Tutte le Barriere alla risalita dell'umidità.

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Dal Sito RISANARE COMPLETAMENTE E SCIENTIFICAMENTE (Clicca per il Sito) Consulenze tecniche e legali di Edgardo Pinto Guerra dal 2003 Vai al Sito di consulenza LE DIVERSE BARRIERE ALL'UMIDITA' DI RISALITA - CAUSE E SOLUZIONI Vedi anche: "I muri da ri-intonacare" "Risanare muri faccia a vista" Vai al Sito mangiasali COME E PERCHE' NASCE LA RISALITA La risalita è solamente il risultato della direzione verticale che prende un menisco ad un qualsiasi contatto acqua/materiale - ovvero, se contatto bagnato o non-bagnato . NON C'ENTRA NIENTE con la "carica negativa" che la superficie di un capillare solo se siliceo può avere. Attenzione: I disegni sono originali Copyright di EPG, pubblicati nel 2008 nel suo libro "Risanamento di murature umide e degradate" Ed. D.Flaccovio (Clicca per libro) Ora vedi: RASSEGNA DELLE DIVERSE BARRIERE E MODI PER CONTRASTARE LA RISALITA I quattro principali metodi impiegati per contrastare la risalita capillare impiegati sono: A- gli sbarramenti ad elettrosmosi attiva, Abis-1 e 2 - le emissioni di onde elettromagnetiche che si richiamano, impropriamente, alla elettrosmosi attiva, B- le barriere chimiche iniettate e quelle fisiche intasanti, C- i metodi ad "aerazione preventiva". NB. Se non tolti, i vecchi sali possono mantenere un locale umido anche da soli dopo istallata una qualsiasi barriera A- Lo sbarramento detto ad elettrosmosi attiva. L'elettrosmosi è fenomeno noto scientificamente dalla metà del secolo'800. Applicato modernamente con il termine "elettrosmosi attiva" può asciugare un muro fuori terra, oppure un seminterrato, bagnati da acqua in risalita verticale o orizzontale da terra addossata. Consiste nell'applicare mediante cavetti metallici inossidabili una tensione elettrica statica di debole intensità (circa 12-48 Volt di Corrente continua). Questo potenziale elettrostatico sposta comunque e sempre "pacchetti" di molecole d'acqua in qualsiasi direzione, verticale o orizzontale, dal polo positivo a quello negativo nei materiali che contengono silicio quali l'argilla, oppure quasi tutti i materiali edili quali pietre, malte e mattoni, ma non calcari puri. Quindi, se applicato fra muro e terreno, sposta le molecole dell'acqua aderenti alle pareti di capillari silicei del muro(lo "strato diffuso") verso il terreno, e il muro si asciuga. Richiede energia per funzionare per cui abbisogna di mantenere sempre la corrente collegata ma il consumo annuo è molto basso. Nella sua versione particolare brevettata detta "ad anello e puntazze" (vedi disegni sotto) esternamente consiste soltanto in un cavetto incassato in una traccia nel muro corrente per terra Attenzione: Questo disegno è Copyright originale di Edgardo Pinto Guerra, è stato pubblicato nel 2008 nel suo libro Tutte le Barriere alla risalita dell'umidità. http://www.edpgconsult.com/cocbarriere.htm 1 di 5 04/03/2014 19:07

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Consulenze tecniche e legali di Edgardo Pinto Guerra dal 2003

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LE DIVERSE BARRIERE ALL'UMIDITA' DI RISALITA - CAUSE E SOLUZIONI

Vedi anche: "I muri da ri-intonacare" "Risanare muri faccia a vista" Vai al Sito

mangiasali

COME E PERCHE' NASCE LA RISALITA

La risalita è solamente il risultato della direzione verticale che prende un menisco

ad un qualsiasi contatto acqua/materiale - ovvero, se contatto bagnato o non-bagnato .

NON C'ENTRA NIENTE con la "carica negativa" che la superficie di un capillare solo se siliceo può avere.

