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Ufficio di Lubiana NOTA SUL SETTORE »FOOD AND WINE» IN SLOVENIA 1.ANALISI DELLA PRODUZIONE NAZIONALE DEI PRINCIPALI GRUPPI DI PRODOTTI ALIMENTARI (FOOD) L’analisi della produzione dei prodotti alimentari in Slovenia include i principali gruppi di prodotti alimentari classificati secondo la Classificazione delle attività economiche Ateco nel seguente modo: Tabella 1: Classificazione delle attività economiche Ateco C. ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 10 INDUSTRIE ALIMENTARI 10.1 Lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne 10.2 Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 10.3 Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 10.4 Produzione di oli e grassi vegetali e animali 10.5 Industria lattiero-casearia 10.6 Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei 10.7 Produzione di prodotti da forno e farinacei 10.8 Produzione di altri prodotti alimentari 10.9 Produzione di prodotti per l’alimentazione degli animali Fonte: Ufficio Statistico della RS Nell'analisi sono analizzati tutti gli importanti settori delle industrie alimentari ad esclusione dell'industria dei prodotti per l'alimentazione degli animali e con minore attenzione all'industria delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei. Febbraio 2018

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Ufficio di Lubiana

NOTA SUL SETTORE»FOOD AND WINE» IN SLOVENIA

1. ANALISI DELLA PRODUZIONE NAZIONALE DEI PRINCIPALI GRUPPI DI PRODOTTI ALIMENTARI (FOOD)

L’analisi della produzione dei prodotti alimentari in Slovenia include i principali gruppi di prodotti alimentari classificati secondo la Classificazione delle attività economiche Ateco nel seguente modo:

Tabella 1: Classificazione delle attività economiche AtecoC. ATTIVITÀ MANIFATTURIERE10 INDUSTRIE ALIMENTARI10.1 Lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne10.2 Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi10.3 Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi10.4 Produzione di oli e grassi vegetali e animali10.5 Industria lattiero-casearia10.6 Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei10.7 Produzione di prodotti da forno e farinacei10.8 Produzione di altri prodotti alimentari10.9 Produzione di prodotti per l’alimentazione degli animaliFonte: Ufficio Statistico della RS

Nell'analisi sono analizzati tutti gli importanti settori delle industrie alimentari ad esclusione dell'industria dei prodotti per l'alimentazione degli animali e con minore attenzione all'industria delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei.

1.1. ANALISI DELLA PRODUZIONE PER SINGOLI GRUPPI DI PRODOTTO

Nel 2016 sono state registrate in Slovenia 2.275 aziende nel settore delle industrie alimentari con un totale di oltre 15.520 dipendenti ed un fatturato di circa due miliardi di euro. Le micro imprese (meno di 10 dipendenti) rappresentano il 92,2% del totale numero di imprese e generano 185,82 milioni

Febbraio 2018

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di euro di fatturato, il che rappresenta meno del 10% del totale valore delle vendite generate dal settore. Le 127 piccole imprese occupano 2.380 persone e creano 272,35 milioni di euro di fatturato ovvero il 13,7% del totale fatturato delle industrie alimentari. Le medie imprese nell'industria alimentare slovena sono state nel 2016 complessivamente 39 ed hanno, con 3.891 persone impiegate, realizzato 633,93 milioni di euro di fatturato. Le più importanti sono sicuramente le 11 grandi imprese, nelle quali sono impiegate oltre 5.400 persone che hanno complessivamente creato 891,96 milioni di euro di fatturato, contribuendo quasi il 45% al totale fatturato creato dal settore delle industrie alimentari. Le medie e grandi imprese hanno creato nel 2016 complessivamente quasi l'80% del totale fatturato della trasformazione alimentare slovena.

Tabella 2: Imprese del settore alimentare per dimensione e fatturato negli ultimi

tre anni

Fonte: Ufficio Statistico della RS

L'industria alimentare slovena è piuttosto diversificata e sviluppata in tutti i settori alimentari, tra i quali i più importanti sono: la produzione di carne e prodotti di carne dove le maggiori imprese per fatturato sono Perutnina Ptuj, Celjske mesnine, Panvita Mir e Kras. Nella produzione di prodotti da forno e pasta le aziende leader sono Žito, Mlinotest, Don Don e Pekarne Pečjak. Un altro settore importante della trasformazione alimentare slovena è il settore lattiero caseario dove i maggiori produttori sono Ljubljanske mlekarne, Mlekarna Celeia, Pomurske mlekarne e Mlekarna Planika. Tra gli altri settori importanti dell’industria alimentare slovena sono anche la trasformazione di frutta e ortaggi (prodotti conservati) dove per fatturato creato nel 2016 spuntano Eta Kamnik al primo posto, seguono Fructal e Presad, le quali producono anche bevande analcoliche. Tra i produttori di altri prodotti alimentari i più importanti sono Droga Kolinska, Mercator Emba e Medex.

Il maggior valore delle vendite sul mercato nazionale è rappresentato dall'industria slovena della carne e prodotti di carne con 526,44 milioni di

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Micro imprese 1889 171.335,00 1963 172.421,00 2098 185.823,00 Piccole imprese 117 239.816,00 122 235.715,00 127 272.350,00 Medie imprese 40 636.640,00 42 667.153,00 39 633.926,00 Grandi imprese 10 839.911,00 10 861.233,00 11 891.985,00 TOTALE 2056 1.887.702,00 2137 1.936.522,00 2275 1.984.084,00

2014 2015 2016Numero di imprese

Fatturato (1.000 EUR)

Numero di imprese

Fatturato (1.000 EUR)

Numero di imprese

Fatturato (1.000 EUR)

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vendite, seguita dall'industria lattiero-casearia con un fatturato sul mercato nazionale del 253,84 milioni di euro, seguono la produzione di altri prodotti alimentari e la produzione di prodotti da forno e pasta con rispettivamente 208,55 e 203,75 milioni di euro di fatturato.

2. ANALISI DELL'INTERSCAMBIO COMMERCIALE DEI PRINCIPALI GRUPPI

DI PRODOTTI ALIMENTARI

Il settore agroalimentare contribuisce circa al 5% del PIL sloveno e presenta nel 2016 un interscambio commerciale in crescita. La maggior parte dell’interscambio commerciale dei prodotti agroalimentari avviene con i paesi europei dei quali i più importanti mercati di approvvigionamento sono la Germania, l'Italia, l'Austria e l'Ungheria, ma restano altrettanto importanti i paesi dell'ex Jugoslavia, soprattutto la Croazia, la Serbia e la Macedonia. La Slovenia produce meno del 50% del fabbisogno domestico dei prodotti alimentari, con oltre un miliardo di euro del valore delle importazioni di prodotti alimentari nel 2016 al confronto dei 645,7 milioni di euro del valore delle esportazioni. Il tasso di autosufficienza rispecchia pienamente questa situazione, specialmente basso è il tasso di autosufficienza del paese nel fabbisogno di verdura (il 39%) e la frutta (il 47%).

