Ultramici Magazine Numero 6

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Ultràmici magazine è un settimanale sportivo, scritto dai tifosi del Napoli , che cerca di trasmettere l'incontenibile passione degli stessi verso la propria squadra. Uniti si vince

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WEB DESIGNER: Michele Torre

REDATTORI:Marcello Barbuto

Ettore BuonincontriRosario D’OrsoAlberto FeolaGianluca Ficca

Armando GrimaldiMario ImprotaDanilo Marino

Domenico “Sennolino” MarottaRodrigo Mazzeo

Gianfranco MinervinoDiana MiragliaTina Miraglia

Silverio MiscinoMassimo MondòGiovanni Onorato

Marcella PolimeiRoberto Rey

Donatella SaponeFrancesco SellittoDomenico SerraSerena Starita

ORGANIZZAZIONE EDITORIALE:Gianluca Ficca

CONSULENZA INFORMATICA:Stefano “Snipershady” Perrini

i fumetti fotografici sono a cura di Giovanni Onorato, Francesco Sellitto e Michele Torre

PROGETTO GRAFICOGraphiweb

la redazione

IL PAPA SI DIMETTE...LE METEORITI CADONO SULLA

TERRA... GESÙ, MA CHEALTRO DEVE SUCCEDERE?..

UN BEL QUATTRO A ZEROALLA JUVE... E POI BASTA !

La vignetta di Rey

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Settimana triste, quella appena trascorsa. Non tanto per le vicende calcistiche: il tracollo casalingo in Europa League con una prestazione abbastanza penosa e il pareggio, sempre al San Paolo, contro la Sampdoria (messa molto bene in campo, per la verità), che ha impedito l’ulteriore avvicinamento alla Juve battuta a Roma.No. La settimana è resa triste dalla notizia, purtroppo nell’aria già da alcuni giorni, del decesso di Carmelo Imbriani, a cui avevamo già dedicato il nostro numero precedente. Simili eventi ridimensionano le emozioni per il risultato sportivo e ci inducono ad andare con il pensiero a questioni ben più “pesanti”: vita e morte, salute e malattia, eterno ed effimero. A rifletterci, lo sport è così universalmente importante perché è pieno di metafore sull’esistenza, ad esempio sul continuo contrappunto tra trionfi e fallimenti (Lance Armstrong. Oscar Pistorius. Il nostro Diego, che continua nelle montagne russe della sua vita a rappresentare in modo sublime il continuo susseguirsi tra “ascese” e “cadute”). Imbriani non sarà stato un fuoriclasse, d’accordo. Nè ha vinto scudetti, mondiali o Champions League. Ma tutti i tifosi azzurri (e tanti di altre squadre) lo ricordano per essere stato sportivo vero. Coraggioso e di cuore. Lo stesso cuore che continuava a portare in panchina da allenatore.A Carmelo vanno la copertina della settimana e un bellissimo tributo della nostra Serena Starita. Ed è lui a ispirare il tema “fil rouge” del numero 6 di Ultràmici Web Magazine. Dalla lettera aperta indirizzata da Diana Miraglia a Faustinho Canè, per passare attraverso il ritratto dei massaggiatori storici del Napoli, sino alle affettuose panoramiche di Mazzeo sui giovani virgulti della Primavera , i contributi di questa settimana vogliono tutti sottintendere che i più indelebili ricordi dello sportivo, particante o semplice tifoso, non sono legati soltanto ai campioni più bravi. Ma anche a quelli più onesti. Più sinceri. Più entusiasti. Più umani.

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La felicità è fatta di piccole e grandi cose. Momenti che per motivi diversi ci restano nel cuore e di cui perdiamo la memoria, fino a quando qualche evento imponderabile non riapre il cassetto in cui erano finiti. La nascita di un figlio, il giorno della laurea, il matrimonio (o, se preferite, il divorzio!), il primo bacio sono i momenti della “macro-felicità” ; e poi c’è la felicità figlia di un Dio minore come quella che ti regala una partita di calcio. I calciatori non sanno, o meglio non si rendono del tutto conto, di essere donatori di felicità. In qualunque categoria, qualunque sia la partita, la vittoria è la felicità. Ti lascia tutta la settimana con un sorriso un po’ ebete

