“Ulcere venose degli arti inferiori” Sala Convegni ...

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D.ssa Franca Abbritti D.ssa Franca Abbritti Dirigente Medico I Livello Dirigente Medico I Livello U O Chirurgia Vascolare U O Chirurgia Vascolare U.O. Chirurgia Vascolare U.O. Chirurgia Vascolare A.O. “G.Salvini” Garbagnate M.se A.O. “G.Salvini” Garbagnate M.se - MI MI “Ulcere venose degli arti inferiori” “Ulcere venose degli arti inferiori” Sala Convegni Ospedale G. Salvini di Garbagnate Sala Convegni Ospedale G. Salvini di Garbagnate - 22 Gennaio 2011 22 Gennaio 2011

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D.ssa Franca AbbrittiD.ssa Franca AbbrittiDirigente Medico I LivelloDirigente Medico I LivelloU O Chirurgia VascolareU O Chirurgia VascolareU.O. Chirurgia VascolareU.O. Chirurgia Vascolare

A.O. “G.Salvini” Garbagnate M.se A.O. “G.Salvini” Garbagnate M.se -- MIMI

“Ulcere venose degli arti inferiori”“Ulcere venose degli arti inferiori”Sala Convegni Ospedale G. Salvini di Garbagnate Sala Convegni Ospedale G. Salvini di Garbagnate -- 22 Gennaio 2011 22 Gennaio 2011

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Terapia compressiva: Definizionep p

Per terapia compressiva si intende la pressione esercitata su di un p p parto da materiali di varia elasticità (bendaggio-calza elastica) al fine di prevenire e curare le patologie del sistema venolinfatico

(LINEE GUIDA CIF 2003-2004)

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La compressione è solo una fase della terapia effettiva; è da a co p ess o e è so o u a ase de a e ap a e e a; è dasottolineare l’importanza di una accurata valutazione e una dettagliata diagnosi a monte della terapia stessa.

L’applicazione di una compressione esterna causa una serie di effetti fisiologici e biochimici che interessano i sistemi venoso, arterioso e linfatico.

Usando i materiali e le tecniche di applicazione corrette eUsando i materiali e le tecniche di applicazione corrette , e applicando una pressione che non disturbi la circolazione arteriosa, la terapia compressiva può dare risultati soddisfacenti riducendo l’ d il d l f d l i i d ll ll’edema, il dolore e favorendo la guarigione delle ulcere.

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Elastocompressione

la terapia elastocompressiva consiste nell’applicazione sulla superficiecutanea di una pressione esterna capace di controbilanciare lepressioni venosa e linfatica patologiche. Deve avere un preciso e

d d di i l h i ilcostante andamento decrescente disto - prossimale che incrementa ildeflusso linfovenoso

Bendaggi in prima istanza Tutori elastici per il mantenimento dei risultati

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Strutture: Come funziona il1. Cute edematosa e lipodermatosclerosi

2. Vene, venule, ill i

Come funziona il bendaggio?

capillari3. Vasi linfatici4. arterie

Fattori condizionanti l’ efficacia:

1 D b l i1. Deambulazione

2. Forma arto

3 Tipo materiale usato3. Tipo materiale usato

4. Collaborazione Paziente

5 Qualità della cute5. Qualità della cute

6. Postura

7 Difetti appoggio pianta piede7. Difetti appoggio pianta piede

8. Pompa muscolare

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Effetti della pressione del bendaggio su:

C t d t li d t l i i fl l filt i

p gg

•Cute edematosa e lipodermatosclerosi: influenza la filtrazione con aumento della pressione tissutale e facilita il riassorbimento di liquidi dall’ interstizio

•Vene: riduce il carico venoso, aumenta la velocità di flusso riducendo quindi la stasi e prevenendo la trombosi (attenzione alriducendo quindi la stasi e prevenendo la trombosi (attenzione al sovraccarico cardiaco).

•Pompa venosa : ne migliora la funzionalità.

Li f ti i ti il d i id l t i di li f•Linfatici: mantiene il drenaggio e riduce la stasi di linfa.