2.1. ANALISI DELL’IMPORT DEI PRINCIPALI PRODOTTI ALIMENTARI (PER GRUPPI TARIC)

L’Italia si conferma nel 2016 tra i primi partner commerciali della Slovenia nelle importazioni dei prodotti alimentari ed è il primo fornitore di alcuni prodotti alimentari quali la frutta fresca e noci con il 22,5% del totale valore importato dal paese, il caffè, tè, mate e spezie con il 27,7% ed un valore importato di oltre 16,6 milioni di euro. Importante anche il valore delle importazioni di ortaggi e legumi, dove l'Italia è il secondo fornitore più importante con oltre 35 milioni di euro del valore importato, il che rappresenta quasi in 21% del totale. Nelle importazioni slovene di carne e prodotti di carne nel 2016, l'Italia si colloca al terzo posto, dopo l'Austria e la Germania, con un valore importato di quasi 39 milioni di euro, coprendo il 16,6% del totale valore delle importazioni di questi prodotti. L‘Italia rimane

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un importante mercato di approvvigionamento anche per grassi e oli animali e vegetali con una quota del 19,8% ed un valore delle importazioni nel 2016 pari a 14,6 milioni di euro.

Nel 2016 le importazioni dall’Italia sono aumentate del 5,2% rispetto al 2015, con incrementi più marcati per gli zuccheri e prodotti a base di zuccheri (+116,6%), gomme, resine ed altri succhi ed estratti vegetali (+27,4, %), pesci, crostacei e molluschi (+26,3%). Importante anche l'incremento nelle importazioni dall'Italia di caffè, tè, mate e spezie (+18,38%), frutta e noci (+12.8%), cacao e le sue preparazioni (+11,4%) e grassi e oli animali o vegetali (+5,6%). Al contrario invece, l’import dall'Italia di latte, derivati del latte e uova nel 2016 è diminuito del 16,3% rispetto al 2015. Inoltre sono diminuite le importazioni di prodotti della macinazione, malto, amidi, inulina, glutine di frumento (-12,2%) e cereali (-12,1%).

Tabella 3: Principali mercati di importazione per valore nel periodo 2012-2016 Carni e frattaglie commestibili - codice TARIC 02

Fonte: Ufficio Statistico della RS

Tabella 4: Principali mercati di importazione per valore nel periodo 2012-2016 Pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici – codice TARIC 03

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Fonte: Ufficio Statistico della RS

Tabella 5: Principali mercati di importazione per valore nel periodo 2012-2016 Latte e derivati del latte; uova di volatili; miele naturale; prodotti commestibili di origine animale – codice TARIC 04

Fonte: Ufficio Statistico della RS

Tabella 6: Principali mercati di importazione per valore nel periodo 2012-2016 Ortaggi o legumi, piante, radici e tuberi commestibili – codice TARIC 07

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Paesi di origineValore importato nel

2016 (EUR)

% del totale

Crescita media del valore importato

2012-2016 (%)

Crescita media del valore

importato 2015-2016 (%)

Tariffa media (estimazione) applicata dalla Slovenia (%)

Croazia 17.512.052€ 27,8 43 61 0Italia 16.835.024€ 26,1 2 26 0

Spagna 7.996.568€ 12,7 -3 28 0Paesi Bassi 3.346.679€ 5,3 0 16 0Germania 2.919.356€ 4,6 10 0 0Vietnam 2.902.198€ 4,6 16 -4 5.2

Cina 2.125.991€ 3,4 86 52 10.3Danimarca 1.348.149€ 2,1 -8 30 0Stati Uniti d'America 1.235.395€ 2 35 1358 10.3

Argentina 1.160.226€ 1,8 0 12 10.3Sud Africa 972.302€ 1,5 27 0.4Turchia 801.536€ 1,3 14 18 0Belgio 696.952€ 1,1 42 8 0

Portogallo 675.709€ 1,1 41 -13 0India 616.880€ 1 -6 26 5.2Altri 3.393.251€ 3,6

TOTALE 64.538.268€ 100 8 31

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Fonte: Ufficio Statistico della RS

Tabella 7: Principali mercati di importazione per valore nel periodo 2012-2016 Frutta e frutta a guscio commestibili; scorze di agrumi o di meloni – codice TARIC 08

Fonte: Ufficio Statistico della RS

Tabella 8: Principali mercati di importazione per valore nel periodo 2012-2016

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Paesi di origineValore importato

nel 2016 (EUR)

% del totale

Crescita media del valore importato

2012-2016 (%)

Crescita media del valore

importato 2015-2016 (%)

Tariffa media (estimazione) applicata dalla Slovenia (%)

Israele 47.090.449€ 28,1 -13 32 8.2Italia 35.382.100€ 20,7 -4 1 0

Austria 22.323.719€ 13,3 -3 11 0Macedonia 9.644.579€ 5,8 47 41 0.1

Serbia 9.616.799€ 5,7 28 39 0.1Croazia 6.958.902€ 4,2 23 13 0

Paesi Bassi 5.940.845€ 3,5 -9 -6 0Bosnia e Erzegovina 4.850.069€ 2,9 17 239 0.1

Spagna 4.696.462€ 2,8 -7 -22 0Germania 4.239.725€ 2,5 13 8 0

Belgio 3.023.940€ 1,8 -9 -2 0Ungheria 2.193.807€ 1,3 -7 15 0

Egitto 2.159.490€ 1,3 32 33 4.7Cina 2.042.651€ 1,2 -1 12 14.2

Polonia 1.872.702€ 1,1 7 1 0Altri 8.804.641€ 3,8

TOTALE 170.840.879€ 100 -3 18

Paesi di origineValore importato

nel 2016 (EUR)

% del totale

Crescita media del valore importato

2012-2016 (%)

Crescita media del valore

importato 2015-2016 (%)

Tariffa media (estimazione) applicata dalla Slovenia (%)

Italia 50.559.065€ 22,5 0 13 0Austria 29.363.510€ 13,4 3 2 0Serbia 19.703.407€ 9 66 42 0

Ecuador 19.495.874€ 8,9 15 -42 1.3Israele 15.832.993€ 7,2 11 19 1.5Egitto 12.116.186€ 5,5 19 52 1.1Spagna 12.069.614€ 5,5 -4 -15 0

