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“Sulla questione ILVA intervenga direttamente il Presidente del Consiglio Mario Monti” a pag. 2 Il Governo invia l’atto di indirizzo dell’Aran Scuola: sospeso lo sciopero a pag. 4 Produttività La UIL chiede detassazione strutturale Il documento integrale a pagg. 6-8 Giornale on-line a cura dell'Ufficio stampa della UIL di Puglia e di Bari, ad uso esclusivamente interno e gratuito. Redazione: Ufficio Stampa UIL di Puglia e di Bari. Corso Alcide De Gasperi, 270 -70125 Bari, tel. 080.5648991 - Fax 080.5018967. Sito web http://www.uilpuglia.it. E-mail: [email protected] La rivista d’informazione della Uil di Puglia e di Bari UIL PUGLIA NFORMA Numero 80 - dal 18 al 25 Novembre 2012. Per ricevere via e-mail la rivista UIL PUGLIA INFORMA inviate una mail con la posta elettronica di riferimento all’indirizzo: [email protected]

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“Sulla questioneILVA intervengadirettamenteil Presidentedel ConsiglioMario Monti”

a pag. 2

Il Governoinvia l’attodi indirizzodell’AranScuola: sospesolo sciopero

a pag. 4

ProduttivitàLa UIL chiededetassazionestrutturaleIl documentointegrale

a pagg. 6-8

Giornale on-line a cura dell'Ufficio stampa della UIL di Puglia e di Bari, ad uso esclusivamente interno e gratuito. Redazione: Ufficio Stampa UIL di Puglia e di Bari.

Corso Alcide De Gasperi, 270 -70125 Bari, tel. 080.5648991 - Fax 080.5018967. Sito web http://www.uilpuglia.it. E-mail: [email protected]

La rivista d’informazionedella Uil di Puglia e di Bari

U I L PUGLIA

N F O R M A

Numero 80 - dal 18 al 25 Novembre 2012. Per ricevere via e-mail la rivista UIL PUGLIA INFORMA

inviate una mail con la posta elettronica di riferimento all’indirizzo: [email protected]

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“Riteniamo che l’intervento diretto del Presidente

del Consiglio Mario Monti sia non solo indispensabile,

ma anche dovuto. Il destino dell’Ilva, dei lavoratori

dello stabilimento e dell’indotto, nonché dell’ambiente

e della salute dei cittadini di Taranto, non può essere

lasciato al caso né al comportamento ondivago dei

princi pali attori di questa drammatica vicenda”.

Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Pu-

glia, chiede al primo ministro italiano di non indugiare

oltremodo, alla luce della “totale assenza di risposte

da parte del Ministro Clini, il quale ogni giorno che

passa lascia agli annali dichiarazioni nuove e contra-

stanti con le precedenti. Tutte, però, con un comune

denominatore: la mancanza di contenuti credibili”. Ma

se Sparta piange, Atene non ride. “Il presidente del-

l’Ilva Ferrante, intanto – continua Pugliese – segue a

menadito lo stesso copione, dichiarando urbi et orbi

di voler seguire quanto stabilito dall’Aia (autorizza-

zione integrata ambientale), ma senza dare seguito

alle parole con i fatti. Anzi, ponendo quale condizione

chiave il dissequestro degli impianti. Una pistola pun-

tata alla tempia dell’Ilva che, così facendo, finirà per

ucciderla. Specie se la richiesta di dissequestro non

sarà accompagnata, come accaduto finora – e da que-

sto punto di vista la storia recente ci invita purtroppo

al pessimismo – dalla presentazione di un piano indu-

striale degno di tal nome, da un crono programma

preciso degli interventi da realizzare e dalla disponi-

bilità adeguata di risorse finanziarie.”.

“Il sindacato – ricorda Pugliese – e la categoria me-

talmeccanici in particolare, ha provato in più di un’oc-

casione a impostare un discorso programmatico con

Ferrante, ultima in ordine di tempo la riunione qualche

giorno addietro. Ma la risposta è stata sempre nega-

tiva. Con l’aggravante della volontà di mettere in

cassa integrazione, dal prossimo 19 novembre, due-

mila lavoratori, che diventeranno il doppio con lo stop

previsto all’altoforno 1. Eppure proprio Ferrante aveva

rassicurato tutti, garantendo che i lavoratori impegnati

negli impianti sottoposti a fermata sarebbero stati im-

piegati in altri settori. Ennesimo dietrofront di una

lunga serie…”.

