale fase di globalizzazione dei mercati si continuerà a investire per adeguare i processi produttivi ai vari mercati di sbocco. «Saranno poi sempre più ingenti gli investimenti rivolti a Industry 4.0 che richiede sistemi ciberfisici di collegamento tra le macchine di uno stabilimento». Anche per Marco Terzi, Business Development Packaging e Food & Beverage di Camozzi, i più grandi costruttori di macchine e linee per confezionamento alimentare e farmaceutico mantengono una forte propensione all’innovazione per conservare un vantaggio competitivo in termini di livello tecnologico e performance delle loro macchine, rispetto alla concorrenza interna e straniera. «Ma anche chi opera in un ambito meno estremo di competizione come performance produttive, non può esimersi da un processo di aggiornamento tecnologico che porta ad aggiornare le soluzioni di automazione per rimanere al passo con le aspettative del mercato». Daniele Lippi, Industry Manager Packaging di Datalogic ci sottolinea di trovare sempre più casi di eccellenza e di richiesta di innovazione nelle aziende del Packaging, in particolare dell’alimentare e del farmaceutico. «Le sfide principali che ci troviamo ad affrontare sono prima di tutto la necessità di garantire massima affidabilità e sicurezza dei processi

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UN AGGIORNAMENTO DEL MERCATO E DELLO STATO DELL’ARTE TECNOLOGICO DI UN SETTORE PRODUTTIVO DI GRANDE IMPORTANZA STRATEGICA PER IL MADE IN ITALY.

L

L’AUTOMAZIONE PER L’INDUSTRIA DEL PACKAGING

Aldo Cavalcoli

a leadership dei costruttori italiani di macchine per confezionamento e imballaggio è diretta conseguenza di un elevato livello tecnologico-qualitativo delle soluzioni, di un’estrema personalizzazione e flessibilità produttiva delle macchine, di una puntuale assistenza post-vendita worldwide.

Ritenete che vi sia ancora nel Packaging una propensione a investire in innovazione? Quali i processi e le applicazioni più in evidenza?Secondo Fabrizio Sambugar, Export Manager di Sipro, cresce la richiesta di automazione

nell’inizio-fine linea, con robot per pick&place e pallettizzazione, per ottimizzare la produzione, guadagnando in velocità e abbassando i costi di manodopera per la gestione del macchinario. «La richiesta di robot soprattutto a geometria Delta, si accompagna a quella di flessibilità e capacità di customizzare il prodotto, adattandolo alle peculiarità delle varie tipologie di macchinari e prodotti da confezionare». I clienti del settore, ci dice Stefano Casazza, Country Manager Italy.di EPLAN Software&Service, vogliono sistemi compatti e flessibili, facili da installare e manutenere, con tempi di conversione e cambio formato veloci per abbattere i tempi di inattività; chiedono minori consumi, lunga durata, costi di manutenzione e gestione ridotti, rapidi tempi di intervento. Non è uno scherzo, i progettisti di questo settore lo sanno bene. La sopravvivenza dell’azienda e la sua prosperità passa dalla capacità di affrontare queste sfide. Per farlo, si deve rivedere la modalità di ingegnerizzazione di macchine e impianti. Parte tutto da lì, da come vengono progettate le macchine». Per Mirco Sparaventi, Marketing Tex Computer, finché proseguirà l’attuale fase di globalizzazione dei mercati si continuerà a investire per adeguare i processi produttivi ai vari mercati di sbocco. «Saranno poi sempre più ingenti gli investimenti rivolti a Industry 4.0 che richiede sistemi ciberfisici di collegamento tra le

macchine di uno stabilimento». Anche per Marco Terzi, Business Development Packaging e Food & Beverage di Camozzi, i più grandi costruttori di macchine e linee per confezionamento alimentare e farmaceutico mantengono una forte propensione all’innovazione per conservare un vantaggio competitivo in termini di livello tecnologico e performance delle loro macchine, rispetto alla concorrenza interna e straniera. «Ma anche chi opera in un ambito meno estremo di competizione come performance produttive, non può esimersi da un processo di aggiornamento tecnologico che porta ad aggiornare le soluzioni di automazione per rimanere al passo con le aspettative del mercato». Daniele Lippi, Industry Manager Packaging di Datalogic ci sottolinea di trovare sempre più casi di eccellenza e di richiesta di innovazione nelle aziende del Packaging, in particolare dell’alimentare e del farmaceutico. «Le sfide principali che ci troviamo ad affrontare sono prima di tutto la necessità di garantire massima affidabilità e sicurezza dei processi