Attenzione: I disegni sono originali Copyright di EPG, pubblicati nel 2008 nel suo libro

"Risanamento di murature umide e degradate" Ed. D.Flaccovio (Clicca per libro)

Ora vedi:

RASSEGNA DELLE DIVERSE BARRIERE E MODI PER CONTRASTARE LA RISALITA

I quattro principali metodi impiegati per contrastare la risalita capillare impiegati sono:

A- gli sbarramenti ad elettrosmosi attiva,

Abis-1 e 2 - le emissioni di onde elettromagnetiche che si richiamano, impropriamente, alla elettrosmosi attiva,

B- le barriere chimiche iniettate e quelle fisiche intasanti,

C- i metodi ad "aerazione preventiva".

NB. Se non tolti, i vecchi sali possono mantenere un locale umido anche da soli dopo istallata una qualsiasi barriera

A- Lo sbarramento detto ad elettrosmosi attiva.

L'elettrosmosi è fenomeno noto scientificamente dalla metà delsecolo'800. Applicato modernamente con il termine "elettrosmosiattiva" può asciugare un muro fuori terra, oppure un seminterrato,bagnati da acqua in risalita verticale o orizzontale da terraaddossata.Consiste nell'applicare mediante cavetti metallici inossidabili unatensione elettrica statica di debole intensità (circa 12-48 Volt diCorrente continua).

Questo potenziale elettrostatico sposta comunque e sempre"pacchetti" di molecole d'acqua in qualsiasi direzione, verticale oorizzontale, dal polo positivo a quello negativo nei materiali checontengono silicio quali l'argilla, oppure quasi tutti i materiali ediliquali pietre, malte e mattoni, ma non calcari puri. Quindi, se applicato fra muro e terreno, sposta le molecoledell'acqua aderenti alle pareti di capillari silicei del muro(lo "stratodiffuso") verso il terreno, e il muro si asciuga. Richiede energia per funzionare per cui abbisogna di manteneresempre la corrente collegata ma il consumo annuo è molto basso. Nella sua versione particolare brevettata detta "ad anello epuntazze" (vedi disegni sotto) esternamente consiste soltanto in uncavetto incassato in una traccia nel muro corrente per terra

Attenzione: Questo disegno èCopyright originale di Edgardo Pinto Guerra,

è stato pubblicato nel 2008 nel suo libro

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all'esterno all'edificio, anche con seminterrato, e relative puntazze. "Risanamento di murature umide e degradate" Ed.

D.Flaccovio (Clicca per libro)

La elettrosmosi attiva brevettata "ad anello e puntazze" ha diversi importantissimi vantaggi: - Crea una intera "isola" di superficie asciutta. Cioè, ha il grande vantaggio di asciugare anche il pavimento compreso nell'anello.Parimenti, nei seminterrati crea un "cilindro" di terreno asciutto, - è di veloce istallazione, non-invasivo, reversibile, garantito 10 anni almeno. - gli effetti si vedono in pochi giorni, - il suo funzionamento si può verificare subito con un semplice tester da elettricista, - Può essere impiegato nelle condizioni più difficili quali muri a sacco, muri contro terra di seminterrati, muri molto spessi, in blocchi dicemento o di laterizio, laddove altre barriere sarebbero di difficoltosa, costosissima, o impossibile, attuazione. (per info Scrivi con n. tel ed ilComune)

La elettrosmosi attiva "ad anello e puntazze" (Brevettata)

Abis- Gli apparecchi "deumidificanti" a emissione di onde o impulsi elettromagnetici - Ve ne sono di due

tipi:

Abis-1 Gli apparecchi alimentati da corrente.Questi apparecchi si presentano come scatolette collegate alla rete elettrica che emettono onde o sequenze di impulsielettromagnetici (un impulso è una mezza onda) generati da un semplice circuito elettronico, che è azione completamente diversadal semplice campo elettrostatico posto in essere dall'elettrosmosi attiva.Ve ne sono oramai di tante marche: un apparecchio del genere costa pochissimi euro da fabbricare e si vende benissimo. Il metodo si propone sempre come generico "correttivo totale" della umidità nei muri di una casa. La spiegazione scientificadell'azione degli impulsi o onde è ancora sconosciuta. Alcuni produttori lo ammettono francamente, i più si inventano fantasiosespiegazioni commerciali quali la "elettrocibernetica" oppure forse il più delle volte, la "inversione della naturale negatività del muroche provoca la risalita" (N.B. che un muro sia negativo rispetto al terreno quando da esso evapora dell'acqua in risalita è vero, mache questa differenza di potenziale sia la causa della risalita è una leggenda metropolitana utile commercialmente molto diffusa. Inrealtà è esattamente l'opposto: la differenza di potenziale è una conseguenza della risalita. La vera causa della risalita, ovvero laTensione Superficiale, è descritta nei disegni sopra).

