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Come scegliere la focale dell'obiettivo - La scelta dell'obiettivo pe... http://www.dseitalia.it/tut_ob_focale.htm 1 di 2 6-05-2006 8:56 La focale dell'obiettivo Per capire cosa sia la focale bisogna capire un po' del funzionamento di una lente. Ne vale la pena, in quanto la focale è il parametro principale per identificare un obiettivo. Cominciamo con una domanda primordiale: Perchè è necessario un obiettivo ? Perchè una telecamera ha bisogno di un obiettivo? Perchè se si toglie l'obiettivo alla telecamera non si vede altro che una indefinita luce bianca sul monitor? La funzione dell'obiettivo di una telecamera è quella di ricevere la luce proveniente dall'ambiente esterno e concentrarla sul sensore della telecamera (CCD) che la convertirà in un segnale video. Per poter fare questo, l'obiettivo ha all'interno una lente convessa, che devia tutti i raggi di luce che la attraversano e li fa convergere verso un punto poco oltre la lente stessa. In questo punto, dietro la lente si troverà il CCD della telecamera, pronto a ricevere l'immagine e generare da essa un segnale video. Senza l'obiettivo, la telecamera sarebbe come l'occhio umano senza cristallino, assolutamente incapace di vedere alcuna immagine. Il punto focale Il punto focale di una lente è il punto posto lungo l'asse ottico dove l'obiettivo è in grado di ricostruire un'immagine perfettamente a fuoco. In corrispondenza di questo punto si deve trovare il CCD. In realtà più che di punto, è meglio parlare di "Piano Focale" in quanto la lente ricrea un'immaginetta rovesciata di dimensione rettangolare. In questo punto si sistema il CCD la cui dimensione dovrebbe essere esattamente la stessa dell'immagine ricreata dalla lente. La focale Immaginiamo una situazione teorica in cui la lente sia colpita da raggi di luce perfettamente paralleli. Attraversando la lente i raggi di luce vengono deviati e convergono in un punto la cui posizione dipende strettamente dalla curvatura della lente. Questo punto viene definito distanza focale della lente, anche detta solamente focale, ed è un valore che viene usato per catalogare gli obiettivi e poterli confrontare fra loro. La condizione di raggi paralleli si riferisce alla messa a fuoco dell'infinito, ed è stata decisa apposta per fornire una valore di focale comune a tutte le lenti che consenta di paragonarle. Nella realtà i raggi di luce degli oggetti da riprendere non perverranno quasi mai paralleli sulla lente e questo renderà necessario mettere a fuoco l'obiettivo i quanto il punto focale sarà variabile, come vedremo nel tutorial sulla messa a fuoco . La focale determina l'angolo di vista La focale è il principale parametro di classificazione degli obiettivi in quanto influenza direttamente l'angolo di vista da essi consentito. A parità di dimensione del CCD (Le telecamere DSE usano 1/3" o 1/4") più la focale è bassa, più l'obiettivo consentirà un angolo di vista maggiore.

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La focale determina l'angolo di vista La focale è il principale parametro di classificazione degli obiettivi in quanto influenza direttamente l'angolo di vista da essi consentito. A parità di dimensione del CCD (Le telecamere DSE usano 1/3" o 1/4") più la focale è bassa, più l'obiettivo consentirà un angolo di vista maggiore. http://www.dseitalia.it/tut_ob_focale.htm Come scegliere la focale dell'obiettivo - La scelta dell'obiettivo pe...

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La focale dell'obiettivoPer capire cosa sia la focale bisogna capire un po' del funzionamento di una lente. Ne valela pena, in quanto la focale è il parametro principale per identificare un obiettivo.Cominciamo con una domanda primordiale:

Perchè è necessario un obiettivo ? Perchè una telecamera ha bisogno di un obiettivo? Perchè se si toglie l'obiettivo allatelecamera non si vede altro che una indefinita luce bianca sul monitor?La funzione dell'obiettivo di unatelecamera è quella di ricevere la luceproveniente dall'ambiente esterno econcentrarla sul sensore dellatelecamera (CCD) che la convertirà inun segnale video. Per poter fare questo,l'obiettivo ha all'interno una lenteconvessa, che devia tutti i raggi di luceche la attraversano e li fa convergereverso un punto poco oltre la lentestessa. In questo punto, dietro la lentesi troverà il CCD della telecamera, pronto a ricevere l'immagine e generare da essa unsegnale video. Senza l'obiettivo, la telecamera sarebbe come l'occhio umano senzacristallino, assolutamente incapace di vedere alcuna immagine.

Il punto focale Il punto focale di una lente è il punto posto lungol'asse ottico dove l'obiettivo è in grado di ricostruireun'immagine perfettamente a fuoco. Incorrispondenza di questo punto si deve trovare ilCCD. In realtà più che di punto, è meglio parlare di"Piano Focale" in quanto la lente ricreaun'immaginetta rovesciata di dimensionerettangolare. In questo punto si sistema il CCD lacui dimensione dovrebbe essere esattamente lastessa dell'immagine ricreata dalla lente.

La focale Immaginiamo una situazione teorica in cui la lente sia colpita da raggi di luce perfettamenteparalleli. Attraversando la lente i raggi di luce vengono deviati e convergono in un punto lacui posizione dipende strettamente dalla curvatura della lente. Questo punto viene definitodistanza focale della lente, anche detta solamente focale, ed è un valore che viene usatoper catalogare gli obiettivi e poterli confrontare fra loro.La condizione di raggi paralleli si riferisce alla messaa fuoco dell'infinito, ed è stata decisa apposta perfornire una valore di focale comune a tutte le lentiche consenta di paragonarle. Nella realtà i raggi diluce degli oggetti da riprendere non perverrannoquasi mai paralleli sulla lente e questo renderànecessario mettere a fuoco l'obiettivo i quanto ilpunto focale sarà variabile, come vedremo neltutorial sulla messa a fuoco.

La focale determina l'angolo di vista La focale è il principale parametro di classificazione degli obiettivi in quanto influenzadirettamente l'angolo di vista da essi consentito.A parità di dimensione del CCD (Le telecamere DSE usano 1/3" o 1/4") più la focale èbassa, più l'obiettivo consentirà un angolo di vista maggiore.

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Focale lunga o focale corta? Se desiderate riprendere un angolo molto ampio (obiettivo grandangolare), scegliete quindiun obiettivo con una focale piccola (es. 4 mm), che vi permetterà ad esempio di controllareun'intera camera senza zone cieche. Ricordate però che un obiettivo con focale piccola(grandangolo) vi farà sembrare gli oggetti molto più distanti e quindi vi potrebbe capitare dinon vedere bene cose o persone poste ad una certa distanza dall'obiettivo. Se pensate, adesempio, di installare una telecamera all'esterno e desiderate vedere chiaramente i dettaglidi una persona a 20 metri di distanza, sarebbe bene rinunciare ad un ampio angolo visualea vantaggio di un'immagine più dettagliata. Per maggiori informazioni, leggete il tutorial sull'Angolo di vista e la guida alla scelta della focale corretta

Gli obiettivi VARIFOCAL Gli obiettivi VARIFOCAL sono obiettivi con focale variabile. Dispongono di una ghiera,ruotando la quale si allarga e si restringe il campo di vista. Gli obiettivi VARIFOCAL sono piùcari, ma danno il vantaggio di centrare sempre al meglio l'area da sorvegliare. Permettonoanche di coprire tutte le esigenze con pochi obiettivi a magazzino.

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Angolo di vista, Angolo di apertura, Inquadratura, Angolo di inquad... http://www.dseitalia.it/tut_ob_angolo_di_vista.htm

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L'angolo di vistaL'angolo di vista esprime, in forma di gradi di apertura la porzione di spazio che l'obiettivo ciconsente di vedere. In linea teorica per ogni obiettivo dovrebbero definirsi 3 angoli di vista: orizzontale, verticalee diagonale. Per praticità in tutte le tabelle DSE si fa riferimento al più rilevante fra questi ecioè all'angolo di vista orizzontale che influenza direttamente la larghezza dell'inquadratura.L'angolo di vista è il parametro più semplice da comprendere per chi si avvicini da profanoal mondo degli obiettivi per telecamere a circuito chiuso. Quando si pensa alla scelta di unobiettivo ci si pone infatti sempre lo stesso genere di domande, del tipo: "riuscirò ariprendere tutta l'area che mi interessa" oppure "riconoscerò la faccia dell'intruso".

Grandangolo o Zoom ? In genere la prima idea che viene in mente è orientarsi verso un obiettivo grandangolareperchè esso garantirà sicuramente la copertura totale dell'ambiente.Molto raramente però una simile scelta è realmente la migliore. Considerate infatti che:Se si sceglie un obiettivo grandangolare si riprenderà presumibilmente tutta l'area diinteresse senza zone cieche, ma persone ed oggetti risulteranno molto piccoli e sarannopoco dettagliati. Una persona in lontananza vi sembrerà minuscola e stenterete ariconoscerla.Se si sceglie un obiettivo focalizzato si vedranno meglio i particolari, ma si correrà ilrischio di perdere di vista la totalità della scena. Vi servirà a poco vedere distintamente laporta del negozio, mentre magari l'azione si svolge in una zona non inquadrata.

Nell'esempio sottostante si vede la stessa scena ripresa da 2 obiettivi differenti. L'obiettivopiù focalizzato a destra permette di vedere la persona in movimento in modo moltodettagliato, ma non rende l'idea dell'ambiente, che in questo caso sembrerebbe piùimportante. Meglio fa l'obiettivo con angolo di vista maggiore (a sinistra) che permette direndersi meglio conto di cosa stia realmente accadendo.

8 mm. RE-080S un buon angolo in ambienti grandi

25 mm. RE-250Szoom per riprese a distanza

Bisogna trovare un giusto compromesso Da quanto esposto risulta chiaro, che il corretto dimensionamento dell'obiettivo di unatelecamera a circuito chiuso non è altro che la scelta del miglior compromesso fra zoom egrandangolo, tale da consentire di veder tutto ciò che ci interessa nel miglior modopossibile. Ma come si trova il miglior compromesso?Se avessimo a disposizione un nutrito assortimento di obiettivi, potremmo provarli tutti, finoa trovare empiricamente quello che vediamo fornire il miglior risultato. Purtroppo, a partequalche fortunato caso, non è quasi mai così, ed è necessario scegliere l'obiettivo con deicalcoli sulla carta.

Impariamo a scegliere il giusto angolo di vista leggendo il tutorial "Scegliere la focale"

..... Ehi! un momento. Cosa c'entra la Focale se finora abbiamo parlato di angolo di vista?

Cosa c'entra la focale con l'angolo di vista? Questo ragionevole dubbio è il principale ostacolo da superare nella comprensione delleottiche per TVCC. Gli obiettivi si identificano infatti in base alla loro focale e non in baseall'angolo di vista che consentono. Il motivo è semplice: l'angolo di vista, sebbene di immediata comprensione, non è un parametro che identifichiinequivocabilmente un obiettivo e che dipenda esclusivamente dalla natura costruttiva dellalente. Esso è infatti determinato dalla combinazione di 2 elementi, uno residentenell'obiettivo ed uno residente nella telecamera:

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L'angolo di vista e inversamente proporzionale alla focale dell'obiettivo L'angolo di vista e direttamente proporzionale alla dimensione del sensore della

telecamera CCD

Ne consegue che lo stesso identico obiettivo montato su una telecamera con CCD da 1/3"fornirà un certo angolo di vista, mentre montato su una telecamera con CCD da 1/4" nefornirà uno inferiore. Non ha quindi molto senso dire: "vorrei un obiettivo da 50° di apertura" perchè questo datodipende dalla telecamera su cui l'obiettivo sarà montato. Ha invece senso dire: "vorrei un obiettivo da 8 mm di focale" perchè questo indica senzaombra di dubbio un obiettivo (ad esempio l'RE-080F) che darà un angolo di vistaorizzontale di 33° se montato su una telecamera con CCD da 1/3" e di 25° se montato suuna telecamera con CCD da 1/4".Ecco perchè il primo dato che troverete nella tabella obiettivi DSE è la focale, e non l'angolodi vista.

Come calcolare l'angolo di vista Per gli appassionati della materia, la formula per calcolare l'angolo di vista è questa:

La dimensione in mm. del CCD da utilizzare nella formula è:

Telecamere DSE

CCD 1" 2/3" 1/2" 1/3" 1/4"Altezza [mm] 9,6 6,6 4,8 3,6 2,7Larghezza [mm] 12,8 8,8 6,4 4,8 3,6

Se al posto di y nella formula metterete la larghezza del CCD, otterrete l'angolo di vistaorizzontale, se metterete l'altezza del CCD avrete l'angolo di vista verticale.Le telecamere DSE utilizzano di regola CCD da 1/3 ad eccezione delle versioni in contenitorestagno, antivandalismo e per occultamento che montano CCD da 1/4 di pollice. Alladimensione del CCD è dedicato il tutorial sull'influenza del CCD sulla scelta dell'obiettivo.

Detto questo, noi, che siamo brave persone, vi evitiamo di perdere la salute sullacalcolatrice e vi forniamo nella pagina di scelta degli obiettivi una comoda tabella dove, perogni obiettivo viene riportato l'angolo di vista orizzontale in abbinamento alle diversetelecamere DSE ed anche la larghezza dell'area inquadrata alle varie distanze dall'obiettivo.

Quando è corretto parlare di grandangolo e quando di teleobiettivo L'occhio umano consente un angolo di vista efficace di circa 30 gradi. Questo tipo diinquadratura corrisponde nelle telecamere a circuito chiuso a:Occhio umano = Obiettivo 8 mm (CCD da 1/3") oppure 6 mm (CCD da 1/4")Per questo l'obiettivo standard delle telecamere DSE è in genere da 8 mm. cioè tale daconsentire una visione definita "normale".Qualsiasi obiettivo che consenta un angolo di vista maggiore, va correttamente definito"grandangolo", mentre obiettivi con angolo di vista più stretto si dicono teleobiettivi otelefoto.

Ed ora è veramente giunto il momento di andare a conoscere meglio cosa si intende perFocale e come scegliere la focale giusta per voi.

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Come scegliere la focale dell'obiettivoLa scelta della focale corretta da utilizzare va effettuata sulla base dell'area che si intenderiprendere.

La formula per calcolare la focale corretta

Per calcolare la focale adatta alle vostre esigenze e quindi scegliere l'obiettivo, èinnanzitutto necessario misurare la dimensione dell'area da riprendere la sua distanzadall'obiettivo. L'area di interesse viene chiamata TARGETe non è necessariamente la dimensione del muro o delcancello di fronte alla telecamera, ma piuttosto la zonadove immaginate possano avere luogo gli eventi cheavete interesse a riprendere. Più avanti vi daremo alcuniconsigli su come determinarla, ma per il momentodiamola per acquisita.

Per calcolare la focale valgono le seguenti formule:

Per mini-telecamere, telecamere stagne ed antivandaliche (CCD 1/4").Focale corretta (mm) = Distanza Target (m.) x 3,6 : Larghezza Target (m.)

Per tutte le altre telecamere con e senza fili (con CCD 1/3")Focale corretta (mm) = Distanza Target (m.) x 4,8 : Larghezza Target (m.)

Facciamo alcuni esempi

Domanda: "Vorrei riprendere con una telecamera senza fili un'area larga 8 metri che sitrova a 13 metri di distanza dall'obiettivo"Risposta: Focale corretta (mm) = 13 x 4,8 : 8 = 7,8 mm.L'obiettivo più adatto sarà RE-080F (focale 8 mm. attacco C) oppure RE-080S (focale 8mm. mini-obiettivo) oppure ancora RE-080V (focale 8 mm. auto-iris)

Domanda: "Vorrei riprendere con una telecamera stagna un accesso largo 6 metri che sitrova a 7 metri di distanza dall'obiettivo"Risposta: Focale corretta (mm) = 7 x 3,6 : 6 = 4,2 mm.L'obiettivo più adatto sarà RE-040F (focale 4 mm. attacco C) oppure RE-043S (focale 4,3mm. mini-obiettivo) oppure ancora RE-040V (focale 4 mm. auto-iris)

Come scegliere il target giusto, cioè l'area di ripresa corretta Nel paragrafo precedente si è visto come calcolare che obiettivo ci serve per inquadrare uncerto target, cioè una certa area. Ma come determinare quanto deve essere grandequest'area? Sicuramente potrete farvi guidare dall'intuito sulla base di cosa pensate abbiainteresse controllare, però dovete anche tenere presente che esigenze di identificazioneavete. Di seguito riportiamo una guida utile.

Per rilevare la presenza di una persona bisogna che l'altezza della figura sia alta

almeno il 10% dell'area globale che apparesul monitor

Per riconoscere una persona conosciutabisogna che l'altezza della figura sia alta

almeno il 50% dell'area globale che apparesul monitor

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Per identificare una persona sconosciutabisogna che l'altezza della figura sia alta

almeno il 120% dell'area globale che apparesul monitor

Per leggere la targa di un'automobile inavvicinamento

bisogna che l'altezza dell'auto sia alta almenoil 50% dell'area globale che appare sul

monitor

Riassumendo:Scegliete la grandezza dell'area da riprendere (il target) immaginando di vederla sulloschermo. Immaginate quanto risulterà alto il soggetto in proporzione allo schermo, everificate che corrisponda alle esigenze di identificazione che avete.Può darsi che scopriate che conviene riprendere non proprio tutto il cancello, ma solo laportina di ingresso perchè questo consentirà una migliore identificazione del soggetto.Una volta stabilita base ed altezza dell'area da riprendere applicate la formula per il calcolodella focale che abbiamo visto all'inizio di questo tutorial.

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Gli obiettivi auto-iris per telecamera a circuito chiuso - Autoiris di... http://www.dseitalia.it/tut_ob_diaframma.htm

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Il diaframma o iris dell'obiettivo Cos'è Il diaframma dell'obiettivo è il foro che consente alla luce di attraversare la lente eraggiungere il sensore ottico (CCD) all'interno della telecamera. Esso viene anche definitoIride o Iris.

Un diaframma ampio consente il passaggio di una grande quantità di luce verso ilsensore. Da un lato, questo permette riprese anche in condizioni di scarsa illuminazione,dall'altro espone la telecamera al rischio di abbagliamento (immagine sbiancata ed assenzadi dettaglio) se la luminosità ambiente aumenta.

Un diaframma piccolo lascia gran parte della luce ambiente al di fuori della telecamerae ne veicola all'interno solo una piccola parte. Da un lato, questo permette alla telecameradi "vedere" bene anche in condizioni di forte luminosità (es. esterno-pieno sole), madall'altro la acceca totalmente, nelle riprese in penombra.

Iris fisso, manuale e automatico Le lenti a iris fisso (come RE-xxxF, RE-xxxS, RE-XXXP) sono le più economiche ed di

gran lunga le più utilizzate. Vengono utilizzate per riprese di interni, dove si ritiene che laluminosità ambientale sia più o meno stabile e comunque mai elevatissima. Esse hanno undiaframma medio, che fornisce normalmente un buon compromesso visivo in condizioni diluminosità né troppo scarsa, né troppo forte.

Le lenti a iris variabile manualmente (RE-xxxM) hanno un diaframma che è possibileaprire o chiudere manualmente adattandolo alla luce ambiente. Con questi obiettivi èpossibile, ad esempio chiudendo il diaframma, riprendere un grande magazzino moltoilluminato senza che la telecamera resti abbagliata dai neon. Queste lenti non risolvonocomunque il problema della variazione di luminosità nel corso della giornata che è il verolimite delle lenti a iris fisso.

Le lenti auto-iris (come RE-xxxV) sono invece in grado di modificare automaticamenteil diaframma in base alla luminosità. Sono più costose, ma praticamente indispensabili nelleriprese all'aperto. Il funzionamento di queste lenti ricorda quello della pupilla umana che si restringe inpresenza di molta luce e si allarga al buio. Al funzionamento delle lenti auto-iris è dedicatauna sezione di questo tutorial (Vedi Tutorial obiettivi auto-iris).

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Gli obiettivi auto-iris per telecamera a circuito chiuso - Autoiris di... http://www.dseitalia.it/tut_ob_diaframma.htm

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Diaframma aperto albuio Diaframma chiuso in piena luce

Come si può sapere se il diaframma di un obiettivo è grande o piccolo Per indicare quanta luce un obiettivo lascia passare, si utilizza, più che il semplice diametrodel diaframma un valore denominato F-Stop che oltre al diametro del diaframma tieneanche conto della focale dell'obiettivo (Vedi Luminosità ed F-Stop).Nella tabella obiettivi DSE l' F-Stop è riportato a fianco di ogni lente. Più alto è il suo valorepiù l'obiettivo è chiuso ed adatto ad ambienti luminosi, più è basso, più l'obiettivo è apertoed idoneo a riprese con scarsa luminosità.

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Tutorial F-Stop - Numero F delle lenti per televisiona a circuito c... http://www.dseitalia.it/tut_ob_f-stop.htm

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L'F-Stop o F-number Cos'è Si definisce "F-number" o "F-Stop" di un obiettivo, il rapporto fra la focale ed il diametro deldiaframma.

F-Stop = Focale [mm] : Diametro del diaframma [mm]

L'F-Stop indica la luminosità dell'obiettivo Il rapporto fra queste due grandezza fornisce una chiara indicazione della quantità di luceche l'obiettivo veicola verso il sensore della telecamera. Vale la regola:

F-Stop alto (2...3,5 o più) = Obiettivo chiuso, per riprese di esterni o interni ben illuminati, poco F:1,2 F:1,8 F:3,5 efficace in penombra.

F-Stop basso (1,2...2) = Obiettivo aperto, perriprese in interno anche in condizioni di pocaluminosità, soggetto a sbiancamenti esovraesposizione all'aperto.

Perchè l'F-Stop esprime la luminosità ? Ci si potrebbe chiedere per quale motivo, si ricorraall'F-Stop per indicare la luminosità di un obiettivo,invece di utilizzare semplicemente la dimensione delDiaframmaIl motivo è semplice: benchè il diaframma sia ilprincipale artefice dell'erogazione luminosa, non è ilsolo parametro a determinare la quantità di luce chepiomba sul sensore della telecamera. Quest'ultima èanche influenzata dalla focale dell'obiettivo secondo laseguente regola: una focale corta, a parità didiaframma, darà sempre più luminosità di una focalelunga. Per convincervi di questo, immaginate di spiare una stanza illuminata attraverso il bucodella serratura (diaframma). Il vostro occhio (CCD) riceverà molta luce se vi avvicinate(focale corta), e ne riceverà molto meno se vi allontanate (focale lunga). Questo è il motivo per cui, ad esempio, un obiettivo da 4 mm di focale ed uno da 16 mm.pur avendo magari la stessa apertura di diaframma forniscono luminosità diversa e quindiavranno un valore di F-Stop differente.

E' importante nella scelta di una lente ? Senza voler turbare qualche purista della materia, diciamo che il valore di F-Stop, puressendo importante per valutare un obiettivo, non è una cosa di cui dobbiate preoccuparvitroppo. Il motivo è semplice: la gamma di obiettivi DSE già abbina alle varie focali unvalore di F-Stop normalmente consono all'impiego. Ad esempio un obiettivo per riprese adistanza come l'RE-250S ha un valore di F-Stop di F:2.5, cioè un valore abbastanza alto daconsentirne l'impiego all'aperto in condizioni di alta luminosità. E' comunque consigliabile dare un'occhiata all'F-Stop prima di scegliere la lente, in quantose foste indecisi tra due focali (ad esempio 6 ed 8 mm) potreste magari scegliere quello conla luminosità più adatta alla luminosità del vostro ambiente.

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Gli obiettivi auto-iris per telecamera a circuito chiuso - Autoiris p... http://www.dseitalia.it/tut_ob_obiettivi_autoiris.htm

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Gli obiettivi Auto-Iris Cosa sono Gli obiettivi denominati auto-iris (Riferimenti RE-xxxD ed RE-xxxMD) sono obiettivi in gradodi adattarsi automaticamente alle varie condizioni di luce, modificando l'apertura deldiaframma, cioè del foro attraverso il quale la luce passa attraversol'obiettivo e giunge al sensore ottico (CCD).

Come funzionano All'interno degli obiettivi auto-iris vi è un motore che è in grado diaprire e chiudere il diaframma. E' la stessa telecamera a comandareil motore, in base alla quantità di luce che riceve dall'esterno. Perquesto motivo gli obiettivi auto-iris sono collegati alla telecamera non solo meccanicamente,ma anche tramite un cavo che consente alla telecamera di azionare il motore.

Quando si usano Gli obiettivi auto-iris sono logicamente più costosi degli obiettivi a diaframma fisso, ma sonopraticamente indispensabili nelle riprese in esterno, dove una lente normale non potrebbeche fornire un'immagine troppo chiara di giorno e troppo scura di notte. L'esempio che vedete di seguito mostra a sinistra un obiettivo auto-iris che ha adattato ilsuo diaframma alla luce del giorno, ed a destra un obiettivo a iride fissa, probabilmente conun F-Stop piuttosto basso, che denota qualche problema a gestire la luce diurna diretta.

Obiettivo auto-iris Obiettivo a diaframma fisso

Video Drive e DC Drive Sul mercato esistono due tipi di obiettivi auto-iris: Video Drive e DC Drive. La differenza sta nell'amplificatore che è un elemento indispensabile per convertire ilsegnale video del CCD in comando elettrico per il motore dell'auto-iris.

