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Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia
Formazione del personale docente neoassunto per l'a. s. 20167-20178
Dal RAV al PDM(passando per il PTOF)
Valutazione interna, esterna, del docente, autovalutazione, valutazione degli alunni.Comitato di valutazione e valorizzazione del merito
LABORATORI FORMATIVI PER DOCENTI NEO IMMESSI
TRIESTE, APRILE 2018
ARIELLA BERTOSSI , D.S. IC AI CAMPI ELIS I
Con il decreto Brunetta (D.L.vo150/2009) inizia l’idea della valutazione anche
dell’area pubblica:
Misurazione, valutazione e trasparenza della performance
Merito e premi
I dipendenti della scuola vengono esclusi dalla
valutazione, che avrebbe dovuto essere sancita da
normativa successiva, ma un sistema per la
valutazione della perfomance della scuola non è mai
stato emanato dal MIUR.
Il sistema del riconoscimento del merito all’interno
della scuola non trova quindi ancora riscontro
Dunque…
Siamo valutatori che non si valutano e che non vengono valutati.
… a partire dai Dirigenti Scolastici
Perché essere valutati?
Per migliorare,
per rendicontare ai cittadini,
per differenziare le prestazioni
Si sta iniziando con una cultura diversa
della valutazione, che parte
dall’autovalutazione dell’istituto.
Può essere soggettiva, autoreferenziale,
ma è pur sempre un inizio
Cos'è il Sistema nazionale di valutazione?
Il Sistema nazionale di valutazione (SNV) costituisce una risorsa strategica per orientare le politiche scolastiche e formative alla crescita culturale, economica e sociale del Paese e per favorire la piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche. Per migliorare la qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti, l’SNV valuta l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione. Il Sistema nazionale di valutazione è costituito da:
Invalsi: Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione;Indire: Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa;Contingente ispettivo.
Concorrono all’attività di valutazione:la Conferenza per il coordinamento funzionale del SNV;i Nuclei di valutazione esterna.
Le norme
DPR n. 80/2013: Regolamento sul sistema nazionale di Valutazione
Direttiva n.11/2014: Priorità strategiche del Sistema Nazionale di
Valutazione
per gli anni scolastici 2014-2017
CM n.47/2014: Orientamenti per l’elaborazione
del rapporto di Autovalutazione
I tempi (siamo in ritardo…):
Autovalutazione d' Istituto 2014/15
Piano di miglioramento 2015/16
Rendicontazione pubblica 2016/17
Dal 2015/16 il 10% delle scuole con valutatori esterni
L'Autovalutazione avvenuta
Questionario scuola entro il 28 febbraio
“Rapporto scuola” entro il 31 marzo
Elaborazione del RAV entro il 15 luglio
Ma che cos'è il RAV ?
(Rapporto di Autovalutazione)
E' la fotografia della scuola, dedotta da 49 indicatori,
raccolti in tre macroaree:
- Contesti e risorse
- Esiti
- Processi
E’ consultabile dagli utenti su “Scuola in chiaro”
RAV
INDICE della MAPPA INDICATORI
1 Contesto
1.1 Popolazione scolastica
1.2 Territorio e capitale sociale
1.3 Risorse economiche e materiali
1.4 Risorse professionali
2 Esiti
2.1 Risultati scolastici
2.2 Risultati nelle prove standardizzate nazionali
2.3 Competenze chiave e di cittadinanza
2.4 Risultati a distanza
3 A) Processi – Pratiche educative e didattiche
3.1 Curricolo, progettazione e valutazione
3.2 Ambiente di apprendimento
3.3 Inclusione e differenziazione
3.4 Continuità e orientamento
3 B) Processi – Pratiche gestionali e organizzative
3.5 Orientamento strategico e organizzazione della scuola
3.6 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
3.7 Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
Come si compila?
Mediante un format che si basa sui dati forniti da:
“Scuola in Chiaro”
“Rapporto scuola”
Miur
L' istituzione scolastica
I dati vengono paragonati e confrontati con un parametro di
riferimento (benchmark) che da’ alle scuole la posizione che
occupa all’interno del quadro nazionale.
Sulla base dei dati in ogni area si richiede
di individuare punti di forza e punti di
debolezza oppure opportunità e limiti.