•Arterie: la riduzione dell’ edema migliora il microcircolo arteriosoArterie: la riduzione dell edema migliora il microcircolo arterioso

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T i C i A i i

Contrasta effetti negativi dell’I.V.C. :

Terapia Compressiva: Azioni

Co as a e e ega de CInsufficienza pompa venosa e ipertensione venosa

Azione sulle conseguenze clinicheCEAP 2 varici

3 edema3 edema4-6 disturbi trofici/ulcera

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Insufficienza venosa organica :varici, trombosi venosa profonda e superficiale

Insufficienza venosa funzionale:d fi it d ll l ( li ideficit della pompa muscolare (paralisi-ipomobilità, amiotrofie, patologia osteoarticolare,alterazione appoggio plantare )

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Si ha quindi ipertensione venosa ortostaticaSi ha quindi ipertensione venosa ortostatica

aumento della pressione idrostatica , edema , deficit dell’ossigenazione cellulare, alterazione dell’unità microvasculotissutale

IPOSSIAIPOSSIA

degenerazione cellulare, lesioni dermo-

EDEMAEDEMA

ipodermitiche (ipotrofia degli annessi, sclerosi del sottocute, distrofia cutanea) fino all’ ulcera flebostatica

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Nell’uomo con il passaggio alla stazioneNell uomo con il passaggio alla stazioneeretta, si è sviluppato un sistema chepermette al sangue di essere ricondottoal cuore contro la forza di gravità

Questo avviene grazie allacontrazione muscolare e allapresenza di un apparato valvolarepresenza di un apparato valvolaresano.

Il movimento ritmico e regolare come il camminare, “pompa”verso l’alto il sangue venoso e riduce la pressione alla cavigliaa circa 0-30 mmHg.

la pompa plantare, la pompamuscolare del polpaccio e ilsistema delle valvole venose,costituiscono una unica unitàfunzionale definita “POMPA“POMPAVALVULOVALVULO--MUSCOLARE”MUSCOLARE”

Claude Franceschi ‘88

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Durante la stazione eretta immobile

La pressione venosa nella safena interna a livello del malleolo con paziente eretto e

mmHg

livello del malleolo con paziente eretto e immobile è espressione della pressione idrostatica tra l’atrio dx e il punto dove viene rilevata la pressione:mmHg p

gamba 60mmHgcaviglia 90 mmHg

mmHg

Si ha sempre IPERTENSIONE VENOSA e la pressione è UGUALE nel SANO e nel FLEBOPATICO

mmHg

PRESSIONE VENOSA in clinostasi 10-20mmHg

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Durante la marcia

Nel soggetto sanoggla caduta pressoria da 90 a 30mmHgavviene dopo 7 passi

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Durante la marcia

Paziente sano: 30 mm HgVarici essenziali: 45 mm HgVarici+ perf.insuff. : 65 mm Hg

Sindrome PostSindrome Post--TromboticaTrombotica

II°° grado:grado: tra tra 50 e 70 mm Hg50 e 70 mm HgIIII°° grado:grado:tra tra 70 e 90 mm70 e 90 mm HgHggg ggIIIIII°° grado: grado: > di 90 mm Hg> di 90 mm Hg

Stemmer 80

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Nella terapia delle ulcere Nella terapia delle ulcere flebolinfaticheflebolinfatiche la correzione dell’edema è molto più la correzione dell’edema è molto più importante della medicazione locale.importante della medicazione locale.

L’edema costituisce l’ostacolo principale alla guarigione delle ulcere . L’edema costituisce l’ostacolo principale alla guarigione delle ulcere .

La sua riduzione è uno degli obiettivi principali della terapiaLa sua riduzione è uno degli obiettivi principali della terapiaLa sua riduzione è uno degli obiettivi principali della terapiaLa sua riduzione è uno degli obiettivi principali della terapia

Riduce e migliora l’ischemia e le manifestazioni cliniche della IVCRiduce e migliora l ischemia e le manifestazioni cliniche della IVC

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Elastocompressione deve essereElastocompressione deve essere

Tollerata in posizione clinostatica (non riduce il flusso cutaneo)

Efficace in posizione ortostatica (riduzione calibro venoso)p ( )

Consentire la normale motilità articolare

Adatta alla posizione corporea

RiproducibileRiproducibile

Pressione graduata (decrescente caviglia-polpaccio-coscia ) mantenuta costantecostante.