Paesi Bassi 8.200.016€ 3,7 0 17 0Croazia 7.632.159€ 3,5 10 32 0

Colombia 7.083.095€ 3,2 68 2427 1.3Germania 6.665.577€ 3 20 -4 0Turchia 4.863.959€ 2,2 7 27 2.1

Bosnia e Erzegovina 4.600.049€ 2,1 33 53 0.7Grecia 3.641.637€ 1,7 -10 5 0

Costa Rica 2.788.627€ 1,3 -8 128 2.5Altri 20.047.389€ 7,3

TOTALE 224.663.158€ 100 7 9

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Caffè, tè, mate e spezie - codice TARIC 09

Fonte: Ufficio Statistico della RS

Tabella 9: Principali mercati di importazione per volume e valore 2016, Zuccheri e prodotti a base di zuccheri – codice TARIC 17

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Paesi di origineValore importato

nel 2016 (EUR)

% del totale

Crescita media del valore

importato 2012-2016 (%)

Crescita media del valore importato

2015-2016 (%)

Tariffa media (estimazione) applicata dalla Slovenia (%)

Italia 16.602.110€ 27,7 3 18 0Brazile 13.675.954€ 23,5 3 -6 2India 5.399.134€ 9,3 -2 75 0.7

Croazia 4.086.935€ 7 28 79 0Austria 3.569.736€ 6,1 -3 -3 0

Germania 3.321.350€ 5,7 -2 -8 0Colombia 2.833.565€ 4,9 33 -16 0

Cina 2.157.039€ 3,7 36 -7 2Vietnam 1.384.100€ 2,4 3 -53 0.7Bosnia e

Erzegovina 1.112.019€ 1,9 9 1 0Serbia 785.195€ 1,4 18 142 0

Ungheria 710.842€ 1,2 -6 -12 0Sri Lanka 567.857€ 1 213 467 0.7Etiopia 436.310€ 0,8 -10 -12 0

Repubblica Ceca 360.324€ 0,6 29 35 0Altri 2.755.127€ 2,8

TOTALE 59.757.597€ 100 2 2

Paesi di origineValore importato nel

2016 (EUR)

% del totale

Crescita media del valore

importato 2012-2016 (%)

Crescita media del valore importato

2015-2016 (%)

Tariffa media (estimazione) applicata dalla Slovenia (%)

Germania 11.638.205,74€ 18,2 12 -62 0Italia 10.280.078,44€ 15,8 24 116 0

Ungheria 7.615.001,23€ 11,9 -31 -22 0Austria 5.786.420,46€ 9 -10 28 0Croazia 5.657.324,94€ 8,8 -39 -4 0Serbia 5.644.251,98€ 8,8 -39 59 24.4Brazile 4.162.104,75€ 6,5 17 2627 28.8Turchia 2.800.882,43€ 4,4 310 -25 26.6

Paesi Bassi 1.853.092,57€ 2,9 1 21 0Repubblica Ceca 1.789.361,88€ 2,8 4 16 0

Slovacchia 1.774.654,79€ 2,8 -27 -15 0Polonia 1.534.439,09€ 2,4 -14 17 0Francia 1.246.833,89€ 1,9 15 48 0Belgio 779.475,45€ 1,2 23 20 0

Regno Unito 762.317,18€ 1,2 -9 -1 0Altri 1.626.766,89€ 1,4

TOTALE 64.951.211,71€ 100 -18 -12

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Fonte: Ufficio Statistico della RS

2.2. ANALISI DELL’EXPORT DI ALCUNI PRINCIPALI PRODUTTORI ALIMENTARI

L'industria alimentare slovena è un’industria orientata verso le esportazioni. Secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura e dell’Alimentazione sloveno la Slovenia esporta circa un quarto della propria produzione dei prodotti alimentari. Nella struttura delle esportazioni dell’industria agroalimentare l’Italia si colloca al quarto posto, dopo la Croazia, la Germania e l’Austria. Nel 2016 le aziende slovene hanno creato in Italia il 12,5 per cento dei ricavi dalle vendite sui mercati esteri. Alcuni dei maggiori produttori dell’industria alimentare che esportano i loro prodotti verso l’Italia sono:

Mlekarna Celeia: oltre alla Slovenia, è presente in altri nove mercati e con le esportazioni crea circa il 30 per cento delle vendite. In Italia, il terzo più importante mercato di esportazione dell'azienda, hanno generato più di mezzo milione di euro di ricavi. Con i loro yogurt, dessert e il latte Zelene Doline sono presenti nelle catene dei supermercati Coop e Vega nell’area dal confine italiano-sloveno sino a Verona, in alcuni negozi Spar e sugli scaffali di alcuni dei negozi più piccoli nella parte settentrionale d’Italia.

Žito: produttore di prodotti da forno e dolci è presente da oltre dieci anni sul mercato italiano con prodotti da forno e caramelle.

Mlekarna Planika: presente con i loro prodotti - latte fresco, prodotti caseari fermentati, burro e formaggi, da circa due anni nella GDO (Coop e Bosco Supermercati) e in alcuni negozi nel Friuli Venezia Giulia, principalmente nella zona di confine.

3. ANALISI DEL SISTEMA DISTRIBUTIVO E DEI PRINCIPALI CANALI DI VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI IN SLOVENIA

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La distribuzione dei prodotti alimentari è condizionata dalla forte concentrazione in pochi gruppi di acquisto GDO. Negli ultimi 5 anni si è verificata una forte contrazione delle quote di mercato dell’azienda leader Mercator – storica catena slovena acquisita nel 2014 dalla croata Agrokor, dal 36% del 2009 al 28% del 2014. La quota di mercato della Mercator è stimata oggi al 30%. In calo anche la quota di mercato del gruppo Tuš (dal 18% nel 2009 al 13% nel 2014, raggiungendo oggi il 12%). La posizione più solida è occupata da Spar che è l'unico in salita e che lo scorso anno ha raggiunto una quota di mercato tra il 22 ed il 23 %.

La Mercator e Tuš dispongono di un’ampia rete di vendita (la Slovenia è in generale tra i primi paesi in Europa per superfice di vendita pro capite) e investono in rinnovi e modernizzazione dei propri punti vendita, mentre il gruppo Spar ogni anno apre dei nuovi punti vendita estendendosi anche attraverso il franchising. Tra i gruppi commerciali è in corso una forte competizione soprattutto in termini di prezzo, sconti, offerte, premi e programmi di fedeltà. Tutti hanno compreso l’interesse dei consumatori per i prodotti di origine slovena, per prodotti di qualità, prodotti locali, freschi e biologici. L'aumento della richiesta di prodotti biologici ha portato negli ultimi tre anni ad una riduzione dei prezzi del 6%, rendendo i prodotti biologici più accessibili ad un maggior numero di persone.