Per ogni area si richiede un
autovalutazione mediante punteggio che
va da 1 a 7.
Per chiarire cosa significhi quel punteggio
sono presenti dei descrittori.
Chi redige il RAV?
Il nucleo Interno di Valutazione
Il dirigente scolastico
Gli organi collegiali
Individuazione delle priorità
e degli obiettivi di miglioramento
Le priorità (una o due per area) devono
riguardare una o due aree riferite agli esiti
Le priorità devono tradursi in traguardi di lungo
periodo (tre anni) precisamente definiti
Obiettivi di processo e di risultato
Il Piano dell’Offerta Formativa Triennale (PTOF), contiene il Piano di Miglioramento (PDM)
Il PDM si articola in 4 sezioni per:
1. Scegliere gli obiettivi di processo più utili e necessari alla luce delle priorità individuate nella sezione 5 del rav
2. Decidere le azioni più opportune per raggiungere gli obiettivi scelti
3. Pianificare gli obiettivi di processo individuati
4. Valutare, condividere e diffondere i risultati alla luce del lavoro svolto dal nucleo interno di autovalutazione
PIANO DI MIGLIORAMENTO
Il Piano di Miglioramento viene dunque redatto a partire da quanto evidenziato
nel RAV.
Sono posti in correlazione gli obiettivi di processo e i traguardi di
miglioramento.
Sono pianificate le azioni da realizzare nel corso del triennio, le modalità e le
periodicità per il monitoraggio.
Area di processo Obiettivi di processoE’ connesso alle priorità…
1 2
AMBIENTE DI
APPRENDIMENTO
1. Recuperare e
potenziare le
competenze in
italiano a partire
dalla primaria
2. Recuperare e
potenziare le
competenze in
matematica a
partire dalla
primaria
Rendere più omogenei
gli apprendimenti in
italiano e matematica
CONTINUITA’ ED
ORIENTAMENTO
Creare un rapporto
continuativo fra le scuole
di passaggio e
monitorare gli esiti
Diminuire il fenomeno
della dispersione
scolastica
Migliorare l’attendibilità
dell’orientamento
SVILUPPO E
VALORIZZAZIONE
DELLE RISORSE
UMANE
Favorire l’aggiornamento
e la formazione del
personale in base alle
esigenze interne del
territorio
Creazione di una
leadership diffusa
SEZIONE A – DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI PROCESSO
A1 – Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi
Nella tabella è esplicitata la connessione tra ciascuno dei nostri obiettivi di processo
individuati nella sezione 5 del RAV e le priorità individuate.
Attività Pianificazione delle attività
settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno
1.Prove comuni xTranne le Classi prime delle
scuole secondarie
x xTranne le Classi terze delle
scuole secondarie (italiano
e matematica)
2.Prove nazionali xClassi seconde e quinte
scuole primarie
xClassi terze scuole
secondarie
3.Test “ponte” realizzati tra docenti di
scuola primaria e secondaria
XClassi prime scuole
secondarie
4.Valutazione pagelle di fine anno
scolastico della scuola secondaria di
secondo grado
XTabulazione e analisi dei dati
richiesti a giugno
XRichiesta dati alle scuole
secondarie di secondo
grado
5.Realizzazione di un portfolio
studenti secondo gli indicatori europei
delle competenze
XRaccolta materiale e
compilazione di una griglia
con gli indicatori delle
competenze europee
XRaccolta materiale e
compilazione di una griglia
con gli indicatori delle
competenze europee
6.Realizzazione di una banca dati
delle competenze (documentate e
informali) dei docenti
X
Aggiorna-
menti e compilazione
completa per i nuovi docenti
X
Aggiorna-
mento
7.Corsi di formazione X X X X X X X X X X
Tempistica delle attività (Do)
Obiettivi di processo in via di attuazione Risultati attesi Indicatori di monitoraggio Modalità di rilevazione
1 Recuperare e potenziare le competenze Riduzione del gap:
-Elevamento del valore medio del profitto
-Ampliamento della fascia intermedia degli
alunni
Controllo e comparazione dei
risultati di matematica, italiano e
lingue
-Prove comuni a intervalli costanti
-Prove nazionali (Invalsi)
2 Creare rapporti continuativi fra le scuole di passaggio -Feedback sul percorso scolastico degli
alunni
-Test realizzati fra i docenti della
primaria e della secondaria di
primo grado
-Valutazioni (pagelle di fine anno
scolastico, della scuola secondaria
di secondo grado)
-Restituzione dei dati valutativi tra i