Il Segretario Generale della UIL regionale, nel con-

fermare che il comunicato verrà inviato direttamente

al Presidente dell’Esecutivo Monti, si rivolge allo stesso

premier con una domanda “legittima”: “Taranto e i ta-

rantini hanno diritto di sapere se Clini e Ferrante par-

lano a titolo personale o se dietro alle dichiarazioni

rilasciate negli ultimi mesi serpeggia la volontà della

proprietà di abbandonare il sito jonico. Se così fosse,

ricordiamo che proprio Monti aveva parlato della rile-

vanza nazionale, con conseguenze gravi per livello di

esportazioni e Pil, del caso Ilva e di un’eventuale chiu-

sura dello stabilimento. Dell’effetto a catena che tale

circostanza potrebbe avere sul settore industriale na-

zionale, incrementando i processi recessivi già in mar-

cia e i livelli, già tragici, della disoccupazione”.

Pugliese chiede dunque al Governo “un segnale

forte, chiaro, giacché i pochi spiccioli, peraltro non

spendibili in assenza della nomina di un commissario,

stanziati dal decreto Ilva per la bonifica del territorio

rappresentano poco più che una presa in giro. Per un

territorio così vasto occorrerebbero ben altre cifre, si-

mili a quelle messe in campo a suo tempo per Mar-

ghera (5 miliardi di euro circa), zona che proprio il

Ministro Clini, per esperienza personale, conosce

molto bene”.

“Sull’Ilva intervengail Presidente del Consiglio”

I tarantini hanno diritto di sapere se Clini e Ferrante parlano a titolo personale

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“Non si può continuare a vivacchiare, specie

quando di mezzo c’è la salute dei cittadini. La Puglia

ha il dovere di cambiare registro, sia a livello infra-

strutturale che di organico”.

Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Pu-

glia, invita Asl e Regione ad affrontare “in maniera

credibile la situazione della sanità in Puglia, a comin-

ciare dalla risoluzione della condizione dei 250 me-

dici destabilizzati in scadenza di contratto”.

“Le piante organiche – spiega Pugliese – sono le

tra le più sottostimate d’Italia, eppure all’orizzonte

non si intravedono squarci di ottimismo. Purtroppo

si naviga a vista, senza una programmazione a

lunga gittata ed una visione progettuale d’insieme.

Inoltre, le professionalità dei lavoratori della Sanità

non vengono utilizzate in maniera ottimale, a disca-

pito dei servizi, già di per sé poco funzionali a causa

delle dure condizioni poste dal piano di rientro e

dall’inattesa mannaia della revisione della spesa de-

cisa dal Governo Monti. Così come stanno le cose,

l’unico obiettivo che si consegue è un impoverimento

sostanziale dei servizi primari, con una minore assi-

stenza ai pazienti a cui fa eco un ingrossamento

delle liste d’attesa. Non è giusto che a pagare i conti

dell’indecisione e dell’inadempienza della Regione e

delle Asl, di un management sostanzialmente non

all’altezza, siano i cittadini, che stanno già affron-

tando fin troppi sacrifici”.

Il Segretario Generale della UIL regionale punta

l’indice anche sugli “investimenti in edilizia sanitaria

praticamente inesistenti, che non compensano certo

gli accorpamenti selvaggi e le chiusure di tanti no-

socomi a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi,

contribuendo ad aggravare lo stato della Sanità re-

gionale. Se non si procede ad un potenziamento

serio e mirato del territorio, accorpare diventa solo

un sinonimo di tagliare. E fare economia senza ri-

qualificare l’offerta sanitaria è un controsenso per-

verso. A questo gioco al massacro noi non ci

stiamo”. Situazione generale che diventa ancor più

drammatica alla luce di quanto sta accadendo a Ta-

ranto. “Con simili mezzi – si interroga Pugliese –

come si può solo pensare di fare fronte a un’emer-

genza ambientale e sanitaria come quella della pro-

vincia ionica? Sul destino degli 8 milioni stanziati

all’uopo non v’è ancora notizia, così come non c’è

seguito alla proposta di superamento del limite

dell’1,4% della dotazione organica e della deroga al

50% del tempo determinato. Occorre un cambio di

marcia. E occorre subito”.