I dati pubblicati da Nielsen mostrano che il più grande canale di vendita di prodotti biologici sono i supermercati, attraverso i quali viene venduto il 39% di tutti i prodotti biologici ovvero il 10% in più rispetto ai negozi specializzati. L'aumento della popolarità dei prodotti biologici ha portato i grandi gruppi GDO a lanciare le proprie linee biologiche (private label).

Una vera e propria rivoluzione è stata provocata negli ultimi anni dai discount stranieri. Molto amati dai consumatori sloveni che, secondo i sondaggi, sono tra i consumatori europei più esigenti e meno fedeli poiché ogni mese acquistano in media in 5 negozi differenti. Hofer, Eurospin e Lidl stanno estendendo le proprie strutture di vendita e aprendo nuovi negozi in diverse località. Gli esperti stimano che il loro market share è pari al 25 percento. I gruppi discount differiscono dai classici centri commerciali principalmente perché hanno prezzi più bassi e per questo motivo sono diventati molto popolari proprio durante la crisi economica. I consumatori sloveni, oltre al prezzo hanno riconosciuto anche

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la qualità dei prodotti che nei più grandi gruppi discount migliora di anno in anno. Di conseguenza sta aumentando anche il numero e la tipologia dei clienti che scelgono di comprare nei discount. Rispetto al passato anche i discount stanno posizionando sui propri scaffali un numero più elevato di prodotti alimentari premium, prodotti locali e prodotti biologici attraendo in questo modo anche consumatori più esigenti, attenti alla propria salute e forma fisica.

Da alcune recenti analisi svolte tra i consumatori sloveni emerge che un quarto degli intervistati mette al primo posto per i propri acquisti i discount, mentre un ulteriore 38% ha dichiarato che i negoziodiscount sono al secondo posto tra i negozi in cui spendono la maggior parte della loro spesa mensile. Tra i maggiori gruppi discount in Slovenia si trovano la Hofer, Lidl e l'italiana Eurospin.

Hofer che è uno dei tre maggiori discount in Slovenia si trova anche tra i primi posti per quando riguarda il fatturato. Negli ultimi due anni ha registrato una crescita del 12 percento. Nel 2015 la Hofer ha creato un fatturato di 396,5 milioni di euro con un utile di 14,9 milioni. Nel 2016 la Hofer ha ancora migliorato i risultati raggiungendo un fatturato pari a 420,6 milioni di euro e un utile di 16,7 milioni di euro. Inoltre hanno aperto tre nuovi punti vendita, arrivando ad un totale di 81 negozi.

Nel 2016 la Lidl ha registrato un fatturato netto di 322,8 milioni di EUR, ovvero il 15% in più rispetto a due anni prima ed un incremento dell'utile del 20%, raggiungendo 10,6 milioni di euro. La Lidl attualmente dispone di 49 negozi.

Al terzo posto si posiziona l’azienda Eurospin Eko con ben 46 punti vendita, un fatturato nel 2016 pari 116,7 milioni di euro e un utile di 1,24 milioni. L’Eurospin ha intenzione di aprire entro il 2020 circa 20 nuovi punti vendita, tutti equipaggiati con forni per la vendita diretta del pane ed altri prodotti da forno.

L'informatizzazione ha generato un nuovo pericoloso rivale per la grande distribuzione slovena, si tratta di vendita on-line, che è una delle attività economiche in più rapida salita, con statistiche che mostrano una crescita negli ultimi anni del quasi 38%. Tuttavia i prodotti alimentari non sono tra i più ricercati on-line dove prevalgono prodotti di elettronica, i prodotti tessili, i cosmetici, i prodotti per la casa, etc. Il Marketing Monitor della DMS (Associazione slovena per il marketing) mostra che solamente il 6% delle vendite dei prodotti

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per il largo consumo (alimentari, detergenti,…) viene acquistato tramite questo canale.

Dall’altro lato proprio le vendite on line di questi prodotti hanno registrato nell’ultimo hanno una crescita del 2% il che dimostra un potenziale di vendita di prodotti alimentari anche tramite questo canale.

4. ANALISI DEL CONSUMO DEI PRODOTTI ALIMENTARI IN SLOVENIA

Secondo gli ultimi dati disponibili della SURS (Ufficio Statistico della RS) nel 2015 la spesa media annua in Slovenia per prodotti alimentari e bevande analcoliche per nucleo familiare ammontava a 2.671 euro il che significa una spesa media mensile di 223 euro, registrando un calo del 6,2 % rispetto al 2010. La spesa familiare per prodotti alimentari rappresenta il 15,41% del totale valore annuo delle spese per prodotti e servizi di regolare consumo familiare. Nella tabella sottostante presentiamo i consumi dei principali prodotti alimentari in kg nel periodo 2010-2015 dalla quale si può vedere un calo nel consumo di quasi tutti i prodotti alimentari tranne il pesce che registra un incremento del 6,25% rispetto al 2010. La più forte riduzione nel consumo della popolazione slovena si dimostra nel consumo del pane e prodotti da forno (-28,76%), zucchero (-28,57%), farine di tutti i tipi e cereali (-26,54%), latte (-25,83%) e uova (-21.06%). La riduzione del consumo di queste tipologie di prodotti sono probabilmente dovute anche ai programmi nazionali per la prevenzione di malattie croniche che promuovono diversi regimi alimentari.

Tabella 10: Consumo di prodotti alimentari per membro familiare nel periodo 2010-2015

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Prodotto 2010 2012 2015 Crescita 2010-2015

Riso [kg] 2,4 2,6 2,3 -4,17Pane e prodotti da forno[kg] 38,6 34,2 27,5 -28,76Pasta e cuskus [kg] 6,7 6,4 5,8 -13,43Farine e cereali [kg] 16,2 17,4 11,9 -26,54Carne e prodotti di carne[kg] 48,5 47,7 43,2 -10,93Pesce (fresco e surgelato) 1,6 1,5 1,7 6,25Uova[pz] 101,6 87,7 80,2 -21,06Latte, intero e scremato [litro] 63,1 54,1 46,8 -25,83Olio [litro] 9,2 10,5 8,9 -3,26Frutta di tutti i tipi[kg] 70,9 72 63,8 -10,01Verdura di tutti i tipi[kg] 94,5 84,4 79,1 -16,30Zucchero [kg] 9,8 8 7 -28,57Caffe' e surrogati di caffe' [kg] 3,4 3,5 3,1 -8,82

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Fonte: Ufficio Statistico della RS

Fonte: Ufficio Statistico della RS

5. ANALISI DEI TREND, LE CARATTERISTICHE DEL MERCATO E LE ABITUDINI/PREFERENZE ALIMENTARI DEI CONSUMATORI SLOVENI

L’offerta sul mercato nazionale dei prodotti alimentari di qualità e dei vini di fascia medio-alta si è notevolmente sviluppata nell’ultimo decennio, ampliandosi e diversificandosi. Questo cambiamento è dovuto a diversi fattori, tra i quali l’apertura del mercato sloveno, il miglioramento del tenore di vita, il cambiamento delle abitudini alimentari, una maggiore attenzione alla salute e di conseguenza un maggiore orientamento verso il biologico, una migliore presentazione dei prodotti, etc.