vari ordini di scuole
-realizzazione di un portfolio
secondo gli indicatori europei delle
competenze
3 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane -Miglioramento del senso di autoefficacia
didattica
-Miglioramento delle sinergie dell’ambiente
scolastico
-Emergere di nuove figure
disponibili a ricoprire incarichi e
funzioni di staff
-Aumento del numero di figure che
ricoprono i diversi ruoli (leadership
diffusa)
-realizzazione di una banca dati
delle competenze (documentate e
informali) dei docenti
SEZIONE B - PROGETTI DI MIGLIORAMENTOB1 – Elenco degli obiettivi di processo, dei risultati attesi e delle modalità di monitoraggio Lista ordinata degli obiettivi di processo che saranno oggetto della successiva pianificazione:
Data di rivelazioneIndicatori di monitoraggio
del processoStrumenti di misurazione Criticità rilevate Processi rilevati
Modifiche/necessità di
aggiustamento
1.Ottobre e maggio Esiti Prove comuni
2.Maggio/giungo Esiti Prove nazionali
3.Settembre Esiti Test “ponte” realizzati tra
docenti primaria e
secondaria
4. Settembre e giugno Esiti Valutazione pagelle di fine
anno scolastico della
scuola secondaria di
secondo grado
5. Febbraio e maggio Indicatori europei delle
competenze
Portfolio studenti secondo
gli indicatori europei delle
competenze
6. Settembre e marzo Indicatori di competenza Banca dati delle
competenze (documentate
e informali) dei docenti
7.Nel corso dell’anno Esiti Corsi di formazione
Monitoraggio delle azioni (Check)
La legge 107/2015 (c.126 e segg.)
Istituisce il comitato di valutazione dei docenti
Riscritto l’articolo 11 del d.lgs. 297/1994 1. Presso ogni istituzione scolastica ed educativa è istituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il comitato per la valutazione dei docenti.2. Il comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito dai seguenti componenti:a) tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto;b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto;c) un componente esterno individuato dall'ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.3. Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base:a) della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti;b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale.4. Il comitato esprime altresì il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo. A tal fine il comitato e' composto dal dirigente scolastico, che lo presiede, dai docenti di cui al comma 2, lettera a), ed e' integrato dal docente a cui sono affidate le funzioni di tutor.5. Il comitato valuta il servizio di cui all'articolo 448 su richiesta dell'interessato, previa relazione del dirigente scolastico; nel caso di valutazione del servizio di un docente componente del comitato, ai lavori non partecipa l'interessato e il consiglio di istituto provvede all'individuazione di un sostituto. Il comitato esercita altresì le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cui all'articolo 501.
Attualmente l’elaborazione dei criteri sono in mano ai
comitati, che dovranno stabilire le maglie entro le quali il
dirigente scolastico attribuirà ai docenti del proprio istituto il
bonus premiale.
Finito il triennio, sulla base di tutti i criteri pervenuti, il MIUR
elaborerà delle linee guida nazionali per la valorizzazione
del merito dei docenti.
La valutazione del dirigente per la premialità
• Deve essere motivata
• Deve fondarsi su evidenze documentali e/o su
elementi ben osservati ed osservabili
Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei
docenti sulla base di tre aree:
a) della qualità dell’insegnamento e del contributo
al miglioramento dell’istituzione scolastica, nonché
del successo formativo e scolastico degli studenti;
b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di
docenti in relazione al potenziamento delle
competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e
metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca
didattica, alla documentazione e alla diffusione di
buone pratiche didattiche;
c) delle responsabilità assunte nel coordinamento
organizzativo e didattico e nella formazione del
personale.
Comitati di valutazione:
occasioni di crescita o motivo di frattura?