Il ricordo della felicità

I calciatori non sanno

di essere portatori

sani di felicità

di Serena Starita

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sulla faccia e tu amerai a vita il ragazzo che ti ha regalato queste sensazioni. A volte non ti ricordi bene perché ami un giocatore. Tu no ma il tuo inconscio sì, eccome!Io faccio parte di una categoria di privilegiati: quelli che, spesso, sono felici. Ero felice anche il 24 settembre del 1995, non conoscevo ancora quello che sarebbe diventato mio marito ed avevo 18 anni. Era una bella domenica e come sempre ero lì. La partita era di quelle campali, che valgono una stagione e che restano indelebili sia in caso di vittoria che di sconfitta: Napoli-Inter. L’ho conosciuto quella domenica, io 18 anni e lui 19 da poco compiuti. E’ stato un attimo, l’attimo in cui tutti i tifosi restano come sospesi in una dimensione atemporale per poi sciogliersi nel grido finale. L’ho visto correre verso di me con la sua chioma nera prima di essere sommerso, come me, dall’abbraccio dei compagni. Eccolo, l’attimo di eterna riconoscenza. Eccolo, l’attimo in cui mi hai regalato la felicità, il momento in cui avrei voluto abbracciarti anche io e correre verso di te. Eravamo fisicamente troppo lontani ma le nostre anime si sono incontrate lo stesso e si sono legate per l’eternità. Quello che è accaduto dopo vale poco, perché quella giornata era già memorabile. Napoli batte Inter 2-1. Marcatore: Carmelo Imbriani. Grazie per quell’attimo di felicità per cui ti sarò eternamente grata!

Eravamo troppo lontani ma le nostre anime si sono incontrate e legate per l’eternità

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di Diana Miraglia

Caro Faustinho Canè,qualche giorno fa l’ho vista passeggiare nei pressi del Collana e qualche signore, riconoscendola, l’ha salutata con un sorriso. Lei non è stato grande come Maradona, eppure con Altafini e Sivori seppe proporre, a sprazzi, uno dei più forti tridenti del calcio italiano. Erano i tempi in cui i tifosi facevano i tifosi: tifavano. E

poi incoraggiavano, sostenevano. Tali furono anche non più tardi di otto anni fa, quando il Napoli incontrava il Fermo o il Lanciano in serie C. Oggi il Napoli è al secondo posto della massima serie, ha undici punti in più dello scorso anno, si è tolto qualche sfizio ed è temuto da tutti i club che contro di noi giocano sempre la partita della vita. Eppure i “nuovi” tifosi sono

stanchi di non vincere, come se a Firenze, a Genova, a Bologna, a Torino (dico Torino), a Roma, avessero bacheche piene. Lei, invece, coerente con se stesso, brasiliano – ma napoletano d’adozione da quasi 50 anni - resta tifoso sempre. In un’intervista concessa ai microfoni di Radio Gol ha parlato di Lorenzo Insigne, di cui è stato allenatore quando,

LETTERA APERTA

a: Faustinho Canè

“Non è vero che mi scelse

perchè ero il più nero”

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ancor ragazzino, andava a lavorare col padre alle 5 del mattino. “In allenamento era stanco – ha dichiarato – ma è un giovane che non si monta la testa, piuttosto va gasato e incoraggiato perchè sente molto la passione dei tifosi.” Ed anche per Mazzarri ha avuto solo parole d’elogio proprio quando la critica era più feroce. Mai sopra le righe, senza rancori

verso mass-media non proprio teneri, in particolare un giornale che titolò un pezzo: “Canè o Cane?” Era stato un debutto terribile all’Olimpico. Si era perso 3-0 sostituendo un centravanti, Fanello, evanescente come il Napoli di quell’anno, nel quale tutti erano contro tutti: Scuotto, Fiore, Corcione e un Pesaola che cercava di tener a bada Monzeglio

rientrato come Direttore Tecnico. Oggi, in un’intervista rilasciata a Mimmo Carratelli, ci tiene a dire: “Non è vero che Lauro mi scelse perchè ero il più nero, ma perchè mi trovò simpatico in una foto che fissava una mia acrobazia”. Canè, lei non è stato Maradona, ma i tifosi cantavano… Didì, Vavà, Pelè sit’ ‘a guallera e Canè.