Regione ed Asl cambino rottasulla Sanità pugliese

In attesa della risoluzione della condizione dei 250 medici destabilizzati

“Si tratta di sentenze esemplari, che assumono una valenza e un significato estremamente im-portanti, specialmente in Puglia, dove la problematica dell’esposizione all’amianto è drammatica-mente diffusa”.

Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, si riferisce alle sentenze emanatedal Tribunale di Bari a favore di sei marinai di Monopoli a cui sono stati riconosciuti i diritti delleleggi sull’esposizione all’amianto. “Riconoscimento – continua Pugliese - che arriva solo dopomolti anni, per via giudiziaria ed addirittura, in alcuni casi, dopo la morte del lavoratore”.

“La battaglia contro l’amianto – precisa Pugliese – è però tutt’altro che vinta. La fibra killer,nella nostra regione, continua ad annidarsi ancora in molte strutture, in particolar modo dellezone industriali, mettendo a repentaglio la salute dei lavoratori e dei cittadini. Ecco perché urgeun segnale di carattere legislativo. La Regione ha indugiato oltremodo: bisogna dotarsi al più pre-sto di una legge per il risanamento dell’ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto. Unanormativa che non disponga, però, solo gli indirizzi per lo smaltimento dell’amianto, a tutt’oggi li-mitato dalla presenza di una sola discarica su tutto il territorio regionale, da una latente mancanzadi informazione e dai costi proibitivi, ma disporre anche linee guida per un’assistenza a 360 gradia favore degli ex esposti. E’ inconcepibile che in Puglia non esista nessuna struttura specializzatanella cura di coloro i quali sono stati colpiti dalle malattie dovute all’esposizione all’amianto, chedevono quindi rivolgersi a centri specializzati oltre il confine regionale, incrementando oltremodole spese sanitarie a carico della Regione Puglia e la percentuale di mobilità passiva”.

Importanti sentenze per esposizione all’amianto

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Segretario, cominciamo dall’attualità più

stretta: lo sciopero previsto per il 24 no-

vembre indetto da UIL Scuola, Cisl Scuola,

Snals, Confsal e Gilda Unams (e successiva-

mente condiviso anche dalla Cgil, che tutta-

via ha poi confermato la scelta, ndr) è stato

sospeso sul filo di lana. Come mai?

In seguito a un incontro che si è svolto il 22

novembre a Palazzo Chigi tra i sindacati scuola e

i ministri Profumo (Istruzione), Grilli (Economia),

Patroni Griffi (Funzione Pubblica) con il sottose-

gretario alla presidenza del Consiglio, Catricalà,

si è proceduto con l’invio, da parte del Governo,

dell’Atto di indirizzo all’Aran per il pagamento

degli scatti.

Obiettivo raggiunto, quindi?

Esatto. Sono state cancellate le norme inserite

nel disegno di legge di stabilità che stravolge-

vano il contratto nazionale, modificando, tra le

altre cose, anche gli orari dei servizio dei do-

centi. La scelta di scendere in piazza, infatti, era

dovuta principalmente a un atteggiamento a no-

stro avviso irriverente e ostinato da parte del Go-

verno nazionale, che non aveva mai prestato

attenzione alle richieste dei sindacati di catego-

ria, a cominciare dalle proposte per il rinnovo

contrattuale e, appunto, il riconoscimento degli

scatti di anzianità, ignorando la necessità di un

confronto aperto, onesto e deciso sul sistema

scolastico nazionale, sollevata in più di un’occa-

sione dalle parti sociali, con la UIL Scuola in

prima linea. Era ed è impensabile chiedere ulte-

riori sacrifici ai lavoratori della scuola, già tra i

più tartassati e mortificati dalle scelte di Monti e

della sua squadra di governo

Siete soddisfatti del risultato ottenuto

grazie ad un’attenta, quanto estenuante

trattativa?