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produttivi, per esempio nella rilevazione di oggetti e antiinfortunistica in ambiente asettico, e della logistica tramite processi di identificazione automatica e tracciabilità di materiali e prodotti». Per Antonio Marra, Marketing Manager Machine Solutions, Schneider Electric, gli OEM italiani con cui l’azienda

lavora tornano ad avere un portafoglio ordini con visibilità di diversi mesi, il che incrementa l’orientamento all’innovazione in un settore che già parte da un livello

tecnologico superiore. «Come applicazioni, vediamo un particolare sforzo innovativo nel settore dei

tabacchi, sigarette elettroniche in particolare, del caffè, per la produzione di

cialde, e in quello del Packaging per l’healtcare; resta poi molto attiva tutta l’area del

food, che vive di continuo cambiamento». Secondo Luigi Franchini, Sales Application

Development Packaging and Printing Industry Sector di Bosch Rexroth, emerge una continua ricerca di innovazione, sia su specifici componenti, come prestazioni, efficienza e flessibilità, sia in generale sui sistemi di automazione intesi come piattaforme di sviluppo. «Tra i diversi ambiti, il beverage sta migrando in modo significativo verso

soluzioni di automazione sempre più performanti, con ampio impiego di servomotori e di soluzioni di controllo

modulari e interconnesse». Alessandro Porro, EME Product Manager Motors di Parker Hannifin Italy,

sottolinea che argomenti quali sicurezza, tracciabilità, flessibilità e ottimizzazione del processo produttivo sono

state le chiavi dell’innovazione, con l’impiego di prodotti che fino a qualche anno fa non esistevano, mentre per Marco

Spessi, Industrial Networking Manager di EFA Automazione, il fatto che il Packaging non abbia mai conosciuto flessioni, ha certo permesso una forte evoluzione delle tecnologie di processo, ma ora impone ai costruttori di macchine nuove problematiche di manutenzione preventiva, diagnostica predittiva e interoperabilità tra le varie macchine, in quanto spesso le linee di Packaging sono costituite da macchine di diversi costruttori. Roberto Beccalli, Product Manager Servo&Motion Mitsubishi Electric Factory Automation, evidenzia che il Packaging non è più solo un contenitore del prodotto: sottolinea e differenzia il marchio, contiene informazioni aggiuntive sul contenuto, arricchisce e completa le funzionalità dell’oggetto. Il settore del consumo ha subìto pesanti trasformazioni e l’automazione ha saputo assecondare le nuove richieste. «Gli OEM sono dunque chiamati a progettare macchine che possano operare su un ampio mix produttivo, con tempi di setup contenuti e adattabili in modo semplice ed economico a future evoluzioni e riprogettazioni del prodotto finito o del suo contenitore. Un argomento nuovo riguarda quanto si richiede ai sistemi di automazione in termini di integrazione con i sistemi informativi aziendali o, comunque, in tema di caratteristiche sempre più spinte verso raccolta dati e networking tra macchine». Andrea Brunello, Product Manager R&D di Sigma Motion, ritiene che il settore ha l’assoluta necessità

SOLUZIONI INNOVATIVE E PRATICHE PER

L’OTTIMIZZAZIONE DEL FLUSSO DI LAVORO STEFANO CASAZZA,

Country Manager Italy.di EPLAN Software&Service.

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RISPARMIO ENERGETICO. MARCO TERZI,

Business Development Packaging e Food &

Beverage di Camozzi.

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Già dotata di caratteristiche vin-centi in materia di facilità d’uso, performance, e consumi, la gam-ma di pinze Mechatronics Gimatic si arricchisce con nuove opzioni e funzionalità.