Gli auto-iris Video Drive hanno l'amplificatore nell'obiettivo Gli auto-iris DC Drive non contengono l'amplificatore che deve per forza risiedere nella

telecamera. Logicamente gli obiettivi DC Drive sono meno costosi, ma necessitano ditelecamere in grado di gestirli.Le telecamere DSE, predisposte per obiettivi auto-iris, sono normalmente in grado dicontrollare sia Video che DC Drive. Gli obiettivi auto-iris DSE sono tutti DC Drive.

Regolare un obiettivo auto-iris DC drive Gli obiettivi a diaframma automatico DC drive non possiedono potenziometri sulla lente. Perregolare l'obiettivo si agisce direttamente sul potenziometro LEVEL della telecamera.

Il Level è una regolazione dell'amplificazione che influisce sulla sensitività dell'obiettivoalle variazioni di livello del segnale video. Regolando la vite del potenziometro è possibileaumentare e ridurre la luminosità dell'immagine.Regolando il Level, bisogna essere certi che la regolazione effettuata sia accettabile sia digiorno che di notte. La regolazione di Level, deve essere effettuata con l'AGC=Off.

Regolare un obiettivo auto-iris video drive Gli obiettivi a diaframma automatico hanno due potenziometri normalmente chiamati ALC eLevel (vedi foto in alto). Nel caso di obiettivi senza amplificatore le regolazioni si trovanosulla telecamera.Entrambe le regolazioni vengono tarate dalla fabbrica per un valore ottimale per la maggiorparte delle applicazioni e pertanto normalmente non è necessario effettuare nessunaregolazione.

L'ALC (Automatic Light Compensation) è una regolazione fotometrica dell'obiettivo puòessere considerato simile al BLC (compensazione della luce di fondo) di una telecamera.Esso regola il livello di riferimento del segnale a seconda del contrasto dell'immagine e hadue estremi: Peak e Average.

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Gli obiettivi auto-iris per telecamera a circuito chiuso - Autoiris p... http://www.dseitalia.it/tut_ob_obiettivi_autoiris.htm

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Se nell'inquadratura vi sono dei punti molto luminosi, essi causano normalmente la chiusuradel diaframma (essendo auto-iris) e gli oggetti scuri diventeranno ancora più scuri,praticamente neri. E' il caso, ad esempio di una persona che entra da una portadall'esterno e che diventerà una sagoma nera su uno sfondo luminoso. In questo caso si può agire sull'ALC per fare aprire l'obiettivo oltre il normale (verso laposizione Peak). Se invece è necessario vedere meglio la parte più luminosa si regoleràl'ALC verso la posizione Average per far chiudere l'obiettivo oltre il dovuto. La regolazionedell'ALC avrà effetto solo con immagini ad alto contrasto.

Il Level è una regolazione della sensitività dell'obiettivo alle variazioni di livello delsegnale video ed ha due posizioni estreme: H (high) e L (low). Regolando la vite delpotenziometro verso H aumenteremo la luminosità dell'immagine, mentre la ridurremoregolando la vite verso L.Regolando il Level, bisogna essere certi che la regolazione effettuata sia accettabile sia digiorno che di notte. Entrambe le regolazioni di ALC e Level, devono essere effettuate con l'AGC=Off.

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La messa a fuoco - Come mettere a fuoco un obiettivo - Come sce... http://www.dseitalia.it/tut_ob_messa_a_fuoco.htm

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Come mettere a fuoco un obiettivoNel tutorial sulla focale abbiamo spiegato come i raggi di luce che investono l'obiettivovengano da questo deviati in modo da concentrarsi nel punto focale della lente, che è postopoco oltre la lente stessa.Se il CCD si trova in corrispondenza del punto focale,l'immagine che vedremo sul monitor sarebbe perfettamentea fuoco. Se viceversa il punto focale cade prima o dopo ilCCD l'immagine che vedremo sarà sfocata.Verrebbe da dire: basta mettere il CCD giusto sul puntofocale e sarà sempre a fuoco.E' vero, peccato che il punto focale si sposti.

Perchè serve la messa a fuoco ? Avendo letto il tutorial sulla focale, l'unica cosa chesappiamo con certezza sulla posizione del punto focale e cheesso si trova ad una distanza dalla lente pari alla focale dellalente stessa, ma solo se i raggi di luce piombanoperfettamente paralleli sull'obiettivo. In questa condizione,siamo certi che se vogliamo mettere a fuoco un obiettivo da4 mm. basta piazzare il CCD a 4 mm. di distanza dallalente.Il problema è che gli unici oggetti in grado di riflettere raggidi luce paralleli sono lontanissimi. Il sole ad esempio, invia raggi di luce paralleli. Anche lemontagne all'orizzonte, riflettono raggi di luce praticamente paralleli fra loro. Nel gergofotografico, si indicano questi oggetti lontanissimi come "infinito".Tutto ciò che si trova più vicino dell'infinito, riflette però raggi di luce che piombano sullalente con angoli di incidenza assai vari. Per questa luce, e quindi per questi oggetti, il puntofocale non si trova più in corrispondenza della focale caratteristica dell'obiettivo ma altrove. Se vogliamo esprimere il concetto in altro modo, possiamo dire che i raggi paralleliprovenienti da oggetti lontanissimi, si incontrano ad una distanza dall'obiettivo pari allafocale dello stesso, mentre i raggi provenienti da oggetti più vicini, verranno concentrati, aldi là della lente, ad una distanza variabile a seconda della loro provenienza.L'operazione di messa a fuoco dell'obiettivo consiste proprio nello spostare avanti o indietrol'obiettivo fino a portare il CCD in corrispondenza del punto focale che corrisponde alsoggetto o all'area che ci interessa.

La profondità di campo Prima di scoprire come mettere a fuoco un obiettivo, è bene farsi una ragione del fatto cheper quanto ci impegneremo in una regolazione accurata, non ci sarà mai possibile mettere afuoco tutto ciò che si trova di fronte all'obiettivo. Ogni obiettivo ha infatti una determinataprofondità di campo che gli consente di mettere a fuoco un certo numero di metri e non piùdi quelli. In pratica, per quanto mettiate a fuoco, avrete sempre dinnanzi a voi alcuni metriprima e dopo il vostro target che saranno sfocati.La profondità di campo è un parametro ottico proprio della lente sui cui non potete farenulla. E' però bene sapere a titolo di indicazione che la profondità di campo è legatadirettamente a 2 fattori:

Più è grande l'angolo di vista, più è lunga al profondità di campo. In altre parole ungrandangolo offre sempre più profondità di campo che uno zoom.

Più grande è l'apertura del diaframma, più corta sarà la profondità di campo. In altreparole un obiettivo con F-Stop basso (diaframma aperto) ci darà una profondità di camposempre inferiore di un obiettivo con F-Stop alto.

Qui sopra vediamo un bell'esempio di diverse profondità di campo offerte da obiettivi difocale differente. Notate che il grandangolo a sinistra offre una profondità di campo moltopiù lunga degli obiettivi con angolo di vista più focalizzato.

Come si mette a fuoco l'obiettivo Tutti gli obiettivi per telecamere a circuito chiuso DSE, siano essi attacco c, miniobiettivi opin-hole devono essere messi a fuoco durante il montaggio.

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La messa a fuoco - Come mettere a fuoco un obiettivo - Come sce... http://www.dseitalia.it/tut_ob_messa_a_fuoco.htm

2 di 2 6-05-2006 9:01

L'operazione si esegue molto semplicemente ruotando a destra o a sinistra la lente in mododa avvicinarla o allontanarla dal CCD. In alcuni casi è prevista una vite di bloccaggio daserrare una volta terminata l'operazione. E' anche possibile far uso di anelli distanziatoriqualora la lente debba essere allontanata più di quanto consenta l'aggancio meccanico dellatelecamera.All'atto pratico è bene provvedere ad una regolazione grossolana del fuoco a terra, tenendola telecamera in mano ed osservando un monitor. Successivamente si provvederà apiazzare la telecamera e ad affinare la messa a fuoco sulla reale inquadratura. In questa, avolte scomoda, operazione ci può tornare utilissimo il monitor portatile RE-RM2 alimentatocon batteria a 9 volt che possiamo tranquillamente portare con noi in cima alla scala percollegarlo all'uscita video della telecamera filare oppure per ricevere il segnale delletelecamere radio.In assenza di monitor portatili non ci resterà che ripiegare su un collaboratore posto adavanti al monitor e munito di telefono cellulare.

Perchè non si usa un sistema di auto-focus Ci si potrebbe chiedere perchè le telecamere a circuito chiuso non dispongano di dispositiviautofocus. La risposta è che esse sono ferme e riprendono un'area che è sempre alla stessadistanza e che deve essere sempre a fuoco. Un dispositivo di autofocus, sia attivo che passivo, come quello utilizzato nelle telecamereportatili, esporrebbe la telecamera al rischio di seguire con il fuoco target non corretti, adesempio un auto di passaggio oppure un oggetto posto temporaneamente nel suo campo divisivo, perdendo di vista la vera area di interesse.Fanno eccezione a quanto sopra le telecamere speed dome che essendo mobili hannobisogno di variare il fuoco in rapporto all'area inquadrata ed in genere utilizzano sistemi dimessa a fuoco automatici.

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La dimensione del CCD - Tutorial sulla dimensione del CCD - La ... http://www.dseitalia.it/tut_ob_dimensione_del_ccd.htm

1 di 1 6-05-2006 9:02

L'obiettivo e la dimensione del CCDIl CCD (abbreviazione di Charge Coupled Device) è il sensore ottico della telecamera, cioè ilcomponente che permette di trasformare l'immagine proveniente dall'obiettivo in correnteelettrica è quindi in un segnale video.Il CCD è oggetto di tutorial specifici nella sezione telecamere. Per quanto riguarda gliobiettivi, che sono oggetto di questo corso, è solamente importante ricordare che, nelmondo della televisione a circuito chiuso, esistono oggi CCD di 5 dimensioni.

Telecamere DSE

Formato CCD 1" 2/3" 1/2" 1/3" 1/4"

Altezza [mm] 9,6 6,6 4,8 3,6 2,7

Larghezza[mm] 12,8 8,8 6,4 4,8 3,6

Ad ogni obiettivo il suo CCD Ogni obiettivo è costruito per una certa dimensione di CCD a seconda della grandezzadell'immagine che esso ricostruisce sul punto focale. L'immagine che un obiettivo proiettasul suo punto focale dovrebbe essere della stessagrandezza del CCD. Esistono quindi ottiche da 1/2",1/3", 1/4" etc.Se utilizzate una telecamera con CCD da 1/4"dovrete utilizzare una lente fatta per questo tipo diCCD, o al limite per un CCD più grande (es. 1/3").Non potete invece utilizzare una lente per CCD da1/4" su una telecamera da 1/3" perché il risultatosarebbe un'immagine tondeggiante, con gli angoliarrotondati e con una sfocatura verso i bordi esternidell'immaginePer semplificarvi la vita, tutti gli obiettivi DSE sonoper 1/3" e vanno quindi bene anche per letelecamera da 1/4" (stagne, antivandaliche e daoccultamento a colori).

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Attacco C/CS attacco dell'obiettivo - Attacco C - Obiettivi attacco... http://www.dseitalia.it/tut_ob_attacco_obiettivi.htm

2 di 3 6-05-2006 9:03

L'attacco dell'obiettivo sulla telecameraL'obiettivo svolge la sua funzione avvitato sul fronte della telecamera, giusto dinnanzi alsensore ottico (CCD). Le telecamere sono per questo predisposte di un foro filettato checonsente di avvitarvi la lente. La parte posteriore della lente che viene avvitata nellatelecamera viene comunemente detta:"attacco". Esistono 3 tipi di attacco:

Attacco Foro filettato Descrizione

CS Foro da 1" Distanza fra retro obiettivo e CCD = 12.5 mm

C Foro da 1" Distanza fra retro obiettivo e CCD = 17.526 mm

S (board camera)

Foro M12 oppure foro da 1" con

riduttore Utilizzato per mini obiettivi e pin-hole

Obiettivi da attacco CS Hanno bisogno di un foro da 1" per essere avvitate sull'obiettivo. Ladistanza fra il retro della lente ed il punto focale (dove si trova il CCD) èdi 12,5 mm. Hanno oggi praticamente sostituito l'attacco C in quantohanno dimensioni in genere più ridotte.L'attacco CS è' l'attacco utilizzato dagli obiettivi DSE, esclusi imini-obiettivi ed i pin-hole che sono ad attacco S.

Obiettivi da attacco C Si montano nello stesso foro da 1" degli obiettivi CS. La differenza consiste nella distanzafra retro della lente e punto focale, che è di 17.526 mm. Per questo, gli obiettivi ad attaccoC necessitano di un anello distanziatore da 5 mm. di adattamento.

Obiettivi da attacco S Si avvitano in un foro filettato M12, molto più piccolo dell'attacco C/CS.Questo tipo di attacco può anche essere montato direttamente sulla schedadella telecamera, giusto sopra il CCD, permettendo di realizzare delleschede/telecamera già in grado di funzionare senza contenitore. Perquesto, questi obiettivi vengono anche chiamati "board lenses" ossia lentida scheda.Si possono però montare anche su tutte le telecamere con attacco C/CStramite un riduttore che DSE fornisce standard con ogni lente di questotipo.

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Attacco C/CS attacco dell'obiettivo - Attacco C - Obiettivi attacco... http://www.dseitalia.it/tut_ob_attacco_obiettivi.htm

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Il vantaggio degli obiettivi ad attacco S, è sicuramente il minimo ingombro che li rende assaipopolari sulle telecamere di ridotte dimensioni (DSE minitelecamere, telecamere stagne eantivandaliche). Inoltre, la caratteristica costruttiva della lente consente la realizzazione diuna vasta gamma di focali, da grandangoli estremi a veri zoom.Lo svantaggio di queste lenti è una qualità lievemente inferiore rispetto ai modelli attaccoC/CS, per via delle dimensioni ridotte ed una messa a fuoco un po' meno precisa a causadel maggior gioco del filetto. Tutti i mini-obiettivi e pin-hole DSE sono ad attacco S

Gli attacchi delle telecamere DSE Le telecamere DSE sono di regola predisposte per obiettivi ad attacco CS. Viene comunquefornito di serie anche il distanziatore per attacco C. In questo modo la telecamera è prontaper ricevere indifferentemente sia lenti ad attacco CS (DSE) che C. Un ulteriore riduttore èrichiesto per le lenti attacco S (mini-obiettivi), e viene fornito insieme al mini-obiettivo.Le mini telecamere (sia mini obiettivo che pin-hole), le telecamere stagne e le telecamereantivandalismo consentono solamente il montaggio delle lenti ad attacco S.

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Il CCD delle telecamere a circuito chiuso - CCD - Sensore ottico ... http://www.dseitalia.it/tut_tel_ccd.htm

1 di 2 6-05-2006 9:06

Il CCD, il cuore della telecameraIl CCD (abbreviazione di Charge Coupled Device) è il sensore ottico della telecamera, cioè ilcomponente che permette di trasformare l'immagine proveniente dall'obiettivo in correnteelettrica è quindi in un segnale video.Si tratta di un'invenzione relativamente recente (Boyle e Smith nel1970) che ha rivoluzionato il mondo delle telecamere,trasformandole da ingombranti e costosi apparati a sempre piùcompatti ed economici prodotti di consumo.

Come funziona un CCD in bianco e nero Come abbiamo già visto nel tutorial relativo alla focale degli obiettivi,una telecamera dispone di una lente che è in grado di ricevere laluce esterna e ricreare un'immagine ribaltata in corrispondenza delsuo punto focale. In questo punto viene posizionato il CCD.

Esso è composto da alcune centinaia di migliaia di microscopiche unità chiamate pixel ordinatesu una precisa griglia che attribuisce a ciascuno una coordinata verticale ed una orizzontale.Ogni pixel è in grado di reagire alla luce che lo investe immagazzinando una certa caricaelettrica.La carica dei vari pixel viene letta in continuazione (con una cadenza variabile regolatadall'otturatore elettronico) da un circuito di processo del segnale, il quale si rende contocostantemente della quantità di luce che ha investito i vari pixel ed è in grado, su questa base,di ricreare un'immagine.

Come funziona un CCD a colori Nel caso dei CCD a colori, la cosa si complica un po'.Per realizzare un'immagine a colori non basta solo l'indicazione di quanta luce colpisca il CCDma anche quella delle sue componenti cromatiche. Le telecamere da ripresa cinematograficheprofessionali utilizzano per questo scopo 3 CCD su ciascuno dei quali vengono proiettate lecomponenti di verde,rosso e blu dell'immagine separate attraverso un prisma. Questasoluzione è però molto costosa e non viene per questo utilizzata nelle telecamere a circuitochiuso. Viceversa si ricorre ad un espediente per permettere ad un solo CCD di "capire" i coloridell'immagine.Per realizzare un CCD a colori viene posta sul CCD una grigliafiltrante, dove ad ogni pixel corrisponde un filtro in grado diconsentire il passaggio delle sole componenti verdi,rosse e blu. Un esempio di griglia filtrante si vede nella figura a lato. Sinota dal disegno che il numero dei filtri verdi è doppio rispettoai filtri rossi e blu (25% blu,25% rossi,50% verdi) in quantol'occhio umano è più sensibile a questa componente cromatica.Quello che nel CCD in bianco e nero er un pixel, diventa nelCCD a colori piuttosto un'area di rilevazione, detta quadrante,composta da due pixels verdi uno rosso ed uno blu. Il circuitodella telecamera non farà altro che mescolare questecomponenti per ricavare il colore finale di quel quadrante.Come avete visto, laddove il CCD in bianco nero utilizzava un pixel, il CCD a colori ne usa 4,ecco spiegato il motivo per cui le telecamere in bianco/nero hanno di regola una risoluzionemolto più alta delle telecamere a colori.

La dimensione del CCD Esistono CCD di varie dimensioni. Nella televisione a circuito chiuso se ne utilizzano 5:

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2 di 2 6-05-2006 9:06

Telecamere DSE

CCD 1" 2/3" 1/2" 1/3" 1/4"Altezza [mm] 9,6 6,6 4,8 3,6 2,7Larghezza [mm] 12,8 8,8 6,4 4,8 3,6

Le prime telecamere a circuito chiuso di tipo moderno, avevano CCD da 1". La necessità diminiaturizzazione di lenti ed elettroniche, nonchè la continua ricerca di abbattimento dei costi,ha portato l'industria a sviluppare gradualmente CCD sempre più piccoli da 2/3",1/2" ed 1/3".Gli ultimi nati sono i CCD da 1/4" che vanno sempre più affermandosi nel settore.

Meglio CCD grandi o piccoli ? Cominciamo col dire che i CCD più grandi da 1", 2/3" ed 1/2" appartengono ormai alla storiadella televisione a circuito chiuso. Le nuove elettroniche, sempre più piccole ed ottimizzate,non sono più fatte pensando a questi giganti del passato.Il mercato della TVCC si divide oggi fra CCD da 1/3" ed 1/4". La domanda che ci si poneè:"qual'è meglio?". E' possibile rispondere in diversi modi.In linea generale un CCD più grande dovrebbe essere in grado di fornire un'immagine migliore,mentre il CCD più piccolo dovrebbe costare di meno. In effetti si è diffusa nel mercato la percezione del CCD da 1/4" come "versione economica",soprattutto perchè, essendo effettivamente meno costoso, questo CCD viene utilizzatograndemente su tutti i prodotti di fascia più bassa, come telecamere per citofoni e webcam.Ad essere obiettivi però questa reputazione non è tecnicamente corretta. L'evoluzionedell'elettronica costruita attorno al CCD è tale oggi da consentire di realizzare telecamere conCCD da 1/4" con risoluzioni e qualità anche superiori a telecamere con CCD da 1/3". Pensiamo di dire una verità, se affermiamo che la dimensione del CCD non è più oggi unsinonimo di qualità di prodotto, ma piuttosto una scelta costruttiva del produttore dellatelecamera. Dal punto di vista dell'utilizzatore non cambia nulla.

La dimensione del CCD e l'obiettivo L'unica cosa da tenere presente riguarda l'obiettivo, in quanto ogni obiettivo viene costruito perricostruire sul punto focale un immagine di una certa grandezza. Questa grandezza dovrebbeessere la stessa del CCD. Per questo esistono ottiche da 1/2", 1/3", 1/4"etc.Se utilizzate una telecamera con CCD da 1/4" dovrete utilizzare una lentefatta per questo tipo di CCD, o al limite per un CCD più grande (es. 1/3").Non potete invece utilizzare una lente per CCD da 1/4" su una telecamerada 1/3" perché il risultato sarebbe un'immagine tondeggiante, con gli angolineri arrotondati e con una sfocatura verso i bordi esterni dell'immaginePer semplificarvi la vita, tutti gli obiettivi DSE sono per 1/3" e vanno quindibene anche per le telecamera da 1/4"

La gamma DSE DSE ha scelto per le sue telecamere, i CCD da 1/3". Le uniche eccezioni, che montano CCD da1/4", sono le telecamere di piccole dimensioni, costruite per essere equipaggiate conmini-obiettivi, vale a dire le telecamere stagne, antivandaliche e da occultamento (conmini-obiettivo e con pin-hole).

La tecnologia C-MOS In tempi recenti sono apparse sul mercato telecamere con CCD basati su tecnologia C-MOS(Complementary Metal Oxide Semiconductor). Questa tecnologia consente di otteneretelecamere molto piccole, e in genere più economiche delle telecamere CCD tradizionali.Sebbene i costruttori specializzati sostengano l'opposto, le telecamere C-MOS sono oggiapparecchi sicuramente economici, ma che offrono una qualità d'immagine assai povera.Soffrono molto la luminosità eccessiva e sono per questo inutilizzabili all'aperto.Le telecamere C-MOS sono oggi utilizzate in applicazioni di basso profilo come webcam ovideocitofoni. Nessuna telecamera DSE è basata su tecnologia C-MOS.

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Il CCD Sony superhad - SONY SUPER HAD - Il CCD delle tele... http://www.dseitalia.it/tut_tel_superhad.htm

1 di 2 6-05-2006 9:06

Il miglior CCD: Il CCD Sony SuperHad è ritenuto universalmente il miglior CCDper telecamere a circuito chiuso ed è anche il più caro.Vediamo perchè.

Le microlenti (on-chip microlenses) Come abbiamo visto nel tutorial relativo al funzionamento del CCD la sviluppo tecnologicodei CCD ha portato a realizzare sensori sempre più piccoli, e nello stesso tempo sempre piùricchi di pixel per poter dare un'alta risoluzione.Il problema generato da questaevoluzione era che la luce adisposizione di ogni pixel siriduceva a causa dell'estremoaffollamento della superficie.Questo ha portato allacomparsa sul mercato di CCDad alta risoluzione, mabisognosi di molta luce perfunzionare.SONY, prima nel settore, pensòdi coprire il CCD con dellemicroscopiche lenti, in grado diaumentare la lce che investivaogni pixel e quindi rendere latelecamera molto più efficientein condizioni di scarsaluminosità. Questa tecnologia ènota col nome di "on-chipmicrolenses" e qui a fianco è riportata una foto esplicativa

Il SuperHAD Il SuperHAD è la più modernaevoluzione della tecnologia di"on-chip microlenses".La raffinata tecnologiacostruttiva ha permesso diridurre e pressochè eliminare lospazio fra una lente ed altra atutto vataggio della luminositàdel CCD.La superfice lenticolare del CCDSony SuperHAD, utilizza tutta laluce disponibile, evitando leintercapedini presenti nei CCDtradizionali e garantendo cosìtelecamere ancora più luminoseed in grado di operare incondizioni di luminosità semprepiù precaria.

La presentazione del costruttore Se volete leggere la versione originale di questo articolo potete trovarla nel sito SONYall'indirizzo:http://www.sony.net

Il marchio e le fotografie in questo articolo sono proprietà dellaSONY Corporation.

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Il CCD delle telecamere a circuito chiuso - AGC telecamere - Tel... http://www.dseitalia.it/tut_tel_agc.htm

1 di 1 6-05-2006 9:07

L'AGC - Controllo automatico del guadagnoIl controllo automatico del guadagno o AGC, Automatic Gain Control, serve a migliorare lavisione in condizioni di poca luce.

Cos'è e quando serve L'AGC è un circuito elettronico che provvede ad amplificare il segnale video quando questocade sotto ad una certa soglia, cioè quando la luminosità dell'immagine è scarsa. Il risultatoè una visione più chiara in ambienti poco illuminati che senza l'AGC risulterebbero inpenombra.

Svantaggi dell'amplificazione L'azionamento dell'AGC, rende possibile una visione altrimenti inaccettabile, ma tende acreare immagini poco naturali un po' "granulose" a causa dell'effetto di amplificazione.Amplificare un segnale di persè scadente, come è un'immagine scura e sottoesposta,significa infatti amplificare anche il "rumore" ossia i disturbi in essa presenti. Nell'esempioseguente vediamo a sinistra un'immagine veramente scura. L'attivazione del controlloautomatico del guadagno rende decisamente più visibile l'ambiente, ma introduce anche unsensibile disturbo.