Il materiale utilizzato deve mantenere la posizione iniziale e le sue àproprietà quando applicato all’arto.

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El t iElastocompressione

CONTENZIONE: azione passiva (statica) di unsistema rigido che, essendo più o menoinestensibile, si oppone alla dilatazione sistolica, ppmuscolare sviluppando una elevata pressione dilavoro (effetto di rinforzo sulle pompe venose)

COMPRESSIONE: azione attiva esercitata a riposodi l i i h iùsu di un arto per le caratteristiche più o meno

elastiche del sistema utilizzato con sviluppo di altepressioni a riposo

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Elastocompressione

L’intensità di compressione di un bendaggio dipende dalla interazione fra quattro fattori principali:

l t tt fi i l i tà l t i hla struttura fisica e le proprietà elastomeriche

La grandezza e la forma dell’arto

L’abilità e l’esperienza dell’operatore

L’attività fisica del pazienteLattività fisica del paziente

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La tensione è determinata dalla forza applicata sul tessuto quando il bendaggio viene effettuato.La capacità di un bendaggio di mantenere una tensione specifica dipendeLa capacità di un bendaggio di mantenere una tensione specifica dipende dalle sue proprietà elastomeriche, dipendenti dal filato e dal metodo di costruzione del tessuto.

ELASTICITA’capacità del tessuto di tornare alla lunghezza originaria quando la forza di ll t i id ttallungamento viene ridotta

ESTENSIBILITA’ o ALLUNGAMENTOità di ll t d l t t tt l’ i di f di ti tcapacità di allungamento del tessuto sotto l’azione di una forza di stiramento.

E’ il rapporto tra la lunghezza della benda in massima tensione (bloccaggio) e lalunghezza della benda a riposo.

BLOCCAGGIO = punto massimo di estensione di una benda.

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BENDE ELASTICHEBENDE ELASTICHEBENDE ELASTICHEBENDE ELASTICHE

Monoelastiche, sono le bende che hanno solamente l’elasticità in un senso (generalmente longitudinale).

Bielastiche, sono le bende che hanno l’elasticità sia nel senso longitudinale, sia nel senso trasversale.

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Quando un materiale elastico viene applicato con una certa tensione su unappsuperficie curva, tende a tornare alla sua lunghezza originale, se non può farlo laforza elastica si esprime in ciascun punto come una pressione applicataortogonalmente

Più la benda è elastica più la pressione esercitata è alta e costante

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TIPI DI ESTENSIBILITATIPI DI ESTENSIBILITA

A corta estensibilità 40 – 90%

A media estensibilità 90 – 140 %A media estensibilità 90 140 %

A lunga estensibilità oltre 140 %

EFFETTI DELL’ESTENSIBILITAEFFETTI DELL’ESTENSIBILITA

La differenza sulla scelta della benda da utilizzare è data dalla diversa compressione che si vuole esercitare in funzione dello stato di contrazione muscolare dell’arto (riposo o movimento)

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Pressione di riposoPressione di riposoPressione di riposoPressione di riposo

PRESSIONE DI RIPOSO (resting)è la continua pressione (compressione)esercitata da una forza esterna mentre il muscolo è rilassatoP i t tt t di d tdi d t d llPressione costantecostante ee nonnon dipendentedipendente dallaposizione corporea adottata (arto non inmovimento)Dipende dalla TENSIONE di applicazione eDipende dalla TENSIONE di applicazione edalla ELASTICITA’ del bendaggio (capacitàdi riprendere la forma originale dopol’estensione) Meno è estensibile minore èl estensione) Meno è estensibile , minore èla pressione di riposo

Ha una azione fondamentalmente superficialeHa una azione fondamentalmente superficiale,a livello della regione sottocutanea

Determina i danni nel pazienteDetermina i danni nel pazientearteriopatico

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P i di lP i di lPressione di lavoroPressione di lavoro

PRESSIONE DI LAVORO (walking)èè la pressione intermittente (ciclica)esercitata dalla attività muscolare contro laRESISTENZA che la benda oppone alla

i d i li l t d llespansione dei muscoli al momento dellaloro contrazione

Pressioni di interfaccia che si realizzano inPressioni di interfaccia che si realizzano indinamica corporale, durante la contrazionemuscolare

Effetto indiretto dovuto alla resistenzaofferta dalla benda all’aumento volumetricodell’arto (contenzione)dell arto (contenzione)

Meno estensibile è la benda e più elevata èla pressione di lavoro.