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di restare al passo con i tempi e di integrare ogni singola macchina all’interno di un sistema di gestione globale della linea di produzione tipica dell’industria 4.0, non solo le confezionatrici, ma anche sistemi SCADA, sistemi di visione, database e robot per la manipolazione dei prodotti. «Questo di traduce in un’apertura totale dei dati dal campo fino al livello organizzativo, e questa è l’idea dell’industria 4.0». Michael Kehl, Market Segment Manager Control & Industry Solutions di Phoenix Contact, sottolinea che è soprattutto negli ultimi anni che l’innovazione è diventata ancora più importante sia per il mercato B2B sia per il B2C. «Gli ambiti applicativi di maggior rilievo in questo momento sono quelli connessi con tracciabilità e controllo automatico delle scadenze dei prodotti. Per rilevare ed elaborare questi dati, in molti casi anche sensibili, serve un’infrastruttura flessibile e sicura. Non a caso, questi sono tra gli argomenti che vengono trattati anche in Industry 4.0 per il B2B e ormai anche il B2C va in questa direzione». Alessandro Grolla, Packaging Promoter di Siemens Italia, ritiene che oggi la parola d’ordine per i clienti sia «flessibilità», che si coniuga con la richiesta del mercato di avere lo stesso prodotto disponibile velocemente in molteplici varianti. «Per realizzare questo, gli impianti produttivi devono essere totalmente controllati e monitorati in ogni loro parte: il teleruttore che prima comandava il motore viene sostituito dall’inverter, il motore con inverter a sua volta sostituito con il servo azionamento e così via. Il collegamento tramite rete deve essere possibile fino ai componenti a livello più basso del sistema in modo da garantirne la gestione tramite sistemi di più alto livello e monitorarne le funzionalità, con il fine non ultimo di incrementare la produttività degli impianti. Non solo l’elettronica ma anche la meccanica, prima personalizzata, viene ora sostituita da sistemi robotizzati più performanti e flessibili». Il settore, ci dice Edgardo Porta, direttore marketing di Rittal, ha da tempo maturato una forte cultura volta all’internazionalizzazione, che lo ha reso particolarmente attento nel recepire gli stimoli innovativi presenti a livello globale, facendone un anticipatore di tendenze che poi trovano spesso diffusione anche in altri ambiti. «Non a caso, i produttori di sistemi per il packaging sono stati tra i primi ad accogliere e introdurre alcune delle tematiche raccolte sotto il cappello di Industry 4.0, sviluppando macchine e sistemi in grado di parlare e interagire gli uni con gli altri». Marco Pelizzaro, CMSE, Certified Machinery Safety Expert (TÜV Nord), Product Manager Pilz, ritiene che gli sviluppi hardware si siano soprattutto orientati a una maggiore integrazione dell’attuatore con la

meccanica, per ridurre alcuni ingombri e incrementare l’efficienza. Per il software, si dovrebbe cercare di far diventare intelligenti un po’ tutti i componenti delle macchine. L’accesso alle macchine potrebbe essere via VPN, ma non sempre vi sono reti dedicate all’assistenza e si temono intrusioni nei dati sensibili aziendali. Spesso, quindi, l’accesso remoto è possibile con dispositivi aggiuntivi, che creano accessi virtuali dedicati. «Al termine della rivoluzione Industry 4.0 in atto si potranno avere nuove soluzioni, con maggiore interazione a distanza anche tramite dispositivi di uso comune, come smartphone e simili». Per Marco Oneglio, Strategy Industry Manager Consumer Goods di Sick, il settore del Packaging è in continua evoluzione per rispondere con puntualità alle richieste del mercato. «SICK opera in oltre 80 Paesi nel mondo e ovunque abbiamo registrato un’unica grande necessità: fornire macchine sempre più compatte e veloci, con un eccellente standard qualitativo. Oggigiorno l’innovazione passa principalmente attraverso la comunicazione, con bus di campo come Profinet, Ethernet, EtherCAT, tra drive, motion e sensori. Per questo motivo è di fondamentale importanza che il costruttore lavori in stretta sinergia con il fornitore, investendo in nuove soluzioni all’avanguardia. Solo in questo modo, infatti, è possibile ottenere risultati e crescite importanti verso nuovi mercati, sbaragliando a volte concorrenti solidi, ma totalmente incapaci di innovarsi». I dati degli ultimi anni e i risultati ottenuti come vendite e installazioni dicono che il settore pick&place e la pallettizzazione stanno crescendo come richiesta di automazione industriale, e per questo Yaskawa Italia, come ci dice Fausto Chiri, Responsabile BU General Industry e Direttore Commerciale, è interessata a consolidare la sua forza nel settore. La ricerca e sviluppo interna, sia in Italia che in Giappone nella casa madre, crede molto nelle potenzialità di sviluppo mettendo in pista progetti dedicati a migliorare le performance della propria gamma robot. I progetti aperti riguardano i sistemi di visione, lo sviluppo software per richieste dedicate alle esigenze del singolo cliente, la standardizzazione internazionale degli sviluppi creati ad hoc. «Dai dati in nostro possesso ci aspettiamo che i nostri clienti possano avere buone opportunità verso i mercati esteri, non tanto in Europa quanto nel resto del mondo. Per questo motivo per Yaskawa le applicazioni PPP+P sono un target su cui intendiamo continuare a rafforzare la nostra presenza. In particolare puntiamo ad aumentare numeri e fatturato nel settore Food & Beverage dove ci si aspetta una buona crescita nel prossimo

