Umberto Boccioni, Carica di lancieri,...

38
Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.

Transcript of Umberto Boccioni, Carica di lancieri,...

Page 1: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.

Page 2: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

•Forme di conflittualità organizzata caratterizzano, in varia misura, la quasi totalità

delle società conosciute;

•di tale conflittualità, il genere maschile ha costituito tendenzialmente il soggetto

attivo (uomo = guerriero);

•di tale conflittualità il genere femminile ha costituito tendenzialmente l’oggetto

passivo (donna=vittima).

Page 3: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Uomini-Guerrieri-Giusti Donne- Anime-Belle

Page 4: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

La preda

Page 5: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Paris Bordone, Venere e Marte con Cupido,

1559

Page 6: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco

militare – assalto, impatto,

spinta, penetrazione – è

sempre stato fatto coincidere

con quello del rapporto

sessuale ma […] guerra e

sessualità sono legate in

modo assai più letterale. Fin

dagli inizi si è capito

benissimo che una

campagna militare vittoriosa

promette sia lo stupro sia il

bottino”. Paul Fussel, La Grande guerra e la memoria

moderna, Il Mulino, Bologna 1984, p. 345

Page 7: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Il ruolo femminile di preda è in grado di rilevare, forse con più chiarezza di qualsiasi altro

fenomeno, la concezione ancestrale del maschio in guerra. Per costui la donna (strappata

al nemico, violentata, schiavizzata) è un pegno di cruciale importanza, non solo per l’ovvia

gratificazione sessuale che ne deriva, ma anche e soprattutto per le cruciali implicazioni

sociali che il suo possesso riveste all’esterno e all’interno del gruppo. In alto: Clemente Tafuri, La tratta delle schiave, 1942.

Page 8: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

“Quando arrivavano in qualche villaggio le donne venivano esibite come schiave nella

pubblica piazza, spesso fuori dalle finestre del palazzo del governo stesso, e ogni abitante

mussulmano era autorizzato a esaminarle e prenderne una per il proprio harem; i gendarmi

stessi avevano poi mano libera sulle altre e le obbligarono a dormire con loro la notte. Ci

furono atrocità ancora più orribili quando si giunse sulle montagne […]”

(A. Toynbee, A Summary of Arnmenian History up to and including the year 1915. The Deportation of 1915. The Procedure,

in B. Bianchi, La violenza conto la popolazione civile nella Grande Guerra. Deportati, profughi, internati, Unicopli, Milano

2006, pp. 393-399)

Civili armeni in marcia forzata verso il campo di prigionia di Mezireh, sorvegliati da soldati turchi armati. Kharpert, Impero Ottomano, aprile 1915

Page 9: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

A parte una genuina umana preoccupazione per mogli e figlie amate, lo stupro

perpetrato da un vincitore è una prova inconfutabile della condizione

d’impotenza virile del vinto. La difesa delle donne è stata fin dalla notte dei

tempi un simbolo dell’orgoglio maschile, così come il possesso delle donne è

stato un simbolo del successo maschile. Lo stupro compiuto da un soldato

conquistatore distrugge tutte le residue illusioni di potere e di possesso negli

uomini della parte sconfitta. Il corpo di una donna violentata diventa un

campo di battaglia rituale, un terreno per la parata trionfale del vincitore.

L’atto compiuto su di lei un messaggio trasmesso da uomini ad altri uomini:

una vivida prova di vittoria per gli uni e di una sconfitta per gli altri.

Page 10: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Massimo

Minimo

Stupro

di massa

di gruppo

individuale

Prostituzione

Fraternizzazione

Scala della violenza di genere nelle relazioni sessuali in tempo di

guerra

Page 11: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

“ Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel borgo, già considerabile, era anche un castello, e aveva perciò l'onore d'alloggiare un comandante, e il van-taggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli, che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese, accarezzavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre; e, sul finir dell'estate, non mancavan mai di spandersi nelle vigne, per diradar l'uve, e alleggerire a' contadini le fatiche della vendemmia”

A. Manzoni, I promessi sposi, p.16.

http://bachecaebookgratis.blogspot.com/

Page 12: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Soldati

“Si sta come d’autunno sugli alberi le

foglie”