- > Si sente anche sostenere con molta energia mediatica, ma con uno strano ragionamento di pseudo-scienza frutto di confusione,che il muro si asciugherebbe perché questi particolari impulsi elettromagnetici invertono la polarità delle molecole dell'acquaaderente alle pareti dei capillari agendo sul muro stesso! (cosa che è un nonsenso fisico: è come dire di invertire la polarità di unacalamita agendo sul ferro al quale è attaccata: la calamita è, e non può che rimanere, quella che è, indipendentemente da quello chesi fa al ferro.Se si vuole impedire l'attrazione fra i due, visto che non si può modificare la calamita, occorrebbe cambiare la natura del ferro . . . .con minimo almeno una centrale atomica più che un impulso!).Però nei fatti commerciali, con questa pseudo-scienza si cerca di stabilire un inesistente collegamento fra la vera causa della risalitadescritta nei disegni sopra, e lo strato diffuso elettrosticamente carico esistente solo nei capillari silicei sul quale agisce la veraelettrosmosi attiva, quello descritto nei disegni sopra. Cioè, questa particolare fantasia cerca di scimmiottare o plagiare, inversione deformata ciò che fa effettivamente l'elettrosmosi attiva elettrostatica descritta sopra.

Abis-2 I "lampadari" appesi che da soli, senza corrente, "eliminano l'umidità". Il maggior produttore sostiene che

sfrutta "onde magneto-gravitazionali" altri, misteriosi principi "elettrocibernetici" o "gravocinetici" o che "invertiscono le vibrazioninaturali della terra" sfruttando le "energie oscure dell'universo" . . . . per conseguire il risultato di asciugare i muri di una stanza odi un edificio intero. E' da dire che le onde "magneto-gravitazionali" sono del tutto nuove per la scienza e che chi le scoprisse avrebbe un PremioNobel in astrofisica garantito. Ma anche delle semplici onde "gravitazionali" non sono mai state né viste né misurate. Sonosolamente espressioni matematiche di una "variazioni dello spazio-tempo" nelle Teorie della Relatività Generale e Speciale. La lorostessa possibilità di esistenza è ipotizzabile solo in prossimità di "buchi neri" o di esplosioni stellari nell'Universo. Non certo da noi. Rimangono le onde magnetiche del campo terrestre. Queste esistono, ma il produttore afferma che il suo apparecchio NON emetteonde elettromagnetiche! Allora che fa l'apparecchio per persuadere le molecole d'acqua a "scivolare" giù dai muri e tornare nelterreno?? Magia o miracolo?? Al lettore l'atroce dilemma.

Nondimeno, per tutte queste apparecchiature sembra esistere oramai una consolidata casistica di testimonianze di successi. E'sempre comunque da tener presente a) che l'asciugatura richiede almeno due o tre anni, e b) che è sconosciuto l'effetto di onde a sìbassa frequenza sull'organismo: infatti, tutte le Certificazioni di innocuità considerano soltanto la pericolosità della l'energiacomplessiva di onde emesse da qualunque sorgente o apparecchiatura, indipendentemente dal loro tipo. Infine, sarebbero estremamente utili esperimenti comparati, cioè su muri uguali e non intonacati con intonaci risananti soggettiall'effetto, e no.

B- Le barriere - queste si installano alla base del muro sotto al livello del solaio. Vi sono tre tipi di barriera:

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B1- La barriera idro-repellente, o taglio chimico.

La barriera chimica, o taglio chimico, viene formata iniettando del liquido

idro-repellente (normalmente resine silano-silossaniche) che forma nel muro

una fascia che blocca, respingendola, l'acqua in risalita.

Funziona quando riesce a intasare tutto il materiale dello strato di muro

interessato. Ciò è raramente possibile per muri spessi, poco compatti, o a

sacco.