AGC non inserito AGC inserito

Quando attivare il controllo automatico del guadagnoL'utilizzo dell'AGC è di solito un valido aiuto se si utilizzano obiettivi con iris fisso che senzaAGC darebbero in penombra un'immagine molto scura. Inserire l'AGC non ha in questo casocontroindicazioni, in quanto si attiva da solo, quando la scarsa illuminazione renderebbecomunque impossibile la ripresa.Se si utilizzano obiettivi auto-iris può essere conveniente escludere l'AGC, se la telecameralo consente, in quanto l'obiettivo autoiris, aprendosi, riesce di regola a fornire in penombraimmagini molto più naturali di quelle prodotte dall'AGC.La regolazione dell'obiettivo va sempre fatta a AGC disinserito, per poi eventualmenteinserirlo a messa a punto terminata.

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AWB - Automatic white balance - bilanciamento automatico del b... http://www.dseitalia.it/tut_tel_awb.htm

1 di 1 6-05-2006 9:07

L'AWB - Bilanciamento automatico del biancoAWB sta per Automatic White Balance ossia bilanciamento automatico del bianco. Si tratta diuna funzione che permette alla telecamera di riprodurre fedelmente i colori, rendendo ilgiusto "calore" dell'immagine.

La luce non è sempre bianca Se diciamo:"luce" normalmente pensiamo ad un qualcosa di bianco, ma in effetti non ècosì. La luce può avere gradazioni diverse a seconda della fonte da cui proviene. Il sole, adesempio, fornisce una luce bianco-blu durante il giorno mentre tende al rosso durante l'albaed il tramonto. La luce di una lampadina elettrica tende invece di regola verso l'arancione.L'AWB serve proprio a fare in modo che il colore bianco sia riprodotto sempre bianco,qualsiasi sia la fonte di luce che lo illumina. Senza l'AWB un oggetto bianco alla luce di unalampadina, ad esempio, apparirebbe sicuramente giallo.Una volta definito il riferimento del bianco, la telecamera riesce a ricostruire con esattezzagli altri colori, rapportandoli a questo punto di riferimento.

Senza bilanciamento del bianco Con bilanciamento del bianco

Il bilanciamento automatico del bianco è sempre attivo La funzione di bilanciamento automatico del bianco è inclusa in tutte le telecamere DSE, percui potete dare per scontato che la vostra telecamera sarà in grado da sola di forniresempre colori fedeli. Prima che esistesse l'AWB, questa banalissima certezza era tutt'altroche garantita.Nel campo fotografico si lascia ancora la possibilità di regolare il bilanciamento del bianco inmodo manuale, per consentire di intervenire sul tono di luce generale dell'immagine oaddirittura di ottenere soluzioni cromatiche innaturali bilanciando il bianco ad esempio sulblu. Nelle televisione a circuito chiuso, dove l'importanze è la chiarezza delle immagini e nonil loro lato artistico, l'AWB è sempre attivo.

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Telecamere con BLC - Back light compensation - CCTV con com... http://www.dseitalia.it/tut_tel_BLC.htm

1 di 1 6-05-2006 9:07

Il BLC - Compensazione della luce di fondoBLC sta per Back Light Compensation, ossia compensazione della luce di fondo.Questa funziona interviene quando la telecamera riprende un soggetto scuro su uno sfondochiaro molto luminoso.

A cosa serve ? La ripresa controluce di una area luminosa, come una vetrina o una porta esterna è assaisgradevole per la telecamera, che finisce col fornire in genere solo la sagoma di una figuranera su sfondo bianco. La ragione di questo pessimo risultato è il fatto che nella stessa inquadratura sono presentizone d'ombra (il soggetto) e zone molto più luminose (lo sfondo). Il circuito di controllodella telecamera reagisce a queste zone luminose aumentando la frequenza dell'otturatore ,peggiorando la situazione, in quanto le zone in ombra diventeranno ancora più scure epraticamente nere.L'intervento del BLC serve a riportare alla luce il soggetto in primo piano. Una tipica ripresa ove si richiede il BLC attivo è una telecamera che inquadra un ingressoesterno luminoso, oppure la vetrina di un negozio verso la strada, come si può ben vederedall'esempio qui sotto.

BLC escluso BLC attivo

Come funziona ? Il BLC è una delle innovative funzioni resa possibile dall'avvento del controllo del CCD amicroprocessore (telecamere DSP). Funziona in questo modo:Il microprocessore DSP divide l'immagine del CCD in diverse aree e misura la luminosità diognuna di esse confrontando poi fra loro i valori rilevati. Se il DSP rileva zone chiaramentepiù scure di altre, interviene sulla frequenza dello shutter adeguando la sensibilità dellatelecamera a questo inferiore livello di luminosità invece che a quello dello sfondo.Il risultato è che lo sfondo andrà in sovraesposizione sbiancandosi, ma l'immagine in primopiano tornerà nitida e chiara.

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Telecamere DSP - Digital Signal Processing - Processo di segnale ... http://www.dseitalia.it/tut_tel_dsp.htm

1 di 1 6-05-2006 9:07

DSP - Il controllo digitale del segnale videoDSP significa Digital Signal Processing, ossia Controllo digitale del segnale video.

Cos'è una telecamera DSP Una telecamera DSP è una telecamera di nuovagenerazione che invece di utilizzare dei circuitiintegrati analogici per elaborare il segnale video delCCD, utilizza un microprocessore. Il microprocessore DSP migliora la qualitàdell'immagine e consente numerose funzioni, nonrealizzabili altrimenti, come ad esempio lacompensazione della luce di fondo (Back LightCompensation).I principali vantaggi delle telecamere a colori DSP neiconfronti di quelle analogiche sono:

Immagine più definita, con contorni più netti e precisi Riduzione del rumore nel segnale video. Regolazione e manipolazione dell'immagine per la correzione automatica dei difetti in

tempo reale Migliore qualità dei colori, più fedeli in ogni condizione di luce.

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L'otturatore elettronico - Electronic shutter - otturatore per telecame... http://www.dseitalia.it/tut_tel_shutter.htm

1 di 1 6-05-2006 9:08

L'otturatore elettronico (shutter)Nel tutorial relativo al funzionamento di un CCD si è detto che una telecamera a circuitochiuso è munita di un circuito di processo del segnale che legge ad intervalli periodici lacarica di ogni pixel.La frequenza di queste letture è regolata dall'otturatore elettronico (in inglese ElectronicShutter).

Le analogie con il mondo della fotografia Nel campo fotografico, l'otturatore è fisicamente uno sportello che si apre e si chiude in untempo ben preciso. Banalizzando molto, un tempo di apertura breve si utilizza in genere perfoto in piena luce, mentre un tempo di apertura lungo va usato in penombra. Lasciarel'otturatore aperto per troppo tempo con luce forte darebbe un'immagine sovresposta per latroppa luce che colpirebbe la pellicola.Nelle telecamere a circuito chiuso l'otturatore ha la stessa funzione, ma non è unameccanica in movimento, bensì un circuito elettronico che decide con che frequenza leggerela carica dei pixel del CCD.

Come funziona l'otturatore elettronico di una telecamera TVCC In condizioni di luminosità medio bassa la lettura dei Pixel avviene 50 volte al secondo (inPAL). All'aumentare della luminosità, l'otturatore elettronico fa aumentare la frequenza dellarilevazione, scaricando, dopo ogni rilevazione, i pixel che altrimenti si caricherebbero troppoa causa della grande quantità di luce.Grazie all'otturatore elettronico la lettura dei pixel può avvenire anche diecimila o centomilavolte in un secondo, se necessario, pur fornendo in uscita sempre 50 immagini al secondocome in condizioni normali.Il circuito dell'otturatore elettronico segue quindi la luminosità ambiente e accelera lafrequenza di lettura all'aumentare della luminosità in modo da evitare che i pixel restinosovra esposti alla luce e la telecamera dia un'immagine sbiancata.

Qual'è la velocità dello shutter da ricercare in una telecamera ? Una buona telecamera deve avere un otturatore elettronico in grado di raggiungere lafrequenza di almeno 10.000 rilevazioni al secondo. Si tratta di uno standard abbastanzadiffuso che consente alla telecamera di ben sopportare anche condizioni di forte luminosità.Oggi esistono shutter in grado di arrivare anche a 100.000 rilevazioni al secondo, il checonsente agli obiettivi a diaframma fisso, normalmente in difficoltà se posti all'aperto disopportare più luce. Resta inteso che lo shutter atomatico anche velocissimo non potrà maisostituire un obiettivo auto-iris, che resta indispensabile nell'utilizzo delle telecamereall'aperto.

I limiti dell'otturatore elettronico automatico Lo shutter elettronico può essere messo in crisi dalle lampade fluorescenti e generarealterazioni dell'immagine. Va inoltre sempre escluso nel caso dell'utilizzo di obiettivi auto-iris,per questo il selettore che si trova sulle telecamere riporta spesso AES (Automatic ElectronicShutter) da un lato e AI (autoiris) dall'altro.

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Telecamere S/N - rapporto segnale/rumore - rapporto segnale rumor... http://www.dseitalia.it/tut_tel_sn.htm

1 di 1 6-05-2006 9:08

S/N - Il rapporto segnale/rumoreS/N significa Signal/Noise ratio, ossia rapporto segnale/rumore della telecamera.

Cosa significa S/N Il rapporto segnale/rumore è espresso in dB. Esso è indice della qualità del segnale dellatelecamera, in quanto rapporta il segnale video fornito con gli inevitabili disturbi in essopresenti. Più alto il valore di S/N, più pulito sarà il segnale fornito dalla telecamera.

Cosa si intende per rumore Il rumore elettronico è la componente spuria del segnale. Esso si traduce in forma di"effetto neve" oppure granulosità dell'immagine. Molte cause possono essere all'origine diquesto rumore: design del circuito elettronico, riscaldamento, interferenze esterne etc. adogni modo neanche la migliore telecamera della storia potrà esserne esente, visto che inqualsiasi modo avvenga, il processo del segnale video del CCD introduce sempre delrumore. Una tipica fonte di rumore è l'attivazione dell'AGC.

Qual'è il giusto valore di S/N In linea di massima più alto è il valore di S/N migliore è la qualità della telecamera. Comemetro di riferimento si può dire che è bene non utilizzare telecamere con S/N inferiore a 45dB. Bisogna però ricordare che essendo il valore di S/N di una telecamera solo rilevabile con unoscilloscopio e prove complesse, esiste da parte dei costruttori meno qualificati la bruttaabitudine di "gonfiare" questo dato.

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La risoluzione delle telecamere a circuito chiuso - Risoluzione tel... http://www.dseitalia.it/tut_tel_risoluzione.htm

1 di 2 6-05-2006 9:08

La risoluzione nella TVCCNel tutorial relativo al funzionamento del CCD abbiamo visto come questi trasformil'immagine ottica proveniente dalla lente in un segnale elettrico grazie a numerosi pixelposti sulla sua superficie. Il numero dei pixel del CCD incide direttamente su un parametromolto importante per una telecamera: la sua risoluzione.

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Cos'è la risoluzione Per prenderla alla lontana immaginiamo di disporre idealmente di unpiccolissimo CCD in bianco e nero con 20x20 pixels (in totale 400pixels). La mela dell'esempio precedente sarà composta da 400quadratini ognuno con una sua propria tonalità di grigio, come si vedequi a fianco.Si definisce risoluzione di un'immagine digitale, il numero di pixels checompongono l'immagine espresso in base per altezza. Nell'esempio alato, la risoluzione dell'immagine sarebbe di 20x20. Logicamente l'occhioumano gradisce un tipo di risoluzione assai più elevato che permetta di percepire meglio idettagli.

Risoluzione digitale e risoluzione TV Fin qui abbiamo parlando della risoluzione dell'immagine a livello di rilevazione del CCD, edappare ovvio che maggiore sarà il numero di pixel presenti nel CCD e maggiore sarà larisoluzione dell'immagine digitale che esso sarà in grado di produrre. Questo segnale digitalevive però solamente all'interno della telecamera, in quanto, per poter venire trasportato sudi un cavo ed inviato ad un monitor esso deve essere trasformato, dalla circuitistica dellatelecamera, in un segnale analogico del tipo video composito, in grado di viaggiare su di uncavo per centinaia di metri. Nella televisione a circuito chiuso la trasmissione del video avviene per la precisione invideo composito, anche detto analogico, con codifica PAL (almeno in Italia). Il video composito, per limitare la quantità di dati trasmessi, non suddivide l'immagine diogni fotogramma in pixel, come fa ad esempio un PC con il suo monitor, bensì in linee. Inpratica nell'anima del cavo coassiale non transita un'informazione di luminosità e colorecorrispondente ad ogni singolo pixel, bensì una stringa di informazioni corrispondenti ad unalinea. L'insieme di queste linee, ricomposto da un monitor PAL, quindi in grado di recepirnela codifica, si traduce in un'immagine piena sul nostro monitor.Anche il segnale video TV può avere più o meno risoluzione, ma invece di essere espressain pixels è espressa in linee. Distinguiamo due tipi di risoluzione video:La risoluzione orizzontale, cioè il numero di linee verticali che compongono ilfotogramma. La risoluzione verticale, cioè il numero di linee orizzontali che compongono ilfotogramma.

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Risoluzione verticale Risoluzione orizzontale

Per evitare confusioni è bene precisare che il termine "linee verticali" usato per comoditànon è tecnicamente del tutto corretto in quanto l'immagine in video composito è compostada SOLE linee TV orizzontali sovrapposte. Tuttavia ogni linea TV orizzontale può esserecomposta da più o meno informazioni a seconda della risoluzione della telecamera e questosi traduce sul monitor in più o meno "linee verticali".

La risoluzione di una telecamera Anche nel caso di un segnale in video composito vale la regola che maggiore è il numero dilinee componenti ogni singolo fotogramma tanto più precisa e definita sarà l'immagine chevedremo sullo schermo. Il numero di linee orizzontali di un video composito (ossia la risoluzione verticale) è fissatodallo standard PAL in 625, come abbiamo visto nel tutorial sui formati video. Resta variabileil numero di linee verticali. Siamo arrivati alla definizione del termine: "Risoluzione di una telecamera". La risoluzione di una telecamera è il numero di linee TV verticali che essa è in grado diprodurre. Logicamente è sempre la risoluzione del CCD, quindi il suo numero di pixel, a determinare ilnumero di linee TV che la telecamera sarà in grado di fornire, ma dopo aver letto quantosopra, ora sappiamo perchè si misuri la risoluzione di una telecamera in linee piuttosto chein pixel come si fa con lo schermo del computer.

Che risoluzione deve avere una telecamera Nello standard industriale corrente, la risoluzione standard delle telecamere a circuito chiusoè 330 linee per le telecamere a colori e 380 linee per le telecamere in bianco/nero.Telecamere al di sotto di questi valori possono essere utilizzate in applicazioni di bassoprofilo (web cam, videocitofonia etc.) ma sono da sconsigliare nella TVCC professionale. Esistono anche in commercio telecamere ad alta risoluzione. Quante linee debba produrre una telecamera per essere definita ad alta risoluzione non è undato normato. Secondo gli standard costruttivi moderni una telecamera a colori ad altarisoluzione fornisce di regola più di 420 linee.Una telecamera ad alta definizione in bianco/nero produce oltre 480 linee. Le due immagini seguenti danno un'idea di quale differenza esista fra una risoluzionenormale ed un'alta risoluzione:

Telecamera a risoluzione standard Telecamera ad alta risoluzione

Alcune preziosi consigli sulla scelta della risoluzione della telecamera li trovate nel tutorialdedicato alla scelta della risoluzione

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Come scegliere la risoluzione delle telecamereNel tutorial relativo alla risoluzione abbiamo imparato che a seconda del numero di pixelpresenti sul CCD una telecamera è in grado di fornite risoluzioni più o meno dettagliate. Ladomanda che spesso ci si pone è: "vale la pena spendere di più per avere una risoluzionepiù alta?". Vediamo di darvi qualche indicazione.

I fattori da considerare E' evidente che, budget permettendo, più la risoluzione della telecamera è alta e meglio è.Esistono però almeno tre aspetti da considerare nella decisione:

La risoluzione degli altri componenti del sistema come monitor, videoregistratori etc. L'utilizzo primario dell'impianto e la posizione delle telecamere Le condizioni del cablaggio e la sua lunghezza

1 - La risoluzione degli altri componenti del sistema Se acquistiamo delle bellissime telecamere bianco nero da 600 linee e riceviamo leimmagini su di un TV color che in genere ha una risoluzione reale di 330/350 lineeevidentemente stiamo sciupando molto. Sarebbero più logiche delle telecamere standard a380 linee.Se poi utilizziamo videoregistratori VHS in grado di fornire una risoluzione standard di 220linee a colori e 300 in bianco/nero, ovviamente sprechiamo ancora di più. In linea teorica la soluzione ottimale sarebbe avere telecamere, monitors e videoregistratorialla stessa risoluzione, ma tecnicamente questo non è mai possibile.

Per quel che riguarda i monitor, quelli per TVCCprofessionali dispongono normalmente di unarisoluzione superiore alle telecamere di fascia mediae quindi sono in grado di rendere tutta la qualitàdell'immagine che ricevono. Solamente se siacquistano telecamere ad altissima risoluzione sidovrebbe aver cura di verificare che il monitordisponga di una risoluzione uguale o superiore.I televisori commerciali sono adatti alla normalerisoluzione della telediffusione e quindi fornisconouna risoluzione piuttosto bassa anche se sono diottima qualità.

Per i videoregistratori non è tecnicamente fattibilesalire oltre una certa soglia di risoluzione el'immagine registrata conterrà quindi quasi sempreuna degradazione della risoluzione originaria dellatelecamera. L'immagine delle telecamera, una voltarivista su videocassetta avrà per forza di cose larisoluzione del videoregistratore.

Il monitor deve avere risoluzione superiore alle telecamere

Le immagini registrate hanno in genere una bassa risoluzione

Ad ogni modo, non è tecnicamente corretto pensare, come molti fanno, che la realerisoluzione del sistema sia quella del componente a più bassa risoluzione, normalmente ilvideoregistratore. Non è poi così assurdo usare una telecamera a colori ad alta definizioneda 480 linee per videoregistrare su di un registratore da 220 linee. Infatti, contrariamente aquanto molti pensano, una telecamera ad alta risoluzione risulterà sempre meglio di unatelecamera a bassa risoluzione anche se il videoregistratore registra per entrambesolamente 220 linee.

In definitiva la scelta della risoluzione dei componenti del sistema deve seguire il buonsenso e deve tendere a selezionare i componenti (telecamere, monitors ed accessori) inmodo che appartengano più o meno alla stessa fascia di risoluzione. Per esempio: non comprate telecamere ad alta risoluzione se volete vederle sul televisoredi casa, perchè non ne potrete godere totalmente la qualità; ma se per voi la TV èinsostituibile perchè ci potete anche vedere la partita, ed avete le disponibilità finanziarie,comprate pure le telecamere ad alta risoluzione perchè vedrete comunque sempre un po'

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2 di 2 6-05-2006 9:08

meglio che con telecamere a risoluzione normale.

2 - L'utilizzo primario dell'impianto e la posizione delle telecamere

Questo è un aspetto fondamentale nella correttascelta dei materiali destinati alla realizzazione delvostro impianto TVCC. Se il fine ultimodell'impianto non è identificare le persone o glioggetti, ma solo rilevarne la presenza (come nelcaso di una telecamera al passo carraio cheriprenda l'accesso dei mezzi), una telecamera adalta risoluzione risulta ovviamente ottima ma noncerto indispensabile.Se invece si richiede di dover identificare al megliouna persona o un oggetto bisogna considerare duefattori: se le persone sono note o sconosciute e laposizione della telecamera. Se l'intrusione siprevede da parte di personale noto, ad esempionel controllo di un area protetta in un'azienda dovesia proibito l'accesso a personale non autorizzato,normalmente non è indispensabile una ripresa adalta risoluzione; la sola fisionomia dell'individuo edil suo modo di muoversi ci permetteranno diidentificarlo con certezza anche in una ripresa arisoluzione standard. Se invece bisogna poteridentificare al meglio uno sconosciuto alloradipende dalla posizione della telecamera.Se la telecamera è vicina al soggetto, ad esempionel controllo di un accesso con citofono, puòbastare una risoluzione standard, se invece si devecontrollare uno spazio vasto allora è indispensabilequanta più risoluzione possiate permettervi.Ricordiamo, onde evitare fraintendimenti, che larisoluzione della telecamera agevolal'identificazione di una persona, ma sono molto piùdeterminanti la posizione della telecamera e lascelta dell'obiettivo. E' possibile leggere a taleproposito il tutorial sulla scelta dell'obiettivo.In conclusione anche qui è essenziale il buon senso,commisurato con il budget a disposizione.

Lo scopo è rilevare un'intrusione oidentificare una persona conosciuta:

risoluzione standard

Lo scopo è identificare uno sconosciutoin modo preciso:

alta risoluzione

3 - Le condizioni del cablaggio I benefici dell'alta risoluzione sono la perfezione deldettaglio, il netto contrasto del chiaroscuro nel bordo deglioggetti, la precisione delle linee fini etc.Tutte queste informazioni viaggiano lungo il cavo coassialeoccupando le bande di frequenza più alte. Come spiegatonel tutorial sul cablaggio delle telecamere, le frequenze altesono le prime ad essere attenuate nel passaggio attraversoun cavo coassiale e quindi i benefici di una telecamera adalta risoluzione si perdono rapidamente se la si collega alsuo monitor con un cavo troppo lungo.Per poter realmente godere di una telecamera ad alta risoluzione si dovrebbero sempreinstallarla con cablaggi corti.Questo ovviamente è teoria pura, perchè molto spesso si è poi costretti dalla realtàinstallativa a cablare telecamere anche a 200,300 metri dal monitor ricorrendo magari adamplificatori di segnale. E' ovvio che sebbene molta risoluzione in questo caso vada perdutaper strada sarà sempre meglio partire con una risoluzione superiore anche se all'arrivo ladifferenza fra una telecamera standard ed una ad alta risoluzione sarà poco evidente.

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L'illuminazione delle telecamere a circuito chiuso - LUX telecamere... http://www.dseitalia.it/tut_tel_illuminazione.htm

1 di 2 6-05-2006 9:09

L'illuminazione ed i LUXL'illuminazione è ovviamente il principale fattore da considerare per riprendere delle buoneimmagini. Così come il nostro occhio vede meglio o peggio in base alla luminosità, così faràla telecamera.

A cosa corrispondono i lux Iniziamo col dire che la luminosità di un ambiente si esprime in Lux e si misura con appositistrumenti detti illuminometri. Per darci un'idea di cosa voglia dire in pratica 0,1 Lux oppure 3Lux, forniamo questa tabella:

Luce solare diretta 50,000 lux

Luce del giorno indiretta con cielo sereno 10,000–20,000 lux

Luce del giorno con cielo coperto 1,000-5000 lux

Interno ufficio 200–500 lux

Minimo per una lettura confortevole 300 lux

Illuminazione corridoi e zone di lavoro esterne 50-100 lux

Tramonto 10 lux

Illuminazione pubblica su strada principale 15 lux

Illuminazione pubblica su strada secondaria 5 lux

Tramonto (inizio) 10 lux

Tramonto (al termine) 1 lux

Notte luna piena 0.3 lux

Notte con quarto di luna 0.1 lux

Notte senza luna con cielo stellato 0.001 lux

Notte senza luna con cielo coperto 0.0001 lux

La riflessione degli oggetti La luce che colpisce l'obiettivo, non è però quella dell'ambiente, in quanto molto raramentela telecamera sarà rivolta direttamente verso la sorgente luminosa. Bisogna piùprecisamente considerare la riflessione della luce sulla superficie ripresa dalla telecamera. Glioggetti, a seconda della loro natura, riflettono una parte della luce che li colpisce e neassorbono la rimanenza. Questa tabella vi da un'idea della percentuale di riflessione dialcuni materiali comuni, potrete ricavare per similitudine il valore dei materiali non elencati.

Asfalto 5%

Terra 7%

Ghiaia 13%

Volto umano 18...25%

Alberi 20%

Mattoni rossi 25...35%

Cemento vecchio 25%

Cemento nuovo 40%

Palazzo non verniciato 40%

Erba 40%

Pittura chiara vecchia 55%

Pittura chiara nuova 75%

Struttura in alluminio 65%

Neve caduta da tempo 65%

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2 di 2 6-05-2006 9:09

Neve fresca 85%...95%

Finestra di vetro 70%

Calcolare l'illuminazione minima che vi serve Utilizzando le 2 tabelle qui sopra è facile ricavare laluminosità che investe l'obiettivo della telecamera. Bastaprendere il valore di luminosità ambiente (considerate lasituazione di minor luce possibile) e calcolarne lapercentuale riflessa dall'oggetto che viene ripreso.Esempio: Volete riprendere un esterno di notte illuminatoda lampione che poniamo fornisca 10 lux. I 10 lux dellampioncino diventano 4 se state riprendendo ungiardino d'erba (rifl. 40%), ma si riducano a soli 0,5 luxse riprendete un posteggio asfaltato (rifl. 5%).