Giuseppe Ungaretti, bosco di Courton, 1918

Page 13: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,
Page 14: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Un nuovo, straordinario,

interesse

•1914: la Gran Bretagna istituisce il Commitee on Alleged German Outrages che pubblica il

suo rapporto finale l’anno successivo e il Times, nei mesi di aprile /maggio, lo rende

pubblico. Diffuso come opuscolo a basso prezzo e tradotto in trenta lingue, l’opuscolo

diventa un best-seller e da un’importante conferma alle voci che già da tempo si erano diffuse

sugli stupri compiuti dai tedeschi in Francia ed in Belgio. Nello stesso anno, anche la

Francia crea una Commissione simile a quella inglese, i cui rapporti saranno pubblicati da

tutti i quotidiani, con la medesima “attenzione” agli episodi di violenza sessuale.

•1915: viene pubblicato il libro bianco tedesco sulle atrocità commesse dai soldati russi nella

Prussia orientale e nella Galizia austriaca; il testo, pubblicato in varie lingue per influenzare

l’opinione pubblica di paesi ancora neutrali, ma non diffuso in Germania, riserva un ampio

spazio alle violenze di gruppo e agli atti di sadismo commessi dai Russi in quei territori.

Nello stesso anno, i Tedeschi pubblicano un altro rapporto intitolato La violazione del diritto

delle genti da parte dell’Inghilterra e della Francia attraverso l’impiego di truppe coloniali sul

teatro di guerra europeo; le descrizioni si concentrano sulle violenze delle truppe coloniali,

senegalesi in particolare, nei confronti delle donne tedesche fatte prigioniere in Francia.

Page 15: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Mamma sei tu?

Page 16: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,
Page 17: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

“In Francia hanno iniziato ad apparire le pubblicazioni ufficiali sulle “atrocità tedesche”. Molti se ne compiacciono. Alcuni, tra i quali io stessa, ne sono disturbati. Mi sembra cosa inopportuna e temo che al momento attuale possa condurre a due risultati, [...] a terrorizzare la popolazione nelle regioni vicino al fronte, oppure, nel caso di una nostra invasione della Germania, a incitare i nostri soldati alle più orribili rappresaglie.

Al contrario, se tali pubblicazioni fossero state rinviate fino alla fine delle ostilità, avrebbero potuto essere utili, a condizione, però, che avessero conservato un carattere di verità. Le atrocità dovrebbero essere presentate in modo da non esasperare il clima di odio a livello internazionale, ma in modo tale da ispirare un salutare terrore per il flagello della guerra che inevitabilmente provoca tante inutili sofferenze e causa crimini vergognosi”

Nelly Roussel, in un articolo pubblicato su “La Pensée Libre International” il 6 febbraio, si legge in B. Bianchi, Militarismo versus femminismo. La violenza alle donne negli scritti e nei discorsi pubblici delle pacifiste durante la Prima guerra mondiale, in «(DEP). Deportate, esuli, profughe. Rivista telematica di studi sulla memoria femminile», n. 10 (2009), p. 107.

… fuori dal coro

Page 18: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

“ … il discorso pubblico e narrativo sugli stupri di guerra, la sua sistematicità, la sua diffusione, sarebbero impensabili senza considerare che alle spalle di quell’esperienza c’è un secolo di retorica nazional-patriottica che […] ha fatto delle narrazioni di stupro uno dei punti cardine della logica comunitaria. Gli stupri diventano visibili nel 1914 e negli anni seguenti, non solo per le ragioni che si sono appena ricordate (ndr: la “guerra totale”), ma anche perché gli intellettuali che li trattano hanno ormai un robusto allenamento che consente loro di identificare in quei gesti non tanto un’ineluttabile (e trascurabile) calamità bellica, com’è accaduto per secoli, quanto piuttosto una sventura che tocca il prezioso tesoro simbolico della nazione”

(A.M. Banti, L’onore della nazione. Identità sessuali e violenza nel nazionalismo europeo dal XVIII secolo alla Grande Guerra, Einaudi, Torino 2005, p. 357)