Le resine possono essere a base acquosa o di solventi, nel qual caso hanno

una penetrazione più efficace ma sono molto volatili.

Laddove praticabile e sopratutto quando ben eseguito, è un metodo efficace,

molto praticato in tutto il mondo. E' però invasivo e non-reversibile e perciò

spesso poco gradito alle Autorità per edifici storici.

B2- La barriera fisica intasante, anche'essa iniettata.

Questa è eseguita come la precedente salvo che ciò che viene iniettato è un materiale intasante vero e proprio per

formare uno strato impermeabile. Tecnicamente, può essere una resina, oppure una boiacca acquosa, composta

normalmente di un cemento addittivato di resine.

Quando ben eseguito, questo è certamente il metodo più sicuro ed efficace, molto usato nell'ingegneria civile. Essendo

molto invasivo, e introducendo cemento, ed essendo di certo non-reversibile, è raramente gradito alle Autorità per

edifici storici.

B3- Il vero taglio fisico.

Consiste nel veramente fare un taglio nel muro alla base orizzontalmente per tutto il suo spessore

e inserire in esso una guaina o una lastra impermeabile.

E' necessario poi riempire lo strappo così creato con del materiale sia entrambi impermeabile e

capace di resistere al carico statico imposto alla muratura soprastante. Un problema di tenuta

sorge spesso al punto di sovrapposizione delle lastre.

E' una soluzione certo risolutiva ma molto delicata da eseguire e molto invasiva, spesso poco

gradita alle Autorità, specialmente in zone sismiche, dove occorre il benestare di un ingegnere

strutturista.

C- I metodi "ad aerazione preventiva".

Questi metodi cercano di fare evaporare il più possibile quanta acqua risale prima che raggiunga le parti più alte del

muro.

Vi sono quattro modi di raggiungere questo effetto:

C1- Disperdere la risalita con cartucce in buchi.

Il metodo, introdotto a inizio sec XX°, consiste nel praticare dei buchi di aerazione

nel muro.

La versione attuale fai-da-te sono delle cartucce-tubetti di plastica vendute in pacchi.

Il concetto è di far evaporare dal loro interno l'acqua in risalita dal terreno prima che

essa risalga nella muratura.

MA purtroppo, non esiste l'acqua distillata nel terreno!, essa contiene SEMPRE sali

disciolti dal terreno.

Perciò, l'evaporazione di questa soluzione salina entro i buchi, lascia per forza dietro

di se i cristalli dei sali, che si accumulano.

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All'inizio il sistema funziona e il muro si asciuga, ma ben presto i cristalli dei sali formano uno strato impermeabile che

intasa le cartucce ed i pori del muro attorno, impedendo ulteriore evaporazione.

L'acqua in risalita è ora libera di salire nel muro come prima permettendo ai sali di fare i loro danni. (Vedi foto)

Paradossalmente, più funziona la dispersione più rapidamente i buchi si intasano e la evaporazione si ferma. Inoltre, i

buchi indeboliscono la struttura del muro. Ad es. in un pilastro ciò può essere molto pericoloso.

In conclusione, è da considerarsi un metodo semplicistico e inutile che è ancora praticato solo in quanto costa poco

e promette molto.

C2- I cosidetti "vespai aeranti" (camere d'aria).

Questa soluzione si propone di ri-creare il cosidetto "vespaio aerato". In realtà è la camera d'aerazione sottopavimento

introdotta negli anni 1950-60 per i nuovi edifici costruiti con il sistema trave-pilastro in calcestruzzo invece che con

muri portanti come era stato fatto per 2000 anni. Vedi schema.

Scopo della camera d'aria è di far evaporare l'acqua in risalita dal terreno e

trasferirla all'esterno tramite le aperture in modo da mantenere il solaio

asciutto.

La soluzione camera d'aria non può smaltire anche l'acqua che risale nei muri,

perciò, per gli edifici nuovi, è sempre prescritta anche una vera barriera, tipo

guaina tagliamuro.