La luminosità minima delle telecamere Se leggete la tabella dei dati tecnici delle telecamereDSE troverete indicato un valore di luminosità minimarichiesta per fornire una ripresa accettabile. Letelecamere bianco/nero riescono a riprendere anche incondizioni di quasi buio, in genere 0.1 Lux o anchemeno, mentre le telecamere a colori sono più esigenti erichiedono di solito almeno 1 Lux.Va bene inteso che i valori di luminosità minima delletelecamere sono provati con gli obiettivi più luminosipossibile, e quindi se scegliete un obiettivo a diaframma fisso magari con F-Stop alto,certamente non sarete in grado di riprendere alla minima illuminazione consentita, in teoria,dalla telecamera. Per completezza, il dato di minima luminosità ammessa, andrebbesempre completato con il valore di F-Stop dell'obiettivo a cui si riferisce.

La posizione della telecamera L'illuminazione dell'ambiente va tenuta in considerazione nel posizionamento delletelecamere. Così come è necessario tenere in considerazione la presenza della telecameraquando si installa un nuovo punto luce. In linea di massima la posizione migliore per lafonte luminosa è sopra la telecamera, in modo che il fascio luminoso corra parallelo allalinea di ripresa. Anche la posizione a fianco della telecamera può dare ottimi risultati.E' da evitarsi la presenza di fonti luminose rivolte verso la telecamera, in quanto provocanoun effetto abbagliamento. E' anche bene evitare che la telecamera sia rivolta verso superficimolto riflettenti, come specchi o muri bianchi, in quanto essi rifletterebbero un grandequantità di luce verso la telecamera, causando un problema molto simile ad una fonteluminosa diretta.Quanto esposto e valido per ogni tipo di fonte luminosa, come faretti alogeni, lampade adincandescenza, neon etc., ed anche per gli illuminatori ad infrarossi.

Gli illuminatori ad infrarossi Al buio completo nessuna telecamera, come nessun occhio umano può vedere.Si deve ricorrere agli illuminatori ad infrarossi, che illuminano l'area con luce infrarossa,invisibile all'occhio umano, ma visibilissima per la telecamera. Leggete il tutorial sugliilluminatori IR per maggiori informazioni.

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La sincronizzazione delle telecamere a circuito chiuso - sincronia te... http://www.dseitalia.it/tut_tel_sincronizzazione.htm

2 di 3 6-05-2006 9:09

La sincronizzazione delle telecamereNel tutorial sulla sincronizzazione del video composito abbiamo appreso che la frequenza disincronizzazione, sia verticale che orizzontale, è fissata dallo standard PAL quindi qualsiasitelecamera, videoregistratore o monitor PAL è già costruito per leggere 15625 linee TV alsecondo e per produrre con esse 50 campi al secondo che noi vedremo sullo schermo come25 fotogrammi al secondo. Bisogna però che telecamera e monitor oltre che alla stessa velocità vadano anche "atempo" ossia il monitor inizi a scrivere nello stesso momento in cui la telecamera comincia atrasmettere. Per questo il monitor attende dalla telecamera l'impulso di sincronizzazione perpartire con il piede giusto e poi procedere tranquillo alla velocità prestabilita.Sono le telecamere, quindi, a generare gli impulsi di sincronizzazione, mentre i monitor,videoregistratori etc. sono in grado di riceverli ed adattarsi, per andare "a tempo" con latelecamera. Le telecamere sono a questo scopo munite di un generatore di sincronismointerno. Abbiamo appena descritto il più semplice metodo di sincronizzazione fra telecamera emonitor che viene definito sincronizzazione interna

Sincronizzare più telecamere Quanto abbiamo appena spiegato fila liscio se abbiamo a che fare con una sola telecameracollegata ad un monitor, ma che succede se invece abbiamo più di una telecamera ? Un sistema con più telecamere normalmente prevede che i vari segnali video venganoconcentrati su di un solo monitor tramite dispositivi quali ciclici, quad o multiplexer. Seutilizziamo la sincronizzazione interna descritta sopra, ogni telecamera invierà al controllorevideo, poniamo ad esempio un ciclico, il proprio segnale di sincronizzazione, che saràsicuramente non allineato con quello delle altre telecamere. Il ciclico trasferirà quindi al monitor dei segnali video in successione, contenenti segnali disincronismo non allineati ed insorgeranno dei problemi di sincronismo nelle immagini.Vediamo quali sono.

I problemi di sincronismo I problemi di sincronismo possono produrre effetti diversi a seconda della costituzionedell'impianto.

Telecamere+Ciclico+Monitor . In questa situazione i segnali video entrano nel ciclico cheli invia uno per volta in sequenza al monitor. Se le telecamere non sono sincronizzate fra diloro ad ogni cambio di telecamera vedremo la nuova immagine apparire sullo schermomuovendosi verticalmente. Una banda nera si sposterà orizzontalmente sullo schermo efarò una o due passate sul monitor prima che l'immagine finalmente si assesti. In inglesequesto fenomeno si chiama ROLLING ed è dovuto al fatto che il monitor necessita di uncerto tempo per allinearsi con il nuovo segnale di sincronismo della nuova telecamera. Pertutto questo tempo il monitor mostrerà immagini disallineate che ci daranno l'impressione di rotazione dell'immagine. Dopo uno o due secondi il monitor riprende il sincronismo con lanuova telecamera e l'immagine torna stabile, tuttavia l'effetto "ROLL" fa perdere istanti divisione ed è molto fastidioso da vedere.

Telecamera+Ciclico+Quad/Multiplexer/Scheda per PC In questa situazione i segnalivideo entrano nel quad o nel multiplexer e vengono "fusi" in un unico segnale di uscita checontiene tutte le immagini insieme divise sullo schermo in vari quadranti. Il problema nasce dal fatto che questa uscita video non può che contenere un solo segnaledi sincronismo, normalmente quello della prima telecamera che entra nel quad. Il monitor siregolerà su questa cadenza e tutte le altre telecamere che dovessero avere un sincronismodiverso ci appariranno "rolling". In pratica vedremo sullo schermo uno o più quadranti conimmagine stabile e uno o più quadranti con l'immagine che periodicamente ocontinuamente trasla come se dovesse uscire dallo schermo per poi rientrarvi.

I moderni quad e multiplexer risolvono i problemi di sincronismo I dispositivi di controllo video dinuova generazione sono in gradodi risincronizzare da soli segnalinon sincronizzati provenientidalle telecamere. I segnali videovengono digitalizzati ememorizzati in una memoriainterna. Poi vengono ricompostiin modo sincronizzato nelsegnale video che va verso ilmonitor. Con questeapparecchiature di gestione del

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La sincronizzazione delle telecamere a circuito chiuso - sincronia te... http://www.dseitalia.it/tut_tel_sincronizzazione.htm

3 di 3 6-05-2006 9:09

video "roll free" non vi è bisogno di pensare alla sincronizzazione delletelecamere.

Come sincronizzare le telecamere Se si deve inviare il segnale di più telecamere ad un'apparecchiatura che non è in grado dicorreggere da sola i problemi di sincronizzazione, allora è necessario sincronizzare letelecamere. Per sincronizzare le telecamere esistono 2 metodi principali:

Sincronizzazione esterna GEN-LOCK - Consiste nel mandare alla telecamera, tramite unulteriore cavo coassiale un segnale di sincronismo esterno, di solito generato da un appositogeneratore di sincronismo. Le telecamere predisposte per il GEN-LOCK dispongono perquesto di un ulteriore ingresso BNC posteriore a cui collegare il coassiale che porta ilsincronismo. In piccoli impianti, dove si voglia evitare di installare un generatore disincronismo, è anche possibile collegare l'ingresso GEN-LOCK di una telecamera con l'uscitavideo di un'altra telecamera. La seconda telecamera si allineerà alla componente disincronismo della prima.

Sincronizzazione LINE-LOCK - Questo sistema è disponibile su quasi tutte le telecamerecon alimentazione in corrente alternata ed è molto comodo in quanto, a differenza delGEN-LOCK non richiede un ulteriore cavo coassiale. Il funzionamento è molto semplice: sulretro delle telecamere predisposte per il Line Lock è posto in genere un microswitchdenominato LL; spostando l'interruttore su LL la telecamera si sincronizza da sola con i 50 Hzdella corrente di alimentazione, che essendo la stessa su tutte le telecamere le sincronizzaautomaticamente.Le telecamere munite di Line Lock dovrebbero essere anchemunite di un trimmer per la regolazione di fase che permette dicompensare delle dissincronie dovute al fatto che il 220V siaprelevato da fasi diverse. Chiariamo meglio cosa questosignifichi.Come certamente sapete il 220V che circola nelle nostre caseviene ottenuto collegandosi ad una linea a 380V composta datre fili (o più tecnicamente fasi, da qui il nome di linea trifase).Perchè si abbia la stessa cadenza di oscillazione su tutte letelecamere è necessario che tutte le alimentazioni venganoprelevate dalle stesse 2 fasi (es.da A e B). Questa condizione èsicuramente rispettata in un impianto di piccole dimensioni chefa capo ad un impianto elettrico comune, ma può non esserlo in un impianto molto estesodove le telecamere siano poste in diversi stabili. Agendo sulla regolazione di fase della telecamera sincronizzata con il line-lock, è possibilesincronizzare anche telecamere che prelevano l'alimentazione da fasi diverse.Per ragioni ovvie la sincronizzazione LL non è disponibile nelle telecamere alimentate incorrente continua.Nella realizzazione di impianti con sincronizzazione Line-Lock va posta particolare attenzionealla presenza di forti carichi reattivi che possano portare sfasamenti fra una telecamera el'altra.

In conclusione Nella TVCC di oggi il problema della sincronizzazione delle telecamere è molto meno sentitodi un tempo. E' bene comunque, prima di procedere all'acquisto delle telecamere, verificarese il dispositivo di controllo (multiplexer, quad, ciclico, videoregistratore digitale o schedaper PC) richieda telecamere sincronizzate o disponga di un proprio sistema disincronizzazione. In caso dobbiate sincronizzare le telecamere verificate molto attentamenteche quelle che acquistate dispongano di uno dei due sistemi di sincronizzazionesopradescritti. La maggior parte delle telecamere in commercio, infatti, dispone solamentedella sincronizzazione interna e non consente alcuna sincronizzazione forzata.

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1 di 2 6-05-2006 9:09

L'uscita video composito delle telecamereSi sente spesso parlare di video composito o video analogico. Cerchiamo di saperne di più.

Il segnale video non basta crearlo, bisogna anche trasportarlo Come abbiamo visto nel tutorial ralativo al CCD, esso genera un segnale video grazie aisuoi pixel e lo invia al circuito della telecamera. Se inviassimo questo segnale all'esternocosì com'è, non potemmo trasportarlo più di tanto. E' necessario trasformarlo in un segnaleche sopporti il passaggio attraverso metri e metri di cavo senza deteriorarsi. Ecco che entrain gioco il video composito, anche detto video analogico.

Cos'è il video composito Ogni filmato video è composto da un elevato numero di fotogrammi riprodotto in rapidasuccessione, come possiamo ben comprendere se immaginiamo una pellicolacinematografica. Per trasferire il segnale video attraverso un cavo bisogna tradurre laluminosità ed i colori del film in un impulso elettrico, nella TVCC si usa il: Video Composito.Il video composito, o video analogico è il sistema di trasmissione del video più utilizzato nonsolo nella televisione a circuito chiuso, ma anche nella diffusione TV. Esso permette diinviare tutte le componenti del segnale video (luminosità e colore) su un unico conduttore. In realtà esistono anche altre tecniche di trasmissione del video come l'RGB utilizzato daimonitor per P.C. o l'S-Video, che divide il segnale di luminosità dal colore, ma non hannoattinenza con il mondo della TVCC e per questo non vengono trattati da questo tutorial.

Come funziona Nel video composito tutte le informazioni del filmato(luminosità, colore, audio, sincronia etc.) sonoinviate attraverso un segnale elettrico variabile. Frail suo valore massimo ed il suo minimo c'èun'escursione di 1 V (si dice 1 Volt picco-picco,1Vp-p).I vari tipi di informazione necessari a definire ilfilmato sono distinti dalla loro banda di frequenza,per questo il video composito contiene un ampiospettro di frequenze da 50Hz a 6 MHz. Per darviun'idea, questa a fianco è la rappresentazionegrafica di una linea TV di video composito: il piccoverso il basso determina l'inizio della linea TVmentre il segnale successivo diviso in variefrequenze contiene le informazioni checonsentiranno al monitor di riprodurre quella lineaTV.

Il video composito racchiude tutte le informazioni in un unico segnale

elettrico composto da molte frequenze

I formati video nel mondo Per ben riprodurre un segnale come il video composito è necessario che il monitor, ocomunque il dispositivo che riceve il segnale sappia interpretare perfettamente leinformazioni in esso contenute.Purtroppo, così come non tutto il mondo guida a destra, non tutti i paesi utilizzano gli stessiparametri nella trasmissione di un video composito. Ecco perchè esistono diversi formativideo.Nel mondo si sono affermati 3 principali formati video, PAL, NTSC e SECAM . Questiformati differiscono per numerosi aspetti, ma per quel che riguarda il mondo dellatelevisione a circuito chiuso è bene ricordarne soprattutto due:

Il numero di fotogrammi al secondo che compongono il video.Può essere espresso in campi/secondo (fields/sec) o in fotogrammi/secondo (frames/sec)tenendo presente che un fotogramma e sempre composto da due campi e quindi il numerodi fotogrammi/secondo sarà sempre la metà del numero di campi/secondo (vedi tutorialsull'interlacciamento).

La risoluzione verticale dei fotogrammiE' il numero di linee orizzontali che compongono ogni immagine.

I due formati video principali sono sicuramente il PAL e l'NTSC. Tutte le loro differenze difondo derivano dal fatto di basarsi su una frequenza dell'alimentazione elettrica diversa (50e 60 Hz). Ecco perchè quasi tutti i paesi con energia elettrica a 50 Hz utilizzano il PAL,mentre l'NTSC è diffuso nei paesi dove la frequenza è di 60 Hz. Il Secam rappresentainvece una codifica totalmente a sè stante, figlia dell'atavico nazionalismo francese, che coltempo ha gradualmente modificato le sue caratteristiche, finendo con l'assomigliare sempre

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2 di 2 6-05-2006 9:09

di più al PAL.

Il formato PAL (Phase Alteration Line)E' il formato video più diffuso in Europa. Si basa su una frequenza dell'alimentazione di50Hz e per questo prevede un numero di fotogrammi al secondo pari a 25 (50 campi/sec.).Il numero di linee orizzontali componenti ogni fotogramma è stabilito in 625.

Il formato NTSC (National Television Systems Committee)E' il formato video utilizzato in America. Si basa su una frequenza dell'alimentazione di 60Hze per questo prevede un numero di fotogrammi al secondo pari a 30 (60 campi alsecondo). Il numero di linee orizzontali componenti ogni fotogramma è stabilito in 525.

Il formato SECAM (Systeme Electronique Couleur Avec Memoire)E' un formato video utilizzato in Francia ed in numerosi paesi dell'Est Europeo. Ha gli stessiparametri di fotogrammi al secondo e risoluzione del sistema PAL anche se differisce sia dalPAL che dal NTSC nella gestione del colore. In passato la risoluzione SECAM era di 819 lineeorizzontali, oggi è la stessa del PAL ossia 625 linee.

Riassumendo:

Formato video Fotogrammi al secondoRisoluzione verticale dei

fotogrammi

PAL (Europa)

25 fotogrammi/sec.(50 campi/sec.)

625 linee

NTSC (USA, Giappone)

30 fotogrammi/sec.(60 campi/sec.)

525 linee

SECAM (Francia, Grecia, Europa Est)

25 fotogrammi/sec.(50 campi/sec.)

625 linee

Per quel che riguarda la televisione a circuito chiuso è necessario che i dispositivi chericevono il segnale video, quali monitor, televisori, schede di acquisizione per P.C., quadetc. utilizzino lo stesso formato dei dispositivi che lo generano (telecamere). Se provate adesempio a visualizzare un video proveniente da una telecamera NTSC in un monitor PAL,probabilmente vedrete un'immagine in bianco/nero, o addirittura nulla.Tutti i dispositivi venduti in Italia, quindi tutti i prodotti DSE sono in formato PAL.

Se desiderate sapere quali standard si usano nei vari paesi del mondo potete leggere letabelle PAL, NTSC, SECAM.

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1 di 5 6-05-2006 9:09

Gli standards video nel mondoNel tutorial sul video composito abbiamo visto che nel mondo esistono diversi standardvideo di cui i più diffusi sono PAL, NTSC e SECAM.

Gli standard video nel mondo Ecco, paese per paese, la diffusione dei 3 standard.

Country VHF UHF

AfghanistanAlbaniaAlgeriaAngolaAntiguaArmeniaArgentinaAustraliaAustriaAzerbaijan

SECAM (D)PAL (B)PAL (B)PAL (I)

NTSC (M)SECAM (D)PAL (CN)PAL (B)PAL (B)

SECAM (D)

PAL (G)PAL (G)PAL (I)

NTSC (M)SECAM (K)PAL (CN)PAL (B)PAL (G)

SECAM (K)

BahamasBarbadosBahrainBangladeshBelarusBelgiumBeninBermudaBolivaBosnia / HerzegovinaBotswanaBrazilBrunei DarussalamBulgariaBurkina FasoBurmaBurundi

NTSC (M)NTSC (M)PAL (B)PAL (B)

SECAM (D)PAL (B)

SECAM (K1)NTSC (M)NTSC (M)PAL (B)PAL (I)PAL (M)PAL (B)

SECAM (D)SECAM (K1)NTSC (M)

SECAM (K1)

PAL (G)

PAL (H)SECAM (K1)

NTSC (M)PAL (G)PAL (I)PAL (M)

SECAM (K)SECAM (K1)

SECAM (K1)

CameroonCanadaCentral African RepublicChadChileChinaColombiaCosta RicaComorosCongoCroatiaCubaCuracaoCyprusCzech Republic

PAL (B)NTSC (M)

SECAM (K1)SECAM (K1)NTSC (M)PAL (D)

NTSC (M)NTSC (M)

SECAM (K1)SECAM (K1)

PAL (B)NTSC (M)NTSC (M)PAL (B)

SECAM (D)

PAL (G)NTSC (M)

SECAM (K1)SECAM (K1)NTSC (M)PAL (D)

NTSC (M)NTSC (M)

SECAM (K1)SECAM (K1)

PAL (G)NTSC (M)NTSC (M)PAL (G)

SECAM (K)

DenmarkDjiboutiDominican Republic

PAL (B)SECAM (B)NTSC (M)

PAL (G)

NTSC (M)

EcuadorEgyptEl SalvadorEstoniaEthiopiaEquatorial Guinea

NTSC (M)PAL (B)

NTSC (M)SECAM (D)

PAL (B)PAL (B)

NTSC (M)PAL (G)

SECAM (K)PAL (G)PAL (G)

Faeroe IslandsFinlandFrance

PAL (B)PAL (B)

SECAM (L)

PAL (G)PAL (G)

SECAM (L)

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La trasmissioni video nelle telecamere a circuito chiuso - Segnale ... http://www.dseitalia.it/tut_teo_standards_video.htm

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GabonGambiaGermanyGeorgiaGhanaGibraltarGreeceGreenlandGuamGuatemalaGuineaGuinea-Bissau

SECAM (K1)PAL (I)PAL (B)

SECAM (D)PAL (B)PAL (B)

SECAM (B)PAL (B)

NTSC (M)NTSC (M)

PAL (I)PAL (I)

SECAM (K1)PAL (I)PAL (G)

SECAM (K)PAL (B)PAL (G)

SECAM (G)PAL (G)

NTSC (M)PAL (I)PAL (I)

Hong KongHondurasHungary

NTSC (M)SECAM (D)

PAL (I)NTSC (M)

SECAM (K)

IcelandIndiaIndonesiaIranIraqIrelandIsraelItaly

PAL (B)PAL (B)PAL (B)

SECAM (B)SECAM (B)

PAL (I)PAL (B)PAL (B)

PAL (G)

SECAM (G)SECAM (G)

PAL (I)PAL (G)PAL (G)

JamaicaJapanJordan

NTSC (M)NTSC (M)PAL (B)

NTSC (M)NTSC (M)PAL (G)

KazakhstanKenyaKorea (north)Korea (south)Kuwait

SECAM (D)PAL (B)PAL (D)

NTSC (M)PAL (B)

SECAM (K)PAL (G)PAL (K)

NTSC (M)PAL (G)

LebanonLesothoLiberiaLibyaLithuaniaLuxembourg

SECAM (B)PAL (I)PAL (B)PAL (B)

SECAM (D)PAL (B)

PAL (I)PAL (G)PAL (G)

SECAM (K)PAL (G)

MadagascarMalawiMalaysiaMaliMaltaMauritaniaMauritiusMexicoMoldovaMonacoMontserratMoroccoMozambique

SECAM (K1)PAL (I)PAL (B)

SECAM (B)PAL (B)

SECAM (B)SECAM (B)NTSC (M)

SECAM (D)

NTSC (M)SECAM (B)

PAL (G)

SECAM (K)PAL (I)PAL (G)

SECAM (G)

SECAM (B)SECAM (G)NTSC (M)

SECAM (K)PAL (G)

SECAM (G)PAL (G)

NamibiaNepalNetherlandsNew ZealandNicaraguaNigerNigeriaNorway

PAL (I)PAL (B)PAL (B)PAL (B)

NTSC (M)SECAM (K1)

PAL (B)PAL (B)

PAL (I)

PAL (G)PAL (G)

NTSC (M)SECAM (K1)

PAL (I)PAL (G)

Oman PAL (B) PAL (G)

PakistanPanamaPapua New GuineaParaguayPeruPhilippinesPoland

PAL (B)NTSC (M)PAL (B)PAL (N)

NTSC (M)NTSC (M)

SECAM (D)

PAL (G)NTSC (M)PAL (G)PAL (N)

NTSC (M)NTSC (M)

SECAM (K)

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La trasmissioni video nelle telecamere a circuito chiuso - Segnale ... http://www.dseitalia.it/tut_teo_standards_video.htm

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PortugalPuerto Rico

PAL (B)NTSC (M)

PAL (G)NTSC (M)

Qatar PAL (B) PAL (G)

RomaniaRussiaRwanda

PAL (D)SECAM (D)SECAM (K1)

PAL (G)SECAM (K)SECAM (K1)

St. Christopher and NevisSamoaSao Tome and PrincipeSaudi ArabiaSenegalSeychellesSierra LeoneSingaporeSloveniaSomaliSouth AfricaSpainSri LankaSurinameSwazilandSwedenSwitzerlandSyria

NTSC (M)NTSC (M)PAL (B)PAL (B)

SECAM (K1)PAL (B)PAL (B)PAL (B)PAL (B)PAL (B)PAL (I)PAL (B)PAL (B)

NTSC (M)PAL (B)PAL (B)PAL (B)PAL (B)

SECAM (G)SECAM (K1)

PAL (G)PAL (G)PAL (G)PAL (G)PAL (I)PAL (G)PAL (G)

PAL (G)PAL (G)PAL (G)PAL (G)

TaiwanTanzaniaThailandTogoTrinidad / TobagoTunisiaTurkey

NTSC (M)PAL (I)PAL (B)

SECAM (K1)NTSC (M)PAL (B)PAL (B)

PAL (G)SECAM (K1)

PAL (G)PAL (G)

UgandaUkraineUnited Arab EmiratesUK of Great BritainUnited States of AmericaUruguay

PAL (B)SECAM (D)

PAL (B)PAL (B)

NTSC (M)PAL (N)

SECAM (K)PAL (G)PAL (I)

NTSC (M)

VenezuelaViet NamVirgin Islands

NTSC (M)SECAM (D)NTSC (M)

NTSC (M)SECAM (K)

YemenYugoslavia

PAL (B)PAL (B)

PAL (G)PAL (G)

ZaireZambiaZanzibarZimbabwe

SECAM (K1)PAL (G)PAL (I)PAL (G)

SECAM (K1)PAL (G)PAL (I)PAL (G)

I parametri degli standard video Come avete visto anche lo stesso standard PAL ha alcune varianti a seconda del paeseindicate con una lettera. Di seguito sono elencati i parametri di ogni variante:

NTSC

(M)Line/Field = 525/60FH = 15.734 khzFV = 59.94 Hz

FSC = 3.579545 MhzBlanking Setup = 7.5 IREVideo Bandwidth = 4.2 MhzAudio Carrier = 4.5 MhzChannel Bandwidth = 6 Mhz

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4 di 5 6-05-2006 9:09

PAL

(I)Line/Field = 625/50FH = 15.625 khzFV = 50 HzFSC = 4.43361875 MhzBlanking Setup = 0 IREVideo Bandwidth = 5.5 MhzAudio Carrier = 6.0 MhzChannel Bandwidth = 8 Mhz

(B, G, H)Line/Field = 625/50FH = 15.625 khzFV = 50 HzFSC = 4.43361875 MhzBlanking Setup = 0 IREVideo Bandwidth = 5.0 MhzAudio Carrier = 5.5 MhzChannel Bandwidth = B = 7 MhzG & H = 8 Mhz

(M)Line/Field = 525/60FH = 15.750 khzFV = 59.94 HzFSC = 3.57561149 MhzBlanking Setup = 7.5 IREVideo Bandwidth = 4.2 MhzAudio Carrier = 4.5 MhzChannel Bandwidth = 6 Mhz

(D)Line/Field = 625/50FH = 15.625 khzFV = 50 HzFSC = 4.43361875 MhzBlanking Setup = 0 IREVideo Bandwidth = 6.0 MhzAudio Carrier = 6.5 MhzChannel Bandwidth = 8 Mhz

(N)Line/Field = 625/50FH = 15.625 khzFV = 50 HzFSC = 4.43361875 MhzBlanking Setup = 7.5 IREVideo Bandwidth = 5.0 MhzAudio Carrier = 5.5 MhzChannel Bandwidth = 6 Mhz

(Combination N)Line/Field = 625/50FH = 15.625 khzFV = 50 HzFSC = 3.58205625 MhzBlanking Setup = 0 IREVideo Bandwidth = 4.2 MhzAudio Carrier = 4.5 MhzChannel Bandwidth = 6 Mhz

SECAM

(B, G)Line/Field = 625/50FH = 15.625 khzFV = 50 HzBlanking Setup = 0 IREVideo Bandwidth = 5.0 MhzAudio Carrier = 5.5 MhzChannel Bandwidth = B = 7 MhzG = 8 Mhz

(D, K, K1, L)Line/Field = 625/50FH = 15.625 khzFV = 50 HzBlanking Setup = 0 IREVideo Bandwidth = 6.0 MhzAudio Carrier = 6.5 MhzChannel Bandwidth = 8

Tutto questo a titolo puramente nozionistico, visto che in Italia qualsiasi telecamera,monitor, TV o più in generale quasiasi apparecchio video che acquisterete sarà sempre edunicamente PAL.