Come ha giustamente sottolineato il Segretario

Generale Nazionale Massimo di Menna, siamo

soddisfatti di esserci arrivati senza dover chie-

dere ai lavoratori di sacrificare una giornata di

lavoro e stipendio. E, certo: si tratta indubbia-

mente di un risultato positivo, perseguito da

mesi. Se non ci fosse stata la forte azione sinda-

cale oggi non avremmo l’Atto di indirizzo per

poter definire e risolvere la questione degli scatti

di anzianità, dopo che anche la norma sull’orario

è stata tolta dalla legge di Stabilità.

Ora si può dire che è tutto risolto? I lavo-

ratori della scuola possono finalmente stare

più sereni?

Non direi. Ribadendo la bontà del risultato

della trattativa, non v’è dubbio che la soluzione

dei problemi della scuola, la valorizzazione pro-

fessionale del personale, le scelte di politica eco-

nomica per maggiori investimenti in istruzione

sono i temi che, ormai, andranno affrontati con

il nuovo Governo. Diciamo che siamo riusciti a

tamponare la ferita, ora con un confronto politico

aperto e schietto con chi reggerà le redini del

Paese nel prossimo futuro bisognerà rimargi-

narla, ovvero intraprendere un percorso nuovo in

cui la scuola torni ad essere protagonista.

La Scuola, in altri Paesi valorizzata as-

sieme alla ricerca e all’Università, in Italia

non sembra invece conoscere pace, a volte

addirittura maltrattata da una pioggia di

tagli.

La scuola dovrebbe rappresentare la base sulla

quale costruire le fondamenta di un rinnovato

processo di crescita economica e sociale del

Paese, del Mezzogiorno e della Puglia. Investire

nell’universo formativo, elevandone il livello qua-

litativo e motivazionale, significa puntare sulla

competitività presente e futura della nazione,

che è determinata, inevitabilmente, dalla capa-

cità delle nuove generazioni di imporre profes-

sionalità e competenze sul mercato del lavoro

italiano e internazionale. Invece, le intenzioni

dell’Esecutivo attuale sono sempre andate in una

direzione diametralmente opposta, obbligando i

lavoratori della scuola a operare e gli studenti ad

apprendere in condizioni precarie. Precariato dal

quale non può certo scaturire un’offerta forma-

tiva qualitativamente adeguata.

“Scuola, risultato positivoma c’è molto ancora da fare”

Sospeso lo sciopero nazionale. Il Segretario Generale di categoria, Verga, spiega perché

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La Segreteria nazionale della UIL, al termine della va-lutazione sul documento sulla produttività, ha confer-mato il proprio parere favorevole all'intesa. A questoproposito la Segreteria nazionale della UIL ha ribaditoche la premessa del testo è parte integrante dell'ac-cordo stesso. La portata di questa intesa dipende dalladecisione del Governo di rendere strutturale la detassa-zione dei premi di produttività applicando un'imposta,sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali, al 10% sui redditida lavoro dipendente fino a 40 mila euro lordi annui.Solo a questa condizione l'accordo avrà un senso e saràin grado di contribuire all'avvio della crescita della pro-duttività e della competitività in Italia. Si sollecita, per-tanto, il Governo a procedere coerentemente e adattuare i provvedimenti conseguenti. Tali provvedimentisono considerati dalla Segreteria nazionale della UIL in-dispensabili a rendere esigibile l'accordo stesso. La Se-greteria nazionale Uil ha inviato alle parti interessate lalettera con cui conferma il proprio parere favorevole.

Il testo dell’accordoRelazioni industriali e contrattazione collettivaLe Parti firmatarie del presente documento confer-