Come tacere dei due massaggiatori storici del Napoli? Più fedeli dei Carabinieri. Michelangelo Beato era un uomo basso, calvo e rotondo che percorreva chilometri a piedi, senza mai separarsi dalla sua gonfia borsa beige. Mani d’acciaio e cuore d’oro rappresentava le ‘infiltrazioni’ naturali cui tutti i giocatori ricorrevano con fiducia. A lui successe il Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana Salvatore Carmando, che per 35 anni ha accompagnato i successi e gli insuccessi della società. Mai un giornalista è riuscito a carpirgli un segreto, una notizia, perchè Salvatore, guardava, sorrideva e taceva. Tanti i segreti di Maradona custoditi dall’amico che lo baciava in testa prima di ogni partita. Eppure, fu “cacciato come un cane” - disse in un’intervista a Lunasport - perchè un tecnico (Donadoni) aveva messo in giro cose false. Peccato, un uomo, un amico, un vero cavaliere che resta sempre un tifoso del Napoli. E dietro i grandi uomini ci sono sempre grandi gregari.

(D.M.)

Massaggisegreti

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Il calcio è meraviglioso, nella sua capacità di coinvolgere e sconvolgere l’animo in pochi giorni e persino ore. Una settimana fa l’umore di Partenope era completamente differente, sebbene “sulla carta”

il Napoli abbia rosicchiato un punto alla Juventus e guadagnato un altro su Lazio e Inter. La sconfitta con il Plzen e il punto con la Samp sono già due momenti lontani nel ciclo di un dio calcio che non ammette

soste, e dunque oggi il Napoli scende di nuovo in campo in Repubblica Ceca, forse con la testa già al lunedì friulano.

A pensare positivo, ci sarebbe solo la “scoppola europea”

di Alberto Feola

Riparliamone, aspettando

giovedì... e lunedìSIENA, UdINESE, JUvE: dIECI

gIoRNI IN bIANCo E NERo

Saranno sempre gli stessi

anche al ritorno?

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riparliamone

a punteggiare una serie di 5 vittorie e 3 pareggi, con una media davvero di grande prestigio e la bella notizia di una super difesa. Il fatto è che tutto ciò non è ancora sufficiente a raggiungere l’agognata felicità. Il match di domenica scorsa ha lasciato l’amaro in bocca. Nulla da rimproverare al cuore del Napoli, ci mancherebbe; ci ha provato, e la Sampdoria è stato ostacolo duro e roccioso, con una difesa impenetrabile (mi sono domandato spesso se Gastaldello meritasse l’azzurro della Nazionale, e ora credo proprio di sì). Senza contare il pessimo stato del campo, il peso del doppio match settimanale, la scarsa forma del Matador. Ma al di là di questo, lo stato di

forma degli azzurri preoccupa non poco i tifosi in vista degli impegni futuri.Il calo mentale e fisico che ha portato alla sconfitta con la squadra ceca si è parzialmente notato anche domenica pomeriggio, traducendo un momento poco brillante della squadra. Adesso arrivano due match in bianco e nero (così come bianconera è la casacca del Siena, che dopo avere sconfitto l’Inter, difficilmente riuscirà a farci un ulteriore regalo contrastando le zebre). Incontri che mettono i brividi e che sicuramente decideranno il nostro cammino. Lunedi’ sera al Friuli il Napoli è atteso da una partita complicata; Inler e

soci sanno benissimo che il big match del 1 marzo acquisterà un immenso valore solo conquistando l’intera posta a Udine, ma l’Udinese è reduce da una sconfitta immeritata a Genova e sicuramente sarà motivata davanti al suo pubblico. Sabato scorso l’eurogol di Totti ha acceso la fantasia dei napoletani. E domenica mattina era stato bello svegliarsi pensando che se il Napoli avesse vinto tutte le partite fino a fine campionato non avremmo dovuto più guardare i risultati degli avversari. Anche se quel maledetto palo ha frenato il tiro di Marek e con quello i nostri entusiasmi.