L’origine dei prodotti, con l’evidente preferenza dei prodotti locali, svolge un ruolo sempre più forte nelle decisioni di acquisto dei consumatori sloveni, tendenza rintracciabile nelle diverse categorie di cibi, specialmente carne fresca, frutta e verdura di stagione, prodotti da forno (pane, pasticceria), latte e prodotti caseari. I produttori hanno quindi ampliato la commercializzazione e l'etichettatura dei propri prodotti con la dicitura "Prodotto in Slovenia".

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-35-30-25-20-15-10

-505

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Crescita del consumo di prodotti alimentari per membro familiare nel periodo 2010-2015

Riso [kg] Pane e prodotti da forno[kg]

Pasta e kuskus [kg] Farine e cereali [kg]

Carne e prodotti di carne[kg] Pesce (fresco e surgelato)

Uova [pz] Latte, intero e scremato [litro]

Olio [litro] Frutta di tutti i tipi[kg]

Verdura di tutti i tipi[kg] Zucchero [kg]

Caffe' e surrogati di caffe' [kg]

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Anche i sondaggi di opinione (Valicon) mostrano che gli Sloveni hanno fiducia nei marchi dell'industria alimentare Slovena, un fattore riconosciuto anche dalle catene della GDO che promuovono i prodotti locali selezionati, alcuni addirittura con slogan contrassegnati sulle confezioni. Alcuni esempi: Slovenia paese mio (Slovenija moja dežela - Spar), Prodotto sloveno (Slovenski izdelek – marchi Mercator), Qualità dalla Slovenia (Kakovost iz Slovenije – Hofer), Rispettiamo lo sloveno (Spoštujmo slovensko – Tuš) e Qualità dalla Slovenia – (Kakovost iz Slovenije – slovenski izdelek, Lidl). Si tratta di prodotti alimentari prodotti in Slovenia anche se le materie prime possono provenire da altri paesi. C'è anche da evidenziare il fatto scoperto da Marketing Monitor DMS 2016 che dimostra le importanti differenze tra i consumatori rispetto all'età: l'origine slovena dei prodotti alimentari risulta essere di maggiore importanza soprattutto per le generazioni più mature.

I consumatori preferiscono acquistare soprattutto alcuni prodotti alimentari sloveni, principalmente cercano la verdura, la frutta, la carne, i prodotti caseari e il pane, facendo attenzione al rapporto qualità / prezzo.

L’esito della ricerca svolta tra settembre e dicembre 2016, volta ad un’analisi sull'origine dei prodotti alimentari proposti nei volantini promozionali distribuiti sul territorio sloveno da parte di sei aziende GDO ha dimostrato che Mercator, Spar e Tuš sono i maggiori promotori dei prodotti alimentari sloveni. La percentuale dei prodotti di provenienza slovena promossa dal gruppo Tuš è stata del 58,5 %, dal gruppo Spar la quota è stata del 53,2%, mentre dal gruppo Mercator del 52,6%. La stessa ricerca ha dimostrato che i gruppi commerciali quali la Hofer, Lidl e E.Leclerc hanno promosso prevalentemente prodotti alimentari di provenienza estera. La percentuale più bassa di prodotti è stata promossa da Lidl (il 13,6%).

I prodotti alimentari italiani sono ben recepiti ed inseriti sul mercato locale. Soprattutto nelle due più grandi catene della GDO quali la Mercator e la Spar i prodotti alimentari italiani sono ben presenti in tutte le principali, tradizionali categorie di prodotti alimentari: la pasta (Barilla, Divella, De Cecco, Zara, Vesuvio, Garofalo, Gentile,…), olio d'oliva (Monini, Grezzo, Costa d'oro, Filippo Berio,..), il caffè (Illy, Segafredo, Lavazza, Mattioni, Goriziana,…), formaggi (Cepparo, Galbani, Parmareggio, Zanetti…) prodotti conservati (Rio mare,

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Valfrutta, Mutti, Sacla' …), il riso (Scotti,…), prodotti dolciari (Ferrero, Algida,…), aceto balsamico (Ponti,…) e molti altri.

Tra le principali tendenze e orientamenti nel consumo di prodotti alimentari in Slovenia sono:

il consumo di prodotti nazionali sloveni, specialmente per i prodotti freschi quali il pane e prodotti da forno e pasticceria, il latte e prodotti di latte, la carne fresca, oltre alla frutta e verdura di stagione;

prodotti biologici o prodotti derivanti da materie prime biologiche; l’attenzione è rivolta alle materie prime da agricoltura biologica, allo sviluppo della confezione, alla selezione dei materiali e delle tecnologie che, insieme ad un’adeguata protezione del prodotto, rappresentano il minimo impatto ambientale;

il consumo di prodotti funzionali con maggiore contenuto di ingredienti funzionali naturalmente presenti, ad esempio fibre alimentari, contenuto proteico superiore, sali minerali;

poiché gli allergeni stanno diventando e continuano a rimanere un problema crescente, i consumatori per motivi di salute, ma anche per una maggiore cura della propria forma fisica cercano prodotti alimentari con meno contenuto possibile delle sostanze allergeniche; prendono in considerazione anche le linee guida di una dieta sana su un ridotto apporto di zucchero e sale;

il tornare alle tradizioni, come ad esempio l’utilizzo degli antichi tipi di cereali come il farro, e altri vecchi tipi di grano, grano saraceno, quinoa, amaranto; l’uso di legumi, che sono una fonte importante di proteine vegetali;

6. ANALISI DELLE OPPORTUNITA' COMMERCIALI, INDIVIDUAZIONE DEI CANALI E STRATEGIE DI VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI ITALIANI IN SLOVENIA

Un fatto da tenere presente è che, per quanto riguarda il cibo e le bevande, gli sloveni hanno un significativo orientamento verso il "comprare sloveno". C'è probabilmente una principale ragione che sta’ nel fatto che la Slovenia è un mercato piccolo, di soli 2 milioni di abitanti, con una rispettosa tradizione nella

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produzione alimentare sia industriale come anche artigianale. Questo orientamento verso i prodotti locali vale soprattutto per i prodotti freschi come il pane, i prodotti da forno e pasticcieria, la carne fresca i prodotti di carne, frutta e verdura di stagione (dove la Slovenia ha dall'altro lato un basso tasso di autosufficienza), il latte e i prodotti caseari.