mano l'obiettivo comune di sviluppare un sistema di re-lazioni industriali che crei condizioni di competitività eproduttività tali da rafforzare il sistema produttivo, l'oc-cupazione e le retribuzioni. Per questo intendono orien-tare la contrattazione collettiva, nelle diverse sedi, allaregolarizzazione dei rapporti di lavoro, all’emersione delsommerso, alla produzione di quel maggior valore ag-giunto che possa essere distribuito fra i fattori che hannocontribuito a determinarlo. Per cogliere questi obiettivile Parti, tenuto conto delle specificità dei diversi compartiproduttivi, consolideranno un modello contrattuale nelquale il contratto collettivo nazionale di lavoro abbia lafunzione di garantire la certezza dei trattamenti econo-mici e normativi comuni per tutti i lavoratori, ovunqueimpiegati nel territorio nazionale, e la contrattazione disecondo livello, facilitata da idonee e strutturali politichefiscali di vantaggio, operi per aumentare la produttivitàattraverso un migliore impiego dei fattori di produzionee dell’organizzazione del lavoro, correlando a taleaspetto la crescita delle retribuzioni dei lavoratori. Di-viene, pertanto, essenziale definire compiutamente, at-traverso specifiche intese, un sistema di relazionisindacali e contrattuali regolato e, quindi, in grado didare certezze non solo riguardo ai soggetti, ai tempi eai contenuti della contrattazione collettiva ma anchesull’affidabilità ed il rispetto delle regole stabilite.

Per favorire questo processo è necessario, altresì, in-crementare e rendere strutturali, certe e facilmente ac-cessibili tutte le misure fiscali e contributive volte adincentivare la contrattazione di secondo livello che col-lega parte della retribuzione al raggiungimento di obiet-tivi di produttività, di qualità, di redditività, di efficacia,di innovazione, di valorizzazione del lavoro, di efficienzaorganizzativa e altri elementi rilevanti ai fini del miglio-ramento della competitività del settore produttivo. LeParti si danno atto della necessità di favorire, soprattuttoattraverso la contrattazione di secondo livello, soluzionicoerenti con i principi enunciati negli Accordi Intercon-federali e in quelli di settore, al fine di agevolare la defi-nizione di intese modificative delle norme contrattuali

più mirate alle esigenze degli specifici contesti produttivi.Queste soluzioni contrattuali di secondo livello, peraltro,possono anche rappresentare un'alternativa a processidi delocalizzazione, divenire un elemento importante diattrazione di nuovi investimenti anche dall'estero, con-correre alla gestione di situazioni di crisi per la salva-guardia dell'occupazione, favorire lo sviluppo delleattività esistenti, lo start up di nuove imprese, il mante-nimento della competitività, contribuendo così anche allacrescita territoriale e alla coesione sociale. In questoquadro è opportuno che i CCNL, tenendo conto dellespecificità dei diversi settori, affidino alla contrattazionedi secondo livello il compito di definire condizioni di ge-stione flessibile degli orari di lavoro, al fine di risponderealle diverse dinamiche temporali della produzione e deimercati, nel rispetto della vigente normativa comunitariaoltre che dei diritti e delle esigenze delle persone. Leparti firmatarie – riferendosi per la parte di rappresen-tanza delle imprese ognuna ai rispettivi settori di perti-nenza – confermano, per quanto concerne lo stato dellerelazioni industriali e degli assetti della contrattazionecollettiva, le scadenze di verifica già precedentementeconcordate, da effettuarsi anche alla luce delle risultanzedella attuale stagione contrattuale che le parti auspicanosi concluda entro le scadenze naturali.Le parti firmatarieritengono, pertanto, che per favorire la crescita dellaproduttività, delle retribuzioni ad essa correlate e del-l'occupazione sia necessario informare i rispettivi sistemidi contrattazione ai seguenti principi:

• il contratto collettivo nazionale di lavoro, tenutoconto di quanto già definito in specifici comparti produt-tivi, avendo la funzione di garantire la certezza dei trat-tamenti economici e normativi comuni per tutti ilavoratori rientranti nel settore di applicazione del con-tratto, deve perseguire la semplificazione normativa, ilmiglioramento organizzativo e gestionale, prevedereuna chiara delega al secondo livello di contrattazionedelle materie e delle modalità che possono incidere po-sitivamente sulla crescita della produttività, quali gli isti-tuti contrattuali che disciplinano la prestazionelavorativa, gli orari e l'organizzazione del lavoro;