Il vero obiettivo è stimolare il miglioramento in tutti
Chi non è stato premiato oggi deve essere certo che
può esserlo domani
Cercare criteri oggettivi
La magia e la logica del numero 3
Perché un piano triennale?
Incarichi docenti e dirigente
Ambiti
Comitato di valutazione
Valutazione degli apprendimenti:
Grande jungla:
criteri di valutazione sulla carta, ma non applicati,
certificazione delle competenze: cosa certifico?
Valutazione soggettiva: nessuno ci insegna a valutare
RIFERIMENTI NORMATIVI
Legge n. 53/2003, art. 3
D. legislativo n. 59/2004, artt. 8, 11, allegati A, B, C, D
Quadro europeo Titoli e Qualifiche (EFQ)
Raccomandazione del parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006
D.M. n. 139/2007- Regolamento recante le norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione
Legge 169/2008 - Conversione in legge del DL 137/08
DPR n. 122/2009 - Regolamento concernente il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni (artt.1,2,3 per il primo ciclo)
Direttiva n. 76/2009 (all’INVALSI)
32
Art. 3, legge n. 53/2003 Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di istruzione e di formazione
a) la valutazione degli apprendimenti e del comportamento e la certificazione delle competenzesono affidate ai docenti delle istituzioni di istruzione e formazione frequentate; agli stessidocenti è affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodosuccessivo; il miglioramento dei processi di apprendimento e della relativa valutazione sonoassicurati anche attraverso una congrua permanenza dei docenti nella sede di titolarità;
b) ai fini del progressivo miglioramento e dell’armonizzazione della qualità del sistema di istruzione edi formazione, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione effettuaverifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualitàcomplessiva dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative;
c) l’esame di Stato conclusivo dei cicli di istruzione si svolge su prove organizzate dallecommissioni d’esame e su prove predisposte e gestite dall’Istituto nazionale per lavalutazione del sistema di istruzione.
Art. 8, d. lgsl. 59/2004Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma
dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53
La valutazione nella scuola primaria
[…]
2. I medesimi docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono nonammettere l’alunno alla classe successiva, all’interno del periodobiennale, in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione.
4. Gli alunni provenienti da scuola privata o familiare sono ammessi asostenere esami di idoneità per la frequenza delle classi seconda, terza,quarta e quinta. La sessione di esami è unica. Per i candidati assenti pergravi e comprovati motivi sono ammesse prove suppletive che devonoconcludersi prima dell’inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo.
Art. 11, d. lgsl. 59/2004Capo IV Scuola secondaria di primo grado
Valutazione, scrutini ed esami
1. Ai fini della validità dell’anno, per la valutazione degli allievi è richiesta lafrequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato. Percasi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabiliremotivate deroghe al suddetto limite.
2. La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamentodegli allievi e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono affidateai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività educative edidattiche previsti dai piani di studio personalizzati. Sulla base degli esitidella valutazione periodica, le istituzioni scolastiche predispongono gliinterventi educativi e didattici, ritenuti necessari al recupero e allosviluppo degli apprendimenti.
3. I docenti effettuano la valutazione biennale ai fini del passaggio al terzoanno, avendo cura di accertare il raggiungimento di tutti gli obiettivi formatividel biennio, valutando altresì il comportamento degli alunni. Gli stessi, in casimotivati, possono non ammettere l’allievo alla classe successivaall’interno del periodo biennale.
VALUTAZIONE IN DECIMI (art. 3 legge 169, 30 ottobre 2008)
Voti numerici espressi in decimi per la valutazione degli apprendimenti e la certificazione delle competenze
Nella primaria non ammissione all’unanimità e il consiglio di interclasse non svolge ruoli valutativi dell’alunno
Certificazione delle competenze al termine scuola primaria
Nella secondaria ammissione a maggioranza con voto “non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina”
Nella secondaria per la validità dell'anno è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO(art. 2 legge 169)
Nella primaria valutazione del comportamento espressa con giudizio.