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Il bendaggio anelastico si è dimostrato superiore al bendaggio elastico dal puntodi vista sia clinico che emodinamico con riduzione dell’edema, del reflussovenoso e dell’ ipertensione venosavenoso e dell ipertensione venosa.Maggiore capacità di occludere il lume venoso

COMPRESSIONE ELASTICA COMPRESSIONE ELASTICA Leggero effetto sulle Leggero effetto sulle ggggvene profondevene profonde

CONTENZIONE CONTENZIONE cortocorto allungamentoallungamento è è efficaceefficace sullesulle venevenesuperficialisuperficiali e e profondeprofonde durantedurante la la contrazionecontrazione muscolaremuscolare((occlusioneocclusione venosavenosa deambulatoriadeambulatoria intermittenteintermittente P hP h))((occlusioneocclusione venosavenosa deambulatoriadeambulatoria intermittenteintermittente -- PartschPartsch))

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ELASTOCOMPRESSIONE PERSONALIZZATA IN FUNZIONE DI :

- TIPO DI PAZIENTE E PATOLOGIA- TIPO DI MATERIALI - TIPO DI TECNICHE

L’AZIONE DEL BENDAGGIO E’ INFLUENZATA- DAL TIPO DI MATERIALE (ELASTICO O ANELASTICO)

DALLA TENSIONE APPLICATA- DALLA TENSIONE APPLICATA- DAL NUMERO DI STRATI- DAL RAGGIO DI CURVATURA DELL’ARTO

S di t ti R i t H lt b dT= tensione B= caratteristiche benda S= numero di strati R= raggio arto H= altezza benda

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LEGGE DI LAPLACE : regola la pressione esercitata sulla superficie cutaneaLEGGE DI LAPLACE : regola la pressione esercitata sulla superficie cutanea da un sistema elastocompressivo

P = TENSIONE / RAGGIOP TENSIONE / RAGGIO

La pressione è direttamente proporzionale alla tensione e inversamente proporzionale al raggioproporzionale al raggio

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Legge di Laplace : P=T/R per i bendaggi diventa: P=TxBxS / rxHLegge di Laplace : P=T/R per i bendaggi diventa: P=TxBxS / rxH(legge di LAPLACE modificata EIRNASON)

T= tensione B= caratteristiche benda S= numero di strati R= raggio arto H= altezza benda

A parità di tensione lapressione decrescerà conpl’aumentare del raggio dicurvatura dell’arto.Sfruttando la conicitàdell’arto, senza variare latensione, otterremo unapressione graduale dalbasso verso l’alto

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In arti eumorfici non occorre variare nelIn arti eumorfici non occorre variare nelconfezionamento di un bendaggio la tensione o ilnumero di strati perché la pressione diminuisce insenso disto-prossimale in relazione all’aumentare delsenso disto prossimale in relazione all aumentare delraggio

In arti dismorfici occorre invece variarela tensione o il numero di strati pergarantire un adeguato gradientepressoriop

In arti di dimensioni elevate le pressioni assolute realizzate dal bendaggio sono sicuramente minori

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T= tensione B= caratteristiche benda S= numero di strati R= raggio arto H= altezza benda

TENSIONE

è inizialmente determinata dalla forza applicata sul tessuto quando vieneeffettuato il bendaggio. La capacità di mantenere una tensione specifica (e

i di l i it t d l b d i t ) di d d ll i tàquindi la pressione esercitata dal bendaggio stesso) dipende dalle sue proprietàelastomeriche.