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di Mario Improta

numeri azzurriNAPOLI SAMPDORIA 0 - 058° incontro tra Napoli e Sampdoria (tra campionato e Coppa Italia, includendo anche quello in campo neutro del 2001). Lo score parla di 26 vittorie azzurre (20 in campionato e 6 in Coppa Italia), 22 pareggi (20 in campionato e 2 in Coppa Italia) e 9 sconfitte (tutte in campionato). Sono 70 (+7 rigori) le reti del Napoli e 44 (+6 rigori) quelle della Sampdoria. Ho considerato la vittoria per 7-6 dopo i calci di rigore del 1961 come vittoria del Napoli e non come pareggio. Si tratta del quinto pareggio per 0-0 tra le mura azzurre.Nel mese di febbraio lo score parla di 7 gare giocate per 2 vittorie azzurre, 4 pareggi ed 1 vittoria della

SampdoriaDopo questa gara Hamsik tocca 249 presenze (205 in campionato), De Sanctis tocca quota 165 presenze (138 in campionato). Sono 80 le presenze di Inler (come Speggiorin), 132 quelle di Zuniga (101 in campionato). Il Matador ha giocato la sua 125a presenza (come Krol e Burgnich) con la maglia azzurra (92a in campionato) . Cannavaro ha toccato la sua 261a presenza (aggancia Bugatti). Campagnaro tocca quota 136 presenze (raggiunge Zola e Vitali). Mazzarri ha collezionato la sua 168a presenza sulla panchina del Napoli con 81 vittorie, 46 pareggi e 41 sconfitte per 269 reti fatte e 191 reti subite.

02.02.1987

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I precedenti disputati nel mese di febbraio sono 5 e vedono uno score di 1 vittoria per il Napoli, 1 pareggio e 3 sconfitte.

UDINESE - NAPOLITrentaquattresimo incontro tra le due compagini. Il bilancio parla di 4 vittorie del Napoli , 17 pareggi, 12 vittorie dell’Udinese, con 37 reti fatte e 54 reti subite in campionato. Una vittoria del Napoli per 2-0 nell’unico precedente in Coppa Italia porta nel bilancio totale le vittorie del Napoli a 5, con 37 reti fatte. L’ultima vittoria del Napoli in campionato risale al 2 settembre 2007, uno 0-5 firmato Zalayeta (2), Domizi, Lavezzi e Sosa . Delle 5 vittorie partenopee, due sono maturate con il risultato di 0-1, 1 con i risultati di 0-3, 0-5 e 0-2. L’ultimo pareggio (2-2) è del 18 marzo 2012. I 17 pareggi sono maturati 6 volte con il risultati di 1-1 e 0-0, 4 volte con il risultato di 2-2 e 1 volta con il risultato di 3-3. L’ultima vittoria dell’Udinese è del 28/11/2010 (finì 3-1). Le 12 vittorie dell’Udinese sono maturate 3 volte con il risultato di 3-1, 2 volte con i risultati di 2-1, 2-0 e 3-2 e 1 volta con i risultati di 3-2, 4-1 e 7-0.

02.09.2007

07.01.1951

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Piove. Ho girato in motorino con casco e bronchite. Nessuno parlava del Napoli. Timore slovacco, di un Marek che non teme nessuno, finito a concedere un sorriso eccessivo in una via Cinthia inopportuna.Marek non lo meritava. C’è gente che muove scenari preoccupanti. Questa è gente

che si nasconde allo stadio, che esulta per una rete, che ha uno sguardo cupo tra la folla, che finge di sentirsi napoletana.Mi auguro che questa volta nessun miracolo riporti l’orologio di Hamsik. Perché non è ciò che serve a questa città.Alcuni credono che questo

possa essere un tentativo di mettere sotto scacco una delle più prolifere aziende partenopee.Spero di no. Spero che queste “gesta” siano solo lo spauracchio di impotenti falliti destinati ad una morte prematura. E spero mi leggano. Questo non posso

di Domenico Serra

effetto SERRA

effetto serra

L’orologiodi Marek

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che augurarmelo.Ma non per il danno subìto. Per le ripercussioni.Il borseggio è sempre esistito, scartiloffio o scartiloffista, recita la parlesìa partenopea; ma forse questo è un passo ulteriore. Questo è un messaggio di violenza ad un’intera città, ma un messaggio che non riesce a

mettermi paura.Io non ho paura, non riesco, non voglio avere paura.Significherebbe farli vincere, significherebbe bucare il pallone e interrompere il gioco; significherebbe accettare un: “vai Matador!”, urlato durante un minuto di raccoglimento per festeggiare nel silenzio l’inizio

della vita di Carmelo con Dio.Significherebbe dare a questa gente non un rene, ma l’anima. E il calcio è forse una delle poche àncore rimaste. Sono cose che succedono in tutto il mondo. Sono cose che qui, non voglio risentire. Questa è la mia città. Aiutatemi a difenderla.