Nelle scuole secondarie dall’a.s. 2008/09 valutazione in decimi
Dal 2017/18 di nuovo giudizio
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO(documento di indirizzo per l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione marzo 2009)
Il comportamento va valutato in rapporto a:
- impegno
- attenzione
- concentrazione
- metodo di studio
- responsabilità
DPR n. 122/2009 - Regolamento concernente il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni
• La valutazione è espressione dell’autonomiaprofessionale dei docenti, nella sua dimensioneindividuale e collegiale, e dell’autonomia didatticadelle singole scuole
• Ha per oggetto:
il processo di apprendimento
il comportamento
il rendimento complessivo degli alunni
DPR n. 122/2009 art.1- Regolamento concernente il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni
La valutazione è espressione dell'autonomia professionale propria della funzione docente, nellasua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell'autonomia didattica delle istituzioniscolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva
La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimentoscolastico complessivo degli alunni.
La valutazione concorre, con la sua finalita' anche formativa e attraverso l'individuazione dellepotenzialita' e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi,al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l'obiettivodell'apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona nel settore dell'istruzione e dellaformazione», adottata dal Consiglio europeo con raccomandazione del 23 e 24 marzo 2000.
DPR n. 122/2009 art.1- Regolamento concernente il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni
Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento
scolastico devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti
dal piano dell'offerta formativa,
Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare
omogeneità, equità e trasparenza della valutazione
Le istituzioni scolastiche assicurano alle famiglie una informazione
tempestiva circa il processo di apprendimento e la valutazione degli alunni
effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico,
DPR N. 122/2009 -
REGOLAMENTO CONCERNENTE IL COORDINAMENTO DELLE NORME VIGENTI PER LA VALUTAZIONE DEGLI
ALUNNI
ART.2: VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
ART.3: ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DELL'ISTRUZIONE
Legge 241/90Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi
La valutazione è un procedimento amministrativo e come tale deve:
individuare soggetti e organi competenti
essere trasparente, poiché è garantito il diritto di accesso a tutta ladocumentazione;
essere motivata e documentata, il voto proposto deve risultare daprove scritte o orali;
VALUTARE
Aspetto specifico della professionalità dei docenti,
non compare come “disciplina” nei piani di formazione dei docenti
Non è possibile valutare senza obiettivi chiari e
risultati rilevabili
L’attività di valutazione non è più considerata lapresa d’atto di un risultato più o menopositivo, ma determina il quadro dell’attivitàformativa, in quanto fornendo l’informazionesul modo in cui l’allievo apprende, rendepossibile una rapida ristrutturazione delpercorso didattico.
La valutazione è profondamente connessa ed intrecciata all’apprendimento
Cosa determina il processo di apprendimento?
Azione didattica,
caratteristiche dell’istituto,
continuità didattica,
validità e composizione del gruppo docente,
fattori personali,
fattori socio-ambientali
Una scuola è efficiente se c’è corrispondenza tra quanto si intende far apprendere agli alunni e quanto effettivamente apprendono
VALUTIAMO PER CAPIRE SE CIO’ ACCADE
La valutazione non è una gamba a sé stante,
ma un aiuto all’apprendimento
Quando crea dispersione e non apprendimento la valutazione è
sbagliata
Stefano Stefaneldirigente scolastico
SAREBBE BENE CHE PER OGNI VALUTAZIONE CI SI CHIEDESSE:
• a) Perché si valuta? (Qual è lo scopo? Chi utilizzerà i risultati delle informazioni raccolte? Gli studenti? Gliinsegnanti? L’istituto scolastico? Lo Stato? Con quali differenti intenzioni e interpretazioni? Con quali diversi effetti econseguenze?)
• b) Che cosa si valuta? (Quali sono gli obiettivi dell’apprendimento? Sono chiari? Sono importanti e giusti?)
• c) In che modo si compie la valutazione? (Con quale metodo? Con quali strumenti? Come si pensa dicontrollare eventuali tendenziosità?)
• d) Come saranno comunicati i risultati? (Come si gestiranno le informazioni? Come le riferiranno?)
Capiamoci sui termini
-Si misurano le capacità
- Si valutano nozioni conoscenze e abilità
(processo soggettivo e collegiale)
- Si certificano le competenze
Il concetto di didattica per competenze si afferma intorno alla metà degli anni ’90, nei documenti dell’UE
(Libro bianco sull’istruzione e formazione a cura di Edith Cresson):
«In tutti i paesi d’Europa si cercano di identificare le “competenze chiave” e di trovare i mezzi migliori di acquisirle, certificarle e valutarle. Viene proposto di mettere in atto un processo europeo che permetta di confrontare e diffondere
queste pratiche».