Per quanto riguarda i prodotti alimentari italiani possiamo dire che sono percepiti dai consumatori sloveni come prodotti di qualità superiore e rispecchiano un’immagine estremamente positiva di una ricca tradizione culinaria italiana. Infatti, come abbiamo evidenziato nel capitolo precedente, nella GDO slovene sono presenti tutti i principali, marchi conosciuti dell’industria alimentare italiana.

Le opportunità di una maggiore esportazione di prodotti alimentari italiani verso il mercato sloveno si trovano soprattutto nei prodotti di nicchia (prodotti per i quali l'offerta slovena e debole o inesistente) legati al consumo e/o alla preparazione delle specialità culinarie italiane che sono sempre più conosciute non solo nel territorio di confine, ma in tutte le parti del paese. Tra gli altri prodotti, dove l'offerta nazionale non è soddisfacente ci sono ad esempio i cioccolatini e dolciumi, alimenti biologici, gli alimenti per gli sportivi, solo per citarne alcuni.

Le strategie per entrare nel mercato del food in Slovenia sono diverse; approcciando direttamente il canale della GDO che ha i propri reparti d'acquisto ed inoltre gestisce le proprie linee di prodotti private label che rappresentano un’opportunità anche per i produttori italiani. Molte catene GDO hanno infatti negli ultimi anni sviluppato delle linee premium di prodotti di marche private, linee a cui stanno dando tra l’altro sempre più peso nella loro offerta e richiedono una qualità elevata e non i prezzi più bassi. Questo rappresenta sicuramente un’ulteriore opportunità per i produttori italiani che riescono a soddisfare le esigenze delle catene GDO in termini di qualità richiesta, certificazioni necessarie e i servizi.

La seconda possibilità è quella di accedere ai principali canali di vendita tramite i distributori specializzati che riforniscono a loro volta sia le grandi GDO, come anche il settore HO.RE.CA, oltre alle comunità quali scuole, asili, ospedali e case di riposo.

In ogni caso ai fornitori stranieri saranno richiesti i requisiti necessari come i certificati di qualità, il packaging di norma con le etichette conformi alla legge del paese, con gli ingredienti tradotti nella lingua slovena, ecc. Ma per le aziende

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fornitrici sarà soprattutto necessaria una preparazione del punto di vista di una strategia di marketing in grado di trasmettere bene i vantaggi competitivi dei propri prodotti e con una mirata politica dei prezzi di vendita, compresa una chiara politica dell'azienda riguardo l'investimento iniziale per lanciare i prodotti sul mercato.

7. PRINCIPALI FIERE PER I PRODOTTI ALIMENTARI IN SLOVENIA

In Slovenia ci sono due principali fiere alimentari annuali. La più grande fiera è l'AGRA, organizzata da Pomurski sejem, a Gornja Radgona, che di solito si svolge da fine agosto a inizio settembre. La fiera è dedicata all'agricoltura e ai prodotti e alle lavorazioni alimentari.

FIERA AGRA 2018: 25.8. – 30.8., Gornja Radgona, http://www.pomurski-sejem.si

FIERA GASTexpo 2018: 31.1.-3.2., Lubiana, http://www.gast.si/

8. ANALISI DELLA PRODUZIONE NAZIONALE DEL VINO

La regione vinicola slovena è divisa in tre regioni: Podravje, Posavje e Primorska che sono a loro volta formate da nove distretti vinicoli che ricoprono un territorio di circa 19.000 ettari di vigneti.

La regione vinicola di Podravje si trova nella parte nord-orientale del paese con circa 9.650 ettari di vigneti. Le varietà più rappresentate sono: il Laški rizling, il Šipon, il Renški rizling, il Chardonnay e il Pinot bianco.

La regione vinicola Posavje ricopre un territorio di circa 4.328 ettari di vigneti e si trova nella parte sud-occidentale della Slovenia. Le varietà più rappresentate in questa zona sono principalmente i vini rossi, tra le quali la cosiddetta Žametovka seguita dal Laški rizling, la Modra frankinja e la Kraljevina.

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La regione vinicola Primorska con circa 8.081 ettari è collocata nella parte occidentale della Slovenia. Le varietà più diffuse in questa regione sono prevalentemente le varietà rosse come il Refosco – il più diffuso, seguito dalla Ribolla, il Merlot, la Malvasia, il Chardonnay, il Sauvignon, il Cabernet sauvignon

ed altri.

Fonte: https://www.ovinu.si, Regioni vinicole della Slovenia

Nel Registro delle imprese Slovene sono registrati 30 mila viticoltori che sono in maggior parte anche produttori di vini. In Slovenia esistono circa 2.300 cantine dove viene imbottigliato il vino, tra le quali 11 cantine hanno capacità più elevate e imbottigliano circa 500 mila litri di vino all'anno.

La produzione del vino nell'anno 2016/2017 in Slovenia è ammontata a circa 660.000 ettolitri, di cui il 79% rappresentato da vini con denominazione di origine protetta (poco più di 520.000 ettolitri). I vini bianchi hanno rappresentato una quota del 67% della produzione totale (poco più di 445.000 ettolitri). Il tasso di autosufficienza del vino in Slovenia è attualmente pari all'82 %.

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Il consumo nazionale del vino in Slovenia è di circa 39 litri pro capite, dai quali il 64% rappresenta il consumo di vini bianchi.

Produzione di vino per anno nel periodo 2010-2015

Fonte: https://www.ovinu.si

Tabella 11: Bilancio per il vino, anno commerciale 2016/2017

Fonte: Ufficio Statistico della RS

Tabella 12: Numero di imprese nel settore della coltivazione di uva e produzione dei vini da uve negli ultimi tre anni

Fonte: Ufficio Statistico della RS

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% litriVini 663,5 810,8 81,8 38,6dai quali vini bianchi 446,4 515,5 86,6 24,5

Produzione nazionale

1.000 hl

Consumo pro capiteTasso di autosuficienzaConsumo nazionale

2014 2015 2016A01.21 Coltivazione di uva 33 32 38C11.02 Produzione di vini da uve 42 38 42TOTALE 75 70 80

Numero di imprese

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9. ANALISI DELL'INTERSCAMBIO COMMERCIALE DEL VINO

L'esportazione e l'importazione del vino è in continuo cambiamento. La Slovenia è tradizionalmente esportatore netto di vini di qualità e importatore netto di vini da tavola. Nel 2016 la Slovenia ha importato oltre 12 milioni di litri di vino da uva fresca per un valore di circa 13 milioni di euro. La maggior parte del vino è stata importata dall'Italia che si colloca al primo posto tra i mercati d'approvvigionamento con una quantità importata nel 2016 pari a 5.293 tonnellate ed un valore complessivo di 4.296.000 di euro. Le importazioni di vino dall'Italia rappresentano il 32,5% del totale valore importato, con un prezzo medio a tonnellata pari a 812 euro. Altri paesi fornitori di vino sono la Macedonia (17,9%), la Francia (17,5%), la Germania (9,4%), la Spagna (6,3%) e l'Ungheria (4,8%).