Gente che si nasconde allo

stadio, che finge di essere

napoletana

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va’ dove ti porta il ciuccio

Udine, città del Tiepolo, ultimo grande pittore di scuola veneziana, per la sua dimensione la si può visitare in un giorno e non lascerà insoddisfatti sia gli amanti dell’arte che della buona cucina. Dai miei ricordi, risalenti al periodo della leva, riaffiorano nitide le immagini del Castello, antica struttura fortificata edificata su di un colle che, secondo la leggenda, fu costruito dalla terra trasportata con gli elmi dai soldati di Attila durante le invasioni. Ai piedi del colle si trova Piazza della Libertà, definita “la più bella piazza veneziana di terraferma”, dominata dalla Loggia del Lionello, splendido esempio di gotico veneziano quattrocentesco e, di fronte, dalla rinascimentale Loggia di San Giovanni, con la famosa Torre dell’Orologio, replica quasi fedele dell’omonima torre in Piazza San Marco a Venezia. Da Piazza

Libertà si snodano due piacevoli viali porticati: via Vittorio Veneto, che rasenta il Duomo, e via Mercatovecchio, che con l’adiacente piazza San Giacomo è da secoli il centro commerciale della città. Udine è una città conviviale; dopo il lavoro la gente si trova o in Piazza della Libertà al “Contarena” per uno Spritz oppure nelle osterie tipiche della città per bere, come si dice in lingua friulana, un “taj di chel bon” cioè un buon bicchiere di vino. Uno dei più antichi locali della città che si trova in un edificio del Trecento dove poter sia bere che cenare è “La Speziaria” in via Poscolle. Per qualcosa invece di più tradizionale consiglio l’ Osteria al Vecchio Stallo in Via Viola. Un’ambiente da osteria, interni in legno e modi di fare diretti quasi al limite dello scorbutico, ma lì ricordo una

di Rosario D’Orso

TUTTI A UdINE

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cena tipica friulana meravigliosa. Se invece si ha voglia di una buona birra non dovete perdervi “I piombi” in Via Manin. In questa birreria potrete gustare birra nelle più antiche e interrate carceri del castello con soffitti a volta originari del 1400!Per raggiungere lo stadio “Friuli”, in auto percorrete la A23 uscendo a Udine (Sud o Nord è indifferente) e qui troverete le frecce che vi indicheranno la direzione. Se siete già in città, invece, dalla stazione ferroviaria prendete la linea 2 e scendete a “Piazza Rizzi 3”.

Udine, attraente meta per amanti di arte e buona cucina

Osteria al Vecchio Stallo

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TEMPO DI PRIMAVERA

Il Viareggio era competizione alla portata del Napoli, che infatti aveva messo sotto tutti gli avversari della fase a gironi; è stata dunque amara l’eliminazione ai rigori da parte del Genoa nei quarti di finale. Tuttavia di buone notizie ce ne sono varie. Una squadra tonica e di grandi potenzialità, e soprattutto la scoperta di Josip Radosevic. Sebbene questo giocatore abbia già fatto parte della Nazionale maggiore della Croazia ad appena 18 anni, il suo acquisto, nel mercato di gennaio, aveva suscitato qualche perplessità. Costretto a saltare la prima gara del torneo perché in panchina con la prima squadra, Radosevic risponde sul campo col Lecce, davanti agli occhi di tutti per la diretta TV.Paura di sbagliare? Macché! Personalità, piuttosto. Radosevic si presenta subito con un gol su punizione. Errore del portiere? Forse, ma bravo anche il croato ad inganarlo, calciando da posizione difficile direttamente in porta. Col passare dei minuti, il centrocampista dimostra un’intelligenza tattica ed una padronanza del ruolo impressionanti. È lui il cervello della squadra. È da lui che partono le iniziative