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Packaging di Datalogic.

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NUOVE OPZIONI

PER LA NOSTRA

GAMMA DI PINZE

MECHATRONICS

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PNP/NPN FORCECONTROL

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quinquennio. Nell’industria del PPP+P registriamo una crescita di richiesta di innovazione nell’ambito della visione e della velocità di esecuzione dei cicli operativi, e per la logistica riceviamo crescenti domande di robot che possano affiancare l’automazione già affermata nel settore. Per questo motivo continuiamo a investire in ricerca e sviluppo dedicate a soluzioni sempre più smart, affidabili e innovative». Sew Eurodrive sottolinea che la spinta derivante dal settore Consumer Goods relativo ai forti settori del Food & Beverage ha fatto sì che il settore del Packaging nell’area del primario, secondario e fine linea potesse godere di un certo privilegio rispetto ad altri e più tradizionali e storici settori. Senza dubbio i costruttori di macchine operanti in questo settore stanno continuando a crescere, e le applicazioni dove sembrano esserci maggiori investimenti sono nel packaging secondario e nel fine linea, maggiormente legati al processo del multipacking e della preparazione del multi imballo specialistico, necessari per la logistica e il trasporto dei beni di consumo.

Le scelte in automazione Quali sono le soluzioni di automazione più richieste? Vi sono

nuove problematiche di processo che l’automazione è chiamata a risolvere?All’automazione, ci dice Sambugar (Sipro), viene chiesto di essere al passo con le tecnologie recenti: il prodotto che viene scelto deve essere aggiornato con la gestione delle novità di mercato sia come hardware, per esempio il progressivo affermarsi dell’EtherCat e la richiesta di velocità sempre maggiori, sia come sviluppo di soluzioni software ad hoc per il settore. «Oltre a questo all’elettronica viene chiesto di gestire il controllo della macchina e di sapere integrare anche eventuali soluzioni a fine o inizio linea come i robot». L’abilità dei nostri ingegneri e progettisti, afferma Casazza (EPLAN), è sempre stata quella di analizzare le richieste del cliente e su quelle costruire la macchina specifica, costi quel che costi. «Oggi le regole del mercato sono cambiate, spazi all’improvvisazione e alla

fantasia ce ne sono sempre meno. I margini sono quelli che sono e passare dal guadagno alla perdita è questione di poco. I produttori di macchine stanno cercando di limitare il più possibile la progettazione della macchina speciale a favore di macchine standard ma ricche di varianti e opzioni». Le macchine e gli impianti sono «scomposti» in tanti moduli. Ogni modulo è una