L’onore della nazione

Page 19: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

“l’idea che la comunità nazionale abbia dei

confini sessuali, e una struttura interna

fondata sul matrimonio monogamico, sulla

discendenza e quindi sulla certa

individuazione della paternità, fa

dell’aggressione sessuale una concreta

minaccia al naturale scorrere dl lignaggio

nazionale, oltre che una prova della scarsa

capacità che gli uomini della nazione hanno di

difendere le proprie donne”

(A.M. Banti, L’onore della nazione. Identità sessuali e

violenza nel nazionalismo europeo dal XVIII secolo alla

Grande Guerra, Einaudi, Torino 2005, p. 245)

… un onore che gli uomini avrebbero

dovuto proteggere

Page 20: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

La nazione: una personificazione al femminile

Page 21: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

A. M. Banti, L’onore della nazione, Einaudi, Torino 2005, p. 358

Page 22: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

A. M. Banti, L’onore della nazione, Einaudi, Torino 2005, p. 359

Page 23: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

A ds , ritirata di Caporetto

(24-25 ottobre 1917)

Page 24: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Il caso è quasi interamente nuovo

« … il caso è quasi interamente nuovo. Non dico, con questo, che negli ordini di marcia ci fosse esplicitamente incluso di violare le donne: ma certo si lasciò fare e magari s’incoraggiò l’intraprendenza dei giovanili spiriti dell’armata […] In altri tempi certe cose si punivano ancora con la fucilazione: oggi no»

D. Angeli, I non desiderati, Il Giornale d’Italia, 23 febbraio 1915

Page 25: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

I figli del nemico

«I figli nati da tali brutalmente forzati amplessi non

possono essere che dei deficienti e dei degenerati

pericolosi alla famiglia e alla società e quindi anche e

soprattutto alla nazione. Dico anche politicamente

dannosi alla nazione, perché non si può eliminare la

possibilità che il germe paterno nemico che fecondò

in momenti di odio non debba portare come tristo

riflesso nel figlio lo stesso odio» L. M. Bossi, La mia relazione alla R. Accademia medica di Genova, in Id, In dife=

sa della donna e della razza, Milano 1917, pp. 79-80.

Page 26: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Il terribile sospetto

Il sospetto gravante sulle donne in

tempo di pace, quello di non avere

opposto una convinta ed effettiva

resistenza alla violenza aleggiava

pesantemente sugli stupri di guerra con

delle implicazioni simboliche sempre

più gravi.

In tempo di guerra, quando il

comportamento sessuale diventava

parte integrante dello stesso sforzo

bellico e le donne erano chiamate ad

incarnare una moralità perfetta e

tradizionale, la maternità illegittima si

caricava della valenza simbolica del

tradimento del soldato e della patria,

rappresentando un vero e proprio

attentato alla nazione in guerra.

“La donna perfettamente normale preferisce uccidersi piuttosto che subire una violenza sessuale”

C. Lombroso, G. Ferrero, La donna delinquente. La prostituta e la donna normale, Torino, 1893

Page 27: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Alla fine del conflitto, con l’intento di sostenere la richiesta di danni dell’Italia alla conferenza di

pace di Parigi, l’Italia istituisce due Commissioni d’inchiesta.

•La prima, organizzata dall’Ufficio Tecnico di Propaganda Nazionale, conclude i propri lavori in

tempi assai rapidi, dal 4 al 14 novembre 1918, dando alle stampe un rapporto dal titolo Il martirio

delle terre invase, nel quale si raccontano anche gli stupri subiti dalle donne italiane.

•Contemporaneamente, il 15 novembre, il Decreto Legge n. 1711 istituisce una Regia

Commissione d’Inchiesta con lo «scopo di constatare le violazioni al diritto delle genti e alle

norme circa la condotta della guerra e al trattamento dei prigionieri di guerra, che siano state

commesse dal nemico, di accertare la consistenza e l’entità dei danni alle persone e alle cose, che

da tali violazioni sieno derivate, e di stabilire, in quanto sia possibile, le responsabilità individuali,

che vi sieno inerenti» (ACS, Fondo Presidenza del Consiglio dei Ministri, Circolare del 27

novembre 1918, busta n.3, fasc. 34).