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Interlace nelle trasmissioni video nelle telecamere a circuito chiuso ... http://www.dseitalia.it/tut_teo_interlacciamento.htm

1 di 1 6-05-2006 9:09

L'interlacciamentoNel tutorial sui formati del video composito abbiamo visto che nel mondo esistono 3 modifondamentali di trasmettere il video composito: il PAL, l'NTSC e il SECAM. Tutti e tre questi metodi utilizzano una tecnica di compressione denominata INTERLACE,tradotto in italiano come interlacciamento, che è stata sviluppata nel mondo dellatelediffusione per ridurre la quantità di dati da trasmettere attraverso l'etere.

Cos'è l'interlacciamento L'interlacciamento consiste nell'inviare, nel nostro caso via cavo, non la totalità delle lineecomponenti i fotogrammi ma solo il 50%. Successivamente viene inviato l'altro 50%.L'occhio umano non si accorge di questo trucchetto visto che l'immagine permane nel nostroocchio per un certo tempo anche se in realtà è già scomparsa dallo schermo. Ci sembraquindi di vedere immagini piene a ciclo continuo. In realtà, se potessimo discernere i varipassaggi, un oggetto in rapido movimento, le cui linee pari e dispari sono trasmesse intempi diversi, ci parrebbe come la mela seguente:

1 frame = 2 fields ossia un fotogramma è composto da 2 campi Questa spiegazione ci permette di capire come mai si sia parlato nel tutorial sul video composito di "50 campi al secondo ossia 25 fotogrammi al secondo".Il segnale video, in PAL, conduce infatti 50 immagini al secondo (campi), ma ne occorrono 2per fare un intero fotogramma e quindi il numero di fotogrammi reali riprodotto dal monitorsarà la metà: 25 fotogrammi/secondo.

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La sincronizzazione delle telecamere a circuito chiuso - sincronia te...http://www.dseitalia.it/tut_teo_sincronizzazione_video_composito.htm

1 di 2 6-05-2006 9:10

La sincronizzazione nel video compositoCome abbiamo visto nel tutorial sulla trasmissione del segnale video , il video composito èun segnale elettrico viaggiante lungo un unico conduttore. Esso è suddiviso in tanti segmentidalla brevissima durata di 64 microsecondi, ognuno dei quali racchiude tutte le informazioninecessarie a ricreare sul monitor una linea TV orizzontale. Mettendo insieme tutte le linee TVil monitor ricostruisce un fotogramma che è il mattone fondamentale di qualsiasi filmato.Nel tutorial sull'interlacciamento è stato anche spiegato come in realtà un fotogramma(frame) sia composto da 2 blocchi di linee pari e dispari (fields) inviati uno di seguitoall'altro e poi rimessi insieme dal monitor.

E' però essenziale che nel segnale video in arrivo dalla telecamera sia anche compresaun'informazione di vitale importanza, la sincronizzazione, che fa capire al monitor quandoinizia e finisce una linea TV e anche quando inizia e finisce un fotogramma.

I segnali di sincronismo (blanking intervals) A questo scopo vengono inseriti nel segnale video dei periodi di "silenzio" denominati ininglese BLANKING INTERVALS. Ne esistono di 2 tipi:

I blanking intervals verticali determinano l'inizio e la fine di un fotogramma (o piùtecnicamente di un field - vedi tutorial interlacciamento).

I blanking intervals orizzontali determinano l'inizio e la fine di una singola linea

I blanking intervals verticali Nel disegno qui sotto è riportato un blanking interval verticale che passa nel segnale videoprima e dopo ogni fotogramma. Il disegno, per semplicità di esposizione, si riferisce ad unsegnale video non interlacciato.

Come potete vedere il Blanking Interval è composto da un segnale iniziale (front porch) eduno finale (back porch) che racchiudono fra loro il vero e proprio segnale disincronizzazione. Il blanking interval verticale "dice" al monitor che sta per essere trasmessoun fotogramma e di prepararsi a tradurre in una sola schermata le 625 linee TV cheverranno inviate da lì in avanti.

I blanking intervals orizzontali Nel disegno qui sotto è riportato un blanking interval orizzontale che passa nel segnalevideo prima e dopo ogni linea TV. Esso è composto dal segnale di chiusura della linea TVprecedente (Back Porch) e dal segnale di inizio della linea TV successiva (Front Porch); inmezzo è racchiuso il segnale di sincronizzazione orizzontale. Il blanking interval orizzontale"dice" al monitor che è terminata una linea TV e che ne sta per arrivare un'altra. Ricevuto il"front porch" il monitor inizia a "scrivere" la linea sul monitor da sinistra a destra. Ricevuto il"back porch" il monitor termina la linea e ricomincia da sinistra con un'altra linea, comefarebbe il carrello di una vecchia macchina per scrivere.

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La sincronizzazione delle telecamere a circuito chiuso - sincronia te...http://www.dseitalia.it/tut_teo_sincronizzazione_video_composito.htm

2 di 2 6-05-2006 9:10

La frequenza di sincronizzazione del video composito E' evidente che per produrre immagini stabili, il monitor dovrà leggere il segnaleproveniente dalla telecamera rispettando scrupolosamente la cadenza imposta dai segnali disincronizzazione. Questa cadenza viene definita frequenza di sincronizzazione e può essereovviamente orizzontale o verticale a seconda che si riferisca agli impulsi di sincronizzazioneverticali o orizzontali.Se il monitor non seguisse la frequenza di sincronizzazione della telecamera, l'immagine sulmonitor apparirebbe come spostata e vedremmo sullo schermo una striscia nera.Se ad esempio il monitor leggesse l'immagine con una frequenza di sincronizzazioneorizzontale (inizio/fine delle linee TV) diversa da quella della telecamera, finirebbe confotografare le linee TV a cavallo del Blanking Interval invece che dall'inizio alla fine. Ilmonitor ci apparirà diviso in 2 parti, dove sulla sinistra si vedrà la fine del fotogrammaprecedente e sulla destra l'inizio del fotogramma successivo. In mezzo ci sarà una bandanera verticale che non sarà altro che il blanking interval stesso riportato sul monitor: noncontenendo nessun segnale video, infatti, esso viene riprodotto come una linea di schermospento. Analogamente, se telecamera e monitor lavorassero con diversa frequenza disincronizzazione verticale (inizio/fine di ogni fotogramma) avverrebbe lo stesso identicofenomeno ma lo schermo sarebbe diviso in una parte alta ed una bassa da una linea neraorizzontale.Se dovesse sul vostro schermo comparire un'evidente e marcata linea nera, non poteteavre dubbi: siete vittima di un problema di sincronizzazione del segnale video.

I valori di frequenza di sincronizzazione nel sistema PAL La frequenza di sincronizzazione verticale, è il numero di Blank Intervals verticali chetransitano lungo il cavo in un secondo. Come tutte le frequenze si esprime in Hz (Hertz).Nel sistema PAL la frequenza di sincronizzazione verticale ha un valore fisso di 50 Hz che èstato scelto in quanto corrisponde alla frequenza della corrente alternata.La frequenza di sincronizzazione orizzontale indica invece la cadenza dei Blank Intervalsorizzontali che definiscono ogni linea TV, in PAL essa è 15.625 HzPerchè proprio 15625Hz ? E' pura matematica, vediamo.La fequenza verticale di 50 Hz è stata scelta come standard PAL per essere uguale allafrequenza di rete della corrente alternata; questo significa che in un secondo passano lungoil cavo 50 blank intervals verticali e quindi 50 immagini. Come abbiamo però visto neltutorial sull'interlacciamento e nel tutorial sul segnale video ci vogliono due immaginisuccessive (2 fields) per fare un fotogramma completo da 625 linee TV, quindi ognunadelle immagini (fields) che passano nel cavo conterrà 312,5 linee TV. Facendo due conti inun secondo devono passare lungo il cavo 50 fields da 312,5 linee ciascuno quindi un totaledi 312,5x50=15625 linee TV.Per poter definire 15625 linee TV in un secondo ci vogliono altrettanti blank intervalsorizzontali, ed ecco spiegato perchè la frequenza orizzontale in PAL è un valore fisso di

15625 Hz. Per consuetudine i datasheets delle telecamere riportano i valori di frequenza disincronizzazione verticale ed orizzontale ed il rapporto di interlacciamento di 2:1. Ma a benvedere si potrebbe evitare, visto che si tratta di valori fissati in tutto e per tutto dallostandard PAL.

Come sincronizzare le telecamere Se ora siete curiosi di passare dalla teoria alla pratica leggete il tutorial sulla sincronizzazionedelle telecamere

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Il collegamento video delle telecamere a circuito chiuso - video tel... http://www.dseitalia.it/tut_fare_collegamento_video.htm

1 di 2 6-05-2006 9:12

Il cablaggio video delle telecamere TVCCIl segnale video che esce dalle telecamere a circuito chiuso, deve essere portato agliapparecchi che lo utilizzano, come i monitor o i videoregistratori. Per le telecamere senza filimunite di trasmettitore radio questo avviene senza cavi grazie ad un trasmettitore e ad unricevitore in radiofrequenza, ma per le telecamere a cablaggio filare è necessario eseguireuna connessione fisica con un cavo. Esistono diverse possibilità.

Il cavo elettrico normale Se la telecamera dista dal monitor pochi metri, qualsiasi cavoelettrico va bene per condurre il segnale audio e video. Sitrovano in tutti i negozi dei cavetti audio/video con terminaliRCA bianco/giallo dalle lunghezze variabili da 1 a 5 metri.Oltre questa lunghezza non è consigliabile avventurarsi concavi elettrici normali in quanto porterebbero un eccessivoimpoverimento del segnale video ed è necessario utilizzaredei cavi coassiali.

Il cavo coassiale E' il cavo utilizzato per trasportare il segnale video a lunghe distanze. E' composto da un'anima di rame massiccio avvolta da una calza metallica la cui funzione è

schermare le interferenze. Fra i due materiali conduttori (anima ecalza) è interposto uno spesso strato di isolante. Esternamente ilcavo è protetto con del PVC.Il cavo coassiale è disponibile in varie configurazioni a secondadell'impiego. Per il trasporto del segnale video TVCC il cavo coassialepiù utilizzato ha sigla RG59 ed ha un'impedenza di 75

Ohm, che è quella prevista dall'uscita video di tutte le telecamere DSE. Non utilizzate uncavo coassiale con impedenza diversa anche se costruttivamente simile (molto diffuso RG58- 50 Ohm) perchè questo porterebbe una degradazione del segnale video. Il cavo coassialeRG59 ha una rigidità media ed un diametro esterno di circa 6 mm. In linea generale, anchese non è sempre vero, più il cavo è rigido maggiore è la sua qualità, e minorel'attenuazione di segnale, per contro è meno semplice passarlo attraverso tubi e canaline.Il segnale che viaggia sul cavo coassiale viene definito "sbilanciato" in quanto il segnaleviaggia sul conduttore centrale mentre il conduttore esterno (la calza) viene solamenteusato per bilanciare la differenza di potenziale fra i due capi del cavo. Vedremo in seguitoche esiste anche la possibilità di trasferire il video in modo "bilanciato" con del cavotwistato.

I connettori BNC ed RCA Il cavo coassiale si collega alle telecamere e agli altri apparecchicon dei connettori denominati BNC che permettono un innesto abaionetta molto solido. Ne esistono di varie versioni a saldare ea crimpare, se avete dei dubbi su come si montano leggete iltutorial sui terminali per cavi coassiali.I cavi normali per i cablaggi corti si collegano in genere con deiconnettori RCA che si innestano a pressione e sono più piccoli.

RCA BNC

La lunghezza del cavo Possiamo già sentire la vostra domanda: "qual'è la distanza massima a cui posso cablare latelecamera con un cavo coassiale?". A questa domanda non esiste una risposta univoca e,tanto per iniziare, spieghiamo il perchè.Non è possibile dire che un cavo coassiale "va bene fino a X metri". Il cavo non ha unalunghezza precisa entro cui funziona bene e superata la quale smette di funzionare.Viceversa esso continuerà a funzionare anche aumentando la sua lunghezza, ma introdurràun degrado sempre maggiore della qualità del segnale.Più è lungo il cavo, più la qualità del segnale video e quindi dell'immagine sul monitor risultaimpoverita. Ne consegue che la lunghezza massima del cavo non è un valore fisso, madipende da quanto impoverimento d'immagine siete disposti ad accettare.Siccome spiegando questo vi abbiamo forse chiarito un po' le idee, ma non certo aiutato arisolvere il problema, andiamo oltre.

Il cavo coassiale divora le frequenze più alte

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2 di 2 6-05-2006 9:12

Il segnale video è composto da molte frequenze. Le frequenze più alte sono quelle chesubiscono maggiormente l'effetto del trasporto via cavo e che il nostro cavo coassialeinesorabilmente taglierà in modo proporzionale alla sua lunghezza. Qui sotto è riportato il tracciato che si ottiene con uno strumento apposito in grado di inviarelungo il cavo dei pacchetti a frequenze diverse. In alto è rappresentato il risultato al terminedi una cavo corto, mentre sotto vediamo cosa resta dopo 400 metri di cavo. Come potetevedere il segnale risulta in generale fortemente attenuato, ma le frequenze alte sono statepenalizzate di più di quelle basse.

La perdita delle frequenze alte genera un globale impoverimento dell'immagine. Sul monitornon si riconoscono più le strutture fini. Nel caso di superfici adiacenti bianche e nere, ilpassaggio non è più immediato, ma si vede una zona di grigio che sembra renderel'immagine non a fuoco. Anche la variazione dei colori, nel passaggio ad esempio da chiaroa scuro, risulta più lenta e meno definita. Tutti questi sono i risultati dell'attenuazioneintrodotta dal cavo. Un'attenuazione veramente eccessiva porta infine ad un deterioramentototale del segnale video con perdita dei colori e della definizione.

Quanta attenuazione del segnale è ammissibile? Dipende dal livello qualitativo dell'impianto:

In un sistema CCTV di alto livello dove si utilizzano telecamere ad alta risoluzione edè importante la visione del dettaglio, l'attenuazione non deve superare i 3dB.

In un sistema CCTV di medio livello, dove si utilizzano telecamere a risoluzionestandard ed è prioritario il controllo dell'intrusione più che la percezione del dettaglio, èpossibile accettare fino a 6dB di attenuazione.

Ma come calcolare l'attenuazione del vostro cavo ?

Imparatelo nel tutorial sul calcolo dell'attenuazione

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Il collegamento audio delle telecamere a circuito chiuso e l'attenua... http://www.dseitalia.it/tut_fare_collegamento_audio.htm

1 di 1 6-05-2006 9:12

Il collegamento audio delle telecamereNel tutorial sul collegamento video delle telecamere a circuito chiuso abbiamoabbondantemente parlato di come collegare l'uscita video delle telecamere ai monitor. El'uscita audio?

L'audio per TVCC è un cablaggio più "facile" Il segnale audio delle telecamere necessita di ulteriori due fili di collegamento. Si tratta di uncablaggio molto meno critico del video, in quanto il segnale audio è meno delicato neiconfronti delle interferenze esterne. Il cavo più idoneo per il trasporto del segnale audio è un coassialea 50 Ohm di impedenza, come l'RG58, oppure l'RG174, dapreferirsi per la minor sezione. In molti casi, soprattutto su brevi distanze, è anche possibile utilizzare una semplice coppiadi cavi elettrici di sezione ridotta (0.5 o anche 0.22 mm) senza ottenere sensibiliattenuazioni di segnale.

Cavi combinati Sono disponibili in commercio cavi combinati cheracchiudono in un unica guaina in PVC uno a più cavicoassiali per il video/audio ed una o più coppie di fili(in genere di sezione 0,5 mm.) per la conduzionedell'alimentazione in corrente continua.DSE ne fornisce uno da 20 metri che contiene deiminicoassiali per Video ed Audio più 2 cavi per il 12VDCdi alimentazione Rif. RE-CT1 .

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L'alimentazione delle telecamere a circuito chiuso - Alimentare tel... http://www.dseitalia.it/tut_fare_alimentazione.htm

1 di 3 6-05-2006 9:13

Come alimentare le telecamere TVCCLe telecamere a circuito chiuso, siano esse a cablaggio filare che via radio, necessitano dialimentazione elettrica per poter funzionare. Oggigiorno è possibile acquistare telecamerecon 3 tipi di alimentazione: Corrente alternata a 230 VAC Corrente continua a 12 VDC Corrente alternata a 24 VAC

Quale tipo di alimentazione scegliere? Dal punto di vista della qualità video, non vi è nessun tipo di differenza, per cui la scelta deltipo di alimentazione diventa puramente un fatto di comodità impiantistica. Tuttavia le 3tipologie di telecamera hanno alcune caratteristiche differenti che possono rendere piùconveniente un'opzione piuttosto che un'altra. Vediamo di spiegarle.

L'alimentazione a 230V AC Non vi è alcun dubbio che la soluzione più pratica sarebbe collegare direttamente letelecamere alla rete elettrica 230V. Questo però introduce non pochi problemi di sicurezzaelettrica. La corrente alternata di tensione superiore ai 50 Volt è ritenuta dalle normativeimpiantistiche (CEI) potenzialmente in grado di essere distruttiva verso cose e persone. Ilsuo utilizzo è per questo regolato da tutta una serie di normative atte a prevenire infortuni odanni generati da un eventuale contatto accidentale o da un guasto. Per quanto ci riguarda,per poter collegare le telecamere direttamente al 230V bisognerebbe che esse fossero adoppio isolamento, cioè composte da due involucri uno dentro l'altro isolati elettricamente.In questo modo, un eventuale guasto all'interno dell'apparecchio non renderebbe comunquepericoloso l'oggetto dall'esterno. Le telecamere a doppio isolamento sono però costosissimee per questo poco diffuse.Esiste però una scappatoia: mettere la telecamera dentro una custodia, e quindi realizzareun "doppio isolamento" a basso costo.In conclusione, per poter utilizzare unatelecamera alimentata direttamente a230VAC bisogna per forza munirla di unacustodia protetta (ad esempio Rif. RE-C1).Installare senza custodia una telecamera a230V significa realizzare un impianto non anorme, potenzialmente pericoloso per lepersone. L'impossibilità di installazione "a giorno", cioèsenza custodia, rappresenta un gravehandicap, e questo rende l'alimentazionediretta a 230V la meno utilizzata nella TVCCprofessionale.

L'alimentazione a 12V DC Si tratta dell'alimentazione più comunemente utilizzata. Il 12 V è considerato dalle normative una "bassissima tensione" non pericolosa ed è perquesto possibile alimentare le telecamere anche con connettori di piccole dimensioni, elasciarle esposti senza ulteriori protezione. Un altro vantaggio dell'alimentazione in corrente continua è quello di consentirel'alimentazione della telecamera anche con una batteria e quindi permettere l'impiego dibatterie tampone che mantengano attive le telecamere anche in caso di black out (Rif. DSERE-PS2).

L'alimentazione a 24V AC E' anch'essa considerata una bassissima tensione e come tale è idonea alle installazionisenza custodia di protezione. Rispetto alle telecamere a 12VDC, quelle a 24VAC hanno losvantaggio di non consentire l'alimentazione a batteria, però danno due importantivantaggi.

1 - Possibilità di sincronizzazione Line-LockSincronizzare le telecamere non è oggi quasi mai necessario, a meno che il dispositivo chegestisce i segnali video (quad, multiplexer, scheda PC etc) non lo richieda.Se è necessario che le telecamere siano sincronizzate fra loro, il fatto di averel'alimentazione in corrente alternata consente di farlo senza cavi aggiuntivi utilizzando ilsistema Line-Lock. Leggete il tutorial sulla sincronizzazione delle telecamere per ulteriori

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L'alimentazione delle telecamere a circuito chiuso - Alimentare tel... http://www.dseitalia.it/tut_fare_alimentazione.htm

2 di 3 6-05-2006 9:13

dettagli. 2 - Bassa caduta di tensioneNei grandi impianti può essere conveniente alimentare le telecamere con un circuito dialimentazione dedicato, facente capo ad uno o più alimentatori centralizzati. In questerealizzazioni il 24VAC è più adatto del 12 VDC in quanto in corrente alternata le cadute ditensione che si verificano sul cavo conduttore sono molto più basse che in correntecontinua. Utilizzare il 24VAC darà il vantaggio di poter tirare linee di alimentazione piùlunghe senza rischiare di trovarsi con la telecamera malfunzionante perchè alimentata aduna tensione inferiore a quella prevista.

Quando si accendono e spengono le telecamere Le telecamere sono dispositivi fatti per restare sempre sotto tensione, per cui in genere nonè necessario predisporre sistemi di sezionamento per "spegnerle o accenderle". Moltospesso si sente dire: "vorrei una telecamera che si accenda se passa qualcuno" ma questonon è il funzionamento reale di un sistema TVCC. La telecamera è di regola sempre accesa,mentre quello che si avvia e si arresta è piuttosto la videoregistrazione.A volte, nei grossi impianti, è comunque presente un quadro di sezionamento generale checonsente di interrompere l'alimentazione in caso di inutilizzo, oppure in occasione diinterventi di manutenzione, ma la sua presenza non è indispensabile per il buonfunzionamento del sistema.

Gli alimentatori locali Il metodo più semplice e sicuro per portare l'alimentazionealle telecamere è utilizzare un alimentatore 230VAC/12VDCo 24VAC stabilizzato come il tipo RE-AL4. Grazie a questopiccolo trasformatore è possibile collegare la telecameraovunque sia presente la rete 230V.Nel caso l'alimentatore non fosse compreso nella telecamerapotete acquistarlo a parte anche in un negozio di elettronica.Nella scelta dell'alimentatore, tenete presente alcune regolefondamentali:

La potenza dell'alimentatore varia in base alla telecamera, ma in genere è bene chel'alimentatore fornisca almeno 500mA, in modo da essere adatto a qualsiasi telecamera edavere un buon margine di sicurezza.

La connessione dell'alimentazione alla telecamera si effettua tramite uno spinottostandard da 5 mm. di diametro con positivo centrale oppure una piccola morsettiera.Attenzione a non utilizzare spinotti con positivo esterno, perchè rendereste la telecameraistantaneamente inservibile.

L'alimentatore deve essere stabilizzato, ossia in grado di erogare sempre 12VDC conogni tipo di carico. La maggioranza degli alimentatori in commercio non sono stabilizzati eforniscono 18/19 V a vuoto per poi scendere a 15..12V o anche meno a seconda del caricoapplicato. Questi alimentatori senza stabilizzatore sono assolutamente da sconsigliare. Letelecamere tollerano in genere una piccola oscillazione in più o in meno della tensione dialimentazione, la maggioranza accetta anche +/-10%, ma alcune sono molto esigenti ecomincerebbero a dare problemi anche con soli 0,5 V di scostamento.

L'alimentatore si può collegare ad una presa 220V, oppure incassare in una scatola diderivazione. E' anche possibile inserirlo all'interno della custodia esterna della telecamera(se prevista).Il vantaggio di alimentare la telecamera localmente con il suo alimentatore è avere lacertezza di disporre sempre della giusta tensione (12V), necessaria per il buonfunzionamento dell'elettronica della telecamera, per contro non è possibile utilizzare questasoluzione per impianti di grosse dimensioni e molto estesi in quanto potrebbero insorgerenon pochi problemi di natura elettromagnetica. In questi impianti è necessario realizzare unarete di alimentazione apposita per le telecamere.

L'alimentazione con alimentatore centralizzato In alternativa agli alimentatori, è anche possibilerealizzare una rete di distribuzione a 12VDC o a24VAC per alimentare tutte le telecamere da uno opiù alimentatori centralizzati.L'alimentatore per telecamere a circuito chiuso èuna scatola che si collega al 220V e fornisce uncerto numero di uscite a 12 o 24 Volt, ognuna ingrado di alimentare una telecamera. Attenzione anon acquistare alimentatori per antifurti, che sonocostruttivamente assai simili ma forniscono ingenere 13,8 VDC.