SODDISFARE LE ESIGENZE DI SEMPRE MAGGIORE FLESSIBILITÀ DELLE

AZIENDE. MATTEO ZANIBONI, Product Manager

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parte della macchina o dell’impianto con le sue varianti e opzioni. Per essere completo ogni modulo deve avere il modello meccanico (3D parametrico) e deve essere poi corredato delle parti elettrica, fluidica e impiantistica. Per poter meglio gestire l’intreccio delle combinazioni possibili e la loro reale costruibilità è utile pensare a un configuratore che aiuta i commerciali a formulare l’offerta e i progettisti a sviluppare il progetto nella sua totalità. Sparaventi (Tex Computer) ritiene che l’avvento dei PAC e delle reti Ethernet realtime abbiano consentito non solo di aumentare le velocità e le precisioni dei tipici movimenti sincronizzati del Packaging, ma anche di adottare soluzioni informatiche per il trattamento dei dati sempre più spinte e integrate con le infrastrutture di fabbrica. «Il prossimo passo sarà includere nelle linee produttive delle tecniche di ispezione e analisi di dati di tipo automatico che, partendo dalle esperienze fatte con i cosidetti «sistemi esperti», sfoceranno certamente in una qualche forma di Intelligenza Artificiale in grado di gestire real time l’enorme complessità di tutte le informazioni disponibili». Terzi (Camozzi) vede una maggiore richiesta e diffusione di integrazione tra le funzioni di controllo e comunicazione rispetto alla parte di attuazione, e questo non più solo in applicazioni high-end come prima. »Le soluzioni proposte devono quindi consentire un’elevata flessibilità di configurazione sia nella parte funzionale, incluso l’uso di tecnologia proporzionale, che in quella sensoristica. Vi è maggiore sensibilità su efficienza e risparmio energetico, e la sfida in tal senso viene trasferita anche ai produttori di automazione pneumatica». Lippi ci evidenzia le quattro principali soluzioni di automazione per il Packaging su cui Datalogic è impegnata: identificazione automatica e tracciabilità; controllo qualità; rilevamento di presenza di oggetti o parti; sicurezza macchine. «La nostra tecnologia rileva la presenza dell’oggetto, protegge i lavoratori con barriere fotoelettriche, controlla, garantisce la qualità del prodotto con i sistemi di visione e permette la tracciabilità di ogni elemento grazie alla lettura e marcatura laser del codice di identificazione. La sicurezza dei prodotti e degli alimenti sono assicurate dai lettori barcode industriali, dai lettori manuali handheld, da scanner e mobile computer che tracciano gli oggetti dalla produzione alla distribuzione». Aumentare qualità e quantità del prodotto finito e accrescere nel complesso la produttività delle macchine: queste sono per Marra (Schneider Electric), le maggiori esigenze attuali, che portano a chiedere soluzioni intelligenti con tecnologie di controllo del movimento sempre più

flessibili. Molto richiesta anche una maggiore sicurezza, concepita come elemento integrato nella normale operatività della macchina. «È un’esigenza accentuata dal fatto che nelle macchine elettroniche è necessario e obbligatorio avere funzionalità di sicurezza che permettano il movimento dei motori anche con i ripari aperti. Anche la manutenzione o la messa a punto della macchina oggi devono potersi realizzare attraverso l’elettronica per permettere agli operatori di agire come hanno sempre fatto sulle macchine di vecchia generazione e per questo le funzioni di sicurezza evolute sono certamente fondamentali». Le richieste del settore sono, per Franchini (Bosch Rexroth), orientate alla ricerca di soluzioni innovative per ridurre il time to market, per una più attenta valutazione del TCO e per aprire a funzioni di connettività sempre più orientate alle nuove piattaforme di sviluppo in ambito Web. Una più attenta analisi dei costi di impiego di una soluzione tecnologica ha evidenziato la necessità di soluzioni innovative ed efficaci nello sviluppo dei prodotti (si pensi ai motori con azionamento integrato o ai motori con singolo cavo) e anche di sistemi/prodotti intelligenti, quindi facilmente integrabili in una rete finalizzata al monitoraggio dei principali KPI di efficienza e produttività. «La richiesta si spinge fino alla possibilità di accedere al singolo dispositivo, e si pensi alla molteplicità d’informazioni che un servoazionamento digitale intelligente può mettere a disposizione mediante applicazioni realizzate con strumenti Web, consentendo la massima mobilità e connettività, ma anche la più ampia acquisizione di dati per l’elaborazione di algoritmi di diagnostica predittiva». La igus, come ci dice Matteo Zaniboni, Product Manager Cuscinetti Autolubrificanti, in questi ultimi anni è venuta incontro alle esigenze di maggiore flessibilità delle aziende sempre più orientate verso soluzioni personalizzate per i clienti, realizzando una gamma di materiali da lastra, barra e nastro. «Questo ci permette di fornire i nostri vantaggi classici, quindi autolubrificazione, pulizia e assenza di manutenzione, abbinati alla possibilità per il cliente di realizzare pezzi a disegno che si adattano alle esigenze della sua macchina». Porro (Parker Hannifin) precisa che le soluzioni di automazione sono diverse se il controllo è centralizzato o demandato ai drive/controlli. Parker riesce ad abbracciarle entrambe con drive capaci di rispondere alle esigenze dell’applicazione semplice o con un pacchetto completo in grado di soddisfare tutta l’automazione di macchina. «Safety e miglioramento dell’efficienza della macchine sono nuove sfide per i costruttori, e in entrambi i casi