La documentazione raccolta dalla Commissione sarà pubblicata in sette volumi tra il 1920 e il 1921

(Relazioni della Reale Commissione d’inchiesta sulle violazioni dei diritti delle genti commesse dal

nemico); il IV volume conterrà un intero capitolo dedicato ai “Delitti contro l’onore femminile”

Page 28: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

“Il saccheggio vi fu sempre e quasi dovunque completo. Se si è salvato

qualche cosa è un accidente fortunato. Rari gli ufficiali che tentavano

di mettere un freno. Bisognava castigare l’Italia e perciò tutto era

permesso a quegli assassini […] tutta la città era a disposizione

dell’esercito; tutti saccheggiavano, compresi gli ufficiali, tutti volevano

dimostrare che per barbarie non la cedevano a nessuno. Peggiori i

germanici e poi i magiari. Terribili i bosniaci quando avevano fame, cioè

quasi sempre. Migliori i Tirolesi, i Salisburghesi, i Boemi”. Dal racconto del parroco della Cattedrale di Belluno, si trova in

ACS, Fondo Presidenza del Consiglio dei Ministri, Circolare del 27 novembre 1918, busta n. 3, fasc. 34.

Page 29: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Convenzione internazionale dell' Aja del 1907 su leggi ed usi della guerra terrestre

Art. 43

L’autorità del potere legale essendo passata di fatto nelle mani dell’ occupante, questi prenderà

tutte le misure che dipendano da lui per ristabilire ed assicurare, quanto è possibile, l’ordine

pubblico e la vita pubblica, rispettando, salvo impedimento assoluto, le leggi vigenti nel paese.

Art. 46

L’onore e i diritti della famiglia, la vita degli individui e la proprietà privata, come pure le

convinzioni religiose e l’esercizio dei culti, devono essere rispettati.

La proprietà privata non può essere confiscata.

Art. 47

Il saccheggio è formalmente proibito.

Page 30: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Nel codice penale Zanardelli allora in vigore, la violenza carnale era contemplata tra i delitti contro il buon costume e l’ordine delle famiglie, consentendo la querela solo per l’azione della parte lesa.

L’esclusione della competenza d’ufficio (se non in casi estremi come quelli in cui derivava la morte della vittima) si fondava su quello che veniva definito il «rapporto di proporzionalità fra l’interesse pubblico e quello privato, il quale ci avverte che il procedimento d’ufficio arrecherebbe, il più delle volte, all’offeso e alla sua famiglia un pregiudizio assai superiore a quello prodotto dal delitto»

C. Bianchedi, Violenza carnale, in Digesto Italiano, vol. XXIV, Utet, Torino, 1914-1921, p. 1081 ss, p. 1118.

Page 31: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Cosa fare dei “figli della guerra”?

Per iniziativa di don Celso Costantini, nel dicembre del 1918 venne fondato a

Portogruaro un istituto denominato “Ospizio dei figli della guerra”.

L’istituto accoglieva:

•gli illegittimi delle terre liberate concepiti durante l’anno dell’occupazione nemica, ovvero nati da donne il cui marito, per le vicende di guerra, era stato assente almeno un anno prima della nascita del bambino.

•e, in seguito, anche i bambini nati nelle terre redente, anch’essi illegittimi, figli di ragazze e di vedove, nella maggior parte dei casi, frutto di unioni con soldati italiani durante il periodo di occupazione antecedente a Caporetto.

L’ente ospitò 327 bambini e cessò la propria attività nel settembre del 1928

Page 32: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Cosa fare dei ‘figli della guerra’?

•15 febbraio del 1915, l’avvocato (filofemminista) Luis Martin, pur se contrario in linea di principio all’aborto, aveva proposto la reintroduzione delle “ruote” e la depenalizzazione dell’aborto (comunque, non obbligatorio) per le donne che erano state stuprate nelle regioni occupate.

•La proposta di Martin (che aveva suscitato un vespaio di polemiche) veniva immediatamente insabbiata e, già il 24 marzo, il Ministero dell’interno pubblicava una circolare con le norme per l’aiuto alle donne violate e ai loro neonati.

•Il provvedimento prevedeva la possibilità di trasferire le donne gravide per stupro di guerra a Parigi dove avrebbero segretamente partorito; una volta nato il bambino, le madri potevano scegliere di tenerlo o abbandonarlo; in quest’ultimo caso, il neonato veniva assegnato ad un orfanotrofio.