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Gli alimentatori centralizzati sono normalmente dotati di fusibili di protezione e sonodisponibili in varie potenze (1,5A, 3A etc.). Un esempio di alimentatore è illustrato quisopra.Il vantaggio di questa soluzione, oltre ad evitare di dover sistemare l'alimentatore vicino allatelecamere, è quello di consentire un buon collegamento a terra centralizzato, essenziale inun impianto di dimensioni medio/grandi. E' però richiesto un attento dimensionamento deicavi di distribuzione (lunghezza e sezione) in modo che la caduta di tensione da essiintrodotta non sia tale da portare alla telecamera un valore di tensione inferiore a quellorichiesto. La potenza dell'alimentatore dovrà essere calcolata in modo da poter fornire energia a tutti idispositivi collegati senza, come si dice in gergo, "sedersi".Se per esempio volete alimentare 4 telecamere che assorbono 350 mA l'una avrete bisognoteoricamente di 1400 mA, cioè 1,4A di potenza. Siccome però è buona norma far lavorareun alimentatore a circa il 70% della sua potenza, per evitare surriscaldamenti esovraccarichi, dovrete acquistare un alimentatore da almeno 2 A.La realizzazione ed il dimensionamento di un sistema di distribuzione dell'energia, esulanodall'oggetto di questo tutorial. Se non disponete di conoscenza in materia, o di un buonelettricista, sconsigliamo di intraprendere questa soluzione di alimentazione e ripiegare suipiù pratici alimentatori locali.

L'alimentazione di monitor, videoregistratori etc. I dispositivi di gestione del video, come monitor, videoregistratori etc sono normalmentealimentati direttamente a 220V.

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La massima lunghezza del cavo coassialeNel tutorial sul collegamento video delle telecamere a circuito chiuso avete appreso che inun sistema TVCC di alto livello è tollerabile una perdita di segnale, ossia un'attenuazione, di3 dB, mentre in un sistema di medio livello è considerata accettabileun'attenuazione di 6dB. Ma come calcolare l'attenuazione introdotta dalvostro cavo? Scopriamolo in questo tutorial.

Conoscere l'attenuazione specifica del cavo E' innanzitutto necessario procurarsi il valore di attenuazione introdottodal cavo che utilizzate, in funzione delle varie frequenze. Si tratta di un valore che qualsiasiserio costruttore di cavi dovrebbe rendere disponibile nelle sue documentazioni, se non sulsuo sito internet ed è normalmente espresso in dB per ogni 100 m. di cavo.Vengono indicati, di regola, diversi valori di attenuazione in base alla frequenza del segnalecondotto. Per la sorveglianza video bisogna considerare la frequenza di 5 MHz. Logicamente, più alta è la qualità del cavo, tanto inferiore dovrebbe essere l'attenuazioneintrodotta.Se non disponete del valore di attenuazione potete effettuare un calcolo approssimativoconsiderando il seguente valore medio:

Attenuazione media cavo RG59: 2,5 dB ogni 100 metri di cavo

Si tratta ovviamente di un valore indicativo che può variare in più o in meno in base allaqualità del cavo acquistato. Vediamo ora di calcolare quanti metri di questo cavo ci èconcesso tirare.

Calcolare l'attenuazione del cavo coassiale Stabiliamo il livello qualitativo dell'impianto che vogliamo realizzare. Ovviamente la sceltadei materiali, ad esempio la risoluzione delle telecamere, dovrà avvenire di conseguenza.

Se consideriamo un sistema TVCC di alto livello, dove sia ammessa un'attenuazionemax. di 3 dB, va fatta la seguente proporzione:

2,5:100=3:X

il che significa che la lunghezza massima del cavo sarà di 120 m.

Se invece stiamo realizzando un sistema TVCC di medio livello, dove si accettiun'attenuazione di 6 dB, il calcolo sarà:

2,5:100=6:x

vale a dire una massima lunghezza del cavo di 240 metri.

Per questo motivo, molti "esperti" della televisione a circuito chiuso, sostengono che uncavo coassiale possa "tirare" fino a 200/300 metri.

Come avete imparato da questo tutorial, questo non è sempre vero, tutto dipende da cheprestazioni chiedete al vostro sistema.Se acquistate raffinate telecamere ad alta definizione, per poi cablarle con 200 metri di cavoRG59, perderete per strada gran parte della qualità che esse offrono.

Cavi speciali a bassa attenuazione Esistono in commercio cavi coassiali con attenuazione più bassa dell'RG59 comunementeutilizzato. I più noti sono l'RG6 e l'RG11. Si tratta però di cavi di grossa sezione, spesso piùrigidi del cavo RG59 e per questo di utilizzo assai poco confortevole. Per di più sono anchemolto costosi e non reperibili facilmente.Se siete però costretti ad andare verso questa soluzione, sappiate che in medial'attenuazione di un cavo RG6 è di circa il 20/25% inferiore all'RG59, mentre l'RG11 puòessere anche meno della metà dell'RG59.Di conseguenza, visto che abbiamo appena calcolato che un cavo coassiale di media qualitàper applicazioni di medio livello (attenuazione ammessa 6dB) può arrivare fino a circa 250metri di lunghezza, potremmo completare dicendo che un RG6 vi permetterà, nellemedesime condizioni, cablaggi fino a 300 metri ed un RG11 fino a circa 500 metri. Ricordate che tutti questi valori di massima hanno valenza puramente orientativa e vannosempre verificati in base al reale valore di attenuazione del cavo che acquistate. A secondadella qualità del cavo, l'attenuazione può variare in più o in meno anche del 30%.

Cavi twistati

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Il segnale video può anche essere trasportato con cavi twistati invece che coassiali. Essiconsentono prestazioni assai elevate. Leggete il tutorial sulla trasmissione video su cavotwistato.

Cavi coassiali per cablaggi corti Se la telecamera dista poche decine di metri dal monitor è possibile optare per cavi coassialipiù piccoli dell'RG59 o addirittura per comuni cavi elettrici.La loro attenuazione è superiore all'RG59, ma su tratte brevi questo risulterà ininfluente.

Cavi combinati Sono disponibili in commercio cavi combinati cheracchiudono in un unica guaina in PVC uno a più cavicoassiali ed una o più coppie di fili (in genere disezione 0,5 mm.) per la conduzione dell'alimentazionein corrente continua.

L'amplificatore di segnale Se dopo approfonditi calcoli, siete giunti alla conclusione che un cavo coassiale non vipermette di arrivare dove vorreste, in quanto l'attenuazione supererebbe i 3 o 6 dB richiestidalla vostra applicazione, non vi resta che una soluzione: inserire un amplificatore disegnale. L'amplificatore opera un boost sul segnale video consentendo di compensare le perdite delcavo. Come in tutti i processi di amplificazione viene anche introdotta un'inevitabilepercentuale di rumore e l'immagine risulterà sempre un po' meno qualitativa di quellaottenibile con un cablaggio corto.

La trasmissione video via radio La trasmissione video a mezzo di onde radio (wireless) è la soluzione più recentementesviluppata per il trasporto del video. Vengono utilizzati un trasmettitore, che può essereesterno o incorporato nella telecamera (come nelle telecamere Radioeye®) ed un ricevitoreche riconverte il segnale radio in un video composito da inviare al monitor.La trasmissione senza fili offre il grande vantaggio di non dovere portare alcun collegamentofra telecamere e monitor, evitando i costi di installazione. Inoltre risulta insostituibile in tuttiquei casi dove il passaggio del cavo non sia possibile. Se vengono rispettati i giusti criteri diinstallazione essa mantiene una qualità d'immagine molto simile al cablaggio filare.Potete trovare più informazioni sulla portata dei sistemi senza fili leggendo la pagina diapprofondimento sulla portata dei sistemi radio.

La fibra ottica Se l'applicazione può prevedere un budget adeguato, la fibra ottica rappresentasicuramente un supporto trasmissivo di gran lunga superiore a qualsiasi cavo coassiale. Lafibra ottica è un cavo in vetro che garantisce un'attenuazione bassissima ed una quasi totaleimmunità alle interferenze elettriche.Con la fibra ottica è possibile trasportare il segnale video anche a 50 Km di distanza senzasensibili degradazioni. Vengono utilizzati appositi sistemi di trasmissione e ricezione.Vista la natura altamente specialistica degli impianti che possono utilizzare questo tipo disupporto, il cablaggio in fibra ottica non viene trattato in questo tutorial.

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Il cablaggio video con cavo twistatoIl cavo twistato consiste in 2 cavi di ramefinemente intrecciati fra loro. Esso può essere, a seconda del tipo di cavo,protetto da una calza metallica (cavoschermato) oppure no (non schermato).Entrambi possono essere utilizzati per iltrasporto del segnale video.Il segnale video viaggia su questo tipo di cavi,meglio di quanto non faccia sui cavi coassiali,tanto da raggiungere distanze di 600 metrisenza sensibili attenuazioni. Sono perònecessari dei modulini di trasmissione ericezione da installarsi uno vicino allatelecamera ed uno vicino al monitor o aldispositivo di gestione.

Cavo twistato non schermato

Cavo twistato schermato

I convertitori video per cavo coassiale (BALUN) I moduli convertitori in genere non necessitano di alimentazione,sebbene esistano modelli alimentati per lunghe portate e dispongono diun attacco BNC da un lato (coassiale) e di un connettore RJ45 (cavotwistato) dall'altro. Lo stesso modulo, usato in un senso o nell'altro,funge quasi sempre sia da trasmettitore che da ricevitore. L'utilizzo di un cavo twistato con calza metallica (schermato) è daconsigliare, ma è anche possibile utilizzare cavi twistati non schermati se

sono ad esempio già esistenti. Non vanno invece bene cavi a due fili non twistati, ossia nonintrecciati fra loro ma paralleli.Qui sotto è mostrato il corretto cablaggio dei moduli.

Come funziona la trasmissione su cavo twistato La funzione dei moduli trasmettitore/ricevitore è di trasformare il segnale video del latocoassiale in un segnale cosiddetto "bilanciato" cioè inviato egualmente sui due conduttori. Ilsegnale "bilanciato" del cavo twistato si contrappone al segnale "sbilanciato" del cavocoassiale dove il segnale viaggia solo sul conduttore centrale mentre il conduttore esterno(la calza) viene solamente usato per comparare la differenza di potenziale fra i due capi delcavo.Per questa loro prerogativa di convertire un segnale sbilanciato in bilanciato e viceversaquesti dispositivi vengono comunemente chiamati BALUN (balanced/unbalanced).Il motivo per cui questo sistema di cablaggio consenta tratte più lunghe rispetto ad un cavocoassiale è dovuto proprio al suo bilanciamento. Il segnale video viaggiacontemporaneamente su di un cavo e sull'altro; essendo il cavo finemente intrecciato èpossibile ritenere senza grosso margine di errore, che entrambi i conduttori sarannosottoposti, lungo il percorso, alla stessa quantità di interferenze esterne. Il sistema è in grado di eliminare gran parte di queste interferenze comparando il segnale ricevutoall'estremità dei due cavi.

Portata di trasmissione La trasmissione su cavo twistato consente distanze di cablaggio superiori al coassialetradizionale arrivando anche a 500 metri nei modelli passivi ed oltre 100o m. nei modelliattivi con amplificazione di segnale.

In conclusione

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Il cablaggio su cavo twistato, pur comportando il costo dei due BALUN per ogni telecamera,è molto valido, sia per la notevole distanza che consente di raggiungere, sia per lapossibilità di utilizzare cavi LAN o telefonici già esistenti. La grande diffusione dei cavi LAN CAT 5 contenenti 4 coppie twistate, consente ditrasportare 4 segnali video con un solo cavo, fra l'altro molto economico.

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I connettori video delle telecamere a circuito chiuso - video telecam... http://www.dseitalia.it/tut_fare_connettori.htm

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I connettori per cavi coassiali nella TVCCI dispositivi TVCC a collegamento filare sono collegati fra loro con cavi coassiali. Il cavocoassiale (normalmente RG59) si può acquistare al metro in qualsiasi negozio di elettronica.Una volta fatto passare il cavo opportunamente, dovrete collegarlo all'apparecchiatura, adesempio alla telecamera o al monitor. Ed ecco che vi imbatterete nel connettore. Iniziamocol dire che nel cablaggio TVCC non esiste (purtroppo) solamente un tipo di connettore. Neincontrerete principalmente di 5 tipologie: BNC, RCA, SMA, F ed N. Fra questi il BNC e l'RCA vengono utilizzati nel cablaggio delle telecamere filari, mentrel'SMA, l'F e l'N si impiegano nel cablaggio delle antenna delle telecamere senza fili

Connettore BNC Il BNC (Bayonet-Neil-Concelman) è di gran lunga il connettore più utilizzatonella TVCC. Dispone di un fissaggio a baionetta che ne impediscel'allentamento nel tempo e che garantisce poca perdita di segnale. Quasitutti i dispositivi video TVCC usano questo connettore per il video (in o out).Se osservate ad esempio una telecamera a cablaggio filare o un monitorvedrete sporgere un connettore a baionetta che è sempre un connettoreBNC femmina. Sul cavo dovrete fissare un corrispondente BNC maschio,come quello qui a fianco.

BNC

Connettore RCA Troverete sempre questo connettore sulle telecamere o sui monitor per ilcollegamento dell'audio (in o out). Non dispone di una ghiera a rotazionecome il BNC, ma di un innesto a pressione. Si tratta di un connettore piùpiccolo del BNC, ma che anche introduce più attenuazione di segnale.A volte il connettore RCA viene anche usato per il video se è previsto uncavo corto (ad esempio per andare dai ricevitore DSE al monitor). Comesempre nella apparecchiatura sarà installata la femmina, mentre il cavo saràil maschio (come quello qui a fianco) RCA

Adattatori BNC/RCA Molto spesso ci si trova a lottare con monitors ad attaccoBNC e cavi RCA, oppure viceversa. A questo proposito sonodisponibili appositi adattatori.Il più comune è l'adattatore RCA femmina - BNC maschio(a destra nella foto) e si usa quando il cavo è RCA el'apparecchiatura BNC. E' anche possibile l'adattamentoopposto BNC femmina - RCA maschio per collegare uncavo con BNC ad un apparecchio video con ingresso RCA,siccome però gli ingressi video RCA sono abbastanza rari inTVCC si tratta di un adattatore assai meno utilizzato.

RCA mas. RCA fem.BNC fem. BNC mas.

Connettore SMA E' un connettore con fissaggio a vite di ridotte dimensioni che trovaapplicazione in vari settori. Nel campo della TVCC senza fili si usa percollegare le antenne ai trasmettitori, mentre non vi è praticamenteutilizzo nella TVCC a cablaggio filare. Il cavo porta il connettore SMAmaschio (vedi a fianco), e nell'apparecchio è disponibile l'SMAfemmina.

SMA

Connettore F E' un connettore concettualmente simile all'SMA, ma un po' piùgrande e anche costruttivamente più economico. Nel campo dellaTVCC senza fili si usa per collegare le antenne ai trasmettitori, comealternativa all'SMA, mentre non vi è praticamente utilizzo nellaTVCC a cablaggio filare. E' invece largamente impiegato nelcablaggio delle antenne televisive (parabole, decoder etc.) doveviene utilizzato nella versione ad avvitamento che si avvitadirettamente sul cavo e che utilizza l'anima del cavo come pernodel connettore (vedi foto a fianco).

F ad avvitamento L'anima del cavo funge da perno

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Connettore N Anche questo, come l'F e l'SMA è un connettore per antenne. E' digrosse dimensioni, ma proprio grazie alla sua massiccia strutturametallica garantisce un attenuazione di segnale molto inferiore aisuoi simili più piccoli. Inoltre è munito internamente di guarnizioniche consentono di utilizzarlo anche all'esterno. Viene utilizzato percollegare le antenne YAGI esterne. Il cavo di collegamento fraantenna e telecamera (o ricevitore) avrà quindi un connettore N dallato antenna ed un F o SMA da lato apparecchiatura.

N per antenneesterne

Connettori a saldare ed a crimpare I connettori dei tipi decritti finora sono disponibili nei negozi dielettronica nelle versioni a saldare o a crimpare. Quelli acrimpare sono più pratici, ma richiedono l'acquisto di una pinzaper il crimpaggio dei cavi coassiali dal costo di circa 30/50Euro, in alternativa si può ripiegare sulle versioni a saldare.Nell'acquistare il connettore è necessario sempre specificare iltipo di cavo coassiale che utilizzate, normalmente RG59, inmodo che la parte posteriore del connettore abbia il giustodiametro.

Pinza per crimpare iconnettori per cavi

coassiali

Come si montano i connettori sul cavo? Leggete il tutorial sull'installazione dei connettori su cavi coassiali dove vi insegniamo adinstallare correttamente un connettore BNC a crimpare.

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Come crimpare i connettori per cavi coassialiInnanzitutto è importante acquistare il connettore corretto, in quanto partire con unconnettore sbagliato è il modo più semplice per complicarsi la vita. I connettori per cavicoassiali si acquistano in qualsiasi negozio di elettronica.

Acquistare il giusto connettore Nell'acquistare il connettore ricordate di:

Richiedere il formato giusto (BNC, RCA, F etc.). Vedere il tutorial sulle tipologie diconnettore per maggiori informazioni.

Precisare il metodo di fissaggio. Esistono connettori che vanno montati con una pinzaapposita che li "crimpa" sul cavo e vengono detti "connettori a crimpare". Se non sidispone della pinza si possono acquistare i "connettori a saldare" che si collegano con unpunto di saldatura ed una ghiera avvitata.

Precisare il cavo su cui intendete montare il connettore. Il connettore deve infatti avereun diametro posteriore adatto al cavo che utilizzate (nell'RG59 6 mm.)

Come è composto un connettore a crimpare I connettori a crimpare sono i più utilizzati. Ill connettore, di qualunque formato esso sia, èin genere composto da 3 elementi:

1 perno centrale a cui va collegata l'anima del cavo coassiale 1 corpo del connettore, con la sua ghiera a baionetta 1 cilindro metallico per la crimpatura che riveste il cavo

Connettore tipo BNC Connettore tipo N

Come montare, ad esempio, un connettore BNC maschio

Fare scorrere lungo il cavo il cilindro metallico che dovràessere crimpato per fissare il connettore. Se avete acquistato ilconnettore giusto per il vostro cavo, questo cilindro avrà undiametro di poco superiore a quello del cavo e scorrerà senzasforzo. Se disponete di un cappuccio in gomma isolante diprotezione adatto al cavo, infilatelo lungo il cavo prima delcilindro. Il cappuccio non è necessario, ma protegge laconnessione e la rende esteticamente più gradevole.Eventualmente è possibile utilizzare al posto del cappuccio ingomma della guaina autorestringente di diametro appropriato.

Cappucci isolanti Spelate il cavo coassiale rimuovendo circa 2 centimetri di guaina esterna. Potete fare

questo con una pinza spelafili, "mordicchiando" la guaina lungo la sua circonferenza. Fateattenzione a non "mordicchiare" anche la calza metallica, che si trova giusto sotto il PVC.Per chi ama la comodità, sono anche in vendita appositi spelafili per coassiali.

Ripiegate la calza metallica sul pvc in modo da lasciare scoperto l'isolante che rivestel'anima del cavo. Se questo è rivestito da una pellicola metallica, ripiegate anch'essa.

Scoprite 3-5 mm. di anima metallica tagliando via un po' di isolante bianco

Il cavo preparato dovrà presentarsi così:

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Cavo RG59 preparato correttamente per il montaggio del connettore

A questo punto, sia che il connettore sia a saldare cha a crimpare conviene mettere manoal saldatore e saldare il perno centrale del connettore all'anima del cavo con un piccolasaldatura a stagno. Fate attenzione che la saldatura non sia troppo grande, in quanto devepotersi infilare nel connettore senza toccarlo.

Infilate ora il cavo con il suo perno saldato in cima, dentro al connettore. Controllate che ilperno esca chiaramente sul fronte del connettore. Verificate che l'anima metallica siacompletamente sparita all'interno del connettore e vediate solamente l'isolante bianco. Sevedete ancora l'anima significa che avete rimosso troppo isolante (più dei 5 mm consigliati)e non vi resta che dissaldare il perno ed accorciare l'anima.

Una volta saldato il perno all'anima si infila il tutto nel connettore

Sollevate la calza che avevate ripiegato sul PVC ed avvolgetela all'esterno del connettore.La superficie cilindrica sul retro del connettore è in genere zigrinata per consentire un buoncontatto con la calza che gli viene avvolta intorno.

Fate scorrere ora il cilindro per la crimpatura in avanti in modo che pizzichi la calza controil connettore. Se la calza fosse troppo voluminosa da impedire l'avanzamento del cilindro,sfoltitela con le pinze rimuovendone un po'. Il cilindro deve ricoprire l'attacco posteriore delconnettore fino ad arrivare quasi alla baionetta.

Spingere avanti il cilindro a crimpare e crimparlo con la pinza

E' venuto il momento della crimpatura. Prendete la pinza, individuate il foro adatto alcoassiale che state crimpando e stringete con forza il cilindro contro il connettore. Essoassumerà una forma esagonale e ancorerà saldamente la calza al connettore impedendo aquest'ultimo di sfilarsi. Se avevate infilato una guaina o un cappuccio isolante nel cavopotete a questo punto spingerlo verso il connettore.

Testare il cavo con il tester Il connettore è ora pronto per essere usato, ma prima di terminare è bene verificare con untester che non ci sia collegamento elettrico fra il perno centrale (collegato all'anima delcavo) e l'esterno del connettore (collegato alla calza). Se doveste riscontrare un collegamento significa che la calza del connettore tocca l'anima,presumibilmente all'interno del connettore: è possibile che un filo della calza sia andato a

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toccare l'anima, oppure che la saldatura che avete fatto tra perno e anima sia troppogrande e tocchi contro il metallo del connettore. Non vi è null'altro da fare, dovrete tagliareil cavo e ricominciare da capo in quanto un cavo coassiale coni anima e calza in cortocircuitonon è utilizzabile.

Come montare altri tipi di connettore La procedura descritta qui sopra è valida non solo per i connettori BNC, ma per quasi tutti iconnettori per cavi coassiali (Tipo F,SMA,N etc.) sia maschio che femmina, anche se varianola forma e la dimensione del connettore.

Connettori a saldare I connettori in versione a saldare sono meno comuni in quanto più costosi. Si fissano inmodo assai simile a quelli a crimpare, con la sola differenza che invece di crimpare con lapinza la calza del cavo, la presserete avvitando la parte posteriore del connettore. Questaparte posteriore del connettore va infilata nel cavo prima di spelarlo.

Connettori ad avvitamento Un discorso a parte sono i connettori adavvitamento che si avvitano direttamente sul cavospelato. Normalmente questi connettori si avvitanosulla calza ripiegata ed utilizzano come pernocentrale la stessa anima del cavo.I connettori ad avvitamento (nel tipo F) sonolargamente utilizzati nel cablaggio delle antennesatellitari e permettono di montare il connettore inpochi minuti anche in cima da una scala. NellaTVCC questi connettori si impiegano nel cablaggiodelle antenne, ma non nel video, perchè la qualitàdella connessione sarebbeinsufficiente.

Connettore F ad avvitamento

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Come evitare i disturbi video nei grandiimpianti TVCC

Nel tutorial sul collegamento video abbiamo visto quali cavi utilizzare per il cablaggio delletelecamere e nel tutorial sull'attenuazione abbiamo spiegato come calcolare la lunghezzamassima del cavo video. Seguendo le indicazioni in essi riportate, sarete in grado di cablarecorrettamente il vostro sistema di telecamere a circuito chiuso.

Ma anche se avete fatto tuttobene ed avete acquistatomateriali di prim'ordine, vipotrebbe capitare di scoprireche il risultato non è quello chevi aspettavate.L'immagine è disturbata, nonchiara e percorsa da stranerighe più scure. Cosa stasuccedendo?Se l'immagine sullo schermoricorda quella qui a lato èmolto probabile che abbiate ache fare con un disturbo dinatura elettromagnetica.In questo tutorial spieghiamocome prevenire questo generedi problemi.

Il verme nella mela Il disturbo elettro-magnetico sta alla TVCC come il verme sta alla mela. Avete accuratamente selezionato le migliori telecamere ed i monitor a più altarisoluzione, avete faticosamente collegato il tutto con il migliore cavo coassiale edecco che, al momento del collaudo finale, il verme salta fuori e l'immagine cheappare sul monitor vi getta nella disperazione. Normalmente si tende a riversare la colpa suicomponenti e si litiga con il fornitore delle telecamere, ma questo non serve a risolvere ilproblema che non ha in realtà nulla a che fare con i materiali impiegati.

Cosa genera i disturbi elettromagnetici I disturbi elettromagnetici deturpano l'immagine con linee chiaro-scure orizzontali o verticalioppure con spesse bande scure che si muovono lentamente sullo schermo. Il disturbo puòessere appena visibile, oppure talmente evidente da oscurare l'immagine reale. All'origine diun disturbo video di questo tipo c'è quasi sempre una circolazione di corrente lungo la calzadel cavo coassiale. Essa può essere generata da due fenomeni:

Il ritorno di terra (ground loop) L' induzione del campo magnetico del cavo

Queste correnti sono in genere molto deboli in impianti di piccole dimensioni, ma possonoessere rilevanti in impianti grandi di notevole estensione. Ecco perchè non dovetepreoccuparvi più di tanto se realizzate un piccolo impianto, mentre dovete esseremolto attenti se state realizzando un impianto grande. In questa sezione del tutorial cerchiamo di dare alcune indicazioni sul corretto cablaggiodegli impianti di televisione a circuito chiuso, senza pretendere però di coprireesaurientemente l'argomento.Ricordiamo, infatti, che la realizzazione di impianti TVCC di grande estensione, dovrebbeessere riservata a personale altamente specializzato e con adeguata esperienza installativa.