MA per i risanamenti di pavimenti di vecchi edifici in muratura in condizioni di risalita, il ri-creare la

camera d'aria formando un nuovo solaio su "granchi" o "igloo" in plastica, pur essendo molto comunemente praticata,

è da considerarsi soluzione culturalmente barbara e stupida frutto solo di incultura e di miope abitudine. Ma

sopratutto, è architettonicamente errata in quanto:

a) massacra i vecchi muri per inserire cordoli di cemento armato,

b) spreca altezza di soffitto o costrigge a costosi scavi,

c) non risolve la risalita nei muri che, comunque, in questi casi abbisogna di una vera barriera,

d) non è l'unica soluzione.

Una soluzione corretta ed efficace è illustrata sotto.

Metodo di impermeabilizzare il pavimento di un vecchio edificio, senza inutili scavi, "granchi" o "igloo"

Basta eseguire direttamente sul vecchio pavimento, o

sul terreno originale livellato con del magrone, una

impermeabilizzazione con un pesante foglio di plastica,

oppure con una doppia guaina 4 mm armata, risvoltate

in su ai muri, poi coibentare con almeno 6 cm di

polistirene per grande risparmio energetico, e sopra

eseguire un massetto, eventualmente armato con

leggera rete, che potrà contenere gli impianti. Sopra, il

nuovo pavimento.

N.B. Alla errata soluzione della camera d'aria descritta all'inizio,

vengono normalmente associati intonaci deumidificanti

evaporanti, con tutti i loro limiti, come descritti più avanti.

C3- Gli scannafossi aeranti.

Il cosiddetto "scannafosso" è una canaletta coperta con un grigliato

concepita per esporre una fascia nuda della base di un muro e sfruttarla

per far evaporare in modo preventivo la risalita.

Eseguita correttamente è un impianto complicato: è aperta all'aria ed è

esposta alla pioggia, perciò, il fondo deve essere impermeabilizzato,

deve avere una pendenza e una canalizzazione di scolo, ecc.

Ad ogni modo, essendo alta circa 40-50cm, può far evaporare poca

risalita, cosa che però certamente fa.

La contropartita è che l'evaporazione causerà la formazione di cristalli

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di sali che mangeranno il muro! Ciò può essere evitato, e la sua

efficacia molto aumentata, coprendo la fascia esposta con un intonaco macroporoso assorbente "sacrificale", in modo

che questo si degradi cioè, al posto del muro. Naturalmente, questo intonaco sarà da sostituire periodicamente. (Ad

ogni modo, non viene quasi mai messo, sia per ignoranza del fenomeno che per l'indubbio costo di manutenzione).

Anche se la sua efficacia è scarsa ed impossibile da prevedere, viene spesso prescritta dalle Autorità per edifici storici

in quanto ha il solo pregio di non essere invasiva del muro.

C4- Gli intonaci evaporanti.

Questo tipo di intonaci evaporanti-assorbenti vengono qui elencati solo in

quanto vengono molto spesso proposti per asciugare-risanare l'aria e i

muri anche all'interno di un locale e anche in presenza di risalita. Ossia,

spacciare di risolvere tutto in un colpo solo.

E' evidente che, quando impiegati all'interno di locali, questi intonaci

trasferiranno semplicemente l'umidità del suolo all'ambiente interno,

aumentandola notevolmente e obbligando ad una aerazione continua,

anche d'inverno. (Se aerazione ci deve essere, a che serve il costoso

intonaco deumidificante?)

Nonostante ciò, vengono facilmente proposti anche per risanare

seminterrati umidi !!

Possono mantenere un muro asciutto e impedire alla umidità di risalire entro di esso solo mediante una tale

esasperazione della quantità d'acqua evaporata dalla parete da superare in volume quello di quella in risalita -

naturalmente sali compresi!

Perciò, inizialmente il muro si asciugherà MA, il risucchio forzato provocherà esso stesso un aumento della risalita e di

molti cristalli di sali, che verranno nascosti nell'intonaco macroporoso.

L'intonaco durerà finché farà indigestione e, quando saturo di cristalli, smetterà di funzionare, per poi crollare (durerà

mediamente max 2 anni senza barriera). Paradossalmente! come le cartucce, più funzionerà, prima si intaserà.

Sarà di fatto un intonaco di sacrificio da sostituire periodicamente.

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