Le importazioni di vino sono più alte delle esportazioni. Di tutto il vino importato, dal 70 all'80 percento è vino alla rinfusa. In alcuni casi, tale vino viene importato anche ad un prezzo inferiore a mezzo euro al litro. La stragrande maggioranza di tali vini finisce in grandi confezioni da 1,5 litri e viene venduto come private label delle catene di GDO.

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VINSKA KLET "GORIŠKA BRDA" Z.O.O.

Puklavec Family Wines d.o.o.

RADGONSKE GORICE d.d.

VINAKOPER D.O.O. KOPER

VINAKRAS Z.O.O. SEŽANA

-10,000,000.00 0.00 10,000,000.00 20,000,000.00

I maggiori produttori di vino per fatturato e utile nel 2016

UTILE 2016 in Euro FATTURATO 2016 in Euro

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Per quanto riguarda l’export invece, la Slovenia ha esportato oltre a 4,5 milioni di litri di vino da uva fresca per un valore di oltre 13 milioni di euro. La maggior parte è stata esportata verso l’Italia, gli Stati Uniti e l’Austria. Negli ultimi anni è aumentata considerevolmente anche l’esportazione di vino verso la Cina. Nel 2007 il valore delle esportazioni verso questo paese è stato di circa 91.000 euro fino ad aumentare di quasi 10 volte nel 2016 con un valore esportato pari a 763.328 di euro per 138 tonnellate vendute.

Fonte: https://www.ovinu.si

Tabella 13: Principali mercati di origine per valore nel periodo 2012-2016 Codice TARIC 2204: Vini di uve fresche, compresi i vini arricchiti d'alcole;

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Esportazione e importazione di vino

esportazione in milioni di litri

importazione in milioni di litri

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mosti di uva

Fonte: Ufficio Statistico della RS

Tabella 14: Principali mercati di destinazione per valore nel periodo 2012-2016 Codice TARIC 2204: Vini di uve fresche, compresi i vini arricchiti d'alcole; mosti di uva

Fonte: Ufficio Statistico della RS

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Paesi di origineValore importato nel

2016 (EUR)

% del totale

Quantità importata in tonellate nel

2016

Valore per tonellata

(EUR)

Crescita media del

valore importato

2012-2016 (%)

Crescita media della quantitò

importata 2012-2016 (%)

Italia € 4.296.000 32,5 5293 812 -1Macedonia € 2.407.741 17,9 3628 664 21 24

Francia € 2.344.180 17,5 461 5.085 5 6Germania € 1.257.945 9,4 741 1.697 -4

Spania € 843.373 6,3 0 47Ungheria € 646.049 4,8 1155 560 22

Chile € 315.909 2,4 205 1.541 3 15Croazia € 310.217 2,3 0 10Serbia € 177.403 1,3 419 423 -25 -16

Australia € 148.942 1,1 44 3.385 53Regno Unito € 141.353 1,1 41 3.447 12 17

Austria € 123.328 0,9 38 3.245 -31 -36Montenegro € 74.945 0,6 27 2.388 17 34Portogallo € 44.588 0,3 11 4.054 8 23Paesi Bassi € 40.793 0,3 12 2.924 11 -5

Altri € 57.869 0,4 12 3.423 17Totale € 13.230.636 100 12087 7

Paesi di destinazioneValore esportato nel

2016 (EUR)

% del totale

Quantità esportata in

tonellate nel 2016

Valore per tonellata

(EUR)

Crescita media del valore

esportato 2012-2016 (%)

Crescita media della

quantita esportata

2012-2016 (%)

Crescita media del valore

esportato 2015-2016 (%)

Italia 2.490.816€ 18,8 952 2.617€ 37 35 43Stati Uniti d'America 1.618.091€ 12,2 702 2.305€ 6 5 10

Austria 1.151.114€ 8,7 433 2.658€ 15 8 82Croazia 1.140.501€ 8,6 0 3 88

Paesi Bassi 1.053.147€ 8 325 3.240€ 6 1 41Repubblica Ceca 913.544€ 6,9 0 5 139

Serbia 789.452€ 6 249 3.171€ 8 11 23Cina 763.328€ 5,8 138 5.531€ 11 24 -1

Germania 556.780€ 4,2 223 2.497€ 11 -1 -66Regno Unito 382.888€ 2,9 139 2.755€ -16 -31 -39Montenegro 374.724€ 2,8 40 9.368€ 28 15 63

Bosnia e Erzegovina 288.187€ 2,2 179 1.610€ -23 -23 -48Belgio 218.793€ 1,7 33 6.630€ 49 24 32

Svizzera 217.161€ 1,6 15 14.477€ 55 35 331Giappone 191.036€ 1,4 44 4.342€ 6 7 9

Altri 1.072.741€ 8,2TOTALE 13.222.304€ 100 6 19

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10.ANALISI DEI PRINCIPALI CANALI DI VENDITA E DI DISTRIBUZIONE DEL VINO IN SLOVENIA

Il panorama competitivo del vino in Slovenia nel 2016 rimane molto frammentato con la prevalenza dei produttori nazionali che continuano ad assicurare sia prezzi competitivi che uno standard di produzione molto elevato.

Benché ci siano importazioni assai visibili e presenza dei marchi stranieri nei canali di vendita al dettaglio, ci sono dall’altro lato numerose piccole aziende vinicole slovene a conduzione familiare che vengono lanciate ogni anno, intensificando in questa maniera la concorrenza. I proprietari dei marchi nazionali più affermati stanno consolidando le loro posizioni con vendite in aumento all'estero come nel caso di Istenic, Simcic, Kristancic, Vinakoper, Vinakras, Vinska klet e Goriška brda. Il successo di questi operatori locali si basa maggiormente sulle abitudini e la cultura del vino tra la popolazione locale, il trend che non dà segni di cambiamento, nonostante l’aumento della disponibilità di marchi importati a prezzi accessibili.