di Rodrigo Mazzeo

d’attaco.Fisico possente, Radosevic si fa subito padrone del centrocampo azzurro e disputa una gara da applausi. Nel finale, un bolide, ancora su punizione, da 30 metri, sotto il sette. Gol spettacolare e doppietta che incanta, ma che potrebbe dara un’ impressione falsa. Sai, quel giocatore che azzecca subito la prima ma poi non esplode mai?Ma nella terza gara Radosevic si ripete a livello di prestazione, pur non segnando. Sostituito nella ripresa, esce tra gli applausi scroscianti del pubblico, a conferma del fatto di essere stato uno dei migliori. Poi è vero che bisogna andar cauti con questi giudizi. E’ ancora troppo giovane! Per non bruciarlo, non lo si deve esaltare per una gara o due giocate ad altissimo livello in primavera, è vero. Ma, allo stesso modo, si dovrà evitare di criticarlo dopo un errore, quando succederà.Fatto sta che Radosevic è la prova che anche il Napoli può vantare nella sua “scugnizzeria” dei valori buoni, dei ragazzi forti, su cui puntare in futuro, senza paura. Perche l’erba del vicino non sempre è piu verde della nostra. Benvenuto, Josip!

tempo di primavera

Benvenuto, Josip!Radosevic fa capire che l’erba

del vicino non é sempre piu verde”

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ULTRafumetti

ultràfumetti

di Giovanni Onorato e Francesco Sellitto

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Da quanto tempo sei ultramico?

Se guardo tra le “iscrizioni” risulto membro da 9 mesi ma o c’e’un errore o “nu’ mbruoglio”. Il gruppo era ancora “aperto” quando l’ho scovato grazie ad un articolo su un quotidiano; mi sono incuriosito e ho iniziato a dialogare. Silverio (Miscino) mi dispiace non mi hai portato tu! Sto gruppo era scritto che l’avev ‘ncuntrà’!

Spesso sei stato il nostro “aggancio” con la radio ufficiale del Napoli. Raccontaci qualcosa in più dei tuoi “contatti”.Ho cominciato anni fa partecipando alla trasmissione “Tifosi” di Auriemma, portato da un amico oggi in Germania (saluti a Pinuccio). Lì ho conosciuto tanti altri amici azzurri -come me abbonati nei Distinti- con i quali ho condiviso trasmissioni

e trasferte. Ho incontrato anche giornalisti campani, tra cui Gifuni, che in quel periodo era in trasmissione. Un po’ oggi, un po’ domani, con la massima discrezione chiedevo di visitarli nei loro format. Mai un “no” da nessuno. Evidentemente l’educazione paga. Ed è così che oggi che il gruppo cresce esponenzialmente, sono entusiasta di andare in radio o in tv a parlare del nostro Napoli da “ambasciatore”ultramico, e contento di portare il nostro pensiero, che riassumo da buon sindacalista e moderatore.

L’ Europa League. Occasione persa oppure...?In fondo per questa coppa non abbiamo mai investito tante energie. Sappiamo cosa ne pensa il Presidente anche se il mister, tra esperimenti e turn over esasperati, ha rincorso sempre il risultato. A questo punto, meglio uscire

di Serena Starita

SERENAmente

serenamente

Intervista a: Paolo Fusco

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ed inseguire il sogno o la Champions diretta. Pero’ dico: se si snobba l’Europa League e in Champions non si ha la “forza” di arrivare fino in fondo, ‘ste coppe che le facciamo a fare?

Il ricordo più emozionante che ti lega al Napoli.Per la mia generazione (over 40) e’stato il primo scudetto. La città impazzita, l’orgoglio del Sud, la prima forma di riscatto per noi giovani di quegli anni. A quanto pare, ancora oggi e forse per tanto ancora, quella

squadra sarà emblema di ciò.

Hai un calciatore preferito?Ne ho tanti in diverse fasi del mio essere tifoso, ma se proprio devo scegliere, dico Mariano Bogliacino negli anni della rinascita. Gran pensatore, piede raffinato e poi un bravissimo ragazzo con valori sani. Mi regalò una pettorina ad un allenamento e ancora oggi la indosso nelle mie partite di calcetto con gli amici.