SAFETY ED EFFICIENZA DELLA MACCHINE COME

NUOVE SFIDE. ALESSANDRO PORRO, EME Product Manager

Motors di Parker Hannifin Italy.

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DELL’IMPIANTO DA REMOTO.

MARCO SPESSI, Industrial Networking

Manager di EFA Automazione.

ALL’AVANGUARDIA NELLA PROPOSTA DI

ARCHITETTURE DI CONTROLLO INTEGRATE.

ROBERTO BECCALLI, Product Manager

Servo&Motion Mitsubishi Electric Factory

Automation.

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l’automazione è pronta a dare soluzioni che semplificano l’integrazione in macchina». L’ottimizzazione dei processi produttivi è, secondo Spessi (EFA Automazione), un risultato strettamente correlato al livello di efficientamento raggiungibile dalla linea del confezionamento, il che si traduce in azzeramento dei tempi di fermo macchina, analisi dei dati relativi alla produzione per individuare eventuali debolezze o criticità, controllo 24/7 delle attività degli impianti. Per Beccalli (Mitsubishi Electric) le principali problematiche riguardano incremento di produttività, qualità della produzione e prezzo competitivo. Per raggiungere tali obiettivi vengono sempre più impiegati i sistemi di Motion Control che governano i processi di Packaging. Le funzionalità di un controllore Motion sono infatti direttamente collegate alla flessibilità dei formati e alle velocità di processo. «Nella direzione della flessibilità produttiva dove l’applicazione prevede manipolazioni ripetitive o in particolari settori dove è importante «l’igiene», cresce l’impiego di robot nelle fasi di imballaggio primario e secondario, spesso in associazione a sistemi di visione. Le performance richieste ai sistemi di Motion Control e robotica ha portato molti costruttori e utenti finali a considerare in modo diverso la disponibilità delle soluzioni presenti sul mercato: si preferiscono soluzioni integrate di un unico fornitore, piuttosto che la combinazione di diverse piattaforme, arrivando spesso non solo a ottenere migliori prestazioni, quale obiettivo principale, ma anche a ottimizzare il costo complessivo dell’architettura selezionata in termini di progettazione, programmazione, tempi di start up, ricambi e gestione interna». Le aziende costruttrici, afferma Brunello (Sigma Motion), hanno la perenne necessità di prodotti compatti (dimensioni ridotte) e flessibili a basso prezzo. Anche la grafica del pannello operatore deve essere al passo con i tempi, il mondo ormai si è aperto al multitouch e lo stesso avverrà per l’industria, anche se questo comporterà un notevole sforzo come capacità di elaborazione anche per l’HMI, ed è per questo che Sigmatek ha sviluppato la nuova serie di pannelli ETT da 3,5» a 19». «Un aspetto importante delle linee di Packaging è l’integrazione dei

comuni FlowPack con i Robot, che devono essere in grado di gestire pallettizzazione e depallettizzazione dei materiali. La nostra linea di prodotti handling mette a disposizione la quasi totalità delle cinematiche necessarie per una migliore e veloce gestione del materiale. Nelle macchine di produzione e confezionamento «wet tissue» cresce la richiesta di motori a prova di esplosione quando il materiale è imbevuto da liquidi alcolici». L’automazione è chiamata a rendere possibile lettura e controllo di dati, per esempio quelli relativi alle date di scadenza, in modo automatico, da cui, secondo Kehl

PRODOTTI HANDLING PER UNA MIGLIORE E

VELOCE GESTIONE DEL MATERIALE.

ANDREA BRUNELLO, Product Manager R&D di

Sigma Motion.