• il contratto collettivo nazionale di lavoro – superatodefinitivamente con il Protocollo del 1993 il sistema diindicizzazione dei salari – avendo l'obiettivo mirato di tu-telare il potere d'acquisto delle retribuzioni, deve ren-dere la dinamica degli effetti economici, definita entro ilimiti fissati dai principi vigenti, coerente con le tendenzedell’economia, del mercato del lavoro, del raffronto com-petitivo internazionale e andamenti specifici del settore;

• i contratti collettivi nazionali di lavoro possono defi-nire che una quota degli aumenti economici derivanti dairinnovi contrattuali sia destinata alla pattuizione di ele-menti retributivi da collegarsi ad incrementi di produtti-vità e redditività definiti dalla contrattazione di secondolivello, così da beneficiare anche di congrue e strutturalimisure di detassazione e decontribuzione per il salariodi produttività definito dallo stesso livello di contratta-zione. Tale quota resterà parte integrante dei trattamentieconomici comuni per tutti i lavoratori rientranti nel set-tore di applicazione dei contratti nazionali laddove nonvi fosse o venisse meno la contrattazione di secondo li-vello; (continua a pag. 7)

Produttività, la UIL chiede la detassazione strutturale

Firmata l’intesa: la Confederazione nazionale non ha accettato a scatola chiusa

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(segue da pag. 6)• la contrattazione di secondo livello deve discipli-

nare, valorizzando i demandi specifici della legge odella contrattazione collettiva interconfederale e nazio-nale, gli istituti che hanno come obiettivo quello di fa-vorire la crescita della produttività aziendale.

Rappresentanza Le Parti firmatarie dell’Accordo Interconfederale 28

giugno 2011, per dare effettività a un sistema ordinatodi relazioni industriali, definiscono un altrettanto ordi-nato sistema di regole sulla rappresentanza secondo iseguenti principi:

• entro il 31 dicembre 2012, la materia verrà disci-plinata, con accordo e regolamento integrativo, perconsentire il rapido avvio della procedura per la misu-razione della rappresentanza nei settori di applicazionedei contratti collettivi nazionali di lavoro, in attuazionedei principi contenuti nell’Accordo Interconfederale del28 giugno 2011;

• entro il 31 dicembre 2012, in diretta conseguenzadella definizione delle procedure di cui al punto prece-dente, saranno definite, per i settori interessati, le mo-difiche da introdurre alla disciplina dellerappresentanze sindacali unitarie contenuta nell’Ac-cordo Interconfederale 20 dicembre 1993, per armo-nizzarle con le finalità fissate il 28 giugno 2011(esplicitare il superamento del terzo);

• le intese dovranno, altresì, prevedere disposizioniefficaci per garantire, nel rispetto dei principi concor-dati nell'Accordo Interconfederale 28 giugno 2011, l'ef-fettività e l'esigibilità delle intese sottoscritte, il rispettodelle clausole di tregua sindacale, di prevenzione e ri-soluzione delle controversie collettive, le regole perprevenire i conflitti, non escludendo meccanismi san-zionatori in capo alle organizzazioni inadempienti.

La partecipazione dei lavoratori nell’impresaLe Parti, tenuto conto che la legge 28 giugno 2012,

n.92, dispone che siano i contratti collettivi a dare at-tuazione alle misure per la partecipazione, ritengonoche il Governo, nella prospettiva di conferire organicitàe sistematicità alle norme in materia di informazionee consultazione dei lavoratori, nonché di partecipa-zione dei dipendenti agli utili e al capitale, debba eser-citare la delega in materia subordinatamente ad unapprofondito confronto con le Parti sociali. La culturadella partecipazione è favorita, altresì, da un modellodi relazioni industriali moderno, attento agli obiettivigenerali dell'economia, orientato alla competitivitàdelle imprese allo sviluppo coeso dei territori e al mi-glioramento delle condizioni e della qualità del lavoro.La cultura della collaborazione fra imprese e lavoratoriè favorita, anche, dal ruolo che possono svolgere glienti bilaterali di matrice contrattuale per la diffusionedi modelli partecipativi. Per diffondere questa culturale Parti ritengono opportuno valorizzare, nei diversi li-velli contrattuali, i momenti di informazione e consul-tazione previsti, anche per favorire un responsabilecoinvolgimento nelle scelte dell'impresa sulle materieche migliorano la produttività, le condizioni di lavoro,lo sviluppo dell'impresa. In questa prospettiva le Partiritengono, altresì, utile monitorare e rendere più omo-genee le forme di welfare contrattuale fin qui realizzate