Attenzione ai cavi in corrente alternata Ogni tipo di corrente elettrica, di qualsiasi origine, che transiti in prossimità del cavo videocoassiale, introduce inevitabilmente delle interferenze. La schermatura del cavo coassialefornisce una buona protezione nel confronti delle frequenze alte, ma è quasi inefficace neiconfronti degli impulsi elettrici a bassa frequenza. Per questo va sempre tenuta a mente laseguente regola:"Evitare, per quanto possibile, il passaggio di cavi elettrici incorrente alternata (il 220V a frequenza 50 Hz cioè bassa) a fianco del cavocoassiale video". Su tratte brevi è possibile non rilevare grossi problemi, ma su distanzemaggiori questo errore potrebbe rivelarsi fatale. Fate correre il cavo coassiale in una

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canalina da solo, ben riparato dalle malefiche correnti alternate. La corrente continua, non ècosì pericolosa, quindi il 12VDC può anche correre insieme al coassiale senza creareproblemi. Ricordate però che la caduta di tensione in corrente continua è molto più alta chein corrente alternata, e non vi sarà possibile quindi percorrere lunghe tratte, pena ritrovarvialla fine con un voltaggio insufficiente a garantire il funzionamento della telecamera.

Collegare a terra l'impianto TVCC Qualsiasi impianto elettrico dovrebbe sempre essere collegato a terra. Questo è richiestodalle normative impiantistiche ma è soprattutto importante per la salvaguardia dellepersone e delle apparecchiature. Un buon collegamento verso terra garantisce un percorso abassa resistenza attraverso il quale una corrente di guasto può scaricarsi verso terra invecedi avere effetti distruttivi su cose e persone. Una buona terra permette alle apparecchiaturedi protezione di funzionare correttamente ed intervenire tempestivamente in caso dianomalie.Dal punto di vista degli impianti di televisione a circuito chiuso, la terra influenza molto ilcomportamento del cavo coassiale. Per il corretto funzionamento di un cavo coassiale,infatti, la calza va collegata a terra in modo che possa scaricare facilmente tutte le correntiche dovessero attraversarla a causa di interferenze esterne. Il collegamento a terra dellacalza del cavo coassiale è normalmente garantito dal connettore BNC del monitor odell'apparecchio di gestione video, che collega la calza a terra.Il collegamento a terra, consente alla calza di svolgere al meglio la sua funzione schermantenei confronti del segnale video che scorre all'interno.Cosa accadrebbe se la calza del cavo fosse isolata da terra? Dal punto di vista dellapura qualità audio/video, un impianto TVCC di piccole dimensioni può funzionaredecentemente anche senza terra, ma un impianto TVCC di grandi dimensioni non collegatoa terra si comporta in modo assai bizzarro, è soggetto ad interferenze di ogni origine, adisturbi di radiofrequenza ed è percorso da correnti parassite di origine elettromagnetica.Anche se fosse, per assurdo, consentito dalle normative, non sarebbe pensabile realizzareun impianto TVCC di grosse dimensioni isolato da terra in quanto sarebbe ingestibile.

Collegare a terra i due capi del cavo coassiale Se sia necessario collegare a terra solo un'estremità della calza o entrambe e materia su cuiesistono varie opinioni.Alcuni sostengono che sia conveniente collegare aterra la calza solo da un lato, normalmente ilmonitor, ed isolare da terra l'altro capo del cavo(telecamera). Il vantaggio che si dovrebbe ottenere èun'interruzione fisica del circuito di terradell'impianto, in grado di evitare pericolosi ritornidi terra (vedi paragrafo successivo), causafrequente di disturbi video. Questo vantaggio è indubbiamente vero, tant'èche la maggioranza degli impianti TVCC vengonooggi realizzati in questo modo.Tuttavia guardate i disegni qui a fianco: viabbiamo rappresentato una telecamera, unmonitor, il cavo e la terra. Si nota come il campomagnetico generato da un sistema il cui cavo siaa terra da un solo capo, sia praticamente lostesso di un circuito che utilizzi cavo nonschermato, quindi le correnti parassite sarannomolto alte e si corre il rischio che la calza del cavosia attraversata da correnti indotte anche elevate.In pratica collegando a terra un solo capo delcavo coassiale si riduce da un lato il rischio diritorni di terra, ma si aumenta dall'altro il valoredelle correnti di origine indotta generate dalcampo magnetico del circuito.Collegando la calza a terra dai due lati, si riducela dimensione del campo magnetico del circuito esi riducono in questo modo le correnti indotte daesso generate lungo il circuito.Comunque, sebbene la teoria dovrebbe farpreferire una messa a terra dai due lati, la praticaconsiglia di accontentarsi della terra garantita dalmonitor ed isolare da terra molto bene latelecamera. Questo perchè avere le due terre(telecamera e monitor) allo stesso identicopotenziale prevede un impianto di alimentazione

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fatto a regola d'arte, pena esporsi ai pericolosissimi ritorni di terra, chesono di gran lunga più pericolosi degli effetti del campo magnetico.

Evitare i ritorni di terra Collegare l'impianto TVCC alla terra introduce anche dei potenziali problemi in quantopotrebbe verificarsi un indesiderato passaggio di corrente lungo la calza del cavo coassiale.Immaginiamo ad esempio una telecamera posta in un capannone industriale e collegata aterra tramite la sua alimentazione. Supponiamo di collegarla ad un monitor posto nellapalazzina uffici della stessa azienda, e collegato anch'esso a terra. Le due terre dovrebberoessere teoricamente allo stesso potenziale ma nella realtà, vista la differente natura delterreno non sarà mai così. Fra le due terre esisterà una piccola differenza di potenziale chefavorirà il crearsi di una corrente lungo la calza del coassiale.

Questa corrente parassita seppur di minimo amperaggio ha grosse probabilità di creare sulloschermo un disturbo. Questo fenomeno, noto in inglese come Ground Loop e traducibilecome ritorno di terra, si previene avendo cura di riferire tutto l'impianto ad una terra unica enon a terre differenti. Se questo è impossibile è necessario comunque tendere ad averequanti più apparecchi possibile riferiti da una sola terra comune.E' inoltre consigliabile, ove possibile, condurre ogni apparecchio individualmente a terra conun proprio cavo dedicato e non collegare tutti gli apparecchi in serie sulla stessa terra.

Se tuttavia il fenomeno si verifica a cablaggio completato, ed eliminare il problemaall'origine risultasse impossibile o troppo oneroso, potete ricorrere ad appositeapparecchiature, in genere isolatori, posti ad una terminazione del cavo, i qualiinterrompono fisicamente il circuito attraverso il quale si muove la corrente di ritorno. .Conviene richiedere una consulenza di un costruttore di queste apparecchiature prima diprocedere all'acquisto.

Non risparmiate sui cavi coassiali Usate solo cavi coassiali di qualità di cui siano disponibili i dati tecnici di riferimento. Diffidatedi cavi venduti a metro di cui non siano noti i valori di attenuazione. Utilizzate connettoriBNC a crimpare e installateli correttamente in modo che garantiscano una conduttivitàottimale ed un isolamento dalle interferenze adeguato (vedi tutorial sull'installazione deiterminali BNC). Non fate fare al cavo video un percorso eccessivamente tortuoso. Curve diraggio inferiore a 10 volte il diametro del cavo (6 cm, è il diametro dell'RG59) non sonoaccettabili.

Non giuntate i cavi coassiali Il cavo coassiale deve essere intero per quanto possibile, in quanto una qualsiasi giuntaintroduce grandi perdite. In caso essa si rendesse necessaria, utilizzare sempre terminaliBNC maschio e femmina che garantiranno almeno un buon isolamento.

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Attenzione alle derivazioni Evitate assolutamente derivazioni a T, eseguite con connettori tipo quello qui sotto, il cuiuso è consentito solo su tratte molto corte. Se è necessario distribuire ilsegnale video su più direzioni usate un apposito ripartitore di segnale. Ilripartitore viene collegato al coassiale e fornisce 2 o più uscite video tuttedi ampiezza corretta (1Vp-p) e quindi perfettamente utilizzabili.

Alimentate correttamente le telecamere La maggioranza dei casi di immagine video imperfetta sono da addebitarsi adun'alimentazione non appropriata della telecamera. Comunque alimentiate le telecamere,sia con alimentatori individuali che con una rete di alimentazione centralizzata, verificate chela tensione sullo spinotto che collegate alla telecamera sia sempre esattamente quellaprevista per la telecamera. Leggete il tutorial sull'alimentazione delle telecamere persaperne di più.

La terminazione del cavo coassiale Per mantenere un corretto livello di impedenza del collegamento è necessario chel'impedenza di 75 Ohm della telecamera corrisponda ad un'uguale impedenza al termine delcavo cioè in corrispondenza del monitor. Questa è di regola inserita nel monitor stesso. Perquesto i monitor dispongono a volte di due ingressi: uno da utilizzarsi se il monitor è l'ultimoapparecchio collegato (con terminazione 75 Ohm) ed uno da utilizzare se invece si desiderapoi proseguire verso un altro monitor (senza terminazione).Nell'esempio seguente il primo monitor viene collegato usando l'ingresso senza terminazionementre il secondo termina la linea ed utilizza un ingresso apposito che include la resistenza.

La mancanza della terminazione 75 ohm può comportare la comparsa di disturbi video. Ilpiù classico è un'immagine fantasma (in inglese Ghost image), ossia un'impressione disdoppiamento o di effetto ombra. Come abbiamo visto, è sufficiente sceglierecorrettamente l'ingresso del monitor per evitare il problema.

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Come nascondere una telecamera http://www.dseitalia.it/tut_fare_nascondere_telecamera.htm

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Le telecamere nascoste e la sorveglianzadiscreta

Le minitelecamere DSE sono di ridottissime dimensioni e facilida nascondere in qualsiasi oggetto collegato alla rete 220V. Inquesta pagina vengono fornite alcune indicazioni utili allarealizzazione di una telecamera nascosta. Se preferiteacquistare la telecamera già occultata cliccate QUI.

L' obiettivo Pin Hole

Le mini-telecamere DSE possono essere equipaggiatecon un obiettivo Pin Hole. Questo tipo di obiettivo èspecificatamente studiato per la realizzazione delletelecamere nascoste e, correttamente installato, è in

grado di riprendere attraverso un foro dal diametro di 1 mm. Ilforo centrale di una presa elettrica è più che sufficiente. Laforma piatta del corpo obiettivo ne agevola il fissaggio sul retrodella superficie, la messa a fuoco si effettua ruotandol'obiettivo agendo sui fori posti ai suoi lati con una clipsfermacarte deformata. Ricordate che questo obiettivo consente un totaleoccultamento della telecamera, ma non è molto luminoso eper questo richiede una telecamera espressamente studiataper le sue caratteristiche, come i modelli DSERE-TBC3/RE-TCC3 e le corrispondenti versioni senza fili. Non èconsigliabile utilizzare l'obiettivo pin-hole su altre telecamere,anche se di persè potrebbe essere montato tramite unadattatore, perchè l'immagine sarebbe troppo scura.

Le telecamere per l'occultamento

DSE offre diverse tipologie di telecamerepredisposte per l'occultamento in versione acablaggio filare tradizionale oppure senza fili.

Cliccate qui per le telecamere pin-hole acablaggio filareCliccate qui per le telecamere pin-hole senza

fili

La soluzione senza fili, completa di trasmettitore radio, nonrichiedendo il cablaggio con il monitor, è molto più rapida dainstallare anche all'interno di oggetti insospettabili. Per questodi seguito parleremo dell'occultamento delle telecamere senzafili, anche se gli stessi concetti valgono anche per letelecamere filari, con la sola differenza che si dovrà provvederea una cavo che colleghi telecamera con monitor.

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Identificare l'oggetto adatto

L'obiettivo Pin-Hole haappositamente una forma moltopiatta, in modo da consentire diaccostare il fronte della telecamera ilpiù possibile alla superficie chenasconde l'obiettivo. E' innanzitutto necessarioidentificare un oggetto che consental'occultamento della telecamera. E'conveniente orientarsi verso unoggetto che debba essere collegato

alla presa elettrica, in questo modo il cavo di alimentazionenon desterà sospetti.Deve trattarsi di un oggetto che abbia sufficiente spaziointerno, eventualmente ricavabile con la rimozione deicomponenti originali, e che presenti una superficie dove unpiccolo foro da 1-2 mm. possa passare inosservato.Normalmente è bene praticare il foro in corrispondenza di unforo già esistente (es. una presa cuffia) oppure approfittando diun punto nero, ad esempio facente parte di una scritta o di unmarchio. Alcuni esempi di oggetti ove nascondere unatelecamera sono:Radioregistratori, Radiosveglie, Scatole di derivazione, Lampadeed apparecchi per illuminazione, Elettrodomestici, Ventilatori edispositivi di aerazione, Sensori antifurto o antincendio, Orologia parete, Soprammobili vuoti all'interno, Raccoglitori per ufficioetc.

La telecamera senza fili per l'occultamento

Se dovesteoccultare unatelecamera senzafili RadioEye,dovreste smontarlae separarne i 3

componenti interni: telecamera, trasmettitore edalimentatore. Per evitarvi questa operazione DSE propone unaversione della telecamera già pronta per essere nascosta(RE-TBH5/RE-TCH5). Questo apparecchio è composto da unatelecamera con obiettivo pin-hole di ridottissime dimensioni,un mini-trasmettitore con antenna flessibile ed un microfonospeciale ad alta sensibilità. Gli elementi sono collegati fra loroda cavetti flessibili in modo da poter nascondere il tutto inpiccoli oggetti adattandosi alla forma del loro interno.

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Il montaggio della telecamera nascosta

L'unico elemento che deve avere una posizione precisaall'interno dell'oggetto è ovviamente l'obiettivo, che deveessere fissato esattamente dietro al foro praticato. Gli altrielementi possono adattarsi facilmente allo spazio disponibileessendo uniti da cavi lunghi e flessibili. Per le versioni radio,l'antenna può stare all'interno dell'oggetto a condizione chequesto non sia totalmente metallico. Procediamo quindi alla realizzazione del foro. Se l'oggetto nondispone di un foro adatto già esistente. Esso deve avere undiametro minimo di un millimetro, facendo però un foro di 2mm. lo centreretemolto più facilmente.Ricordate che lasuperficie dovepraticherete il forodeve essere il piùpossibile sottile perevitare che si intuiscail contorno del foronell'immagine ripresadalla telecamera. Ingenerale è buonanorma nonconsiderare superficicon spessoresuperiore ai 2 mm. Ora posizionate la telecamera in corrispondenza del foro,verificate che sia perfettamente centrata e non si veda ilbordo scuro del foro verso i bordi dell'immagine. Procedete oraa fissare la telecamera aiutandovi con la staffa orientabile dicui è dotata. Possono esistere varie soluzione di fissaggio, maforse la migliore è utilizzare della colla bicomponente facendoattenzione che la colla non vada sull'obiettivo e non fuoriescadall'oggetto. Se la telecamera è nascosta in oggetti cherestano fermi è anche possibile usare del semplice nastrobiadesivo spesso, che risulta molto più semplice da applicare.

L'alimentazione della telecamera nascosta

Le telecamere RadioEye®, inviando ilsegnale senza fili, sono ideali perl'occultamento, l'unico collegamento chedovete fornire alla telecamera, èl'alimentazione (12 VDC). La telecamera èper questo munita di un apposito spinotto.

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L'alimentatore va collegato alla presa epuò essere posizionato anche all'esterno dell'oggetto. Inalternativa è possibile sistemare anche il trasformatoreall'interno dell'oggetto utilizzando un modello su scheda comeRE-AL6.E' anche possibile alimentare la telecamera con una batteria,ma bisogna mettere in conto la scomodità della suasostituzione, essendo l'autonomia media, non superiore ad unpaio d'ore di funzionamento.Una volta riassemblato l'apparecchio, la vostra telecameranascosta sarà pronta.

Le telecamere nascoste già pronte, invisibili e senza fili !!!

Chi desidera una telecamera nascosta già pronta, puòacquistare la telecamera già occultata professionalmente indiversi oggetti. Sono disponibili telecamere nascosteinstallate in sensori di fumo, alimentatori, e perfinotelefoni cellulari. Consultate la scheda prodotto.

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L'illuminazione delle telecamere a circuito chiuso - illuminatori per... http://www.dseitalia.it/tut_acc_illuminatori.htm

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Gli illuminatori ad infrarossiSe intendete riprendere a livelli di luminosità molto bassi, o addirittura al buio completopotete utilizzare degli illuminatori all'infrarosso che emettono una luce invisibile all'occhioumano ma visibile per la telecamera.

Cos'è la luce infrarossa La luce che ci circonda può avere lunghezze d'onda assai variabili che si misurano innanometri (nm). L'occhio umano percepisce solamente lo spettro che va da 400 a 700 nmall'interno del quale stanno i colori. Il colore a minor lunghezza d'onda è il violetto, quello alunghezza d'onda maggiore il rosso. Al di fuori di questo spettro la luce non è più visibileall'occhio umano: al di sotto dei 400 nm, cioè al di sotto del violetto si ha il campoultravioletto, mentre al di sopra dei 700 nm, cioè al di sopra del rosso, si entra nel campodell'infrarosso.

A differenza dell'occhio umano il CCD delle telecamere è però in grado di reagire alla luceinfrarossa e basta quindi sistemare nell'ambiente un apparecchio in grado di generare luceinfrarossa, perchè per la telecamera diventi perfettamente giorno. Ovviamente per il nostroocchio sarà sempre buio pesto.Va però ricordato che la luce infrarossa non contiene nessuno dei colori visibili al nostroocchio, per questo l'immagine che il CCD rivelerà sarà solamente in bianco/nero e perquesto agli illuminatori vengono abbinate telecamere monocromatiche.

Gli illuminatori IR Gli apparecchi in grado di generare luce infrarossa sonodetti "illuminatori IR" e sono dei veri e propri faretti daorientare verso il punto da riprendere. Possono essere realizzati utilizzando 2 tecnologie: i LED ole lampade a infrarossi.I LED sono utilizzati per corte portate (10, 15 m.), hannouna lunghissima durata e consumano poca corrente. Perportate lunghe (fino a centinaia di metri) si utilizzanodelle lampade che hanno però un notevole assorbimentodi corrente e vanno sostituite di tanto in tanto come tuttele lampadine.Contrariamente a quanto si può credere, le lampade ed iLED non risultano totalmente invisibili nell'ambiente scuro,ma assumo, se guardati di fronte, una lieve luminescenzarossastra. E' possibile tuttavia mascherarli con unapellicola a specchio che riduce un pochino l'efficienza, mali rende totalmente invisibili.Gli illuminatori sono comandati da un foto-diodo internoche provvede ad accenderli automaticamente al calaredelle tenebre e spegnerli di giorno.

illuminatore a LED

illuminatore a lampada IR

Solo con telecamere bianco/nero Chi ha già letto il tutorial sul funzionamento del CCD, capirà facilmente che un CCD a colorinon può funzionare con un illuminatore ad infrarosso, in quanto il CCD a colori è sovrastatoda una griglia filtrante che lascia passare solamente le lunghezze d'onda corrispondenti alrosso,verde e blu e che non consentirebbe l'accesso alla luce dell'infrarosso. Per questo non

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L'illuminazione delle telecamere a circuito chiuso - illuminatori per... http://www.dseitalia.it/tut_acc_illuminatori.htm

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bisogna assolutamente utilizzare telecamere a colori con illuminatori IR, perchè tutto quelloche otterreste sarebbe uno schermo verdastro.Se proprio non volete rinunciare alla telecamera a colori, dovrete optare per un modello confunzione Giorno/Notte che è in grado di "trasformarsi" in telecamera bianco/nero alsopraggiungere delle tenebre

La posizione dell'illuminatore La posizione più corretta per il fissaggio dell'illuminatore è sopra o a fianco la telecamera. E'anche possibile installare l'illuminatore distante dalla telecamera, se risulta conveniente peril cablaggio, ma non bisogna mai rivolgerlo verso la telecamera stessa perchè laabbaglierebbe

La capacità di illuminazione Agli illuminatori viene per comodità dato un valore di portata di illuminazione in metri. Sitratta però di un valore assai indicativo in quanto dipende da molti fattori quali la sensibilitàdella telecamera, la focale ed il diaframma dell'obiettivo, la rifrazione luminosadell'ambiente circostante e la trasparenza dell'aria. A questo va aggiunto che l'ultima partedell'area di illuminazione sarà un progressivo scomparire dell'immagine e per questo nonsempre sfruttabile. Per questi motivi è bene considerare un ampio margine di tolleranza nella valutazione dellaportata che vi serve, anche dell'ordine del 30% e oltre. Se il vostro bersaglio si trova adesempio a 30 metri, scegliendo un illuminatore da 50 metri non sbaglierete.

Spostamento del fuoco La luce infrarossa viene deviata dalla lente dell'obiettivo in modo un po' diverso della lucenaturale. Il punto focale della lente usata all'infrarosso sarà quindi un po' spostato rispetto aquello suo naturale, per un fenomeno che viene chiamato in inglese "focus shift".E' possibile, per questo motivo che il fuoco dell'obiettivo sia un po' meno preciso durante laripresa notturna.

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Monitors per telecamere a circuito chiuso - Monitor TVCC - Moni... http://www.dseitalia.it/tut_acc_monitors.htm

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I monitors per TVCCIl monitor è lo schermo sul quale vengono visualizzate le immagine provenienti dalletelecamere. Esso è molto simile ad un televisore però offre una risoluzione assai maggiore,più adatta all'applicazione TVCC ed è progettato per un servizio ininterrotto 24 ore su 24.I monitor più utilizzati nella televisione a circuito chiuso sono quelli tradizionali a tubocatodico, denominati CRT.

Il funzionamento di un monitor per TVCC All'interno di un monitor CRT vi è un tubo catodico, composto da un cannone che sparaelettroni contro uno schermo ricoperto di materiale fosforoso. Vi sono inoltre alcuni circuitielettrici. Questi circuiti ricevono il segnale videoproveniente dalle telecamere (vedi tutorialsul video composito) e come prima cosascompongono la componente del sincronismoda quella del segnale video vero e proprio(vedi tutorial sulla sincronizzazione)Il segnale video viene inviato a degliamplificatori che lo aumentano in modo darenderlo adatto alla riproduzione del tubocatodico.Il segnale di sincronia viene scomposto nellesue componenti orizzontali e verticali (veditutorial sulla sincronizzazione) e vieneutilizzato per determinare le cadenze di inviodel segnale video al tubo catodico.

Come si collega il monitor alle telecamere Come si è visto nel tutorial sulla protezione del segnale video il monitor dispone di almenodue ingressi video, uno con collegata una resistenza da 75 Ohm per la terminazione delcavo coassiale ed uno senza. Bisogna utilizzare l'ingresso con terminazione a 75 Ohm se nonsi prevede di collegare nulla dopo il monitor stesso, come nella maggioranza dei casi. Seinvece volete collegare un'altra apparecchiatura a valle del monitor, normalmente un altromonitor, allora va usato l'ingresso non terminato.

I monitors si distinguono in base ad alcune caratteristiche di base. Vediamole.

La dimensione del monitor La dimensione del monitor si esprime per tradizione in pollici ed è la lunghezza delladiagonale tracciata da un angolo fino all'angolo opposto. Per esempio un monitor da 14" avrà uno schermo con diagonale pari a 14x25,4 (costante diconversione pollici-mm.)= 355,6 mm. Esistono in commercio monitor di varia dimensione, dai più piccoli di 4 o 5" ai più grandi da21" ed oltre. Nello standard industriale odierno i più usati sono probabilmente i monitor da14", sufficientemente grandi e non eccessivamente costosi.La scelta della dimensione del monitor è comunque legata adalmeno tre fattori:

1 - Il tipo di immagine da riprodurre Se si invia al monitor un'immagine contenente più telecamere

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Monitors per telecamere a circuito chiuso - Monitor TVCC - Moni... http://www.dseitalia.it/tut_acc_monitors.htm

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in vari quadranti, come ad esempio utilizzando quad o multiplexer, bisogna orientarsi su diun monitor grande, mentre se si riproduce una sola telecamera a pieno schermo puòbastare più piccolo.

2 - La distanza del personale dal monitor Più lontano si situa il monitor dalpersonale che lo utilizza, più grossadeve essere la sua dimensioneperchè possa fornire un'immagineutile. Un monitor da 12" può essere piùche sufficiente sulla scrivania di unareception, ma sarebbeassolutamente inutile posto su unsupporto a soffitto di unsupermercato. A fianco è riportatoun digramma indicativo che esprimela distanza alla quale i diversimonitor forniscono un'immagine utile.

3 - Le esigenze di identificazione Come visto nel tutorial sulla scelta dell'obiettivo un'immagine più piccola può bastare arilevare un'intrusione o a riconoscere una persona nota, ma se si vuole identificare unosconosciuto, più è grosso lo schermo e meglio è.