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(Phoenix Contact), la necessità non solo di nuovi sistemi di rilevazione, ma anche di soluzioni di connessione con i sistemi di ERP e i database dei clienti finali. Questo tipo di collegamento vede spesso l’apertura delle soluzioni di fabbrica Ethernet-based verso reti esterne, spesso addirittura il loro interfacciamento a Internet. «Nonostante gli innegabili vantaggi, questa sempre più rapida rivoluzione digitale comporta però anche maggiori rischi di hackeraggio degli impianti. La connessione tra questi sistemi esterni e la rete di fabbrica impone quindi l’esigenza di ricorrere a un’infrastruttura sicura per evitare che il rischio in termini di security sia più alto dei benefici ottenibili dall’innovazione introdotta». Grolla (Siemens) ci ricorda che gli OEM Italiani esportano circa il 90% del loro fatturato e sono trend setter a livello mondiale. Pertanto le macchine per il confezionamento devono essere tecnologicamente all’avanguardia, garantire prestazioni elevate e garantire strumenti di accesso remoto per poter fare diagnostica e intervenire online su applicazioni installate all’estero. «L’automazione si sta di conseguenza evolvendo verso soluzioni decentrate in campo, ma totalmente integrate tramite bus di campo performanti e flessibili. Siemens ha sposato la filosofia PROFINET che garantisce gli standard più alti con il vantaggio di poter operare anche in architetture Wireless. Altra soluzione di assoluta rilevanza per il settore è il Motion Control, che deve essere flessibile, con tempi ciclo sempre più ridotti, deve integrare anche funzioni di logica con librerie per la robotica, e deve avere una potenza di calcolo e di memoria tale da consentire la gestione di più parti di linea con un’unica CPU». Porta (Rittal) vede il settore molto ricettivo a quanto racchiuso nel termine «meccatronica», con sviluppi che non sono volti genericamente ad automatizzare i sistemi di produzione facendo interagire meccanica, elettronica e informatica, ma che si caratterizzano per l’attenzione a tematiche di flessibilità e standardizzazione, particolarmente sentite in quanto operare in un mercato globale impone lo sviluppo di sistemi che possano essere esportati disponendo di tutte le necessarie approvazioni normative e i cui componenti siano facilmente reperibili ovunque. «Altro aspetto è il ricorso a sistemi sempre più potenti e compatti, per un aumento di performance nel minor spazio, anche se un aumento della densità dei componenti elettronici, con incremento del calore dissipato dai sistemi, obbliga ad affrontare serie problematiche di sovraccarico termico, da cui la ricerca di sistemi di gestione del clima evoluti e intelligenti. Ultimo elemento, la necessità di rispettare standard igienici di settore, da cui la ricerca di

soluzioni che

garantiscano l’ermeticità dei sistemi di contenimento e la facilità di pulizia di materiali, superfici ed elementi strutturali». La tendenza è quella di permettere operazioni che un tempo l’operatore della macchina non poteva fare, per semplificare e ottimizzare la produzione, afferma Pelizzaro (Pilz). «Ora quasi tutti i fruitori delle macchine vogliono lavorare con i ripari aperti e con velocità degli assi controllate in sicurezza. L’esigenza è crescente dove l’operatore deve fare vari tipi di produzioni con vari cambi formati». Per Oneglio (Sick), le principali richieste riguardano visione artificiale e lettura barcode (o riconoscimento OCR) per tracciare e registrare automaticamente lo stato dei prodotti lungo tutta la filiera produttiva. «Abbiamo diverse soluzioni con lettori a linea laser o a camera per codici 1D e 2D e lettori RFID, con sicurezza di lettura del 99,9%. Altro aspetto importante è quello della sicurezza: qui la scelta del prodotto è fondamentale anche per l’eventuale certificazione della macchina. A tale scopo proponiamo soluzioni user frendly con laser scanner di sicurezza e centraline programmabili, e un servizio di assistenza e consulenza con personale altamente qualificato». Nelle applicazioni per il confezionamento e l’imballaggio, Yaskawa Italia, come precisa Chiri, si affida interamente ai propri integratori e System Partner ufficiali, scelta che permette di progredire come prodotto e anche di creare con gli stessi rapporti sempre più forti. «Le applicazioni sviluppate con i partner variano in differenti campi grazie alla

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Industry e Direttore Commerciale di Yaskawa

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