Dipende anche dalla esperienza dell’operatore dalla sua forza dalle dimensioniDipende anche dalla esperienza dell’operatore, dalla sua forza, dalle dimensionidel suo arto, dalla sua motivazione, dalle condizioni di lavoro

La pressione si riduce dal momento stesso del confezionamento x metodica -La pressione si riduce dal momento stesso del confezionamento x metodica -sistema di bloccaggio - postura – deambulazione – riduzione edema

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Legge di Laplace : P=TxBxS / rxHLegge di Laplace : P=TxBxS / rxH

T= tensione B= caratteristiche benda S= numero di strati R= raggio arto H= altezza benda

Pressione varia in funzione della altezza della benda, le fibre elastiche sottoposte a trazione rispondono in modo diverso se centrali o periferiche , maggiore al centro

i l l Q i di b d l i i i b d, minore lateralmente. Quindi bende alte minore compressione rispetto a bende basse (7.5 - 8 cm 10cm 12cm)

La sovrapposizione di strati riduce l’estensibilità delle bende, aumenta la pressione, pp , p ,aumenta la rigidità

Il numero di strati può variare con le diverse tecniche di confezionamento

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èSfruttando la legge di Laplace è possibile/necessario modificare il raggio di curvatura della superficie da bendare

COMPRESSIONE ECCENTRICA POSITIVAaumento locale della pressione ottenuto riducendoil raggio di curvatura della superficie da bendare

CLaplace P= T/2rgg p

con l’applicazione di spessori supplementari (pads,gomma piuma, spessori in latex, in poliuretano,caucciù o silicone) in corrispondenza di cavità o

R

C

Spesssuperfici piane. R Spess.

COMPRESSIONE ECCENTRICA NEGATIVAdiminuizione locale della pressione ottenutaottenutaaumentandoaumentando ilil raggioraggio didi curvaturacurvatura delladella superficiesuperficie

RCaumentandoaumentando ilil raggioraggio didi curvaturacurvatura delladella superficiesuperficie

dada bendarebendare concon l’applicazionel’applicazione didi cotonecotone didigermania,germania, gommagomma piuma,piuma, spessorispessori inin latex,latex,poliuretano,poliuretano, caucciùcaucciù oo siliconesilicone inin corrispondenzacorrispondenzap ,p , ppdelledelle salienzesalienze osseeossee o tendinee.

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Compressioni eccentriche positive:Compressioni eccentriche positive:

per deviare i fluidi verso altre sediRompere il tessuto fibroticoRompere il tessuto fibroticoEvitare aree di ipopressione

Compressioni eccentriche negative:

Proteggere regioni prominentiProteggere regioni prominentiEvitare decubitiRidurre la pressione esercitata dal bendaggio(dorso el piede, cresta tibiale, tendine di achille,( p , , ,malleoli)

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SENZA IMBOTTITURA CON IMBOTTITURASENZA IMBOTTITURA CON IMBOTTITURAS O U CO O US O U CO O U

Per gentile concessione di P.Asmussen

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Fattori da considerare prima di applicare la terapia compressiva:Fattori da considerare prima di applicare la terapia compressiva:

DiagnosiDiagnosi

La pressione da applicare deve essere adeguata alla patologia e tollerata dalpazientepaziente

Condizioni cute - Una cute delicata può essere danneggiata da unacompressione elevata La presenza di infezioni acute controindica ilcompressione elevata. La presenza di infezioni acute controindica ilbendaggio

Forma dell’arto - La pressione esercitata dal bendaggio e il gradienteForma dell arto La pressione esercitata dal bendaggio e il gradientepressorio variano a secondo della forma

Insufficienza cardiaca - Rapide variazioni di fluido possono essere rischiosep pper aumento del precarico cardiaco

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Fattori da considerare prima di applicare la terapia compressiva:

Neuropatie - L’assenza di risposte protettive aumenta il rischio di danniprovocati dalla pressione di bendaggio

Fattori da considerare prima di applicare la terapia compressiva:

provocati dalla pressione di bendaggio

Arteriopatie - Valutare la presenza dei polsi arteriosi, in assenza si valutacon esame doppler la pressione alle arterie periferiche (tibiali anteriore econ esame doppler la pressione alle arterie periferiche (tibiali anteriore eposteriore , valori sistolici < 50-80 mmHg sono patologici

Si esegue la misurazione dell’indice caviglia / braccio o I WSi esegue la misurazione dell indice caviglia / braccio o I.W.Valori < 0.8 richiedono la valutazione specialistica vascolare perl’indicazione al bendaggio. Non valido nei pz diabetici. Valutare TCPO2

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ABPI < 0 5 IL PAZIENTE VA INDIRIZZATO A UNO SPECIALISTA DI MEDICINA VASCOLAREABPI < 0.5 IL PAZIENTE VA INDIRIZZATO A UNO SPECIALISTA DI MEDICINA VASCOLARE (TERAPIA DI COMPRESSIONE CONTROINDICATA)