con effetti positivi sia per la collettività in cui agisconoche per i lavoratori che ne beneficiano. In questo am-bito le Parti ritengono che i contributi che le imprese elavoratori versano per i sistemi di welfare contrattualedefiniti dalla contrattazione collettiva nazionale e/o disecondo livello debbano beneficiare di un regime fi-scale e contributivo di vantaggio, a partire dalla previ-denza complementare. Le Parti ritengono, infine, utileavviare un confronto sul quadro di riferimento norma-tivo per favorire l'incentivazione dell'azionariato volon-tario dei dipendenti, anche in forme collettive.

Formazione e occupabilità delle personePer il miglioramento della produttività occorre un si-

stema scolastico e formativo che punti concretamenteall’occupabilità delle persone, rilanci e valorizzi, arric-chendola anche di contenuti nuovi, l’istruzione tecnico-professionale, esaltando maggiormente le competenzee le capacità di apprendimento delle persone, valoriz-zando la capacità formativa dell’impresa e del lavoro.

Le Parti ritengono necessario realizzare un migliorcoordinamento tra il sistema della formazione pubblicae privata non solo per ottenere, attraverso collabora-zioni e sinergie, maggiori benefici e migliori risultati,ma anche per favorire, ai diversi livelli, processi di co-ordinamento e indirizzo con le politiche attive. Le PartiSociali considerano che dal sistema della formazionepossa, infatti, derivare un contributo anche nelle atti-vità volte alla ricollocazione delle persone. Pertanto,chiedono al Governo di adottare misure dirette ad age-volare l'attività formativa, anche nell'ambito di proce-dure di sospensione collettiva, cassa integrazioneguadagni o di mobilità, in applicazione di accordi col-lettivi aziendali o territoriali volti a favorire, attraversotutte le sinergie possibili, la ricollocazione delle per-sone. In questa prospettiva le Parti sono convinte cheun ruolo fondamentale possa essere svolto anche daifondi interprofessionali per la formazione continua che,pur nelle specificità dei differenti settori, hanno dimo-strato di operare efficacemente non solo per l'aggior-namento delle competenze dei lavoratori occupati maanche per lavoratori coinvolti in procedure di cassa in-tegrazione, di mobilità o sospensioni collettive dal la-voro. Le parti sociali, al fine di rendere più agevole edefficace l’azione dei Fondi Interprofessionali per la for-mazione, anche nella prospettiva del potenziamentodelle politiche attive, auspicano la chiara affermazioneper legge della loro natura privatistica. In questo am-bito le parti ritengono auspicabile una verifica e unariorganizzazione del sistema della formazione profes-sionale.

Mercato del lavoro e misure di solidarietà in-tergenerazionale

E’ intenzione delle Parti chiedere al Governo un con-fronto sui temi del mercato del lavoro con particolareriferimento alla verifica sugli effetti della applicazionedella recente riforma sull’occupazione. È, altresì, in-tendimento delle Parti Sociali convenire iniziative ditipo sperimentale sul territorio coinvolgendo gli enti lo-cali, i soggetti pubblici e privati operanti nell’ambitodelle attività tipiche del mercato del lavoro per avviareun sistema più efficace di politiche attive del lavoro.

(continua a pag. 8)

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(segue da pag. 7)Le Parti ritengono, inoltre, opportuno definire “linee

guida operative” per affrontare con il Governo, di con-certo con gli enti pubblici del territorio, i processi di ri-strutturazione e le situazioni di crisi, individuandoprocedure e strumenti per attenuarne le ricadute occu-pazionali e favorire la ricollocazione delle persone e latutela della capacità produttiva dei territori.

È volontà delle Parti firmatarie proporre al Governol’istituzione di un osservatorio permanente sul sistemaproduttivo, con la partecipazione del Ministero dello Svi-luppo Economico e del Ministero del Lavoro, allo scopodi individuare e condividere politiche per lo sviluppo dellastruttura produttiva e dei livelli occupazionali.