Sulle sue origini doveva essere conservato il più assoluto dei segreti

Page 33: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

“Ed un bel giorno l’ha abbandonata portandosi via le due bambine legittime; le ha portate

lontano, in un collegio, le hanno detto chi sa dove. La madre non lo sa, le cerca, le cerca,

ma l’Italia è tanto grande e il suo affannoso cercare è tanto grave! Per trovarle ha

abbandonato questa, la piccola sua e dell’ufficiale nemico, scomparso anche lui per

sempre […] Non ha più nessuno, perché questa, la creaturina inconsapevole senza

babbo […] non potrà riprenderla mai: Anche se il marito non pedona, i parenti non lo

permetteranno: è la tedesca”.

“Come accennai, il marito ritornò dall’America (e sul povero bambino) cadde l’incuranza

per non dire l’odio del capo famiglia – cui quel piccino innocente ricordava l’onta subita –

cadde sulla moglie ingiustamente ritenuta colpevole”.

“Speravo che morisse. Non gli ho dato il mio latte. L’ho nutrito con latte di scatola; ma è

così forte …”.

“Nel primo anno si vedeva ancora giungere, la faccia nascosta dal fazzoletto, qualche

donna che proprio non poteva quel figlio strapparselo dal cuore, e appena il marito se ne

era andato per due giorni a Udine o a Treviso, aveva a piedi fatto miglia e miglia e

supplicava sfinita: me lo lascino baciare. Come sta? Sta bene? E’ cresciuto?”.

Gli orfani dei vivi: voci

Page 34: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Gli stupri di massa in Serbia

“Avevamo ordini, espliciti e proferiti ad alta voce, di uccidere e bruciare tutto ciò che incontravamo

e di distruggere ogni cosa serba”

“ Se i soldati vengono da voi, non fuggite davanti a loro, nemmeno se doveste rimanere gravide,

perché ciò è bene. La Serbia è distrutta e non esiste più e noi uccideremo tutti i serbi perché solo i

bulgari devono vivere perché Dio ha affidato loro il dominio dei Balcani” (Discorso tenuto dal

vescovo bulgaro Mélentier, nel villaggio di Bogoumil nel settembre del 1916, deposizione di

Kadivka Malić-Uskoković, 13 anni)

“All’inizio si diceva che le donne erano state violentate, ma ora non se ne fa più menzione. Ciò

probabilmente dipende dal fatto che i contadini sono ansiosi di occultare fatti che considerano

gravemente lesivi del loro onore e del loro buon nome” (A. Reiss, Infringements of the Rules and Laws of War Committed by the Austro-Bulgaro-Germans. Letters of a Criminologist

on the Serbian Macedonian Front, London 1919, pp. 73, 74, 85)

All’interno di una tradizione religiosa e culturale che attribuiva esclusivamente all’uomo la capacità

di trasmettere l’identità etnica, il corpo delle donne era considerato suolo fertile per lo sviluppo della

nazione. Nella logica della pulizia etnica, al pari della distruzione delle chiese, delle biblioteche, dei

monumenti, lo stupro aveva lo scopo di cancellare la storia e la memoria di un popolo, di

rappresentarne simbolicamente l’annessione.

Page 35: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Le “marocchinate” «Soldati! Questa volta non è solo la libertà delle vostre terre che vi offro se vincerete questa

battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c'è un vino tra i migliori del mondo, c'è

dell'oro. Tutto ciò sarà vostro se vincerete. Dovrete uccidere i tedeschi fino all'ultimo uomo e

passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto e promesso mantengo. Per cinquanta ore sarete i

padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete,

nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete» (comunicato del gen. Alphonse Juin – comandante del corpo di

spedizione francese in Italia, Cassino 14 maggio 1944)

Page 36: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

La violenza sessuale perpetrata contro le donne dell’etnìa avversaria

ha avuto varie declinazioni durante le guerre nell’ex Jugoslavia; è stata

usata:

• per umiliare i maschi della comunità nemica;

• per distruggere la personalità della vittima, inoculandole una sorta

di disprezzo per il proprio corpo e un malsano senso di colpa per non

essere stata in grado di sfuggire alla violenza;

• infine fu utilizzato come forma di pulizia etnica, obbligando

la donna a generare “figli del nemico”, al fine di diffondere l’etnìa del

violentatore e di creare nella vittima un ricordo perenne dello stupro

subìto.