ABPI = O.5 CLAUDICAZIONE INTERMITTENTE INDICANTE PATOLOGIA ARTERIOSA (TERAPIA DI COMPRESSIONE CONTROINDICATA O CON PRUDENZA DA PERSONALE ESPERTO )COMPRESSIONE CONTROINDICATA O CON PRUDENZA DA PERSONALE ESPERTO )

ABPI= 0.8-1.00 PATOLOGIA ARTERIOSA PERIFERICA DI MODESTA GRAVITA’ (APPLICARE TERAPIA DI COMPRESSIONE MA CON PRUDENZA)

ABPI > 1.00 NORMALE (APPLICARE TERAPIA DI COMPRESSIONE )

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Fattori che influenzano la scelta del bendaggio

Le fasi diverse dell’ulcera: con +/- dolore, infezione, secrezione, prurito

Fattori che influenzano la scelta del bendaggio

, , , p.L’edema: +/- presente, +/- duro, +/- esteso.

Patologie associate: AOP, diabete, pat. autoimmune, artropatie, linfedema, lipedema.

Il livello di deambulazione del paziente

Tipo e frequenza medicazioni

Di ibilità d l t i lDisponibilità del materiale

Medico/infermiere: esperto/non esperto

Compliance del paziente: intolleranza alla costrizione, dolore insopportabile,assenzadi motivazione, stile di vita, assistenza dei familiari

Collaborazione familiare

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Bendaggio: lesioni iatrogeneBendaggio: lesioni iatrogene

Un bendaggio non corretto per tecnica oindicazione può provocare lesioni anchemolto gravi al paziente con precise

bili à di l liresponsabilità medico-legali

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Come è fatto il bendaggioCome è fatto il bendaggio

Sottobendaggio: cotone di germania, bendaggi coesivi, mousseProtezione della cute, assorbimento essudato e sudore, ammortizzare gli strati

t i fi i li if i di t i i l i it i i d f i icutanei superficiali , uniformare i diametri, prevenire le irritazioni da frizioneCompressioni eccentriche positive: evitare aree di ipopressioneCompressioni eccentriche negative: proteggere regioni prominenti

M i l iMateriale per compressioneeccentrica

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Bende ANAELASTICHE (bende rigide all’ossido di zinco-bende all’ossido di zinco + cumarina)bende all ossido di zinco + cumarina)

Bende CORTA ESTENSIONE (<70%)Bende CORTA ESTENSIONE (<70%)Bende MEDIA ESTENSIONE (70-140%)Bende LUNGA ESTENSIONE (>140%)monoelastica – Bielastica

Possono essere adesive/coesiveo non adesiveo non adesive

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Tecnica di posizionamentoTecnica di posizionamentoTecnica di posizionamentoTecnica di posizionamento

Paziente seduto o meglio disteso

Gamba rilassata

Pi d 90° l t i l tPiede a 90° e leggermente rialzato

Bendaggio esteso dalla radice delle dita (paziente non deambulante) o dall’avampiede (paziente deambulante)deambulante) o dall avampiede (paziente deambulante)

Movimento avvolgente in supinazione sollevando il margine mediale del piano plantaremargine mediale del piano plantare

Benda srotolata mantenendo la mano vicino alla superficie cutanea per evitare stiramenti verso l’alto o il basso ocutanea, per evitare stiramenti verso l alto o il basso, o tensioni diverse (pressioni non uniformi)

Bende alte da 7.5 a 10cm

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Po i ione ope to e di f onte l p iente he è in lino t ti mo on to il toPosizione operatore di fronte al paziente che è in clinostatismo, con arto rilassato, piede a 90°, leggermente rialzato. Il bendaggio dovrà essere esteso dalle dita

fino al ginocchio o alla radice dell’arto.