Oltre a queste considerazioni, entrano ovviamente in gioco nella scelta della dimensione delmonitor, anche il budget di spesa e le disponibilità di spazio.

La risoluzione del monitor Un televisore a colori è in grado di riprodurre immagini con una risoluzione di circa 300 lineeTV. Se consideriamo che una telecamera a circuito chiuso in bianco e nero ha unarisoluzione di almeno 380 linee, mentre una a colori di almeno 330 linee ci rendiamoimmediatamente conto che un TV color porterà sempre una degradazione della qualitàd'immagine originaria delle telecamere. A maggior ragione se acquistiamo telecamere adalta risoluzione, da 480 o 600 linee avremo bisogno di monitor in grado di riprodurlefedelmente.La regola nella scelta della risoluzione del monitor è semplicissima: il monitor deve avereuna risoluzione uguale o superiore al segnale video delle telecamere.Di regola i monitor in Bianco/Nero dispongono sempre di una risoluzione molto alta,superiore alle 700 linee, mentre per i monitor a colori occorre scegliere attentamente inquanto i modelli più economici sono da abbinare alle telecamere a risoluzione standard(330/380 linee), mentre con telecamere a risoluzione più alta bisogna associare monitor difascia più alta, ovviamente più costosi.Leggete il tutorial sulla risoluzione per ulteriori dettagli tecnici sull'argomento.

I monitor LCD Mentre i monitor CRT funzionano più o meno con lo stesso principio da più di 60 anni, imonitor LCD (anche detti TFT) sono un'introduzione piuttosto recente.I monitor TFT non utilizzano, come i CRT, un tubo catodico, ma sono invece composti da unelettronica assai complessa e anche molto costosa.

I vantaggi dell'LCDIl vantaggio principale dello schermo TFT è l'assenzadel tubo catodico, quindi la possibilità di avere schermipoco ingombranti e sottili, anche adatti all'installazionea bordo di macchinari, veicoli o oggetti portatili. Insecondo luogo il monitor TFT, anche se di piccoledimensioni, garantisce un'immagine più definita enetta di uno schermo CRT ed è più luminoso.

I vantaggi del CRTIl buon vecchio monitor CRT, mantiene però alcuneevidenti superiorità: consente un angolo di visione piùampio, quindi può essere guardato da posizioni anchedefilate e distanti, riproduce più fedelmente i colori, haun tempo di refresh delle immagini più rapido e soprattutto è disponibile anche in grossedimensioni a cifre accettabili.

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La protezione delle telecamere a circuito chiuso - custodie per tele... http://www.dseitalia.it/tut_acc_custodie.htm

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Le custodie per le telecamereSe le telecamere vengono installate all'esterno, oppure in ambienti polverosi come officine elocali industriali, è necessario proteggerle. Se non lo fate la telecamera, che è unapparecchio elettronico abbastanza delicato, avrà vita assai breve. Esistono apposite custodie protettive, dove la telecamera si monta all'interno e la ripresaavviene attraverso un vetro frontale.

I materiali

Le buone custodie sono realizzate inalluminio. L'alluminio è sicuramenteil materiale più adatto a vivereall'esterno ed in ambienti aggressivi.Ha una lunghissima durata, èassolutamente inattaccabile allaruggine ed agli agenti atmosferici enon altera nel tempo le suecaratteristiche meccaniche ed estetiche. Esistono sul mercato anche custodie economiche in materialeplastico, ma il loro impiego è da sconsigliarsi in applicazioniprofessionali.

Il grado di protezione

Le custodie da installare all'esterno devono garantireun'efficace protezione contro l'ingresso di corpi solidi e liquidi.Questa protezione si ottiene utilizzando guarnizioni, edopportuni sistemi di chiusura. Per indicare quale livello diprotezione ha un contenitore, si utilizza un valore detto "IP"(Index Protection). Esso si compone di 2 cifre, di cui la primaindica il livello di protezione nei confronti dei corpi solidi e laseconda dei liquidi.La tabella è la seguente:

Prima cifra - Protezione contro i solidi

0 Non protetto

1 Protetto contro corpi superiori a 50 mm. Impeditol'accesso col dorso della mano

2 Protetto contro corpi superiori a 12 mm. Impeditol'accesso con un dito

3 Protetto contro corpi superiori a 2,5 mm. Impeditol'accesso con un attrezzo

4 Protetto contro corpi superiori a 1 mm. Impedito l'accessocon un filo

5 Protetto contro la polvere. L'accesso della polvere non ètotalmente impedito, ma limitato in modo da non pregiudicare il funzionamento

6 Protetto totalmente contro la polvere

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Seconda cifra - Protezione contro i liquidi

0 Non protetto1 Protetto contro la caduta verticale di gocce d'acqua

2 Protetto contro la caduta di gocce d'acqua con inclinazionemax. di 15°

3 Protetto contro la pioggia4 Protetto contro gli spruzzi d'acqua5 Protetto contro i getti d'acqua6 Protetto contro le ondate7 Protetto contro gli effetti dell'immersione8 Protetto contro gli effetti della sommersione

Per fare un esempio, una custodia IP65 sarà protetta contro lapenetrazione della polvere (prima cifra 6) e contro i gettid'acqua (seconda cifra 5). Le custodie per esterno DSE garantiscono un grado diprotezione IP66, quelle per interno IP54. Le telecamere stagneDSE raggiungono grado di protezione IP67.

Il montaggio

Le custodie si fissano in genere a muro conapposite staffe. La telecamera si avvita su un binario interno e vafissate il più vicino possibile al vetro frontale. I cavidi collegamento possono accedere all'interno dellacustodia tramite appositi passacavi stagni. Lacustodia è in genere molto più lunga dellatelecamera e questo consente di montareall'interno anche altri componenti, come adesempio l'alimentatore 220VAC/12VDC.Se possibile, la custodia andrebbe chiusa in una giornataasciutta per evitare che in essa resti imprigionata una grandequantità di umidità che potrebbe poi generare fenomeni dicondensa (vedi sotto). Se questo non fosse possibile è buonanorma lasciare all'interno dei sacchetti di sale igroscopico ingrado di assorbire l'umidità interna.Spesso le custodie dispongono di un tettuccio superiorescorrevole che è possibile far scorrere in avanti per unafunzione parasole.

Il ventilatore

Le telecamere sono costruite per funzionare, in genere, fino a40/50° di temperatura ambiente. Si potrebbe pensare che unatemperatura più alta in Italia non si verifichi nemmeno neigiorni d'estate più torridi, ma bisogna considerare che se la

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custodia è esposta al sole, la temperatura al suo interno saleben oltre la temperatura ambiente, e può raggiungere confacilità anche valori di 70-80°C. Se la custodia è esposta al sole per molto tempo è assaiconsigliabile optare per un modello con ventilatore incorporato,meglio se alimentabile direttamente a 230V. Il ventilatore ècomandato da una sonda termica che lo attivaautomaticamente oltre una certa soglia di temperatura (40°nelle custodie DSE). La sua funzione è estrarre l'aria caldadall'interno e veicolarla all'esterno attraverso un'aperturaposta su retro della custodia.

Il riscaldatore

Le telecamere patiscono molto le temperature troppo rigide aldi sotto dello zero. Ad esempio le telecamere DSE, vengonogarantite per una temperatura di funzionamento non inferiorea -10°C.In Italia, si possono verificare facilmente, nottetempo,temperature assai rigide, soprattutto nelle zone montane. Disolito però, la temperatura all'interno della custodia simantiene più alta di quella esterna grazie al riscaldamentodell'elettronica in funzione. Quando però le telecamerevengono ogni tanto spente, o quando si prevede che latemperatura possa veramente scendere molto, è buona normaabbinare alla custodia un riscaldatore, meglio se alimentabiledirettamente a 230V. Il riscaldatore è una resistenza che, come il ventilatore, vienecomandata da una sonda termica che la attivaautomaticamente al di sotto di una certo livello di temperatura(5° nelle custodie DSE). Dissipando energia, il riscaldatore creacalore all'interno della telecamera e garantisce ilfunzionamento anche se all'esterno sarà tutto gelato.

La condensa

La condensa è quello strano fenomeno che provocal'appannamento del vetro della custodia, così come faappannare in inverno le finestre di casa. Innanzitutto vediamoa cosa si deve questo fenomeno, visto che esiste non pocaconfusione al riguardo.Due fattori partecipano al formarsi della condensa: l'umidità ela temperatura.L'umidità non è altro che vapore acqueo presente nell'aria. Sela temperatura è molto fredda, questo vapore ritorna acquasotto forma di innumerevoli goccioline (pensiamo alla brina suiprati): questo fenomeno è la condensa.Nel caso delle custodie per TVCC, il vetro, essendo ottimoconduttore termico, diventa, la notte, una superficie moltofredda all'interno della custodia. Su di esso il vapore,

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eventualmente presente all'interno della custodia, si solidificain acqua coprendolo di innumerevoli microscopiche gocce. Ilrisultato sarà l'appannamento del vetro e l'inutilizzabilità dellatelecamera.Per prevenire la condensa bisogna lavorare sui due fenomeniche la generano, limitando l'umidità interna alla custodia (vedisopra alla voce montaggio) ed alzando la temperatura nellacustodia con un riscaldatore.Il riscaldatore delle custodie ha quindi anche un'importantefunzione anticondensa. e per questo viene posizionato moltovicino al vetro, per massimizzare l'azione "sbrinante".

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Le tecnologie di videoregistrazione nellatelevisione a circuito chiuso

Se volete dotare il vostro impianto TVCC di unvideoregistratore, dovete innanzitutto scegliere qualetecnologia utilizzare. Oggi esistono, in linea di massima, 3soluzioni, ognuna di esse con dei pro e dei contro:

Videoregistratori a cassetta TIME-LAPSE

Videoregistratori digitali basati su P.C.

Videoregistratori digitali non basati su P.C.

Analizziamole una ad una.

I videoregistratori Time-Lapse a cassetta

Sono la soluzione piùtradizionale nella videoregistrazione, mamantengono ancorauna rilevante parte dimercato in funzionesoprattutto della loro

semplicità di utilizzo.Essi sono molto simili ai videoregistratori per uso domestico,ma a differenza di questi, consentono di variare il numero difotogrammi al secondo fissati sul nastro. Diminuendo ilnumero di fotogrammi al secondo si riescono a contenere inuna normale video-cassetta E180 fino a 960 ore di immagini(40 giorni).Vediamo i PRO e i CONTRO:

PROMolto semplice da utilizzare. Utilizza i familiaricomandi del videoregistratore di casa ed è pronto afunzionare in pochi minuti

PROIl suo utilizzo non richiede nessuna conoscenzainformatica o training specifico. Adatto all'utilizzo daparte di personale non specializzato.

PROMassima stabilità di funzionamento nel lungoperiodo. Non conosce crash di nessun tipo, se nonguasti meccanici.

CONTRO Richiede la periodica sostituzione della cassetta che sideteriora col tempo

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CONTRORichiede una periodica manutenzione e sostituzionedei componenti soggetti ad usura meccanica (testine,tamburo etc.)

CONTRO

Se si contengono in una videocassetta lunghi periodidi registrazione (in media superiori alle 72 ore) leimmagini risultano "a scatti", a causa dell'intervallodi tempo fra i singoli fotogrammi. Più aumenta iltempo mantenuto su una videocassetta (fino a 960ore) più la visione è frammentata.

CONTRO

Non consente le funzioni avanzate tipiche diregistratori digitali, come la rilevazione delmovimento, o la possibilità di inviare le immagini adun PC remoto via internet o rete locale.

CONTROIl collegamento di più di una telecamera richiedel'impiego di dispositivi di concentrazione, come QUADo MULTIPLEXER

CONTROLa visualizzazione di lunghi periodi di registrazione èresa laboriosa dalla continua necessità di svolgere eriavvolgere il nastro

I videoregistratori digitali basati su P.C. (PC-Based DVR)

I videoregistratori digitalibasati su PC (cosiddetti:PC-Based DVR) sono lasoluzione più performanteoggi esistente sul mercato.Si realizzano utilizzando unPersonal Computer(indifferente se inallestimento da scrivania oper montaggio a rack) nel quale vengono inserite una o piùschede di acquisizione video. Registrando in forma digitale su Hard Disk, i videoregistratoridigitali non risentono degli inconvenienti derivanti dall'impiegodel nastro magnetico nei videoregistratori tradizionali:deterioramento, sostituzione cassetta, usura delle partimeccaniche etc.In genere si trovano in commercio videoregistratori digitaliPC-Based, già assemblati sotto forma di PC per montaggio arack, mentre DSE mette a disposizione le sole schede dainserirsi in un P.C. a scelta del cliente. La prestazione dei videoregistratori basati su PC, in termini diqualità d'immagine, durata della registrazione e fluidità delvideo può essere molto alta, ma tutto dipende dalla tecnologiadella scheda di acquisizione. Esistono purtroppo in commercionon pochi videoregistratori PC-Based realizzati con schede di

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acquisizione di basso livello che possono anche far rimpiangereil buon vecchio videoregistratore a cassetta.Vediamo i PRO e i CONTRO dei DVR PC-Based:

PRO

Immagini fluide, effetto "a scatti" ridotto al minimo oinesistente (a condizione che la scheda diacquisizione catturi almeno 8/10 fotogrammi alsecondo per canale)

PRO Notevole capacità di registrazione dovuta allapossibilità di usare più Harc Disk di alta capacità.

PROElevata compressioni dei files video (a condizione chela scheda utilizzi algoritmi dinamici ad altaprestazione)

PROLa visualizzazione di lunghi periodi di registrazione èagevole grazie all'archiviazione progressiva dei fileregistrati ed alla loro facile gestione.

PROCollegamento remoto. E' possibile collegare il PC aduna rete locale o ad internet e collegarsi da un PCremoto.

PRO

Rilevazione del movimento. E' possibile rilevareun'intrusione sulla base della variazione dei pixeldell'immagine e generare un allarme facendo partirela registrazione.

PRO

I sistemi più professionali, come il sistema D-Vision diDSE, consentono funzioni molto evolute, come lagestione di mappe grafiche del sito sorvegliato, inviodi chiamate ed e-mail di allarme, visualizzazione dipiù siti remoti in contemporanea etc.

PROE' possibile gestire più di una telecamera collegandoledirettamente al PC, senza l'impiego di dispositivi diconcentrazione, come QUAD o MULTIPLEXER

PROI video registrati non sono deteriorabili e sonofacilmente distribuibili a terzi, inviati via e-mail omasterizzati su CD

CONTRO

Possibile instabilità nel lungo periodo, dovuta alfunzionamento basato su un sistema operativo(Windows o Linux) che può incontrare dei crash nelfunzionamento ininterrotto per lungo tempo.

CONTRO

Dipendenza dall'Hardware del Personal Computer.Un'avaria di una parte qualsiasi di quest'ultimo (CPU,scheda madre, memorie RAM, Hard Disk,alimentatore, raffreddamento etc) portaall'inefficienza totale del sistema.

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CONTRONecessità di conoscenza del mondo del PersonalComputer per l'utilizzo. E' richiesto un seppur brevetraining al personale addetto.

CONTRONon adatto ad ambienti gravosi, dove il P.C. potrebbeincontrare problemi di protezione e temperatura.Richiede la presenza di tastiera, mouse e monitor.

CONTRO Costo elevato dovuto alla necessità di acquistare PC escheda di acquisizione.

I videoregistratori digitali non basati su P.C. (Stand-Alone DVR)

I videoregistratori digitalinon basati su PC(cosiddetti: Stand-AloneDVR) sono una via dimezzo fra le dueprecedenti soluzioni ecercano di coniugare i vantaggi della registrazione digitale conla semplicità del videoregistratore tradizionale. Come i registratori PC-Based, anch'essi registrano su Hard Diske non risentono di problematiche legate all'impiego dellevideocassette.Invece di utilizzare la potenza di un Personal Computer, essicontengono un'elettronica fatta apposta per l'impiego, checonsente prestazioni un po' inferiori ai migliori videoregistratoriPC-Based, ma anche una maggior stabilità di funzionamento efacilità di utilizzo. Non richiedono PC, mouse, tastiera etc. , sicomandano tramite i pulsanti sul frontale e si colleganodirettamente ad un monitor o ad un televisore. Sono lasoluzione ideale per rimpiazzare videoregistratori time-lapse giàinstallati o per luoghi non presidiati o gestiti da personale nonesperto che potrebbe trovarsi a disagio nel maneggiare unvideoregistratore PC-Based. Per tutti questi motivi, questi apparecchi hanno sottrattomolto mercato al videoregistratore analogico a cassetta.

PROImmagini fluide, effetto "a scatti" ridotto al minimo oinesistente (a condizione che il DVR catturi almeno8/10 fotogrammi al secondo per canale)

PROLa visualizzazione di lunghi periodi di registrazione èagevole grazie all'archiviazione progressiva dei fileregistrati ed alla loro facile gestione.

PROCollegamento remoto. E' possibile collegare ilregistratore ad una rete locale o ad internet ecollegarsi da un PC remoto.

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PRO

Rilevazione del movimento. E' possibile rilevareun'intrusione sulla base della variazione dei pixeldell'immagine e generare un allarme facendo partirela registrazione.

PRO

E' possibile gestire più di una telecamera collegandoledirettamente al videoregistratore, senza l'impiego didispositivi di concentrazione, come QUAD oMULTIPLEXER

PRO I video registrati non sono deteriorabili.

PRO

Grande stabilità nel lungo periodo, a condizione che ilfunzionamento non sia basato su un sistemaoperativo (Windows o Linux) neanche in versioneembedded.

PRO Non dipendenza dall'Hardware del PersonalComputer. Elettronica ottimizzata per l'impiego.

PRONon necessita conoscenza del mondo del PersonalComputer per l'utilizzo. L'utilizzo normale nonrichiede particolari training al personale addetto.

PRO Adatto ad ambienti gravosi. Non richiede la presenzadi tastiera, mouse e monitor.

PRO Minor costo rispetto all'insieme PC+Scheda diacquisizione professionale.

CONTRO La distribuzione a terzi dei files video richiedel'impiego di un PC

CONTROCapacità di registrazione molto inferiore ai modelliPC-Based per l'utilizzo di compressioni menoperformanti.

CONTRO Funzionalità di accesso remoto inferiori ai modelliPC-Based

CONTROMinor disponibilità di funzioni evolute, rispetto aimodelli PC-Based anche a causa dei limiti posti dallaprogrammazione da tastiera frontale.

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Le Telecamere Speed Dome PTZ - cosa sono le telecamere speed-... http://www.dseitalia.it/tut_acc_brandeggi_e_speed-dome.htm

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I brandeggi motorizzati e le telecamere Speed-Dome

Generalità sulle telecamere motorizzate

In diverse situazioni applicative può essere utile comandare adistanza le telecamere in modo da poter inquadrare al megliole zone sensibili all'interno di un'area vasta. Si richiedono inquesto caso delle telecamere dette PTZ che permettono ad un operatoremunito di opportuna consolle di comando, di ruotare la telecamera in tutte le direzioni e dizoomare a piacere sulle scene di maggior interesse.

Cosa significa: "PTZ"?Le telecamere comandate a distanza si definiscono anche PTZ, che sta per PAN/TILT/ZOOM.PAN è il movimento in orizzontale (destra/sinistra), TILT il movimento in verticale (su/giu) eZOOM il controllo della focale dell’obiettivo.

Tecnologie per il controllo a distanza PTZ

Oggi esistono 2 diverse tecnologie per realizzare il controllo delle telecamere a distanza: Ibrandeggi elettromeccanici e le telecamere Speed Dome.

Brandeggi elettromeccanici

Telecamere Speed-Dome

Descriveremo di seguito queste due tecnologie per metternein risalto vantaggi e svantaggi.

Brandeggi elettromeccanici PTZ

Si utilizzano normali telecamere filari e vi si abbina un obiettivo motorizzato ed un supportosnodato munito di motore, appunto detto brandeggio.

Obiettivo motorizzatoL'obiettivo motorizzato siapplica a qualsiasi telecameracome un normale obiettivoattacco CS/C e contiene 3motori, che agiscono suDiaframma, Fuoco e Focale.Dall'obiettivo fuoriescono 6 filiche non sono altro chel'alimentazione dei motori, ingenere a 220 o 24 VAC. Peragire, ad esempio, sullo zoom,accorre applicare tensione sui 2fili del motore dello zoom,invertendo la polarità perzoomare in avanti o indietro.

Obiettivo Zoom 3 motori

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In genere per fare questo siricorre ad opportune consolle dicomando che si colleganoall'obiettivo con un cavo a 6poli.

BrandeggioelettromeccanicoIl brandeggio è costituito da unpiano di fissaggio per latelecamera che si regge su diuno snodo in grado di muoversiin tutte le direzioni.Analogamente a quantoavviene per l'obiettivo, anchequi troviamo 6 fili diconnessione, utilizzati perinviare tensione a 220 o24VAC e generare la rotazioneDestra/Sinistra/Su/Giu edeventualmente anche lacontinua rotazione DestraSinistra (Panoramica). In genere il brandeggio disponedi finecorsa meccanici che sipossono spostare a piacere perlimitare le possibilità diescursione dello snodo edevitare ad esempio di ruotareper errore verso il muro difissaggio. Esistono brandeggiper interno e per esterno,questi ultimi dotati diopportune guarnizioni sigillanti.

Brandeggio elettromeccanico

L'azionamento elettromeccanico è la soluzionetecnologicamente più datata, ma mantiene ancora una suaattualità, soprattutto per la sua semplicità e solidità difunzionamento. Vediamo i PRO e i CONTRO del brandeggioelettromeccanico:

PROMolto semplice da installare. E' sufficiente collegare icavi di comando fra la consolle ed il brandeggio/zoome non è necessaria alcuna configurazione software.

PROIl suo utilizzo non richiede nessuna conoscenza otraining specifico. Adatto all'utilizzo da parte dipersonale non specializzato.

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PROMassima stabilità di funzionamento nel lungoperiodo. Adatto ad ambienti industriali e condizioniambientali e di temperatura anche estreme

PROPossibilità di comandare il PTZ attraverso relèprovenienti da dispositivi esterni, come ad esempioun PLC.

PRO Possibilità di rendere comandabile a distanza qualsiasitelecamera normale, anche già installata

PRO Lunga durata ed elevata affidabilità meccanica senzabisogno di manutenzione

CONTRO Lentezza di movimento

CONTRODifficoltà nella gestione di molte telecamere, inquanto ogni telecamera richiede una consollededicata, oppure un sistema di commutazione

CONTRO

Impossibilità di impostare sequenze di movimentopre-programmate ed in genere di fruire di tutte lefunzioni avanzate rese possibili dal controllo amicroprocessore delle telecamere Speed-Dome

Telecamere Speed Dome

Le telecamere Speed-Dome sono la soluzionetecnologicamente più recente in grado di soddisfare al meglio,qualsiasi esigenza di comando a distanza delle telecamere.

Telecamera Speed DomeIn questo caso, non vengonoutilizzate telecamere normali,ma speciali telecamere,espressamente realizzate peressere comandate a distanzatramite linea seriale da altridispositivi. Si tratta ditelecamere di alto livello, ingenere munite di potentizoom (18x e oltre) e didispositivo di messa a fuocoautomatica (autofocus). Latelecamera viene montata suuna base rotante mossa daprecisi motori in DC ed ingenere protetta da unacupola trasparente, da cuideriva il nome di DOMEcamera.La telecamera è in grado di

Telecamera Speed-Dome peresterno

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muoversi molto velocementee di compiere una rotazionedi 360° in pochi secondi.Essa necessita di uncollegamento video, del tuttoidentico ad una normaletelecamera analogica, e di uncomando del movimento, avolte detto telemetria, cheavviene in genere tramitelinea seriale RS422 o RS485.Questa linea seriale non èaltro che un doppino twistatoal quale vengono collegatitutti i dispositivi in cascata.Ogni dispositivo vieneidentificato da un indirizzoche si imposta in genere condei microinterruttori o deiponticelli.

Consolle di comandoIl comando delle telecamereavviene tramite appositeconsolle munite di joystick ecollegate alla stessa lineaseriale delle telecamere. Leconsolle inviano i comandialle telecamere utilizzando unappropriato protocollo dicomunicazione.Recentemente, moltidispositivi per lavideoregistrazione digitalehanno incorporato questiprotocolli e permettono dicontrollare le telecamereSpeed Dome direttamentedal videoregistratore.

Consolle di comando per SpeedDome

Vediamo i PRO e i CONTRO della soluzione Speed Dome

PRO Alta velocità di rotazionePRO Design elegante e dimensioni contenute

PRO Possibilità di controllare molte telecamere da un’unica postazione con un solocablaggio in cascata

PRO Possibilità di disporre di più consolle di comando e da ognuna di esse accederea tutte le telecamere

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PRO Possibilità di impostare inquadrature prefissate (PRESET) e richiamarleautomaticamente

PRO Possibilità di impostare movimenti automatici ripetitivi

PRO Possibilità di controllare le telecamere direttamente dal dispositivo divideoregistrazione (se protocollo disponibile)

PRO Funzionalità software evolute

PRO Zoom oltre 18x ed autofocus

CONTROSollecitazione meccanica superiore ai brandeggielettromeccanici. Necessaria manutenzione periodicanel tempo

CONTRO E' richiesto un seppur breve training al personaleaddetto.

CONTRO Costo in genere elevato

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