Esma e le altre

Page 37: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

Risoluzione n. 1820, 19 giugno 2008

Il Consiglio di sicurezza dell’ONU:

• afferma che la violenza sessuale, laddove praticata o incitata come tattica di guerra allo scopo di

colpire in modo deliberato i civili o come parte di attacchi sistematici contro le popolazioni civili può

esacerbare in modo significativo le situazioni di conflitto armato e impedire il ripristino di condizioni di

pace e di sicurezza;

• afferma che azioni concrete per prevenire e rispondere a tali atti di violenza sessuale possono

contribuire in modo significativo al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Si dichiara

pronto, se necessario, a porre tali questioni all’attenzione del Consiglio e a porre in agenda azioni

appropriate in risposta alla violenza sessuale diffusa o sistematica;

• chiede a tutte le parti coinvolte nei conflitti armati di far cessare immediatamente e del tutto ogni atto di

violenza sessuale contro i civili;

• chiede che tutte le parti coinvolte in conflitti armati prendano immediate misure per proteggere le

popolazioni civili, incluse le donne e le ragazze, contro ogni forma di violenza sessuale,adottando

adeguate misure disciplinari nei confronti dei militari, sostenendo il principio della responsabilità di

comando, l’addestramento delle truppe sul divieto categorico di ogni forma di violenza sessuale contro i

civili, depotenziando i miti che sono all’origine della violenza sessuale, esaminando attentamente il

comportamento delle forze armate e delle forze di sicurezza con riferimento ai passati casi di stupro ed ad

altre forme di violenza sessuale e sull’evacuazione di donne e di bambini a rischio imminente rischio di

violenza sessuale;

• osserva che lo stupro e le altre forme di violenza sessuale possono rappresentare un crimine di

guerra, un crimine contro l’umanità, o comunque un atto che afferisce al genocidio. Sottolinea la

necessità di escludere i crimini di violenza sessuale dalle disposizioni di amnistia [… ]

Page 38: Umberto Boccioni, Carica di lancieri, 1915.unime.it/__content/files/201412150741595_slides_Trimarchi.pdf · Sessualità e guerra Il “linguaggio dell’attacco militare – assalto,

La guerra senza stupri è possibile?

“Se domandiamo che tipo di ideologia spinga un uomo a violentare e uccidere una donna nel corso di

un conflitto armato, solitamente le argomentazioni sono:

- che la donna è un bottino di guerra come gli altri beni materiali, abusi e aggressioni sono incentivi

per i combattenti;

- che mettendo incinta la donna si distrugge l’identità della comunità nemica;

- che violentarle abbatte psicologicamente gli uomini nemici che resistono;

- che la guerra in sé è violare un altro territorio; violentare le donne sconfitte fa parte del rituale dei

festeggiamenti della conquista. Anche se se ne parla meno, nel rituale rientra anche lo stupro sugli

uomini;

- che è un “effetto collaterale” della guerra, un atto fisico naturale di un individuo privo di controllo

contro una donna “che stava lì”.

Eppure la storia ci insegna che non è sempre così. Nella forma di combattere di eserciti come quelli

del Tigri per la liberazione del Tamil, il Fronte Farabundo Martì o il Pkk kurdo non è mai entrato lo

strumento della violenza sessuale contro le donne nemiche. Ciò indica fino a che punto questo tipo di

violenza sia una questione ideologica. Dette formazioni, ma ce ne sono altre, nei loro programmi

politici annunciano il desiderio di fondare una società basata sulla giustizia sociale, l’uguaglianza e il

mutuo rispetto. Mostrando che è possibile – anche se al pacifista puro potrebbe suonar strano –

uccidersi l’un l’altro mantenendo la dignità della vittima”.

Nazanìn Armanian, in http://popoffquotidiano.it/2014/07/15/marines-jihadisti-e-stupri-di-guerra/