Allegaci una foto o un’ immagine del tuo essere

tifoso.Questa immagine racconta tutto. Tanti anni nei Distinti e poi gli impegni di lavoro e soprattutto di marito e padre mi hanno tolto un po’di tempo ma appena posso scappo con la mia tessera del tifoso(la ritengo utilissima e giusta), in casa e fuori. Concludo ribadendo la felicità di aver incontrato questo gruppo, in cui è come se ci conoscessimo da sempre. Abbraccio tutti, e che l’azzurro ci riservi ancora mille gioie insieme!

serenamente

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Lo confesso, sono un tifosucolo. Formazione del Napoli ’72-’73? So rispondervi, l’amore per l’azzurro mi accompagna da quando ero alto così. Ma in termini di virtù gladiatorie, il mio curriculum è nullo. Nessuna rissa, poche trasferte, e un rapporto ambivalente con lo stadio, del quale adoro il rettangolo di gioco, molto meno la folla e i Borghettari che mi passano sempre davanti quando il Napoli è in attacco. Classico spettatore da distinto o tribuna laterale, in Curva, pur emozionato per il tripudio di bandiere, tendo a essere pesce fuor d’acqua. Il fatto è che non amo i riti – già da piccolo, in chiesa, chiedevo impudente: “Mamma, le parole delle preghiere non si potrebbero cambiare qualche volta?” – e i cerimoniali che precedono e accompagnano la partita mi trovano alquanto refrattario.

In Curva B, Deck 4, sono però finito di recente, per il piacere di circondarmi di Ultràmici. Loro sì, Tifosi Veri. Mai domi e sempre pronti a una sciarpata. Domenico Marotta, la Leggenda, che

mi ha subito “inquadrato”, mi invita sardonico a partecipare ai cori. Sennolì, scusami, non ti garantisco di vincere la mia ritrosia, ma per mostrare la mia buona volontà, ecco di seguito alcune riflessioni teorica sul coro da stadio (CDS).

a) Il CDS di incitamento è vagamente minaccioso, dovendosi cioè sempre immaginare una continuazione implicita a carattere di intimidazione. Esempio: “Devi vincere… (sennò quando arrivate alla’ereoporto…)” “Dai, ragazzi, non mollate… (sennò le palle ve le facciamo tirare fuori noi”

b) Il CDS contiene piccoli errori o imprecisioni. Esempio: “Circa dieci anni fa / salutavo la Serie A / retrocedevo in B / ero pieno di debiti”. Oppure, “Com’è bello sostenerti / la domenica alle tre” Ecco, gli anni sono sette, e retrocedemmo in C. E le partite alle tre di domenica sono diventate

di Wild Mattolini

IL PAR(TEN)ANOICO*

par(ten)anoico

* Il titolo della rubrica è un’invenzione di Paolo Cunsolo.

ALE’ OO, ALTOGETHER NOW! (FENOMENOLOGIA DEL CORO DA STADIO part one)

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merce rara. Ma in questi errori, da accettare acriticamente, è contenuta la memoria dei padri.

c) Il CDS contiene specifici e indispensabili riferimenti etnici e geopolitici. “Il Vesuvio è la terra che amiamo” Ed ancora: “La gente che ci vede/ ci domanda/ Voi chi siete?/ E noi gli rispondiamo …“ E’ qui che arriva il colpo d’ala, la genialata che annulla l’identità personale per farla confluire in quella di un popolo. Non nome, cognome e codice fiscale. No. “Partenopei, noi siamo par-te-no-peeeei”

Seppure in attesa della Part Two, che la prossima settimana conterrà le tematiche più “scabrose” del CDS, spero che queste brevi considerazioni vi abbiano sin d’ora convinto sul mio attaccamento alla maglia. E ora, cari lettori, tutti in piedi. Anche quelli (la maggior parte, tra cui presumo il nostro Onorato) che mi staranno leggendo sul water. Perché “Chi non salta, juventino è… è…”

Nessun magazine sportivo che si rispetti, oggi, può rinunciare allo spazio delle notizie bomba che fanno esplodere l’ambiente calcistico. Sono spesso false, certo, ma fanno un audience pazzesca. Ecco qui, da questa settimana ci penso io. Il nuovo Super-Eroe di Ultràmici Web Magazine è… Il Destabilizzatore!