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Bendaggio: tecnica di posizionamentoBendaggio: tecnica di posizionamento sulle quali si possono sulle quali si possono

effettuare numerose varianti “personalieffettuare numerose varianti “personalipp

Bendaggio a spire regolari

Bendaggio a otto

Bendaggio a otto fissato alla cavigliaBendaggio a otto fissato alla caviglia

Bendaggio a srotolamento spontaneo

Bendaggio con benda ad ossido di zinco

BENDAGGIO MULTISTRATOBENDAGGIO MULTISTRATO

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Bendaggio multistrato

possono essere costituiti da uno o più strati di materiale elastico a lungo e o a corto allungamento oppure da una combinazione dei due. ( t / lti t )(monocomponente/multicomponente)

RappresentaRappresenta unun buonbuon compromessocompromesso tratra ilil sistemasistema elasticoelastico ee quelloquelloanelasticoanelastico (non(non perdeperde pressionepressione nelnel tempotempo pressionepressione sopportabilesopportabile ininanelasticoanelastico (non(non perdeperde pressionepressione nelnel tempo,tempo, pressionepressione sopportabilesopportabile ininposizioneposizione supina)supina)

La pressione varia in fase di deambulazioneLa pressione varia in fase di deambulazioneLa pressione scende quando il paziente è supino

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Bendaggio multistrato : sfrutta le caratteristiche positive dei diversi materialigg psovrapposti: sottobendaggio , bende a corta estensibilità , bende di ancoraggio.

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Bendaggio multistrato

E’ particolarmente indicato nella patologia venosa complicata dat l i d d iti h i t ti d lt i t tt tivaste ulcere, aree ipodermodermitiche resistenti ad altri trattamenti

ed importanti edemi e linfedemi anche indurativi

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ULCERA VENOSA Raccomandazione : raccomandato l’uso della terapia compressiva nel trattamento dell’ulcera venosa da stasi (Bendaggio anelastico Gambalettotrattamento dell ulcera venosa da stasi (Bendaggio anelastico., Gambaletto con compressione > 40 mmHg) GRADO BGRADO B

Collegio Italiano di Flebologia

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Tutori elasticiTutori elastici : : la calza è praticamente un bendaggio a lungo allungamento, la calza è praticamente un bendaggio a lungo allungamento, esercita una forte pressione di riposo e una debole pressione di lavoroesercita una forte pressione di riposo e una debole pressione di lavoroesercita una forte pressione di riposo e una debole pressione di lavoroesercita una forte pressione di riposo e una debole pressione di lavoro

Mantengono i risultati raggiuntiMantengono i risultati raggiunti

Non devono essere mantenute di notteNon devono essere mantenute di notteNon devono essere mantenute di notteNon devono essere mantenute di notte

Se gli arti sono dismorfici o mantengono dimensioni elevate vanno Se gli arti sono dismorfici o mantengono dimensioni elevate vanno confezionate su misuraconfezionate su misuraconfezionate su misuraconfezionate su misura

Vanno prescritte con grado di compressione adeguato all’entità dell’edemaVanno prescritte con grado di compressione adeguato all’entità dell’edema

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Sostituisce il bendaggio al termine dei trattamenti

Ha le caratteristiche delle bende a medio allungamentoHa le caratteristiche delle bende a medio allungamento

Preconfezionato o su misura

La punta deve essere aperta per evitare compressionedolorosa delle dita

La pressione deve diminuire in senso disto – prossimale,calcolata in modo da non dare costrizioni

Elastica nei due sensi per una buona ripartizione della compressione

Permeabile all’aria per buona traspirazione

I disturbi cutanei vanno trattati prima della prescrizione del tutore

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Tutori elastici

classi di compressione terapeutiche

Classe I = 18- 21 mmHgClasse II = 23-32 mmHgClasse III = 34-46 mmHgClasse III = 34 46 mmHgClasse IV = >49 mmHg

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Tutori elastici

classi di compressione terapeutiche

Classe I = edemi post-traumatici, varicosità extrasafeniche, varici ingravidanza,profilassi delle varici e trombosi

Classe II = sindrome post-flebitica, insufficienza venosa cronica,ulcere varicose,post-scleroterapia, linfedemi stadi iniziali

Classe III = complicanze post-trombotiche, sindrome post-flebitica ,ulcere varicose, linfedemi,

Classe IV = linfedemi fibrotici

Page 52: “Ulcere venose degli arti inferiori” Sala Convegni ...

Importante non prescrivere tutori elastici se non in rari casi in arti nonImportante non prescrivere tutori elastici, se non in rari casi, in arti non “decongestionati”