È volontà delle Parti individuare soluzioni utili a conci-liare le esigenze delle imprese e quelle dei lavoratori piùanziani, favorendo percorsi che agevolino la transizionedal lavoro alla pensione, creando nello stesso temponuova occupazione anche in una logica di “solidarietà in-tergenerazionale”. In questa prospettiva le Parti chie-dono la definizione di una cornice normativa che agevoliqueste soluzioni, definendo misure per garantire unaadeguata e certa copertura contributiva.

Contrattazione collettiva per la produttivitàLe parti ritengono necessario che la contrattazione

collettiva fra le organizzazioni comparativamente piùrappresentative, nei singoli settori, su base nazionale, si

eserciti, con piena autonomia, su materie oggi regolatein maniera prevalente o esclusiva dalla legge che, diret-tamente o indirettamente, incidono sul tema della pro-duttività del lavoro.

Le Parti s'impegnano ad affrontare, pertanto, in sededi contrattazione collettiva le questioni ritenute più ur-genti quali in via esemplificativa:

• l'affidamento alla contrattazione collettiva di unapiena autonomia negoziale rispetto alle tematiche rela-tive all'equivalenza delle mansioni, alla integrazione dellecompetenze, presupposto necessario per consentire l'in-troduzione di modelli organizzativi più adatti a coglieree promuovere l'innovazione tecnologica e la professio-nalità necessarie alla crescita della produttività e dellacompetitività aziendale;

• la ridefinizione dei sistemi di orari e della loro distri-buzione anche con modelli flessibili, in rapporto agli in-vestimenti, all'innovazione tecnologica e alla fluttuazionedei mercati finalizzati al pieno utilizzo delle strutture pro-duttive idoneo a raggiungere gli obiettivi di produttivitàconvenuti.

• l'affidamento alla contrattazione collettiva delle mo-dalità attraverso cui rendere compatibile l’impiego dinuove tecnologie con la tutela dei diritti fondamentali deilavoratori, per facilitare l'attivazione di strumenti infor-matici ordinari, indispensabili per lo svolgimento delleattività lavorative.

Un momento della presentazione del libro “Cento e venti anni di storia socialista”, libro a curadi Gennaro Acquaviva (Presidente della Fondazione Socialismo), Luigi Covatta e Angelo Molaioli.All’evento, organizzato dalla Fondazione Bruno Buozzi, dalla Fondazione Socialismo e dalla UIL diPuglia e di Bari, hanno partecipato il presidente della Fondazione Bruno Buozzi, Giorgio Benvenuto,il Sindaco di Bari, Michele Emiliano, il docente dell’Università degli Studi di Bari, Colonna, e il Se-gretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese. Il saluto è stato affidato al Presidentedella Provincia di Bari, Francesco Schittulli.

Cento e venti anni di storia socialista

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UIL INFORMA

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PARLA CON ME

Imparare l italiano per dialogare con

la Pubblica Amministrazione

GIOVEDI 22 NOVEMBRE ORE 16.30

IL CODICE FISCALE E IL SISTEMA SANITARIO

Page 10: Uil 18/25 Novembre

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UIL INFORMA

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COMUNICATO DEL SEGRETARIO GENERALE

UIL PUGLIA INFORMA RAPPRESENTA, PER LA

NOSTRA ORGANIZZAZIONE, UNO STRUMENTO

DI COMUNICAZIONE DI FONDAMENTALE

IMPORTANZA. PERTANTO VI INVITIAMO

A DIFFONDERE VIA E-MAIL LA RIVISTA

ALL’INTERNO DELLE SINGOLE CATEGORIE, TRA

GLI RSU E TRA GLI ISCRITTI. IN

ALTERNATIVA, E’ POSSIBILE COMUNICARE LE

E-MAIL A [email protected], CHE

SI INCARICHERA’ DI EFFETTUARE

LA SPEDIZIONE ON-LINE. VI RICORDIAMO DI

STAMPARE ALCUNE COPIE IN CARTACEO DA POTER

DISTRIBUIRE NELLE SEDI PERTINENTI.

SICURI DELLA VOSTRA COLLABORAZIONE

IL SEGRETARIO GENERALE

ALDO PUGLIESE