L’idea di competenza deriva dall’ambito lavorativo, dove indica il patrimonio di risorse di un individuo per affrontare una prestazione lavorativa. L’interesse per le competenze è sorto in ambito europeo, perché la loro certificazione permette la confrontabilità tra studenti, che trovano un terreno comune di
confronto sulle competenze, intese come il denominatore comune della cittadinanza europea.
Competenze perchè?
Una risposta possibile
La competenza non è solo un conoscere,
ma un possedere in modo stabile e duraturo conoscenze e abilità.
Insegnare e certificare una competenza è accertare un apprendimento profondamente compreso e posseduto.
I benchmark Europa 2020
Almeno il 95% dei bambini tra i 4 anni e l’età di inizio della scuola primaria dovrebbero partecipareall’istruzione pre-elementare (Generalizzare infanzia)
La quota di abbandoni precoci dall’istruzione e formazione dovrebbe essere inferiore al 10%(Ridurre gli abbandoni)
La quota dei giovani con scarse prestazioni in lettura, matematica e scienze dovrebbe essereinferiore al 15% (Innalzare competenze)
La quota delle persone tra 30 e 34 anni con titolo a livello terziario dovrebbe essere almeno il 40%(Istruzione terziaria)
Una media di almeno il 15% di adulti dovrebbe partecipare alla formazione permanente(Formazione permanente)
Problemi da risolvere:
Differenza di risultati all’interno delle classi,
tra classi ,
tra regioni,
tra zone geografiche
Quindi?
Non basta insegnare, la presenza in classe…
Ora il dovere dell’insegnante ha a che vedere con la
competenza raggiunta dell’alunno.
Si punta al miglioramento per risolvere tutte le problematiche
sopra esposte,
fondamentalmente
per alzare i livelli di prestazione e gli apprendimenti degli
alunni, con riduzione dispersione (problema italiano)
Autovalutazione del docente:
Occasione di crescita personale
Domande guida:
Che tipo di insegnante voglio
essere?
Che tipo di classe voglio avere?
Indicazioni per l’autovalutazione dei docenti
IL PROBLEMA DELLA MISURA:
Costruire un adeguato sistema di INDICATORI PER L’AUTOVALUTAZIONE
Soggettivi/interni/diretti
Oggettivi/esterni/indiretti
INDICATORI OGGETTIVI“essere chiaro e comprensibile”
Gli alunni chiedono continuamente spiegazioniGli alunni sbagliano tutti le stesse coseGli alunni dicono di non aver capito…
Posso dire di essere stato chiaro e comprensibile?
INDICATORI OGGETTIVI“saper attirare l’attenzione degli alunni”
Gli alunni si distraggono Gli alunni parlano tra loroGli alunni si annoiano
oppure
Gli alunni intervengonoGli alunni chiedono di ripetere l’attivitàGli alunni sono propositivi e entusiasti…
LAVORO DI GRUPPO
Definire almeno 3 indicatori soggettivi (diretti) e 3 oggettivi (indiretti) per ogni area di autovalutazione.
1. SAPER INSEGNARE
2. SAPER GESTIRE I TEMPI
3. SAPER GESTIRE IL GUPPO CLASSE
4. SAPER LAVORARE CON I COLLEGHI
5. SAPERSI RELAZIONARE CON GLI ALUNNI
6. SAPERSI RELAZIONARE CON LE FAMIGLIE
7. SAPER VALUTARE
8. SAPER LAVORARE PER LA CRESCITA DELL’INTERA SCUOLA
Il coraggio del cambiamento
“E’ follia fare sempre le stesse cose e aspettarsi che il risultato sia diverso”.
“ Se i fatti e la teoria non concordano,
cambia i fatti”.
A. Einstein
Il nostro mestiere esiste
perché esistono i nostri alunni
Senza di loro, non c’è scuola.
C’è sempre spazio e tempo per migliorare
Grazie per l’attenzione e buon miglioramento!