Iniziamo:

Gli sceicchi arabi che stanno per entrare nella proprietà della Roma hanno già di fatto acquistato Cavani, Hamsik e Berhami per sei cammelli e l’attaccante egiziano El Rattousi.

Mazzarri è stato bersaglio di uova marce a Castelvolturno e ha deciso di dimettersi giovedì 28 febbraio. “Mi sentirò come il Papa” ha dichiarato.

Il giorno successivo, in panchina contro la Juve, non potrà andare neanche Frustalupi, minacciato dalla camorra e dalla ‘ndrangheta per non avere comprato il suo Rolex falso da Pascal’ o’rologiar’, noto Ultras con bancarella a Via Epomeo. Contattato Luis Vinicio.

Scandalo in arrivo sulla dirigenza del Napoli. Per la conclusione della compravendita di cui sopra, gli sceicchi hanno preteso che la rizollatura del campo fosse affidata alla ditta “Al Spiniell”, dalle referenze non chiarissime.

Scandalo del doping in arrivo. I nuovi acquisti Rolando e Armero scoperti a fumarsi le zolle d’erba portati dalla “Al Spiniell”. Indagini al palo: interrogati dal Giudice, infatti, i due continuano a ridacchiare in modo ebete e a cantare brani di Bob Marley.

DESTABILIZATOR !!!!

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Questa settimana vi propongo una giocata inerente 9 avvenimenti, cinque dei quali fissi (da indovinare per forza), e quattro a correzione di errore, tra i quali possiamo sbagliare al massimo due eventi. Si ottiene così un sistema che svilupperà ben 11 giocate. Questa settimana le basi le ho scelte quasi tutte nella nostra serie A. a) vittoria scontata per la capolista Juventus che proverà a fare il vuoto prima del big match contro il Napoli; b) esito “gol” nel Derby della Madonnina, pronostico scelto per i limiti difensivi di entrambe le milanesi; c) e d) due doppie chance (entrambe 1X) nelle gare Sampdoria – Chievo e Atalanta – Roma: le due squadre di casa hanno disperato bisogno di punti salvezza e faranno di tutto per ottenere come minimo un pareggio; e) l’ultima fissa invece l’ho scelto nel campionato di serie b Spagnolo, dove la capolista Elche dovrebbe avere vita facile nel match casalingo contro l’Huesca.Nelle gare a correzione di errore ho individuato due segni X, in due gare dove le compagini, sia per statistica che per posizione di classifica, potrebbero accontentarsi del pari. (Chateauroux - Arles e Cagliari-Torino) e due segni 1 in due partite per le quali il fattore campo dovrebbe farla da padrone. Alcorcon – Sporting, nella serie b Spagnola, e Aves – Naval, nella serie b Portoghese.

di Danilo Marino

L’ANGOLO DELLE SCOMMESSE

SVILUPPO 5 BASI E 4 VARIANTI CON MASSIMO DUE ERRORI

AVVENIMENTO DATA ORA QUOTA GIOCATA

BASE SAMPDORIA- CHIEVO 24/02/2013 12,30 1,19 1X

BASE ATALANTA-ROMA 24/02/2013 15,00 1,55 1X

BASE JUVENTUS-SIENA 24/02/2013 15,00 1,18 1

BASE ELCHE-HUESCA 24/02/2013 19,00 1,55 1

BASE INTER-MILAN 24/02/2013 20,45 1,62 GOL

1 CHATEAUROUX- ARLES 22/02/2013 20,00 3,20 X

2 ALCORCON-SPORTING 23/02/2013 18,00 1,95 1

3 CAGLIARI-TORINO 24/02/2013 15,00 3,10 X

4 AVES- NAVAL 24/02/2013 17,00 2,30 1

Il sistema sviluppa 11 bolle per un costo totale di euro 6,00

1 9upla Giocata 1,00 euro Vincita massima 281,48

4 8upla Giocata 0,50 euro Vincita min. 41,88 Vincita max 68,73

6 7uple Giocata 0,50 euro Vincita min. 12,86 Vincita max 28,46

Page 23: Ultramici Magazine Numero 6