Si prevede che i produttori nazionali continueranno a crescere, e ci si aspetta che le piccole imprese a controllo familiare aumentino e affrontino con facilità una crescente domanda dei consumatori sloveni di diversi tipi e gusti di vino.

All’aumento della competitività contribuirà lo sviluppo dei canali di vendita al dettaglio, con un ruolo crescente dell’on-line, oltre la crescente disponibilità di diversi tipi e marchi di vino importato. Si prevede inoltre una maggiore innovazione in termini di produzione e la distribuzione. Attualmente i principali canali di vendita del vino in Slovenia sono le grandi GDO, i distributori specializzati che forniscono sia i canali al dettaglio, come anche il settore Horeca.

Per ciò che riguarda i canali di distribuzione, il 25% del vino si vende nel settore Horeca, favorito anche dai consistenti flussi turistici che ci sono nel paese, e la parte restante nei canali off trade, vale a dire: supermercati, ipermercati, grossisti, piccoli dettaglianti, negozi specializzati.

Per quanto sia un mercato dimensionalmente piccolo e sostanzialmente maturo si prevede che nei prossimi anni il consumo di vini, soprattutto importati e di qualità medio-alta, continui a crescere sia pure lentamente.

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11.ANALISI DEI TREND NEL CONSUMO E LA VENDITA/ACQUISTO DEL VINO IN SLOVENIA

Il vino è una bevanda molto amata dagli sloveni durante tutto l'anno. Nel 2016 gli sloveni hanno consumato una media di 39 litri di vino pro capite (in tutto 811.000 ettolitri all’anno), di cui più del 64% rappresenta i vini bianchi. Questo dato colloca gli Sloveni al terzo posto nell'Unione europea, preceduti solamente dai portoghesi (48 litri pro capite) e dai lussemburghesi con poco più di 50 litri pro capite. All'ultimo posto tra le popolazioni europee troviamo i polacchi con poco meno di tre litri pro capite. Secondo l'Ufficio statistico sloveno la media europea è stata nel 2016 di 23,9 litri pro capite.

Il rapporto tra la produzione di vini bianchi e rossi è di circa 65 verso 35 in favore del vino bianco. I viticoltori sloveni possono scegliere tra 52 tipi di vino raccomandati e autorizzati, di cui 37 bianchi e 15 rossi. Il vino maggiormente prodotto e consumato in Slovenia è il Laški rizling (14 %), seguito dal Refosco (9 %), dal Chardonnay e il Sauvignon (8% ciascuno) e la Malvasia (6%).

Secondo i dati dell'Ufficio Statistico della RS il prezzo del vino di qualità media nei negozi è salito del 50% negli ultimi dieci anni. Nel 2016 i consumatori hanno pagato in media 3,05 EUR per una bottiglia di vino acquistata nei negozi e 12,81 euro per una bottiglia di vino nel ristorante. Il prezzo di un chilo di uva nel 2016 è stato di 3,45 EUR, mentre nel 2006 di 2,62 EUR (un terzo in meno rispetto al 2016).

L’aumento dei redditi e la buona conoscenza che il consumatore medio sloveno ha del vino hanno favorito negli ultimi 25 anni lo sviluppo del mercato del vino che ancora in buona parte comunque viene soddisfatto dalle produzioni locali che hanno raggiunto buoni livelli di qualità con numerose denominazioni tipiche e vincendo anche diversi premi in manifestazioni internazionali.

La crisi economica degli ultimi anni non ha ridotto tanto i consumi ma ha reso i consumatori più sensibili e più attenti al prezzo e al rapporto qualità-prezzo. Questo fatto è specialmente chiaro quando parliamo del consumo di vini pregiati di alta qualità, questi si acquistano presso negozi specializzati (enoteche) che spesso dispongono anche di vendita on-line e sono posizionati nei maggiori centri urbani del paese. Secondo un’intervista svolta con uno dei più noti sommelier e

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venditori sloveni di vino (www.evino.si – sig. Gašper Čarman) il potere d'acquisto dei consumatori sloveni è oggi notevolmente inferiore in confronto agli anni prima della crisi economica. Solo per capire meglio, il vino più caro venduto da questo venditore ad un cliente sloveno nel 2016 è stata una bottiglia di Champagne Salon 2002 ad un costo di quasi 400 euro. Prima della crisi il venditore vendeva oltre 100 bottiglie di questo vino all’anno e i clienti lo acquistavano in confezioni da sei bottiglie.

Tuttavia oggi esiste ancora un segmento di consumatori che amano vini di altissima qualità, ma decidono per un consumo più equilibrato, legato alla passione e all’occasione giusta.

12.ANALISI DELLE OPPORTUNITA' COMMERCIALI, INDIVIDUAZIONE DEI CANALI E STRATEGIE DI VENDITA DEL VINO ITALIANO IN SLOVENIA

Le strategie d’entrata e i canali di vendita del vino sul mercato sloveno sono diverse; il primo canale per la vendita del vino rappresenta il canale della GDO che gestisce anche i vini dei propri marchi (private label), il secondo canale molto importante sono invece i distributori specializzati che forniscono sia i canali al dettaglio, come anche il settore Horeca. Esiste anche la possibilità di vendere ai singoli ristoranti che possono effettuare gli acquisti anche in modo autonomo, ma si tratta di quantità più discrete, un modo di collaborazione adatta soprattutto nel territorio di confine, oppure per la vendita di vini speciali e pregiati.

Il mercato sloveno del vino è maturo ed ogni nuovo offerente deve potersi differenziare in modo da rendere interessante la propria offerta nei diversi punti di forza che potrebbero essere; la tipologia e la specificità del prodotto, la storia e la tradizione come anche le condizioni di vendita e la politica dei prezzi. Si suggerisce pertanto di elaborare una strategia di marketing e di posizionamento sul mercato, individuando i propri punti di forza e i vantaggi competitivi dei propri marchi e prodotti, applicando una mirata strategia del prezzo.

13.PRINCIPALI FIERE DEL VINO IN SLOVENIA

FIERA AGRA 2018: 25.8. – 30.8., Gornja Radgona, http://www.pomurski-sejem.si

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Nell’ambito dell’Agra si svolge anche una mostra e una competizione dei vini prevalentemente nazionali (Vino Slovenija).

VINO LJUBLJANA 2018: 60. Competizione interazionale del vino, 13.-15. 4. 2018, http://www.vinoljubljana.si/

FONTI:

1. Ufficio Statistico della Repubblica Slovenia2. Trade Map, Trade statistics for international business development3. Euromontor, www.euromonitor.com/wine-in-slovenia/report4. www.izvoznookno.si5. www.bonitete.si6. www.ovinu.si7. www.slo-mag.si

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